Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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152 Un'altra detenuta, gentile e simpatica, ci mostrò, dandoci un esempio, come comportarci nei confronti di questa umanità sacrificata, dinanzi a queste merci rifiutate in un mondo dove tutto poteva acquistarsi col denaro… Le porte delle celle restavano aperte a lungo tramite il denaro… Una sorsata d'acqua, un pezzo di pane, un vestito ben cucito… tutto, tutto si acquistava col denaro (sia le altre detenute che le sorveglianti!!)… Ciò necessitava molto denaro e molti sforzi… Ma effettivamente era possibile… LA MORTE E I TIRANNI I tiranni dimenticano, qualche volta, oppure fingono di dimenticare, che anch'essi incontreranno un giorno la morte. Fingono di dimenticarsene e terrorizzano, torturano, seminano la paura senza preoccuparsi della loro fine, fino al giorno in cui dovranno rispondere dei loro crimini dinanzi al Signore dell'universo, l'Onnipotente… Colui al Quale non sfugge nulla… La morte, sempre la morte… Abbiamo un'eccessiva tendenza a dimenticare che il suo arrivo è ineluttabile. In queste condizioni e in questo ambiente di depravazione, di bassezza e di decadenza, la gente cominciò a far circolare, alla prigione di Al-Qanatir, la notizia del decesso di Nasser. Erano tutti tristi e in lacrime, e Allah sa che noi non esprimemmo mai gioia nel veder morire qualcuno, poiché nessuno è padrone del proprio destino e nessuno può anticipare né ritardare l'istante in cui dovrà rendere l'ultimo respiro. La morte di qualcuno è piuttosto simile ad una puntura, un richiamo che viene a mettere in guardia l'umanità contro le sue depravazioni e la sua decadenza, e a ricordarle che la vita su questa terra non è altro che una cosa effimera. La morte di un parente o di chiunque viene ad avvertire la gente, è una messa in guardia che significa: "Svegliatevi dal vostro sonno, abbandonate la vostra tirannia… Non vi servirà a nulla ammassare tutta questa forza e tutta questa fortuna… Né il vostro esercito, né il vostro partito, né la vostra famiglia, né i vostri figli vi saranno di alcuna utilità… Verrà il giorno in cui lascerete tutto ciò… lascerete anche la vostra pelle e andrete incontro al vostro Signore… Tutti nudi, come vostra mamma vi partorì il giorno che siete nati!..." …Se vedessi gli ingiusti, negli spasimi della morte, quando gli angeli stenderanno le mani su di loro (e diranno): "Rigettate le vostre anime! Oggi sarete compensati con un castigo umiliante per aver mentito contro Allah e per esservi allontanati, pieni di orgoglio, dai Suoi segni". Siete venuti a Noi da soli, come vi abbiamo creati la prima volta. Quello che vi abbiamo concesso, lo avete gettato dietro le spalle. Non vediamo con voi i vostri intercessori, gli alleati che pretendevate fossero vostri soci. I legami tra voi sono stati tagliati e le vostre congetture vi hanno abbandonato (Corano VI. Al-An'âm, 93-94) Non facemmo loro alcun torto, essi stessi si fecero torto. Gli dèi che invocavano all'infuori di Allah non li hanno in nulla protetti quando giunse il Decreto del loro Signore: non fecero altro che accrescerne la

153 rovina. Castiga così il tuo Signore, quando colpisce le città che hanno agito ingiustamente. È invero un castigo doloroso e severo. Ecco un segno per chi teme il castigo dell'Altra vita. Sarà un Giorno in cui le genti saranno radunate. Sarà un giorno confermato. Non lo posticiperemo che sino al suo termine stabilito. Nel giorno in cui avverrà, nessuno parlerà senza il Suo permesso. E ci saranno allora gli infelici e i felici. E gli infelici saranno nel Fuoco, tra sospiri e singhiozzi, per rimanervi fintanto che dureranno i cieli e la terra, a meno che il tuo Signore non decida altrimenti, ché il tuo Signore fa quello che vuole! Coloro invece che saranno felici, rimarranno nel Paradiso fintanto che dureranno i cieli e la terra, a meno che il tuo Signore non decida altrimenti. Sarà questo un dono senza fine (Corano XI. Hûd, 101-108) La morte di un uomo non occupa dunque mai lo spirito della gente pia. La morte è un fatto obbligato di cui non si occupano. Preferiscono occupare i loro giorni nella perfetta sottomissione ad Allah (subhânaHu waTa'ala) e nella difesa della Sua religione. E il giorno in cui il Signore li chiama nel Suo regno, vi entrano con l'anima serena. La lotta dell'Islâm non è una lotta tra individui o gruppi di individui. È la lotta del bene contro il male, la lotta della fede contro l'ateismo… la lotta della sottomissione ad Allah contro le forze del male, delle tenebre e dell'oscurantismo. Si muore e ci si sacrifica, ma i martiri sono accolti in Paradiso per l'eternità: "O Miei servi, oggi non avrete paura e non sarete afflitti, (poiché siete) coloro che credono nei Miei segni e sono sottomessi: entrate nel Paradiso, voi e le vostre spose, sarete onorati circoleranno tra loro vassoi d'oro e calici, e colà ci sarà quel che desiderano le anime e la delizia degli occhi e vi rimarrete in perpetuo. Ecco il Paradiso che vi è stato fatto ereditare per quel che avete fatto. E vi saranno molti frutti e ne mangerete" (Corano XLIII. Az-Zukhrûf, 68-73) (in quanto al miscredente) lo getterò nel Calore che brucia (Saqar)… Chi mai ti dirà cos'è il Calore che brucia? Nulla risparmia, non lascia nulla; carbonizza gli uomini (Corano LXXIV. Al Muddaththir, 26-29) Presto getteremo nel Fuoco coloro che smentiscono i Nostri segni. Ogni volta che la loro pelle sarà consumata, ne daremo loro un'altra, sì che gustino il tormento. In verità Allah è eccelso e saggio (Corano IV. An-Nisâ', 56) Avranno sopra di loro nuvole di fuoco, e nuvole di fuoco sotto di loro. Ecco la minaccia di Allah ai Suoi servi: "O Miei servi, temeteMi!" (Corano XXXIX. Az-Zumar, 16) Ci saranno in quel Giorno volti umiliati, di spossati e afflitti, che bruceranno nel Fuoco ardente, e saranno abbeverati da una fonte bollente. Per essi non ci sarà altro cibo che il darî' (pianta spinosa amarissima), che non nutre e non placa la fame (Corano LXXXVIII. Al- Ghâshiya, 2-7) Coloro che invece non credono, avranno il fuoco dell'Inferno: giammai sarà decisa la loro morte e nulla sarà sottratto al castigo. Ricompenseremo cosèi ogni ingrato. E colà grideranno: "Signore, facci

