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Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter

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IL COMPLESSO. All’interno dell’ex carcere nuovi spazi dedicati ad arte, cultura e all’accoglienza<br />

La libertà contemporanea delle Murate<br />

Nuova vita per la vecchia prigione del centro. Oltre all’edilizia popolare destinata<br />

alle giovani coppie, nei prossimi mesi prender<strong>anno</strong> vita <strong>un</strong> caffè letterario,<br />

spazi destinati all’arte contemporanea e <strong>un</strong> rifugio per gli attivisti politi<strong>ci</strong><br />

e i bloggers che utilizzano la rete per den<strong>un</strong><strong>ci</strong>are gli orrori dei loro Paesi<br />

Barbara Biondi<br />

Addio dolore, sofferenza. Addio<br />

alle mura che impediscono di vedere<br />

<strong>oltre</strong>, che permettono solo<br />

di immaginare la libertà. L’ex<br />

carcere delle Murate, che già da tempo è il<br />

fulcro di <strong>un</strong> progetto di riqualifi cazione, diventerà<br />

anche p<strong>un</strong>to di riferimento per l’arte<br />

contemporanea in <strong>ci</strong>ttà. Già in parte recuperato<br />

come edilizia residenziale pubblica, il<br />

restyling del complesso verrà completato nei<br />

prossimi mesi includendo non solo alloggi<br />

per giovani coppie ma anche <strong>un</strong> caffè letterario,<br />

nuovi spazi per la contemporaneità<br />

e soprattutto <strong>un</strong> rifugio ai cosiddetti “Smart<br />

dissidents”, attivisti politi<strong>ci</strong> e bloggers della<br />

generazione 2.0 che utilizzano Internet per<br />

far sentire la loro voce e che a Firenze, sulle<br />

orme della “Maison” parigina per giornalisti<br />

perseguitati, trover<strong>anno</strong> accoglienza sia virtuale<br />

che reale. I progetti sono stati presentati<br />

dal sindaco Matteo Renzi, dall’assessore<br />

alla cultura e contemporaneità Giuliano da<br />

Empoli e dall’assessore alla casa Claudio<br />

Fantoni. «Le parole d’ordine che ispirano<br />

il progetto delle Murate sono libertà, vivibilità,<br />

futuro, bellezza e qualità - ha detto<br />

il sindaco Renzi -. Nel complesso dell’ex<br />

carcere, che è <strong>un</strong>a delle realtà più belle che<br />

l’amministrazione precedente <strong>ci</strong> ha consegnato<br />

e che noi abbiamo la responsabilità<br />

di lan<strong>ci</strong>are nel futuro». <strong>Il</strong> progetto prevede<br />

anche l’apertura di <strong>un</strong> collegamento tra il<br />

complesso delle Murate e piazza Annigoni.<br />

«La <strong>ci</strong>ttà va ricu<strong>ci</strong>ta - ha continuato il sindaco<br />

-. Bisogna far diventare questi due luoghi,<br />

luoghi di vita nel rispetto dei residenti<br />

e nella convinzione che <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà è bella se<br />

