Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
32 Dicembre 2009<br />
L’ASSOCIAZIONE<br />
“Baby” architetti promuovono <strong>un</strong> nuovo modo di fare cultura<br />
L’arte contemporanea sbarca in salotto<br />
hi l’ha detto che a Firenze non si fa mai niente di nuo-<br />
Cvo? Private flat è la dimostrazione del contrario. Uno<br />
studio di design, <strong>un</strong> ex- laboratorio fotografico, la casa di <strong>un</strong><br />
gruppo di studenti, la sede di <strong>un</strong>’<strong>un</strong>iversità per stranieri, sono<br />
solo quattro dei quattordi<strong>ci</strong> spazi privati che quest’<strong>anno</strong> sono<br />
stati “invasi” dall’arte contemporanea. Come? Sempli<strong>ci</strong>ssimo.<br />
I proprietari (o gli occupanti) di questi spazi sono andati<br />
sul sito www.privateflat.it (sono già aperte le iscrizioni per<br />
le’dizione 2010) h<strong>anno</strong> messo a disposizione la loro casa, il<br />
loro giardino, la vasca da bagno e il comodino e sono stati<br />
contattati da <strong>un</strong> curatore che, <strong>dopo</strong> aver visionato lo spazio<br />
in questione si è messo a sua volta in contatto con <strong>un</strong> gruppo<br />
di artisti che ha contribuito a creare quella che è né più e né<br />
meno, <strong>un</strong>a galleria d’arte temporanea e (è il caso di dirlo)<br />
fatta in casa. “E’ <strong>un</strong> modo per scavalcare le problematiche<br />
burocratiche legate alla programmazione di <strong>un</strong>a mostra – ha<br />
spiegato Giovanni Bartolozzi, <strong>un</strong>o dei promotori dell’evento<br />
– ma non solo, è molto di più, vuol dire fare arte e coinvolgere<br />
le persone. Utilizziamo tante piccole energie private, <strong>senza</strong><br />
ricorrere a ness<strong>un</strong> tipo di aiuto pubblico, vuole essere all’origine<br />
di <strong>un</strong>a riflessione critica”. Una volta entrati, ad aprire <strong>ci</strong><br />
pensa il padrone di casa (non il legittimo proprietario ma il<br />
curatore), che accompagna i visitatori nei vari ambienti dando<br />
spiegazioni su opere e installazioni. Visitando il sito, nella<br />
sezione “stiamo cercando nuovi spazi” <strong>ci</strong> si può già mettere il<br />
lista e proporre il proprio sofà come luogo di sperimentazione<br />
artistica. E’ il caso di affrettarsi, sembrerà prematuro, ma le<br />
richieste per l’edizione del prossimo <strong>anno</strong> sono già molte.<br />
tempi moderni<br />
CITTÀ IN FERMENTO. Tre esempi per tre attività diverse, che portano <strong>un</strong>a ventata di freschezza nel capoluogo<br />
Firenze fa rima con intraprendenza<br />
Giovani, fi orentini e pieni di idee: queste sono le caratteristiche che accom<strong>un</strong>ano le tre storie di cui parliamo. Ragazzi<br />
diversi per età e formazione che <strong>un</strong> giorno h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di fare di testa loro, provando con coraggio a realizzare progetti<br />
ambiziosi. Perché, anche nella tranquilla culla del Rinas<strong>ci</strong>mento, c’è qualcosa che sotto sotto comin<strong>ci</strong>a a muoversi...<br />
GLI IMPRENDITORI<br />
<strong>Il</strong> brand made in Italy di due giovani fiorentini<br />
La t-shirt fai da te adesso è on line<br />
rendi due giovani cervelli appena rientrati a Firenze dal<br />
Pfermento creativo della Berlino degli ultimi anni, mischiali<br />
con <strong>un</strong>’idea intelligente, condis<strong>ci</strong>li con tanta energia e altrettanti<br />
buoni propositi. <strong>Il</strong> risultato è “Colorised”, neonato brand<br />
di t-shirt personalizzate firmato dai fiorentini Silvia Fossati e<br />
Simone Mollica. I due giovanissimi imprenditori (27 anni lei,<br />
28 lui), stanchi di non trovare sul mercato fiorentino prodotti in<br />
grado di rispecchiare i loro gusti, h<strong>anno</strong> ben pensato di crearsi<br />
<strong>un</strong> brand su misura e, perché no, di distribuirlo su internet a<br />
tutto il popolo di affezionati di abbigliamento casual & company.<br />
