Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter
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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere Q4<br />
CURIOSITÀ<br />
UN POPOLO<br />
CHE TOCCA FERRO<br />
Un’indagine recente ha rivelato<br />
che i fi orentini sono molto,<br />
molto superstiziosi PAGG.30-31<br />
IL CICLODROMO “DESERTO”<br />
<strong>Il</strong> <strong>ci</strong>rcuito di San Bartolo a Cintoia<br />
compie <strong>un</strong> <strong>anno</strong>, ma in pochi<br />
lo h<strong>anno</strong> utilizzato PAG.2<br />
SPORT<br />
“QUESTA È LA MIA CASA”<br />
Non viene convocato dal ct francese,<br />
ma Frey non ne fa <strong>un</strong> problema: la sua<br />
Nazionale è la Fiorentina PAG.36<br />
ARRAMPICARSI PER SPORT<br />
Nella palestra dell’istituto Anna<br />
Frank c’è la prima scuola fi orentina<br />
per l’arrampicata sportiva PAG.38<br />
STRENNE. Molti passer<strong>anno</strong> le feste all’insegna dell’austerity<br />
Sotto l’albero? Quest’<strong>anno</strong> c’è la crisi<br />
C<br />
hiedere a <strong>un</strong> cassintegrato come passerà il suo Natale<br />
vuol dire ricevere in cambio <strong>un</strong> sorriso amaro e parole<br />
arrabbiate: “Ma che feste e feste, il problema è arrivare a fine<br />
mese”. E non sono poche, purtroppo, le persone costrette a<br />
questo tipo di reazione. Per capirsi, chi prima guadagnava<br />
1500 euro e ora sta in cassa integrazione tre settimane al<br />
mese, in busta paga se ne trova 900. Che sono pochi. Famiglie<br />
intere sono rimaste con <strong>un</strong> reddito solo e mutui galoppanti,<br />
e in molti h<strong>anno</strong> trovato la salvezza nei “nonni” di<br />
casa, che con le loro pensioni aiutano le economie domestiche<br />
a non rimanere strozzate nelle maglie della crisi. Sarà<br />
anche per questo che, chi ha la possibilità di lavorare di più<br />
Periodico d’informazione locale. Anno III n.66 del 1 dicembre 2009.<br />
N° reg 5579 del 17/05/2007 trib<strong>un</strong>ale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10<br />
PRIMO PIANO<br />
<strong>Centro</strong> <strong><strong>ci</strong>vico</strong>, <strong>ci</strong> <strong>siamo</strong><br />
(<strong>dopo</strong> <strong>oltre</strong> <strong>un</strong> <strong>anno</strong><br />
<strong>senza</strong> biblioteche)<br />
Firenze vista da lontano<br />
di Ce<strong>ci</strong>onesi - Salusest<br />
n po’ gli piac<strong>ci</strong>amo e gli fac<strong>ci</strong>amo invidia, <strong>un</strong> po’ invece h<strong>anno</strong> da ridire su come<br />
Uf<strong>un</strong>zioniamo come <strong>ci</strong>ttà. In estrema sintesi è questo che vien fuori spul<strong>ci</strong>ando tra le<br />
pagine dei quotidiani stranieri. Firenze, la bella e rinas<strong>ci</strong>mentale Firenze, piace agli stranieri.<br />
Perché è tutta da guardare, si mangia bene e <strong>ci</strong> sono <strong>un</strong> mucchio di negozi dove<br />
fare shopping. Ma, d’altro canto, certi difettuc<strong>ci</strong> della <strong>ci</strong>ttà non piac<strong>ci</strong>ono ai giornalisti<br />
stranieri e qualc<strong>un</strong>o la dipinge come caotica, sporca, litigiosa. Un dato resta, però: ultimamente<br />
si guadagna spesso titoloni sulle pagine dei giornali stranieri, vuoi per la<br />
“battaglia del gottino”, vuoi per la pedonalizzazione del Duomo, vuoi perché qualc<strong>un</strong>o<br />
si è chiesto se il nostro sindaco non avesse <strong>un</strong> che di Obama. PAGG.10-11<br />
proprio durante le feste, lo fa <strong>senza</strong> lagnarsi troppo. Dagli<br />
incartatori di doni ai medi<strong>ci</strong> di guardia, dai babbi natale ai<br />
camerieri: loro i panettoni li manger<strong>anno</strong> più alla svelta, per<br />
tornare presto a lavorare. Qualc<strong>un</strong>o lo fa perché deve farlo,<br />
qualc<strong>un</strong> altro lo sceglie per arrotondare. Ma c’è anche chi<br />
s’ingegna com<strong>un</strong>que per trovare pensierini (e pensieroni) per<br />
i suoi cari: ce n’è, come sempre, per tutti i gusti e i mercatini<br />
in giro per la <strong>ci</strong>ttà non mancano. Sul podio dei doni più<br />
bizzarri finiscono gli schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary Clinton,<br />
gli occhiali con specchietto retrovisore e, sì, le stelle del<br />
<strong>ci</strong>elo. Gli astri, quelli che luc<strong>ci</strong>cano, si possono comprare.<br />
Sognare invece è ancora gratis. PAGG.14-17<br />
EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 26.534 COPIE DISTRIBUITE DA<br />
Reportage<br />
PAG.2<br />
Alla scoperta del Sirio:<br />
viaggio in anteprima<br />
a bordo del tram<br />
PAG.12<br />
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DICEMBRE 2009<br />
Babbo Natale<br />
fa l’autostop<br />
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Andrea Muzzi*<br />
segni della crisi si<br />
I vedr<strong>anno</strong> anche a<br />
Natale. Babbo Natale<br />
tutti gli anni veniva<br />
con la slitta, quest’<strong>anno</strong> arriverà in autostop!<br />
Le renne? Se l’è mangiate! Su<br />
Babbo Natale ho dei dubbi che ness<strong>un</strong>o<br />
ha mai chiarito. Babbo Natale è <strong>un</strong><br />
pensionato eppure ogni <strong>anno</strong> spende<br />
milioni di euro per comprare i regali.<br />
Chi glieli passa quei soldi? Come si finanzia?<br />
Perché la Finanza non ha mai<br />
fatto <strong>un</strong> accertamento fiscale? I pensionati<br />
non ce la f<strong>anno</strong> ad avere quel tenore<br />
di vita: mio nonno ogni Natale mi regala<br />
5 euro. Babbo Natale non ha mai fatto<br />
la vita dell’anziano: possibile che sia<br />
l’<strong>un</strong>ico vecchio che va in giro <strong>senza</strong> badante?<br />
Tutti gli anziani sono pieni di dolori,<br />
invece Babbo Natale tutti gli anni<br />
si presenta p<strong>un</strong>tuale. Non ha mai saltato<br />
<strong>un</strong> Natale per colpa della prostata! Mio<br />
nonno se dorme con i piedi fuori dalle<br />
coperte il giorno <strong>dopo</strong> non si muove<br />
per l’artrosi. Lui invece, passa all’aperto<br />
tutta la notte del 24 dicembre e non<br />
prende nemmeno il raffreddore. Mio<br />
nonno non esce di casa perché fa fatica<br />
a scendere le scale, Babbo Natale invece<br />
entra nelle case scendendo dal camino!<br />
Tra l’altro questa è anche <strong>un</strong>a violazione<br />
della privacy. Pensate se tutti entrassero<br />
nelle case come fa lui. Senti <strong>un</strong> botto e<br />
dalla cappa vedi us<strong>ci</strong>re il postino pieno<br />
di fuliggine: “Raccomandata, c’è da firmare!”.<br />
Babbo Natale, chi sei veramente?<br />
Giù la maschera!! Possibile che io<br />
ogni <strong>anno</strong> debba fare entrare in casa mia<br />
<strong>un</strong>o che nemmeno conosco? Te lo dico<br />
subito: quest’<strong>anno</strong>, se vieni, o mi di<strong>ci</strong> la<br />
verità o chiamo i Carabinieri!<br />
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2 Dicembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
VIA CANOVA. Finalmente c’è <strong>un</strong>a data, il 30 dicembre, per l’inaugurazione del tanto sofferto centro <strong><strong>ci</strong>vico</strong><br />
Biblioteca, “l’Odissea” vede la fi ne<br />
<strong>Il</strong> centro <strong><strong>ci</strong>vico</strong> di via Canova<br />
Varie traversie h<strong>anno</strong> accompagnato la sua costruzione, in <strong>un</strong><br />
cantiere che sembrava infi nito: due recessioni di contratti con<br />
le ditte appaltatri<strong>ci</strong>, errori in corso d’opera, alberi deperiti. Ultima<br />
magagna, la mancanza del generatore elettrico. Poi la svolta<br />
Greta Braschi<br />
E’<br />
stata <strong>un</strong>’odissea. Ma fi nalmente c’è <strong>un</strong>a<br />
data, il 30 dicembre, giorno dell’inaugurazione<br />
del tanto sofferto centro <strong><strong>ci</strong>vico</strong> di<br />
via Canova. Dopo l’apertura della ludoteca<br />
“La Carrozza di Hans”, nell’ottobre scorso, st<strong>anno</strong><br />
così per entrare in f<strong>un</strong>zione gli altri locali del centro culturale:<br />
la BiblioteCaNova e lo Spazio Giovani Sonoria a<br />
vocazione musicale. La biblioteca aprirà le proprie porte<br />
in via straordinaria anche il 31 dicembre, per offrire <strong>un</strong><br />
capod<strong>anno</strong> alternativo. Dal pomeriggio fi no a mezzanotte<br />
inoltrata via libera alla festa (a numero chiuso), con<br />
tanto di brindisi, musica e giochi. Mentre il 19 dicembre<br />
personaggi insoliti solcher<strong>anno</strong> le strade del quartiere,<br />
per bandire l’apertura della biblioteca. Un bel regalo<br />
di Natale (seppur tardivo) per i <strong>ci</strong>ttadini del Q4. Varie<br />
traversie h<strong>anno</strong> accompagnato la costruzione del centro,<br />
in <strong>un</strong> cantiere che sembrava infi nito. Due recessioni di<br />
contratti con le ditte appaltatri<strong>ci</strong>, errori in corso d’opera,<br />
alberi deperiti a causa dell’incuria. L’ultima magagna è<br />
stata la mancanza del generatore elettrico. Poi la svolta,<br />
con l’amministrazione com<strong>un</strong>ale de<strong>ci</strong>sa a sbloccare<br />
la situazione. Anche perché è necessario aprire entro<br />
l’<strong>anno</strong> per poter usufruire dei fondi 2009 della Regione<br />
Toscana destinati alla promozione della pubblica lettura.<br />
Via libera, dalla gi<strong>un</strong>ta di Palazzo Vecchio, anche<br />
per la sistemazione dell’area esterna e del giardino. Si<br />
tratta di 130mila euro coperti con i residui passivi che<br />
dovrebbero riportare il verde sui 7 ettari che <strong>ci</strong>rcondano<br />
gli edifi <strong>ci</strong>. Presto, allora, i <strong>ci</strong>ttadini potr<strong>anno</strong> mettere<br />
piede nella nuova biblioteca, <strong>un</strong> edifi <strong>ci</strong>o che si sviluppa<br />
su tre piani, su duemila e 300 metri quadri più il fondo<br />
librario, con tanto di terrazze e p<strong>un</strong>to di ristoro. Resta<br />
però l’amarezza degli abitanti del quartiere, a secco di<br />
biblioteche da più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong>. Da quando le autorità del<br />
Q4 h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di chiudere le vecchie biblioteche per<br />
avviare le operazioni di trasloco, in previsione dell’im-<br />
minente apertura del nuovo centro culturale. Che invece<br />
si è protratta a dismisura. “Questa vicenda è vergognosa<br />
– commenta Giovanna – non poter disporre di <strong>un</strong>a<br />
biblioteca per più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong> ha rappresentato <strong>un</strong> grave<br />
disservizio da parte dei nostri amministratori”. Gli utenti<br />
h<strong>anno</strong> dovuto scegliere: o la televisione o la dispersione.<br />
Le <strong>un</strong>iche alternative? Seguire le tappe del (provvidenziale)<br />
bibliobus o us<strong>ci</strong>re dal quartiere, a Scandic<strong>ci</strong><br />
o alle Oblate, le biblioteche più vi<strong>ci</strong>ne. <strong>Il</strong> prezzo più<br />
alto l’h<strong>anno</strong> pagato gli anziani e gli studenti, molti dei<br />
quali “emigrati” a studiare sull’altra sponda dell’Arno,<br />
nei locali della facoltà di Agraria. Finalmente sarà messa<br />
la parola fi ne a questa diaspora e trovata <strong>un</strong>a casa ai<br />
100mila volumi di patrimonio librario del Q4. Un quartiere<br />
che ha sempre dimostrato grande fame di cultura.<br />
Ne è <strong>un</strong>a prova la grande attenzione manifestata dai <strong>ci</strong>t-<br />
Resta però l’amarezza degli<br />
abitanti del quartiere, a secco<br />
di biblioteche da più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong><br />
tadini nei confronti della storica biblioteca di viale dei<br />
Pini. Le baracche verdi possono fi nalmente entrare in<br />
<strong>un</strong> concreto ordine del giorno. Dopo <strong>un</strong>a perizia tecnica<br />
volta a stimare il fabbisogno in termini di manutenzione,<br />
all’amministrazione spetterà il (diffi <strong>ci</strong>le) compito di<br />
reperire i fondi necessari e avviare <strong>un</strong>a discussione con i<br />
<strong>ci</strong>ttadini sulla tipologia di f<strong>un</strong>zioni che lo storico prefabbricato<br />
potrà ospitare. “Uno o due anni fa si poteva dire<br />
genericamente che volevamo mantenere quello spazio.<br />
Adesso pos<strong>siamo</strong> misurare le nostre forze economiche e<br />
di personale per vedere cosa fare in quella sede”, f<strong>anno</strong><br />
sapere dall’assessorato ai lavori pubbli<strong>ci</strong>.<br />
SAN BARTOLO A CINTOIA. Circuito poco sfruttato<br />
Le bi<strong>ci</strong>clette lo “disertano”<br />
E il <strong>ci</strong>clodromo resta vuoto<br />
lc<strong>un</strong>i progetti, molto attesi, re-<br />
Astano sulla carta per anni. Altri<br />
invece, diventati realtà, sono poco<br />
sfruttati. E’ il caso del <strong>ci</strong>clodromo<br />
“Graziella Cenni” di San Bartolo a<br />
Cintoia. Tra poco spegnerà la sua<br />
prima candelina, ma finora sul <strong>ci</strong>rcuito<br />
si sono viste ben poche bi<strong>ci</strong>clette.<br />
Lo confermano numerosi sopralluoghi.<br />
“Solo la domenica si vede qualc<strong>un</strong>o”,<br />
dice <strong>un</strong> abitante della zona.<br />
L’impianto, “costato 250mila euro,<br />
è perennemente chiuso, inutilizzato<br />
e abbandonato”: lo den<strong>un</strong><strong>ci</strong>ano, attraverso<br />
<strong>un</strong>a recente interrogazione,<br />
il consigliere com<strong>un</strong>ale Giovanni<br />
Donzelli (Pdl) e il consigliere del<br />
Quartiere 4 Matteo Fanelli (Pdl).<br />
<strong>Il</strong> <strong>ci</strong>clodromo è stato inaugurato lo<br />
scorso gennaio dall’allora assessore<br />
allo sport Eugenio Giani. Si tratta di<br />
<strong>un</strong> <strong>ci</strong>rcuito <strong>ci</strong>clabile dedicato all’allenamento,<br />
della l<strong>un</strong>ghezza di 450<br />
metri. L’impianto, almeno sulla carta,<br />
rappresenta il primo tassello del<br />
polo sportivo di San Bartolo a Cintoia.<br />
Ma finora resta l’<strong>un</strong>ico impianto<br />
realizzato. Di cantieri neanche l’ombra,<br />
neppure per la costruzione del<br />
campo di football americano, il cui<br />
progetto esecutivo è stato approvato<br />
dalla gi<strong>un</strong>ta com<strong>un</strong>ale più di <strong>un</strong><br />
<strong>anno</strong> fa. Nelle intenzioni dei promotori,<br />
il <strong>ci</strong>clodromo è <strong>un</strong>’infrastruttura<br />
che dovrebbe favorire il <strong>ci</strong>clismo<br />
giovanile, permettendo ai giovanissimi<br />
di avvi<strong>ci</strong>narsi a questo sport in<br />
massima sicurezza. “Si è detto anche<br />
che l’impianto avrebbe avviato<br />
<strong>un</strong>a nuova generazione di <strong>ci</strong>clisti –<br />
commenta Fanelli - ma queste sono<br />
frasi demagogiche che non h<strong>anno</strong><br />
riscontro nella realtà. I numerosi<br />
fruitori del plesso, tanto declamati,<br />
finora non si sono visti”. La pista,<br />
delimitata da <strong>un</strong>a re<strong>ci</strong>nzione e chiusa<br />
da <strong>un</strong> cancello, è molto spesso deserta.<br />
Così come il parcheggio adiacente.<br />
Come fare per entrare? Un bel<br />
dilemma. Ness<strong>un</strong> cartello indica le<br />
modalità di accesso al <strong>ci</strong>clodromo.<br />
E così capita spesso che i <strong>ci</strong>clisti che<br />
vorrebbero utilizzarlo, <strong>un</strong>a volta arrivati<br />
davanti al cancello sprangato,<br />
siano costretti a rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>are e tornare<br />
indietro. L’<strong>un</strong>ico sport praticato da<br />
queste persone è il tragitto in bi<strong>ci</strong> da<br />
casa al <strong>ci</strong>clodromo. “E’ <strong>un</strong> peccato<br />
che <strong>un</strong> progetto così importante non<br />
venga sfruttato – spiega Fanelli – per<br />
Era il primo tassello<br />
del polo sportivo,<br />
ma per ora è<br />
l’<strong>un</strong>ico impianto<br />
questo chiedo al Quartiere che siano<br />
fissati e resi noti gli orari d’apertura<br />
della pista, in modo che chi lo desidera<br />
possa allenarsi all’interno del<br />
plesso sportivo”. L’amministrazione<br />
aveva persino evidenziato la necessità<br />
di <strong>un</strong> impianto di illuminazione<br />
per consentire l’utilizzo della pista<br />
in orario serale. Ma ness<strong>un</strong>a luce<br />
illumina per il momento le sere del<br />
<strong>ci</strong>rcuito <strong>ci</strong>clabile.<br />
/A.C.
il giornale del tuo quartiere<br />
ASPETTANDO IL TRAM. In molti si chiedono se il Q4 sia pronto ad accogliere convogli e viaggiatori<br />
Sosta e semafori, i dubbi in carrozza<br />
Sebbene siano già<br />
state individuate<br />
alc<strong>un</strong>e aree idonee,<br />
per il momento non<br />
sono stati predisposti<br />
parcheggi scambiatori<br />
che permettano di<br />
las<strong>ci</strong>are la macchina<br />
Annalisa Ce<strong>ci</strong>onesi<br />
Ci <strong>siamo</strong> quasi. Certo, le previsioni<br />
dei mesi scorsi sono forse state<br />
<strong>un</strong> po’ troppo indulgenti, ma la<br />
linea 1 della tramvia non è più<br />
<strong>un</strong> lontano miraggio. In attesa di conoscere<br />
la data certa del suo varo, viene da chiedersi<br />
se il quartiere 4, su cui si estende gran parte<br />
del trac<strong>ci</strong>ato tranviario della prima linea, sia<br />
pronto ad accogliere convogli e viaggiatori.<br />
La risposta non sembra delle più confortanti.<br />
Ancora molte incertezze accompagnano<br />
l’avvento dell’era tranviaria. A comin<strong>ci</strong>are<br />
dal sistema di trasporto pubblico su gomma.<br />
Di certo c’è che alc<strong>un</strong>e delle linee che<br />
attraversano il quartiere subir<strong>anno</strong> sostanziali<br />
modifi che. Tra queste le linee numero 1, 6, 9,<br />
16 e 27. <strong>Il</strong> 9, ad esempio, non arriverà più alla<br />
stazione, ma f<strong>un</strong>gerà da anello di congi<strong>un</strong>zione<br />
con il tram in zona Foggini o Batoni. La<br />
logica è quella di creare <strong>un</strong> sistema di linee<br />
forti di quartiere, che riescano a coprire le<br />
varie zone in modo capillare, congi<strong>un</strong>gendosi<br />
in ultimo alla tramvia per raggi<strong>un</strong>gere<br />
il centro <strong>ci</strong>ttà. “L’auspi<strong>ci</strong>o – spiega Franco<br />
Traballesi, vicepresidente del Q4 - è quello<br />
di anti<strong>ci</strong>pare il piano provin<strong>ci</strong>ale del 2010<br />
nella realizzazione di questo progetto sul nostro<br />
territorio. Se le risorse lo permetter<strong>anno</strong>,<br />
potremo così venire incontro alle esigenze<br />
degli utenti poco <strong>dopo</strong> l’entrata in eser<strong>ci</strong>zio<br />
della tramvia”. Autobus transiter<strong>anno</strong> anche<br />
per l’ospedale di Torregalli, scartata l’ipotesi<br />
navetta, così da ridurre la moltiplicazione di<br />
interscambi tra più mezzi. Ma la nota più dolente<br />
rimane il problema della sosta. Sebbene<br />
siano già state individuate alc<strong>un</strong>e aree idonee<br />
per ovviare a questo problema, come la zona<br />
adiacente al centro commer<strong>ci</strong>ale di Ponte a<br />
Greve, nei pressi dello stradone dell’ospedale,<br />
per il momento non sono stati predisposti<br />
parcheggi scambiatori che permettano di las<strong>ci</strong>are<br />
la macchina in zone decentrate per proseguire<br />
in tram. Oltre alla mancanza di parcheggi,<br />
gli automobilisti devono fare i conti<br />
con la “gi<strong>un</strong>gla” di semafori. L’era del tram<br />
ha infatti reso vana la f<strong>un</strong>zione delle tante rotonde<br />
presenti nelle strade del quartiere, spe-<br />
Copia in abbonamento postale<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
è <strong>un</strong> periodico di 7 edizioni<br />
che mensilmente<br />
viene distribuito da<br />
in 192.404 copie<br />
Viale Talenti<br />
<strong>ci</strong>almente nell’asse che va da viale Nenni a<br />
piazza Batoni. Nonostante gli scetti<strong>ci</strong>smi che<br />
accompagnarono il loro arrivo in Italia, anni<br />
addietro, è innegabile che le rotatorie siano<br />
state <strong>un</strong>a buona soluzione per la regolazione<br />
del traffi co. Ma tra Firenze e Scandic<strong>ci</strong> il paesaggio<br />
urbano è stato nuovamente stravolto<br />
da <strong>un</strong> selva di semafori, sp<strong>un</strong>tati nelle strade<br />
e nelle rotatorie, per dare la precedenza alla<br />
tramvia e ai pedoni. <strong>Il</strong> risultato si è potuto<br />
vedere in questi mesi, con la sperimentazio-<br />
ALL’ISOLOTTO<br />
Editore e Concessionaria Pubbli<strong>ci</strong>taria:<br />
Web&Press Edizioni s.r.l.<br />
Direzione ed amministrazione:<br />
via Kassel 17- 50126 Firenze<br />
tel. 848.80.88.68<br />
Direttore Responsabile: Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />
Service editoriale e grafi co:<br />
Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />
scrivimi@ilreporter.it<br />
ne del sistema semaforico. L<strong>un</strong>ghe attese di<br />
fronte al rosso, magari davanti a <strong>un</strong> pedone<br />
inesistente o a <strong>un</strong> incro<strong>ci</strong>o deserto, mentre il<br />
tubo di scappamento scaricava nell’aria fumi<br />
non proprio salutari. Traffi co e l<strong>un</strong>ghe code si<br />
diramano dai p<strong>un</strong>ti nevralgi<strong>ci</strong>, come dimostra<br />
via Bac<strong>ci</strong>o da Montelupo. Mentre per cambiare<br />
senso di mar<strong>ci</strong>a attraversando <strong>un</strong>’intera<br />
rotatoria è necessario fare i conti con tre<br />
semafori. Chi incappa nel rosso è “perduto”,<br />
insomma. Senza contare che la pre<strong>senza</strong> di<br />
I negozianti lamentano <strong>un</strong>a mancanza d’attenzione da parte di Villa Vogel<br />
uartiere, se <strong>ci</strong> sei batti <strong>un</strong> colpo. È<br />
Ql’appello che i commer<strong>ci</strong>anti dell’Isolotto<br />
lan<strong>ci</strong>ano all’amministrazione del Q4.<br />
“Non si fa vedere ness<strong>un</strong>o, <strong>ci</strong> piacerebbe<br />
invece avere <strong>un</strong> interlocutore”, è l’invito<br />
lan<strong>ci</strong>ato dai negozianti della zona commer<strong>ci</strong>ale<br />
intorno a via Tor<strong>ci</strong>coda. Tra le ragioni<br />
del malumore c’è sicuramente lo scarso<br />
supporto che l’amministrazione di Villa<br />
Vogel avrebbe fornito all’idea di attuare<br />
qualche iniziativa nelle strade dell’Isolotto.<br />
“Lo scorso <strong>anno</strong> chiedemmo di aprire <strong>dopo</strong><br />
cena per quattro sere a dicembre – racconta<br />
Renza Rossi, titolare di <strong>un</strong>a mesticheria<br />
in viale delle Magnolie – eravamo tutti<br />
d’accordo per riportare la gente in strada<br />
anche <strong>dopo</strong> cena, ma il Quartiere non <strong>ci</strong> ha<br />
ascoltato”. “Alla fi ne abbiamo rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>ato<br />
a queste idee”, taglia corto il dirimpettaio<br />
erborista. “Fino a metà anni Novanta facevamo<br />
le feste e il Quartiere <strong>ci</strong> aiutava – dice<br />
Antonella, della cartoleria qualche de<strong>ci</strong>na<br />
di metri più avanti – ora non c’è ness<strong>un</strong><br />
rapporto”. Ma a scontentare i commer<strong>ci</strong>anti<br />
c’è anche la quotidianità, più banale ma<br />
non meno fastidiosa. Per esempio, Stefano<br />
Guidi del negozio di articoli per bambini<br />
indica il tombino davanti all’ingresso<br />
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />
Periodico d’informazione locale<br />
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Asso<strong>ci</strong>ato alla Unione Stampa<br />
Periodica Italiana<br />
3<br />
semafori e rotonde può indurre il guidatore in<br />
ing<strong>anno</strong>, come succede (di sovente) nella rotatoria<br />
che si affac<strong>ci</strong>a sul centro commer<strong>ci</strong>ale<br />
di Ponte a Greve, in direzione Scandic<strong>ci</strong>.<br />
Cosa succederà con la tramvia in f<strong>un</strong>zione?<br />
Piccoli accorgimenti sono già stati effettuati<br />
dalla ditta che si occupa dell’impianto, ma<br />
per capire se c’è margine per modifi che più<br />
sostanziali occorre aspettare che il tram sia in<br />
f<strong>un</strong>zione. Per il momento non resta che attendere.<br />
Sperando che sia verde.<br />
E i commer<strong>ci</strong>anti si sentono “abbandonati” dal Quartiere<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Isolotto, Legnaia, Soffi ano raggi<strong>un</strong>ge<br />
26.534 famiglie nel Quartiere 4 di Firenze.<br />
Anno III n. 66 del 1 dicembre 2009<br />
SCHEDA<br />
Gli ostacoli<br />
da superare<br />
I lavori alla linea 1 della tramvia sono<br />
ormai ultimati, ma <strong>ci</strong> sono ancora vari<br />
ostacoli da superare per la sua messa<br />
in f<strong>un</strong>zione. Mentre proseguono i<br />
collaudi e la formazione del personale<br />
di Gest, futuro gestore della linea,<br />
il p<strong>un</strong>to più critico è rappresentato<br />
dall’ottenimento del nulla osta ministeriale<br />
per l’eser<strong>ci</strong>zio, che potrebbe<br />
arrivare a metà dicembre, se tutte le<br />
prove dar<strong>anno</strong> esito positivo. Dopodiché<br />
sarà necessario <strong>un</strong> periodo di<br />
pre-eser<strong>ci</strong>zio. Si stima che il 23 dicembre<br />
dovrebbero essere operativi<br />
12 convogli su 17, quelli <strong>ci</strong>oè che<br />
h<strong>anno</strong> superato le prove per la messa<br />
in servizio. Nel caso il nullaosta arrivi<br />
in tempi ristretti, “gli uffi <strong>ci</strong> preposti<br />
st<strong>anno</strong> verifi cando la possibilità di<br />
attivare <strong>un</strong> servizio sperimentale per<br />
<strong>un</strong> periodo limitato alla fi ne di dicembre”,<br />
f<strong>anno</strong> sapere dall’assessorato ai<br />
lavori pubbli<strong>ci</strong>. Per il momento quindi<br />
la data eff ettiva di partenza del tram<br />
resta <strong>un</strong>’incognita.<br />
del suo negozio: “H<strong>anno</strong> rifatto da poco<br />
l’asfalto della strada – dice – la caditoia<br />
sotto la grata però è tappata: quando piove<br />
rischio l’allagamento”. “Si f<strong>anno</strong> vivi solo<br />
in campagna elettorale - sospira Alba Truzzi<br />
del negozio di articoli elettri<strong>ci</strong> in via Andreotti<br />
- abbiamo segnalato vari problemi<br />
col mar<strong>ci</strong>apiede e con due pali pericolosi,<br />
ma non h<strong>anno</strong> fatto nulla”. “Avrei piacere<br />
che la politica fosse più vi<strong>ci</strong>na alle persone<br />
– conclude Giancarlo, che vende scarpe in<br />
via Tor<strong>ci</strong>coda – ma alla fi ne, se <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>o<br />
facesse bene il suo lavoro, non <strong>ci</strong> sarebbe<br />
bisogno di vedere ness<strong>un</strong>o”. /M.F.<br />
Dati non raccolti presso l’interessato<br />
Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />
196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il<br />
consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />
quanto i dati sono provenienti da pubbli<strong>ci</strong> registri, elenchi, atti o<br />
documenti conos<strong>ci</strong>bili da chi<strong>un</strong>que. Nel rispetto della normativa<br />
vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />
196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />
sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’invio<br />
presso la Sua residenza del periodico gratuito “il <strong>Reporter</strong>”.<br />
<strong>Il</strong> responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l.<br />
Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea<br />
la sospensione dell’invio della sua copia eser<strong>ci</strong>tando<br />
l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
4 Dicembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
MESTIERI DI OGGI E DI IERI. Pochi i superstiti di <strong>un</strong>a professione che sta scomparendo<br />
Se il barbiere si trasforma in hair stylist<br />
La differenza non sta solo nel nome: dietro quel lavoro, infatti,<br />
si nascondeva <strong>un</strong>o stile di vita fatto di confi denze, battute<br />
e poca fretta. “In passato questi erano luoghi di ritrovo”<br />
Annalisa Ce<strong>ci</strong>onesi<br />
Un tempo si andava dal<br />
barbiere. Oggi si va<br />
dal coiffeur o dall’hair<br />
stylist. A farne le spese<br />
sono gli stori<strong>ci</strong> artigiani della barba.<br />
Ma la differenza non sta solo<br />
nel nome. Dietro <strong>un</strong>a professione<br />
si nascondeva <strong>un</strong>o stile di vita.<br />
Non c’era fretta quando si andava<br />
dal barbiere. Qui si conversava<br />
e si scambiavano due battute. A<br />
spiegarlo sono Aldo e Francesco,<br />
titolari dello storico negozio di<br />
via Tor<strong>ci</strong>coda, l’<strong>un</strong>ico nel quartiere<br />
4 a mantenere la denominazione<br />
di barbiere nell’insegna. Aldo<br />
e Francesco sono nipote e fi glio<br />
del napoletano Antonio, padre di<br />
questa bottega dal 1956. Insegna<br />
e arredamento sono gli stessi, ma<br />
è cambiata la clientela e il clima<br />
che vi si respira. Sono sempre di<br />
più coloro che, per risparmiare,<br />
f<strong>anno</strong> a meno dello shampoo. E<br />
il rasoio elettrico ha avviato la<br />
moda del fai-da-te. “In passato<br />
questi erano luoghi di ritrovo –<br />
racconta Aldo - si faceva il chiasso<br />
con i clienti e con i negozianti<br />
vi<strong>ci</strong>ni. Questo clima di allegria sta<br />
scomparendo. Ma sono certo che<br />
in futuro si sentirà la mancanza di<br />
questi negozi”. Oggi i clienti preferiscono<br />
la rapidità alla so<strong>ci</strong>alità,<br />
stretti nella morsa della frenesia<br />
moderna. “Ma il vero colpo inferto<br />
ai barbieri è stato l’avvento<br />
dei parrucchieri <strong>un</strong>isex”, spiega<br />
Gerardo Ri<strong>ci</strong>gliano, titolare di <strong>un</strong><br />
negozio in piedi da 124 anni, al<br />
numero 261 di via Pisana. Negozio<br />
che tra due o tre anni andrà in<br />
pensione, come il suo proprietario.<br />
Gerardo fa questo mestiere<br />
dall’età di 11 anni. Alle sue spalle<br />
studio, gavetta e molta passione.<br />
Ma non chiamatelo barbiere. Da<br />
qualche tempo non si f<strong>anno</strong> più<br />
barbe nel suo negozio. “Errori<br />
politi<strong>ci</strong>, pressione fi scale e cavilli<br />
burocrati<strong>ci</strong> st<strong>anno</strong> portando<br />
alla morte di questo mestiere”,<br />
commenta Ri<strong>ci</strong>gliano. I giovani<br />
non vogliono <strong>ci</strong>mentarsi in questa<br />
professione perché s<strong>anno</strong> che<br />
il guadagno è basso e pochi parrucchieri<br />
possono permettersi <strong>un</strong><br />
apprendista. Di aprirsi all’<strong>un</strong>isex<br />
non se ne parla. Per essere a norma<br />
occorrono doppi servizi e locali<br />
separati: in 30 metri quadrati<br />
è improponibile e troppo costoso.<br />
Anche Vito Lo Monaco fi no a 13<br />
anni fa lavorava in <strong>un</strong>a bottega<br />
centenaria, alla Federiga. Oggi,<br />
nel suo nuovo negozio in piazza<br />
Piero della Francesca, ha scelto la<br />
via della modernità, pur restando<br />
<strong>un</strong> parrucchiere per uomini. “Al<br />
Aldo Francesco<br />
contrario di quello che si crede –<br />
racconta Lo Monaco – oggi la rasatura<br />
della barba è molto richiesta<br />
e sono soprattutto giovani a<br />
volere pizzetti e tagli particolari”.<br />
Ma <strong>un</strong>a certa dose di insoddisfazione<br />
rimane, di fronte a <strong>un</strong>a mo-<br />
Vito Lo Monaco Gerardo Ri<strong>ci</strong>gliano<br />
1019284<br />
Vetri Maurizio<br />
ria di barbieri sempre più vistosa.<br />
“Questi negozi v<strong>anno</strong> tutelati perché<br />
h<strong>anno</strong> <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione so<strong>ci</strong>ale,<br />
come le farma<strong>ci</strong>e”, conclude <strong>un</strong><br />
signore, appena alzatosi, soddisfatto,<br />
da <strong>un</strong>a poltrona vecchio<br />
stile di <strong>un</strong> barbiere dell’Isolotto.<br />
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5<br />
TOPONOMASTICA. <strong>Il</strong> generale e il “sindaco santo” si dividono la stessa via. Tanti i casi strani<br />
La Marmora e La Pira, vi<strong>ci</strong>ni di strada<br />
Deve esser<strong>ci</strong> affi nità tra le persone a cui vengono<br />
dedicate strade attigue, ma le incongruenze non<br />
mancano. Come via Unione Sovietica e via Lettonia...<br />
Lorenzo Salusest<br />
Cosa lega il generale Alfonso La<br />
Marmora, artefi ce nel 1865 dello<br />
spostamento della capitale del Regno<br />
da Torino a Firenze, al “sindaco<br />
santo” Giorgio La Pira, primo <strong>ci</strong>ttadino del<br />
capoluogo toscano negli anni sessanta? Nulla,<br />
se non che i due cognomi iniziano allo stesso<br />
modo. Eppure ai due personaggi, protagonisti<br />
(con stili molto differenti) della storia di questa<br />
<strong>ci</strong>ttà, è intitolata la stessa strada (da piazza San<br />
Marco a viale Matteotti), suddivisa equamente<br />
in due parti uguali. E dire che le regole della<br />
toponomastica prevedono che debba esser<strong>ci</strong><br />
<strong>un</strong> qualche tipo di affi nità tra le persone a cui<br />
l’amministrazione com<strong>un</strong>ale dedica le vie e le<br />
piazze fi orentine: quartieri monopolizzati da<br />
nomi di pittori, altri da musi<strong>ci</strong>sti o da eroi del<br />
Risorgimento, altri ancora da scrittori. Regole<br />
che h<strong>anno</strong> nello strano binomio La Marmora<br />
– La Pira l’eccezione che le conferma. Ma<br />
basta gettare lo sguardo sulle targhe delle vie<br />
remio Oscar per l’originalità, ma soprattutto per la fiorentinità,<br />
Palle vie del complesso residenziale creato <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di anni fa<br />
a Ugnano, al confine tra Firenze e Scandic<strong>ci</strong>. Perché è qui che si<br />
trovano strade dai nomi insoliti, sconos<strong>ci</strong>uti persino a che vi abita:<br />
è il caso di via Perlone Zipoli, (anagramma del vero nome, Lorenzo<br />
Lippi) scrittore “popolare” fiorentino del quindicesimo secolo, la<br />
cui opera prin<strong>ci</strong>pale, “<strong>Il</strong> Malmantile racquistato” (<strong>un</strong>o dei testi di<br />
fi orentine per scoprire altre stranezze e incongruenze,<br />
spesso geografi che. E’ il caso di <strong>un</strong><br />
paio di strade intitolate a nazioni straniere che<br />
non esistono più: via Jugoslavia e via Unione<br />
Sovietica. Perché, se è pur vero che i nomi<br />
delle strade sono assegnati a soggetti che non<br />
f<strong>anno</strong> più parte di questo mondo, sarebbe più<br />
corretto aggiornare le denominazioni, stando<br />
però attenti a non scatenare casi diplomati<strong>ci</strong>.<br />
E a proposito di ex Urss, perché mai dedicare<br />
<strong>un</strong>a strada alla Lettonia e non alle altre due<br />
repubbliche baltiche, Estonia e Lituania? E<br />
ancora, perché eludere la Bulgaria dall’elenco<br />
delle nazioni europee a cui sono state intitolate<br />
alc<strong>un</strong>e delle strade fi orentine? Coin<strong>ci</strong>denze<br />
curiose, ma non in grado di sus<strong>ci</strong>tare polemiche<br />
politico/toponomastiche, come accaduto in<br />
passato attorno a nomi “scomodi”, come quello<br />
di Oriana Falla<strong>ci</strong>: a <strong>oltre</strong> tre anni dalla sua morte,<br />
l’amministrazione com<strong>un</strong>ale non ha ancora<br />
de<strong>ci</strong>so se la scrittrice fi orentina merita l’onore<br />
Via La Pira - via La Marmora<br />
di vedersi intitolata <strong>un</strong>a strada. Un ostra<strong>ci</strong>smo,<br />
seppur di diversa natura, di cui è vittima anche<br />
la memoria di Indro Montanelli, anch’egli privo<br />
di <strong>un</strong>a via dedicata. E se la discriminante è il<br />
luogo di nas<strong>ci</strong>ta (Fucecchio), viene da chiedersi<br />
perché il Com<strong>un</strong>e abbia intitolato <strong>un</strong>a via in<br />
riferimento dell’Accademia della Crusca), ha meritato l’onore di<br />
vedersi intitolata la via più l<strong>un</strong>ga del quartiere. O ancora è il caso<br />
del Piovano Arlotto, anch’egli autore rinas<strong>ci</strong>mentale di opere “pop”<br />
scritte in fiorentino. E accanto a queste non poteva mancare <strong>un</strong>a<br />
strada dedicata alla maschera tipica di Firenze, Stenterello. E’ solo<br />
<strong>un</strong>a delle curiosità che emergono leggendo le targhe delle strade<br />
del quartiere 4, anch’esso, per dimensioni e popolazione, <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà<br />
nella <strong>ci</strong>ttà: <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>rcoscrizione di cui l’Isolotto, il quartiere voluto<br />
dal sindaco La Pira, è il cuore. E proprio all’Isolotto, nell’immaginario<br />
collettivo dei fiorentini, è asso<strong>ci</strong>ata l’idea di cementificazione.<br />
Un’idea sconfessata, però, dai nomi che sono stati affibbiati alla<br />
parte storica del rione, quella che costeggia l’Arno, sulla sponda<br />
opposta alle Cas<strong>ci</strong>ne. Forse per diminuire l’effetto urbanizzazione,<br />
forse per <strong>un</strong>a sorta di continuità con il parco, si de<strong>ci</strong>se di denomi-<br />
zona Brozzi al meno noto giornalista e scrittore<br />
Curzio Malaparte (nato a Prato). Tra i due non<br />
correva buon sangue: chissà cosa avrebbe partorito<br />
la penna di Montanelli se avesse saputo<br />
in vita che Firenze avrebbe dedicato <strong>un</strong>a via al<br />
suo acerrimo rivale e non a lui...<br />
IL PUNTO NEL QUARTIERE. L’idea di cementificazione spesso asso<strong>ci</strong>ata alla zona è “sconfessata” dai nomi delle vie<br />
E all’Isolotto spazio ad alberi e piante, artisti e poeti<br />
Premio Oscar per l’originalità alle vie<br />
del complesso residenziale creato<br />
<strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di anni fa a Ugnano<br />
<br />
E’ comin<strong>ci</strong>ato il percorso che porterà la CGIL al sedicesimo<br />
congresso.<br />
<strong>Il</strong> 10 novembre sono stati presentati due documenti congressuali<br />
fra loro “globalmente alternativi” (questa la denominazione<br />
uffi<strong>ci</strong>ale).<br />
• <strong>Il</strong> primo intitolato:<br />
“I DIRITTI ED IL LAVORO OLTRE LA CRISI”<br />
PRIMO FIRMATARIO GUGLIELMO EPIFANI<br />
• <strong>Il</strong> secondo intitolato:<br />
“LA CGIL CHE VOGLIAMO”<br />
PRIMO FIRMATARIO DOMENICO MOCCIA, SEGRETARIO DELLA FISAC CGIL.<br />
Nel frattempo si svolger<strong>anno</strong> le assemblee di base e comincerà<br />
così il percorso fatto di congressi delle Camere<br />
del Lavoro che investir<strong>anno</strong> tutte le strutture della CGIL,<br />
fino all’app<strong>un</strong>tamento finale in programma a Rimini, dal<br />
5 all’8 maggio.<br />
Un grande lavoro, <strong>un</strong>a radicata prassi democratica, eser<strong>ci</strong>tata<br />
con passione e serietà, spe<strong>ci</strong>e in questa fase, che<br />
vede la CGIL battersi con determinazione contro gli effetti<br />
devastanti di <strong>un</strong>a gravissima crisi economica, ed <strong>un</strong> arretramento<br />
delle tutele e dei diritti nel mondo del lavoro.<br />
A questi problemi, arrivano risposte del tutto inadeguate<br />
da parte del governo, che appare più interessato a ricercare<br />
soluzioni ai problemi personali e giudiziari del premier.<br />
In questo clima, erano proprio necessarie due mozioni?<br />
L’importante è che il percorso congressuale avvenga nel<br />
rispetto di tutte le opinioni e delle volontà della maggioranza<br />
degli iscritti che si pron<strong>un</strong>cer<strong>anno</strong>.<br />
La lega SPI CGIL invierà il calendario delle assemblee che<br />
si terr<strong>anno</strong> nel nostro territorio.<br />
Con l’occasione formuliamo i nostri più fervidi<br />
AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI.<br />
LEGA SPI-CGIL Q4<br />
Firenze , Via Bezzuoli n° 24 - 50142<br />
tel. 055-7322835 - fax 055-7322828<br />
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E’ iniziato il rinnovo dell’abbonamento a “Libera Età” il nostro giornale dove trovi notizie utili e curiosità<br />
La Segreteria SPI CGIL<br />
nare le strade traendo ispirazione dalla botanica: da l<strong>un</strong>garno dei<br />
Pioppi si dipanano infatti via delle Magnolie, dei Platani, dei Rododendri,<br />
degli Oleandri. Alberi e piante cedono quindi il posto ad<br />
artisti e poeti del tardo Medioevo e del Rinas<strong>ci</strong>mento, a partire dallo<br />
scultore Talenti, salito agli onori della cronaca quotidiana perché<br />
sul viale a lui intitolato è stata “scolpita” l’opera più discussa degli<br />
ultimi anni: la tramvia. E più che <strong>ci</strong> si inoltra verso le zone più<br />
vi<strong>ci</strong>ne al centro storico, più i nomi delle strade si f<strong>anno</strong> altisonanti:<br />
Raffaello Sanzio, Benozzo Gozzoli, Domenico Burchiello. Ancora<br />
vie dedicate ad artisti, quindi, ma non lontano da esse compaiono<br />
<strong>un</strong> paio di strade dal nome inquietante - come via del Palazzo<br />
dei diavoli - o curioso, come via del Ponte sospeso, dedicata alla<br />
memoria dell’antenato del ponte alla Vittoria, <strong>un</strong> passaggio volante<br />
sull’Arno costruito nel di<strong>ci</strong><strong>anno</strong>vesimo secolo.<br />
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Un Natale a misura di pedone. Cosa c’è, infatti, di meglio di arrivare<br />
in centro in bus <strong>senza</strong> doversi preoccupare del parcheggio per l’auto e<br />
poter passeggiare per strade e piazze addobbate e liberate dal traffico<br />
e dallo smog? Ebbene, quest’<strong>anno</strong> lo shopping a piedi sarà più fa<strong>ci</strong>le.<br />
Grazie alla pedonalizzazione del Duomo e alla riorganizzazione<br />
del trasporto pubblico in generale e dei bussini ecologi<strong>ci</strong> in<br />
particolare, il centro storico è diventato più vi<strong>ci</strong>no per chi<br />
sceglie di utilizzare l’autobus. Con i nuovi percorsi, entrati<br />
in vigore il 23 novembre, i mezzi ecologi<strong>ci</strong> C1,<br />
C2 e D collegano il Duomo e il cuore della <strong>ci</strong>ttà<br />
ai prin<strong>ci</strong>pali parcheggi e alle stazioni ferroviarie.<br />
Non solo, nell’occasione è stato potenziato<br />
anche l’interscambio con le linee prin<strong>ci</strong>pali<br />
dell’Ataf provenienti dalle zone più periferiche.<br />
Le nuove linee dei bussini servono le<br />
zone limitrofe alla pedonalizzata piazza<br />
del Duomo, e i collegamenti con le linee<br />
prin<strong>ci</strong>pali dai p<strong>un</strong>ti di scambio del<br />
Parterre in piazza della Libertà, piazza<br />
Beccaria, piazza Ghiberti, piazza<br />
Tasso e la stazione Leopolda (dove<br />
arrivano i treni dalle direttri<strong>ci</strong> Pisa-<br />
Viareggio-Livorno e Siena e quindi<br />
da Empoli-Montelupo-Lastra a Signa<br />
e San Donnino). Luoghi dove si può<br />
agevolmente las<strong>ci</strong>are l’auto in <strong>un</strong><br />
parcheggio e prendere l’autobus per<br />
il centro. La linea D collega in maniera<br />
veloce e diretta piazza Ferruc<strong>ci</strong> e la<br />
zona di San Niccolò alla stazione di Santa<br />
Maria Novella (dove f<strong>anno</strong> capolinea<br />
numerose linee ferroviarie tra cui quelle<br />
da Arezzo, Borgo San Lorenzo, Prato) passando<br />
per l’Oltrarno e Santo Spirito . Nel caso<br />
delle stazioni ferroviarie i bussini svolgono <strong>un</strong><br />
importante servizio anche per chi arriva da<br />
fuori Firenze utilizzando il treno. L’abbinamento<br />
treno+bus, infatti, rappresenta il modo migliore per<br />
dedicarsi allo shopping in piena tranquillità e <strong>senza</strong><br />
l’ansia di dover guidare poi verso casa.<br />
In dettaglio le tre linee di bussini sono in servizio tutti i giorni,<br />
festivi compresi. Nel corso della settimana la fas<strong>ci</strong>a oraria “coperta”<br />
va dalle 7.30 alle 20.30, nei giorni festivi alle 8.30 alle 20.30.<br />
Le frequenze dal l<strong>un</strong>edì al sabato sono di 10 minuti tra <strong>un</strong> autobus e<br />
l’altro per le linee C1 e C2, di 12 minuti per la linea D. La domenica<br />
la frequenza è di <strong>ci</strong>rca 10 minuti per le linee C1 e C2, a parte dalle 13<br />
alle 15 quando è di <strong>ci</strong>rca 20 minuti; mentre per la linea D è di <strong>ci</strong>rca 24<br />
minuti dal mattino fino alle 15, e di 12 minuti dalle 15 a fine servizio.<br />
Per quanto riguarda l’informazione, Com<strong>un</strong>e di Firenze e Ataf h<strong>anno</strong><br />
avviato <strong>un</strong>a campagna di com<strong>un</strong>icazione a tappeto con <strong>un</strong>’ampia<br />
diffusione delle mappe, sull’esempio di quanto già avvenuto per la<br />
pedonalizzazione del Duomo. In<strong>oltre</strong> Ataf promuoverà l’utilizzo dei<br />
mezzi pubbli<strong>ci</strong> per lo shopping natalizio con “Vivi il <strong>Centro</strong>”, <strong>un</strong> concorso<br />
a premi che coinvolge i passeggeri dei bus e i negozi all’interno<br />
della cerchia dei viali. Basterà <strong>un</strong> biglietto Ataf da due corse e lo scontrino<br />
di <strong>un</strong> eser<strong>ci</strong>zio commer<strong>ci</strong>ale del centro storico di Firenze per vincere<br />
<strong>un</strong> week-end a <strong>ci</strong>nque stelle, valido per due persone, a Roma,<br />
Venezia, Barcellona, Parigi, o premi da 500 euro in buoni acquisto.<br />
Per parte<strong>ci</strong>pare basta andare a far compere in centro con il bus dal 7<br />
dicembre al 10 gennaio, conservare il biglietto da due corse, con almeno<br />
<strong>un</strong>’obliterazione, e lo scontrino del negozio. Per parte<strong>ci</strong>pare alle<br />
estrazioni bisogna iscriversi al concorso “Vivi il <strong>Centro</strong>” sul sito www.<br />
ataf.net dove vengono forniti tutti i dettagli all’interno del regolamento.<br />
Lo scontrino può essere di qualsiasi importo, rilas<strong>ci</strong>ato da qualsiasi<br />
attività commer<strong>ci</strong>ale, compresi i biglietti di <strong>ci</strong>nema, teatro, mostre, ristoranti,<br />
parrucchieri, <strong>ci</strong>ò che conta è che sia all’interno della cerchia<br />
dei viali di <strong>ci</strong>rconvallazione nel centro storico di Firenze.<br />
A partire dal 16 dicembre fino al 13 gennaio, ogni settimana sarà<br />
fatta <strong>un</strong>’estrazione che metterà in palio 2mila euro di premi, <strong>ci</strong>oè 4<br />
buoni acquisto da 500 euro <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>o, che potr<strong>anno</strong> essere spesi per<br />
tutto il 2010 nei negozi sponsor dell’iniziativa. <strong>Il</strong> 20 gennaio, l’estrazione<br />
finale, decreterà i vin<strong>ci</strong>tori del superpremio, per <strong>un</strong> valore complessivo<br />
di 10mila euro, messo a disposizione da “Starwood, Hotel & Resort<br />
Worldwide”: in palio <strong>ci</strong> sono 4 soggiorni di 2 notti per due persone in<br />
alberghi a 5 stelle nelle più belle capitali d’Italia e d’Europa. E infine <strong>ci</strong><br />
sar<strong>anno</strong> anche 200 premi di consolazione. E in<strong>oltre</strong> l’iniziativa “Vivi il<br />
centro” ha anche <strong>un</strong>a finalità benefica. Una parte del ricavato verrà<br />
devoluto alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer per la ricerca<br />
sulle malattie respiratorie dei bambini.<br />
Natale a passo Duomo<br />
E LA LOGGIA SI FA NUOVA<br />
Piante, altalene sonore, lu<strong>ci</strong> e musica diffusa. La loggia del Grano si veste<br />
a festa per questo Natale, consentendo di recuperare <strong>un</strong>o spazio architettonico<br />
gradevole in <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to importante della <strong>ci</strong>ttà. La loggia, situata<br />
sull’angolo tra via de’ Neri e via dei Leoni, proprio alle spalle di Palazzo<br />
Vecchio, è <strong>un</strong> antico mercato del grano che risale al 1619, realizzata su<br />
commissione di Cosimo II che la voleva sostituire all’Orsanmichele.<br />
L’attuale progetto di riqualificazione della loggia consiste in <strong>un</strong> allestimento<br />
dell’area come ambito di relax: natura, arte, luce e suono sono le<br />
chiavi di volta sulle quali si snoda la nuova identità dello spazio. Pareti<br />
vegetali per proteggere e insonorizzare, piante a cascata che assorbono<br />
gli inquinanti, sedute morbide e altalene per i più piccoli, con diffusori<br />
sonori e lu<strong>ci</strong> che, proiettate sulle volte della Loggia, amplificano la bellezza<br />
del paesaggio <strong>ci</strong>rcostante, dagli Uffizi a Palazzo Vecchio. Insomma<br />
<strong>un</strong> ambiente adatto a grandi e pic<strong>ci</strong>ni, <strong>un</strong>’oasi di tranquillità durante lo<br />
shopping natalizio. E non solo.
