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Centro civico, ci siamo (dopo oltre un anno senza ... - Il Reporter

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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere Q4<br />

CURIOSITÀ<br />

UN POPOLO<br />

CHE TOCCA FERRO<br />

Un’indagine recente ha rivelato<br />

che i fi orentini sono molto,<br />

molto superstiziosi PAGG.30-31<br />

IL CICLODROMO “DESERTO”<br />

<strong>Il</strong> <strong>ci</strong>rcuito di San Bartolo a Cintoia<br />

compie <strong>un</strong> <strong>anno</strong>, ma in pochi<br />

lo h<strong>anno</strong> utilizzato PAG.2<br />

SPORT<br />

“QUESTA È LA MIA CASA”<br />

Non viene convocato dal ct francese,<br />

ma Frey non ne fa <strong>un</strong> problema: la sua<br />

Nazionale è la Fiorentina PAG.36<br />

ARRAMPICARSI PER SPORT<br />

Nella palestra dell’istituto Anna<br />

Frank c’è la prima scuola fi orentina<br />

per l’arrampicata sportiva PAG.38<br />

STRENNE. Molti passer<strong>anno</strong> le feste all’insegna dell’austerity<br />

Sotto l’albero? Quest’<strong>anno</strong> c’è la crisi<br />

C<br />

hiedere a <strong>un</strong> cassintegrato come passerà il suo Natale<br />

vuol dire ricevere in cambio <strong>un</strong> sorriso amaro e parole<br />

arrabbiate: “Ma che feste e feste, il problema è arrivare a fine<br />

mese”. E non sono poche, purtroppo, le persone costrette a<br />

questo tipo di reazione. Per capirsi, chi prima guadagnava<br />

1500 euro e ora sta in cassa integrazione tre settimane al<br />

mese, in busta paga se ne trova 900. Che sono pochi. Famiglie<br />

intere sono rimaste con <strong>un</strong> reddito solo e mutui galoppanti,<br />

e in molti h<strong>anno</strong> trovato la salvezza nei “nonni” di<br />

casa, che con le loro pensioni aiutano le economie domestiche<br />

a non rimanere strozzate nelle maglie della crisi. Sarà<br />

anche per questo che, chi ha la possibilità di lavorare di più<br />

Periodico d’informazione locale. Anno III n.66 del 1 dicembre 2009.<br />

N° reg 5579 del 17/05/2007 trib<strong>un</strong>ale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10<br />

PRIMO PIANO<br />

<strong>Centro</strong> <strong><strong>ci</strong>vico</strong>, <strong>ci</strong> <strong>siamo</strong><br />

(<strong>dopo</strong> <strong>oltre</strong> <strong>un</strong> <strong>anno</strong><br />

<strong>senza</strong> biblioteche)<br />

Firenze vista da lontano<br />

di Ce<strong>ci</strong>onesi - Salusest<br />

n po’ gli piac<strong>ci</strong>amo e gli fac<strong>ci</strong>amo invidia, <strong>un</strong> po’ invece h<strong>anno</strong> da ridire su come<br />

Uf<strong>un</strong>zioniamo come <strong>ci</strong>ttà. In estrema sintesi è questo che vien fuori spul<strong>ci</strong>ando tra le<br />

pagine dei quotidiani stranieri. Firenze, la bella e rinas<strong>ci</strong>mentale Firenze, piace agli stranieri.<br />

Perché è tutta da guardare, si mangia bene e <strong>ci</strong> sono <strong>un</strong> mucchio di negozi dove<br />

fare shopping. Ma, d’altro canto, certi difettuc<strong>ci</strong> della <strong>ci</strong>ttà non piac<strong>ci</strong>ono ai giornalisti<br />

stranieri e qualc<strong>un</strong>o la dipinge come caotica, sporca, litigiosa. Un dato resta, però: ultimamente<br />

si guadagna spesso titoloni sulle pagine dei giornali stranieri, vuoi per la<br />

“battaglia del gottino”, vuoi per la pedonalizzazione del Duomo, vuoi perché qualc<strong>un</strong>o<br />

si è chiesto se il nostro sindaco non avesse <strong>un</strong> che di Obama. PAGG.10-11<br />

proprio durante le feste, lo fa <strong>senza</strong> lagnarsi troppo. Dagli<br />

incartatori di doni ai medi<strong>ci</strong> di guardia, dai babbi natale ai<br />

camerieri: loro i panettoni li manger<strong>anno</strong> più alla svelta, per<br />

tornare presto a lavorare. Qualc<strong>un</strong>o lo fa perché deve farlo,<br />

qualc<strong>un</strong> altro lo sceglie per arrotondare. Ma c’è anche chi<br />

s’ingegna com<strong>un</strong>que per trovare pensierini (e pensieroni) per<br />

i suoi cari: ce n’è, come sempre, per tutti i gusti e i mercatini<br />

in giro per la <strong>ci</strong>ttà non mancano. Sul podio dei doni più<br />

bizzarri finiscono gli schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary Clinton,<br />

gli occhiali con specchietto retrovisore e, sì, le stelle del<br />

<strong>ci</strong>elo. Gli astri, quelli che luc<strong>ci</strong>cano, si possono comprare.<br />

Sognare invece è ancora gratis. PAGG.14-17<br />

EDIZIONE DEL QUARTIERE 4 • 26.534 COPIE DISTRIBUITE DA<br />

Reportage<br />

PAG.2<br />

Alla scoperta del Sirio:<br />

viaggio in anteprima<br />

a bordo del tram<br />

PAG.12<br />

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DICEMBRE 2009<br />

Babbo Natale<br />

fa l’autostop<br />

Affiliato<br />

Andrea Muzzi*<br />

segni della crisi si<br />

I vedr<strong>anno</strong> anche a<br />

Natale. Babbo Natale<br />

tutti gli anni veniva<br />

con la slitta, quest’<strong>anno</strong> arriverà in autostop!<br />

Le renne? Se l’è mangiate! Su<br />

Babbo Natale ho dei dubbi che ness<strong>un</strong>o<br />

ha mai chiarito. Babbo Natale è <strong>un</strong><br />

pensionato eppure ogni <strong>anno</strong> spende<br />

milioni di euro per comprare i regali.<br />

Chi glieli passa quei soldi? Come si finanzia?<br />

Perché la Finanza non ha mai<br />

fatto <strong>un</strong> accertamento fiscale? I pensionati<br />

non ce la f<strong>anno</strong> ad avere quel tenore<br />

di vita: mio nonno ogni Natale mi regala<br />

5 euro. Babbo Natale non ha mai fatto<br />

la vita dell’anziano: possibile che sia<br />

l’<strong>un</strong>ico vecchio che va in giro <strong>senza</strong> badante?<br />

Tutti gli anziani sono pieni di dolori,<br />

invece Babbo Natale tutti gli anni<br />

si presenta p<strong>un</strong>tuale. Non ha mai saltato<br />

<strong>un</strong> Natale per colpa della prostata! Mio<br />

nonno se dorme con i piedi fuori dalle<br />

coperte il giorno <strong>dopo</strong> non si muove<br />

per l’artrosi. Lui invece, passa all’aperto<br />

tutta la notte del 24 dicembre e non<br />

prende nemmeno il raffreddore. Mio<br />

nonno non esce di casa perché fa fatica<br />

a scendere le scale, Babbo Natale invece<br />

entra nelle case scendendo dal camino!<br />

Tra l’altro questa è anche <strong>un</strong>a violazione<br />

della privacy. Pensate se tutti entrassero<br />

nelle case come fa lui. Senti <strong>un</strong> botto e<br />

dalla cappa vedi us<strong>ci</strong>re il postino pieno<br />

di fuliggine: “Raccomandata, c’è da firmare!”.<br />

Babbo Natale, chi sei veramente?<br />

Giù la maschera!! Possibile che io<br />

ogni <strong>anno</strong> debba fare entrare in casa mia<br />

<strong>un</strong>o che nemmeno conosco? Te lo dico<br />

subito: quest’<strong>anno</strong>, se vieni, o mi di<strong>ci</strong> la<br />

verità o chiamo i Carabinieri!<br />

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2 Dicembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

VIA CANOVA. Finalmente c’è <strong>un</strong>a data, il 30 dicembre, per l’inaugurazione del tanto sofferto centro <strong><strong>ci</strong>vico</strong><br />

Biblioteca, “l’Odissea” vede la fi ne<br />

<strong>Il</strong> centro <strong><strong>ci</strong>vico</strong> di via Canova<br />

Varie traversie h<strong>anno</strong> accompagnato la sua costruzione, in <strong>un</strong><br />

cantiere che sembrava infi nito: due recessioni di contratti con<br />

le ditte appaltatri<strong>ci</strong>, errori in corso d’opera, alberi deperiti. Ultima<br />

magagna, la mancanza del generatore elettrico. Poi la svolta<br />

Greta Braschi<br />

E’<br />

stata <strong>un</strong>’odissea. Ma fi nalmente c’è <strong>un</strong>a<br />

data, il 30 dicembre, giorno dell’inaugurazione<br />

del tanto sofferto centro <strong><strong>ci</strong>vico</strong> di<br />

via Canova. Dopo l’apertura della ludoteca<br />

“La Carrozza di Hans”, nell’ottobre scorso, st<strong>anno</strong><br />

così per entrare in f<strong>un</strong>zione gli altri locali del centro culturale:<br />

la BiblioteCaNova e lo Spazio Giovani Sonoria a<br />

vocazione musicale. La biblioteca aprirà le proprie porte<br />

in via straordinaria anche il 31 dicembre, per offrire <strong>un</strong><br />

capod<strong>anno</strong> alternativo. Dal pomeriggio fi no a mezzanotte<br />

inoltrata via libera alla festa (a numero chiuso), con<br />

tanto di brindisi, musica e giochi. Mentre il 19 dicembre<br />

personaggi insoliti solcher<strong>anno</strong> le strade del quartiere,<br />

per bandire l’apertura della biblioteca. Un bel regalo<br />

di Natale (seppur tardivo) per i <strong>ci</strong>ttadini del Q4. Varie<br />

traversie h<strong>anno</strong> accompagnato la costruzione del centro,<br />

in <strong>un</strong> cantiere che sembrava infi nito. Due recessioni di<br />

contratti con le ditte appaltatri<strong>ci</strong>, errori in corso d’opera,<br />

alberi deperiti a causa dell’incuria. L’ultima magagna è<br />

stata la mancanza del generatore elettrico. Poi la svolta,<br />

con l’amministrazione com<strong>un</strong>ale de<strong>ci</strong>sa a sbloccare<br />

la situazione. Anche perché è necessario aprire entro<br />

l’<strong>anno</strong> per poter usufruire dei fondi 2009 della Regione<br />

Toscana destinati alla promozione della pubblica lettura.<br />

Via libera, dalla gi<strong>un</strong>ta di Palazzo Vecchio, anche<br />

per la sistemazione dell’area esterna e del giardino. Si<br />

tratta di 130mila euro coperti con i residui passivi che<br />

dovrebbero riportare il verde sui 7 ettari che <strong>ci</strong>rcondano<br />

gli edifi <strong>ci</strong>. Presto, allora, i <strong>ci</strong>ttadini potr<strong>anno</strong> mettere<br />

piede nella nuova biblioteca, <strong>un</strong> edifi <strong>ci</strong>o che si sviluppa<br />

su tre piani, su duemila e 300 metri quadri più il fondo<br />

librario, con tanto di terrazze e p<strong>un</strong>to di ristoro. Resta<br />

però l’amarezza degli abitanti del quartiere, a secco di<br />

biblioteche da più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong>. Da quando le autorità del<br />

Q4 h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di chiudere le vecchie biblioteche per<br />

avviare le operazioni di trasloco, in previsione dell’im-<br />

minente apertura del nuovo centro culturale. Che invece<br />

si è protratta a dismisura. “Questa vicenda è vergognosa<br />

– commenta Giovanna – non poter disporre di <strong>un</strong>a<br />

biblioteca per più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong> ha rappresentato <strong>un</strong> grave<br />

disservizio da parte dei nostri amministratori”. Gli utenti<br />

h<strong>anno</strong> dovuto scegliere: o la televisione o la dispersione.<br />

Le <strong>un</strong>iche alternative? Seguire le tappe del (provvidenziale)<br />

bibliobus o us<strong>ci</strong>re dal quartiere, a Scandic<strong>ci</strong><br />

o alle Oblate, le biblioteche più vi<strong>ci</strong>ne. <strong>Il</strong> prezzo più<br />

alto l’h<strong>anno</strong> pagato gli anziani e gli studenti, molti dei<br />

quali “emigrati” a studiare sull’altra sponda dell’Arno,<br />

nei locali della facoltà di Agraria. Finalmente sarà messa<br />

la parola fi ne a questa diaspora e trovata <strong>un</strong>a casa ai<br />

100mila volumi di patrimonio librario del Q4. Un quartiere<br />

che ha sempre dimostrato grande fame di cultura.<br />

Ne è <strong>un</strong>a prova la grande attenzione manifestata dai <strong>ci</strong>t-<br />

Resta però l’amarezza degli<br />

abitanti del quartiere, a secco<br />

di biblioteche da più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong><br />

tadini nei confronti della storica biblioteca di viale dei<br />

Pini. Le baracche verdi possono fi nalmente entrare in<br />

<strong>un</strong> concreto ordine del giorno. Dopo <strong>un</strong>a perizia tecnica<br />

volta a stimare il fabbisogno in termini di manutenzione,<br />

all’amministrazione spetterà il (diffi <strong>ci</strong>le) compito di<br />

reperire i fondi necessari e avviare <strong>un</strong>a discussione con i<br />

<strong>ci</strong>ttadini sulla tipologia di f<strong>un</strong>zioni che lo storico prefabbricato<br />

potrà ospitare. “Uno o due anni fa si poteva dire<br />

genericamente che volevamo mantenere quello spazio.<br />

Adesso pos<strong>siamo</strong> misurare le nostre forze economiche e<br />

di personale per vedere cosa fare in quella sede”, f<strong>anno</strong><br />

sapere dall’assessorato ai lavori pubbli<strong>ci</strong>.<br />

SAN BARTOLO A CINTOIA. Circuito poco sfruttato<br />

Le bi<strong>ci</strong>clette lo “disertano”<br />

E il <strong>ci</strong>clodromo resta vuoto<br />

lc<strong>un</strong>i progetti, molto attesi, re-<br />

Astano sulla carta per anni. Altri<br />

invece, diventati realtà, sono poco<br />

sfruttati. E’ il caso del <strong>ci</strong>clodromo<br />

“Graziella Cenni” di San Bartolo a<br />

Cintoia. Tra poco spegnerà la sua<br />

prima candelina, ma finora sul <strong>ci</strong>rcuito<br />

si sono viste ben poche bi<strong>ci</strong>clette.<br />

Lo confermano numerosi sopralluoghi.<br />

“Solo la domenica si vede qualc<strong>un</strong>o”,<br />

dice <strong>un</strong> abitante della zona.<br />

L’impianto, “costato 250mila euro,<br />

è perennemente chiuso, inutilizzato<br />

e abbandonato”: lo den<strong>un</strong><strong>ci</strong>ano, attraverso<br />

<strong>un</strong>a recente interrogazione,<br />

il consigliere com<strong>un</strong>ale Giovanni<br />

Donzelli (Pdl) e il consigliere del<br />

Quartiere 4 Matteo Fanelli (Pdl).<br />

<strong>Il</strong> <strong>ci</strong>clodromo è stato inaugurato lo<br />

scorso gennaio dall’allora assessore<br />

allo sport Eugenio Giani. Si tratta di<br />

<strong>un</strong> <strong>ci</strong>rcuito <strong>ci</strong>clabile dedicato all’allenamento,<br />

della l<strong>un</strong>ghezza di 450<br />

metri. L’impianto, almeno sulla carta,<br />

rappresenta il primo tassello del<br />

polo sportivo di San Bartolo a Cintoia.<br />

Ma finora resta l’<strong>un</strong>ico impianto<br />

realizzato. Di cantieri neanche l’ombra,<br />

neppure per la costruzione del<br />

campo di football americano, il cui<br />

progetto esecutivo è stato approvato<br />

dalla gi<strong>un</strong>ta com<strong>un</strong>ale più di <strong>un</strong><br />

<strong>anno</strong> fa. Nelle intenzioni dei promotori,<br />

il <strong>ci</strong>clodromo è <strong>un</strong>’infrastruttura<br />

che dovrebbe favorire il <strong>ci</strong>clismo<br />

giovanile, permettendo ai giovanissimi<br />

di avvi<strong>ci</strong>narsi a questo sport in<br />

massima sicurezza. “Si è detto anche<br />

che l’impianto avrebbe avviato<br />

<strong>un</strong>a nuova generazione di <strong>ci</strong>clisti –<br />

commenta Fanelli - ma queste sono<br />

frasi demagogiche che non h<strong>anno</strong><br />

riscontro nella realtà. I numerosi<br />

fruitori del plesso, tanto declamati,<br />

finora non si sono visti”. La pista,<br />

delimitata da <strong>un</strong>a re<strong>ci</strong>nzione e chiusa<br />

da <strong>un</strong> cancello, è molto spesso deserta.<br />

Così come il parcheggio adiacente.<br />

Come fare per entrare? Un bel<br />

dilemma. Ness<strong>un</strong> cartello indica le<br />

modalità di accesso al <strong>ci</strong>clodromo.<br />

E così capita spesso che i <strong>ci</strong>clisti che<br />

vorrebbero utilizzarlo, <strong>un</strong>a volta arrivati<br />

davanti al cancello sprangato,<br />

siano costretti a rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>are e tornare<br />

indietro. L’<strong>un</strong>ico sport praticato da<br />

queste persone è il tragitto in bi<strong>ci</strong> da<br />

casa al <strong>ci</strong>clodromo. “E’ <strong>un</strong> peccato<br />

che <strong>un</strong> progetto così importante non<br />

venga sfruttato – spiega Fanelli – per<br />

Era il primo tassello<br />

del polo sportivo,<br />

ma per ora è<br />

l’<strong>un</strong>ico impianto<br />

questo chiedo al Quartiere che siano<br />

fissati e resi noti gli orari d’apertura<br />

della pista, in modo che chi lo desidera<br />

possa allenarsi all’interno del<br />

plesso sportivo”. L’amministrazione<br />

aveva persino evidenziato la necessità<br />

di <strong>un</strong> impianto di illuminazione<br />

per consentire l’utilizzo della pista<br />

in orario serale. Ma ness<strong>un</strong>a luce<br />

illumina per il momento le sere del<br />

<strong>ci</strong>rcuito <strong>ci</strong>clabile.<br />

/A.C.


il giornale del tuo quartiere<br />

ASPETTANDO IL TRAM. In molti si chiedono se il Q4 sia pronto ad accogliere convogli e viaggiatori<br />

Sosta e semafori, i dubbi in carrozza<br />

Sebbene siano già<br />

state individuate<br />

alc<strong>un</strong>e aree idonee,<br />

per il momento non<br />

sono stati predisposti<br />

parcheggi scambiatori<br />

che permettano di<br />

las<strong>ci</strong>are la macchina<br />

Annalisa Ce<strong>ci</strong>onesi<br />

Ci <strong>siamo</strong> quasi. Certo, le previsioni<br />

dei mesi scorsi sono forse state<br />

<strong>un</strong> po’ troppo indulgenti, ma la<br />

linea 1 della tramvia non è più<br />

<strong>un</strong> lontano miraggio. In attesa di conoscere<br />

la data certa del suo varo, viene da chiedersi<br />

se il quartiere 4, su cui si estende gran parte<br />

del trac<strong>ci</strong>ato tranviario della prima linea, sia<br />

pronto ad accogliere convogli e viaggiatori.<br />

La risposta non sembra delle più confortanti.<br />

Ancora molte incertezze accompagnano<br />

l’avvento dell’era tranviaria. A comin<strong>ci</strong>are<br />

dal sistema di trasporto pubblico su gomma.<br />

Di certo c’è che alc<strong>un</strong>e delle linee che<br />

attraversano il quartiere subir<strong>anno</strong> sostanziali<br />

modifi che. Tra queste le linee numero 1, 6, 9,<br />

16 e 27. <strong>Il</strong> 9, ad esempio, non arriverà più alla<br />

stazione, ma f<strong>un</strong>gerà da anello di congi<strong>un</strong>zione<br />

con il tram in zona Foggini o Batoni. La<br />

logica è quella di creare <strong>un</strong> sistema di linee<br />

forti di quartiere, che riescano a coprire le<br />

varie zone in modo capillare, congi<strong>un</strong>gendosi<br />

in ultimo alla tramvia per raggi<strong>un</strong>gere<br />

il centro <strong>ci</strong>ttà. “L’auspi<strong>ci</strong>o – spiega Franco<br />

Traballesi, vicepresidente del Q4 - è quello<br />

di anti<strong>ci</strong>pare il piano provin<strong>ci</strong>ale del 2010<br />

nella realizzazione di questo progetto sul nostro<br />

territorio. Se le risorse lo permetter<strong>anno</strong>,<br />

potremo così venire incontro alle esigenze<br />

degli utenti poco <strong>dopo</strong> l’entrata in eser<strong>ci</strong>zio<br />

della tramvia”. Autobus transiter<strong>anno</strong> anche<br />

per l’ospedale di Torregalli, scartata l’ipotesi<br />

navetta, così da ridurre la moltiplicazione di<br />

interscambi tra più mezzi. Ma la nota più dolente<br />

rimane il problema della sosta. Sebbene<br />

siano già state individuate alc<strong>un</strong>e aree idonee<br />

per ovviare a questo problema, come la zona<br />

adiacente al centro commer<strong>ci</strong>ale di Ponte a<br />

Greve, nei pressi dello stradone dell’ospedale,<br />

per il momento non sono stati predisposti<br />

parcheggi scambiatori che permettano di las<strong>ci</strong>are<br />

la macchina in zone decentrate per proseguire<br />

in tram. Oltre alla mancanza di parcheggi,<br />

gli automobilisti devono fare i conti<br />

con la “gi<strong>un</strong>gla” di semafori. L’era del tram<br />

ha infatti reso vana la f<strong>un</strong>zione delle tante rotonde<br />

presenti nelle strade del quartiere, spe-<br />

Copia in abbonamento postale<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

è <strong>un</strong> periodico di 7 edizioni<br />

che mensilmente<br />

viene distribuito da<br />

in 192.404 copie<br />

Viale Talenti<br />

<strong>ci</strong>almente nell’asse che va da viale Nenni a<br />

piazza Batoni. Nonostante gli scetti<strong>ci</strong>smi che<br />

accompagnarono il loro arrivo in Italia, anni<br />

addietro, è innegabile che le rotatorie siano<br />

state <strong>un</strong>a buona soluzione per la regolazione<br />

del traffi co. Ma tra Firenze e Scandic<strong>ci</strong> il paesaggio<br />

urbano è stato nuovamente stravolto<br />

da <strong>un</strong> selva di semafori, sp<strong>un</strong>tati nelle strade<br />

e nelle rotatorie, per dare la precedenza alla<br />

tramvia e ai pedoni. <strong>Il</strong> risultato si è potuto<br />

vedere in questi mesi, con la sperimentazio-<br />

ALL’ISOLOTTO<br />

Editore e Concessionaria Pubbli<strong>ci</strong>taria:<br />

Web&Press Edizioni s.r.l.<br />

Direzione ed amministrazione:<br />

via Kassel 17- 50126 Firenze<br />

tel. 848.80.88.68<br />

Direttore Responsabile: Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />

Service editoriale e grafi co:<br />

Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />

scrivimi@ilreporter.it<br />

ne del sistema semaforico. L<strong>un</strong>ghe attese di<br />

fronte al rosso, magari davanti a <strong>un</strong> pedone<br />

inesistente o a <strong>un</strong> incro<strong>ci</strong>o deserto, mentre il<br />

tubo di scappamento scaricava nell’aria fumi<br />

non proprio salutari. Traffi co e l<strong>un</strong>ghe code si<br />

diramano dai p<strong>un</strong>ti nevralgi<strong>ci</strong>, come dimostra<br />

via Bac<strong>ci</strong>o da Montelupo. Mentre per cambiare<br />

senso di mar<strong>ci</strong>a attraversando <strong>un</strong>’intera<br />

rotatoria è necessario fare i conti con tre<br />

semafori. Chi incappa nel rosso è “perduto”,<br />

insomma. Senza contare che la pre<strong>senza</strong> di<br />

I negozianti lamentano <strong>un</strong>a mancanza d’attenzione da parte di Villa Vogel<br />

uartiere, se <strong>ci</strong> sei batti <strong>un</strong> colpo. È<br />

Ql’appello che i commer<strong>ci</strong>anti dell’Isolotto<br />

lan<strong>ci</strong>ano all’amministrazione del Q4.<br />

“Non si fa vedere ness<strong>un</strong>o, <strong>ci</strong> piacerebbe<br />

invece avere <strong>un</strong> interlocutore”, è l’invito<br />

lan<strong>ci</strong>ato dai negozianti della zona commer<strong>ci</strong>ale<br />

intorno a via Tor<strong>ci</strong>coda. Tra le ragioni<br />

del malumore c’è sicuramente lo scarso<br />

supporto che l’amministrazione di Villa<br />

Vogel avrebbe fornito all’idea di attuare<br />

qualche iniziativa nelle strade dell’Isolotto.<br />

“Lo scorso <strong>anno</strong> chiedemmo di aprire <strong>dopo</strong><br />

cena per quattro sere a dicembre – racconta<br />

Renza Rossi, titolare di <strong>un</strong>a mesticheria<br />

in viale delle Magnolie – eravamo tutti<br />

d’accordo per riportare la gente in strada<br />

anche <strong>dopo</strong> cena, ma il Quartiere non <strong>ci</strong> ha<br />

ascoltato”. “Alla fi ne abbiamo rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>ato<br />

a queste idee”, taglia corto il dirimpettaio<br />

erborista. “Fino a metà anni Novanta facevamo<br />

le feste e il Quartiere <strong>ci</strong> aiutava – dice<br />

Antonella, della cartoleria qualche de<strong>ci</strong>na<br />

di metri più avanti – ora non c’è ness<strong>un</strong><br />

rapporto”. Ma a scontentare i commer<strong>ci</strong>anti<br />

c’è anche la quotidianità, più banale ma<br />

non meno fastidiosa. Per esempio, Stefano<br />

Guidi del negozio di articoli per bambini<br />

indica il tombino davanti all’ingresso<br />

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />

Periodico d’informazione locale<br />

N°reg 5579 del 17/05/2007 trib<strong>un</strong>ale di Firenze.<br />

Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96<br />

art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€<br />

Asso<strong>ci</strong>ato alla Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

3<br />

semafori e rotonde può indurre il guidatore in<br />

ing<strong>anno</strong>, come succede (di sovente) nella rotatoria<br />

che si affac<strong>ci</strong>a sul centro commer<strong>ci</strong>ale<br />

di Ponte a Greve, in direzione Scandic<strong>ci</strong>.<br />

Cosa succederà con la tramvia in f<strong>un</strong>zione?<br />

Piccoli accorgimenti sono già stati effettuati<br />

dalla ditta che si occupa dell’impianto, ma<br />

per capire se c’è margine per modifi che più<br />

sostanziali occorre aspettare che il tram sia in<br />

f<strong>un</strong>zione. Per il momento non resta che attendere.<br />

Sperando che sia verde.<br />

E i commer<strong>ci</strong>anti si sentono “abbandonati” dal Quartiere<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Isolotto, Legnaia, Soffi ano raggi<strong>un</strong>ge<br />

26.534 famiglie nel Quartiere 4 di Firenze.<br />

Anno III n. 66 del 1 dicembre 2009<br />

SCHEDA<br />

Gli ostacoli<br />

da superare<br />

I lavori alla linea 1 della tramvia sono<br />

ormai ultimati, ma <strong>ci</strong> sono ancora vari<br />

ostacoli da superare per la sua messa<br />

in f<strong>un</strong>zione. Mentre proseguono i<br />

collaudi e la formazione del personale<br />

di Gest, futuro gestore della linea,<br />

il p<strong>un</strong>to più critico è rappresentato<br />

dall’ottenimento del nulla osta ministeriale<br />

per l’eser<strong>ci</strong>zio, che potrebbe<br />

arrivare a metà dicembre, se tutte le<br />

prove dar<strong>anno</strong> esito positivo. Dopodiché<br />

sarà necessario <strong>un</strong> periodo di<br />

pre-eser<strong>ci</strong>zio. Si stima che il 23 dicembre<br />

dovrebbero essere operativi<br />

12 convogli su 17, quelli <strong>ci</strong>oè che<br />

h<strong>anno</strong> superato le prove per la messa<br />

in servizio. Nel caso il nullaosta arrivi<br />

in tempi ristretti, “gli uffi <strong>ci</strong> preposti<br />

st<strong>anno</strong> verifi cando la possibilità di<br />

attivare <strong>un</strong> servizio sperimentale per<br />

<strong>un</strong> periodo limitato alla fi ne di dicembre”,<br />

f<strong>anno</strong> sapere dall’assessorato ai<br />

lavori pubbli<strong>ci</strong>. Per il momento quindi<br />

la data eff ettiva di partenza del tram<br />

resta <strong>un</strong>’incognita.<br />

del suo negozio: “H<strong>anno</strong> rifatto da poco<br />

l’asfalto della strada – dice – la caditoia<br />

sotto la grata però è tappata: quando piove<br />

rischio l’allagamento”. “Si f<strong>anno</strong> vivi solo<br />

in campagna elettorale - sospira Alba Truzzi<br />

del negozio di articoli elettri<strong>ci</strong> in via Andreotti<br />

- abbiamo segnalato vari problemi<br />

col mar<strong>ci</strong>apiede e con due pali pericolosi,<br />

ma non h<strong>anno</strong> fatto nulla”. “Avrei piacere<br />

che la politica fosse più vi<strong>ci</strong>na alle persone<br />

– conclude Giancarlo, che vende scarpe in<br />

via Tor<strong>ci</strong>coda – ma alla fi ne, se <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>o<br />

facesse bene il suo lavoro, non <strong>ci</strong> sarebbe<br />

bisogno di vedere ness<strong>un</strong>o”. /M.F.<br />

Dati non raccolti presso l’interessato<br />

Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />

196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il<br />

consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />

quanto i dati sono provenienti da pubbli<strong>ci</strong> registri, elenchi, atti o<br />

documenti conos<strong>ci</strong>bili da chi<strong>un</strong>que. Nel rispetto della normativa<br />

vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />

196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />

sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’invio<br />

presso la Sua residenza del periodico gratuito “il <strong>Reporter</strong>”.<br />

<strong>Il</strong> responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l.<br />

Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea<br />

la sospensione dell’invio della sua copia eser<strong>ci</strong>tando<br />

l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


4 Dicembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

MESTIERI DI OGGI E DI IERI. Pochi i superstiti di <strong>un</strong>a professione che sta scomparendo<br />

Se il barbiere si trasforma in hair stylist<br />

La differenza non sta solo nel nome: dietro quel lavoro, infatti,<br />

si nascondeva <strong>un</strong>o stile di vita fatto di confi denze, battute<br />

e poca fretta. “In passato questi erano luoghi di ritrovo”<br />

Annalisa Ce<strong>ci</strong>onesi<br />

Un tempo si andava dal<br />

barbiere. Oggi si va<br />

dal coiffeur o dall’hair<br />

stylist. A farne le spese<br />

sono gli stori<strong>ci</strong> artigiani della barba.<br />

Ma la differenza non sta solo<br />

nel nome. Dietro <strong>un</strong>a professione<br />

si nascondeva <strong>un</strong>o stile di vita.<br />

Non c’era fretta quando si andava<br />

dal barbiere. Qui si conversava<br />

e si scambiavano due battute. A<br />

spiegarlo sono Aldo e Francesco,<br />

titolari dello storico negozio di<br />

via Tor<strong>ci</strong>coda, l’<strong>un</strong>ico nel quartiere<br />

4 a mantenere la denominazione<br />

di barbiere nell’insegna. Aldo<br />

e Francesco sono nipote e fi glio<br />

del napoletano Antonio, padre di<br />

questa bottega dal 1956. Insegna<br />

e arredamento sono gli stessi, ma<br />

è cambiata la clientela e il clima<br />

che vi si respira. Sono sempre di<br />

più coloro che, per risparmiare,<br />

f<strong>anno</strong> a meno dello shampoo. E<br />

il rasoio elettrico ha avviato la<br />

moda del fai-da-te. “In passato<br />

questi erano luoghi di ritrovo –<br />

racconta Aldo - si faceva il chiasso<br />

con i clienti e con i negozianti<br />

vi<strong>ci</strong>ni. Questo clima di allegria sta<br />

scomparendo. Ma sono certo che<br />

in futuro si sentirà la mancanza di<br />

questi negozi”. Oggi i clienti preferiscono<br />

la rapidità alla so<strong>ci</strong>alità,<br />

stretti nella morsa della frenesia<br />

moderna. “Ma il vero colpo inferto<br />

ai barbieri è stato l’avvento<br />

dei parrucchieri <strong>un</strong>isex”, spiega<br />

Gerardo Ri<strong>ci</strong>gliano, titolare di <strong>un</strong><br />

negozio in piedi da 124 anni, al<br />

numero 261 di via Pisana. Negozio<br />

che tra due o tre anni andrà in<br />

pensione, come il suo proprietario.<br />

Gerardo fa questo mestiere<br />

dall’età di 11 anni. Alle sue spalle<br />

studio, gavetta e molta passione.<br />

Ma non chiamatelo barbiere. Da<br />

qualche tempo non si f<strong>anno</strong> più<br />

barbe nel suo negozio. “Errori<br />

politi<strong>ci</strong>, pressione fi scale e cavilli<br />

burocrati<strong>ci</strong> st<strong>anno</strong> portando<br />

alla morte di questo mestiere”,<br />

commenta Ri<strong>ci</strong>gliano. I giovani<br />

non vogliono <strong>ci</strong>mentarsi in questa<br />

professione perché s<strong>anno</strong> che<br />

il guadagno è basso e pochi parrucchieri<br />

possono permettersi <strong>un</strong><br />

apprendista. Di aprirsi all’<strong>un</strong>isex<br />

non se ne parla. Per essere a norma<br />

occorrono doppi servizi e locali<br />

separati: in 30 metri quadrati<br />

è improponibile e troppo costoso.<br />

Anche Vito Lo Monaco fi no a 13<br />

anni fa lavorava in <strong>un</strong>a bottega<br />

centenaria, alla Federiga. Oggi,<br />

nel suo nuovo negozio in piazza<br />

Piero della Francesca, ha scelto la<br />

via della modernità, pur restando<br />

<strong>un</strong> parrucchiere per uomini. “Al<br />

Aldo Francesco<br />

contrario di quello che si crede –<br />

racconta Lo Monaco – oggi la rasatura<br />

della barba è molto richiesta<br />

e sono soprattutto giovani a<br />

volere pizzetti e tagli particolari”.<br />

Ma <strong>un</strong>a certa dose di insoddisfazione<br />

rimane, di fronte a <strong>un</strong>a mo-<br />

Vito Lo Monaco Gerardo Ri<strong>ci</strong>gliano<br />

1019284<br />

Vetri Maurizio<br />

ria di barbieri sempre più vistosa.<br />

“Questi negozi v<strong>anno</strong> tutelati perché<br />

h<strong>anno</strong> <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione so<strong>ci</strong>ale,<br />

come le farma<strong>ci</strong>e”, conclude <strong>un</strong><br />

signore, appena alzatosi, soddisfatto,<br />

da <strong>un</strong>a poltrona vecchio<br />

stile di <strong>un</strong> barbiere dell’Isolotto.<br />

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il giornale del tuo quartiere<br />

5<br />

TOPONOMASTICA. <strong>Il</strong> generale e il “sindaco santo” si dividono la stessa via. Tanti i casi strani<br />

La Marmora e La Pira, vi<strong>ci</strong>ni di strada<br />

Deve esser<strong>ci</strong> affi nità tra le persone a cui vengono<br />

dedicate strade attigue, ma le incongruenze non<br />

mancano. Come via Unione Sovietica e via Lettonia...<br />

Lorenzo Salusest<br />

Cosa lega il generale Alfonso La<br />

Marmora, artefi ce nel 1865 dello<br />

spostamento della capitale del Regno<br />

da Torino a Firenze, al “sindaco<br />

santo” Giorgio La Pira, primo <strong>ci</strong>ttadino del<br />

capoluogo toscano negli anni sessanta? Nulla,<br />

se non che i due cognomi iniziano allo stesso<br />

modo. Eppure ai due personaggi, protagonisti<br />

(con stili molto differenti) della storia di questa<br />

<strong>ci</strong>ttà, è intitolata la stessa strada (da piazza San<br />

Marco a viale Matteotti), suddivisa equamente<br />

in due parti uguali. E dire che le regole della<br />

toponomastica prevedono che debba esser<strong>ci</strong><br />

<strong>un</strong> qualche tipo di affi nità tra le persone a cui<br />

l’amministrazione com<strong>un</strong>ale dedica le vie e le<br />

piazze fi orentine: quartieri monopolizzati da<br />

nomi di pittori, altri da musi<strong>ci</strong>sti o da eroi del<br />

Risorgimento, altri ancora da scrittori. Regole<br />

che h<strong>anno</strong> nello strano binomio La Marmora<br />

– La Pira l’eccezione che le conferma. Ma<br />

basta gettare lo sguardo sulle targhe delle vie<br />

remio Oscar per l’originalità, ma soprattutto per la fiorentinità,<br />

Palle vie del complesso residenziale creato <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di anni fa<br />

a Ugnano, al confine tra Firenze e Scandic<strong>ci</strong>. Perché è qui che si<br />

trovano strade dai nomi insoliti, sconos<strong>ci</strong>uti persino a che vi abita:<br />

è il caso di via Perlone Zipoli, (anagramma del vero nome, Lorenzo<br />

Lippi) scrittore “popolare” fiorentino del quindicesimo secolo, la<br />

cui opera prin<strong>ci</strong>pale, “<strong>Il</strong> Malmantile racquistato” (<strong>un</strong>o dei testi di<br />

fi orentine per scoprire altre stranezze e incongruenze,<br />

spesso geografi che. E’ il caso di <strong>un</strong><br />

paio di strade intitolate a nazioni straniere che<br />

non esistono più: via Jugoslavia e via Unione<br />

Sovietica. Perché, se è pur vero che i nomi<br />

delle strade sono assegnati a soggetti che non<br />

f<strong>anno</strong> più parte di questo mondo, sarebbe più<br />

corretto aggiornare le denominazioni, stando<br />

però attenti a non scatenare casi diplomati<strong>ci</strong>.<br />

E a proposito di ex Urss, perché mai dedicare<br />

<strong>un</strong>a strada alla Lettonia e non alle altre due<br />

repubbliche baltiche, Estonia e Lituania? E<br />

ancora, perché eludere la Bulgaria dall’elenco<br />

delle nazioni europee a cui sono state intitolate<br />

alc<strong>un</strong>e delle strade fi orentine? Coin<strong>ci</strong>denze<br />

curiose, ma non in grado di sus<strong>ci</strong>tare polemiche<br />

politico/toponomastiche, come accaduto in<br />

passato attorno a nomi “scomodi”, come quello<br />

di Oriana Falla<strong>ci</strong>: a <strong>oltre</strong> tre anni dalla sua morte,<br />

l’amministrazione com<strong>un</strong>ale non ha ancora<br />

de<strong>ci</strong>so se la scrittrice fi orentina merita l’onore<br />

Via La Pira - via La Marmora<br />

di vedersi intitolata <strong>un</strong>a strada. Un ostra<strong>ci</strong>smo,<br />

seppur di diversa natura, di cui è vittima anche<br />

la memoria di Indro Montanelli, anch’egli privo<br />

di <strong>un</strong>a via dedicata. E se la discriminante è il<br />

luogo di nas<strong>ci</strong>ta (Fucecchio), viene da chiedersi<br />

perché il Com<strong>un</strong>e abbia intitolato <strong>un</strong>a via in<br />

riferimento dell’Accademia della Crusca), ha meritato l’onore di<br />

vedersi intitolata la via più l<strong>un</strong>ga del quartiere. O ancora è il caso<br />

del Piovano Arlotto, anch’egli autore rinas<strong>ci</strong>mentale di opere “pop”<br />

scritte in fiorentino. E accanto a queste non poteva mancare <strong>un</strong>a<br />

strada dedicata alla maschera tipica di Firenze, Stenterello. E’ solo<br />

<strong>un</strong>a delle curiosità che emergono leggendo le targhe delle strade<br />

del quartiere 4, anch’esso, per dimensioni e popolazione, <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà<br />

nella <strong>ci</strong>ttà: <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>rcoscrizione di cui l’Isolotto, il quartiere voluto<br />

dal sindaco La Pira, è il cuore. E proprio all’Isolotto, nell’immaginario<br />

collettivo dei fiorentini, è asso<strong>ci</strong>ata l’idea di cementificazione.<br />

Un’idea sconfessata, però, dai nomi che sono stati affibbiati alla<br />

parte storica del rione, quella che costeggia l’Arno, sulla sponda<br />

opposta alle Cas<strong>ci</strong>ne. Forse per diminuire l’effetto urbanizzazione,<br />

forse per <strong>un</strong>a sorta di continuità con il parco, si de<strong>ci</strong>se di denomi-<br />

zona Brozzi al meno noto giornalista e scrittore<br />

Curzio Malaparte (nato a Prato). Tra i due non<br />

correva buon sangue: chissà cosa avrebbe partorito<br />

la penna di Montanelli se avesse saputo<br />

in vita che Firenze avrebbe dedicato <strong>un</strong>a via al<br />

suo acerrimo rivale e non a lui...<br />

IL PUNTO NEL QUARTIERE. L’idea di cementificazione spesso asso<strong>ci</strong>ata alla zona è “sconfessata” dai nomi delle vie<br />

E all’Isolotto spazio ad alberi e piante, artisti e poeti<br />

Premio Oscar per l’originalità alle vie<br />

del complesso residenziale creato<br />

<strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di anni fa a Ugnano<br />

<br />

E’ comin<strong>ci</strong>ato il percorso che porterà la CGIL al sedicesimo<br />

congresso.<br />

<strong>Il</strong> 10 novembre sono stati presentati due documenti congressuali<br />

fra loro “globalmente alternativi” (questa la denominazione<br />

uffi<strong>ci</strong>ale).<br />

• <strong>Il</strong> primo intitolato:<br />

“I DIRITTI ED IL LAVORO OLTRE LA CRISI”<br />

PRIMO FIRMATARIO GUGLIELMO EPIFANI<br />

• <strong>Il</strong> secondo intitolato:<br />

“LA CGIL CHE VOGLIAMO”<br />

PRIMO FIRMATARIO DOMENICO MOCCIA, SEGRETARIO DELLA FISAC CGIL.<br />

Nel frattempo si svolger<strong>anno</strong> le assemblee di base e comincerà<br />

così il percorso fatto di congressi delle Camere<br />

del Lavoro che investir<strong>anno</strong> tutte le strutture della CGIL,<br />

fino all’app<strong>un</strong>tamento finale in programma a Rimini, dal<br />

5 all’8 maggio.<br />

Un grande lavoro, <strong>un</strong>a radicata prassi democratica, eser<strong>ci</strong>tata<br />

con passione e serietà, spe<strong>ci</strong>e in questa fase, che<br />

vede la CGIL battersi con determinazione contro gli effetti<br />

devastanti di <strong>un</strong>a gravissima crisi economica, ed <strong>un</strong> arretramento<br />

delle tutele e dei diritti nel mondo del lavoro.<br />

A questi problemi, arrivano risposte del tutto inadeguate<br />

da parte del governo, che appare più interessato a ricercare<br />

soluzioni ai problemi personali e giudiziari del premier.<br />

In questo clima, erano proprio necessarie due mozioni?<br />

L’importante è che il percorso congressuale avvenga nel<br />

rispetto di tutte le opinioni e delle volontà della maggioranza<br />

degli iscritti che si pron<strong>un</strong>cer<strong>anno</strong>.<br />

La lega SPI CGIL invierà il calendario delle assemblee che<br />

si terr<strong>anno</strong> nel nostro territorio.<br />

Con l’occasione formuliamo i nostri più fervidi<br />

AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI.<br />

LEGA SPI-CGIL Q4<br />

Firenze , Via Bezzuoli n° 24 - 50142<br />

tel. 055-7322835 - fax 055-7322828<br />

Sub Lega Baracche Verdi Q4<br />

Via delle Mimose n° 5 – 50142<br />

Tel. E Fax 055/715871<br />

E’ iniziato il rinnovo dell’abbonamento a “Libera Età” il nostro giornale dove trovi notizie utili e curiosità<br />

La Segreteria SPI CGIL<br />

nare le strade traendo ispirazione dalla botanica: da l<strong>un</strong>garno dei<br />

Pioppi si dipanano infatti via delle Magnolie, dei Platani, dei Rododendri,<br />

degli Oleandri. Alberi e piante cedono quindi il posto ad<br />

artisti e poeti del tardo Medioevo e del Rinas<strong>ci</strong>mento, a partire dallo<br />

scultore Talenti, salito agli onori della cronaca quotidiana perché<br />

sul viale a lui intitolato è stata “scolpita” l’opera più discussa degli<br />

ultimi anni: la tramvia. E più che <strong>ci</strong> si inoltra verso le zone più<br />

vi<strong>ci</strong>ne al centro storico, più i nomi delle strade si f<strong>anno</strong> altisonanti:<br />