“Colorised” è <strong>un</strong>a doppia linea di magliette, da uomo e<br />
da donna, studiate su misura per non essere la “solita” t-shirt. <strong>Il</strong><br />
modello è stato pensato e realizzato da Camilla Bres<strong>ci</strong>, neolaureata<br />
in design della moda presso ISIA – Polimoda di Firenze,<br />
reduce da <strong>un</strong> stage formativo presso la maison londinese di Vivienne<br />
Westwood, madrina della moda d’<strong>oltre</strong>manica. Mesi di<br />
studi h<strong>anno</strong> portato a realizzare <strong>un</strong> prodotto fedele alla classica<br />
maglietta a forma di T, ma allo stesso tempo innovativo. Nuova<br />
è la foggia, originali gli abbinamenti di colore e spasmodica la<br />
cura dei dettagli. Dalla banda di colore a contrasto, al posizionamento<br />
del logo e dell’etichetta, fino alla scelta del cotone,<br />
rigorosamente made in Italy. Sul sito (www.colorised-shirt.<br />
com) a disposizione dei potenziali acquirenti l’intera gamma di<br />
colori selezionata per questa stagione, <strong>oltre</strong> a <strong>un</strong>a serie di disegni<br />
pronti ad essere stampati. Se poi si h<strong>anno</strong> le idee già chiare,<br />
si può scegliere di personalizzare la propria maglietta inviando<br />
elettronicamente delle grafiche, che poi verr<strong>anno</strong> stampate sul<br />
cotone e inviate direttamente a casa. <strong>Il</strong> risultato è garantito.<br />
LA ONLUS<br />
E’ nata <strong>un</strong>’asso<strong>ci</strong>azione che porta aiuti in Africa<br />
La solidarietà passa anche da qui<br />
entiquattro anni e <strong>un</strong> progetto ambizioso da portare avanti:<br />
Vrius<strong>ci</strong>re a garantire <strong>un</strong> futuro migliore ai bambini di <strong>un</strong> villaggio<br />
dimenticato dell’Africa centrale. Sono giovani e forti i tre<br />
so<strong>ci</strong> fondatori di Elpis – che in greco vuol dire “speranza” - Onlus<br />
attiva dal 2007, che ad oggi è rius<strong>ci</strong>ta a coinvolgere più di 350<br />
persone. “Tre anni fa <strong>siamo</strong> stati in <strong>un</strong> orfanotrofio vi<strong>ci</strong>no al Lago<br />
Vittoria, in Kenya - spiega <strong>Il</strong>aria Lo Presti, <strong>un</strong>a dei fondatori di<br />
Elpis – dove i bambini dormono e studiano in capanne di fango<br />
e lamiera e non h<strong>anno</strong> elettri<strong>ci</strong>tà né acqua e dove la maggior parte<br />
delle persone si ammala e muore proprio perché beve acqua<br />
contaminata <strong>senza</strong> saperlo”. E’ molto determinata <strong>Il</strong>aria, parla del<br />
suo progetto con grande enfasi, racconta che sono partiti in tre<br />
ma oggi sono in die<strong>ci</strong> ad impegnarsi attivamente per fare andare<br />
avanti la onlus. “Adesso il nostro obiettivo è costruire <strong>un</strong> dormitorio<br />
in muratura per l’orfanotrofio m<strong>un</strong>ito di luce e acqua. Siamo<br />
già stati a fare <strong>un</strong> sopralluogo, <strong>ci</strong> segue <strong>un</strong>o studio di ingegneria<br />
del posto e <strong>siamo</strong> in contatto con due architetti per capire chi dei<br />
due può fare al caso nostro. se tutto va bene si dovrebbe partire a<br />
gennaio 2010”. Per portare avanti il progetto e recuperare fondi,<br />
lo staff di Elpis organizza eventi sul territorio, come quello del 12<br />
dicembre al Kantiere, asso<strong>ci</strong>azione culturale con sede all’Isolotto<br />
(via del Cavallac<strong>ci</strong>o, 1/Q), dove sarà possibile parte<strong>ci</strong>pare ad attività<br />
dedicate ai bambini e si potrà visitare <strong>un</strong>a mostra fotografica<br />
allestita per l’occasione con le foto scattate in Kenya. “Nel frattempo<br />
– continua <strong>Il</strong>aria - abbiamo attivato <strong>un</strong>’iniziativa di supporto<br />
scolastico a distanza. Con 240 euro all’<strong>anno</strong> si permette ai<br />
piccoli kenioti di andare a scuola”. Per info sull’asso<strong>ci</strong>azione e<br />
sulle donazioni: www.elpisafrica.org<br />
1064032