Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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Non dimenticherò mai quella notte. Fu rude e penosa, nonostante non vi fosse<br />
né tortura né fruste. Hamidah pianse tutta la notte, fino a svenire. Da parte<br />
<strong>mia</strong>, cercavo di consolarla spiegandole che tutto ciò che avevamo dovuto<br />
subire non era nulla dinanzi alle bassezze che avevamo inteso la vigilia. Tutte<br />
quelle povere donne perdute nel nulla dell'immoralità e che, come animali,<br />
non cercavano più nient'altro, se non soddisfare i loro istinti più bassi, quello<br />
dello stomaco e quello del sesso… in questo ambiente di ignoranza, di<br />
ingiustizia e di bassezza sotto tutte le sue forme, l'appello alla preghiera del<br />
Fajr (l'alba) annunciò la nascita di un nuovo giorno. Compimmo la preghiera<br />
ed implorammo Allah Ta'ala di porre fine al supplizio.<br />
Qualche ora dopo, le porte dei dormitori si aprirono.<br />
Chiesi di poter incontrare il direttore del penitenziario. Un'ora dopo, la<br />
sorvegliante venne ad accompagnarci all'ufficio del direttore…<br />
UNA LOTTA DI NUOVO TIPO<br />
Entrammo, Hamidah ed io, nell'ufficio del direttore, che co<strong>min</strong>ciò: "La mensa<br />
vi è proibita, così pure le visite; e non godete di nessuno dei diritti riconosciuti<br />
alle prigionieri ordinarie (detenute penali). Tale situazione resterà così finché<br />
non riceveremo nuovi ordini a vostro riguardo, intesi?".<br />
Risposi: "Non abbiamo chiesto di vederla per questo, ma…". Mi interruppe:<br />
"Avevate chiesto di vedermi?".<br />
Spiegai: "Sì, volevamo cambiare cella". E Hamidah aggiunse: "Vogliamo una<br />
cella con una porta, e non una gabbia.<br />
Disse: "Cos'è questa maleducazione? Volete tornare alla prigione militare?<br />
Laggiù vedrete come sarete trattate!".<br />
Dissi: "Non possiamo stare in quel buco che non è degno nemmeno di un<br />
animale".<br />
Mi rispose: "Sono un direttore di prigione, qui siamo in un penitenziario e voi<br />
siete delle prigioniere… e non c'è nient'altro che possa fare per voi".<br />
Poi si alzò e ci ordinò di andarcene.<br />
Gli dissi: "Resteremo nel cortile <strong>della</strong> prigione e non rientreremo in quel<br />
posto, a qualsiasi prezzo".<br />
Mi rispose: "La prigione è la prigione, e se non obbedite agli ordini sarete<br />
fucilate immediatamente".<br />
Continuai: "Preferisco morire fucilata che crepare in quella cella sporca…<br />
inoltre, se ci fucilerete, ci offrirete il martirio".<br />
Ci fece uscire dall'ufficio, e ci lasciò in cortile.<br />
Qualche istante dopo, chiamò la sorvegliante e le disse: "Su, Su'ad, portale alla<br />
Mulahadha!", e Su'ad conclue: "Felicitazioni… Andrete a soggiornare alla<br />
Mulahadha!"<br />
Salimmo le scale che conducevano ad un grande dormitorio, dove c'erano una<br />
ventina di letti. Un'ora dopo, la sorvegliante incaricata di questo settore srrivò<br />
e disse: "Venite, la consegna è arrivata". Non capimmo cosa intendesse con<br />
"consegna". La seguimmo e ci fece mettere in fila con un gruppo di donne