Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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112 sapranno riallacciarsi al loro glorioso passato e porsi all'avanguardia in questo mondo…" A queste parole, dei pugni e dei calci si abbatterono su di me da tutte le parti, tanto che svenni, e Shams Badran ordinò a Hamza di portarmi nella cella n° 34, una cella piccola e buia, sembrava una tomba paurosa… vi portarono due cani feroci e mi chiusero dentro con loro. Feci le abluzioni e cominciai a pregare, senza sapere dove si trovasse esattamente la Qibla (direzione verso Makkah). Non smisi di pregare e di implorare il Signore di venirmi in aiuto. Durante tutto il tempo i due cani non smettevano di saltarmi addosso e di strofinare la loro gola su di me, ma io persistevo a pregare e a salmodiare. Un'ora dopo, la porta della cella si aprì, portarono via i cani e mi trasferirono all'ospedale. Dopo cena, mi portarono di nuovo all'ufficio di Shams Badran, che si rivolse a me chiedendo: "Zaynab, una riunione si è svolta a casa tua; vi partecipavano più di cinquanta persone provenienti da tutte le regioni del paese. Questa riunione ebbe luogo tre anni fa. Che cosa vi diceste in quell'occasione?" Risposi: "Effettuammo insieme la preghiera del Maghrib, poi quella dell' 'Ishâ', e infine pregammo il Tarawih (preghiera delle notti del Ramadan)". Chiese: "Io voglio sapere: che cosa vi diceste durante l'incontro?" Risposi: "Non mi ricordo più". Domandò: "Rimasero da te fino alla colazione?" Risposi: "Soltanto qualcuno di loro". Chiese ancora: "Qual era la ragione della vostra riunione?" Spiegai: "Studiavamo l'Islâm, e pensavamo a come resistere all'ateismo e all'oscurantismo". E lui: "E come mai proprio a casa tua?" Ed io: "Perché sono Musulmana, se Allah vuole!" Chiese: "Quale Islâm, quale ateismo e quale oscurantismo?" Replicai: "Se fai un giro attraverso al paese, vedrai un sacco di giornali, di riviste e di pubblicazioni che predicano tutte l'ateismo, il comunismo e l'oscurantismo, e che vengono vendute a prezzi irrisori". Mi interruppe violentemente dicendo: "Basta, basta… Cosa sono tutte queste chiacchiere? Sai dirmi i nomi dei partecipanti?" Risposi: "Non mi ricordo più" Proseguì: "Uno dei partecipanti lasciò la riunione per andare a incontrare Al- Hudaybi, poi tornò, dopo che tu telefonasti a casa di Al-Hudaybi. Chi era quest'uomo?" Risposi: "Non mi ricordo più… tutto ciò che ricordo, è che mi aveva chiesto di organizzargli un incontro con Al-Hudaybi… Che male c'è?" Lui disse: "Perché vi eravate riuniti? E sappi che cerco di facilitarti le cose! L'uomo che andò da Al-Hudaybi non era forse AbdulFattah ash-Sharîf?" Poi aggiunse: "Se non rispondi, ti risponderò io stavolta!... Vi metteste d'accordo per rovesciare il regime e assassinare Nasser". Risposi: "Ci mettemmo d'accordo per resistere all'oscurantismo e all'ateismo e propagare gli insegnamenti del Corano tra i Musulmani, allo scopo di convincerli ad applicarli nella loro vita quotidiana".
