Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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132<br />
Ti racconterò, caro lettore, una storia accaduta mentre mi trovavo<br />
all'ospedale. Questa storia dimostra che vi sono sempre persone pie in questo<br />
popolo, che non chiedono altro che di essere condotte sulla Retta Via per dare<br />
il meglio di se stesse nella perfetta sottomissione all'Onnipotente, al Signore<br />
degli universi.<br />
Al nostro capezzale, all'ospedale, c'era un infermiere militare di nome Salah.<br />
Era incaricato di fare le iniezioni intravenose ai malati e di sorvegliare le celle.<br />
Un giorno, mentre ero nei bagni, il vento fece alzare la tenda che serviva da<br />
porta alla cella di Sayyed Qotb, poiché essa era priva di una porta di legno.<br />
Sfortunatamente, il velo si alzò al momento del mio passaggio dinanzi alla<br />
seddetta cella, e ciò costituiva un'enormità agli occhi dei torturatori. Non era<br />
concepibile, ai loro occhi, che Zaynab Al-Ghazali potesse vedere Sayyed Qotb<br />
nella sua cella. Il sunno<strong>min</strong>ato Salah si mise allora a gridare e a proferire i<br />
peggiori insulti. Il fatto era tanto più "grave", poiché coincideva con l'arrivo di<br />
Safwat Rubi all'ospedale. I soldati volevano dimostrargli fino a che punto<br />
stavano attenti ad eseguire perfettamente gli ordini.<br />
Questo famoso Salah somigliava ad una belva senz'anima né ragione.<br />
Malgrado ciò, Sayyed Qotb non cessava di dimostrarsi gentile e premuroso nei<br />
suoi confronti. Gli spiegò che non era affatto colpa sua se la tenda davanti alla<br />
porta si era mossa, finché riuscì a farlo tacere e a restituirgli la calma.<br />
Non posso descrivervi la <strong>mia</strong> sorpresa quando quello stesso Salah venne a<br />
trovarmi per dirmi che voleva pentirsi di tutti i suoi peccati e ridiventare un<br />
buon Musulmano!<br />
Gli dissi: "Puoi sopportare tutto ciò che patiscono i Fratelli, come puoi<br />
vedere?"<br />
Mi rispose: "Se ho la loro fede, Allah mi aiuterà a tenere duro".<br />
Chiesi: "Testimoni che non vi è altra divinità al di fuori di Allah e che<br />
Muhammad è il Suo servo e il Suo Messaggero?"<br />
"Sì!", e si pentì dinanzi a me.<br />
"Non fare dunque se non ciò che Allah Ta'ala ti ha ordinato di fare, e non<br />
obbedire mai ai tiranni se ciò ti dovesse condurre a commettere dei peccati!".<br />
"Io vorrei conoscere il vero Islâm, quello che vi ha permesso di tenere duro<br />
nonostante tutto il male che vi hanno fatto!"<br />
Gli consigliai allora di farsi spiegare il vero Islâm dall'Imâm Sayyed Qotb,<br />
approfittando dei momenti in cui doveva andare da lui per fargli le iniezioni.<br />
E IL GIORNO DEL PROCESSO<br />
SI AVVICINÒ<br />
Passarono i giorni, e venne decisa la data del processo. Fu una pagliacciata<br />
incredibile… ma purtroppo avvenne realmente! Ci dissero che i verdetti si<br />
trovavano nei cassetti di Shams Badran. Nel frattempo, ci avevano privati del<br />
diritto alla difesa.<br />
Quando chiesi di essere difesa dall'avvocato Ahmad Khawaga, mi risposero<br />
che gli era proibito immischiarsi in questo affare.