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Sped. Abb. Postale Gruppo IV<br />
PADOVA - VIA D O N AT E L L O, 16 - GIUGNO<br />
TRIMESTRALE DEGLI EX ALUNNI, DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />
DELLA SCUOLA DI RELIGIONE E DEL PETRARCA - NUOVA SERIE
RIVISTA TRIMESTRALE<br />
PADOVA<br />
via Donatelle 16<br />
tei. 51.444<br />
SOMMARIO<br />
— Editoriale<br />
— Dare unità alla vita<br />
— Tornare a Maria!<br />
— Luigi Gonzaga: ribelle di Dio<br />
— AH' Eremo del Garda<br />
— Incontri culturali<br />
— Vieni Gesù...<br />
— La famiglia d'oggi<br />
— Pluralismo di Iniziative<br />
— Ricordi della Resistenza<br />
— Stagione positiva del Cineforum<br />
— Petrarca Rugby: Campione d'Italia!<br />
— Ci hanno lasciato...<br />
— Notizie varie<br />
— «Vita-Film»<br />
Redattori :<br />
P. ANTONIO COVI - Dr. MARIO ZACCARIA<br />
Dirett. responsabile: P. CARLO MESSORI<br />
Collaboratori :<br />
V. DAN - P. A. GARBAGNATI - C. MALA-<br />
GOLl - O. MENEGHETTI - G. OLIVOTTO -<br />
E. PENSINI<br />
Le fotografie di questo numero sono :<br />
A. VETTORE - FOTO CLASSICA - P. A.<br />
COVI - R. BARBIERO<br />
NUOVA SERIE - N. 34 - DEL 1970<br />
N. 2 (<strong>Giugno</strong>)<br />
In copertina :<br />
MINUTI DI AUDACIA DEI NOSTRI<br />
CAMPIONI NAZIONALI DI RUGBY<br />
Tip. A. Bolzonella - Padova - tei. 24.105<br />
la Rivista vi chiede di essere<br />
IMPEGNATI !<br />
Dare unità alla vita<br />
/10/<br />
Tutti noi, chi più chi meno, proviamo<br />
talora un senso di « dispersione<br />
» nella nostra vita. Spesso ci<br />
sentiamo tentati — per reazione —<br />
a effonderci nelle cose esteriori, a<br />
donarci a evasioni o distrazioni continue,<br />
al punto che non troviamo poi<br />
la forza di imprimere il segno dell'unità<br />
al nostro vivere.<br />
Il Vangelo, invece, torna a ripeterci<br />
i suoi inviti a mettere ordine<br />
nella nostra vita, a conservare e difendere<br />
gelosamente la « gerarchla<br />
dei valori»: «Non potete servire a<br />
due padroni... » « Cercate prima il<br />
Regno di Dio e la sua giustizia e<br />
il resto vi sarà dato in sovrappiù ».<br />
E Gesù ripete al Padre la sublime<br />
preghiera « Padre, che essi siano<br />
una sola cosa, come lo e Tu siamo<br />
una sola cosa... ».<br />
L'appello evangelico è un invito a<br />
tendere ad una unità sia nel)' INTI-<br />
MO di noi stessi, sia nei RAPPOR-<br />
TI di bontà operante con i nostri<br />
fratelli. .<br />
È a questo punto che chiediamo<br />
con insistenza a noi stessi: per quali<br />
vie è possibile conquistarci tale<br />
unità?<br />
IL SEGNO DALL'ALTO<br />
Non c'è nulla che più valga per<br />
noi, in tutto l'arco della nostra esistenza<br />
terrena, del disegno che Dio<br />
ha su di noi, del suo piano sapiente<br />
e paterno con il quale egli guida<br />
di fatto la nostra vita. Ma questo<br />
disegno non lo cogliamo mai<br />
nel suo insieme, ma solo nei « segni<br />
» successivi e sicuri della Sua<br />
Volontà. È questa misteriosa volontà<br />
di Dio che, agendo in tutti e sempre<br />
per il nostro vero bene, ci guida<br />
passo per passo, nelle grandi e nelle<br />
piccole cose, nelle decisioni fondamentali,<br />
come nelle semplici scelte.<br />
Con la preghiera viva e la sollecita<br />
attenzione alla voce di Dio in<br />
noi ci renderemo sempre più pronti<br />
a capire senza incertezze e a realizzare<br />
con prontezza quello che Dio<br />
domanda da noi.<br />
Questo ricercare e attuare giorno<br />
per giorno, ora per ora, ciò che Dio<br />
vuole da noi è il segreto vero dell'unità<br />
più intima e serena della nostra<br />
vita.<br />
Le gioie e i dolori, il dovere quotidiano<br />
e il riposo, le amicizie e le<br />
opposizioni, il successo e lò smacco,<br />
la sanità e la malattia, tutto forma<br />
il tessuto divino della nostra storia<br />
terrena.<br />
Dalla preghiera di Gesù dobbiamo<br />
imparare a vivere sempre l'invito<br />
« Sia fatta la tua volontà, così in<br />
cielo come in terra » (Mt. 6, 10). Sul<br />
suo esempio ripetere a Dio: « Sì, o<br />
Padre, perché così è piaciuto a te »<br />
(Mt. 11, 26).<br />
Questa agile disponibilità dell'anima<br />
alla guida di Dio, questo calmo<br />
e pieno abbandono in Lui, sempre,<br />
è quanto di meglio possiamo<br />
fare per semplificare e dare unità<br />
alla nostra vita.<br />
STILE EVANGELICO<br />
Via via che procediamo nella nostra<br />
esperienza cristiana ci rendiamo<br />
conto come il Vangelo sia un<br />
codice di vita divinamente « esigente<br />
». Prima di tutto reclama lo sforzo<br />
per la salvezza della nostra anima<br />
(« che darà I' uomo in cambio<br />
della sua anima? ») e insieme ci stimola<br />
continuamente verso una santità<br />
coraggiosa, persine eroica e ci<br />
comanda di tendervi.<br />
Se non ci sforziamo di vivere in<br />
noi tutto il Vangelo, tutto il suo spirito,<br />
finiremo inevitabilmente per essere<br />
cristiani solo « in parte ».<br />
Dal fiacco impegno, dalle stanche<br />
indecisioni nel vivere integralmente<br />
il Vangelo nascono appunto le nostre<br />
divisioni, le contraddizioni, le<br />
amarezze.<br />
Ciò che può dare unità e fermezza<br />
alla nostra vita è proprio uno stile<br />
evangelico che con puntigliosa<br />
fiducia in Dio e in noi si proponga<br />
di realizzare un cristianesimo autentico<br />
e magnanimo.<br />
Chi, per esempio, volesse cogliere<br />
l'anima del Vangelo dovrebbe<br />
confrontarsi con le otto Beatitudini.<br />
Le comprende? Le stima? Le vive?<br />
Spronandoci al distacco, alla purezza,<br />
alla pace, alla misericordia verso<br />
i fratelli, alla giustizia ed infine<br />
alla pazienza nelle prove, le Beatitudini<br />
ci guidano con sicurezza verso<br />
una vita splendidamente unificata,<br />
libera, svuotata da ogni grettezza,<br />
da ogni paura. Esse ci trasmettono<br />
l'ebbrezza gioiosa di sentirci<br />
veri figli di Dio, aperti a tutti i fratelli,<br />
ricchi di speranza.<br />
Quelli poi, per esempio, che hanno<br />
scelto la via dei « Consigli Evangelici<br />
» (che si concreta nei Voti di<br />
motivi spirituali<br />
Povertà, Castità, Obbedienza) possono<br />
esser certi che questa loro generosa<br />
donazione a Dio conduce a<br />
una vera semplicità, ad una concentrazione<br />
spirituale, che da pace e<br />
serenità all'anima.<br />
SINTESI DI VITA<br />
La vita cristiana è una via che sale,<br />
sale sempre. È la « via stretta »<br />
additataci da Gesù, ma invitante,<br />
per chi ama lasciarsi alle spalle la<br />
mediocrità e avviarsi alle vette. Occorre<br />
però, per questo, abbandonare<br />
i sentieri facili suggeriti dal nostro<br />
egoismo, da un mondo sempre<br />
più pagano e salire a Dio per l'unica<br />
via: l'Amore.<br />
Noi, solo noi, con la Grazia di Dio,<br />
possiamo operare quella «sintesi vitale»<br />
che è richiesta da una vera vita<br />
cristiana. Essa presuppone un unico<br />
precetto: l'amore di Dio e del<br />
prossimo. Dio amato per se stesso<br />
e amato e servito nel prossimo, di<br />
cui è immagine. Unico amore, in cui<br />
Dio resta sempre al primo posto, il<br />
primo Amato. Ma questo amore è<br />
fecondo, perché trova la sua infallibile<br />
verifica nell'amore dei fratelli.<br />
È questo amore completo, totale, il<br />
cardine di unità efficiente di ogni vita<br />
umana e cristiana. Sarà quest'amore<br />
a trovare la giusta sintesi tra<br />
contemplazione ed azione, tra l'interiorità<br />
e l'esteriorità, tra ciò che<br />
è personale e ciò che è sociale.<br />
E Cristo resta il modello unico,<br />
insostituibile di questa unità. Possiamo<br />
far nostre le parole che il Vaticano<br />
II ha rivolto ai sacerdoti (Presbyterorum<br />
Ordinis, n. 14) « Effettivamente<br />
per ottenere questa unità<br />
di vita non bastano né l'ordine puramente<br />
esterno delle attività pastorali,<br />
né la sola pratica degli esercizi<br />
di pietà, quantunque siano di<br />
grande utilità. L'unità di vita può<br />
esser raggiunta seguendo l'esempio<br />
di Cristo Signore ».<br />
Il vero cristiano è chi sa guardare<br />
Gesù e ricopiarlo nella sua vita<br />
concreta. In Gesù saprà attingere<br />
quell'amore universale, perfetto, sacrificato<br />
e offerto, che è l'essenza<br />
stessa della santità.<br />
Le tappe del nostro itinerario si<br />
sono così illuminate per via: l'accettazione<br />
fiduciosa del volere di<br />
Dio per noi, la realizzazione piena<br />
del genuino spirito evangelico, espresso<br />
dalle Beatitudini e, infine,<br />
soprattutto l'Amore a Dio e ai fratelli,<br />
in una gioiosa abnegazione di<br />
sé e in un dono totale di sé agli<br />
altri. È solo percorrendo ogni giorno<br />
questo itinerario di amore che<br />
la nostra vita brucerà ogni scoria,<br />
conquisterà quell'unità viva, operante,<br />
che le darà bellezza e fecondità<br />
nel bene.<br />
A. Covi S.J.
PAOLO VI IN SARDEGNA<br />
Tornare a Maria<br />
II 24 Aprile Paolo VI fece il suo breve pellegrinaggio in Sardegna. Davanti<br />
al mare, in uno spiazzo vicino al Santuario di Nostra Signora di Bonaria<br />
(venerata qui da 6 secoli), il Papa ha celebrato la S. Messa davanti<br />
ad una folla immensa. Nella sua affettuosa Omelia egli ha rivolto il suo<br />
saluto a tutta la Sardegna Cristiana; e poi in particolare ai pastori, ai minatori,<br />
ai pescatori, alla gente di mare, agli emigrati. Nella parte conclusiva<br />
del discorso il Papa ha sottolineato l'importanza del culto mariano.<br />
Dobbiamo cercare di comprendere nuovamente le ragioni della<br />
nostra venerazione e della nostra fiducia verso la Madonna. Ne<br />
abbiamo bisogno? Sì, tutti ne abbiamo bisogno. Bisogno e dovere.<br />
Questo momento prezioso deve segnare un punto di illuminata<br />
ripresa, per tutti, della nostra venerazione a Maria, di quella speciale<br />
venerazione cattolica alla Madre di Cristo, che a lei è dovuta<br />
e che costituisce un, presidio speciale, un conforto sincero,<br />
una speranza singolare della nostra vita religiosa, morale e cristiana.<br />
Perché, oggi, che cosa è avvenuto? È avvenuto, fra i tanti<br />
sconvolgimenti spirituali, anche questo : che la devozione alla<br />
Madonna non trova sempre i nostri animi così disposti, così inclini,<br />
così contenti alla sua intima e cordiale professione come<br />
era un tempo. Siamo noi oggi così devoti a Maria come lo era<br />
fino a ieri il clero e il buon popolo cristiano? Ovvero siamo oggi<br />
più tiepidi, più indifferenti? Una mentalità profana, uno spirito<br />
critico hanno forse reso meno spontanea, meno convinta la nostra<br />
pietà verso la Madonna?<br />
Noi non vogliamo ora cercare i motivi di questa eventuale<br />
diminuita devozione, di questa pericolosa esitazione. Noi vogliamo<br />
adesso piuttosto ricordare i motivi della nostra obbligazione<br />
verso il culto di Maria Santissima, che sono validi oggi come, e<br />
più, di ieri, l^on ci riferiamo ora alle forme di questo culto, ma<br />
piuttosto alle ragioni, che lo giustificano e che devono farcelo<br />
più che mai apprezzare e praticare: è ciò che ha fatto, a questo<br />
proposito, con magnifiche pagine, il recente Concilio Ecumenico.<br />
Qui noi dobbiamo assai semplificare questo esame, e ridurlo a<br />
due fondamentali domande.<br />
La prima: qual è la questione che oggi assorbe, si può dire,<br />
tutto il pensiero religioso, tutto lo studio teologico, e che, lo avverta<br />
egli o no, tormenta l'uomo moderno? È la questione del<br />
Cristo. Chi Egli sia, come venuto fra noi, quale sia la sua missione,<br />
la sua dottrina, il suo essere divino, il suo essere umano,<br />
la sua inserzione nella umanità, la sua relazione e la sua rilevanza<br />
con i destini umani. Cristo domina il pensiero, domina la<br />
storia, domina la concezione dell'uomo, domina la questione capitale<br />
della umana salvezza. E come è venuto Cristo fra noi? È<br />
venuto da Sé? È venuto senza alcuna relazione, senza alcuna<br />
cooperazione da parte dell'umanità? Può essere conosciuto, capito,<br />
considerato prescindendo dai rapporti reali, storici, esistenziali,<br />
che la sua apparizione nel mondo necessariamente comporta?<br />
È chiaro che no. Il mistero di Cristo è inserito in disegno<br />
divino di partecipazione umana. Egli è venuto fra noi seguendo<br />
la via della generazione umana. Ha voluto avere una Madre; ha<br />
voluto incarnarsi mediante il mistero vitale d' una Donna, della<br />
Donna benedetta fra tutte. Dice l'Apostolo, che ha tracciato la<br />
struttura teologica fondamentale del cristianesimo: « Quando arrivò<br />
la pienezza del tempo, Dio mandò il Figlio suo, nato di Donna...<br />
» (Gai. 4, 4). E « Maria - ci ricorda il Concilio - non fu strumento<br />
puramente passivo nelle mani di Dio, ma cooperò alla<br />
salvezza dell'uomo con libera fede ed ubbidienza» (Lumen gentium,<br />
n. 56). Questa dunque non è una circostanza occasionale,<br />
secondaria, trascurabile; essa fa parte essenziale, e per noi uomini<br />
importantissima, bellissima, dolcissima del mistero della salvezza:<br />
Cristo a noi è venuto da Maria; lo abbiamo ricevuto da<br />
Lei; lo incontriamo come il fiore dell'umanità aperto su lo stelo<br />
immacolato e verginale, che è Maria; « così è germinato questo<br />
fiore » (cfr. Dante, Par. 33, 9). Come nella statua della Madonna<br />
di Bonaria, Cristo ci appare nelle braccia di Maria; è da Lei che<br />
^ ,«<br />
noi lo abbiamo, nella sua primissima relazione con noi; Egli è<br />
uomo come noi, è nostro fratello per il ministero materno di Maria.<br />
Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè<br />
dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale<br />
che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via<br />
che a Lui ci conduce.<br />
Una duplice vita : quella dell'esempio e quella dell' intercessione.<br />
Vogliamo essere cristiani, cioè imitatori di Cristo? Guardiamo<br />
a Maria; ella è la figura più perfetta della somiglianzà a<br />
Cristo. Ella è il « tipo ». Ella è l'immagine che meglio d'ogni altra<br />
rispecchia il Signore; è, come dice il Concilio, « l'eccellentissimo<br />
modello nella fede e nella carità » (Lumen gentium, n. 53<br />
e nn. 61, 65, etc.). Com'è dolce, come è consolante avere Maria,<br />
la sua immagine, il suo ricordo, la sua dolcezza, la sua umiltà e<br />
la sua purezza, la sua grandezza davanti noi, che vogliamo camminare<br />
dietro i passi del Signore; com'è vicino a noi il Vangelo<br />
nella virtù che Maria personifica e irradia con umano e sovrumano<br />
splendore. E come scompare, se di ciò vi fosse bisogno,<br />
da noi il timore che dando alla nostra spiritualità questa impronta<br />
di devozione mariana, la nostra religiosità, la nostra visione<br />
della vita, la nostra energia morale debbano diventare molli, femminee<br />
e quasi infantili, quando appressandoci a Lei, poetessa e<br />
profetessa della redenzione, ascoltiamo dalle sue labbra angeliche<br />
l'inno più forte e innovatore che sia mai stato pronunciato,<br />
il «Magnificat»; è Lei che rivela il disegno trasformatore dell'economia<br />
cristiana, il risultato storico e sociale, che tuttora trae dal<br />
cristianesimo la sua origine e la sua forza: Dio, Ella canta, « ha<br />
disperso coloro che insuperbivano nei loro pensieri..., ha rovesciato<br />
dal loro trono i superbi ed ha esaltato gli umili» (Le. 1,<br />
51-52).<br />
E qui la seconda via Ella, la Madonna, ci apre per arrivare<br />
alla nostra salvezza in Cristo Signore: la sua protezione. Ella è<br />
la nostra alleata, la nostra avvocata. Ella è la fiducia dei poveri,<br />
degli umili, dei sofferenti. Ella è perfino il « rifugio dei peccatori<br />
». Ella ha una missione di pietà, di bontà, di intercessione per<br />
tutti. Ella è la consolatrice d'ogni nostro dolore. Ella ci insegna<br />
ad essere buoni, ad essere forti, ad essere pietosi per tutti. Ella<br />
è la regina della pace. Ella è la madre della Chiesa.
