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La vite, l'uva e il vino_seconda parte.pdf - Iissmussomeli.it

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Le colmature vanno fatte con <strong>vino</strong> dello stesso tipo ma adeguatamente solf<strong>it</strong>ato, aggiungendolo<br />

lentamente affinché si disponga sopra <strong>il</strong> <strong>vino</strong> da proteggere. Fino a primavera si eseguono una o due<br />

colmature a settimana; poi l’evaporazione diminuisce, perché <strong>il</strong> legno resta impregnato di <strong>vino</strong>, e<br />

sarà sufficiente colmare le botti ogni due settimane. Per poter fac<strong>il</strong>mente controllare <strong>il</strong> livello del<br />

<strong>vino</strong> si usano degli speciali tappi colmatori<br />

Nelle grandi e moderne cantine si adoperano recipienti in cui <strong>il</strong> contatto del <strong>vino</strong> con l’aria è<br />

imped<strong>it</strong>o mediante l’immissione di un gas inerte, che non reagisce con <strong>il</strong> <strong>vino</strong> e che rimane sulla sua<br />

superficie: <strong>il</strong> più usato è l’azoto.<br />

Durante <strong>il</strong> periodo di conservazione e<br />

affinamento è anche necessario, di tanto in tanto,<br />

travasare <strong>il</strong> <strong>vino</strong> per eliminare i depos<strong>it</strong>i di feccia<br />

che si formano lentamente sul fondo, impedendo<br />

così che <strong>il</strong> <strong>vino</strong> assuma odori e sapori sgradevoli<br />

e, anzi, favorendone l’<strong>il</strong>limpidimento. Il <strong>vino</strong><br />

conservato in grandi recipienti deve essere<br />

travasato ogni due mesi; per quello tenuto nelle<br />

botti di legno occorrono invece 3 o 4 travasi nel<br />

primo anno (a dicembre, marzo, giugno ed<br />

eventualmente settembre); se deve essere<br />

invecchiato, occorrono altri due travasi per ogni<br />

anno successivo.<br />

Il travaso può essere fatto in due modi:<br />

a contatto dell’aria o aperto (solo quando <strong>il</strong> <strong>vino</strong> presenta odori sgradevoli; altrimenti comporta<br />

la perd<strong>it</strong>a di profumi tipici del <strong>vino</strong>);<br />

fuori del contatto con l’aria o chiuso, per mezzo di una pompa (è sempre <strong>il</strong> più adatto, tranne <strong>il</strong><br />

caso precedente, ma è soprattutto raccomandab<strong>il</strong>e per i vini deboli, cioè poco acidi, poco<br />

alcolici, poco ricchi di tannini).<br />

Correzioni del <strong>vino</strong><br />

Se l’analisi chimica rivela qualche difetto nella composizione del <strong>vino</strong>, o altre anomalie, è<br />

spesso possib<strong>il</strong>e rimediare nei modi indicati di segu<strong>it</strong>o.<br />

Correzione del grado alcolico. Per aumentare una gradazione troppo scarsa, rispetto al minimo<br />

lec<strong>it</strong>o o minore di quella voluta, si può scegliere tra <strong>il</strong> taglio con un altro <strong>vino</strong> di gradazione<br />

alcolica maggiore e la concentrazione a freddo, raffreddando <strong>il</strong> <strong>vino</strong> a –10° C e separando<br />

l’acqua trasformata in ghiaccioli.<br />

Correzione dell’acid<strong>it</strong>à. L’aumento dell’acid<strong>it</strong>à può essere necessario per rientrare nei lim<strong>it</strong>i<br />

legali, per migliorare <strong>il</strong> sapore, ma anche perché un <strong>vino</strong> poco acido è fac<strong>il</strong>mente soggetto ad<br />

infezioni batteriche. L’acid<strong>it</strong>à si può aumentare mediante <strong>il</strong> taglio con vini più acidi o mediante<br />

adeguate aggiunte d’acido tartarico. Qualora sia necessario ridurre un’acid<strong>it</strong>à eccessiva, si<br />

esegue un opportuno taglio oppure si aggiungono sali che, combinandosi con gli acidi, formano<br />

sedimenti fac<strong>il</strong>mente separab<strong>il</strong>i con una f<strong>il</strong>trazione.<br />

Correzione del colore. Per la riduzione si veda quanto detto a propos<strong>it</strong>o del mosto. Per<br />

l’aumento si può ricorrere ad un buon taglio.<br />

Rifermentazione. Può essere ut<strong>il</strong>e a diversi scopi: completare la trasformazione in alcol di tutto<br />

lo zucchero residuo, rendere secco un <strong>vino</strong> dolce o aumentarne <strong>il</strong> grado alcolico, ringiovanire i<br />

vini troppo vecchi, migliorare le qual<strong>it</strong>à organolettiche del <strong>vino</strong>. Per avviare la nuova<br />

fermentazione si aggiungono al <strong>vino</strong> vinacce fresche, <strong>il</strong> 10 % di mosto normale o <strong>il</strong> 3-4 % di<br />

mosto concentrato e liev<strong>it</strong>i selezionati.<br />

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