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Untitled - Area marina protetta Sinis-Mal di Ventre

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a.m.p.<br />

<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

Penisola del <strong>Sinis</strong> Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong><br />

Immagini <strong>di</strong> un territorio


Pubblicazione finanziata da<br />

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare<br />

Direzione Protezione Natura<br />

Ideazione, progetto e coor<strong>di</strong>namento<br />

Mena Manca Cossu, Lorenzo Mascia, Alberto Loche<br />

Curatori pubblicazione<br />

Mena Manca Cossu, Alberto Loche, Paolo Abis, Paolo Desogus<br />

Redazione e impaginazione<br />

Alberto Loche e Paolo Abis<br />

Testi <strong>di</strong><br />

Mena Manca Cossu, Lorenzo Mascia, Bruno Paliaga, Paolo Desogus, Daniela Cossu, Annapaola<br />

Camedda, Antonello Gellon, Giorgio Massaro<br />

Referenze Fotografiche<br />

Paolo Abis [ph. 109, 110a, b, c, d]<br />

Archivio Aeronike [ph. 43]<br />

Giangi Chiesura/photodream.it [ph. 104, 105, 106a, b, d]<br />

Giancarlo Carrus [ph. 58, 107, 108 a, b, c, d]<br />

Francesco Cubeddu [ph. 59, 94]<br />

Enea Pretolesi [ph. 97]<br />

Roberto Ripa [ph. 103]<br />

Domenico Ruiu [ph. 39 41 42 44 49 70a 100]<br />

Marco Simonini [ph. 53 54 55 56 57 63 64 65 66 69 70b, c d 71 72 85 95 96 98 99]<br />

Jackob Schweizer (archivio Mena Manca Cossu) [ph. da 1 a 37d 84 86 92]<br />

Egi<strong>di</strong>o Trainito [ph. 38 40 45 46 47 48 50 51 52 60 61 62 67 68 73 74a, b, c, d 75 76 78 79 80a, b, c, d, 81 82<br />

83 87 88 89 90 91a, b, c, d 93 101 102 106c]<br />

Alessio Viora [ph. 77]<br />

la lettura corretta delle immagini è dall’alto a sinistra in senso orario.<br />

Stampato da<br />

Grafiche E<strong>di</strong>toriali Solinas - Nuoro/Bolotana<br />

Ringraziamenti<br />

Al Centro Culturale “Giovanni Marongiu” e a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione <strong>di</strong> questo volume.<br />

© 2009 A.M.P. Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> / Italia Nostra onlus


INDICE<br />

PREMESSA<br />

INTRODUZIONE<br />

SEZIONE PRIMA<br />

SEZIONE SECONDA<br />

SEZIONE TERZA<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

7<br />

11<br />

19<br />

59<br />

109<br />

143


...a Mena<br />

che con de<strong>di</strong>zione<br />

e passione<br />

ha promosso<br />

lo stu<strong>di</strong>o,<br />

la ricerca<br />

e la <strong>di</strong>vulgazione<br />

della cultura etnografica<br />

del nostro territorio.


Premessa<br />

Cristiano Carrus<br />

Sindaco del Comune <strong>di</strong> Cabras<br />

La Sardegna, isola bagnata dal Mare Me<strong>di</strong>terraneo, racchiude<br />

una varietà <strong>di</strong> luoghi e tra questi la Penisola del <strong>Sinis</strong><br />

con ambienti e storia nei quali si intrecciano sensazioni ed<br />

emozioni.<br />

Paesaggi contrastanti che si sposano con la cultura in<strong>di</strong>gena;<br />

ambienti umi<strong>di</strong> ricchi <strong>di</strong> flora e fauna selvatica, lo stagno<br />

<strong>di</strong> Cabras, la fascia costiera e gli arenili sabbiosi e assolati,<br />

caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> granuli <strong>di</strong> quarzo bianco<br />

levigati dal mare; cibi tra<strong>di</strong>zionali che rimandano alle<br />

tra<strong>di</strong>zioni e alla cultura <strong>di</strong> un territorio legato alla pesca e<br />

all’agricoltura.<br />

Luoghi e paesaggi <strong>di</strong>versi ciascuno con la sua identità, integrati<br />

attraverso una molteplicità <strong>di</strong> servizi e <strong>di</strong> attività che<br />

consentono <strong>di</strong> vivere il <strong>Sinis</strong> nella sua interezza, alla scoperta<br />

dei suoi tesori: una spiaggia, l’escursione in un sito archeologico,<br />

sui <strong>di</strong>rupi e le falesie della costa, tra la folla nelle<br />

tante manifestazioni che scan<strong>di</strong>scono le stagioni della storia.<br />

Nella Città <strong>di</strong> Tharros, fondata dai fenici, si esprime la storia<br />

e l'archeologia <strong>di</strong> Cabras con la Chiesa <strong>di</strong> San Giovanni, il<br />

più antico monumento cristiano in Sardegna e quin<strong>di</strong> il villaggio<br />

religioso <strong>di</strong> San Salvatore con il pozzo sacro ipogeico<br />

che per Fenici e Romani possedeva virtù magiche.<br />

Un patrimonio gestito da personale specializzato in grado<br />

<strong>di</strong> coinvolgere il visitatore con la sintesi rintracciabile nel<br />