8 Dicembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />
TRASPORTI. A poco più di <strong>un</strong> mese dalla pedonalizzazione di piazza Duomo<br />
Linee nuove, vita vecchia<br />
Sul bus aspettando il tram<br />
Michele Fioraso<br />
Signora, come st<strong>anno</strong> andando le cose<br />
con i bus 1 e 6 dell’Ataf da quando h<strong>anno</strong><br />
chiuso piazza del Duomo? “Non c’è<br />
molta differenza, si rimaneva bloccati<br />
in mezzo al traffi co anche prima del 25 ottobre:<br />
da quando sono iniziati i lavori della tramvia,<br />
quegli autobus h<strong>anno</strong> perso la corsia preferenziale”.<br />
L’opinione di <strong>un</strong>’anonima signora interpellata<br />
sulla linea 1 durante la l<strong>un</strong>ga e snervante<br />
traversata pomeridiana da via Cavour a viale<br />
Talenti riassume l’umore dei <strong>ci</strong>ttadini del Q4<br />
D. FORMICHINI<br />
Impiegata, 46 anni<br />
“Tempi più<br />
l<strong>un</strong>ghi verso<br />
il quartiere”<br />
“La chiusura pedonale del Duomo andava fatta, ma per<br />
noi è quasi <strong>un</strong>a tragedia: le linee verso il quartiere sono<br />
più affollate e h<strong>anno</strong> tempi più l<strong>un</strong>ghi. H<strong>anno</strong> fatto <strong>un</strong>a<br />
tramvia spaziale che è ancora ferma e non h<strong>anno</strong> pensato<br />
a <strong>un</strong>a pista <strong>ci</strong>clabile: non è pensabile mettersi in bi<strong>ci</strong><br />
su strade come viale Nenni”<br />
verso i trasporti pubbli<strong>ci</strong>: si stava meglio prima<br />
ma molto prima, quando la tramvia era solo <strong>un</strong><br />
sogno astratto e l’autobus impiegava die<strong>ci</strong> minuti<br />
per arrivare da viale Talenti a Santa Maria<br />
Novella <strong>senza</strong> restare imbottigliato nel delirio di<br />
lamiere dei viali. Duomo o non Duomo, in vista<br />
della sospirata partenza della prima linea della<br />
tramvia che risolverà <strong>un</strong> bel po’ dei guai a chi si<br />
muove da e per il quartiere, si pazienta e si sopportano<br />
le l<strong>un</strong>ghe attese alle fermate e gli spintoni<br />
per salire sui mezzi strapieni. Mentre sul 6<br />
percorriamo il l<strong>un</strong>garno Soderini in discesa dal<br />
centro, <strong>un</strong> autista conferma che “la situazione è<br />
grosso modo invariata, il percorso di queste linee<br />
M. CAVACIOCCHI<br />
Addetta mensa, 40 anni<br />
“<strong>Il</strong> vero<br />
problema<br />
è la sera”<br />
“La modifi ca delle linee mi avvantaggia perché adesso<br />
ho la fermata davanti al lavoro: <strong>ci</strong> mette <strong>un</strong> po’ più<br />
tempo ma poco male. L’1 va bene, la linea 6 è quella<br />
più tormentata. <strong>Il</strong> vero problema è la sera: quando esco<br />
tardi dal lavoro, ne passano pochissimi. Con la tramvia<br />
<strong>ci</strong> muoveremo in pochi minuti: quando la aprono?”<br />
AMBULATORI DELLA MISERICORDIA DI FIRENZE<br />
S.R.L - IMPRESA SOCIALE<br />
VIA DEL SAN SOVINO, 172 • FIRENZE<br />
NUMERO UNICO 848.812221<br />
PER PRENOTAZIONI ON LINE www.ambulatori.fi renze.it<br />
AGOPUNTURA<br />
Dr. Rosa Di Lernia Martedì Dalle 15.20 alle 17.10<br />
ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)<br />
Dr. Stefano Ermini L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 18.00<br />
Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />
Dr. Stefano Turchini Giovedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />
ANGIOLOGIA (2)<br />
Dr. Nicolina Cavallaro L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 17.00<br />
Dr. Angela Terreni Martedì Dalle 09.00 alle 13.00<br />
Venerdì Dalle 14.30 alle 18.30<br />
CARDIOLOGIA (3)<br />
Dr. Claudio Poli Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />
Dr. Paolo Cecchi Giovedì Dalle 12.30 alle 14.30<br />
Dr. Marco Vin<strong>ci</strong> Venerdì Dalle 15.00 alle 17.00<br />
Sabato Dalle 09.00 alle 12.00<br />
Dr. Silvia Perlangeli Mercoledì Dalle 18.00 alle 19.30<br />
CHIRURGIA<br />
Dr. Riccardo Gattai Martedì Dalle 13.30 alle 14.30<br />
Giovedì Dalle 18.00 alle 19.00<br />
CHIRURGIA DELLA MANO E DELLA SPALLA<br />
Dr. Filippo Poc<strong>ci</strong>anti Giovedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />
Dr. Piergiuseppe Zampetti L<strong>un</strong>edì Dalle 15.30 alle 17.00<br />
DERMATOLOGIA (4)<br />
Dr. Cesare Filippeschi L<strong>un</strong>edì Dalle 14.00 alle 18.00<br />
Giovedì Dalle 09.30 alle 12.00<br />
Dr. Beatrice Magini L<strong>un</strong>edì Dalle 09.30 alle 11.30<br />
Martedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />
Mercoledì 09.30/12.15-15.30/17.30<br />
Dr. Cozza Carmela Martedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />
Dr. Elena Quer<strong>ci</strong>oli Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />
Venerdì Dalle 15.00 alle 17.30<br />
Dr. Giulia Mariotti Martedì Dalle 17.45 alle 19.30<br />
Mercoledì Dalle 18.00 alle 19.30<br />
Giovedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />
Dr. Antonio Mastrolorenzo Mercoledì Dalle 12.30 alle 15.30<br />
Dr. Serena Bellandi L<strong>un</strong>edì Dalle 18.00 alle 19.30<br />
Giovedì DAlle 14.00 alle 15.00<br />
Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />
Dr. Cristina Lu<strong>ci</strong>n L<strong>un</strong>edì Dalle 11.30 alle 13.30<br />
Giovedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />
Venerdì Dalle 12.30 alle 14.30<br />
Sabato Dalle 09.00 alle 12.30<br />
ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIA<br />
Dr. Sandra Silvestri Giovedì Dalle 17.30 alle 19.10<br />
Dr. Benedetta Ragghianti Venerdì Dalle 10.00 alle 13.00<br />
GASTROENTEROLOGIA<br />
Dr. Alessandro Tozzi Mercoledì Dalle 09.30 alle 13.00<br />
Dr. <strong>Il</strong>aria Giangrandi Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
Dr. Ortolani Manuela Venerdì Dalle 15.30 alle 17.30<br />
GERIATRIA<br />
Dr. Polidori Vezio Per app<strong>un</strong>tamento<br />
GINECOLOGIA (5)<br />
Dr. Palma Berloco L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
Mercoledì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
Dr. Francesca Rizzello L<strong>un</strong>edì Dalle 09.00 alle 13.00<br />
Dr. Benedetta Mangani Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
Dr. Donatella N<strong>anno</strong>ni Martedì Dalle 09.00 alle 10.30<br />
Dr. Marta Papini Mercoledì Dalle 08.30 alle 13.00<br />
Sabato Dalle 08.30 alle 12.30<br />
Dr. Elisa Paoletti Martedì Dalle 13.30 alle 15.30<br />
Dr. Paola Morelli Venerdì Dalle 09.30 alle 11.30<br />
Dr. Chiara Riviello Venerdì Dalle 13.00 alle 14.00<br />
MEDICINA LEGALE<br />
Dr. Giuseppe Panichi Mercoledì Dalle 14.00 alle 17.00<br />
NEUROLOGIA<br />
Dr. Paola Ragghianti Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00<br />
NEUROCHIRURGIA (PATOLOGIA VERTEBRALE)<br />
Dr. Homere Mouchaty Sabato Dalle 09.00 alle 12.00<br />
NEUROFISIOLOGIA (6)<br />
Dr. Pierangela Liotta L<strong>un</strong>edì Dalle 10.00 alle 12.30<br />
Mart-Giov Dalle 10.00 alle 12.30<br />
Mercoledì Dalle 15.30 alle 18.00<br />
OCULISTICA (7)<br />
Dr. M. Antonietta De Giovanni L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 19.00<br />
Mercoledì Dalle 15.30 alle 19.00<br />
è cambiato poco”. “L’<strong>un</strong>ica incognita nei due<br />
sensi è il traffi co adesso concentrato in via Valfonda<br />
– continua – per noi la transizione è stata<br />
tranquilla, ma gli utenti sono ancora disorientati,<br />
le lamentele sono tante”. Al quartiere generale<br />
di Ataf però ostentano tranquillità: “Ci stiamo<br />
avvi<strong>ci</strong>nando alla messa a regime delle nuove linee”,<br />
dice l’uffi <strong>ci</strong>o stampa. “Per quanto riguarda<br />
l’1, già il 26 ottobre abbiamo modifi cato al volo<br />
il suo tragitto grazie alle segnalazioni dei passeggeri<br />
– spiegano ancora da Ataf – in queste prime<br />
settimane stiamo monitorando il servizio con<br />
molta attenzione, è <strong>un</strong>a fase di sperimentazione<br />
e <strong>ci</strong> sarà di sicuro qualche altro cambiamen-<br />
Sabato Dalle 08.30 alle 12.00<br />
Dr. Saverio Matteini L<strong>un</strong>edì Dalle 09.00 alle 11.30<br />
Dr. Claudia Ponchietti L<strong>un</strong>edì Dalle 11.30 alle 14.30<br />
Dr. Ce<strong>ci</strong>lia Nocentini Martedì Dalle 17.45 alle 19.15<br />
Dr. Benedetta Dell’Aira Martedì DAlle 17.30 alle 19.30<br />
Dr. Dario Di Salvo Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />
Dr. Marco Ciaramelli Mercoledì Dalle 09.30 alle 12.30<br />
Dr. Maria Gabriella Rossi Martedì 09.30-13.00/13.30-16.30<br />
Venerdì Dalle 09.30 alle 12.30<br />
Dr. Mario Caterini Giovedì Dalle 09.00 alle 13.00<br />
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ORTOPEDIA<br />
Dr. Leonardo Sacchi L<strong>un</strong>edì Dalle 12.00 alle 13.30<br />
Venerdì Dalle 12.00 alle 13.30<br />
Dr. Eros Br<strong>un</strong>o Martedì Dalle 16.30 alle 18.00<br />
Dr. Daniele Lazzara Martedì Dalle 18.00 alle 19.00<br />
Dr. Filippo Poc<strong>ci</strong>anti Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
Dr. Francesco Menotti Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />
Venerdì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
OTORINOLARINGOIATRIA<br />
Dr. Pontone Filippo L<strong>un</strong>edì Dalle 17.00 alle 18.30<br />
Martedì Dalle 10.00 alle 10.50<br />
Dr Alonzo Attilio L<strong>un</strong>edì Dalle 12.00 alle 13.00<br />
Giovedì 9.00-10.00/15.00-16.00<br />
Dr. Faleg Fausto Martedì Dalle 17.15 alle 19.30<br />
Dr. Luca Mondaini Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />
Dr. Traversi Lu<strong>ci</strong>ano Mercoledì Dalle 08.30 alle 09.30<br />
Dr. Ferriero Gennaro Mercoledì Dalle 17.30 alle 19.10<br />
Venerdì Dalle 17.00 alle 18.30<br />
Sabato Dalle 10.15 alle 11.30<br />
Dr. Brogelli Beatrice Venerdì Dalle 09.30 alle 13.30<br />
PNEUMOLOGIA<br />
Dr. Laura Tinac<strong>ci</strong> Mercoledì Dalle 15.00 alle 18.00<br />
PODOLOGIA<br />
Dr. Luca Nardoni Martedì Dalle 09.00 alle 12.00<br />
PSICHIATRIA<br />
Dr. Paolo Rossi Prodi L<strong>un</strong>edì Dalle 17.30 alle 19.30<br />
Dr. Teresa Paolini Martedì Dalle 17.00 alle 19.00<br />
L. MONTAGHI<br />
52 anni<br />
“Non si sono<br />
organizzati<br />
per bene”<br />
“Uso i mezzi pubbli<strong>ci</strong> ogni giorno, non ho auto né bi<strong>ci</strong><br />
né motorino. Le tratte sono diventate invivibili, non<br />
si sono organizzati bene per affrontare la chiusura del<br />
Duomo. Se devo andare verso San Marco, la cosa migliore<br />
è scendere a Santa Maria Novella e proseguire a<br />
piedi, sennò passo la giornata in bus”<br />
DIRETTORE SANITARIO: DR. ALESSANDRO PAOLI<br />
ORARIO DI APERTURA:<br />
TUTTI I GIORNI FERIALI DALLE 8.00 ALLE ORE 19.30 – IL SABATO DALLE 8.00 ALLE 12.30<br />
IL SERVIZIO INFERMIERISTICO DI INIEZIONI INTRAMUSCOLARI SI EFFETTUA<br />
DAL LUNEDÌ AL SABATO DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 10.00<br />
PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA<br />
GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER IL GIORNO RICHIESTO DISPONIBILE<br />
IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA<br />
PSICOLOGIA<br />
Dr. Ana Maria Donanovoa Mercoledì 8.30-11.00/17.00-19.15<br />
Dr. Maria Novelli Cappelli Martedì Dalle 09.30 alle 14.30<br />
Mercoledì Dalle 11.00 alle 13.00<br />
Giovedì Dalle 13.30 alle 17.30<br />
UROLOGIA<br />
Dr. Angelo Zucchi L<strong>un</strong>edì Dalle 18.00 alle 19.00<br />
Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Dalle 16.15 alle 17.15<br />
Dr. Carlo Lotti Martedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />
Giovedì Dalle 17.00 alle 19.00<br />
TERAPIA DELLE CEFALEE INFANTILI<br />
Dr. Cinzia Scalas Martedì Dalle 16.00 alle 19.00<br />
Venerdì Dalle 14.00 alle 19.00<br />
ECOGRAFIA (8) (anche convenzione)<br />
Dr. Scrocca Marco Martedì Dalle 08.00 alle 13.00<br />
Dr. Giovanni Branco Giovedì Dalle 08.00 alle 12.00<br />
Dr. Stefano Papp Venerdì Dalle 08.00 alle 12.30<br />
PRESTAZIONI IN CONVENZIONE:<br />
Ecografi e: addome superiore, inferiore e completo, transvaginale, transrettale,<br />
tiroide, capo e collo. Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 - 12.00 / Dr. Giovanni<br />
Branco giovedì 08.00 - 11.00 / Dr. Stefano Papp venerdì 08.30 - 09.30<br />
Cardiologia: visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardiogramma.<br />
Dr. Paolo Cecchi giovedì 14.45-16.15<br />
1) Allergologia: prove cutanee - patch test - vac<strong>ci</strong>ni • (2) Angiologia: ecocolordoppler:<br />
carotideo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori; aorta addominale; arterie renali<br />
• (3) Cardiologia: Elettrocardiogramma - Ecocardiogramma - Ecodoppler cardiaco -<br />
Holter Cardiaco e pressorio - E.C.G. sotto sforzo (<strong>ci</strong>cloergometro) • (4) Dermatologia:<br />
Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico • (5) Ginecologia e<br />
Ostetri<strong>ci</strong>a: Colposcopia - Eco transvaginale - Eco pelvica transaddominale - Ecografi a<br />
per test di screening I trimestre (I test) - Ecografi a ostetrica di screening (I-II-III trim.) •<br />
(6) Neurofi siopatologia: Elettromiografi a • (7) Oculistica: Campimetria • (8) Ecografi e:<br />
Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*;<br />
tiroidea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti e parti superfi <strong>ci</strong>ali; testicolare;<br />
transrettale*; mammaria; transvaginale*; in gravidanza • * anche in convenzione<br />
• SI PREGA DI SEGNALARE ALL’OPERATORE LA NECESSITÀ DI EVENTUALI ESAMI<br />
DIAGNOSTICI AL MOMENTO DELLA PRENOTAZIONE
il giornale del tuo quartiere<br />
HOOMAN TALEBI<br />
Studente, 25 anni<br />
“I tragitti<br />
andrebbero<br />
modificati”<br />
“La mia facoltà è a due passi da San Marco. Non è cambiato<br />
molto: andava già male e adesso è solo peggiorato.<br />
<strong>Il</strong> passaggio dell’1 era rarissimo anche prima del 25<br />
ottobre. Certo, è meglio vedere il Duomo <strong>senza</strong> auto e<br />
bus. Però devono fare qualcosa, i tragitti degli autobus<br />
andrebbero modifi cati o ripensati”<br />
In vista della sospirata partenza della prima linea,<br />
i <strong>ci</strong>ttadini pazientano e sopportano le attese<br />
alle fermate. Ataf: “Fase di sperimentazione,<br />
<strong>ci</strong> sar<strong>anno</strong> altri cambiamenti”<br />
to”. Alle fermate sono meno sereni: tutti<br />
contenti della scelta di liberare il Duomo<br />
dall’abbrac<strong>ci</strong>o mi<strong>ci</strong>diale di auto e bus, ma<br />
rassegnati alle conseguenze. Soprattutto le<br />
persone che usano 1 e 6 come “staffette”<br />
per arrivare a prendere linee come 16, 26 e<br />
27. Lucrezia, bionda studentessa 15enne,<br />
ammette che “adesso <strong>ci</strong> vuole <strong>un</strong> pochino<br />
di più, soprattutto ad andare verso il<br />
centro, ma arrivo a casa alla solita ora”.<br />
La casalinga Monica contesta “i die<strong>ci</strong> minuti<br />
persi per arrivare a San Marco, non<br />
sono per niente contenta”. Una ragazza<br />
peruviana con bimbo piccolo al seguito<br />
riesce a dir<strong>ci</strong> solo poche parole prima di<br />
prendere al volo l’atteso bus verso casa:<br />
“Lavoro in via dei Tornabuoni e mi sto<br />
trovando malissimo”. La russa Alina è<br />
laconica: “Adesso <strong>ci</strong> vuole più tempo per<br />
arrivare alla stazione”. I ritardi in centro si<br />
ripercuotono ovviamente anche su chi usa<br />
i mezzi solo per muoversi dentro il quartiere.<br />
Per esempio, alla fermata di piazza<br />
Batoni fac<strong>ci</strong>amo compagnia a Lu<strong>ci</strong>a, che<br />
vive e lavora nel Q4 e per 50 minuti attende<br />
l’1A che dovrebbe portarla a casa:<br />
“Mercoledì ho aspettato per <strong>un</strong>’ora – dice<br />
– per ripicca poi non ho timbrato il biglietto:<br />
anche oggi farò così”. Anche la 31enne<br />
Sara ha <strong>un</strong> diavolo per capello: “Sono costretta<br />
a prendere gli autobus – sibila – non<br />
passano mai, sono sempre pieni e nelle ore<br />
di p<strong>un</strong>ta <strong>ci</strong> vuole anche mezz’ora in più<br />
per arrivare a destinazione”. Più serafi co<br />
il 67enne Giampaolo: “È vero, il tragitto<br />
si all<strong>un</strong>ga verso San Marco – dice – con<br />
l’abitudine e qualche aggiustamento andrà<br />
sicuramente meglio”. E chissà che fi nalmente,<br />
prima o poi, la tramvia non dia <strong>un</strong>a<br />
mano agli sconfortati pendolari del Q4.<br />
GABRIELLA BACCANO<br />
Addetta pulizie, 40 anni<br />
“Con le strade<br />
invase, in bus<br />
è snervante”<br />
“La mattina è <strong>un</strong> macello dappertutto, ma <strong>dopo</strong> la chiusura<br />
del Duomo va peggio. Se ti muovi prima delle 8 del<br />
mattino, prima che la gente esca per andare al lavoro,<br />
ries<strong>ci</strong> a viaggiare decentemente. Stessa cosa nel pomeriggio:<br />
usare il bus <strong>dopo</strong> le 18, con le strade invase dalle<br />
macchine, è snervante”<br />
a a partire partire da da €375.000<br />
€375.000<br />
9<br />
Dall’8 dicembre, tutte le grandi opere e i grandi cantieri sar<strong>anno</strong><br />
sospesi, anche nel quartiere 4, fino alla fine delle feste natalizie,<br />
<strong>dopo</strong> l’Epifania. Verr<strong>anno</strong> realizzati solo lavori marginali che<br />
non in<strong>ci</strong>der<strong>anno</strong> sul traffico e non creer<strong>anno</strong> quindi disagi ad<br />
automobilisti e pedoni, a meno che non si rendano necessari<br />
interventi urgenti legati ad avvenimenti improvvisi e non<br />
prevedibili.<br />
ISTITUTI SCOLASTICI<br />
Sar<strong>anno</strong> consegnati a breve i lavori in quattro scuole:<br />
alla materna Sansovino per la realizzazione di <strong>un</strong> impianto<br />
antincendio;<br />
alla elementare e materna Petrarca per la sistemazione del<br />
giardino e delle aree esterne;<br />
alla materna Viani per la sistemazione dell’area esterna e degli<br />
impianti di smaltimento;<br />
alle elementari Bechi per la ristrutturazione dei servizi igieni<strong>ci</strong>.<br />
1023242
10 Dicembre 2009<br />
Dalle pagine di quotidiani come il New York Times, El M<strong>un</strong>do, Le Figaro e il Guardian<br />
emerge <strong>un</strong> ritratto pieno di contraddizioni: il capoluogo toscano piace molto per diversi<br />
aspetti, ma qualc<strong>un</strong>o gli rimprovera di essere litigioso come ai tempi di guelfi e ghibellini<br />
attualità<br />
ZOOM/1. Analizzando la stampa estera si scopre l’immagine che i forestieri si sono fatti di noi<br />
Firenze: bella e impossibile<br />
Così <strong>ci</strong> vedono gli stranieri<br />
Annalisa Ce<strong>ci</strong>onesi*<br />
È<br />
diffi <strong>ci</strong>le pensare a Firenze come <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà<br />
capace di sus<strong>ci</strong>tare sdegno e avversione.<br />
Eppure, negli ultimi due anni, questi sentimenti<br />
affi ancano le immancabili lodi<br />
sulle pagine dei più autorevoli quotidiani esteri.<br />
Dal New York Times a El M<strong>un</strong>do, dal Guardian a<br />
Le Figaro, solo per <strong>ci</strong>tarne qualc<strong>un</strong>o. Un’immagine<br />
per certi versi sorprendente, quella della Firenze<br />
raccontata <strong>oltre</strong> confi ne. Film come “Sotto il sole<br />
della Toscana” o “Camera con vista” <strong>ci</strong> h<strong>anno</strong> abituato<br />
a pensare agli stranieri come amanti incondizionati<br />
della nostra <strong>ci</strong>ttà e della Toscana. Vuoi per<br />
le eccellenze artistiche, vuoi per il clima benevolo<br />
e il dolce paesaggio. Vuoi per la buona cu<strong>ci</strong>na o<br />
per l’estro artigiano. Questi aspetti ricorrono in<br />
abbondanza tra le pagine della stampa straniera. I<br />
corrispondenti non si stancano di fornire indicazioni<br />
su monumenti imperdibili o ristoranti invitanti.<br />
JOSH SHAW<br />
26 anni, Stati Uniti<br />
“Una capitale<br />
di arte e<br />
cultura”<br />
Attraverso letture incentrate sull’arte, la religione e la fi losofi<br />
a, ho conos<strong>ci</strong>uto lo smisurato patrimonio architettonico<br />
e artistico della <strong>ci</strong>ttà del Rinas<strong>ci</strong>mento. I media contribuiscono<br />
a mettere in risalto il suo lato romantico. Ciò che più<br />
si percepisce da fuori è l’idea di <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà capitale dell’arte<br />
e della cultura.<br />
CENTRO ORTOPEDICO SANITARIO<br />
BECHERELLI<br />
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A PARTIRE<br />
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Noleggio prodotti • Convenzionati ASL per invalidi <strong>ci</strong>vili su tutti i nostri articoli<br />
(la spesa è completamente a carico dell'asl)<br />
Così come non risparmiano consigli dedicati agli<br />
amanti dello shopping, tanto da sopr<strong>anno</strong>minare<br />
via Tornabuoni “la Fifth Avenue” fi orentina. Ma<br />
spesso queste immagini attraenti si fondano sulle<br />
aspettative riposte nella testa di molti forestieri.<br />
Sugli stereotipi sedimentati nei secoli. A ridestare<br />
dal sogno <strong>ci</strong> pensa la penna tagliente di qualche<br />
corrispondente. Ed è <strong>un</strong> brusco risveglio. La <strong>ci</strong>ttà<br />
tanto promettente sulla carta si rivela alla prova dei<br />
fatti assai deludente. Tanto da indurre la giornalista<br />
del Times Veronica Smith a chiedersi “perché mai<br />
le persone vadano in estasi per Firenze”. La <strong>ci</strong>ttà<br />
è infatti caotica e sovraffollata di turisti, davanti a<br />
musei e ristoranti si dipanano code epiche, alc<strong>un</strong>e<br />
zone della <strong>ci</strong>ttà appaiono sporche, buie e pericolose.<br />
E’ stata defi nita anche folle e grottesca, la nostra<br />
Firenze. Quando ha storto il naso davanti alle<br />
imponenti statue <strong>ci</strong>nesi donate al Com<strong>un</strong>e dalla<br />
<strong>ci</strong>ttà di Ningbo. E’ stata dipinta come <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà litigiosa,<br />
capace di dividersi su tutto, tram compreso.<br />
Tanto da risollevare dalla c<strong>oltre</strong> della storia vec-<br />
chie rivalità. Guelfi e ghibellini, quasi <strong>un</strong> simbolo<br />
degli s<strong>ci</strong>smi fi orentini di ieri e di oggi. Cartellino<br />
rosso da parte dei forestieri, povera Firenze, anche<br />
per l’incomprensibile segnaletica stradale, <strong>un</strong>a<br />
trappola per turisti. Per non parlare del suo tenace<br />
ancoraggio al passato, scudo contro la modernità.<br />
Lo dimostrano le l<strong>un</strong>gaggini che accompagnano le<br />
grandi opere, come l’ampliamento della Galleria<br />
degli Uffi zi. Le invettive non mancano. Attenzione,<br />
però. Sovente, anche dalla penna del più critico<br />
dei corrispondenti, sp<strong>un</strong>ta la redenzione. Firenze<br />
è assolta. Una passeggiata tra le vetrine dorate di<br />
Ponte Vecchio, <strong>un</strong>a visita alle tele di alc<strong>un</strong>i dei<br />
più acclamati artisti della storia, <strong>un</strong> pranzo davanti<br />
a <strong>un</strong>a bistecca al sangue bastano a far crollare<br />
all’istante l’impalcatura di qualsiasi descrizione<br />
impietosa. Occhio però, Firenze. Là fuori ti guardano.<br />
Non sempre con sorriso estasiato.<br />
* La nostra collaboratrice, a questo argomento,<br />
ha dedicato <strong>un</strong>a tesi di laurea dal titolo:<br />
“Firenze nella stampa estera”<br />
DARIA DWULIT<br />
21 anni, Polonia<br />
“Peccato per<br />
il traffico<br />
e il chiasso”<br />
Quando ho visitato Firenze per la prima volta sono rimasta<br />
sbalordita, era davvero la <strong>ci</strong>ttà dei miei sogni. Le <strong>un</strong>iche<br />
cose che las<strong>ci</strong>ano <strong>un</strong> po’ a desiderare, che distruggono la<br />
visione armonica della culla del Rinas<strong>ci</strong>mento, sono il traffi<br />
co, il chiasso urbano e i cartelloni stradali poco chiari per<br />
gli stranieri.<br />
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VIA TORCICODA 91/R - 50142 Firenze<br />
(Zona Isolotto)<br />
Tel. 055 708904<br />
Scuola<br />
"l'eleganza dei<br />
movimenti...<br />
la leggerezza dello<br />
spirito...<br />
tutto questo<br />
è....danza...."<br />
Claudia Morandini<br />
ballerina professionista internazionale<br />
Accademica di Danza<br />
diretta da Laura Checcuc<strong>ci</strong> Lisi<br />
CAROL CHIU<br />
30 anni, Giappone<br />
“Che belle<br />
quelle casette<br />
sull’Arno”<br />
Sono arrivata a Firenze da poco ma è questa la <strong>ci</strong>ttà che avevo<br />
in mente prima di partire. Firenze non può che sus<strong>ci</strong>tare<br />
sentimenti positivi, con la sua ricchezza di monumenti, le<br />
casette color aran<strong>ci</strong>o che si affac<strong>ci</strong>ano sull’Arno, la gentilezza<br />
e l’accoglienza dei fi orentini, e perché no, la buona<br />
cu<strong>ci</strong>na.<br />
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attualità<br />
ZOOM/2. Dalla “battaglia del vino” a piazza Duomo pedonale: i media internazionali riscoprono Firenze<br />
ALENA<br />
35 anni, Slovacchia<br />
“Se sopravvivi<br />
qui,<br />
sopravvivi<br />
ov<strong>un</strong>que”<br />
Negli anni passati i giornali della Slovacchia non parlavano<br />
molto di Firenze, e quando ne parlavano la descrivevano in<br />
termini molto positivi. La mia immagine di Firenze si è costruita<br />
così: <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà in cui è bello vivere. Adesso l’opinione<br />
è cambiata, tanto che tra noi stranieri fi orentini va di moda il<br />
detto: “Se sopravvivi a Firenze, sopravvivi ov<strong>un</strong>que”.<br />
Lorenzo Salusest<br />
Dapprima l’Obama dei L<strong>un</strong>garni, poi il paladino<br />
del gottino di vino da accompagnare<br />
alla trippa, infi ne l’artefi ce della pedonalizzazione<br />
di piazza Duomo: sono queste,<br />
in rigoroso ordine cronologico, le tre vesti che i mezzi<br />
di com<strong>un</strong>icazione internazionali h<strong>anno</strong> cu<strong>ci</strong>to addosso<br />
a Matteo Renzi. Segno di <strong>un</strong>a riconfermata attenzione<br />
da parte dei media stranieri nei confronti di <strong>un</strong>a delle<br />
<strong>ci</strong>ttà italiane più amate all’estero e del suo primo <strong>ci</strong>ttadino?<br />
Parrebbe di no, se, com’è vero, nel corso del<br />
decennio scorso non sono state molte le occasioni in cui<br />
giornali e televisioni d’<strong>oltre</strong> confi ne si sono interessati<br />
a Leonardo Domeni<strong>ci</strong>. E le rare volte in cui è accaduto<br />
le ragioni sono state clamorose: l’ultima in ordine di<br />
tempo nel dicembre scorso, quando l’allora sindaco si<br />
incatenò davanti alla sede romana del gruppo editoriale<br />
L’Espresso per manifestare contro la copertura data<br />
dal settimanale all’inchiesta su Castello. Ma prima di<br />
allora la politica fi orentina raramente aveva intrigato<br />
(e come dar loro torto) i giornalisti stranieri. Ci voleva<br />
l’ascesa di <strong>un</strong> com<strong>un</strong>icatore come Renzi per cambiare<br />
il corso degli eventi. Proprio mentre nel mondo imperversa<br />
l’Obama-mania, a Firenze si gioca la partita delle<br />
primarie per il candidato a sindaco. Renzi l’outsider<br />
(l’angli<strong>ci</strong>smo è d’obbligo) stravince e conquista le pa-<br />
CYRIELLE<br />
30 anni, Fran<strong>ci</strong>a<br />
“La pensavo<br />
più a misura<br />
d’uomo”<br />
Città dei sogni, dell’arte, della cu<strong>ci</strong>na. Questa l’immagine<br />
di Firenze in Fran<strong>ci</strong>a. Prima di visitarla la prima volta pensavo<br />
fosse più a misura d’uomo, più tranquilla, accogliente,<br />
ma purtroppo non tutto è come mi aspettavo. E’ bella, ma la<br />
pulizia è carente, e il traffi co quello di <strong>un</strong>a metropoli come<br />
Parigi.<br />
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gine del Times. <strong>Il</strong> titolo è impegnativo: “Has Italy’s Left<br />
fo<strong>un</strong>d its own Obama?” (La sinistra italiana ha trovato<br />
il suo Obama?). Renzi viene dipinto come colui che ha<br />
sparigliato le carte, roves<strong>ci</strong>ando le gerarchie e ribaltando<br />
le previsioni, proprio come il neo presidente degli<br />
Usa. E proprio come Obama, ricorda il giornalista, Renzi<br />
manifesta <strong>un</strong>a particolare predilezione per Internet e<br />
Facebook. Un paragone ardito che inorgoglisce l’allora<br />
aspirante sindaco che arriva a mutuare, scherzosamente,<br />
l’obamiano “Yes, we can” in <strong>un</strong> fi orentinissimo “Sì,<br />
si pole”. Passano i mesi, Renzi conquista Palazzo Vecchio,<br />
vi si insedia e attende l’occasione propizia per conquistare<br />
nuovamente l’attenzione dei media stranieri. E<br />
l’occasione p<strong>un</strong>tualmente arriva: a fi ne luglio scoppia la<br />
battaglia del vino e del lampredotto. L’Unione europea<br />
vieta la vendita di vino ai venditori ambulanti (trippai<br />
inclusi), l’Italia si adegua, Renzi de<strong>ci</strong>de di disapplicare<br />
la legge, arrivando persino a promettere disobbedienza<br />
<strong>ci</strong>vile. Immediata ed ampia l’eco sui giornali esteri, con<br />
interi articoli dedicati all’iniziativa del sindaco. Infi ne<br />
la recente pedonalizzazione di piazza Duomo, presentata<br />
a Roma proprio all’asso<strong>ci</strong>azione della stampa estera.<br />
Detto fatto: persino il Tg tedesco propone <strong>un</strong> servizio<br />
sull’evento, con somma soddisfazione dell’amministrazione<br />
fi orentina. I media stranieri riscoprono Firenze,<br />
quindi. Un’attenzione che, tuttavia, sembra dipendere<br />
più dalle doti mediatiche del sindaco che dal ruolo internazionale<br />
della <strong>ci</strong>ttà.<br />
HICHAM<br />
34 anni, Marocco<br />
“<strong>Il</strong> primo<br />
impatto è<br />
positivo”<br />
11<br />
Di<strong>ci</strong> Firenze e di<strong>ci</strong> arte. L’idea che mi ero fatto era di <strong>un</strong>a<br />
<strong>ci</strong>ttà splendida da visitare e bella da vivere. <strong>Il</strong> primo impatto<br />
è stato positivo, ma con il passare del tempo ho notato<br />
che non è così come viene dipinta, ma sporca e trascurata.<br />
Nonostante <strong>ci</strong>ò, quando torno a casa, il giudizio che do di<br />
Firenze è positivo.<br />
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12 Dicembre 2009<br />
REPORTAGE. In attesa della sua partenza, <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha fatto <strong>un</strong> viaggio su <strong>un</strong>o dei convogli della prima linea<br />
Firenze vista dal fi nestrino del tram<br />
Luca Serranò<br />
Tra ritardi e qualche in<strong>ci</strong>dente<br />
di percorso s’avvi<strong>ci</strong>na la partenza<br />
della tramvia fi orentina.<br />
L<strong>un</strong>go la linea <strong>un</strong>o, che collegherà<br />
Scandic<strong>ci</strong> alla stazione di Santa<br />
Maria Novella, fervono così i preparativi<br />
per la tanto agognata inaugurazione.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>, in compagnia del giornalista<br />
tedesco Stefan Goebel (esperto del<br />
settore) e dei tecni<strong>ci</strong> Raffaele Gualdani<br />
e Michele Priore (dirigente dell’uffi <strong>ci</strong>o<br />
tramvia), ha fatto <strong>un</strong> giro in esclusiva<br />
su <strong>un</strong>o dei tram Sirio consegnati dalla<br />
AnsaldoBreda. Una parte del futuro tragitto<br />
del tram, dal deposito del Vingone<br />
in direzione Villa Costanza, per tastare<br />
il polso della più importante opera pubblica<br />
della Firenze moderna. Ciò che<br />
più risalta è senz’altro la silenziosità del<br />
mezzo, <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go torpedone ammobiliato<br />
con gusto <strong>un</strong> po’ naif (i rivestimenti a<br />
pois dei sedili) che fi la via a <strong>ci</strong>nquanta<br />
chilometri orari. L’arredamento è spartano<br />
ma dotato dei comfort necessari a<br />
tutte le esigenze, disabili compresi. Anche<br />
le fermate (14 l<strong>un</strong>go i 7,5 km del<br />
percorso della linea <strong>un</strong>o) rispecchiano il<br />
look “minimale” della tramvia, sorta di<br />
lastre d’asfalto sormontate dal tabellone<br />
degli orari di percorrenza. In proposito,<br />
è bene ricordare che il tragitto Scandic<strong>ci</strong>-Santa<br />
Maria Novella non dovrebbe<br />
durare <strong>oltre</strong> venti minuti, <strong>un</strong>a vera e<br />
propria manna per molti pendolari. In<br />
attesa del via libera uffi <strong>ci</strong>ale, d<strong>un</strong>que, i<br />
17 tram della linea <strong>un</strong>o mordono il freno<br />
e scaldano i motori.<br />
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FERROVIE. Domenica 13 sarà inaugurata la linea veloce Firenze-Bologna: settentrione più “vi<strong>ci</strong>no”<br />
Direzione Nord (nel tempo di <strong>un</strong>a Frec<strong>ci</strong>a)<br />
Per raggi<strong>un</strong>gere il capoluogo emiliano baster<strong>anno</strong> 37 minuti, per Milano <strong>un</strong>’ora e 45,<br />
per arrivare a Torino servirà <strong>un</strong>’ora in meno rispetto a prima. Cresce la rete Tav<br />
nella Penisola, e aumentano le corse di Frec<strong>ci</strong>arossa e Frec<strong>ci</strong>argento<br />
Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />
Firenze-Milano nel tempo<br />
di <strong>un</strong>a partita di cal<strong>ci</strong>o,<br />
intervallo compreso (25<br />
minuti in meno di prima),<br />
Firenze-Bologna in poco più di<br />
mezz’ora (con <strong>un</strong> “risparmio” di 23<br />
minuti di viaggio). E ancora: 2 ore<br />
e 45 minuti per raggi<strong>un</strong>gere Torino<br />
(ben <strong>un</strong>’ora e 6 minuti in meno di<br />
quanto necessario fi nora), due ore<br />
e 3 minuti per Venezia e <strong>un</strong>’ora e<br />
mezzo per Verona. Da domenica<br />
13 dicembre il capoluogo toscano<br />
e i maggiori centri del Nord Italia<br />
diventano più “vi<strong>ci</strong>ni”: sarà infatti<br />
quello il giorno in cui verrà inaugurata<br />
la linea veloce Firenze-Bologna,<br />
giorno in cui sarà compiuto <strong>un</strong><br />
nuovo passo verso il completamento<br />
della rete Alta Velo<strong>ci</strong>tà italiana.<br />
Da allora, per arrivare nel capoluogo<br />
emiliano sar<strong>anno</strong> suffi <strong>ci</strong>enti 37<br />
minuti di viaggio, per approdare in<br />
quello lombardo <strong>un</strong>’ora e 45 minuti,<br />
per <strong>un</strong>a visita alla Mole Antonelliana<br />
meno di 3 ore. Una piccola<br />
grande rivoluzione, forse impensabile<br />
nel 1839, quando iniziò la<br />
storia delle ferrovie in Italia, con<br />
l’apertura della linea Napoli-Porti<strong>ci</strong>,<br />
poco più di sette chilometri ai<br />
piedi del Vesuvio. Anni in cui anche<br />
la Toscana non stava a guardare: nel<br />
marzo del 1844 veniva uffi <strong>ci</strong>almente<br />
inaugurato il primo tratto della<br />
Ferrovia Leopolda, che avrebbe<br />
collegato Firenze, Pisa e Livorno.<br />
Nel 1859, poi, la Toscana era diventata<br />
la terza regione italiana per numero<br />
di ferrovie, <strong>dopo</strong> il Piemonte<br />
e il Lombardo-Veneto, con i suoi<br />
256 chilometri di strada ferrata. Ma<br />
allora spostarsi da <strong>un</strong> centro all’altro<br />
rappresentava <strong>un</strong> vero e proprio<br />
viaggio, da affrontare – spesso – tra<br />
grandi diffi coltà, e forse ness<strong>un</strong>o<br />
avrebbe potuto immaginare che,<br />
150 anni <strong>dopo</strong>, le distanze si sarebbero<br />
tanto accor<strong>ci</strong>ate. Al p<strong>un</strong>to che,<br />
da domenica 13, raggi<strong>un</strong>gere Bologna<br />
da Firenze sarà più veloce che<br />
spostarsi in auto da <strong>un</strong> capo all’altro<br />
della <strong>ci</strong>ttà nelle ore di maggior<br />
traffi co. Certo, la nuova tratta non<br />
sarà l’ideale per coloro che dal fi -<br />
nestrino del treno amano godersi il<br />
paesaggio: dei 78,5 chilometri totali<br />
della linea, infatti, ben 73,8 sar<strong>anno</strong><br />
in galleria. Ma questo poco importerà<br />
a chi, partendo da <strong>un</strong>o dei due<br />
centri, non farà in tempo o quasi ad<br />
accorgersene che si troverà a destinazione.<br />
Tempi più brevi, d<strong>un</strong>que,<br />
ma non solo: è infatti previsto anche<br />
<strong>un</strong> aumento del numero delle corse<br />
di Frec<strong>ci</strong>arossa e Frec<strong>ci</strong>argento.<br />
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spola tra Firenze e Bologna e tra<br />
Firenze e Roma. E ancora, sar<strong>anno</strong><br />
otto le corse giornaliere tra la stazione<br />
di Campo di Marte e Torino,<br />
con fermate nel capoluogo emiliano<br />
e a Milano Porta Garibaldi. E, grazie<br />
al Frec<strong>ci</strong>argento, diventer<strong>anno</strong><br />
più rapidi anche i collegamenti con<br />
<strong>ci</strong>ttà non ancora raggi<strong>un</strong>te dai binari<br />
della rete veloce: Verona diventerà<br />
più “vi<strong>ci</strong>na” di 33 minuti, Venezia<br />
di 37.<br />
FOCUS<br />
13<br />
Otto convogli al giorno<br />
Treni velo<strong>ci</strong> anche<br />
a Campo di Marte<br />
Alta Velo<strong>ci</strong>tà sbarca anche<br />
L’ a Campo di Marte. Sempre<br />
da domenica 13, infatti, la<br />
stazione del quartiere 2 sarà collegata<br />
con otto corse giornaliere<br />
a Torino, passando (e sostando)<br />
da Bologna e Milano Porta Garibaldi.<br />
Se per chi vuol viaggiare<br />
ad alta velo<strong>ci</strong>tà il p<strong>un</strong>to di riferimento<br />
resta d<strong>un</strong>que Santa Maria<br />
Novella, anche dallo scalo di<br />
Campo di Marte – aspettando la<br />
nas<strong>ci</strong>ta della futura stazione Tav<br />
di Firenze – partir<strong>anno</strong> e arriver<strong>anno</strong><br />
i Frec<strong>ci</strong>arossa. “Evento”<br />
per cui la struttura si è preparata<br />
con alc<strong>un</strong>i interventi: l’innalzamento<br />
dei mar<strong>ci</strong>apiedi delle<br />
banchine in cui si fermer<strong>anno</strong><br />
i treni velo<strong>ci</strong> e il rifa<strong>ci</strong>mento di<br />
parte della segnaletica. Nei mesi<br />
scorsi, in<strong>oltre</strong>, nello scalo erano<br />
stati aggi<strong>un</strong>ti alc<strong>un</strong>i ascensori<br />
e sistemati nuovi monitor.<br />
“L’apertura delle nuove linee<br />
ad alta velo<strong>ci</strong>tà recherà benefi <strong>ci</strong><br />
anche al trasporto locale – spiegano<br />
da Ferrovie dello Stato –<br />
sottraendo infatti i Frec<strong>ci</strong>arossa<br />
e i Frec<strong>ci</strong>argento dalle linee convenzionali,<br />
si realizzano le condizioni<br />
perché il traffi co ferroviario<br />
regionale diventi sempre<br />
più regolare e p<strong>un</strong>tuale, e perché<br />
l’offerta possa essere anche potenziata”.<br />
E novità sono in arrivo<br />
anche sul fronte dei biglietti: con<br />
l’entrata in f<strong>un</strong>zione del nuovo<br />
orario, infatti, diventer<strong>anno</strong> tre<br />
le categorie dei titoli di viaggio<br />
che gli utenti potr<strong>anno</strong> acquistate,<br />
divise tra quelle dedicate a<br />
chi può programmare per tempo<br />
i propri spostamenti (e quindi risparmiare)<br />
e quelle per chi invece<br />
ha bisogno di <strong>un</strong>a maggiore<br />
fl essibilità di orario. Anche lo<br />
stesso viaggio a bordo dei Frec<strong>ci</strong>arossa<br />
e dei Frec<strong>ci</strong>argento diventerà,<br />
<strong>oltre</strong> che più rapido, più<br />
“tecnologico”: a bordo, entro<br />
il 2010, i viaggiatori avr<strong>anno</strong> a<br />
disposizione, su alc<strong>un</strong>e tratte, <strong>un</strong><br />
servizio di accesso internet wi-fi<br />
e <strong>un</strong>a piena copertura telefonica,<br />
ed entro il 2011 questi servizi<br />
sar<strong>anno</strong> estesi all’intero percorso<br />
dell’Alta Velo<strong>ci</strong>tà.
