Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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UN ANEDDOTO<br />
115<br />
All'ospedale, mi prestarono le cure necessarie, poiché ci tenevano molto al<br />
fatto che potessi comparire dinanzi al Tribunale… Agli occhi di coloro che<br />
tessevano complotti e li inventavano completamente, ero sospettata di tutti gli<br />
orrori; non era dunque strano che fossi curata "all'ospedale" con tanto<br />
riguardo e cure. Rimasi in coma profondo per tre giorni.<br />
Una sera sentii le voci di Murad e Safwat provenire dalla cella del fratello<br />
Ahmad Kamal. Gli chiedevano l'indirizzo di Sayf Al-Banna, ed egli lo diede<br />
loro senza difficoltà. Tre ore dopo, tornarono per chiedergli, stavolta,<br />
l'indirizzo dell'ufficio di Sayf Al-Banna.<br />
Sayf Al-Banna è il figlio dell'Imâm martire Hasan Al-Banna. Mi misi dunque a<br />
pregare per questo poveretto e per la sua povera mamma che soffriva di cuore,<br />
e per le sue sorelle. Sayf era il solo uomo adulto di casa.<br />
Pregai l'Onnipotente di venir loro in aiuto contro queste forze del male.<br />
Mi portarono all'ufficio di Shams Badran in barella. Shams mi interrogò su<br />
Sayf Al-Banna; da una delle sue domande, potei dedurre che Sayf era ormai<br />
detenuto alla prigione militare! Ciò mi preoccupò enormemente, compativo la<br />
sua povera famiglia.<br />
Poi Shams Badran disse a Hamza Bassiuni: "Non ti avevo detto che questa<br />
specie di p… non doveva tornare viva nel mio ufficio? Perché me l'hai portata<br />
mentre respira ancora?", poi si rivolse a me con tono sprezzante: "Sei ancora<br />
viva… Perché? Perché dunque?". Gli risposi: "Ciò non dipende né dalla tua<br />
buona volontà né dalla <strong>mia</strong>. Non siamo noi che scegliamo di vivere o di<br />
morire. Solo Allah dispone <strong>della</strong> nostra <strong>vita</strong> e <strong>della</strong> nostra morte".<br />
Shams gridò: "Taci! Chiudi la bocca! Voglio che tu risponda alla <strong>mia</strong><br />
domanda: qual è l'identità di questi militari che dovevano assassinare il<br />
Presidente Nasser sulla via di Alessandria?"<br />
Hasan Khalil aggiunse: "Potrebbe spiegarle meglio, Eccellenza? Oppure<br />
permette che lo faccia io?"<br />
L'altro accondiscese, e Hasan Khalil mi spiegò: "Una persona ti raccontò che<br />
una banda aveva spiato l'arrivo del corteo del Presidente Nasser sulla via<br />
desertica in direzione di Alessandria… chi è dunque questa persona che ti<br />
raccontò tutto ciò, e che spiava nella jeep il passaggio dell'automobile di<br />
Nasser per assassinarlo?"<br />
E Shams Badran aggiunse: "Su, rispondi! Svelta!"<br />
Dissi: "Come potete essere futili, e torturate la gente per delle menzogne! Voi<br />
non avete timore di Allah! Attenti a voi e alla maledizione di Allah… attenti a<br />
voi e al giudizio <strong>della</strong> storia… Infine, attenti a voi e alle suppliche delle vittime,<br />
alle quali avete fatto molto male senza ragione!".<br />
Evidentemente, come al solito, la risposta alla <strong>mia</strong> libertà di tono furono calci,<br />
frustate, il sangue colante e le ossa rotte. Shams non smetteva di ripetermi:<br />
"Se ti appendiamo ora morirai… ma potremmo perdonarti se ci racconti tutta<br />
la storia… raccontaci la storia dall'inizio alla fine, specie di p… Vogliamo<br />
sapere tutti i particolari <strong>della</strong> storia che ti ha raccontato Sayf Al-Banna…"<br />
Risposi: "Ah… quell'aneddoto che raccontò Sayf…"