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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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148<br />

Non dimenticherò mai quella notte. Fu rude e penosa, nonostante non vi fosse<br />

né tortura né fruste. Hamidah pianse tutta la notte, fino a svenire. Da parte<br />

<strong>mia</strong>, cercavo di consolarla spiegandole che tutto ciò che avevamo dovuto<br />

subire non era nulla dinanzi alle bassezze che avevamo inteso la vigilia. Tutte<br />

quelle povere donne perdute nel nulla dell'immoralità e che, come animali,<br />

non cercavano più nient'altro, se non soddisfare i loro istinti più bassi, quello<br />

dello stomaco e quello del sesso… in questo ambiente di ignoranza, di<br />

ingiustizia e di bassezza sotto tutte le sue forme, l'appello alla preghiera del<br />

Fajr (l'alba) annunciò la nascita di un nuovo giorno. Compimmo la preghiera<br />

ed implorammo Allah Ta'ala di porre fine al supplizio.<br />

Qualche ora dopo, le porte dei dormitori si aprirono.<br />

Chiesi di poter incontrare il direttore del penitenziario. Un'ora dopo, la<br />

sorvegliante venne ad accompagnarci all'ufficio del direttore…<br />

UNA LOTTA DI NUOVO TIPO<br />

Entrammo, Hamidah ed io, nell'ufficio del direttore, che co<strong>min</strong>ciò: "La mensa<br />

vi è proibita, così pure le visite; e non godete di nessuno dei diritti riconosciuti<br />

alle prigionieri ordinarie (detenute penali). Tale situazione resterà così finché<br />

non riceveremo nuovi ordini a vostro riguardo, intesi?".<br />

Risposi: "Non abbiamo chiesto di vederla per questo, ma…". Mi interruppe:<br />

"Avevate chiesto di vedermi?".<br />

Spiegai: "Sì, volevamo cambiare cella". E Hamidah aggiunse: "Vogliamo una<br />

cella con una porta, e non una gabbia.<br />

Disse: "Cos'è questa maleducazione? Volete tornare alla prigione militare?<br />

Laggiù vedrete come sarete trattate!".<br />

Dissi: "Non possiamo stare in quel buco che non è degno nemmeno di un<br />

animale".<br />

Mi rispose: "Sono un direttore di prigione, qui siamo in un penitenziario e voi<br />

siete delle prigioniere… e non c'è nient'altro che possa fare per voi".<br />

Poi si alzò e ci ordinò di andarcene.<br />

Gli dissi: "Resteremo nel cortile <strong>della</strong> prigione e non rientreremo in quel<br />

posto, a qualsiasi prezzo".<br />

Mi rispose: "La prigione è la prigione, e se non obbedite agli ordini sarete<br />

fucilate immediatamente".<br />

Continuai: "Preferisco morire fucilata che crepare in quella cella sporca…<br />

inoltre, se ci fucilerete, ci offrirete il martirio".<br />

Ci fece uscire dall'ufficio, e ci lasciò in cortile.<br />

Qualche istante dopo, chiamò la sorvegliante e le disse: "Su, Su'ad, portale alla<br />

Mulahadha!", e Su'ad conclue: "Felicitazioni… Andrete a soggiornare alla<br />

Mulahadha!"<br />

Salimmo le scale che conducevano ad un grande dormitorio, dove c'erano una<br />

ventina di letti. Un'ora dopo, la sorvegliante incaricata di questo settore srrivò<br />

e disse: "Venite, la consegna è arrivata". Non capimmo cosa intendesse con<br />

"consegna". La seguimmo e ci fece mettere in fila con un gruppo di donne

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