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: i ?s8yS<br />
I GONZAGA:<br />
1 I i<br />
Castiglione delle Stlviere è situata a<br />
113 metri di altitudine sull'arcata collinare<br />
sud-occidentale del Gardai da cui dista<br />
solo 11 km. beneficiandone del salubre<br />
ed asciutto clima.<br />
Nel 1404, la vedova di Galeazze Visconti<br />
cedeva Castiglione a Francesco<br />
Gonzaga in pegno di un grave debito.<br />
A Francesco Gonzaga, morto nel 1444,<br />
subentrò prima il terzogenito Alessandro,<br />
promotore del saggio «Codice Alessandrino»,<br />
poi Luigi «il Turco» di Mantova, che<br />
nel 1478 lo trasmise al quartogenito.<br />
Rodolfo I «il Capostipite» fu sospetto<br />
complice nello strangolamento della prima<br />
moglie Antonia Malatesta. Volle risposarsi<br />
con la più prolifica Caterina Pico<br />
della Mirandola. Morì però eroicamente<br />
nella battaglia di Fornovo sul Taro del<br />
1495.<br />
Il suo secondogenito Luigi Alessandro<br />
«il collerico» ereditò soltanto nel 1511 il<br />
marchesato di Castiglione - Solferino e<br />
Castelgoffredo. Egli fu splendido mecenate<br />
di pittori e letterati, tra cui il castiglionese<br />
Giacomo Pedercini. Sostituì pure gli<br />
«Eremiti dei Gonzaga», al convento di S.<br />
Maria, coi Francescani Zoccolanti. Fu abile<br />
maestro di cavalleria anche se guercio<br />
e zoppo per ferite belliche. Venne però<br />
sospettato di concorso in due assassini.<br />
Morì nel 1549 predestinando Castelgoffredo<br />
ad Alfonso, Castiglione a Ferrante<br />
e Solferino al terzogenito Grazio.<br />
Ferrante «il gottoso», padre di S. Luigi,<br />
prese possesso del suo feudo nel 1567<br />
dopo aver sposato a Madrid la baronessa<br />
piemontese Marta Tana da Santena.<br />
Luigi il Santo, fu il primo di otto figli.<br />
Rinunciata la primogenitura gli succedette<br />
il fratello<br />
Rodolfo «il falsario» che dopo un avventuroso<br />
matrimonio con Elena, figlia<br />
dello zecchiere Giangiacomo Aliprandi,<br />
ebbe tre figlie: Cinzia, Olimpia e Gridona,<br />
nate rispettivamente nel 1589, '91 e '92.<br />
Venne scomunicato per il conio di monete<br />
false potificie e assassinato nel 1593<br />
quale sospetto mandatario nell'uccisione<br />
dello zio Alfonso.<br />
PRELUDIO MILITARE<br />
Luigi Gonzaga<br />
Uno degli ultimi desideri del compianto Padre CI<br />
PRIANO CASELLA era di dedicare a S. LUIGI GONZA-<br />
GA un «Numero unico» <strong>dell'Antonianum</strong>; e a ciò aveva<br />
raccolto testimonianze, fotografie, ecc. Ma la morte gli<br />
impedì di condurre in porto il suo desiderio. Suppliamo<br />
Luigi, il primogenito.<br />
Lo circondarono, fin dai suoi primi passi, tenerezza della mamma, orgoglio<br />
del padre, attenzione dei parenti, speranza dei sudditi, adulazione dei servi, sorrisi<br />
ingannatori e consigli a scopo di sfruttamento da parte di molti...<br />
I fatti esterni nella infanzia di lui furono tipici del suo tempo e del suo<br />
grado sociale: la madre gl'insegne a pregare e ad esser buono, il padre cercò di<br />
istruirlo anche lui nei sentimenti nobili e al tempo stesso nelle cose militari. Era<br />
il suo mestiere quello, e avrebbe dovuto essere il mestiere del figlio. Gli fece fare,<br />
perciò, un archibugetto poporzionato alla poca età di lui, una minuscola bombarda:<br />
il bambino parve ci prendesse gusto.<br />
A Casale il bimbo Luigi si trova nel bel mezzo di un campo militare.<br />
Realmente Luigi ci piglia gusto, fino a commettere imprudenze, anche clamorose.<br />
Un giorno, spara il suo famoso archibugetto, e si brucia, con la polvere,<br />
tutta la faccia. Un altro giorno, fa peggio; è piena estate, e pieno meriggio: un<br />
gran caldo, tutti sono a far siesta, compreso il marchese. Il bimbetta si sente<br />
padrone, va alle fiasche dei soldati, e prende della polvere; poi si mette ad armeggiare<br />
con una colubrina ch'è in castello. Ha cinque anni, e gli riesce difficile<br />
capire come si dia fuoco a un pezzo di artiglieria, ma la volontà non gli manca,<br />
accende la miccia dell'ordigno, e mentre questo spara, la carretta rientra, e<br />
quasi travolge lui sotto le ruote. Il castello rimbomba,tutti si destano, il marchese<br />
istintivamente mette mano alla spada: è una rivolta, una congiura che<br />
scoppia? Tutto è in movimento per qualche minuto, fino a quando si trova quell'esserino<br />
di cinque anni il quale guarda, tra attonito e un po' spaurito, la macchina<br />
che stava per schiacciarlo.
Ribelle di Dio<br />
/ra con questo estratto, la cui parte storica è stata stesa<br />
dal caro Padre (i vari personaggi della Casa Gonzaga).<br />
Invece gli squarci della vita del Santo sono tolti dall'eccellente<br />
biografia di G. Papasogli «Ribelle di Dio» (ed.<br />
Ancora, Milano).<br />
Francesco «il munifico», quinto fratello<br />
del Santo, dopo una rivolta popolare<br />
durante la quale fu ucciso il fratello Diego<br />
e ferita la madre Marta, instaurò un<br />
clima di pace permutando Castelgoffredo<br />
con Medole cedutagli dal cugino Vincenzo<br />
Gonzaga di Mantova. Fu ambasciatore<br />
di Rodolfo II d'Austria a Madrid, Roma,<br />
Bruxelles, Torino e assieme alla pia sposa<br />
Bibiana Pernestein perorò la causa di<br />
beatificazione e santificazione del Fratello.<br />
Favorì pure l'elevazione della Parrocchiale<br />
in Abbazia, e la fondazione dei collegi<br />
maschile e femminile del Gesù. Per<br />
tali meriti il 23 ottobre 1612 l'imperatore<br />
Mattias I conferì a Castiglione il titolo di<br />
Città. Francesco e Bibiana, morti entrambi<br />
nel 1616, vennero assieme sepolti ai<br />
piedi della Madonnina della Noce nella<br />
chiesa dei Cappuccini da loro eretta.<br />
Dopo la reggenza del torbido suo fratello<br />
Vincenzo Cristernio e della saggia<br />
cugina Gridonia, nel 1629 divenne sesto<br />
principe di Castiglione Luigi «l'ingrato»,<br />
che visse quasi sempre a Palermo ov'era<br />
la sposa Laura Boschi Della Cattolica Ventimiglio.<br />
Non avendo eredi maschi, dopo<br />
la sua morte per peste, nel 1636, il Principato<br />
passò al fratello.<br />
Ferdinando I «il mite». Protesse Gridonia<br />
(reggente allora Solferino al posto<br />
di Carlo figlio di Cristernio), fondò nel<br />
1640 e 1661 le chiese del Rosario e di<br />
S. Giuseppe. Non avendo però avuto figli<br />
dalla sposa Olimpia Visconti alla sua morte<br />
gli subentrò l'ambizioso cugino che già<br />
in precedenza aveva tentato un colpo di<br />
mano alla Rocca.<br />
Carlo «il pentito» infatti, riconoscente<br />
al Beato Zio che l'aveva salvato da un<br />
colpo di pistola ne fece trasportare nel<br />
1678 il Teschio dalla Cappella di S. Sebastiano<br />
alla Chiesa del Gesù. Qui Carlo<br />
fu poi sepolto nel 1680.<br />
Suo figlio Ferdinando «l'esoso» fu cosi<br />
fiscale e tirannico da suscitare verso il<br />
Natale 1691, un assalto di contadini, guidati<br />
da don Giuseppe Ruggeri, al Palazzo<br />
di Città. Si riappacificò coi sudditi ma<br />
venne poi destituito dall' Imperatore Leopoldo<br />
II d'Austria avendo egli lasciato entrare<br />
a Castiglione quelle soldatesche di<br />
ALLA CORTE DEL GRANDUCA DI TOSCANA<br />
Luigi aveva la mente avvezza alla riflessione, e insisteva volentieri sul tema<br />
delle grandezze terrene. Era il «suo» tema, quello. Suo non tanto per ciò che<br />
egli stesso era, in fatto di nobiltà e ricchezza, quanto per i più grandi di lui,<br />
sovrani e potenti cortigiani, che egli considerava senza quella soggezione ambiziosa<br />
la quale fa tremare i più. Quando lo conducevano a visitare la città, gli<br />
piaceva sperder lo sguardo sulle bertesche altissime, sugli spalti che orlavano le<br />
vie strette: pareva che le nuvole dovessero impigliarsi sui merli. Chi avrebbe<br />
immaginato la torre della Signoria, per esempio? Per metà sulla muraglia e quasi<br />
per metà sospesa sulla gran piazza? Era la prima volta che Luigi si trovava<br />
in una vera città, e Firenze, in fatto di strutture, a quel tempo era tra le più<br />
ardite. E la gigantesca cupola che proteggeva tutto, città, campagne, e pareva<br />
raccogliesse iorze e desideri di tutti, e s'incarnava, poi si assottigliava, diventava<br />
punta, si faceva offerta a Dio? Che gran preghiera era la cupola di Santa<br />
Maria del Fiore!<br />
Pier Francesco del Turco era fiorentino, e conosceva la sua città sasso per<br />
sasso. Chiese e palazzi, a girarli tutti, c'era da sperdersi, ma con lui, no. Luigi<br />
imparava storie e glorie, ma già quello che gli piaceva di più, era l'interno delle<br />
chiese. C'era ombra, silenzio, e vivevano le fiammelle dinnanzi a Gesù.<br />
Quando poteva, si faceva condurre lì dentro da Pier Francesco, ma il tempo<br />
non abbondava; c'era da studiare, da fare qualche visita, c'era da andare a<br />
corte. Tuttavia gli si formò dentro, a poco a poco, una geografia devota tutta<br />
sua, e alcuni punti della città divennero i preferiti per lui. Naturalmente, si trat-
Luigi XIV di Francia che nel 1706 minarono<br />
la rocca gonzaghesca.<br />
A Perennando, morto povero e in esilio<br />
nel 1723, successe Luigi, indi il nipote<br />
Leopoldo e il pronipote Luigi Filippo,<br />
che, nel 1773, cedette definitivamente Castiglione<br />
ali' Imperatrice Maria Teresa di<br />
Austria in cambio di una pensione annua<br />
di 10.000 fiorini.<br />
Anche Napoleone I dopo la vittoriosa<br />
battaglia di Lonato - Castiglione del 5 agosto<br />
1796 espulse i Cappuccini e gli Zoccolanti<br />
e, tra le varie opere d'arte, pretese<br />
pure l'urna d'oro contenente il Teschio<br />
del Santo. Egli ritornò a Castiglione dopo<br />
la resa di Mentova del 1797 e dopo l'incoronazione<br />
a Re d'Italia del 1805.<br />
Come generosissimo fu l'apporto dei<br />
repubblicani castiglionesi alla causa napoleonica,<br />
così nel 1848 molti liberali e<br />
mazziniani si arruolarono nella «Colonna<br />
Mantovana», assieme a Nino Bixio e congiurarono<br />
per vendere cartelle del prestito<br />
mazziniano per le armi. Fu appunto a<br />
Castiglione che nel 1852 la polizia austriaca<br />
scoperse nella cannuccia della<br />
penna dell'impiegato Pesci quella cartella<br />
del prestito che portò poi alle tragiche<br />
forche di Belfiore.<br />
Durante la seconda guerra d'indipendenza<br />
del 1859 altri eroici volontari quali<br />
Giuseppe Nodari si distinsero a fianco dei<br />
Francesi a Solferino e camicie rosse come<br />
Giovanni Chiassi e Luigi Moratti si batterono<br />
al fianco di Garibaldi a Varese e<br />
S. Fermo.<br />
Nella città aloisiana vennero allor raccolti<br />
e smistati verso i maggiori ospedali<br />
di Cremona e Broscia oltre 4000 feriti della<br />
battaglia di Solferino. Lo slancio popolare<br />
guidato da don Barzizza «il Gioberti<br />
di Castiglione», ispirò il ginevrino Henry<br />
Dunant, soccorritore tra i soccorritori, l'idea<br />
della Croce Rossa Internazionale.<br />
Nel 1866 i volontari di Castiglione prepararono<br />
a Bezzecca, a Garibaldi, l'unica<br />
vittoriosa battaglia della terza guerra.<br />
Dopo il 1945 Castiglione è risorta prodigiosamente<br />
ponendosi all'avanguardia<br />
dei Comuni mantovani.<br />
I personaggi della famiglia dei Gonzaga riportati nelle pagine precedenti<br />
(da sinistra): Luigi I - Francesco I - Ludovico III - Federico I - S. Luigi,<br />
Quelle di questa pagina: Gianfrancesco (i due medaglioni) - Francesco II.<br />
tava di chiese, soprattutto di due: la Santissima Annunziata, che era vasta, allora<br />
non molto adorna, ma quando si entrava, a sinistra, il quadro della Madonna<br />
suscitava una venerazione inesauribile; e San Giovannino, che era una<br />
chiesetta piccola piccola, accanto al palazzo dei Medici, detto poi dei Riccardi,<br />
e dove i Medici non abitavano più. «San Giovannino», perché era minuscola,<br />
ma Luigi l'amava molto, e lì prese Messa le più volte. Nella penembra appariva<br />
una figura di donna giovane, che doveva rimanere tanto insigne nella storia<br />
della Chiesa; era una nobile fiorentina, di antichissima casata, i cui trisavoli<br />
avevano scatenato uno dei più violenti drammi del Rinascimento: la congiura<br />
dei Pazzi. Maria Maddalena pregava a lungo, in San Giovannino, e non lungi<br />
da lei pregava Luigi Gonzaga.<br />
ALLA CORTE DI SPAGNA<br />
La corte di Spagna costituì per Luigi, specie in un primo tempo, la probazione<br />
più seria della sua rinuncia. La tentazione — se questa parola può<br />
usarsi — fu multipla, stratificata. In un piano esteriore agì sul ragazzo italiano<br />
amico di tutte le cose belle, la cornice «del gran quadro» che gli veniva sciorinato<br />
davanti agli occhi: «l'Alcazar» di Madrid, la villa reale del Prado, con il<br />
parco sconfinato verminante di selvaggina, soprattutto l'Escuriale, espressione<br />
monumentale di una pietà da imporsi al mondo intero: e nell'interno di quelle<br />
dimore, il rimescolio paludato, solenne, un affaccendarsi aulico nel quale anche<br />
il sorriso era contato e statuario.<br />
Se in un primo periodo Luigi potè sentire il contraccolpo entro le sue giornate<br />
che forzatamente erano rimaste svuotate, in gran parte, dall'attività di orazione,<br />
scoccò presto la scintilla della reazione intima. «Fra le occupazioni della<br />
corte e degli studi — scrive il Cepari — s'avvide Luigi che non aveva quella<br />
facilità e comodità d'attendere alla vita spirituale, che avrebbe desiderato: anzi<br />
talvolta in quel principio non aveva tempo di fare le sue solite orazioni, e di<br />
frequentare i Santissimi Sacramenti della confessione e comunione come era solito<br />
di fare: onde pareva che quel primo fervore e desiderio di abbandonare quanto<br />
prima il mondo, s'andasse raffreddando, e che non sentisse più in sé quei vivi<br />
ed accesi desideri che aveva prima sperimentati. Però, aiutato dalla divina Grazia,<br />
deliberò di dare bando ai rispetti mondani, e vivere nella corte stessa una<br />
vita santa e religiosa».<br />
Portare l'ascesi, la «sua» ascesi fino in seno alla corte era un'impresa da<br />
«conquistador». Per prima cosa Luigi cercò un confessore e direttore esperto, e<br />
lo trovò nel Padre Ferdinando Paterno, gesuita, il quale trascorreva quel periodo<br />
a A-Iadrid: e continuò la mortificazione dei sensi che non aveva mai interrotta.<br />
Anche qui, ci soccorre la conoscenza dell'ambiente in cui Luigi visse per<br />
capir come egli visse. Grande la distrazione, grande la difesa.