14 Dicembre 2009<br />
STRENNE/1. Piccola guida alle sorprese più stravaganti che si possono trovare sotto l’albero<br />
Quando il regalo è matto da legare<br />
Tra i doni più bizzarri che si possono fare (e ricevere) <strong>ci</strong> sono gli<br />
schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary Clinton, gli occhiali con specchietti<br />
retrovisori, ma anche <strong>un</strong>a stella (vera) con tanto di certifi cato di<br />
proprietà e la spedizione di <strong>un</strong> messaggio d’amore su <strong>un</strong> satellite<br />
Lo schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary Clinton<br />
Francesca Puliti<br />
Maglione, cravatta o<br />
soprammobile? Evitare,<br />
evitare nella<br />
maniera più assoluta<br />
se non si vuole alimentare il <strong>ci</strong>rcolo<br />
vizioso dei regali ri<strong>ci</strong>clati. A<br />
<strong>un</strong> patto: non voler poi essere originali<br />
a tutti i costi. Perché anche<br />
il regalo più matto ha <strong>un</strong> prezzo: il<br />
ridicolo. D<strong>un</strong>que meglio evitare di<br />
CURIOSITÀ<br />
I bambini <strong>ci</strong> credono ancora<br />
Babbo Natale?<br />
Esiste, eccome<br />
a slitta di Babbo Natale<br />
Lquest’<strong>anno</strong> si fermerà alle<br />
Maldive per Linda, <strong>un</strong>a bimba<br />
di prima elementare. E qui le<br />
porterà la casa di Hello Kitty.<br />
Buone notizie per chi credeva<br />
che ormai la tv e internet avessero<br />
portato via ai nostri pargoli<br />
la fi du<strong>ci</strong>a in Babbo Natale. Basta<br />
<strong>un</strong> rapido sondaggio nelle<br />
scuole per rendersi conto che<br />
Santa Claus, San Nicola o come<br />
lo vogliamo chiamare, esiste ancora<br />
nell’immaginazione dei più<br />
pic<strong>ci</strong>ni. E non sono pochi quelli<br />
che continuano a difendere la<br />
teoria della sua esistenza fi no<br />
agli ultimi anni delle elementari,<br />
combattendo <strong>un</strong>a strenua battaglia<br />
contro quei miscredenti che<br />
sostengono sia papà con la barba<br />
fi nta. E così ecco che in molti<br />
h<strong>anno</strong> già scritto la famosa letterina,<br />
indirizzata in Lapponia.<br />
“Sempre più breve via via che<br />
passano gli anni - racconta <strong>un</strong>a<br />
mamma – più crescono e meno<br />
sono le cose che desiderano.<br />
H<strong>anno</strong> già tutto”. De<strong>ci</strong>samente<br />
passata di moda la cara vecchia<br />
Barbie, le bambine sgranano<br />
certi occhi appena le nomini da<br />
farti sentire <strong>un</strong> animale preistorico.<br />
Adesso v<strong>anno</strong> le Winx, e<br />
il grande ritorno di quest’<strong>anno</strong><br />
ha il volto rotondo dei Pa<strong>ci</strong>occhini,<br />
così come sono tornate<br />
le carte da gioco (di ruolo, non<br />
da briscola: chi ha <strong>un</strong> fi glio non<br />
<strong>ci</strong> aveva pensato nemmeno per<br />
<strong>un</strong> istante), aggiornate e possibilmente<br />
di origine giapponese.<br />
Tengono banco le consolle con<br />
annessi giochi virtuali, mentre i<br />
giocattoli veri e propri sembrano<br />
diventati roba da collezionisti. Si<br />
sa, i bambini di oggi sono “nativi<br />
digitali”, irrimediabilmente<br />
attratti dalla tecnologia. E così<br />
c’è chi inserisce nella lista la<br />
macchina fotografi ca e l’I-pod.<br />
Ma tranquilli, tutti, ma proprio<br />
tutti, sognano che Babbo Natale<br />
porti loro <strong>un</strong> pacco grande di<br />
adesivi colorati, quelli morbidi<br />
e in rilievo. La fantasia è salva.<br />
E anche il portafogli dei genitori<br />
può sopravvivere. /F.P.<br />
merry christmas<br />
omaggiare il capouffi <strong>ci</strong>o con <strong>un</strong>o<br />
schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary<br />
Clinton anche se sappiamo che va<br />
matto per la frutta secca. Se però<br />
abbiamo <strong>un</strong> alto livello di confi -<br />
denza, qualche pensierino scherzoso<br />
ce lo pos<strong>siamo</strong> anche concedere.<br />
Ad esempio per l’amica che non fa<br />
mistero di essere <strong>un</strong>a fan sfegatata<br />
di Jessica Fletcher o di voler aprire<br />
<strong>un</strong>’agenzia investigativa, ecco gli<br />
occhiali con specchietti retrovisori<br />
incorporati. Un po’ fuori stagione<br />
forse, ma vuoi mettere il gusto di<br />
tenere la situazione sotto controllo<br />
a 360°? Per l’amico che non<br />
si stacca mai dal cellulare, quasi<br />
fosse <strong>un</strong> prol<strong>un</strong>gamento del suo<br />
corpo, l’ideale è il brac<strong>ci</strong>aletto con<br />
vibrazione incorporata, che avvisa<br />
quando arriva <strong>un</strong>a chiamata o <strong>un</strong><br />
Sms. Per non perdersi <strong>un</strong>o squillo<br />
nemmeno in mezzo al party di capod<strong>anno</strong><br />
o alle urla dei nipotini in<br />
festa sotto l’albero. Sempre della<br />
serie “mai spento”, c’è il caricabatterie<br />
fotovoltaico, adatto a ogni<br />
cellulare e impreziosito da <strong>un</strong> certo<br />
fas<strong>ci</strong>no da green economy. Chi<br />
invece volesse abbandonare i soliti<br />
doni “terra-terra”, può lan<strong>ci</strong>arsi<br />
nell’acquisto di <strong>un</strong>a stella, ormai<br />
di gran moda. Forse anche troppo.<br />
Meno male che la merce abbonda,<br />
tant’è vero che comprarsi <strong>un</strong><br />
p<strong>un</strong>tino luminoso nel <strong>ci</strong>elo costa<br />
meno di <strong>un</strong> banale telefonino. Se<br />
si supera <strong>un</strong> certo <strong>ci</strong>nismo, si può<br />
anche far bella fi gura spendendo<br />
il giusto. Sperando che il destinatario<br />
poi non <strong>ci</strong> preghi di accompagnarlo<br />
all’Osservatorio a vedere<br />
il suo astro, in <strong>un</strong>a gelida notte tra<br />
Santo Stefano e la Befana. L’ultima<br />
moda, per rimanere tre metri<br />
sopra il <strong>ci</strong>elo, come ormai re<strong>ci</strong>tano<br />
muri, ponti e mar<strong>ci</strong>apiedi, è quella<br />
di spedire il nome dell’amato su <strong>un</strong><br />
satellite. Rimarrà lì per sempre, a<br />
cullarsi nell’<strong>un</strong>iverso, conquistandosi<br />
anche in questo modo <strong>un</strong>a fettina<br />
di spazio siderale. E chissà, <strong>un</strong><br />
giorno qualche forma d’intelligenza<br />
superiore potrebbe intercettarlo,<br />
o potrebbero recuperarlo i posteri.<br />
Basta compilare <strong>un</strong> moduletto online<br />
e aspettare la conferma via<br />
mail. Se scegliete il sito giusto il<br />
vostro amico/partner potrà appendere<br />
in camera addirittura l’attestato<br />
della Nasa. Una strenna ancor<br />
più appetibile in quanto, udite<br />
udite, non costa niente. Pare che il<br />
<strong>ci</strong>elo sia l’ultima frontiera in fatto<br />
di doni, rifl ettete<strong>ci</strong>: c’è addirittura<br />
chi regala <strong>un</strong> soggiorno all-inclusive<br />
su <strong>un</strong>a base spaziale già in<br />
fase di progettazione. Al modico<br />
costo di 3 milioni di euro per tre<br />
notti. Ma nel prezzo è compreso <strong>un</strong><br />
corso intensivo di 8 settimane su<br />
<strong>un</strong>’isola tropicale, per prepararsi<br />
(al lusso?) ai disagi provocati dalla<br />
mancanza di gravità. La lista delle<br />
prenotazioni però ha già superato<br />
le due centinaia. Meglio rimanere<br />
coi piedi per terra e ripiegare sullo<br />
schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong>.
merry christmas<br />
STRENNE/2. A spasso tra le bancarelle natalizie, alla ricerca di cadeaux e leccornie<br />
Se il pacchetto lo confeziono al mercato<br />
Barbara Biondi<br />
profumata di zenzero<br />
e castagne. Le<br />
strade addobbate e le<br />
L’aria<br />
lu<strong>ci</strong> che lampeggiano<br />
da balconi e fi nestre accese. Natale<br />
non è solo regali e ricche abbuffate,<br />
è soprattutto atmosfera. E cosa c’è<br />
di meglio di <strong>un</strong> mercatino a tema<br />
per immergersi in quell’aria ovattata<br />
e rassicurante? Firenze da questo<br />
p<strong>un</strong>to di vista è ben attrezzata e comin<strong>ci</strong>a<br />
ad allestire piccoli e grandi<br />
eventi fi n dall’inizio di dicembre. <strong>Il</strong><br />
più celebre di tutti è sicuramente il<br />
mercato di Heidelberg, <strong>ci</strong>ttà tedesca<br />
che trapianta le sue bancarelle in<br />
piazza Santa Croce per venti giorni,<br />
che da qualche <strong>anno</strong> a questa parte<br />
è diventata <strong>un</strong>a tradizione anche da<br />
queste parti. L’app<strong>un</strong>tamento tutti<br />
i giorni fi no al 17 dicembre, con i<br />
prodotti tipi<strong>ci</strong> d’oltralpe: dai crauti<br />
al vin brulè fi no ai biscotti alle spezie<br />
e qualche idea per i regalini da<br />
mettere sotto l’abete. Tra gli altri app<strong>un</strong>tamenti<br />
da segnare in calendario<br />
<strong>ci</strong> sono anche “Florence Noel”, vera<br />
e propria mostra mercato a tema<br />
(fi no al 13 dicembre) che trasforma<br />
per die<strong>ci</strong> giorni la stazione Leopolda<br />
nel quartier generale di Babbo Natale,<br />
dove gli adulti potr<strong>anno</strong> dedicarsi<br />
all’acquisto di addobbi, decori<br />
e oggettistica <strong>oltre</strong> a <strong>ci</strong>occolata, biscotti<br />
e spe<strong>ci</strong>alità gastronomiche da<br />
assaggiare in compagnia di ami<strong>ci</strong> e<br />
parenti durante i festeggiamenti della<br />
vigilia. Ai bambini, Florence Noel<br />
riserva <strong>un</strong>’area spe<strong>ci</strong>ale dove, per<br />
l’occasione, viene allestita la casa<br />
di Babbo Natale; poco più in là il<br />
p<strong>un</strong>to spedizione, dove a imbucare le<br />
letterine <strong>ci</strong> penser<strong>anno</strong> <strong>un</strong> nugolo di<br />
elfi instancabili. Altro evento da non<br />
dimenticare è il mercato organizzato<br />
al Saschall tutti gli anni dalla sezione<br />
femminile della Croce Rossa di<br />
Firenze. Quest’<strong>anno</strong> rimarrà aperto<br />
dall’11 al 13 e il ricavato verrà come<br />
di consueto devoluto alle famiglie bisognose<br />
del territorio fi orentino. E se<br />
tutti organizzano il loro mercatino ad<br />
hoc, anche piazza Santo Spirito non<br />
se lo fa mancare. Solo per la giorna-<br />
Da quello tedesco di Santa Croce<br />
all’app<strong>un</strong>tamento con la benefi cenza al<br />
Saschall, fi no agli stand di piazza Santo Spirito<br />
e alla casa di Babbo Natale alla Leopolda<br />
<strong>Il</strong> regalo ai tempi<br />
della crisi<br />
Non è UN problema, è IL pro- pacchettino da mettere sotto<br />
blema. C’è chi <strong>ci</strong> comin<strong>ci</strong>a a l’albero allo scadere del tempo.<br />
pensar<strong>ci</strong> <strong>un</strong> mese prima e chi Penso, ad esempio, alla delizio-<br />
li sceglie all’ultimo momento, sa idea della Manu, <strong>un</strong>’amica di<br />
affidandosi spesso ai gusti di mia sorella che la scorsa vigilia,<br />
commesse stanche e iras<strong>ci</strong>bili, ha de<strong>ci</strong>so a tavolino di fare re-<br />
che non vedono l’ora di chiudegali all’insegna dell’austerity.<br />
re bottega e andare a addenta- Ogn<strong>un</strong>a delle die<strong>ci</strong> amiche<br />
re la prima tartina che si trova- convocate come di consueto<br />
no davanti agli occhi. C’è chi ha allo scambio dei doni ha por-<br />
“tutto” e chi è di “gusti diffi<strong>ci</strong>li”. tato con sé altrettanti oggetti,<br />
C’è chi si immedesima poco nel recuperati in casa, che sono<br />
destinatario del presente e chi stati mischiati in <strong>un</strong> cesto insie-<br />
si fa <strong>un</strong>’idea sbagliata dei gusti me a tutti gli altri. Dal mucchio<br />
che sta tentando di interpreta- ogn<strong>un</strong>a pescava a turno i prore.<br />
Ma i regali più originali, se pri pacchettini, come merce di<br />
si f<strong>anno</strong> con cura, possono es- scambio. Una sorta di roulette<br />
sere anche oggetti ri<strong>ci</strong>clati. Se russa natalizia, dove al posto<br />
si ri<strong>ci</strong>cla seguendo <strong>un</strong>a tecnica dei proiettili c’erano borsette<br />
empirica si scopre che esisto- ricamate all’<strong>un</strong><strong>ci</strong>netto, cd di<br />
no modi fuori dal com<strong>un</strong>e di qualche sconos<strong>ci</strong>uto artista<br />
riutilizzare presenti las<strong>ci</strong>ati per del Tagikistan, s<strong>ci</strong>arpine mul-<br />
anni nel cassetto. Un pensiero ticolor e qualche orecchino<br />
dimenticato può trasformarsi vintage. La cosa peggiore che<br />
così in <strong>un</strong>a soluzione economi- può succedere è che si debba<br />
ca, apprezzata e che soprattut- tornare a casa con die<strong>ci</strong> oggetto<br />
salva dall’esaurimento nerti ugualmente inutili a cui, tra<br />
voso chi si trova nella terribile 365 giorni, si cercherà di trova-<br />
situazione di dover trovare <strong>un</strong> re <strong>un</strong>a nuova casa.<br />
ta del 20 dicembre, la piazzetta sarà<br />
animata dalla “Fierucola di Natale”,<br />
che dalle 10 alle 19 offrirà prodotti<br />
biologi<strong>ci</strong> e pensierini originali, quasi<br />
tutti fatti a mano da artigiani del<br />
comprensorio fi orentino. Per chi<br />
poi, <strong>oltre</strong> ai mercatini, non riesce a<br />
rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>are a tutti quegli eventi che<br />
contribuiscono a rendere il Natale<br />
<strong>un</strong>a festa spe<strong>ci</strong>ale, ecco <strong>un</strong> piccolo<br />
promemoria delle cose da non perdere<br />
per ness<strong>un</strong>a ragione. Innanzitutto<br />
l’augurio di Babbo Natale ai fi orentini<br />
e ai visitatori di passaggio, che la<br />
sera della vigilia salirà in barca - tra<br />
ponte san Niccolò e ponte alle Grazie<br />
- per <strong>un</strong> saluto ben augurante rivolto<br />
a tutti i passanti. Più seriosi ma<br />
15<br />
sempre molto suggestivi, gli eventi<br />
musicali legati a doppio fi lo con le<br />
festività. A partire dal concerto in<br />
programma al Teatro Verdi, dove il<br />
24 il maestro Frans Brüggen dirigerà<br />
la Grande messa di Mozart, mentre<br />
il giorno <strong>dopo</strong>, la chiesa anglicana di<br />
Saint Mark, in via Maggio, ospiterà<br />
<strong>un</strong> concerto a tema.<br />
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16 Dicembre 2009<br />
CONTI IN TASCA/1. Quest’<strong>anno</strong> sar<strong>anno</strong> molti i fiorentini costretti all’austerity dalla crisi<br />
<strong>Il</strong> Natale diffi <strong>ci</strong>le dei cassintegrati<br />
Aumenta il ricorso agli<br />
ammortizzatori, e sono<br />
tante le famiglie che si<br />
ritrovano con <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico<br />
reddito e che devono<br />
chiedere aiuto ai nonni<br />
di casa, “salve” solo<br />
grazie alle loro pensioni<br />
Luca Serranò<br />
Con i morsi della crisi sulla pelle, i lavoratori<br />
fi orentini s’apprestano a vivere<br />
<strong>un</strong> Natale sottotono. <strong>Il</strong> ricorso<br />
alla cassa integrazione ordinaria e<br />
straordinaria sta infatti aumentando a ritmo sostenuto,<br />
obbligando tante persone a trascorrere<br />
le feste tra sacrifi <strong>ci</strong> e ristrettezze. Calcolando<br />
che per legge l’ammontare di questi ammortizzatori<br />
so<strong>ci</strong>ali non può superare gli 800 euro al<br />
mese (con poche eccezioni), ben si comprende<br />
come per migliaia di famiglie, quest’<strong>anno</strong>, i<br />
regali siano l’ultima preoccupazione. Chi può<br />
permettersi <strong>un</strong> paio di scarpe da 200 euro?<br />
Chi può comprare <strong>un</strong> televisore nuovo o con-<br />
cedersi <strong>un</strong>a vacanza sulla neve? Semmai qualche<br />
dono improvvisato con <strong>un</strong> po’ di fantasia,<br />
solitamente oggetti che abbiano <strong>un</strong>a concreta<br />
utilità per chi li riceve. Per il resto, molti di<br />
questi lavoratori non possono che concentrarsi<br />
sulle necessità di tutti i giorni, su quelle spese<br />
indispensabili (affi tto, mutuo, bollette, vestiti)<br />
per <strong>un</strong>’ esistenza dignitosa. Con <strong>un</strong> salario che<br />
mediamente os<strong>ci</strong>lla sopra e sotto i 1000 euro<br />
e la contrazione di tredicesima e quattordicesima,<br />
in<strong>oltre</strong>, le famiglie mono reddito devono<br />
aggrapparsi soprattutto ai pensionati: a nonni<br />
e nonne, che negli ultimi due anni st<strong>anno</strong> in<br />
qualche modo arginando la crisi del sistema.<br />
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Le <strong>ci</strong>fre, d’altra parte, parlano chiaro. Chi prima<br />
guadagnava 1500 euro e adesso si ritrova<br />
in cassa integrazione per tre settimane al mese,<br />
per esempio, resta con non più di 900. Lo spettro<br />
della povertà si agita d<strong>un</strong>que nelle case dei<br />
lavoratori in diffi coltà, preoccupati ovviamente<br />
anche del proprio futuro in azienda. Quali prospettive<br />
possono dare le imprese che ricorrono<br />
agli ammortizzatori so<strong>ci</strong>ali? Nella speranza che<br />
la ripresa ann<strong>un</strong><strong>ci</strong>ata dal governo nazionale si<br />
materializzi al più presto, molti addetti ai lavori<br />
invocano non solo il rifi nanziamento degli<br />
strumenti di tutela, ma <strong>un</strong>a <strong>un</strong>a vera e propria<br />
svolta nella politica economica nazionale, a<br />
comin<strong>ci</strong>are dalla formazione e dall’innovazione<br />
tecnologica nei settori più in diffi coltà.<br />
Di certo c’è che il ricorso agli ammortizzatori<br />
so<strong>ci</strong>ali, nelle loro varie declinazioni, non può<br />
essere l’<strong>un</strong>ica ricetta contro la crisi dei mercati.<br />
La cassa integrazione è infatti <strong>un</strong>’esperienza<br />
dolorosa, perché alla componente economica<br />
(l’80 per cento della retribuzione che sarebbe<br />
spettata per le ore di lavoro non prestate) si accompagna<br />
spesso il disagio psicologico di chi<br />
vede stravolta la propria vita quotidiana. I giorni<br />
di festa, che l’iconografi a nazional popolare<br />
incorni<strong>ci</strong>a in <strong>un</strong> trionfo di sentimenti familiari,<br />
possono anche peggiorare le cose. New deal o<br />
meno, <strong>un</strong> intervento radicale pare d<strong>un</strong>que necessario.<br />
Altrimenti anche il prossimo Natale<br />
si trasformerà in <strong>un</strong>a mesta corsa al risparmio,<br />
con le pubbli<strong>ci</strong>tà della televisione a fare da stridente<br />
contrapp<strong>un</strong>to.<br />
La Giusta<br />
soluzione per<br />
il lavoro che<br />
stai cercando<br />
L’INTERVISTA<br />
economia<br />
Parla <strong>un</strong> dipendente della Seves<br />
“Ma quali regali,<br />
i problemi sono altri”<br />
a quali regali, qui è già tanto<br />
“Mse arriviamo a fi ne mese”.<br />
Maurizio Quintiliani ha 53 anni ed è<br />
<strong>un</strong>o dei tre addetti alla manutenzione<br />
elettrica della Seves, la fabbrica di<br />
via Reginaldo Giuliani famosa per la<br />
costruzione di mattoni in vetro. Nonostante<br />
<strong>un</strong>’indiscussa leadership nel<br />
settore, l’azienda ha comin<strong>ci</strong>ato mesi<br />
fa a ridimensionare lo stabilimento<br />
di Castello, facendo poi ricorso alla<br />
cassa integrazione per <strong>oltre</strong> la metà<br />
dei dipendenti. “Guadagnavo 1600<br />
euro al mese e ora quando va bene<br />
arrivo a novecento - racconta Quintiliani,<br />
ventitré anni di “servizio” alla<br />
Seves - Con questo stipendio cambia<br />
tutto, anche la spesa al supermercato.<br />
E’ solo grazie a quel poco di tredicesima<br />
che mi spetta che farò qualche<br />
regalo”. “Di certo – conclude- sar<strong>anno</strong><br />
cose di <strong>un</strong>a qualche utilità, il<br />
tempo degli acquisti fa<strong>ci</strong>li è passato<br />
già da <strong>un</strong> pezzo”. Natale, così, per<br />
molti lavoratori della fabbrica di Castello,<br />
sarà <strong>un</strong> momento di quiete tra<br />
<strong>un</strong>a pausa e l’altra, la continuazione<br />
solo <strong>un</strong> po’ più allegra di <strong>un</strong> periodo<br />
di forzato riposo. “Fa rabbia perché<br />
la nostra è <strong>un</strong>’azienda sana - spiega<br />
- non si capisce come si sia potuti arrivare<br />
a tutto questo. E pensare che <strong>ci</strong><br />
sono colleghi che se la passano peggio<br />
di me, gente che scompare dalla<br />
fabbrica per mesi interi e che poi riappare<br />
all’improvviso”. Diffi <strong>ci</strong>le andare<br />
avanti tra turni e rotazioni, come<br />
appesi ad <strong>un</strong>a immaginaria e spietata<br />
ruota della fort<strong>un</strong>a: “Mi dispiace per<br />
quei ragazzi che da <strong>un</strong> giorno all’altro<br />
si ritrovano <strong>senza</strong> più certezze, ne<br />
conosco tanti con <strong>un</strong>a famiglia a carico<br />
e <strong>un</strong> mutuo da pagare”. Che almeno<br />
il loro Natale scorra via sereno, in<br />
attesa di tempi migliori. /L.S.<br />
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economia<br />
CONTI IN TASCA/2. Molte categorie professionali sono costrette a rimanere operative anche durante le festività<br />
Quelli che le feste le passano al lavoro<br />
Medi<strong>ci</strong>, cuochi, forze dell’ordine ma anche aspiranti Santa Claus<br />
e impacchettatori di doni: le persone che in questo periodo non<br />
v<strong>anno</strong> in ferie sono tante. C’è chi lo sceglie e chi è obbligato<br />
Simele Kruklidis<br />
Se è vero che il tran tran della <strong>ci</strong>ttà non conosce<br />
feste, Natale e Capod<strong>anno</strong> di certo<br />
non f<strong>anno</strong> eccezione. Mentre infatti la gran<br />
parte dei fi orentini si dedica con passione a<br />
cotechino, panettone e spumante, c’è sempre chi, per<br />
contro, deve mantenere in f<strong>un</strong>zione servizi e attività.<br />
Dagli ospedali alle discoteche, dai ristoranti ai negozi,<br />
l’andirivieni <strong>ci</strong>ttadino non si ferma mai, neppure<br />
per brindare. E’ questa la dura realtà dei lavoratori<br />
stakanovisti (forzati e non), quelli che, sempre più<br />
spesso oramai, le feste le vedono solo con il c<strong>anno</strong>cchiale.<br />
Per inquadrarli meglio però, andrebbero divisi<br />
in due categorie: i “furbi” ed i “costretti”. I primi<br />
rappresentano quella cerchia di persone che sceglie<br />
di restare a lavoro durante le feste per godersi le ferie<br />
in altri periodi dell’<strong>anno</strong>, magari risparmiando<br />
su possibili vacanze bianche o escursioni in montagna.<br />
I secondi, <strong>senza</strong> dubbio più sfort<strong>un</strong>ati, sono<br />
invece quelli che devono lavorare anche quando<br />
preferirebbero starsene a casa. La lista è l<strong>un</strong>ga: medi<strong>ci</strong>,<br />
farma<strong>ci</strong>sti, operatori sanitari, forze dell’ordine,<br />
autisti pubbli<strong>ci</strong>, ma anche cuochi, camerieri, baristi<br />
e dipendenti delle sale <strong>ci</strong>nematografi che. Forse non<br />
sar<strong>anno</strong> tutti contenti, ma è pur vero che il tornaconto<br />
economico non è trascurabile. In alc<strong>un</strong>i casi<br />
è anzi chiaro che restare a lavoro durante le feste<br />
natalizie diventa questione di affari. Ed ecco che qui<br />
compare <strong>un</strong>a nuova interessante categoria: quella dei<br />
“l<strong>un</strong>gimiranti”, coloro che vogliono lavorare a Natale<br />
e Capod<strong>anno</strong> per guadagnare di più. Già, perché<br />
in questo periodo i profi tti in certi settori sono <strong>ci</strong>rca<br />
il doppio rispetto al normale e le opport<strong>un</strong>ità di trovare<br />
impieghi part time e redditizi si moltiplicano.<br />
Moltissimi negozi nell’ambito del franchising, per<br />
esempio, cercano nuovo personale per i giorni festivi,<br />
così come accade negli alberghi del centro e nei<br />
ristoranti, <strong>senza</strong> poi contare la necessità di sostituire<br />
chi per <strong>un</strong> po’ se n’è andato in vacanza. Ma al di<br />
là delle solite occasioni lavorative più o meno note,<br />
<strong>ci</strong> sono anche altre fi gure professionali spesso sottovalutate:<br />
tra le più richieste troviamo baby sitter,<br />
animatori, guardarobieri, maghi, cuochi a domi<strong>ci</strong>lio,<br />
impacchettatori di regali, vetrinisti spe<strong>ci</strong>alizzati in<br />
decorazioni e persino babbi natali e befane destinati<br />
Numerosi negozi, alberghi e<br />
ristoranti cercano personale<br />
proprio per questi giorni<br />
per lo più ai centri commer<strong>ci</strong>ali. In tempi di crisi,<br />
com’è normale che sia, si fa questo ed altro. Non<br />
solo giovani, ma anche persone più mature possono<br />
lan<strong>ci</strong>arsi nell’avventura, a patto di dimenticare la<br />
cara vecchia vigilia e il crepitio dei fuochi di fi ne<br />
<strong>anno</strong>. E se il Natale a qualc<strong>un</strong>o regalerà <strong>un</strong> nuovo<br />
contratto, chissà che sotto l’albero <strong>un</strong> lavoratore<br />
stanco non trovi in dono anche <strong>un</strong> po’ di ferie.<br />
17<br />
1065399
18 Dicembre 2009<br />
L’INTERVISTA. L’assessore Stefania Saccardi illustra il Servizio Volontario Europeo<br />
“Un’occasione per vivere altre culture”<br />
Corrado Leonardi L’adesione al programma SVE nasce<br />
dall’esigenza di offrire alla <strong>ci</strong>tta-<br />
Si chiama Servizio Volontario<br />
Europeo, ed è <strong>un</strong> progetto della<br />
Commissione Europea, Direzione<br />
Generale Educazione e Cultura,<br />
dal nome Programma Gioventù in Azione.<br />
L’obiettivo è quello di sviluppare la solidarietà<br />
e di promuovere la tolleranza fra<br />
i giovani, in primo luogo per rafforzare<br />
la coesione so<strong>ci</strong>ale nell’Unione Europea.<br />
Possono parte<strong>ci</strong>pare ragazze e ragazzi dai<br />
18 ai 30 anni residenti in <strong>un</strong>o dei Paesi<br />
dell’UE, che h<strong>anno</strong> la possibilità di svolgere<br />
<strong>un</strong>’attività di volontariato a tempo<br />
pieno, per <strong>un</strong> periodo tra 2 mesi e 12 mesi,<br />
in <strong>un</strong>o dei 27 paesi membri dell’Unione<br />
Europea, nei quattro Paesi aderenti al programma<br />
(Islanda, Norvegia, Liechtenstein<br />
e Turchia) o nei paesi partner. <strong>Il</strong> Com<strong>un</strong>e<br />
di Firenze, da <strong>ci</strong>rca <strong>un</strong> <strong>anno</strong> e mezzo, ha<br />
ricevuto l’accreditamento come organizzazione<br />
di invio, accoglienza e coordinamento<br />
per questo servizio. <strong>Il</strong> perché di<br />
questa scelta lo spiega l’assessore Stefania<br />
Saccardi.<br />
Assessore, perché la scelta dei volontari europei?<br />
Firenze è <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà abituata alla pre<strong>senza</strong> di<br />
stranieri che vi transitano o vi soggiornano<br />
per motivi di studio o turismo. Da qualche<br />
<strong>anno</strong> anche l’immigrazione extraeuropea per<br />
motivi lavorativi è molto aumentata. Spesso<br />
però queste realtà vengono vissute con estraneità,<br />
considerandole distanti dal proprio quotidiano<br />
e dalla propria cultura. Anche la percezione<br />
della <strong>ci</strong>ttadinanza europea è spesso<br />
poco concreta e carente di esperienza diretta.<br />
Stefania Saccardi<br />
dinanza <strong>un</strong>’occasione per vivere in<br />
modo diverso la pre<strong>senza</strong> di persone<br />
provenienti da altre culture, per<br />
andare al di là dello stereotipo del<br />
turista, dello studente o del lavoratore<br />
migrante, che rimangono delle<br />
presenze vaghe con le quali non si<br />
h<strong>anno</strong> contatti diretti se non superfi<br />
<strong>ci</strong>ali.<br />
Stiamo parlando quindi di interculturalità…<br />
Grazie alla pre<strong>senza</strong> di giovani volontari<br />
europei impegnati in servizi<br />
che h<strong>anno</strong> <strong>un</strong> forte contatto con la<br />
<strong>ci</strong>ttadinanza di tutte le fasce di età<br />
(bambini ed adulti delle biblioteche,<br />
giovani dei centri di aggregazione<br />
disseminati sul territorio, anziani<br />
della palestra informatica), si intende<br />
attivare <strong>un</strong>o scambio interculturale<br />
che possa favorire la familiarizzazione<br />
alle diverse culture europee<br />
e l’apertura a quelle extraeuropee,<br />
che possa costituire occasione di<br />
apprendimento e far vivere al più<br />
ampio pubblico possibile <strong>un</strong>’espe-<br />
Obiettivo del progetto è quello di sviluppare la solidarietà<br />
e di promuovere la tolleranza. Attualmente a Firenze<br />
sono in servizio sei giovani provenienti da Turchia,<br />
Norvegia, Germania, Ungheria e Portogallo.<br />
“Per i <strong>ci</strong>ttadini l’opport<strong>un</strong>ità di apertura e apprendimento”<br />
n aiuto alle famiglie nella ricerca<br />
Ue nella “gestione” delle badanti.<br />
È quanto fornirà Saf - “Sostegno<br />
anziani fragili” - il nuovo progetto<br />
di Co&So Firenze nato per aiutare le<br />
famiglie a trovare e a gestire le badanti,<br />
in partenza in tutta la provin<strong>ci</strong>a di<br />
Firenze, che prevede la selezione, la<br />
formazione, l’inserimento familiare<br />
della badante e la gestione amministrativa<br />
del contratto. Un progetto,<br />
insomma, che vuole garantire <strong>un</strong> servizio<br />
qualificato a garanzia dell’assistito<br />
e della sua famiglia, ma anche<br />
dell’assistente familiare. In pratica<br />
f<strong>un</strong>ziona così: <strong>dopo</strong> la selezione delle<br />
badanti, viene attivato <strong>un</strong> processo di<br />
formazione delle assistenti familiari<br />
con <strong>un</strong> corso di formazione di base<br />
(40-60 ore) che verterà sui fondamenti<br />
della professione, sulla cura quotidiana<br />
e sull’organizzazione delle attività<br />
domestiche. Dopo il corso, Saf<br />
prevede l’ass<strong>un</strong>zione regolare della<br />
persona (grazie alla collaborazione<br />
con l’agenzia per il lavoro Lavoro.<br />
doc) che per competenze, disponibilità<br />
di tempo e mansioni risponderà al<br />
meglio alle esigenze della famiglia.<br />
Durante il periodo d’inserimento, è<br />
previsto <strong>un</strong> monitoraggio costante<br />
della qualità degli interventi e della<br />
relazione tra assistente e assistito.<br />
In<strong>oltre</strong> verrà garantito il sostegno<br />
so<strong>ci</strong>età<br />
rienza interculturale. In parole più<br />
sempli<strong>ci</strong> questi volontari portano<br />
non soltanto la loro cultura ma, in<br />
senso più spe<strong>ci</strong>fi co il loro stile di<br />
vita, il loro modo di vivere e affrontare<br />
la vita ed i suoi problemi: perché<br />
non dovremmo assimilare <strong>un</strong>a<br />
parte di queste loro spe<strong>ci</strong>fi <strong>ci</strong>tà?<br />
Quanti sono i ragazzi e da dove<br />
provengono?<br />
Abbiamo attualmente in servizio sei<br />
giovani; due provengono dalla Turchia,<br />
<strong>un</strong>a dalla Norvegia, <strong>un</strong>a dalla<br />
Germania, <strong>un</strong>a dall’Ungheria e<br />
<strong>un</strong>o dal Portogallo. Per il prossimo<br />
<strong>anno</strong>, stiamo parlando di febbraio,<br />
arriver<strong>anno</strong> invece otto giovani, di<br />
cui tre provenienti da Spagna, Portogallo<br />
e Fran<strong>ci</strong>a; gli altri da paesi<br />
dell’est europeo e in particolare dai<br />
paesi del Baltico. Quindi come si<br />
vede provenienti quasi tutti da paesi<br />
non rappresentati quest’<strong>anno</strong>; la<br />
scelta è proprio quella di estendere<br />
la dimensione interculturale cui prima<br />
facevo riferimento.<br />
E noi cosa diamo a loro?<br />
A parte il fatto che anche loro assimiler<strong>anno</strong><br />
<strong>un</strong>a parte della nostra<br />
cultura, il nostro intento è quello di<br />
fornire loro capa<strong>ci</strong>tà e competenze<br />
che domani siano per loro spendibili<br />
nel mondo del lavoro. Come dire…<br />
ogn<strong>un</strong>o di loro arriva qui da noi con<br />
<strong>un</strong> bagaglio di esperienze, ogn<strong>un</strong>o<br />
con <strong>un</strong>a “cassetta degli attrezzi” più<br />
o meno fornita; ecco, noi gli forniamo<br />
nuovi attrezzi da inserire nella<br />
loro cassetta per il loro futuro.<br />
ANZIANI. <strong>Il</strong> nuovo progetto di Co&So Firenze<br />
La badante? La trova “Saf”<br />
psicologico per tutelare la dignità e la<br />
qualità della vita dell’assistito e della<br />
sua famiglia, <strong>oltre</strong> a <strong>un</strong>a consulenza<br />
per contributi, agevolazioni e pratiche<br />
amministrative. Per chi ne avesse bisogno<br />
è poi prevista anche l’assistenza<br />
sanitaria domi<strong>ci</strong>liare in accordi con<br />
il medico di base. Infine, il progetto<br />
prevede la pre<strong>senza</strong> di <strong>un</strong> tutor esperto<br />
a disposizione della famiglia, per<br />
risolvere possibili imprevisti e rispondere<br />
alla richiesta di eventuali servizi<br />
aggi<strong>un</strong>tivi. Per informazioni su p<strong>un</strong>ti<br />
informativi e tariffe, è possibile contattare<br />
il numero verde 800.773522,<br />
visitare il sito internet www.sostegnoanziani.it<br />
o inviare <strong>un</strong>a mail a info@<br />
sostegnoanziani.it.<br />
/I.G.