Museo Civico "Giovanni Marongiu" <strong>di</strong> Cabras, attraverso<br />

l'ampia raccolta ed esposizione <strong>di</strong> reperti archeologici che<br />

ripercorrono la millenaria storia della Penisola del <strong>Sinis</strong> e<br />

delle sue genti.<br />

Al villaggio <strong>di</strong> San Salvatore è legata la “Corsa degli Scalzi”<br />

manifestazione che ricorre ogni prima domenica <strong>di</strong> settembre,<br />

considerata tra le più suggestive della Sardegna.<br />

A Cabras è facile lasciarsi coinvolgere dai gusti per la tavola<br />

con la bottarga <strong>di</strong> muggine e sa mrecca, due tra i prodotti<br />

tipici più rinomati che ben si sposano con la Vernaccia e i<br />

Vini che offre la Penisola del <strong>Sinis</strong>. Una terra legata agli<br />

antichi mestieri, soprattutto a quello della pesca, che ancor<br />

oggi si pratica con centinaia <strong>di</strong> pescatori e nel manufatto<br />

artigianale che contrad<strong>di</strong>stingue la laguna <strong>di</strong> Cabras: su fassoni,<br />

imbarcazione realizzata con vegetazione palustre.<br />

In questa terra, segnata certamente dal clima e dall’uomo, si<br />

alternano le immagini suggestive che mostrano un territorio<br />

coinvolgente, arricchito dalla presenza dell’<strong>Area</strong> Marina<br />

Protetta “Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>”.<br />

L’<strong>Area</strong> Marina Protetta esalta paesaggi inconfon<strong>di</strong>bili e<br />

mostra, ad ogni stagione, colori che sorprendono e incantano<br />

e la designazione come “destinazione <strong>di</strong> eccellenza<br />

tra le aree protette” <strong>di</strong>sposta dal Dipartimento per lo<br />

Sviluppo e la Competitività del Turismo - Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri - ci riempie <strong>di</strong> orgoglio e ci esorta a<br />

proseguire nella <strong>di</strong>rezione intrapresa.<br />

L’Amministrazione comunale, Ente Gestore dell’<strong>Area</strong> Marina<br />

Protetta, ritiene che in collaborazione con la comunità e gli<br />

operatori economici locali, i valori e la qualità dell’accoglienza<br />

e dell’ospitalità, possano ancora elevarsi; un presupposto<br />

che l’Ente Gestore ha posto alla base della sua politica,<br />

coinvolgendo i portatori <strong>di</strong> interesse con i quali con<strong>di</strong>videre<br />

scelte e decisioni orientate alla gestione e allo sviluppo dell’area<br />

nell’ottica <strong>di</strong> una concreta sostenibilità ambientale,<br />

economica e sociale.<br />

Non posso concludere senza ricordare l’animatrice <strong>di</strong> questa<br />

e <strong>di</strong> altre opere, Mena Manca Cossu, responsabile della<br />

Sezione Provinciale <strong>Sinis</strong> Cabras - Oristano <strong>di</strong> Italia Nostra,<br />

che ci ha lasciato mentre il volume stava per essere concluso<br />

ed al quale, con gli altri collaboratori, aveva assiduamente<br />

lavorato anche nei giorni <strong>di</strong> maggiore sofferenza,<br />

quasi a voler lasciare un testamento e un messaggio <strong>di</strong> vita<br />

che è l’<strong>Area</strong> Marina Protetta.<br />

Grazie Mena.<br />

7


Introduzione<br />

Lorenzo Mascia<br />

Direttore <strong>Area</strong> Marina Protetta "Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>"<br />

Le Aree Marine Protette contengono al loro interno specifiche<br />

caratteristiche e peculiarità che hanno motivato le ragioni<br />

della loro istituzione, scelte inizialmente non comprese e<br />

solo successivamente entrate a far parte del ragionare<br />

comune e del patrimonio collettivo.<br />

Aree Marine che a volte delimitano spazi attrezzati e fruiti<br />

da attività <strong>di</strong>verse, altre che intervengono dove la presenza<br />

e il lavoro dell'uomo sono intimamente legati alla natura,<br />

agli ambienti, ai luoghi.<br />

L'<strong>Area</strong> Marina Protetta "Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>Mal</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Ventre</strong>" esprime quest'ultimo contesto e nel suo perimetro le<br />

attività più rilevanti sono quelle tra<strong>di</strong>zionali della pesca, in<br />

crescita quella sportiva ed il <strong>di</strong>ving, ancora contenuti ma in<br />

via <strong>di</strong> sviluppo il pescaturismo ed il <strong>di</strong>porto turistico.<br />

<strong>Area</strong> geografica posta sul Mare Me<strong>di</strong>terraneo nel Centro<br />

Occidentale della Sardegna dove si registra una straor<strong>di</strong>naria<br />

coincidenza <strong>di</strong> elementi naturali che ne connotano la<br />

<strong>di</strong>versità costituita dalla compatibile presenza dell'uomo e<br />

delle sue attività legate, soprattutto, all'esercizio della pesca,<br />

esercitata in mare e nelle comunicanti lagune dell'entroterra.<br />

La linea <strong>di</strong> costa appartenente al Comune <strong>di</strong> Cabras si sviluppa<br />

per oltre trenta chilometri dalle scogliere <strong>di</strong> Su<br />

Tingiosu, confinanti con quelle <strong>di</strong> Cuccuru Mannu (Riola<br />

Sardo), alla località Su Siccu e del Canale Scolmatore, realizzato<br />

oltre il Porticciolo turistico e da pesca <strong>di</strong> Oristano.<br />

Ma è l'insieme del territorio che forma un unicum <strong>di</strong> interessi<br />

legando il vivere delle genti alla storia e a ra<strong>di</strong>cate tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Una sequenza <strong>di</strong> ponti valica i canali <strong>di</strong> collegamento tra lo<br />

Stagno <strong>di</strong> Cabras, la Peschiera Pontis e il mare. Un passaggio<br />

obbligato per quanti intendono penetrare nella Penisola<br />

del <strong>Sinis</strong> e quin<strong>di</strong> sfiorando nel percorso la laguna <strong>di</strong><br />

Mistras, raggiungere le zone costiere.<br />

L'<strong>Area</strong> Marina Protetta "Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Ventre</strong>" insiste su questo litorale addentrandosi nel Mare<br />

Me<strong>di</strong>terraneo sino a comprendere l'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> e<br />

lo scoglio del Catalano, mentre a Nord si inoltra sino a Mari<br />

Ermi e Portu Suedda e a Sud, dopo aver doppiato Capo<br />

San Marco e l'antica città <strong>di</strong> Tharros, raggiunge il tratto <strong>di</strong><br />

mare antistante lo scivolo <strong>di</strong> alaggio <strong>di</strong> Mare Morto.<br />