apre degli spazi di libertà, non se li chiude».<br />

«<strong>Il</strong> progetto “Smart dissidents” - ha spiegato<br />

Da Empoli - nasce per accogliere tutti<br />

quei dissidenti e attivisti politi<strong>ci</strong>, dalla Cina<br />

alla Russia, dall’Afghanistan all’Iran, che<br />

utilizzano la rete e le nuove tecnologie per<br />

far conoscere al mondo gli orrori dei loro<br />

regimi e per questo sono sottoposti a cen-<br />

<strong>Il</strong> sindaco di Firenze Matteo Renzi<br />

e l’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli alle Murate<br />

sure e violenze. Da qui l’idea di farli venire<br />

a Firenze, per <strong>un</strong> periodo di tempo limitato,<br />

dove possano vivere al sicuro, lontano dalle<br />

minacce dei loro paesi di origine». Alle<br />

Murate, i lavori terminer<strong>anno</strong> alla fi ne del<br />

2010 e i fondi stanziati sono 1,9 milioni di<br />

euro. Qui nascer<strong>anno</strong> anche 24 stanze uso<br />

foresteria, supporto tecnico per poter creare<br />

siti Internet a prova di censura, formazione<br />

informatica. <strong>Il</strong> 16 gennaio è previsto <strong>un</strong><br />

grande evento, che sarà <strong>un</strong>a sorta di anteprima<br />

per quel che diventer<strong>anno</strong> le Murate<br />

nei prossimi mesi. Ma il complesso delle<br />

Murate diventerà anche <strong>un</strong>o dei nuovi poli<br />

dell’arte contemporanea e verr<strong>anno</strong> aperti<br />

<strong>un</strong> caffè letterario e <strong>un</strong>a galleria di botteghe<br />

creative da via dell’Agnolo a via Ghibellina.<br />

<strong>Il</strong> museo della Resistenza, invece, che originariamente<br />

era previsto anch’esso alle Murate,<br />

sarà collocato altrove, probabilmente<br />

in Oltrarno. Intanto, come spiegato dall’assessore<br />

Fantoni, v<strong>anno</strong> avanti le consegne<br />

degli alloggi Erp recuperati dal vecchio<br />

carcere. «Sessantasette alloggi – ha detto<br />

Fantoni – sono già stati assegnati, mentre 6<br />

restano da ultimare. Nel complesso, però, <strong>ci</strong><br />

sarà ancora posto per ulteriori 18 appartamenti<br />

che, nelle nostre intenzioni, sar<strong>anno</strong><br />

assegnati a giovani coppie o artisti, con canoni<br />

calmierati».<br />

L’EVENTO. Quattro piazze e musica per tutti i gusti. Per festeggiare in <strong>ci</strong>ttà l’ultimo dell’<strong>anno</strong><br />

2010, il Capod<strong>anno</strong> ritorna ai fi orentini<br />

rene Grandi, Lu<strong>ci</strong>o Dalla e molto altro ancora. Ecco cosa bolle in pentola per il Capod<strong>anno</strong> fi orentino che<br />

Ista per arrivare. E questo signifi ca basta con le feste di piazza che non riescono a diventare mai veri e propri<br />

eventi, che i <strong>ci</strong>ttadini scansano per andare a divertirsi in montagna o in qualche capitale europea per poi tornare<br />

alla base qualche giorno <strong>dopo</strong> San Silvestro. “Finalmente i fi orentini potr<strong>anno</strong> tornare a festeggiare in piazza”,<br />

questo lo spirito con cui il sindaco Matteo Renzi, ha voluto organizzare il Capod<strong>anno</strong> 2010, il primo del suo<br />

mandato. Tanti gli ospiti che parte<strong>ci</strong>per<strong>anno</strong> alla festa. Ad oggi i due vip che h<strong>anno</strong> confermato la loro pre<strong>senza</strong><br />

sono Lu<strong>ci</strong>o Dalla e la “cantantessa” toscana Irene Grandi, ma secondo indiscrezioni sembrerebbe in arrivo altri<br />

grossi nomi della musica. I festeggiamenti si svolger<strong>anno</strong> in quattro diverse piazze fi orentine, in ogn<strong>un</strong>a delle<br />

quali la festa avrà <strong>un</strong> sapore diverso, per soddisfare i gusti musicali di tutti. Nel piazzale davanti alla stazione,<br />

<strong>un</strong> grande palco darà il benvenuto alla musica rock. Tra piazza Duomo e piazza della Repubblica, si dovrebbe<br />

spostare <strong>un</strong>a band itinerante ad animare le strade con sonorità jazz, dedicate ai timpani più raffi nati. Per chi non<br />

rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>a alla tradizione, in piazza della Signoria come di consueto il maestro Giuseppe Lanzetta dirigerà la sua<br />

Orchestra da camera fi orentina in <strong>un</strong> greatest hits di musiche scelte tra le più belle del repertorio classico internazionale.<br />