A FIRENZE LA V GIORNATA MONDIALE<br />
PER LA LOTTA ALL’ICTUS CEREBRALE.<br />
DAL PRIMO NOVEMBRE ATTIVO<br />
IL CENTRO ASCOLTO<br />
DI ALICE A MONTEDOMINI<br />
Dallo “Yes we can” di Barack Obama a “Stroke - What<br />
can I do?”. La lotta all’Ictus passa attraverso questo<br />
slogan anche in Italia e in Toscana; la frase – in italiano<br />
“Ictus - Cosa posso fare?” – è stata scelta per far sì che a<br />
tutti i livelli si sviluppi <strong>un</strong>a consapevolezza della portata<br />
di questo male, così diffuso e grave, prevenibile grazie<br />
a sempli<strong>ci</strong> accorgimenti, e curabile grazie ai grandi progressi<br />
della s<strong>ci</strong>enza medica degli ultimi anni.<br />
Mercoledì 28 ottobre, a Firenze era in programma la<br />
Quinta Giornata Mondiale per la Lotta all’Ictus Cerebrale,<br />
con <strong>un</strong> incontro presso la sede del Cesvot in via<br />
Ricasoli 9, a Firenze.<br />
“Si è trattato di <strong>un</strong> momento fondamentale – spiegano<br />
i promotori dell’iniziativa – individuato, a livello<br />
mondiale, per solle<strong>ci</strong>tare le singole persone, i gruppi e i<br />
governi a mettere in atto iniziative che contrastino l’ictus,<br />
sia individualmente che collettivamente: dal medico<br />
all’impiegato, dalla casalinga al manager, dal sindacato<br />
al governo, <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>o nel proprio ambito di attività, può<br />
fare qualcosa di utile per contrastare l’ictus”.<br />
Un precoce riconos<strong>ci</strong>mento dei soggetti a rischio (ipertesi,<br />
diabeti<strong>ci</strong>, obesi, fumatori, etc. ) ed <strong>un</strong> rigoroso e<br />
continuo controllo dei fattori che espongono al rischio<br />
di ictus permettono infatti di ridurre notevolmente il<br />
numero delle persone che ne verr<strong>anno</strong> colpite. In<strong>oltre</strong><br />
la gente deve essere informata che ai primi sintomi<br />
(che v<strong>anno</strong> saputi riconoscere) bisogna non perdere<br />
<strong>un</strong> minuto di tempo e farsi portare in ambulanza in<br />
ospedale, dove deve essere prontamente disponibile <strong>un</strong><br />
equipe che valuti immediatamente se è possibile praticare<br />
la trombolisi, <strong>un</strong> intervento che consenta ad <strong>oltre</strong><br />
la metà dei soggetti colpiti da <strong>un</strong> ictus di tornare a fare<br />
<strong>un</strong>a vita normale. Si deve in<strong>oltre</strong> sapere che il ricovero<br />
in <strong>un</strong>a <strong>un</strong>ità dedicata all’ictus (la stroke <strong>un</strong>it) ed <strong>un</strong>a<br />
riabilitazione esperta, prol<strong>un</strong>gata e continuativa possono<br />
contribuire ad evitare la grave invalidità che spesso<br />
MI ACCORGO<br />
DI AVERE<br />
LA BOCCA<br />
STORTA<br />
NON VEDO<br />
BENE METÀ<br />
DEGLI OGGETTI<br />
consegue ad <strong>un</strong> ictus cerebrale<br />
I dati che riguardano questa grave patologia sono<br />
preoccupanti: ogni <strong>anno</strong> nel mondo, sono 6 milioni le persone<br />
che muoiono di ictus; in Europa, l’ictus rappresenta la<br />
prima causa di disabilità a l<strong>un</strong>go termine ed è la terza causa<br />
di morte. Ogni 20 secondi <strong>un</strong>a persona è colpita da ictus<br />
cerebrale ed ogni <strong>anno</strong> a causa di questa patologia, muoiono<br />
<strong>ci</strong>rca 650.000 persone. Ancora oggi, in Italia sono 200.000<br />
le persone colpite da ictus ogni <strong>anno</strong>: di queste, 40.000<br />
muoiono entro breve termine e altre 40.000 perdono completamente<br />
l’autosuffi<strong>ci</strong>enza, cambiando radicalmente la loro<br />
vita e quella delle loro famiglie. Ogni <strong>anno</strong> in Toscana <strong>ci</strong>rca<br />
10.000 persone sono colpite da ictus: il 10-15% di queste<br />
muore entro 30 giorni e <strong>ci</strong>rca la metà dei sopravvissuti deve<br />
imparare a convivere con <strong>un</strong>a disabilità residua che compromette,<br />
spesso drasticamente, la vita so<strong>ci</strong>ale e lavorativa.<br />
Nella nostra regione per assistere le vittime dell’ictus, solo<br />
nei primi 3 mesi dall’evento acuto, si spendono 50 milioni<br />
di euro all’<strong>anno</strong>.<br />
Per rius<strong>ci</strong>re a vincere questa battaglia occorre p<strong>un</strong>tare<br />
su due aspetti fondamentali: la consapevolezza della<br />
portata di questa malattia e ridurre le disparità tra i<br />
soggetti colpiti.<br />
I due messaggi di questa giornata sono destinati prevalentemente<br />
a quelle organizzazioni (scuole, aziende,<br />
sindacati, ospedali, strutture riabilitative) che possano<br />
operare per migliorare la consapevolezza e richiedere<br />
l’equità per i pazienti colpiti da ictus.<br />
Proprio su questi fronti è attiva da die<strong>ci</strong> anni, anche in<br />
Toscana, l’asso<strong>ci</strong>azione Alice che ha dato vita a <strong>un</strong>’attività<br />
innovativa di promozione e supporto. “Anche nella<br />
nostra regione purtroppo si è confermata <strong>un</strong>a scarsa<br />
consapevolezza del problema – spiega Domenico Inzitari<br />
presidente di Italian Stroke Forum -. Di ictus si parla<br />
poco, è <strong>un</strong>a malattia dimenticata, la falsa idea generale è<br />
quella di <strong>un</strong>a malattia per la quale si può fare poco, che,<br />
NON CAPISCO<br />
QUELLO<br />
CHE<br />
MI DICONO<br />
NON MUOVO<br />
O NON SENTO<br />
PIÙ UN BRACCIO<br />
O UNA GAMBA<br />
<strong>un</strong>a volta entrata in casa si può solo subire. In Toscana<br />
si sta lavorando per dare risposte all’avanguardia alle<br />
problematiche relative all’Ictus e devo dire che la nostra<br />
regione è <strong>un</strong>a delle meglio attrezzate nel panorama<br />
nazionale. Anche se c’è tanto da fare ancora”.<br />
Alice adesso aggi<strong>un</strong>ge alla sua attività di sensibilizzazione<br />
ed informazione <strong>un</strong>a attività di supporto alle<br />
famiglie: dal prossimo 1 novembre sarà aperto il nuovo<br />
centro di ascolto nella struttura di Montedomini, <strong>un</strong><br />
contributo a quel “fare sistema” che rappresenta la strategia<br />
necessaria e vincente per questa battaglia.<br />
“Una patologia ad insorgenza acuta come l’ictus comporta,<br />
<strong>oltre</strong> alle conseguenze dirette sul paziente, anche<br />
conseguenze sui familiari, in particolare su colui o colei<br />
(caregiver) che si fa carico dell’assistenza al paziente<br />
<strong>dopo</strong> la dimissione – spiega Alessandro Viviani, presidente<br />
di Alice Firenze (www.alicefirenze.org) -. Sono<br />
previsti incontri individuali con psicologi e neuropsicologi<br />
e l’inserimento in gruppi di auto-aiuto. L’iniziativa,<br />
completamente gratuita, è realizzata dalla sezione di<br />
Firenze dell’Asso<strong>ci</strong>azione Alice con il contributo del<br />
Cesvot nell’ambito dei percorsi di innovazione”. Per<br />
informazioni e prenotazioni è possibile telefonare o<br />
rivolgersi all’asso<strong>ci</strong>azione Alice Firenze presso Montedomini,<br />
Via de’ Malcontenti 6, Firenze - (Tel. 055 233<br />
9428 — 333 6259832).<br />
L’ictus cerebrale è il tipico esempio di malattia di cui<br />
potrà farsi carico la So<strong>ci</strong>età della Salute. Si tratta di<br />
organizzare sul territorio l’intero percorso che va dalla<br />
prevenzione alla cura in ospedale, alla riabilitazione<br />
e al supporto sia sanitario che so<strong>ci</strong>ale. L’integrazione<br />
so<strong>ci</strong>osanitaria, cui è spe<strong>ci</strong>ficamente preposta la So<strong>ci</strong>età<br />
della Salute, diventa fondamentale per i pazienti che<br />
esitano in <strong>un</strong>a disabilità più o meno grave e che h<strong>anno</strong><br />
bisogno, sia loro che le famiglie, di avere <strong>un</strong>’assistenza<br />
che consenta <strong>un</strong>a qualità di vita accettabile.<br />
FACCIO<br />
FATICA<br />
A PARLARE<br />
HO UN FORTE<br />
MAL DI TESTA<br />
MAI PROVATO<br />
PRIMA<br />
SE UNA PERSONA, PARTICOLARMENTE SE È PORTATRICE DI CONDIZIONI QUALI IPERTENSIONE,<br />
DIABETE, OBESITÀ, MALATTIE CARDIACHE, ARITMIE, ACCUSA UNO DI QUESTI SINTOMI DEVE CHIAMARE<br />
IMMEDIATAMENTE IL 118 PER FARSI PORTARE IN OSPEDALE. AL PRONTO SOCCORSO MEDICI ESPERTI<br />
VALUTERANNO SE POSSIBILE PRATICARE LA TROMBOLISI CHE DEVE ESSERE INIZIATA,<br />
DOPO AVER FATTO UNA TAC ED ALTRI ESAMI URGENTI, NON PIÙ TARDI DELLE 3 ORE DALL’INIZIO DEI SINTOMI.<br />
E’ IMPORTANTE RIFERIRE IL MOMENTO ESATTO IN CUI I SINTOMI SONO COMPARSI.<br />
Informazione a cura della So<strong>ci</strong>età della Salute
20 Dicembre 2009<br />
AL VOTO/1. Parla Enrico Rossi, candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione<br />
Paola Ferri<br />
C’erano <strong>un</strong>a volta le primarie<br />
per la scelta del candidato<br />
alla presidenza della<br />
Regione. O meglio, <strong>ci</strong><br />
sarebbero dovute essere. E invece il<br />
centrosinistra si è ritrovato compatto<br />
intorno a <strong>un</strong> solo nome, quello di<br />
Enrico Rossi, assessore regionale al<br />
diritto alla salute al secondo mandato.<br />
Non c’è gara, è lui l’uomo del Pd,<br />
che sarà sostenuto anche da Sinistra<br />
Ecologia e Libertà e Italia dei Valori<br />
alle elezioni di marzo.<br />
Si aspettava di non avere avversari<br />
nella corsa alle primarie per il candidato<br />
presidente del Pd?<br />
Sono stato sempre pronto a battermi<br />
nelle primarie, come in altre occasioni<br />
mi è capitato, e con successo. Ma<br />
ho accolto l’invito del mio partito con<br />
soddisfazione ed orgoglio, e non <strong>senza</strong><br />
preoccupazione per la responsabilità<br />
che mi consegna. Mi è sembrato<br />
<strong>un</strong> bello scatto della politica, che in <strong>un</strong><br />
momento di crisi come quello che viviamo<br />
è rius<strong>ci</strong>ta a allontanare da sé le<br />
polemiche, la confusione, gli interessi<br />
personali, di parte, di corrente. Ora<br />
posso dedicare tutte le energie al lavoro<br />
politico, alla campagna elettorale e<br />
alla costruzione del programma.<br />
Su cosa p<strong>un</strong>ta il programma?<br />
<strong>Il</strong> nodo che abbiamo davanti è la crisi<br />
economica e la necessità di far ripartire<br />
lo sviluppo della nostra regione. In<br />
questo momento tutti i settori produttivi<br />
sono in diffi coltà. La Regione sta<br />
facendo molto sul versante dell’accesso<br />
al credito, degli ammortizzatori<br />
so<strong>ci</strong>ali e degli investimenti. Per<br />
tempestività e consistenza dei provvedimenti<br />
la Toscana è tra le regioni<br />
italiane più attive. Ma non basta agire<br />
sul versante “riparativo”, non basta<br />
resistere. Bisogna reagire, mettendo<br />
al centro il lavoro e gli individui, i<br />
gruppi di interesse, le imprese, le istituzioni<br />
che investono su se stesse e sul<br />
proprio futuro.<br />
Capitolo Sanità, la Toscana è <strong>un</strong>a<br />
delle poche regioni virtuose in Italia.<br />
Molto è stato fatto, cosa rimane<br />
da fare?<br />
La Toscana non si è limitata a difendere<br />
il ruolo pubblico della sanità dai<br />
tagli e dalle mortifi cazioni imposte<br />
dal governo, ma ha rilan<strong>ci</strong>ato su investimenti<br />
e innovazione. Solo nel<br />
2008, ad esempio, le nostre Aziende<br />
sanitarie h<strong>anno</strong> deliberato investimenti<br />
per 1.617 milioni di euro, a cui<br />
si aggi<strong>un</strong>gono 1.100 milioni destinati<br />
al completamento di opere in corso.<br />
Questo è stato reso possibile dal pa-<br />
Enrico Rossi<br />
politica<br />
“Subito <strong>un</strong> patto per ridurre le spese”<br />
iente primarie per il Pdl. La scelta dei candidati al consiglio<br />
Nregionale, così come quella del candidato alla presidenza,<br />
ricadrà sugli organi di partito. Che dovr<strong>anno</strong> in qualche modo districarsi<br />
tra <strong>un</strong>a vera e propria selva di candidature. “<strong>Il</strong> primo nodo<br />
da s<strong>ci</strong>ogliere è quello della riconferma dei consiglieri uscenti –<br />
afferma il coordinatore <strong>ci</strong>ttadino Alessio Bon<strong>ci</strong>ani – dato che tutti<br />
h<strong>anno</strong> chiesto di essere ricandidati”. Ma gli aspiranti sono tanti<br />
e “molti rimarr<strong>anno</strong> delusi”. I rumors collocano tra i pretendenti<br />
Nicola Nascosti e Samuele Baldini, rispettivamente consigliere<br />
e capogruppo Pdl a Palazzo Medi<strong>ci</strong> Riccardi, mentre la Sala dei<br />
Dugento potrebbe letteralmente svuotarsi nel caso - molto remoto<br />
- in cui venissero eletti tutti coloro che h<strong>anno</strong> manifestato l’intenzione<br />
di presentarsi. Da Giovanni Donzelli a Marco Stella fino<br />
a Bianca Maria Giocoli. “Mi auguro che i nostri migliori eletti<br />
nelle assemblee com<strong>un</strong>ale e provin<strong>ci</strong>ale si candidino – afferma<br />
Bon<strong>ci</strong>ani – qualificando in tal modo la lista”. Discreta la quantità<br />
di voti che potrebbero portare in dote, anche se poi ad essere eletto<br />
potrebbe essere solo <strong>un</strong>o o due di loro. Cinque i candidati del<br />
listino bloccato anche per il Pdl, e su questo numero si giocherà<br />
la battaglia più ardua. Per questione di peso elettorale almeno<br />
reggio di bilan<strong>ci</strong>o, che abbiamo ottenuto<br />
<strong>senza</strong> imporre tasse aggi<strong>un</strong>tive o<br />
ticket ai <strong>ci</strong>ttadini, da <strong>un</strong> governo della<br />
spesa rigoroso, che <strong>ci</strong> ha consegnato<br />
le risorse per migliorare i servizi, costruire<br />
nuovi ospedali, ammodernare<br />
quelli esistenti, acquistare tecnologie<br />
più avanzate. Nel futuro dobbiamo<br />
continuare su questa strada, mettendo<br />
sempre il <strong>ci</strong>ttadino e soprattutto le<br />
fasce più deboli della popolazione al<br />
centro dell’attività della sanità pubblica.<br />
Infrastrutture, cultura, turismo,<br />
settori che dovrebbero trainare<br />
l’economia regionale e invece arrancano.<br />
Su cosa investire per rilan<strong>ci</strong>arli?<br />
Sono convinto che la Toscana ha tutte<br />
le risorse, anche in questi settori, per<br />
ripartire e dare il meglio di sé. Vorrei<br />
nelle prossime settimane che su questi<br />
ed altri p<strong>un</strong>ti mi arrivassero contributi<br />
di idee e di proposte per prendere<br />
de<strong>ci</strong>sioni fondate sulle esigenze vere<br />
e prioritarie. Posso fi n d’ora impegnarmi<br />
su <strong>un</strong> aspetto che riguarda<br />
direttamente la responsabilità della<br />
macchina pubblica. Voglio proporre<br />
<strong>un</strong> patto tra Regione, province, com<strong>un</strong>i<br />
per la riduzione dei costi gestionali<br />
della pubblica amministrazione. Un<br />
patto con <strong>un</strong> obiettivo concreto e misurabile.<br />
E con il risparmio potremo<br />
investire ancora di più.<br />
AL VOTO/2. Solo rumors invece sul nome dell’aspirante governatore del centrodestra<br />
Un battaglione di candidati consiglieri in casa Pdl<br />
<strong>un</strong> paio dovrebbero essere fiorentini, ma tutto <strong>ci</strong>ò è subordinato<br />
alla madre di tutte le questioni: quella per il candidato alla carica<br />
di governatore. Sfumata l’ipotesi del presidente di Confindustria<br />
Toscana Antonella Mansi, che ha declinato l’invito, l’idea di <strong>un</strong><br />
candidato <strong><strong>ci</strong>vico</strong> sembra essere per il momento passata in secondo<br />
piano. Più probabilmente sarà <strong>un</strong> personaggio politico, ultima<br />
pedina che gli organi nazionali del partito collocher<strong>anno</strong> sullo<br />
scacchiere, <strong>dopo</strong> aver pensato alle poltrone di Campania, Piemonte,<br />
Veneto. Regioni ben più critiche rispetto alla nostra per<br />
gli equilibri interni al centrodestra.<br />
/P.F.<br />
INFORMAZIONE PROFESSIONALE<br />
COMPLETAMENTE<br />
GRATUITA<br />
992414
politica<br />
PRIMARIE<br />
Urne aperte<br />
il 13 dicembre<br />
Francesca Puliti<br />
Toscani alle urne domenica 13 dicembre.<br />
Dalle 8 alle 20, si vota per scegliere<br />
i candidati al consiglio regionale di<br />
Pd e Sinistra ecologia e libertà. Solo<br />
questi due partiti h<strong>anno</strong> approfi ttato dell’opport<strong>un</strong>ità-primarie,<br />
san<strong>ci</strong>ta da <strong>un</strong>a legge regionale,<br />
che sopperisce, almeno in parte, alla mancanza<br />
delle preferenze alle elezioni vere e proprie. A<br />
marzo, infatti, gli elettori dovr<strong>anno</strong> scegliere<br />
<strong>un</strong>icamente tra candidati alla presidenza e liste<br />
bloccate. Le possibilità di successo di ogni<br />
candidato al consiglio per<strong>ci</strong>ò sar<strong>anno</strong> legate<br />
esclusivamente al posto che occupa nella lista.<br />
Ordine che solo Pd e Sel (che sosterrà anch’esso<br />
Enrico Rossi, candidato alla presidenza<br />
espresso dai democrat) mettono in discussione<br />
attraverso le primarie, coinvolgendo gli elettori.<br />
Di<strong>ci</strong>otto i candidati tra cui scegliere domenica<br />
(<strong>un</strong>a sola preferenza, con <strong>un</strong>a X sul nome del<br />
prediletto), anche se in realtà i posti in palio in<br />
consiglio per la <strong>ci</strong>rcoscrizione di Firenze sar<strong>anno</strong><br />
soltanto 13. Merito del taglio approvato in<br />
Regione, che ridurrà i consiglieri da 65 a 55,<br />
ma che, per <strong>un</strong>a questione di tempi burocrati<strong>ci</strong>,<br />
non è stato recepito dalla legge per le primarie.<br />
Ma c’è sempre <strong>un</strong> ma. E stavolta è rappresentato<br />
dai primi 5 posti in lista, quella “vera” delle<br />
elezioni di marzo, legata a Rossi: <strong>un</strong> listino<br />
blindato su cui non si discute neanche attraverso<br />
le primarie, capitanato dal segretario regionale<br />
del Pd Andrea Man<strong>ci</strong>ulli. Per il resto nella rosa<br />
dei candidati democrati<strong>ci</strong> emergono nomi come<br />
quello dell’ex presidente di Firenze Parcheggi<br />
Alessandro Lo Presti, del consigliere uscente<br />
Nicola Danti e del dirigente Mukki Paolo Bambagioni.<br />
In corsa anche l’assessore provin<strong>ci</strong>ale<br />
alle politiche so<strong>ci</strong>ali e pari opport<strong>un</strong>ità, Alessia<br />
Ballini, e il consigliere regionale uscente Severino<br />
Saccardi. Ci prova anche Eugenio Giani,<br />
ex assessore al Com<strong>un</strong>e di Firenze e tuttora di<br />
ruolo a Palazzo Vecchio, in carica di presidente<br />
del consiglio. Per parte<strong>ci</strong>pare alla scelta non è<br />
necessario essere iscritti ad alc<strong>un</strong> partito, le primarie<br />
sono aperte a tutti coloro che h<strong>anno</strong> diritto<br />
di voto alle regionali. Basta recarsi alle urne<br />
m<strong>un</strong>iti di carta di identità e tessera elettorale, se<br />
posseduta. La lista completa dei seggi è disponibile<br />
sul sito internet della Regione Toscana.<br />
ALESSIA BALLINI: “LE QUOTE ROSA SONO UNA PRIORITÀ”<br />
Da assessore provin<strong>ci</strong>ale alle Pari opport<strong>un</strong>ità, in che<br />
direzione dovrebbe andare la Regione?<br />
Quello delle pari opport<strong>un</strong>ità è <strong>un</strong> tema soprattutto di natura<br />
culturale. Bisogna per<strong>ci</strong>ò agire su due fronti, da <strong>un</strong> lato con la<br />
sensibilizzazione, così da far crescere <strong>un</strong>a mentalità diversa,<br />
dall’altro con provvedimenti spe<strong>ci</strong>fi <strong>ci</strong> che stabiliscano obbligatoriamente<br />
‘quote rosa’ nel mondo delle istituzioni. E’ necessario<br />
in<strong>oltre</strong> elaborare strategie e misure che incrementino la<br />
pre<strong>senza</strong> delle donne anche ai piani alti dell’economia, <strong>siamo</strong><br />
in fondo alle classifi che europee da questo p<strong>un</strong>to di vista. In<strong>oltre</strong><br />
è molto importante promuovere politiche di con<strong>ci</strong>liazione<br />
per rendere la vita più semplice alle madri che lavorano, dal<br />
Da ex sindaco di Signa, cosa ne pensa della questione<br />
aeroporto di Firenze?<br />
Credo che Renzi abbia ragione nel voler migliorare lo<br />
scalo fiorentino, ma sbaglia a pensare di poterlo fare<br />
da solo. Quando si parla di infrastrutture bisognerebbe<br />
abbandonare l’ottica di <strong>un</strong>a singola <strong>ci</strong>ttà e assumere<br />
<strong>un</strong>a prospettiva più ampia. Ben venga <strong>un</strong> ampliamento<br />
del Vespuc<strong>ci</strong>, non sono contrario alla pista parallela<br />
all’autostrada, ma con la consapevolezza che rimarrà<br />
sempre <strong>un</strong> “<strong>ci</strong>ty airport”. L’aeroporto internazionale<br />
della Toscana è quello di Pisa ed è su di esso che<br />
dovremo investire, potenziando i collegamenti con il<br />
p<strong>un</strong>to di vista di orari e servizi all’infanzia per esempio.<br />
Cosa ne pensa della legge regionale sull’immigrazione?<br />
Sono completamente d’accordo sull’impianto della legge regionale<br />
sull’immigrazione e trovo che sia stato molto importante<br />
portarla avanti in <strong>un</strong> momento del genere. <strong>Il</strong> quadro è<br />
complesso, ma non pos<strong>siamo</strong> aff rontare l’immigrazione con il<br />
prin<strong>ci</strong>pio del respingimento. Ci vuole qualcosa in più dell’integrazione,<br />
imparare a convivere. Ed è necessario che la Regione<br />
investa su questo, fornendo gli strumenti e le risorse ai vari<br />
livelli istituzionali, a partire dalle scuole, dove si costruisce il<br />
nostro futuro.<br />
PAOLO BAMBAGIONI: “SONO NECESSARIE RIFORME STRUTTURALI”<br />
Qual è la sua idea di Toscana?<br />
È arrivato il momento di ripensare e innovare il sistema<br />
Toscana, <strong>un</strong> sistema che valorizzi le risorse del territorio,<br />
il nostro patrimonio culturale, le opport<strong>un</strong>ità legate al<br />
turismo, le eccellenze sul manifatturiero e dei distretti<br />
industriali e anche sul sistema di governo. Vorrei <strong>un</strong>a Toscana<br />
inclusiva che sappia integrare anche i nuovi toscani<br />
che lavorano e vivono nel nostro territorio, <strong>un</strong>a Toscana<br />
che abbia il coraggio di cogliere la sfi da dell’innovazione,<br />
delle energie rinnovabili e delle politiche ambientali<br />
effi <strong>ci</strong>enti, <strong>un</strong>a Toscana moderna con delle infrastrutture<br />
degne che supportino il sistema economico locale. E in-<br />
capoluogo e con il resto della regione.<br />
E invece da dirigente di <strong>un</strong>a grande azienda, la<br />
Mukki, come intervenire per accelerare la ripresa<br />
economica in Toscana?<br />
La nostra regione è in <strong>un</strong>a fase di stallo, c’è bisogno<br />
di <strong>un</strong>a modernizzazione, a partire dagli apparati<br />
burocrati<strong>ci</strong>. E’ necessario investire in innovazione e<br />
scommettere su profonde riforme strutturali. Spesso e<br />
volentieri il mondo economico vede le istituzioni come<br />
<strong>un</strong> freno allo sviluppo. Dobbiamo invece assecondare<br />
gli investitori e fare in modo di attrarre capitali in Toscana.<br />
NICOLA DANTI: “IL SISTEMA TOSCANA DEVE ESSERE INNOVATO”<br />
Una legge spe<strong>ci</strong>ale per Firenze, a livello regionale.<br />
Ci può spiegare questa proposta?<br />
Si tratta di <strong>un</strong>a legge in tre p<strong>un</strong>ti. <strong>Il</strong> primo riguarda le<br />
infrastrutture. E’ necessario individuare delle procedure<br />
adeguate per dirimere le questioni, che non possono<br />
essere combattute a colpi di polemiche sui giornali da<br />
parte dei vari sinda<strong>ci</strong>. Penso a <strong>un</strong>a sorta di conferenza<br />
dei servizi, <strong>un</strong> tavolo, con potere de<strong>ci</strong>sionale, attorno al<br />
quale possano sedersi tutti gli enti coinvolti. <strong>Il</strong> secondo<br />
p<strong>un</strong>to riguarda la copertura fi nanziaria per eventi e iniziative,<br />
ad esempio nel settore del turismo, che Firenze<br />
può svolgere a livello regionale. Infi ne dobbiamo stabili-<br />
21<br />
fi ne voglio <strong>un</strong>a Toscana attenta ai bisogni vecchi e nuovi<br />
di <strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età che cambia, con politiche per gli anziani e<br />
per le giovani coppie.<br />
Nel suo periodo da consigliere quali sono state le<br />
sue prin<strong>ci</strong>pali battaglie?<br />
In due anni e mezzo di consiglio regionale <strong>ci</strong> sono tre<br />
norme che portano la mia fi rma: <strong>un</strong>a che favorisce le<br />
adozioni internazionali aiutando le giovani coppie, <strong>un</strong>a<br />
in campo agricolo che permette agli agricoltori di vendere<br />
i propri prodotti su aree pubbliche e l’ultima che colma<br />
<strong>un</strong> vuoto giuridico in materia di pier<strong>ci</strong>ng per i minori di<br />
14 anni.<br />
EUGENIO GIANI: “UNA LEGGE SPECIALE A LIVELLO REGIONALE”<br />
re tempi certi per la realizzazione dell’ormai famosa Città<br />
metropolitana.<br />
Tra i 12 p<strong>un</strong>ti del programma che ha presentato<br />
molto spazio è dedicato anche alla cultura.<br />
Certo, a partire dalla gestione dei beni culturali. Mi impegnerò<br />
affi nché la Regione possa gestire alc<strong>un</strong>i musei<br />
statali, avviandoli verso la necessaria modernizzazione.<br />
Non solo, p<strong>un</strong>to alla realizzazione di <strong>un</strong> museo della <strong>ci</strong>viltà<br />
toscana. La nostra è <strong>un</strong>a delle poche regioni d’Italia<br />
che ha mantenuto <strong>un</strong> carattere ben defi nito, dai tempi<br />
degli Etruschi ad oggi. Un’identità da conoscere e valorizzare.<br />
1071788
22 Dicembre 2009<br />
Assessore, qual è l’impegno prioritario del suo mandato?<br />
Innanzitutto quello di sostenere l’innovazione didattica,<br />
facendo conoscere le esperienze migliori che si f<strong>anno</strong><br />
nelle nostre scuole. Poi vogliamo lottare contro il fenomeno della<br />
dispersione scolastica. <strong>Il</strong> nostro obiettivo è duplice: evitare che i<br />
ragazzi abbandonino la scuola, e certifi care le competenze di chi<br />
è già us<strong>ci</strong>to dal percorso scolastico. Non a caso abbiamo inserito<br />
all’interno dei Centri per l’Impiego <strong>un</strong> tutor in grado di aiutare i<br />
ragazzi a capire quali sono realmente le loro inclinazioni e le loro<br />
competenze scolastiche. Se occorre, per fa<strong>ci</strong>litare il loro ingresso<br />
nel mondo del lavoro, possono riportarli a frequentare <strong>un</strong> <strong>anno</strong> professionalizzante.<br />
Cosa intende per innovazione didattica?<br />
Vuol dire avviare <strong>un</strong> insegnamento più mirato sull’individuo, tenendo<br />
conto che i ritmi di apprendimento degli studenti sono diversi. La<br />
nostra è <strong>un</strong>a scuola ancora molto rigida e teorica. Sogno <strong>un</strong>a scuola<br />
dove gli studenti possano scegliere il curriculum scolastico in base<br />
alle loro aspirazioni, magari <strong>dopo</strong> aver completato i primi due anni<br />
di studi uguali per tutti. Dovremmo prendere sp<strong>un</strong>to dalla Finlandia<br />
dove ormai non esistono più le classi in senso tradizionale, ma tutto<br />
è basato su <strong>un</strong>a forte fl essibilità dei percorsi di apprendimento.<br />
Cosa pensa delle riforme promosse dal Ministro all’Istruzione<br />
Mariastella Gelmini?<br />
<strong>Il</strong> Ministro ha stravolto completamente la scuola <strong>senza</strong> neanche interpellar<strong>ci</strong><br />
come Istituzioni. Un atteggiamento inaccettabile.<br />
Perché non siete stati coinvolti?<br />
Evidentemente il Ministro teme il confronto perché non è convinta<br />
fi no in fondo dell’effi ca<strong>ci</strong>a della propria riforma. <strong>Il</strong> confronto sarebbe<br />
servito a sviluppare <strong>un</strong>a proposta più attenta anche alle esigenze<br />
del territorio.<br />
Pas<strong>siamo</strong> al problema delle risorse. <strong>Il</strong> Governo ha fatto dei tagli<br />
alla scuola, come Provin<strong>ci</strong>a cosa intendete fare per fronteggiare<br />
questa carenza di fondi?<br />
In ogni Paese normale ogni riforma è accompagnata da risorse. Da<br />
noi questo non avviene. <strong>Il</strong> Governo ha tagliato otto milioni di euro<br />
alla scuola: <strong>un</strong> taglio del genere non era mai accaduto dal <strong>dopo</strong>guerra<br />
ad oggi. Come assessorato all’istruzione investiremo tutte le<br />
risorse a nostra disposizione per supplire ai tagli.<br />
Cosa pensa della sentenza della Corte Europea secondo cui<br />
esporre il cro<strong>ci</strong>fi sso in classe va contro la libertà di religione?<br />
Sono contro ogni tipo di imposizione, per questo credo che sia giusto<br />
las<strong>ci</strong>are nelle mani di insegnanti e dirigenti la scelta di tenere o<br />
meno il cro<strong>ci</strong>fi sso in classe. Le nostre scuole devono essere luoghi<br />
di incontro, accoglienza e integrazione <strong>senza</strong> ledere la sensibilità di<br />
chi professa religioni diverse. Purtroppo a causa della politica dei<br />
tagli e dei risparmi, per i dirigenti scolasti<strong>ci</strong> è impossibile organizzare<br />
attività diverse da quelle convenzionali. E questo impedisce,<br />
per esempio, di poter offrire l’ora alternativa a quella di religione.<br />
Questo è profondamente ingiusto.<br />
provin<strong>ci</strong>a<br />
L’INTERVISTA. I progetti dell’assessore Giovanni Di Fede per gli istituti superiori fiorentini<br />
“Scuole alla fi nlandese per i nostri studenti”<br />
Giovanni Di Fede<br />
Tra le priorità <strong>ci</strong> sono il sostegno<br />
all’innovazione didattica (le buone<br />
pratiche v<strong>anno</strong> fatte conoscere), la<br />
lotta alla dispersione scolastica e <strong>un</strong><br />
modello educativo che tenga conto<br />
dei ritmi dei singoli allievi<br />
Plá<strong>ci</strong>do Domingo, tenore e direttore d‘orchestra<br />
La MUSICA è niente<br />
se ness<strong>un</strong>o la può<br />
SENTIRE.<br />
Ginevra Donni<strong>ci</strong><br />
Hear the World è <strong>un</strong>’iniziativa<br />
internazionale ideata da Phonak<br />
per aumentare la consapevolezza<br />
sull’importanza dell’udito, <strong>un</strong> problema<br />
che colpisce più del 16% della popolazione<br />
mondiale. Plá<strong>ci</strong>do Domingo, Annie Lennox,<br />
Dionne Warwick, Harry Belafonte,<br />
Laura Pausini e altri artisti di fama<br />
internazionale h<strong>anno</strong> <strong>un</strong>ito le loro forze<br />
a favore di Hear the World.<br />
Nel contesto di questa iniziativa, Phonak<br />
ha istituito la Hear the World Fo<strong>un</strong>dation,<br />
<strong>un</strong>’entità non-profit per supportare<br />
progetti dedicati all’aiuto di chi è affetto<br />
da defi<strong>ci</strong>t uditivo.<br />
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<strong>un</strong>o smartphone. Sembrava <strong>un</strong> miraggio<br />
poco tempo fa, oggi invece si può. In<br />
die<strong>ci</strong> piazze e in due parchi di Firenze,<br />
per l’esattezza. Lo prevede il progetto<br />
“FirenzeWifi ”, frutto di <strong>un</strong>a partnership<br />
tra Provin<strong>ci</strong>a e Com<strong>un</strong>e. Ogni utente,<br />
<strong>dopo</strong> essersi registrato, potrà navigare,<br />
chattare, scambiare mail gratuitamente<br />
per <strong>un</strong>’ora al giorno o fi no al raggi<strong>un</strong>gimento<br />
di 300Mbytes di traffi co.<br />
Le aree in cui il servizio è disponibile<br />
sono molte e si tratta di p<strong>un</strong>ti cru<strong>ci</strong>ali<br />
della <strong>ci</strong>ttà: piazza della Signoria; piazza<br />
Santa Croce; piazza Santo Spirito; piazza<br />
Santissima Ann<strong>un</strong>ziata; Parterre in<br />
piazza della Libertà; via Canova, presso<br />
gli uffi <strong>ci</strong> dell’anagrafe; piazze Ghiberti<br />
e Annigoni; Villa Arrivabene in piazza<br />
Alberti; piazzale Michelangelo; piazza<br />
Bambini di Beslan, ingresso Fortezza<br />
da Basso; piazzale delle Cas<strong>ci</strong>ne e parco<br />
di San Donato. Accedere al servizio da<br />
<strong>un</strong>a delle 12 aree servite da Firenze Wifi<br />
è molto semplice, e connettersi è fa<strong>ci</strong>le<br />
anche per i non esperti: al momento in<br />
cui si avvia la connessione apparirà automaticamente<br />
sullo schermo la pagina<br />
di accoglienza, che permetterà di effettuare<br />
la prima registrazione fornendo<br />
nome, cognome e numero di telefonia<br />
mobile. Subito <strong>dopo</strong> sarà suffi <strong>ci</strong>ente<br />
fare <strong>un</strong>o squillo al numero 055-4650034<br />
con il proprio cellulare per avere direttamente<br />
sul computer le credenziali di<br />
autenticazione (user id e password). La<br />
stessa procedura vale anche per chi vuole<br />
navigare con <strong>un</strong>o smartphone. Anche<br />
in questo caso la telefonata è gratuita:<br />
<strong>dopo</strong> il primo squillo la linea cade automaticamente.<br />
La navigazione sui siti<br />
istituzionali della Provin<strong>ci</strong>a e del Com<strong>un</strong>e<br />
di Firenze è invece possibile <strong>senza</strong> limiti<br />
di tempo.<br />
/G.D.<br />
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di prevenzione<br />
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subito dei danneggiamenti (comprese<br />
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24 Dicembre 2009<br />
LA DECISIONE. Ordinanza del Com<strong>un</strong>e <strong>dopo</strong> le numerose segnalazioni di <strong>ci</strong>ttadini e turisti<br />
Accattonaggio molesto, stop ai fi nti mimi<br />
Non si tratta di <strong>un</strong> divieto a chiedere l’elemosina, ma di <strong>un</strong> freno<br />
per “chi con comportamenti insistenti e invasivi reca disturbo<br />
alle persone” aumentando la loro percezione di insicurezza<br />
Paola Ferri<br />
E<br />
l’accattone raccattò <strong>un</strong>’ordinanza. Non è<br />
bastato il cambio di look, che ha fatto proliferare<br />
fi nti mimi biancovestiti per le vie del<br />
centro e ai semafori più traffi cati. A distanza<br />
di qualche mese dal tanto discusso provvedimento<br />
antilavavetri fi rmato dallo “sceriffo” Graziano Cioni,<br />
anche l’amministrazione Renzi ha varato <strong>un</strong>a norma<br />
contro l’accattonaggio molesto. Non si tratta di <strong>un</strong><br />
divieto a chiedere l’elemosina, come chiarisce l’assessore<br />
alla mobilità e al decoro Massimo Mattei, ma<br />
di “<strong>un</strong>o stop nei confronti di chi con comportamenti<br />
particolarmente insistenti e invasivi reca disturbo alle<br />
persone aumentando la percezione di insicurezza di<br />
<strong>ci</strong>ttadini e turisti”. Un’ordinanza a tempo determinato,<br />
della durata di sei mesi, nata per rispondere alle<br />
numerose segnalazioni pervenute al Com<strong>un</strong>e sia da<br />
parte di fi orentini che di turisti, trovatisi alle prese<br />
con falsi artisti di strada che “chiedono soldi e spesso<br />
distraggono il turista alleggerendolo del portafoglio”,<br />
sottolinea ancora Mattei. Ma il provvedimento colpisce<br />
anche i suonatori di strumenti particolarmente<br />
insistenti, i questuanti molesti agli incro<strong>ci</strong> e nei pressi<br />
degli ospedali. Per loro si f<strong>anno</strong> più pesanti le sanzioni:<br />
da 80 a 480 euro di multa, comminata dalla polizia<br />
m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pale. A ben guardare, infatti, il provvedimento<br />