Raffaello Sanzio, Benozzo Gozzoli, Domenico Burchiello. Ancora<br />

vie dedicate ad artisti, quindi, ma non lontano da esse compaiono<br />

<strong>un</strong> paio di strade dal nome inquietante - come via del Palazzo<br />

dei diavoli - o curioso, come via del Ponte sospeso, dedicata alla<br />

memoria dell’antenato del ponte alla Vittoria, <strong>un</strong> passaggio volante<br />

sull’Arno costruito nel di<strong>ci</strong><strong>anno</strong>vesimo secolo.<br />

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Un Natale a misura di pedone. Cosa c’è, infatti, di meglio di arrivare<br />

in centro in bus <strong>senza</strong> doversi preoccupare del parcheggio per l’auto e<br />

poter passeggiare per strade e piazze addobbate e liberate dal traffico<br />

e dallo smog? Ebbene, quest’<strong>anno</strong> lo shopping a piedi sarà più fa<strong>ci</strong>le.<br />

Grazie alla pedonalizzazione del Duomo e alla riorganizzazione<br />

del trasporto pubblico in generale e dei bussini ecologi<strong>ci</strong> in<br />

particolare, il centro storico è diventato più vi<strong>ci</strong>no per chi<br />

sceglie di utilizzare l’autobus. Con i nuovi percorsi, entrati<br />

in vigore il 23 novembre, i mezzi ecologi<strong>ci</strong> C1,<br />

C2 e D collegano il Duomo e il cuore della <strong>ci</strong>ttà<br />

ai prin<strong>ci</strong>pali parcheggi e alle stazioni ferroviarie.<br />

Non solo, nell’occasione è stato potenziato<br />

anche l’interscambio con le linee prin<strong>ci</strong>pali<br />

dell’Ataf provenienti dalle zone più periferiche.<br />

Le nuove linee dei bussini servono le<br />

zone limitrofe alla pedonalizzata piazza<br />

del Duomo, e i collegamenti con le linee<br />

prin<strong>ci</strong>pali dai p<strong>un</strong>ti di scambio del<br />

Parterre in piazza della Libertà, piazza<br />

Beccaria, piazza Ghiberti, piazza<br />

Tasso e la stazione Leopolda (dove<br />

arrivano i treni dalle direttri<strong>ci</strong> Pisa-<br />

Viareggio-Livorno e Siena e quindi<br />

da Empoli-Montelupo-Lastra a Signa<br />

e San Donnino). Luoghi dove si può<br />

agevolmente las<strong>ci</strong>are l’auto in <strong>un</strong><br />

parcheggio e prendere l’autobus per<br />

il centro. La linea D collega in maniera<br />

veloce e diretta piazza Ferruc<strong>ci</strong> e la<br />

zona di San Niccolò alla stazione di Santa<br />

Maria Novella (dove f<strong>anno</strong> capolinea<br />

numerose linee ferroviarie tra cui quelle<br />

da Arezzo, Borgo San Lorenzo, Prato) passando<br />

per l’Oltrarno e Santo Spirito . Nel caso<br />

delle stazioni ferroviarie i bussini svolgono <strong>un</strong><br />

importante servizio anche per chi arriva da<br />

fuori Firenze utilizzando il treno. L’abbinamento<br />

treno+bus, infatti, rappresenta il modo migliore per<br />

dedicarsi allo shopping in piena tranquillità e <strong>senza</strong><br />

l’ansia di dover guidare poi verso casa.<br />

In dettaglio le tre linee di bussini sono in servizio tutti i giorni,<br />

festivi compresi. Nel corso della settimana la fas<strong>ci</strong>a oraria “coperta”<br />

va dalle 7.30 alle 20.30, nei giorni festivi alle 8.30 alle 20.30.<br />

Le frequenze dal l<strong>un</strong>edì al sabato sono di 10 minuti tra <strong>un</strong> autobus e<br />

l’altro per le linee C1 e C2, di 12 minuti per la linea D. La domenica<br />

la frequenza è di <strong>ci</strong>rca 10 minuti per le linee C1 e C2, a parte dalle 13<br />

alle 15 quando è di <strong>ci</strong>rca 20 minuti; mentre per la linea D è di <strong>ci</strong>rca 24<br />

minuti dal mattino fino alle 15, e di 12 minuti dalle 15 a fine servizio.<br />

Per quanto riguarda l’informazione, Com<strong>un</strong>e di Firenze e Ataf h<strong>anno</strong><br />

avviato <strong>un</strong>a campagna di com<strong>un</strong>icazione a tappeto con <strong>un</strong>’ampia<br />

diffusione delle mappe, sull’esempio di quanto già avvenuto per la<br />

pedonalizzazione del Duomo. In<strong>oltre</strong> Ataf promuoverà l’utilizzo dei<br />

mezzi pubbli<strong>ci</strong> per lo shopping natalizio con “Vivi il <strong>Centro</strong>”, <strong>un</strong> concorso<br />

a premi che coinvolge i passeggeri dei bus e i negozi all’interno<br />

della cerchia dei viali. Basterà <strong>un</strong> biglietto Ataf da due corse e lo scontrino<br />

di <strong>un</strong> eser<strong>ci</strong>zio commer<strong>ci</strong>ale del centro storico di Firenze per vincere<br />

<strong>un</strong> week-end a <strong>ci</strong>nque stelle, valido per due persone, a Roma,<br />

Venezia, Barcellona, Parigi, o premi da 500 euro in buoni acquisto.<br />

Per parte<strong>ci</strong>pare basta andare a far compere in centro con il bus dal 7<br />

dicembre al 10 gennaio, conservare il biglietto da due corse, con almeno<br />

<strong>un</strong>’obliterazione, e lo scontrino del negozio. Per parte<strong>ci</strong>pare alle<br />

estrazioni bisogna iscriversi al concorso “Vivi il <strong>Centro</strong>” sul sito www.<br />

ataf.net dove vengono forniti tutti i dettagli all’interno del regolamento.<br />

Lo scontrino può essere di qualsiasi importo, rilas<strong>ci</strong>ato da qualsiasi<br />

attività commer<strong>ci</strong>ale, compresi i biglietti di <strong>ci</strong>nema, teatro, mostre, ristoranti,<br />

parrucchieri, <strong>ci</strong>ò che conta è che sia all’interno della cerchia<br />

dei viali di <strong>ci</strong>rconvallazione nel centro storico di Firenze.<br />

A partire dal 16 dicembre fino al 13 gennaio, ogni settimana sarà<br />

fatta <strong>un</strong>’estrazione che metterà in palio 2mila euro di premi, <strong>ci</strong>oè 4<br />

buoni acquisto da 500 euro <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>o, che potr<strong>anno</strong> essere spesi per<br />

tutto il 2010 nei negozi sponsor dell’iniziativa. <strong>Il</strong> 20 gennaio, l’estrazione<br />

finale, decreterà i vin<strong>ci</strong>tori del superpremio, per <strong>un</strong> valore complessivo<br />

di 10mila euro, messo a disposizione da “Starwood, Hotel & Resort<br />

Worldwide”: in palio <strong>ci</strong> sono 4 soggiorni di 2 notti per due persone in<br />

alberghi a 5 stelle nelle più belle capitali d’Italia e d’Europa. E infine <strong>ci</strong><br />

sar<strong>anno</strong> anche 200 premi di consolazione. E in<strong>oltre</strong> l’iniziativa “Vivi il<br />

centro” ha anche <strong>un</strong>a finalità benefica. Una parte del ricavato verrà<br />

devoluto alla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer per la ricerca<br />

sulle malattie respiratorie dei bambini.<br />

Natale a passo Duomo<br />

E LA LOGGIA SI FA NUOVA<br />

Piante, altalene sonore, lu<strong>ci</strong> e musica diffusa. La loggia del Grano si veste<br />

a festa per questo Natale, consentendo di recuperare <strong>un</strong>o spazio architettonico<br />

gradevole in <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to importante della <strong>ci</strong>ttà. La loggia, situata<br />

sull’angolo tra via de’ Neri e via dei Leoni, proprio alle spalle di Palazzo<br />

Vecchio, è <strong>un</strong> antico mercato del grano che risale al 1619, realizzata su<br />

commissione di Cosimo II che la voleva sostituire all’Orsanmichele.<br />

L’attuale progetto di riqualificazione della loggia consiste in <strong>un</strong> allestimento<br />

dell’area come ambito di relax: natura, arte, luce e suono sono le<br />

chiavi di volta sulle quali si snoda la nuova identità dello spazio. Pareti<br />

vegetali per proteggere e insonorizzare, piante a cascata che assorbono<br />

gli inquinanti, sedute morbide e altalene per i più piccoli, con diffusori<br />

sonori e lu<strong>ci</strong> che, proiettate sulle volte della Loggia, amplificano la bellezza<br />

del paesaggio <strong>ci</strong>rcostante, dagli Uffizi a Palazzo Vecchio. Insomma<br />

<strong>un</strong> ambiente adatto a grandi e pic<strong>ci</strong>ni, <strong>un</strong>’oasi di tranquillità durante lo<br />

shopping natalizio. E non solo.


8 Dicembre 2009 Isolotto • Legnaia • Soffiano<br />

TRASPORTI. A poco più di <strong>un</strong> mese dalla pedonalizzazione di piazza Duomo<br />

Linee nuove, vita vecchia<br />

Sul bus aspettando il tram<br />

Michele Fioraso<br />

Signora, come st<strong>anno</strong> andando le cose<br />

con i bus 1 e 6 dell’Ataf da quando h<strong>anno</strong><br />

chiuso piazza del Duomo? “Non c’è<br />

molta differenza, si rimaneva bloccati<br />

in mezzo al traffi co anche prima del 25 ottobre:<br />

da quando sono iniziati i lavori della tramvia,<br />

quegli autobus h<strong>anno</strong> perso la corsia preferenziale”.<br />

L’opinione di <strong>un</strong>’anonima signora interpellata<br />

sulla linea 1 durante la l<strong>un</strong>ga e snervante<br />

traversata pomeridiana da via Cavour a viale<br />

Talenti riassume l’umore dei <strong>ci</strong>ttadini del Q4<br />

D. FORMICHINI<br />

Impiegata, 46 anni<br />

“Tempi più<br />

l<strong>un</strong>ghi verso<br />

il quartiere”<br />

“La chiusura pedonale del Duomo andava fatta, ma per<br />

noi è quasi <strong>un</strong>a tragedia: le linee verso il quartiere sono<br />

più affollate e h<strong>anno</strong> tempi più l<strong>un</strong>ghi. H<strong>anno</strong> fatto <strong>un</strong>a<br />

tramvia spaziale che è ancora ferma e non h<strong>anno</strong> pensato<br />

a <strong>un</strong>a pista <strong>ci</strong>clabile: non è pensabile mettersi in bi<strong>ci</strong><br />

su strade come viale Nenni”<br />

verso i trasporti pubbli<strong>ci</strong>: si stava meglio prima<br />

ma molto prima, quando la tramvia era solo <strong>un</strong><br />

sogno astratto e l’autobus impiegava die<strong>ci</strong> minuti<br />

per arrivare da viale Talenti a Santa Maria<br />

Novella <strong>senza</strong> restare imbottigliato nel delirio di<br />

lamiere dei viali. Duomo o non Duomo, in vista<br />

della sospirata partenza della prima linea della<br />

tramvia che risolverà <strong>un</strong> bel po’ dei guai a chi si<br />

muove da e per il quartiere, si pazienta e si sopportano<br />

le l<strong>un</strong>ghe attese alle fermate e gli spintoni<br />

per salire sui mezzi strapieni. Mentre sul 6<br />

percorriamo il l<strong>un</strong>garno Soderini in discesa dal<br />

centro, <strong>un</strong> autista conferma che “la situazione è<br />

grosso modo invariata, il percorso di queste linee<br />

M. CAVACIOCCHI<br />

Addetta mensa, 40 anni<br />

“<strong>Il</strong> vero<br />

problema<br />

è la sera”<br />

“La modifi ca delle linee mi avvantaggia perché adesso<br />

ho la fermata davanti al lavoro: <strong>ci</strong> mette <strong>un</strong> po’ più<br />

tempo ma poco male. L’1 va bene, la linea 6 è quella<br />

più tormentata. <strong>Il</strong> vero problema è la sera: quando esco<br />

tardi dal lavoro, ne passano pochissimi. Con la tramvia<br />

<strong>ci</strong> muoveremo in pochi minuti: quando la aprono?”<br />

AMBULATORI DELLA MISERICORDIA DI FIRENZE<br />

S.R.L - IMPRESA SOCIALE<br />

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AGOPUNTURA<br />

Dr. Rosa Di Lernia Martedì Dalle 15.20 alle 17.10<br />

ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA (1)<br />

Dr. Stefano Ermini L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 18.00<br />

Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

Dr. Stefano Turchini Giovedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />

ANGIOLOGIA (2)<br />

Dr. Nicolina Cavallaro L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Dr. Angela Terreni Martedì Dalle 09.00 alle 13.00<br />

Venerdì Dalle 14.30 alle 18.30<br />

CARDIOLOGIA (3)<br />

Dr. Claudio Poli Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Dr. Paolo Cecchi Giovedì Dalle 12.30 alle 14.30<br />

Dr. Marco Vin<strong>ci</strong> Venerdì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Sabato Dalle 09.00 alle 12.00<br />

Dr. Silvia Perlangeli Mercoledì Dalle 18.00 alle 19.30<br />

CHIRURGIA<br />

Dr. Riccardo Gattai Martedì Dalle 13.30 alle 14.30<br />

Giovedì Dalle 18.00 alle 19.00<br />

CHIRURGIA DELLA MANO E DELLA SPALLA<br />

Dr. Filippo Poc<strong>ci</strong>anti Giovedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Dr. Piergiuseppe Zampetti L<strong>un</strong>edì Dalle 15.30 alle 17.00<br />

DERMATOLOGIA (4)<br />

Dr. Cesare Filippeschi L<strong>un</strong>edì Dalle 14.00 alle 18.00<br />

Giovedì Dalle 09.30 alle 12.00<br />

Dr. Beatrice Magini L<strong>un</strong>edì Dalle 09.30 alle 11.30<br />

Martedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />

Mercoledì 09.30/12.15-15.30/17.30<br />

Dr. Cozza Carmela Martedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />

Dr. Elena Quer<strong>ci</strong>oli Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Venerdì Dalle 15.00 alle 17.30<br />

Dr. Giulia Mariotti Martedì Dalle 17.45 alle 19.30<br />

Mercoledì Dalle 18.00 alle 19.30<br />

Giovedì Dalle 15.00 alle 17.30<br />

Dr. Antonio Mastrolorenzo Mercoledì Dalle 12.30 alle 15.30<br />

Dr. Serena Bellandi L<strong>un</strong>edì Dalle 18.00 alle 19.30<br />

Giovedì DAlle 14.00 alle 15.00<br />

Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

Dr. Cristina Lu<strong>ci</strong>n L<strong>un</strong>edì Dalle 11.30 alle 13.30<br />

Giovedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />

Venerdì Dalle 12.30 alle 14.30<br />

Sabato Dalle 09.00 alle 12.30<br />

ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIA<br />

Dr. Sandra Silvestri Giovedì Dalle 17.30 alle 19.10<br />

Dr. Benedetta Ragghianti Venerdì Dalle 10.00 alle 13.00<br />

GASTROENTEROLOGIA<br />

Dr. Alessandro Tozzi Mercoledì Dalle 09.30 alle 13.00<br />

Dr. <strong>Il</strong>aria Giangrandi Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

Dr. Ortolani Manuela Venerdì Dalle 15.30 alle 17.30<br />

GERIATRIA<br />

Dr. Polidori Vezio Per app<strong>un</strong>tamento<br />

GINECOLOGIA (5)<br />

Dr. Palma Berloco L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Mercoledì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Dr. Francesca Rizzello L<strong>un</strong>edì Dalle 09.00 alle 13.00<br />

Dr. Benedetta Mangani Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

Dr. Donatella N<strong>anno</strong>ni Martedì Dalle 09.00 alle 10.30<br />

Dr. Marta Papini Mercoledì Dalle 08.30 alle 13.00<br />

Sabato Dalle 08.30 alle 12.30<br />

Dr. Elisa Paoletti Martedì Dalle 13.30 alle 15.30<br />

Dr. Paola Morelli Venerdì Dalle 09.30 alle 11.30<br />

Dr. Chiara Riviello Venerdì Dalle 13.00 alle 14.00<br />

MEDICINA LEGALE<br />

Dr. Giuseppe Panichi Mercoledì Dalle 14.00 alle 17.00<br />

NEUROLOGIA<br />

Dr. Paola Ragghianti Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00<br />

NEUROCHIRURGIA (PATOLOGIA VERTEBRALE)<br />

Dr. Homere Mouchaty Sabato Dalle 09.00 alle 12.00<br />

NEUROFISIOLOGIA (6)<br />

Dr. Pierangela Liotta L<strong>un</strong>edì Dalle 10.00 alle 12.30<br />

Mart-Giov Dalle 10.00 alle 12.30<br />

Mercoledì Dalle 15.30 alle 18.00<br />

OCULISTICA (7)<br />

Dr. M. Antonietta De Giovanni L<strong>un</strong>edì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Mercoledì Dalle 15.30 alle 19.00<br />

è cambiato poco”. “L’<strong>un</strong>ica incognita nei due<br />

sensi è il traffi co adesso concentrato in via Valfonda<br />

– continua – per noi la transizione è stata<br />

tranquilla, ma gli utenti sono ancora disorientati,<br />

le lamentele sono tante”. Al quartiere generale<br />

di Ataf però ostentano tranquillità: “Ci stiamo<br />

avvi<strong>ci</strong>nando alla messa a regime delle nuove linee”,<br />

dice l’uffi <strong>ci</strong>o stampa. “Per quanto riguarda<br />

l’1, già il 26 ottobre abbiamo modifi cato al volo<br />

il suo tragitto grazie alle segnalazioni dei passeggeri<br />

– spiegano ancora da Ataf – in queste prime<br />

settimane stiamo monitorando il servizio con<br />

molta attenzione, è <strong>un</strong>a fase di sperimentazione<br />

e <strong>ci</strong> sarà di sicuro qualche altro cambiamen-<br />

Sabato Dalle 08.30 alle 12.00<br />

Dr. Saverio Matteini L<strong>un</strong>edì Dalle 09.00 alle 11.30<br />

Dr. Claudia Ponchietti L<strong>un</strong>edì Dalle 11.30 alle 14.30<br />

Dr. Ce<strong>ci</strong>lia Nocentini Martedì Dalle 17.45 alle 19.15<br />

Dr. Benedetta Dell’Aira Martedì DAlle 17.30 alle 19.30<br />

Dr. Dario Di Salvo Giovedì Dalle 15.00 alle 17.00<br />

Dr. Marco Ciaramelli Mercoledì Dalle 09.30 alle 12.30<br />

Dr. Maria Gabriella Rossi Martedì 09.30-13.00/13.30-16.30<br />

Venerdì Dalle 09.30 alle 12.30<br />

Dr. Mario Caterini Giovedì Dalle 09.00 alle 13.00<br />

Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

ORTOPEDIA<br />

Dr. Leonardo Sacchi L<strong>un</strong>edì Dalle 12.00 alle 13.30<br />

Venerdì Dalle 12.00 alle 13.30<br />

Dr. Eros Br<strong>un</strong>o Martedì Dalle 16.30 alle 18.00<br />

Dr. Daniele Lazzara Martedì Dalle 18.00 alle 19.00<br />

Dr. Filippo Poc<strong>ci</strong>anti Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

Dr. Francesco Menotti Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />

Venerdì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

OTORINOLARINGOIATRIA<br />

Dr. Pontone Filippo L<strong>un</strong>edì Dalle 17.00 alle 18.30<br />

Martedì Dalle 10.00 alle 10.50<br />

Dr Alonzo Attilio L<strong>un</strong>edì Dalle 12.00 alle 13.00<br />

Giovedì 9.00-10.00/15.00-16.00<br />

Dr. Faleg Fausto Martedì Dalle 17.15 alle 19.30<br />

Dr. Luca Mondaini Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />

Dr. Traversi Lu<strong>ci</strong>ano Mercoledì Dalle 08.30 alle 09.30<br />

Dr. Ferriero Gennaro Mercoledì Dalle 17.30 alle 19.10<br />

Venerdì Dalle 17.00 alle 18.30<br />

Sabato Dalle 10.15 alle 11.30<br />

Dr. Brogelli Beatrice Venerdì Dalle 09.30 alle 13.30<br />

PNEUMOLOGIA<br />

Dr. Laura Tinac<strong>ci</strong> Mercoledì Dalle 15.00 alle 18.00<br />

PODOLOGIA<br />

Dr. Luca Nardoni Martedì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

PSICHIATRIA<br />

Dr. Paolo Rossi Prodi L<strong>un</strong>edì Dalle 17.30 alle 19.30<br />

Dr. Teresa Paolini Martedì Dalle 17.00 alle 19.00<br />

L. MONTAGHI<br />

52 anni<br />

“Non si sono<br />

organizzati<br />

per bene”<br />

“Uso i mezzi pubbli<strong>ci</strong> ogni giorno, non ho auto né bi<strong>ci</strong><br />

né motorino. Le tratte sono diventate invivibili, non<br />

si sono organizzati bene per affrontare la chiusura del<br />

Duomo. Se devo andare verso San Marco, la cosa migliore<br />

è scendere a Santa Maria Novella e proseguire a<br />

piedi, sennò passo la giornata in bus”<br />

DIRETTORE SANITARIO: DR. ALESSANDRO PAOLI<br />

ORARIO DI APERTURA:<br />

TUTTI I GIORNI FERIALI DALLE 8.00 ALLE ORE 19.30 – IL SABATO DALLE 8.00 ALLE 12.30<br />

IL SERVIZIO INFERMIERISTICO DI INIEZIONI INTRAMUSCOLARI SI EFFETTUA<br />

DAL LUNEDÌ AL SABATO DALLE ORE 08.00 ALLE ORE 10.00<br />

PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA<br />

GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER IL GIORNO RICHIESTO DISPONIBILE<br />

IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA<br />

PSICOLOGIA<br />

Dr. Ana Maria Donanovoa Mercoledì 8.30-11.00/17.00-19.15<br />

Dr. Maria Novelli Cappelli Martedì Dalle 09.30 alle 14.30<br />

Mercoledì Dalle 11.00 alle 13.00<br />

Giovedì Dalle 13.30 alle 17.30<br />

UROLOGIA<br />

Dr. Angelo Zucchi L<strong>un</strong>edì Dalle 18.00 alle 19.00<br />

Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Dalle 16.15 alle 17.15<br />

Dr. Carlo Lotti Martedì Dalle 09.00 alle 11.00<br />

Giovedì Dalle 17.00 alle 19.00<br />

TERAPIA DELLE CEFALEE INFANTILI<br />

Dr. Cinzia Scalas Martedì Dalle 16.00 alle 19.00<br />

Venerdì Dalle 14.00 alle 19.00<br />

ECOGRAFIA (8) (anche convenzione)<br />

Dr. Scrocca Marco Martedì Dalle 08.00 alle 13.00<br />

Dr. Giovanni Branco Giovedì Dalle 08.00 alle 12.00<br />

Dr. Stefano Papp Venerdì Dalle 08.00 alle 12.30<br />

PRESTAZIONI IN CONVENZIONE:<br />

Ecografi e: addome superiore, inferiore e completo, transvaginale, transrettale,<br />

tiroide, capo e collo. Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 - 12.00 / Dr. Giovanni<br />

Branco giovedì 08.00 - 11.00 / Dr. Stefano Papp venerdì 08.30 - 09.30<br />

Cardiologia: visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardiogramma.<br />

Dr. Paolo Cecchi giovedì 14.45-16.15<br />

1) Allergologia: prove cutanee - patch test - vac<strong>ci</strong>ni • (2) Angiologia: ecocolordoppler:<br />

carotideo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori; aorta addominale; arterie renali<br />

• (3) Cardiologia: Elettrocardiogramma - Ecocardiogramma - Ecodoppler cardiaco -<br />

Holter Cardiaco e pressorio - E.C.G. sotto sforzo (<strong>ci</strong>cloergometro) • (4) Dermatologia:<br />

Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico • (5) Ginecologia e<br />

Ostetri<strong>ci</strong>a: Colposcopia - Eco transvaginale - Eco pelvica transaddominale - Ecografi a<br />

per test di screening I trimestre (I test) - Ecografi a ostetrica di screening (I-II-III trim.) •<br />

(6) Neurofi siopatologia: Elettromiografi a • (7) Oculistica: Campimetria • (8) Ecografi e:<br />

Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*;<br />

tiroidea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti e parti superfi <strong>ci</strong>ali; testicolare;<br />

transrettale*; mammaria; transvaginale*; in gravidanza • * anche in convenzione<br />

• SI PREGA DI SEGNALARE ALL’OPERATORE LA NECESSITÀ DI EVENTUALI ESAMI<br />

DIAGNOSTICI AL MOMENTO DELLA PRENOTAZIONE


il giornale del tuo quartiere<br />

HOOMAN TALEBI<br />

Studente, 25 anni<br />

“I tragitti<br />

andrebbero<br />

modificati”<br />

“La mia facoltà è a due passi da San Marco. Non è cambiato<br />

molto: andava già male e adesso è solo peggiorato.<br />

<strong>Il</strong> passaggio dell’1 era rarissimo anche prima del 25<br />

ottobre. Certo, è meglio vedere il Duomo <strong>senza</strong> auto e<br />

bus. Però devono fare qualcosa, i tragitti degli autobus<br />

andrebbero modifi cati o ripensati”<br />

In vista della sospirata partenza della prima linea,<br />

i <strong>ci</strong>ttadini pazientano e sopportano le attese<br />

alle fermate. Ataf: “Fase di sperimentazione,<br />

<strong>ci</strong> sar<strong>anno</strong> altri cambiamenti”<br />

to”. Alle fermate sono meno sereni: tutti<br />

contenti della scelta di liberare il Duomo<br />

dall’abbrac<strong>ci</strong>o mi<strong>ci</strong>diale di auto e bus, ma<br />

rassegnati alle conseguenze. Soprattutto le<br />

persone che usano 1 e 6 come “staffette”<br />

per arrivare a prendere linee come 16, 26 e<br />

27. Lucrezia, bionda studentessa 15enne,<br />

ammette che “adesso <strong>ci</strong> vuole <strong>un</strong> pochino<br />

di più, soprattutto ad andare verso il<br />

centro, ma arrivo a casa alla solita ora”.<br />

La casalinga Monica contesta “i die<strong>ci</strong> minuti<br />

persi per arrivare a San Marco, non<br />

sono per niente contenta”. Una ragazza<br />

peruviana con bimbo piccolo al seguito<br />

riesce a dir<strong>ci</strong> solo poche parole prima di<br />

prendere al volo l’atteso bus verso casa:<br />

“Lavoro in via dei Tornabuoni e mi sto<br />

trovando malissimo”. La russa Alina è<br />

laconica: “Adesso <strong>ci</strong> vuole più tempo per<br />

arrivare alla stazione”. I ritardi in centro si<br />

ripercuotono ovviamente anche su chi usa<br />

i mezzi solo per muoversi dentro il quartiere.<br />

Per esempio, alla fermata di piazza<br />

Batoni fac<strong>ci</strong>amo compagnia a Lu<strong>ci</strong>a, che<br />

vive e lavora nel Q4 e per 50 minuti attende<br />

l’1A che dovrebbe portarla a casa:<br />

“Mercoledì ho aspettato per <strong>un</strong>’ora – dice<br />

– per ripicca poi non ho timbrato il biglietto:<br />

anche oggi farò così”. Anche la 31enne<br />

Sara ha <strong>un</strong> diavolo per capello: “Sono costretta<br />

a prendere gli autobus – sibila – non<br />

passano mai, sono sempre pieni e nelle ore<br />

di p<strong>un</strong>ta <strong>ci</strong> vuole anche mezz’ora in più<br />

per arrivare a destinazione”. Più serafi co<br />

il 67enne Giampaolo: “È vero, il tragitto<br />

si all<strong>un</strong>ga verso San Marco – dice – con<br />

l’abitudine e qualche aggiustamento andrà<br />

sicuramente meglio”. E chissà che fi nalmente,<br />

prima o poi, la tramvia non dia <strong>un</strong>a<br />

mano agli sconfortati pendolari del Q4.<br />

GABRIELLA BACCANO<br />

Addetta pulizie, 40 anni<br />

“Con le strade<br />

invase, in bus<br />

è snervante”<br />

“La mattina è <strong>un</strong> macello dappertutto, ma <strong>dopo</strong> la chiusura<br />

del Duomo va peggio. Se ti muovi prima delle 8 del<br />

mattino, prima che la gente esca per andare al lavoro,<br />

ries<strong>ci</strong> a viaggiare decentemente. Stessa cosa nel pomeriggio:<br />

usare il bus <strong>dopo</strong> le 18, con le strade invase dalle<br />

macchine, è snervante”<br />

a a partire partire da da €375.000<br />

€375.000<br />

9<br />

Dall’8 dicembre, tutte le grandi opere e i grandi cantieri sar<strong>anno</strong><br />

sospesi, anche nel quartiere 4, fino alla fine delle feste natalizie,<br />

<strong>dopo</strong> l’Epifania. Verr<strong>anno</strong> realizzati solo lavori marginali che<br />

non in<strong>ci</strong>der<strong>anno</strong> sul traffico e non creer<strong>anno</strong> quindi disagi ad<br />

automobilisti e pedoni, a meno che non si rendano necessari<br />

interventi urgenti legati ad avvenimenti improvvisi e non<br />

prevedibili.<br />

ISTITUTI SCOLASTICI<br />

Sar<strong>anno</strong> consegnati a breve i lavori in quattro scuole:<br />

alla materna Sansovino per la realizzazione di <strong>un</strong> impianto<br />

antincendio;<br />

alla elementare e materna Petrarca per la sistemazione del<br />

giardino e delle aree esterne;<br />

alla materna Viani per la sistemazione dell’area esterna e degli<br />

impianti di smaltimento;<br />

alle elementari Bechi per la ristrutturazione dei servizi igieni<strong>ci</strong>.<br />

1023242


10 Dicembre 2009<br />

Dalle pagine di quotidiani come il New York Times, El M<strong>un</strong>do, Le Figaro e il Guardian<br />

emerge <strong>un</strong> ritratto pieno di contraddizioni: il capoluogo toscano piace molto per diversi<br />

aspetti, ma qualc<strong>un</strong>o gli rimprovera di essere litigioso come ai tempi di guelfi e ghibellini<br />

attualità<br />

ZOOM/1. Analizzando la stampa estera si scopre l’immagine che i forestieri si sono fatti di noi<br />

Firenze: bella e impossibile<br />

Così <strong>ci</strong> vedono gli stranieri<br />

Annalisa Ce<strong>ci</strong>onesi*<br />

È<br />

diffi <strong>ci</strong>le pensare a Firenze come <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà<br />

capace di sus<strong>ci</strong>tare sdegno e avversione.<br />

Eppure, negli ultimi due anni, questi sentimenti<br />

affi ancano le immancabili lodi<br />

sulle pagine dei più autorevoli quotidiani esteri.<br />

Dal New York Times a El M<strong>un</strong>do, dal Guardian a<br />

Le Figaro, solo per <strong>ci</strong>tarne qualc<strong>un</strong>o. Un’immagine<br />

per certi versi sorprendente, quella della Firenze<br />

raccontata <strong>oltre</strong> confi ne. Film come “Sotto il sole<br />

della Toscana” o “Camera con vista” <strong>ci</strong> h<strong>anno</strong> abituato<br />

a pensare agli stranieri come amanti incondizionati<br />

della nostra <strong>ci</strong>ttà e della Toscana. Vuoi per<br />

le eccellenze artistiche, vuoi per il clima benevolo<br />

e il dolce paesaggio. Vuoi per la buona cu<strong>ci</strong>na o<br />

per l’estro artigiano. Questi aspetti ricorrono in<br />

abbondanza tra le pagine della stampa straniera. I<br />

corrispondenti non si stancano di fornire indicazioni<br />

su monumenti imperdibili o ristoranti invitanti.<br />

JOSH SHAW<br />

26 anni, Stati Uniti<br />

“Una capitale<br />

di arte e<br />

cultura”<br />

Attraverso letture incentrate sull’arte, la religione e la fi losofi<br />

a, ho conos<strong>ci</strong>uto lo smisurato patrimonio architettonico<br />

e artistico della <strong>ci</strong>ttà del Rinas<strong>ci</strong>mento. I media contribuiscono<br />

a mettere in risalto il suo lato romantico. Ciò che più<br />

si percepisce da fuori è l’idea di <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà capitale dell’arte<br />

e della cultura.<br />

CENTRO ORTOPEDICO SANITARIO<br />

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(la spesa è completamente a carico dell'asl)<br />

Così come non risparmiano consigli dedicati agli<br />

amanti dello shopping, tanto da sopr<strong>anno</strong>minare<br />

via Tornabuoni “la Fifth Avenue” fi orentina. Ma<br />

spesso queste immagini attraenti si fondano sulle<br />

aspettative riposte nella testa di molti forestieri.<br />

Sugli stereotipi sedimentati nei secoli. A ridestare<br />

dal sogno <strong>ci</strong> pensa la penna tagliente di qualche<br />

corrispondente. Ed è <strong>un</strong> brusco risveglio. La <strong>ci</strong>ttà<br />

tanto promettente sulla carta si rivela alla prova dei<br />

fatti assai deludente. Tanto da indurre la giornalista<br />

del Times Veronica Smith a chiedersi “perché mai<br />

le persone vadano in estasi per Firenze”. La <strong>ci</strong>ttà<br />

è infatti caotica e sovraffollata di turisti, davanti a<br />

musei e ristoranti si dipanano code epiche, alc<strong>un</strong>e<br />

zone della <strong>ci</strong>ttà appaiono sporche, buie e pericolose.<br />

E’ stata defi nita anche folle e grottesca, la nostra<br />

Firenze. Quando ha storto il naso davanti alle<br />

imponenti statue <strong>ci</strong>nesi donate al Com<strong>un</strong>e dalla<br />

<strong>ci</strong>ttà di Ningbo. E’ stata dipinta come <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà litigiosa,<br />

capace di dividersi su tutto, tram compreso.<br />

Tanto da risollevare dalla c<strong>oltre</strong> della storia vec-<br />

chie rivalità. Guelfi e ghibellini, quasi <strong>un</strong> simbolo<br />

degli s<strong>ci</strong>smi fi orentini di ieri e di oggi. Cartellino<br />

rosso da parte dei forestieri, povera Firenze, anche<br />

per l’incomprensibile segnaletica stradale, <strong>un</strong>a<br />

trappola per turisti. Per non parlare del suo tenace<br />

ancoraggio al passato, scudo contro la modernità.<br />

Lo dimostrano le l<strong>un</strong>gaggini che accompagnano le<br />

grandi opere, come l’ampliamento della Galleria<br />

degli Uffi zi. Le invettive non mancano. Attenzione,<br />

però. Sovente, anche dalla penna del più critico<br />

dei corrispondenti, sp<strong>un</strong>ta la redenzione. Firenze<br />

è assolta. Una passeggiata tra le vetrine dorate di<br />

Ponte Vecchio, <strong>un</strong>a visita alle tele di alc<strong>un</strong>i dei<br />

più acclamati artisti della storia, <strong>un</strong> pranzo davanti<br />

a <strong>un</strong>a bistecca al sangue bastano a far crollare<br />

all’istante l’impalcatura di qualsiasi descrizione<br />

impietosa. Occhio però, Firenze. Là fuori ti guardano.<br />

Non sempre con sorriso estasiato.<br />

* La nostra collaboratrice, a questo argomento,<br />

ha dedicato <strong>un</strong>a tesi di laurea dal titolo:<br />

“Firenze nella stampa estera”<br />

DARIA DWULIT<br />

21 anni, Polonia<br />

“Peccato per<br />

il traffico<br />

e il chiasso”<br />

Quando ho visitato Firenze per la prima volta sono rimasta<br />

sbalordita, era davvero la <strong>ci</strong>ttà dei miei sogni. Le <strong>un</strong>iche<br />

cose che las<strong>ci</strong>ano <strong>un</strong> po’ a desiderare, che distruggono la<br />

visione armonica della culla del Rinas<strong>ci</strong>mento, sono il traffi<br />

co, il chiasso urbano e i cartelloni stradali poco chiari per<br />

gli stranieri.<br />

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VIA TORCICODA 91/R - 50142 Firenze<br />

(Zona Isolotto)<br />

Tel. 055 708904<br />

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"l'eleganza dei<br />

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la leggerezza dello<br />

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tutto questo<br />

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Accademica di Danza<br />

diretta da Laura Checcuc<strong>ci</strong> Lisi<br />

CAROL CHIU<br />

30 anni, Giappone<br />

“Che belle<br />

quelle casette<br />

sull’Arno”<br />

Sono arrivata a Firenze da poco ma è questa la <strong>ci</strong>ttà che avevo<br />

in mente prima di partire. Firenze non può che sus<strong>ci</strong>tare<br />

sentimenti positivi, con la sua ricchezza di monumenti, le<br />

casette color aran<strong>ci</strong>o che si affac<strong>ci</strong>ano sull’Arno, la gentilezza<br />

e l’accoglienza dei fi orentini, e perché no, la buona<br />

cu<strong>ci</strong>na.<br />

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attualità<br />

ZOOM/2. Dalla “battaglia del vino” a piazza Duomo pedonale: i media internazionali riscoprono Firenze<br />

ALENA<br />

35 anni, Slovacchia<br />

“Se sopravvivi<br />

qui,<br />

sopravvivi<br />

ov<strong>un</strong>que”<br />

Negli anni passati i giornali della Slovacchia non parlavano<br />

molto di Firenze, e quando ne parlavano la descrivevano in<br />

termini molto positivi. La mia immagine di Firenze si è costruita<br />

così: <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà in cui è bello vivere. Adesso l’opinione<br />

è cambiata, tanto che tra noi stranieri fi orentini va di moda il<br />

detto: “Se sopravvivi a Firenze, sopravvivi ov<strong>un</strong>que”.<br />

Lorenzo Salusest<br />

Dapprima l’Obama dei L<strong>un</strong>garni, poi il paladino<br />

del gottino di vino da accompagnare<br />

alla trippa, infi ne l’artefi ce della pedonalizzazione<br />

di piazza Duomo: sono queste,<br />

in rigoroso ordine cronologico, le tre vesti che i mezzi<br />

di com<strong>un</strong>icazione internazionali h<strong>anno</strong> cu<strong>ci</strong>to addosso<br />

a Matteo Renzi. Segno di <strong>un</strong>a riconfermata attenzione<br />

da parte dei media stranieri nei confronti di <strong>un</strong>a delle<br />

<strong>ci</strong>ttà italiane più amate all’estero e del suo primo <strong>ci</strong>ttadino?<br />

Parrebbe di no, se, com’è vero, nel corso del<br />

decennio scorso non sono state molte le occasioni in cui<br />

giornali e televisioni d’<strong>oltre</strong> confi ne si sono interessati<br />

a Leonardo Domeni<strong>ci</strong>. E le rare volte in cui è accaduto<br />

le ragioni sono state clamorose: l’ultima in ordine di<br />

tempo nel dicembre scorso, quando l’allora sindaco si<br />

incatenò davanti alla sede romana del gruppo editoriale<br />

L’Espresso per manifestare contro la copertura data<br />

dal settimanale all’inchiesta su Castello. Ma prima di<br />

allora la politica fi orentina raramente aveva intrigato<br />

(e come dar loro torto) i giornalisti stranieri. Ci voleva<br />

l’ascesa di <strong>un</strong> com<strong>un</strong>icatore come Renzi per cambiare<br />

il corso degli eventi. Proprio mentre nel mondo imperversa<br />

l’Obama-mania, a Firenze si gioca la partita delle<br />

primarie per il candidato a sindaco. Renzi l’outsider<br />

(l’angli<strong>ci</strong>smo è d’obbligo) stravince e conquista le pa-<br />

CYRIELLE<br />

30 anni, Fran<strong>ci</strong>a<br />

“La pensavo<br />

più a misura<br />

d’uomo”<br />

Città dei sogni, dell’arte, della cu<strong>ci</strong>na. Questa l’immagine<br />

di Firenze in Fran<strong>ci</strong>a. Prima di visitarla la prima volta pensavo<br />

fosse più a misura d’uomo, più tranquilla, accogliente,<br />

ma purtroppo non tutto è come mi aspettavo. E’ bella, ma la<br />

pulizia è carente, e il traffi co quello di <strong>un</strong>a metropoli come<br />

Parigi.<br />

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gine del Times. <strong>Il</strong> titolo è impegnativo: “Has Italy’s Left<br />

fo<strong>un</strong>d its own Obama?” (La sinistra italiana ha trovato<br />

il suo Obama?). Renzi viene dipinto come colui che ha<br />

sparigliato le carte, roves<strong>ci</strong>ando le gerarchie e ribaltando<br />

le previsioni, proprio come il neo presidente degli<br />

Usa. E proprio come Obama, ricorda il giornalista, Renzi<br />

manifesta <strong>un</strong>a particolare predilezione per Internet e<br />

Facebook. Un paragone ardito che inorgoglisce l’allora<br />

aspirante sindaco che arriva a mutuare, scherzosamente,<br />

l’obamiano “Yes, we can” in <strong>un</strong> fi orentinissimo “Sì,<br />

si pole”. Passano i mesi, Renzi conquista Palazzo Vecchio,<br />

vi si insedia e attende l’occasione propizia per conquistare<br />

nuovamente l’attenzione dei media stranieri. E<br />

l’occasione p<strong>un</strong>tualmente arriva: a fi ne luglio scoppia la<br />

battaglia del vino e del lampredotto. L’Unione europea<br />

vieta la vendita di vino ai venditori ambulanti (trippai<br />

inclusi), l’Italia si adegua, Renzi de<strong>ci</strong>de di disapplicare<br />

la legge, arrivando persino a promettere disobbedienza<br />

<strong>ci</strong>vile. Immediata ed ampia l’eco sui giornali esteri, con<br />

interi articoli dedicati all’iniziativa del sindaco. Infi ne<br />

la recente pedonalizzazione di piazza Duomo, presentata<br />

a Roma proprio all’asso<strong>ci</strong>azione della stampa estera.<br />

Detto fatto: persino il Tg tedesco propone <strong>un</strong> servizio<br />

sull’evento, con somma soddisfazione dell’amministrazione<br />

fi orentina. I media stranieri riscoprono Firenze,<br />

quindi. Un’attenzione che, tuttavia, sembra dipendere<br />

più dalle doti mediatiche del sindaco che dal ruolo internazionale<br />

della <strong>ci</strong>ttà.<br />

HICHAM<br />

34 anni, Marocco<br />

“<strong>Il</strong> primo<br />

impatto è<br />

positivo”<br />

11<br />

Di<strong>ci</strong> Firenze e di<strong>ci</strong> arte. L’idea che mi ero fatto era di <strong>un</strong>a<br />

<strong>ci</strong>ttà splendida da visitare e bella da vivere. <strong>Il</strong> primo impatto<br />

è stato positivo, ma con il passare del tempo ho notato<br />

che non è così come viene dipinta, ma sporca e trascurata.<br />

Nonostante <strong>ci</strong>ò, quando torno a casa, il giudizio che do di<br />

Firenze è positivo.<br />

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12 Dicembre 2009<br />

REPORTAGE. In attesa della sua partenza, <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha fatto <strong>un</strong> viaggio su <strong>un</strong>o dei convogli della prima linea<br />

Firenze vista dal fi nestrino del tram<br />

Luca Serranò<br />

Tra ritardi e qualche in<strong>ci</strong>dente<br />

di percorso s’avvi<strong>ci</strong>na la partenza<br />

della tramvia fi orentina.<br />

L<strong>un</strong>go la linea <strong>un</strong>o, che collegherà<br />

Scandic<strong>ci</strong> alla stazione di Santa<br />

Maria Novella, fervono così i preparativi<br />

per la tanto agognata inaugurazione.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>, in compagnia del giornalista<br />

tedesco Stefan Goebel (esperto del<br />

settore) e dei tecni<strong>ci</strong> Raffaele Gualdani<br />

e Michele Priore (dirigente dell’uffi <strong>ci</strong>o<br />

tramvia), ha fatto <strong>un</strong> giro in esclusiva<br />

su <strong>un</strong>o dei tram Sirio consegnati dalla<br />

AnsaldoBreda. Una parte del futuro tragitto<br />

del tram, dal deposito del Vingone<br />

in direzione Villa Costanza, per tastare<br />

il polso della più importante opera pubblica<br />

della Firenze moderna. Ciò che<br />

più risalta è senz’altro la silenziosità del<br />

mezzo, <strong>un</strong> l<strong>un</strong>go torpedone ammobiliato<br />

con gusto <strong>un</strong> po’ naif (i rivestimenti a<br />

pois dei sedili) che fi la via a <strong>ci</strong>nquanta<br />

chilometri orari. L’arredamento è spartano<br />

ma dotato dei comfort necessari a<br />

tutte le esigenze, disabili compresi. Anche<br />

le fermate (14 l<strong>un</strong>go i 7,5 km del<br />

percorso della linea <strong>un</strong>o) rispecchiano il<br />

look “minimale” della tramvia, sorta di<br />

lastre d’asfalto sormontate dal tabellone<br />

degli orari di percorrenza. In proposito,<br />

è bene ricordare che il tragitto Scandic<strong>ci</strong>-Santa<br />

Maria Novella non dovrebbe<br />

durare <strong>oltre</strong> venti minuti, <strong>un</strong>a vera e<br />

propria manna per molti pendolari. In<br />

attesa del via libera uffi <strong>ci</strong>ale, d<strong>un</strong>que, i<br />

