Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
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curiosità 31<br />
TABÙ/2. Un’indagine fotografa paure, scongiuri e gesti propiziatori tipi<strong>ci</strong> degli abitanti del capoluogo<br />
I fi orentini? Un popolo di scaramanti<strong>ci</strong><br />
Quando si mettono al volante lo f<strong>anno</strong><br />
riempiendo la macchina di oggetti portafort<strong>un</strong>a,<br />
detestano partire di venerdì 17 e guai<br />
se si perdono i consigli quotidiani dell’oroscopo<br />
Giulia Righi<br />
No, Firenze non poteva fare eccezione.<br />
Lei, l’algida signora rinas<strong>ci</strong>mentale,<br />
alle tradizioni di l<strong>un</strong>go corso è<br />
abituata a rimaner<strong>ci</strong> attaccata con i<br />
denti, e d<strong>un</strong>que neppure delle superstizioni si è<br />
voluta sbarazzare. All’alba del 2010 certe vecchie<br />
abitudini le ha ancora, e lo prova il fatto<br />
che il 30.2 per cento dei fi orentini non ha avuto<br />
problemi a dichiararsi superstizioso. Poco<br />
meno di <strong>un</strong> fi orentino su tre non ha avuto vergogna<br />
(interrogato da Nextplora per conto della<br />
compagnia Direct Line) ad ammettere che sì,<br />
gesti e oggetti scaramanti<strong>ci</strong> f<strong>anno</strong> parte della<br />
propria quotidianità. In particolare quando si<br />
tratta di mettersi al volante, il <strong>ci</strong>ttadino gigliato<br />
medio segue <strong>un</strong> cerimoniale scaramantico tutto<br />
suo. Un compagno di viaggio impres<strong>ci</strong>ndibile<br />
sembra essere il caro vecchio cornetto rosso,<br />
che il 22.3 per cento degli intervistati ha dichiarato<br />
di tenere con sé in auto, ben saldato allo<br />
specchietto retrovisore. Appena sotto, sul podio<br />
dell’oggettistica scac<strong>ci</strong>a guai, si piazzano le<br />
L’INTERVISTA<br />
erto, lo scettro della scaramanzia in Italia va a Napoli. E sicu-<br />
Cramente altre <strong>ci</strong>ttà <strong>ci</strong> superano. Eppure ogni fiorentino che sia a<br />
conoscenza della storia della lapide in marmo che si trova in piazza<br />
Duomo, lato Sasso di Dante, quando <strong>ci</strong> passa vi<strong>ci</strong>no guarda verso il<br />
Cupolone con <strong>un</strong>a certa apprensione. Qui cadde la palla che si trova<br />
in <strong>ci</strong>ma all’opera del Br<strong>un</strong>elleschi, colpita da <strong>un</strong> fulmine durante<br />
<strong>un</strong>a tempestosa notte del 1600. Di storie come queste ce ne sono a<br />
bizzeffe nella nostra <strong>ci</strong>ttà, come racconta Franco Ciarleglio, autore<br />
de “Lo strus<strong>ci</strong>o fiorentino”, nonché “guida” d’eccezione 2-3 volte<br />
l’<strong>anno</strong> in <strong>un</strong> vero e proprio strus<strong>ci</strong>o a cac<strong>ci</strong>a di curiosità e aneddoti<br />
cose personali, quelle che h<strong>anno</strong> <strong>un</strong> valore affettivo<br />
(come la foto di <strong>un</strong>a persona cara): <strong>un</strong><br />
fi orentino su die<strong>ci</strong> ne tiene <strong>un</strong>a in macchina. Al<br />
terzo posto <strong>ci</strong> sono invece le coc<strong>ci</strong>nelle, i simpati<strong>ci</strong><br />
animaletti p<strong>un</strong>tinati ai quali i superstiziosi<br />
f<strong>anno</strong> la corte dalla notte dei tempi: i fi orentini<br />
non sono da meno, e l’8 per cento degli intervistati<br />
dichiara di averne <strong>un</strong>a come portafort<strong>un</strong>a<br />