C'è chi prega,<br />
vieni qui...<br />
I PROFESSIONISTI<br />
ALL' EREMO DEL GARDA<br />
Durante la celebrazione di una delle<br />
suggestive Messe alla Grotta nel mese di<br />
maggio, ho ascoltato con commozione la<br />
voce di un giovane che, accompagnando<br />
il suo canto con la chitarra, modulava in<br />
sordina una canzone il cui ritornello ripete:<br />
«c'è chi canta, vieni qui; c'è chi prega,<br />
vieni qui.... c'è chi spera, vieni qui....»<br />
e pensai come questo motivo moderno potrebbe<br />
servire di ottimo richiamo per gli<br />
Esercizi Spirituali di S. Ignazio che offrono<br />
veramente preghiera e speranza di un<br />
distensivo riposo fisico e psichico. E avrei<br />
voluto dire ai giovani che devotamente<br />
innalzavano le loro preghiere alla Vergine<br />
Santa come non vi sia ambiente più<br />
adatto al loro canto di una Casa per Esercizi<br />
Spirituali, dove la meraviglia della natura<br />
ed il silenzio riposante costituiscono<br />
cornice ed ambiente ideale per chi vuole<br />
veramente pregare, cantare e sperare.<br />
Questi pensieri mi si affacciarono alla<br />
mente spontanei, perché appena reduce,<br />
con un bel gruppetto di Congregati Mariani<br />
Professionisti, da un riuscitissimo<br />
Corso di Esercizi Spirituali proposto, nell'incantevole<br />
natura dell'Eremo del Garda,<br />
da Padre Messori, coadiuvato per alcune<br />
meditazioni, dai Padri Ceroni e Colombo.<br />
Partendo dallo schema fondamentale degli<br />
Esercizi di S. Ignazio, tuttavia più liberamente<br />
concepiti (cioè senza quel silenzio<br />
rigido che pure contribuiva un tempo<br />
ad una più ascetica meditazione), e più<br />
modernamente inquadrati secondo le esigenze<br />
del mondo d'oggi, abbiamo meditato<br />
da soli o in gruppo, sull'incontro con<br />
Dio (secondo la concezione teocentrica,<br />
antropocentrica o di sintesi dell'umano e<br />
del Divino) seguendo la traccia mirabile<br />
delle verità espresse dai Padri Conciliari<br />
del Concilio Vaticano II nelle due Costituzioni<br />
« Lumen Gentium » e « Gaudium et<br />
Spes»; poi sui Silenzi di Dio, nella natura,<br />
nella Storia e nel Soprannaturale; sui<br />
rapporti tra l'uomo e Dio, sulla Chiesa di<br />
Dio, sulla famiglia e sul senso religioso<br />
della vita. Tutti argomenti di importanza e<br />
portata imponente, difficili da discutere e<br />
risolvere in poche ore di meditazione, ma<br />
così chiaramente interessanti e attuali, e<br />
soprattutto così sentiti da noi tutti in uno<br />
spirito di intensa interiorità e in un'ansia<br />
di ascesi, nello sforzo — sempre imperfetto<br />
e limitato, ma sinceramente impegnato<br />
— di salire a livelli migliori di vita spirituale<br />
e di carità e di amore verso il nostro<br />
prossimo. Con una commossa medi-<br />
tazione sulla Preghiera si è concluso il ciclo<br />
delle nostre meditazioni e con una preghiera<br />
intensamente sofferta ai piedi dell'altare<br />
abbiamo rinnovato la nostra promessa.<br />
Abbiamo chiesto a Gesù le infinite<br />
grazie delle quali tutti noi abbiamo bisogno,<br />
e con noi i nostri cari e questa umanità<br />
disorientata e sconvolta, nella certezza<br />
della meravigliosa promessa evangelica:<br />
«petite et accipietis vobis, querite et<br />
invenietis»: parole che ancor oggi, sulle<br />
corde di una chitarra, infondono la gioia<br />
e la speranza di sempre: «c'è chi prega,<br />
vieni qui... c'è chi spera, vieni qui...». Nei<br />
secoli continua, con tutta la sua verità e<br />
la sua freschezza, il richiamo di Dio.<br />
LE MIE IMPRESSIONI<br />
Marlo Zaccaria<br />
30 Aprile; 1-3 Maggio: sono stati giorni<br />
di intenso, fecondo, proficuo lavoro. L' Eremo<br />
di Garda, ubicato in una posizione<br />
incantevole dalla quale si domina il Lago<br />
e la catena dei monti del Baldo, ha favorito<br />
l'incontro personale con Dio per ritrovare<br />
il senso religioso della vita, che<br />
questa era la precisa finalità del Corso.<br />
E rincontro c'è stato. Un incontro che richiedeva<br />
una totale adesione dello spirito<br />
e una profonda partecipazione di tutto<br />
l'essere. È stato un incontro d'amore, ricco<br />
di una intensa carica spirituale, derivante<br />
dalle meditazioni proposte con genialità<br />
sempre nuova dal P. Messori e sui<br />
temi «della famiglia» e «della Chiesa» tenuti<br />
molto bene rispettivamente dai PP.<br />
Ceroni e Colombo.<br />
Dire qualcosa di nuovo sugli Esercizi è<br />
difficile; il loro intrinseco valore che proviene<br />
dal contatto diretto dell'anima con<br />
Dio contiene tanti motivi che riscoprono<br />
nuovo un principio da altri considerato<br />
vecchio. Tuttavia se si dovesse cogliere il<br />
motivo centrale che esprima il frutto più<br />
immediato, lo si potrebbe trovare in una<br />
nuova luce che ha fecalizzato punti di incertezza,<br />
ridimensionato certi valori, riordinato<br />
una graduatoria di scelte.<br />
All'appuntamento sono mancati i giovani<br />
e ci si è chiesto il perché in sede di<br />
una obiettiva verifica, che ne potesse individuare<br />
le ragioni. Forse la causa determinante<br />
va ricercata nel contesto di una<br />
crisi generale, che serpeggia un po' ovunque<br />
e non solo tra i giovani. È una crisi<br />
di fede che rende sbiadito ogni ideale,<br />
inutile il sacrificio, incerta la preghiera.<br />
Inseriti in questo clima nel quale tutti ci<br />
troviamo a vivere e ad affrontare gli stessi<br />
problemi, proprio per la forma comunitaria<br />
nella nuova dimensione della Chiesa,<br />
gli Esercizi ci hanno fatto capire e meditare<br />
meglio su ciò che resta e ciò che<br />
cambia. Ciò che resta è la Grazia, l'amore<br />
di Dio per l'uomo, il piano della Provvidenza,<br />
che regola la storia. Restano la<br />
rinuncia personale, il distacco dalle cose<br />
e dai beni, distacco e rinuncia resi sempre<br />
più difficili da una visione che pone<br />
l'uomo al centro dell' universo e favorito<br />
dal perfezionamento della tecnica, dalla<br />
conquista degli spazi cosmici, dal progresso<br />
delle scienze, dalla civiltà del benessere,<br />
dalla crescente produzione dei beni di<br />
consumo.<br />
Cambiano le strutture, le forme di vita<br />
in una società in continua e rapida evoluzione<br />
e trasformazione. Cambiano posizioni,<br />
atteggiamenti, modi di vedere e concepire<br />
le realtà che ci circondano. Ma tra<br />
ciò che resta e ciò che cambia deve trovar<br />
posto lo spirito, come necessità immanente,<br />
che animi e trasformi ogni cosa altrimenti<br />
ridotta in un arido deserto che<br />
non sa dirci più nulla.<br />
Anche all'uomo degli anni settanta, Dio<br />
è presente e gli parla. Posto di fronte a<br />
immense possibilità e responsabilità e ad<br />
un sempre maggiore sviluppo della sua<br />
ricca personalità, egli si trova, in questa<br />
crescita, fondamentalmente proteso nella<br />
ansia di trovare i valori trascendenti dello<br />
spirito. Se esiste quindi un conflitto di<br />
idee, una crisi di fede, un travaglio degli<br />
spiriti che nascono dalle incertezze e dalle<br />
difficoltà contingenti, che ci fanno brancolare<br />
titubanti e quasi smarriti, qual'è il<br />
giro di chiave che apre la porta su orizzonti<br />
« di nuovi cieli e di nuove terre » ?<br />
Qual' è il mezzo migliore per superare le<br />
tensioni presenti ?<br />
Dal silente, riposante, tranquillo Eremo,<br />
ove meglio si ode la voce di Dio e nel<br />
quale per tre giorni di grazia particolare<br />
una ventina di noi hanno subito l'influsso<br />
misterioso della sua Parola, ci è parsa venire<br />
la risposta: Realizzare in noi una sintesi<br />
tra la materia e lo spirito, tra l'umano<br />
e il divino, tra il naturale e il soprannaturale.<br />
Non è facile operare in pieno questa<br />
sintesi. Molti tentano e si sforzano di attuarla<br />
nella loro vita. Solo pochi ci riescono.<br />
Questi sono i santi del nostro secolo!<br />
Otello Meneghetti
Un momento della Tavola Rotonda. (Da sinistra): i professori P Resigno<br />
A. Trabucchi, L. Mazzarolli.<br />
TAVOLA ROTONDA su « La Riforma<br />
degli Studi della Facoltà di Giurisprudenza<br />
»<br />
Alla presenza di una qualificata rappresentanza<br />
di Assistenti, sensibili più<br />
che non gli stessi studenti, scarsamente<br />
richiamati da un tema pur così urgente<br />
e direi quasi drammatico nella sua<br />
insistente ricorrenza, si è tenuta, lunedì<br />
18 maggio, al Teatro <strong>dell'Antonianum</strong><br />
una Tavola Rotonda sul tema della<br />
Riforma degli studi della Facoltà di<br />
Giurisprudenza.<br />
Il problema è stato prima sinteticamente<br />
introdotto dal prof. Alberto Trabucchi,<br />
Ordinario di diritto civile presso<br />
la nostra Università. Questi non ha<br />
mancato di sottolineare come la necessità<br />
di una riforma sia suggerita dallo<br />
stesso sorgere di nuove discipline giuridiche,<br />
quale il diritto comunitario europeo,<br />
che allarga a macchia d'olio la<br />
utilità dei piani di studio, degli indirizzi,<br />
delle iterazioni.<br />
E' seguito poi un dettagliato esame<br />
del prof. Pietro Resigno, Ordinario di<br />
diritto civile all'Università di Bologna,<br />
che ha intrattenuto l'uditorio sui documenti<br />
che sul tema in esame si sono<br />
andati raccogliendo da un decennio<br />
a questa parte, a cominciare dalle risultanze<br />
della Commissione Calasse del<br />
1960.<br />
Il prof. Leopoldo Mazzarolli, Ordinario<br />
di diritto pubblico generale all'Università<br />
di Padova, ha trattato il problema<br />
della liberalizzazione a tutti gli accessi<br />
e il problema ingenerato dalle leggine<br />
dello scorso dicembre del Coordinamento<br />
delle scuole secondarie e poi<br />
specificamente dell' impreparazione degli<br />
studenti che accedono, nella migliore<br />
delle ipotesi, col titolo di maturità<br />
classica alla facoltà di Giurisprudenza,<br />
sprovvisti di strumenti per affrontare<br />
una scienza, una tecnica, una dogmatica,<br />
quello che si vuole ma pur sempre<br />
qualificata umana sopra tutte le discipline.<br />
Tra gli intervenuti in sala il dottor<br />
Rasi, assistente di diritto civile, ha sottolineato<br />
come il non ancora risolto<br />
problema della abolizione del valore legale<br />
della laurea non debba peraltro lasciare<br />
insolute tutte le questioni che<br />
travagliano la facoltà, prima fra tutte<br />
quella degli indirizzi.<br />
(e.p.)<br />
• • •<br />
LA RIFORMA DELL'ASSISTENZA SA-<br />
NITARIA IN ITALIA (Relatore l'Avv.<br />
Turchetti, presidente dell'INAM)<br />
- Lunedì 25 Maggio -<br />
Dopo aver tracciato a grandi linee la<br />
storia del sistema mutualistico, il presidente<br />
ha 'fatto un bilancio su questi<br />
trent'anni di assistenza sanitaria mettendone<br />
in luce i lati positivi e quelli<br />
negativi. Certamente tale sistema ha<br />
favorito la salute pubblica, consentendo<br />
l'accesso gratuito agli accertamenti<br />
ex - alunni<br />
INCONTRI<br />
CULTURALI<br />
diagnostici (che oggi si avvalgono di<br />
tecniche moderne ed efficaci), però ciò<br />
ha creato anche delle gravi difficoltà organizzative<br />
di cui l'attuale «deficit» finanziario<br />
è l'espressione più evidente.<br />
Di qui la necessità della riforma dell'assistenza<br />
sanitaria per realizzare un<br />
autentico salto qualitativo.<br />
Tale provvedimento rientra nelle prospettive<br />
del piano quinquennale e si<br />
propone di allargare la base degli assistiti<br />
fino a comprendere tutti i cittadini<br />
ed a superare quindi, da ultimo, il<br />
sistema mutualistico stesso.<br />
Il costo di una tale riforma verrebbe<br />
coperto dalle entrate contributive<br />
dei cittadini e dall'intervento dello Stato,<br />
necessario all'inizio per risolvere il<br />
disavanzo attuale.<br />
Tale riforma si struttura in una forma<br />
territoriale di assistenza che è l'«unità<br />
sanitaria locale», con finalità non<br />
solo terapeutiche, ma soprattutto profilattiche<br />
e preventive, nonché di filtro<br />
per il ricovero ospedaliero. Si verrebbe<br />
così a costituire quel collegamento,<br />
che oggi non esiste, tra assistenza ambulatoriale<br />
di base, assistenza specialistica<br />
e assistenza ospedaliera, collegamento<br />
necessario per ovviare ai tempi<br />
di ricovero troppo lunghi, alle inutili e<br />
costose ripetizioni diagnostiche.<br />
Sorge il problema circa i modi ed<br />
i tempi per attuare questa riforma;<br />
«d'emble» non è certamente possibile,<br />
soprattutto per il costo eccessivo delle<br />
tremila unità sanitarie locali che dovrebbero<br />
sorgere. Necessaria quindi la<br />
gradualità, che consente anche l'utilizzazione<br />
intelligente di quello che già<br />
esiste per fini diversi ( poliambulatori.<br />
ecc.).<br />
L'avv. Turchetti ha proposta infine la<br />
sperimentazione dell'unità sanitaria locale<br />
nell'ambito dei Comuni e nelle<br />
prospettive della futura Regione per<br />
dare un contenuto reale e pratico alla<br />
dialettica dei discorsi e, soprattutto,<br />
nell'attesa che il reddito nazionale aumenti<br />
per poter sostenere globalmente<br />
i costi dell'assistenza sanitaria.<br />
E' seguito un interessante dibattito,<br />
che si è concluso in un'atmosfera di discreto<br />
ottimismo.<br />
(m.s.)