17 tram della linea <strong>un</strong>o mordono il freno<br />

e scaldano i motori.<br />

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trasporti<br />

FERROVIE. Domenica 13 sarà inaugurata la linea veloce Firenze-Bologna: settentrione più “vi<strong>ci</strong>no”<br />

Direzione Nord (nel tempo di <strong>un</strong>a Frec<strong>ci</strong>a)<br />

Per raggi<strong>un</strong>gere il capoluogo emiliano baster<strong>anno</strong> 37 minuti, per Milano <strong>un</strong>’ora e 45,<br />

per arrivare a Torino servirà <strong>un</strong>’ora in meno rispetto a prima. Cresce la rete Tav<br />

nella Penisola, e aumentano le corse di Frec<strong>ci</strong>arossa e Frec<strong>ci</strong>argento<br />

Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />

Firenze-Milano nel tempo<br />

di <strong>un</strong>a partita di cal<strong>ci</strong>o,<br />

intervallo compreso (25<br />

minuti in meno di prima),<br />

Firenze-Bologna in poco più di<br />

mezz’ora (con <strong>un</strong> “risparmio” di 23<br />

minuti di viaggio). E ancora: 2 ore<br />

e 45 minuti per raggi<strong>un</strong>gere Torino<br />

(ben <strong>un</strong>’ora e 6 minuti in meno di<br />

quanto necessario fi nora), due ore<br />

e 3 minuti per Venezia e <strong>un</strong>’ora e<br />

mezzo per Verona. Da domenica<br />

13 dicembre il capoluogo toscano<br />

e i maggiori centri del Nord Italia<br />

diventano più “vi<strong>ci</strong>ni”: sarà infatti<br />

quello il giorno in cui verrà inaugurata<br />

la linea veloce Firenze-Bologna,<br />

giorno in cui sarà compiuto <strong>un</strong><br />

nuovo passo verso il completamento<br />

della rete Alta Velo<strong>ci</strong>tà italiana.<br />

Da allora, per arrivare nel capoluogo<br />

emiliano sar<strong>anno</strong> suffi <strong>ci</strong>enti 37<br />

minuti di viaggio, per approdare in<br />

quello lombardo <strong>un</strong>’ora e 45 minuti,<br />

per <strong>un</strong>a visita alla Mole Antonelliana<br />

meno di 3 ore. Una piccola<br />

grande rivoluzione, forse impensabile<br />

nel 1839, quando iniziò la<br />

storia delle ferrovie in Italia, con<br />

l’apertura della linea Napoli-Porti<strong>ci</strong>,<br />

poco più di sette chilometri ai<br />

piedi del Vesuvio. Anni in cui anche<br />

la Toscana non stava a guardare: nel<br />

marzo del 1844 veniva uffi <strong>ci</strong>almente<br />

inaugurato il primo tratto della<br />

Ferrovia Leopolda, che avrebbe<br />

collegato Firenze, Pisa e Livorno.<br />

Nel 1859, poi, la Toscana era diventata<br />

la terza regione italiana per numero<br />

di ferrovie, <strong>dopo</strong> il Piemonte<br />

e il Lombardo-Veneto, con i suoi<br />

256 chilometri di strada ferrata. Ma<br />

allora spostarsi da <strong>un</strong> centro all’altro<br />

rappresentava <strong>un</strong> vero e proprio<br />

viaggio, da affrontare – spesso – tra<br />

grandi diffi coltà, e forse ness<strong>un</strong>o<br />

avrebbe potuto immaginare che,<br />

150 anni <strong>dopo</strong>, le distanze si sarebbero<br />

tanto accor<strong>ci</strong>ate. Al p<strong>un</strong>to che,<br />

da domenica 13, raggi<strong>un</strong>gere Bologna<br />

da Firenze sarà più veloce che<br />

spostarsi in auto da <strong>un</strong> capo all’altro<br />

della <strong>ci</strong>ttà nelle ore di maggior<br />

traffi co. Certo, la nuova tratta non<br />

sarà l’ideale per coloro che dal fi -<br />

nestrino del treno amano godersi il<br />

paesaggio: dei 78,5 chilometri totali<br />

della linea, infatti, ben 73,8 sar<strong>anno</strong><br />

in galleria. Ma questo poco importerà<br />

a chi, partendo da <strong>un</strong>o dei due<br />

centri, non farà in tempo o quasi ad<br />

accorgersene che si troverà a destinazione.<br />

Tempi più brevi, d<strong>un</strong>que,<br />

ma non solo: è infatti previsto anche<br />

<strong>un</strong> aumento del numero delle corse<br />

di Frec<strong>ci</strong>arossa e Frec<strong>ci</strong>argento.<br />

Santa Maria Novella e Milano Centrale<br />

sar<strong>anno</strong> collegate da 44 treni<br />

velo<strong>ci</strong> al giorno, mentre diventer<strong>anno</strong><br />

70 i convogli che far<strong>anno</strong> la<br />

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spola tra Firenze e Bologna e tra<br />

Firenze e Roma. E ancora, sar<strong>anno</strong><br />

otto le corse giornaliere tra la stazione<br />

di Campo di Marte e Torino,<br />

con fermate nel capoluogo emiliano<br />

e a Milano Porta Garibaldi. E, grazie<br />

al Frec<strong>ci</strong>argento, diventer<strong>anno</strong><br />

più rapidi anche i collegamenti con<br />

<strong>ci</strong>ttà non ancora raggi<strong>un</strong>te dai binari<br />

della rete veloce: Verona diventerà<br />

più “vi<strong>ci</strong>na” di 33 minuti, Venezia<br />

di 37.<br />

FOCUS<br />

13<br />

Otto convogli al giorno<br />

Treni velo<strong>ci</strong> anche<br />

a Campo di Marte<br />

Alta Velo<strong>ci</strong>tà sbarca anche<br />

L’ a Campo di Marte. Sempre<br />

da domenica 13, infatti, la<br />

stazione del quartiere 2 sarà collegata<br />

con otto corse giornaliere<br />

a Torino, passando (e sostando)<br />

da Bologna e Milano Porta Garibaldi.<br />

Se per chi vuol viaggiare<br />

ad alta velo<strong>ci</strong>tà il p<strong>un</strong>to di riferimento<br />

resta d<strong>un</strong>que Santa Maria<br />

Novella, anche dallo scalo di<br />

Campo di Marte – aspettando la<br />

nas<strong>ci</strong>ta della futura stazione Tav<br />

di Firenze – partir<strong>anno</strong> e arriver<strong>anno</strong><br />

i Frec<strong>ci</strong>arossa. “Evento”<br />

per cui la struttura si è preparata<br />

con alc<strong>un</strong>i interventi: l’innalzamento<br />

dei mar<strong>ci</strong>apiedi delle<br />

banchine in cui si fermer<strong>anno</strong><br />

i treni velo<strong>ci</strong> e il rifa<strong>ci</strong>mento di<br />

parte della segnaletica. Nei mesi<br />

scorsi, in<strong>oltre</strong>, nello scalo erano<br />

stati aggi<strong>un</strong>ti alc<strong>un</strong>i ascensori<br />

e sistemati nuovi monitor.<br />

“L’apertura delle nuove linee<br />

ad alta velo<strong>ci</strong>tà recherà benefi <strong>ci</strong><br />

anche al trasporto locale – spiegano<br />

da Ferrovie dello Stato –<br />

sottraendo infatti i Frec<strong>ci</strong>arossa<br />

e i Frec<strong>ci</strong>argento dalle linee convenzionali,<br />

si realizzano le condizioni<br />

perché il traffi co ferroviario<br />

regionale diventi sempre<br />

più regolare e p<strong>un</strong>tuale, e perché<br />

l’offerta possa essere anche potenziata”.<br />

E novità sono in arrivo<br />

anche sul fronte dei biglietti: con<br />

l’entrata in f<strong>un</strong>zione del nuovo<br />

orario, infatti, diventer<strong>anno</strong> tre<br />

le categorie dei titoli di viaggio<br />

che gli utenti potr<strong>anno</strong> acquistate,<br />

divise tra quelle dedicate a<br />

chi può programmare per tempo<br />

i propri spostamenti (e quindi risparmiare)<br />

e quelle per chi invece<br />

ha bisogno di <strong>un</strong>a maggiore<br />

fl essibilità di orario. Anche lo<br />

stesso viaggio a bordo dei Frec<strong>ci</strong>arossa<br />

e dei Frec<strong>ci</strong>argento diventerà,<br />

<strong>oltre</strong> che più rapido, più<br />

“tecnologico”: a bordo, entro<br />

il 2010, i viaggiatori avr<strong>anno</strong> a<br />

disposizione, su alc<strong>un</strong>e tratte, <strong>un</strong><br />

servizio di accesso internet wi-fi<br />

e <strong>un</strong>a piena copertura telefonica,<br />

ed entro il 2011 questi servizi<br />

sar<strong>anno</strong> estesi all’intero percorso<br />

dell’Alta Velo<strong>ci</strong>tà.


14 Dicembre 2009<br />

STRENNE/1. Piccola guida alle sorprese più stravaganti che si possono trovare sotto l’albero<br />

Quando il regalo è matto da legare<br />

Tra i doni più bizzarri che si possono fare (e ricevere) <strong>ci</strong> sono gli<br />

schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary Clinton, gli occhiali con specchietti<br />

retrovisori, ma anche <strong>un</strong>a stella (vera) con tanto di certifi cato di<br />

proprietà e la spedizione di <strong>un</strong> messaggio d’amore su <strong>un</strong> satellite<br />

Lo schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary Clinton<br />

Francesca Puliti<br />

Maglione, cravatta o<br />

soprammobile? Evitare,<br />

evitare nella<br />

maniera più assoluta<br />

se non si vuole alimentare il <strong>ci</strong>rcolo<br />

vizioso dei regali ri<strong>ci</strong>clati. A<br />

<strong>un</strong> patto: non voler poi essere originali<br />

a tutti i costi. Perché anche<br />

il regalo più matto ha <strong>un</strong> prezzo: il<br />

ridicolo. D<strong>un</strong>que meglio evitare di<br />

CURIOSITÀ<br />

I bambini <strong>ci</strong> credono ancora<br />

Babbo Natale?<br />

Esiste, eccome<br />

a slitta di Babbo Natale<br />

Lquest’<strong>anno</strong> si fermerà alle<br />

Maldive per Linda, <strong>un</strong>a bimba<br />

di prima elementare. E qui le<br />

porterà la casa di Hello Kitty.<br />

Buone notizie per chi credeva<br />

che ormai la tv e internet avessero<br />

portato via ai nostri pargoli<br />

la fi du<strong>ci</strong>a in Babbo Natale. Basta<br />

<strong>un</strong> rapido sondaggio nelle<br />

scuole per rendersi conto che<br />

Santa Claus, San Nicola o come<br />

lo vogliamo chiamare, esiste ancora<br />

nell’immaginazione dei più<br />

pic<strong>ci</strong>ni. E non sono pochi quelli<br />

che continuano a difendere la<br />

teoria della sua esistenza fi no<br />

agli ultimi anni delle elementari,<br />

combattendo <strong>un</strong>a strenua battaglia<br />

contro quei miscredenti che<br />

sostengono sia papà con la barba<br />

fi nta. E così ecco che in molti<br />

h<strong>anno</strong> già scritto la famosa letterina,<br />

indirizzata in Lapponia.<br />

“Sempre più breve via via che<br />

passano gli anni - racconta <strong>un</strong>a<br />

mamma – più crescono e meno<br />

sono le cose che desiderano.<br />

H<strong>anno</strong> già tutto”. De<strong>ci</strong>samente<br />

passata di moda la cara vecchia<br />

Barbie, le bambine sgranano<br />

certi occhi appena le nomini da<br />

farti sentire <strong>un</strong> animale preistorico.<br />

Adesso v<strong>anno</strong> le Winx, e<br />

il grande ritorno di quest’<strong>anno</strong><br />

ha il volto rotondo dei Pa<strong>ci</strong>occhini,<br />

così come sono tornate<br />

le carte da gioco (di ruolo, non<br />

da briscola: chi ha <strong>un</strong> fi glio non<br />

<strong>ci</strong> aveva pensato nemmeno per<br />

<strong>un</strong> istante), aggiornate e possibilmente<br />

di origine giapponese.<br />

Tengono banco le consolle con<br />

annessi giochi virtuali, mentre i<br />

giocattoli veri e propri sembrano<br />

diventati roba da collezionisti. Si<br />

sa, i bambini di oggi sono “nativi<br />

digitali”, irrimediabilmente<br />

attratti dalla tecnologia. E così<br />

c’è chi inserisce nella lista la<br />

macchina fotografi ca e l’I-pod.<br />

Ma tranquilli, tutti, ma proprio<br />

tutti, sognano che Babbo Natale<br />

porti loro <strong>un</strong> pacco grande di<br />

adesivi colorati, quelli morbidi<br />

e in rilievo. La fantasia è salva.<br />

E anche il portafogli dei genitori<br />

può sopravvivere. /F.P.<br />

merry christmas<br />

omaggiare il capouffi <strong>ci</strong>o con <strong>un</strong>o<br />

schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong> a forma di Hillary<br />

Clinton anche se sappiamo che va<br />

matto per la frutta secca. Se però<br />

abbiamo <strong>un</strong> alto livello di confi -<br />

denza, qualche pensierino scherzoso<br />

ce lo pos<strong>siamo</strong> anche concedere.<br />

Ad esempio per l’amica che non fa<br />

mistero di essere <strong>un</strong>a fan sfegatata<br />

di Jessica Fletcher o di voler aprire<br />

<strong>un</strong>’agenzia investigativa, ecco gli<br />

occhiali con specchietti retrovisori<br />

incorporati. Un po’ fuori stagione<br />

forse, ma vuoi mettere il gusto di<br />

tenere la situazione sotto controllo<br />

a 360°? Per l’amico che non<br />

si stacca mai dal cellulare, quasi<br />

fosse <strong>un</strong> prol<strong>un</strong>gamento del suo<br />

corpo, l’ideale è il brac<strong>ci</strong>aletto con<br />

vibrazione incorporata, che avvisa<br />

quando arriva <strong>un</strong>a chiamata o <strong>un</strong><br />

Sms. Per non perdersi <strong>un</strong>o squillo<br />

nemmeno in mezzo al party di capod<strong>anno</strong><br />

o alle urla dei nipotini in<br />

festa sotto l’albero. Sempre della<br />

serie “mai spento”, c’è il caricabatterie<br />

fotovoltaico, adatto a ogni<br />

cellulare e impreziosito da <strong>un</strong> certo<br />

fas<strong>ci</strong>no da green economy. Chi<br />

invece volesse abbandonare i soliti<br />

doni “terra-terra”, può lan<strong>ci</strong>arsi<br />

nell’acquisto di <strong>un</strong>a stella, ormai<br />

di gran moda. Forse anche troppo.<br />

Meno male che la merce abbonda,<br />

tant’è vero che comprarsi <strong>un</strong><br />

p<strong>un</strong>tino luminoso nel <strong>ci</strong>elo costa<br />

meno di <strong>un</strong> banale telefonino. Se<br />

si supera <strong>un</strong> certo <strong>ci</strong>nismo, si può<br />

anche far bella fi gura spendendo<br />

il giusto. Sperando che il destinatario<br />

poi non <strong>ci</strong> preghi di accompagnarlo<br />

all’Osservatorio a vedere<br />

il suo astro, in <strong>un</strong>a gelida notte tra<br />

Santo Stefano e la Befana. L’ultima<br />

moda, per rimanere tre metri<br />

sopra il <strong>ci</strong>elo, come ormai re<strong>ci</strong>tano<br />

muri, ponti e mar<strong>ci</strong>apiedi, è quella<br />

di spedire il nome dell’amato su <strong>un</strong><br />

satellite. Rimarrà lì per sempre, a<br />

cullarsi nell’<strong>un</strong>iverso, conquistandosi<br />

anche in questo modo <strong>un</strong>a fettina<br />

di spazio siderale. E chissà, <strong>un</strong><br />

giorno qualche forma d’intelligenza<br />

superiore potrebbe intercettarlo,<br />

o potrebbero recuperarlo i posteri.<br />

Basta compilare <strong>un</strong> moduletto online<br />

e aspettare la conferma via<br />

mail. Se scegliete il sito giusto il<br />

vostro amico/partner potrà appendere<br />

in camera addirittura l’attestato<br />

della Nasa. Una strenna ancor<br />

più appetibile in quanto, udite<br />

udite, non costa niente. Pare che il<br />

<strong>ci</strong>elo sia l’ultima frontiera in fatto<br />

di doni, rifl ettete<strong>ci</strong>: c’è addirittura<br />

chi regala <strong>un</strong> soggiorno all-inclusive<br />

su <strong>un</strong>a base spaziale già in<br />

fase di progettazione. Al modico<br />

costo di 3 milioni di euro per tre<br />

notti. Ma nel prezzo è compreso <strong>un</strong><br />

corso intensivo di 8 settimane su<br />

<strong>un</strong>’isola tropicale, per prepararsi<br />

(al lusso?) ai disagi provocati dalla<br />

mancanza di gravità. La lista delle<br />

prenotazioni però ha già superato<br />

le due centinaia. Meglio rimanere<br />

coi piedi per terra e ripiegare sullo<br />

schiac<strong>ci</strong>ano<strong>ci</strong>.


merry christmas<br />

STRENNE/2. A spasso tra le bancarelle natalizie, alla ricerca di cadeaux e leccornie<br />

Se il pacchetto lo confeziono al mercato<br />

Barbara Biondi<br />

profumata di zenzero<br />

e castagne. Le<br />

strade addobbate e le<br />

L’aria<br />

lu<strong>ci</strong> che lampeggiano<br />

da balconi e fi nestre accese. Natale<br />

non è solo regali e ricche abbuffate,<br />

è soprattutto atmosfera. E cosa c’è<br />

di meglio di <strong>un</strong> mercatino a tema<br />

per immergersi in quell’aria ovattata<br />

e rassicurante? Firenze da questo<br />

p<strong>un</strong>to di vista è ben attrezzata e comin<strong>ci</strong>a<br />

ad allestire piccoli e grandi<br />

eventi fi n dall’inizio di dicembre. <strong>Il</strong><br />

più celebre di tutti è sicuramente il<br />

mercato di Heidelberg, <strong>ci</strong>ttà tedesca<br />

che trapianta le sue bancarelle in<br />

piazza Santa Croce per venti giorni,<br />

che da qualche <strong>anno</strong> a questa parte<br />

è diventata <strong>un</strong>a tradizione anche da<br />

queste parti. L’app<strong>un</strong>tamento tutti<br />

i giorni fi no al 17 dicembre, con i<br />

prodotti tipi<strong>ci</strong> d’oltralpe: dai crauti<br />

al vin brulè fi no ai biscotti alle spezie<br />

e qualche idea per i regalini da<br />

mettere sotto l’abete. Tra gli altri app<strong>un</strong>tamenti<br />

da segnare in calendario<br />

<strong>ci</strong> sono anche “Florence Noel”, vera<br />

e propria mostra mercato a tema<br />

(fi no al 13 dicembre) che trasforma<br />

per die<strong>ci</strong> giorni la stazione Leopolda<br />

nel quartier generale di Babbo Natale,<br />

dove gli adulti potr<strong>anno</strong> dedicarsi<br />

all’acquisto di addobbi, decori<br />

e oggettistica <strong>oltre</strong> a <strong>ci</strong>occolata, biscotti<br />

e spe<strong>ci</strong>alità gastronomiche da<br />

assaggiare in compagnia di ami<strong>ci</strong> e<br />

parenti durante i festeggiamenti della<br />

vigilia. Ai bambini, Florence Noel<br />

riserva <strong>un</strong>’area spe<strong>ci</strong>ale dove, per<br />

l’occasione, viene allestita la casa<br />

di Babbo Natale; poco più in là il<br />

p<strong>un</strong>to spedizione, dove a imbucare le<br />

letterine <strong>ci</strong> penser<strong>anno</strong> <strong>un</strong> nugolo di<br />

elfi instancabili. Altro evento da non<br />

dimenticare è il mercato organizzato<br />

al Saschall tutti gli anni dalla sezione<br />

femminile della Croce Rossa di<br />

Firenze. Quest’<strong>anno</strong> rimarrà aperto<br />

dall’11 al 13 e il ricavato verrà come<br />

di consueto devoluto alle famiglie bisognose<br />

del territorio fi orentino. E se<br />

tutti organizzano il loro mercatino ad<br />

hoc, anche piazza Santo Spirito non<br />

se lo fa mancare. Solo per la giorna-<br />

Da quello tedesco di Santa Croce<br />

all’app<strong>un</strong>tamento con la benefi cenza al<br />

Saschall, fi no agli stand di piazza Santo Spirito<br />

e alla casa di Babbo Natale alla Leopolda<br />

<strong>Il</strong> regalo ai tempi<br />

della crisi<br />

Non è UN problema, è IL pro- pacchettino da mettere sotto<br />

blema. C’è chi <strong>ci</strong> comin<strong>ci</strong>a a l’albero allo scadere del tempo.<br />

pensar<strong>ci</strong> <strong>un</strong> mese prima e chi Penso, ad esempio, alla delizio-<br />

li sceglie all’ultimo momento, sa idea della Manu, <strong>un</strong>’amica di<br />

affidandosi spesso ai gusti di mia sorella che la scorsa vigilia,<br />

commesse stanche e iras<strong>ci</strong>bili, ha de<strong>ci</strong>so a tavolino di fare re-<br />

che non vedono l’ora di chiudegali all’insegna dell’austerity.<br />

re bottega e andare a addenta- Ogn<strong>un</strong>a delle die<strong>ci</strong> amiche<br />

re la prima tartina che si trova- convocate come di consueto<br />

no davanti agli occhi. C’è chi ha allo scambio dei doni ha por-<br />

“tutto” e chi è di “gusti diffi<strong>ci</strong>li”. tato con sé altrettanti oggetti,<br />

C’è chi si immedesima poco nel recuperati in casa, che sono<br />

destinatario del presente e chi stati mischiati in <strong>un</strong> cesto insie-<br />

si fa <strong>un</strong>’idea sbagliata dei gusti me a tutti gli altri. Dal mucchio<br />

che sta tentando di interpreta- ogn<strong>un</strong>a pescava a turno i prore.<br />

Ma i regali più originali, se pri pacchettini, come merce di<br />

si f<strong>anno</strong> con cura, possono es- scambio. Una sorta di roulette<br />

sere anche oggetti ri<strong>ci</strong>clati. Se russa natalizia, dove al posto<br />

si ri<strong>ci</strong>cla seguendo <strong>un</strong>a tecnica dei proiettili c’erano borsette<br />

empirica si scopre che esisto- ricamate all’<strong>un</strong><strong>ci</strong>netto, cd di<br />

no modi fuori dal com<strong>un</strong>e di qualche sconos<strong>ci</strong>uto artista<br />

riutilizzare presenti las<strong>ci</strong>ati per del Tagikistan, s<strong>ci</strong>arpine mul-<br />

anni nel cassetto. Un pensiero ticolor e qualche orecchino<br />

dimenticato può trasformarsi vintage. La cosa peggiore che<br />

così in <strong>un</strong>a soluzione economi- può succedere è che si debba<br />

ca, apprezzata e che soprattut- tornare a casa con die<strong>ci</strong> oggetto<br />

salva dall’esaurimento nerti ugualmente inutili a cui, tra<br />

voso chi si trova nella terribile 365 giorni, si cercherà di trova-<br />

situazione di dover trovare <strong>un</strong> re <strong>un</strong>a nuova casa.<br />

ta del 20 dicembre, la piazzetta sarà<br />

animata dalla “Fierucola di Natale”,<br />

che dalle 10 alle 19 offrirà prodotti<br />

biologi<strong>ci</strong> e pensierini originali, quasi<br />

tutti fatti a mano da artigiani del<br />

comprensorio fi orentino. Per chi<br />

poi, <strong>oltre</strong> ai mercatini, non riesce a<br />

rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>are a tutti quegli eventi che<br />

contribuiscono a rendere il Natale<br />

<strong>un</strong>a festa spe<strong>ci</strong>ale, ecco <strong>un</strong> piccolo<br />

promemoria delle cose da non perdere<br />

per ness<strong>un</strong>a ragione. Innanzitutto<br />

l’augurio di Babbo Natale ai fi orentini<br />

e ai visitatori di passaggio, che la<br />

sera della vigilia salirà in barca - tra<br />

ponte san Niccolò e ponte alle Grazie<br />

- per <strong>un</strong> saluto ben augurante rivolto<br />

a tutti i passanti. Più seriosi ma<br />

15<br />

sempre molto suggestivi, gli eventi<br />

musicali legati a doppio fi lo con le<br />

festività. A partire dal concerto in<br />

programma al Teatro Verdi, dove il<br />

24 il maestro Frans Brüggen dirigerà<br />

la Grande messa di Mozart, mentre<br />

il giorno <strong>dopo</strong>, la chiesa anglicana di<br />

Saint Mark, in via Maggio, ospiterà<br />

<strong>un</strong> concerto a tema.<br />

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16 Dicembre 2009<br />

CONTI IN TASCA/1. Quest’<strong>anno</strong> sar<strong>anno</strong> molti i fiorentini costretti all’austerity dalla crisi<br />

<strong>Il</strong> Natale diffi <strong>ci</strong>le dei cassintegrati<br />

Aumenta il ricorso agli<br />

ammortizzatori, e sono<br />

tante le famiglie che si<br />

ritrovano con <strong>un</strong> <strong>un</strong>ico<br />

reddito e che devono<br />

chiedere aiuto ai nonni<br />

di casa, “salve” solo<br />

grazie alle loro pensioni<br />

Luca Serranò<br />

Con i morsi della crisi sulla pelle, i lavoratori<br />

fi orentini s’apprestano a vivere<br />

<strong>un</strong> Natale sottotono. <strong>Il</strong> ricorso<br />

alla cassa integrazione ordinaria e<br />

straordinaria sta infatti aumentando a ritmo sostenuto,<br />

obbligando tante persone a trascorrere<br />

le feste tra sacrifi <strong>ci</strong> e ristrettezze. Calcolando<br />

che per legge l’ammontare di questi ammortizzatori<br />

so<strong>ci</strong>ali non può superare gli 800 euro al<br />

mese (con poche eccezioni), ben si comprende<br />

come per migliaia di famiglie, quest’<strong>anno</strong>, i<br />

regali siano l’ultima preoccupazione. Chi può<br />

permettersi <strong>un</strong> paio di scarpe da 200 euro?<br />

Chi può comprare <strong>un</strong> televisore nuovo o con-<br />

cedersi <strong>un</strong>a vacanza sulla neve? Semmai qualche<br />

dono improvvisato con <strong>un</strong> po’ di fantasia,<br />

solitamente oggetti che abbiano <strong>un</strong>a concreta<br />

utilità per chi li riceve. Per il resto, molti di<br />

questi lavoratori non possono che concentrarsi<br />

sulle necessità di tutti i giorni, su quelle spese<br />

indispensabili (affi tto, mutuo, bollette, vestiti)<br />

per <strong>un</strong>’ esistenza dignitosa. Con <strong>un</strong> salario che<br />

mediamente os<strong>ci</strong>lla sopra e sotto i 1000 euro<br />

e la contrazione di tredicesima e quattordicesima,<br />

in<strong>oltre</strong>, le famiglie mono reddito devono<br />

aggrapparsi soprattutto ai pensionati: a nonni<br />

e nonne, che negli ultimi due anni st<strong>anno</strong> in<br />

qualche modo arginando la crisi del sistema.<br />

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Le <strong>ci</strong>fre, d’altra parte, parlano chiaro. Chi prima<br />

guadagnava 1500 euro e adesso si ritrova<br />

in cassa integrazione per tre settimane al mese,<br />

per esempio, resta con non più di 900. Lo spettro<br />

della povertà si agita d<strong>un</strong>que nelle case dei<br />

lavoratori in diffi coltà, preoccupati ovviamente<br />

anche del proprio futuro in azienda. Quali prospettive<br />

possono dare le imprese che ricorrono<br />

agli ammortizzatori so<strong>ci</strong>ali? Nella speranza che<br />

la ripresa ann<strong>un</strong><strong>ci</strong>ata dal governo nazionale si<br />

materializzi al più presto, molti addetti ai lavori<br />

invocano non solo il rifi nanziamento degli<br />

strumenti di tutela, ma <strong>un</strong>a <strong>un</strong>a vera e propria<br />

svolta nella politica economica nazionale, a<br />

comin<strong>ci</strong>are dalla formazione e dall’innovazione<br />

tecnologica nei settori più in diffi coltà.<br />

Di certo c’è che il ricorso agli ammortizzatori<br />

so<strong>ci</strong>ali, nelle loro varie declinazioni, non può<br />

essere l’<strong>un</strong>ica ricetta contro la crisi dei mercati.<br />

La cassa integrazione è infatti <strong>un</strong>’esperienza<br />

dolorosa, perché alla componente economica<br />

(l’80 per cento della retribuzione che sarebbe<br />

spettata per le ore di lavoro non prestate) si accompagna<br />

spesso il disagio psicologico di chi<br />

vede stravolta la propria vita quotidiana. I giorni<br />

di festa, che l’iconografi a nazional popolare<br />

incorni<strong>ci</strong>a in <strong>un</strong> trionfo di sentimenti familiari,<br />

possono anche peggiorare le cose. New deal o<br />

meno, <strong>un</strong> intervento radicale pare d<strong>un</strong>que necessario.<br />

Altrimenti anche il prossimo Natale<br />

si trasformerà in <strong>un</strong>a mesta corsa al risparmio,<br />

con le pubbli<strong>ci</strong>tà della televisione a fare da stridente<br />

contrapp<strong>un</strong>to.<br />

La Giusta<br />

soluzione per<br />

il lavoro che<br />

stai cercando<br />

L’INTERVISTA<br />

economia<br />

Parla <strong>un</strong> dipendente della Seves<br />

“Ma quali regali,<br />

i problemi sono altri”<br />

a quali regali, qui è già tanto<br />

“Mse arriviamo a fi ne mese”.<br />

Maurizio Quintiliani ha 53 anni ed è<br />

<strong>un</strong>o dei tre addetti alla manutenzione<br />

elettrica della Seves, la fabbrica di<br />

via Reginaldo Giuliani famosa per la<br />

costruzione di mattoni in vetro. Nonostante<br />

<strong>un</strong>’indiscussa leadership nel<br />

settore, l’azienda ha comin<strong>ci</strong>ato mesi<br />

fa a ridimensionare lo stabilimento<br />

di Castello, facendo poi ricorso alla<br />

cassa integrazione per <strong>oltre</strong> la metà<br />

dei dipendenti. “Guadagnavo 1600<br />

euro al mese e ora quando va bene<br />

arrivo a novecento - racconta Quintiliani,<br />

ventitré anni di “servizio” alla<br />

Seves - Con questo stipendio cambia<br />

tutto, anche la spesa al supermercato.<br />

E’ solo grazie a quel poco di tredicesima<br />

che mi spetta che farò qualche<br />

regalo”. “Di certo – conclude- sar<strong>anno</strong><br />

cose di <strong>un</strong>a qualche utilità, il<br />

tempo degli acquisti fa<strong>ci</strong>li è passato<br />

già da <strong>un</strong> pezzo”. Natale, così, per<br />

molti lavoratori della fabbrica di Castello,<br />

sarà <strong>un</strong> momento di quiete tra<br />

<strong>un</strong>a pausa e l’altra, la continuazione<br />

solo <strong>un</strong> po’ più allegra di <strong>un</strong> periodo<br />

di forzato riposo. “Fa rabbia perché<br />

la nostra è <strong>un</strong>’azienda sana - spiega<br />

- non si capisce come si sia potuti arrivare<br />

a tutto questo. E pensare che <strong>ci</strong><br />

sono colleghi che se la passano peggio<br />

di me, gente che scompare dalla<br />

fabbrica per mesi interi e che poi riappare<br />

all’improvviso”. Diffi <strong>ci</strong>le andare<br />

avanti tra turni e rotazioni, come<br />

appesi ad <strong>un</strong>a immaginaria e spietata<br />

ruota della fort<strong>un</strong>a: “Mi dispiace per<br />

quei ragazzi che da <strong>un</strong> giorno all’altro<br />

si ritrovano <strong>senza</strong> più certezze, ne<br />

conosco tanti con <strong>un</strong>a famiglia a carico<br />

e <strong>un</strong> mutuo da pagare”. Che almeno<br />

il loro Natale scorra via sereno, in<br />

attesa di tempi migliori. /L.S.<br />

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economia<br />

CONTI IN TASCA/2. Molte categorie professionali sono costrette a rimanere operative anche durante le festività<br />

Quelli che le feste le passano al lavoro<br />

Medi<strong>ci</strong>, cuochi, forze dell’ordine ma anche aspiranti Santa Claus<br />

e impacchettatori di doni: le persone che in questo periodo non<br />

v<strong>anno</strong> in ferie sono tante. C’è chi lo sceglie e chi è obbligato<br />

Simele Kruklidis<br />

Se è vero che il tran tran della <strong>ci</strong>ttà non conosce<br />

feste, Natale e Capod<strong>anno</strong> di certo<br />

non f<strong>anno</strong> eccezione. Mentre infatti la gran<br />

parte dei fi orentini si dedica con passione a<br />

cotechino, panettone e spumante, c’è sempre chi, per<br />

contro, deve mantenere in f<strong>un</strong>zione servizi e attività.<br />

Dagli ospedali alle discoteche, dai ristoranti ai negozi,<br />

l’andirivieni <strong>ci</strong>ttadino non si ferma mai, neppure<br />

per brindare. E’ questa la dura realtà dei lavoratori<br />

stakanovisti (forzati e non), quelli che, sempre più<br />

spesso oramai, le feste le vedono solo con il c<strong>anno</strong>cchiale.<br />

Per inquadrarli meglio però, andrebbero divisi<br />

in due categorie: i “furbi” ed i “costretti”. I primi<br />

rappresentano quella cerchia di persone che sceglie<br />

di restare a lavoro durante le feste per godersi le ferie<br />

in altri periodi dell’<strong>anno</strong>, magari risparmiando<br />

su possibili vacanze bianche o escursioni in montagna.<br />

I secondi, <strong>senza</strong> dubbio più sfort<strong>un</strong>ati, sono<br />

invece quelli che devono lavorare anche quando<br />

preferirebbero starsene a casa. La lista è l<strong>un</strong>ga: medi<strong>ci</strong>,<br />

farma<strong>ci</strong>sti, operatori sanitari, forze dell’ordine,<br />

autisti pubbli<strong>ci</strong>, ma anche cuochi, camerieri, baristi<br />

e dipendenti delle sale <strong>ci</strong>nematografi che. Forse non<br />

sar<strong>anno</strong> tutti contenti, ma è pur vero che il tornaconto<br />

economico non è trascurabile. In alc<strong>un</strong>i casi<br />

è anzi chiaro che restare a lavoro durante le feste<br />

natalizie diventa questione di affari. Ed ecco che qui<br />

compare <strong>un</strong>a nuova interessante categoria: quella dei<br />

“l<strong>un</strong>gimiranti”, coloro che vogliono lavorare a Natale<br />

e Capod<strong>anno</strong> per guadagnare di più. Già, perché<br />

in questo periodo i profi tti in certi settori sono <strong>ci</strong>rca<br />

il doppio rispetto al normale e le opport<strong>un</strong>ità di trovare<br />

impieghi part time e redditizi si moltiplicano.<br />

Moltissimi negozi nell’ambito del franchising, per<br />

esempio, cercano nuovo personale per i giorni festivi,<br />

così come accade negli alberghi del centro e nei<br />

ristoranti, <strong>senza</strong> poi contare la necessità di sostituire<br />

chi per <strong>un</strong> po’ se n’è andato in vacanza. Ma al di<br />

là delle solite occasioni lavorative più o meno note,<br />

<strong>ci</strong> sono anche altre fi gure professionali spesso sottovalutate:<br />

tra le più richieste troviamo baby sitter,<br />

animatori, guardarobieri, maghi, cuochi a domi<strong>ci</strong>lio,<br />

impacchettatori di regali, vetrinisti spe<strong>ci</strong>alizzati in<br />

decorazioni e persino babbi natali e befane destinati<br />

Numerosi negozi, alberghi e<br />

ristoranti cercano personale<br />

proprio per questi giorni<br />

per lo più ai centri commer<strong>ci</strong>ali. In tempi di crisi,<br />

com’è normale che sia, si fa questo ed altro. Non<br />

solo giovani, ma anche persone più mature possono<br />

lan<strong>ci</strong>arsi nell’avventura, a patto di dimenticare la<br />

cara vecchia vigilia e il crepitio dei fuochi di fi ne<br />

<strong>anno</strong>. E se il Natale a qualc<strong>un</strong>o regalerà <strong>un</strong> nuovo<br />

contratto, chissà che sotto l’albero <strong>un</strong> lavoratore<br />

stanco non trovi in dono anche <strong>un</strong> po’ di ferie.<br />

17<br />

1065399


18 Dicembre 2009<br />

L’INTERVISTA. L’assessore Stefania Saccardi illustra il Servizio Volontario Europeo<br />

“Un’occasione per vivere altre culture”<br />

Corrado Leonardi L’adesione al programma SVE nasce<br />

dall’esigenza di offrire alla <strong>ci</strong>tta-<br />

Si chiama Servizio Volontario<br />

Europeo, ed è <strong>un</strong> progetto della<br />

Commissione Europea, Direzione<br />

Generale Educazione e Cultura,<br />

dal nome Programma Gioventù in Azione.<br />

L’obiettivo è quello di sviluppare la solidarietà<br />

e di promuovere la tolleranza fra<br />

i giovani, in primo luogo per rafforzare<br />

la coesione so<strong>ci</strong>ale nell’Unione Europea.<br />

Possono parte<strong>ci</strong>pare ragazze e ragazzi dai<br />

18 ai 30 anni residenti in <strong>un</strong>o dei Paesi<br />

dell’UE, che h<strong>anno</strong> la possibilità di svolgere<br />

<strong>un</strong>’attività di volontariato a tempo<br />

pieno, per <strong>un</strong> periodo tra 2 mesi e 12 mesi,<br />

in <strong>un</strong>o dei 27 paesi membri dell’Unione<br />

Europea, nei quattro Paesi aderenti al programma<br />

(Islanda, Norvegia, Liechtenstein<br />

e Turchia) o nei paesi partner. <strong>Il</strong> Com<strong>un</strong>e<br />

di Firenze, da <strong>ci</strong>rca <strong>un</strong> <strong>anno</strong> e mezzo, ha<br />

ricevuto l’accreditamento come organizzazione<br />

di invio, accoglienza e coordinamento<br />

per questo servizio. <strong>Il</strong> perché di<br />

questa scelta lo spiega l’assessore Stefania<br />

Saccardi.<br />

Assessore, perché la scelta dei volontari europei?<br />

Firenze è <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà abituata alla pre<strong>senza</strong> di<br />

stranieri che vi transitano o vi soggiornano<br />

per motivi di studio o turismo. Da qualche<br />

<strong>anno</strong> anche l’immigrazione extraeuropea per<br />

motivi lavorativi è molto aumentata. Spesso<br />

però queste realtà vengono vissute con estraneità,<br />

considerandole distanti dal proprio quotidiano<br />

e dalla propria cultura. Anche la percezione<br />

della <strong>ci</strong>ttadinanza europea è spesso<br />

poco concreta e carente di esperienza diretta.<br />

Stefania Saccardi<br />

dinanza <strong>un</strong>’occasione per vivere in<br />

modo diverso la pre<strong>senza</strong> di persone<br />

provenienti da altre culture, per<br />

andare al di là dello stereotipo del<br />

turista, dello studente o del lavoratore<br />

migrante, che rimangono delle<br />

presenze vaghe con le quali non si<br />

h<strong>anno</strong> contatti diretti se non superfi<br />

<strong>ci</strong>ali.<br />

Stiamo parlando quindi di interculturalità…<br />

Grazie alla pre<strong>senza</strong> di giovani volontari<br />

europei impegnati in servizi<br />

che h<strong>anno</strong> <strong>un</strong> forte contatto con la<br />

<strong>ci</strong>ttadinanza di tutte le fasce di età<br />

(bambini ed adulti delle biblioteche,<br />

giovani dei centri di aggregazione<br />

disseminati sul territorio, anziani<br />

della palestra informatica), si intende<br />

attivare <strong>un</strong>o scambio interculturale<br />

che possa favorire la familiarizzazione<br />

alle diverse culture europee<br />

e l’apertura a quelle extraeuropee,<br />

che possa costituire occasione di<br />

apprendimento e far vivere al più<br />

ampio pubblico possibile <strong>un</strong>’espe-<br />

Obiettivo del progetto è quello di sviluppare la solidarietà<br />

e di promuovere la tolleranza. Attualmente a Firenze<br />

sono in servizio sei giovani provenienti da Turchia,<br />

Norvegia, Germania, Ungheria e Portogallo.<br />

“Per i <strong>ci</strong>ttadini l’opport<strong>un</strong>ità di apertura e apprendimento”<br />

n aiuto alle famiglie nella ricerca<br />

Ue nella “gestione” delle badanti.<br />

È quanto fornirà Saf - “Sostegno<br />

anziani fragili” - il nuovo progetto<br />

di Co&So Firenze nato per aiutare le<br />

famiglie a trovare e a gestire le badanti,<br />

in partenza in tutta la provin<strong>ci</strong>a di<br />

Firenze, che prevede la selezione, la<br />

formazione, l’inserimento familiare<br />

della badante e la gestione amministrativa<br />

del contratto. Un progetto,<br />

insomma, che vuole garantire <strong>un</strong> servizio<br />

qualificato a garanzia dell’assistito<br />

e della sua famiglia, ma anche<br />

dell’assistente familiare. In pratica<br />

f<strong>un</strong>ziona così: <strong>dopo</strong> la selezione delle<br />

badanti, viene attivato <strong>un</strong> processo di<br />

formazione delle assistenti familiari<br />

con <strong>un</strong> corso di formazione di base<br />

(40-60 ore) che verterà sui fondamenti<br />

della professione, sulla cura quotidiana<br />

e sull’organizzazione delle attività<br />

domestiche. Dopo il corso, Saf<br />

prevede l’ass<strong>un</strong>zione regolare della<br />

persona (grazie alla collaborazione<br />

con l’agenzia per il lavoro Lavoro.<br />

doc) che per competenze, disponibilità<br />

di tempo e mansioni risponderà al<br />

meglio alle esigenze della famiglia.<br />

Durante il periodo d’inserimento, è<br />

previsto <strong>un</strong> monitoraggio costante<br />

della qualità degli interventi e della<br />

relazione tra assistente e assistito.<br />

In<strong>oltre</strong> verrà garantito il sostegno<br />

so<strong>ci</strong>età<br />

rienza interculturale. In parole più<br />

sempli<strong>ci</strong> questi volontari portano<br />

non soltanto la loro cultura ma, in<br />

senso più spe<strong>ci</strong>fi co il loro stile di<br />

vita, il loro modo di vivere e affrontare<br />

la vita ed i suoi problemi: perché<br />

non dovremmo assimilare <strong>un</strong>a<br />

parte di queste loro spe<strong>ci</strong>fi <strong>ci</strong>tà?<br />

Quanti sono i ragazzi e da dove<br />

provengono?<br />

Abbiamo attualmente in servizio sei<br />

giovani; due provengono dalla Turchia,<br />

<strong>un</strong>a dalla Norvegia, <strong>un</strong>a dalla<br />

Germania, <strong>un</strong>a dall’Ungheria e<br />

<strong>un</strong>o dal Portogallo. Per il prossimo<br />

<strong>anno</strong>, stiamo parlando di febbraio,<br />

arriver<strong>anno</strong> invece otto giovani, di<br />

cui tre provenienti da Spagna, Portogallo<br />

e Fran<strong>ci</strong>a; gli altri da paesi<br />

dell’est europeo e in particolare dai<br />

paesi del Baltico. Quindi come si<br />

vede provenienti quasi tutti da paesi<br />

non rappresentati quest’<strong>anno</strong>; la<br />

scelta è proprio quella di estendere<br />

la dimensione interculturale cui prima<br />

facevo riferimento.<br />

E noi cosa diamo a loro?<br />

A parte il fatto che anche loro assimiler<strong>anno</strong><br />

<strong>un</strong>a parte della nostra<br />

cultura, il nostro intento è quello di<br />

fornire loro capa<strong>ci</strong>tà e competenze<br />

che domani siano per loro spendibili<br />

nel mondo del lavoro. Come dire…<br />

ogn<strong>un</strong>o di loro arriva qui da noi con<br />

<strong>un</strong> bagaglio di esperienze, ogn<strong>un</strong>o<br />

con <strong>un</strong>a “cassetta degli attrezzi” più<br />

o meno fornita; ecco, noi gli forniamo<br />

nuovi attrezzi da inserire nella<br />

loro cassetta per il loro futuro.<br />

ANZIANI. <strong>Il</strong> nuovo progetto di Co&So Firenze<br />

La badante? La trova “Saf”<br />

psicologico per tutelare la dignità e la<br />

qualità della vita dell’assistito e della<br />

sua famiglia, <strong>oltre</strong> a <strong>un</strong>a consulenza<br />

per contributi, agevolazioni e pratiche<br />

amministrative. Per chi ne avesse bisogno<br />

è poi prevista anche l’assistenza<br />

sanitaria domi<strong>ci</strong>liare in accordi con<br />

il medico di base. Infine, il progetto<br />

prevede la pre<strong>senza</strong> di <strong>un</strong> tutor esperto<br />

a disposizione della famiglia, per<br />

risolvere possibili imprevisti e rispondere<br />

alla richiesta di eventuali servizi<br />

aggi<strong>un</strong>tivi. Per informazioni su p<strong>un</strong>ti<br />

informativi e tariffe, è possibile contattare<br />

il numero verde 800.773522,<br />

visitare il sito internet www.sostegnoanziani.it<br />

o inviare <strong>un</strong>a mail a info@<br />

sostegnoanziani.it.<br />

/I.G.