altro non è che <strong>un</strong>a ulteriore pre<strong>ci</strong>sazione di quanto<br />
già previsto dal regolamento dei vigili. “Nel regolamento<br />
vengono già individuati alc<strong>un</strong>i comportamenti<br />
vietati – commenta il comandante della polizia m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pale<br />
Massimo An<strong>ci</strong>llotti - ma si tratta di <strong>un</strong>a in-<br />
1080535<br />
dicazione generale che, visti i fenomeni sviluppatesi<br />
dell’ultimo periodo, non consente <strong>un</strong> intervento p<strong>un</strong>tuale<br />
e mirato. Per questo, sulla base dell’articolo 54<br />
del Testo Unico sugli enti locali e dell’articolo 2 del<br />
decreto del Ministro dell’Interno del 5 agosto 2008<br />
sui poteri dei sinda<strong>ci</strong> in materia di incolumità pubblica<br />
e sicurezza urbana, abbiano ritenuto necessario<br />
defi nire più pre<strong>ci</strong>samente i fenomeni da arginare per<br />
dare <strong>un</strong>o strumento di intervento più adeguato alla<br />
polizia m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pale”. Da questo mese, d<strong>un</strong>que, pre<strong>senza</strong><br />
rafforzata degli agenti, soprattutto nel centro<br />
storico. Quattro le modalità di “mendi<strong>ci</strong>tà invasiva”<br />
Da questo mese pre<strong>senza</strong><br />
rafforzata degli agenti,<br />
soprattutto nel centro storico<br />
(così viene chiamata nell’ordinanza), <strong>un</strong>a delle quali<br />
inquadra espli<strong>ci</strong>tamente i “soggetti vestiti con t<strong>un</strong>ica<br />
e copricapo bianchi e con volto travisato da cera<br />
bianca”. Vietato anche lo sfruttamento degli animali<br />
per impietosire i passanti, così come far mostra di arti<br />
malformati. Tantomeno i questuanti potr<strong>anno</strong> sostare<br />
ripiegati su se stessi “a gus<strong>ci</strong>o di tartaruga” sui mar<strong>ci</strong>apiedi.<br />
Divieto totale, invece, anche per chi chiede<br />
l’elemosina in modo non invadente, all’interno e nei<br />
dintorni di ospedali e semafori.<br />
Istituto del Sacro Cuore<br />
di Firenze<br />
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focus
1080533
noi e gli altri<br />
SALESIANI. Servono soldi per la ristrutturazione della Sacra Famiglia: appello del parroco ai <strong>ci</strong>ttadini<br />
“Adotta <strong>un</strong>a pietra della tua chiesa”<br />
Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />
A<br />
vederla dall’alto, così come si nota dalla<br />
grande fotografi a aerea appesa alla parete<br />
di <strong>un</strong>o dei suoi uffi <strong>ci</strong>, appare come<br />
<strong>un</strong>’estesa macchia, l’<strong>un</strong>ico grande spazio<br />
aperto tra i tetti rossi delle case e il grigio delle<br />
strade. “Un polmone”, la defi nisce don Gianni, parroco<br />
qui da otto anni. Stiamo parlando della vasta<br />
area dei Salesiani, che dal cancello di via Gioberti si<br />
apre verso l’interno ospitando la chiesa della Sacra<br />
Famiglia, l’oratorio, <strong>un</strong> <strong>ci</strong>nema, <strong>un</strong>a libreria, campi<br />
sportivi, scuole e molto altro ancora. Un “polmone”<br />
nel cuore della <strong>ci</strong>ttà, app<strong>un</strong>to, e non solo per<br />
il tanto verde che la caratterizza. “Ma soprattutto<br />
perché dal nostro oratorio è passata mezza Firenze,<br />
qui vengono a trascorrere il loro tempo tanti<br />
ragazzi, soprattutto quelli più poveri – p<strong>un</strong>tualizza<br />
don Gianni – e molti sono stranieri, qui può stare<br />
anche chi non è cattolico, l’importante è che abbia<br />
rispetto. Io sono convinto che le parrocchie possano<br />
essere <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di riferimento non solo cristiano,<br />
ma anche di aggregazione umana”. Un polmone<br />
pullulante di attività di ogni tipo rivolte a giovani,<br />
anziani, poveri e stranieri, come per esempio il centro<br />
d’ascolto della Caritas, che ogni giorno riceve<br />
persone che cercano lavoro per metterle in contatto<br />
con chi il lavoro lo offre, o il laboratorio “Mamma<br />
Margherita”, dove alc<strong>un</strong>e anziane si ritrovano per<br />
cu<strong>ci</strong>re e lavorare a maglia manufatti che poi sar<strong>anno</strong><br />
venduti nei mercatini di solidarietà, o ancora<br />
come l’organizzazione di iniziative quali la cesta<br />
di solidarietà, che raccoglie generi alimentari da distribuire<br />
a chi ne ha bisogno “e di cui sta aumentando<br />
la richiesta”, spiega il parroco. Ma <strong>un</strong> polmone<br />
che, nel maggio del 2008, ha comin<strong>ci</strong>ato a perdere<br />
qualche “pezzo”: dall’esterno della chiesa, infatti,<br />
erano iniziate a cadere pericolosamente alc<strong>un</strong>e pietre,<br />
“<strong>un</strong>a delle quali ha quasi colpito <strong>un</strong>a signora”.<br />
L’INIZIATIVA. Una festa in ricordo di Don Renzo<br />
Quel prete sempre di corsa<br />
i sono persone, personaggi<br />
Canzi, che riescono a las<strong>ci</strong>are<br />
scolpita la propria memoria anche<br />
quando non <strong>ci</strong> sono più. Succede ad<br />
esempio con la figura di Don Renzo<br />
Forconi, scomparso <strong>un</strong> <strong>anno</strong> fa.<br />
Fu parroco della chiesetta di Santa<br />
Maria a Quarto e per <strong>oltre</strong> trent’anni<br />
presidente dell’Opera Diocesana<br />
di Assistenza, l’Opera della<br />
Diocesi che da più di <strong>ci</strong>nquant’anni<br />
assiste i disabili. <strong>Il</strong> 19 dicembre,<br />
a <strong>un</strong> <strong>anno</strong> dalla scomparsa, il nuovo<br />
presidente dell’Oda, Don Vasco<br />
Giuliani, celebrerà <strong>un</strong>a messa nella<br />
parrocchia di via dell’Osservatorio<br />
154 (ore 16.30). Per l’occasione<br />
sarà anche allestito <strong>un</strong> mercatino<br />
di opere realizzate dai ragazzi<br />
disabili dell’Oda, quelli che Don<br />
Renzo chiamava “i mì figlioli” e<br />
a cui ha dedicato tantissimi anni<br />
del suo impegno pastorale. Chi lo<br />
ha conos<strong>ci</strong>uto racconta che quei<br />
ragazzi erano sempre con lui, che<br />
li portava con sé ov<strong>un</strong>que potesse<br />
farlo e guai a chi glieli toccava.<br />
Don Renzo fu molto vi<strong>ci</strong>no anche<br />
ai ferrovieri: per trent’anni è stato<br />
cappellano compartimentale delle<br />
Ferrovie dello Stato e la chiesetta<br />
al binario <strong>un</strong>o di Santa Maria Novella<br />
era <strong>un</strong>a delle sue “case”. Gli<br />
ami<strong>ci</strong> ferrovieri lo ricordano an-<br />
La chiesa della Sacra Famiglia<br />
prima dell’intervento e come si presenta attualmente<br />
Per ridare <strong>un</strong> volto nuovo e sicuro<br />
all’edifi <strong>ci</strong>o occorre <strong>oltre</strong> <strong>un</strong> milione di euro:<br />
fi nora donati 30mila euro dalla gente.<br />
Don Gianni: “Questo è <strong>un</strong> polmone per tutta la <strong>ci</strong>ttà”<br />
Don Renzo (foto di Silvano Silvia)<br />
cora scapicollarsi dalle viuzze di<br />
Quarto per fare a tempo a dire la<br />
messa per loro, non h<strong>anno</strong> dimenticato<br />
quel prete sempre di corsa<br />
che li andava spesso a trovare<br />
nell’Offi<strong>ci</strong>na di Porta a Prato. Del<br />
resto la vi<strong>ci</strong>nanza di Don Renzo ai<br />
lavoratori comin<strong>ci</strong>ò presto, perché<br />
fu lui, come cappellano del lavoro,<br />
ad occuparsi dell’assistenza religiosa<br />
degli operai impegnati nei<br />
cantieri di Barberino ai tempi della<br />
costruzione dell’Autostrada del<br />
Sole. Proprio in memoria di questa<br />
sua intensa vita a sostegno delle<br />
persone in difficoltà, l’Oda sta<br />
preparando <strong>un</strong>a pubblicazione che<br />
ne ripercorre vita, insegnamenti ed<br />
aneddoti attraverso le parole di chi<br />
lo ha conos<strong>ci</strong>uto.<br />
/B.S.<br />
Allora non è restato altro da fare che de<strong>ci</strong>dere di<br />
ristrutturare tutto il perimetro esterno della struttura,<br />
a comin<strong>ci</strong>are dalla fac<strong>ci</strong>ata, tutt’ora avvolta dalle<br />
impalcature. Operazione per cui però serve <strong>oltre</strong> <strong>un</strong><br />
milione di euro, e visto che i soldi (a differenza delle<br />
pietre “malate”) non cadono dal <strong>ci</strong>elo, l’energico<br />
don Gianni (che per raccogliere fondi ha in cantiere<br />
anche l’organizzazione di <strong>un</strong>a megalotteria con<br />
nientemeno che <strong>un</strong>’auto come premio) ha pensato<br />
di chiedere <strong>un</strong> aiuto ai fedeli e a tutti i <strong>ci</strong>ttadini che<br />
vogliano dare <strong>un</strong>a mano. Lo slogan dell’iniziativa<br />
è “Adotta <strong>un</strong>a pietra della tua chiesa”, e la generosità<br />
della gente ha già fruttato, al momento, <strong>ci</strong>rca<br />
30mila euro. Ma quei soldi non bastano, e per questo<br />
don Gianni rinnova il suo appello perché altri<br />
<strong>ci</strong>ttadini adottino altre pietre, per ridare fi nalmente<br />
<strong>un</strong> volto nuovo (e sicuro) a <strong>un</strong>a chiesa storica (la<br />
cui prima pietra fu posata il 21 aprile 1903) che rappresenta<br />
<strong>un</strong> patrimonio per tutta Firenze. E non è<br />
questo l’<strong>un</strong>ico progetto che il parroco ha in testa: da<br />
ristrutturare, infatti, <strong>ci</strong> sarebbero anche alc<strong>un</strong>e bifore,<br />
vetrate e rosoni. Interventi per cui sta cercando<br />
alc<strong>un</strong>i sponsor, così come per l’operazione più<br />
“ardita” (e affas<strong>ci</strong>nante) che intende realizzare: il<br />
trasloco all’interno della chiesa della grande e bella<br />
statua della Madonna (molto più che vagamente<br />
somigliante alla Primavera del Botticelli), alta ben<br />
2,18 metri, che attualmente troneggia – poco visibile<br />
– dentro <strong>un</strong> pinnacolo sul tetto dell’edifi <strong>ci</strong>o. Per il<br />
momento, com<strong>un</strong>que, la priorità è quella di ristrutturare<br />
la chiesa: tra l’altro, grazie alla nas<strong>ci</strong>ta di <strong>un</strong>a<br />
Onlus, le offerte di chi vorrà “adottare <strong>un</strong>a pietra”<br />
potr<strong>anno</strong> essere dedotte.<br />
Per informazioni e donazioni:<br />
Chiesa della Sacra Famiglia, via Gioberti 33<br />
Telefono: 055 666928<br />
e-mail: giandal@libero.it<br />
Conto corrente postale N° 14280507<br />
Iban: IT91C0620002800000000000372<br />
27
28 Dicembre 2009<br />
QUATTRORUOTE/1. La nostra <strong>ci</strong>ttà lo scorso <strong>anno</strong> è stata la più tartassata: 289 ogni 100 veicoli<br />
Una pioggia di multe per i fi orentini<br />
<strong>Il</strong> rapporto A<strong>ci</strong>-Carac<strong>ci</strong>olo consegna a Firenze lo scomodo primato:<br />
ogni automobilista deve fare i conti con due o tre verbali l’<strong>anno</strong> e investire<br />
in sanzioni <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>fra più alta di quella che sborsano romani, bolognesi e milanesi<br />
Ginevra Donni<strong>ci</strong><br />
È<br />
<strong>un</strong>a di quelle poche classifi che<br />
in cui il primo posto non è sicuramente<br />
ambito. Stiamo parlando<br />
del podio per la <strong>ci</strong>ttà più tartassata<br />
dalle multe nel 2008. A vincere la medaglia<br />
d’oro è stata proprio Firenze con le sue 289<br />
multe ogni 100 veicoli. Come dire che ogni<br />
automobilista fi orentino si trova sul cruscotto<br />
della sua auto tra i due e i tre verbali ogni<br />
<strong>anno</strong>. Tutta <strong>un</strong>’altra storia capita, ad esempio,<br />
nella <strong>ci</strong>ttà di Foggia, dove si mar<strong>ci</strong>a al<br />
ritmo di <strong>un</strong>a sola multa ogni <strong>ci</strong>nque auto.<br />
Sono questi i dati che emergono dall’ultimo<br />
rapporto presentato dall’A<strong>ci</strong>-Fondazione<br />
Carac<strong>ci</strong>olo sui controlli da parte delle polizie<br />
m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pali sulle strade urbane italiane.<br />
Scorrendo la graduatoria delle multe (che<br />
tiene conto della popolosità dei capoluoghi<br />
oggetto dell’indagine) si scopre che addirittura<br />
in <strong>un</strong>a metropoli come Roma la media<br />
delle contravvenzioni è meno di <strong>un</strong>a multa<br />
per ogni auto <strong>ci</strong>rcolante. <strong>Il</strong> confronto con<br />
Firenze è impietoso. <strong>Il</strong> capoluogo toscano<br />
si piazza quindi in pole position, superando<br />
LA NOVITÀ<br />
rosegue la rivoluzione Ataf. Questa volta le modifi che ri-<br />
Pguardano la linea 23 che riduce di 13 minuti il suo percorso.<br />
Dallo scorso 23 novembre il bus diretto a Gavinana ha<br />
ottimizzato il tragitto “post –pedonalizzazione”, eliminando il<br />
ritorno <strong>dopo</strong> essere us<strong>ci</strong>to da via della Colonna sui viali, per<br />
via dell’Agnolo e via del Proconsolo. Adesso continua la sua<br />
corsa sui viali fi no al l<strong>un</strong>garno, corso Tintori, via dei Ben<strong>ci</strong>,<br />
il Ponte alle Grazie e avanti con il vecchio percorso. Sul tratto<br />
Agnolo-Oriolo-Proconsolo il 23 è sostituito dalle due linee<br />
<strong>ci</strong>rcolari di bussini elettri<strong>ci</strong>, la C1 e la C2, che passano ogni 4<br />
per numero di multe procapite addirittura<br />
i grandi centri come Milano e la capitale.<br />
Non a caso, nel 2007, ogni fi orentino per<br />
pagare contravvenzioni ha sborsato in media<br />
134 euro, <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>fra più alta rispetto al<br />
dato di Roma (125 euro), Bologna (119) e<br />
Milano (106). Ma c’è <strong>un</strong>a magra consolazione<br />
per i fi orentini: essendo la <strong>ci</strong>ttà piena<br />
di turisti, anche loro parte<strong>ci</strong>pano alla composizione<br />
del “montepremi fi nale” delle<br />
multe. Ancora secondo i dati dell’A<strong>ci</strong>, ogni<br />
vigile fa mediamente 520 multe all’<strong>anno</strong>,<br />
ogni minuto vengono sanzionati 18 automobilisti,<br />
che diventano 26 mila in 24 ore,<br />
die<strong>ci</strong> milioni in <strong>un</strong> <strong>anno</strong> intero, 1087 ogni<br />
ora. Secondo lo studio, che ha analizzato<br />
la situazione di 103 com<strong>un</strong>i capoluoghi di<br />
provin<strong>ci</strong>a, sono le polizie locali a elevare<br />
il maggior numero di sanzioni: più del 70<br />
per cento del totale di quelle emesse dalla<br />
Polizia, dai Carabinieri, dalla Guardia di<br />
Finanza. Nella classifi ca delle infrazioni, al<br />
primo posto (5,7 milioni di multe, al costo<br />
medio di 68 euro) le violazioni all’articolo 7<br />
del Codice della Strada, ovvero zone a traffi<br />
co limitato, varchi, blocchi del traffi co ma<br />
soprattutto le strisce blu dei parcheggi a pagamento,<br />
seguite dal divieto di sosta con più<br />
di 2,7 milioni di multe l’<strong>anno</strong>. E poi c’è da<br />
dire che <strong>un</strong> conto è scrivere gli importi sui<br />
verbali e nei bilan<strong>ci</strong>, altro conto è portare<br />
davvero i soldi nelle casse del M<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pio:<br />
nel 2007 le riscossioni “di competenza”,<br />
<strong>ci</strong>oè relative allo stesso <strong>anno</strong> in cui la multa<br />
è stata fatta, sono state poco più della metà<br />
(si sono fermate al 51,9 per cento). Le motivazioni<br />
sono tante. Ci sono quelli che f<strong>anno</strong><br />
ricorso, quelli che non pagano, quelli che si<br />
dimenticano, quelli che le accumulano nel<br />
fondo di <strong>un</strong> cassetto con la speranza di farla<br />
franca. Magari attraverso la mini-sanatoria<br />
varata dal Governo: il condono che permette<br />
di pagare l’importo originario della contravvenzione<br />
e non quella raddoppiata o triplicata<br />
da ulteriori sanzioni e interessi. Ma su<br />
de<strong>ci</strong>sione dell’amministrazione com<strong>un</strong>ale i<br />
fi orentini non si potr<strong>anno</strong> avvalere di questo<br />
strumento.<br />
Oltre alle linee 7 e 30 “classiche” ora c’è anche la versione “express” che fa meno fermate<br />
Ataf, prosegue la rivoluzione: via ai bussini e ai percorsi velo<strong>ci</strong><br />
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minuti e mezzo, fi no alle ore 23 e girano intorno ai confi ni di<br />
tutta l’area pedonale di piazza Duomo. Altre novità riguardano<br />
le linee 7 e 30 che dal 5 dicembre diventano anche “express”:<br />
vale a dire che alle due linee già esistenti se ne affi ancano due<br />
nuove più velo<strong>ci</strong>. Le vecchie linee effettuer<strong>anno</strong> le corse regolarmente<br />
facendo tutte le fermate, gli express invece far<strong>anno</strong><br />
solo le prin<strong>ci</strong>pali e arriver<strong>anno</strong> più svelte: il 7 da Fiesole a San<br />
Marco in 20 minuti e il 30 da Campi alla stazione. Intanto il<br />
presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi <strong>dopo</strong> <strong>un</strong>a missione a<br />
Bruxelles è tornato a casa con <strong>un</strong> fi nanziamento di venti milio-<br />
1080469<br />
zoom<br />
ni di euro concessi dalla Banca europea. Questi investimenti<br />
servir<strong>anno</strong> a lan<strong>ci</strong>are la campagna di rinnovo della fl otta più<br />
massic<strong>ci</strong>a che l’azienda fi orentina di trasporto ricordi da decenni.<br />
<strong>Il</strong> fi nanziamento servirà a coprire <strong>ci</strong>rca il 30 per cento<br />
del costo totale, il resto lo dovrebbero mettere il ministero<br />
dell’ambiente e la Regione Toscana. “In <strong>ci</strong>nque anni sostituiremo<br />
l’intero parco mezzi - promette Bonaccorsi - Cambieremo<br />
<strong>ci</strong>nquanta mezzi con altrettanti nuovi e i primi bus ad andare<br />
in pensione sar<strong>anno</strong> i cosiddetti ‘lombriconi’ da 18 metri, che<br />
con la fi ne del 2009 non <strong>ci</strong>rcoler<strong>anno</strong> più”.<br />
/G.D.
zoom<br />
QUATTRORUOTE/2. Sono <strong>ci</strong>rca <strong>un</strong>a ventina i posteggiatori in azione che chiedono gabelle illegali<br />
Quando il parcheggiatore è abusivo<br />
L’INTERVISTA<br />
bbiamo parlato con l’assessore alla mobilità e<br />
Aal decoro, Massimo Mattei, per capire in che<br />
modo il Com<strong>un</strong>e di Firenze intende affrontare il<br />
problema dei parcheggiatori abusivi. “Stiamo continuando<br />
a fare battaglia per contrastare il fenomeno<br />
– dice Mattei - ma è <strong>un</strong>’azione non fa<strong>ci</strong>le da<br />
reprimere perché si tratta di persone insolvibili”.<br />
Assessore, perché è così diffi <strong>ci</strong>le p<strong>un</strong>ire i parcheggiatori<br />
abusivi?<br />
Malgrado le forze dell’ordine si impegnino a<br />
Esigono ticket da <strong>un</strong> euro in su e colpiscono in molte zone<br />
della <strong>ci</strong>ttà: da Careggi a piazza Vittorio Veneto, da viale Petrarca<br />
al l<strong>un</strong>garno Vespuc<strong>ci</strong>, da piazza Tasso a piazza Cestello<br />
Giuditta Boeti<br />
monitorare il territorio e sanzionare i casi di falsi<br />
parcheggiatori, alla fi ne ness<strong>un</strong>a multa viene pagata.<br />
Questi parcheggiatori risultano nullatenenti,<br />
quando si presentano gli uffi <strong>ci</strong>ali giudiziari non<br />
c’è niente da pignorare. Anche se vengono arrestati<br />
<strong>dopo</strong> poco tempo sono di nuovo fuori, pronti a<br />
ricommettere lo stesso reato. È <strong>un</strong> problema estremamente<br />
fastidioso, soprattutto per i <strong>ci</strong>ttadini più<br />
deboli, come le donne, i disabili e gli anziani che si<br />
trovano costretti a pagare per evitare pericoli.<br />
Pettorine catarifrangenti, biglietti falsi alla<br />
mano e accento meridionale. Modi garbati e<br />
cortesi se paghi, intimidatori e insolenti se ti<br />
rifi uti. Ecco il profi lo del parcheggiatore abusivo<br />
di casa nostra. Quel falso addetto ai posteggi che<br />
con fare fermo e de<strong>ci</strong>so obbliga gli ignari automobilisti<br />
al pagamento di <strong>un</strong>a gabella a fronte di nulla, visto che<br />
non sono per ness<strong>un</strong>a ragione autorizzati a custodire il<br />
mezzo in sosta. A Firenze – secondo l’ultima stima - i<br />
posteggiatori abusivi sarebbero <strong>un</strong>a ventina, localizzati<br />
da piazza Vittorio Veneto a Careggi, da viale Petrarca al<br />
L<strong>un</strong>garno Vespuc<strong>ci</strong>, da piazza Tasso a piazza Cestello.<br />
Ma non solo. Le zone in cui ‘operano’ variano in base<br />
agli app<strong>un</strong>tamenti presenti in <strong>ci</strong>ttà. Insomma, dove c’è<br />
la possibilità di speculare sui parcheggi arrivano loro.<br />
Sfac<strong>ci</strong>ati e arroganti. La tattica è sempre la stessa. Fingono<br />
di essere dei regolari posteggiatori e truffano gli<br />
inconsapevoli automobilisti in cerca di <strong>un</strong> parcheggio<br />
per l’auto. <strong>Il</strong> ticket dovuto varia in base alla zona e<br />
all’orario. Si va dall’obolo minimo di <strong>un</strong>o fi no ai 10,<br />
20 o addirittura 30 euro. Così come successe lo scorso<br />
<strong>anno</strong>, al parcheggio di piazzale Montel<strong>un</strong>go, vi<strong>ci</strong>no<br />
alla Fortezza da Basso, dove ‘lavoravano’ due campani<br />
colti in fl agranza di reato dalla squadra mobile: armati<br />
Risultano nullatenenti, non pagano se sanzionati e tendono a reiterare il reato<br />
Qual è la zona più “gettonata”?<br />
Ultimamente sono stati registrati veri e propri casi<br />
di minacce nel parcheggio del Meyer. Da quando<br />
la sosta nell’orario del passo non è più a pagamento<br />
i parcheggiatori h<strong>anno</strong> preso di mira l’area<br />
dell’ospedale pediatrico, approfi ttando dello stato<br />
d’animo degli automobilisti. Per questo abbiamo<br />
de<strong>ci</strong>so di intensifi care i controlli in tutta l’area<br />
ospedaliera di Careggi.<br />
Quale soluzione propone per contrastare il pro-<br />
di pettorine fosforescenti e transenne per convogliare il<br />
traffi co, i falsi posteggiatori chiedevano dai 3 ai 30 euro<br />
per la sosta, rilas<strong>ci</strong>ando false ricevute. Furono den<strong>un</strong><strong>ci</strong>ati<br />
e arrestati. Altra zona ambita dagli abusivi è quella<br />
delle Cas<strong>ci</strong>ne dove è alta la concentrazione di locali<br />
notturni. Anche se i clienti delle discoteche in piazza<br />
Vittorio Veneto s<strong>anno</strong> bene che le aree di sosta sono<br />
del tutto gratuite in orario notturno, sono com<strong>un</strong>que costretti<br />
a sottostare al ricatto del ticket (<strong>ci</strong>rca 3 euro) per<br />
stare tranquilli. In questi casi i parcheggiatori entrano<br />
in azione intorno alle 23 e agiscono in squadra. Meglio<br />
non essere soli per essere più convincenti. Bloccano<br />
l’automobilista in cerca di posteggio e gli chiedono la<br />
tassa. <strong>Il</strong> target preferito sono le ragazze, meglio se sole<br />
e <strong>senza</strong> uomini al seguito. Invece i ragazzi – soprattutto<br />
se numerosi - meglio las<strong>ci</strong>arli perdere. Così facendo, i<br />
parcheggiatori in <strong>un</strong>a serata riescono a ra<strong>ci</strong>molare anche<br />
cento euro. La diffi coltà delle forze dell’ordine sta<br />
nel non rius<strong>ci</strong>re a contrastare drasticamente il fenomeno<br />
perché non c’è detenzione se non arrivano aggressione,<br />
molestie o den<strong>un</strong><strong>ci</strong>a da parte delle vittime che, il<br />
più delle volte scelgono il quieto vivere. Perché si sa,<br />
chi protesta rischia di trovarsi la macchina ‘ac<strong>ci</strong>dentalmente’<br />
graffi ata o danneggiata.<br />
“Un problema estremamente fastidioso e diffi <strong>ci</strong>le da combattere”<br />
29<br />
blema?<br />
Penso che se le prin<strong>ci</strong>pali aree di sosta – soprattutto<br />
in occasioni di grandi concerti e manifestazioni<br />
– venissero prese in gestione da cooperative<br />
convenzionate con il Com<strong>un</strong>e, la pre<strong>senza</strong> dei<br />
parcheggiatori abusivi sarebbe ampiamente contrastata.<br />
Com<strong>un</strong>que, ultimamente il fenomeno<br />
sembra più contenuto anche grazie al numero esi-<br />
guo di posteggiatori che h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di ‘lavorare’<br />
a Firenze.<br />
/G.B.
30 Dicembre 2009<br />
TABÙ/1. Antiche leggende dipingono alc<strong>un</strong>e zone della <strong>ci</strong>ttà come foriere di sventure<br />
Viaggio nei luoghi della superstizione<br />
<strong>Il</strong> campanile nuoce ai laureandi, il Ponte Vecchio fa bene<br />
agli innamorati, mentre è meglio diffi dare del l<strong>un</strong>garno della<br />
Zecca e dell’incro<strong>ci</strong>o tra viale Grams<strong>ci</strong> e piazza Beccaria.<br />
Ecco <strong>un</strong>a mappa delle credenze <strong>ci</strong>ttadine<br />
Francesca Puliti<br />
Vietato salire sul campanile di Giotto se ti stai per<br />
laureare. Passare con tutta cautela dalla piazzetta<br />
della Croce al Trebbio, <strong>un</strong> trivio prediletto in<br />
passato dal demonio. E se invece vuoi che il tuo<br />
amore duri in eterno recati nel luogo più romantico della <strong>ci</strong>ttà,<br />
Ponte Vecchio, fi ssa <strong>un</strong> lucchetto alla ringhiera e getta in<br />
Arno la chiave. Nossignore, non si tratta di <strong>un</strong>a moda lan<strong>ci</strong>ata<br />
da Moc<strong>ci</strong>a, ma di <strong>un</strong>a leggenda testata nei secoli dai fi orentini.<br />
<strong>Il</strong> “brevetto” è proprio nostro, anzi di <strong>un</strong> fabbro che, prima<br />
dell’avvento delle costose vetrine degli orafi , aveva la bottega<br />
proprio ai piedi del ponte e pubbli<strong>ci</strong>zzava la sua attività<br />
narrando questa storia. Credevate forse che la superstizione<br />
fosse roba da nonni, rintrac<strong>ci</strong>abile solo nelle aspre campagne<br />
del Mugello o della Lucchesia? Vi sbagliavate di grosso. <strong>Il</strong> 30<br />
per cento dei fi orentini non ha problemi nel dichiararsi scaramantico,<br />
come emerge da <strong>un</strong>a recente ricerca svolta da <strong>un</strong>a<br />
compagnia di assicurazioni. E dal tardo medioevo ad oggi<br />
avremmo pure abbandonato il cavallo in favore di agili scooteroni<br />
e il pic<strong>ci</strong>one viaggiatore per <strong>un</strong>o o più cellulari, ma le<br />
credenze popolari ce le <strong>siamo</strong> portate dietro e custodite con<br />
<strong>un</strong> certo riguardo. Altro che anziani, sono proprio i giovani a<br />
tramandare la leggenda del campanile di Giotto. Credenza,<br />
questa, che il nostro campanile condivide con altre celebri distese<br />
di scalini, come la Mole Antonelliana di Torino o le due<br />
torri di Bologna, quasi che l’ascesa venga interpretata come<br />
atto di superbia e p<strong>un</strong>ita con il mancato raggi<strong>un</strong>gimento del<br />
più alto obiettivo del percorso di studi. Certo anche questa<br />
credenza andrebbe aggiornata all’epoca dei master di primo e<br />
secondo livello. Tornando invece ai sentimenti, pare che piazza<br />
Santa Trinita sia <strong>un</strong> luogo propizio all’amore. “E’ qui che<br />
si svolgevano i ‘balli tondi’ delle donne in epoca medievale e<br />
rinas<strong>ci</strong>mentale – racconta Luigi Pr<strong>un</strong>eti, autore di diversi libri<br />
in tema di storie e curiosità sotto il Cupolone, come “Firenze<br />
dei misteri” – e che gli uomini venivano a spiare, al “Cantar<br />
di Maggio”, che poi sarebbe l’antenato delle moderne notti<br />
bianche. Alzi poi la mano il fi orentino che non ha mai espresso<br />
<strong>un</strong> desiderio di fronte al Porcellino, il bronzo dell’omonima<br />
Loggia. Leggenda vuole che se la monetina, appoggiata<br />
Pare che anche piazza S. Trinita<br />
sia <strong>un</strong> posto propizio all’amore: è<br />
qui che si svolgevano i “balli tondi”<br />
sulla bocca aperta dell’animale, cade direttamente dentro la<br />
grata il desiderio si avveri. <strong>Il</strong> trucco è noto, la valenza simbolica<br />
rimane: solo gli spic<strong>ci</strong>oli più pesanti centrano l’apertura<br />
al primo colpo. Insomma realizzare i propri sogni può costare<br />
caro. Infi ne <strong>ci</strong> sono quei luoghi, forieri di sventura, che sarebbe<br />
meglio evitare. Come il L<strong>un</strong>garno della Zecca o il p<strong>un</strong>to<br />
in cui viale Grams<strong>ci</strong> si innesta in piazza Beccaria, strade percorse<br />
nei secoli addietro dai condannati a morte. Anche se al<br />
massimo, oggigiorno, potremmo essere condannati a pagare<br />
<strong>un</strong> salato conto al parcheggio interrato lì sotto.<br />
Piazza Santa Trinita<br />
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curiosità 31<br />
TABÙ/2. Un’indagine fotografa paure, scongiuri e gesti propiziatori tipi<strong>ci</strong> degli abitanti del capoluogo<br />
I fi orentini? Un popolo di scaramanti<strong>ci</strong><br />
Quando si mettono al volante lo f<strong>anno</strong><br />
riempiendo la macchina di oggetti portafort<strong>un</strong>a,<br />
detestano partire di venerdì 17 e guai<br />
se si perdono i consigli quotidiani dell’oroscopo<br />
Giulia Righi<br />
No, Firenze non poteva fare eccezione.<br />
Lei, l’algida signora rinas<strong>ci</strong>mentale,<br />
alle tradizioni di l<strong>un</strong>go corso è<br />
abituata a rimaner<strong>ci</strong> attaccata con i<br />
denti, e d<strong>un</strong>que neppure delle superstizioni si è<br />
voluta sbarazzare. All’alba del 2010 certe vecchie<br />
abitudini le ha ancora, e lo prova il fatto<br />
che il 30.2 per cento dei fi orentini non ha avuto<br />
problemi a dichiararsi superstizioso. Poco<br />
meno di <strong>un</strong> fi orentino su tre non ha avuto vergogna<br />
(interrogato da Nextplora per conto della<br />
compagnia Direct Line) ad ammettere che sì,<br />
gesti e oggetti scaramanti<strong>ci</strong> f<strong>anno</strong> parte della<br />
propria quotidianità. In particolare quando si<br />
tratta di mettersi al volante, il <strong>ci</strong>ttadino gigliato<br />
medio segue <strong>un</strong> cerimoniale scaramantico tutto<br />
suo. Un compagno di viaggio impres<strong>ci</strong>ndibile<br />
sembra essere il caro vecchio cornetto rosso,<br />
che il 22.3 per cento degli intervistati ha dichiarato<br />
di tenere con sé in auto, ben saldato allo<br />
specchietto retrovisore. Appena sotto, sul podio<br />
dell’oggettistica scac<strong>ci</strong>a guai, si piazzano le<br />
L’INTERVISTA<br />
erto, lo scettro della scaramanzia in Italia va a Napoli. E sicu-<br />
Cramente altre <strong>ci</strong>ttà <strong>ci</strong> superano. Eppure ogni fiorentino che sia a<br />
conoscenza della storia della lapide in marmo che si trova in piazza<br />
Duomo, lato Sasso di Dante, quando <strong>ci</strong> passa vi<strong>ci</strong>no guarda verso il<br />
Cupolone con <strong>un</strong>a certa apprensione. Qui cadde la palla che si trova<br />
in <strong>ci</strong>ma all’opera del Br<strong>un</strong>elleschi, colpita da <strong>un</strong> fulmine durante<br />
<strong>un</strong>a tempestosa notte del 1600. Di storie come queste ce ne sono a<br />
bizzeffe nella nostra <strong>ci</strong>ttà, come racconta Franco Ciarleglio, autore<br />
de “Lo strus<strong>ci</strong>o fiorentino”, nonché “guida” d’eccezione 2-3 volte<br />
l’<strong>anno</strong> in <strong>un</strong> vero e proprio strus<strong>ci</strong>o a cac<strong>ci</strong>a di curiosità e aneddoti<br />
cose personali, quelle che h<strong>anno</strong> <strong>un</strong> valore affettivo<br />
(come la foto di <strong>un</strong>a persona cara): <strong>un</strong><br />
fi orentino su die<strong>ci</strong> ne tiene <strong>un</strong>a in macchina. Al<br />
terzo posto <strong>ci</strong> sono invece le coc<strong>ci</strong>nelle, i simpati<strong>ci</strong><br />
animaletti p<strong>un</strong>tinati ai quali i superstiziosi<br />
f<strong>anno</strong> la corte dalla notte dei tempi: i fi orentini<br />
non sono da meno, e l’8 per cento degli intervistati<br />
dichiara di averne <strong>un</strong>a come portafort<strong>un</strong>a<br />
in auto. Seguono, pari merito, i dadi (8 per cento),<br />
il ferro di cavallo (5.2 per cento), l’elefante<br />
con la probos<strong>ci</strong>de alzata (1.6 per cento) e il<br />
sempreverde quadrifoglio (1.5 per cento). Oltre<br />
a questa serie di oggetti mutuati dalla tradizione<br />
profana, <strong>ci</strong> sono poi quelli legati alla fede:<br />
il 13 per cento dei fi orentini tiene in macchina<br />
<strong>un</strong>’immagine sacra oppure <strong>un</strong> oggetto religioso.<br />
Ma non fi nisce qui: <strong>un</strong>a volta attrezzata la macchina<br />
con tutto questo corredo apotropaico, c’è<br />
da metterla in moto e partire. Ma anche qui, non<br />
è tutto così immediato. Le date, ad esempio, per<br />
i fi orentini sono molto importanti: il 18.5 per<br />
cento ( a fronte di <strong>un</strong> 10 per cento a livello na-<br />
Franco Ciarleglio è autore de “Lo strus<strong>ci</strong>o fiorentino”<br />
zionale) storce il naso di fronte a <strong>un</strong>a partenza<br />
di venerdì 17 ed evita come la peste viaggi in<br />
questo odiato giorno. Ancora: il 21.6 per cento<br />
non riesce proprio a mettere in moto <strong>senza</strong><br />
prima aver preso con sé il proprio portafort<strong>un</strong>a.<br />
Ma nel rituale anti-malasorte dei con<strong>ci</strong>ttadini<br />
c’è pure <strong>un</strong> altro passaggio importante: l’oro-<br />
per le vie del centro. Attualmente le passeggiate sono organizzate<br />
dal Dopolavoro Ferroviario e suddivise in quattro o <strong>ci</strong>nque tappe.<br />
Ci può indicare qualche luogo che porti fort<strong>un</strong>a a Firenze?<br />
Ci sono alc<strong>un</strong>i luoghi che potremmo defi nire propizi, come quello<br />
dove Dante incontrò per la prima volta Beatrice, oppure via de’<br />
Bardi, dove si svolse la storia dei Romeo e Giulietta fi orentini. Lei<br />
era <strong>un</strong>a Bardi, lui <strong>un</strong> Buontalenti, apparteneva per<strong>ci</strong>ò ad <strong>un</strong> ceto<br />
inferiore. Così i due organizzarono <strong>un</strong>a spe<strong>ci</strong>e di fuitina alla fi orentina.<br />
Nottetempo il giovane si vestì tutto di nero e si diede ad arrampicarsi<br />
sulla fac<strong>ci</strong>ata del palazzo dell’amata. Ma fu intercettato<br />
scopo. Interrogare le stelle è <strong>un</strong>’abitudine per il<br />
31 per cento dei fi orentini (che sono tanti) e il<br />
4.5 dichiara di basare le scelte della giornata in<br />
base ai consigli astrologi<strong>ci</strong>. Un altro 31 per cento<br />
infi ne si dichiara scettico, ma <strong>ci</strong>ò non toglie<br />
che le paginette oracol-astrologiche se le spul<strong>ci</strong><br />
lo stesso.<br />
Quella colonna in piazza Santa Feli<strong>ci</strong>ta che non riesce a trovare pace<br />
dalle guardie, che lo scambiarono per <strong>un</strong> ladro. Per non disonorare<br />
la fan<strong>ci</strong>ulla Ippolito accettò la condanna alla pena capitale, ma chiese<br />
di poter passare <strong>un</strong> ultima volta sotto la casa di Dianora. E qui la<br />
trovò, pronta a discolparlo.<br />
E <strong>un</strong>o che invece “porta male”?<br />
E’ curiosa la storia di piazza Santa Feli<strong>ci</strong>ta, dalle parti del Ponte<br />
Vecchio. Qui le monache avevano fatto costruire <strong>un</strong>a piccola piramide,<br />
che però crollò e venne rimpiazzata da <strong>un</strong>a colonna romana.<br />
Distrutta, trafugata e infi ne bombardata, la colonna pare non avere<br />
<strong>un</strong> attimo di pace.<br />
/F.P.
