Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
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16 Dicembre 2009<br />
CONTI IN TASCA/1. Quest’<strong>anno</strong> sar<strong>anno</strong> molti i fiorentini costretti all’austerity dalla crisi<br />
<strong>Il</strong> Natale diffi <strong>ci</strong>le dei cassintegrati<br />
Aumenta il ricorso agli<br />
ammortizzatori, e sono<br />
tante le famiglie che si<br />
ritrovano con <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico<br />
reddito e che devono<br />
chiedere aiuto ai nonni<br />
di casa, “salve” solo<br />
grazie alle loro pensioni<br />
Luca Serranò<br />
Con i morsi della crisi sulla pelle, i lavoratori<br />
fi orentini s’apprestano a vivere<br />
<strong>un</strong> Natale sottotono. <strong>Il</strong> ricorso<br />
alla cassa integrazione ordinaria e<br />
straordinaria sta infatti aumentando a ritmo sostenuto,<br />
obbligando tante persone a trascorrere<br />
le feste tra sacrifi <strong>ci</strong> e ristrettezze. Calcolando<br />
che per legge l’ammontare di questi ammortizzatori<br />
so<strong>ci</strong>ali non può superare gli 800 euro al<br />
mese (con poche eccezioni), ben si comprende<br />
come per migliaia di famiglie, quest’<strong>anno</strong>, i<br />
regali siano l’ultima preoccupazione. Chi può<br />
permettersi <strong>un</strong> paio di scarpe da 200 euro?<br />
Chi può comprare <strong>un</strong> televisore nuovo o con-<br />
cedersi <strong>un</strong>a vacanza sulla neve? Semmai qualche<br />
dono improvvisato con <strong>un</strong> po’ di fantasia,<br />
solitamente oggetti che abbiano <strong>un</strong>a concreta<br />
utilità per chi li riceve. Per il resto, molti di<br />
questi lavoratori non possono che concentrarsi<br />
sulle necessità di tutti i giorni, su quelle spese<br />
indispensabili (affi tto, mutuo, bollette, vestiti)<br />
per <strong>un</strong>’ esistenza dignitosa. Con <strong>un</strong> salario che<br />
mediamente os<strong>ci</strong>lla sopra e sotto i 1000 euro<br />
e la contrazione di tredicesima e quattordicesima,<br />
in<strong>oltre</strong>, le famiglie mono reddito devono<br />
aggrapparsi soprattutto ai pensionati: a nonni<br />
e nonne, che negli ultimi due anni st<strong>anno</strong> in<br />
qualche modo arginando la crisi del sistema.<br />
Compro<br />
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ORO ORO e e ARGENTO<br />
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Le <strong>ci</strong>fre, d’altra parte, parlano chiaro. Chi prima<br />
guadagnava 1500 euro e adesso si ritrova<br />
in cassa integrazione per tre settimane al mese,<br />
per esempio, resta con non più di 900. Lo spettro<br />
della povertà si agita d<strong>un</strong>que nelle case dei<br />
lavoratori in diffi coltà, preoccupati ovviamente<br />
anche del proprio futuro in azienda. Quali prospettive<br />
possono dare le imprese che ricorrono<br />
agli ammortizzatori so<strong>ci</strong>ali? Nella speranza che<br />
la ripresa ann<strong>un</strong><strong>ci</strong>ata dal governo nazionale si<br />
materializzi al più presto, molti addetti ai lavori<br />
invocano non solo il rifi nanziamento degli<br />
strumenti di tutela, ma <strong>un</strong>a <strong>un</strong>a vera e propria<br />
svolta nella politica economica nazionale, a<br />
comin<strong>ci</strong>are dalla formazione e dall’innovazione<br />
tecnologica nei settori più in diffi coltà.<br />
Di certo c’è che il ricorso agli ammortizzatori<br />
so<strong>ci</strong>ali, nelle loro varie declinazioni, non può<br />
