Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
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MONDO VIOLA. <strong>Il</strong> portierone francese non viene convocato dal ct Domenech. Ma lui si consola...<br />
Frey, la Fiorentina per Nazionale<br />
Sebastien Frey<br />
Cristina Guerri<br />
La Fiorentina è la sua Nazionale. E non potrebbe<br />
essere altrimenti per Sebastien Frey. Snobbato<br />
dal commissario tecnico francese Domenech,<br />
che a lui preferisce le parate dei vari Lloris,<br />
Mandanda, Carrasso e Douchez, il numero <strong>un</strong>o viola ha<br />
trovato il suo habitat naturale a Firenze. Città che lo ama<br />
e lo considera il portiere più forte che esista. Non volendo<br />
passare per <strong>un</strong> ragazzo altezzoso, lo stesso Frey, non tanto<br />
tempo fa, si è auto-inserito tra gli estremi difensori più<br />
forti del mondo. “Non voglio passare per pres<strong>un</strong>tuoso -<br />
aveva ammesso Seba - ma in questo momento mi sento<br />
tra i migliori <strong>ci</strong>nque portieri del mondo. Nei primi posti<br />
metto certamente Buffon, poi Julio Cesar, Cech e Casillas.<br />
Nonostante le mie prestazioni, sono limitato dal fatto<br />
di non essere convocato in Nazionale. Con il commissa-<br />
rio tecnico della Fran<strong>ci</strong>a Domenech non ho mai litigato o<br />
avuto problemi, ma lui non mi vede nel suo gruppo e non<br />
ha mai voluto spiegarmi il perché di questa de<strong>ci</strong>sione di<br />
escludermi. Avessi avuto <strong>un</strong> parente italiano – provoca -<br />
sarebbe stato tutto più semplice”. D<strong>un</strong>que è il campione<br />
del mondo Gigi Buffon il primo tra i numeri <strong>un</strong>o, a detta di<br />
Frey. Che dello juventino, però, invidia solo il palmares:<br />
“Lo ammiro per i suoi successi, ha praticamente vinto tutto.<br />
Ma tecnicamente non gli invidio niente, io ho <strong>un</strong> mio<br />
stile. Invidio, com<strong>un</strong>que, molto di più Giuliano Sarti, che<br />
con la maglia della Fiorentina ha vinto lo scudetto”. La<br />
Fiorentina non sarà la Juventus, ma il francese è convinto<br />
che, prima o poi, i successi passer<strong>anno</strong> anche dalla riva<br />
dell’Arno. “La Fiorentina ha <strong>un</strong> progetto serio. L’<strong>anno</strong><br />
scorso <strong>siamo</strong> arrivati quarti ed è stato <strong>un</strong> grande risultato.<br />
Sono fi ero di vestire la maglia viola, vincere qualcosa a<br />
Firenze sarebbe spe<strong>ci</strong>ale, per me signifi cherebbe davvero<br />
tanto”. Qualcosa di importante (anzi, di storico), Frey e<br />
“Anche se la mia carta d’identità<br />
indica altro, io mi sento italiano”,<br />
spiega. E così, snobbato (chissà<br />
perché) dal commissario tecnico<br />
dei transalpini, il numero <strong>un</strong>o viola<br />
ha trovato il suo habitat naturale<br />
a Firenze, <strong>ci</strong>ttà che lo ama<br />
e lo considera il più forte<br />
tra i pali in <strong>ci</strong>rcolazione.<br />
Per lui il migliore resta Buffon,<br />
ma dello juventino invidia solo<br />
il palmares: “Lo ammiro per<br />
i suoi successi, ha praticamente<br />
vinto tutto. Ma invidio molto<br />
di più Giuliano Sarti, che con<br />
la maglia della Fiorentina<br />
ha centrato lo scudetto”<br />
i suoi compagni lo h<strong>anno</strong> già ottenuto: il passaggio agli<br />
ottavi di fi nale di Champions League. La vittoria con il<br />
Lione del 24 novembre scorso ha, infatti, permesso alla<br />
Fiorentina di continuare a sognare anche nella più prestigiosa<br />
competizione europea per club. “Anche se la mia<br />
carta d’identità indica che sono francese – ha commentato<br />
Frey - mi sento italiano. Siamo molto maturati rispetto allo<br />
scorso <strong>anno</strong>, <strong>ci</strong> sentiamo forti e in casa rius<strong>ci</strong>amo sempre a<br />
imporre il nostro gioco: questo è molto importante. Sono<br />
felice di essere entrato nella storia della Fiorentina. Volevamo<br />
las<strong>ci</strong>are <strong>un</strong> segno e <strong>ci</strong> <strong>siamo</strong> rius<strong>ci</strong>ti”. <strong>Il</strong> merito di<br />
questo importantissimo traguardo va, sicuramente, anche<br />
a mister Prandelli, con il quale il portiere ha <strong>un</strong> rapporto<br />
davvero particolare: “E’ <strong>un</strong> tecnico che stimo tantissimo,<br />
ma che con me non è eccessivo nei complimenti. Questo<br />
fa parte del suo carattere – conclude il numero <strong>un</strong>o viola<br />
- sa che <strong>ci</strong> sono giocatori che h<strong>anno</strong> più bisogno di affetto<br />
di me e si comporta di conseguenza”.<br />
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