02.06.2013 Views

Scarica il documento in formato pdf (1196 KB) - ANCE

Scarica il documento in formato pdf (1196 KB) - ANCE

Scarica il documento in formato pdf (1196 KB) - ANCE

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Giornale Italiano di Cardiologia Pratica - It J Practice Cardiol Dicembre 2007-Marzo 2008<br />

Tabella 1. Raccomandazioni relative alla gestione dell’ipercolesterolemia <strong>in</strong> relazione ai valori del colesterolo LDL<br />

plasmatico, secondo le l<strong>in</strong>ee-guida aggiornate a cura del National Cholesterol Education Program statunitense [9]*.<br />

Fattori di rischio<br />

Per cardiopatia ischemica<br />

Obiettivo - valori da<br />

considerare ottimali<br />

(mg/dL)<br />

fatto che importanti fattori favorenti le patologie cardiovascolari<br />

(tra cui ad esempio l’obesità, l’attività fisica,<br />

e lo status socioeconomico), non vengono tenuti <strong>in</strong><br />

alcuna considerazione, e che l’arco di tempo di predittività<br />

limitato a dieci anni mal si adatta alla speranza di<br />

vita attuale della popolazione generale. Ancor meno,<br />

tali parametri si adattano alla popolazione di soggetti<br />

HIV-positivi, che a tutt’oggi hanno ancora un’età media<br />

più bassa di quella considerata da tali algoritmi ai f<strong>in</strong>i di<br />

predire <strong>il</strong> rischio di eventi vascolari maggiori, e che<br />

poco frequentemente soffrono di ipertensione sistolica<br />

e diabete mellito conclamato, già <strong>in</strong> trattamento con<br />

farmaci specifici [11]. Da ciò consegue che gli specifici<br />

fattori di rischio <strong>in</strong>erenti l’<strong>in</strong>fezione da HIV e l’HAART<br />

precedentemente discussi dovrebbero essere oggetto<br />

di una disam<strong>in</strong>a separata, o quanto meno di una diversa<br />

considerazione, al momento di st<strong>il</strong>are eventuali raccomandazioni<br />

preventive ed <strong>in</strong>terventi farmacologici<br />

mirati, che tengano conto dell’aumentato rischio di<br />

questi soggetti rispetto alla popolazione generale [12].<br />

Secondo gli attuali algoritmi (Tabella 1), sono considerati<br />

pazienti “ad alto rischio” coloro che hanno una<br />

coronaropatia nota, o che sono affetti da condizioni<br />

“equivalenti” sul piano del danno vascolare, quali cerebrovasculopatie,<br />

malattia aterosclerotica periferica con<br />

<strong>in</strong>sufficienza arteriosa, diabete mellito franco, o la presenza<br />

di almeno due fattori di rischio predittivi di <strong>in</strong>farto<br />

miocardico o di morte cardiaca con <strong>in</strong>cidenza superiore<br />

al 20%, nei successivi dieci anni. I soggetti “a<br />

rischio moderato” sono <strong>in</strong>vece rappresentati da coloro<br />

che hanno almeno due dei fattori di rischio sopra elencati,<br />

ma <strong>il</strong> cui rischio di un evento vascolare maggiore<br />

nell’arco dei successivi dieci anni resti <strong>in</strong>feriore o ugua-<br />

62<br />

Cambiamenti dello<br />

st<strong>il</strong>e di vita, misure<br />

dietetiche, ed esercizio<br />

fisico (mg/dL)<br />

Terapia farmacologica<br />

ipocolesterolemizzante<br />

(mg/dL)<br />

0 – 1 fattori di rischio _160 >_190<br />

2 o più fattori di rischio, e<br />

rischio di coronaropatia o morte<br />

cardiaca _130<br />

>_100 >_100<br />

*In caso di ipertrigliceridemia (trigliceridi plasmatici superiori a 200 mg/dL), con colesterolo LDL non determ<strong>in</strong>ab<strong>il</strong>e, si deve fare riferimento al “colesterolo non-<br />

HDL” (che corrisponde al colesterolo plasmatico totale a cui va sottratto <strong>il</strong> colesterolo HDL). I livelli di riferimento del colesterolo non-HDL sono di 30 mg/dL superiori<br />

rispetto ai rispettivi valori del colesterolo LDL.<br />

le al 20%. Tutti i pazienti restanti, sono categorizzati “a<br />

basso rischio” per malattia coronarica (Tabella 1). Gli<br />

atteggiamenti comportamentali e terapeutici consigliate<br />

dal National Cholesterol Education Program treatment<br />

decisions based on LDL cholesterol levels degli Stati Uniti,<br />

sono brevemente riassunti nella Tabella 1 [10]. Con l’eccezione<br />

dei soggetti che present<strong>in</strong>o livelli plasmatici di<br />

trigliceridi particolarmente elevati (superiori a 500<br />

mg/dL), <strong>in</strong> cui risulta necessario ridurre l’ipertrigliceridemia<br />

ed <strong>il</strong> rischio di pancreatite acuta e di trombosi<br />

[13, 14], si desume che <strong>il</strong> target pr<strong>in</strong>cipale di tutti gli<br />

<strong>in</strong>terventi sanitari si concentri qu<strong>in</strong>di essenzialmente<br />

sulla riduzione dei livelli di colesterolo LDL (cosiddetto<br />

“colesterolo cattivo”).<br />

Come anticipato, la stratificazione del rischio nei<br />

pazienti HIV-positivi è più diffic<strong>il</strong>mente schematizzab<strong>il</strong>e,<br />

ed <strong>il</strong> rischio cardiovascolare assoluto appare comunque<br />

maggiore, a parità di condizioni predisponenti proprie<br />

della popolazione generale. Ad esempio, quando i<br />

pazienti <strong>in</strong> terapia HAART presentano valori di trigliceridemia<br />

superiori a 200 mg/dL, contemporaneamente<br />

sale <strong>il</strong> contenuto <strong>in</strong> colesterolo delle lipoprote<strong>in</strong>e ricche<br />

<strong>in</strong> trigliceridi, e i valori calcolati di colesterolo LDL possono<br />

far sottostimare <strong>il</strong> numero reale di particelle aterogeniche.<br />

In questo caso, <strong>il</strong> colesterolo non-HDL (calcolato<br />

sulla base del colesterolo totale, a cui viene sottratto<br />

<strong>il</strong> colesterolo HDL), diviene l’obiettivo secondario<br />

dell’<strong>in</strong>tervento cl<strong>in</strong>ico; l’obiettivo da raggiungere per <strong>il</strong><br />

colesterolo non-HDL equivale al target del colesterolo<br />

LDL, a cui vanno aggiunti 30 mg/dL. Nei pazienti con<br />

<strong>in</strong>fezione da HIV, appare qu<strong>in</strong>di di estrema importanza<br />

tenere <strong>in</strong> considerazione le concentrazioni di colesterolo<br />

non-HDL (o <strong>il</strong> suo equivalente calcolato come sopra,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!