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Giornale Italiano di Cardiologia Pratica - It J Practice Cardiol Dicembre 2007-Marzo 2008 La mobilizzazione delle cellule staminali del midollo osseo può ridurre il danno ischemico nelle sindromi coronariche acute? The European Cardiologist Journal By Fax Vol XII N.09- 04/02/2008- Il midollo osseo umano contiene numerose popolazioni di cellule staminali progenitrici che potrebbero avere elevato potenziale reale, tale da indurre la riparazione miocardica ed endoteliale nell’ambito del danno cellulare che si verifica nelle sindromi coronariche acute (SCA). Per poter ridurre ciò le cellule midollari ossee devono andare incontro a mobilizzazione nel sangue periferico, con successivo approdo e attecchimento all’interno del cuore e dell’endotelio arterioso danneggiato. Studi sperimentali suggeriscono che la modulazione positiva dei chemoattraenti (chemochine, fattori di crescita) e dei loro recettori è coinvolta nella mobilizzazione e nell’impianto delle cellule staminali/progenitrici indotta dalla SCA. Il fattore di derivazione stromale (stromal-derived factor-l; SDL-1) e il suo recettore CXCR4 sono particolarmente importanti nella mobilizzazione e nell’approdo delle cellule staminali. Lo SDF-1 è iperespresso nella zona di confine nell’ambito di un infarto miocardico acuto (IMA). Allo stesso modo, è stata confermata la significativa modulazione positiva di altri chemoattraenti, come il fattore di crescita epatocitario (HGF) e il fattore inibente leucemico (LIF) nel miocardio infartuato. Numerosi altri fattori possono influenzare la mobilizzazione, cosi come il numero e la capacità funzionale dei progenitori di derivazione midollare. Sembra che l’età e la presenza del diabete siano i fattori negativi più importanti associati con il ridotto numero e con la funzione compromessa delle cellule mobilizzate. Fattori cardiovascolari che modulano il numero di cellule staminali circolanti Effetto sul numero di cellule progenitrici endoteliali (EPC) Circa la mobilizzazione delle cellule staminali progenitrici e l’outcome delle sindrome coronariche acute vi sono dati pubblicati recentemente provenienti da analisi prospettiche di pazienti con coronaropatia stabile che dimostrano che la mobilizzazione delle cellule staminali progenitrici potrebbe avere valore prognostico. I dati disponibili sino a oggi indicano che il numero di progenitori circolanti, in particolare EPC, si correllano con end-point surrogati come la frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) e le dimensioni dell’infarto. I pazienti con un numero permanentemente alto di cellule CD34+ hanno meno rimodellamento ventricolare sinistro e migliore ripresa della funzione del ventricolo sinistro entro un anno dall’IMA. In conclusione l’infarto miocardio acuto è associato alla mobilizzazione delle cellule progenitrici staminali del midollo osseo e ciò sembra dipendere da alcuni sottotipi cellulari che potrebbero essere coinvolti nella riparazione miocardica ed endoteliale. L’utilità prognostica della misurazione del numero di cellule progenitrici edoteliali circolanti e di altre popolazioni di cellule derivate dal midollo osseo, richiede comunque d’esser confermata prima di poter essere utilizzata nella pratica clinica. W. Wojakowski e M. Tendera 74 Fattori Riduzione Età, fattori di rischio coronarico (fumo, ipertensione, ipercolesterolemia) diabete, Classe di scompenso NYHA III-IV Aumento Attività fisica, ischemia di un arto, IMA, angina instabile, stroke. Classe di scompenso NYHA I - II
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Giornale Italiano di Cardiologia Pratica - It J Practice Cardiol Dicembre 2007-Marzo 2008<br />
La mob<strong>il</strong>izzazione delle cellule stam<strong>in</strong>ali<br />
del midollo osseo può ridurre <strong>il</strong> danno ischemico<br />
nelle s<strong>in</strong>dromi coronariche acute?<br />
The European Cardiologist Journal By Fax Vol XII N.09- 04/02/2008-<br />
Il midollo osseo umano contiene numerose popolazioni di cellule stam<strong>in</strong>ali progenitrici che<br />
potrebbero avere elevato potenziale reale, tale da <strong>in</strong>durre la riparazione miocardica ed endoteliale<br />
