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R. Mandrefi Gestione, trattamento e prevenzione del rischio cardiovascolare connesso con le alterazioni dismetaboliche <strong>in</strong> pazienti con <strong>in</strong>fezione da HIV<br />

retrospettivi e prospettici, e valutazione parallela dei<br />

markers cl<strong>in</strong>ici, strumentali e laboratoristici surrogati,<br />

concordano tutti nel suggerire che l’<strong>in</strong>fezione da HIV ed<br />

ancor più la somm<strong>in</strong>istrazione delle terapie antiretrovirali<br />

di comb<strong>in</strong>azione (HAART) siano al centro della patogenesi<br />

di un accresciuto rischio vascolare proprio nei<br />

pazienti che ne hanno beneficiato allungando la propria<br />

aspettativa di vita e vedendosi fortemente ridotte<br />

morb<strong>il</strong>ità e mortalità associate alla malattia da HIV, la<br />

gestione dei fattori di rischio più r<strong>il</strong>evanti si rende vieppiù<br />

necessaria, e deve entrare a far parte del bagaglio<br />

culturale e tecnico dei Professionisti della salute che<br />

seguono e gestiscono a livelli specialistico o multidiscipl<strong>in</strong>are<br />

i pazienti con <strong>in</strong>fezione da HIV.<br />

Per quanto concerne nello specifico <strong>il</strong> monitoraggio e<br />

la correzione delle dislipidemia, la Infectious Disease<br />

Society of America (IDSA), <strong>in</strong>sieme all’Adult AIDS Cl<strong>in</strong>ical<br />

Trials Group (AACTG) hanno provveduto alla stesura ed<br />

all’aggiormento periodico di raccomandazioni specifiche<br />

per <strong>il</strong> monitoraggio e la gestione delle diverse<br />

forme di iperlipidemia <strong>in</strong> corso di <strong>in</strong>fezione da HIV trattata<br />

con HAART [9], estrapolando quanto già suggerito<br />

<strong>in</strong> tema dalle l<strong>in</strong>ee-guida statunitensi st<strong>il</strong>ate dal National<br />

Cholesterol Education Program - Adult Treatment Panel III<br />

(NCEP ATP III) [10].<br />

Secondo quanto premesso, la valutazione dell’iperlipidemia<br />

non può presc<strong>in</strong>dere dal monitoraggio del prof<strong>il</strong>o<br />

ematochimico lipidico a digiuno, che deve com-<br />

61<br />

prende quanto meno <strong>il</strong> dosaggio del colesterolo totale,<br />

delle sue frazioni HDL e LDL, e dei trigliceridi, da monitorare<br />

<strong>in</strong> corso di HAART con una frequenza sim<strong>il</strong>e a<br />

quella con cui si effettuano i controlli virologici ed<br />

immunologici standard relativi all’andamento dell’<strong>in</strong>fezione<br />

da HIV (vale a dire, almeno trimestralmente).<br />

Secondo uno specifico sistema di score (punteggio), <strong>il</strong><br />

numero di fattori favorenti <strong>il</strong> rischio cardiovascolare (età<br />

superiore o uguale a 45 anni per gli uom<strong>in</strong>i, superiore o<br />

uguale a 55 anni per le donne; fam<strong>il</strong>iarità per cardiovasculopatia<br />

<strong>in</strong> parenti di primo grado di età <strong>in</strong>feriore a 55<br />

anni per i maschi, ed <strong>in</strong>feriore a 65 anni per le femm<strong>in</strong>e;<br />

pressione arteriosa superiore o uguale a 140/90<br />

mmHg, o terapia antiipertensiva già <strong>in</strong> atto; fumo di<br />

tabacco; livelli di colesterolo HDL <strong>in</strong>feriori a 40 mg/dL)<br />

[10], determ<strong>in</strong>a <strong>il</strong> rischio di <strong>in</strong>correre <strong>in</strong> un <strong>in</strong>farto miocardico<br />

nell’arco dei successivi dieci anni, raccomanda i<br />

livelli ottimali di colesterolo LDL sotto i quali <strong>il</strong> paziente<br />

deve essere mantenuto, e secondariamente determ<strong>in</strong>a<br />

<strong>il</strong> grado di “<strong>in</strong>terventismo” <strong>in</strong> base al quale modulare gli<br />

<strong>in</strong>terventi nutrizionali, metabolici e farmacologici che si<br />

rendono di volta <strong>in</strong> volta necessari (Tabella 1). In particolare,<br />

<strong>in</strong> presenza di due o più fattori di rischio, l’<strong>in</strong>cidenza<br />

assoluta di <strong>in</strong>farto del miocardio o di morte cardiovascolare<br />

nei successivi 10 anni può essere fac<strong>il</strong>mente<br />

calcolato sulla base di un algoritmo <strong>in</strong>formatizzato<br />

(Fram<strong>in</strong>gham risk factor calculator) [9, 10]. A parziale critica<br />

di questo consolidato e validato supporto, resta <strong>il</strong><br />

Figura 2: Fattori di rischio cardiovascolare <strong>in</strong> corso di <strong>in</strong>fezione da HIV: un approccio eziologico e patogenetico globale.

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