Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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142 Sayyed Qotb insisteva molto sulla rinascita dell'Islâm, opposto alle due "superpotenze". Per lui, è l'Islâm che deve regnare nel mondo, e non queste due potenze del male che congiungono l'ignoranza all'ateismo. In effetti, la rinascita dell'Islâm significa la fine della dominazione della potenza russa come di quella americana, per far posto ad una Ummah che ordini il bene e vieti il male, e che vedrà il giorno, malgrado tutto: …Allah completerà la Sua Luce, anche se ciò dispiace ai miscredenti (Corano IX. At-Tawba, 32) GLI ULTIMI GIORNI ALLA PRIGIONE MILITARE Il giorno dell'esecuzione, vidi Sayyed Qotb in sogno, quando mi assopii leggermente dopo la preghiera del Fajr. Mi disse: "Sappi che non ero con loro. Ero a Madinah accanto al Profeta Muhammad (sallAllahu 'alayhi waSallam)". A queste parole, mi svegliai e raccontai il sogno ad Hamidah. L'indomani mattina, mi assopii di nuovo dopo la preghiera dell'alba, quando sentii una voce proveniente da profondità lontane che mi diceva: "Sayyed è in Paradiso, insieme ai suoi compagni". Mi svegliai e raccontai il mio sogno ad Hamidah, che scoppiò allora in singhiozzi dicendo: "Ho fede nelle ricompense di Allah, e sono convinta che Sayyed sia in Paradiso". Io aggiunsi: "Questo sogno è un segno per noi, per consolarci e mantenerci sulla retta via". È vero, avvenne la volontà del Signore, e noi attraversammo momenti molto penosi, che poca gente avrebbe potuto sopportare. Avevamo creduto che saremmo periti, soprattutto dopo la proclamazione del verdetto e l'annuncio dell'esecuzione dei Fratelli. Ci dicevamo allora che alla fine avremmo ritrovato un po' di calma e di riposo. Ma no! Eravamo veramente delle ingenue! Gli ingiusti non tardarono a convocarmi per un interrogatorio. Continuavano ad arrestare dei Musulmani, e volevano che io li identificassi. In effetti, il fatto che fossi stata condannata all'ergastolo non era per loro sufficiente, avrebbero voluto di più, la pena di morte per esempio. Così, vivevamo permanentemente sotto la minaccia dei ricatti e degli arbitrii, con l'unico rifugio della lettura del Corano. Non è forse esso il migliore dei rimedi per tali sofferenze? La lettura della parola di Allah, com'è detto nel Corano, è un balsamo per l'anima. Più tardi, chiedemmo l'autorizzazione di leggere i giornali. Ciò ci permise di conservare dei legami con ciò che accadeva all'esterno della prigione militare. Come ho detto, vivevamo laggiù sotto la costante minaccia dei complotti tramati da Nasser e dai suoi scagnozzi. Ogni volta che una cospirazione o un
143 tentativo di colpo di stato fallivano, venivano ad interrogare Zaynab Al- Ghazali Al-Jabîlî, come se fossi la guida di tutti coloro che si opponevano al regime nasseriano. In effetti, non passava un giorno senza che un sedicente complotto fosse sventato, e se un civile si trovava tra i congiurati, mi aspettava il peggio!! E MIO MARITO MORÌ Immediatamente dopo la proclamazione del verdetto, chiesi ad Hamza Bassiuni di far venire mio marito, perché volevo vederlo. Non venne, e dovetti insistere. Allora, l'amministrazione penitenziaria mi convocò e m'interrogò sulle ragioni della mia insistenza. Dissi: "Sono stata condannata a venticinque anni di lavori forzati, perciò voglio liberarlo dai suoi impegni di marito, perché possa vivere la sua vita". Hamza Bassiuni disse allora con un tono arrogante: "Certamente Nasser non ti ha condannata alla pena di morte, ma ti farà morire piano piano". Risposi: "Soltanto Allah dispone della vita delle Sue creature, e né Nasser né l'universo intero possono anche solo far cadere una foglia da un albero" Disse: "Ben presto, ti porteremo il tuo decreto di divorzio". Replicai: "Voi siete dei selvaggi, delle belve, degli animali". Tornai nella mia cella, e attraversai dei momenti molto difficili. Una volta, dopo aver compiuto la preghiera del Fajr e aver recitato qualche versetto del Corano, mi assopii. Vidi in sogno la foto di mio marito su un giornale, nella colonna dei decessi e delle partecipazioni di lutto. Mi risvegliai e dissi: "Signore mio, accordaci la Tua Clemenza, accordaci la Tua Misericordia" Con mia grande sorpresa, Hamidah ripeté la stessa invocazione, ma decisi di non raccontarle del mio sogno. Ciò si ripeté più volte. Un venerdì, ricevemmo i giornali del mattino. Sfogliandoli, trovai l'avviso di decesso di mio marito. Non potei allora impedirmi di scoppiare a piangere fino a perdere conoscenza. Chiamarono il medico per soccorrermi. La mia famiglia venne a trovarmi, e appresi allora che Nasser e i suoi scagnozzi avevano chiesto a mio marito, quest'uomo così pio e così gentile, di cui perfino Hamza Bassiuni non esitava a lodare le qualità, di scegliere tra lo separarsi da me tramite divorzio o divenire anche lui un ospite della prigione militare. Il poveretto chiese loro di accordargli una dilazione di due settimane per riflettere, ma anche questo gli venne negato. Con loro vi era AbdulWafa Dunqul, che non smetteva di minacciarlo di porre in esecuzione l'ordine di Nasser. I farabutti giunsero a portare con loro un ufficiale dei servizi matrimoniali per redigere l'atto di divorzio. Mio marito dovette, sotto costrizione, firmare l'atto di divorzio, proclamando però: "Che Allah mi sia Testimone che non ho ripudiato mia moglie, Zaynab Al-Ghazali Al-Jabîlî".
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In effetti, la rinascita dell'Islâm significa la fine <strong>della</strong> do<strong>min</strong>azione <strong>della</strong><br />
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Il giorno dell'esecuzione, vidi Sayyed Qotb in sogno, quando mi assopii<br />
leggermente dopo la preghiera del Fajr. Mi disse: "Sappi che non ero con loro.<br />
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penosi, che poca gente avrebbe potuto sopportare. Avevamo creduto che<br />
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Ma no! Eravamo veramente delle ingenue! Gli ingiusti non tardarono a<br />
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Così, vivevamo permanentemente sotto la <strong>min</strong>accia dei ricatti e degli arbitrii,<br />
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rimedi per tali sofferenze? La lettura <strong>della</strong> parola di Allah, com'è detto nel<br />
Corano, è un balsamo per l'anima.<br />
Più tardi, chiedemmo l'autorizzazione di leggere i giornali. Ciò ci permise di<br />
conservare dei legami con ciò che accadeva all'esterno <strong>della</strong> prigione militare.<br />
Come ho detto, vivevamo laggiù sotto la costante <strong>min</strong>accia dei complotti<br />
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