L'<strong>Area</strong> Marina Protetta "Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Ventre</strong>" è stata istituita secondo la Legge 979 del 1982, integrata<br />

dalla Legge 394 del 1991, con Decreto del Ministero<br />

dell'Ambiente del 12 <strong>di</strong>cembre 1997, successivamente<br />

mo<strong>di</strong>ficato con il Decreto Ministeriale del 17 Luglio 2003,<br />

mentre è in corso <strong>di</strong> completamento l'iter per la pubblicazione<br />

del nuovo Decreto Ministeriale, che aggiorna la perimetrazione,<br />

e del Regolamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina delle attività consentite<br />

all'interno dell'area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong>.<br />

Secondo il vigente Decreto Ministeriale l'area <strong>di</strong> mare protetto<br />

occupa una superficie <strong>di</strong> circa 25 mila ettari ed è sud<strong>di</strong>visa<br />

in zone con <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutela. Esistono le zone "A",<br />

"B", e "C" a <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> utilizzo in maniera da rendere<br />

concreta la fruizione sostenibile dell'area.<br />

La zona A è quella più piccola, con una superficie <strong>di</strong> 529<br />

ettari ed una linea <strong>di</strong> costa pari a 1356 metri, e prevede un<br />

grado <strong>di</strong> tutela integrale. Comprende la parte settentrionale<br />

dell'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> e lo scoglio del Catalano per un<br />

raggio <strong>di</strong> 1000 m attorno ad esso. La Zone A ha un elevato<br />

livello <strong>di</strong> protezione degli habitat e delle specie. In esse è<br />

consentito l'accesso ai soli mezzi e al personale autorizzati<br />

per la ricerca e la sorveglianza.<br />

La zona B ha un grado <strong>di</strong> tutela generale ed una superficie<br />

è <strong>di</strong> 1.031 ettari, mentre la linea <strong>di</strong> costa è <strong>di</strong> 5.236 metri.<br />

In questa zona tutte le attività devono essere improntate a<br />

criteri <strong>di</strong> uso compatibile della risorsa, con il controllo del<br />

numero degli utilizzatori e dei suoi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> utilizzo. Sono<br />

consentiti le attività secondo le modalità stabilite dall'Ente<br />

Gestore, alcune delle quali, previa autorizzazione, attraverso<br />

il Regolamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina ed il Regolamento <strong>di</strong> esecuzio-<br />

9


10<br />

ne e <strong>di</strong> organizzazione dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta.<br />

La zona C è quella <strong>di</strong> tutela parziale. Ha una superficie <strong>di</strong><br />

24.113 ettari ed una linea <strong>di</strong> costa che si sviluppa per<br />

18.507 metri. Sono consentite quelle attività che non confliggono<br />

con le finalità istitutive e comunque secondo le modalità<br />

stabilite dall'Ente Gestore, alcune delle quali previa autorizzazione,<br />

attraverso il Regolamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina ed il<br />

Regolamento <strong>di</strong> esecuzione e <strong>di</strong> organizzazione dell'<strong>Area</strong><br />

Marina Protetta<br />

Nell'<strong>Area</strong> Marina Protetta è vietato asportare sabbia, roccia,<br />

organismi vegetali e animali vivi o morti. Inoltre non è consentita<br />

la pesca subacquea, al fine <strong>di</strong> tutelare le specie ittiche<br />

bersaglio della pesca effettuata in apnea con l'uso <strong>di</strong><br />

fucili e altri armi subacquee.<br />

Le tre zone, grazie al supporto degli organismi competenti<br />

alla vigilanza e alla sorveglianza del mare e del territorio<br />

prospiciente, sono oggetto <strong>di</strong> accurati controlli atti a prevenire<br />

il danno ambientale, contrastare i fenomeni illegali, regolare<br />

le attività consentite e garantire l'uso sostenibile delle<br />

risorse. La complessa gestione dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta è<br />

affidata dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del<br />

Territorio e del Mare al Comune <strong>di</strong> Cabras (Ente Gestore),<br />

costantemente impegnato nel conseguire l'obiettivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare<br />

le aspettative della comunità residente e dei cosiddetti<br />

portatori <strong>di</strong> interesse (pescatori professionisti, pescatori<br />

sportivi, <strong>di</strong>portisti, operatori economici, Enti, associazioni,<br />

organizzazioni <strong>di</strong> categoria, etc), contemperando le loro esigenze<br />

con le finalità <strong>di</strong> tutela ambientale sottese all'istituzione<br />

dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta.<br />

In attesa della pubblicazione del nuovo Decreto Ministeriale<br />

e del Regolamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina, l'Ente Gestore ha avviato un<br />

processo partecipato e <strong>di</strong> coinvolgimento attivo della comunità<br />

locale e dei soggetti interessati all'esercizio delle attività<br />

consentite all'interno dell'area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong>, attraverso<br />

incontri <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione propedeutici alla<br />

stesura delle singole <strong>di</strong>scipline da inserire nel Regolamento<br />

<strong>di</strong> esecuzione e <strong>di</strong> organizzazione dell'area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong>.<br />

Tale Regolamento infatti ha ad oggetto la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> organizzazione<br />

dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta, nonché la normativa <strong>di</strong><br />

dettaglio e le eventuali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio delle attività<br />

consentite nell'area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong>.<br />

Il Regolamento <strong>di</strong> esecuzione e <strong>di</strong> organizzazione costituisce<br />

uno strumento fondamentale per la gestione dell'area <strong>marina</strong><br />

<strong>protetta</strong>, grazie al quale si potrà dare finalmente agli<br />

utenti dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta un sistema <strong>di</strong> regole certo e<br />

chiaro. Negli ultimi anni, l’Ente Gestore ha assegnato<br />

all’<strong>Area</strong> Marina Protetta il ruolo <strong>di</strong> struttura <strong>di</strong> supporto per<br />

la gestione delle politiche ambientali, tale da coinvolgere<br />

ambiti ben più estesi <strong>di</strong> quelli tipici della tutela ambientale,<br />

