Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
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noi e gli altri<br />
SALESIANI. Servono soldi per la ristrutturazione della Sacra Famiglia: appello del parroco ai <strong>ci</strong>ttadini<br />
“Adotta <strong>un</strong>a pietra della tua chiesa”<br />
Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />
A<br />
vederla dall’alto, così come si nota dalla<br />
grande fotografi a aerea appesa alla parete<br />
di <strong>un</strong>o dei suoi uffi <strong>ci</strong>, appare come<br />
<strong>un</strong>’estesa macchia, l’<strong>un</strong>ico grande spazio<br />
aperto tra i tetti rossi delle case e il grigio delle<br />
strade. “Un polmone”, la defi nisce don Gianni, parroco<br />
qui da otto anni. Stiamo parlando della vasta<br />
area dei Salesiani, che dal cancello di via Gioberti si<br />
apre verso l’interno ospitando la chiesa della Sacra<br />
Famiglia, l’oratorio, <strong>un</strong> <strong>ci</strong>nema, <strong>un</strong>a libreria, campi<br />
sportivi, scuole e molto altro ancora. Un “polmone”<br />
nel cuore della <strong>ci</strong>ttà, app<strong>un</strong>to, e non solo per<br />
il tanto verde che la caratterizza. “Ma soprattutto<br />
perché dal nostro oratorio è passata mezza Firenze,<br />
qui vengono a trascorrere il loro tempo tanti<br />
ragazzi, soprattutto quelli più poveri – p<strong>un</strong>tualizza<br />
don Gianni – e molti sono stranieri, qui può stare<br />
anche chi non è cattolico, l’importante è che abbia<br />
rispetto. Io sono convinto che le parrocchie possano<br />
essere <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di riferimento non solo cristiano,<br />
ma anche di aggregazione umana”. Un polmone<br />
pullulante di attività di ogni tipo rivolte a giovani,<br />
anziani, poveri e stranieri, come per esempio il centro<br />
d’ascolto della Caritas, che ogni giorno riceve<br />
persone che cercano lavoro per metterle in contatto<br />
con chi il lavoro lo offre, o il laboratorio “Mamma<br />
Margherita”, dove alc<strong>un</strong>e anziane si ritrovano per<br />
cu<strong>ci</strong>re e lavorare a maglia manufatti che poi sar<strong>anno</strong><br />
venduti nei mercatini di solidarietà, o ancora<br />
come l’organizzazione di iniziative quali la cesta<br />
di solidarietà, che raccoglie generi alimentari da distribuire<br />
a chi ne ha bisogno “e di cui sta aumentando<br />
la richiesta”, spiega il parroco. Ma <strong>un</strong> polmone<br />
che, nel maggio del 2008, ha comin<strong>ci</strong>ato a perdere<br />
qualche “pezzo”: dall’esterno della chiesa, infatti,<br />
erano iniziate a cadere pericolosamente alc<strong>un</strong>e pietre,<br />
“<strong>un</strong>a delle quali ha quasi colpito <strong>un</strong>a signora”.<br />
L’INIZIATIVA. Una festa in ricordo di Don Renzo<br />
Quel prete sempre di corsa<br />
i sono persone, personaggi<br />
Canzi, che riescono a las<strong>ci</strong>are<br />
scolpita la propria memoria anche<br />
quando non <strong>ci</strong> sono più. Succede ad<br />
esempio con la figura di Don Renzo<br />
Forconi, scomparso <strong>un</strong> <strong>anno</strong> fa.<br />
Fu parroco della chiesetta di Santa<br />
Maria a Quarto e per <strong>oltre</strong> trent’anni<br />
presidente dell’Opera Diocesana<br />
di Assistenza, l’Opera della<br />
Diocesi che da più di <strong>ci</strong>nquant’anni<br />
assiste i disabili. <strong>Il</strong> 19 dicembre,<br />
a <strong>un</strong> <strong>anno</strong> dalla scomparsa, il nuovo<br />
presidente dell’Oda, Don Vasco<br />
Giuliani, celebrerà <strong>un</strong>a messa nella<br />
parrocchia di via dell’Osservatorio<br />
154 (ore 16.30). Per l’occasione<br />
sarà anche allestito <strong>un</strong> mercatino<br />
di opere realizzate dai ragazzi<br />
disabili dell’Oda, quelli che Don<br />
Renzo chiamava “i mì figlioli” e<br />
a cui ha dedicato tantissimi anni<br />
del suo impegno pastorale. Chi lo<br />
ha conos<strong>ci</strong>uto racconta che quei<br />
ragazzi erano sempre con lui, che<br />
li portava con sé ov<strong>un</strong>que potesse<br />
farlo e guai a chi glieli toccava.<br />
Don Renzo fu molto vi<strong>ci</strong>no anche<br />
ai ferrovieri: per trent’anni è stato<br />