32 Dicembre 2009<br />
L’ASSOCIAZIONE<br />
“Baby” architetti promuovono <strong>un</strong> nuovo modo di fare cultura<br />
L’arte contemporanea sbarca in salotto<br />
hi l’ha detto che a Firenze non si fa mai niente di nuo-<br />
Cvo? Private flat è la dimostrazione del contrario. Uno<br />
studio di design, <strong>un</strong> ex- laboratorio fotografico, la casa di <strong>un</strong><br />
gruppo di studenti, la sede di <strong>un</strong>’<strong>un</strong>iversità per stranieri, sono<br />
solo quattro dei quattordi<strong>ci</strong> spazi privati che quest’<strong>anno</strong> sono<br />
stati “invasi” dall’arte contemporanea. Come? Sempli<strong>ci</strong>ssimo.<br />
I proprietari (o gli occupanti) di questi spazi sono andati<br />
sul sito www.privateflat.it (sono già aperte le iscrizioni per<br />
le’dizione 2010) h<strong>anno</strong> messo a disposizione la loro casa, il<br />
loro giardino, la vasca da bagno e il comodino e sono stati<br />
contattati da <strong>un</strong> curatore che, <strong>dopo</strong> aver visionato lo spazio<br />
in questione si è messo a sua volta in contatto con <strong>un</strong> gruppo<br />
di artisti che ha contribuito a creare quella che è né più e né<br />
meno, <strong>un</strong>a galleria d’arte temporanea e (è il caso di dirlo)<br />
fatta in casa. “E’ <strong>un</strong> modo per scavalcare le problematiche<br />
burocratiche legate alla programmazione di <strong>un</strong>a mostra – ha<br />
spiegato Giovanni Bartolozzi, <strong>un</strong>o dei promotori dell’evento<br />
– ma non solo, è molto di più, vuol dire fare arte e coinvolgere<br />
le persone. Utilizziamo tante piccole energie private, <strong>senza</strong><br />
ricorrere a ness<strong>un</strong> tipo di aiuto pubblico, vuole essere all’origine<br />
di <strong>un</strong>a riflessione critica”. Una volta entrati, ad aprire <strong>ci</strong><br />
pensa il padrone di casa (non il legittimo proprietario ma il<br />
curatore), che accompagna i visitatori nei vari ambienti dando<br />
spiegazioni su opere e installazioni. Visitando il sito, nella<br />
sezione “stiamo cercando nuovi spazi” <strong>ci</strong> si può già mettere il<br />
lista e proporre il proprio sofà come luogo di sperimentazione<br />
artistica. E’ il caso di affrettarsi, sembrerà prematuro, ma le<br />
richieste per l’edizione del prossimo <strong>anno</strong> sono già molte.<br />
tempi moderni<br />
CITTÀ IN FERMENTO. Tre esempi per tre attività diverse, che portano <strong>un</strong>a ventata di freschezza nel capoluogo<br />
Firenze fa rima con intraprendenza<br />
Giovani, fi orentini e pieni di idee: queste sono le caratteristiche che accom<strong>un</strong>ano le tre storie di cui parliamo. Ragazzi<br />
diversi per età e formazione che <strong>un</strong> giorno h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di fare di testa loro, provando con coraggio a realizzare progetti<br />
ambiziosi. Perché, anche nella tranquilla culla del Rinas<strong>ci</strong>mento, c’è qualcosa che sotto sotto comin<strong>ci</strong>a a muoversi...<br />
GLI IMPRENDITORI<br />
<strong>Il</strong> brand made in Italy di due giovani fiorentini<br />
La t-shirt fai da te adesso è on line<br />
rendi due giovani cervelli appena rientrati a Firenze dal<br />
Pfermento creativo della Berlino degli ultimi anni, mischiali<br />
con <strong>un</strong>’idea intelligente, condis<strong>ci</strong>li con tanta energia e altrettanti<br />
buoni propositi. <strong>Il</strong> risultato è “Colorised”, neonato brand<br />
di t-shirt personalizzate firmato dai fiorentini Silvia Fossati e<br />
Simone Mollica. I due giovanissimi imprenditori (27 anni lei,<br />
28 lui), stanchi di non trovare sul mercato fiorentino prodotti in<br />
grado di rispecchiare i loro gusti, h<strong>anno</strong> ben pensato di crearsi<br />
<strong>un</strong> brand su misura e, perché no, di distribuirlo su internet a<br />
tutto il popolo di affezionati di abbigliamento casual & company.<br />
“Colorised” è <strong>un</strong>a doppia linea di magliette, da uomo e<br />
da donna, studiate su misura per non essere la “solita” t-shirt. <strong>Il</strong><br />
modello è stato pensato e realizzato da Camilla Bres<strong>ci</strong>, neolaureata<br />
in design della moda presso ISIA – Polimoda di Firenze,<br />
reduce da <strong>un</strong> stage formativo presso la maison londinese di Vivienne<br />
Westwood, madrina della moda d’<strong>oltre</strong>manica. Mesi di<br />
studi h<strong>anno</strong> portato a realizzare <strong>un</strong> prodotto fedele alla classica<br />
maglietta a forma di T, ma allo stesso tempo innovativo. Nuova<br />
è la foggia, originali gli abbinamenti di colore e spasmodica la<br />
cura dei dettagli. Dalla banda di colore a contrasto, al posizionamento<br />
del logo e dell’etichetta, fino alla scelta del cotone,<br />
rigorosamente made in Italy. Sul sito (www.colorised-shirt.<br />
com) a disposizione dei potenziali acquirenti l’intera gamma di<br />
colori selezionata per questa stagione, <strong>oltre</strong> a <strong>un</strong>a serie di disegni<br />
pronti ad essere stampati. Se poi si h<strong>anno</strong> le idee già chiare,<br />
si può scegliere di personalizzare la propria maglietta inviando<br />
elettronicamente delle grafiche, che poi verr<strong>anno</strong> stampate sul<br />
cotone e inviate direttamente a casa. <strong>Il</strong> risultato è garantito.<br />
LA ONLUS<br />
E’ nata <strong>un</strong>’asso<strong>ci</strong>azione che porta aiuti in Africa<br />
La solidarietà passa anche da qui<br />
entiquattro anni e <strong>un</strong> progetto ambizioso da portare avanti:<br />
Vrius<strong>ci</strong>re a garantire <strong>un</strong> futuro migliore ai bambini di <strong>un</strong> villaggio<br />
dimenticato dell’Africa centrale. Sono giovani e forti i tre<br />
so<strong>ci</strong> fondatori di Elpis – che in greco vuol dire “speranza” - Onlus<br />
attiva dal 2007, che ad oggi è rius<strong>ci</strong>ta a coinvolgere più di 350<br />
persone. “Tre anni fa <strong>siamo</strong> stati in <strong>un</strong> orfanotrofio vi<strong>ci</strong>no al Lago<br />
Vittoria, in Kenya - spiega <strong>Il</strong>aria Lo Presti, <strong>un</strong>a dei fondatori di<br />
Elpis – dove i bambini dormono e studiano in capanne di fango<br />
e lamiera e non h<strong>anno</strong> elettri<strong>ci</strong>tà né acqua e dove la maggior parte<br />
delle persone si ammala e muore proprio perché beve acqua<br />
contaminata <strong>senza</strong> saperlo”. E’ molto determinata <strong>Il</strong>aria, parla del<br />
suo progetto con grande enfasi, racconta che sono partiti in tre<br />
ma oggi sono in die<strong>ci</strong> ad impegnarsi attivamente per fare andare<br />
avanti la onlus. “Adesso il nostro obiettivo è costruire <strong>un</strong> dormitorio<br />
in muratura per l’orfanotrofio m<strong>un</strong>ito di luce e acqua. Siamo<br />
già stati a fare <strong>un</strong> sopralluogo, <strong>ci</strong> segue <strong>un</strong>o studio di ingegneria<br />
del posto e <strong>siamo</strong> in contatto con due architetti per capire chi dei<br />
due può fare al caso nostro. se tutto va bene si dovrebbe partire a<br />
gennaio 2010”. Per portare avanti il progetto e recuperare fondi,<br />
lo staff di Elpis organizza eventi sul territorio, come quello del 12<br />
dicembre al Kantiere, asso<strong>ci</strong>azione culturale con sede all’Isolotto<br />
(via del Cavallac<strong>ci</strong>o, 1/Q), dove sarà possibile parte<strong>ci</strong>pare ad attività<br />
dedicate ai bambini e si potrà visitare <strong>un</strong>a mostra fotografica<br />
allestita per l’occasione con le foto scattate in Kenya. “Nel frattempo<br />
– continua <strong>Il</strong>aria - abbiamo attivato <strong>un</strong>’iniziativa di supporto<br />
scolastico a distanza. Con 240 euro all’<strong>anno</strong> si permette ai<br />
piccoli kenioti di andare a scuola”. Per info sull’asso<strong>ci</strong>azione e<br />
sulle donazioni: www.elpisafrica.org<br />
1064032
Servizio Volontario Europeo<br />
<strong>Il</strong> 29 Maggio 2008 il Com<strong>un</strong>e di Firenze ha ricevuto l’accreditamento<br />
(EI n. 2008-IT-85) da parte dell’Agenzia Nazionale<br />
per i Giovani, istituita dal Parlamento Italiano in<br />
attuazione della De<strong>ci</strong>sione CE sul Programma Gioventù<br />
in Azione, come organizzazione di invio, accoglienza e coordinamento<br />
per il Servizio Volontario Europeo.<br />
<strong>Il</strong> Servizio Volontario Europeo è <strong>un</strong> progetto della Commissione<br />
Europea, Direzione Generale Educazione e Cultura,<br />
denominato Programma Gioventù in Azione.<br />
Esso è rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni, legalmente residenti<br />
in <strong>un</strong>o dei paesi dell'Unione Europea ed offre loro la<br />
possibilità di svolgere <strong>un</strong>'attività di volontariato a tempo<br />
pieno per <strong>un</strong> periodo compreso tra 2 mesi e 12 mesi, in<br />
<strong>un</strong>o dei 27 paesi membri dell'UE, nei 4 paesi aderenti al<br />
Programma (Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Turchia)<br />
o nei paesi partner.<br />
<strong>Il</strong> Servizio Volontario Europeo (SVE) aspira a sviluppare<br />
la solidarietà e a promuovere la tolleranza fra i giovani, in<br />
primo luogo per rafforzare la coesione so<strong>ci</strong>ale nell’Unione<br />
Europea. Promuove la <strong>ci</strong>ttadinanza attiva e migliora la<br />
comprensione re<strong>ci</strong>proca fra i giovani.<br />
Viaggio, vitto, alloggio e formazione, l'assicurazione ed <strong>un</strong><br />
"pocket money" mensile sono fi nanziati dalla Commissione<br />
Europea e dalle organizzazioni partner. Per i volontari<br />
non sono previsti costi.<br />
Le attività di Servizio Volontario Europeo possono svolgersi<br />
in vari settori: ambiente, arte, cultura, servizi so<strong>ci</strong>ali,<br />
politiche giovanili, protezione <strong>ci</strong>vile, cooperazione allo<br />
sviluppo; interessare il patrimonio culturale, lo sport ecc.<br />
Ogni progetto prevede <strong>un</strong>a partnership tra: volontario,<br />
Organizzazione d'Invio e Organizzazione d'Accoglienza<br />
(l’attività di coordinamento può essere svolta eventualmente<br />
da <strong>un</strong>a terza organizzazione).<br />
Le Organizzazioni di Invio e quella d’Accoglienza sono<br />
organizzazioni non governative, asso<strong>ci</strong>azioni, enti o iniziative<br />
locali <strong>senza</strong> fi ne di lucro. Tali organizzazioni di in-<br />
Biblioteche<br />
I volontari sono coinvolti attivamente nell’attività di alc<strong>un</strong>e<br />
biblioteche com<strong>un</strong>ali, sia nei servizi di front offi ce<br />
con rapporti diretti con l’utenza, sia nei servizi di back<br />
offi ce a supporto del lavoro quotidiano del personale.<br />
Pertanto il volontario, interagendo con la com<strong>un</strong>ità degli<br />
utenti della biblioteca e con il gruppo di lavoro esistente,<br />
trasmette tutto il suo bagaglio culturale e di esperienza,<br />
e allo stesso tempo acquisisce conoscenze nuove relative<br />
alla vita so<strong>ci</strong>ale, culturale e lavorativa della <strong>ci</strong>ttà.<br />
La biblioteca valorizza la pre<strong>senza</strong> dei volontari stranieri<br />
con iniziative spe<strong>ci</strong>fi che per la promozione delle collezioni<br />
librarie e della lettura, volte a far conoscere meglio<br />
agli utenti il paese di provenienza dei volontari (es:<br />
scaffali temati<strong>ci</strong> sulla letteratura, sulla musica, il teatro, il<br />
<strong>ci</strong>nema o le arti, sui viaggi, o realizzazione di iniziative<br />
per bambini e ragazzi con letture di storie e fi abe dei paesi<br />
stranieri di provenienza).<br />
Al termine del periodo di servizio il volontario acquisisce<br />
<strong>un</strong>a serie di competenze tecnico-professionali e relazionali<br />
spendibili nella sua vita lavorativa futura.<br />
vio e accoglienza permettono e garantiscono:<br />
• viaggio di andata e ritorno;<br />
• preparazione linguistica;<br />
• Formazione fi nalizzata all'attività da svolgere<br />
• vitto e alloggio;<br />
• Un mentor che affi ancherà il volontario per tutta la<br />
durata del Servizio Volontario Europeo;<br />
• Un pocket money mensile stabilito dalla Commissione<br />
Europea;<br />
• Valorizzazione delle competenze acquisite durante il<br />
servizio.<br />
Tali obiettivi vengono raggi<strong>un</strong>ti attraverso l’inserimento<br />
dei volontari all’interno di servizi pubbli<strong>ci</strong> destinati<br />
a bambini, giovani, adulti ed anziani, con i quali h<strong>anno</strong><br />
modo di relazionarsi ed interagire. Grazie al supporto formativo<br />
da parte del mentor, e professionale da parte di<br />
<strong>un</strong> operatore di ogni servizio, contribuiscono alle attività<br />
in modo autonomo e creativo, mettendo a disposizione le<br />
proprie risorse e qualità, parte<strong>ci</strong>pando in modo attivo alla<br />
loro ideazione e realizzazione.<br />
In<strong>oltre</strong> viene favorito il contatto e la collaborazione con i<br />
volontari italiani del servizio <strong>ci</strong>vile nazionale, coinvolgendoli<br />
nell’ideazione e realizzazione di spe<strong>ci</strong>fi che iniziative<br />
da svolgersi presso i servizi dove svolgono la loro attività,<br />
con <strong>un</strong>a dimensione europea (ad. esempio <strong>un</strong> <strong>ci</strong>clo di<br />
fi lm, letture interculturali, feste a tema, o altro) che costituiscono<br />
<strong>un</strong>’ulteriore preziosa opport<strong>un</strong>ità di interazione<br />
e scambio tra pari al fi ne di favorire la loro formazione interculturale,<br />
la loro capa<strong>ci</strong>tà progettuale, la consapevolezza<br />
del loro ruolo nella costruzione dell’Unione Europea.<br />
Dal p<strong>un</strong>to di vista dei volontari essi h<strong>anno</strong> modo di sviluppare<br />
conoscenze e competenze necessarie allo svolgimento<br />
di <strong>un</strong> consapevole percorso di servizio volontario,<br />
e operare effi cacemente all’interno dell’attività assegnata.<br />
Sviluppano le loro motivazioni e il loro coinvolgimento<br />
Centri di Aggregazione Giovanile<br />
I centri giovani sono gestiti da diverse fi gure professionali<br />
che operano nell’ambito degli interventi educativi<br />
del Com<strong>un</strong>e di Firenze rivolti ai minori, agli adolescenti<br />
e ai giovani. La pre<strong>senza</strong> dei volontari è fi nalizzata a sviluppare<br />
l’approc<strong>ci</strong>o informale con i minori e adolescenti,<br />
sia dentro le strutture che nelle strade o nei giardini pubbli<strong>ci</strong>,<br />
allo scopo di favorire i processi di so<strong>ci</strong>alizzazione e<br />
di diffondere la conoscenza e la frequentazione dei centri<br />
di aggregazione giovanile, luoghi nei quali è possibile<br />
incontrarsi, scambiare esperienze, ascoltare musica, navigare<br />
in internet, parte<strong>ci</strong>pare ad attività culturali, educative,<br />
ricreative inerenti agli interessi manifestati dagli<br />
stessi utenti.<br />
Palestra Informatica<br />
Servizio istituito dalla Promozione So<strong>ci</strong>ale della Direzione<br />
Sicurezza So<strong>ci</strong>ale del Com<strong>un</strong>e di Firenze, con i<br />
suoi corsi di alfabetizzazione informatica cerca di avvi<strong>ci</strong>nare<br />
la popolazione over 55 e adulta in generale<br />
attivo quali veri protagonisti del proprio percorso, con<br />
<strong>un</strong>a maggiore capa<strong>ci</strong>tà critica riguardo alle grandi tematiche<br />
della so<strong>ci</strong>età affrontate e conos<strong>ci</strong>ute attraverso il lavoro<br />
quotidiano e l’acquisizione graduale dei mezzi per<br />
de<strong>ci</strong>frare il complesso mondo so<strong>ci</strong>ale inerente soprattutto<br />
le tematiche giovanili. Sviluppano in<strong>oltre</strong> le loro capa<strong>ci</strong>tà<br />
relazionali nei confronti dell’Istituzione e dei suoi rappresentanti,<br />
sia politi<strong>ci</strong> che amministrativi, grazie alla parte<strong>ci</strong>pazione<br />
alla vita pubblica nei suoi vari aspetti in linea con<br />
la formazione di <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttadinanza attiva ed etica.<br />
<strong>Il</strong> Com<strong>un</strong>e di Firenze svolge il ruolo di coordinatore del<br />
progetto e si assume i seguenti compiti:<br />
• responsabilità fi nanziaria e amministrativa di tutto il<br />
progetto;<br />
• coordinamento del progetto in collaborazione con tutte<br />
le Organizzazioni di Invio;<br />
• com<strong>un</strong>icazione sulle attività del progetto e i risultati<br />
con tutte le Organizzazioni di Invio;<br />
• ripartizione stanziamento SVE tra tutte le<br />
Organizzazioni di Invio;<br />
• ripartizione stanziamento SVE tra tutte le<br />
Organizzazioni di Invio;<br />
• accertamento che i volontari frequentino l’intero Ciclo<br />
di Formazione e valutazione SVE;<br />
• raccolta della documentazione delle Organizzazioni di<br />
Invio necessaria per la richiesta del fi nanziamento;<br />
• redazione e sigla di <strong>un</strong> accordo tra tutti i soggetti<br />
coinvolti nel progetto, nel quale si dettaglier<strong>anno</strong><br />
condizioni, diritti, doveri e attività del volontario e<br />
ruoli ed i compiti delle Organizzazioni di Invio;<br />
• accertamento, insieme alle Organizzazioni di Invio che<br />
ogni volontario sia coperto dal piano obbligatorio di<br />
assicurazione collettiva SVE, previsto dal programma<br />
Gioventù in Azione;<br />
• ottenimento, in collaborazione con le Organizzazioni di<br />
Invio, del visto per i volontari che ne h<strong>anno</strong> bisogno.<br />
del territorio fi orentino all’utilizzo del PC e di internet<br />
e far conoscere tutti i servizi telemati<strong>ci</strong> che il web<br />
può offrire. I corsi di informatica sono suddivisi per<br />
livello di diffi coltà in: Base, Intermedio e Avanzato.<br />
Le lezioni sono tenute in <strong>un</strong>’aula dotata di 12 PC con<br />
connessione a internet a banda larga alla rete PAAS<br />
del Com<strong>un</strong>e di Firenze. In aula sono sempre presenti<br />
due docenti. Le attività vengono svolte all’interno<br />
del <strong>Centro</strong> So<strong>ci</strong>ale “Grillo Parlante” e <strong>oltre</strong> ai corsi di<br />
informatica gli allievi avr<strong>anno</strong> la possibilità di parte<strong>ci</strong>pare<br />
a tutte le attività del <strong>Centro</strong> avendo così opport<strong>un</strong>ità<br />
di so<strong>ci</strong>alizzare e conoscere altri <strong>ci</strong>ttadini.<br />
<strong>Il</strong> volontario ha <strong>un</strong> ruolo di supporto agli insegnanti<br />
in aula durante le lezioni, coinvolgimento nell’organizzazione<br />
della didattica delle attività e delle iniziative<br />
di contorno. <strong>Il</strong> volontario contribuisce a migliorare<br />
con le sue conoscenze il programma delle lezioni e<br />
insegnare lui stesso in aula, in<strong>oltre</strong> ha la possibilità di<br />
affi nare la com<strong>un</strong>icazione in lingua italiana sia con gli<br />
allievi che con gli insegnanti della Palestra Informatica,<br />
incrementando le proprie conoscenze informatiche<br />
e imparando a insegnare l’informatica di base.
IL COMPLESSO. All’interno dell’ex carcere nuovi spazi dedicati ad arte, cultura e all’accoglienza<br />
La libertà contemporanea delle Murate<br />
Nuova vita per la vecchia prigione del centro. Oltre all’edilizia popolare destinata<br />
alle giovani coppie, nei prossimi mesi prender<strong>anno</strong> vita <strong>un</strong> caffè letterario,<br />
spazi destinati all’arte contemporanea e <strong>un</strong> rifugio per gli attivisti politi<strong>ci</strong><br />
e i bloggers che utilizzano la rete per den<strong>un</strong><strong>ci</strong>are gli orrori dei loro Paesi<br />
Barbara Biondi<br />
Addio dolore, sofferenza. Addio<br />
alle mura che impediscono di vedere<br />
<strong>oltre</strong>, che permettono solo<br />
di immaginare la libertà. L’ex<br />
carcere delle Murate, che già da tempo è il<br />
fulcro di <strong>un</strong> progetto di riqualifi cazione, diventerà<br />
anche p<strong>un</strong>to di riferimento per l’arte<br />
contemporanea in <strong>ci</strong>ttà. Già in parte recuperato<br />
come edilizia residenziale pubblica, il<br />
restyling del complesso verrà completato nei<br />
prossimi mesi includendo non solo alloggi<br />
per giovani coppie ma anche <strong>un</strong> caffè letterario,<br />
nuovi spazi per la contemporaneità<br />
e soprattutto <strong>un</strong> rifugio ai cosiddetti “Smart<br />
dissidents”, attivisti politi<strong>ci</strong> e bloggers della<br />
generazione 2.0 che utilizzano Internet per<br />
far sentire la loro voce e che a Firenze, sulle<br />
orme della “Maison” parigina per giornalisti<br />
perseguitati, trover<strong>anno</strong> accoglienza sia virtuale<br />
che reale. I progetti sono stati presentati<br />
dal sindaco Matteo Renzi, dall’assessore<br />
alla cultura e contemporaneità Giuliano da<br />
Empoli e dall’assessore alla casa Claudio<br />
Fantoni. «Le parole d’ordine che ispirano<br />
il progetto delle Murate sono libertà, vivibilità,<br />
futuro, bellezza e qualità - ha detto<br />
il sindaco Renzi -. Nel complesso dell’ex<br />
carcere, che è <strong>un</strong>a delle realtà più belle che<br />
l’amministrazione precedente <strong>ci</strong> ha consegnato<br />
e che noi abbiamo la responsabilità<br />
di lan<strong>ci</strong>are nel futuro». <strong>Il</strong> progetto prevede<br />
anche l’apertura di <strong>un</strong> collegamento tra il<br />
complesso delle Murate e piazza Annigoni.<br />
«La <strong>ci</strong>ttà va ricu<strong>ci</strong>ta - ha continuato il sindaco<br />
-. Bisogna far diventare questi due luoghi,<br />
luoghi di vita nel rispetto dei residenti<br />
e nella convinzione che <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà è bella se<br />
apre degli spazi di libertà, non se li chiude».<br />
«<strong>Il</strong> progetto “Smart dissidents” - ha spiegato<br />
Da Empoli - nasce per accogliere tutti<br />
quei dissidenti e attivisti politi<strong>ci</strong>, dalla Cina<br />
alla Russia, dall’Afghanistan all’Iran, che<br />
utilizzano la rete e le nuove tecnologie per<br />
far conoscere al mondo gli orrori dei loro<br />
regimi e per questo sono sottoposti a cen-<br />
<strong>Il</strong> sindaco di Firenze Matteo Renzi<br />
e l’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli alle Murate<br />
sure e violenze. Da qui l’idea di farli venire<br />
a Firenze, per <strong>un</strong> periodo di tempo limitato,<br />
dove possano vivere al sicuro, lontano dalle<br />
minacce dei loro paesi di origine». Alle<br />
Murate, i lavori terminer<strong>anno</strong> alla fi ne del<br />
2010 e i fondi stanziati sono 1,9 milioni di<br />
euro. Qui nascer<strong>anno</strong> anche 24 stanze uso<br />
foresteria, supporto tecnico per poter creare<br />
siti Internet a prova di censura, formazione<br />
informatica. <strong>Il</strong> 16 gennaio è previsto <strong>un</strong><br />
grande evento, che sarà <strong>un</strong>a sorta di anteprima<br />
per quel che diventer<strong>anno</strong> le Murate<br />
nei prossimi mesi. Ma il complesso delle<br />
Murate diventerà anche <strong>un</strong>o dei nuovi poli<br />
dell’arte contemporanea e verr<strong>anno</strong> aperti<br />
<strong>un</strong> caffè letterario e <strong>un</strong>a galleria di botteghe<br />
creative da via dell’Agnolo a via Ghibellina.<br />
<strong>Il</strong> museo della Resistenza, invece, che originariamente<br />
era previsto anch’esso alle Murate,<br />
sarà collocato altrove, probabilmente<br />
in Oltrarno. Intanto, come spiegato dall’assessore<br />
Fantoni, v<strong>anno</strong> avanti le consegne<br />
degli alloggi Erp recuperati dal vecchio<br />
carcere. «Sessantasette alloggi – ha detto<br />
Fantoni – sono già stati assegnati, mentre 6<br />
restano da ultimare. Nel complesso, però, <strong>ci</strong><br />
sarà ancora posto per ulteriori 18 appartamenti<br />
che, nelle nostre intenzioni, sar<strong>anno</strong><br />
assegnati a giovani coppie o artisti, con canoni<br />
calmierati».<br />
L’EVENTO. Quattro piazze e musica per tutti i gusti. Per festeggiare in <strong>ci</strong>ttà l’ultimo dell’<strong>anno</strong><br />
2010, il Capod<strong>anno</strong> ritorna ai fi orentini<br />
rene Grandi, Lu<strong>ci</strong>o Dalla e molto altro ancora. Ecco cosa bolle in pentola per il Capod<strong>anno</strong> fi orentino che<br />
Ista per arrivare. E questo signifi ca basta con le feste di piazza che non riescono a diventare mai veri e propri<br />
eventi, che i <strong>ci</strong>ttadini scansano per andare a divertirsi in montagna o in qualche capitale europea per poi tornare<br />
alla base qualche giorno <strong>dopo</strong> San Silvestro. “Finalmente i fi orentini potr<strong>anno</strong> tornare a festeggiare in piazza”,<br />
questo lo spirito con cui il sindaco Matteo Renzi, ha voluto organizzare il Capod<strong>anno</strong> 2010, il primo del suo<br />
mandato. Tanti gli ospiti che parte<strong>ci</strong>per<strong>anno</strong> alla festa. Ad oggi i due vip che h<strong>anno</strong> confermato la loro pre<strong>senza</strong><br />
sono Lu<strong>ci</strong>o Dalla e la “cantantessa” toscana Irene Grandi, ma secondo indiscrezioni sembrerebbe in arrivo altri<br />
grossi nomi della musica. I festeggiamenti si svolger<strong>anno</strong> in quattro diverse piazze fi orentine, in ogn<strong>un</strong>a delle<br />
quali la festa avrà <strong>un</strong> sapore diverso, per soddisfare i gusti musicali di tutti. Nel piazzale davanti alla stazione,<br />
<strong>un</strong> grande palco darà il benvenuto alla musica rock. Tra piazza Duomo e piazza della Repubblica, si dovrebbe<br />
spostare <strong>un</strong>a band itinerante ad animare le strade con sonorità jazz, dedicate ai timpani più raffi nati. Per chi non<br />
rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>a alla tradizione, in piazza della Signoria come di consueto il maestro Giuseppe Lanzetta dirigerà la sua<br />
Orchestra da camera fi orentina in <strong>un</strong> greatest hits di musiche scelte tra le più belle del repertorio classico internazionale.<br />
Per gli amanti degli stornelli d’autore invece, tornerà a farsi ascoltare - in <strong>un</strong> luogo ancora da de<strong>ci</strong>dere<br />
che potrebbe essere piazza Annigoni o piazza Santissima Ann<strong>un</strong>ziata - Riccardo Marasco, il “menestrello”<br />
che intona tutte le canzoni popolari di <strong>un</strong>a Firenze <strong>un</strong> po’ sbiadita, ma che ancora fa parlare di sé. /L.V.Z.<br />
LA RECENSIONE<br />
L’ultimo della Bosco<br />
Tra risate e psicanalisi<br />
ccola la campionessa italiana del best-<br />
Eseller, l’ex rivelazione ormai certezza<br />
della Chick lit (genere letterario nato in<br />
Gran Bretagna e dedicato prevalentemente<br />
alle giovani donne, ndr) versione spaghetti<br />
(ma non tanto), l’eroina delle trentenni-inguaribili-<br />
romantiche alla ricerca dell’amore<br />
eterno (e mai rassegnate). Torna in libreria<br />
Federica Bosco, partita da Firenze<br />
con “Mi pia<strong>ci</strong> da morire” e, in pochi anni,<br />
divenuta regina delle classifi che, con traduzioni<br />
in diversi paesi e tanto tanto successo,<br />
al p<strong>un</strong>to che oramai quella di scrittrice<br />
è diventata la sua professione. L’ultima divertentissima<br />
fatica di Federica si chiama<br />
“S.O.S. Amore” (Newton Compton, pagine<br />
384, Euro 14,90) ed è <strong>un</strong> libro già destinato,<br />
come i precedenti, a moltepli<strong>ci</strong> ristampe.<br />
Abbandonata (per il momento?) la saga di<br />
Monica (tre romanzi), la Bosco tiene a battesimo<br />
<strong>un</strong> nuovo prototipo di donna in crisi<br />
con i sentimenti. Chiara ha 35 anni e vive a<br />
Milano con sua sorella Sara, costantemente<br />
in lotta con il mondo, ha <strong>un</strong>a madre sempre<br />
in preda ad attacchi di panico e <strong>un</strong> improbabile<br />
padre che vive a Cuba e che le ha<br />
mollate da piccole, ma non prima di averle<br />
sfrattate per dare la loro casa alla nuova<br />
moglie nonché madre della terza sorella.<br />
<strong>Il</strong> risultato è che l’autostima di Chiara è a<br />
pezzi, così come il sogno di <strong>un</strong> amore vero.<br />
Ulteriore aggravante: accetta di avere <strong>un</strong>a<br />
relazione clandestina col suo capo, sposato<br />
e bugiardo. A Chiara, quindi, non resta che<br />
il lettino dello psicoanalista: destinatario<br />
dei suoi sfoghi è il Dottor Folli, al quale<br />
ogni settimana racconta <strong>un</strong> capitolo della<br />
sua disastrata vita amorosa e che l’aiuterà<br />
con ogni mezzo e con molta ironia a recuperare<br />
fi du<strong>ci</strong>a e stima in sé stessa. Sullo<br />
sfondo – ma non tanto – la solita esilarante<br />
galleria di personaggi: da Barbara, l’amica<br />
egocentrica e megalomane, a Fabio, che<br />
si rifi uta di dichiararsi gay; da Lorenzo, il<br />
fi danzato bastonato di Sara, a Gaia L<strong>un</strong>a,<br />
la terza sorella detta “la iena”, ad Andrea,<br />
l’amante-capo con la fi ssa per le sveltine.<br />
Insomma, anche stavolta Federica Bosco<br />
ha fatto centro e il suo “Grido d’allarme”<br />
per il diritto all’amore delle 35enni che<br />
non si rassegnano sarà raccolto, complice<br />
il bisogno natalizio imminente di regalarsi<br />
cose dol<strong>ci</strong> e piacevoli, da tante, tantissime<br />
lettri<strong>ci</strong> (e lettori). Unica avvertenza: se lo<br />
leggete sul bus o in treno non abbiate paura<br />
di ridere da soli…in pubblico.<br />
/Ciro Becchimanzi
cultura<br />
LA STRUTTURA. Eventi, cultura e formazione. Questo e altro negli ambienti a due passi dal Duomo<br />
I mille volti della Creatività<br />
Luovica V. Zarrilli<br />
Anche questo mese <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
parla di creatività, o meglio, di<br />
Casa della creatività. Sul numero<br />
di Novembre avevamo<br />
commesso <strong>un</strong> errore, parlando di <strong>un</strong>a fantomatica<br />
“nuova gestione” della struttura. In<br />
realtà si è trattato di <strong>un</strong> mis<strong>un</strong>derstanding,<br />
la gestione della casa è la stessa di sempre e<br />
le persone di cui si è parlato su <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />
di Novembre, non sono i responsabili della<br />
Casa ma bensì della caffetteria, che occupa<br />
il piano terra e si appoggia al cortile dell’ex<br />
convento di vicolo di santa Maria Maggiore.<br />
La Casa della creatività, inaugurata l’8<br />
ottobre dello scorso <strong>anno</strong>, è <strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età consortile<br />
composta da Aida srl, dalla Fondazione<br />
Sistema Toscana e dallo Ied – Istituto<br />
europeo di design. Uno spazio interattivo<br />
rivolto alla <strong>ci</strong>ttà, all’interno del quale prendono<br />
vita eventi, concerti, piccole mostre,<br />
presentazioni di libri, <strong>oltre</strong> alle lezioni dello<br />
Ied che a Firenze tiene i corsi in grafi ca per<br />
l’editoria, web comm<strong>un</strong>ication e progettazione<br />
di eventi culturali. E’ <strong>un</strong>a vita frenetica<br />
quella che tutti i giorni anima la Casa,<br />
dove i tanti “inquilini” convivono facendo<br />
del proprio meglio per inventarsi <strong>un</strong> nuovo<br />
modo di fare cultura in <strong>ci</strong>ttà. Ogn<strong>un</strong>o ha il<br />
l passare del tempo ogn<strong>un</strong>o lo misura a modo suo. E se a<br />
Ipochi fa piacere constatare lo scorrere di giorni, mesi ed<br />
anni, l’idea di potersi scegliere <strong>un</strong> calendario che rispetti i<br />
propri gusti, serve quasi a consolarsi dall’idea che il tempo<br />
fugga inesorabilmente. Per gli amanti di Firenze, <strong>oltre</strong> ai<br />
calendari con le immagini artistiche della <strong>ci</strong>ttà, c’è il compromesso<br />
fra pubblico e privato: al prezzo di 6,50 euro si<br />
può ordinare sul web (http://www.12print.it) il Calendario<br />
Firenze “pensato per rendere omaggio alla <strong>ci</strong>ttà, con al centro<br />
la cornice a forma di francobollo, sul lato sinistro <strong>un</strong>o<br />
dei monumenti che caratterizzano la <strong>ci</strong>ttà e a destra i mesi<br />
dell’<strong>anno</strong>”. Immagini artistiche delle più belle chiese di Firenze,<br />
<strong>oltre</strong> a quelle di altre <strong>ci</strong>ttà italiane, si trovano anche<br />
sul calendario 2010 del Fondo Edifi<strong>ci</strong> di Culto, che finanzia<br />
suo spazio a disposizione. Al piano terra c’è<br />
anche l’Informagiovani del Com<strong>un</strong>e, dove<br />
i ragazzi - fi orentini e non – possono trovare<br />
contatti, informazioni e indicazioni su<br />
quello che si muove quotidianamente nella<br />
<strong>ci</strong>ttà del giglio. In poco più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong> di gli<br />
abitanti della casa h<strong>anno</strong> dato vita ad eventi<br />
ed h<strong>anno</strong> collaborato ad altrettante iniziative,<br />
facendo passare dalla viuzza seminascosta<br />
a poche de<strong>ci</strong>ne di metri da piazza<br />
Duomo, molti degli app<strong>un</strong>tamenti clou degli<br />
scorsi 365 giorni. Come ad esempio il<br />
Festival della creatività, che qui ha la sua<br />
sede organizzativa permanente e che parte<br />
da qui per sviluppare tutti i contenuti che<br />
<strong>un</strong>a volta l’<strong>anno</strong> prendono vita alla Fortezza<br />
e nel resto della <strong>ci</strong>ttà. Dopo il successo<br />
di iniziative come “Metamorfosi Urbane”<br />
piuttosto che la mostra fotografi ca dedicata<br />
alla street art “Uac in da casa”, le idee<br />
in cantiere che verr<strong>anno</strong> sviluppate da qui<br />
all’<strong>anno</strong> che sta arrivando sono già molte. A<br />
partire dalla mostra “Tuscany landscapes”,<br />
che andrà avanti fi no al 13 gennaio raccontando<br />
attraverso le immagini le contaminazioni<br />
tra uomo e paesaggio, e poi <strong>un</strong> corso<br />
di street photography organizzato dell’asso<strong>ci</strong>azione<br />
Deaphoto in collaborazione con<br />
<strong>Il</strong> logo della Casa della Creatività<br />
Informagiovani e l’anteprima dello spettacolo<br />
Marzia su Roma, <strong>oltre</strong> ai concerti jazz,<br />
all’evento “New Wave” dell’11 dicembre,<br />
(al quale parte<strong>ci</strong>per<strong>anno</strong> Andrea Panconesi<br />
della boutique Luisa via Roma, il direttore<br />
la ricostruzione in Abruzzo. Per gli appassionati di cal<strong>ci</strong>o<br />
<strong>ci</strong> sono due alternative: il calendario benefico 2010-2011<br />
dell’Asso<strong>ci</strong>azione Tumorosi Toscana, con foto, fra le altre,<br />
di Cesare Prandelli e Sebastien Frey, e il Calendario Viola<br />
2010 di Fiorentina.it. E poi <strong>ci</strong> sono i classi<strong>ci</strong>: la Pirelli<br />
ha scelto come fotografo Terry Richardson, come location<br />
Bahia e come “volti” <strong>un</strong>di<strong>ci</strong> modelle da tutto il mondo. La<br />
rivista Max ha optato per le sorelle Belen e Ce<strong>ci</strong>lia Rodriguez,<br />
ma c’è chi si accontenta di molto meno per inaugurare<br />
al meglio l’<strong>anno</strong> che verrà. Entrano a buon titolo nella classifica<br />
dei calendari più ricercati quelli fatti su misura. Gli<br />
ingredienti sono: <strong>un</strong>a buona dose di disinvoltura, la mano<br />
esperta di <strong>un</strong> fotografo professionista con studio ed attrezzatura<br />
a disposizione, <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>sa fotogenia e qualc<strong>un</strong>o di im-<br />
della rivista “Ottagono” Aldo Colonetti e il<br />
direttore di Ied Moda Lab Andrea Batilla)<br />
e allo Ied Christmas party in programma il<br />
16 dicembre.<br />
Info www.casadellacreatività.it<br />
LA MANIA. C’è chi compra la versione sexy, chi lo sceglie ad hoc e chi opta per il fai da te. 365 giorni di idee<br />
Arriva il nuovo <strong>anno</strong>: il calendario si sceglie su misura<br />
D<br />
L’INIZIATIVA<br />
H<strong>anno</strong> posato per fotografi professionisti per realizzare due calendari spe<strong>ci</strong>ali<br />
I disabili dell’Oda modelli d’eccezione<br />
odi<strong>ci</strong> mesi di sorrisi, spontanei e divertiti. Sono intenti a so<strong>ci</strong>alizzare con i cani del nucleo <strong>ci</strong>nofilo<br />
quelli del calendario che ha per protagonisti i della Guardia di Finanza. Basta del resto ascoltar-<br />
ragazzi disabili assistiti da Villa San Luigi, centro li commentare quella giornata, per farsi <strong>un</strong>’idea di<br />
riabilitativo dell’Opera Diocesana di Assistenza. cosa abbia rappresentato per loro. Elena, <strong>un</strong>a delle<br />
Tutti modelli d’eccezione che h<strong>anno</strong> posato per il protagoniste ha raccontato che: “Mi piaceva la mac-<br />
fotografo Silvano Silvia, sponsorizzati dall’asso<strong>ci</strong>achina da guidare, la macchina da corsa per la liberzione<br />
Cinquino.it che ha prestato le sue 500 d’epoca tà”. Gaetano, altro grande interprete delle direttive<br />
al set. E sar<strong>anno</strong> proprio i ragazzi disabili ad occu- del fotografo, ha affidato a <strong>un</strong> sorriso i suoi comparsi<br />
della vendita del calendario: sar<strong>anno</strong> presenti menti spiegando che “Non so altre parole per dire”,<br />
con <strong>un</strong>o stand in piazza Santa Croce (il 7 dicembre) mentre Giampiero, finite le sessioni fotografiche, si<br />
e con <strong>un</strong> altro il 22 dicembre in piazza della Re- è spinto <strong>oltre</strong>: “E’ possibile prendere la patente? Perpubblica,<br />
dalle 9 alle 18. <strong>Il</strong> calendario verrà inolché io adesso la Cinquecento Rossa la vorrei proprio<br />
tre distribuito nei negozi del centro commer<strong>ci</strong>ale guidare”. Anche a Diacceto (Pelago), dove l’Oda è<br />
naturale del Sodo. Sfogliando quelle dodi<strong>ci</strong> pagine presente con <strong>un</strong> centro riabilitativo, i disabili h<strong>anno</strong><br />
di belle foto s’incontrano i ragazzi alle prese con fatto da modelli per la realizzazione di <strong>un</strong> calenda-<br />
diverse situazioni: al lavoro in <strong>un</strong> autolavaggio di rio che in questo caso ha come location le realtà del<br />
Castello, impegnati in <strong>un</strong> concerto, a pesca sulle paese (la posta, la farma<strong>ci</strong>a, il supermercato) segno<br />
rive del Bilan<strong>ci</strong>no, meccani<strong>ci</strong> improvvisati nel piaz- di <strong>un</strong>a rius<strong>ci</strong>ta integrazione degli ospiti del centro<br />
zale della Scuola Aeronautica alle Cas<strong>ci</strong>ne oppure con il territorio.<br />
/B.S.<br />
portante a cui regalare il prodotto finito. La spesa si aggira<br />
sui 200/250 euro, ma sul web si trovano anche offerte a 180<br />
euro (info su http://www.digimodels.it). C’è poi chi opta per<br />
il fai da te, è il caso di gruppi di appassionati di varie dis<strong>ci</strong>pline<br />
e hobby che <strong>un</strong>iscono le forze - e ri<strong>un</strong>iscono le foto –<br />
per farne <strong>un</strong> loro calendario tematico. Alc<strong>un</strong>i esempi, come<br />
si evince dai blog che coinvolgono anche diversi fiorentini<br />
e toscani, sono il “calendario Spinone”, che invita gli spinonisti<br />
(proprietari di cani di razza Spinone presumibilmente<br />
amanti della cac<strong>ci</strong>a) di tutto il web a darsi da fare “con cane<br />
e macchina fotografica” – info su www.ilbraccoitaliano.net<br />
- e quello di Agraria 2010, cui si parte<strong>ci</strong>pa inviando foto che<br />
“devono avere come tema il mondo dell’agricoltura a 360<br />
gradi” (http://www.forumdiagraria.org).<br />
/S.W.<br />
I ragazzi di Villa San Luigi durante <strong>un</strong>o dei set<br />
35
MONDO VIOLA. <strong>Il</strong> portierone francese non viene convocato dal ct Domenech. Ma lui si consola...<br />
Frey, la Fiorentina per Nazionale<br />
Sebastien Frey<br />
Cristina Guerri<br />
La Fiorentina è la sua Nazionale. E non potrebbe<br />
essere altrimenti per Sebastien Frey. Snobbato<br />
dal commissario tecnico francese Domenech,<br />
che a lui preferisce le parate dei vari Lloris,<br />
Mandanda, Carrasso e Douchez, il numero <strong>un</strong>o viola ha<br />
trovato il suo habitat naturale a Firenze. Città che lo ama<br />
e lo considera il portiere più forte che esista. Non volendo<br />
passare per <strong>un</strong> ragazzo altezzoso, lo stesso Frey, non tanto<br />
tempo fa, si è auto-inserito tra gli estremi difensori più<br />
forti del mondo. “Non voglio passare per pres<strong>un</strong>tuoso -<br />
aveva ammesso Seba - ma in questo momento mi sento<br />
tra i migliori <strong>ci</strong>nque portieri del mondo. Nei primi posti<br />
metto certamente Buffon, poi Julio Cesar, Cech e Casillas.<br />
Nonostante le mie prestazioni, sono limitato dal fatto<br />
di non essere convocato in Nazionale. Con il commissa-<br />
rio tecnico della Fran<strong>ci</strong>a Domenech non ho mai litigato o<br />
avuto problemi, ma lui non mi vede nel suo gruppo e non<br />
ha mai voluto spiegarmi il perché di questa de<strong>ci</strong>sione di<br />
escludermi. Avessi avuto <strong>un</strong> parente italiano – provoca -<br />
sarebbe stato tutto più semplice”. D<strong>un</strong>que è il campione<br />
del mondo Gigi Buffon il primo tra i numeri <strong>un</strong>o, a detta di<br />
Frey. Che dello juventino, però, invidia solo il palmares:<br />
“Lo ammiro per i suoi successi, ha praticamente vinto tutto.<br />
Ma tecnicamente non gli invidio niente, io ho <strong>un</strong> mio<br />
stile. Invidio, com<strong>un</strong>que, molto di più Giuliano Sarti, che<br />
con la maglia della Fiorentina ha vinto lo scudetto”. La<br />
Fiorentina non sarà la Juventus, ma il francese è convinto<br />
che, prima o poi, i successi passer<strong>anno</strong> anche dalla riva<br />
dell’Arno. “La Fiorentina ha <strong>un</strong> progetto serio. L’<strong>anno</strong><br />
scorso <strong>siamo</strong> arrivati quarti ed è stato <strong>un</strong> grande risultato.<br />
Sono fi ero di vestire la maglia viola, vincere qualcosa a<br />
Firenze sarebbe spe<strong>ci</strong>ale, per me signifi cherebbe davvero<br />
tanto”. Qualcosa di importante (anzi, di storico), Frey e<br />
“Anche se la mia carta d’identità<br />
indica altro, io mi sento italiano”,<br />
spiega. E così, snobbato (chissà<br />
perché) dal commissario tecnico<br />
dei transalpini, il numero <strong>un</strong>o viola<br />
ha trovato il suo habitat naturale<br />
a Firenze, <strong>ci</strong>ttà che lo ama<br />
e lo considera il più forte<br />
tra i pali in <strong>ci</strong>rcolazione.<br />
Per lui il migliore resta Buffon,<br />
ma dello juventino invidia solo<br />
il palmares: “Lo ammiro per<br />
i suoi successi, ha praticamente<br />
vinto tutto. Ma invidio molto<br />
di più Giuliano Sarti, che con<br />
la maglia della Fiorentina<br />
ha centrato lo scudetto”<br />
i suoi compagni lo h<strong>anno</strong> già ottenuto: il passaggio agli<br />
ottavi di fi nale di Champions League. La vittoria con il<br />
Lione del 24 novembre scorso ha, infatti, permesso alla<br />
Fiorentina di continuare a sognare anche nella più prestigiosa<br />
competizione europea per club. “Anche se la mia<br />
carta d’identità indica che sono francese – ha commentato<br />
Frey - mi sento italiano. Siamo molto maturati rispetto allo<br />
scorso <strong>anno</strong>, <strong>ci</strong> sentiamo forti e in casa rius<strong>ci</strong>amo sempre a<br />
imporre il nostro gioco: questo è molto importante. Sono<br />
felice di essere entrato nella storia della Fiorentina. Volevamo<br />
las<strong>ci</strong>are <strong>un</strong> segno e <strong>ci</strong> <strong>siamo</strong> rius<strong>ci</strong>ti”. <strong>Il</strong> merito di<br />
questo importantissimo traguardo va, sicuramente, anche<br />
a mister Prandelli, con il quale il portiere ha <strong>un</strong> rapporto<br />
davvero particolare: “E’ <strong>un</strong> tecnico che stimo tantissimo,<br />
ma che con me non è eccessivo nei complimenti. Questo<br />
fa parte del suo carattere – conclude il numero <strong>un</strong>o viola<br />
- sa che <strong>ci</strong> sono giocatori che h<strong>anno</strong> più bisogno di affetto<br />
di me e si comporta di conseguenza”.<br />
1010104
sport<br />
IL VOLO. La squadra di Prandelli è nella storia per la qualificazione agli ottavi di Champions<br />
Quando la Florentia Viola lottava in C<br />
È il massimo risultato ottenuto nell’era Della Valle.<br />
Ma sembra ieri quando Riganò & C. combattevano<br />
sui campi di Gubbio, Gualdo, Castelnuovo e Forlì<br />
Cristina Guerri<br />
Se il 29 settembre (la notte del 2 a 0<br />
con il Liverpool) resterà per sempre<br />
nella memoria di tutti i tifosi viola,<br />
quello 24 novembre (1-0 al Lione e<br />
qualifi cazione matematica agli ottavi di fi -<br />
nale della Champions League) rappresenta il<br />
massimo risultato raggi<strong>un</strong>to (fi nora) nell’era<br />
Della Valle. Sembra ieri quando la Fiorentina,<br />
anzi la Florentia Viola, combatteva sui<br />
campi della serie C con Gubbio, Castelnuovo,<br />
Gualdo, Forlì e via dicendo. Quando<br />
Riganò, a suon di gol, faceva rinascere<br />
la nuova so<strong>ci</strong>età so<strong>ci</strong>età messa in piedi dai<br />
fratelli Della Valle. Dalla C2 direttamente<br />
alla serie cadetta per meriti sportivi. Era la<br />
stagione 2003/2004. Un campionato vissuto<br />
sottotono e il raggi<strong>un</strong>gimento del sesto posto<br />
in classifi ca che permise alla Fiorentina<br />
di giocarsi lo spareggio promozione con il<br />
Perugia. La vittoria all’andata (rete di Fantini)<br />
e il pareggio al ritorno restituirono la<br />
serie A a Firenze e alla Fiorentina. Di nuovo<br />
in A, quindi. Stagione sofferente per i viola,<br />
che raggi<strong>un</strong>gono la salvezza soltanto all’ultima<br />
giornata, vincendo contro il Bres<strong>ci</strong>a.<br />
Era il momento, per i Della Valle, di rivoluzionare<br />
la squadra. Via Zoff e dentro Cesare<br />
Prandelli. Ma anche Pantaleo Corvino.<br />
Pronti via e la squadra vola, tanto da arrivare<br />
quarta a fi ne campionato. Quarto posto che<br />
però non vale la Champions League, visto<br />
che la so<strong>ci</strong>età viene p<strong>un</strong>ita con l’accusa di<br />
ille<strong>ci</strong>to sportivo per i suoi verti<strong>ci</strong> so<strong>ci</strong>etari.<br />
Niente Coppa e partenza, in campionato, da<br />
-19 p<strong>un</strong>ti (diventati poi -15). Poco importa<br />
al tecnico di Orzinuovi, che in quella stagione<br />
(2006-2007) ottiene, con il sesto posto,<br />
la qualifi cazione in coppa Uefa. Per i Della<br />
Valle è la prima esperienza europea. Esperienza<br />
importante per i viola, che terminano<br />
l’avventura in semi-fi nale con il Glasgow<br />
Rangers. I viola, com<strong>un</strong>que, v<strong>anno</strong> forte anche<br />
in campionato, e riescono ad assicurarsi<br />
l’accesso a preliminari di Champions. Battuti<br />
i <strong>ci</strong>echi dello Slavia Praga, comin<strong>ci</strong>a, a<br />
distanza di otto anni, l’avventura nella massima<br />
competizione europea. Lione, Bayern<br />
Monaco e Steaua si dimostrano, però, avversari<br />
troppo osti<strong>ci</strong> per la Fiorentina, che esce<br />
così al primo turno (in seguito i viola vengono<br />
eliminati ai sedicesimi di fi nale di coppa<br />
Uefa dall’Ajax). <strong>Il</strong> quarto posto ottenuto in<br />
campionato regala nuovamente i preliminari,<br />
superati poi con lo Sporting Lisbona. Nel<br />
girone “E” la Fiorentina ritrova il Lione, insieme<br />
a Liverpool e Debreceni. Questa volta,<br />
però, l’andazzo è diverso. <strong>Il</strong> resto è storia<br />
recente. Per la Fiorentina dei Della Valle, tra<br />
le 16 grandi d’Europa, è il massimo traguardo<br />
raggi<strong>un</strong>to.<br />
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La storia del cal<strong>ci</strong>o toscano<br />
on solo Firenze e la Fiorentina sono<br />
Nraccontate in “Viola & Co.”, il nuovo<br />
libro di Sergio Salvi e Alessandro Savorelli.<br />
Dopo il fort<strong>un</strong>ato “Tutti i colori del cal<strong>ci</strong>o”,<br />
i due “opinionisti di cultura” - e non<br />
“opinionisti di cal<strong>ci</strong>o” - raccontano, dentro<br />
<strong>un</strong>a storia del Novecento italiano, la vicenda<br />
del cal<strong>ci</strong>o toscano. Non solo Fiorentina,<br />
d<strong>un</strong>que, ma anche Livorno, dove nacque il<br />
primo football club della regione, Lucca,<br />
Pisa e molte altre <strong>ci</strong>ttà. Dal periodo pionieristico<br />
(1898-1928), all’assorbimento<br />
nel cal<strong>ci</strong>o nazionale, il libro segue l’ascesa<br />
della Fiorentina, la maggiore “potenza”<br />
cal<strong>ci</strong>stica regionale fi no all’approdo sul<br />
palcoscenico “europeo” e ne individua il<br />
ruolo storico nel football italiano ed europeo.<br />
“<strong>Il</strong> campionato italiano - spiega Alessandro<br />
Savorelli - somiglia a quei campionati<br />
dei vari paesi monopolisti<strong>ci</strong> dove<br />
troviamo due-tre squadre che vincono tutto.<br />
Questo fenomeno, in Italia, non è dovuto<br />
solo al fatto che <strong>ci</strong> sono club più ricchi,<br />
ma anche tecnicamente più forti: il problema<br />
– continua - si è riprodotto soprattutto<br />
sulla base del monopolio della stampa, che<br />
ha fi nito per proclamare queste squadre di<br />
interesse nazionale. Spingendo l’acceleratore<br />
su di esse a svantaggio di altre, si<br />
sono create diverse fasce di tifo. Questo a<br />
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noi non piace e abbiamo de<strong>ci</strong>so di scrivere<br />
<strong>un</strong>a storia che rende vivo, ricco ed emotivamente<br />
più interessante il cal<strong>ci</strong>o. La regione<br />
Toscana, ma soprattutto la Fiorenti-<br />
na – conclude Savorelli - h<strong>anno</strong> fatto tanto<br />
sotto questo p<strong>un</strong>to di vista”. /C.G.<br />
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1065704
38 Dicembre 2009<br />
L’INTERVISTA. Arrampicarsi (per sport) all’Isolotto: parla Viviana Vitofrancesco<br />
Pareti da scalare alla scuola Anna Frank<br />
Lorenzo Mossani<br />
Viviana Vitofrancesco è <strong>un</strong>’atleta e la<br />
sua passione è l’arrampicata sportiva.<br />
Uno sport ancora troppo poco conos<strong>ci</strong>uto,<br />
ma che sta riscuotendo <strong>un</strong><br />
grande successo tra giovani e giovanissimi. Istruttrice<br />
e fondatrice dell’Asd Stone Monkey, Viviana<br />
(al momento ferma per <strong>un</strong> infort<strong>un</strong>io) gareggia a<br />
livello agonistico nella categoria ‘boulder’ e, insieme<br />
al presidente Massimo Bellapadrona, ha<br />
creato la prima scuola per l’arrampicata sportiva<br />
di Firenze. Ad oggi i numeri li incoraggiano, e il<br />
fatto che tutti i loro <strong>un</strong>der 14 competano in campionati<br />
uffi<strong>ci</strong>ali las<strong>ci</strong>a ben sperare per il futuro. Se<br />
il buongiorno si vede dal mattino…<br />
Come ha iniziato a praticare l’arrampicata<br />
sportiva?<br />
Per caso. Non avevo mai trovato <strong>un</strong>o sport che mi<br />
appassionasse, fi no a quando in televisione ho visto<br />
<strong>un</strong>a gara di arrampicata: è stato amore a prima<br />
vista, e <strong>dopo</strong> <strong>un</strong> paio d’anni sono venuta a conoscenza<br />
del fatto che a Roma (dove vivevo) c’erano<br />
delle strutture indoor. Così, nel 1998 ho iniziato.<br />
Com’è nata l’idea di creare la prima scuola fi orentina<br />
di arrampicata?<br />
Nel 2004 mi sono dovuta trasferire a Firenze per<br />
motivi personali e ho scoperto che qui non c’erano<br />
impianti. Così, insieme a Massimo Bellapadrona,<br />
con <strong>un</strong> pizzico di follia abbiamo de<strong>ci</strong>so di provare<br />
a fondare questa asso<strong>ci</strong>azione.<br />
Quali sono state le diffi coltà maggiori?<br />
Indubbiamente la spesa economica, perché costruire<br />
<strong>un</strong>a parete è molto costoso. Abbiamo iniziato<br />
con <strong>un</strong>a sola parete, poi, mano a mano che<br />
sono aumentati gli iscritti, abbiamo provveduto a<br />
costruirne altre. Oltre a questo, la diffi coltà forse<br />
maggiore è stata quella di sfatare tante leggende<br />
Insieme al presidente Massimo Bellapadrona ha creato la prima scuola per<br />
l’arrampicata sportiva di Firenze. Tutto nasce dalla voglia di raggi<strong>un</strong>gere la vetta:<br />
<strong>un</strong>a volta conquistata, si de<strong>ci</strong>de di provare <strong>senza</strong> strumenti, solo con mani e piedi<br />
Viviana Vitofrancesco<br />
sport nel quartiere<br />
e di far conoscere cos’è realmente l’arrampicata.<br />
E oggi quanti atleti contate?<br />
Circa 150, ma contiamo di raddoppiarli il prossimo<br />
<strong>anno</strong>.<br />
Chi frequenta i vostri corsi?<br />
Tutti. Abbiamo <strong>un</strong>a grandissima parte<strong>ci</strong>pazione di<br />
bambini e bambine che v<strong>anno</strong> dai 6 ai 14 anni, e<br />
<strong>un</strong>a buona parte<strong>ci</strong>pazione anche di adulti.<br />
Secondo lei, come mai parte<strong>ci</strong>pano così tanti<br />
bambini?<br />
Per tre motivi: primo perché è <strong>un</strong>o sport divertente<br />
che, pur essendo individuale, riesce a creare momenti<br />
di so<strong>ci</strong>alità; secondo, perché è molto istintivo<br />
e i bambini sono molto più portati degli adulti;<br />
terzo, perché con loro <strong>ci</strong> sono meno barriere mentali<br />
da abbattere.<br />
In che senso?<br />
Molti pensano che l’arrampicata sportiva sia pericolosa,<br />
ma non è così (Viviana <strong>ci</strong> tiene a sottolineare<br />
questo aspetto, ndr). Le strutture indoor<br />
sono costruite con materiali assolutamente sicuri<br />
e la corda garantisce di non farsi male in caso di<br />
caduta. In<strong>oltre</strong>, non è vero neanche che si sviluppa<br />
solo la parte superiore del corpo, perché le gambe<br />
sono fondamentali.<br />
Speranze per il futuro?<br />
Spero che continuino ad aumentare gli iscritti,<br />
così potremo trasferir<strong>ci</strong> in <strong>un</strong>a palestra più grande.<br />
Mi auguro anche che a Firenze aumentino il numero<br />
di asso<strong>ci</strong>azioni di arrampicata e che il recente<br />
riconos<strong>ci</strong>mento di questo sport fra le dis<strong>ci</strong>pline<br />
olimpiche <strong>ci</strong> dia <strong>un</strong>a maggiore visibilità.
