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Giornale Italiano di Cardiologia Pratica - It J Practice Cardiol Dicembre 2007-Marzo 2008<br />
rapporto VE/VCO2 ecc.) che esplorano la gittata cardiaca<br />
<strong>in</strong> corso di sforzo, la massima capacità anaerobica<br />
sostenib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> volume sistolico e <strong>il</strong> mismatch vent<strong>il</strong>azione/perfusione.<br />
Questo miglioramento è maggiore nei<br />
pazienti più gravi.<br />
Gli effetti positivi durano nel tempo (2, 10).<br />
L’effetto immediato della CRT è legato a modificazioni<br />
emod<strong>in</strong>amiche precoci <strong>in</strong>dipendenti dal reverse remodel<strong>in</strong>g,<br />
soprattutto alla riduzione della pressione di riempimento<br />
del ventricolo s<strong>in</strong>istro; per l’effetto a distanza è<br />
necessario <strong>il</strong> processo di reverse remodel<strong>in</strong>g che si perde<br />
se la CRT cessa (11).<br />
Il remodel<strong>in</strong>g del ventricolo s<strong>in</strong>istro è caratterizzato<br />
dalla progressiva d<strong>il</strong>atazione/distorsione della cavità e<br />
dalla riduzione della capacità contratt<strong>il</strong>e. La CRT corregge<br />
<strong>il</strong> remodel<strong>in</strong>g, arrestandone le alterazioni strutturali<br />
e fisiopatologiche, attraverso un processo di reverse<br />
remodel<strong>in</strong>g, testimoniato da una persistente riduzione<br />
dei diametri e dei volumi telesistolico e telediastolico (è<br />
considerata significativa una riduzione >_ 10% del volume<br />
telesistolico). Il reverse remodel<strong>in</strong>g avviene più frequentemente<br />
nei pazienti con scompenso cardiaco da<br />
etiologia non-ischemica e si mantiene <strong>in</strong> un follow-up<br />
di 12 mesi (12); ha un forte valore prognostico, predicendo<br />
una più bassa <strong>in</strong>cidenza di morte ed eventi cardiaci<br />
(predittività che <strong>in</strong>vece manca ad altri parametri<br />
come classe NYHA, 6 m<strong>in</strong>ute walk<strong>in</strong>g test, score della<br />
qualità di vita) (13). Il remodel<strong>in</strong>g è legato alla downregulation<br />
dell’espressione di geni che regolano la contratt<strong>il</strong>ità<br />
cardiaca, attraverso la produzione di prote<strong>in</strong>e<br />
contratt<strong>il</strong>i, peptidi natriuretici e sostanze che modulano<br />
<strong>il</strong> metabolismo del calcio; <strong>il</strong> reverse remodel<strong>in</strong>g è legato<br />
all’upregulation degli stessi geni (14).<br />
2. Effetti della ris<strong>in</strong>cronizzazione su endpo<strong>in</strong>t hard.<br />
I trial COMPANION e CARE-HF.<br />
Due trial randomizzati, <strong>il</strong> COMPANION Comparison of<br />
medical therapy, pac<strong>in</strong>g and defibr<strong>il</strong>lation <strong>in</strong> heart fa<strong>il</strong>ure<br />
(15) e <strong>il</strong> CARE-HF The effect of cardiac resynchronization<br />
on morbidity and mortality <strong>in</strong> heart fa<strong>il</strong>ure (16), hanno<br />
dimostrato un evidente beneficio anche per endpo<strong>in</strong>t<br />
hard. L’endpo<strong>in</strong>t pr<strong>in</strong>cipale <strong>in</strong> entrambi gli studi è un<br />
obiettivo comb<strong>in</strong>ato: la mortalità da tutte le cause più<br />
22<br />
le ospedalizzazioni (per tutte le cause nel COMPANION,<br />
per eventi cardiovascolari maggiori nel CARE-HF). In<br />
entrambi gli studi la mortalità da sola (per tutte le<br />
