Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
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il giornale del tuo quartiere<br />
5<br />
TOPONOMASTICA. <strong>Il</strong> generale e il “sindaco santo” si dividono la stessa via. Tanti i casi strani<br />
La Marmora e La Pira, vi<strong>ci</strong>ni di strada<br />
Deve esser<strong>ci</strong> affi nità tra le persone a cui vengono<br />
dedicate strade attigue, ma le incongruenze non<br />
mancano. Come via Unione Sovietica e via Lettonia...<br />
Lorenzo Salusest<br />
Cosa lega il generale Alfonso La<br />
Marmora, artefi ce nel 1865 dello<br />
spostamento della capitale del Regno<br />
da Torino a Firenze, al “sindaco<br />
santo” Giorgio La Pira, primo <strong>ci</strong>ttadino del<br />
capoluogo toscano negli anni sessanta? Nulla,<br />
se non che i due cognomi iniziano allo stesso<br />
modo. Eppure ai due personaggi, protagonisti<br />
(con stili molto differenti) della storia di questa<br />
<strong>ci</strong>ttà, è intitolata la stessa strada (da piazza San<br />
Marco a viale Matteotti), suddivisa equamente<br />
in due parti uguali. E dire che le regole della<br />
toponomastica prevedono che debba esser<strong>ci</strong><br />
<strong>un</strong> qualche tipo di affi nità tra le persone a cui<br />
l’amministrazione com<strong>un</strong>ale dedica le vie e le<br />
piazze fi orentine: quartieri monopolizzati da<br />
nomi di pittori, altri da musi<strong>ci</strong>sti o da eroi del<br />
Risorgimento, altri ancora da scrittori. Regole<br />
che h<strong>anno</strong> nello strano binomio La Marmora<br />
– La Pira l’eccezione che le conferma. Ma<br />
basta gettare lo sguardo sulle targhe delle vie<br />
remio Oscar per l’originalità, ma soprattutto per la fiorentinità,<br />
Palle vie del complesso residenziale creato <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di anni fa<br />
a Ugnano, al confine tra Firenze e Scandic<strong>ci</strong>. Perché è qui che si<br />
trovano strade dai nomi insoliti, sconos<strong>ci</strong>uti persino a che vi abita:<br />
è il caso di via Perlone Zipoli, (anagramma del vero nome, Lorenzo<br />
Lippi) scrittore “popolare” fiorentino del quindicesimo secolo, la<br />
cui opera prin<strong>ci</strong>pale, “<strong>Il</strong> Malmantile racquistato” (<strong>un</strong>o dei testi di<br />
fi orentine per scoprire altre stranezze e incongruenze,<br />
spesso geografi che. E’ il caso di <strong>un</strong><br />
paio di strade intitolate a nazioni straniere che<br />
non esistono più: via Jugoslavia e via Unione<br />
Sovietica. Perché, se è pur vero che i nomi<br />
delle strade sono assegnati a soggetti che non<br />
f<strong>anno</strong> più parte di questo mondo, sarebbe più<br />
corretto aggiornare le denominazioni, stando<br />
però attenti a non scatenare casi diplomati<strong>ci</strong>.<br />
E a proposito di ex Urss, perché mai dedicare<br />
<strong>un</strong>a strada alla Lettonia e non alle altre due<br />
repubbliche baltiche, Estonia e Lituania? E<br />
ancora, perché eludere la Bulgaria dall’elenco<br />
delle nazioni europee a cui sono state intitolate<br />
alc<strong>un</strong>e delle strade fi orentine? Coin<strong>ci</strong>denze<br />
curiose, ma non in grado di sus<strong>ci</strong>tare polemiche<br />
politico/toponomastiche, come accaduto in<br />
passato attorno a nomi “scomodi”, come quello<br />
di Oriana Falla<strong>ci</strong>: a <strong>oltre</strong> tre anni dalla sua morte,<br />
l’amministrazione com<strong>un</strong>ale non ha ancora<br />
de<strong>ci</strong>so se la scrittrice fi orentina merita l’onore<br />
Via La Pira - via La Marmora<br />
di vedersi intitolata <strong>un</strong>a strada. Un ostra<strong>ci</strong>smo,<br />
seppur di diversa natura, di cui è vittima anche<br />
la memoria di Indro Montanelli, anch’egli privo<br />
di <strong>un</strong>a via dedicata. E se la discriminante è il<br />
luogo di nas<strong>ci</strong>ta (Fucecchio), viene da chiedersi<br />
perché il Com<strong>un</strong>e abbia intitolato <strong>un</strong>a via in<br />
riferimento dell’Accademia della Crusca), ha meritato l’onore di<br />
vedersi intitolata la via più l<strong>un</strong>ga del quartiere. O ancora è il caso<br />
del Piovano Arlotto, anch’egli autore rinas<strong>ci</strong>mentale di opere “pop”<br />
scritte in fiorentino. E accanto a queste non poteva mancare <strong>un</strong>a<br />
strada dedicata alla maschera tipica di Firenze, Stenterello. E’ solo<br />
<strong>un</strong>a delle curiosità che emergono leggendo le targhe delle strade<br />
del quartiere 4, anch’esso, per dimensioni e popolazione, <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà<br />
nella <strong>ci</strong>ttà: <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>rcoscrizione di cui l’Isolotto, il quartiere voluto<br />