PROVINCIA<br />
DI FIRENZE<br />
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<strong>Il</strong> progetto è stato realizzato nell’ambito<br />
del programma ELISA e finanziato dal P.O.R.E.<br />
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cdev@cdev.it
40 Dicembre 2009<br />
IL PERSONAGGIO. A tu per tu con il rugbista del Gi<strong>un</strong>ti Marcelo Seg<strong>un</strong>do<br />
Una stella “made in Argentina”<br />
Carlo Marrone<br />
Marcelo Seg<strong>un</strong>do è <strong>un</strong><br />
campione a 360°, basta<br />
vederlo giocare o lavorare.<br />
Trovare il momento<br />
giusto per intervistarlo non è fa<strong>ci</strong>le.<br />
Deve allenarsi con la prima squadra,<br />
istruire gli Under 17, preparare gli<br />
Under 20 e poi, per non farsi mancare<br />
niente, gestire il Rugby Pub, dove è<br />
sempre sorridente nonostante qualche<br />
volta affiori la stanchezza.<br />
Marcelo, il campionato è comin<strong>ci</strong>ato<br />
alla grande: quali sono le prospettive<br />
del Gi<strong>un</strong>ti?<br />
E’ <strong>un</strong> campionato strano. Siamo <strong>un</strong>a<br />
formazione giovane e nelle prime giornate<br />
abbiamo collezionato tanti p<strong>un</strong>ti,<br />
che <strong>ci</strong> servir<strong>anno</strong> nel proseguo della<br />
stagione. La so<strong>ci</strong>età ha de<strong>ci</strong>so di p<strong>un</strong>tare<br />
sulle ‘mele green’ mescolandole<br />
alla vecchia guardia. Infatti, nell’ultima<br />
partita a Milano, abbiamo fatto esordire<br />
due <strong>un</strong>der 20.<br />
Parliamo della sua carriera: dove si<br />
vede in futuro?<br />
A Firenze, <strong>senza</strong> dubbio. Dopo aver<br />
vinto il mondiale U21 con l’Argentina,<br />
sono venuto qua ed ho imparato<br />
l’italiano (l’accento fi orentino è notevolmente<br />
marcato, ndr). Mi sono sentito<br />
come adottato. Negli ultimi anni il<br />
movimento del rugby si sta evolvendo<br />
molto velocemente, quindi vedo buone<br />
prospettive.<br />
Anche a Firenze sta accadendo questo?<br />
La nostra <strong>ci</strong>ttà in primis. Prima eravamo<br />
<strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età satellite, adesso <strong>siamo</strong><br />
i primi in Toscana in molte categorie<br />
e la scuola-rugby cresce a vista d’occhio.<br />
Le poche vittorie della Nazionale<br />
h<strong>anno</strong> fatto conoscere al grande pubblico<br />
la nostra dis<strong>ci</strong>plina, ma alla fi ne<br />
di quest’ondata di notorietà dovremo<br />
essere bravi a non dissipare quello che<br />
è successo.<br />
<strong>Il</strong> Gi<strong>un</strong>ti, <strong>oltre</strong> a dimostrare di saper<br />
giocare bene a rugby, ha mostrato<br />
<strong>un</strong> grande cuore. Ci può raccontare<br />
del gemellaggio con l’Aquila?<br />
Lo scorso aprile, <strong>dopo</strong> il devastante<br />
terremoto in cui ha perso la vita <strong>un</strong> giovane<br />
che poteva essere <strong>un</strong>o di noi, <strong>ci</strong><br />
<strong>siamo</strong> chiesti come potevamo aiutare<br />
quella popolazione. Alla fi ne abbiamo<br />
inviato 13 camion pieni di materiale e<br />
organizzato partite tra le due so<strong>ci</strong>età. A<br />
novembre erano qui 35 abruzzesi ve-<br />
nuti a ringraziar<strong>ci</strong>, è stato molto emozionante.<br />
Lei è tifoso della Fiorentina e amico<br />
di molti cal<strong>ci</strong>atori: cosa ne pensa della<br />
stagione?<br />
Soprattutto con i sudamericani, Vargas<br />
e Castillo, ho <strong>un</strong> bel rapporto. <strong>Il</strong> gruppo<br />
è cres<strong>ci</strong>uto molto, quest’<strong>anno</strong> <strong>ci</strong> toglieremo<br />
delle soddisfazioni.<br />
Sogni per il futuro?<br />
Creare <strong>un</strong>a bella famiglia felice con la<br />
mia fi danzata.<br />
Questa dichiarazione farà strappare<br />
i capelli a molte sue fan. V<strong>anno</strong><br />
di moda i calendari dei rugbisti: a<br />
quando quello di Seg<strong>un</strong>do?<br />
La storia del sex-symbol è stata inventata<br />
dagli ami<strong>ci</strong>, sono <strong>un</strong>a persona<br />
molto fedele. Per il calendario… mai<br />
dire mai!<br />
IL PUNTO. <strong>Il</strong> volley gigliato alla riscossa<br />
La pallavolo fi orentina<br />
prova a tornare grande<br />
sport<br />
ome <strong>un</strong>a fenice, la pallavolo fiorentina sta spiccando nuovamente il volo.<br />
CDopo sei anni di “anonimato”, il made in Florence vuol tornare grande. Con<br />
due strade completamente diverse: lo spirito di gruppo che sta facendo grande<br />
la Cpf da <strong>un</strong>a parte, e il talento cristallino delle singole che sta facendo volare<br />
<strong>Il</strong> Bisonte dall’altra. <strong>Il</strong> vertice della classifica era impensabile soprattutto per il<br />
Rifredi 2000 all’inizio della stagione: poche stelle, <strong>Il</strong>aria Ranieri a parte, e tante<br />
buone giocatri<strong>ci</strong> che col sudore e il lavoro in palestra sono rius<strong>ci</strong>te ad iniziare il<br />
campionato con ben quattro vittorie consecutive. La formichina di Firenze, com<strong>un</strong>que<br />
vada il 2010, ha già messo molti p<strong>un</strong>ti in cassaforte e per <strong>un</strong>a neopromossa<br />
questo vale quasi quanto <strong>un</strong>a promozione. Tanto del merito va attribuito<br />
alla giovane allenatrice Barbara Biagi, sempre molto scrupolosa a preparare le<br />
partite, anche quelle sulla carta considerate “fa<strong>ci</strong>li”. Ma per lei le partite fa<strong>ci</strong>li non<br />
esistono, solo così si riesce a volare alti con <strong>un</strong> budget limitato. Voltiamo pagina e<br />
troviamo l’Azzurra, rosa composta da stelle che ha solo <strong>un</strong> obiettivo: salire in A.<br />
Francesca Vannini, Simona Di Tomaso, Annalisa Guerrini, Silvia De Fonzo sono<br />
solo alc<strong>un</strong>i nomi, ma tutta la squadra allestita da Elio Sità e da Gino Mazzi è da<br />
brividi. E’ la stessa Annalisa Guerrini, nata nella provin<strong>ci</strong>a fiorentina, a descrivere<br />
questo momento: “Per noi ora è importante pensare ad impostare <strong>un</strong> buon lavoro<br />
in palestra, visto che abbiamo potenziale e, soprattutto, trovare sicurezza. Credo<br />
che <strong>ci</strong> sia del buon margine – analizza la centrale - però porre obiettivi molto alti<br />
può risultare deleterio, quindi lavoro, testa bassa e pedalare!”. Le fa eco Silvia<br />
De Fonzo: “Dobbiamo dimostrare tutto, sulla carta non si vincono i campionati”.<br />
Parole che stemperano l’entusiasmo intorno alla squadra di coach Pietro Giacomo<br />
Buoncristiani. Dul<strong>ci</strong>s in f<strong>un</strong>do il Firenze Volley, nel campionato maschile di B2,<br />
che sta cercando di far tornare Firenze in <strong>un</strong>a categoria importante. /C.M.<br />
CENTRO SOCIALE SORGANE - CIRCOLO ARCI<br />
Via Tagliamento, 2 - 50126 FIRENZE (CAPOLINEA BUS 23a) 1079911<br />
Ristorante - Pizzeria<br />
• ven sab dom dalle 19.30 in poi<br />
SERVIZIO RISTORAZIONE<br />
• dal l<strong>un</strong> al ven dalle 12 alle 14.00<br />
si organizzano pranzi e cene a tema per eventi<br />
particolari, compleanni, battesimi, com<strong>un</strong>ioni...<br />
menu<br />
fisso<br />
9 euro<br />
VENERDI 18/12 CENA organizzata dalla “SEZIONE ARCI-CACCIA” dalle ore 20,30 c.ca<br />
- INTRATTENIMENTO MUSICALE A CURA DEL GRUPPO<br />
“LE COMPONENTI”<br />
- con il seguente menù: Bruschetta con olio novo, Penne al ragù di<br />
Cinghiale, Cinghiale in umido, salsicce e rostic<strong>ci</strong>ana alla griglia, insalata,<br />
acqua, vino, dol<strong>ci</strong> natalizi - Costo 20,00 euro a persona<br />
- prenotarsi al bar entro l<strong>un</strong>.14/12 - acconto 5,00 euro a persona.<br />
GIOVEDI 31 DICEMBRE 2009 SALUTIAMO INSIEME IL NUOVO ANNO<br />
CON “CENONE DI SAN SILVESTRO” con il seguente menù:<br />
Aperitivo-Antipasti: Crostini e affettati misti, bruschetta con olio novo.<br />
Primi Piatti: Ribollita, Tortellini al ragù, Farfalle affumicate.<br />
Secondi Piatti: Roastbeef, Peposo al Coc<strong>ci</strong>o.<br />
Contorni: Fagioli, patate, insalata. Acqua g/n - Vino rosso doc. Alle Ore 24 Panettone e Spumante.<br />
In<strong>oltre</strong>, musica, fuochi d'artifi<strong>ci</strong>o in piazza Istria, cottura istantanea caldarroste.<br />
Costo Euro 30,00 a persona, bambini fino a 12 anni 20,00 euro.<br />
OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE entro l<strong>un</strong>edì 28 dicembre. Acconto alla prenotazione 10,00 euro a persona.<br />
BALLO LISCIO<br />
INGRESSO LIBERO E GRATUITO<br />
- venerdì 4/12 “TIRA e MOLLA”<br />
- venerdì 11/12 “GABRIEL DE LUCA”<br />
- PAUSA NATALIZIA<br />
- SI RIPRENDE DALL’ 8 GENNAIO 2010<br />
MERCATINO DI<br />
NATALE,<br />
DEL COLLEZIONISTA,<br />
DEL “FAI DA TE”,<br />
DI BENEFICENZA<br />
DOMENICA 13/12 E<br />
SABATO 19/12<br />
- DALLE ORE 10 IN POI<br />
DOMENICA 20/12<br />
DALLE 15,00 ALLE 19,00<br />
FESTA<br />
DI NATALE<br />
CON LA<br />
“BABY DANCE”<br />
SABATO 19/12<br />
INIZIO<br />
TESSERAMENTO<br />
2010<br />
dalle ore 16,00<br />
MERCOLEDI 6 GENNAIO<br />
“FESTA<br />
DELLA BEFANA”<br />
e dono delle calze<br />
a tutti i bambini.<br />
Dalle 15,30 alle 19,00 c.ca<br />
Per informazioni sulle attivita’ sopraelencate telefonare nel pomeriggio<br />
dalle ore 15.00 alle ore 18.00 al n. Tel. 055.6820200<br />
INIZIATIVE RIVOLTE ESCLUSIVAMENTE AI SOCI ARCI
sport<br />
IL LIBRO. L’affas<strong>ci</strong>nante e diffi<strong>ci</strong>le storia del pugile della Sierra Leone cres<strong>ci</strong>uto a Firenze<br />
Leonard B<strong>un</strong>du, <strong>un</strong>a vita “in tensione”<br />
Lorenzo Mossani<br />
Una vita in tensione quella di<br />
Leonard B<strong>un</strong>du, il pugile campione<br />
dell’U.E. dei pesi Welter,<br />
nato in Sierra Leone, ma che si<br />
è affermato tramite la nobile arte a Firenze,<br />
<strong>ci</strong>ttà natia della madre. La sua affas<strong>ci</strong>nante<br />
e diffi <strong>ci</strong>le storia di uomo e di campione<br />
è stata raccontata in <strong>un</strong> libro dal titolo<br />
“In tensione, la storia di Leonard B<strong>un</strong>du”,<br />
dalla giornalista sportiva Michela Lanza<br />
(Romano Editore, 17,50). Ed è stata raccontata<br />
con sempli<strong>ci</strong>tà, con <strong>un</strong>a spontanea<br />
e scorrevole scrittura. Una storia romanzata<br />
per narrare l’infanzia di B<strong>un</strong>du in Sierra<br />
Leone, quando, bambino, viveva la vita<br />
“povera ma bella” della sua terra e respirava<br />
la natura che era presente intorno a sé<br />
come fosse la cornice di <strong>un</strong> quadro, insieme<br />
alla sua immancabile banda di ami<strong>ci</strong>.<br />
Una storia per raccontare le diffi coltà di<br />
<strong>un</strong>a guerra <strong>ci</strong>vile toccata con mano da <strong>un</strong><br />
ancora giovanissimo B<strong>un</strong>du, “rifugiatosi”<br />
defi nitivamente con la sua famiglia nel<br />
capoluogo toscano da dove, poi, è iniziata<br />
la sua meravigliosa scalata ai palcosceni<strong>ci</strong><br />
della boxe. L’autrice racconta dettagliatamente<br />
le più belle emozioni del pugile<br />
fi orentino, dal dilettantismo alla Nazionale<br />
con il c.t. Patrizio Oliva (che ha curato anche<br />
la prefazione, ndr), fi no ad arrivare alle<br />
grandi vittorie da professionista. Una vera<br />
e propria scalata ricca di aneddoti divertenti<br />
e simpati<strong>ci</strong> che rispecchiano il carattere<br />
genuino di Leonard B<strong>un</strong>du. <strong>Il</strong> libro offre,<br />
in<strong>oltre</strong>, <strong>un</strong> interessante spaccato in cui si<br />
racconta il legame tra il pugile e la sua <strong>ci</strong>t-<br />
l nuoto e la pallanuoto a Firenze<br />
Ivoltano pagina. E’ nato, infatti,<br />
il consorzio Florentia Waterpolo,<br />
formato da Rari Nantes Florentia,<br />
Fiorentina Nuoto e Fiorentina<br />
Waterpolo, per creare sinergie fra<br />
i tre sodalizi per quanto riguarda<br />
la gestione di impianti, gli aspetti<br />
organizzativi, i rapporti con le<br />
istituzioni, la promozione e l’immagine<br />
e il reperimento di risorse.<br />
Con l’assegnazione a <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>a<br />
delle so<strong>ci</strong>età della gestione di <strong>un</strong>a<br />
delle pis<strong>ci</strong>ne com<strong>un</strong>ali, Bellariva,<br />
San Marcellino, Stadio Artemio<br />
Franchi, è venuto meno il prin<strong>ci</strong>pale<br />
ostacolo all’accordo: la disponibilità<br />
di spazi acqua per l’attività<br />
agonistica. Verrà, di fatto,<br />
ristabilito l’equilibrio nel nuoto<br />
e nella pallanuoto fiorentina con<br />
l’impegno di <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età in<br />
spe<strong>ci</strong>fi<strong>ci</strong> settori, evitando sovrapposizioni<br />
tecniche che in passato<br />
h<strong>anno</strong> portato a diluire il potenziale<br />
di risorse della nostra <strong>ci</strong>ttà.<br />
Alla Rari Nantes Florentia il compito<br />
di riportare ai massimi livelli<br />
nuoto e pallanuoto maschile, la<br />
Fiorentina Nuoto curerà il settore<br />
nuoto e <strong>un</strong>a seconda squadra di<br />
pallanuoto maschile. La Fiorentina<br />
Waterpolo sarà ovviamente<br />
confermata leader nella pallanuo-<br />
PREMI. <strong>Il</strong> “Provin<strong>ci</strong>a per lo Sport” alla mar<strong>ci</strong>atrice fiorentina d’adozione<br />
<strong>Il</strong> successo di Elisabetta Perrone<br />
l Premio 2009 “La Provin<strong>ci</strong>a per lo Sport”<br />
Iè stato assegnato ad Elisabetta Perrone,<br />
mar<strong>ci</strong>atrice di Camburzano, fiorentina<br />
d’adozione, essendo residente da <strong>oltre</strong><br />
vent’anni nel capoluogo toscano. Atleta<br />
azzurra di grande temperamento, ha vinto<br />
i Giochi del Mediterraneo nel 1997 e ha<br />
conquistato la medaglia d’argento ai Campionati<br />
del mondo di atletica leggera nel<br />
1995 sulla distanza dei 10 km mar<strong>ci</strong>a, <strong>oltre</strong><br />
a quella di bronzo ad Edmonton 2001. Sei<br />
parte<strong>ci</strong>pazioni ai campionati del mondo di<br />
atletica leggera, dal 1993 al 2003. Oltre alla<br />
Perrone, alla quale è stata data la Medaglia<br />
NUOTO E PALLANUOTO. Un consorzio per Firenze<br />
È nata la Florentia Waterpolo<br />
to femminile di massimo livello.<br />
Obiettivo dichiarato dei presidenti<br />
delle tre so<strong>ci</strong>età, Andrea Pieri per<br />
la Rari Nantes Florentia, Alessandro<br />
Benvenuti, Ad della Fiorentina<br />
Waterpolo, e Fabio Frandi,<br />
presidente della Fiorentina Nuoto,<br />
quello di riportare Firenze ai verti<strong>ci</strong><br />
internazionali sia nel nuoto<br />
che nella pallanuoto, visto che in<br />
passato, grazie a queste so<strong>ci</strong>età,<br />
sono arrivati titoli italiani, mondiali<br />
e olimpi<strong>ci</strong>, <strong>oltre</strong> ai più recenti<br />
scudetti: della Fiorentina Nuoto<br />
nel 1994 e della Fiorentina Waterpolo<br />
nel 2007, quando la squadra<br />
vinse anche la Coppa Campioni<br />
europea. /Simone Spadaro<br />
tà, Firenze, <strong>oltre</strong> ad approfondite interviste alla sua compagna che ne<br />
descrive l’uomo e il padre, al suo maestro Bon<strong>ci</strong>nelli, che non si limita<br />
a raccontare i pregi del suo allievo, ma che mette in evidenza, quasi<br />
come <strong>un</strong> padre, anche i suoi difetti, al cognato Piero Pelù che racconta<br />
<strong>un</strong> Leonard “Cobra”, a due campioni del cal<strong>ci</strong>o come Mutu e Toni, che<br />
non h<strong>anno</strong> perso l’occasione di assistere ad <strong>un</strong> incontro del pugile dal<br />
doppio passaporto. Un libro, “In tensione”, in cui non manca niente,<br />
neanche <strong>un</strong> dizionario per spiegare la nobile arte: <strong>un</strong> capitolo dal titolo<br />
“<strong>Il</strong> dizionario della boxe” in cui viene raccontata al lettore la terminologia<br />
della nobile arte. Un modo come <strong>un</strong> altro tramite il quale l’autrice<br />
ha cercato di rendere la giusta visibilità ad <strong>un</strong>o sport antico ed affas<strong>ci</strong>nante<br />
come il pugilato. Infi ne, la <strong>ci</strong>liegina sulla torta: <strong>un</strong>a bellissima<br />
galleria fotografi ca che ritrae il campione fi orentino dall’infanzia al<br />
ring, grazie a preziose foto concesse dall’album di famiglia del pugile,<br />
ma grazie anche alla professionalità della fotografa Michela Comisso,<br />
che ha messo la sua arte a disposizione della storia di Leonard B<strong>un</strong>du,<br />
<strong>un</strong> campione del quale Firenze può andare solo fi era.<br />
d’Oro della Provin<strong>ci</strong>a di Firenze, sono stati<br />
premiati Fabio Caldarelli, atleta della lotta<br />
greco–romana, e due giovani che si sono<br />
particolarmente distinti nel corso dell’<strong>anno</strong>:<br />
Ann Caroline Danielsen, studentessa e<br />
atleta particolarmente meritevole e Paolo<br />
Mercatelli, studente e atleta di grande valore,<br />
il nuotatore Luca Germano, <strong>un</strong>’altra<br />
mar<strong>ci</strong>atrice, Milena Megli, Giovanni Notarnicola,<br />
educatore sportivo e fondatore di<br />
A.N.I.M.A. Come ogni <strong>anno</strong>, la Provin<strong>ci</strong>a<br />
ha premiato anche le so<strong>ci</strong>età centenarie del<br />
territorio. Quest’<strong>anno</strong> la Asd Fortis Juventus<br />
1909 e la Ssd Reggello 1909. /S.S.<br />
41
42 Dicembre 2009<br />
Invia<strong>ci</strong> le tue lettere a<br />
redazione@<br />
ilreporter.it<br />
Lettere e segnalazioni:<br />
tutto su www.ilreporter.it<br />
Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />
veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />
Tutto questo ed altro ancora sul portale<br />
www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />
trovano spazio in queste pagine sar<strong>anno</strong><br />
pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />
commenti e alle vostre opinioni<br />
“GIOVANI ED ESERCITO,<br />
IL MIO PENSIERO”<br />
Egregio Direttore,<br />
leggendo l’articolo “Tra i giovani parte la<br />
corsa all’Eser<strong>ci</strong>to” a firma del giornalista<br />
Matteo Fran<strong>ci</strong>ni mi sento in dovere, in<br />
qualità di Volontario in Ferma Prefissata<br />
Quadriennale, di esprimerLe a riguardo<br />
il mio rammarico. Nell’articolo si evince<br />
il concetto di “bisogno di lavoro” e non<br />
la vera motivazione legata alla quantità<br />
di arruolamenti sempre più crescenti: il<br />
valore verso la Patria. Proprio quel valore<br />
essenziale che spinge i giovani a presentare<br />
domanda presso i centri di arruolamento<br />
ed a mettere in discussione il<br />
proprio futuro. Una vera e propria “vocazione”<br />
che induce i giovani ad abbrac<strong>ci</strong>are<br />
il valor di Patria per la salvaguardia<br />
delle libere Istituzioni, a rinfrancare quei<br />
valori che ormai si ascoltano solo dalla<br />
voce dei nostri nonni che h<strong>anno</strong> vissuto<br />
la realtà propria di quel Valor di Patria.<br />
E’ vero, può sembrare strano, ma sentire<br />
parlare i giovani d’oggi di valor di patria<br />
accappona la pelle, in questo mondo<br />
dove si vive di futilità e di genitori sempre<br />
più accondiscendenti, forse per dare<br />
ai propri figli quello che in gioventù non<br />
h<strong>anno</strong> avuto o che h<strong>anno</strong> ottenuto lottando,<br />
è diffi<strong>ci</strong>le pensare, alla luce di questo,<br />
che esistono giovani che giurano fedeltà<br />
fino all’estremo sacrifi<strong>ci</strong>o, è diffi<strong>ci</strong>le<br />
vedere i propri colleghi rientrare in Patria<br />
con il tricolore sulle loro bare e ascoltare<br />
i genitori definirli Eroi. Non voglio, Direttore,<br />
strumentalizzare le disgrazie succedute<br />
in questi ultimi tempi che h<strong>anno</strong><br />
colpito la nostra Italia, ma non condivido<br />
l’equiparazione tra il sacrifi<strong>ci</strong>o della vita e<br />
la crisi che avvolge l’Italia. Non penso che<br />
la vita di <strong>un</strong>a persona valga <strong>un</strong> posto di<br />
lavoro e tantomeno è diffi<strong>ci</strong>le accettare<br />
la necessità di mettere in conto la morte<br />
per 800 euro al mese con vitto e alloggio<br />
pagato. Non penso che l’aumento<br />
degli arruolamenti vada cercato nella crisi,<br />
proviamo a cercalo nei sani valori che<br />
fort<strong>un</strong>atamente ancora oggi esistono e<br />
spingono molti giovani d’Italia a las<strong>ci</strong>are<br />
i propri affetti sia umani che materiali e<br />
partire verso mete lontane, consapevoli<br />
che nella maggior parte dei casi sarà<br />
diffi<strong>ci</strong>le ritornarvi definitivamente. Mi<br />
creda, Direttore, io sono <strong>un</strong> militare del<br />
Sud e ormai sono sette anni che rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>o<br />
ad <strong>un</strong>a stabilità ma periodicamente<br />
il mio domi<strong>ci</strong>lio si sposta per tutta l’Italia,<br />
il tutto per poter assolvere ai compiti che<br />
lo Stato mi prefigge di realizzare, non è<br />
fa<strong>ci</strong>le ritornare a casa <strong>dopo</strong> quattro mesi<br />
e ascoltare solo la voce dei familiari per<br />
telefono. Tutto questo l’ho fatto e continuerò<br />
a farlo perché sono fiero della divisa<br />
che i nostri nonni indossavano con<br />
sacrifi<strong>ci</strong>o e che mi onoro di indossare.<br />
Auspico che questo mio pensiero possa<br />
essere pubblicato in risposta alle considerazioni<br />
pubblicate dalla Sua spettabile<br />
testata giornalistica.<br />
Cordialità,<br />
Francesco Gentile<br />
Caporal Maggiore VFP4 Delegato<br />
Nazionale del Co.Ce.R. Eser<strong>ci</strong>to<br />
Spettabile Caporal Maggiore,<br />
la ringrazio per la sua lettera, che ho molto<br />
apprezzato. Tra l’altro, in questo caso, direttore<br />
della testata e autore dell’articolo coin<strong>ci</strong>dono<br />
nella mia persona. Apprezzo molto,<br />
e sinceramente, la passione che emerge<br />
dalle sue parole per la strada che ha scelto<br />
di intraprendere, e come <strong>ci</strong>ttadino non<br />
posso che essere grato a lei e alle migliaia di<br />
altri uomini e donne per la scelta di vita e di<br />
lavoro che avete compiuto, di cui certo non<br />
ignoro i sacrifi<strong>ci</strong>, i rischi e le difficoltà. E sono<br />
anche sicuro (e rinfrancato) di quello che lei<br />
sostiene, e <strong>ci</strong>oè del fatto che sia prin<strong>ci</strong>palmente<br />
la “vocazione” ad indurre i giovani<br />
ad arruolarsi. Ma, tutto questo, non voleva<br />
assolutamente essere messo in discussione<br />
dal nostro articolo, quantomeno nelle sue<br />
intenzioni. Quello che volevamo semplicemente<br />
mettere in luce era il fatto che in<br />
Toscana si sia assistito, nell’ultimo periodo,<br />
a <strong>un</strong> sensibile aumento delle richieste di arruolamento<br />
da parte dei giovani, fenomeno<br />
che - come è emerso da <strong>un</strong> nostro colloquio<br />
con alc<strong>un</strong>i rappresentanti dell’Eser<strong>ci</strong>to<br />
- può essere in parte ricondotto anche alla<br />
crisi e alla difficoltà dei giovani di trovare<br />
lavoro (e nell’articolo infatti si spe<strong>ci</strong>fica “almeno<br />
in parte”). Ma questo non significa<br />
assolutamente che, alla base di tutto questo,<br />
non <strong>ci</strong> sia quella che lei chiama “vocazione”,<br />
<strong>senza</strong> la quale - aggi<strong>un</strong>go - ritengo<br />
sia diffi<strong>ci</strong>le, se non impossibile, per <strong>un</strong> giovane<br />
fare questa scelta. Nell’articolo, peraltro,<br />
si sottolinea come la difesa della Patria e<br />
la salvaguardia delle Istituzioni - e quindi il<br />
valore che viene loro riconos<strong>ci</strong>uto - siano i<br />
capisaldi della missione di ogni militare. Per<br />
concludere, quello che voleva essere messo<br />
in luce dall’articolo era il “notevolissimo<br />
incremento delle domande”, per usare le<br />
parole del Colonnello da noi intervistato,<br />
registrato in Toscana (terra storicamente<br />
meno “generosa”, rispetto al Sud Italia, per<br />
numero di arruolamenti), a cui - proprio<br />
perché avvenuto molto rapidamente e in<br />
<strong>un</strong> particolare periodo storico come quello<br />
che stiamo vivendo - abbiamo cercato di<br />
dare <strong>un</strong>a spiegazione. Senza - le assicuro -<br />
aver mai pensato di mettere in discussione<br />
il valor di Patria che certo non può mancare<br />
a chi sceglie di arruolarsi .<br />
M.F.<br />
PISTE CICLABILI, DIRITTI E INSULTI<br />
Buongiorno!<br />
Vorrei ringraziarvi per l’articolo sulle piste<br />
<strong>ci</strong>clabili apparso sull’ultimo numero della<br />
rivista. Purtroppo, però, sull’argomento<br />
resto molto, molto pessimista. Come ex<br />
diplomatico, negli ultimi die<strong>ci</strong> anni ho<br />
girato <strong>un</strong> po’ tutto il mondo e vissuto<br />
in moltissime <strong>ci</strong>ttà dove i pedoni che<br />
attraversano sulle strisce sono rispettati<br />
e h<strong>anno</strong> la precedenza. A Firenze, dove<br />
vivo da più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong>, mi trovo benissimo.<br />
Purtroppo, però, ogni volta che<br />
devo attraversare la strada sento di rischiare<br />
la vita, perché quasi ness<strong>un</strong>o è<br />
disposto a fermarsi. Per non parlare di<br />
quando pedalo sulle piste <strong>ci</strong>clabili! Automobili<br />
(e purtroppo anche i pedoni)<br />
le invadono di continuo e buona parte<br />
delle persone a cui fac<strong>ci</strong>o notare che la<br />
pista è riservata ai <strong>ci</strong>clisti mi rispondono<br />
in molto inutilmente maleducato, anche<br />
(e soprattutto) quando h<strong>anno</strong> torto<br />
mar<strong>ci</strong>o, mandandomi <strong>senza</strong> troppi complimenti<br />
a quel paese. Non ho richieste<br />
o proposte particolari, perché ormai mi<br />
sono rassegnato alla mia dose quasi quotidiana<br />
di prevaricazioni e di insulti. Però<br />
è <strong>un</strong> vero peccato che, su questo p<strong>un</strong>to,<br />
questa splendida <strong>ci</strong>ttà non sembri in grado<br />
di allinearsi alle sue sorelle nobili del<br />
resto d’Europa. Almeno questo las<strong>ci</strong>atemelo<br />
dire!<br />
Cordiali saluti,<br />
Valerio Parmigiani<br />
LUNGARNO COLOMBO,<br />
“PERICOLO PER I CICLISTI”<br />
Spett. Redazione,<br />
poiché la percorro tutti i giorni per andare<br />
a lavoro, segnalo che la pista <strong>ci</strong>clabile<br />
situata a Firenze nel l<strong>un</strong>garno Colombo<br />
proveniente dal Teatro Tenda Saschall in<br />
direzione del centro <strong>ci</strong>ttadino laddove si<br />
immette nella via che percorre il Ponte<br />
da Verrazzano, lo fa <strong>senza</strong> alc<strong>un</strong>a segnalazione<br />
preventiva mediante <strong>un</strong> improvviso<br />
e normale scalino del mar<strong>ci</strong>apiede,<br />
<strong>senza</strong> alc<strong>un</strong>a discesa o altro di inclinato,<br />
con grave pericolo di caduta per chi arrivi<br />
in velo<strong>ci</strong>tà e non sia a conoscenza della<br />
situazione. Sarebbe invece importanteindispensabile<br />
realizzare in quel p<strong>un</strong>to<br />
<strong>un</strong>a discesa o deviare la pista a lato verso<br />
la discesa già esistente ma utilizzata e<br />
segnalata solo per i pedoni. Altrimenti<br />
quantomeno sarebbe necessario avvertire<br />
dell’improvviso pericolo i <strong>ci</strong>clisti, con<br />
cartelli o segnalazioni dipinte a terra. Fac<strong>ci</strong>o<br />
presente quanto sopra per segnalare<br />
a chi ne è competente la carenza descritta<br />
per provvedervi conseguentemente.<br />
Lettera firmata<br />
“PEDONALIZZAZIONE DEL DUOMO,<br />
LA MIA PROPOSTA PER IL BUS 23”<br />
Invio alc<strong>un</strong>e considerazioni riguardo la<br />
pedonalizzazione di Piazza Duomo e le<br />
conseguenti ripercussioni sul trasporto<br />
pubblico. Abito nel Quartiere 3 di Gavinana:<br />
premetto che sono favorevole alla<br />
pedonalizzazione di Piazza Duomo, sia<br />
come scelta urbanistica, sia come scelta<br />
ecologica e che utilizzo da tempo il trasporto<br />
pubblico urbano, ritenendolo <strong>un</strong>o<br />
dei migliori mezzi collettivi ed ecologi<strong>ci</strong>,<br />
insieme a tutta la mia famiglia che utiliz-<br />
lettere<br />
za l’autobus o la bi<strong>ci</strong>cletta per recarsi al<br />
lavoro od a scuola. In particolare segnalo<br />
che, per quanto riguarda la linea Ataf n°<br />
23, le ripercussioni sono particolarmente<br />
pesanti. <strong>Il</strong> percorso d’andata dalla zona di<br />
Piazza Gavinana alla Stazione SMN non<br />
presenta grosse criti<strong>ci</strong>tà, anche se sono<br />
aumentati i tempi di percorrenza, ma in<br />
limiti ragionevoli. La criti<strong>ci</strong>tà si presenta<br />
invece nel percorso dalla Stazione SMN<br />
verso la zona di Piazza Gavinana; in questo<br />
caso il percorso si è notevolmente<br />
all<strong>un</strong>gato, sono previste ben 10 fermate<br />
in più rispetto al precedente percorso e<br />
quindi i vecchi tempi di percorrenza (<strong>ci</strong>rca<br />
20 minuti) sono aumentati raddoppiando,<br />
quando va bene, se non addirittura<br />
triplicando (ho impiegato anche <strong>un</strong>’ora<br />
per percorrere i <strong>ci</strong>rca 5 chilometri da SMN<br />
a Gavinana). Nel tratto in oggetto, questa<br />
linea è stata completamente stravolta,<br />
poiché l’autobus percorre Via dell’Agnolo<br />
e Via dell’Oriuolo (strade peraltro molto<br />
strette e con auto in sosta che rallentano<br />
il percorso), per poi passare com<strong>un</strong>que<br />
da Piazza Duomo e riprendere il vecchio<br />
tragitto in Via del Proconsolo. Peraltro si<br />
tratta di <strong>un</strong>a linea urbana importante,<br />
che percorre <strong>un</strong> tragitto molto l<strong>un</strong>go. Se,<br />
per il giusto completamento della pedonalizzazione<br />
di Piazza Duomo, si penalizza<br />
chi ha scelto il trasporto pubblico<br />
come mezzo di spostamento, dilatando<br />
tempi d’attesa e percorrenza, si rischia di<br />
disincentivare l’utilizzo dell’autobus ed il<br />
passaggio a mezzi privati. Mi auguro che<br />
si tratti di <strong>un</strong> periodo di rodaggio e che<br />
com<strong>un</strong>que siano considerate e valutate<br />
le segnalazioni degli utenti. A tale proposito,<br />
nello spirito di <strong>un</strong>a critica costruttiva,<br />
mi permetto di avanzare la seguente<br />
proposta: far percorrere all’autobus n° 23<br />
alc<strong>un</strong>e strade alternative, già utilizzate in<br />
passato in occasione di transiti provvisori,<br />
ad esempio da Piazza Beccaria, anziché<br />
percorrere Via dell’Agnolo, seguire la direttrice<br />
L<strong>un</strong>garno della Zecca Vecchia<br />
- Biblioteca Nazionale – Corso Tintori<br />
– Ponte alla Grazie, che consente com<strong>un</strong>que<br />
di avvi<strong>ci</strong>nare molto l’utenza al<br />
centro storico, ma contenendo i tempi di<br />
percorrenza. D’altronde credo che vi sia<br />
l’intenzione di collegare la parte del centro<br />
storico con bussini elettri<strong>ci</strong>. Questo è<br />
solo <strong>un</strong> esempio, ma potrebbero essere<br />
individuate altre soluzioni.<br />
S.B.<br />
VIA DEL PODESTA’,<br />
IL DIBATTITO PROSEGUE<br />
Spett.le <strong>Reporter</strong>,<br />
ho letto il vostro articolo di ottobre e le<br />
lettere di reclami del numero di novembre.<br />
Capisco benissimo che con il senso<br />
<strong>un</strong>ico in via del Podestà, istituito in via<br />
“provvisoria” lo scorso <strong>anno</strong> a febbraio, gli<br />
abitanti <strong>ci</strong> abbiano guadagnato in silenzio<br />
e tranquillità. E’ diventata infatti quasi<br />
<strong>un</strong>a strada privata! Mi riferisco in merito<br />
soprattutto alla parte centrale della via,<br />
<strong>ci</strong>oè quella dal <strong>ci</strong>mitero verso le Due<br />
Strade transitata ora solo dai suoi abitanti.<br />
Tale provvedimento era dovuto, pare,<br />
all’istituzione di <strong>un</strong>’incongrua sistemazione<br />
della Zcs (come faceva rilevare <strong>un</strong> vostro<br />
lettore) che prevedeva solo posti per<br />
i residenti e non quelli a rotazione veloce
lettere<br />
(solo alle Due Strade) e ad <strong>un</strong> riferimento<br />
all’attuazione del codice della strada.<br />
<strong>Il</strong> provvedimento di senso <strong>un</strong>ico verso il<br />
Galluzzo ha creato per molti abitanti della<br />
strada e della zona grandi disagi nella<br />
mobilità, drammatica nelle ore di p<strong>un</strong>ta,<br />
con l<strong>un</strong>ghe code ai tre semafori che bisogna<br />
superare per raggi<strong>un</strong>gere la <strong>ci</strong>ttà.<br />
Code, intasamento, tempi enormemente<br />
all<strong>un</strong>gati e inquinamento. Obbiettivamente<br />
la via del Podestà è troppo l<strong>un</strong>ga<br />
per ridurla ad <strong>un</strong> senso <strong>un</strong>ico tanto più<br />
che <strong>ci</strong> sono aree commer<strong>ci</strong>ali, il Galluzzo<br />
e le Due Strade di cui con questo provvedimento,<br />
<strong>un</strong>a è satura e l’altra perde<br />
<strong>un</strong> notevole numero di clienti. In<strong>oltre</strong> <strong>ci</strong><br />
sono <strong>un</strong>a casa di riposo con andirivieni di<br />
ambulanze, due scuole, Bed&Breakfast e<br />
quanto altro e tutti all<strong>un</strong>gano di qualche<br />
kilometro i loro spostamenti in <strong>un</strong>’area in<br />
cui gli sbocchi sono fortemente intasati<br />
invia la tua segnalazione<br />
alla nostra redazione<br />
redazione@ilreporter.it<br />
ISOLOTTO, QUANDO IL PROBLEMA E’ L’ECCESSIVA VELOCITÀ<br />
Gentile Redazione,<br />
vorrei segnalare <strong>un</strong> disagio che dura da anni, anche a nome di tanti altri <strong>ci</strong>ttadini abitanti<br />
all’Isolotto. La via Libero Andreotti, dirizzone di strada che porta dalla piazza<br />
dell’Isolotto e dalla passerella sull’Arno fino alla rotonda del viale Talenti e al viale Nenni<br />
(strade di vastissimo traffico), è percorsa giorno e notte da <strong>un</strong>a moltitudine di veicoli<br />
che la percorrono anche a 80 km/h, creando apprensione e disagio soprattutto per<br />
coloro che si immettono in via Andreotti da via Boc<strong>ci</strong>oni. Chiederemmo in particolare<br />
(e non credo sia <strong>un</strong>a richiesta esosa...) due cose:<br />
a) che vengano tolti almeno due posti macchina nella via Andreotti all’incro<strong>ci</strong>o con via<br />
Boc<strong>ci</strong>oni, che obbligano chi si immette nella strada a occupare metà della carreggiata<br />
per vedere bene chi sopraggi<strong>un</strong>ge da sinistra, con evidente pericolo per tutti;<br />
b) che vengano messe le strisce pedonali del tipo “rialzato”, come ormai è quasi dappertutto,<br />
al fine di contenere le velleità agonistiche delle auto, ma soprattutto di molti<br />
motorini e moto<strong>ci</strong>clette.<br />
Spero che questo appello possa essere raccolto da qualc<strong>un</strong>o che “può” fare qualcosa...<br />
Renzo Lulla<br />
Gentile signor Renzo,<br />
raccogliamo con piacere il suo appello e pubblichiamo la sua lettera, invitando<br />
chi – come dice lei - “può fare qualcosa”, ovvero coloro che sono addetti a questo<br />