<strong>di</strong>vedendo sempre più opportunità <strong>di</strong> sviluppo economico e<br />

sociale. In questo senso, l’<strong>Area</strong> Marina Protetta ha <strong>di</strong>mostrato<br />

<strong>di</strong> saper coniugare la tutela del patrimonio naturale con<br />

la valorizzazione delle risorse turistiche del territorio. È con<br />

questa motivazione che l’<strong>Area</strong> Marina Protetta è stata designata<br />

“Destinazione europea <strong>di</strong> eccellenza” tra le aree protette<br />

nell’ambito del progetto Eden. Un risultato che l’Ente<br />

Gestore ritiene <strong>di</strong> dover con<strong>di</strong>videre con tutta la comunità<br />

residente, gli operatori economici locali, e con tutti quei soggetti<br />

istituzionali e non che hanno contribuito ad elevare la<br />

qualità dell’<strong>Area</strong> Marina Protetta.<br />

L'auspicio è che solo attraverso il contributo <strong>di</strong> tutti, si possa<br />

garantire la preservazione nel tempo dello straor<strong>di</strong>nario<br />

patrimonio ambientale e storico culturale dell'<strong>Area</strong> Marina<br />

Protetta e, più in generale, del <strong>Sinis</strong> <strong>di</strong> Cabras, rappresentato<br />

meravigliosamente in questa pubblicazione attraverso<br />

una sequenza <strong>di</strong> scatti fotografici che esaltano ambienti e<br />

contesti, frammenti <strong>di</strong> vita e peculiarità del passato e del presente<br />

dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta, per consegnare alle future<br />

generazioni la straor<strong>di</strong>naria bellezza <strong>di</strong> un territorio autentico,<br />

da vivere, custo<strong>di</strong>re e valorizzare nel tempo.


Introduzione<br />

Mena Manca Cossu<br />

Presidente Sezione <strong>Sinis</strong> Cabras-Oristano <strong>di</strong> Italia Nostra onlus<br />

Nel decimo anniversario dell'istituzione dell'<strong>Area</strong> Marina<br />

Protetta “Penisola del <strong>Sinis</strong> – Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>” Italia<br />

Nostra O.N.L.U.S. ha voluto celebrare la ricorrenza proponendo<br />

ed elaborando, congiuntamente all'Ente gestore e alla<br />

Direzione dell'AMP, un progetto culturale che consenta il<br />

recupero e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> uno straor<strong>di</strong>nario patrimonio <strong>di</strong><br />

immagini, storiche e recenti, e altri materiali multime<strong>di</strong>ali relativi<br />

al nostro territorio, oltre agli stu<strong>di</strong> accademici finora condotti<br />

da giovani ricercatori su temi specifici.<br />

Con questa iniziativa Italia Nostra O.N.L.U.S., che opera nella<br />

provincia <strong>di</strong> Oristano da oltre venticinque anni, consapevole<br />

che la conoscenza è il fondamento della salvaguar<strong>di</strong>a e<br />

della valorizzazione del patrimonio ambientale e storico-artistico-culturale,<br />

riconferma il suo impegno politico-culturale<br />

che l'ha caratterizzata fin dalla sua fondazione nel tentativo<br />

<strong>di</strong> estendere e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere l'interesse e la sensibilità nei citta<strong>di</strong>ni<br />

e in coloro che a questi beni si avvicinano.<br />

Italia Nostra auspica altresì che, dopo le <strong>di</strong>fficoltà che hanno<br />

accompagnato l'avvio, l'<strong>Area</strong> Marina Protetta più estesa<br />

d'Italia possa raggiungere gli obiettivi istituzionali in maniera<br />

tangibile, evidente e trasparente con il massimo impegno da<br />

parte <strong>di</strong> tutti gli Enti coinvolti nella gestione.<br />

La nostra Associazione è certa che, procedendo con l'attenzione<br />

e le competenze scientifiche necessarie, oltre alla<br />

sopravvivenza <strong>di</strong> ambienti incontaminati, come sono quelli<br />

dell'area costiera del <strong>Sinis</strong>, si consentirà la crescita <strong>di</strong> tutto il<br />

territorio.<br />

Grazie al materiale fotografico raccolto, selezionato dal<br />

gruppo <strong>di</strong> lavoro, sud<strong>di</strong>viso in settori tematici, preceduto da<br />

brevi testi introduttivi, saranno le immagini a parlare, a raccontare<br />

la storia, i luoghi, il lavoro, le tra<strong>di</strong>zioni, i paesaggi, gli<br />

abitatori delle acque e della terra, le trasformazioni succedutesi<br />

nel tempo, le più recenti acquisizioni garantite dall'intensa<br />

attività <strong>di</strong> quanti hanno operato nell'<strong>Area</strong> Marina Protetta.<br />

Con tale iniziativa Italia Nostra intende dare un ulteriore,<br />

nuovo contributo <strong>di</strong> collaborazione alla comunità <strong>di</strong> Cabras,<br />

come in numerosi altri momenti del passato recente, seppure<br />

non possa ritenersi sempre sod<strong>di</strong>sfatta delle politiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />

del territorio attuate finora.<br />

Italia Nostra ricorda a tale proposito i numerosi appelli lanciati<br />

all'Amministrazione Pubblica in <strong>di</strong>fesa dell'ambiente<br />

costiero, spesso oggetto <strong>di</strong> abusi e <strong>di</strong> scarsa attenzione che,<br />

talora, ne ha compromesso gravemente l'integrità.<br />

Tuttavia, convinta che i vari Enti, in sinergia, possono contribuire<br />

a migliorare le con<strong>di</strong>zioni ambientali, a potenziare le risorse<br />

per il bene della collettività, a sensibilizzare sempre più,<br />

attraverso la conoscenza, le giovani generazioni, Italia Nostra<br />

intende celebrare il primo decennio dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

con l'augurio che la sua attività sia rivolta sempre più alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />

attraverso l'adozione e l'applicazione <strong>di</strong> regole<br />

certe che garantiscano lo sviluppo dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

e insieme dei territori circonvicini.<br />

Infine, in considerazione dell’impegno profuso da tanti giovani<br />

laurean<strong>di</strong>, specializzan<strong>di</strong>, stagisti, fotografi, documentaristi,<br />

stu<strong>di</strong>osi, gente comune, Italia Nostra prende atto che gli stu<strong>di</strong><br />

più recenti effettuati su varie tematiche del territorio dell’<strong>Area</strong><br />