Vieni, Gesù...<br />
— « Si, vengo presto. Così sia.<br />
Vieni, Signore Gesù,.. »<br />
(Apocalisse, 22, 20)<br />
Domenica 1 7 Maggio.<br />
La Cappella <strong>dell'Antonianum</strong> — la cara, vecchia Cappella —<br />
dominata dal sorriso di Maria, si è vestita a festa, con tutti i suoi<br />
fiori e le sue luci. Perché?<br />
Oggi sedici bambini si accostano per la prima volta all'altare<br />
e chiedono alla Chiesa il tesoro più grande che essa possiede:<br />
Gesù, il suo Corpo e il suo Sangue, tutto Lui, il Divino Maestro di<br />
Galilea.<br />
In alto: Carlo Covi. - In basso<br />
(da sinistra): Leopoldo Pezzo-<br />
Io - Antonio Vasoin - Leonardo<br />
Gaio - Francesco Zappala<br />
- Andrea Miola - Paolo Domenichelli<br />
- Lorenzo Marenesi -<br />
Luca Testolin - Massimo Micaglio-<br />
Daniele Decò - Francesco<br />
Lazzaretto - Nicolo Melanotte<br />
- Alberto Agostini (seminascosto)<br />
- Cesare Vanzetti -<br />
Giuseppe Zappala (Assente al<br />
momento della foto: Riccardo<br />
Domeneghetti).<br />
Con il coraggio semplice dei bimbi hanno cercato proprio Lui,<br />
Gesù; hanno circondato la sua Mensa e han chiesto il Pane della<br />
tvìa; hanno bussato al suo Tabernacolo. Ricordavano e facevano<br />
loro le sue parole: « Cercate e troverete... Chiedete e vi sarà dato...<br />
Bussate e vi sarà aperto... ».<br />
Sui loro volti splendono come dei riflessi di cielo. I loro occhi<br />
si dilatano luminosi nell'attesa impaziente di Gesù.<br />
Le loro mamme, i loro papa, i loro parenti, partecipano commossi<br />
a quest'ora di gioia e ridiventano fanciulli nello spirito. Si ritrovano<br />
lì, in questa o altre Cappelle, silenziosi santuari dell'anima,<br />
a rivivere quella lontana ora della vita in cui anche loro si<br />
erano incontrati con Gesù nel primo appuntamento all'altare: momento<br />
divino, ineffabile, pur così lontano nel tempo...<br />
I bimbi ora si alzano. Viene letto il Santo Vangelo. E per un<br />
istante la tensione dell'attesa si placa. Con parole semplici e nitide,<br />
il P. Rettore, presentandosi non così, ma col suo nome, come<br />
un amico, parla ai piccoli del bisogno che tutti gli esseri, grandi<br />
e minuscoli, hanno di cercare il loro nutrimento, ogni giorno, per<br />
vivere. E se ciò vale per il corpo, quanto più per l'anima... Ebbene,<br />
Gesù ha scoperto, nell'intimo del suo amore per noi, questo suo<br />
cibo divino, I' Eucaristia ove «misteriosamente» eppure «realmente»<br />
dona tutto se stesso a noi. Di questo Pane disceso dal cielo ha<br />
bisogno la nostra debole anima e se ne sazia. Camminiamo, vedete<br />
— dice il Padre — con il nostro Dio nel suore, tenuto stretto<br />
in un abbraccio estasiante.<br />
Poi la S. Messa prosegue. E rinnova il miracolo di una presenza,<br />
di un Sacrificio, ch'è di ieri e di oggi.<br />
Ecco, ora viene l'istante atteso con trepida gioia.<br />
Gesù si posa su quelle labbra innocenti - la Carne e il Sangue -<br />
tutto Gesù!<br />
E su questa terra si è ripetuto il gesto, che non finisce dì stupire<br />
in cielo gli Angeli e i Santi : un Dio si dona alla sua piccola<br />
creatura e scendendo nel suo cuore la consacra — rinnovato Battesimo<br />
— del suo Amore Infinito.<br />
I fanciulli tornano lenti, raccolti, ai loro banchi; poi stringono<br />
il capo tra le mani, meravigliati di quel Dono. Ecco, è vero, Gesù<br />
ha dato loro il suo dono, Lui stesso. Cosa possono chiedergli di<br />
più?<br />
E poi la gioia, una pienissima gioia scoppia nei loro cuori e accende<br />
i loro volti, mai così radiosi.<br />
Oggi è un giorno nuovo, unico, indimenticabile: oggi è nata<br />
per sempre la loro amicizia con un Dìo.
Il P. Saggin, nel quadro di una catechesi<br />
viva ed essenziale, ha intervistato<br />
alcuni ragazzi di III Media sulla famiglia.<br />
Trascriviamo dal registratore le<br />
risposte più significative e le affidiamo<br />
alla riflessione del lettore.<br />
Padre Saggin: Che cos'è la famiglia, secondo<br />
voi.<br />
Massimo: La famiglia, per me, è una comunità<br />
dove bisogna volersi bene, essere uniti nelle<br />
difficoltà e nelle gioie.<br />
Marcelle: Secondo me, la famiglia è la cellula<br />
fondamentale della società; la comunità<br />
che sorregge e aiuta l'individuo a formarsi nel<br />
suo carattere e a trovare la sua strada nella<br />
vita. Secondo me, una famiglia dovrebbe essere<br />
un luogo dove ci si incontra, dove ci si parla,<br />
dove si ritrova un affetto ,cose tutte che servono<br />
all'individuo per aiutarlo ad affrontare la<br />
vita come uomo.<br />
Padre: Sentite di occupare un posto importante<br />
voi nella vostra famiglia?<br />
Marco: lo nella mia famiglia posso dire di<br />
occupare un posto abbastanza importante. Infatti<br />
pur non considerandomi persona di tale maturità<br />
da dover essere interpellato nei momenti<br />
difficili, tuttavia spesso mia madre e mio padre<br />
(più spesso la mamma) mi chiedono consiglio<br />
su problemi che presentano per loro una certa<br />
difficoltà, e più di una volta io riesco a risolvere<br />
questi piccoli problemi. Nella nostra famiglia<br />
non si fanno distinzioni. Siamo tutti alla pari: i<br />
miei genitori, mia sorella più piccola ed io; infatti<br />
ci si consulta nei momenti in cui stiamo assieme,<br />
mentre ciascuno esprime le sue idee senza<br />
paura di essere lasciato da parte.<br />
Alberto: Mentre Marco è il figlio maggiore, io<br />
sono il secondo, e questo vuoi dire già tanto. "Iti<br />
ho quasi cinque anni di differenza da mio fratello;<br />
per me questo costituisce un grande svantaggio,<br />
perché mio fratello ha 18 anni ed è già<br />
quasi un uomo, è già maturo; mio padre e mia<br />
madre interpellano più lui che me; a me chiedono<br />
frivolezze (sic) si può dire, però io sono sempre<br />
tenuto in conto, anzi... la mamma mi coccola<br />
ancora... sono ancora il suo bambino, anche<br />
se io qualche volta non vorrei che mi coccolasse<br />
sempre; però sento che il papa e la mamma<br />
mi sono sempre vicini.<br />
Marcelle: Secondo me, un ragazzo della no-<br />
r^i<br />
La famig<br />
la parola<br />
stra età deve sentire di occupare un posto importante<br />
nella famiglia altrimenti cresce con un<br />
complesso di inferiorità nocivo per la vita futura.<br />
Padre: In che modo un ragazzo della vostra<br />
età può rendersi utile alla famiglia?<br />
Marco: In due modi: materialmente e spiritualmente.<br />
Materialmente, si sa, si rende utile<br />
con le solite cose che dicono i papa e le mamme:<br />
cercando di essere buono, di non complicare<br />
la giornata ai propri familiari, di non creare<br />
tensioni in famiglia. Spiritualmente invece restando<br />
vicino ai propri cari col conforto nei momenti<br />
difficili.<br />
Massimo: Vorrei aggiungere che materialmente<br />
si può aiutare molto i genitori specialmente<br />
con cose, anche se molto semplici e facili, fatte<br />
però veramente col cuore, pensando più a loro<br />
che a noi o al nostro futuro, come sono per esempio<br />
le cose che riguardano la scuola. Spiritualmente<br />
poi direi che più che aiutarli nelle difficoltà<br />
(è difficile che un ragazzo di 14 anni possa<br />
risolvere difficoltà dì persone già mature) noi<br />
possiamo aiutare i nostri genitori confortandoli<br />
e dimostrando loro il nostro affetto; e penso che<br />
in questo modo trovino la forza d'animo di cui<br />
hanno bisogno, vedendo che noi siamo loro legati<br />
e che ci staccheremo solo quando dovremo<br />
formare una nuova famiglia ed una nuova<br />
vita.<br />
Marco: Infatti i grandi dicono che i grandi<br />
sono sempre grandi e che non hanno bisogno<br />
di niente, perché ormai hanno imparato a vivere;<br />
però anch'essi hanno bisogno di conforto,<br />
soprattutto dai propri figli. Infatti nei momenti<br />
difficili di una famiglia, ad una mamma, vedere<br />
il proprio figlio, soprattutto un figlio della nostra<br />
Alcuni ragazzi della Scuola<br />
di Religione: buone pròmesse<br />
per il futuro (ritratti<br />
da sinistra, in alto) : A.
a d'oggi<br />
ài ragazzi<br />
età, venire appresso nel confortarla e consigliarla<br />
ecc. fa molto piacere.<br />
Padre: Molti ragazzi della vostra età non rimangono<br />
volentieri a lungo in compagnia dei<br />
propri familiari. Perché, secondo voi?<br />
Massimo: Secondo me, forse anche per il<br />
fatto che i genitori sono uno staccato dall'altro<br />
e conducono una vita strana, per cui i figli ne<br />
risentono molto e si formano dei complessi. Poi<br />
penso che questi ragazzi cerchino qualche cosa<br />
di nuovo per poter lasciare un luogo dove<br />
non trovano amore, mentre la famiglia dovrebbe<br />
essere appunto una comunità piena di amore.<br />
Marcelle: Secondo me, uno deve sentire di<br />
far parte della famiglia, deve sentirsi capito; infatti<br />
uno che nella famiglia non si sente capito<br />
non occupa un posto importante in essa e se<br />
ne stacca, non trovandosi a suo agio, nel suo<br />
ambiente naturale, e cerca negli amici e nelle<br />
amiche un ambiente che non ha trovato nella<br />
propria famiglia.<br />
Alberto: lo invece vorrei dire, come ha detto<br />
Massimo, che un ragazzo si può staccare dalla<br />
famiglia perché i genitori non gli danno molto<br />
affetto e trovano affetto in tante altre stupidaggini<br />
come anche in certi animali, lo non dico<br />
chi è, ma conosco uno che ha suo padre e sua<br />
madre divisi e lui è confortato da un gatto. Lui<br />
parla con questo gatto, si diverte e passa ore e<br />
ore insieme con questo gatto come se fosse un<br />
suo fratello (è figlio unico questo ragazzo).<br />
Padre: Che cosa sarà di questo ragazzo,<br />
quando sarà diventato adulto?<br />
Alberto: Penso che diventerà una persona<br />
ormai illusa dalla vita, persuaso che la vita non<br />
Marzetto, R. Furlan, G. Noventa,<br />
D. Polettini, E. Carrara,<br />
A. Parnigotto, F. Lincetto,<br />
A. Zamperlin.<br />
potrà dargli niente e prenderà tutte le cose superficialmente.<br />
Massimo: Secondo me, resterà un succube<br />
della società, senza amici; e un uomo senza amici<br />
mi sembra un uomo senza cervello, perché<br />
l'amicizia io la considero come il dono più grande<br />
che Dio mi ha dato.<br />
Marco: In questi casi, per me, la colpa maggiore<br />
è dei genitori i quali non sanno dare il loro<br />
affetto ai figli, sapendo che a questa età i figli<br />
ne avrebbero invece tanto bisogno.<br />
Padre: Come fissereste allora, in due o tre<br />
punti, i principali doveri dei genitori verso i figli<br />
e dei figli verso i genitori?<br />
Massimo: Comincerei con i doveri dei genitori<br />
verso i figli. Il dovere maggiore è di amarsi<br />
tra loro; penso che da questo anche i figli poi<br />
ne siano avvantaggiati. I figli, come conseguenza,<br />
diventano più assennati (sic), si sentono più<br />
capiti dalla società e anche dai genitori. Inoltre<br />
i genitori devono amare i figli : amarli anche<br />
quando qualche volta fanno male a scuola o<br />
quando qualche volta disobbediscono, perché<br />
penso che anche i genitori avranno fatto lo stesso<br />
ai loro tempi e adesso siano in grado di capire<br />
che noi vogliamo loro bene ugualmente. I<br />
doveri dei figli sono quelli di cercare di comprendere<br />
i genitori, di amarli e di obbedirli, discutendo<br />
magari con loro le cose che vengono<br />
comandate, giuste o sbagliate che siano, in modo<br />
da poter sempre obbedire ai genitori e fare<br />
le cose che chiedono trovando una via di mezzo<br />
giusta per tutti e due.<br />
Alberto: Poche parole, perché Massimo ha<br />
già detto molto. Secondo me, sono i genitori<br />
che, prima di tutto, hanno dei doveri verso i figli.<br />
Se i genitori osservano questi doveri, anche<br />
i figli osserveranno i loro doveri verso i genitori,<br />
altrimenti i figli si allontanano dai genitori.<br />
Però anche i figli, se sono abbastanza intelligenti<br />
e assennati, devono capire che se i genitori<br />
non riescono a dare il buon esempio, forse<br />
è anche perché certe volte passano dei momenti<br />
difficili e se la prendono anche con i figli.<br />
Marcelle: Per me sono più importanti i doveri<br />
che hanno i figli verso i genitori che quelli<br />
dei genitori verso i figli. I figli devono dare ai<br />
genitori tutto l'amore che possono e con questo<br />
amore potranno trovare più facili i rapporti<br />
con i genitori stessi. I doveri dei genitori invece<br />
sono di capire i figli, di dare loro tutto l'affetto<br />
che possono e di andare d'accordo tra loro,<br />
dando buon esempio ai figli.
