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R. Mandrefi Gestione, trattamento e prevenzione del rischio cardiovascolare connesso con le alterazioni dismetaboliche <strong>in</strong> pazienti con <strong>in</strong>fezione da HIV<br />

co presidio efficace e privo di tossicità r<strong>il</strong>evante, per una<br />

terapia di comb<strong>in</strong>azione attiva e sicura [45, 50].<br />

L’ipertrigliceridemia, soprattutto quando raggiunge<br />

valori plasmatici elevati e si associa ad altre condizioni<br />

sfavorevoli, agisce <strong>in</strong>fatti come severo fattore di rischio<br />

trombotico e come fattore di rischio cardiovascolare<br />

<strong>in</strong>dipendente (di <strong>in</strong>farto del miocardio, di coronaropatia,<br />

e di morte cardiaca improvvisa), oltre che rappresentare<br />

una “spia” fac<strong>il</strong>mente <strong>in</strong>dividuab<strong>il</strong>e, <strong>in</strong> grado di<br />

far presumere una sottostante malattia metabolica ed<br />

un’<strong>in</strong>tolleranza al glucosio [46-48, 51]. Com’è ampiamente<br />

noto, l’ipertrigliceridemia agisce sfavorevolmente<br />

sul circolo cerebrale ed <strong>in</strong>crementa <strong>in</strong> misura significativa<br />

rischio di ictus [46, 51, 52], favorendo nel contempo<br />

complicanze a carico del pancreas (elevazione<br />

sublicnica degli enzimi pancreatici, o vera e propria<br />

pancreatite acuta) [14, 42, 43, 46]. L’attività favorevole<br />

degli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3 sull’eccitab<strong>il</strong>ità<br />

del miocardio ne ha fatto <strong>in</strong>oltre presagire l’impiego<br />

come vero e proprio supporto antiaritmico (esteso alle<br />

aritmie potenzialmente fatali), con conseguenze molto<br />

positive <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prevenzione secondaria delle patologie<br />

cardiovascolari e delle aritmie post-<strong>in</strong>fartuali [43,<br />

45, 47-49, 51, 53-56], se questi presidi farmacologici<br />

vengono assunti ad una dose giornaliera non <strong>in</strong>feriore a<br />

3 g/die. In qualità di precursori di prostagland<strong>in</strong>e e leucotrieni,<br />

gli acidi grassi omega-3 sono co<strong>in</strong>volti anche<br />

nell’aggregazione piastr<strong>in</strong>ica patologica, nei meccanismi<br />

della flogosi, e nell’ampio network di regolazione e<br />

controllo della risposta immune: un aumentato apporto<br />

dietetico di acido eicosapentanoico riduce favorevolmente<br />

la s<strong>in</strong>tesi ed <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio di citoch<strong>in</strong>e pro<strong>in</strong>fiammatorie<br />

(esempio <strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>e 1, 2 e 6, e tumor necrosis<br />

factor, o TNF) [47, 48, 51, 53, 55], cosicché <strong>il</strong> suo<br />

impiego può estendersi dalla prevenzione del danno e<br />

delle lesioni endoteliali alla formazione della placca ateromasica,<br />

migliorando nel contempo la reattività vascolare<br />

e riducendo ulteriormente <strong>il</strong> rischio di complicanze<br />

trombotiche [43, 45, 48, 49, 51, 54-56]. Dati i meccanismi<br />

d’azione pleiotropi degli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi<br />

omega-3, ne è stato proposto anche l’impiego nella<br />

terapia coadiuvante di patologie <strong>in</strong>fiammatorie croniche,<br />

nella prevenzione di affezioni neoplastiche ormono-dipendenti<br />

(esempio carc<strong>in</strong>omi della mammella e<br />

della prostata), f<strong>in</strong>o ad possib<strong>il</strong>e ruolo terapeutico <strong>in</strong><br />

alcune patologie neurologiche e psichiatriche (<strong>in</strong> quanto<br />

gli acidi grassi poliunsaturi svolgono un ruolo centrale<br />

nello sv<strong>il</strong>uppo anatomico e funzionale del sistema<br />

nervoso centrale, anche <strong>in</strong> età evolutiva) [44, 53].<br />

Tuttavia, molti degli studi f<strong>in</strong>ora effettuati su queste<br />

potenziali applicazioni terapeutiche degli acidi grassi<br />

pol<strong>in</strong>saturi omega-3 mancano al momento attuale della<br />

numerosità o della potenza statistica adeguate, oppure<br />

sono gravati da bias che non consentono di trarre conclusioni<br />

def<strong>in</strong>itive [43, 54, 57-59]. Su questa l<strong>in</strong>ea, adeguati<br />

studi randomizzati e controllati si rendono vieppiù<br />

necessari, al f<strong>in</strong>e di confermare gli effetti benefici potenzialmente<br />

<strong>in</strong>dividuati per gli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi su<br />