A FIRENZE LA V GIORNATA MONDIALE<br />

PER LA LOTTA ALL’ICTUS CEREBRALE.<br />

DAL PRIMO NOVEMBRE ATTIVO<br />

IL CENTRO ASCOLTO<br />

DI ALICE A MONTEDOMINI<br />

Dallo “Yes we can” di Barack Obama a “Stroke - What<br />

can I do?”. La lotta all’Ictus passa attraverso questo<br />

slogan anche in Italia e in Toscana; la frase – in italiano<br />

“Ictus - Cosa posso fare?” – è stata scelta per far sì che a<br />

tutti i livelli si sviluppi <strong>un</strong>a consapevolezza della portata<br />

di questo male, così diffuso e grave, prevenibile grazie<br />

a sempli<strong>ci</strong> accorgimenti, e curabile grazie ai grandi progressi<br />

della s<strong>ci</strong>enza medica degli ultimi anni.<br />

Mercoledì 28 ottobre, a Firenze era in programma la<br />

Quinta Giornata Mondiale per la Lotta all’Ictus Cerebrale,<br />

con <strong>un</strong> incontro presso la sede del Cesvot in via<br />

Ricasoli 9, a Firenze.<br />

“Si è trattato di <strong>un</strong> momento fondamentale – spiegano<br />

i promotori dell’iniziativa – individuato, a livello<br />

mondiale, per solle<strong>ci</strong>tare le singole persone, i gruppi e i<br />

governi a mettere in atto iniziative che contrastino l’ictus,<br />

sia individualmente che collettivamente: dal medico<br />

all’impiegato, dalla casalinga al manager, dal sindacato<br />

al governo, <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>o nel proprio ambito di attività, può<br />

fare qualcosa di utile per contrastare l’ictus”.<br />

Un precoce riconos<strong>ci</strong>mento dei soggetti a rischio (ipertesi,<br />

diabeti<strong>ci</strong>, obesi, fumatori, etc. ) ed <strong>un</strong> rigoroso e<br />

continuo controllo dei fattori che espongono al rischio<br />

di ictus permettono infatti di ridurre notevolmente il<br />

numero delle persone che ne verr<strong>anno</strong> colpite. In<strong>oltre</strong><br />

la gente deve essere informata che ai primi sintomi<br />

(che v<strong>anno</strong> saputi riconoscere) bisogna non perdere<br />

<strong>un</strong> minuto di tempo e farsi portare in ambulanza in<br />

ospedale, dove deve essere prontamente disponibile <strong>un</strong><br />

equipe che valuti immediatamente se è possibile praticare<br />

la trombolisi, <strong>un</strong> intervento che consenta ad <strong>oltre</strong><br />

la metà dei soggetti colpiti da <strong>un</strong> ictus di tornare a fare<br />

<strong>un</strong>a vita normale. Si deve in<strong>oltre</strong> sapere che il ricovero<br />

in <strong>un</strong>a <strong>un</strong>ità dedicata all’ictus (la stroke <strong>un</strong>it) ed <strong>un</strong>a<br />

riabilitazione esperta, prol<strong>un</strong>gata e continuativa possono<br />

contribuire ad evitare la grave invalidità che spesso<br />

MI ACCORGO<br />

DI AVERE<br />

LA BOCCA<br />

STORTA<br />

NON VEDO<br />

BENE METÀ<br />

DEGLI OGGETTI<br />

consegue ad <strong>un</strong> ictus cerebrale<br />

I dati che riguardano questa grave patologia sono<br />

preoccupanti: ogni <strong>anno</strong> nel mondo, sono 6 milioni le persone<br />

che muoiono di ictus; in Europa, l’ictus rappresenta la<br />

prima causa di disabilità a l<strong>un</strong>go termine ed è la terza causa<br />

di morte. Ogni 20 secondi <strong>un</strong>a persona è colpita da ictus<br />

cerebrale ed ogni <strong>anno</strong> a causa di questa patologia, muoiono<br />

<strong>ci</strong>rca 650.000 persone. Ancora oggi, in Italia sono 200.000<br />

le persone colpite da ictus ogni <strong>anno</strong>: di queste, 40.000<br />

muoiono entro breve termine e altre 40.000 perdono completamente<br />

l’autosuffi<strong>ci</strong>enza, cambiando radicalmente la loro<br />

vita e quella delle loro famiglie. Ogni <strong>anno</strong> in Toscana <strong>ci</strong>rca<br />

10.000 persone sono colpite da ictus: il 10-15% di queste<br />

muore entro 30 giorni e <strong>ci</strong>rca la metà dei sopravvissuti deve<br />

imparare a convivere con <strong>un</strong>a disabilità residua che compromette,<br />

spesso drasticamente, la vita so<strong>ci</strong>ale e lavorativa.<br />

Nella nostra regione per assistere le vittime dell’ictus, solo<br />

nei primi 3 mesi dall’evento acuto, si spendono 50 milioni<br />

di euro all’<strong>anno</strong>.<br />

Per rius<strong>ci</strong>re a vincere questa battaglia occorre p<strong>un</strong>tare<br />

su due aspetti fondamentali: la consapevolezza della<br />

portata di questa malattia e ridurre le disparità tra i<br />

soggetti colpiti.<br />

I due messaggi di questa giornata sono destinati prevalentemente<br />

a quelle organizzazioni (scuole, aziende,<br />

sindacati, ospedali, strutture riabilitative) che possano<br />

operare per migliorare la consapevolezza e richiedere<br />

l’equità per i pazienti colpiti da ictus.<br />

Proprio su questi fronti è attiva da die<strong>ci</strong> anni, anche in<br />

Toscana, l’asso<strong>ci</strong>azione Alice che ha dato vita a <strong>un</strong>’attività<br />

innovativa di promozione e supporto. “Anche nella<br />

nostra regione purtroppo si è confermata <strong>un</strong>a scarsa<br />

consapevolezza del problema – spiega Domenico Inzitari<br />

presidente di Italian Stroke Forum -. Di ictus si parla<br />

poco, è <strong>un</strong>a malattia dimenticata, la falsa idea generale è<br />

quella di <strong>un</strong>a malattia per la quale si può fare poco, che,<br />

NON CAPISCO<br />

QUELLO<br />

CHE<br />

MI DICONO<br />

NON MUOVO<br />

O NON SENTO<br />

PIÙ UN BRACCIO<br />

O UNA GAMBA<br />

<strong>un</strong>a volta entrata in casa si può solo subire. In Toscana<br />

si sta lavorando per dare risposte all’avanguardia alle<br />

problematiche relative all’Ictus e devo dire che la nostra<br />

regione è <strong>un</strong>a delle meglio attrezzate nel panorama<br />

nazionale. Anche se c’è tanto da fare ancora”.<br />

Alice adesso aggi<strong>un</strong>ge alla sua attività di sensibilizzazione<br />

ed informazione <strong>un</strong>a attività di supporto alle<br />

famiglie: dal prossimo 1 novembre sarà aperto il nuovo<br />

centro di ascolto nella struttura di Montedomini, <strong>un</strong><br />

contributo a quel “fare sistema” che rappresenta la strategia<br />

necessaria e vincente per questa battaglia.<br />

“Una patologia ad insorgenza acuta come l’ictus comporta,<br />

<strong>oltre</strong> alle conseguenze dirette sul paziente, anche<br />

conseguenze sui familiari, in particolare su colui o colei<br />

(caregiver) che si fa carico dell’assistenza al paziente<br />

<strong>dopo</strong> la dimissione – spiega Alessandro Viviani, presidente<br />

di Alice Firenze (www.alicefirenze.org) -. Sono<br />

previsti incontri individuali con psicologi e neuropsicologi<br />

e l’inserimento in gruppi di auto-aiuto. L’iniziativa,<br />

completamente gratuita, è realizzata dalla sezione di<br />

Firenze dell’Asso<strong>ci</strong>azione Alice con il contributo del<br />

Cesvot nell’ambito dei percorsi di innovazione”. Per<br />

informazioni e prenotazioni è possibile telefonare o<br />

rivolgersi all’asso<strong>ci</strong>azione Alice Firenze presso Montedomini,<br />

Via de’ Malcontenti 6, Firenze - (Tel. 055 233<br />

9428 — 333 6259832).<br />

L’ictus cerebrale è il tipico esempio di malattia di cui<br />

potrà farsi carico la So<strong>ci</strong>età della Salute. Si tratta di<br />

organizzare sul territorio l’intero percorso che va dalla<br />

prevenzione alla cura in ospedale, alla riabilitazione<br />

e al supporto sia sanitario che so<strong>ci</strong>ale. L’integrazione<br />

so<strong>ci</strong>osanitaria, cui è spe<strong>ci</strong>ficamente preposta la So<strong>ci</strong>età<br />

della Salute, diventa fondamentale per i pazienti che<br />

esitano in <strong>un</strong>a disabilità più o meno grave e che h<strong>anno</strong><br />

bisogno, sia loro che le famiglie, di avere <strong>un</strong>’assistenza<br />

che consenta <strong>un</strong>a qualità di vita accettabile.<br />

FACCIO<br />

FATICA<br />

A PARLARE<br />

HO UN FORTE<br />

MAL DI TESTA<br />

MAI PROVATO<br />

PRIMA<br />

SE UNA PERSONA, PARTICOLARMENTE SE È PORTATRICE DI CONDIZIONI QUALI IPERTENSIONE,<br />

DIABETE, OBESITÀ, MALATTIE CARDIACHE, ARITMIE, ACCUSA UNO DI QUESTI SINTOMI DEVE CHIAMARE<br />

IMMEDIATAMENTE IL 118 PER FARSI PORTARE IN OSPEDALE. AL PRONTO SOCCORSO MEDICI ESPERTI<br />

VALUTERANNO SE POSSIBILE PRATICARE LA TROMBOLISI CHE DEVE ESSERE INIZIATA,<br />

DOPO AVER FATTO UNA TAC ED ALTRI ESAMI URGENTI, NON PIÙ TARDI DELLE 3 ORE DALL’INIZIO DEI SINTOMI.<br />

E’ IMPORTANTE RIFERIRE IL MOMENTO ESATTO IN CUI I SINTOMI SONO COMPARSI.<br />

Informazione a cura della So<strong>ci</strong>età della Salute


20 Dicembre 2009<br />

AL VOTO/1. Parla Enrico Rossi, candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione<br />

Paola Ferri<br />

C’erano <strong>un</strong>a volta le primarie<br />

per la scelta del candidato<br />

alla presidenza della<br />

Regione. O meglio, <strong>ci</strong><br />

sarebbero dovute essere. E invece il<br />

centrosinistra si è ritrovato compatto<br />

intorno a <strong>un</strong> solo nome, quello di<br />

Enrico Rossi, assessore regionale al<br />

diritto alla salute al secondo mandato.<br />

Non c’è gara, è lui l’uomo del Pd,<br />

che sarà sostenuto anche da Sinistra<br />

Ecologia e Libertà e Italia dei Valori<br />

alle elezioni di marzo.<br />

Si aspettava di non avere avversari<br />

nella corsa alle primarie per il candidato<br />

presidente del Pd?<br />

Sono stato sempre pronto a battermi<br />

nelle primarie, come in altre occasioni<br />

mi è capitato, e con successo. Ma<br />

ho accolto l’invito del mio partito con<br />

soddisfazione ed orgoglio, e non <strong>senza</strong><br />

preoccupazione per la responsabilità<br />

che mi consegna. Mi è sembrato<br />

<strong>un</strong> bello scatto della politica, che in <strong>un</strong><br />

momento di crisi come quello che viviamo<br />

è rius<strong>ci</strong>ta a allontanare da sé le<br />

polemiche, la confusione, gli interessi<br />

personali, di parte, di corrente. Ora<br />

posso dedicare tutte le energie al lavoro<br />

politico, alla campagna elettorale e<br />

alla costruzione del programma.<br />

Su cosa p<strong>un</strong>ta il programma?<br />

<strong>Il</strong> nodo che abbiamo davanti è la crisi<br />

economica e la necessità di far ripartire<br />

lo sviluppo della nostra regione. In<br />

questo momento tutti i settori produttivi<br />

sono in diffi coltà. La Regione sta<br />

facendo molto sul versante dell’accesso<br />

al credito, degli ammortizzatori<br />

so<strong>ci</strong>ali e degli investimenti. Per<br />

tempestività e consistenza dei provvedimenti<br />

la Toscana è tra le regioni<br />

italiane più attive. Ma non basta agire<br />

sul versante “riparativo”, non basta<br />

resistere. Bisogna reagire, mettendo<br />

al centro il lavoro e gli individui, i<br />

gruppi di interesse, le imprese, le istituzioni<br />

che investono su se stesse e sul<br />

proprio futuro.<br />

Capitolo Sanità, la Toscana è <strong>un</strong>a<br />

delle poche regioni virtuose in Italia.<br />

Molto è stato fatto, cosa rimane<br />

da fare?<br />

La Toscana non si è limitata a difendere<br />

il ruolo pubblico della sanità dai<br />

tagli e dalle mortifi cazioni imposte<br />

dal governo, ma ha rilan<strong>ci</strong>ato su investimenti<br />

e innovazione. Solo nel<br />

2008, ad esempio, le nostre Aziende<br />

sanitarie h<strong>anno</strong> deliberato investimenti<br />

per 1.617 milioni di euro, a cui<br />

si aggi<strong>un</strong>gono 1.100 milioni destinati<br />

al completamento di opere in corso.<br />

Questo è stato reso possibile dal pa-<br />

Enrico Rossi<br />

politica<br />

“Subito <strong>un</strong> patto per ridurre le spese”<br />

iente primarie per il Pdl. La scelta dei candidati al consiglio<br />

Nregionale, così come quella del candidato alla presidenza,<br />

ricadrà sugli organi di partito. Che dovr<strong>anno</strong> in qualche modo districarsi<br />

tra <strong>un</strong>a vera e propria selva di candidature. “<strong>Il</strong> primo nodo<br />

da s<strong>ci</strong>ogliere è quello della riconferma dei consiglieri uscenti –<br />

afferma il coordinatore <strong>ci</strong>ttadino Alessio Bon<strong>ci</strong>ani – dato che tutti<br />

h<strong>anno</strong> chiesto di essere ricandidati”. Ma gli aspiranti sono tanti<br />

e “molti rimarr<strong>anno</strong> delusi”. I rumors collocano tra i pretendenti<br />

Nicola Nascosti e Samuele Baldini, rispettivamente consigliere<br />

e capogruppo Pdl a Palazzo Medi<strong>ci</strong> Riccardi, mentre la Sala dei<br />

Dugento potrebbe letteralmente svuotarsi nel caso - molto remoto<br />

- in cui venissero eletti tutti coloro che h<strong>anno</strong> manifestato l’intenzione<br />

di presentarsi. Da Giovanni Donzelli a Marco Stella fino<br />

a Bianca Maria Giocoli. “Mi auguro che i nostri migliori eletti<br />

nelle assemblee com<strong>un</strong>ale e provin<strong>ci</strong>ale si candidino – afferma<br />

Bon<strong>ci</strong>ani – qualificando in tal modo la lista”. Discreta la quantità<br />

di voti che potrebbero portare in dote, anche se poi ad essere eletto<br />

potrebbe essere solo <strong>un</strong>o o due di loro. Cinque i candidati del<br />

listino bloccato anche per il Pdl, e su questo numero si giocherà<br />

la battaglia più ardua. Per questione di peso elettorale almeno<br />

reggio di bilan<strong>ci</strong>o, che abbiamo ottenuto<br />

<strong>senza</strong> imporre tasse aggi<strong>un</strong>tive o<br />

ticket ai <strong>ci</strong>ttadini, da <strong>un</strong> governo della<br />

spesa rigoroso, che <strong>ci</strong> ha consegnato<br />

le risorse per migliorare i servizi, costruire<br />

nuovi ospedali, ammodernare<br />

quelli esistenti, acquistare tecnologie<br />

più avanzate. Nel futuro dobbiamo<br />

continuare su questa strada, mettendo<br />

sempre il <strong>ci</strong>ttadino e soprattutto le<br />

fasce più deboli della popolazione al<br />

centro dell’attività della sanità pubblica.<br />

Infrastrutture, cultura, turismo,<br />

settori che dovrebbero trainare<br />

l’economia regionale e invece arrancano.<br />

Su cosa investire per rilan<strong>ci</strong>arli?<br />

Sono convinto che la Toscana ha tutte<br />

le risorse, anche in questi settori, per<br />

ripartire e dare il meglio di sé. Vorrei<br />

nelle prossime settimane che su questi<br />

ed altri p<strong>un</strong>ti mi arrivassero contributi<br />

di idee e di proposte per prendere<br />

de<strong>ci</strong>sioni fondate sulle esigenze vere<br />

e prioritarie. Posso fi n d’ora impegnarmi<br />

su <strong>un</strong> aspetto che riguarda<br />

direttamente la responsabilità della<br />

macchina pubblica. Voglio proporre<br />

<strong>un</strong> patto tra Regione, province, com<strong>un</strong>i<br />

per la riduzione dei costi gestionali<br />

della pubblica amministrazione. Un<br />

patto con <strong>un</strong> obiettivo concreto e misurabile.<br />

E con il risparmio potremo<br />

investire ancora di più.<br />

AL VOTO/2. Solo rumors invece sul nome dell’aspirante governatore del centrodestra<br />

Un battaglione di candidati consiglieri in casa Pdl<br />

<strong>un</strong> paio dovrebbero essere fiorentini, ma tutto <strong>ci</strong>ò è subordinato<br />

alla madre di tutte le questioni: quella per il candidato alla carica<br />

di governatore. Sfumata l’ipotesi del presidente di Confindustria<br />

Toscana Antonella Mansi, che ha declinato l’invito, l’idea di <strong>un</strong><br />

candidato <strong><strong>ci</strong>vico</strong> sembra essere per il momento passata in secondo<br />

piano. Più probabilmente sarà <strong>un</strong> personaggio politico, ultima<br />

pedina che gli organi nazionali del partito collocher<strong>anno</strong> sullo<br />

scacchiere, <strong>dopo</strong> aver pensato alle poltrone di Campania, Piemonte,<br />

Veneto. Regioni ben più critiche rispetto alla nostra per<br />

gli equilibri interni al centrodestra.<br />

/P.F.<br />

INFORMAZIONE PROFESSIONALE<br />

COMPLETAMENTE<br />

GRATUITA<br />

992414


politica<br />

PRIMARIE<br />

Urne aperte<br />

il 13 dicembre<br />

Francesca Puliti<br />

Toscani alle urne domenica 13 dicembre.<br />

Dalle 8 alle 20, si vota per scegliere<br />

i candidati al consiglio regionale di<br />

Pd e Sinistra ecologia e libertà. Solo<br />

questi due partiti h<strong>anno</strong> approfi ttato dell’opport<strong>un</strong>ità-primarie,<br />

san<strong>ci</strong>ta da <strong>un</strong>a legge regionale,<br />

che sopperisce, almeno in parte, alla mancanza<br />

delle preferenze alle elezioni vere e proprie. A<br />

marzo, infatti, gli elettori dovr<strong>anno</strong> scegliere<br />

<strong>un</strong>icamente tra candidati alla presidenza e liste<br />

bloccate. Le possibilità di successo di ogni<br />

candidato al consiglio per<strong>ci</strong>ò sar<strong>anno</strong> legate<br />

esclusivamente al posto che occupa nella lista.<br />

Ordine che solo Pd e Sel (che sosterrà anch’esso<br />

Enrico Rossi, candidato alla presidenza<br />

espresso dai democrat) mettono in discussione<br />

attraverso le primarie, coinvolgendo gli elettori.<br />

Di<strong>ci</strong>otto i candidati tra cui scegliere domenica<br />

(<strong>un</strong>a sola preferenza, con <strong>un</strong>a X sul nome del<br />

prediletto), anche se in realtà i posti in palio in<br />

consiglio per la <strong>ci</strong>rcoscrizione di Firenze sar<strong>anno</strong><br />

soltanto 13. Merito del taglio approvato in<br />

Regione, che ridurrà i consiglieri da 65 a 55,<br />

ma che, per <strong>un</strong>a questione di tempi burocrati<strong>ci</strong>,<br />

non è stato recepito dalla legge per le primarie.<br />

Ma c’è sempre <strong>un</strong> ma. E stavolta è rappresentato<br />

dai primi 5 posti in lista, quella “vera” delle<br />

elezioni di marzo, legata a Rossi: <strong>un</strong> listino<br />

blindato su cui non si discute neanche attraverso<br />

le primarie, capitanato dal segretario regionale<br />

del Pd Andrea Man<strong>ci</strong>ulli. Per il resto nella rosa<br />

dei candidati democrati<strong>ci</strong> emergono nomi come<br />

quello dell’ex presidente di Firenze Parcheggi<br />

Alessandro Lo Presti, del consigliere uscente<br />

Nicola Danti e del dirigente Mukki Paolo Bambagioni.<br />

In corsa anche l’assessore provin<strong>ci</strong>ale<br />

alle politiche so<strong>ci</strong>ali e pari opport<strong>un</strong>ità, Alessia<br />

Ballini, e il consigliere regionale uscente Severino<br />

Saccardi. Ci prova anche Eugenio Giani,<br />

ex assessore al Com<strong>un</strong>e di Firenze e tuttora di<br />

ruolo a Palazzo Vecchio, in carica di presidente<br />

del consiglio. Per parte<strong>ci</strong>pare alla scelta non è<br />

necessario essere iscritti ad alc<strong>un</strong> partito, le primarie<br />

sono aperte a tutti coloro che h<strong>anno</strong> diritto<br />

di voto alle regionali. Basta recarsi alle urne<br />

m<strong>un</strong>iti di carta di identità e tessera elettorale, se<br />

posseduta. La lista completa dei seggi è disponibile<br />

sul sito internet della Regione Toscana.<br />

ALESSIA BALLINI: “LE QUOTE ROSA SONO UNA PRIORITÀ”<br />

Da assessore provin<strong>ci</strong>ale alle Pari opport<strong>un</strong>ità, in che<br />

direzione dovrebbe andare la Regione?<br />

Quello delle pari opport<strong>un</strong>ità è <strong>un</strong> tema soprattutto di natura<br />

culturale. Bisogna per<strong>ci</strong>ò agire su due fronti, da <strong>un</strong> lato con la<br />

sensibilizzazione, così da far crescere <strong>un</strong>a mentalità diversa,<br />

dall’altro con provvedimenti spe<strong>ci</strong>fi <strong>ci</strong> che stabiliscano obbligatoriamente<br />

‘quote rosa’ nel mondo delle istituzioni. E’ necessario<br />

in<strong>oltre</strong> elaborare strategie e misure che incrementino la<br />

pre<strong>senza</strong> delle donne anche ai piani alti dell’economia, <strong>siamo</strong><br />

in fondo alle classifi che europee da questo p<strong>un</strong>to di vista. In<strong>oltre</strong><br />

è molto importante promuovere politiche di con<strong>ci</strong>liazione<br />

per rendere la vita più semplice alle madri che lavorano, dal<br />

Da ex sindaco di Signa, cosa ne pensa della questione<br />

aeroporto di Firenze?<br />

Credo che Renzi abbia ragione nel voler migliorare lo<br />

scalo fiorentino, ma sbaglia a pensare di poterlo fare<br />

da solo. Quando si parla di infrastrutture bisognerebbe<br />

abbandonare l’ottica di <strong>un</strong>a singola <strong>ci</strong>ttà e assumere<br />

<strong>un</strong>a prospettiva più ampia. Ben venga <strong>un</strong> ampliamento<br />

del Vespuc<strong>ci</strong>, non sono contrario alla pista parallela<br />

all’autostrada, ma con la consapevolezza che rimarrà<br />

sempre <strong>un</strong> “<strong>ci</strong>ty airport”. L’aeroporto internazionale<br />

della Toscana è quello di Pisa ed è su di esso che<br />

dovremo investire, potenziando i collegamenti con il<br />

p<strong>un</strong>to di vista di orari e servizi all’infanzia per esempio.<br />

Cosa ne pensa della legge regionale sull’immigrazione?<br />

Sono completamente d’accordo sull’impianto della legge regionale<br />

sull’immigrazione e trovo che sia stato molto importante<br />

portarla avanti in <strong>un</strong> momento del genere. <strong>Il</strong> quadro è<br />

complesso, ma non pos<strong>siamo</strong> aff rontare l’immigrazione con il<br />

prin<strong>ci</strong>pio del respingimento. Ci vuole qualcosa in più dell’integrazione,<br />

imparare a convivere. Ed è necessario che la Regione<br />

investa su questo, fornendo gli strumenti e le risorse ai vari<br />

livelli istituzionali, a partire dalle scuole, dove si costruisce il<br />

nostro futuro.<br />

PAOLO BAMBAGIONI: “SONO NECESSARIE RIFORME STRUTTURALI”<br />

Qual è la sua idea di Toscana?<br />

È arrivato il momento di ripensare e innovare il sistema<br />

Toscana, <strong>un</strong> sistema che valorizzi le risorse del territorio,<br />

il nostro patrimonio culturale, le opport<strong>un</strong>ità legate al<br />

turismo, le eccellenze sul manifatturiero e dei distretti<br />

industriali e anche sul sistema di governo. Vorrei <strong>un</strong>a Toscana<br />

inclusiva che sappia integrare anche i nuovi toscani<br />

che lavorano e vivono nel nostro territorio, <strong>un</strong>a Toscana<br />

che abbia il coraggio di cogliere la sfi da dell’innovazione,<br />

delle energie rinnovabili e delle politiche ambientali<br />

effi <strong>ci</strong>enti, <strong>un</strong>a Toscana moderna con delle infrastrutture<br />

degne che supportino il sistema economico locale. E in-<br />

capoluogo e con il resto della regione.<br />

E invece da dirigente di <strong>un</strong>a grande azienda, la<br />

Mukki, come intervenire per accelerare la ripresa<br />

economica in Toscana?<br />

La nostra regione è in <strong>un</strong>a fase di stallo, c’è bisogno<br />

di <strong>un</strong>a modernizzazione, a partire dagli apparati<br />

burocrati<strong>ci</strong>. E’ necessario investire in innovazione e<br />

scommettere su profonde riforme strutturali. Spesso e<br />

volentieri il mondo economico vede le istituzioni come<br />

<strong>un</strong> freno allo sviluppo. Dobbiamo invece assecondare<br />

gli investitori e fare in modo di attrarre capitali in Toscana.<br />

NICOLA DANTI: “IL SISTEMA TOSCANA DEVE ESSERE INNOVATO”<br />

Una legge spe<strong>ci</strong>ale per Firenze, a livello regionale.<br />

Ci può spiegare questa proposta?<br />

Si tratta di <strong>un</strong>a legge in tre p<strong>un</strong>ti. <strong>Il</strong> primo riguarda le<br />

infrastrutture. E’ necessario individuare delle procedure<br />

adeguate per dirimere le questioni, che non possono<br />

essere combattute a colpi di polemiche sui giornali da<br />

parte dei vari sinda<strong>ci</strong>. Penso a <strong>un</strong>a sorta di conferenza<br />

dei servizi, <strong>un</strong> tavolo, con potere de<strong>ci</strong>sionale, attorno al<br />

quale possano sedersi tutti gli enti coinvolti. <strong>Il</strong> secondo<br />

p<strong>un</strong>to riguarda la copertura fi nanziaria per eventi e iniziative,<br />

ad esempio nel settore del turismo, che Firenze<br />

può svolgere a livello regionale. Infi ne dobbiamo stabili-<br />

21<br />

fi ne voglio <strong>un</strong>a Toscana attenta ai bisogni vecchi e nuovi<br />

di <strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età che cambia, con politiche per gli anziani e<br />

per le giovani coppie.<br />

Nel suo periodo da consigliere quali sono state le<br />

sue prin<strong>ci</strong>pali battaglie?<br />

In due anni e mezzo di consiglio regionale <strong>ci</strong> sono tre<br />

norme che portano la mia fi rma: <strong>un</strong>a che favorisce le<br />

adozioni internazionali aiutando le giovani coppie, <strong>un</strong>a<br />

in campo agricolo che permette agli agricoltori di vendere<br />

i propri prodotti su aree pubbliche e l’ultima che colma<br />

<strong>un</strong> vuoto giuridico in materia di pier<strong>ci</strong>ng per i minori di<br />

14 anni.<br />

EUGENIO GIANI: “UNA LEGGE SPECIALE A LIVELLO REGIONALE”<br />

re tempi certi per la realizzazione dell’ormai famosa Città<br />

metropolitana.<br />

Tra i 12 p<strong>un</strong>ti del programma che ha presentato<br />

molto spazio è dedicato anche alla cultura.<br />

Certo, a partire dalla gestione dei beni culturali. Mi impegnerò<br />

affi nché la Regione possa gestire alc<strong>un</strong>i musei<br />

statali, avviandoli verso la necessaria modernizzazione.<br />

Non solo, p<strong>un</strong>to alla realizzazione di <strong>un</strong> museo della <strong>ci</strong>viltà<br />

toscana. La nostra è <strong>un</strong>a delle poche regioni d’Italia<br />

che ha mantenuto <strong>un</strong> carattere ben defi nito, dai tempi<br />

degli Etruschi ad oggi. Un’identità da conoscere e valorizzare.<br />

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22 Dicembre 2009<br />

Assessore, qual è l’impegno prioritario del suo mandato?<br />

Innanzitutto quello di sostenere l’innovazione didattica,<br />

facendo conoscere le esperienze migliori che si f<strong>anno</strong><br />

nelle nostre scuole. Poi vogliamo lottare contro il fenomeno della<br />

dispersione scolastica. <strong>Il</strong> nostro obiettivo è duplice: evitare che i<br />

ragazzi abbandonino la scuola, e certifi care le competenze di chi<br />

è già us<strong>ci</strong>to dal percorso scolastico. Non a caso abbiamo inserito<br />

all’interno dei Centri per l’Impiego <strong>un</strong> tutor in grado di aiutare i<br />

ragazzi a capire quali sono realmente le loro inclinazioni e le loro<br />

competenze scolastiche. Se occorre, per fa<strong>ci</strong>litare il loro ingresso<br />

nel mondo del lavoro, possono riportarli a frequentare <strong>un</strong> <strong>anno</strong> professionalizzante.<br />

Cosa intende per innovazione didattica?<br />

Vuol dire avviare <strong>un</strong> insegnamento più mirato sull’individuo, tenendo<br />

conto che i ritmi di apprendimento degli studenti sono diversi. La<br />

nostra è <strong>un</strong>a scuola ancora molto rigida e teorica. Sogno <strong>un</strong>a scuola<br />

dove gli studenti possano scegliere il curriculum scolastico in base<br />

alle loro aspirazioni, magari <strong>dopo</strong> aver completato i primi due anni<br />

di studi uguali per tutti. Dovremmo prendere sp<strong>un</strong>to dalla Finlandia<br />

dove ormai non esistono più le classi in senso tradizionale, ma tutto<br />

è basato su <strong>un</strong>a forte fl essibilità dei percorsi di apprendimento.<br />

Cosa pensa delle riforme promosse dal Ministro all’Istruzione<br />

Mariastella Gelmini?<br />

<strong>Il</strong> Ministro ha stravolto completamente la scuola <strong>senza</strong> neanche interpellar<strong>ci</strong><br />

come Istituzioni. Un atteggiamento inaccettabile.<br />

Perché non siete stati coinvolti?<br />

Evidentemente il Ministro teme il confronto perché non è convinta<br />

fi no in fondo dell’effi ca<strong>ci</strong>a della propria riforma. <strong>Il</strong> confronto sarebbe<br />

servito a sviluppare <strong>un</strong>a proposta più attenta anche alle esigenze<br />

del territorio.<br />

Pas<strong>siamo</strong> al problema delle risorse. <strong>Il</strong> Governo ha fatto dei tagli<br />

alla scuola, come Provin<strong>ci</strong>a cosa intendete fare per fronteggiare<br />

questa carenza di fondi?<br />

In ogni Paese normale ogni riforma è accompagnata da risorse. Da<br />

noi questo non avviene. <strong>Il</strong> Governo ha tagliato otto milioni di euro<br />

alla scuola: <strong>un</strong> taglio del genere non era mai accaduto dal <strong>dopo</strong>guerra<br />

ad oggi. Come assessorato all’istruzione investiremo tutte le<br />

risorse a nostra disposizione per supplire ai tagli.<br />

Cosa pensa della sentenza della Corte Europea secondo cui<br />

esporre il cro<strong>ci</strong>fi sso in classe va contro la libertà di religione?<br />

Sono contro ogni tipo di imposizione, per questo credo che sia giusto<br />

las<strong>ci</strong>are nelle mani di insegnanti e dirigenti la scelta di tenere o<br />

meno il cro<strong>ci</strong>fi sso in classe. Le nostre scuole devono essere luoghi<br />

di incontro, accoglienza e integrazione <strong>senza</strong> ledere la sensibilità di<br />

chi professa religioni diverse. Purtroppo a causa della politica dei<br />

tagli e dei risparmi, per i dirigenti scolasti<strong>ci</strong> è impossibile organizzare<br />

attività diverse da quelle convenzionali. E questo impedisce,<br />

per esempio, di poter offrire l’ora alternativa a quella di religione.<br />

Questo è profondamente ingiusto.<br />

provin<strong>ci</strong>a<br />

L’INTERVISTA. I progetti dell’assessore Giovanni Di Fede per gli istituti superiori fiorentini<br />

“Scuole alla fi nlandese per i nostri studenti”<br />

Giovanni Di Fede<br />

Tra le priorità <strong>ci</strong> sono il sostegno<br />

all’innovazione didattica (le buone<br />

pratiche v<strong>anno</strong> fatte conoscere), la<br />

lotta alla dispersione scolastica e <strong>un</strong><br />

modello educativo che tenga conto<br />

dei ritmi dei singoli allievi<br />

Plá<strong>ci</strong>do Domingo, tenore e direttore d‘orchestra<br />

La MUSICA è niente<br />

se ness<strong>un</strong>o la può<br />

SENTIRE.<br />

Ginevra Donni<strong>ci</strong><br />

Hear the World è <strong>un</strong>’iniziativa<br />

internazionale ideata da Phonak<br />

per aumentare la consapevolezza<br />

sull’importanza dell’udito, <strong>un</strong> problema<br />

che colpisce più del 16% della popolazione<br />

mondiale. Plá<strong>ci</strong>do Domingo, Annie Lennox,<br />

Dionne Warwick, Harry Belafonte,<br />

Laura Pausini e altri artisti di fama<br />

internazionale h<strong>anno</strong> <strong>un</strong>ito le loro forze<br />

a favore di Hear the World.<br />

Nel contesto di questa iniziativa, Phonak<br />

ha istituito la Hear the World Fo<strong>un</strong>dation,<br />

<strong>un</strong>’entità non-profit per supportare<br />

progetti dedicati all’aiuto di chi è affetto<br />

da defi<strong>ci</strong>t uditivo.<br />

www.hear-the-world.com<br />

LA NOVITÀ<br />

<strong>Centro</strong> Acustico Ricasoli supporta l‘iniziativa Hear the World.<br />

Via Ricasoli, 24-26 Rosso - Firenze - Tel. 055 212447 - 055 215259<br />

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Via al progetto Wi-fi<br />

In piazza e nei parchi<br />

ora si naviga gratis<br />

onnettersi gratuitamente ad internet<br />

Ccon <strong>un</strong> cellulare, <strong>un</strong> pc portatile o<br />

<strong>un</strong>o smartphone. Sembrava <strong>un</strong> miraggio<br />

poco tempo fa, oggi invece si può. In<br />

die<strong>ci</strong> piazze e in due parchi di Firenze,<br />

per l’esattezza. Lo prevede il progetto<br />

“FirenzeWifi ”, frutto di <strong>un</strong>a partnership<br />

tra Provin<strong>ci</strong>a e Com<strong>un</strong>e. Ogni utente,<br />

<strong>dopo</strong> essersi registrato, potrà navigare,<br />

chattare, scambiare mail gratuitamente<br />

per <strong>un</strong>’ora al giorno o fi no al raggi<strong>un</strong>gimento<br />

di 300Mbytes di traffi co.<br />

Le aree in cui il servizio è disponibile<br />

sono molte e si tratta di p<strong>un</strong>ti cru<strong>ci</strong>ali<br />

della <strong>ci</strong>ttà: piazza della Signoria; piazza<br />

Santa Croce; piazza Santo Spirito; piazza<br />

Santissima Ann<strong>un</strong>ziata; Parterre in<br />

piazza della Libertà; via Canova, presso<br />

gli uffi <strong>ci</strong> dell’anagrafe; piazze Ghiberti<br />

e Annigoni; Villa Arrivabene in piazza<br />

Alberti; piazzale Michelangelo; piazza<br />

Bambini di Beslan, ingresso Fortezza<br />

da Basso; piazzale delle Cas<strong>ci</strong>ne e parco<br />

di San Donato. Accedere al servizio da<br />

<strong>un</strong>a delle 12 aree servite da Firenze Wifi<br />

è molto semplice, e connettersi è fa<strong>ci</strong>le<br />

anche per i non esperti: al momento in<br />

cui si avvia la connessione apparirà automaticamente<br />

sullo schermo la pagina<br />

di accoglienza, che permetterà di effettuare<br />

la prima registrazione fornendo<br />

nome, cognome e numero di telefonia<br />

mobile. Subito <strong>dopo</strong> sarà suffi <strong>ci</strong>ente<br />

fare <strong>un</strong>o squillo al numero 055-4650034<br />

con il proprio cellulare per avere direttamente<br />

sul computer le credenziali di<br />

autenticazione (user id e password). La<br />

stessa procedura vale anche per chi vuole<br />

navigare con <strong>un</strong>o smartphone. Anche<br />

in questo caso la telefonata è gratuita:<br />

<strong>dopo</strong> il primo squillo la linea cade automaticamente.<br />

La navigazione sui siti<br />

istituzionali della Provin<strong>ci</strong>a e del Com<strong>un</strong>e<br />

di Firenze è invece possibile <strong>senza</strong> limiti<br />

di tempo.<br />

/G.D.<br />

Campagna<br />

di prevenzione<br />

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la produzione di collagene e<br />

migliorano le imperfezioni della<br />

pelle dove il collagene stesso ha<br />

subito dei danneggiamenti (comprese<br />

le smagliature).<br />

Grazie alla combinazione tra le lampade a 633nm e la<br />

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dimagrante, tonificante), gli effetti positivi dell’emissione<br />

di energia luminosa viene addirittura incrementata grazie<br />

alla micro<strong>ci</strong>rcolazione attivata dal movimento vibratorio a<br />

bassi hertz della pedana.<br />

<strong>Il</strong> trattamento dura dai 10 ai 15 minuti, da effettuarsi 2<br />

volte la settimana ed in soli 2 mesi si raggi<strong>un</strong>ger<strong>anno</strong><br />

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24 Dicembre 2009<br />

LA DECISIONE. Ordinanza del Com<strong>un</strong>e <strong>dopo</strong> le numerose segnalazioni di <strong>ci</strong>ttadini e turisti<br />

Accattonaggio molesto, stop ai fi nti mimi<br />

Non si tratta di <strong>un</strong> divieto a chiedere l’elemosina, ma di <strong>un</strong> freno<br />

per “chi con comportamenti insistenti e invasivi reca disturbo<br />

alle persone” aumentando la loro percezione di insicurezza<br />

Paola Ferri<br />

E<br />

l’accattone raccattò <strong>un</strong>’ordinanza. Non è<br />

bastato il cambio di look, che ha fatto proliferare<br />

fi nti mimi biancovestiti per le vie del<br />

centro e ai semafori più traffi cati. A distanza<br />

di qualche mese dal tanto discusso provvedimento<br />

antilavavetri fi rmato dallo “sceriffo” Graziano Cioni,<br />

anche l’amministrazione Renzi ha varato <strong>un</strong>a norma<br />

contro l’accattonaggio molesto. Non si tratta di <strong>un</strong><br />

divieto a chiedere l’elemosina, come chiarisce l’assessore<br />

alla mobilità e al decoro Massimo Mattei, ma<br />

di “<strong>un</strong>o stop nei confronti di chi con comportamenti<br />

particolarmente insistenti e invasivi reca disturbo alle<br />

persone aumentando la percezione di insicurezza di<br />

<strong>ci</strong>ttadini e turisti”. Un’ordinanza a tempo determinato,<br />

della durata di sei mesi, nata per rispondere alle<br />

numerose segnalazioni pervenute al Com<strong>un</strong>e sia da<br />

parte di fi orentini che di turisti, trovatisi alle prese<br />

con falsi artisti di strada che “chiedono soldi e spesso<br />

distraggono il turista alleggerendolo del portafoglio”,<br />

sottolinea ancora Mattei. Ma il provvedimento colpisce<br />

anche i suonatori di strumenti particolarmente<br />

insistenti, i questuanti molesti agli incro<strong>ci</strong> e nei pressi<br />

degli ospedali. Per loro si f<strong>anno</strong> più pesanti le sanzioni:<br />

da 80 a 480 euro di multa, comminata dalla polizia<br />

m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pale. A ben guardare, infatti, il provvedimento<br />

altro non è che <strong>un</strong>a ulteriore pre<strong>ci</strong>sazione di quanto<br />

già previsto dal regolamento dei vigili. “Nel regolamento<br />

vengono già individuati alc<strong>un</strong>i comportamenti<br />

vietati – commenta il comandante della polizia m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pale<br />

Massimo An<strong>ci</strong>llotti - ma si tratta di <strong>un</strong>a in-<br />

1080535<br />

dicazione generale che, visti i fenomeni sviluppatesi<br />

dell’ultimo periodo, non consente <strong>un</strong> intervento p<strong>un</strong>tuale<br />

e mirato. Per questo, sulla base dell’articolo 54<br />

del Testo Unico sugli enti locali e dell’articolo 2 del<br />

decreto del Ministro dell’Interno del 5 agosto 2008<br />

sui poteri dei sinda<strong>ci</strong> in materia di incolumità pubblica<br />

e sicurezza urbana, abbiano ritenuto necessario<br />

defi nire più pre<strong>ci</strong>samente i fenomeni da arginare per<br />

dare <strong>un</strong>o strumento di intervento più adeguato alla<br />

polizia m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pale”. Da questo mese, d<strong>un</strong>que, pre<strong>senza</strong><br />

rafforzata degli agenti, soprattutto nel centro<br />

storico. Quattro le modalità di “mendi<strong>ci</strong>tà invasiva”<br />

Da questo mese pre<strong>senza</strong><br />

rafforzata degli agenti,<br />

soprattutto nel centro storico<br />

(così viene chiamata nell’ordinanza), <strong>un</strong>a delle quali<br />

inquadra espli<strong>ci</strong>tamente i “soggetti vestiti con t<strong>un</strong>ica<br />

e copricapo bianchi e con volto travisato da cera<br />

bianca”. Vietato anche lo sfruttamento degli animali<br />

per impietosire i passanti, così come far mostra di arti<br />

malformati. Tantomeno i questuanti potr<strong>anno</strong> sostare<br />

ripiegati su se stessi “a gus<strong>ci</strong>o di tartaruga” sui mar<strong>ci</strong>apiedi.<br />

Divieto totale, invece, anche per chi chiede<br />

l’elemosina in modo non invadente, all’interno e nei<br />

dintorni di ospedali e semafori.<br />

Istituto del Sacro Cuore<br />

di Firenze<br />

Scuole paritarie dell’infanzia, primaria e media<br />

Liceo paritario sperimentale classico s<strong>ci</strong>entifico - linguistico<br />

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E-mail: info@sacrocuore.com - www.sacrocuore.com<br />

focus


1080533


noi e gli altri<br />

SALESIANI. Servono soldi per la ristrutturazione della Sacra Famiglia: appello del parroco ai <strong>ci</strong>ttadini<br />