compito, a venire quantomeno a controllare la situazione nella strada di cui lei<br />
parla. Quello dell’eccessiva velo<strong>ci</strong>tà è <strong>un</strong> problema che riguarda purtroppo molte<br />
strade <strong>ci</strong>ttadine, soprattutto quelle che, essendo l<strong>un</strong>ghe e dritte, “incoraggiano”<br />
(ovviamente a torto) auto e moto<strong>ci</strong>clisti a spingere maggiormente sull’acceleratore,<br />
dimenticando i limiti di velo<strong>ci</strong>tà e il fatto che vi sia <strong>un</strong> motivo pre<strong>ci</strong>so se sono<br />
stati istituiti anche in quelle vie. Le strisce pedonali rialzate rappresentano certo <strong>un</strong><br />
incentivo a decelerare per auto e moto, e possono quindi senz’altro rappresentare<br />
<strong>un</strong>a buona soluzione per aumentare la sicurezza di pedoni e non solo – così come<br />
lo sono tutti i mezzi ed i dispositivi finalizzati a ridurre la velo<strong>ci</strong>tà sulle strade <strong>ci</strong>ttadine<br />
– ma <strong>ci</strong>ò che ritengo più importante, l’obiettivo che le istituzioni – e non solo<br />
a Firenze – devono in ogni modo raggi<strong>un</strong>gere, è <strong>un</strong> cambiamento dei comportamenti<br />
di chi è al volante, <strong>un</strong> cambiamento nella mentalità dei conducenti. Correre e<br />
superare i limiti di velo<strong>ci</strong>tà è pericoloso, in ogni strada, per quanto priva di ostacoli e<br />
rischi possa sembrare: è questo il messaggio che deve essere fatto passare. Con ogni<br />
mezzo. Sennò finiremo – come spesso accade – per parlare di ogni singola strada<br />
e della sua pericolosità soltanto <strong>dopo</strong> l’in<strong>ci</strong>dente di turno. Per questo, sempre nel<br />
nome della sicurezza stradale, penso che le istituzioni debbano continuare a far<br />
di tutto per affrontare e risolvere il problema della viabilità, che da anni colpisce<br />
numerose zone di Firenze, con la tanto attesa entrata in f<strong>un</strong>zione del tram e con<br />
l’incentivo dell’utilizzo dei mezzi pubbli<strong>ci</strong>. Un automobilista estenuato da traffico<br />
e code è infatti – e sempre – <strong>un</strong> automobilista più stanco e pericoloso, anche per<br />
la (sbagliata) idea di poter recuperare il tempo perso negli ingorghi schiac<strong>ci</strong>ando il<br />
piede sull’acceleratore nella prima strada trovata libera dal traffico. È <strong>un</strong> obiettivo<br />
diffi<strong>ci</strong>le da raggi<strong>un</strong>gere, certo, come lo è sempre quando si tratta di dover cambiare<br />
mentalità e comportamenti ormai acquisiti. Ma è <strong>un</strong> obiettivo da raggi<strong>un</strong>gere ad<br />
ogni costo. E, questo sì, di corsa.<br />
Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />
dal traffico Ad ottobre l’assessore Mattei<br />
ha fatto <strong>un</strong>’ispezione della situazione e<br />
così ha fatto più volte in questi due anni<br />
il Presidente del Quartiere 3 Ceccarelli da<br />
me solle<strong>ci</strong>tato. Altri consiglieri com<strong>un</strong>ali<br />
di vari schieramenti politi<strong>ci</strong> sono venuti<br />
a visionare il problema . Tutti dicono che<br />
il problema sarà risolto ma ancora non si<br />
capisce come. Attualmente noi abitanti<br />
della parte finale di via del Podestà verso<br />
le Due Strade che sopportiamo il maggior<br />
disagio (nel mio immobile c’è <strong>un</strong><br />
b&b che ha <strong>un</strong> notevole d<strong>anno</strong> per l’arrivo<br />
e la partenza dei turisti, taxi che non<br />
vogliono fare la corsa , aumenti enormi<br />
della tariffa) avremmo raccolto molte<br />
firme, <strong>ci</strong>rca 400, che chiedono il ripristino<br />
del doppio senso regolamentato da<br />
semafori per l’alternanza del traffico o<br />
quanto meno <strong>un</strong> senso <strong>un</strong>ico alternato.<br />
La lettera del Sig. Zei, <strong>ci</strong>oè doppio senso<br />
anche nella parte verso le Due Strade a<br />
partire dall’angolo di via Martellini può<br />
essere <strong>un</strong>a alternativa purché si tenga<br />
conto che il primo tratto di via Martellini<br />
(300 metri) necessita di <strong>un</strong> transito<br />
alternato poiché è presumibile che gli<br />
automobilisti provenienti da Via Silvani,<br />
Impr<strong>un</strong>eta la usino per raggi<strong>un</strong>gere la via<br />
Senese evitando la piazza Ac<strong>ci</strong>aiuoli. Fac<strong>ci</strong>o<br />
altresì notare che ogni giorno capita<br />
di incontrare auto e motorini che transitano<br />
irregolarmente in doppio senso a<br />
scapito della loro e nostra incolumità<br />
Cordiali saluti,<br />
Donatella Mei Gentiluc<strong>ci</strong><br />
“PULLMAN IN SOSTA, PROBLEMA<br />
ANCHE IN VIA BARACCA”<br />
Buongiorno,<br />
volevo rispondere e dire la mia alla signora<br />
“fiorentina indignata” che ha<br />
scritto sul Vs numero di Novembre 2009<br />
del problema “Bus turisti<strong>ci</strong> in sosta con<br />
il motore acceso”; ebbene cara signora<br />
non è la sola che den<strong>un</strong><strong>ci</strong>a questa situazione<br />
nella nostra <strong>ci</strong>ttà, <strong>ci</strong> ho provato<br />
anch’io con il Quartiere (io sono del Q5),<br />
con i vigili, ho scritto ai giornali e poi con<br />
la venuta del nuovo sindaco dato che il<br />
precedente faceva “orecchie da mercante”<br />
ho esposto il problema; purtroppo<br />
la mia voce tramite mail o telefonate o<br />
incontri personali (con il solo Q5) non ha<br />
avuto seguito e questo penso sia dovuto<br />
ad <strong>un</strong>a sola ragione e sempre la solita,<br />
il “dio quattrino”, perché questi autobus<br />
portano i turisti ed allora dobbiamo<br />
tutti stare zitti perché portano soldi alla<br />
<strong>ci</strong>ttà, ma dico e lo ribadisco, li portano<br />
solo a determinate categorie danneggiando,<br />
come giustamente lei espone,<br />
il nostro ambiente <strong>ci</strong>ttadino; questo sistema<br />
di fare io lo vedo nella mia zona<br />
e pre<strong>ci</strong>samente in via Baracca dove <strong>ci</strong><br />
sono diversi Hotel che sistematicamente<br />
quando ricevono i loro “clienti” e gli autobus,<br />
questi ultimi sia perché estate sia<br />
perché inverno las<strong>ci</strong>ano i loro motori accesi<br />
anche per 50 (<strong>ci</strong>nquanta) minuti!!!!!,<br />
infischiandosene dell’ambiente; quando<br />
<strong>ci</strong> sono queste situazioni vedi passare i<br />
vigili in pattuglia che tirano dritto come<br />
se avessero il “paraocchi” per non vedere<br />
perché <strong>oltre</strong> a questa situazione questi<br />
automezzi si fermano in zone non consentite<br />
per la “FERMATA” e per la “SOSTA”<br />
alla fac<strong>ci</strong>a dei pedoni che non riescono<br />
nemmeno a camminare sui mar<strong>ci</strong>apiedi;<br />
in<strong>oltre</strong> restringono la carreggiata facendo<br />
fare code nella suddetta strada; le ho<br />
scritto ed invito il <strong>Reporter</strong> a fare qualche<br />
cosa di concreto perché non so se lei ne<br />
è a conoscenza che sul nostro territorio<br />
com<strong>un</strong>ale c’è <strong>un</strong>a ordinanza del sindaco<br />
che vieta tale comportamento; l’ordinanza<br />
in questione è la nr 4636 del lontano<br />
20 Giugno 1996 quindi come vede già<br />
allora avevano pensato di limitare tale<br />
inquinamento; l’ordinanza re<strong>ci</strong>ta testualmente:<br />
DIVIETO DI SOSTA E FERMATA<br />
CON MOTORE ACCESO. Ha mai sentito di<br />
multe fatte a tal proposito? Io no; avevo<br />
suggerito anche questa ipotesi per rimpinguare<br />
le casse del com<strong>un</strong>e e allo stesso<br />
tempo sanare questa anomalia per<br />
cercare di arginare questo fenomeno per<br />
arrivare a fare qualche blocco del traffico<br />
in meno e non penalizzare sempre i <strong>ci</strong>ttadini.<br />
La saluto “fiorentina indignata” e<br />
mi auguro che si risolva qualche cosa per<br />
questo problema, ma se <strong>siamo</strong> solo noi<br />
dure a dire e den<strong>un</strong><strong>ci</strong>are questa situazione<br />
la vedo dura...<br />
Costantino Giaquinto<br />
“NON SOLO BUS TURISTICI COL<br />
MOTORE ACCESO”<br />
43<br />
Gentile redazione,<br />
vorrei fare riferimento all’intervento firmato<br />
“<strong>un</strong>a fiorentina indignata” nell’ultimo<br />
numero <strong>ci</strong>rca i “bus turisti<strong>ci</strong> in sosta<br />
con il motore acceso”, la quale avrebbe<br />
motivo di indignarsi ancora di più se<br />
sapesse che, purtroppo, il malcostume<br />
di mantenere gli autobus in sosta con<br />
il motore acceso non è prerogativa degli<br />
autisti dei bus turisti<strong>ci</strong>, ma anche di<br />
molti loro colleghi dell’Ataf. Per fare <strong>un</strong><br />
esempio, trovandosi la mia abitazione a<br />
soli 8 metri dal capolinea della linea 14B<br />
(Niccolò da Tolentino), ho modo di registrare<br />
quotidianamente numerosissime<br />
soste di 4-5, fino a 8-10 minuti (addirittura<br />
in <strong>un</strong> paio di occasioni quasi <strong>un</strong> quarto<br />
d’ora!) con il motore acceso. Alla richiesta<br />
di spiegazioni avanzata ad alc<strong>un</strong>i autisti,<br />
ho ricevuto risposte molto sgarbate oppure,<br />
quest’estate, la giustificazione che<br />
era necessario per raffreddare i veicoli<br />
a gasolio. Peccato che lo stesso accada,<br />
contrariamente a quanto dichiarato, anche<br />
con i veicoli a metano, che com<strong>un</strong>que<br />
sono meno di <strong>un</strong> terzo del totale<br />
del parco mezzi, con pesanti ricadute<br />
in termini di inquinamento. Nemmeno<br />
è <strong>un</strong>a questione esclusivamente estiva,<br />
dal momento che nulla è cambiato da<br />
allora, al contrario sempre più frequentemente<br />
si assiste anche a l<strong>un</strong>ghissime<br />
accelerate al massimo di giri durante le<br />
soste, che quindi aggravano il problema<br />
anziché ridurlo. A nulla è valso sporgere<br />
reclamo ad Ataf s.p.a. L’<strong>un</strong>ica risposta, la<br />
prima, solle<strong>ci</strong>tava le segnalazioni p<strong>un</strong>tuali<br />
del numero delle vetture guidate<br />
dai responsabili di tali ille<strong>ci</strong>ti (sì, perché ai<br />
sensi dell’art. 157 del Codice della Strada,<br />
c. 2 e 8, las<strong>ci</strong>are il motore acceso durante<br />
la sosta è passibile di sanzione fino a<br />
155 euro, ma questo naturalmente non<br />
conta nulla), benché <strong>dopo</strong> <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di<br />
segnalazioni in tal senso si continua ad<br />
udire solo <strong>un</strong> pesante quanto eloquente<br />
silenzio. E’ stata in<strong>oltre</strong> realizzata <strong>un</strong>a<br />
petizione con la raccolta di firme di pressoché<br />
tutti gli abitanti che si affac<strong>ci</strong>ano<br />
sulla rotonda di Via Aselli/Via Niccolò da<br />
Tolentino, presentata all’assessore Mattei<br />
il 24 settembre scorso alla pre<strong>senza</strong> di <strong>un</strong><br />
ingegnere Ataf. Entrambi h<strong>anno</strong> ass<strong>un</strong>to<br />
l’impegno di trasferire il capolinea a qualche<br />
metro di distanza, quantomeno in<br />
posizione equidistante dalle abitazioni,<br />
in <strong>un</strong>a corsia preferenziale al centro della<br />
piazza, pronta da anni ma mai utilizzata.<br />
Inutile dire che, mentre la qualità della<br />
vita nelle nostre abitazioni continua ad<br />
essere affetta da rumore, smog e vibrazioni,<br />
<strong>siamo</strong> sempre in attesa di Godot.<br />
Francesco Rui Sacco
Le mostre<br />
Innocente e cal<strong>un</strong>niato<br />
Dal 6 dicembre al 28<br />
febbraio<br />
Gabinetto disegni e<br />
stampe degli Uffi zi<br />
Nel quarto centenario della morte<br />
la mostra Innocente e cal<strong>un</strong>niato.<br />
Federico Zuccari (1539/40 –<br />
1609) e le vendette d’artista<br />
presenta al pubblico i temi di<br />
polemica e di vendetta che alc<strong>un</strong>i<br />
artisti, e in particolare Federico<br />
Zuccari, usarono per dichiararsi<br />
innocenti a fronte di cal<strong>un</strong>nie e<br />
ingiustizie vere o pres<strong>un</strong>te.<br />
Re per avventura<br />
Dall’11 al 16 dicembre<br />
Villa Bandini – Sala<br />
Paradiso<br />
La storia di Moris Benovsky,<br />
avventuriero slovacco che<br />
diventò re del Madagascar,<br />
accompagnata dalle bellissime<br />
fotografi e di Alessanndro Boschi,<br />
che ha “rubato” le immagini più<br />
commoventi dell’isola ad est del<br />
continente africano.<br />
Artefatti preziosi<br />
Fino al 31 gennaio<br />
Museo degli argenti -<br />
Palazzo Pitti<br />
A 45 anni dalla vittoria a Firenze<br />
del primo premio al Concorso<br />
Nazionale di Orefi ceria del 1964,<br />
Fausto Maria Franchi torna nel<br />
capoluogo toscano con <strong>un</strong>a<br />
mostra monografi ca al Museo<br />
degli Argenti di Palazzo Pitti. Già<br />
nel 2007 l’orafo romano aveva<br />
voluto legare il suo nome al<br />
Museo degli Argenti, donando<br />
l’anello Triangoli segreti, la spilla<br />
Affi nità elettive e l’anello Ore<br />
perdute, opere entrate a far parte<br />
della collezione permanente<br />
del Gioiello Contemporaneo del<br />
museo.<br />
L’oratorio di Santa Caterina<br />
all’Antella e i suoi pittori<br />
Fino al 31 dicembre<br />
Bagno a Ripoli<br />
Una mostra d’eccezione in <strong>un</strong><br />
luogo <strong>un</strong>ico: l’Oratorio di Santa<br />
Caterina d’Alessandria a Bagno a<br />
Ripoli, suggestivo gioiello immerso<br />
nella campagna fi orentina, in cui<br />
è custodito <strong>un</strong>o dei <strong>ci</strong>cli pittori<strong>ci</strong><br />
meglio conservati del trecento<br />
fi orentino ed opera di tre grandi<br />
maestri dell’epoca: Pietro Nelli,<br />
Maestro di Barberino e Spinello<br />
Aretino.<br />
Le porcellane di Betty<br />
Woodmann<br />
Fino al 15 Febbraio<br />
Museo delle porcellane<br />
Palazzo Pitti<br />
Tra le prestigiose porcellane<br />
conservate alla Palazzina del<br />
Cavaliere trovano <strong>un</strong>a appropriata<br />
collocazione le creazioni colte e<br />
fantasiose di Betty Woodman, in<br />
vetrine appositamente integrate<br />
con l’allestimento del Museo.<br />
Le insolite porcellane di Sèvres<br />
realizzate dall’artista, sconvolgono<br />
l’idea tradizionale di “corredo da<br />
tavola apprezzato” con le loro<br />
forme imprevedibili e l’intensità<br />
e brillantezza dei colori, <strong>senza</strong><br />
tralas<strong>ci</strong>are il bon ton ormai<br />
consolidato dei prestigiosi serviti<br />
amati dai regnanti.<br />
Robert Mapplethorpe<br />
Fino al 10 gennaio<br />
Galleria dell’Accademia<br />
Le fotografi e di Mapplethorpe<br />
nel museo di Michelangelo, il<br />
tempio della Forma. A 20 anni<br />
dalla morte dell’artista, la Galleria<br />
dell’Accademia ne celebra il<br />
talento con <strong>un</strong>a mostra di 91<br />
immagini per la prima volta<br />
accostate alla più emblematica<br />
delle icone rinas<strong>ci</strong>mentali. Le<br />
studiate pose di Lisa, Lydia, Ken,<br />
Tyler, Thomas, Ajitto evidenziano<br />
<strong>un</strong> procedimento costruttivo<br />
di tipo scultoreo e in tal senso<br />
rimandano al David e ai capolavori<br />
della pittura fi orentina. Tra corpo<br />
umano e natura morta, due mondi<br />
dialogano <strong>oltre</strong> il tempo, lo spazio,<br />
le culture.<br />
Concerti<br />
Ludovico Einaudi<br />
10 dicembre<br />
Teatro Verdi<br />
Ludovico Einaudi, compositore e<br />
pianista torinese, è oggi <strong>un</strong>o degli<br />
artisti più apprezzati e richiesti<br />
della scena europea. La sua<br />
musica affonda le radi<strong>ci</strong> nella<br />
tradizione classica con l’innesto di<br />
elementi derivati dalla musica pop,<br />
rock, folk e contemporanea. Le<br />
sue melodie sono profondamente<br />
evocative e di grande impatto<br />
emotivo. A colpire nel segno sono<br />
le melodie ondulatorie in continuo<br />
movimento, fra accelerazioni<br />
improvvise e altrettanto subitanee<br />
sospensioni, mai così solari e<br />
‘positive’, in bilico tra suoni classi<strong>ci</strong><br />
e d’avanguardia, suggestioni<br />
etniche ed elettronica. Dopo gli<br />
impegni estivi, Ludovico Einaudi<br />
partirà in aut<strong>un</strong>no per <strong>un</strong> nuovo<br />
intenso tour europeo che toccherà<br />
numerose <strong>ci</strong>ttà tra cui Amburgo,<br />
Dublino, Parigi, Stoccolma, Londra,<br />
Lisbona, Berlino e Praga. <strong>Il</strong> rientro<br />
in Italia è previsto per dicembre<br />
quando sarà al Teatro Verdi di<br />
Firenze. Biglietti da 40 a 17 euro.<br />
Marta sui tubi<br />
10 dicembre<br />
Viper Theatre<br />
Superato il traguardo delle 80<br />
date tra ottobre 2008 e settembre<br />
2009, la band più amata dagli<br />
idrauli<strong>ci</strong> italiani terrà <strong>un</strong>a serie<br />
limitata di performance poliartistiche<br />
tra ottobre e inizio<br />
dicembre, emblematicamente<br />
defi nite “Arte sui tubi”. Ingresso:<br />
Biglietti: 13 euro + diritti di<br />
prevendita.<br />
Vini<strong>ci</strong>o Capossela<br />
13 dicembre<br />
Teatro Verdi<br />
Dopo il successo della scorsa<br />
stagione (due esauriti al Teatro<br />
Verdi a marzo), torna a grande<br />
richiesta Vini<strong>ci</strong>o Capossela.<br />
<strong>Il</strong> tour è stato immaginato<br />
come <strong>un</strong> concerto-spettacolo<br />
ispirato ad <strong>un</strong>a sorta di “<strong>ci</strong>rco<br />
delle stranezze”. L’allestimento<br />
prevede, alle spalle dell’artista e<br />
ai lati del palco, l’uso di side show<br />
banners, di teli illustrati e colorati<br />
che mostrano le attrazioni, in <strong>un</strong><br />
contorno di luce da acquario e<br />
lampadine da carnival, da l<strong>un</strong>a<br />
park. Vini<strong>ci</strong>o (Pianoforti, Chitarre,<br />
Mighty Worluzter, Farfi sa, Vo<strong>ci</strong>)<br />
sarà accompagnato sul palco da<br />
molti artisti tra cui Christopher<br />
Wonder (il mago de Human<br />
Pignata), Jessica Love-The<br />
Elastic Lady (mangiafuoco,<br />
bersaglio del lan<strong>ci</strong>atore di coltelli)<br />
dai musi<strong>ci</strong>sti Glauco Zuppiroli<br />
(Contrabbasso e Ukulele), Zeno<br />
De Rossi (Batteria e Grancassa<br />
da banda), Vincenzo Vasi<br />
(Theremin, Vibrafono, Marimba,<br />
Glockenspielt, Campionatori<br />
e Piani Giocattolo), Mauro<br />
Ottolini (Susafono, Trombone,<br />
Bombardino e giocattoli), Achille<br />
Suc<strong>ci</strong> (Saxofono, Clarinette e<br />
clarinetto basso , giocattoli),<br />
Alessandro Stefana (Chitarra,<br />
Banjo, Elettronica, AutoHarp,<br />
slide guitar, ViolinArpa) e dagli<br />
“strumenti inconsistenti”. Tra<br />
questi troneggia la riproduzione<br />
di <strong>un</strong> Mighty Wurlitzer, il<br />
“theater organ” indispensabile<br />
accompagnamento di ogni<br />
impresa fantastica. Biglietti da 40<br />
a 20 euro.<br />
Eros Ramazzotti<br />
15 dicembre<br />
Nelson Mandela Forum<br />
Anti<strong>ci</strong>pato dal primo singolo<br />
Parla con me, è us<strong>ci</strong>to Ali e<br />
radi<strong>ci</strong> il nuovo atteso album di<br />
Eros Ramazzotti; <strong>un</strong>di<strong>ci</strong> canzoni<br />
inedite (più la bonus track Linda<br />
e il mare disponibile solo su<br />
iT<strong>un</strong>es) caratterizzate da <strong>un</strong><br />
respiro sonoro internazionale.<br />
Con <strong>oltre</strong> 210.000 copie vendute<br />
in prenotazione, è già triplo disco<br />
di platino, consentendo quindi<br />
ad Eros di essere tra i premiati<br />
(multi-platinum) ai prossimi Wind<br />
Music Awars, gli Oscar della<br />
Musica Italiana. Prodotto da Eros<br />
che è anche autore dei testi con<br />
Adelio Cogliati e delle musiche<br />
con Claudio Guidetti, Ali e radi<strong>ci</strong> è<br />
il suo <strong>un</strong>dicesimo album di inediti<br />
e arriva a quattro anni dall’ultimo,<br />
“Calma apparente”. Da 65 a 30<br />
euro.<br />
Niccolò Fabi<br />
17 dicembre<br />
Viper Theatre<br />
Torna a Firenze il cantante<br />
capellone che ha fatto cantare<br />
l’Italia degli anni Novanta con<br />
la sua celeberrima “Capelli”.<br />
Niccolò Fabi arriva al Viper con <strong>un</strong><br />
nuovo repertorio fatto di canzoni<br />
melodiche, arrangiate con la<br />
cura del cantautore, che f<strong>anno</strong><br />
parte del suo ultimo album, “Solo<br />
<strong>un</strong> uomo”, us<strong>ci</strong>to subito <strong>dopo</strong><br />
aver parte<strong>ci</strong>pato alla scrittura<br />
della colonna sonora del fi lm<br />
“Come Dio comanda” di Gabriele<br />
Salvatores, tratto dall’omonimo<br />
fi lm di Niccolò Ammaniti. Biglietto<br />
15 euro + diritti di prevendita<br />
Concert Opera<br />
Claudio Baglioni<br />
Dal 20 al 23 dicembre<br />
Teatro Verdi<br />
Sbarca a Firenze il mega evento<br />
fi rmato Claudio Baglioni. Grandi<br />
musi<strong>ci</strong>sti sul palcoscenico e tanto<br />
spazio per le sonorità pop care<br />
agli amanti del contante romano,<br />
capace di coinvolgere grandi e<br />
pic<strong>ci</strong>ni.<br />
A teatro<br />
Molto rumore per nulla<br />
Dal 15 al 20 dicembre<br />
Teatro della Pergola<br />
Dal palcoscenico del Teatro<br />
India all’Argentina torna<br />
l’allestimento della celebre<br />
commedia shakespeariana esito<br />
di <strong>un</strong> laboratorio che Gabriele<br />
Lavia ha tenuto con <strong>un</strong>a ventina<br />
di giovani attori. L’attenzione<br />
alle nuove generazioni e al<br />
teatro di domani che questo<br />
spettacolo rappresenta è <strong>un</strong><br />
obiettivo fondamentale che<br />
il Teatro di Roma si è dato<br />
come direttrice della sua<br />
programmazione.<br />
La fort<strong>un</strong>a<br />
con la F maiuscola<br />
Dal 26 dicembre<br />
al 10 gennaio<br />
Teatro della Pergola<br />
Un grande interprete del Teatro<br />
napoletano, Luigi De Filippo,<br />
ripropone questa divertente<br />
commedia che nel 1942 fu<br />
<strong>un</strong>o dei più clamorosi successi<br />
del Teatro Umoristico dei<br />
celebri fratelli De Filippo. Un<br />
trionfo personale di Eduardo<br />
e Peppino che ne furono i<br />
primi ed irripetibili interpreti.<br />
Ispirandosi alla lezione di <strong>un</strong><br />
passato glorioso, oggi, con<br />
l’interpretazione e la regia di<br />
Luigi De Filippo, lo spettacolo<br />
torna a risplendere di luce<br />
nuova. La fort<strong>un</strong>a con “la effe<br />
maiuscola” è quella inattesa<br />
che capita al protagonista della<br />
commedia, <strong>un</strong> pover’uomo<br />
perseguitato da <strong>un</strong> destino<br />
avverso e beffardo, che vede<br />
all’improvviso illuminare la<br />
sua vita misera dall’arrivo di<br />
<strong>un</strong>’eredità che gli gi<strong>un</strong>ge da<br />
parte di <strong>un</strong> parente emigrato in<br />
America.<br />
segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />
Carmen Suite<br />
Dal 5 al 24 dicembre<br />
Teatro Com<strong>un</strong>ale<br />
Bellissima, magnetica, e<br />
soprattutto bravissima: è<br />
ELEONORA ABBAGNATO,<br />
palermitana ma dall’età di 13 anni<br />
<strong>ci</strong>ttadina del mondo, dal 2001<br />
Premiere Danseuse all’Opéra<br />
Garnier di Parigi ed <strong>un</strong>ica italiana<br />
nel prestigioso e superselettivo<br />
tempio della danza nella capitale<br />
francese. È a Firenze, Eleonora,<br />
dove aveva debuttato nel<br />
dicembre 2006 con Coppelia di<br />
Polyakov, per interpretare con<br />
MaggioDanza, la Compagnia<br />
del Maggio Musicale Fiorentino<br />
diretta da Vladimir Derevianko, la<br />
protagonista di CARMEN SUITE,<br />
il balletto del coreografo cubano<br />
Alberto Alonso sulle celebri pagine<br />
operistiche di Bizet (eseguite<br />
dal vivo dall’Orchestra del<br />
Maggio diretta da Fabrizio Maria<br />
Carminati) in cui avrà al suo fi anco<br />
l’etoile Jean-Sébastien Colau,<br />
e che – in abbinamento con <strong>Il</strong><br />
Campanello di Donizetti – andrà<br />
in scena al Teatro Com<strong>un</strong>ale dal<br />
5 dicembre, per arrivare con le<br />
repliche fi no a Natale.<br />
Gli eventi<br />
Regali in corte<br />
12 e 13 dicembre<br />
Corte genova – Prato<br />
Due giorni da dedicare allo<br />
shopping pre-natalizio con le idee<br />
originali di Clotilde, Happy Books,<br />
Le chicche di Olivia, Deuda,<br />
Temi d’artemisia, Gastronomia<br />
tempestini, Sp’Osare e Aloe e<br />
Wolf. Un mix di marchi ideati<br />
da giovani toscani si ri<strong>un</strong>iscono<br />
per due giorni realizzando <strong>un</strong>a<br />
vetrina d’eccellenza fatta di idee<br />
simpatiche e <strong>un</strong>iche. Da non<br />
perdere. Via genova, 17 – Prato.<br />
Concerto di Natale<br />
12 dicembre<br />
Palazzo Davanzati<br />
Sabato 12 dicembre alle ore 18<br />
il Museo di Palazzo Davanzati<br />
presenterà il Concerto di<br />
Natale: “Coro vocale di musiche<br />
tradizionali natalizie eseguite<br />
dal Coro del Duomo di Firenze.<br />
L’evento è offerto dal comitato per<br />
la rinas<strong>ci</strong>ta del Museo di Palazzo<br />
Davanzati.<br />
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al primo piano: cu<strong>ci</strong>na, soggiorno, tre camere,<br />
servizio, <strong>oltre</strong> accessori, e due balconi.<br />
Ottime potenzialità sia per abitazione che per<br />
trasformazione in studio professionale.<br />
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PIAZZA OBERDAN in palazzo d’epoca piccolo<br />
condominio al piano terreno rialzato app.to di<br />
mq. 160, 7 vani doppi servizi con terrazzo abitabile<br />
di mq.60 risc.singolo uso abitazione o uffi<strong>ci</strong>o<br />
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SCANDICCI POGGIO VALICAIA Via delle cro<strong>ci</strong>,<br />
porzione di colonica, bellissimo appartamento<br />
perfettamente ristrutturato: ingresso, soggiorno,<br />
cu<strong>ci</strong>na, due camere, studio, soppalco attrezzato,<br />
due servizi, accessori, terreno privato 900 mq.<br />
Ca. Travi a vista, finiture di pregio, bellissimo contesto.g610<br />
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SCIPIONE AMMIRATO adiacenze in villino prestigioso<br />
app.to di mq.350 <strong>ci</strong>rca posto al 1º e 2º<br />
piano <strong>senza</strong> ascensore, completamente ristrutturato,<br />
2 posti auto, terrazzo abitabile panoramico<br />
in torretta, ottime rifinuture, € 1.150.000,00<br />
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SETTIGNANO In bellissima casa colonica bifamiliare,<br />
ultrapanoramica e nel verde, appartamento<br />
al piano terra con mansarda: soggiorno,<br />
con angolo cottura separato, tre camere, tre servizi.<br />
Terrazza abitabile, 3000mq di giardino privato,<br />
permesso approvato per costruzione<br />
grande garage. Da ristrutturare € 700.000,00<br />
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VILLAGGIO PRIMAVERA signorile luminoso silenzioso<br />
panoramico ingresso salone doppio cu<strong>ci</strong>na<br />
tinello 3 camere doppi servizi 2 balconi<br />
soffitta lastrico solare di proprietà 2 garage cantina<br />
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TERRATETTI<br />
FIRENZE<br />
BAGNO ARIPOLI centrale ma in strada silenziosa<br />
e <strong>senza</strong> sfondo, delizioso terrattetto anni ’30, su<br />
due livelli di <strong>ci</strong>rca 105 mq e giardino di 60 mq.<br />
Ampio ingresso, cu<strong>ci</strong>na abitabile, grande sala,3<br />
camere,2 bagni.particolari d’epoca e imortanti altezze<br />
con possibilità di sfruttare sottotetto.fa<strong>ci</strong>lità<br />
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CAMPO MARTE abitazione corredata di tutti gli<br />
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indipendente, cu<strong>ci</strong>na, soggiorno pranzo,<br />
due camere, tripli servizi, ripostigli, <strong>oltre</strong> mq. 10<br />
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impiantistica indipendente di ultima generazione.<br />
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CAMPO MARTE terratetto indipendente di nuova<br />
costruzione, dotato di caratteristiche ed accessori<br />
plurif<strong>un</strong>zionali come terrazze, garage e lavanderia.<br />
Climatizzazione, risparmio energetico e<br />
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FIRENZE SUD 10 MINUTI Sie<strong>ci</strong>,nel verde, stupenda<br />
villetta terratetto libera su 3 lati con bel<br />
giardino di 800 mq; composta da cu<strong>ci</strong>na, sala<br />
pranso sala con camino, 3 camere, 2 bagni, cantina,<br />
lavanderia e garage. Perfetta e super accessoriata<br />
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MANNELLI PRESSI, terratetto indipendente di<br />
nuova costruzione composto da soggiorno, cottura,<br />
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cantina, lavanderia e terrazza. Risparmio energetico<br />
e fiscale. Consegna gennaio 2010. Rif. La639<br />
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MERCADANTE finemente ristrutturato su tre livelli<br />
ampia metratura composto da ingresso ampio<br />
salone sala pranzo con camino tre camere cu<strong>ci</strong>na<br />
abitabile taverna tripli servizi cantina soffitta conclude<br />
la proprietà <strong>un</strong> ampio giardino e terrazza<br />
abitabile termosingolo climatizzato<br />
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ROVETA MARCIOLA terratetto indipendente,ottima<br />
e recentissima ristrutturazione, mq120 su<br />
due livelli suddivisi in 6 ampi vani più accessori,<br />
<strong>oltre</strong> a taverna abitabile di mq70, annesso attrezzato,<br />
giardino di proprietà esclusiva mq150. Rivestimenti<br />
alto livello in cotto e pietra serena.<br />
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VILLE E VILLETTE<br />
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ANTELLA collinare, ma vi<strong>ci</strong>na ad ogni servizio,<br />
villetta bifamiliare di 125 mq di nuova costruzione,<br />
libera su 3 lati,grandi logge, garage di 42<br />
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possibilità di personalizzare le finiture<br />
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ANTELLA in contesto signorile, villetta quadrifamiliare<br />
con giardino, caratteristico appartamento<br />
al primo ed ultimo piano di 170 mq composto<br />
da cu<strong>ci</strong>na abitabile , n.2 saloni, 4 camere, 3 bagni<br />
<strong>oltre</strong> cantina e posto auto al coperto. Ottime<br />
condizioni molto luminoso e silenzioso.<br />
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BAGNO A RIPOLI, collinare, splendida villa su<br />
due livelli ottima esposizione <strong>ci</strong>rcondata da<br />
parco; composta da grande salone con camino,<br />
sala pranzo, cu<strong>ci</strong>na abitabile, 3 camere, 2 bagni.<br />
Grande taverna con cu<strong>ci</strong>na, sala camino, 4a camera<br />
e 3ºbagno. ☎335 7678437<br />
BAGNO A RIPOLI centrale ma in strada silenziosa<br />
e <strong>senza</strong> sfondo, delizioso terrattetto anni<br />
’30, su due livelli di <strong>ci</strong>rca 105 mq e giardino di<br />
60 mq. Ampio ingresso, cu<strong>ci</strong>na abitabile, grande<br />
sala,3 camere,2 bagni.particolari d’epoca e imortanti<br />
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in stile anni ’30. Circa 300 mq disposti su<br />
3 livelli <strong>oltre</strong> depandance e giardino. N.2 ingressi<br />
separati. Ottimo per abitazione e studio. Trattativa<br />
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cu<strong>ci</strong>na, lavanderia, 2 matrimoniali, 2 bagni.<br />
Grande pregio € 750.000,00 trattabili<br />
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GRASSINA/IMPRUNETA villa con giardino libera<br />
su 4 lati, 180 mq , composta da salone con camino,<br />
cu<strong>ci</strong>na abitabile, 2 bagni, 2 camere <strong>oltre</strong><br />
taverna e garage ( possibilità 3a camera)<br />
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GRASSINA collinare, magnifica casa torre del<br />
1.300 a pochi km dal centro di grassina, 500 mq<br />
su vari livelli con grande loggia all’ultimo<br />
piano.pis<strong>ci</strong>na e terreno di 3 ettari con vigna e<br />
piccolo appartamento per ospiti.oggetto di<br />
grande pregio ☎335 7678437<br />
MONTELORO splendida porzione di villa, libera<br />
su tre lati, in posizione dominante e panoramica.<br />
P.t: sala di rappresentanza, altra sala, cu<strong>ci</strong>na abitabile,<br />
vari accessori.p.1.: 2 camere matrimoniali<br />
accessoriate, camera singola,studio, terrazza loggiata<br />
50 mq. Giardino e pis<strong>ci</strong>na condominiali,tre<br />
posti auto. ☎055 6810882<br />
SAN DOMENICO in contesto esclusivo villa immersa<br />
nel verde su vari livelli di complessivi<br />
500mq <strong>oltre</strong> a grande terrazza panoramica e<br />
2000 mq complessivi di giardino concludono la<br />
propietà pis<strong>ci</strong>na e vari annessi ☎055 0515231<br />
VILLAMAGNA villetta bifamiliare già divisa in due<br />
appartamtentidi 105 mq e 75 mq: 1ºapp.to- cu<strong>ci</strong>na,<br />
sala, 2 camere, bagno;2ºapp.to- 2 sale, cu<strong>ci</strong>na,<br />
bagno, camera. Completano la proprietà<br />
lavanderia, cantine, giardino e terreno con ulivi e<br />
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VALDISIEVE<br />
SIECI Meravigliosa casa indipendente libera su 4<br />
lati <strong>ci</strong>rcondata da giardino composta da cu<strong>ci</strong>na<br />
abitabile con sala pranzo, salone, 3 camere, 3<br />
bagni, <strong>oltre</strong> studio e 4a camera in mansarda.<br />
Completano la proprietà cantina, lavanderia, garage/taverna<br />
e bellissima terrazza a tasca. Oggetto<br />
di grande fas<strong>ci</strong>no perfette condizioni<br />
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A GRASSINA bellissima porzione di colonica<br />
libera su 3 lati perfettamente ristrutturata, composta<br />
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cui <strong>un</strong>a con grandi vetrate , 3 camere, 2 bagni,<br />
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6.000 mq con 2 annessi. € 780.000,00<br />
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mq.40 e terreno esclusivo di mq.5000. Da<br />
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BAGNO A RIPOLI , caratteristica porzione di<br />
colonica finemente ristrutturata composta da salone<br />
con camino, cu<strong>ci</strong>na, sala pranzo, 3 camere,<br />
2 bagni, studio e stanza lavanderia, completano<br />
la proprietà 500 mq. Di giardino € 730.000 trattabili<br />
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BAGNO A RIPOLI collinare, vista Firenze, bellissima<br />
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pranzo, sala con camino, studio, 3 camere, 3<br />
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OLMO, di Fiesole, spettacolare villa in pietra,<br />
<strong>ci</strong>rca 350 mq libera su 4 lati con ampi saloni,<br />
camini originali già divisa in 2 <strong>un</strong>ità, <strong>oltre</strong> annesso<br />
di 80 mq.<strong>ci</strong>rcondata da terreno di <strong>ci</strong>rca 15.000<br />
mq, possibilità di frazionarla in più <strong>un</strong>ità o adatta<br />
per agriturismo trattativa riservata.<br />
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OLMO antico complesso colonico libera su 4 lati<br />
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