GRUPPO TERZO MONDO<br />
Sono continuati gli incontri settimanali, al Lunedì. P. Covi ha<br />
commentato, e si è discusso insieme, il decreto Conciliare sulle<br />
« Attività missionarie della Chiesa » (Ad Gentes). Si sono succeduti<br />
i simpatici incontri con persone che hanno lavorato nel Terzo<br />
Mondo o vi provengono, come la rag. Pippinato (3 anni in Perù),<br />
coi chierici brasiliani, che studiano a Padova, il prof. Glorio,<br />
ecc. È cominciato il lavoro fuori sede di alcuni interni o nelle<br />
parrocchie (per es. nella Cattedrale, alle Acli) con conversazione<br />
sull'opera agricola dello Stato Brasiliano dello Spirito Santo (di<br />
cui noi siamo un «Gruppo di appoggio»). Hanno introdotto il dibattito<br />
: G. Panzerrini, R. Ferraresi, R. Palaia. Sulla «Populorum<br />
progressio» parlarono all'Istituto Tecnico Commerciale L. Einaudi<br />
: G. Nicolella e L. Politi, a due classi. Seguì, nei due incontri,<br />
il film : «II terzo mondo chiama...».<br />
Due serate furono organizzate dal Gruppo : il 9 maggio col<br />
dibattito del film «Tarahumara» del noto regista Luis Atcoriza.<br />
Vi parteciparono due studenti messicani. Poi il 19 maggio, F. Mason,<br />
reduce dopo dieci anni dal Ciad, ci parlò di quella Missione,<br />
proietto interessanti diapositive e due film a colori, in 16 mm,<br />
molto documentati.<br />
Si è avviata la formazione di una bibliotechina di libri sul Terzo<br />
Mondo che, con l'aiuto della Casa, si spera di incrementare.<br />
Si manderà tra giorni l'offerta del Gruppo al gesuita P. Pietrogrande,<br />
per le scuole agricole dello Spirito Santo, frutto delle<br />
faitche di quest'ultimo mese.<br />
Vivo e fraterno lo spirito del Gruppo, che vede parecchi dei<br />
suoi membri generosamenet impegnati.<br />
GRUPPO DI IMPEGNO<br />
II Gruppo di Impegno cristiano si è radunato settimanalmente<br />
fino a tutto Maggio, trattando e discutendo temi spirituali di<br />
attualità.<br />
C'è stata anche una puntata sui Colli, a Bastia, per un dibattito<br />
coi giovani del posto, tenuto da Pivetta e Dall'Acqua, con<br />
un « processo alla gioventù » assai vivace, cui fece seguito la<br />
proiezione di « Giovani sotto inchiesta ».<br />
Ma il lavoro più impegnato fu la ricerca e l'esame delle idealità<br />
del nostro Collegio, nel tentativo di un riforma che lo perfezioni.<br />
Si è discusso un questionario, più volte; alla fine si è concordato<br />
un testo che qui riportiamo, senza la pretesa che sia risolutivo.<br />
È una proposta seria e attenta...<br />
+ La vita cristiana (e ciò vale anche per gli Universitari) deve<br />
poggiare su un saldo fondamento di idee e di fede. Per questo<br />
noi crediamo si debba dare un notevole rilievo alla parte Religiosa,<br />
specie alla Cultura religiosa.<br />
+ Cominciando dal Regolamento, in vigore quest'anno: esso è<br />
stato frutto di un vasto lavoro da parte degli studenti e dei Padri.<br />
Nella sostanza ci è sembrato valido. Ma ci spiace che esso,<br />
di fatto, sia stato scarsamente attuato.<br />
Pluralismo<br />
^ Per la parte religiosa. Ci sembra che i mezzi adottati siano<br />
stati insufficienti, appunto perché non è stato realizzato quel Regolamento<br />
che prevedeva bene tali mezzi.<br />
+ Sulla linea del Regolamento ci pare che si debba rinnovarci<br />
e insistere, tenendo ben presente che attraverso la « conversazione<br />
», sia pure, si arrivi a svolgere e assimilare una dottrina di<br />
vita cristiana che corrisponda a quella che - intenzionalmente -<br />
si prefiggevano i Corsi sistematici di anni fa.<br />
^ La conversazione religiosa pure approfondita non vale se non<br />
conclude con un rinnovamento personale e di gruppo o comunità<br />
in un «ritiro» spirituale serio.<br />
^ La vita dei Gruppi, alimentata da questi incontri culturali, dovrebbe<br />
orientarsi in una ricerca attenta di apostolato diretto e<br />
sociale, a seconda delle preferenze individuali. I Gruppi dell'annata<br />
1969-70 possono continuare nelle loro scelte, a condizione<br />
che « tutti » i membri del Gruppo assicurino con costanza il<br />
loro impegno per tutto l'anno. Gli studenti perciò sono tenuti a<br />
partecipare al Gruppo scelto sia per la cultura religiosa sia per<br />
le attività proprie del Gruppo.<br />
+ II Coliegio può continuare a reggersi con la forma dell'Assemblea,<br />
che elegga alcuni suoi rappresentanti. I lavori dell'Assemblea<br />
devono essere più serrati e conclusivi.<br />
+ L'Assistenza religiosa da parte dei Padri ci pare la cosa di<br />
maggior rilievo. Purtroppo si deve constatare che in genere c'è<br />
stato un certo disinteresse, col metodo attuale. Ci si augura che<br />
i Padri si accostino agli studenti per collaborare con loro ad una<br />
profonda formazione religiosa personale.<br />
INCONTRI SPIRITUALI<br />
Oggi viviamo in una società pluralistica, nella quale la fede<br />
è sempre meno un'eredità familiare e culturale, e sempre più<br />
una scelta personale. È quindi logico che tale ricerca, quando<br />
la si esegua, e non si dissolva ogni interrogativo nell'alienazione<br />
o in un facile agnosticismo, venga svolta tacitamente con se<br />
stessi. La gelosia o l'eccessivo pudore dei propri «muri» fanno<br />
sì che spesso prescindiamo dall'esperienza degli altri, dal «se»<br />
e dal «come» ogni altro amico o conoscente si pone , ad esempio,<br />
il problema dell' lo, dell'Anima, di Dio.<br />
Privi dell'unità di misura, quale può essere la sincera testimonianza<br />
di un amico, si brancola alla ricerca di comodi schemi<br />
mentali capaci di farci soffrire di meno.<br />
Finiamo così con l'apparire agli altri e a noi stessi degli esseri<br />
in scatola, che occupano un bel posto nello schema dell'uomo<br />
fenomenico<br />
Ma è possibile ricacciare indietro lo spettro dell'incomunicabilità<br />
in tantissimi modi, basta volerlo fermamente ed essere sinceri,<br />
a rischio di apparire degli sciocchi.<br />
La squadra di Basket<br />
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di iniziative<br />
Per ridurre le distanze che appaiono interposte, non più su<br />
un piano fisico, tra noi che pur ci scambiamo il saluto, di rito<br />
in ogni comunità anche alberghiera, abbiamo pensato ad una<br />
serie di incontri; incontri aperti a tutti coloro che sentono di vivere<br />
e che avvertono la vita come problema e come mistero.<br />
Nel mese di maggio si sono avuti già due incontri, entrambi sui<br />
Colli. Nel primo, tenutosi in un ambiente quasi francescano, il<br />
discorso e ancor più la riflessione dei partecipanti si sono svolti<br />
sul tema della preghiera e sul significato della stessa in rapporto<br />
all'azione.<br />
Si sono avuti nutriti interventi da parte dei partecipanti, i quali<br />
hanno filtrato attraverso la propria esperienza individuale gli<br />
spunti offerti da P. Ciman e da P. Meletti.<br />
Al secondo incontro, cui come nel primo, hanno partecipato<br />
amici ed amiche dei gruppi «Bibblico» e «Universitari Costruttori»<br />
si è giunti con il desiderio di ripetere l'esperienza vissuta<br />
e di permettere ad altri di farla su un argomento che interessa<br />
molto giovani e vecchi: il problema della Coscienza.<br />
Caratteri essenziali di questi primi incontri si sono dimostrati<br />
il «silenzio» e la «riflessione», elementi questi, che non danno<br />
«incomunicabilità», ma per chi crede essi possono individuare<br />
il momento della preghiera e, per chi è in dubbio o accetti una<br />
dimensione orizzontale del cristianesimo, possono rappresentare<br />
un superamento ulteriore del proprio orizzonte particolare,<br />
per riflettere con maggiore sincerità su quei problemi che dalla<br />
presenza dei compagni e compagne riceveranno una conferma<br />
di validità.<br />
(a. d.)<br />
UN COLLEGIO... SPORTIVO<br />
In Marzo il Campo Tre Pini ha visto in gara Squadre per due<br />
diversi Trofei, svoltisi contemporaneamente. Per il calcio: Collegio<br />
Antonianum, Mazza, Cuamm, Murialdo; per pallacanestro:<br />
Antonianum, Murialdo, S. Giustina, Fusinato.<br />
Com'è noto i due Trofei portano il nome di due giovani del<br />
Collegio, strappati improvvisamente alla vita: il primo è il Trofeo<br />
Zanini; il secondo P. G. Perrone.<br />
La fortuna sorrise all'Antonianum per il torneo di Basket, di<br />
cui si aggiudicò il Primo Premio (una splendida coppa); al secondo<br />
la squadra del Murialdo; al terzo S. Giustina.<br />
Meno fortunato fu il Collegio nel trofeo «Zanini» di Calcio,<br />
ove al primo posto si affermò il «Mazza» battendo in una accesissima<br />
finale con tempi supplementari e calci di rigore la squadra<br />
<strong>dell'Antonianum</strong>. Al terzo posto la squadra del «Murialdo». i_a squadra di calcio.<br />
+ In Aprile ha avuto inizio il grande torneo che vede lottare<br />
undici squadre di Collegi e Facoltà della città, nei famosi «Ludi<br />
del Bò».<br />
L'Antonianum si aggiudicato il primo posto nel torneo di Basket,<br />
terminando il campionato imbattuto.<br />
Anche per il Calcio ha saputo raggiungere il primo posto. La<br />
partita decisiva fu contro il «Mazza», con un vittoria per 2 a 1.<br />
Ecco la formazione della squadra : Bertolini I, Cadelli, Guerini,<br />
Breda, Lavateli!, Nicolella, Bertolini II, Favaro, Cobelli, Bottazzo<br />
(Bragadin), Pengo. Hanno segnato : Querini (su rigore), Pengo<br />
(al primo tempo supplementare).<br />
Diamo i nomi della squadra vincente il Torneo «P. G. Perrone»<br />
(basket) (vedi foto) : Smerieri, Zussino, Pagani, Angelucci,<br />
Da Ponte, Gervasio S., Ifantidis, Mattiello (capitano), Mangold,<br />
Cobelli.<br />
I componenti della squadra classificatasi al secondo posto<br />
nel Trofeo «Zanini» sono : Favaro, Politi, Cobelli, Lavateli!, Bottazzo<br />
(cap.), Nicolella, Cadelli, Querini, Mangold, Pengo, Breda.<br />
Se vogliamo concederci il gusto di un confronto possiamo<br />
dire che le squadre del Collegio Antonianum stanno comportandosi<br />
con maggior slancio e grinta rispetto all'anno scorso, specie<br />
per il calcio.<br />
Merito particolare (non va dimenticato...) dell' incaricato per<br />
lo sport, il veneziano (battagliero) Giorgio Mattiello, che ha fatto<br />
il possibile e talora l'impossibile per affiatare i ragazzi delle<br />
due squadre.<br />
Un felice momento del giucco<br />
II P. Direttore, P. A. Bassan, consegna il premio<br />
a Giorgio Mattiello.