in auto. Seguono, pari merito, i dadi (8 per cento),<br />
il ferro di cavallo (5.2 per cento), l’elefante<br />
con la probos<strong>ci</strong>de alzata (1.6 per cento) e il<br />
sempreverde quadrifoglio (1.5 per cento). Oltre<br />
a questa serie di oggetti mutuati dalla tradizione<br />
profana, <strong>ci</strong> sono poi quelli legati alla fede:<br />
il 13 per cento dei fi orentini tiene in macchina<br />
<strong>un</strong>’immagine sacra oppure <strong>un</strong> oggetto religioso.<br />
Ma non fi nisce qui: <strong>un</strong>a volta attrezzata la macchina<br />
con tutto questo corredo apotropaico, c’è<br />
da metterla in moto e partire. Ma anche qui, non<br />
è tutto così immediato. Le date, ad esempio, per<br />
i fi orentini sono molto importanti: il 18.5 per<br />
cento ( a fronte di <strong>un</strong> 10 per cento a livello na-<br />
Franco Ciarleglio è autore de “Lo strus<strong>ci</strong>o fiorentino”<br />
zionale) storce il naso di fronte a <strong>un</strong>a partenza<br />
di venerdì 17 ed evita come la peste viaggi in<br />
questo odiato giorno. Ancora: il 21.6 per cento<br />
non riesce proprio a mettere in moto <strong>senza</strong><br />
prima aver preso con sé il proprio portafort<strong>un</strong>a.<br />
Ma nel rituale anti-malasorte dei con<strong>ci</strong>ttadini<br />
c’è pure <strong>un</strong> altro passaggio importante: l’oro-<br />
per le vie del centro. Attualmente le passeggiate sono organizzate<br />
dal Dopolavoro Ferroviario e suddivise in quattro o <strong>ci</strong>nque tappe.<br />
Ci può indicare qualche luogo che porti fort<strong>un</strong>a a Firenze?<br />
Ci sono alc<strong>un</strong>i luoghi che potremmo defi nire propizi, come quello<br />
dove Dante incontrò per la prima volta Beatrice, oppure via de’<br />
Bardi, dove si svolse la storia dei Romeo e Giulietta fi orentini. Lei<br />
era <strong>un</strong>a Bardi, lui <strong>un</strong> Buontalenti, apparteneva per<strong>ci</strong>ò ad <strong>un</strong> ceto<br />
inferiore. Così i due organizzarono <strong>un</strong>a spe<strong>ci</strong>e di fuitina alla fi orentina.<br />
Nottetempo il giovane si vestì tutto di nero e si diede ad arrampicarsi<br />
sulla fac<strong>ci</strong>ata del palazzo dell’amata. Ma fu intercettato<br />
scopo. Interrogare le stelle è <strong>un</strong>’abitudine per il<br />
31 per cento dei fi orentini (che sono tanti) e il<br />
4.5 dichiara di basare le scelte della giornata in<br />
base ai consigli astrologi<strong>ci</strong>. Un altro 31 per cento<br />
infi ne si dichiara scettico, ma <strong>ci</strong>ò non toglie<br />
che le paginette oracol-astrologiche se le spul<strong>ci</strong><br />
lo stesso.<br />
Quella colonna in piazza Santa Feli<strong>ci</strong>ta che non riesce a trovare pace<br />
dalle guardie, che lo scambiarono per <strong>un</strong> ladro. Per non disonorare<br />
la fan<strong>ci</strong>ulla Ippolito accettò la condanna alla pena capitale, ma chiese<br />
di poter passare <strong>un</strong> ultima volta sotto la casa di Dianora. E qui la<br />
trovò, pronta a discolparlo.<br />
E <strong>un</strong>o che invece “porta male”?<br />
E’ curiosa la storia di piazza Santa Feli<strong>ci</strong>ta, dalle parti del Ponte<br />
Vecchio. Qui le monache avevano fatto costruire <strong>un</strong>a piccola piramide,<br />
che però crollò e venne rimpiazzata da <strong>un</strong>a colonna romana.<br />
Distrutta, trafugata e infi ne bombardata, la colonna pare non avere<br />
<strong>un</strong> attimo di pace.<br />
/F.P.