Marina Protetta, oltre a manifestare un sempre crescente interesse<br />

verso il patrimonio naturalistico e paesaggistico, testimoniano<br />

la volontà da parte <strong>di</strong> tanti <strong>di</strong> proteggere un habitat<br />

così fragile e al tempo stesso così importante. Esso infatti, per<br />

quanti attacchi abbia potuto avere nel corso dei secoli, ma in<br />

particolare nell’ultimo scorcio del XIX secolo, da parte dell’uomo,<br />

è riuscito a mantenere in vita una apprezzabile bio<strong>di</strong>versità<br />

che va salvaguardata a tutti i costi.<br />

La penisola del <strong>Sinis</strong>, con il suo entroterra, con la sua lunga<br />

fascia costiera, con le isole <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> e del Catalano,<br />

con il suo suggestivo e produttivo ambiente marino, deve<br />

assolutamente e fortemente puntare al perpetuarsi della sua<br />

eccellenza pesantemente compromessa da recenti scelte e<strong>di</strong>ficatorie.<br />

11


Sezione prima<br />

STORIA E CULTURA<br />

...gli anni ‘60 nelle immagini <strong>di</strong> Jakob Schweizer<br />

La penisola del <strong>Sinis</strong>, lingua <strong>di</strong> terra che dalle propaggini<br />

del Montiferru si allunga fino a Capo San Marco delimitando<br />

l'arco settentrionale del Golfo <strong>di</strong> Oristano, racchiude in sè<br />

una straor<strong>di</strong>naria ricchezza <strong>di</strong> risorse naturalistiche, paesaggistiche<br />

e ambientali, nonché economiche e culturali, che ne<br />

fanno un unicum in tutta la Sardegna.<br />

Sicuramente la zona costiera, pur nella bellezza e nella<br />

purezza delle sue acque e dei suoi fondali, è stata quella<br />

meno sfruttata nei secoli passati, certamente per i pericoli<br />

che dal mare giungevano. E' infatti dopo la interruzione<br />

delle guerre <strong>di</strong> corsa e degli attacchi costieri da parte dei<br />

saraceni che l'area ha visto una crescente frequentazione e<br />

un costante ricorso al mare come fonte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per le<br />

popolazioni che a poca <strong>di</strong>stanza da esso vivevano.<br />

Ed è certamente alla fine del XIX° e nel XX° secolo che il<br />

tratto <strong>di</strong> mare, oggi compreso nell'<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

“Penisola del <strong>Sinis</strong> – Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>”, ha visto svilupparsi<br />

man mano una marineria professionalmente in continua<br />

e costante crescita tanto da vantare, oggi, una delle flotte<br />

pescherecce fra le più importanti in Sardegna.<br />

Ed è proprio a fine Ottocento – primi del Novecento che<br />

sulle rive del Golfo <strong>di</strong> Oristano sorse l'importante villaggio <strong>di</strong><br />

pescatori <strong>di</strong> mare, in località Baracche, dove fino agli anni<br />

Cinquanta del Novecento qualche decina <strong>di</strong> capanne <strong>di</strong><br />

falasco costituirono il luogo <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> vita per chi dal<br />

mare traeva sostentamento.<br />

Is barraccas, o mariu, come era comunemente chiamato il<br />

sito, era anche porto <strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> ainas (insieme <strong>di</strong><br />

imbarcazioni in legno a fondo piatto e <strong>di</strong> tutta l'attrezzatura<br />

da lavoro) nonché residenza temporanea dei marinneris<br />

(equipaggio) impegnati durante la settimana nella pesca,<br />

perlopiù sottocosta, nella pulizia e rammendo delle reti, nel<br />

controllo dell'attrezzatura, nell'organizzazione del lavoro e<br />

della vita quoti<strong>di</strong>ana, compresa la preparazione dei pasti.<br />

Per i pescatori <strong>di</strong> Cabras questo era il luogo dove trascorre-<br />

vano l'intera settimana e dove le famiglie li raggiungevano<br />

per brevi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> vacanze nei giorni <strong>di</strong> ferragosto, quando,<br />

a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, si organizzava<br />

la festa <strong>di</strong> Stella Maris con la processione a mare<br />

su barche decorate con ban<strong>di</strong>erine e fiori colorati. Era questo<br />

momento <strong>di</strong> festa per i villeggianti provenienti da <strong>di</strong>verse<br />

parti della Sardegna, che dagli anni del dopoguerra si riversavano<br />

nel villaggio balneare <strong>di</strong> Torregrande, che si espandeva<br />

sempre più fino a <strong>di</strong>ventare un centro importante<br />

dell'Oristanese. Lungo la spiaggia era assicurata la elio e<br />

talassoterapia naturale per chi soffriva <strong>di</strong> malattie osteoarticolari<br />

e una sana vita all'aperto per tanti bambini e ragazzi<br />

in vacanza.<br />

Mentre il villaggio <strong>di</strong> Torregrande conobbe una lunga vita<br />

fino agli ultimi decenni del Novecento e continua tuttora con<br />

un notevole incremento <strong>di</strong> abitanti, <strong>di</strong>versa fu la storia del villaggio<br />

dei pescatori. Cresciuto in maniera sconsiderata negli<br />

anni Sessanta del Novecento con l'intrusione <strong>di</strong> spontanei e<br />

<strong>di</strong>scutibili fabbricati in muratura, essendo sorto su terreni<br />

demaniali, fu demolito quasi completamente su ingiunzione<br />

del Demanio dello Stato: solo un ristorante, la sede <strong>di</strong> un<br />

impianto sportivo <strong>di</strong> vela e canoa e un cantiere navale<br />

ancora attivo furono risparmiati da fine certa. Per la flotta<br />

peschereccia, costituita ormai in prevalenza da natanti <strong>di</strong><br />

notevole stazza per i nostri mari, si aprivano gli spazi del<br />

nuovo porticciolo <strong>di</strong> Sa Mar<strong>di</strong>ni, dotato <strong>di</strong> strutture idonee e<br />