“Adotta <strong>un</strong>a pietra della tua chiesa”<br />

Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />

A<br />

vederla dall’alto, così come si nota dalla<br />

grande fotografi a aerea appesa alla parete<br />

di <strong>un</strong>o dei suoi uffi <strong>ci</strong>, appare come<br />

<strong>un</strong>’estesa macchia, l’<strong>un</strong>ico grande spazio<br />

aperto tra i tetti rossi delle case e il grigio delle<br />

strade. “Un polmone”, la defi nisce don Gianni, parroco<br />

qui da otto anni. Stiamo parlando della vasta<br />

area dei Salesiani, che dal cancello di via Gioberti si<br />

apre verso l’interno ospitando la chiesa della Sacra<br />

Famiglia, l’oratorio, <strong>un</strong> <strong>ci</strong>nema, <strong>un</strong>a libreria, campi<br />

sportivi, scuole e molto altro ancora. Un “polmone”<br />

nel cuore della <strong>ci</strong>ttà, app<strong>un</strong>to, e non solo per<br />

il tanto verde che la caratterizza. “Ma soprattutto<br />

perché dal nostro oratorio è passata mezza Firenze,<br />

qui vengono a trascorrere il loro tempo tanti<br />

ragazzi, soprattutto quelli più poveri – p<strong>un</strong>tualizza<br />

don Gianni – e molti sono stranieri, qui può stare<br />

anche chi non è cattolico, l’importante è che abbia<br />

rispetto. Io sono convinto che le parrocchie possano<br />

essere <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to di riferimento non solo cristiano,<br />

ma anche di aggregazione umana”. Un polmone<br />

pullulante di attività di ogni tipo rivolte a giovani,<br />

anziani, poveri e stranieri, come per esempio il centro<br />

d’ascolto della Caritas, che ogni giorno riceve<br />

persone che cercano lavoro per metterle in contatto<br />

con chi il lavoro lo offre, o il laboratorio “Mamma<br />

Margherita”, dove alc<strong>un</strong>e anziane si ritrovano per<br />

cu<strong>ci</strong>re e lavorare a maglia manufatti che poi sar<strong>anno</strong><br />

venduti nei mercatini di solidarietà, o ancora<br />

come l’organizzazione di iniziative quali la cesta<br />

di solidarietà, che raccoglie generi alimentari da distribuire<br />

a chi ne ha bisogno “e di cui sta aumentando<br />

la richiesta”, spiega il parroco. Ma <strong>un</strong> polmone<br />

che, nel maggio del 2008, ha comin<strong>ci</strong>ato a perdere<br />

qualche “pezzo”: dall’esterno della chiesa, infatti,<br />

erano iniziate a cadere pericolosamente alc<strong>un</strong>e pietre,<br />

“<strong>un</strong>a delle quali ha quasi colpito <strong>un</strong>a signora”.<br />

L’INIZIATIVA. Una festa in ricordo di Don Renzo<br />

Quel prete sempre di corsa<br />

i sono persone, personaggi<br />

Canzi, che riescono a las<strong>ci</strong>are<br />

scolpita la propria memoria anche<br />

quando non <strong>ci</strong> sono più. Succede ad<br />

esempio con la figura di Don Renzo<br />

Forconi, scomparso <strong>un</strong> <strong>anno</strong> fa.<br />

Fu parroco della chiesetta di Santa<br />

Maria a Quarto e per <strong>oltre</strong> trent’anni<br />

presidente dell’Opera Diocesana<br />

di Assistenza, l’Opera della<br />

Diocesi che da più di <strong>ci</strong>nquant’anni<br />

assiste i disabili. <strong>Il</strong> 19 dicembre,<br />

a <strong>un</strong> <strong>anno</strong> dalla scomparsa, il nuovo<br />

presidente dell’Oda, Don Vasco<br />

Giuliani, celebrerà <strong>un</strong>a messa nella<br />

parrocchia di via dell’Osservatorio<br />

154 (ore 16.30). Per l’occasione<br />

sarà anche allestito <strong>un</strong> mercatino<br />

di opere realizzate dai ragazzi<br />

disabili dell’Oda, quelli che Don<br />

Renzo chiamava “i mì figlioli” e<br />

a cui ha dedicato tantissimi anni<br />

del suo impegno pastorale. Chi lo<br />

ha conos<strong>ci</strong>uto racconta che quei<br />

ragazzi erano sempre con lui, che<br />

li portava con sé ov<strong>un</strong>que potesse<br />

farlo e guai a chi glieli toccava.<br />

Don Renzo fu molto vi<strong>ci</strong>no anche<br />

ai ferrovieri: per trent’anni è stato<br />

cappellano compartimentale delle<br />

Ferrovie dello Stato e la chiesetta<br />

al binario <strong>un</strong>o di Santa Maria Novella<br />

era <strong>un</strong>a delle sue “case”. Gli<br />

ami<strong>ci</strong> ferrovieri lo ricordano an-<br />

La chiesa della Sacra Famiglia<br />

prima dell’intervento e come si presenta attualmente<br />

Per ridare <strong>un</strong> volto nuovo e sicuro<br />

all’edifi <strong>ci</strong>o occorre <strong>oltre</strong> <strong>un</strong> milione di euro:<br />

fi nora donati 30mila euro dalla gente.<br />

Don Gianni: “Questo è <strong>un</strong> polmone per tutta la <strong>ci</strong>ttà”<br />

Don Renzo (foto di Silvano Silvia)<br />

cora scapicollarsi dalle viuzze di<br />

Quarto per fare a tempo a dire la<br />

messa per loro, non h<strong>anno</strong> dimenticato<br />

quel prete sempre di corsa<br />

che li andava spesso a trovare<br />

nell’Offi<strong>ci</strong>na di Porta a Prato. Del<br />

resto la vi<strong>ci</strong>nanza di Don Renzo ai<br />

lavoratori comin<strong>ci</strong>ò presto, perché<br />

fu lui, come cappellano del lavoro,<br />

ad occuparsi dell’assistenza religiosa<br />

degli operai impegnati nei<br />

cantieri di Barberino ai tempi della<br />

costruzione dell’Autostrada del<br />

Sole. Proprio in memoria di questa<br />

sua intensa vita a sostegno delle<br />

persone in difficoltà, l’Oda sta<br />

preparando <strong>un</strong>a pubblicazione che<br />

ne ripercorre vita, insegnamenti ed<br />

aneddoti attraverso le parole di chi<br />

lo ha conos<strong>ci</strong>uto.<br />

/B.S.<br />

Allora non è restato altro da fare che de<strong>ci</strong>dere di<br />

ristrutturare tutto il perimetro esterno della struttura,<br />

a comin<strong>ci</strong>are dalla fac<strong>ci</strong>ata, tutt’ora avvolta dalle<br />

impalcature. Operazione per cui però serve <strong>oltre</strong> <strong>un</strong><br />

milione di euro, e visto che i soldi (a differenza delle<br />

pietre “malate”) non cadono dal <strong>ci</strong>elo, l’energico<br />

don Gianni (che per raccogliere fondi ha in cantiere<br />

anche l’organizzazione di <strong>un</strong>a megalotteria con<br />

nientemeno che <strong>un</strong>’auto come premio) ha pensato<br />

di chiedere <strong>un</strong> aiuto ai fedeli e a tutti i <strong>ci</strong>ttadini che<br />

vogliano dare <strong>un</strong>a mano. Lo slogan dell’iniziativa<br />

è “Adotta <strong>un</strong>a pietra della tua chiesa”, e la generosità<br />

della gente ha già fruttato, al momento, <strong>ci</strong>rca<br />

30mila euro. Ma quei soldi non bastano, e per questo<br />

don Gianni rinnova il suo appello perché altri<br />

<strong>ci</strong>ttadini adottino altre pietre, per ridare fi nalmente<br />

<strong>un</strong> volto nuovo (e sicuro) a <strong>un</strong>a chiesa storica (la<br />

cui prima pietra fu posata il 21 aprile 1903) che rappresenta<br />

<strong>un</strong> patrimonio per tutta Firenze. E non è<br />

questo l’<strong>un</strong>ico progetto che il parroco ha in testa: da<br />

ristrutturare, infatti, <strong>ci</strong> sarebbero anche alc<strong>un</strong>e bifore,<br />

vetrate e rosoni. Interventi per cui sta cercando<br />

alc<strong>un</strong>i sponsor, così come per l’operazione più<br />

“ardita” (e affas<strong>ci</strong>nante) che intende realizzare: il<br />

trasloco all’interno della chiesa della grande e bella<br />

statua della Madonna (molto più che vagamente<br />

somigliante alla Primavera del Botticelli), alta ben<br />

2,18 metri, che attualmente troneggia – poco visibile<br />

– dentro <strong>un</strong> pinnacolo sul tetto dell’edifi <strong>ci</strong>o. Per il<br />

momento, com<strong>un</strong>que, la priorità è quella di ristrutturare<br />

la chiesa: tra l’altro, grazie alla nas<strong>ci</strong>ta di <strong>un</strong>a<br />

Onlus, le offerte di chi vorrà “adottare <strong>un</strong>a pietra”<br />

potr<strong>anno</strong> essere dedotte.<br />

Per informazioni e donazioni:<br />

Chiesa della Sacra Famiglia, via Gioberti 33<br />

Telefono: 055 666928<br />

e-mail: giandal@libero.it<br />

Conto corrente postale N° 14280507<br />

Iban: IT91C0620002800000000000372<br />

27


28 Dicembre 2009<br />

QUATTRORUOTE/1. La nostra <strong>ci</strong>ttà lo scorso <strong>anno</strong> è stata la più tartassata: 289 ogni 100 veicoli<br />

Una pioggia di multe per i fi orentini<br />

<strong>Il</strong> rapporto A<strong>ci</strong>-Carac<strong>ci</strong>olo consegna a Firenze lo scomodo primato:<br />

ogni automobilista deve fare i conti con due o tre verbali l’<strong>anno</strong> e investire<br />

in sanzioni <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>fra più alta di quella che sborsano romani, bolognesi e milanesi<br />

Ginevra Donni<strong>ci</strong><br />

È<br />

<strong>un</strong>a di quelle poche classifi che<br />

in cui il primo posto non è sicuramente<br />

ambito. Stiamo parlando<br />

del podio per la <strong>ci</strong>ttà più tartassata<br />

dalle multe nel 2008. A vincere la medaglia<br />

d’oro è stata proprio Firenze con le sue 289<br />

multe ogni 100 veicoli. Come dire che ogni<br />

automobilista fi orentino si trova sul cruscotto<br />

della sua auto tra i due e i tre verbali ogni<br />

<strong>anno</strong>. Tutta <strong>un</strong>’altra storia capita, ad esempio,<br />

nella <strong>ci</strong>ttà di Foggia, dove si mar<strong>ci</strong>a al<br />

ritmo di <strong>un</strong>a sola multa ogni <strong>ci</strong>nque auto.<br />

Sono questi i dati che emergono dall’ultimo<br />

rapporto presentato dall’A<strong>ci</strong>-Fondazione<br />

Carac<strong>ci</strong>olo sui controlli da parte delle polizie<br />

m<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pali sulle strade urbane italiane.<br />

Scorrendo la graduatoria delle multe (che<br />

tiene conto della popolosità dei capoluoghi<br />

oggetto dell’indagine) si scopre che addirittura<br />

in <strong>un</strong>a metropoli come Roma la media<br />

delle contravvenzioni è meno di <strong>un</strong>a multa<br />

per ogni auto <strong>ci</strong>rcolante. <strong>Il</strong> confronto con<br />

Firenze è impietoso. <strong>Il</strong> capoluogo toscano<br />

si piazza quindi in pole position, superando<br />

LA NOVITÀ<br />

rosegue la rivoluzione Ataf. Questa volta le modifi che ri-<br />

Pguardano la linea 23 che riduce di 13 minuti il suo percorso.<br />

Dallo scorso 23 novembre il bus diretto a Gavinana ha<br />

ottimizzato il tragitto “post –pedonalizzazione”, eliminando il<br />

ritorno <strong>dopo</strong> essere us<strong>ci</strong>to da via della Colonna sui viali, per<br />

via dell’Agnolo e via del Proconsolo. Adesso continua la sua<br />

corsa sui viali fi no al l<strong>un</strong>garno, corso Tintori, via dei Ben<strong>ci</strong>,<br />

il Ponte alle Grazie e avanti con il vecchio percorso. Sul tratto<br />

Agnolo-Oriolo-Proconsolo il 23 è sostituito dalle due linee<br />

<strong>ci</strong>rcolari di bussini elettri<strong>ci</strong>, la C1 e la C2, che passano ogni 4<br />

per numero di multe procapite addirittura<br />

i grandi centri come Milano e la capitale.<br />

Non a caso, nel 2007, ogni fi orentino per<br />

pagare contravvenzioni ha sborsato in media<br />

134 euro, <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>fra più alta rispetto al<br />

dato di Roma (125 euro), Bologna (119) e<br />

Milano (106). Ma c’è <strong>un</strong>a magra consolazione<br />

per i fi orentini: essendo la <strong>ci</strong>ttà piena<br />

di turisti, anche loro parte<strong>ci</strong>pano alla composizione<br />

del “montepremi fi nale” delle<br />

multe. Ancora secondo i dati dell’A<strong>ci</strong>, ogni<br />

vigile fa mediamente 520 multe all’<strong>anno</strong>,<br />

ogni minuto vengono sanzionati 18 automobilisti,<br />

che diventano 26 mila in 24 ore,<br />

die<strong>ci</strong> milioni in <strong>un</strong> <strong>anno</strong> intero, 1087 ogni<br />

ora. Secondo lo studio, che ha analizzato<br />

la situazione di 103 com<strong>un</strong>i capoluoghi di<br />

provin<strong>ci</strong>a, sono le polizie locali a elevare<br />

il maggior numero di sanzioni: più del 70<br />

per cento del totale di quelle emesse dalla<br />

Polizia, dai Carabinieri, dalla Guardia di<br />

Finanza. Nella classifi ca delle infrazioni, al<br />

primo posto (5,7 milioni di multe, al costo<br />

medio di 68 euro) le violazioni all’articolo 7<br />

del Codice della Strada, ovvero zone a traffi<br />

co limitato, varchi, blocchi del traffi co ma<br />

soprattutto le strisce blu dei parcheggi a pagamento,<br />

seguite dal divieto di sosta con più<br />

di 2,7 milioni di multe l’<strong>anno</strong>. E poi c’è da<br />

dire che <strong>un</strong> conto è scrivere gli importi sui<br />

verbali e nei bilan<strong>ci</strong>, altro conto è portare<br />

davvero i soldi nelle casse del M<strong>un</strong>i<strong>ci</strong>pio:<br />

nel 2007 le riscossioni “di competenza”,<br />

<strong>ci</strong>oè relative allo stesso <strong>anno</strong> in cui la multa<br />

è stata fatta, sono state poco più della metà<br />

(si sono fermate al 51,9 per cento). Le motivazioni<br />

sono tante. Ci sono quelli che f<strong>anno</strong><br />

ricorso, quelli che non pagano, quelli che si<br />

dimenticano, quelli che le accumulano nel<br />

fondo di <strong>un</strong> cassetto con la speranza di farla<br />

franca. Magari attraverso la mini-sanatoria<br />

varata dal Governo: il condono che permette<br />

di pagare l’importo originario della contravvenzione<br />

e non quella raddoppiata o triplicata<br />

da ulteriori sanzioni e interessi. Ma su<br />

de<strong>ci</strong>sione dell’amministrazione com<strong>un</strong>ale i<br />

fi orentini non si potr<strong>anno</strong> avvalere di questo<br />

strumento.<br />

Oltre alle linee 7 e 30 “classiche” ora c’è anche la versione “express” che fa meno fermate<br />

Ataf, prosegue la rivoluzione: via ai bussini e ai percorsi velo<strong>ci</strong><br />

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minuti e mezzo, fi no alle ore 23 e girano intorno ai confi ni di<br />

tutta l’area pedonale di piazza Duomo. Altre novità riguardano<br />

le linee 7 e 30 che dal 5 dicembre diventano anche “express”:<br />

vale a dire che alle due linee già esistenti se ne affi ancano due<br />

nuove più velo<strong>ci</strong>. Le vecchie linee effettuer<strong>anno</strong> le corse regolarmente<br />

facendo tutte le fermate, gli express invece far<strong>anno</strong><br />

solo le prin<strong>ci</strong>pali e arriver<strong>anno</strong> più svelte: il 7 da Fiesole a San<br />

Marco in 20 minuti e il 30 da Campi alla stazione. Intanto il<br />

presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi <strong>dopo</strong> <strong>un</strong>a missione a<br />

Bruxelles è tornato a casa con <strong>un</strong> fi nanziamento di venti milio-<br />

1080469<br />

zoom<br />

ni di euro concessi dalla Banca europea. Questi investimenti<br />

servir<strong>anno</strong> a lan<strong>ci</strong>are la campagna di rinnovo della fl otta più<br />

massic<strong>ci</strong>a che l’azienda fi orentina di trasporto ricordi da decenni.<br />

<strong>Il</strong> fi nanziamento servirà a coprire <strong>ci</strong>rca il 30 per cento<br />

del costo totale, il resto lo dovrebbero mettere il ministero<br />

dell’ambiente e la Regione Toscana. “In <strong>ci</strong>nque anni sostituiremo<br />

l’intero parco mezzi - promette Bonaccorsi - Cambieremo<br />

<strong>ci</strong>nquanta mezzi con altrettanti nuovi e i primi bus ad andare<br />

in pensione sar<strong>anno</strong> i cosiddetti ‘lombriconi’ da 18 metri, che<br />

con la fi ne del 2009 non <strong>ci</strong>rcoler<strong>anno</strong> più”.<br />

/G.D.


zoom<br />

QUATTRORUOTE/2. Sono <strong>ci</strong>rca <strong>un</strong>a ventina i posteggiatori in azione che chiedono gabelle illegali<br />

Quando il parcheggiatore è abusivo<br />

L’INTERVISTA<br />

bbiamo parlato con l’assessore alla mobilità e<br />

Aal decoro, Massimo Mattei, per capire in che<br />

modo il Com<strong>un</strong>e di Firenze intende affrontare il<br />

problema dei parcheggiatori abusivi. “Stiamo continuando<br />

a fare battaglia per contrastare il fenomeno<br />

– dice Mattei - ma è <strong>un</strong>’azione non fa<strong>ci</strong>le da<br />

reprimere perché si tratta di persone insolvibili”.<br />

Assessore, perché è così diffi <strong>ci</strong>le p<strong>un</strong>ire i parcheggiatori<br />

abusivi?<br />

Malgrado le forze dell’ordine si impegnino a<br />

Esigono ticket da <strong>un</strong> euro in su e colpiscono in molte zone<br />

della <strong>ci</strong>ttà: da Careggi a piazza Vittorio Veneto, da viale Petrarca<br />

al l<strong>un</strong>garno Vespuc<strong>ci</strong>, da piazza Tasso a piazza Cestello<br />

Giuditta Boeti<br />

monitorare il territorio e sanzionare i casi di falsi<br />

parcheggiatori, alla fi ne ness<strong>un</strong>a multa viene pagata.<br />

Questi parcheggiatori risultano nullatenenti,<br />

quando si presentano gli uffi <strong>ci</strong>ali giudiziari non<br />

c’è niente da pignorare. Anche se vengono arrestati<br />

<strong>dopo</strong> poco tempo sono di nuovo fuori, pronti a<br />

ricommettere lo stesso reato. È <strong>un</strong> problema estremamente<br />

fastidioso, soprattutto per i <strong>ci</strong>ttadini più<br />

deboli, come le donne, i disabili e gli anziani che si<br />

trovano costretti a pagare per evitare pericoli.<br />

Pettorine catarifrangenti, biglietti falsi alla<br />

mano e accento meridionale. Modi garbati e<br />

cortesi se paghi, intimidatori e insolenti se ti<br />

rifi uti. Ecco il profi lo del parcheggiatore abusivo<br />

di casa nostra. Quel falso addetto ai posteggi che<br />

con fare fermo e de<strong>ci</strong>so obbliga gli ignari automobilisti<br />

al pagamento di <strong>un</strong>a gabella a fronte di nulla, visto che<br />

non sono per ness<strong>un</strong>a ragione autorizzati a custodire il<br />

mezzo in sosta. A Firenze – secondo l’ultima stima - i<br />

posteggiatori abusivi sarebbero <strong>un</strong>a ventina, localizzati<br />

da piazza Vittorio Veneto a Careggi, da viale Petrarca al<br />

L<strong>un</strong>garno Vespuc<strong>ci</strong>, da piazza Tasso a piazza Cestello.<br />

Ma non solo. Le zone in cui ‘operano’ variano in base<br />

agli app<strong>un</strong>tamenti presenti in <strong>ci</strong>ttà. Insomma, dove c’è<br />

la possibilità di speculare sui parcheggi arrivano loro.<br />

Sfac<strong>ci</strong>ati e arroganti. La tattica è sempre la stessa. Fingono<br />

di essere dei regolari posteggiatori e truffano gli<br />

inconsapevoli automobilisti in cerca di <strong>un</strong> parcheggio<br />

per l’auto. <strong>Il</strong> ticket dovuto varia in base alla zona e<br />

all’orario. Si va dall’obolo minimo di <strong>un</strong>o fi no ai 10,<br />

20 o addirittura 30 euro. Così come successe lo scorso<br />

<strong>anno</strong>, al parcheggio di piazzale Montel<strong>un</strong>go, vi<strong>ci</strong>no<br />

alla Fortezza da Basso, dove ‘lavoravano’ due campani<br />

colti in fl agranza di reato dalla squadra mobile: armati<br />

Risultano nullatenenti, non pagano se sanzionati e tendono a reiterare il reato<br />

Qual è la zona più “gettonata”?<br />

Ultimamente sono stati registrati veri e propri casi<br />

di minacce nel parcheggio del Meyer. Da quando<br />

la sosta nell’orario del passo non è più a pagamento<br />

i parcheggiatori h<strong>anno</strong> preso di mira l’area<br />

dell’ospedale pediatrico, approfi ttando dello stato<br />

d’animo degli automobilisti. Per questo abbiamo<br />

de<strong>ci</strong>so di intensifi care i controlli in tutta l’area<br />

ospedaliera di Careggi.<br />

Quale soluzione propone per contrastare il pro-<br />

di pettorine fosforescenti e transenne per convogliare il<br />

traffi co, i falsi posteggiatori chiedevano dai 3 ai 30 euro<br />

per la sosta, rilas<strong>ci</strong>ando false ricevute. Furono den<strong>un</strong><strong>ci</strong>ati<br />

e arrestati. Altra zona ambita dagli abusivi è quella<br />

delle Cas<strong>ci</strong>ne dove è alta la concentrazione di locali<br />

notturni. Anche se i clienti delle discoteche in piazza<br />

Vittorio Veneto s<strong>anno</strong> bene che le aree di sosta sono<br />

del tutto gratuite in orario notturno, sono com<strong>un</strong>que costretti<br />

a sottostare al ricatto del ticket (<strong>ci</strong>rca 3 euro) per<br />

stare tranquilli. In questi casi i parcheggiatori entrano<br />

in azione intorno alle 23 e agiscono in squadra. Meglio<br />

non essere soli per essere più convincenti. Bloccano<br />

l’automobilista in cerca di posteggio e gli chiedono la<br />

tassa. <strong>Il</strong> target preferito sono le ragazze, meglio se sole<br />

e <strong>senza</strong> uomini al seguito. Invece i ragazzi – soprattutto<br />

se numerosi - meglio las<strong>ci</strong>arli perdere. Così facendo, i<br />

parcheggiatori in <strong>un</strong>a serata riescono a ra<strong>ci</strong>molare anche<br />

cento euro. La diffi coltà delle forze dell’ordine sta<br />

nel non rius<strong>ci</strong>re a contrastare drasticamente il fenomeno<br />

perché non c’è detenzione se non arrivano aggressione,<br />

molestie o den<strong>un</strong><strong>ci</strong>a da parte delle vittime che, il<br />

più delle volte scelgono il quieto vivere. Perché si sa,<br />

chi protesta rischia di trovarsi la macchina ‘ac<strong>ci</strong>dentalmente’<br />

graffi ata o danneggiata.<br />

“Un problema estremamente fastidioso e diffi <strong>ci</strong>le da combattere”<br />

29<br />

blema?<br />

Penso che se le prin<strong>ci</strong>pali aree di sosta – soprattutto<br />

in occasioni di grandi concerti e manifestazioni<br />

– venissero prese in gestione da cooperative<br />

convenzionate con il Com<strong>un</strong>e, la pre<strong>senza</strong> dei<br />

parcheggiatori abusivi sarebbe ampiamente contrastata.<br />

Com<strong>un</strong>que, ultimamente il fenomeno<br />

sembra più contenuto anche grazie al numero esi-<br />

guo di posteggiatori che h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di ‘lavorare’<br />

a Firenze.<br />

/G.B.


30 Dicembre 2009<br />

TABÙ/1. Antiche leggende dipingono alc<strong>un</strong>e zone della <strong>ci</strong>ttà come foriere di sventure<br />

Viaggio nei luoghi della superstizione<br />

<strong>Il</strong> campanile nuoce ai laureandi, il Ponte Vecchio fa bene<br />

agli innamorati, mentre è meglio diffi dare del l<strong>un</strong>garno della<br />

Zecca e dell’incro<strong>ci</strong>o tra viale Grams<strong>ci</strong> e piazza Beccaria.<br />

Ecco <strong>un</strong>a mappa delle credenze <strong>ci</strong>ttadine<br />

Francesca Puliti<br />

Vietato salire sul campanile di Giotto se ti stai per<br />

laureare. Passare con tutta cautela dalla piazzetta<br />

della Croce al Trebbio, <strong>un</strong> trivio prediletto in<br />

passato dal demonio. E se invece vuoi che il tuo<br />

amore duri in eterno recati nel luogo più romantico della <strong>ci</strong>ttà,<br />

Ponte Vecchio, fi ssa <strong>un</strong> lucchetto alla ringhiera e getta in<br />

Arno la chiave. Nossignore, non si tratta di <strong>un</strong>a moda lan<strong>ci</strong>ata<br />

da Moc<strong>ci</strong>a, ma di <strong>un</strong>a leggenda testata nei secoli dai fi orentini.<br />

<strong>Il</strong> “brevetto” è proprio nostro, anzi di <strong>un</strong> fabbro che, prima<br />

dell’avvento delle costose vetrine degli orafi , aveva la bottega<br />

proprio ai piedi del ponte e pubbli<strong>ci</strong>zzava la sua attività<br />

narrando questa storia. Credevate forse che la superstizione<br />

fosse roba da nonni, rintrac<strong>ci</strong>abile solo nelle aspre campagne<br />

del Mugello o della Lucchesia? Vi sbagliavate di grosso. <strong>Il</strong> 30<br />

per cento dei fi orentini non ha problemi nel dichiararsi scaramantico,<br />

come emerge da <strong>un</strong>a recente ricerca svolta da <strong>un</strong>a<br />

compagnia di assicurazioni. E dal tardo medioevo ad oggi<br />

avremmo pure abbandonato il cavallo in favore di agili scooteroni<br />

e il pic<strong>ci</strong>one viaggiatore per <strong>un</strong>o o più cellulari, ma le<br />

credenze popolari ce le <strong>siamo</strong> portate dietro e custodite con<br />

<strong>un</strong> certo riguardo. Altro che anziani, sono proprio i giovani a<br />

tramandare la leggenda del campanile di Giotto. Credenza,<br />

questa, che il nostro campanile condivide con altre celebri distese<br />

di scalini, come la Mole Antonelliana di Torino o le due<br />

torri di Bologna, quasi che l’ascesa venga interpretata come<br />

atto di superbia e p<strong>un</strong>ita con il mancato raggi<strong>un</strong>gimento del<br />

più alto obiettivo del percorso di studi. Certo anche questa<br />

credenza andrebbe aggiornata all’epoca dei master di primo e<br />

secondo livello. Tornando invece ai sentimenti, pare che piazza<br />

Santa Trinita sia <strong>un</strong> luogo propizio all’amore. “E’ qui che<br />

si svolgevano i ‘balli tondi’ delle donne in epoca medievale e<br />

rinas<strong>ci</strong>mentale – racconta Luigi Pr<strong>un</strong>eti, autore di diversi libri<br />

in tema di storie e curiosità sotto il Cupolone, come “Firenze<br />

dei misteri” – e che gli uomini venivano a spiare, al “Cantar<br />

di Maggio”, che poi sarebbe l’antenato delle moderne notti<br />

bianche. Alzi poi la mano il fi orentino che non ha mai espresso<br />

<strong>un</strong> desiderio di fronte al Porcellino, il bronzo dell’omonima<br />

Loggia. Leggenda vuole che se la monetina, appoggiata<br />

Pare che anche piazza S. Trinita<br />

sia <strong>un</strong> posto propizio all’amore: è<br />

qui che si svolgevano i “balli tondi”<br />

sulla bocca aperta dell’animale, cade direttamente dentro la<br />

grata il desiderio si avveri. <strong>Il</strong> trucco è noto, la valenza simbolica<br />

rimane: solo gli spic<strong>ci</strong>oli più pesanti centrano l’apertura<br />

al primo colpo. Insomma realizzare i propri sogni può costare<br />

caro. Infi ne <strong>ci</strong> sono quei luoghi, forieri di sventura, che sarebbe<br />

meglio evitare. Come il L<strong>un</strong>garno della Zecca o il p<strong>un</strong>to<br />

in cui viale Grams<strong>ci</strong> si innesta in piazza Beccaria, strade percorse<br />

nei secoli addietro dai condannati a morte. Anche se al<br />

massimo, oggigiorno, potremmo essere condannati a pagare<br />

<strong>un</strong> salato conto al parcheggio interrato lì sotto.<br />

Piazza Santa Trinita<br />

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curiosità 31<br />

TABÙ/2. Un’indagine fotografa paure, scongiuri e gesti propiziatori tipi<strong>ci</strong> degli abitanti del capoluogo<br />

I fi orentini? Un popolo di scaramanti<strong>ci</strong><br />

Quando si mettono al volante lo f<strong>anno</strong><br />

riempiendo la macchina di oggetti portafort<strong>un</strong>a,<br />

detestano partire di venerdì 17 e guai<br />

se si perdono i consigli quotidiani dell’oroscopo<br />

Giulia Righi<br />

No, Firenze non poteva fare eccezione.<br />

Lei, l’algida signora rinas<strong>ci</strong>mentale,<br />

alle tradizioni di l<strong>un</strong>go corso è<br />

abituata a rimaner<strong>ci</strong> attaccata con i<br />

denti, e d<strong>un</strong>que neppure delle superstizioni si è<br />

voluta sbarazzare. All’alba del 2010 certe vecchie<br />

abitudini le ha ancora, e lo prova il fatto<br />

che il 30.2 per cento dei fi orentini non ha avuto<br />

problemi a dichiararsi superstizioso. Poco<br />

meno di <strong>un</strong> fi orentino su tre non ha avuto vergogna<br />

(interrogato da Nextplora per conto della<br />

compagnia Direct Line) ad ammettere che sì,<br />

gesti e oggetti scaramanti<strong>ci</strong> f<strong>anno</strong> parte della<br />

propria quotidianità. In particolare quando si<br />

tratta di mettersi al volante, il <strong>ci</strong>ttadino gigliato<br />

medio segue <strong>un</strong> cerimoniale scaramantico tutto<br />

suo. Un compagno di viaggio impres<strong>ci</strong>ndibile<br />

sembra essere il caro vecchio cornetto rosso,<br />

che il 22.3 per cento degli intervistati ha dichiarato<br />

di tenere con sé in auto, ben saldato allo<br />

specchietto retrovisore. Appena sotto, sul podio<br />

dell’oggettistica scac<strong>ci</strong>a guai, si piazzano le<br />

L’INTERVISTA<br />

erto, lo scettro della scaramanzia in Italia va a Napoli. E sicu-<br />

Cramente altre <strong>ci</strong>ttà <strong>ci</strong> superano. Eppure ogni fiorentino che sia a<br />

conoscenza della storia della lapide in marmo che si trova in piazza<br />

Duomo, lato Sasso di Dante, quando <strong>ci</strong> passa vi<strong>ci</strong>no guarda verso il<br />

Cupolone con <strong>un</strong>a certa apprensione. Qui cadde la palla che si trova<br />

in <strong>ci</strong>ma all’opera del Br<strong>un</strong>elleschi, colpita da <strong>un</strong> fulmine durante<br />

<strong>un</strong>a tempestosa notte del 1600. Di storie come queste ce ne sono a<br />

bizzeffe nella nostra <strong>ci</strong>ttà, come racconta Franco Ciarleglio, autore<br />

de “Lo strus<strong>ci</strong>o fiorentino”, nonché “guida” d’eccezione 2-3 volte<br />

l’<strong>anno</strong> in <strong>un</strong> vero e proprio strus<strong>ci</strong>o a cac<strong>ci</strong>a di curiosità e aneddoti<br />

cose personali, quelle che h<strong>anno</strong> <strong>un</strong> valore affettivo<br />

(come la foto di <strong>un</strong>a persona cara): <strong>un</strong><br />

fi orentino su die<strong>ci</strong> ne tiene <strong>un</strong>a in macchina. Al<br />

terzo posto <strong>ci</strong> sono invece le coc<strong>ci</strong>nelle, i simpati<strong>ci</strong><br />

animaletti p<strong>un</strong>tinati ai quali i superstiziosi<br />

f<strong>anno</strong> la corte dalla notte dei tempi: i fi orentini<br />

non sono da meno, e l’8 per cento degli intervistati<br />

dichiara di averne <strong>un</strong>a come portafort<strong>un</strong>a<br />

in auto. Seguono, pari merito, i dadi (8 per cento),<br />

il ferro di cavallo (5.2 per cento), l’elefante<br />

con la probos<strong>ci</strong>de alzata (1.6 per cento) e il<br />

sempreverde quadrifoglio (1.5 per cento). Oltre<br />

a questa serie di oggetti mutuati dalla tradizione<br />

profana, <strong>ci</strong> sono poi quelli legati alla fede:<br />

il 13 per cento dei fi orentini tiene in macchina<br />

<strong>un</strong>’immagine sacra oppure <strong>un</strong> oggetto religioso.<br />

Ma non fi nisce qui: <strong>un</strong>a volta attrezzata la macchina<br />

con tutto questo corredo apotropaico, c’è<br />

da metterla in moto e partire. Ma anche qui, non<br />

è tutto così immediato. Le date, ad esempio, per<br />

i fi orentini sono molto importanti: il 18.5 per<br />

cento ( a fronte di <strong>un</strong> 10 per cento a livello na-<br />

Franco Ciarleglio è autore de “Lo strus<strong>ci</strong>o fiorentino”<br />

zionale) storce il naso di fronte a <strong>un</strong>a partenza<br />

di venerdì 17 ed evita come la peste viaggi in<br />

questo odiato giorno. Ancora: il 21.6 per cento<br />

non riesce proprio a mettere in moto <strong>senza</strong><br />

prima aver preso con sé il proprio portafort<strong>un</strong>a.<br />

Ma nel rituale anti-malasorte dei con<strong>ci</strong>ttadini<br />

c’è pure <strong>un</strong> altro passaggio importante: l’oro-<br />

per le vie del centro. Attualmente le passeggiate sono organizzate<br />

dal Dopolavoro Ferroviario e suddivise in quattro o <strong>ci</strong>nque tappe.<br />

Ci può indicare qualche luogo che porti fort<strong>un</strong>a a Firenze?<br />

Ci sono alc<strong>un</strong>i luoghi che potremmo defi nire propizi, come quello<br />

dove Dante incontrò per la prima volta Beatrice, oppure via de’<br />

Bardi, dove si svolse la storia dei Romeo e Giulietta fi orentini. Lei<br />

era <strong>un</strong>a Bardi, lui <strong>un</strong> Buontalenti, apparteneva per<strong>ci</strong>ò ad <strong>un</strong> ceto<br />

inferiore. Così i due organizzarono <strong>un</strong>a spe<strong>ci</strong>e di fuitina alla fi orentina.<br />

Nottetempo il giovane si vestì tutto di nero e si diede ad arrampicarsi<br />

sulla fac<strong>ci</strong>ata del palazzo dell’amata. Ma fu intercettato<br />

scopo. Interrogare le stelle è <strong>un</strong>’abitudine per il<br />

31 per cento dei fi orentini (che sono tanti) e il<br />

4.5 dichiara di basare le scelte della giornata in<br />

base ai consigli astrologi<strong>ci</strong>. Un altro 31 per cento<br />

infi ne si dichiara scettico, ma <strong>ci</strong>ò non toglie<br />

che le paginette oracol-astrologiche se le spul<strong>ci</strong><br />

lo stesso.<br />

Quella colonna in piazza Santa Feli<strong>ci</strong>ta che non riesce a trovare pace<br />

dalle guardie, che lo scambiarono per <strong>un</strong> ladro. Per non disonorare<br />

la fan<strong>ci</strong>ulla Ippolito accettò la condanna alla pena capitale, ma chiese<br />

di poter passare <strong>un</strong> ultima volta sotto la casa di Dianora. E qui la<br />

trovò, pronta a discolparlo.<br />

E <strong>un</strong>o che invece “porta male”?<br />

E’ curiosa la storia di piazza Santa Feli<strong>ci</strong>ta, dalle parti del Ponte<br />

Vecchio. Qui le monache avevano fatto costruire <strong>un</strong>a piccola piramide,<br />

che però crollò e venne rimpiazzata da <strong>un</strong>a colonna romana.<br />

Distrutta, trafugata e infi ne bombardata, la colonna pare non avere<br />

<strong>un</strong> attimo di pace.<br />

/F.P.


32 Dicembre 2009<br />

L’ASSOCIAZIONE<br />

“Baby” architetti promuovono <strong>un</strong> nuovo modo di fare cultura<br />

L’arte contemporanea sbarca in salotto<br />

hi l’ha detto che a Firenze non si fa mai niente di nuo-<br />

Cvo? Private flat è la dimostrazione del contrario. Uno<br />

studio di design, <strong>un</strong> ex- laboratorio fotografico, la casa di <strong>un</strong><br />

gruppo di studenti, la sede di <strong>un</strong>’<strong>un</strong>iversità per stranieri, sono<br />

solo quattro dei quattordi<strong>ci</strong> spazi privati che quest’<strong>anno</strong> sono<br />

stati “invasi” dall’arte contemporanea. Come? Sempli<strong>ci</strong>ssimo.<br />

I proprietari (o gli occupanti) di questi spazi sono andati<br />

sul sito www.privateflat.it (sono già aperte le iscrizioni per<br />

le’dizione 2010) h<strong>anno</strong> messo a disposizione la loro casa, il<br />

loro giardino, la vasca da bagno e il comodino e sono stati<br />

contattati da <strong>un</strong> curatore che, <strong>dopo</strong> aver visionato lo spazio<br />

in questione si è messo a sua volta in contatto con <strong>un</strong> gruppo<br />

di artisti che ha contribuito a creare quella che è né più e né<br />

meno, <strong>un</strong>a galleria d’arte temporanea e (è il caso di dirlo)<br />

fatta in casa. “E’ <strong>un</strong> modo per scavalcare le problematiche<br />

burocratiche legate alla programmazione di <strong>un</strong>a mostra – ha<br />

spiegato Giovanni Bartolozzi, <strong>un</strong>o dei promotori dell’evento<br />

– ma non solo, è molto di più, vuol dire fare arte e coinvolgere<br />

le persone. Utilizziamo tante piccole energie private, <strong>senza</strong><br />

ricorrere a ness<strong>un</strong> tipo di aiuto pubblico, vuole essere all’origine<br />

di <strong>un</strong>a riflessione critica”. Una volta entrati, ad aprire <strong>ci</strong><br />

pensa il padrone di casa (non il legittimo proprietario ma il<br />

curatore), che accompagna i visitatori nei vari ambienti dando<br />

spiegazioni su opere e installazioni. Visitando il sito, nella<br />

sezione “stiamo cercando nuovi spazi” <strong>ci</strong> si può già mettere il<br />

lista e proporre il proprio sofà come luogo di sperimentazione<br />

artistica. E’ il caso di affrettarsi, sembrerà prematuro, ma le<br />

richieste per l’edizione del prossimo <strong>anno</strong> sono già molte.<br />

tempi moderni<br />

CITTÀ IN FERMENTO. Tre esempi per tre attività diverse, che portano <strong>un</strong>a ventata di freschezza nel capoluogo<br />

Firenze fa rima con intraprendenza<br />

Giovani, fi orentini e pieni di idee: queste sono le caratteristiche che accom<strong>un</strong>ano le tre storie di cui parliamo. Ragazzi<br />

diversi per età e formazione che <strong>un</strong> giorno h<strong>anno</strong> de<strong>ci</strong>so di fare di testa loro, provando con coraggio a realizzare progetti<br />

ambiziosi. Perché, anche nella tranquilla culla del Rinas<strong>ci</strong>mento, c’è qualcosa che sotto sotto comin<strong>ci</strong>a a muoversi...<br />

GLI IMPRENDITORI<br />

<strong>Il</strong> brand made in Italy di due giovani fiorentini<br />

La t-shirt fai da te adesso è on line<br />

rendi due giovani cervelli appena rientrati a Firenze dal<br />

Pfermento creativo della Berlino degli ultimi anni, mischiali<br />

con <strong>un</strong>’idea intelligente, condis<strong>ci</strong>li con tanta energia e altrettanti<br />

buoni propositi. <strong>Il</strong> risultato è “Colorised”, neonato brand<br />

di t-shirt personalizzate firmato dai fiorentini Silvia Fossati e<br />

Simone Mollica. I due giovanissimi imprenditori (27 anni lei,<br />

28 lui), stanchi di non trovare sul mercato fiorentino prodotti in<br />

grado di rispecchiare i loro gusti, h<strong>anno</strong> ben pensato di crearsi<br />

<strong>un</strong> brand su misura e, perché no, di distribuirlo su internet a<br />

tutto il popolo di affezionati di abbigliamento casual & company.<br />

“Colorised” è <strong>un</strong>a doppia linea di magliette, da uomo e<br />

da donna, studiate su misura per non essere la “solita” t-shirt. <strong>Il</strong><br />

modello è stato pensato e realizzato da Camilla Bres<strong>ci</strong>, neolaureata<br />

in design della moda presso ISIA – Polimoda di Firenze,<br />

reduce da <strong>un</strong> stage formativo presso la maison londinese di Vivienne<br />

Westwood, madrina della moda d’<strong>oltre</strong>manica. Mesi di<br />

studi h<strong>anno</strong> portato a realizzare <strong>un</strong> prodotto fedele alla classica<br />

maglietta a forma di T, ma allo stesso tempo innovativo. Nuova<br />

è la foggia, originali gli abbinamenti di colore e spasmodica la<br />

cura dei dettagli. Dalla banda di colore a contrasto, al posizionamento<br />

del logo e dell’etichetta, fino alla scelta del cotone,<br />

rigorosamente made in Italy. Sul sito (www.colorised-shirt.<br />

com) a disposizione dei potenziali acquirenti l’intera gamma di<br />

colori selezionata per questa stagione, <strong>oltre</strong> a <strong>un</strong>a serie di disegni<br />

pronti ad essere stampati. Se poi si h<strong>anno</strong> le idee già chiare,<br />

si può scegliere di personalizzare la propria maglietta inviando<br />

elettronicamente delle grafiche, che poi verr<strong>anno</strong> stampate sul<br />

cotone e inviate direttamente a casa. <strong>Il</strong> risultato è garantito.<br />

LA ONLUS<br />

E’ nata <strong>un</strong>’asso<strong>ci</strong>azione che porta aiuti in Africa<br />

La solidarietà passa anche da qui<br />

entiquattro anni e <strong>un</strong> progetto ambizioso da portare avanti:<br />

Vrius<strong>ci</strong>re a garantire <strong>un</strong> futuro migliore ai bambini di <strong>un</strong> villaggio<br />

dimenticato dell’Africa centrale. Sono giovani e forti i tre<br />

so<strong>ci</strong> fondatori di Elpis – che in greco vuol dire “speranza” - Onlus<br />

attiva dal 2007, che ad oggi è rius<strong>ci</strong>ta a coinvolgere più di 350<br />

persone. “Tre anni fa <strong>siamo</strong> stati in <strong>un</strong> orfanotrofio vi<strong>ci</strong>no al Lago<br />

Vittoria, in Kenya - spiega <strong>Il</strong>aria Lo Presti, <strong>un</strong>a dei fondatori di<br />

Elpis – dove i bambini dormono e studiano in capanne di fango<br />

e lamiera e non h<strong>anno</strong> elettri<strong>ci</strong>tà né acqua e dove la maggior parte<br />

delle persone si ammala e muore proprio perché beve acqua<br />

contaminata <strong>senza</strong> saperlo”. E’ molto determinata <strong>Il</strong>aria, parla del<br />

suo progetto con grande enfasi, racconta che sono partiti in tre<br />

ma oggi sono in die<strong>ci</strong> ad impegnarsi attivamente per fare andare<br />

avanti la onlus. “Adesso il nostro obiettivo è costruire <strong>un</strong> dormitorio<br />

in muratura per l’orfanotrofio m<strong>un</strong>ito di luce e acqua. Siamo<br />

già stati a fare <strong>un</strong> sopralluogo, <strong>ci</strong> segue <strong>un</strong>o studio di ingegneria<br />

del posto e <strong>siamo</strong> in contatto con due architetti per capire chi dei<br />

due può fare al caso nostro. se tutto va bene si dovrebbe partire a<br />

gennaio 2010”. Per portare avanti il progetto e recuperare fondi,<br />

lo staff di Elpis organizza eventi sul territorio, come quello del 12<br />

dicembre al Kantiere, asso<strong>ci</strong>azione culturale con sede all’Isolotto<br />