segue Collegio<br />
II P. Rettore premia il capitano della squadra di<br />
Calcio : Bottazzo.<br />
UN VOLO A PALERMO<br />
La novità grossa dell'anno è stato il noto « Trofeo L. Sala »<br />
conteso nella lontana isola Trinacria. Da Venezia a Palermo, il<br />
6 Maggio sera, un ampio Caravelle trasportò ben 72 giocatori<br />
e accompagnatori (e tifosi) deH'Antonianum e 26 giocatori milanesi<br />
del Leone XIII.<br />
RICORDI<br />
DELLA RESISTENZA<br />
La sera della prima domenica di maggio<br />
un gruppetto di signori, anche piuttosto<br />
austeri, fra la mezza ed oltre la mezza<br />
età, sostavano parlottando sommessi<br />
nel corridoio centrale del Collegio Antonianum.<br />
Ogni tanto dal portale di fondo<br />
entrava un nuovo venuto ed allora erano<br />
scoppi di allegria e pacche sulle spalle:<br />
« ... bene arrivato ! ciao " Porcaro ", ciao<br />
" Ronco ", come va ? tanti anni che non<br />
1221<br />
ci si vede... e " Kostia " dov'è... ma come<br />
anche tu sei qui ! che piacere... » ecc.<br />
Un incontro fra vecchi compagni di<br />
scuola? fra compagni d'armi? Forse, anche,<br />
ma forse qualcosa di più. Per chi<br />
non conosceva questa gente, per i non<br />
iniziati poteva essere uno strano linguaggio<br />
cotesto che tuttavia strano non era di<br />
certo, ma famigliare ed abituale venticinque<br />
e più anni fa.<br />
Venticinque anni ! Festeggiavamo quella<br />
sera ad un quarto di secolo di distanza<br />
la fine del periodo di cospirazione clandestina,<br />
la fine della guerra di Liberazione<br />
che aveva visto il nostro Antonianum<br />
in prima linea: posto di rifugio per ricercati<br />
politici, centro di smistamento e di<br />
collegamento fra le varie formazioni partigiane<br />
che operavano in montagna ed in<br />
città, centro di radiotrasmittente e ricevente<br />
di «missioni militari», addirittura Sede,<br />
ad un certo punto, del Comando Militare<br />
Regionale veneto del C.V.L.<br />
Ed anche allora avevamo un rettore che<br />
si chiamava Carlo Messori (Asso di Picche)<br />
e Padre Colombo ed il caro Padre<br />
Casella (che vivendo in mezzo a cospiratori<br />
dalla mattina alla sera fingeva di non<br />
sapere mai nulla... ma era informato di<br />
tutto), ed ancora Padre Simeoni, temerario<br />
partigiano (Franchin) che portava a<br />
spasso bombe, miccie e detonatori come<br />
fossero stuzzicadenti, entrato poi, proprio<br />
sul finire del periodo, nella Compagnia di<br />
Gesù (quando si dicono... le vocazioni !).<br />
Come a quei tempi sovente accadeva,<br />
anche in quella bella sera di maggio ci ritrovammo<br />
tutti davanti alla nostra cara Madonna<br />
deH'Antonianum nella cappella del<br />
Collegio ed ancora dinnanzi a noi, concelebranti,<br />
i Padri Messori, Colombo e Simeoni,<br />
un'austera funzione religiosa, recitata<br />
tutta in latino, quasi che il tempo fos-<br />
In sintesi si può dire che il Trofeo prevedeva tre sport: Basket,<br />
Calcio e Tennis. Partecipavano i rappresentanti di Istituti<br />
o Collegi, diretti dai PP. Gesuiti di Padova, Milano, Roma, Bari,<br />
Palermo.<br />
I risultati finali sono stati i seguenti:<br />
Basket: 1. Antonianum; 2. Palermo<br />
Calcio: 1. Roma, 2. Milano, 3. Antonianum, 4. Palermo<br />
Tennis: 1. Milano, 2. Bari, 3. Palermo, 4. Antonianum.<br />
A dire il vero l'Antonianum nell'andata a Palermo portava nel<br />
suo grosso aereo il Cavalliere Bronzeo del Trofeo Sala 1969. La<br />
sfortuna volle che dovesse cederlo, a denti stretti, al Collegio<br />
Leone XIII di Milano. Ma la palma si conservava intatta anche<br />
anche quest'anno per il Basket, che ci vide al primo posto.<br />
È giusto rilevare che tutta la manifestazione si è svolta nel<br />
segno di una cordiale e perfetta ospitalità, di sportivo cameratismo,<br />
di schietta cortesia. L'isola ci ha donato un po' della sua<br />
gioia e del suo sole.<br />
Un vagone con linde cuccette trasportava di notte, tra il 9 e<br />
il 10 Maggio, i nostri giocatori da Palermo al Nord : 24 ore di<br />
lunghe canzoni, innaffiate da schietto vino siciliano.<br />
Un giudizio d'insieme: come sempre, anche a Palermo, come<br />
altrove, anziani e giovani alunni dei Gesuiti hanno saputo ritrovare<br />
sui vari campi di giucco l'intesa amichevole, il gesto di una<br />
amicizia cordiale.<br />
Questo resta, dovunque si svolga il Trofeo, il risultato più<br />
simpatico al di là delle considerazioni di valore sportivo delle<br />
varie squadre.<br />
C'è davvero da ringraziare lo Sport che sa conservare e rinnovare<br />
tante care amicizie. (Emmeciì<br />
se rimasto immobile ad attendere il nostro<br />
ritorno.<br />
Sull'onda dei ricordi scendevano su di<br />
noi le parole memori, ferme, serene, esortatrici,<br />
oggi come allora, del nostro amato<br />
Rettore. Le teste incanutite, i segni del<br />
tempo sui volti scavati di tanti, le spalle<br />
un po' più curve di ognuno, ma negli occhi<br />
vividi, brucianti, forse ancora un po'<br />
inquieti, mi parve ardess'e pur sempre la<br />
vivida fiammella che allora ci raccolse tutti<br />
attorno ad un'idea, ad un bisogno insopprimibile<br />
di libertà, segno e testimonianza<br />
certa di una vita interiore che gli<br />
anni e le vicende trascorse non riuscivano<br />
a spegnere, di uno spirito alacre e vigilante<br />
che il tempo non riusciva a congelare.<br />
Poi alla mensa tutti riuniti intorno alla<br />
tavola nel grande refettorio del Collegio,<br />
più o meno come venticinque anni fa, ad<br />
intrecciare il filo delle memorie, ad impastare<br />
l'oggi con rieri. C'erano quasi tutti:<br />
Ceschi, Carraro (Candiani), Sabbadin (Rinaldi),<br />
Zancan (Porcaro), Olivi (Ronco),<br />
Fiorot (Alberti), Armano (Leopoldo), Cavarzerani<br />
(Kostia), Dogo (Gianni), Cacciavillani,<br />
Cappellini (Marco), Sartor (Ettore),<br />
Valvassori (Fatima), Zamperlin ed infine<br />
De Besi e Smania.<br />
Anche gli assenti c'erano e ben presenti<br />
in noi con malcelata commozione (tutti<br />
i caduti soprattutto i nostri: Giovanni Carii,<br />
Benedetto De Besi, Giuseppe Smania,<br />
ecc.).<br />
Arrivederci cari amici! è stata una bella<br />
serata come ce ne vorrebbero più spesso;<br />
ma: attenti che quella fiammella che arde<br />
ancora nel cuore non abbia mai a spegnersi<br />
! Rammentate ! era la speranza di<br />
allora.<br />
- Cheva -
STAGIONE POSITIVA<br />
Le riserve che ci eravamo posti alcuni<br />
mesi or sono sulla partecipazione del pubblico<br />
ai dibattiti del Cineforum sono state,<br />
almeno parzialmente, fugate nella seconda<br />
metà della stagione, dal momento che i<br />
Soci hanno risposto con sollecitudine e<br />
competenza ai richiami dei film programmati.<br />
Vivissimi, infatti, sono stati i consensi<br />
raccolti dalla personale di Luis Bunuel di<br />
cu isono state presentate tre opere ricche<br />
di spunti e di meditazioni: «Nazarin», ad<br />
esempio, film attualissimo per ambiente e<br />
per contenuto. Al dibattito che seguì la<br />
proiezione partecipò il dr. Camillo Bassotto,<br />
capo dell'ufficio stampa della Mostra<br />
del Cinema di Venezia, che inquadrò questo<br />
lavoro messicano di Bunuel nel panorama<br />
generale della sua produzione, alla<br />
luce del mordace misticismo dell'autore.<br />
Apprezzato anche l'altro film, e forse più<br />
noto, «L'angelo sterminatore», violenta e<br />
raffinata critica della borghesia. Il dibattito,<br />
a cui parteciparono il Padre Messori,<br />
il Presidente del Cineforum prof. Fiorenzo<br />
Viscidi e il critico cinematografico dr. Orio<br />
Caldiron, mise in luce alcuni aspetti di ambiguità,<br />
che peraltro riteniamo voluta o,<br />
meglio, ricercata da parte del regista. Molto<br />
interessante e insolito il viaggio nel tempo<br />
attraverso la religione cattolica presentato<br />
ne «La via lattea», dibattuto da P.<br />
Sommavilla, redattore della rivista milanese<br />
«Letture».<br />
Stranamente e spiacevolmente disertata<br />
la proiezione dell'impegnato film di Ruy<br />
Guerra «I fucili», un intenso «documentario<br />
sulla fame — come lo definì il regista<br />
— che vuole mettere a nudo le radici<br />
del male». Maggiore è stato l'interesse per<br />
la personale dedicata al regista ungherese<br />
Miklos Jancsò, autore affermatosi attraverso<br />
film di grande impegno morale, sociale<br />
e, negli ultimi tempi, anche politico. Due<br />
i film proiettati: «I disperati di Sandor»,<br />
prezioso e sentito sdegno contro ogni for-<br />
ma di prepotenza, e «L'armata a cavallo»,<br />
riuscita ricostruzione del disagio della popolazione<br />
ungherese all'avvento del regime<br />
bolscevico. Singolare la vicenda raccontata<br />
da Ralph Nelson nell' intimistico<br />
«I due mondi di Charly» che venne discusso<br />
con la partecipazione del prof. Introna<br />
dell'Ateneo patavino.<br />
Il referendum tra i soci per la scelta degli<br />
ultimi tre film della stagione ha dato<br />
felici risultati. Infatti il pubblico aveva indicato<br />
tre film di alto livello: il vincitore<br />
dell'Oscar 1970 «Un uomo da marciapiede»,<br />
l'ultimo Visconti de «La caduta degli<br />
dei» e «Indagine su un cittadino al di sopra<br />
di ogni sospetto». Purtroppo queste<br />
pellicole oltremodo richieste nel circuito<br />
commerciale non sono state concesse dai<br />
distributori. Si è dovuto così ripiegare su<br />
altre opere di buon livello: il melodrammatico<br />
«II laureato», molto apprezzato dal<br />
pubblico, la rinvigorita epopea western di<br />
«Butch Cassidy», che ha riportato una<br />
vendemmiata (quattro) di Oscar nel 1970,<br />
discusso dal critico de «II Gazzettino» dr.<br />
Luigi Giliberto, e infine «II leone d'inverno»<br />
presentato nella Sezione informativa.<br />
Scarse invece le adesioni al corso di<br />
cinema nella Sezione <strong>dell'Antonianum</strong> (30<br />
iscritti); numerose quelle della Sezione<br />
Pio X (95 iscritti). Probabilmente bisognerà<br />
rivederne la formula dall'Antonianum<br />
per impedire che muoia una iniziativa che<br />
riteniamo unica, nel suo genere, a Padova.<br />
Maggior successo ha ottenuto I' interessante<br />
retrospettiva che ha presentato<br />
film di Fellini, Visconti, Bunuel, Flaherty e<br />
Murnau.<br />
Il Cineforum, messa alle spalle una stagione,<br />
in ultima analisi, positiva e ricca di<br />
fermenti, si appresta ora a rinnovare il<br />
Consiglio Direttivo giunto al termine del<br />
suo mandato biennale. Sarà compito del<br />
nuovo Consiglio preparare una annata ancor<br />
più interessante e valida di quella passata,<br />
mettendo a punto nuove formule e<br />
scegiendo, se necessario, nuovi orientamenti.<br />
Vladimiro Dan<br />
CAORLE<br />
II critico de « II Gazzettino », dr. Gilberto, partecipa<br />
ad un dibattito.<br />
IL DIRETTIVO DEL CINEFORUM<br />
Martedì 20 Maggio l'assemblea dei soci<br />
e collaboratori del Cineforum Antonianum<br />
ha rinnovato, dopo un biennio, le cariche<br />
dei suoi dirigenti. Presidente è stato<br />
eletto Gilberto Pizzamiglio. Nel Consiglio<br />
Direttivo sono stati eletti, come membri<br />
effettivi : F. Zoppellaro (Vice-Presidente),<br />
M. Romanelli (Direttore), A. Lovisetto<br />
(Segretario), M. Benettin, V. Dan, A. De<br />
Strobel, M. Fassanelli ; come Consiglieri<br />
supplenti : F. Cipriani, B. Cogo (Vice-Segretario).<br />
(Nell'insieme, 4 membri del Direttivo<br />
sono Studenti interni del Collegio,<br />
7 sono esterni). Sono stati eletti per il collegio<br />
dei Probiviri: Dr. A. Baroni, Dr. A. Reposo,<br />
P. A. Rubini.<br />
Al Prof. Fiorenzo Viscidi che per un decennio<br />
ha guidato come Presidente il Cineforum<br />
Antonianum, con tanta competenza<br />
e passione, va il ringraziamento sincero<br />
del Direttivo e di tutti i soci del Cineforum.<br />
II soggiorno marino «Villa S. Ignazio» (tra Jesolo<br />
e Caorle, a Km. 60 da Venezia) è aperto ai RAGAZZI<br />
fino ai 14 anni :<br />
Primo turno (completo) dal 28 Luglio al 23 Agosto<br />
Secondo turno dal 28 Luglio ali' 11 Agosto<br />
Jfll Terzo turno dall' 11 al 23 Agosto.
Una splendida « Touche » nella partita Petrarca - Rovigo.<br />
La conquista del titolo nazionale del Rugby costituisce<br />
una tappa molto importante lungo la strada da<br />
anni percorsa dall' U. S. «Petrarca», una polisportiva<br />
unica, che ha molto a cuore le sorti di decine e decine<br />
di giovani, tutti in grado di mantenere viva una<br />
tradizione grazie alla quale l'Antonianum trova nello<br />
sport un mezzo ineguagliabile di formazione educativa.<br />
Rugby, basket, calcio, tennis, scherma e pallavolo.<br />
L'Antonianum senza il suo esercito di sportivi<br />
sarebbe come un bel romanzo cui siano stati strappati<br />
i capitoli fondamentali. E diversi ragazzi che nell'ambiente<br />
continuano a vivere, di esso si giovano<br />
per «farsi uomini» sfruttando le enormi risorse (morali<br />
e di temperamento) fornite dal gioco di squadra,<br />
o dallo stimolo (è il caso di certe gare di scherma)<br />
delle forze individuali.<br />
Anzi al Petrarca proprio la causa della dignità è<br />
servita indistintamente da tutti coloro che praticano<br />
il rugby, il basket, il calcio, la pallavolo, la scherma,<br />
il tennis. E non a parole, ma con i fatti. Soltanto cosi<br />
quel ceppo cui sono tuttora aggrappati oltre duecentocinquanta<br />
giovani regge ai colpi di qualunque tempesta.<br />
Da quel ceppo anzi il Petrarca può passare su<br />
una navicella sulla quale prendere il mare sicuro e<br />
sereno. Arslan, Longato, Galtarossa, Pizzo, Schiavo,<br />
Canale, tutti gli altri encomiabili dirigenti: un drappello<br />
di nibelunghi impegnato in quella che può essere<br />
considerata una terribile ma prestigiosa avventura:<br />
e in tutti lo sguardo strano e acuto che si anima<br />
nella passione, anche se una sensibilità annosa<br />
è sempre pronta a controllarlo.<br />
Il petrarchino va in campo per vincere, come ogni<br />
vero sportivo: l'emulazione e lo spirito di sacrificio<br />
sono le premesse per un carattere più saldo e sicuro.<br />
Il successo non significa per il giocatore del Petrarca<br />
Memo Geremia<br />
PETRARCA<br />
Campione<br />
sprecare qualche lembo dell'anima. Ma riuscire ad<br />
essere un uomo che dovunque vada sia rispettato<br />
per le sue idee e per le sue azioni.<br />
In questo clima l'impresa del rugby si spiega felicemente.<br />
«Memo» Geremia e i suoi ragazzi hanno<br />
indicato la strada giusta, vincendo per la prima volta<br />
— dopo ventitré anni — lo scudetto tricolore.<br />
I «campioni d'Italia» sono innamorati del Petrarca<br />
in una versione poetica dello sport; ma oggi vanno<br />
pure più al sodo.<br />
Come del resto tutte le squadre che praticano gli altri<br />
sport in seno all'Antonianum. Ne sanno qualcosa<br />
il Rettore Padre Messori, ritornato in un ambiente<br />
diverso da quello di un tempo ma con l'intraprendenza<br />
dei primi periodi di comando; Padre Pretto,<br />
inimitabile paterno fiorettista fra tanti sciabolatori di<br />
tutte le età; l'impagabile fratel Fiocchi — incrollabile<br />
torre — sulla quale si sono arrampicati e si arrampicano<br />
i giovani di più generazioni — e quanti altri,<br />
allenatori, dirigenti, accompagnatori, segretari, guardano<br />
in faccia la realtà proprio per difendere una<br />
poesia a grande livello.<br />
Padova sportiva va insomma orgogliosa dello scudetto<br />
conquistato dal Petrarca Rugby; e giustamente<br />
vanta un fenomeno generale, cui non sono estranei<br />
i giovani che praticano gli altri sport; sono tanti anni<br />
che a Padova i Gesuiti cavalcano una tigre bizzarra<br />
ma schietta, la tigre della gioventù. E sono tanti<br />
anni che numerosi ragazzi — giocando al rugby, al<br />
basket, al calcio, alla pallavolo, alla scherma, al tennis<br />
— attingono all'Antonianum tesori di bontà, di serietà,<br />
di saper vivere. Gente che col passare del tempo<br />
sa conservare la freschezza del pensiero e dell'animo.<br />
C. Malagoli<br />
La squadra giovanile del Petrarca Rugby : seconda classificata -<br />
fi<br />
1-70.