<strong>di</strong> servizi per il rimessaggio e il deposito <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> lavoro.<br />

Altri punti della costa all'interno dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

furono interessati allo sfruttamento del mare con la pesca:<br />

erano i cosiddetti maris de foras (mari esterni, al Golfo <strong>di</strong><br />

Oristano, s'intende) e Portu de Suedda, caratterizzato dal<br />

suo riparo sottocosta, tranquillo porto naturale dal quale<br />

raggiungere facilmente i fondali <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> e<br />

Catalano.<br />

13


14<br />

Ma accanto alla zona costiera, verso est, la campagna,<br />

dalla zona collinare a quella pianeggiante, ha offerto da<br />

tempi remoti, e offre ancora oggi, lavoro ai mestieri più antichi<br />

dell'uomo, l'agricoltura e l'allevamento del bestiame.<br />

Per quanto ancora oggi sia prevalente l'allevamento ovino<br />

con la presenza <strong>di</strong> alcune imponenti greggi e <strong>di</strong> moderne<br />

strutture per le cure degli animali, va ricordato che fino a<br />

metà Novecento alcune mandrie <strong>di</strong> bovini allo stato brado<br />

erano allevate nelle campagne del <strong>Sinis</strong>, spesso ricoverate<br />

presso le grotte <strong>di</strong> Is Aruttas, alcune delle quali domus de<br />

janas della preistoria.<br />

Il territorio collinare fu utilizzato principalmente da questa<br />

attività, con il sistema della rotazione agraria, trattandosi<br />

spesso <strong>di</strong> terreni comunali ad uso civico, fino a che nel<br />

dopoguerra, con l'introduzione dei mezzi meccanizzati in<br />

agricoltura iniziò la mo<strong>di</strong>ficazione dell'ambiente e della<br />

natura dei suoli con lo spietramento. Con questa tecnica si<br />

liberarono ettari ed ettari <strong>di</strong> terreno che da pascolo furono<br />

riconvertiti ad uso agricolo e le colline del <strong>Sinis</strong> incominciarono<br />

a vedere, dopo secoli <strong>di</strong> prevalenza <strong>di</strong> estese colture<br />

cerealicole i primi impianti <strong>di</strong> vigneti, oliveti, carciofi, barbabietole<br />

da zucchero, meloni e colture orticole specializzate,<br />

<strong>di</strong>stribuite perlopiù nei versanti collinari e nella pianura fra<br />

gli stagni. Tali colture andavano ad aggiungersi alle colture<br />

cerealicole già red<strong>di</strong>tizie da secoli intorno alle quali fiorirono<br />

suggestive leggende che hanno lasciato tracce nei toponomi<br />

ancora oggi esistenti, quali Is Pedras de Tzia Maillona<br />

o Lughia Arrabbiosa.<br />

Da oltre mezzo secolo tutto il territorio a ridosso dell'<strong>Area</strong><br />

Marina Protetta è interessato da intensi lavori agricoli specializzati<br />

che fanno del <strong>Sinis</strong> una tavolozza su cui l'uomo col<br />

suo lavoro e con i moderni strumenti <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone, realizza<br />

veri quadri d'autore, come testimonia il paesaggio agrario<br />

che si offre all'osservatore.<br />

Ma sono le acque interne, stagni, lagune e palu<strong>di</strong> i luoghi<br />

cui è più legato nell'immaginario collettivo il lavoro dell'uomo<br />

del <strong>Sinis</strong>. Ed è proprio lungo le rive o a poca <strong>di</strong>stanza<br />

da esse che sono stati ritrovati i resti dei più antichi inse<strong>di</strong>amenti<br />

umani, in località quali Cuccuru is Arrius, Conca Illonis,<br />

Su Cuccuru Sperrau e le decine e decine <strong>di</strong> nuraghi.<br />

Sicuramente tutta la zona pianeggiante della penisola del<br />

<strong>Sinis</strong> è da millenni caratterizzata dalla presenza, oltre che<br />

degli stagni più estesi, tra cui uno degli stagni più estesi<br />

d'Europa, lo stagno <strong>di</strong> Cabras con i suoi oltre 2200 ettari <strong>di</strong><br />

estensione, da una serie innumerevole <strong>di</strong> palu<strong>di</strong>, delle quali<br />

oggi è rimasta una parte, utilizzata per l'acquacoltura, o<br />

come habitat ideale per numerose specie ornitologiche.<br />

Sono stati questi ambienti umi<strong>di</strong> a far sì che gli abitanti <strong>di</strong><br />

Cabras acquisissero <strong>di</strong>mestichezza con l'attività <strong>di</strong> raccolta<br />

<strong>di</strong> frutti <strong>di</strong> mare, dalle pregiate tapes decussate alle arselle<br />

<strong>di</strong> varie specie, alle nacchere, quin<strong>di</strong> alla cattura dei pesci<br />

con l'elaborazione <strong>di</strong> sistemi che facevano riferimento alle<br />

correnti, alle maree, all'intrico dei canali che collegano gli<br />

stagni col mare.<br />

Una linea unica, continua congiunge questi specchi d’acqua,<br />

che possono essere più o meno salati per la vicinanza<br />

al mare, che hanno da sempre costituito una straor<strong>di</strong>naria<br />

opportunità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per il popolo lagunare.<br />

Esso infatti si è adattato nei <strong>di</strong>versi momenti storici a sfruttare<br />

le acque interne piuttosto che il mare ricco <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e nei<br />

momenti <strong>di</strong> grande attività da parte dei barbareschi. In quei<br />

momenti <strong>di</strong> grande insicurezza gli stagni garantivano l’esercizio<br />

della pesca. Ma anche lo sfruttamento <strong>di</strong> questi specchi<br />

d’acqua col passare dei secoli ha conosciuto una costante<br />

evoluzione, in particolare nel sistema produttivo e gestionale.<br />

Ed è grazie alle competenze acquisite in ambito lagunare<br />

che, nel momento in cui lo sfruttamento delle acque si<br />

è allargato alla pesca in mare, pur con le dovute <strong>di</strong>fferenziazioni,<br />

la <strong>di</strong>mestichezza col lavoro in acqua ha permesso<br />

una sempre crescente <strong>di</strong>ffusione della attività <strong>di</strong> pesca.


