Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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Disse anche: "Io sto per morire… Lasciatemi morire degnamente… Voglio che<br />
la <strong>mia</strong> sposa resti <strong>mia</strong> moglie…"<br />
144<br />
Il mio defunto marito era malato, e dopo l'annuncio del verdetto divenne per<br />
metà paralizzato! Ben prima di ciò, aveva già subito una crisi il giorno in cui<br />
Nasser, col pretesto <strong>della</strong> nazionalizzazione, aveva deciso di impadronirsi<br />
dell'insieme dei suoi beni e delle sue società.<br />
Poco tempo dopo la firma forzata dell'atto di divorzio, mio marito rese l'ultimo<br />
respiro. E quando la <strong>mia</strong> famiglia venne a conoscenza dell'atto di divorzio, <strong>mia</strong><br />
sorella montò in collera contro mio marito, e tolse dal salone uno dei suoi<br />
ritratti appesi al muro.<br />
Ciò mi rattristò enormemente, e chiesi che il ritratto fosse rimesso al suo<br />
posto, poiché, molto prima che fosse mio marito, Hajj Ahmad Salim era mio<br />
fratello nella religione e la <strong>mia</strong> casa rimarrà sempre la sua, finché sarò in <strong>vita</strong>.<br />
La religione ci aveva riuniti ben prima che fossimo uniti dal legame<br />
matrimoniale. Il matrimonio non è che un fatto effimero, ma la fraternità<br />
sacra non si spegne mai. Appresi anche che al <strong>mia</strong> famiglia aveva degnamente<br />
preso parte alle sue esequie; ciò placò un po' il mio dolore.<br />
Quando mi ritrovai da sola, mi ricordai di un sogno durante cui avevo<br />
incontrato il Profeta Muhammad (sallAllahu 'alayhi waSallam). Avevo<br />
annotato la data del sogno, e cercandola mi resi conto che era proprio la data<br />
in cui era stato firmato il mio divorzio.<br />
In effetti, avevo sognato il Profeta Muhammad (pace e benedizioni di Allah su<br />
di lui) che avnazava, vestito di bianco, e seguito da Hasan Al-Hudaybi,<br />
anch'egli vestito di bianco e con un cappellino. In quanto a me, ero accanto<br />
alla sposa del Profeta, Aisha (radiAllahu 'anha), accompagnata da varie donne.<br />
Credetti che fossero le sue dame di compagnia. Aisha (radiAllahu 'anha) mi<br />
raccomandava qualcosa, e quando il Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam)<br />
arrivò accanto a noi, chiamò Aisha (che Allah sia soddisfatto di lei) e le disse:<br />
"Pazienza, Aisha… Pazienza, Aisha… Pazienza, Aisha…". In quanto ad Aisha<br />
(radiAllahu 'anha), non smetteva di stringermi la mano e di raccomandarmi di<br />
tenere duro!<br />
Svegliatami da quel sonno, lo raccontai ad Hamidah, e pregai Allah<br />
(subhânaHu waTa'ala) di aiutarmi ad avere pazienza. Avevo la certezza che<br />
una nuova prova mi aspettava, e mi misi a pregare l'Onnipotente di venire in<br />
mio aiuto.<br />
NUOVI VICINI CI RAGGIUNSERO<br />
Una notte, in pieno inverno, un rumore enorme ci giunse dalla cella dinanzi<br />
alla nostra. La porta <strong>della</strong> nostra cella si aprì e Salah, l'infermiere, entrò e ci<br />
chiese se avevamo ancora la medicina contro il vomito, la stessa medicina che<br />
ci aveva portato quel mattino. Glielo rendemmo.