(via del Cavallac<strong>ci</strong>o, 1/Q), dove sarà possibile parte<strong>ci</strong>pare ad attività<br />

dedicate ai bambini e si potrà visitare <strong>un</strong>a mostra fotografica<br />

allestita per l’occasione con le foto scattate in Kenya. “Nel frattempo<br />

– continua <strong>Il</strong>aria - abbiamo attivato <strong>un</strong>’iniziativa di supporto<br />

scolastico a distanza. Con 240 euro all’<strong>anno</strong> si permette ai<br />

piccoli kenioti di andare a scuola”. Per info sull’asso<strong>ci</strong>azione e<br />

sulle donazioni: www.elpisafrica.org<br />

1064032


Servizio Volontario Europeo<br />

<strong>Il</strong> 29 Maggio 2008 il Com<strong>un</strong>e di Firenze ha ricevuto l’accreditamento<br />

(EI n. 2008-IT-85) da parte dell’Agenzia Nazionale<br />

per i Giovani, istituita dal Parlamento Italiano in<br />

attuazione della De<strong>ci</strong>sione CE sul Programma Gioventù<br />

in Azione, come organizzazione di invio, accoglienza e coordinamento<br />

per il Servizio Volontario Europeo.<br />

<strong>Il</strong> Servizio Volontario Europeo è <strong>un</strong> progetto della Commissione<br />

Europea, Direzione Generale Educazione e Cultura,<br />

denominato Programma Gioventù in Azione.<br />

Esso è rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni, legalmente residenti<br />

in <strong>un</strong>o dei paesi dell'Unione Europea ed offre loro la<br />

possibilità di svolgere <strong>un</strong>'attività di volontariato a tempo<br />

pieno per <strong>un</strong> periodo compreso tra 2 mesi e 12 mesi, in<br />

<strong>un</strong>o dei 27 paesi membri dell'UE, nei 4 paesi aderenti al<br />

Programma (Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Turchia)<br />

o nei paesi partner.<br />

<strong>Il</strong> Servizio Volontario Europeo (SVE) aspira a sviluppare<br />

la solidarietà e a promuovere la tolleranza fra i giovani, in<br />

primo luogo per rafforzare la coesione so<strong>ci</strong>ale nell’Unione<br />

Europea. Promuove la <strong>ci</strong>ttadinanza attiva e migliora la<br />

comprensione re<strong>ci</strong>proca fra i giovani.<br />

Viaggio, vitto, alloggio e formazione, l'assicurazione ed <strong>un</strong><br />

"pocket money" mensile sono fi nanziati dalla Commissione<br />

Europea e dalle organizzazioni partner. Per i volontari<br />

non sono previsti costi.<br />

Le attività di Servizio Volontario Europeo possono svolgersi<br />

in vari settori: ambiente, arte, cultura, servizi so<strong>ci</strong>ali,<br />

politiche giovanili, protezione <strong>ci</strong>vile, cooperazione allo<br />

sviluppo; interessare il patrimonio culturale, lo sport ecc.<br />

Ogni progetto prevede <strong>un</strong>a partnership tra: volontario,<br />

Organizzazione d'Invio e Organizzazione d'Accoglienza<br />

(l’attività di coordinamento può essere svolta eventualmente<br />

da <strong>un</strong>a terza organizzazione).<br />

Le Organizzazioni di Invio e quella d’Accoglienza sono<br />

organizzazioni non governative, asso<strong>ci</strong>azioni, enti o iniziative<br />

locali <strong>senza</strong> fi ne di lucro. Tali organizzazioni di in-<br />

Biblioteche<br />

I volontari sono coinvolti attivamente nell’attività di alc<strong>un</strong>e<br />

biblioteche com<strong>un</strong>ali, sia nei servizi di front offi ce<br />

con rapporti diretti con l’utenza, sia nei servizi di back<br />

offi ce a supporto del lavoro quotidiano del personale.<br />

Pertanto il volontario, interagendo con la com<strong>un</strong>ità degli<br />

utenti della biblioteca e con il gruppo di lavoro esistente,<br />

trasmette tutto il suo bagaglio culturale e di esperienza,<br />

e allo stesso tempo acquisisce conoscenze nuove relative<br />

alla vita so<strong>ci</strong>ale, culturale e lavorativa della <strong>ci</strong>ttà.<br />

La biblioteca valorizza la pre<strong>senza</strong> dei volontari stranieri<br />

con iniziative spe<strong>ci</strong>fi che per la promozione delle collezioni<br />

librarie e della lettura, volte a far conoscere meglio<br />

agli utenti il paese di provenienza dei volontari (es:<br />

scaffali temati<strong>ci</strong> sulla letteratura, sulla musica, il teatro, il<br />

<strong>ci</strong>nema o le arti, sui viaggi, o realizzazione di iniziative<br />

per bambini e ragazzi con letture di storie e fi abe dei paesi<br />

stranieri di provenienza).<br />

Al termine del periodo di servizio il volontario acquisisce<br />

<strong>un</strong>a serie di competenze tecnico-professionali e relazionali<br />

spendibili nella sua vita lavorativa futura.<br />

vio e accoglienza permettono e garantiscono:<br />

• viaggio di andata e ritorno;<br />

• preparazione linguistica;<br />

• Formazione fi nalizzata all'attività da svolgere<br />

• vitto e alloggio;<br />

• Un mentor che affi ancherà il volontario per tutta la<br />

durata del Servizio Volontario Europeo;<br />

• Un pocket money mensile stabilito dalla Commissione<br />

Europea;<br />

• Valorizzazione delle competenze acquisite durante il<br />

servizio.<br />

Tali obiettivi vengono raggi<strong>un</strong>ti attraverso l’inserimento<br />

dei volontari all’interno di servizi pubbli<strong>ci</strong> destinati<br />

a bambini, giovani, adulti ed anziani, con i quali h<strong>anno</strong><br />

modo di relazionarsi ed interagire. Grazie al supporto formativo<br />

da parte del mentor, e professionale da parte di<br />

<strong>un</strong> operatore di ogni servizio, contribuiscono alle attività<br />

in modo autonomo e creativo, mettendo a disposizione le<br />

proprie risorse e qualità, parte<strong>ci</strong>pando in modo attivo alla<br />

loro ideazione e realizzazione.<br />

In<strong>oltre</strong> viene favorito il contatto e la collaborazione con i<br />

volontari italiani del servizio <strong>ci</strong>vile nazionale, coinvolgendoli<br />

nell’ideazione e realizzazione di spe<strong>ci</strong>fi che iniziative<br />

da svolgersi presso i servizi dove svolgono la loro attività,<br />

con <strong>un</strong>a dimensione europea (ad. esempio <strong>un</strong> <strong>ci</strong>clo di<br />

fi lm, letture interculturali, feste a tema, o altro) che costituiscono<br />

<strong>un</strong>’ulteriore preziosa opport<strong>un</strong>ità di interazione<br />

e scambio tra pari al fi ne di favorire la loro formazione interculturale,<br />

la loro capa<strong>ci</strong>tà progettuale, la consapevolezza<br />

del loro ruolo nella costruzione dell’Unione Europea.<br />

Dal p<strong>un</strong>to di vista dei volontari essi h<strong>anno</strong> modo di sviluppare<br />

conoscenze e competenze necessarie allo svolgimento<br />

di <strong>un</strong> consapevole percorso di servizio volontario,<br />

e operare effi cacemente all’interno dell’attività assegnata.<br />

Sviluppano le loro motivazioni e il loro coinvolgimento<br />

Centri di Aggregazione Giovanile<br />

I centri giovani sono gestiti da diverse fi gure professionali<br />

che operano nell’ambito degli interventi educativi<br />

del Com<strong>un</strong>e di Firenze rivolti ai minori, agli adolescenti<br />

e ai giovani. La pre<strong>senza</strong> dei volontari è fi nalizzata a sviluppare<br />

l’approc<strong>ci</strong>o informale con i minori e adolescenti,<br />

sia dentro le strutture che nelle strade o nei giardini pubbli<strong>ci</strong>,<br />

allo scopo di favorire i processi di so<strong>ci</strong>alizzazione e<br />

di diffondere la conoscenza e la frequentazione dei centri<br />

di aggregazione giovanile, luoghi nei quali è possibile<br />

incontrarsi, scambiare esperienze, ascoltare musica, navigare<br />

in internet, parte<strong>ci</strong>pare ad attività culturali, educative,<br />

ricreative inerenti agli interessi manifestati dagli<br />

stessi utenti.<br />

Palestra Informatica<br />

Servizio istituito dalla Promozione So<strong>ci</strong>ale della Direzione<br />

Sicurezza So<strong>ci</strong>ale del Com<strong>un</strong>e di Firenze, con i<br />

suoi corsi di alfabetizzazione informatica cerca di avvi<strong>ci</strong>nare<br />

la popolazione over 55 e adulta in generale<br />

attivo quali veri protagonisti del proprio percorso, con<br />

<strong>un</strong>a maggiore capa<strong>ci</strong>tà critica riguardo alle grandi tematiche<br />

della so<strong>ci</strong>età affrontate e conos<strong>ci</strong>ute attraverso il lavoro<br />

quotidiano e l’acquisizione graduale dei mezzi per<br />

de<strong>ci</strong>frare il complesso mondo so<strong>ci</strong>ale inerente soprattutto<br />

le tematiche giovanili. Sviluppano in<strong>oltre</strong> le loro capa<strong>ci</strong>tà<br />

relazionali nei confronti dell’Istituzione e dei suoi rappresentanti,<br />

sia politi<strong>ci</strong> che amministrativi, grazie alla parte<strong>ci</strong>pazione<br />

alla vita pubblica nei suoi vari aspetti in linea con<br />

la formazione di <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttadinanza attiva ed etica.<br />

<strong>Il</strong> Com<strong>un</strong>e di Firenze svolge il ruolo di coordinatore del<br />

progetto e si assume i seguenti compiti:<br />

• responsabilità fi nanziaria e amministrativa di tutto il<br />

progetto;<br />

• coordinamento del progetto in collaborazione con tutte<br />

le Organizzazioni di Invio;<br />

• com<strong>un</strong>icazione sulle attività del progetto e i risultati<br />

con tutte le Organizzazioni di Invio;<br />

• ripartizione stanziamento SVE tra tutte le<br />

Organizzazioni di Invio;<br />

• ripartizione stanziamento SVE tra tutte le<br />

Organizzazioni di Invio;<br />

• accertamento che i volontari frequentino l’intero Ciclo<br />

di Formazione e valutazione SVE;<br />

• raccolta della documentazione delle Organizzazioni di<br />

Invio necessaria per la richiesta del fi nanziamento;<br />

• redazione e sigla di <strong>un</strong> accordo tra tutti i soggetti<br />

coinvolti nel progetto, nel quale si dettaglier<strong>anno</strong><br />

condizioni, diritti, doveri e attività del volontario e<br />

ruoli ed i compiti delle Organizzazioni di Invio;<br />

• accertamento, insieme alle Organizzazioni di Invio che<br />

ogni volontario sia coperto dal piano obbligatorio di<br />

assicurazione collettiva SVE, previsto dal programma<br />

Gioventù in Azione;<br />

• ottenimento, in collaborazione con le Organizzazioni di<br />

Invio, del visto per i volontari che ne h<strong>anno</strong> bisogno.<br />

del territorio fi orentino all’utilizzo del PC e di internet<br />

e far conoscere tutti i servizi telemati<strong>ci</strong> che il web<br />

può offrire. I corsi di informatica sono suddivisi per<br />

livello di diffi coltà in: Base, Intermedio e Avanzato.<br />

Le lezioni sono tenute in <strong>un</strong>’aula dotata di 12 PC con<br />

connessione a internet a banda larga alla rete PAAS<br />

del Com<strong>un</strong>e di Firenze. In aula sono sempre presenti<br />

due docenti. Le attività vengono svolte all’interno<br />

del <strong>Centro</strong> So<strong>ci</strong>ale “Grillo Parlante” e <strong>oltre</strong> ai corsi di<br />

informatica gli allievi avr<strong>anno</strong> la possibilità di parte<strong>ci</strong>pare<br />

a tutte le attività del <strong>Centro</strong> avendo così opport<strong>un</strong>ità<br />

di so<strong>ci</strong>alizzare e conoscere altri <strong>ci</strong>ttadini.<br />

<strong>Il</strong> volontario ha <strong>un</strong> ruolo di supporto agli insegnanti<br />

in aula durante le lezioni, coinvolgimento nell’organizzazione<br />

della didattica delle attività e delle iniziative<br />

di contorno. <strong>Il</strong> volontario contribuisce a migliorare<br />

con le sue conoscenze il programma delle lezioni e<br />

insegnare lui stesso in aula, in<strong>oltre</strong> ha la possibilità di<br />

affi nare la com<strong>un</strong>icazione in lingua italiana sia con gli<br />

allievi che con gli insegnanti della Palestra Informatica,<br />

incrementando le proprie conoscenze informatiche<br />

e imparando a insegnare l’informatica di base.


IL COMPLESSO. All’interno dell’ex carcere nuovi spazi dedicati ad arte, cultura e all’accoglienza<br />

La libertà contemporanea delle Murate<br />

Nuova vita per la vecchia prigione del centro. Oltre all’edilizia popolare destinata<br />

alle giovani coppie, nei prossimi mesi prender<strong>anno</strong> vita <strong>un</strong> caffè letterario,<br />

spazi destinati all’arte contemporanea e <strong>un</strong> rifugio per gli attivisti politi<strong>ci</strong><br />

e i bloggers che utilizzano la rete per den<strong>un</strong><strong>ci</strong>are gli orrori dei loro Paesi<br />

Barbara Biondi<br />

Addio dolore, sofferenza. Addio<br />

alle mura che impediscono di vedere<br />

<strong>oltre</strong>, che permettono solo<br />

di immaginare la libertà. L’ex<br />

carcere delle Murate, che già da tempo è il<br />

fulcro di <strong>un</strong> progetto di riqualifi cazione, diventerà<br />

anche p<strong>un</strong>to di riferimento per l’arte<br />

contemporanea in <strong>ci</strong>ttà. Già in parte recuperato<br />

come edilizia residenziale pubblica, il<br />

restyling del complesso verrà completato nei<br />

prossimi mesi includendo non solo alloggi<br />

per giovani coppie ma anche <strong>un</strong> caffè letterario,<br />

nuovi spazi per la contemporaneità<br />

e soprattutto <strong>un</strong> rifugio ai cosiddetti “Smart<br />

dissidents”, attivisti politi<strong>ci</strong> e bloggers della<br />

generazione 2.0 che utilizzano Internet per<br />

far sentire la loro voce e che a Firenze, sulle<br />

orme della “Maison” parigina per giornalisti<br />

perseguitati, trover<strong>anno</strong> accoglienza sia virtuale<br />

che reale. I progetti sono stati presentati<br />

dal sindaco Matteo Renzi, dall’assessore<br />

alla cultura e contemporaneità Giuliano da<br />

Empoli e dall’assessore alla casa Claudio<br />

Fantoni. «Le parole d’ordine che ispirano<br />

il progetto delle Murate sono libertà, vivibilità,<br />

futuro, bellezza e qualità - ha detto<br />

il sindaco Renzi -. Nel complesso dell’ex<br />

carcere, che è <strong>un</strong>a delle realtà più belle che<br />

l’amministrazione precedente <strong>ci</strong> ha consegnato<br />

e che noi abbiamo la responsabilità<br />

di lan<strong>ci</strong>are nel futuro». <strong>Il</strong> progetto prevede<br />

anche l’apertura di <strong>un</strong> collegamento tra il<br />

complesso delle Murate e piazza Annigoni.<br />

«La <strong>ci</strong>ttà va ricu<strong>ci</strong>ta - ha continuato il sindaco<br />

-. Bisogna far diventare questi due luoghi,<br />

luoghi di vita nel rispetto dei residenti<br />

e nella convinzione che <strong>un</strong>a <strong>ci</strong>ttà è bella se<br />

apre degli spazi di libertà, non se li chiude».<br />

«<strong>Il</strong> progetto “Smart dissidents” - ha spiegato<br />

Da Empoli - nasce per accogliere tutti<br />

quei dissidenti e attivisti politi<strong>ci</strong>, dalla Cina<br />

alla Russia, dall’Afghanistan all’Iran, che<br />

utilizzano la rete e le nuove tecnologie per<br />

far conoscere al mondo gli orrori dei loro<br />

regimi e per questo sono sottoposti a cen-<br />

<strong>Il</strong> sindaco di Firenze Matteo Renzi<br />

e l’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli alle Murate<br />

sure e violenze. Da qui l’idea di farli venire<br />

a Firenze, per <strong>un</strong> periodo di tempo limitato,<br />

dove possano vivere al sicuro, lontano dalle<br />

minacce dei loro paesi di origine». Alle<br />

Murate, i lavori terminer<strong>anno</strong> alla fi ne del<br />

2010 e i fondi stanziati sono 1,9 milioni di<br />

euro. Qui nascer<strong>anno</strong> anche 24 stanze uso<br />

foresteria, supporto tecnico per poter creare<br />

siti Internet a prova di censura, formazione<br />

informatica. <strong>Il</strong> 16 gennaio è previsto <strong>un</strong><br />

grande evento, che sarà <strong>un</strong>a sorta di anteprima<br />

per quel che diventer<strong>anno</strong> le Murate<br />

nei prossimi mesi. Ma il complesso delle<br />

Murate diventerà anche <strong>un</strong>o dei nuovi poli<br />

dell’arte contemporanea e verr<strong>anno</strong> aperti<br />

<strong>un</strong> caffè letterario e <strong>un</strong>a galleria di botteghe<br />

creative da via dell’Agnolo a via Ghibellina.<br />

<strong>Il</strong> museo della Resistenza, invece, che originariamente<br />

era previsto anch’esso alle Murate,<br />

sarà collocato altrove, probabilmente<br />

in Oltrarno. Intanto, come spiegato dall’assessore<br />

Fantoni, v<strong>anno</strong> avanti le consegne<br />

degli alloggi Erp recuperati dal vecchio<br />

carcere. «Sessantasette alloggi – ha detto<br />

Fantoni – sono già stati assegnati, mentre 6<br />

restano da ultimare. Nel complesso, però, <strong>ci</strong><br />

sarà ancora posto per ulteriori 18 appartamenti<br />

che, nelle nostre intenzioni, sar<strong>anno</strong><br />

assegnati a giovani coppie o artisti, con canoni<br />

calmierati».<br />

L’EVENTO. Quattro piazze e musica per tutti i gusti. Per festeggiare in <strong>ci</strong>ttà l’ultimo dell’<strong>anno</strong><br />

2010, il Capod<strong>anno</strong> ritorna ai fi orentini<br />

rene Grandi, Lu<strong>ci</strong>o Dalla e molto altro ancora. Ecco cosa bolle in pentola per il Capod<strong>anno</strong> fi orentino che<br />

Ista per arrivare. E questo signifi ca basta con le feste di piazza che non riescono a diventare mai veri e propri<br />

eventi, che i <strong>ci</strong>ttadini scansano per andare a divertirsi in montagna o in qualche capitale europea per poi tornare<br />

alla base qualche giorno <strong>dopo</strong> San Silvestro. “Finalmente i fi orentini potr<strong>anno</strong> tornare a festeggiare in piazza”,<br />

questo lo spirito con cui il sindaco Matteo Renzi, ha voluto organizzare il Capod<strong>anno</strong> 2010, il primo del suo<br />

mandato. Tanti gli ospiti che parte<strong>ci</strong>per<strong>anno</strong> alla festa. Ad oggi i due vip che h<strong>anno</strong> confermato la loro pre<strong>senza</strong><br />

sono Lu<strong>ci</strong>o Dalla e la “cantantessa” toscana Irene Grandi, ma secondo indiscrezioni sembrerebbe in arrivo altri<br />

grossi nomi della musica. I festeggiamenti si svolger<strong>anno</strong> in quattro diverse piazze fi orentine, in ogn<strong>un</strong>a delle<br />

quali la festa avrà <strong>un</strong> sapore diverso, per soddisfare i gusti musicali di tutti. Nel piazzale davanti alla stazione,<br />

<strong>un</strong> grande palco darà il benvenuto alla musica rock. Tra piazza Duomo e piazza della Repubblica, si dovrebbe<br />

spostare <strong>un</strong>a band itinerante ad animare le strade con sonorità jazz, dedicate ai timpani più raffi nati. Per chi non<br />

rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>a alla tradizione, in piazza della Signoria come di consueto il maestro Giuseppe Lanzetta dirigerà la sua<br />

Orchestra da camera fi orentina in <strong>un</strong> greatest hits di musiche scelte tra le più belle del repertorio classico internazionale.<br />

Per gli amanti degli stornelli d’autore invece, tornerà a farsi ascoltare - in <strong>un</strong> luogo ancora da de<strong>ci</strong>dere<br />

che potrebbe essere piazza Annigoni o piazza Santissima Ann<strong>un</strong>ziata - Riccardo Marasco, il “menestrello”<br />

che intona tutte le canzoni popolari di <strong>un</strong>a Firenze <strong>un</strong> po’ sbiadita, ma che ancora fa parlare di sé. /L.V.Z.<br />

LA RECENSIONE<br />

L’ultimo della Bosco<br />

Tra risate e psicanalisi<br />

ccola la campionessa italiana del best-<br />

Eseller, l’ex rivelazione ormai certezza<br />

della Chick lit (genere letterario nato in<br />

Gran Bretagna e dedicato prevalentemente<br />

alle giovani donne, ndr) versione spaghetti<br />

(ma non tanto), l’eroina delle trentenni-inguaribili-<br />

romantiche alla ricerca dell’amore<br />

eterno (e mai rassegnate). Torna in libreria<br />

Federica Bosco, partita da Firenze<br />

con “Mi pia<strong>ci</strong> da morire” e, in pochi anni,<br />

divenuta regina delle classifi che, con traduzioni<br />

in diversi paesi e tanto tanto successo,<br />

al p<strong>un</strong>to che oramai quella di scrittrice<br />

è diventata la sua professione. L’ultima divertentissima<br />

fatica di Federica si chiama<br />

“S.O.S. Amore” (Newton Compton, pagine<br />

384, Euro 14,90) ed è <strong>un</strong> libro già destinato,<br />

come i precedenti, a moltepli<strong>ci</strong> ristampe.<br />

Abbandonata (per il momento?) la saga di<br />

Monica (tre romanzi), la Bosco tiene a battesimo<br />

<strong>un</strong> nuovo prototipo di donna in crisi<br />

con i sentimenti. Chiara ha 35 anni e vive a<br />

Milano con sua sorella Sara, costantemente<br />

in lotta con il mondo, ha <strong>un</strong>a madre sempre<br />

in preda ad attacchi di panico e <strong>un</strong> improbabile<br />

padre che vive a Cuba e che le ha<br />

mollate da piccole, ma non prima di averle<br />

sfrattate per dare la loro casa alla nuova<br />

moglie nonché madre della terza sorella.<br />

<strong>Il</strong> risultato è che l’autostima di Chiara è a<br />

pezzi, così come il sogno di <strong>un</strong> amore vero.<br />

Ulteriore aggravante: accetta di avere <strong>un</strong>a<br />

relazione clandestina col suo capo, sposato<br />

e bugiardo. A Chiara, quindi, non resta che<br />

il lettino dello psicoanalista: destinatario<br />

dei suoi sfoghi è il Dottor Folli, al quale<br />

ogni settimana racconta <strong>un</strong> capitolo della<br />

sua disastrata vita amorosa e che l’aiuterà<br />

con ogni mezzo e con molta ironia a recuperare<br />

fi du<strong>ci</strong>a e stima in sé stessa. Sullo<br />

sfondo – ma non tanto – la solita esilarante<br />

galleria di personaggi: da Barbara, l’amica<br />

egocentrica e megalomane, a Fabio, che<br />

si rifi uta di dichiararsi gay; da Lorenzo, il<br />

fi danzato bastonato di Sara, a Gaia L<strong>un</strong>a,<br />

la terza sorella detta “la iena”, ad Andrea,<br />

l’amante-capo con la fi ssa per le sveltine.<br />

Insomma, anche stavolta Federica Bosco<br />

ha fatto centro e il suo “Grido d’allarme”<br />

per il diritto all’amore delle 35enni che<br />

non si rassegnano sarà raccolto, complice<br />

il bisogno natalizio imminente di regalarsi<br />

cose dol<strong>ci</strong> e piacevoli, da tante, tantissime<br />

lettri<strong>ci</strong> (e lettori). Unica avvertenza: se lo<br />

leggete sul bus o in treno non abbiate paura<br />

di ridere da soli…in pubblico.<br />

/Ciro Becchimanzi


cultura<br />

LA STRUTTURA. Eventi, cultura e formazione. Questo e altro negli ambienti a due passi dal Duomo<br />

I mille volti della Creatività<br />

Luovica V. Zarrilli<br />

Anche questo mese <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

parla di creatività, o meglio, di<br />

Casa della creatività. Sul numero<br />

di Novembre avevamo<br />

commesso <strong>un</strong> errore, parlando di <strong>un</strong>a fantomatica<br />

“nuova gestione” della struttura. In<br />

realtà si è trattato di <strong>un</strong> mis<strong>un</strong>derstanding,<br />

la gestione della casa è la stessa di sempre e<br />

le persone di cui si è parlato su <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

di Novembre, non sono i responsabili della<br />

Casa ma bensì della caffetteria, che occupa<br />

il piano terra e si appoggia al cortile dell’ex<br />

convento di vicolo di santa Maria Maggiore.<br />

La Casa della creatività, inaugurata l’8<br />

ottobre dello scorso <strong>anno</strong>, è <strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età consortile<br />

composta da Aida srl, dalla Fondazione<br />

Sistema Toscana e dallo Ied – Istituto<br />

europeo di design. Uno spazio interattivo<br />

rivolto alla <strong>ci</strong>ttà, all’interno del quale prendono<br />

vita eventi, concerti, piccole mostre,<br />

presentazioni di libri, <strong>oltre</strong> alle lezioni dello<br />

Ied che a Firenze tiene i corsi in grafi ca per<br />

l’editoria, web comm<strong>un</strong>ication e progettazione<br />

di eventi culturali. E’ <strong>un</strong>a vita frenetica<br />

quella che tutti i giorni anima la Casa,<br />

dove i tanti “inquilini” convivono facendo<br />

del proprio meglio per inventarsi <strong>un</strong> nuovo<br />

modo di fare cultura in <strong>ci</strong>ttà. Ogn<strong>un</strong>o ha il<br />

l passare del tempo ogn<strong>un</strong>o lo misura a modo suo. E se a<br />

Ipochi fa piacere constatare lo scorrere di giorni, mesi ed<br />

anni, l’idea di potersi scegliere <strong>un</strong> calendario che rispetti i<br />

propri gusti, serve quasi a consolarsi dall’idea che il tempo<br />

fugga inesorabilmente. Per gli amanti di Firenze, <strong>oltre</strong> ai<br />

calendari con le immagini artistiche della <strong>ci</strong>ttà, c’è il compromesso<br />

fra pubblico e privato: al prezzo di 6,50 euro si<br />

può ordinare sul web (http://www.12print.it) il Calendario<br />

Firenze “pensato per rendere omaggio alla <strong>ci</strong>ttà, con al centro<br />

la cornice a forma di francobollo, sul lato sinistro <strong>un</strong>o<br />

dei monumenti che caratterizzano la <strong>ci</strong>ttà e a destra i mesi<br />

dell’<strong>anno</strong>”. Immagini artistiche delle più belle chiese di Firenze,<br />

<strong>oltre</strong> a quelle di altre <strong>ci</strong>ttà italiane, si trovano anche<br />

sul calendario 2010 del Fondo Edifi<strong>ci</strong> di Culto, che finanzia<br />

suo spazio a disposizione. Al piano terra c’è<br />

anche l’Informagiovani del Com<strong>un</strong>e, dove<br />

i ragazzi - fi orentini e non – possono trovare<br />

contatti, informazioni e indicazioni su<br />

quello che si muove quotidianamente nella<br />

<strong>ci</strong>ttà del giglio. In poco più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong> di gli<br />

abitanti della casa h<strong>anno</strong> dato vita ad eventi<br />

ed h<strong>anno</strong> collaborato ad altrettante iniziative,<br />

facendo passare dalla viuzza seminascosta<br />

a poche de<strong>ci</strong>ne di metri da piazza<br />

Duomo, molti degli app<strong>un</strong>tamenti clou degli<br />

scorsi 365 giorni. Come ad esempio il<br />

Festival della creatività, che qui ha la sua<br />

sede organizzativa permanente e che parte<br />

da qui per sviluppare tutti i contenuti che<br />

<strong>un</strong>a volta l’<strong>anno</strong> prendono vita alla Fortezza<br />

e nel resto della <strong>ci</strong>ttà. Dopo il successo<br />

di iniziative come “Metamorfosi Urbane”<br />

piuttosto che la mostra fotografi ca dedicata<br />

alla street art “Uac in da casa”, le idee<br />

in cantiere che verr<strong>anno</strong> sviluppate da qui<br />

all’<strong>anno</strong> che sta arrivando sono già molte. A<br />

partire dalla mostra “Tuscany landscapes”,<br />

che andrà avanti fi no al 13 gennaio raccontando<br />

attraverso le immagini le contaminazioni<br />

tra uomo e paesaggio, e poi <strong>un</strong> corso<br />

di street photography organizzato dell’asso<strong>ci</strong>azione<br />

Deaphoto in collaborazione con<br />

<strong>Il</strong> logo della Casa della Creatività<br />

Informagiovani e l’anteprima dello spettacolo<br />

Marzia su Roma, <strong>oltre</strong> ai concerti jazz,<br />

all’evento “New Wave” dell’11 dicembre,<br />

(al quale parte<strong>ci</strong>per<strong>anno</strong> Andrea Panconesi<br />

della boutique Luisa via Roma, il direttore<br />

la ricostruzione in Abruzzo. Per gli appassionati di cal<strong>ci</strong>o<br />

<strong>ci</strong> sono due alternative: il calendario benefico 2010-2011<br />

dell’Asso<strong>ci</strong>azione Tumorosi Toscana, con foto, fra le altre,<br />

di Cesare Prandelli e Sebastien Frey, e il Calendario Viola<br />

2010 di Fiorentina.it. E poi <strong>ci</strong> sono i classi<strong>ci</strong>: la Pirelli<br />

ha scelto come fotografo Terry Richardson, come location<br />

Bahia e come “volti” <strong>un</strong>di<strong>ci</strong> modelle da tutto il mondo. La<br />

rivista Max ha optato per le sorelle Belen e Ce<strong>ci</strong>lia Rodriguez,<br />

ma c’è chi si accontenta di molto meno per inaugurare<br />

al meglio l’<strong>anno</strong> che verrà. Entrano a buon titolo nella classifica<br />

dei calendari più ricercati quelli fatti su misura. Gli<br />

ingredienti sono: <strong>un</strong>a buona dose di disinvoltura, la mano<br />

esperta di <strong>un</strong> fotografo professionista con studio ed attrezzatura<br />

a disposizione, <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>sa fotogenia e qualc<strong>un</strong>o di im-<br />

della rivista “Ottagono” Aldo Colonetti e il<br />

direttore di Ied Moda Lab Andrea Batilla)<br />

e allo Ied Christmas party in programma il<br />

16 dicembre.<br />

Info www.casadellacreatività.it<br />

LA MANIA. C’è chi compra la versione sexy, chi lo sceglie ad hoc e chi opta per il fai da te. 365 giorni di idee<br />

Arriva il nuovo <strong>anno</strong>: il calendario si sceglie su misura<br />

D<br />

L’INIZIATIVA<br />

H<strong>anno</strong> posato per fotografi professionisti per realizzare due calendari spe<strong>ci</strong>ali<br />

I disabili dell’Oda modelli d’eccezione<br />

odi<strong>ci</strong> mesi di sorrisi, spontanei e divertiti. Sono intenti a so<strong>ci</strong>alizzare con i cani del nucleo <strong>ci</strong>nofilo<br />

quelli del calendario che ha per protagonisti i della Guardia di Finanza. Basta del resto ascoltar-<br />

ragazzi disabili assistiti da Villa San Luigi, centro li commentare quella giornata, per farsi <strong>un</strong>’idea di<br />

riabilitativo dell’Opera Diocesana di Assistenza. cosa abbia rappresentato per loro. Elena, <strong>un</strong>a delle<br />

Tutti modelli d’eccezione che h<strong>anno</strong> posato per il protagoniste ha raccontato che: “Mi piaceva la mac-<br />

fotografo Silvano Silvia, sponsorizzati dall’asso<strong>ci</strong>achina da guidare, la macchina da corsa per la liberzione<br />

Cinquino.it che ha prestato le sue 500 d’epoca tà”. Gaetano, altro grande interprete delle direttive<br />

al set. E sar<strong>anno</strong> proprio i ragazzi disabili ad occu- del fotografo, ha affidato a <strong>un</strong> sorriso i suoi comparsi<br />

della vendita del calendario: sar<strong>anno</strong> presenti menti spiegando che “Non so altre parole per dire”,<br />

con <strong>un</strong>o stand in piazza Santa Croce (il 7 dicembre) mentre Giampiero, finite le sessioni fotografiche, si<br />

e con <strong>un</strong> altro il 22 dicembre in piazza della Re- è spinto <strong>oltre</strong>: “E’ possibile prendere la patente? Perpubblica,<br />

dalle 9 alle 18. <strong>Il</strong> calendario verrà inolché io adesso la Cinquecento Rossa la vorrei proprio<br />

tre distribuito nei negozi del centro commer<strong>ci</strong>ale guidare”. Anche a Diacceto (Pelago), dove l’Oda è<br />

naturale del Sodo. Sfogliando quelle dodi<strong>ci</strong> pagine presente con <strong>un</strong> centro riabilitativo, i disabili h<strong>anno</strong><br />

di belle foto s’incontrano i ragazzi alle prese con fatto da modelli per la realizzazione di <strong>un</strong> calenda-<br />

diverse situazioni: al lavoro in <strong>un</strong> autolavaggio di rio che in questo caso ha come location le realtà del<br />

Castello, impegnati in <strong>un</strong> concerto, a pesca sulle paese (la posta, la farma<strong>ci</strong>a, il supermercato) segno<br />

rive del Bilan<strong>ci</strong>no, meccani<strong>ci</strong> improvvisati nel piaz- di <strong>un</strong>a rius<strong>ci</strong>ta integrazione degli ospiti del centro<br />

zale della Scuola Aeronautica alle Cas<strong>ci</strong>ne oppure con il territorio.<br />

/B.S.<br />

portante a cui regalare il prodotto finito. La spesa si aggira<br />

sui 200/250 euro, ma sul web si trovano anche offerte a 180<br />

euro (info su http://www.digimodels.it). C’è poi chi opta per<br />

il fai da te, è il caso di gruppi di appassionati di varie dis<strong>ci</strong>pline<br />

e hobby che <strong>un</strong>iscono le forze - e ri<strong>un</strong>iscono le foto –<br />

per farne <strong>un</strong> loro calendario tematico. Alc<strong>un</strong>i esempi, come<br />

si evince dai blog che coinvolgono anche diversi fiorentini<br />

e toscani, sono il “calendario Spinone”, che invita gli spinonisti<br />

(proprietari di cani di razza Spinone presumibilmente<br />

amanti della cac<strong>ci</strong>a) di tutto il web a darsi da fare “con cane<br />

e macchina fotografica” – info su www.ilbraccoitaliano.net<br />

- e quello di Agraria 2010, cui si parte<strong>ci</strong>pa inviando foto che<br />

“devono avere come tema il mondo dell’agricoltura a 360<br />

gradi” (http://www.forumdiagraria.org).<br />

/S.W.<br />

I ragazzi di Villa San Luigi durante <strong>un</strong>o dei set<br />

35


MONDO VIOLA. <strong>Il</strong> portierone francese non viene convocato dal ct Domenech. Ma lui si consola...<br />

Frey, la Fiorentina per Nazionale<br />

Sebastien Frey<br />

Cristina Guerri<br />

La Fiorentina è la sua Nazionale. E non potrebbe<br />

essere altrimenti per Sebastien Frey. Snobbato<br />

dal commissario tecnico francese Domenech,<br />

che a lui preferisce le parate dei vari Lloris,<br />

Mandanda, Carrasso e Douchez, il numero <strong>un</strong>o viola ha<br />

trovato il suo habitat naturale a Firenze. Città che lo ama<br />

e lo considera il portiere più forte che esista. Non volendo<br />

passare per <strong>un</strong> ragazzo altezzoso, lo stesso Frey, non tanto<br />

tempo fa, si è auto-inserito tra gli estremi difensori più<br />

forti del mondo. “Non voglio passare per pres<strong>un</strong>tuoso -<br />

aveva ammesso Seba - ma in questo momento mi sento<br />

tra i migliori <strong>ci</strong>nque portieri del mondo. Nei primi posti<br />

metto certamente Buffon, poi Julio Cesar, Cech e Casillas.<br />

Nonostante le mie prestazioni, sono limitato dal fatto<br />

di non essere convocato in Nazionale. Con il commissa-<br />

rio tecnico della Fran<strong>ci</strong>a Domenech non ho mai litigato o<br />

avuto problemi, ma lui non mi vede nel suo gruppo e non<br />

ha mai voluto spiegarmi il perché di questa de<strong>ci</strong>sione di<br />

escludermi. Avessi avuto <strong>un</strong> parente italiano – provoca -<br />

sarebbe stato tutto più semplice”. D<strong>un</strong>que è il campione<br />

del mondo Gigi Buffon il primo tra i numeri <strong>un</strong>o, a detta di<br />

Frey. Che dello juventino, però, invidia solo il palmares:<br />

“Lo ammiro per i suoi successi, ha praticamente vinto tutto.<br />

Ma tecnicamente non gli invidio niente, io ho <strong>un</strong> mio<br />

stile. Invidio, com<strong>un</strong>que, molto di più Giuliano Sarti, che<br />

con la maglia della Fiorentina ha vinto lo scudetto”. La<br />

Fiorentina non sarà la Juventus, ma il francese è convinto<br />

che, prima o poi, i successi passer<strong>anno</strong> anche dalla riva<br />

dell’Arno. “La Fiorentina ha <strong>un</strong> progetto serio. L’<strong>anno</strong><br />

scorso <strong>siamo</strong> arrivati quarti ed è stato <strong>un</strong> grande risultato.<br />

Sono fi ero di vestire la maglia viola, vincere qualcosa a<br />

Firenze sarebbe spe<strong>ci</strong>ale, per me signifi cherebbe davvero<br />

tanto”. Qualcosa di importante (anzi, di storico), Frey e<br />

“Anche se la mia carta d’identità<br />

indica altro, io mi sento italiano”,<br />

spiega. E così, snobbato (chissà<br />

perché) dal commissario tecnico<br />

dei transalpini, il numero <strong>un</strong>o viola<br />

ha trovato il suo habitat naturale<br />

a Firenze, <strong>ci</strong>ttà che lo ama<br />

e lo considera il più forte<br />

tra i pali in <strong>ci</strong>rcolazione.<br />

Per lui il migliore resta Buffon,<br />

ma dello juventino invidia solo<br />

il palmares: “Lo ammiro per<br />

i suoi successi, ha praticamente<br />

vinto tutto. Ma invidio molto<br />

di più Giuliano Sarti, che con<br />

la maglia della Fiorentina<br />

ha centrato lo scudetto”<br />

i suoi compagni lo h<strong>anno</strong> già ottenuto: il passaggio agli<br />

ottavi di fi nale di Champions League. La vittoria con il<br />

Lione del 24 novembre scorso ha, infatti, permesso alla<br />

Fiorentina di continuare a sognare anche nella più prestigiosa<br />

competizione europea per club. “Anche se la mia<br />

carta d’identità indica che sono francese – ha commentato<br />

Frey - mi sento italiano. Siamo molto maturati rispetto allo<br />

scorso <strong>anno</strong>, <strong>ci</strong> sentiamo forti e in casa rius<strong>ci</strong>amo sempre a<br />

imporre il nostro gioco: questo è molto importante. Sono<br />

felice di essere entrato nella storia della Fiorentina. Volevamo<br />

las<strong>ci</strong>are <strong>un</strong> segno e <strong>ci</strong> <strong>siamo</strong> rius<strong>ci</strong>ti”. <strong>Il</strong> merito di<br />

questo importantissimo traguardo va, sicuramente, anche<br />

a mister Prandelli, con il quale il portiere ha <strong>un</strong> rapporto<br />

davvero particolare: “E’ <strong>un</strong> tecnico che stimo tantissimo,<br />

ma che con me non è eccessivo nei complimenti. Questo<br />

fa parte del suo carattere – conclude il numero <strong>un</strong>o viola<br />

- sa che <strong>ci</strong> sono giocatori che h<strong>anno</strong> più bisogno di affetto<br />

di me e si comporta di conseguenza”.<br />

1010104


sport<br />

IL VOLO. La squadra di Prandelli è nella storia per la qualificazione agli ottavi di Champions<br />

Quando la Florentia Viola lottava in C<br />

È il massimo risultato ottenuto nell’era Della Valle.<br />

Ma sembra ieri quando Riganò & C. combattevano<br />

sui campi di Gubbio, Gualdo, Castelnuovo e Forlì<br />

Cristina Guerri<br />

Se il 29 settembre (la notte del 2 a 0<br />

con il Liverpool) resterà per sempre<br />

nella memoria di tutti i tifosi viola,<br />

quello 24 novembre (1-0 al Lione e<br />

qualifi cazione matematica agli ottavi di fi -<br />

nale della Champions League) rappresenta il<br />

massimo risultato raggi<strong>un</strong>to (fi nora) nell’era<br />

Della Valle. Sembra ieri quando la Fiorentina,<br />

anzi la Florentia Viola, combatteva sui<br />

campi della serie C con Gubbio, Castelnuovo,<br />

Gualdo, Forlì e via dicendo. Quando<br />

Riganò, a suon di gol, faceva rinascere<br />

la nuova so<strong>ci</strong>età so<strong>ci</strong>età messa in piedi dai<br />

fratelli Della Valle. Dalla C2 direttamente<br />

alla serie cadetta per meriti sportivi. Era la<br />

stagione 2003/2004. Un campionato vissuto<br />

sottotono e il raggi<strong>un</strong>gimento del sesto posto<br />

in classifi ca che permise alla Fiorentina<br />

di giocarsi lo spareggio promozione con il<br />

Perugia. La vittoria all’andata (rete di Fantini)<br />

e il pareggio al ritorno restituirono la<br />

serie A a Firenze e alla Fiorentina. Di nuovo<br />

in A, quindi. Stagione sofferente per i viola,<br />

che raggi<strong>un</strong>gono la salvezza soltanto all’ultima<br />

giornata, vincendo contro il Bres<strong>ci</strong>a.<br />

Era il momento, per i Della Valle, di rivoluzionare<br />

la squadra. Via Zoff e dentro Cesare<br />

Prandelli. Ma anche Pantaleo Corvino.<br />

Pronti via e la squadra vola, tanto da arrivare<br />

quarta a fi ne campionato. Quarto posto che<br />

però non vale la Champions League, visto<br />

che la so<strong>ci</strong>età viene p<strong>un</strong>ita con l’accusa di<br />

ille<strong>ci</strong>to sportivo per i suoi verti<strong>ci</strong> so<strong>ci</strong>etari.<br />

Niente Coppa e partenza, in campionato, da<br />

-19 p<strong>un</strong>ti (diventati poi -15). Poco importa<br />

al tecnico di Orzinuovi, che in quella stagione<br />

(2006-2007) ottiene, con il sesto posto,<br />

la qualifi cazione in coppa Uefa. Per i Della<br />

Valle è la prima esperienza europea. Esperienza<br />

importante per i viola, che terminano<br />

l’avventura in semi-fi nale con il Glasgow<br />

Rangers. I viola, com<strong>un</strong>que, v<strong>anno</strong> forte anche<br />

in campionato, e riescono ad assicurarsi<br />

l’accesso a preliminari di Champions. Battuti<br />

i <strong>ci</strong>echi dello Slavia Praga, comin<strong>ci</strong>a, a<br />

distanza di otto anni, l’avventura nella massima<br />

competizione europea. Lione, Bayern<br />

Monaco e Steaua si dimostrano, però, avversari<br />

troppo osti<strong>ci</strong> per la Fiorentina, che esce<br />

così al primo turno (in seguito i viola vengono<br />

eliminati ai sedicesimi di fi nale di coppa<br />

Uefa dall’Ajax). <strong>Il</strong> quarto posto ottenuto in<br />

campionato regala nuovamente i preliminari,<br />

superati poi con lo Sporting Lisbona. Nel<br />

girone “E” la Fiorentina ritrova il Lione, insieme<br />

a Liverpool e Debreceni. Questa volta,<br />

però, l’andazzo è diverso. <strong>Il</strong> resto è storia<br />

recente. Per la Fiorentina dei Della Valle, tra<br />

le 16 grandi d’Europa, è il massimo traguardo<br />

raggi<strong>un</strong>to.<br />

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La storia del cal<strong>ci</strong>o toscano<br />

on solo Firenze e la Fiorentina sono<br />

Nraccontate in “Viola & Co.”, il nuovo<br />

libro di Sergio Salvi e Alessandro Savorelli.<br />

Dopo il fort<strong>un</strong>ato “Tutti i colori del cal<strong>ci</strong>o”,<br />

i due “opinionisti di cultura” - e non<br />

“opinionisti di cal<strong>ci</strong>o” - raccontano, dentro<br />

<strong>un</strong>a storia del Novecento italiano, la vicenda<br />

del cal<strong>ci</strong>o toscano. Non solo Fiorentina,<br />

d<strong>un</strong>que, ma anche Livorno, dove nacque il<br />

primo football club della regione, Lucca,<br />

Pisa e molte altre <strong>ci</strong>ttà. Dal periodo pionieristico<br />

(1898-1928), all’assorbimento<br />

nel cal<strong>ci</strong>o nazionale, il libro segue l’ascesa<br />

della Fiorentina, la maggiore “potenza”<br />

cal<strong>ci</strong>stica regionale fi no all’approdo sul<br />

palcoscenico “europeo” e ne individua il<br />

ruolo storico nel football italiano ed europeo.<br />

“<strong>Il</strong> campionato italiano - spiega Alessandro<br />

Savorelli - somiglia a quei campionati<br />

dei vari paesi monopolisti<strong>ci</strong> dove<br />

troviamo due-tre squadre che vincono tutto.<br />

Questo fenomeno, in Italia, non è dovuto<br />

solo al fatto che <strong>ci</strong> sono club più ricchi,<br />

ma anche tecnicamente più forti: il problema<br />

– continua - si è riprodotto soprattutto<br />

sulla base del monopolio della stampa, che<br />

ha fi nito per proclamare queste squadre di<br />

interesse nazionale. Spingendo l’acceleratore<br />

su di esse a svantaggio di altre, si<br />

sono create diverse fasce di tifo. Questo a<br />

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noi non piace e abbiamo de<strong>ci</strong>so di scrivere<br />