Sezione seconda<br />

IL TERRITORIO<br />

colori, paesaggi, segni dell’uomo<br />

Ambienti vari e variegati quelli che si presentano lungo la<br />

costa e nell'entroterra dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta “Penisola del<br />

<strong>Sinis</strong> – Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>”: una cornice <strong>di</strong> mon<strong>di</strong> d’acqua<br />

che spaziano dall’ultimo tratto del fiume Tirso, agli innumerevoli<br />

stagni, palu<strong>di</strong>, lagune. Questi hanno da sempre<br />

<strong>di</strong>stinto il territorio pianeggiante dell’Oristanese in prossimità<br />

del Golfo <strong>di</strong> Oristano e del Mar <strong>di</strong> Sardegna assicurando<br />

un continuum fra il mare e l’entroterra senza interruzione<br />

alcuna, neppure dal punto <strong>di</strong> vista linguistico. Così gli specchi<br />

d’acqua più estesi e permanenti per gli abitanti <strong>di</strong> questi<br />

luoghi sono mari, quelli temporanei sono paui.<br />

I mari sono quin<strong>di</strong> Mari Biu, Mari Mottu, Maris de Foras,<br />

Mar’e Pontis, Mar’e Paui, Mar’e Foghe, mentre ancora più<br />

numerose sono le palu<strong>di</strong>, molte delle quali bonificate, e<br />

quin<strong>di</strong> scomparse, in epoche <strong>di</strong>verse, ma sopravvissute nella<br />

toponomastica: Pauli ‘e Sali, Pa’ ‘e Canna, Pa’ ‘e Arrun<strong>di</strong>nus,<br />

Pa’ ‘e Rebus, Paui is Crabaxius, Pauis Trottas, Paui Civas.<br />

Ma la posizione geografica dell’<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

“Penisola del <strong>Sinis</strong> – Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>” fa <strong>di</strong> quest’area<br />

un unicum dalle ricchissime sfaccettature: linee <strong>di</strong> coste dalle<br />

lunghe estensioni <strong>di</strong> spiagge basse che si alternano a tratti<br />

alti e rocciosi, talora inaccessibili dal mare e dalla terra<br />

ferma, tali da meritarsi la denominazione dall’eloquente<br />

nome Su Tingiosu, il tignoso. Parallele ai cordoni <strong>di</strong> dune<br />

sabbiose estese aree sono ricoperte per molti mesi all’anno<br />

<strong>di</strong> palu<strong>di</strong> temporanee e stagnetti retrodunali presso i quali<br />

trovano ospitalità alcune specie acquatiche, fra cui il fenicottero<br />

rosa.<br />

Dalla costa alta, con una falesia mozzafiato Su Tingiosu, che<br />

si estende nella parte settentrionale, fino all’estremo sud, a<br />

Capo San Marco i paesaggi cambiano continuamente.<br />

Passano dalle sabbie <strong>di</strong> quarzo a <strong>di</strong>fferente granulazione,<br />

dovuta al trasporto e al deposito da parte delle correnti, alle<br />

arenarie emergenti in alcune Punte (Portu Suedda, Su<br />

Bardoni, Sa Benda, Mai Moni, Seu, Capo San Marco), alla<br />

sabbia sottilissima delle spiagge <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong> e<br />

dell’istmo oltre le rovine <strong>di</strong> Tharros.<br />

Anche l'entroterra è vario in quanto alterna estese zone a<br />

macchia, in cui prevale il cisto a causa <strong>di</strong> frequenti incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> qualche decennio fa, a spazi utilizzati da <strong>di</strong>verse colture<br />

che danno un'impronta particolarmente interessante al paesaggio<br />

agrario nel quale il colore assume aspetti <strong>di</strong>versi<br />

nelle varie stagioni dell'anno.<br />

Ma la suggestione più grande è data dalla continua insinuazione<br />

delle acque del mare attraverso bocche che alimentano<br />

stagni, stagnetti retrodunali, palu<strong>di</strong> intorno ai quali<br />

si sviluppa una vegetazione tipica dai colori che vanno dal<br />

grigioverde dell' Atriplex portulacoides (tzibba) al verde brillante<br />

della salicornia che in talune stagioni assume un colore<br />

rosso-vinaccia estendendosi per ettari nelle zone limitrofe<br />

dove la salinità è elevata, e infine il verde chiaro delle tamerici<br />

cui si accompagna il colore chiaro dell'infiorescenza.<br />

La copertura vegetale della fascia costiera è particolarmente<br />

colorata nel corso della primavera quando svariate essenze<br />

tappezzano le spiagge o le aree limitrofe: si assiste allora<br />

a un vero tripu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> colori delle viola ciocche, dei minuscoli<br />

iris azzurri, dei giaggioli, bianchi e blu, dei Pancrazium<br />

illiricum, sostituiti durante l'estate dal Pancratium maritimum<br />

che non <strong>di</strong>sdegna <strong>di</strong> crescere sulle dune <strong>di</strong> sabbia a pochi<br />

metri dalla battigia.<br />

Anche spostandosi verso la parte centrale della penisola del<br />

<strong>Sinis</strong> la vegetazione a macchia è lussureggiante, anche se<br />

la presenza <strong>di</strong> asfodelo denuncia chiaramente un certo<br />

degrado del territorio, e durante la primavera e fino all'inizio<br />

dell'estate compaiono le fioriture delle piante quali il gla<strong>di</strong>olo<br />

selvatico dall'acceso color fucsia, le orchidee selvatiche, il<br />

cardo selvatico, il caprifoglio e il piretro che accompagnato<br />

dall'acceso rosso fuoco del papavero conferiscono ai campi<br />

del <strong>Sinis</strong> un aspetto gioioso e gradevole.<br />

A ridosso della zona collinare, sul territorio pianeggiante<br />

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16<br />

sulle sponde dello stagno <strong>di</strong> Mar'e Pontis, si è sviluppato il<br />

centro abitato <strong>di</strong> Cabras, la cui storia è strettamente legata<br />

all'ambiente naturale che lo circonda, in particolare allo stagno<br />

e al mare che <strong>di</strong>sta solo due chilometri.<br />

Nel restante territorio comunale sono presenti altri piccoli<br />

agglomerati: San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong>, Funtana Meiga, San<br />