cappellano compartimentale delle<br />
Ferrovie dello Stato e la chiesetta<br />
al binario <strong>un</strong>o di Santa Maria Novella<br />
era <strong>un</strong>a delle sue “case”. Gli<br />
ami<strong>ci</strong> ferrovieri lo ricordano an-<br />
La chiesa della Sacra Famiglia<br />
prima dell’intervento e come si presenta attualmente<br />
Per ridare <strong>un</strong> volto nuovo e sicuro<br />
all’edifi <strong>ci</strong>o occorre <strong>oltre</strong> <strong>un</strong> milione di euro:<br />
fi nora donati 30mila euro dalla gente.<br />
Don Gianni: “Questo è <strong>un</strong> polmone per tutta la <strong>ci</strong>ttà”<br />
Don Renzo (foto di Silvano Silvia)<br />
cora scapicollarsi dalle viuzze di<br />
Quarto per fare a tempo a dire la<br />
messa per loro, non h<strong>anno</strong> dimenticato<br />
quel prete sempre di corsa<br />
che li andava spesso a trovare<br />
nell’Offi<strong>ci</strong>na di Porta a Prato. Del<br />
resto la vi<strong>ci</strong>nanza di Don Renzo ai<br />
lavoratori comin<strong>ci</strong>ò presto, perché<br />
fu lui, come cappellano del lavoro,<br />
ad occuparsi dell’assistenza religiosa<br />
degli operai impegnati nei<br />
cantieri di Barberino ai tempi della<br />
costruzione dell’Autostrada del<br />
Sole. Proprio in memoria di questa<br />
sua intensa vita a sostegno delle<br />
persone in difficoltà, l’Oda sta<br />
preparando <strong>un</strong>a pubblicazione che<br />
ne ripercorre vita, insegnamenti ed<br />
aneddoti attraverso le parole di chi<br />
lo ha conos<strong>ci</strong>uto.<br />
/B.S.<br />
Allora non è restato altro da fare che de<strong>ci</strong>dere di<br />
ristrutturare tutto il perimetro esterno della struttura,<br />
a comin<strong>ci</strong>are dalla fac<strong>ci</strong>ata, tutt’ora avvolta dalle<br />
impalcature. Operazione per cui però serve <strong>oltre</strong> <strong>un</strong><br />
milione di euro, e visto che i soldi (a differenza delle<br />
pietre “malate”) non cadono dal <strong>ci</strong>elo, l’energico<br />
don Gianni (che per raccogliere fondi ha in cantiere<br />
anche l’organizzazione di <strong>un</strong>a megalotteria con<br />
nientemeno che <strong>un</strong>’auto come premio) ha pensato<br />
di chiedere <strong>un</strong> aiuto ai fedeli e a tutti i <strong>ci</strong>ttadini che<br />
vogliano dare <strong>un</strong>a mano. Lo slogan dell’iniziativa<br />
è “Adotta <strong>un</strong>a pietra della tua chiesa”, e la generosità<br />
della gente ha già fruttato, al momento, <strong>ci</strong>rca<br />
30mila euro. Ma quei soldi non bastano, e per questo<br />
don Gianni rinnova il suo appello perché altri<br />
<strong>ci</strong>ttadini adottino altre pietre, per ridare fi nalmente<br />
<strong>un</strong> volto nuovo (e sicuro) a <strong>un</strong>a chiesa storica (la<br />
cui prima pietra fu posata il 21 aprile 1903) che rappresenta<br />
<strong>un</strong> patrimonio per tutta Firenze. E non è<br />
questo l’<strong>un</strong>ico progetto che il parroco ha in testa: da<br />
ristrutturare, infatti, <strong>ci</strong> sarebbero anche alc<strong>un</strong>e bifore,<br />
vetrate e rosoni. Interventi per cui sta cercando<br />
alc<strong>un</strong>i sponsor, così come per l’operazione più<br />
“ardita” (e affas<strong>ci</strong>nante) che intende realizzare: il<br />
trasloco all’interno della chiesa della grande e bella<br />
statua della Madonna (molto più che vagamente<br />
somigliante alla Primavera del Botticelli), alta ben<br />
2,18 metri, che attualmente troneggia – poco visibile<br />
– dentro <strong>un</strong> pinnacolo sul tetto dell’edifi <strong>ci</strong>o. Per il<br />
momento, com<strong>un</strong>que, la priorità è quella di ristrutturare<br />
la chiesa: tra l’altro, grazie alla nas<strong>ci</strong>ta di <strong>un</strong>a<br />
Onlus, le offerte di chi vorrà “adottare <strong>un</strong>a pietra”<br />
potr<strong>anno</strong> essere dedotte.<br />
Per informazioni e donazioni:<br />
Chiesa della Sacra Famiglia, via Gioberti 33<br />
Telefono: 055 666928<br />
e-mail: giandal@libero.it<br />
Conto corrente postale N° 14280507<br />
Iban: IT91C0620002800000000000372<br />
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