<strong>un</strong>a storia che rende vivo, ricco ed emotivamente<br />

più interessante il cal<strong>ci</strong>o. La regione<br />

Toscana, ma soprattutto la Fiorenti-<br />

na – conclude Savorelli - h<strong>anno</strong> fatto tanto<br />

sotto questo p<strong>un</strong>to di vista”. /C.G.<br />

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38 Dicembre 2009<br />

L’INTERVISTA. Arrampicarsi (per sport) all’Isolotto: parla Viviana Vitofrancesco<br />

Pareti da scalare alla scuola Anna Frank<br />

Lorenzo Mossani<br />

Viviana Vitofrancesco è <strong>un</strong>’atleta e la<br />

sua passione è l’arrampicata sportiva.<br />

Uno sport ancora troppo poco conos<strong>ci</strong>uto,<br />

ma che sta riscuotendo <strong>un</strong><br />

grande successo tra giovani e giovanissimi. Istruttrice<br />

e fondatrice dell’Asd Stone Monkey, Viviana<br />

(al momento ferma per <strong>un</strong> infort<strong>un</strong>io) gareggia a<br />

livello agonistico nella categoria ‘boulder’ e, insieme<br />

al presidente Massimo Bellapadrona, ha<br />

creato la prima scuola per l’arrampicata sportiva<br />

di Firenze. Ad oggi i numeri li incoraggiano, e il<br />

fatto che tutti i loro <strong>un</strong>der 14 competano in campionati<br />

uffi<strong>ci</strong>ali las<strong>ci</strong>a ben sperare per il futuro. Se<br />

il buongiorno si vede dal mattino…<br />

Come ha iniziato a praticare l’arrampicata<br />

sportiva?<br />

Per caso. Non avevo mai trovato <strong>un</strong>o sport che mi<br />

appassionasse, fi no a quando in televisione ho visto<br />

<strong>un</strong>a gara di arrampicata: è stato amore a prima<br />

vista, e <strong>dopo</strong> <strong>un</strong> paio d’anni sono venuta a conoscenza<br />

del fatto che a Roma (dove vivevo) c’erano<br />

delle strutture indoor. Così, nel 1998 ho iniziato.<br />

Com’è nata l’idea di creare la prima scuola fi orentina<br />

di arrampicata?<br />

Nel 2004 mi sono dovuta trasferire a Firenze per<br />

motivi personali e ho scoperto che qui non c’erano<br />

impianti. Così, insieme a Massimo Bellapadrona,<br />

con <strong>un</strong> pizzico di follia abbiamo de<strong>ci</strong>so di provare<br />

a fondare questa asso<strong>ci</strong>azione.<br />

Quali sono state le diffi coltà maggiori?<br />

Indubbiamente la spesa economica, perché costruire<br />

<strong>un</strong>a parete è molto costoso. Abbiamo iniziato<br />

con <strong>un</strong>a sola parete, poi, mano a mano che<br />

sono aumentati gli iscritti, abbiamo provveduto a<br />

costruirne altre. Oltre a questo, la diffi coltà forse<br />

maggiore è stata quella di sfatare tante leggende<br />

Insieme al presidente Massimo Bellapadrona ha creato la prima scuola per<br />

l’arrampicata sportiva di Firenze. Tutto nasce dalla voglia di raggi<strong>un</strong>gere la vetta:<br />

<strong>un</strong>a volta conquistata, si de<strong>ci</strong>de di provare <strong>senza</strong> strumenti, solo con mani e piedi<br />

Viviana Vitofrancesco<br />

sport nel quartiere<br />

e di far conoscere cos’è realmente l’arrampicata.<br />

E oggi quanti atleti contate?<br />

Circa 150, ma contiamo di raddoppiarli il prossimo<br />

<strong>anno</strong>.<br />

Chi frequenta i vostri corsi?<br />

Tutti. Abbiamo <strong>un</strong>a grandissima parte<strong>ci</strong>pazione di<br />

bambini e bambine che v<strong>anno</strong> dai 6 ai 14 anni, e<br />

<strong>un</strong>a buona parte<strong>ci</strong>pazione anche di adulti.<br />

Secondo lei, come mai parte<strong>ci</strong>pano così tanti<br />

bambini?<br />

Per tre motivi: primo perché è <strong>un</strong>o sport divertente<br />

che, pur essendo individuale, riesce a creare momenti<br />

di so<strong>ci</strong>alità; secondo, perché è molto istintivo<br />

e i bambini sono molto più portati degli adulti;<br />

terzo, perché con loro <strong>ci</strong> sono meno barriere mentali<br />

da abbattere.<br />

In che senso?<br />

Molti pensano che l’arrampicata sportiva sia pericolosa,<br />

ma non è così (Viviana <strong>ci</strong> tiene a sottolineare<br />

questo aspetto, ndr). Le strutture indoor<br />

sono costruite con materiali assolutamente sicuri<br />

e la corda garantisce di non farsi male in caso di<br />

caduta. In<strong>oltre</strong>, non è vero neanche che si sviluppa<br />

solo la parte superiore del corpo, perché le gambe<br />

sono fondamentali.<br />

Speranze per il futuro?<br />

Spero che continuino ad aumentare gli iscritti,<br />

così potremo trasferir<strong>ci</strong> in <strong>un</strong>a palestra più grande.<br />

Mi auguro anche che a Firenze aumentino il numero<br />

di asso<strong>ci</strong>azioni di arrampicata e che il recente<br />

riconos<strong>ci</strong>mento di questo sport fra le dis<strong>ci</strong>pline<br />

olimpiche <strong>ci</strong> dia <strong>un</strong>a maggiore visibilità.


PROVINCIA<br />

DI FIRENZE<br />

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<strong>Il</strong> progetto è stato realizzato nell’ambito<br />

del programma ELISA e finanziato dal P.O.R.E.<br />

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cdev@cdev.it


40 Dicembre 2009<br />

IL PERSONAGGIO. A tu per tu con il rugbista del Gi<strong>un</strong>ti Marcelo Seg<strong>un</strong>do<br />

Una stella “made in Argentina”<br />

Carlo Marrone<br />

Marcelo Seg<strong>un</strong>do è <strong>un</strong><br />

campione a 360°, basta<br />

vederlo giocare o lavorare.<br />

Trovare il momento<br />

giusto per intervistarlo non è fa<strong>ci</strong>le.<br />

Deve allenarsi con la prima squadra,<br />

istruire gli Under 17, preparare gli<br />

Under 20 e poi, per non farsi mancare<br />

niente, gestire il Rugby Pub, dove è<br />

sempre sorridente nonostante qualche<br />

volta affiori la stanchezza.<br />

Marcelo, il campionato è comin<strong>ci</strong>ato<br />

alla grande: quali sono le prospettive<br />

del Gi<strong>un</strong>ti?<br />

E’ <strong>un</strong> campionato strano. Siamo <strong>un</strong>a<br />

formazione giovane e nelle prime giornate<br />

abbiamo collezionato tanti p<strong>un</strong>ti,<br />

che <strong>ci</strong> servir<strong>anno</strong> nel proseguo della<br />

stagione. La so<strong>ci</strong>età ha de<strong>ci</strong>so di p<strong>un</strong>tare<br />

sulle ‘mele green’ mescolandole<br />

alla vecchia guardia. Infatti, nell’ultima<br />

partita a Milano, abbiamo fatto esordire<br />

due <strong>un</strong>der 20.<br />

Parliamo della sua carriera: dove si<br />

vede in futuro?<br />

A Firenze, <strong>senza</strong> dubbio. Dopo aver<br />

vinto il mondiale U21 con l’Argentina,<br />

sono venuto qua ed ho imparato<br />

l’italiano (l’accento fi orentino è notevolmente<br />

marcato, ndr). Mi sono sentito<br />

come adottato. Negli ultimi anni il<br />

movimento del rugby si sta evolvendo<br />

molto velocemente, quindi vedo buone<br />

prospettive.<br />

Anche a Firenze sta accadendo questo?<br />

La nostra <strong>ci</strong>ttà in primis. Prima eravamo<br />

<strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età satellite, adesso <strong>siamo</strong><br />

i primi in Toscana in molte categorie<br />

e la scuola-rugby cresce a vista d’occhio.<br />

Le poche vittorie della Nazionale<br />

h<strong>anno</strong> fatto conoscere al grande pubblico<br />

la nostra dis<strong>ci</strong>plina, ma alla fi ne<br />

di quest’ondata di notorietà dovremo<br />

essere bravi a non dissipare quello che<br />

è successo.<br />

<strong>Il</strong> Gi<strong>un</strong>ti, <strong>oltre</strong> a dimostrare di saper<br />

giocare bene a rugby, ha mostrato<br />

<strong>un</strong> grande cuore. Ci può raccontare<br />

del gemellaggio con l’Aquila?<br />

Lo scorso aprile, <strong>dopo</strong> il devastante<br />

terremoto in cui ha perso la vita <strong>un</strong> giovane<br />

che poteva essere <strong>un</strong>o di noi, <strong>ci</strong><br />

<strong>siamo</strong> chiesti come potevamo aiutare<br />

quella popolazione. Alla fi ne abbiamo<br />

inviato 13 camion pieni di materiale e<br />

organizzato partite tra le due so<strong>ci</strong>età. A<br />

novembre erano qui 35 abruzzesi ve-<br />

nuti a ringraziar<strong>ci</strong>, è stato molto emozionante.<br />

Lei è tifoso della Fiorentina e amico<br />

di molti cal<strong>ci</strong>atori: cosa ne pensa della<br />

stagione?<br />

Soprattutto con i sudamericani, Vargas<br />

e Castillo, ho <strong>un</strong> bel rapporto. <strong>Il</strong> gruppo<br />

è cres<strong>ci</strong>uto molto, quest’<strong>anno</strong> <strong>ci</strong> toglieremo<br />

delle soddisfazioni.<br />

Sogni per il futuro?<br />

Creare <strong>un</strong>a bella famiglia felice con la<br />

mia fi danzata.<br />

Questa dichiarazione farà strappare<br />

i capelli a molte sue fan. V<strong>anno</strong><br />

di moda i calendari dei rugbisti: a<br />

quando quello di Seg<strong>un</strong>do?<br />

La storia del sex-symbol è stata inventata<br />

dagli ami<strong>ci</strong>, sono <strong>un</strong>a persona<br />

molto fedele. Per il calendario… mai<br />

dire mai!<br />

IL PUNTO. <strong>Il</strong> volley gigliato alla riscossa<br />

La pallavolo fi orentina<br />

prova a tornare grande<br />

sport<br />

ome <strong>un</strong>a fenice, la pallavolo fiorentina sta spiccando nuovamente il volo.<br />

CDopo sei anni di “anonimato”, il made in Florence vuol tornare grande. Con<br />

due strade completamente diverse: lo spirito di gruppo che sta facendo grande<br />

la Cpf da <strong>un</strong>a parte, e il talento cristallino delle singole che sta facendo volare<br />

<strong>Il</strong> Bisonte dall’altra. <strong>Il</strong> vertice della classifica era impensabile soprattutto per il<br />

Rifredi 2000 all’inizio della stagione: poche stelle, <strong>Il</strong>aria Ranieri a parte, e tante<br />

buone giocatri<strong>ci</strong> che col sudore e il lavoro in palestra sono rius<strong>ci</strong>te ad iniziare il<br />

campionato con ben quattro vittorie consecutive. La formichina di Firenze, com<strong>un</strong>que<br />

vada il 2010, ha già messo molti p<strong>un</strong>ti in cassaforte e per <strong>un</strong>a neopromossa<br />

questo vale quasi quanto <strong>un</strong>a promozione. Tanto del merito va attribuito<br />

alla giovane allenatrice Barbara Biagi, sempre molto scrupolosa a preparare le<br />

partite, anche quelle sulla carta considerate “fa<strong>ci</strong>li”. Ma per lei le partite fa<strong>ci</strong>li non<br />

esistono, solo così si riesce a volare alti con <strong>un</strong> budget limitato. Voltiamo pagina e<br />

troviamo l’Azzurra, rosa composta da stelle che ha solo <strong>un</strong> obiettivo: salire in A.<br />

Francesca Vannini, Simona Di Tomaso, Annalisa Guerrini, Silvia De Fonzo sono<br />

solo alc<strong>un</strong>i nomi, ma tutta la squadra allestita da Elio Sità e da Gino Mazzi è da<br />

brividi. E’ la stessa Annalisa Guerrini, nata nella provin<strong>ci</strong>a fiorentina, a descrivere<br />

questo momento: “Per noi ora è importante pensare ad impostare <strong>un</strong> buon lavoro<br />

in palestra, visto che abbiamo potenziale e, soprattutto, trovare sicurezza. Credo<br />

che <strong>ci</strong> sia del buon margine – analizza la centrale - però porre obiettivi molto alti<br />

può risultare deleterio, quindi lavoro, testa bassa e pedalare!”. Le fa eco Silvia<br />

De Fonzo: “Dobbiamo dimostrare tutto, sulla carta non si vincono i campionati”.<br />

Parole che stemperano l’entusiasmo intorno alla squadra di coach Pietro Giacomo<br />

Buoncristiani. Dul<strong>ci</strong>s in f<strong>un</strong>do il Firenze Volley, nel campionato maschile di B2,<br />

che sta cercando di far tornare Firenze in <strong>un</strong>a categoria importante. /C.M.<br />

CENTRO SOCIALE SORGANE - CIRCOLO ARCI<br />

Via Tagliamento, 2 - 50126 FIRENZE (CAPOLINEA BUS 23a) 1079911<br />

Ristorante - Pizzeria<br />

• ven sab dom dalle 19.30 in poi<br />

SERVIZIO RISTORAZIONE<br />

• dal l<strong>un</strong> al ven dalle 12 alle 14.00<br />

si organizzano pranzi e cene a tema per eventi<br />

particolari, compleanni, battesimi, com<strong>un</strong>ioni...<br />

menu<br />

fisso<br />

9 euro<br />

VENERDI 18/12 CENA organizzata dalla “SEZIONE ARCI-CACCIA” dalle ore 20,30 c.ca<br />

- INTRATTENIMENTO MUSICALE A CURA DEL GRUPPO<br />

“LE COMPONENTI”<br />

- con il seguente menù: Bruschetta con olio novo, Penne al ragù di<br />

Cinghiale, Cinghiale in umido, salsicce e rostic<strong>ci</strong>ana alla griglia, insalata,<br />

acqua, vino, dol<strong>ci</strong> natalizi - Costo 20,00 euro a persona<br />

- prenotarsi al bar entro l<strong>un</strong>.14/12 - acconto 5,00 euro a persona.<br />

GIOVEDI 31 DICEMBRE 2009 SALUTIAMO INSIEME IL NUOVO ANNO<br />

CON “CENONE DI SAN SILVESTRO” con il seguente menù:<br />

Aperitivo-Antipasti: Crostini e affettati misti, bruschetta con olio novo.<br />

Primi Piatti: Ribollita, Tortellini al ragù, Farfalle affumicate.<br />

Secondi Piatti: Roastbeef, Peposo al Coc<strong>ci</strong>o.<br />

Contorni: Fagioli, patate, insalata. Acqua g/n - Vino rosso doc. Alle Ore 24 Panettone e Spumante.<br />

In<strong>oltre</strong>, musica, fuochi d'artifi<strong>ci</strong>o in piazza Istria, cottura istantanea caldarroste.<br />

Costo Euro 30,00 a persona, bambini fino a 12 anni 20,00 euro.<br />

OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE entro l<strong>un</strong>edì 28 dicembre. Acconto alla prenotazione 10,00 euro a persona.<br />

BALLO LISCIO<br />

INGRESSO LIBERO E GRATUITO<br />

- venerdì 4/12 “TIRA e MOLLA”<br />

- venerdì 11/12 “GABRIEL DE LUCA”<br />

- PAUSA NATALIZIA<br />

- SI RIPRENDE DALL’ 8 GENNAIO 2010<br />

MERCATINO DI<br />

NATALE,<br />

DEL COLLEZIONISTA,<br />

DEL “FAI DA TE”,<br />

DI BENEFICENZA<br />

DOMENICA 13/12 E<br />

SABATO 19/12<br />

- DALLE ORE 10 IN POI<br />

DOMENICA 20/12<br />

DALLE 15,00 ALLE 19,00<br />

FESTA<br />

DI NATALE<br />

CON LA<br />

“BABY DANCE”<br />

SABATO 19/12<br />

INIZIO<br />

TESSERAMENTO<br />

2010<br />

dalle ore 16,00<br />

MERCOLEDI 6 GENNAIO<br />

“FESTA<br />

DELLA BEFANA”<br />

e dono delle calze<br />

a tutti i bambini.<br />

Dalle 15,30 alle 19,00 c.ca<br />

Per informazioni sulle attivita’ sopraelencate telefonare nel pomeriggio<br />

dalle ore 15.00 alle ore 18.00 al n. Tel. 055.6820200<br />

INIZIATIVE RIVOLTE ESCLUSIVAMENTE AI SOCI ARCI


sport<br />

IL LIBRO. L’affas<strong>ci</strong>nante e diffi<strong>ci</strong>le storia del pugile della Sierra Leone cres<strong>ci</strong>uto a Firenze<br />

Leonard B<strong>un</strong>du, <strong>un</strong>a vita “in tensione”<br />

Lorenzo Mossani<br />

Una vita in tensione quella di<br />

Leonard B<strong>un</strong>du, il pugile campione<br />

dell’U.E. dei pesi Welter,<br />

nato in Sierra Leone, ma che si<br />

è affermato tramite la nobile arte a Firenze,<br />

<strong>ci</strong>ttà natia della madre. La sua affas<strong>ci</strong>nante<br />

e diffi <strong>ci</strong>le storia di uomo e di campione<br />

è stata raccontata in <strong>un</strong> libro dal titolo<br />

“In tensione, la storia di Leonard B<strong>un</strong>du”,<br />

dalla giornalista sportiva Michela Lanza<br />

(Romano Editore, 17,50). Ed è stata raccontata<br />

con sempli<strong>ci</strong>tà, con <strong>un</strong>a spontanea<br />

e scorrevole scrittura. Una storia romanzata<br />

per narrare l’infanzia di B<strong>un</strong>du in Sierra<br />

Leone, quando, bambino, viveva la vita<br />

“povera ma bella” della sua terra e respirava<br />

la natura che era presente intorno a sé<br />

come fosse la cornice di <strong>un</strong> quadro, insieme<br />

alla sua immancabile banda di ami<strong>ci</strong>.<br />

Una storia per raccontare le diffi coltà di<br />

<strong>un</strong>a guerra <strong>ci</strong>vile toccata con mano da <strong>un</strong><br />

ancora giovanissimo B<strong>un</strong>du, “rifugiatosi”<br />

defi nitivamente con la sua famiglia nel<br />

capoluogo toscano da dove, poi, è iniziata<br />

la sua meravigliosa scalata ai palcosceni<strong>ci</strong><br />

della boxe. L’autrice racconta dettagliatamente<br />

le più belle emozioni del pugile<br />

fi orentino, dal dilettantismo alla Nazionale<br />

con il c.t. Patrizio Oliva (che ha curato anche<br />

la prefazione, ndr), fi no ad arrivare alle<br />

grandi vittorie da professionista. Una vera<br />

e propria scalata ricca di aneddoti divertenti<br />

e simpati<strong>ci</strong> che rispecchiano il carattere<br />

genuino di Leonard B<strong>un</strong>du. <strong>Il</strong> libro offre,<br />

in<strong>oltre</strong>, <strong>un</strong> interessante spaccato in cui si<br />

racconta il legame tra il pugile e la sua <strong>ci</strong>t-<br />

l nuoto e la pallanuoto a Firenze<br />

Ivoltano pagina. E’ nato, infatti,<br />

il consorzio Florentia Waterpolo,<br />

formato da Rari Nantes Florentia,<br />

Fiorentina Nuoto e Fiorentina<br />

Waterpolo, per creare sinergie fra<br />

i tre sodalizi per quanto riguarda<br />

la gestione di impianti, gli aspetti<br />

organizzativi, i rapporti con le<br />

istituzioni, la promozione e l’immagine<br />

e il reperimento di risorse.<br />

Con l’assegnazione a <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>a<br />

delle so<strong>ci</strong>età della gestione di <strong>un</strong>a<br />

delle pis<strong>ci</strong>ne com<strong>un</strong>ali, Bellariva,<br />

San Marcellino, Stadio Artemio<br />

Franchi, è venuto meno il prin<strong>ci</strong>pale<br />

ostacolo all’accordo: la disponibilità<br />

di spazi acqua per l’attività<br />

agonistica. Verrà, di fatto,<br />

ristabilito l’equilibrio nel nuoto<br />

e nella pallanuoto fiorentina con<br />

l’impegno di <strong>ci</strong>asc<strong>un</strong>a so<strong>ci</strong>età in<br />

spe<strong>ci</strong>fi<strong>ci</strong> settori, evitando sovrapposizioni<br />

tecniche che in passato<br />

h<strong>anno</strong> portato a diluire il potenziale<br />

di risorse della nostra <strong>ci</strong>ttà.<br />

Alla Rari Nantes Florentia il compito<br />

di riportare ai massimi livelli<br />

nuoto e pallanuoto maschile, la<br />

Fiorentina Nuoto curerà il settore<br />

nuoto e <strong>un</strong>a seconda squadra di<br />

pallanuoto maschile. La Fiorentina<br />

Waterpolo sarà ovviamente<br />

confermata leader nella pallanuo-<br />

PREMI. <strong>Il</strong> “Provin<strong>ci</strong>a per lo Sport” alla mar<strong>ci</strong>atrice fiorentina d’adozione<br />

<strong>Il</strong> successo di Elisabetta Perrone<br />

l Premio 2009 “La Provin<strong>ci</strong>a per lo Sport”<br />

Iè stato assegnato ad Elisabetta Perrone,<br />

mar<strong>ci</strong>atrice di Camburzano, fiorentina<br />

d’adozione, essendo residente da <strong>oltre</strong><br />

vent’anni nel capoluogo toscano. Atleta<br />

azzurra di grande temperamento, ha vinto<br />

i Giochi del Mediterraneo nel 1997 e ha<br />

conquistato la medaglia d’argento ai Campionati<br />

del mondo di atletica leggera nel<br />

1995 sulla distanza dei 10 km mar<strong>ci</strong>a, <strong>oltre</strong><br />

a quella di bronzo ad Edmonton 2001. Sei<br />

parte<strong>ci</strong>pazioni ai campionati del mondo di<br />

atletica leggera, dal 1993 al 2003. Oltre alla<br />

Perrone, alla quale è stata data la Medaglia<br />

NUOTO E PALLANUOTO. Un consorzio per Firenze<br />

È nata la Florentia Waterpolo<br />

to femminile di massimo livello.<br />

Obiettivo dichiarato dei presidenti<br />

delle tre so<strong>ci</strong>età, Andrea Pieri per<br />

la Rari Nantes Florentia, Alessandro<br />

Benvenuti, Ad della Fiorentina<br />

Waterpolo, e Fabio Frandi,<br />

presidente della Fiorentina Nuoto,<br />

quello di riportare Firenze ai verti<strong>ci</strong><br />

internazionali sia nel nuoto<br />

che nella pallanuoto, visto che in<br />

passato, grazie a queste so<strong>ci</strong>età,<br />

sono arrivati titoli italiani, mondiali<br />

e olimpi<strong>ci</strong>, <strong>oltre</strong> ai più recenti<br />

scudetti: della Fiorentina Nuoto<br />

nel 1994 e della Fiorentina Waterpolo<br />

nel 2007, quando la squadra<br />

vinse anche la Coppa Campioni<br />

europea. /Simone Spadaro<br />

tà, Firenze, <strong>oltre</strong> ad approfondite interviste alla sua compagna che ne<br />

descrive l’uomo e il padre, al suo maestro Bon<strong>ci</strong>nelli, che non si limita<br />

a raccontare i pregi del suo allievo, ma che mette in evidenza, quasi<br />

come <strong>un</strong> padre, anche i suoi difetti, al cognato Piero Pelù che racconta<br />

<strong>un</strong> Leonard “Cobra”, a due campioni del cal<strong>ci</strong>o come Mutu e Toni, che<br />

non h<strong>anno</strong> perso l’occasione di assistere ad <strong>un</strong> incontro del pugile dal<br />

doppio passaporto. Un libro, “In tensione”, in cui non manca niente,<br />

neanche <strong>un</strong> dizionario per spiegare la nobile arte: <strong>un</strong> capitolo dal titolo<br />

“<strong>Il</strong> dizionario della boxe” in cui viene raccontata al lettore la terminologia<br />

della nobile arte. Un modo come <strong>un</strong> altro tramite il quale l’autrice<br />

ha cercato di rendere la giusta visibilità ad <strong>un</strong>o sport antico ed affas<strong>ci</strong>nante<br />

come il pugilato. Infi ne, la <strong>ci</strong>liegina sulla torta: <strong>un</strong>a bellissima<br />

galleria fotografi ca che ritrae il campione fi orentino dall’infanzia al<br />

ring, grazie a preziose foto concesse dall’album di famiglia del pugile,<br />

ma grazie anche alla professionalità della fotografa Michela Comisso,<br />

che ha messo la sua arte a disposizione della storia di Leonard B<strong>un</strong>du,<br />

<strong>un</strong> campione del quale Firenze può andare solo fi era.<br />

d’Oro della Provin<strong>ci</strong>a di Firenze, sono stati<br />

premiati Fabio Caldarelli, atleta della lotta<br />

greco–romana, e due giovani che si sono<br />

particolarmente distinti nel corso dell’<strong>anno</strong>:<br />

Ann Caroline Danielsen, studentessa e<br />

atleta particolarmente meritevole e Paolo<br />

Mercatelli, studente e atleta di grande valore,<br />

il nuotatore Luca Germano, <strong>un</strong>’altra<br />

mar<strong>ci</strong>atrice, Milena Megli, Giovanni Notarnicola,<br />

educatore sportivo e fondatore di<br />

A.N.I.M.A. Come ogni <strong>anno</strong>, la Provin<strong>ci</strong>a<br />

ha premiato anche le so<strong>ci</strong>età centenarie del<br />

territorio. Quest’<strong>anno</strong> la Asd Fortis Juventus<br />

1909 e la Ssd Reggello 1909. /S.S.<br />

41


42 Dicembre 2009<br />

Invia<strong>ci</strong> le tue lettere a<br />

redazione@<br />

ilreporter.it<br />

Lettere e segnalazioni:<br />

tutto su www.ilreporter.it<br />

Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />

veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />

Tutto questo ed altro ancora sul portale<br />

www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />

trovano spazio in queste pagine sar<strong>anno</strong><br />

pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />

commenti e alle vostre opinioni<br />

“GIOVANI ED ESERCITO,<br />

IL MIO PENSIERO”<br />

Egregio Direttore,<br />

leggendo l’articolo “Tra i giovani parte la<br />

corsa all’Eser<strong>ci</strong>to” a firma del giornalista<br />

Matteo Fran<strong>ci</strong>ni mi sento in dovere, in<br />

qualità di Volontario in Ferma Prefissata<br />

Quadriennale, di esprimerLe a riguardo<br />

il mio rammarico. Nell’articolo si evince<br />

il concetto di “bisogno di lavoro” e non<br />

la vera motivazione legata alla quantità<br />

di arruolamenti sempre più crescenti: il<br />

valore verso la Patria. Proprio quel valore<br />

essenziale che spinge i giovani a presentare<br />

domanda presso i centri di arruolamento<br />

ed a mettere in discussione il<br />

proprio futuro. Una vera e propria “vocazione”<br />

che induce i giovani ad abbrac<strong>ci</strong>are<br />

il valor di Patria per la salvaguardia<br />

delle libere Istituzioni, a rinfrancare quei<br />

valori che ormai si ascoltano solo dalla<br />

voce dei nostri nonni che h<strong>anno</strong> vissuto<br />

la realtà propria di quel Valor di Patria.<br />

E’ vero, può sembrare strano, ma sentire<br />

parlare i giovani d’oggi di valor di patria<br />

accappona la pelle, in questo mondo<br />

dove si vive di futilità e di genitori sempre<br />

più accondiscendenti, forse per dare<br />

ai propri figli quello che in gioventù non<br />

h<strong>anno</strong> avuto o che h<strong>anno</strong> ottenuto lottando,<br />

è diffi<strong>ci</strong>le pensare, alla luce di questo,<br />

che esistono giovani che giurano fedeltà<br />

fino all’estremo sacrifi<strong>ci</strong>o, è diffi<strong>ci</strong>le<br />

vedere i propri colleghi rientrare in Patria<br />

con il tricolore sulle loro bare e ascoltare<br />

i genitori definirli Eroi. Non voglio, Direttore,<br />

strumentalizzare le disgrazie succedute<br />

in questi ultimi tempi che h<strong>anno</strong><br />

colpito la nostra Italia, ma non condivido<br />

l’equiparazione tra il sacrifi<strong>ci</strong>o della vita e<br />

la crisi che avvolge l’Italia. Non penso che<br />

la vita di <strong>un</strong>a persona valga <strong>un</strong> posto di<br />

lavoro e tantomeno è diffi<strong>ci</strong>le accettare<br />

la necessità di mettere in conto la morte<br />

per 800 euro al mese con vitto e alloggio<br />

pagato. Non penso che l’aumento<br />

degli arruolamenti vada cercato nella crisi,<br />

proviamo a cercalo nei sani valori che<br />

fort<strong>un</strong>atamente ancora oggi esistono e<br />

spingono molti giovani d’Italia a las<strong>ci</strong>are<br />

i propri affetti sia umani che materiali e<br />

partire verso mete lontane, consapevoli<br />

che nella maggior parte dei casi sarà<br />

diffi<strong>ci</strong>le ritornarvi definitivamente. Mi<br />

creda, Direttore, io sono <strong>un</strong> militare del<br />

Sud e ormai sono sette anni che rin<strong>un</strong><strong>ci</strong>o<br />

ad <strong>un</strong>a stabilità ma periodicamente<br />

il mio domi<strong>ci</strong>lio si sposta per tutta l’Italia,<br />

il tutto per poter assolvere ai compiti che<br />

lo Stato mi prefigge di realizzare, non è<br />

fa<strong>ci</strong>le ritornare a casa <strong>dopo</strong> quattro mesi<br />

e ascoltare solo la voce dei familiari per<br />

telefono. Tutto questo l’ho fatto e continuerò<br />

a farlo perché sono fiero della divisa<br />

che i nostri nonni indossavano con<br />

sacrifi<strong>ci</strong>o e che mi onoro di indossare.<br />

Auspico che questo mio pensiero possa<br />

essere pubblicato in risposta alle considerazioni<br />

pubblicate dalla Sua spettabile<br />

testata giornalistica.<br />

Cordialità,<br />

Francesco Gentile<br />

Caporal Maggiore VFP4 Delegato<br />

Nazionale del Co.Ce.R. Eser<strong>ci</strong>to<br />

Spettabile Caporal Maggiore,<br />

la ringrazio per la sua lettera, che ho molto<br />

apprezzato. Tra l’altro, in questo caso, direttore<br />

della testata e autore dell’articolo coin<strong>ci</strong>dono<br />

nella mia persona. Apprezzo molto,<br />

e sinceramente, la passione che emerge<br />

dalle sue parole per la strada che ha scelto<br />

di intraprendere, e come <strong>ci</strong>ttadino non<br />

posso che essere grato a lei e alle migliaia di<br />

altri uomini e donne per la scelta di vita e di<br />

lavoro che avete compiuto, di cui certo non<br />

ignoro i sacrifi<strong>ci</strong>, i rischi e le difficoltà. E sono<br />

anche sicuro (e rinfrancato) di quello che lei<br />

sostiene, e <strong>ci</strong>oè del fatto che sia prin<strong>ci</strong>palmente<br />

la “vocazione” ad indurre i giovani<br />

ad arruolarsi. Ma, tutto questo, non voleva<br />

assolutamente essere messo in discussione<br />

dal nostro articolo, quantomeno nelle sue<br />

intenzioni. Quello che volevamo semplicemente<br />

mettere in luce era il fatto che in<br />

Toscana si sia assistito, nell’ultimo periodo,<br />

a <strong>un</strong> sensibile aumento delle richieste di arruolamento<br />

da parte dei giovani, fenomeno<br />

che - come è emerso da <strong>un</strong> nostro colloquio<br />

con alc<strong>un</strong>i rappresentanti dell’Eser<strong>ci</strong>to<br />

- può essere in parte ricondotto anche alla<br />

crisi e alla difficoltà dei giovani di trovare<br />

lavoro (e nell’articolo infatti si spe<strong>ci</strong>fica “almeno<br />

in parte”). Ma questo non significa<br />

assolutamente che, alla base di tutto questo,<br />

non <strong>ci</strong> sia quella che lei chiama “vocazione”,<br />

<strong>senza</strong> la quale - aggi<strong>un</strong>go - ritengo<br />

sia diffi<strong>ci</strong>le, se non impossibile, per <strong>un</strong> giovane<br />

fare questa scelta. Nell’articolo, peraltro,<br />

si sottolinea come la difesa della Patria e<br />

la salvaguardia delle Istituzioni - e quindi il<br />

valore che viene loro riconos<strong>ci</strong>uto - siano i<br />

capisaldi della missione di ogni militare. Per<br />

concludere, quello che voleva essere messo<br />

in luce dall’articolo era il “notevolissimo<br />

incremento delle domande”, per usare le<br />

parole del Colonnello da noi intervistato,<br />

registrato in Toscana (terra storicamente<br />

meno “generosa”, rispetto al Sud Italia, per<br />

numero di arruolamenti), a cui - proprio<br />

perché avvenuto molto rapidamente e in<br />

<strong>un</strong> particolare periodo storico come quello<br />

che stiamo vivendo - abbiamo cercato di<br />

dare <strong>un</strong>a spiegazione. Senza - le assicuro -<br />

aver mai pensato di mettere in discussione<br />

il valor di Patria che certo non può mancare<br />

a chi sceglie di arruolarsi .<br />

M.F.<br />

PISTE CICLABILI, DIRITTI E INSULTI<br />

Buongiorno!<br />

Vorrei ringraziarvi per l’articolo sulle piste<br />

<strong>ci</strong>clabili apparso sull’ultimo numero della<br />

rivista. Purtroppo, però, sull’argomento<br />

resto molto, molto pessimista. Come ex<br />

diplomatico, negli ultimi die<strong>ci</strong> anni ho<br />

girato <strong>un</strong> po’ tutto il mondo e vissuto<br />

in moltissime <strong>ci</strong>ttà dove i pedoni che<br />

attraversano sulle strisce sono rispettati<br />

e h<strong>anno</strong> la precedenza. A Firenze, dove<br />

vivo da più di <strong>un</strong> <strong>anno</strong>, mi trovo benissimo.<br />

Purtroppo, però, ogni volta che<br />

devo attraversare la strada sento di rischiare<br />

la vita, perché quasi ness<strong>un</strong>o è<br />

disposto a fermarsi. Per non parlare di<br />

quando pedalo sulle piste <strong>ci</strong>clabili! Automobili<br />

(e purtroppo anche i pedoni)<br />

le invadono di continuo e buona parte<br />

delle persone a cui fac<strong>ci</strong>o notare che la<br />

pista è riservata ai <strong>ci</strong>clisti mi rispondono<br />

in molto inutilmente maleducato, anche<br />

(e soprattutto) quando h<strong>anno</strong> torto<br />

mar<strong>ci</strong>o, mandandomi <strong>senza</strong> troppi complimenti<br />

a quel paese. Non ho richieste<br />

o proposte particolari, perché ormai mi<br />

sono rassegnato alla mia dose quasi quotidiana<br />

di prevaricazioni e di insulti. Però<br />

è <strong>un</strong> vero peccato che, su questo p<strong>un</strong>to,<br />

questa splendida <strong>ci</strong>ttà non sembri in grado<br />

di allinearsi alle sue sorelle nobili del<br />

resto d’Europa. Almeno questo las<strong>ci</strong>atemelo<br />

dire!<br />

Cordiali saluti,<br />

Valerio Parmigiani<br />

LUNGARNO COLOMBO,<br />

“PERICOLO PER I CICLISTI”<br />

Spett. Redazione,<br />

poiché la percorro tutti i giorni per andare<br />

a lavoro, segnalo che la pista <strong>ci</strong>clabile<br />

situata a Firenze nel l<strong>un</strong>garno Colombo<br />

proveniente dal Teatro Tenda Saschall in<br />

direzione del centro <strong>ci</strong>ttadino laddove si<br />

immette nella via che percorre il Ponte<br />

da Verrazzano, lo fa <strong>senza</strong> alc<strong>un</strong>a segnalazione<br />

preventiva mediante <strong>un</strong> improvviso<br />

e normale scalino del mar<strong>ci</strong>apiede,<br />

<strong>senza</strong> alc<strong>un</strong>a discesa o altro di inclinato,<br />

con grave pericolo di caduta per chi arrivi<br />

in velo<strong>ci</strong>tà e non sia a conoscenza della<br />

situazione. Sarebbe invece importanteindispensabile<br />

realizzare in quel p<strong>un</strong>to<br />

<strong>un</strong>a discesa o deviare la pista a lato verso<br />

la discesa già esistente ma utilizzata e<br />

segnalata solo per i pedoni. Altrimenti<br />

quantomeno sarebbe necessario avvertire<br />

dell’improvviso pericolo i <strong>ci</strong>clisti, con<br />

cartelli o segnalazioni dipinte a terra. Fac<strong>ci</strong>o<br />

presente quanto sopra per segnalare<br />

a chi ne è competente la carenza descritta<br />

per provvedervi conseguentemente.<br />

Lettera firmata<br />

“PEDONALIZZAZIONE DEL DUOMO,<br />

LA MIA PROPOSTA PER IL BUS 23”<br />

Invio alc<strong>un</strong>e considerazioni riguardo la<br />

pedonalizzazione di Piazza Duomo e le<br />

conseguenti ripercussioni sul trasporto<br />

pubblico. Abito nel Quartiere 3 di Gavinana:<br />

premetto che sono favorevole alla<br />

pedonalizzazione di Piazza Duomo, sia<br />

come scelta urbanistica, sia come scelta<br />

ecologica e che utilizzo da tempo il trasporto<br />

pubblico urbano, ritenendolo <strong>un</strong>o<br />

dei migliori mezzi collettivi ed ecologi<strong>ci</strong>,<br />

insieme a tutta la mia famiglia che utiliz-<br />

lettere<br />

za l’autobus o la bi<strong>ci</strong>cletta per recarsi al<br />

lavoro od a scuola. In particolare segnalo<br />

che, per quanto riguarda la linea Ataf n°<br />

23, le ripercussioni sono particolarmente<br />

pesanti. <strong>Il</strong> percorso d’andata dalla zona di<br />

Piazza Gavinana alla Stazione SMN non<br />

presenta grosse criti<strong>ci</strong>tà, anche se sono<br />

aumentati i tempi di percorrenza, ma in<br />

limiti ragionevoli. La criti<strong>ci</strong>tà si presenta<br />

invece nel percorso dalla Stazione SMN<br />

verso la zona di Piazza Gavinana; in questo<br />

caso il percorso si è notevolmente<br />

all<strong>un</strong>gato, sono previste ben 10 fermate<br />

in più rispetto al precedente percorso e<br />

quindi i vecchi tempi di percorrenza (<strong>ci</strong>rca<br />

20 minuti) sono aumentati raddoppiando,<br />

quando va bene, se non addirittura<br />

triplicando (ho impiegato anche <strong>un</strong>’ora<br />

per percorrere i <strong>ci</strong>rca 5 chilometri da SMN<br />

a Gavinana). Nel tratto in oggetto, questa<br />

linea è stata completamente stravolta,<br />

poiché l’autobus percorre Via dell’Agnolo<br />

e Via dell’Oriuolo (strade peraltro molto<br />

strette e con auto in sosta che rallentano<br />

il percorso), per poi passare com<strong>un</strong>que<br />

da Piazza Duomo e riprendere il vecchio<br />

tragitto in Via del Proconsolo. Peraltro si<br />

tratta di <strong>un</strong>a linea urbana importante,<br />

che percorre <strong>un</strong> tragitto molto l<strong>un</strong>go. Se,<br />

per il giusto completamento della pedonalizzazione<br />

di Piazza Duomo, si penalizza<br />

chi ha scelto il trasporto pubblico<br />

come mezzo di spostamento, dilatando<br />

tempi d’attesa e percorrenza, si rischia di<br />

disincentivare l’utilizzo dell’autobus ed il<br />

passaggio a mezzi privati. Mi auguro che<br />

si tratti di <strong>un</strong> periodo di rodaggio e che<br />

com<strong>un</strong>que siano considerate e valutate<br />

le segnalazioni degli utenti. A tale proposito,<br />

nello spirito di <strong>un</strong>a critica costruttiva,<br />

mi permetto di avanzare la seguente<br />

proposta: far percorrere all’autobus n° 23<br />

alc<strong>un</strong>e strade alternative, già utilizzate in<br />

passato in occasione di transiti provvisori,<br />

ad esempio da Piazza Beccaria, anziché<br />

percorrere Via dell’Agnolo, seguire la direttrice<br />

L<strong>un</strong>garno della Zecca Vecchia<br />

- Biblioteca Nazionale – Corso Tintori<br />

– Ponte alla Grazie, che consente com<strong>un</strong>que<br />

di avvi<strong>ci</strong>nare molto l’utenza al<br />

centro storico, ma contenendo i tempi di<br />

percorrenza. D’altronde credo che vi sia<br />

l’intenzione di collegare la parte del centro<br />

storico con bussini elettri<strong>ci</strong>. Questo è<br />

solo <strong>un</strong> esempio, ma potrebbero essere<br />

individuate altre soluzioni.<br />

S.B.<br />

VIA DEL PODESTA’,<br />

IL DIBATTITO PROSEGUE<br />

Spett.le <strong>Reporter</strong>,<br />

ho letto il vostro articolo di ottobre e le<br />

lettere di reclami del numero di novembre.<br />

Capisco benissimo che con il senso<br />

<strong>un</strong>ico in via del Podestà, istituito in via<br />

“provvisoria” lo scorso <strong>anno</strong> a febbraio, gli<br />

abitanti <strong>ci</strong> abbiano guadagnato in silenzio<br />

e tranquillità. E’ diventata infatti quasi<br />

<strong>un</strong>a strada privata! Mi riferisco in merito<br />

soprattutto alla parte centrale della via,<br />

<strong>ci</strong>oè quella dal <strong>ci</strong>mitero verso le Due<br />

Strade transitata ora solo dai suoi abitanti.<br />

Tale provvedimento era dovuto, pare,<br />

all’istituzione di <strong>un</strong>’incongrua sistemazione<br />

della Zcs (come faceva rilevare <strong>un</strong> vostro<br />

lettore) che prevedeva solo posti per<br />

i residenti e non quelli a rotazione veloce


lettere<br />

(solo alle Due Strade) e ad <strong>un</strong> riferimento<br />

all’attuazione del codice della strada.<br />

<strong>Il</strong> provvedimento di senso <strong>un</strong>ico verso il<br />

Galluzzo ha creato per molti abitanti della<br />

strada e della zona grandi disagi nella<br />

mobilità, drammatica nelle ore di p<strong>un</strong>ta,<br />

con l<strong>un</strong>ghe code ai tre semafori che bisogna<br />

superare per raggi<strong>un</strong>gere la <strong>ci</strong>ttà.<br />

Code, intasamento, tempi enormemente<br />

all<strong>un</strong>gati e inquinamento. Obbiettivamente<br />

la via del Podestà è troppo l<strong>un</strong>ga<br />

per ridurla ad <strong>un</strong> senso <strong>un</strong>ico tanto più<br />

che <strong>ci</strong> sono aree commer<strong>ci</strong>ali, il Galluzzo<br />

e le Due Strade di cui con questo provvedimento,<br />

<strong>un</strong>a è satura e l’altra perde<br />

<strong>un</strong> notevole numero di clienti. In<strong>oltre</strong> <strong>ci</strong><br />

sono <strong>un</strong>a casa di riposo con andirivieni di<br />

ambulanze, due scuole, Bed&Breakfast e<br />

quanto altro e tutti all<strong>un</strong>gano di qualche<br />

kilometro i loro spostamenti in <strong>un</strong>’area in<br />

cui gli sbocchi sono fortemente intasati<br />

invia la tua segnalazione<br />

alla nostra redazione<br />

redazione@ilreporter.it<br />

ISOLOTTO, QUANDO IL PROBLEMA E’ L’ECCESSIVA VELOCITÀ<br />

Gentile Redazione,<br />

vorrei segnalare <strong>un</strong> disagio che dura da anni, anche a nome di tanti altri <strong>ci</strong>ttadini abitanti<br />

all’Isolotto. La via Libero Andreotti, dirizzone di strada che porta dalla piazza<br />

dell’Isolotto e dalla passerella sull’Arno fino alla rotonda del viale Talenti e al viale Nenni<br />