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Un'altra detenuta, gentile e simpatica, ci mostrò, dandoci un esempio, come<br />

comportarci nei confronti di questa umanità sacrificata, dinanzi a queste<br />

merci rifiutate in un mondo dove tutto poteva acquistarsi col denaro… Le<br />

porte delle celle restavano aperte a lungo tramite il denaro… Una sorsata<br />

d'acqua, un pezzo di pane, un vestito ben cucito… tutto, tutto si acquistava col<br />

denaro (sia le altre detenute che le sorveglianti!!)… Ciò necessitava molto<br />

denaro e molti sforzi… Ma effettivamente era possibile…<br />

LA MORTE E I TIRANNI<br />

I tiranni dimenticano, qualche volta, oppure fingono di dimenticare, che<br />

anch'essi incontreranno un giorno la morte. Fingono di dimenticarsene e<br />

terrorizzano, torturano, se<strong>min</strong>ano la paura senza preoccuparsi <strong>della</strong> loro fine,<br />

fino al giorno in cui dovranno rispondere dei loro cri<strong>min</strong>i dinanzi al Signore<br />

dell'universo, l'Onnipotente… Colui al Quale non sfugge nulla…<br />

La morte, sempre la morte… Abbiamo un'eccessiva tendenza a dimenticare<br />

che il suo arrivo è ineluttabile.<br />

In queste condizioni e in questo ambiente di depravazione, di bassezza e di<br />

decadenza, la gente co<strong>min</strong>ciò a far circolare, alla prigione di Al-Qanatir, la<br />

notizia del decesso di Nasser.<br />

Erano tutti tristi e in lacrime, e Allah sa che noi non esprimemmo mai gioia<br />

nel veder morire qualcuno, poiché nessuno è padrone del proprio destino e<br />

nessuno può anticipare né ritardare l'istante in cui dovrà rendere l'ultimo<br />

respiro. La morte di qualcuno è piuttosto simile ad una puntura, un richiamo<br />

che viene a mettere in guardia l'umanità contro le sue depravazioni e la sua<br />

decadenza, e a ricordarle che la <strong>vita</strong> su questa terra non è altro che una cosa<br />

effimera.<br />

La morte di un parente o di chiunque viene ad avvertire la gente, è una messa<br />

in guardia che significa: "Svegliatevi dal vostro sonno, abbandonate la vostra<br />

tirannia… Non vi servirà a nulla ammassare tutta questa forza e tutta questa<br />

fortuna… Né il vostro esercito, né il vostro partito, né la vostra famiglia, né i<br />

vostri figli vi saranno di alcuna utilità… Verrà il giorno in cui lascerete tutto<br />

ciò… lascerete anche la vostra pelle e andrete incontro al vostro Signore…<br />

Tutti nudi, come vostra mamma vi partorì il giorno che siete nati!..."<br />

…Se vedessi gli ingiusti, negli spasimi <strong>della</strong> morte, quando gli angeli<br />

stenderanno le mani su di loro (e diranno): "Rigettate le vostre anime!<br />

Oggi sarete compensati con un castigo umiliante per aver mentito contro<br />

Allah e per esservi allontanati, pieni di orgoglio, dai Suoi segni".<br />

Siete venuti a Noi da soli, come vi abbiamo creati la prima volta. Quello<br />

che vi abbiamo concesso, lo avete gettato dietro le spalle. Non vediamo<br />

con voi i vostri intercessori, gli alleati che pretendevate fossero vostri<br />

soci. I legami tra voi sono stati tagliati e le vostre congetture vi hanno<br />

abbandonato (Corano VI. Al-An'âm, 93-94)<br />

Non facemmo loro alcun torto, essi stessi si fecero torto. Gli dèi che<br />

invocavano all'infuori di Allah non li hanno in nulla protetti quando<br />

giunse il Decreto del loro Signore: non fecero altro che accrescerne la

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