RUGBY<br />
' Italia<br />
ONORE Al VINCITORI!<br />
Il ragionier Giuseppe Longato, Presidente<br />
della Sezione Petrarca Rugby, nella cena<br />
conviviale del 19 maggio offerta alla famiglia<br />
dei Rugbisti così salutava gli sportivi:<br />
« // mio sincero grazie a tutti voi, acquista<br />
oggi un significato particolare,<br />
poiché io vivo con commozione una bella<br />
favola divenuta la magnifica realtà<br />
tricolore, che ha avuto per protagonisti<br />
voi, i bianconeri, e noi tutti componenti<br />
solidali della famiglia rugbystica.<br />
Nel mio attuale momento psicologico<br />
io rivivo attraverso quattro anni di<br />
attività, tutte le tappe del Petrarca;<br />
quando ne accettai la presidenza feci<br />
una scelta: volevo dare qualcosa di<br />
nuovo, e di personale che andasse oltre<br />
il consueto contributo sociativo.<br />
Ogni uomo dovrebbe fare delle scelte.<br />
Scegliere è una maniera di essere e<br />
di sentirsi uomini, ed il Rugby è una<br />
scuola che modella l'uomo, affidandogli<br />
un messaggio di lealtà e di autocontrollo<br />
psicofìsico quale occorrerebbe<br />
nella mischia dell'esistenza.<br />
Tognetti, nel suo libro: «Rugby, da<br />
una città uno Sport » sintetizza magistralmente<br />
tutto il suo fascino simbolico<br />
in queste parole : « è un gioco a<br />
volte spieiato, a volte romantico, per<br />
il quale è inutile variare le leggi, perché<br />
le sue leggi sono la lealtà, il coraggio,<br />
la -fiducia reciproca; è uno sport<br />
che arruola dei ragazzi e congeda degli<br />
uomini ».<br />
Continuando il mio dialogo, io mi rivolgo<br />
a voi bianconeri, i protagonisti<br />
di questa bella favola: vi ringrazio con<br />
tutto il mio entusiasmo e con immensa<br />
commozione.<br />
Io esulto perché avete raggiunto il<br />
traguardo tricolore, ma ancora di più<br />
vi sento vittoriosi per il commino di<br />
coraggio che avete percorso, per la lealtà<br />
e l'intelligenza che hanno stigmatizzato<br />
ogni vostro cimento, per la dimostrazione<br />
che mi avete dato che la mia<br />
scelta meritava tutta la fiducia che io<br />
le avevo concesso.<br />
Avete lottato da Rugbyman, cioè da<br />
uomini dotati di quelle eccezionali qualità<br />
morali che sono il privilegio soltanto<br />
di qualcuno.<br />
II Presidente del « Petrarca Rugby », Rag. Giuseppe Longato, consegna la<br />
medaglia d'oro ricordo al capitano Roberto Luise.<br />
\<br />
Anche ai bianconeri della seconda<br />
squadra, io rivolgo il mio elogio; infatti<br />
anche voi con la stessa abnegazione<br />
avete risposto all'appello, e vi<br />
siamo debitori di una aliquota dello<br />
scudetto.<br />
Ma vicinissimi a me, i più cari interlocutori<br />
del mio dialogo, sono i ragazzi<br />
del Petrarca Giovanile, che hanno<br />
lottato come uomini e patito come<br />
adolescenti.<br />
Nell'acerba amarezza del traguardo<br />
allontanatosi quando era già vostro, c'è<br />
tutto il succo più saporito del raccolto,<br />
voi siete vincitori ugualmente: siete il<br />
cuore del Rugby, valido, pulsante, vivo<br />
di sangue generoso.<br />
10 credo in ciascuno di voi e vi consegno<br />
una medaglia che ha il conio soltanto<br />
morale: a voi è affidato il messaggio.<br />
11 mio dialogo non tradurrebbe il<br />
momento psicologico di me stesso se<br />
io non concludessi le mie parole senza<br />
rivolgermi ad un uomo che è l'anima<br />
del Rugby ,il Rugbyman inteso nella<br />
accezione inglese del termine : cioè l'uomo<br />
nel senso migliore. MEMO GERE-<br />
MIA, l'allenatore straordinario che ha<br />
portato il Petrarca al tricolore con eslrema<br />
intelligenza e con eccezionale<br />
umiltà.<br />
Egli ha inculcato nei suoi ragazzi una<br />
volontà incrollabile, un altruismo di<br />
gioco, una signorilità di comportamento<br />
da stupire, annullando qualsiasi complesso<br />
o divismo del singolo, e ciò che<br />
è più meritorio, valorizzando ad assoluto<br />
il diritto di tutti.<br />
Con questo riconoscimento a Memo<br />
Geremia che ha meritato la targa d'oro<br />
del Rugbyman, io concludo con un<br />
augurio per tutti: che la solidarietà che<br />
ci ha portati al premio più ambito, continui<br />
per ciascuno di voi con la stessa<br />
fede nella mischia di ogni giorno, consentendovi<br />
altri traguardi, ogni qualvolta<br />
scenderete in campo nello sport e<br />
nella società ».<br />
Formazione del Petrarca Rugby: In piedi, da sinistra<br />
: Colombini. Gerardo, Miele, Garcea, Bettella,<br />
Amagliani, Valier, Baraldi, Nazari. - Accosciati,<br />
da sinistra : Michelon, Lazzarini, Seguso,<br />
Mann, Sagramora, Andreioli, Luise MI.
I<br />
Salve, «vecchio»!,<br />
con la tua stramaledetta fretta, sei partito<br />
così presto che non ho fatto a tempo<br />
neppure a conoscerti.<br />
Tanto per cominciare, scusami se non<br />
mi sono mai occupato molto di te; ma come<br />
facevo, se a parlare con te sembrava<br />
che tu non avessi problemi, e appena io<br />
cominciavo a farti domande, forse con la<br />
curiosità di sapere come è fatto un «orso<br />
buono» dentro, tu mi ritorcevi quel che ti<br />
chiedevo, ed ero costretto io ad aprirmi<br />
con te?<br />
Ti voglio confidare un segreto: di fronte<br />
a te mi sento piccolo, piccolo, e sai<br />
NINO MENEGAZZI<br />
Ecco un altro della vecchia guardia che<br />
ci ha lasciati.<br />
Iscritto alla Scuola di Religione nel 1911,<br />
cioè non appena l'età glielo permise, fu<br />
veramente uno dei fedelissimi.<br />
Vivace, pronto agli entusiasmi e per natura<br />
portato ad una profonda pietà, fece<br />
sempre parte dei primi gruppetti di ragazzi,<br />
organizzatori delle iniziative, che sorgevano<br />
nell'ancor giovane Antonianum.<br />
La «S. Giovanni Berghmans» lo accolse<br />
quasi bambino, con le sue vesti bianche e<br />
azzurre e lo preparò a quel servizio all'altare,<br />
che gli fu così caro: già anziano e<br />
malato, ancora cercava di dedicarvisi durante<br />
le brevi cerimonie del sabato sera.<br />
Fu il fondatore appassionato della «Lega<br />
Missionaria» e tra i primissimi della<br />
Congregazione Mariana, a cui non mancò<br />
mai, finché la malattia non gli impedì di<br />
muoversi.<br />
Il vecchio «ritrovo serale» di fratel Lon-<br />
In ricordo di MAURIZIO FARNEA<br />
perché: ti invidio. Tu hai avuto quel coraggio<br />
che a me è sempre mancato: quello<br />
di credere, ed è il più grande coraggio<br />
che uno possa avere, perché richiede un<br />
atto di fede, cioè di rinuncia a se stesso;<br />
ma però, potevi dirmelo che andavi a<br />
fare la comunione tanto spesso; di che<br />
avevi paura: avevi forse timore di apparire<br />
un santo ai nostri occhi?<br />
E toglimi un' ultima curiosità : cosa ti<br />
spingeva, dopo due ore di «caccia» con<br />
i lupetti, a cercare un'altra occasione per<br />
poter stare ancora con loro?<br />
Ora scusami per le poche cose buttate<br />
giù male, ma ho molta fretta. Ho imparato<br />
la tua lezione e mi sono riempito di impegni,<br />
anche se tra poche settimane ho<br />
un'esame: vedrai che come al solito Dio<br />
ci darà una mano.<br />
Arrivederci Un amico<br />
Grazie, Maurizio per queste tue parole:<br />
SAPER GUARDARCI ATTORNO<br />
« Non mi interessa sapere che un nuovo<br />
tipo di automobile ha il cambio automatico,<br />
quando c'è gente che muore di<br />
fame e di freddo; non mi interessa sapere<br />
che domani saremo su Giove, quando<br />
sulla terra esistono bambini che vengono<br />
maltrattati e che non hanno le stesse possibilità<br />
che io ho avuto. Siamo capaci di<br />
guardare sempre in là, di desiderare sempre<br />
qualcosa, di pensare alla vita futura<br />
come sarà per noi; ma non siamo capaci<br />
di guardarci attorno, di voltarci e di vedere<br />
il fratello che ha bisogno di noi, della<br />
nostra umanità, della nostra parola di conforto,<br />
del nostro sguardo amico ».<br />
Ci hanno lasciato..<br />
LA MERAVIGLIA DEL MONDO<br />
« I bambini, sinceri, generosi, spontanei,<br />
affettuosi, ingenui, sono ciò che di più bello<br />
e di più puro esista al mondo; e se non<br />
ci credete, provate a restare con loro un<br />
certo periodo e vedrete che imparerete<br />
molto ».<br />
• • •<br />
COME SE L'ALTRO FOSSE DIO<br />
NOTIZIE VARIE<br />
// Dr. Pro/. Giuseppe Belloni è stato<br />
nominato Primario Medico ali' Ospedale<br />
Civile di Feltre (Belluno).<br />
L'elettricista di casa, Angelo Miolo,<br />
il 1° Maggio 1970, è stato proclamato<br />
"Maestro del Lavoro" e decorato della<br />
Stella al merito.<br />
Da 42 anni nella stessa bottega di elettricista<br />
che ha prelevato dopo la<br />
guerra; da 33 anni lavora ali'Antonianum,<br />
cominciando col Fr. Tognacca.<br />
A Roma il giorno 1 aprile 1970 è stato<br />
nominato presidente (A.I.C.P.A.) d'Italia<br />
dei concessionari Autobianchi il<br />
concittadino Nino Casarotti.<br />
NOZZE<br />
MARZO<br />
Busa Giorgio con la Signorina Maria-<br />
Grazia Breda<br />
ISCRIZIONI EX ALUNNI<br />
Hanno versato la quota per il 1969-70 a tutto il<br />
14 maggio 1970:<br />
Abbondanza Ing. Benedetto - Accordi Dr. Maurizio<br />
- Accordi Dr. Franco - Agnati Dr. Achille -<br />
Agosti Dr. Italo - Alberimi Gen. Raoul - Alfonsi<br />
Ing. Aurelio - Alfonsi Cav. Giuseppe - Aliprandi<br />
Dr. Francesco - Altichieri Avv. Luciano - Ambrosetti<br />
Ing. Luigi - Andò Sen. Oscar - Apergi Comm.<br />
Sergio - Avanzi Renzo - Avanzi Sandro - Azzolini<br />
Col. Aurelio.<br />
Baccaglini Ing. Guido - Baccaglini Prof. Mario -<br />
Saggio Ing. Edoardo - Barbe Dr. Marcelle - Barbieri<br />
Ing. Riccardo - Barnabò Ing. Silvano - Baroni<br />
Ing. Giorgio - Bartolomei Prof. Giuseppe -<br />
Battalliard Dr. Alberto - Bauce Prof. Aloide - Baxiu<br />
Dr. G. Riccardo - Belloni Avv. Giorgio - Belloni<br />
Prof. Giuseppe - Benacchio Prof. Luigi - Senati<br />
Dr. Roberto - Benettin Avv. Giorgio - Beneventano<br />
della Corte Bar. Francesco - Blarzino Dr.<br />
Alfonso - Bocchese Ing. Franco - Bodini Dr. Giovanni<br />
- Bolzonella Ing. Antonio - Bolzonella Carlo<br />
- Bolzonella Mario - Bonifazi Rag. Giuseppe -<br />
Sonino Prof. Raffaele - Bordigato Col. Gino - Borelli<br />
Dr. Luciano - Bottecchia Ing. Giovanni - Briz-<br />
CAREZZA<br />
Patrassi Pier Francesco con la Signorina<br />
Irma Pasquale<br />
APRILE<br />
Lotti Dr. Francesco con la Sig.na Maria<br />
Carla Galanti - Udine<br />
Marcolin Michelangelo con la Sig.na<br />
Bianca Maria Muralo<br />
Pizzati Alberto con la Signorina Maria<br />
Zancan<br />
MAGGIO<br />
Giacomelli Luciano con la Sig.na Valeria<br />
Puchetti<br />
Maggia Dott. Prof. Alessandro con la<br />
Sig.na Mietta Chiminelli<br />
Monbellardo Dr. Ing. Attilio con la Signorina<br />
Vittoria Visentin<br />
Pizzo Mario con la Sig.na Lidia Meneghini<br />
Rende Giorgio con la Sig.na Barbara<br />
Proni - Roma<br />
Sandon Giuseppe con la Sig.na Olga<br />
Ostani<br />
zolari Avv. Fulvio - Brunelli Avv. Giovanni - Bruni<br />
Carlo - Buizza Ing. Federico.<br />
Soggiorno alpino a Villa S. Pio X.<br />
Sono previsti tre turni di 20 giorni ciascuno. L'ultimo<br />
turno più adatto per i grandi, anche Universitari.<br />
Primo turno: 27 giugno (sabato) - 16 luglio (giovedì)<br />
Secondo turno: 16 luglio (giov.) - 4 agosto (martedì)<br />
Terzo turno: 4 agosto (mart.) - 23 agosto (domenica)<br />
Nella Villa Pio X° vengono organizzati soggiorni<br />
specializzati:<br />
1° per la Comunità dei Liceali dal 15 al 23 giugno;<br />
2" per la Comunità dei Ragazzi nuovi dal 23 al 27<br />
giugno.<br />
Sia per il soggiorno di CAREZZA che di CAORLE rivolgersi<br />
alla SEGRETERIA - « SCUOLA DI RELIGIONE » - Antonianum -<br />
Via Donatelle 16 - tei. 662015.<br />
Cacciavillani Dr. Diego - Caldera Ing. Eugenio<br />
- Canavotto Ing. Giuseppe - Candeo Ing Ant. Lorenzo<br />
- Caniato Dr. Giampaolo - Cantele Ing. Carlo<br />