(strade di vastissimo traffico), è percorsa giorno e notte da <strong>un</strong>a moltitudine di veicoli<br />

che la percorrono anche a 80 km/h, creando apprensione e disagio soprattutto per<br />

coloro che si immettono in via Andreotti da via Boc<strong>ci</strong>oni. Chiederemmo in particolare<br />

(e non credo sia <strong>un</strong>a richiesta esosa...) due cose:<br />

a) che vengano tolti almeno due posti macchina nella via Andreotti all’incro<strong>ci</strong>o con via<br />

Boc<strong>ci</strong>oni, che obbligano chi si immette nella strada a occupare metà della carreggiata<br />

per vedere bene chi sopraggi<strong>un</strong>ge da sinistra, con evidente pericolo per tutti;<br />

b) che vengano messe le strisce pedonali del tipo “rialzato”, come ormai è quasi dappertutto,<br />

al fine di contenere le velleità agonistiche delle auto, ma soprattutto di molti<br />

motorini e moto<strong>ci</strong>clette.<br />

Spero che questo appello possa essere raccolto da qualc<strong>un</strong>o che “può” fare qualcosa...<br />

Renzo Lulla<br />

Gentile signor Renzo,<br />

raccogliamo con piacere il suo appello e pubblichiamo la sua lettera, invitando<br />

chi – come dice lei - “può fare qualcosa”, ovvero coloro che sono addetti a questo<br />

compito, a venire quantomeno a controllare la situazione nella strada di cui lei<br />

parla. Quello dell’eccessiva velo<strong>ci</strong>tà è <strong>un</strong> problema che riguarda purtroppo molte<br />

strade <strong>ci</strong>ttadine, soprattutto quelle che, essendo l<strong>un</strong>ghe e dritte, “incoraggiano”<br />

(ovviamente a torto) auto e moto<strong>ci</strong>clisti a spingere maggiormente sull’acceleratore,<br />

dimenticando i limiti di velo<strong>ci</strong>tà e il fatto che vi sia <strong>un</strong> motivo pre<strong>ci</strong>so se sono<br />

stati istituiti anche in quelle vie. Le strisce pedonali rialzate rappresentano certo <strong>un</strong><br />

incentivo a decelerare per auto e moto, e possono quindi senz’altro rappresentare<br />

<strong>un</strong>a buona soluzione per aumentare la sicurezza di pedoni e non solo – così come<br />

lo sono tutti i mezzi ed i dispositivi finalizzati a ridurre la velo<strong>ci</strong>tà sulle strade <strong>ci</strong>ttadine<br />

– ma <strong>ci</strong>ò che ritengo più importante, l’obiettivo che le istituzioni – e non solo<br />

a Firenze – devono in ogni modo raggi<strong>un</strong>gere, è <strong>un</strong> cambiamento dei comportamenti<br />

di chi è al volante, <strong>un</strong> cambiamento nella mentalità dei conducenti. Correre e<br />

superare i limiti di velo<strong>ci</strong>tà è pericoloso, in ogni strada, per quanto priva di ostacoli e<br />

rischi possa sembrare: è questo il messaggio che deve essere fatto passare. Con ogni<br />

mezzo. Sennò finiremo – come spesso accade – per parlare di ogni singola strada<br />

e della sua pericolosità soltanto <strong>dopo</strong> l’in<strong>ci</strong>dente di turno. Per questo, sempre nel<br />

nome della sicurezza stradale, penso che le istituzioni debbano continuare a far<br />

di tutto per affrontare e risolvere il problema della viabilità, che da anni colpisce<br />

numerose zone di Firenze, con la tanto attesa entrata in f<strong>un</strong>zione del tram e con<br />

l’incentivo dell’utilizzo dei mezzi pubbli<strong>ci</strong>. Un automobilista estenuato da traffico<br />

e code è infatti – e sempre – <strong>un</strong> automobilista più stanco e pericoloso, anche per<br />

la (sbagliata) idea di poter recuperare il tempo perso negli ingorghi schiac<strong>ci</strong>ando il<br />

piede sull’acceleratore nella prima strada trovata libera dal traffico. È <strong>un</strong> obiettivo<br />

diffi<strong>ci</strong>le da raggi<strong>un</strong>gere, certo, come lo è sempre quando si tratta di dover cambiare<br />

mentalità e comportamenti ormai acquisiti. Ma è <strong>un</strong> obiettivo da raggi<strong>un</strong>gere ad<br />

ogni costo. E, questo sì, di corsa.<br />

Matteo Fran<strong>ci</strong>ni<br />

dal traffico Ad ottobre l’assessore Mattei<br />

ha fatto <strong>un</strong>’ispezione della situazione e<br />

così ha fatto più volte in questi due anni<br />

il Presidente del Quartiere 3 Ceccarelli da<br />

me solle<strong>ci</strong>tato. Altri consiglieri com<strong>un</strong>ali<br />

di vari schieramenti politi<strong>ci</strong> sono venuti<br />

a visionare il problema . Tutti dicono che<br />

il problema sarà risolto ma ancora non si<br />

capisce come. Attualmente noi abitanti<br />

della parte finale di via del Podestà verso<br />

le Due Strade che sopportiamo il maggior<br />

disagio (nel mio immobile c’è <strong>un</strong><br />

b&b che ha <strong>un</strong> notevole d<strong>anno</strong> per l’arrivo<br />

e la partenza dei turisti, taxi che non<br />

vogliono fare la corsa , aumenti enormi<br />

della tariffa) avremmo raccolto molte<br />

firme, <strong>ci</strong>rca 400, che chiedono il ripristino<br />

del doppio senso regolamentato da<br />

semafori per l’alternanza del traffico o<br />

quanto meno <strong>un</strong> senso <strong>un</strong>ico alternato.<br />

La lettera del Sig. Zei, <strong>ci</strong>oè doppio senso<br />

anche nella parte verso le Due Strade a<br />

partire dall’angolo di via Martellini può<br />

essere <strong>un</strong>a alternativa purché si tenga<br />

conto che il primo tratto di via Martellini<br />

(300 metri) necessita di <strong>un</strong> transito<br />

alternato poiché è presumibile che gli<br />

automobilisti provenienti da Via Silvani,<br />

Impr<strong>un</strong>eta la usino per raggi<strong>un</strong>gere la via<br />

Senese evitando la piazza Ac<strong>ci</strong>aiuoli. Fac<strong>ci</strong>o<br />

altresì notare che ogni giorno capita<br />

di incontrare auto e motorini che transitano<br />

irregolarmente in doppio senso a<br />

scapito della loro e nostra incolumità<br />

Cordiali saluti,<br />

Donatella Mei Gentiluc<strong>ci</strong><br />

“PULLMAN IN SOSTA, PROBLEMA<br />

ANCHE IN VIA BARACCA”<br />

Buongiorno,<br />

volevo rispondere e dire la mia alla signora<br />

“fiorentina indignata” che ha<br />

scritto sul Vs numero di Novembre 2009<br />

del problema “Bus turisti<strong>ci</strong> in sosta con<br />

il motore acceso”; ebbene cara signora<br />

non è la sola che den<strong>un</strong><strong>ci</strong>a questa situazione<br />

nella nostra <strong>ci</strong>ttà, <strong>ci</strong> ho provato<br />

anch’io con il Quartiere (io sono del Q5),<br />

con i vigili, ho scritto ai giornali e poi con<br />

la venuta del nuovo sindaco dato che il<br />

precedente faceva “orecchie da mercante”<br />

ho esposto il problema; purtroppo<br />

la mia voce tramite mail o telefonate o<br />

incontri personali (con il solo Q5) non ha<br />

avuto seguito e questo penso sia dovuto<br />

ad <strong>un</strong>a sola ragione e sempre la solita,<br />

il “dio quattrino”, perché questi autobus<br />

portano i turisti ed allora dobbiamo<br />

tutti stare zitti perché portano soldi alla<br />

<strong>ci</strong>ttà, ma dico e lo ribadisco, li portano<br />

solo a determinate categorie danneggiando,<br />

come giustamente lei espone,<br />

il nostro ambiente <strong>ci</strong>ttadino; questo sistema<br />

di fare io lo vedo nella mia zona<br />

e pre<strong>ci</strong>samente in via Baracca dove <strong>ci</strong><br />

sono diversi Hotel che sistematicamente<br />

quando ricevono i loro “clienti” e gli autobus,<br />

questi ultimi sia perché estate sia<br />

perché inverno las<strong>ci</strong>ano i loro motori accesi<br />

anche per 50 (<strong>ci</strong>nquanta) minuti!!!!!,<br />

infischiandosene dell’ambiente; quando<br />

<strong>ci</strong> sono queste situazioni vedi passare i<br />

vigili in pattuglia che tirano dritto come<br />

se avessero il “paraocchi” per non vedere<br />

perché <strong>oltre</strong> a questa situazione questi<br />

automezzi si fermano in zone non consentite<br />

per la “FERMATA” e per la “SOSTA”<br />

alla fac<strong>ci</strong>a dei pedoni che non riescono<br />

nemmeno a camminare sui mar<strong>ci</strong>apiedi;<br />

in<strong>oltre</strong> restringono la carreggiata facendo<br />

fare code nella suddetta strada; le ho<br />

scritto ed invito il <strong>Reporter</strong> a fare qualche<br />

cosa di concreto perché non so se lei ne<br />

è a conoscenza che sul nostro territorio<br />

com<strong>un</strong>ale c’è <strong>un</strong>a ordinanza del sindaco<br />

che vieta tale comportamento; l’ordinanza<br />

in questione è la nr 4636 del lontano<br />

20 Giugno 1996 quindi come vede già<br />

allora avevano pensato di limitare tale<br />

inquinamento; l’ordinanza re<strong>ci</strong>ta testualmente:<br />

DIVIETO DI SOSTA E FERMATA<br />

CON MOTORE ACCESO. Ha mai sentito di<br />

multe fatte a tal proposito? Io no; avevo<br />

suggerito anche questa ipotesi per rimpinguare<br />

le casse del com<strong>un</strong>e e allo stesso<br />

tempo sanare questa anomalia per<br />

cercare di arginare questo fenomeno per<br />

arrivare a fare qualche blocco del traffico<br />

in meno e non penalizzare sempre i <strong>ci</strong>ttadini.<br />

La saluto “fiorentina indignata” e<br />

mi auguro che si risolva qualche cosa per<br />

questo problema, ma se <strong>siamo</strong> solo noi<br />

dure a dire e den<strong>un</strong><strong>ci</strong>are questa situazione<br />

la vedo dura...<br />

Costantino Giaquinto<br />

“NON SOLO BUS TURISTICI COL<br />

MOTORE ACCESO”<br />

43<br />

Gentile redazione,<br />

vorrei fare riferimento all’intervento firmato<br />

“<strong>un</strong>a fiorentina indignata” nell’ultimo<br />

numero <strong>ci</strong>rca i “bus turisti<strong>ci</strong> in sosta<br />

con il motore acceso”, la quale avrebbe<br />

motivo di indignarsi ancora di più se<br />

sapesse che, purtroppo, il malcostume<br />

di mantenere gli autobus in sosta con<br />

il motore acceso non è prerogativa degli<br />

autisti dei bus turisti<strong>ci</strong>, ma anche di<br />

molti loro colleghi dell’Ataf. Per fare <strong>un</strong><br />

esempio, trovandosi la mia abitazione a<br />

soli 8 metri dal capolinea della linea 14B<br />

(Niccolò da Tolentino), ho modo di registrare<br />

quotidianamente numerosissime<br />

soste di 4-5, fino a 8-10 minuti (addirittura<br />

in <strong>un</strong> paio di occasioni quasi <strong>un</strong> quarto<br />

d’ora!) con il motore acceso. Alla richiesta<br />

di spiegazioni avanzata ad alc<strong>un</strong>i autisti,<br />

ho ricevuto risposte molto sgarbate oppure,<br />

quest’estate, la giustificazione che<br />

era necessario per raffreddare i veicoli<br />

a gasolio. Peccato che lo stesso accada,<br />

contrariamente a quanto dichiarato, anche<br />

con i veicoli a metano, che com<strong>un</strong>que<br />

sono meno di <strong>un</strong> terzo del totale<br />

del parco mezzi, con pesanti ricadute<br />

in termini di inquinamento. Nemmeno<br />

è <strong>un</strong>a questione esclusivamente estiva,<br />

dal momento che nulla è cambiato da<br />

allora, al contrario sempre più frequentemente<br />

si assiste anche a l<strong>un</strong>ghissime<br />

accelerate al massimo di giri durante le<br />

soste, che quindi aggravano il problema<br />

anziché ridurlo. A nulla è valso sporgere<br />

reclamo ad Ataf s.p.a. L’<strong>un</strong>ica risposta, la<br />

prima, solle<strong>ci</strong>tava le segnalazioni p<strong>un</strong>tuali<br />

del numero delle vetture guidate<br />

dai responsabili di tali ille<strong>ci</strong>ti (sì, perché ai<br />

sensi dell’art. 157 del Codice della Strada,<br />

c. 2 e 8, las<strong>ci</strong>are il motore acceso durante<br />

la sosta è passibile di sanzione fino a<br />

155 euro, ma questo naturalmente non<br />

conta nulla), benché <strong>dopo</strong> <strong>un</strong>a de<strong>ci</strong>na di<br />

segnalazioni in tal senso si continua ad<br />

udire solo <strong>un</strong> pesante quanto eloquente<br />

silenzio. E’ stata in<strong>oltre</strong> realizzata <strong>un</strong>a<br />

petizione con la raccolta di firme di pressoché<br />

tutti gli abitanti che si affac<strong>ci</strong>ano<br />

sulla rotonda di Via Aselli/Via Niccolò da<br />

Tolentino, presentata all’assessore Mattei<br />

il 24 settembre scorso alla pre<strong>senza</strong> di <strong>un</strong><br />

ingegnere Ataf. Entrambi h<strong>anno</strong> ass<strong>un</strong>to<br />

l’impegno di trasferire il capolinea a qualche<br />

metro di distanza, quantomeno in<br />

posizione equidistante dalle abitazioni,<br />

in <strong>un</strong>a corsia preferenziale al centro della<br />

piazza, pronta da anni ma mai utilizzata.<br />

Inutile dire che, mentre la qualità della<br />

vita nelle nostre abitazioni continua ad<br />

essere affetta da rumore, smog e vibrazioni,<br />

<strong>siamo</strong> sempre in attesa di Godot.<br />

Francesco Rui Sacco


Le mostre<br />

Innocente e cal<strong>un</strong>niato<br />

Dal 6 dicembre al 28<br />

febbraio<br />

Gabinetto disegni e<br />

stampe degli Uffi zi<br />

Nel quarto centenario della morte<br />

la mostra Innocente e cal<strong>un</strong>niato.<br />

Federico Zuccari (1539/40 –<br />

1609) e le vendette d’artista<br />

presenta al pubblico i temi di<br />

polemica e di vendetta che alc<strong>un</strong>i<br />

artisti, e in particolare Federico<br />

Zuccari, usarono per dichiararsi<br />

innocenti a fronte di cal<strong>un</strong>nie e<br />

ingiustizie vere o pres<strong>un</strong>te.<br />

Re per avventura<br />

Dall’11 al 16 dicembre<br />

Villa Bandini – Sala<br />

Paradiso<br />

La storia di Moris Benovsky,<br />

avventuriero slovacco che<br />

diventò re del Madagascar,<br />

accompagnata dalle bellissime<br />

fotografi e di Alessanndro Boschi,<br />

che ha “rubato” le immagini più<br />

commoventi dell’isola ad est del<br />

continente africano.<br />

Artefatti preziosi<br />

Fino al 31 gennaio<br />

Museo degli argenti -<br />

Palazzo Pitti<br />

A 45 anni dalla vittoria a Firenze<br />

del primo premio al Concorso<br />

Nazionale di Orefi ceria del 1964,<br />

Fausto Maria Franchi torna nel<br />

capoluogo toscano con <strong>un</strong>a<br />

mostra monografi ca al Museo<br />

degli Argenti di Palazzo Pitti. Già<br />

nel 2007 l’orafo romano aveva<br />

voluto legare il suo nome al<br />

Museo degli Argenti, donando<br />

l’anello Triangoli segreti, la spilla<br />

Affi nità elettive e l’anello Ore<br />

perdute, opere entrate a far parte<br />

della collezione permanente<br />

del Gioiello Contemporaneo del<br />

museo.<br />

L’oratorio di Santa Caterina<br />

all’Antella e i suoi pittori<br />

Fino al 31 dicembre<br />

Bagno a Ripoli<br />

Una mostra d’eccezione in <strong>un</strong><br />

luogo <strong>un</strong>ico: l’Oratorio di Santa<br />

Caterina d’Alessandria a Bagno a<br />

Ripoli, suggestivo gioiello immerso<br />

nella campagna fi orentina, in cui<br />

è custodito <strong>un</strong>o dei <strong>ci</strong>cli pittori<strong>ci</strong><br />

meglio conservati del trecento<br />

fi orentino ed opera di tre grandi<br />

maestri dell’epoca: Pietro Nelli,<br />

Maestro di Barberino e Spinello<br />

Aretino.<br />

Le porcellane di Betty<br />

Woodmann<br />

Fino al 15 Febbraio<br />

Museo delle porcellane<br />

Palazzo Pitti<br />

Tra le prestigiose porcellane<br />

conservate alla Palazzina del<br />

Cavaliere trovano <strong>un</strong>a appropriata<br />

collocazione le creazioni colte e<br />

fantasiose di Betty Woodman, in<br />

vetrine appositamente integrate<br />

con l’allestimento del Museo.<br />

Le insolite porcellane di Sèvres<br />

realizzate dall’artista, sconvolgono<br />

l’idea tradizionale di “corredo da<br />

tavola apprezzato” con le loro<br />

forme imprevedibili e l’intensità<br />

e brillantezza dei colori, <strong>senza</strong><br />

tralas<strong>ci</strong>are il bon ton ormai<br />

consolidato dei prestigiosi serviti<br />

amati dai regnanti.<br />

Robert Mapplethorpe<br />

Fino al 10 gennaio<br />

Galleria dell’Accademia<br />

Le fotografi e di Mapplethorpe<br />

nel museo di Michelangelo, il<br />

tempio della Forma. A 20 anni<br />

dalla morte dell’artista, la Galleria<br />

dell’Accademia ne celebra il<br />

talento con <strong>un</strong>a mostra di 91<br />

immagini per la prima volta<br />

accostate alla più emblematica<br />

delle icone rinas<strong>ci</strong>mentali. Le<br />

studiate pose di Lisa, Lydia, Ken,<br />

Tyler, Thomas, Ajitto evidenziano<br />

<strong>un</strong> procedimento costruttivo<br />

di tipo scultoreo e in tal senso<br />

rimandano al David e ai capolavori<br />

della pittura fi orentina. Tra corpo<br />

umano e natura morta, due mondi<br />

dialogano <strong>oltre</strong> il tempo, lo spazio,<br />

le culture.<br />

Concerti<br />

Ludovico Einaudi<br />

10 dicembre<br />

Teatro Verdi<br />

Ludovico Einaudi, compositore e<br />

pianista torinese, è oggi <strong>un</strong>o degli<br />

artisti più apprezzati e richiesti<br />

della scena europea. La sua<br />

musica affonda le radi<strong>ci</strong> nella<br />

tradizione classica con l’innesto di<br />

elementi derivati dalla musica pop,<br />

rock, folk e contemporanea. Le<br />

sue melodie sono profondamente<br />

evocative e di grande impatto<br />

emotivo. A colpire nel segno sono<br />

le melodie ondulatorie in continuo<br />

movimento, fra accelerazioni<br />

improvvise e altrettanto subitanee<br />

sospensioni, mai così solari e<br />

‘positive’, in bilico tra suoni classi<strong>ci</strong><br />

e d’avanguardia, suggestioni<br />

etniche ed elettronica. Dopo gli<br />

impegni estivi, Ludovico Einaudi<br />

partirà in aut<strong>un</strong>no per <strong>un</strong> nuovo<br />

intenso tour europeo che toccherà<br />

numerose <strong>ci</strong>ttà tra cui Amburgo,<br />

Dublino, Parigi, Stoccolma, Londra,<br />

Lisbona, Berlino e Praga. <strong>Il</strong> rientro<br />

in Italia è previsto per dicembre<br />

quando sarà al Teatro Verdi di<br />

Firenze. Biglietti da 40 a 17 euro.<br />

Marta sui tubi<br />

10 dicembre<br />

Viper Theatre<br />

Superato il traguardo delle 80<br />

date tra ottobre 2008 e settembre<br />

2009, la band più amata dagli<br />

idrauli<strong>ci</strong> italiani terrà <strong>un</strong>a serie<br />

limitata di performance poliartistiche<br />

tra ottobre e inizio<br />

dicembre, emblematicamente<br />

defi nite “Arte sui tubi”. Ingresso:<br />

Biglietti: 13 euro + diritti di<br />

prevendita.<br />

Vini<strong>ci</strong>o Capossela<br />

13 dicembre<br />

Teatro Verdi<br />

Dopo il successo della scorsa<br />

stagione (due esauriti al Teatro<br />

Verdi a marzo), torna a grande<br />

richiesta Vini<strong>ci</strong>o Capossela.<br />

<strong>Il</strong> tour è stato immaginato<br />

come <strong>un</strong> concerto-spettacolo<br />

ispirato ad <strong>un</strong>a sorta di “<strong>ci</strong>rco<br />

delle stranezze”. L’allestimento<br />

prevede, alle spalle dell’artista e<br />

ai lati del palco, l’uso di side show<br />

banners, di teli illustrati e colorati<br />

che mostrano le attrazioni, in <strong>un</strong><br />

contorno di luce da acquario e<br />

lampadine da carnival, da l<strong>un</strong>a<br />

park. Vini<strong>ci</strong>o (Pianoforti, Chitarre,<br />

Mighty Worluzter, Farfi sa, Vo<strong>ci</strong>)<br />

sarà accompagnato sul palco da<br />

molti artisti tra cui Christopher<br />

Wonder (il mago de Human<br />

Pignata), Jessica Love-The<br />

Elastic Lady (mangiafuoco,<br />

bersaglio del lan<strong>ci</strong>atore di coltelli)<br />

dai musi<strong>ci</strong>sti Glauco Zuppiroli<br />

(Contrabbasso e Ukulele), Zeno<br />

De Rossi (Batteria e Grancassa<br />

da banda), Vincenzo Vasi<br />

(Theremin, Vibrafono, Marimba,<br />

Glockenspielt, Campionatori<br />

e Piani Giocattolo), Mauro<br />

Ottolini (Susafono, Trombone,<br />

Bombardino e giocattoli), Achille<br />

Suc<strong>ci</strong> (Saxofono, Clarinette e<br />

clarinetto basso , giocattoli),<br />

Alessandro Stefana (Chitarra,<br />

Banjo, Elettronica, AutoHarp,<br />

slide guitar, ViolinArpa) e dagli<br />

“strumenti inconsistenti”. Tra<br />

questi troneggia la riproduzione<br />

di <strong>un</strong> Mighty Wurlitzer, il<br />

“theater organ” indispensabile<br />

accompagnamento di ogni<br />

impresa fantastica. Biglietti da 40<br />

a 20 euro.<br />

Eros Ramazzotti<br />

15 dicembre<br />

Nelson Mandela Forum<br />

Anti<strong>ci</strong>pato dal primo singolo<br />

Parla con me, è us<strong>ci</strong>to Ali e<br />

radi<strong>ci</strong> il nuovo atteso album di<br />

Eros Ramazzotti; <strong>un</strong>di<strong>ci</strong> canzoni<br />

inedite (più la bonus track Linda<br />

e il mare disponibile solo su<br />

iT<strong>un</strong>es) caratterizzate da <strong>un</strong><br />

respiro sonoro internazionale.<br />

Con <strong>oltre</strong> 210.000 copie vendute<br />

in prenotazione, è già triplo disco<br />

di platino, consentendo quindi<br />

ad Eros di essere tra i premiati<br />

(multi-platinum) ai prossimi Wind<br />

Music Awars, gli Oscar della<br />

Musica Italiana. Prodotto da Eros<br />

che è anche autore dei testi con<br />

Adelio Cogliati e delle musiche<br />

con Claudio Guidetti, Ali e radi<strong>ci</strong> è<br />

il suo <strong>un</strong>dicesimo album di inediti<br />

e arriva a quattro anni dall’ultimo,<br />

“Calma apparente”. Da 65 a 30<br />

euro.<br />

Niccolò Fabi<br />

17 dicembre<br />

Viper Theatre<br />

Torna a Firenze il cantante<br />

capellone che ha fatto cantare<br />

l’Italia degli anni Novanta con<br />

la sua celeberrima “Capelli”.<br />

Niccolò Fabi arriva al Viper con <strong>un</strong><br />

nuovo repertorio fatto di canzoni<br />

melodiche, arrangiate con la<br />

cura del cantautore, che f<strong>anno</strong><br />

parte del suo ultimo album, “Solo<br />

<strong>un</strong> uomo”, us<strong>ci</strong>to subito <strong>dopo</strong><br />

aver parte<strong>ci</strong>pato alla scrittura<br />

della colonna sonora del fi lm<br />

“Come Dio comanda” di Gabriele<br />

Salvatores, tratto dall’omonimo<br />

fi lm di Niccolò Ammaniti. Biglietto<br />

15 euro + diritti di prevendita<br />

Concert Opera<br />

Claudio Baglioni<br />

Dal 20 al 23 dicembre<br />

Teatro Verdi<br />

Sbarca a Firenze il mega evento<br />

fi rmato Claudio Baglioni. Grandi<br />

musi<strong>ci</strong>sti sul palcoscenico e tanto<br />

spazio per le sonorità pop care<br />

agli amanti del contante romano,<br />

capace di coinvolgere grandi e<br />

pic<strong>ci</strong>ni.<br />

A teatro<br />

Molto rumore per nulla<br />

Dal 15 al 20 dicembre<br />

Teatro della Pergola<br />

Dal palcoscenico del Teatro<br />

India all’Argentina torna<br />

l’allestimento della celebre<br />

commedia shakespeariana esito<br />

di <strong>un</strong> laboratorio che Gabriele<br />

Lavia ha tenuto con <strong>un</strong>a ventina<br />

di giovani attori. L’attenzione<br />

alle nuove generazioni e al<br />

teatro di domani che questo<br />

spettacolo rappresenta è <strong>un</strong><br />

obiettivo fondamentale che<br />

il Teatro di Roma si è dato<br />

come direttrice della sua<br />

programmazione.<br />

La fort<strong>un</strong>a<br />

con la F maiuscola<br />

Dal 26 dicembre<br />

al 10 gennaio<br />

Teatro della Pergola<br />

Un grande interprete del Teatro<br />

napoletano, Luigi De Filippo,<br />

ripropone questa divertente<br />

commedia che nel 1942 fu<br />

<strong>un</strong>o dei più clamorosi successi<br />

del Teatro Umoristico dei<br />

celebri fratelli De Filippo. Un<br />

trionfo personale di Eduardo<br />

e Peppino che ne furono i<br />

primi ed irripetibili interpreti.<br />

Ispirandosi alla lezione di <strong>un</strong><br />

passato glorioso, oggi, con<br />

l’interpretazione e la regia di<br />

Luigi De Filippo, lo spettacolo<br />

torna a risplendere di luce<br />

nuova. La fort<strong>un</strong>a con “la effe<br />

maiuscola” è quella inattesa<br />

che capita al protagonista della<br />

commedia, <strong>un</strong> pover’uomo<br />

perseguitato da <strong>un</strong> destino<br />

avverso e beffardo, che vede<br />

all’improvviso illuminare la<br />

sua vita misera dall’arrivo di<br />

<strong>un</strong>’eredità che gli gi<strong>un</strong>ge da<br />

parte di <strong>un</strong> parente emigrato in<br />

America.<br />

segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />

Carmen Suite<br />

Dal 5 al 24 dicembre<br />

Teatro Com<strong>un</strong>ale<br />

Bellissima, magnetica, e<br />

soprattutto bravissima: è<br />

ELEONORA ABBAGNATO,<br />

palermitana ma dall’età di 13 anni<br />

<strong>ci</strong>ttadina del mondo, dal 2001<br />

Premiere Danseuse all’Opéra<br />

Garnier di Parigi ed <strong>un</strong>ica italiana<br />

nel prestigioso e superselettivo<br />

tempio della danza nella capitale<br />

francese. È a Firenze, Eleonora,<br />

dove aveva debuttato nel<br />

dicembre 2006 con Coppelia di<br />

Polyakov, per interpretare con<br />

MaggioDanza, la Compagnia<br />

del Maggio Musicale Fiorentino<br />

diretta da Vladimir Derevianko, la<br />

protagonista di CARMEN SUITE,<br />

il balletto del coreografo cubano<br />

Alberto Alonso sulle celebri pagine<br />

operistiche di Bizet (eseguite<br />

dal vivo dall’Orchestra del<br />

Maggio diretta da Fabrizio Maria<br />

Carminati) in cui avrà al suo fi anco<br />

l’etoile Jean-Sébastien Colau,<br />

e che – in abbinamento con <strong>Il</strong><br />

Campanello di Donizetti – andrà<br />

in scena al Teatro Com<strong>un</strong>ale dal<br />

5 dicembre, per arrivare con le<br />

repliche fi no a Natale.<br />

Gli eventi<br />

Regali in corte<br />

12 e 13 dicembre<br />

Corte genova – Prato<br />

Due giorni da dedicare allo<br />

shopping pre-natalizio con le idee<br />

originali di Clotilde, Happy Books,<br />

Le chicche di Olivia, Deuda,<br />

Temi d’artemisia, Gastronomia<br />

tempestini, Sp’Osare e Aloe e<br />

Wolf. Un mix di marchi ideati<br />

da giovani toscani si ri<strong>un</strong>iscono<br />

per due giorni realizzando <strong>un</strong>a<br />

vetrina d’eccellenza fatta di idee<br />

simpatiche e <strong>un</strong>iche. Da non<br />

perdere. Via genova, 17 – Prato.<br />

Concerto di Natale<br />

12 dicembre<br />

Palazzo Davanzati<br />

Sabato 12 dicembre alle ore 18<br />

il Museo di Palazzo Davanzati<br />

presenterà il Concerto di<br />

Natale: “Coro vocale di musiche<br />

tradizionali natalizie eseguite<br />

dal Coro del Duomo di Firenze.<br />

L’evento è offerto dal comitato per<br />

la rinas<strong>ci</strong>ta del Museo di Palazzo<br />

Davanzati.<br />

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46 Dicembre 2009<br />

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al primo piano: cu<strong>ci</strong>na, soggiorno, tre camere,<br />

servizio, <strong>oltre</strong> accessori, e due balconi.<br />

Ottime potenzialità sia per abitazione che per<br />

trasformazione in studio professionale.<br />

☎055 6810882<br />

PIAZZA OBERDAN in palazzo d’epoca piccolo<br />

condominio al piano terreno rialzato app.to di<br />

mq. 160, 7 vani doppi servizi con terrazzo abitabile<br />

di mq.60 risc.singolo uso abitazione o uffi<strong>ci</strong>o<br />

☎347 6143007<br />

SCANDICCI POGGIO VALICAIA Via delle cro<strong>ci</strong>,<br />

porzione di colonica, bellissimo appartamento<br />

perfettamente ristrutturato: ingresso, soggiorno,<br />

cu<strong>ci</strong>na, due camere, studio, soppalco attrezzato,<br />

due servizi, accessori, terreno privato 900 mq.<br />

Ca. Travi a vista, finiture di pregio, bellissimo contesto.g610<br />

€ 600.000,00 ☎055 6810882<br />

SCIPIONE AMMIRATO adiacenze in villino prestigioso<br />

app.to di mq.350 <strong>ci</strong>rca posto al 1º e 2º<br />

piano <strong>senza</strong> ascensore, completamente ristrutturato,<br />

2 posti auto, terrazzo abitabile panoramico<br />

in torretta, ottime rifinuture, € 1.150.000,00<br />

☎347 6143007<br />

SETTIGNANO In bellissima casa colonica bifamiliare,<br />

ultrapanoramica e nel verde, appartamento<br />

al piano terra con mansarda: soggiorno,<br />

con angolo cottura separato, tre camere, tre servizi.<br />

Terrazza abitabile, 3000mq di giardino privato,<br />

permesso approvato per costruzione<br />

grande garage. Da ristrutturare € 700.000,00<br />

☎055 6810882<br />

VILLAGGIO PRIMAVERA signorile luminoso silenzioso<br />

panoramico ingresso salone doppio cu<strong>ci</strong>na<br />

tinello 3 camere doppi servizi 2 balconi<br />

soffitta lastrico solare di proprietà 2 garage cantina<br />

€ 590.000/00 fidu<strong>ci</strong>a immobiliare<br />

☎055 6800095 - 349 5148233<br />

TERRATETTI<br />

FIRENZE<br />

BAGNO ARIPOLI centrale ma in strada silenziosa<br />

e <strong>senza</strong> sfondo, delizioso terrattetto anni ’30, su<br />

due livelli di <strong>ci</strong>rca 105 mq e giardino di 60 mq.<br />

Ampio ingresso, cu<strong>ci</strong>na abitabile, grande sala,3<br />

camere,2 bagni.particolari d’epoca e imortanti altezze<br />

con possibilità di sfruttare sottotetto.fa<strong>ci</strong>lità<br />

di parcheggio € 540.000,00 ☎335 7678437<br />

CAMPO MARTE abitazione corredata di tutti gli<br />

accessori per garantire <strong>un</strong>’abitabilità perfetta. Ingresso<br />

indipendente, cu<strong>ci</strong>na, soggiorno pranzo,<br />

due camere, tripli servizi, ripostigli, <strong>oltre</strong> mq. 10<br />

di terrazza, autorimessa mq. 53. Finiture di pregio,<br />

impiantistica indipendente di ultima generazione.<br />

Rif. La646 € 490.000,00 ☎055 413177<br />

CAMPO MARTE terratetto indipendente di nuova<br />

costruzione, dotato di caratteristiche ed accessori<br />

plurif<strong>un</strong>zionali come terrazze, garage e lavanderia.<br />

Climatizzazione, risparmio energetico e<br />

fiscale. Rif. La640 € 415.000,00 ☎055 413177<br />

FIRENZE SUD 10 MINUTI Sie<strong>ci</strong>,nel verde, stupenda<br />

villetta terratetto libera su 3 lati con bel<br />

giardino di 800 mq; composta da cu<strong>ci</strong>na, sala<br />

pranso sala con camino, 3 camere, 2 bagni, cantina,<br />

lavanderia e garage. Perfetta e super accessoriata<br />

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MANNELLI PRESSI, terratetto indipendente di<br />

nuova costruzione composto da soggiorno, cottura,<br />

doppi servizi, due camere, <strong>oltre</strong> garage,<br />

cantina, lavanderia e terrazza. Risparmio energetico<br />

e fiscale. Consegna gennaio 2010. Rif. La639<br />

€ 465.000,00 ☎055 413177<br />

MERCADANTE finemente ristrutturato su tre livelli<br />

ampia metratura composto da ingresso ampio<br />

salone sala pranzo con camino tre camere cu<strong>ci</strong>na<br />

abitabile taverna tripli servizi cantina soffitta conclude<br />

la proprietà <strong>un</strong> ampio giardino e terrazza<br />

abitabile termosingolo climatizzato<br />

€ 699.000,00 ☎055 0515231<br />

ROVETA MARCIOLA terratetto indipendente,ottima<br />

e recentissima ristrutturazione, mq120 su<br />

due livelli suddivisi in 6 ampi vani più accessori,<br />

<strong>oltre</strong> a taverna abitabile di mq70, annesso attrezzato,<br />

giardino di proprietà esclusiva mq150. Rivestimenti<br />

alto livello in cotto e pietra serena.<br />

Tg619 € 630.000,00 trattabili ☎055 6810882<br />

VILLE E VILLETTE<br />

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FIRENZE<br />

ANTELLA collinare, ma vi<strong>ci</strong>na ad ogni servizio,<br />

villetta bifamiliare di 125 mq di nuova costruzione,<br />

libera su 3 lati,grandi logge, garage di 42<br />

mq,taverna e giardino.super accessoriate con<br />

possibilità di personalizzare le finiture<br />

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ANTELLA in contesto signorile, villetta quadrifamiliare<br />

con giardino, caratteristico appartamento<br />

al primo ed ultimo piano di 170 mq composto<br />

da cu<strong>ci</strong>na abitabile , n.2 saloni, 4 camere, 3 bagni<br />

<strong>oltre</strong> cantina e posto auto al coperto. Ottime<br />

condizioni molto luminoso e silenzioso.<br />

€ 780.000,00 trattabili ☎335 7678437<br />

BAGNO A RIPOLI, collinare, splendida villa su<br />

due livelli ottima esposizione <strong>ci</strong>rcondata da<br />

parco; composta da grande salone con camino,<br />

sala pranzo, cu<strong>ci</strong>na abitabile, 3 camere, 2 bagni.<br />

Grande taverna con cu<strong>ci</strong>na, sala camino, 4a camera<br />

e 3ºbagno. ☎335 7678437<br />

BAGNO A RIPOLI centrale ma in strada silenziosa<br />

e <strong>senza</strong> sfondo, delizioso terrattetto anni<br />

’30, su due livelli di <strong>ci</strong>rca 105 mq e giardino di<br />

60 mq. Ampio ingresso, cu<strong>ci</strong>na abitabile, grande<br />

sala,3 camere,2 bagni.particolari d’epoca e imortanti<br />

altezze con possibilità di sfruttare sottotetto.fa<strong>ci</strong>lità<br />

di parcheggio € 540.000,00<br />

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CURE ALTE spettacolare villino finemente ristrutturato<br />

in stile anni ’30. Circa 300 mq disposti su<br />

3 livelli <strong>oltre</strong> depandance e giardino. N.2 ingressi<br />

separati. Ottimo per abitazione e studio. Trattativa<br />

riservata ☎335 7678437<br />

FIESOLE collinare, meravigliosa porzione di villa<br />

appena ristrutturata, libera su 3 lati con giardino<br />

e vari accessori tra cui pis<strong>ci</strong>na condominiale, salone,<br />

cu<strong>ci</strong>na, lavanderia, 2 matrimoniali, 2 bagni.<br />

Grande pregio € 750.000,00 trattabili<br />

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GRASSINA/IMPRUNETA villa con giardino libera<br />

su 4 lati, 180 mq , composta da salone con camino,<br />

cu<strong>ci</strong>na abitabile, 2 bagni, 2 camere <strong>oltre</strong><br />

taverna e garage ( possibilità 3a camera)<br />

€ 590.000 ☎335 7678437<br />

GRASSINA collinare, magnifica casa torre del<br />

1.300 a pochi km dal centro di grassina, 500 mq<br />

su vari livelli con grande loggia all’ultimo<br />

piano.pis<strong>ci</strong>na e terreno di 3 ettari con vigna e<br />

piccolo appartamento per ospiti.oggetto di<br />

grande pregio ☎335 7678437<br />

MONTELORO splendida porzione di villa, libera<br />

su tre lati, in posizione dominante e panoramica.<br />

P.t: sala di rappresentanza, altra sala, cu<strong>ci</strong>na abitabile,<br />

vari accessori.p.1.: 2 camere matrimoniali<br />

accessoriate, camera singola,studio, terrazza loggiata<br />

50 mq. Giardino e pis<strong>ci</strong>na condominiali,tre<br />

posti auto. ☎055 6810882<br />

SAN DOMENICO in contesto esclusivo villa immersa<br />

nel verde su vari livelli di complessivi<br />

500mq <strong>oltre</strong> a grande terrazza panoramica e<br />

2000 mq complessivi di giardino concludono la<br />

propietà pis<strong>ci</strong>na e vari annessi ☎055 0515231<br />

VILLAMAGNA villetta bifamiliare già divisa in due<br />

appartamtentidi 105 mq e 75 mq: 1ºapp.to- cu<strong>ci</strong>na,<br />

sala, 2 camere, bagno;2ºapp.to- 2 sale, cu<strong>ci</strong>na,<br />

bagno, camera. Completano la proprietà<br />

lavanderia, cantine, giardino e terreno con ulivi e<br />

piante da frutto per 1.330 mq. € 590.000,00 trattabili<br />

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VALDISIEVE<br />

SIECI Meravigliosa casa indipendente libera su 4<br />

lati <strong>ci</strong>rcondata da giardino composta da cu<strong>ci</strong>na<br />

abitabile con sala pranzo, salone, 3 camere, 3<br />

bagni, <strong>oltre</strong> studio e 4a camera in mansarda.<br />

Completano la proprietà cantina, lavanderia, garage/taverna<br />

e bellissima terrazza a tasca. Oggetto<br />

di grande fas<strong>ci</strong>no perfette condizioni<br />

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COLONICHE E TERRENI<br />

FIRENZE<br />

A GRASSINA bellissima porzione di colonica<br />

libera su 3 lati perfettamente ristrutturata, composta<br />

da grande cu<strong>ci</strong>na con camino, 2 sale di<br />

cui <strong>un</strong>a con grandi vetrate , 3 camere, 2 bagni,<br />

soggitta. Meraviglioso parco pianeggiante di <strong>oltre</strong><br />

6.000 mq con 2 annessi. € 780.000,00<br />

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BAGNO A RIPOLI VIA DEL CAROTA immerso<br />

nel verde, fienile di mq.125 <strong>oltre</strong> annesso agricolo<br />

mq.40 e terreno esclusivo di mq.5000. Da<br />

ristrutturare. € 520.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini<br />

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BAGNO A RIPOLI , caratteristica porzione di<br />

colonica finemente ristrutturata composta da salone<br />

con camino, cu<strong>ci</strong>na, sala pranzo, 3 camere,<br />

2 bagni, studio e stanza lavanderia, completano<br />

la proprietà 500 mq. Di giardino € 730.000 trattabili<br />

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BAGNO A RIPOLI collinare, vista Firenze, bellissima<br />

porzione di colonica libera su 3 lati. Ristrutturatissima<br />

composta da cu<strong>ci</strong>na abitabile, sala<br />

pranzo, sala con camino, studio, 3 camere, 3<br />

bagni, lavanderia, bellissimo giardino vista firenze.<br />

Bellissime vetrate, loggia, materiali di gran<br />

pregio. ☎335 7678437<br />

FIESOLE collinare, prozioni di ville, con restauro<br />

conservativo, cotto, travi a vista, giardini e pis<strong>ci</strong>na<br />

condominiale. Oggetti di grande pregio a partire<br />

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OLMO, di Fiesole, spettacolare villa in pietra,<br />

<strong>ci</strong>rca 350 mq libera su 4 lati con ampi saloni,<br />

camini originali già divisa in 2 <strong>un</strong>ità, <strong>oltre</strong> annesso<br />

di 80 mq.<strong>ci</strong>rcondata da terreno di <strong>ci</strong>rca 15.000<br />

mq, possibilità di frazionarla in più <strong>un</strong>ità o adatta<br />

per agriturismo trattativa riservata.<br />

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OLMO antico complesso colonico libera su 4 lati<br />

villa su vari livelli composta da ingresso studio<br />

salone doppio tre camere cu<strong>ci</strong>na abitabile tripli<br />

servizi terrazza abitabile-veranda conclude la<br />

proprieta’ ampio giardino di <strong>oltre</strong> 3000 mq pis<strong>ci</strong>na<br />

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PICILLE (BARATRO) Pi<strong>ci</strong>lle (baratro) terreno a<br />

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con pozzo, artesiano di proprietà€<br />

120.000. Ottimo per investimento<br />

€ 100.000,00 trattabili ☎347 6143007<br />

VALDARNO<br />

REGGELLO PIETRAPIANA immerso nel verde<br />

stupendo fienile finemente ristrutturato, composto<br />

da soggiorno con camino, cu<strong>ci</strong>na, due camere,<br />

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pergolato e giardino olivato di <strong>ci</strong>rca mq.<br />

3.300 re<strong>ci</strong>ntato. € 380.000,00 Ag. Imm. Bianchi e<br />

Grappolini ☎055 631781 - 055 630656<br />

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