cause, cardiaca e improvvisa) costituiva anche un<br />
endpo<strong>in</strong>t secondario, analizzato separatamente.<br />
La scelta dell’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale comb<strong>in</strong>ato, frequente<br />
nei trial cl<strong>in</strong>ici, è legata alla necessità di raggiungere<br />
un numero adeguato di pazienti che assicuri al trial la<br />
potenza statistica necessaria per dimostrare l’obiettivo<br />
con gli errori prefissati (probab<strong>il</strong>ità del 5% di un risultato<br />
falsamente positivo e del 10% di un risultato falsamente<br />
negativo). La difficoltà del tema è testimoniata<br />
dal fatto che dal 1999 al 2005 tutti i trial cl<strong>in</strong>ici policentrici<br />
sulla CRT hanno arruolato poco più di 4000 pazienti<br />
(term<strong>in</strong>e di paragone possono essere i trial sulle stat<strong>in</strong>e<br />
che hanno arruolato più di 80.000 pazienti). La scelta<br />
dell’obiettivo comb<strong>in</strong>ato comporta la necessità<br />
metodologica, per mantenere <strong>in</strong>variati gli errori prefissati,<br />
di <strong>in</strong>serire, nel calcolo prelim<strong>in</strong>are della dimensione<br />
del campione, una variab<strong>il</strong>e legata alla correlazione<br />
tra gli elementi dell’end po<strong>in</strong>t. Lo svantaggio pr<strong>in</strong>cipale<br />
dell’obiettivo comb<strong>in</strong>ato è che i s<strong>in</strong>goli elementi sono<br />
considerati equivalenti nell’analisi senza che venga<br />
vagliata l’importanza per <strong>il</strong> paziente di ciascun elemento;<br />
la morte o l’ospedalizzazione sono eventi ovviamente<br />
diversi per <strong>il</strong> paziente ma per l’analisi hanno lo stesso<br />
peso. I componenti dell’obiettivo <strong>in</strong>oltre possono essere<br />
<strong>in</strong>sidiosamente divergenti: se nel gruppo col trattamento<br />
muoiono più pazienti ma se ne ricoverano di<br />
meno, la somma degli eventi comb<strong>in</strong>ati può essere<br />
paragonab<strong>il</strong>e (o addirittura migliore) rispetto al gruppo<br />
di controllo; può sfuggire <strong>in</strong> tal modo l’aumento di<br />
mortalità col trattamento (da qui la necessità che i s<strong>in</strong>-<br />
Anno Pazienti<br />
CONTAK-CD (4) 2000 582<br />
MUSTIC SR (1) Multisite stimulation <strong>in</strong> cardiomyopathies 2001 58<br />
MIRACLE (2) Multicenter InSync randomized cl<strong>in</strong>ical evaluation 2002 524<br />
COMPANION (15) The comparison of medical therapy, pac<strong>in</strong>g and<br />
defibr<strong>il</strong>lation <strong>in</strong> heart fa<strong>il</strong>ure<br />
CARE-HF (16) The effect of cardiac resynchronization on morbidity<br />
and mortality <strong>in</strong> heart fa<strong>il</strong>ure<br />
Tabella 1: Pr<strong>in</strong>cipali trial cl<strong>in</strong>ici sulla CRT<br />
2004 1520<br />
2005 813<br />
goli elementi degli obiettivi comb<strong>in</strong>ati vengano scomposti<br />
e analizzati anche separatamente).<br />
Il COMPANION (supportato dalla Guidant) pubblicato<br />
nel 2004, ha arruolato <strong>in</strong> 128 centri statunitensi<br />
1520 pazienti con scompenso cardiaco, da etiologia<br />
ischemica o non-ischemica, <strong>in</strong> classe NYHA III-IV, con FE<br />
_ 120 ms. Questi pazienti sono<br />
stati randomizzati <strong>in</strong> 3 gruppi: 308 pazienti con sola<br />
terapia medica ottimale; 617 con terapia medica ottimale<br />
e CRT e 595 con terapia medica ottimale e CRT