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L'ONNIPOTENZA DEI "NANI" E IL DOMINIO DEI CAPRICCIOSI 108 Quando le redini del potere cadono nelle mani dei "nani", le mani degli ignoranti, degli incompetenti, il potere diviene tirannia e l'autorità onnipotente. Avere un'opinione propria diventa il peggiore dei crimini, e l'arbitrio diventa questione di capriccio e di passione, mescolato alla menzogna e all'invidia. Fu così che i "nani" avevano tra le mani le redini del potere e disponevano di nascosto della sorte degli uomini e della dignità della gente, in assenza di ogni controllo… la legge era caduta in coma profondo, l'umanità sparita per un lungo congedo… e la clemenza aveva da molto tempo abbandonato il nostro paese… Shams Badran e i suoi sottoposti mi dissero: "Su, Zaynab, dicci che cosa ne pensa Husayni AbdulGhaffar di ciò che hai saputo da parte di Fuad Siraj ad- Dîn. E chi sono gli elementi del gabinetto di AbdulHakim Amir che dovevano collaborare con Fuad Siraj ad-Dîn? E quale doveva essere il ruolo dei Fratelli Musulmani nel colpo di stato?" Risposi: "Husayni AbdulGhaffar è mio fratello, e non ho mai saputo nulla di tutto ciò che mi state raccontando". Hasan Khalil e Said AbdulKarim mi dissero: "Senti, Zaynab, Husayni non ha incontrato AbdulFattah Isma'il a casa tua? Non hai parlato con Husayni perché entrasse nei ranghi del Fratelli Musulmani?" Risposi: "Ho parlato con Husayni perché tornasse nella comunità che è sempre la sua, e che l'ha sempre considerato come uno dei suoi; non vi è nulla di male in questo. In ogni modo, Husayni è un uomo che aderisce alla causa dei Fratelli Musulmani, anche se non ne fa parte sul piano organizzativo. Ha sempre sperato e operato per il suo successo, e ha sempre voluto che la gente potesse assimilare e identificarsi con gli insegnamenti del Corano e della Sunnah. Husayni e AbdulFattah si sono effettivamente incontrati a casa mia ed hanno discusso dell'Islâm e della situazione dei musulmani attualmente, poi il primo è rientrato a casa sua. I due uomini si sono veramente incontrati a casa mia per caso, e AbdulFattah Isma'il mi disse più tardi che Husayni era un uomo pio, sapiente ed integro, e che aveva avuto qualche esperienza nel dominio della mistica". Uno di essi mi interruppe: "Husayni ha confessato tutto! E tu, si direbbe che ci tieni ad essere lo zimbello di tutti; vuoi sacrificarti per tutti i Fratelli Musulmani, e anche per Husayni e Siraj ad-Dîn! Non capiamo perché cerchi di proteggerli a tutti i costi… Noi ti diamo un'ultima possibilità per rivedere la tua posizione riguardo la gente del partito Wafd e certi elementi del gabinetto del maresciallo Amir… Che ne pensi di questa possibilità? Ti metteremo a confronto con Husayni e Siraj ad-Dîn, ma solo dopo che ti avremo cavato gli occhi e sarai divenuta cieca!"
Risposi: "Alhamdulillah, Allah ha creato l'uomo in modo tale che possa vedere col suo cuore anche in assenza degli occhi, come dice il Corano: …Ché in verità non sono gli occhi ad essere ciechi, ma sono ciechi i cuori nei loro petti (Corano XXII. Al-Hajj, 46)" 109 Shams sussultò allora come se fosse stato morso da una vipera e ordinò: "Su, Safwat, portami i cani!" Ma uno dei suoi subalterni intervenne per calmarlo: "Non se la prenda, Eccellenza, non sa quello che dice, non sa dove stia il suo interesse e non misura le conseguenze!" Ma io replicai immediatamente: "Solo Allah detiene la fine, non voi! Allah è l'Onnipotente, che il Suo Nome sia Esaltato!" Un altro ufficiale intervenne per dire: "Sua Eccellenza, chieda che venga portato Husayni AbdulGhaffar!". Venne allora ordinato a Safwat di farlo, e Shams Badran disse con tono sprezzante: "Portatela all'ospedale". Sono come degli scarafaggi, amano molto muoversi di notte. Fu così che, la notte seguente, mi riportarono all'ufficio di Shams Badran, e qualche istante dopo arrivò anche Husayni AbdulGhaffar… Aveva un braccio rotto, col gesso e appeso al collo… i suoi piedi erano coperti dalle bende e le tracce di tortura segnavano ogni parte del suo corpo. Mi disse: "Assalamu 'alaykum", ed io gli risposi nello stesso modo. Shams Badran lo guardò con disprezzo e gli chiese in tono ironico: "Oh Husayni, qual è la tua storia con Zaynab?" Questi rispose: "Il foglio è scritto, vi troverà tutto". Shams Badran tirò fuori dei fogli, li diede ad Husayni e gli ordinò di leggerli. Ero occupata a pensare ai fogli che Husayni teneva in mano. Allo stesso tempo, riflettevo sul modo di rispondere a questo maledetto Shams, in modo da sollevare Husayni e risparmiargli il supplizio. Ero sicura che Husayni fosse stato torturato selvaggiamente per spingerlo a scrivere ciò che volevano. Husayni si mise a leggere i fogli che gli aveva consegnato Shams Badran; lesse così tanti orrori, che mai avrei potuto supporre che Husayni vi credesse o vi aderisse. Tutto ciò che lesse non era che pura menzogna. Alla fine, Shams mi chiese: "Che ne pensi?" Risposi: "Voi li torturate per obbligarli a dire queste cose!" Replicò: "Allora tutto ciò che hai sentito non è altro che una menzogna?" Dissi: "Husayni non mente. Ma sono certa che sia stato selvaggiamente torturato per…" Ma Shams Badran mi interruppe gonfio di collera: "Cosa intendi dire con questa risposta? Ciò che Husayni ha letto, non te l'aveva già detto in precedenza?" Hasan Khalil intervenne per dirmi: "Vogliamo sapere se ciò che ha letto Husayni è vero o falso". Un altro aggiunse: "Ancora una volta, vuoi sacrificarti per Husayni, come hai già fatto per il Fratelli!" Risposi: "Non rischio la pelle, la salvo!"
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L'ONNIPOTENZA DEI "NANI"<br />
E IL DOMINIO DEI CAPRICCIOSI<br />
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Fu così che i "nani" avevano tra le mani le redini del potere e disponevano di<br />
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Shams Badran e i suoi sottoposti mi dissero: "Su, Zaynab, dicci che cosa ne<br />
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collaborare con Fuad Siraj ad-Dîn? E quale doveva essere il ruolo dei Fratelli<br />
Musulmani nel colpo di stato?"<br />
Risposi: "Husayni AbdulGhaffar è mio fratello, e non ho mai saputo nulla di<br />
tutto ciò che mi state raccontando".<br />
Hasan Khalil e Said AbdulKarim mi dissero: "Senti, Zaynab, Husayni non ha<br />
incontrato AbdulFattah Isma'il a casa tua? Non hai parlato con Husayni<br />
perché entrasse nei ranghi del Fratelli Musulmani?"<br />
Risposi: "Ho parlato con Husayni perché tornasse nella comunità che è<br />
sempre la sua, e che l'ha sempre considerato come uno dei suoi; non vi è nulla<br />
di male in questo. In ogni modo, Husayni è un uomo che aderisce alla causa<br />
dei Fratelli Musulmani, anche se non ne fa parte sul piano organizzativo. Ha<br />
sempre sperato e operato per il suo successo, e ha sempre voluto che la gente<br />
potesse assimilare e identificarsi con gli insegnamenti del Corano e <strong>della</strong><br />
Sunnah. Husayni e AbdulFattah si sono effettivamente incontrati a casa <strong>mia</strong><br />
ed hanno discusso dell'Islâm e <strong>della</strong> situazione dei musulmani attualmente,<br />
poi il primo è rientrato a casa sua. I due uo<strong>min</strong>i si sono veramente incontrati a<br />
casa <strong>mia</strong> per caso, e AbdulFattah Isma'il mi disse più tardi che Husayni era un<br />
uomo pio, sapiente ed integro, e che aveva avuto qualche esperienza nel<br />
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Uno di essi mi interruppe: "Husayni ha confessato tutto! E tu, si direbbe che ci<br />
tieni ad essere lo zimbello di tutti; vuoi sacrificarti per tutti i Fratelli<br />
Musulmani, e anche per Husayni e Siraj ad-Dîn! Non capiamo perché cerchi<br />
di proteggerli a tutti i costi… Noi ti diamo un'ultima possibilità per rivedere la<br />
tua posizione riguardo la gente del partito Wafd e certi elementi del gabinetto<br />
del maresciallo Amir… Che ne pensi di questa possibilità? Ti metteremo a<br />
confronto con Husayni e Siraj ad-Dîn, ma solo dopo che ti avremo cavato gli<br />
occhi e sarai divenuta cieca!"