nell’ambito del danno cellulare che si verifica nelle s<strong>in</strong>dromi coronariche acute (SCA). Per<br />
poter ridurre ciò le cellule midollari ossee devono andare <strong>in</strong>contro a mob<strong>il</strong>izzazione nel sangue<br />
periferico, con successivo approdo e attecchimento all’<strong>in</strong>terno del cuore e dell’endotelio arterioso<br />
danneggiato.<br />
Studi sperimentali suggeriscono che la modulazione positiva dei chemoattraenti (chemoch<strong>in</strong>e,<br />
fattori di crescita) e dei loro recettori è co<strong>in</strong>volta nella mob<strong>il</strong>izzazione e nell’impianto delle<br />
cellule stam<strong>in</strong>ali/progenitrici <strong>in</strong>dotta dalla SCA.<br />
Il fattore di derivazione stromale (stromal-derived factor-l; SDL-1) e <strong>il</strong> suo recettore CXCR4<br />
sono particolarmente importanti nella mob<strong>il</strong>izzazione e nell’approdo delle cellule stam<strong>in</strong>ali. Lo<br />
SDF-1 è iperespresso nella zona di conf<strong>in</strong>e nell’ambito di un <strong>in</strong>farto miocardico acuto (IMA). Allo<br />
stesso modo, è stata confermata la significativa modulazione positiva di altri chemoattraenti,<br />
come <strong>il</strong> fattore di crescita epatocitario (HGF) e <strong>il</strong> fattore <strong>in</strong>ibente leucemico (LIF) nel miocardio<br />
<strong>in</strong>fartuato. Numerosi altri fattori possono <strong>in</strong>fluenzare la mob<strong>il</strong>izzazione, cosi come <strong>il</strong> numero e<br />
la capacità funzionale dei progenitori di derivazione midollare. Sembra che l’età e la presenza<br />
del diabete siano i fattori negativi più importanti associati con <strong>il</strong> ridotto numero e con la funzione<br />
compromessa delle cellule mob<strong>il</strong>izzate.<br />
Fattori cardiovascolari che modulano <strong>il</strong> numero di cellule stam<strong>in</strong>ali circolanti<br />
Effetto sul numero di cellule<br />
progenitrici endoteliali (EPC)<br />
Circa la mob<strong>il</strong>izzazione delle cellule stam<strong>in</strong>ali progenitrici e l’outcome delle s<strong>in</strong>drome coronariche<br />
acute vi sono dati pubblicati recentemente provenienti da analisi prospettiche di pazienti<br />
con coronaropatia stab<strong>il</strong>e che dimostrano che la mob<strong>il</strong>izzazione delle cellule stam<strong>in</strong>ali progenitrici<br />
potrebbe avere valore prognostico. I dati disponib<strong>il</strong>i s<strong>in</strong>o a oggi <strong>in</strong>dicano che <strong>il</strong> numero di<br />
progenitori circolanti, <strong>in</strong> particolare EPC, si correllano con end-po<strong>in</strong>t surrogati come la frazione<br />
di eiezione ventricolare s<strong>in</strong>istra (FEVS) e le dimensioni dell’<strong>in</strong>farto. I pazienti con un numero permanentemente<br />
alto di cellule CD34+ hanno meno rimodellamento ventricolare s<strong>in</strong>istro e<br />
migliore ripresa della funzione del ventricolo s<strong>in</strong>istro entro un anno dall’IMA.<br />
In conclusione l’<strong>in</strong>farto miocardio acuto è associato alla mob<strong>il</strong>izzazione delle cellule progenitrici<br />
stam<strong>in</strong>ali del midollo osseo e ciò sembra dipendere da alcuni sottotipi cellulari che potrebbero<br />
essere co<strong>in</strong>volti nella riparazione miocardica ed endoteliale. L’ut<strong>il</strong>ità prognostica della misurazione<br />
del numero di cellule progenitrici edoteliali circolanti e di altre popolazioni di cellule<br />
derivate dal midollo osseo, richiede comunque d’esser confermata prima di poter essere ut<strong>il</strong>izzata<br />
nella pratica cl<strong>in</strong>ica.<br />
W. Wojakowski e M. Tendera<br />
74<br />
Fattori<br />
Riduzione Età, fattori di rischio coronarico (fumo,<br />
ipertensione, ipercolesterolemia) diabete,<br />
Classe di scompenso NYHA III-IV<br />
Aumento Attività fisica, ischemia di un arto, IMA,<br />
ang<strong>in</strong>a <strong>in</strong>stab<strong>il</strong>e, stroke. Classe di scompenso<br />
NYHA I - II