113 Si interrogò, rivoltato: "E cosa fa allora la grande moschea di Al-Azhar?? Quale sarebbe dunque la sua funzione, secondo voi?? Su, Safwat, portala via e frustala!!". Sotto i colpi di frusta, non smisi di salmodiare il Nome di Allah, finché perdetti conoscenza. QUINTA PARTE E IL FARAONE SENTÌ Ripresi conoscenza… mio Dio! Ero ancora a terra come un cadavere stecchito… mi aiutarono ad alzarmi; cercai a fatica di fissare i partecipanti… e quale fu la mia sorpresa quando mi accorsi che tra loro vi era il Presidente Nasser in persona, che si appoggiava alla spalla del maresciallo Amir, e che teneva in mano degli occhiali da sole. Quando vidi questi due uomini l'uno accanto all'altro, dimenticai tutte le mie sofferenze e dolori, e sentii dentro di me un dinamismo e una vitalità che non supponevo assolutamente! Mi diedero un succo di limone, che bevvi d'un sorso; mi rimisero poi sulla sedia. Mi fu servita una tazza di caffè, che bevvi senza esitare. Avevo il presentimento che qualcosa di grave stava per succedere; tutto, intorno a me, rafforzava questo presentimento. Shams Badran cominciò con tono esasperato: "Zaynab, vorrei che rispondessi ad una domanda, senza girarci intorno, altrimenti… Ammettiamo che siano i Fratelli Musulmani a governare il paese… e che ci stiate giudicando… cosa avreste fatto di noi in questo caso?" Risposi con coraggio e convinzione: "Noi non occupiamo il posto di coloro che hanno nuociuto a se stessi, e non bagnamo le nostre mani nel sangue degli innocenti… Noi non ci installiamo sui troni dei dittatori e dei tiranni". Mi interruppe: "Smettila! Io ti ho chiesto che cosa avresti fatto se fossi stata al mio posto!?" Risposi: "Noi ricerchiamo la Verità, cerchiamo la Retta Via, e non abbiamo assolutamente l'intenzione di occupare il potere; noi siamo coloro che innalzano la bandiera: Lâ ilahâ illâ Allâh, Muhammad Rasûl Allâh (non vi è altra divinità all'infuori di Allah, e Muhammad è il Messaggero di Allah), la bandiera che difenderemo e proclameremo fino alla fine, così come dice il Corano: "Allah ha comprato dai credenti le loro persone e i loro beni (dando) in cambio il Paradiso…" (Corano IX. At-Tawba, 111)" Shams Badran mi interruppe dicendo: "Taci, specie di p… Ripeto la mia domanda: che cosa avreste fatto se foste stati al potere?" Dissi: "E io ti ripeto la risposta: noi non siamo adepti del potere! Ci importa poco di essere all'apice delle responsabilità o al gradino più basso della scala…
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tanto che svenni, e Shams Badran ordinò a Hamza di portarmi nella cella n°<br />
34, una cella piccola e buia, sembrava una tomba paurosa… vi portarono due<br />
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Feci le abluzioni e co<strong>min</strong>ciai a pregare, senza sapere dove si trovasse<br />
esattamente la Qibla (direzione verso Makkah). Non smisi di pregare e di<br />
implorare il Signore di venirmi in aiuto. Durante tutto il tempo i due cani non<br />
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Un'ora dopo, la porta <strong>della</strong> cella si aprì, portarono via i cani e mi trasferirono<br />
all'ospedale.<br />
Dopo cena, mi portarono di nuovo all'ufficio di Shams Badran, che si rivolse a<br />
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più di cinquanta persone provenienti da tutte le regioni del paese. Questa<br />
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'Ishâ', e infine pregammo il Tarawih (preghiera delle notti del Ramadan)".<br />
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Risposi: "Non mi ricordo più".<br />
Domandò: "Rimasero da te fino alla colazione?"<br />
Risposi: "Soltanto qualcuno di loro".<br />
Chiese ancora: "Qual era la ragione <strong>della</strong> vostra riunione?"<br />
Spiegai: "Studiavamo l'Islâm, e pensavamo a come resistere all'ateismo e<br />
all'oscurantismo".<br />
E lui: "E come mai proprio a casa tua?"<br />
Ed io: "Perché sono Musulmana, se Allah vuole!"<br />
Chiese: "Quale Islâm, quale ateismo e quale oscurantismo?"<br />
Replicai: "Se fai un giro attraverso al paese, vedrai un sacco di giornali, di<br />
riviste e di pubblicazioni che predicano tutte l'ateismo, il comunismo e<br />
l'oscurantismo, e che vengono vendute a prezzi irrisori".<br />
Mi interruppe violentemente dicendo: "Basta, basta… Cosa sono tutte queste<br />
chiacchiere? Sai dirmi i nomi dei partecipanti?"<br />
Risposi: "Non mi ricordo più"<br />
Proseguì: "Uno dei partecipanti lasciò la riunione per andare a incontrare Al-<br />
Hudaybi, poi tornò, dopo che tu telefonasti a casa di Al-Hudaybi. Chi era<br />
quest'uomo?"<br />
Risposi: "Non mi ricordo più… tutto ciò che ricordo, è che mi aveva chiesto di<br />
organizzargli un incontro con Al-Hudaybi… Che male c'è?"<br />
Lui disse: "Perché vi eravate riuniti? E sappi che cerco di facilitarti le cose!<br />
L'uomo che andò da Al-Hudaybi non era forse AbdulFattah ash-Sharîf?"<br />
Poi aggiunse: "Se non rispondi, ti risponderò io stavolta!... Vi metteste<br />
d'accordo per rovesciare il regime e assassinare Nasser".<br />
Risposi: "Ci mettemmo d'accordo per resistere all'oscurantismo e all'ateismo e<br />
propagare gli insegnamenti del Corano tra i Musulmani, allo scopo di<br />
convincerli ad applicarli nella loro <strong>vita</strong> quotidiana".