Per gli amanti degli stornelli d’autore invece, tornerà a farsi ascoltare - in <strong>un</strong> luogo ancora da de<strong>ci</strong>dere<br />

che potrebbe essere piazza Annigoni o piazza Santissima Ann<strong>un</strong>ziata - Riccardo Marasco, il “menestrello”<br />

che intona tutte le canzoni popolari di <strong>un</strong>a Firenze <strong>un</strong> po’ sbiadita, ma che ancora fa parlare di sé. /L.V.Z.<br />

LA RECENSIONE<br />

L’ultimo della Bosco<br />

Tra risate e psicanalisi<br />

ccola la campionessa italiana del best-<br />

Eseller, l’ex rivelazione ormai certezza<br />

della Chick lit (genere letterario nato in<br />

Gran Bretagna e dedicato prevalentemente<br />

alle giovani donne, ndr) versione spaghetti<br />

(ma non tanto), l’eroina delle trentenni-inguaribili-<br />

romantiche alla ricerca dell’amore<br />

eterno (e mai rassegnate). Torna in libreria<br />

Federica Bosco, partita da Firenze<br />

con “Mi pia<strong>ci</strong> da morire” e, in pochi anni,<br />

divenuta regina delle classifi che, con traduzioni<br />

in diversi paesi e tanto tanto successo,<br />

al p<strong>un</strong>to che oramai quella di scrittrice<br />

è diventata la sua professione. L’ultima divertentissima<br />

fatica di Federica si chiama<br />

“S.O.S. Amore” (Newton Compton, pagine<br />

384, Euro 14,90) ed è <strong>un</strong> libro già destinato,<br />

come i precedenti, a moltepli<strong>ci</strong> ristampe.<br />

Abbandonata (per il momento?) la saga di<br />

Monica (tre romanzi), la Bosco tiene a battesimo<br />

<strong>un</strong> nuovo prototipo di donna in crisi<br />

con i sentimenti. Chiara ha 35 anni e vive a<br />

Milano con sua sorella Sara, costantemente<br />

in lotta con il mondo, ha <strong>un</strong>a madre sempre<br />

in preda ad attacchi di panico e <strong>un</strong> improbabile<br />

padre che vive a Cuba e che le ha<br />

mollate da piccole, ma non prima di averle<br />

sfrattate per dare la loro casa alla nuova<br />

moglie nonché madre della terza sorella.<br />

<strong>Il</strong> risultato è che l’autostima di Chiara è a<br />

pezzi, così come il sogno di <strong>un</strong> amore vero.<br />

Ulteriore aggravante: accetta di avere <strong>un</strong>a<br />

relazione clandestina col suo capo, sposato<br />

e bugiardo. A Chiara, quindi, non resta che<br />

il lettino dello psicoanalista: destinatario<br />

dei suoi sfoghi è il Dottor Folli, al quale<br />

ogni settimana racconta <strong>un</strong> capitolo della<br />

sua disastrata vita amorosa e che l’aiuterà<br />

con ogni mezzo e con molta ironia a recuperare<br />

fi du<strong>ci</strong>a e stima in sé stessa. Sullo<br />

sfondo – ma non tanto – la solita esilarante<br />

galleria di personaggi: da Barbara, l’amica<br />

egocentrica e megalomane, a Fabio, che<br />

si rifi uta di dichiararsi gay; da Lorenzo, il<br />

fi danzato bastonato di Sara, a Gaia L<strong>un</strong>a,<br />

la terza sorella detta “la iena”, ad Andrea,<br />

l’amante-capo con la fi ssa per le sveltine.<br />

Insomma, anche stavolta Federica Bosco<br />

ha fatto centro e il suo “Grido d’allarme”<br />

per il diritto all’amore delle 35enni che<br />

non si rassegnano sarà raccolto, complice<br />

il bisogno natalizio imminente di regalarsi<br />

cose dol<strong>ci</strong> e piacevoli, da tante, tantissime<br />

lettri<strong>ci</strong> (e lettori). Unica avvertenza: se lo<br />

leggete sul bus o in treno non abbiate paura<br />

di ridere da soli…in pubblico.<br />

/Ciro Becchimanzi

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