- Cantele Dr. Francesco - Caporali Dr. Guido -<br />
Caporella Amedeo - Cappellini Dr. Angelo - Carbognin<br />
Prof. Giovanni - Carbognin Prof. Giusto -<br />
Carbone Ing. Ernesto - Carenza Dr. Mario - Caron<br />
Sen. Giuseppe - Carretta Rag. Guglielmo -<br />
Cartolari Co. Dr. Cristoforo - Castagna Rag. Giulio<br />
- Castagna Giuseppe - Castellani Antonio -<br />
Castellani di Sermeti Co. Luigi - Catemario di<br />
Quadri Duca Guido - Cavaggioni Dr. Giampaolo -<br />
Cavalli Ing. Ferdinando - Cazzola Ing. Luciano -<br />
Cazzola Dr. Lamberto - Cherubini Mariano - Chiesa<br />
Dr. Domenico - Chiesa Dr. Mario - Chinaglia<br />
Cav. Gr. Cr. Antonio - Chinaglia Dr. Adelchi - Chinaglia<br />
Dr. Lino - Cìno Dr. Alberto - Coiazzi Prof.<br />
Luigi - Collesei Dr. Corrado - Colucci Prof. Giuseppe<br />
- Covi Rag. Pietro - Croatto Prof. Lucio -<br />
Gravato Prof. Oreste - Cursore Gino.<br />
Da Col Dr. Antonio - Da Col Ing. Mario - Dal<br />
Brun Comm. Lucio - Dal Covolo Mons. Antonio -<br />
Dal Porto Cav. Alberto - Daniele Dr. Carlo Alber-<br />
CULLE<br />
Hanno annunziato la nascita di:<br />
Caterina - Piero e Paola Comin Chiaramonti<br />
Carlo - Annamaria e Guido Benetetto<br />
Claudio - Marino e Paola Nicolini<br />
Davide - i fratellini Stefania e Giorgio<br />
Bresquar<br />
Nicola - Daniela e Giuncarlo Donati<br />
Patrizia - i fratellini Cristiana e Daniela<br />
Gaudenzi<br />
Stefano - il fratellino Luigi con i genitori<br />
Luciana e Giovanni<br />
Perissinotto.<br />
Federica - Giampietro e Francesca Lea<br />
Vivi rallegramenti !<br />
DEFUNTI<br />
// giorno 15 aprile 1970 si è spento serenamente<br />
Menegazzi Antonio.<br />
Piangono la morte:<br />
della mamma: lo studente Cappellari;<br />
della moglie: il Gen. Raul Alberini.<br />
Il giorno 22 maggio 1970 si è spento<br />
serenamente l'Avv. Guido Aldo Alliney.<br />
to - Danieletto Dr. Raffaele - Daodiace Gr. Uff.<br />
Giuseppe - De Bastiani Prof. Gianni - De Besi<br />
Ing. Alessio - De Biasi Prof. Sergio - De Boni<br />
Bruno - Del Torre Dr. Marco - De Marco Dr. Alberto<br />
- De Marco Dr. Carlo - De Marzi Sen. Fernando<br />
- De Sisti Comm. Gino - De Toni Ing. Arnaldo<br />
- Di Nicolo Dr. Ing. Antonio - Dorigo Ing.<br />
Luigi.<br />
Ederle Mons. Guglielmo.<br />
Fabbri Colabich Ing. Giuseppe - Fabbri Colabich<br />
Comm. Piero - Faipmo Ing. Gastone - Fantechi<br />
Dr. Arturo - Ferlini Dr. Gianmaria - Ferrante<br />
Dr. Angelo - Ferrante Dr. Giampaolo - Ferri Co.<br />
Ing. Francesco - Filippetto Avv. Mario - Filippi<br />
Rag. Cav. Gastone - Filippi Dr. Silvio - Fontana<br />
Giovanni - Fontebasso Ing. Angelo - Foratti Dr.<br />
Fausto - Formiconi Dr. Enrico - Fracanzani Co.<br />
Ermannq - Franceschetto Dr. Giuseppe - Frascella<br />
Dr. Pietro - Fritegotto Rag. Giulio - Furioli Ing.<br />
G. Luigi.<br />
Gaia Dr. Pietro - Galanti Dr. Giuseppe - Galliberti<br />
Dr. Giulio - Gallo Ing. Mario - Gamba Antonio<br />
- Ganassini Dr. Gio.Batta - Garcea Ing. Anselmo<br />
- Garcea Ing. Antonio - Garcea Ing. Felice<br />
- Gentile Prof. Franco - Geremia Guglielmo -<br />
1271
(segue iscritti)<br />
Geremia Ing. Mario - Ghezzo Prof. Fioriamo - Giacomelli<br />
Avv. Vittorio - Giron Gianpiero - Gnutti<br />
Ing. Paride - Gobbato Dr. Alberto - Gobbato Dr.<br />
Angelo - Goliardo Dr. Anlonìo - Gracis Dr. Mario<br />
- Gromo Dr. Giorgio - Guzzon Prof. Adalgiso -<br />
Guzzon Prof. Vittorio.<br />
Kertelj Ing. Ivo.<br />
Lion Rag. Bruno - Locateli! Cav. Piero - Lorato<br />
Rag. Guido - Loredan Co. Iseppo - Lorenzoni Dr.<br />
G. Giorgio - Lorini Cav. Bruno - Lorini Rag. Carlo<br />
- Lovo Dr. Paolo - Lubian Rag. Ugo - Lui Ing.<br />
Guido - Luise Prof. Renato.<br />
Maestrelli Prof. Giuseppe - Maggia Alberlo -<br />
Maggia Dr. Antonio - Maggia Comm. Avv. Piermaria<br />
- Maggioni Prof. Giorgio - Magni Dr. Pietro<br />
- Magnano Ing. Pasquale - Magrini Dr. Carlo<br />
- Malipiero Avv. Giorgio - Marangoni Col. Carlo<br />
- Marangoni Lino - Marasco Dr. Egidio - Marchelli<br />
Ing. Antonio - Mari Prof. Luigi - Marino<br />
Cav. Luigi - Mariotto Geom. Giovanni - Martini<br />
Giacomo - Marzolo Ing. Paolo - Masiero Gianfranco<br />
- Massacra Dr. Dante - Massignan Prof.<br />
Luigi - Mauri Dr. Battista - Mazzacurati Ing. Giovanni<br />
- Mazzo Nob. Cav. Silvio - Mazzucato Giorgio<br />
- Mazzucato Prof. Ugo - Mazzucato Vittorino<br />
- Meneghini Avv. Giulio - Menin Dr. Luigi - Menini<br />
Avv. Bruno - Messenio Dr. Pietro - Mingatti<br />
Cav. Giovanni - Mingatti Rag. Edoardo - Mingatti<br />
Dr. G. Carlo - Mingatti Paolo - Mioni Dr. Giovanni<br />
- Missaglia Cav. Orione - Mistrello Comm. Piero<br />
- Molena Comm. Francesco - Monnet Dr. Adriano<br />
- Monnett Cav. Augusto - Montanari Geom<br />
Valentino - Morassutti Ing. Giovanni - Mioni Dr.<br />
Giovanni - Mosconi Dr. Gianrodolfo - Motta Prof.<br />
Antonio - Mulacchie Prof. Alessànlro - Munegato<br />
Ing. Antonio.<br />
Nagliati Cav. Luigi - Nalin Dr. Edoardo - Nalin<br />
Dr. Ettore - Manetti Prof. Luigi - Novello Ing<br />
Giuseppe.<br />
Olivotto Rag. Cav. Giulio.<br />
Paselol Pietro - Pasinato Luigi - Pasqualicchio<br />
Dr. Aldo - Pavan Dr. Giorgio - Ravanello Ing. Luigi<br />
- Pavani Dr. Gianfranco - Pennisi Gino - Perin<br />
Cav. Antonio - Ferino Remigio - Perrone Antonio<br />
- Fertile Prof. Giovanni - Peruzzi Rag. Ennio -<br />
Peruzzi Rag. Cav. Mario - Pezzolo Dr. Adelchi -<br />
Piacentini Dr. Carlo - Piatto Rag. Giuseppe - Fiotti<br />
Rag. Ernesto - Piussi Comm. Antonio - Poliedri<br />
Dr. Pietro - Ponchia Ivano - Puggina Dr. Annibale.<br />
Raimondi Cav. Giacinto - Ramigni Geom. Giorgi<br />
- oRasi Avv. Pier Andrea - Ravagnan Dr. Giuseppe<br />
- Reposo Dr. Antonio - Piccato Ing. Giorgio<br />
- Ricci Prof. Vincenzo - Ricciardi Dante -<br />
Riedel Dr. Alfredo - Riva Ing. Filippo - Rizzo Rag.<br />
Cav. Gino - Rodighiero Dr. Vincenzo - Rohr Dr<br />
In questi giorni il Ministero dello Spettacolo<br />
ha assegnato al documentario sui<br />
Colli Euganei, prodotto dalla «Vita-Film»,<br />
«Colline della pace», l'ambito «Premio di<br />
qualità» che gli permetterà così di essere<br />
proiettato obbligatoriamente in tutte le sale<br />
della Penisola. Come è noto il film (in<br />
formato normale, a colori) è stato diretto<br />
da P. A. Covi; l'operatore è Walter Cavallini;<br />
direttori di produzione: il col. Emilio<br />
Schiano e ring. Francesco Saggin; segretario<br />
di produzione: Claudio Rossetto; Am-<br />
Antonio - Rohr Ing. Alberto - Romiati Riccardo -<br />
Ronconi Antonio - Rossetto Antonio - Rossetto<br />
Ermanno - Rossi Luigi - Ruante Cav. Antonio.<br />
Sacchetto Cav. Uff. Tullio - Saggin Ing. Francesco<br />
- Salce Dr. Giuseppe - Santinello Dr. Fernando<br />
- Saulle Ing. Lazzaro - Scaffini Dr. Giovanni -<br />
Scalco Dr. Ernesto - Scalco Dr. Luigi - Schiano<br />
Col. Emilio - Schiesari Ing. Pietro - Schirato Giovanni<br />
- Sellani Ing. Ezio - Sembeni Ing. Vittorio -<br />
Semenza Prof. Edoardo - Sillini Ing. Matteo - Silvestrini<br />
Dr. panilo - Simonetti Antonio - Simonetti<br />
Ing. Luigi - Sivieri Dr. Arnaldo - Smania Ing.<br />
Luigi - Solito Ing. Michele - Suppi Prof. Giorgio.<br />
Talaretti Geom. Italo - Tessaro Comm. Giovanin-<br />
Testa Ing. Alfredo - Testolin Dr. Renzo - Toldo<br />
Cav. Antonio - Tornasi Dr. Franco - Tomolo<br />
Dr. Giuseppe - Toniolo Dr. Gianfranco - Torresini<br />
Gr. Uff. Federico - Trabucchi Prof. Cherubino.<br />
Valenti Dr. Bruno - Vanzo Dr. Giorgio - Vasoin<br />
Dr. Luigi - Vedua Angelo - Velo Ing. Mario - Venier<br />
Dr. Ermanno - Venturini Geom. Antonio -<br />
Venturini Dr. Eugenio - Venturini Ing. Piero - Vergani<br />
Dr. Gualtiero - Veronesi Ing. Gaetano - Visentini<br />
Aldo - Volpi Geom. Emanuele.<br />
Zaccaria Dr. Mario - Zaccaria Prof. Vittorio -<br />
Zancan Prof. Bernardo - Zancan Carlo - Zancan<br />
Prof. Lanfranco - Zannini Dr. Adriano - Zannini<br />
Gianantonio - Zannini Dr. Luigi - Zanovello Rag.<br />
Giuli o- Zatta Rag .Giorgio - Zatta Prof. Pierluigi<br />
- Zeni Prof. Guido - Zerman Prof. Andrea - Ziliotto<br />
Dr. Uberto - Zocca Dr. Arrigo.<br />
ALTRE OFFERTE<br />
Casella Ugo - Mercatali Giulia - Fam. Missaglia<br />
Ferruccio - Morassutti Antonio - Nardone Forni<br />
Maria - Oesh Alessandro - Riondato Maria Teresa.<br />
AVVISO IMPORTANTE<br />
Si invitano tutti gli <strong>Alunni</strong> <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />
i Congregati Mariani e gli <strong>Ex</strong>-<strong>Alunni</strong><br />
a rinnovare « entro il 30 <strong>Giugno</strong> 1970 » il<br />
loro abbonamento alla Rivista. In caso diverso<br />
saremmo spiacenti di non poter più<br />
continuare ad inviarla, date le forti spese<br />
di stampa e spedizione.<br />
Ricordiamo che: per gli EX-ALUNNI, la<br />
Quota di iscrizione, che comprende anche<br />
l'abbonamento alla Rivista, è di Lire 4000;<br />
per gli altri, l'abbonamento alla Rivista è:<br />
«ordinario» L. 2000; «sostenitore» L. 4000.<br />
HANNO INVIATO OFFERTE<br />
PER ONORARE LA MEMORIA DI P. CIPRIANO CASELLA :<br />
Aliprandi Dr. Francesco - Apergi Comm.<br />
Sergio - Avanzi Renzo - Barbieri Ing. Riccardo<br />
- Barcolloni Corte Ing. Vittorio - Barnabò<br />
Ing. Silvano - Bartolomei Prof. Giuseppe<br />
- Belloni Prof. Giuseppe - Bodini Dr.<br />
Giovanni - Bonifazi Prof. Giuseppe - Bordigato<br />
Col. Gino - Borelli Dr. Luciano Caldera<br />
Enzo e Maria - Canavotto Ing. Giuseppe<br />
- Caron Sen. Giuseppe - Carretta<br />
Rag. Guglielmo - Castellani di Sermeti Co.<br />
Luigi - Cioccio Giacinto - Crismani Dr. Alessandro<br />
- Daodiace Avv. Giuseppe - De<br />
Bastiani Prof. Giovanni - De Marzi Sen.<br />
Fernando - Di Nicolo Ing. Antonio - Filippi<br />
Rag. Castone - Fontana Giovanni - Gerola<br />
Prof. Marcabruno - Gnutti Ing. aride - Gobbato<br />
Dr. Alberto - Golin Dr. Angelo - Koch<br />
Ing. Augusto - Leonardi Dr. Pietro - Loca-<br />
A «COLLINE DELLA PACE»<br />
IL PREMIO DI QUALITÀ<br />
ministratore: dr. Saturno Mazzucato; Aiutoregista:<br />
Angelo Zignol; Collaboratori: Michele<br />
Serra e Fabrizio Bilò; Musiche originali:<br />
Mirto Baracco.<br />
Il Presidente della «Vita-Film», avv. G.<br />
Pallaro, con la comunicazione ufficiale, ha<br />
avuto anche dall'Istituto Luce la richiesta<br />
di concedere il film al Ministero degli Esteri,<br />
per le nostre Ambasciate, onde far<br />
conoscere le bellezze d'Italia agli stranieri<br />
(previo doppiaggio in quattro lingue).<br />
Incoraggiata da questo successo, la «Vi-<br />
teli! Cav. Pietro - Malipiero Avv. Giorgio -<br />
Mazzo Cav. Silvio - Mingatti famiglia - Molena<br />
Comm. Francesco - Monnet Cav. Augusto<br />
- Montanari Geom. Cav. Valentino -<br />
Mosconi Dr. Gianrodolfo - Nanetti Prof.<br />
Luigi - Pascilo Pietro - Pavan Dr. Giorgio -<br />
Pavanello Ing. Luigi - Perin Cav. Antonio -<br />
Peruzzo Prof. Luciano - Pertile Prof. Giovanni<br />
- Puggina Dr. Annibale - Raimondi<br />
Cav. Giacinto - Rasi Avv. Pierandrea - Rocco<br />
Prof. Rocco - Rossetto Antonio - Saggin<br />
Ing. Francesco - Salce Dr. Giuseppe -<br />
Salvi On. Franco - Santinello Dr. Fernando<br />
- Sellani Ing. Ezio - Silicani Prof. Bruno<br />
- Simonetti Prof. Luigi - Smarich Dr.<br />
Antonio - Solimbergo Diego - Toniolo Prof.<br />
Gianfranco - Tortalo Ing. Carlo - Valenti<br />
Dr. Bruno - Vesentini Giorgio.<br />
ta-Film» ha deciso di realizzare quest'estate<br />
uno short sul tema della ricerca di Dio<br />
(« Lassù e' è qualcuno ») da realizzarsi in<br />
formato normale, a colori, con riprese sulle<br />
Dolomiti, sull'Adriatico e con interviste<br />
a note personalità taliane (Roma, Milano).<br />
I soci ed amici dell'Associazione possono<br />
richiedere il soggetto e dare il loro contributo<br />
di idee e di sostegno a una iniziativa<br />
che è destinata a fare del bene (indirizzare<br />
a: Segreteria «Vita-Film», Via Briosce<br />
3, Padova).