essere l’<strong>un</strong>ica ricetta contro la crisi dei mercati.<br />
La cassa integrazione è infatti <strong>un</strong>’esperienza<br />
dolorosa, perché alla componente economica<br />
(l’80 per cento della retribuzione che sarebbe<br />
spettata per le ore di lavoro non prestate) si accompagna<br />
spesso il disagio psicologico di chi<br />
vede stravolta la propria vita quotidiana. I giorni<br />
di festa, che l’iconografi a nazional popolare<br />
incorni<strong>ci</strong>a in <strong>un</strong> trionfo di sentimenti familiari,<br />
possono anche peggiorare le cose. New deal o<br />
meno, <strong>un</strong> intervento radicale pare d<strong>un</strong>que necessario.<br />
Altrimenti anche il prossimo Natale<br />
si trasformerà in <strong>un</strong>a mesta corsa al risparmio,<br />
con le pubbli<strong>ci</strong>tà della televisione a fare da stridente<br />
contrapp<strong>un</strong>to.<br />
La Giusta<br />
soluzione per<br />
il lavoro che<br />
stai cercando<br />
L’INTERVISTA<br />
economia<br />
Parla <strong>un</strong> dipendente della Seves<br />
“Ma quali regali,<br />
i problemi sono altri”<br />
a quali regali, qui è già tanto<br />
“Mse arriviamo a fi ne mese”.<br />
Maurizio Quintiliani ha 53 anni ed è<br />
<strong>un</strong>o dei tre addetti alla manutenzione<br />
elettrica della Seves, la fabbrica di<br />
via Reginaldo Giuliani famosa per la<br />
costruzione di mattoni in vetro. Nonostante<br />
<strong>un</strong>’indiscussa leadership nel<br />
settore, l’azienda ha comin<strong>ci</strong>ato mesi<br />
fa a ridimensionare lo stabilimento<br />
di Castello, facendo poi ricorso alla<br />
cassa integrazione per <strong>oltre</strong> la metà<br />
dei dipendenti. “Guadagnavo 1600<br />
euro al mese e ora quando va bene<br />
arrivo a novecento - racconta Quintiliani,<br />
ventitré anni di “servizio” alla<br />
Seves - Con questo stipendio cambia<br />
tutto, anche la spesa al supermercato.<br />
E’ solo grazie a quel poco di tredicesima<br />
che mi spetta che farò qualche<br />
regalo”. “Di certo – conclude- sar<strong>anno</strong><br />
cose di <strong>un</strong>a qualche utilità, il<br />
tempo degli acquisti fa<strong>ci</strong>li è passato<br />
già da <strong>un</strong> pezzo”. Natale, così, per<br />
molti lavoratori della fabbrica di Castello,<br />
sarà <strong>un</strong> momento di quiete tra<br />
<strong>un</strong>a pausa e l’altra, la continuazione<br />
solo <strong>un</strong> po’ più allegra di <strong>un</strong> periodo<br />
di forzato riposo. “Fa rabbia perché<br />
la nostra è <strong>un</strong>’azienda sana - spiega<br />
- non si capisce come si sia potuti arrivare<br />
a tutto questo. E pensare che <strong>ci</strong><br />
sono colleghi che se la passano peggio<br />
di me, gente che scompare dalla<br />
fabbrica per mesi interi e che poi riappare<br />
all’improvviso”. Diffi <strong>ci</strong>le andare<br />
avanti tra turni e rotazioni, come<br />
appesi ad <strong>un</strong>a immaginaria e spietata<br />
ruota della fort<strong>un</strong>a: “Mi dispiace per<br />
quei ragazzi che da <strong>un</strong> giorno all’altro<br />
si ritrovano <strong>senza</strong> più certezze, ne<br />
conosco tanti con <strong>un</strong>a famiglia a carico<br />
e <strong>un</strong> mutuo da pagare”. Che almeno<br />
il loro Natale scorra via sereno, in<br />
attesa di tempi migliori. /L.S.<br />
http://www.lalocandina.it<br />
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per la tua pubbli<strong>ci</strong>tà