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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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127<br />

Risposi: "Non lo so".<br />

Mi attaccò: "Tutti l'hanno riconosciuto, specie di p…! è Sadiq Zîni!"<br />

Galal ad-Dîb intervenne allora per chiedere a Shams Badran di interrogarmi<br />

sull'origine dei fondi e sulla loro destinazione, e così fece.<br />

Risposi che il denaro era destinato al sostegno delle famiglie dei detenuti: "I<br />

detenuti" dissi, "che voi nascondete nel segreto delle vostre tenebre".<br />

A queste parole, Shams Badran perse il sangue freddo e ordinò a Hamza di<br />

gettarmi ai serpenti e non ai cani… Uscii con Hamza e Safwat che mi<br />

portarono all'ospedale. Una volta arrivati, Hamza si rivolse a me dicendo: "Ti<br />

giuro, Zaynab, mi fai pena… Non ti getterò ai serpenti… ma dimmi almeno<br />

qual era la vera destinazione del denaro che ricevesti".<br />

Gli dissi: "Mi avete già interrogata in proposito!"<br />

In quel momento, Galal ad-Dîb arrivò, e gli chiese: "Hai ritrovato la ragione o<br />

non ancora?"<br />

Hamza gli rispose: "Lasciala a me Galal… Sembra che i cani le manchino<br />

molto…"<br />

I cani erano ai miei occhi molto più dolci e coscienziosi di queste bestie umane<br />

che mi interrogavano. Ogni volta che mi rinchiudevano coi cani, mi rendevo<br />

conto <strong>della</strong> loro bassezza e <strong>della</strong> loro malvagità, a tal punto che i cani<br />

co<strong>min</strong>ciavano veramente a mancarmi… Preferivo certamente la loro<br />

compagnia a quella di Shams, Hamza, Galal e gli altri…<br />

Una notte, mi portarono nell'ufficio di Shams Badran dopo cena e mi<br />

frustarono a lungo, fino a farmi perdere conoscenza. Mi fecero delle iniezioni e<br />

mi riportarono all'ospedale. Tre giorni dopo, mi riportarono nuovamente<br />

nell'ufficio di Shams, che mi giurò sulla testa di Nasser che avrebbero ripreso<br />

il supplizio dall'inizio alla fine se non avessi risposto per bene alle domande.<br />

Co<strong>min</strong>ciò: "Zaynab, ti ricorderò due fatti in cui sei implicata. Il primo riguarda<br />

Muhammad Qotb, le sue sorelle e la moglie di Al-Hudaybi. Il secondo riguarda<br />

Ali Ashmawî e Ma'mun Al-Hudaybi.<br />

Ti faccio notare che questi fatti sono stati riconosciuti da Hasan Al-Hudaybi,<br />

da sua moglie e da Muhammad Qotb. Non ti azzardare quindi a smentirli,<br />

perché non avremmo potuto conoscerli se queste stesse persone non ce li<br />

avessero raccontati… Per ciò che riguarda Ali Ashmawî… Tu ci dici che egli è<br />

un bugiardo, ma nel secondo episodio non è per nulla implicato…"<br />

Poi Shams Badran continuò: "Un giorno, telefonasti a Muhammad Qotb, ed<br />

egli venne a trovarti la notte di Hulwan. Gli consegnasti tutto il tuo oro e<br />

cinquecento lire egiziane, chiedendogli di dare il denaro alla moglie di Al-<br />

Hudaybi. In quanto al tuo oro, ne facesti dono alle famiglie dei detenuti… Gli<br />

dicesti: "Muhammad, lo consegnerai alla signora Al-Hudaybi, al momento<br />

opportuno"…"<br />

Risposi: "Sì, effettivamente ciò avvenne, e non vi vedo nulla di male… era il<br />

mio oro ed ero libera di disporne come volevo… Ne feci dunque il miglior uso<br />

possibile. Servì a portare sollievo alle famiglie che ne avevano disperatamente<br />

bisogno. In quanto al denaro <strong>–</strong> le cinquecento lire egiziane <strong>–</strong> appartenevano ai<br />

Fratelli, e le restituii per timore che andassero perdute".<br />

Disse: "Le cinquecento lire erano allora destinate all'organizzazione, e non alle<br />

famiglie dei detenuti".

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