67<br />

una serie di condizioni patologiche per le quali esiste un<br />

supporto patogenetico di potenziale efficacia. E’ <strong>in</strong>oltre<br />

<strong>in</strong>dispensab<strong>il</strong>e <strong>in</strong>dividuare con maggior precisione possib<strong>il</strong>e<br />

la posologia degli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3<br />

nelle diverse <strong>in</strong>dicazioni cl<strong>in</strong>iche, e la proporzione di<br />

<strong>in</strong>troduzione di acido alfa-l<strong>in</strong>olenico di derivazione<br />

vegetale, rispetto ad una dieta arricchita di acidi grassi<br />

pol<strong>in</strong>saturi n-3 ed n-6 [46, 52, 60]. Acidi grassi di derivazione<br />

vegetale o a catena corta non sembrano <strong>in</strong>fatti<br />

garantire i medesimi benefici preventivi e terapeutici,<br />

rispetto agli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi omega-3 [48, 49,<br />

51, 60].<br />

Applicazioni nel campo dell’<strong>in</strong>fezione da HIV trattata<br />

con terapie antiretrovirali di comb<strong>in</strong>azione (HAART)<br />

Le possib<strong>il</strong>ità di supplementazione con acidi grassi<br />

pol<strong>in</strong>saturi e loro derivati <strong>in</strong> corso di <strong>in</strong>fezione da HIV<br />

possiedono una storia terapeutica molto più prolungata<br />

rispetto alla disponib<strong>il</strong>ità delle potenti terapie antivirali<br />

di comb<strong>in</strong>azione (HAART), ed all’impellente necessità<br />

di ovviare a livelli di trigliceridemia frequentemente<br />

ed <strong>in</strong>tensamente aumentati, ed all’associato <strong>in</strong>cremento<br />

di morb<strong>il</strong>ità cardiovascolare e cerebrovascolare. Già<br />

<strong>in</strong> epoca pre-HAART (<strong>in</strong> particolare, a partire dai primi<br />

anni ’90), quando la elevata morb<strong>il</strong>ità e mortalità per<br />

complicazioni opportunistiche, neoplastiche, e per altre<br />

affezioni AIDS-correlate appariva elevata e diffic<strong>il</strong>mente<br />

constrastab<strong>il</strong>e <strong>in</strong> assenza di potenti farmaci antiretrovirali,<br />

<strong>il</strong> ruolo degli acidi grassi pol<strong>in</strong>saturi è stato ampiamente<br />

proposto e studiato, soprattutto sul versante<br />

metabolico e dell’immunoricostituzione, onde ovviare<br />

al frequente riscontro di cachessia AIDS-correlata<br />

(cosiddetta wast<strong>in</strong>g s<strong>in</strong>drome, marcatore di AIDS conclamata),<br />

e di sondare possib<strong>il</strong>ità di agire efficacemente<br />

sul riprist<strong>in</strong>o di alcune attività del sistema immune,<br />

attraverso le azioni pleiotropiche esercitate dagli acidi<br />

grassi pol<strong>in</strong>saturi sulla stab<strong>il</strong>ità e le <strong>in</strong>terazioni di membrana<br />

che co<strong>in</strong>volgono anche numerose cellule-chiave<br />

del sistema immune e su numerosi mediatori metabolici,<br />

disregolati da un’<strong>in</strong>fezione da HIV <strong>in</strong> fase avanzata. I<br />

complessi e multifattoriali meccanismi responsab<strong>il</strong>i della<br />

wast<strong>in</strong>g syndrome vedono <strong>in</strong>fatti co<strong>in</strong>volte alterazioni<br />

multiple del network citoch<strong>in</strong>ico (soprattutto a carico<br />

del r<strong>il</strong>ascio del tumor necrosis factor o TNF, delle <strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>e<br />

1 e 6, dell’alfa-<strong>in</strong>terferone), a loro volta<br />

responsab<strong>il</strong>i dell’ipercatabolismo [61], da contrastare<br />

non soltanto con apporti nutrizionali b<strong>il</strong>anciati somm<strong>in</strong>istrati<br />

per via enterale e parenterale, ma anche attraverso<br />

stimolanti dell’appetito, ormone della crescita<br />

ricomb<strong>in</strong>ante, e modulatori del sistema citoch<strong>in</strong>ico ed<br />

immune, tra cui venivano ricompresi anche gli acidi<br />

grassi pol<strong>in</strong>saturi [61-63]. Sempre <strong>in</strong> epoca antecedente<br />

l’<strong>in</strong>troduzione dell’HAART, <strong>in</strong> virtù delle multiple<br />

potenziali <strong>in</strong>terazioni favorevoli sulla s<strong>in</strong>tesi e sul r<strong>il</strong>ascio<br />

di citoch<strong>in</strong>e pro<strong>in</strong>fiammatorie (TNF ed <strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>a 1 e<br />

6), si ipotizzava un’efficacia connessa ad un <strong>in</strong>cremento

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