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R. Mandrefi Gestione, trattamento e prevenzione del rischio cardiovascolare connesso con le alterazioni dismetaboliche <strong>in</strong> pazienti con <strong>in</strong>fezione da HIV<br />
te, e con gli antiretrovirali ed altri agenti antimicrobici,<br />
anche perché la loro somm<strong>in</strong>istrazione rappresenta un<br />
<strong>in</strong>tervento “nutrizionale” ad impatto cl<strong>in</strong>ico decisamente<br />
più <strong>in</strong>cisivo rispetto alla dieta ed all’<strong>in</strong>cremento dell’esercizio<br />
fisico [15-17, 39-41, 50, 74], che vengono<br />
costantemente consigliati a questi pazienti. I benefici<br />
derivanti dalla somm<strong>in</strong>istrazione di acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi<br />
omega-3 nell’ipertrigliceridemia HAART-correlata (a<br />
dosi variab<strong>il</strong>i tra 3 e 9 g/die per os), prelim<strong>in</strong>armente<br />
osservati anche nella nostra esperienza condotta a partire<br />
dall’anno 2001 [17], sono stati valutati <strong>in</strong> due<br />
recenti, ampi trial cl<strong>in</strong>ici, che hanno sempre dimostrato<br />
un’elevata efficacia e sicurezza cl<strong>in</strong>ica di questa classe di<br />
farmaci [39, 40, 74], e sono stati confermati <strong>in</strong> un ulteriore,<br />
ampio studio osservazionale [40]. In tutte le esperienze<br />
f<strong>in</strong>ora condotte, pur <strong>in</strong> condizioni di polifarmacoterapia,<br />
gli effetti collaterali <strong>in</strong>dotti dalla somm<strong>in</strong>istrazione<br />
degli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3 sono stati<br />
per lo limitati a modesta dispepsia e ad una percezione<br />
<strong>in</strong>dividuale di odore e sapore di pesce [55, 59, 74], che<br />
pressoché mai sono stati di per sé responsab<strong>il</strong>i di tossicità<br />
aggiuntiva e dell’<strong>in</strong>terruzione del trattamento,<br />
anche <strong>in</strong> pazienti multiproblematici, di cui i soggetti<br />
HIV-positivi <strong>in</strong> terapia antiretrovirale rappresentano un<br />
paradigma.<br />
Come sopra accennato, <strong>il</strong> primo studio nel settore è<br />
stato da noi condotto su ben 156 pazienti seguiti per<br />
18 mesi, e resta a tutt’oggi un lavoro di dimensioni e<br />
durata <strong>in</strong>eguagliate [17]. In maggior dettaglio, pazienti<br />
con <strong>in</strong>fezione da HIV affetti da trigliceridemia elevata<br />
Figura 5: Riduzione della trigliceridemia <strong>in</strong> pazienti HIV-positivi <strong>in</strong><br />
terapia con HAART, che sono stati sottoposti a trattamento con<br />
acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3 alla dose di 2-4g/die. Modificata<br />
da Wohl DA et al. [38].<br />
69<br />
(tra 200 e 500 mg/dL) <strong>in</strong> corso di terapia HAART, sono<br />
stati assegnati prospetticamente ad uno schema <strong>in</strong>dividualizzato<br />
di misure dietetiche ed esercizio fisico, alla<br />
terapia con diversi fibrati (fenofibrato, bezafibrato e<br />
gemfibroz<strong>il</strong>), oppure alla somm<strong>in</strong>istrazione di acidigrassi<br />
omega-3 ad una dose limitata a 2 g/die. In assenza<br />
di modificazioni statisticamente significative a carico<br />
della colesterolemia, l’ipertrigliceridemia risentiva <strong>in</strong><br />
modo nettamente più favorevolmente della somm<strong>in</strong>istrazione<br />
di fibrati, ma anche la supplementazione con<br />
acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3, sebbene condotta a<br />
dosaggi contenuti (soltanto 2 g/die), si r<strong>il</strong>evava nettamente<br />
superiore rispetto al solo schema dietetico e di<br />
esercizio fisico, <strong>in</strong> misura evidente già a partire dal terzo<br />
mese di follow-up, con mantenimento del risultato f<strong>in</strong>o<br />
al diciottesimo mese di controllo [17] (Figura 4). In particolare,<br />
un recente studio condotto da Wohl et al. [39]<br />
ha co<strong>in</strong>volto 52 pazienti trattati con HAART e con valori<br />
di trigliceridemia superiori a 200 mg/dL, randomizzati<br />
a ricevere un supporto dietetico e di esercizio fisico<br />
personalizzato, o alla somm<strong>in</strong>istrazione di acidi grassi<br />
omega-3 per un periodo di 16 settimane. La differenza<br />
nell’ambito dei livelli trigliceridemia risultava statisticamente<br />
significativa già alla quarta settimana, pur non<br />
mantenendosi alla sedicesima settimana di follow-up; a<br />
questo fa di contorno un modesto, ma presente <strong>in</strong>cremento<br />
dei valori di colesterolo LDL, per cui quale la supplementazione<br />
con olio di pesce è apparsa verosim<strong>il</strong>mente<br />
poco efficace [39] (Figura 5). Un secondo studio<br />
randomizzato ed <strong>in</strong> doppio cieco ha confrontato la<br />
somm<strong>in</strong>istrazione di acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3<br />
(alla dose di 9 g/die) con placebo (olio di oliva), <strong>in</strong> soli<br />
11 pazienti con terapia HAART stab<strong>il</strong>mente efficace,<br />
dopo aver applicato un trattamento dietetico personalizzato<br />
[40]. Effetti significativamente più favorevoli<br />
conseguenti alla somm<strong>in</strong>istrazione di acidi grassi<br />
omega-3 rispetto alla dieta e al placebo sono stati osservati,<br />
sebbene <strong>il</strong> gruppo di soggetti studiati fosse di<br />
ridotta entità numerica [40]. Un’ultimo studio non controllato<br />
ha consentito <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di osservare benefici sulla<br />
trigliceridemia e sull’<strong>in</strong>sul<strong>in</strong>o-resistenza <strong>in</strong> pazienti HIVpositivi<br />
affetti da queste alterazioni dismetaboliche, sebbene<br />
Woods et al. non si siano espressi sul dosaggio<br />
terapeutico giornaliero consigliab<strong>il</strong>e di acidi grassi<br />
omega-3 <strong>in</strong> questi pazienti [41].<br />
In Italia, la recente ed attesa modifica della cosiddetta<br />
“nota 13” dell’AIFA, relativa alla re<strong>in</strong>troduzione del regime<br />
di rimborsab<strong>il</strong>ità per tutti i farmaci ipolipemizzanti<br />
nei pazienti HIV-positivi trattati con HAART (stat<strong>in</strong>e,<br />
fibrati, ed acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3), dopo oltre<br />
due anni di serie difficoltà prescrittive e di forzata<br />
sospensione del trattamento da parte dei pazienti per<br />
mancata aderenza agli schemi terapeutici consigliati,<br />
consente un accesso nuovamente garantito e gratuito a<br />
questi farmaci di grande importanza preventiva e di<br />
dimostrato beneficio anche su un versante squisitamente<br />
farmacoeconomico, <strong>in</strong> soggetti con <strong>in</strong>fezione da HIV<br />
divenuti ad elevato rischio cardiovascolare, <strong>in</strong> larga