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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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rendessi l'ultimo respiro prima di riuscire a comparire dinanzi al loro<br />

simulacro di Tribunale. Il loro comportamento fu infatti sempre lo stesso,<br />

fondato sulla menzogna, l'impostura e il disprezzo per gli altri.<br />

Ma ciò che dovevo apprendere più tardi era anche peggio di tutto ciò che<br />

conoscevo già. Quando <strong>mia</strong> sorella e <strong>mia</strong> madre mi vennero a trovare nella<br />

<strong>mia</strong> cella, qualche giorno prima del processo, <strong>mia</strong> madre mi raccontò che<br />

Safwat Rubi non aveva smesso, fin dai primi giorni <strong>della</strong> <strong>mia</strong> detenzione, di<br />

chiedere loro di portarmi ogni genere di medicine, di frutti e di vestiti nuovi.<br />

Di tutto ciò, io non avevo ricevuto nulla!<br />

Si trattava certo di un complotto. Noi venivamo torturati <strong>nelle</strong> prigioni, e le<br />

nostre famiglie venivano manipolate all'esterno.<br />

In effetti, volevano far credere loro che i detenuti venivano trattati con dignità;<br />

non era, in fin dei conti, che una menzogna in più. In quanto alla tortura, essa<br />

non aveva limite, e se ciò che ho raccontato non ti pare, caro lettore, già<br />

ampiamente sufficiente per farti un'idea sul trattamento che era riservato agli<br />

sventurati detenuti, mi sforzerò dunque di citare qui qualche esempio di<br />

tortura che altri dovettero subire, in particolare i più deboli di loro.<br />

Una volta, portarono all'ospedale un giovanotto nel fiore degli anni. Il suo<br />

corpo era completamente insanguinato a causa delle torture subite nella<br />

prigione militare. Il medico volle dargli una zolletta di zucchero, ma<br />

all'ospedale non ce n'era più. Ciò provocò molto baccano. Bussai alla porta<br />

<strong>della</strong> <strong>mia</strong> cella e quando vennero li pregai di prendere un vasetto di miele che<br />

mi avevano portato dall'esterno. L'infermiere lo prese e ne servì qualche<br />

cucchiaiata al malato.<br />

Bisogna sapere che un'azione del genere, se fosse stata scoperta dagli uo<strong>min</strong>i<br />

di Nasser, avrebbe esposto il suo autore ai peggiori castighi. Ciò era<br />

severamente proibito.<br />

I giorni si susseguirono, ed arrivarono perfino a vietare ai malati di bere<br />

dell'acqua! Si poteva dunque passare tutta la notte, in piena estate, senza aver<br />

diritto ad una goccia d'acqua! Avere un mezzo bicchier d'acqua assomigliava<br />

ormai ad un miracolo.<br />

Siccome io ero troppo debole, mi autorizzarono a bere qualche bicchiere<br />

d'acqua al giorno, che dividevo volentieri con il mio vicino di cella. Saresti<br />

incredulo, caro lettore, se ti raccontassi come facevo per fargli arrivare l'acqua.<br />

La mettevo nel portaocchiali e la facevo passare attraverso una breccia nel<br />

muro. Il suo corpo era completamente dilaniato tanto l'avevano crudelmente e<br />

lungamente frustato.<br />

I miscredenti eccellevano nell'arte <strong>della</strong> tortura… La loro immaginazione non<br />

aveva limiti in questo do<strong>min</strong>io…<br />

E LA BELVA SI PENTÌ

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