dal sindaco La Pira, è il cuore. E proprio all’Isolotto, nell’immaginario<br />
collettivo dei fiorentini, è asso<strong>ci</strong>ata l’idea di cementificazione.<br />
Un’idea sconfessata, però, dai nomi che sono stati affibbiati alla<br />
parte storica del rione, quella che costeggia l’Arno, sulla sponda<br />
opposta alle Cas<strong>ci</strong>ne. Forse per diminuire l’effetto urbanizzazione,<br />
forse per <strong>un</strong>a sorta di continuità con il parco, si de<strong>ci</strong>se di denomi-<br />
zona Brozzi al meno noto giornalista e scrittore<br />
Curzio Malaparte (nato a Prato). Tra i due non<br />
correva buon sangue: chissà cosa avrebbe partorito<br />
la penna di Montanelli se avesse saputo<br />
in vita che Firenze avrebbe dedicato <strong>un</strong>a via al<br />
suo acerrimo rivale e non a lui...<br />
IL PUNTO NEL QUARTIERE. L’idea di cementificazione spesso asso<strong>ci</strong>ata alla zona è “sconfessata” dai nomi delle vie<br />
E all’Isolotto spazio ad alberi e piante, artisti e poeti<br />
Premio Oscar per l’originalità alle vie<br />
del complesso residenziale creato<br />
<strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di anni fa a Ugnano<br />
<br />
E’ comin<strong>ci</strong>ato il percorso che porterà la CGIL al sedicesimo<br />
congresso.<br />
<strong>Il</strong> 10 novembre sono stati presentati due documenti congressuali<br />
fra loro “globalmente alternativi” (questa la denominazione<br />
uffi<strong>ci</strong>ale).<br />
• <strong>Il</strong> primo intitolato:<br />
“I DIRITTI ED IL LAVORO OLTRE LA CRISI”<br />
PRIMO FIRMATARIO GUGLIELMO EPIFANI<br />
• <strong>Il</strong> secondo intitolato:<br />
“LA CGIL CHE VOGLIAMO”<br />
PRIMO FIRMATARIO DOMENICO MOCCIA, SEGRETARIO DELLA FISAC CGIL.<br />
Nel frattempo si svolger<strong>anno</strong> le assemblee di base e comincerà<br />
così il percorso fatto di congressi delle Camere<br />
del Lavoro che investir<strong>anno</strong> tutte le strutture della CGIL,<br />
fino all’app<strong>un</strong>tamento finale in programma a Rimini, dal<br />
5 all’8 maggio.<br />
Un grande lavoro, <strong>un</strong>a radicata prassi democratica, eser<strong>ci</strong>tata<br />
con passione e serietà, spe<strong>ci</strong>e in questa fase, che<br />
vede la CGIL battersi con determinazione contro gli effetti<br />
devastanti di <strong>un</strong>a gravissima crisi economica, ed <strong>un</strong> arretramento<br />
delle tutele e dei diritti nel mondo del lavoro.<br />
A questi problemi, arrivano risposte del tutto inadeguate<br />
da parte del governo, che appare più interessato a ricercare<br />
soluzioni ai problemi personali e giudiziari del premier.<br />
In questo clima, erano proprio necessarie due mozioni?<br />
L’importante è che il percorso congressuale avvenga nel<br />
rispetto di tutte le opinioni e delle volontà della maggioranza<br />
degli iscritti che si pron<strong>un</strong>cer<strong>anno</strong>.<br />
La lega SPI CGIL invierà il calendario delle assemblee che<br />
si terr<strong>anno</strong> nel nostro territorio.<br />
Con l’occasione formuliamo i nostri più fervidi<br />
AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI.<br />
LEGA SPI-CGIL Q4<br />
Firenze , Via Bezzuoli n° 24 - 50142<br />
tel. 055-7322835 - fax 055-7322828<br />
Sub Lega Baracche Verdi Q4<br />
Via delle Mimose n° 5 – 50142<br />
Tel. E Fax 055/715871<br />
E’ iniziato il rinnovo dell’abbonamento a “Libera Età” il nostro giornale dove trovi notizie utili e curiosità<br />
La Segreteria SPI CGIL<br />
nare le strade traendo ispirazione dalla botanica: da l<strong>un</strong>garno dei<br />
Pioppi si dipanano infatti via delle Magnolie, dei Platani, dei Rododendri,<br />
degli Oleandri. Alberi e piante cedono quindi il posto ad<br />
artisti e poeti del tardo Medioevo e del Rinas<strong>ci</strong>mento, a partire dallo<br />
scultore Talenti, salito agli onori della cronaca quotidiana perché<br />
sul viale a lui intitolato è stata “scolpita” l’opera più discussa degli<br />
ultimi anni: la tramvia. E più che <strong>ci</strong> si inoltra verso le zone più<br />
vi<strong>ci</strong>ne al centro storico, più i nomi delle strade si f<strong>anno</strong> altisonanti:<br />
Raffaello Sanzio, Benozzo Gozzoli, Domenico Burchiello. Ancora<br />
vie dedicate ad artisti, quindi, ma non lontano da esse compaiono<br />
<strong>un</strong> paio di strade dal nome inquietante - come via del Palazzo<br />
dei diavoli - o curioso, come via del Ponte sospeso, dedicata alla<br />
memoria dell’antenato del ponte alla Vittoria, <strong>un</strong> passaggio volante<br />
sull’Arno costruito nel di<strong>ci</strong><strong>anno</strong>vesimo secolo.<br />
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di Rolando Susini e-mail: rolando.susini@fastwebnet.it 1012618