Salvatore e Peschiera Pontis. Di questi, gli ultimi due potremmo<br />

definirli storici in quanto la loro realizzazione risale a<br />

<strong>di</strong>versi secoli e, per quanto San Salvatore sia un villaggio<br />

abitato temporaneamente nel corso dell'anno e la Peschiera<br />

Pontis sia un villaggio legato allo sfruttamento della risorsa<br />

ittica, entrambi hanno una caratterizzazione e un fascino<br />

particolari sia per la vita che vi si svolge che per i momenti<br />

<strong>di</strong> aggregazione sociale e per le tra<strong>di</strong>zioni che si sono perpetuate<br />

nel tempo.<br />

Ma non possiamo trascurare nella descrizione del paesaggio,<br />

in riferimento alle tracce lasciate dall'uomo nel corso dei<br />

secoli, la presenza nel territorio dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta <strong>di</strong><br />

numerose torri costiere risalenti al periodo della dominazione<br />

spagnola. Costruite a <strong>di</strong>fesa del territorio contro gli attacchi<br />

dei saraceni, ben cinque sono <strong>di</strong>slocate nel Comune <strong>di</strong><br />

Cabras, dove, oltre alla <strong>di</strong>fesa della costa, era importante<br />

tenere l'invasore lontano da una delle risorse più importanti,<br />

lo stagno <strong>di</strong> Cabras, a guar<strong>di</strong>a del quale si trovano ben tre<br />

torri (Su Poatziu a Pontis, Su Pottu lungo le rive meri<strong>di</strong>onali e<br />

Pischeredda in territorio del Comune <strong>di</strong> Nurachi). A guar<strong>di</strong>a<br />

della costa erano Torre vecchia e Torre nuova presso Capo<br />

San Marco, Seu tutte in <strong>di</strong>screto stato <strong>di</strong> conservazione.<br />

Paesaggi interessanti sono poi quelli offerti dall'isolotto-scoglio<br />

basaltico del Catalano, che dalla costa del <strong>Sinis</strong> appare<br />

con la sagoma <strong>di</strong> un bastimento, e da <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>,<br />

s'Isula, l'isola per antonomasia per gli abitanti <strong>di</strong> Cabras, le<br />

cui rive si mostrano ricoperte da macchia me<strong>di</strong>terranea e<br />

vegetazione bassa nel versante orientale e completamente<br />

spoglia, granitica e inaccessibile dal mare a maestro.<br />

Numerosi scogli affioranti oltre la punta settentrionale hanno<br />

sempre reso pericolosa la navigazione in quelle acque tanto<br />

che numerosi relitti sono racchiusi sotto quei fondali che<br />

hanno restituito, fra l'altro, reperti archeologici <strong>di</strong> grande<br />

valore storico e scientifico.<br />

Abitata anticamente fin dalla protostoria, è stata da tempo<br />

sede <strong>di</strong> un faro in collegamento con quello <strong>di</strong> Capo San<br />

Marco, per assicurare la navigazione su quelle acque.<br />

Di proprietà fino a qualche decennio fa della famiglia<br />

Casareto <strong>di</strong> Genova, fu acquistata nei primi anni Settanta<br />

del Novecento da un lord inglese, Mr Miller, con l'intento <strong>di</strong><br />

realizzare un intervento e<strong>di</strong>lizio finora inattuato e inattuabile.<br />

Meta <strong>di</strong> eccezionali visite fatte con l'ausilio dei pescatori, che<br />

raggiungevano l'isola con le loro imbarcazioni, conobbe per<br />

svariati decenni, nel corso della primavera la permanenza<br />

sull'isola <strong>di</strong> un gregge del grande allevatore <strong>di</strong> pecore Tziu<br />

Giuanni Sanna, Bruffulu, anch'egli supportato dai pescatori<br />

per il trasporto del bestiame.<br />

Assai interessante è il paesaggio che si spinge verso l’entroterra,<br />

per varietà delle colture, per la macchia che si estende<br />

per ettari verso Su Pranu, per i molteplici aspetti che offre<br />

la costa in cui si alternano lunghi tratti sabbiosi a chilometri<br />

<strong>di</strong> coste rocciose <strong>di</strong> varia natura, che prosegue anche oltre i<br />

confini della penisola del <strong>Sinis</strong> a nord. Sempre nell’entroterra,<br />

il paesaggio degli stagni delle lagune, delle palu<strong>di</strong> che<br />

si affacciano verso il Golfo <strong>di</strong> Oristano, creano una suggestione<br />

unica che qualifica ulteriormente il paesaggio.


Sezione terza<br />

TUTELA E SVILUPPO SOSTENIBILE<br />

“... passato, presente e futuro dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta”<br />

Se si presume che la storia, la cultura, la tra<strong>di</strong>zione dei luoghi<br />

del <strong>Sinis</strong> siano figlie della natura, non è <strong>di</strong>fficile immaginare<br />

il futuro economico, compreso quello turistico, fondato<br />

sul mantenimento e in qualche caso sul miglioramento<br />

degli ecosistemi marino-costieri, in termini <strong>di</strong> stabilità delle<br />

morfologie delle spiagge, delle comunità faunistiche, vegetali<br />

e del paesaggio nel suo complesso. Da quando è stata<br />

istituita, l'<strong>Area</strong> Marina Protetta “Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong><br />

<strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>”, la cui gestione è stata affidata al Comune <strong>di</strong><br />

Cabras, si è sempre mossa tra due ipotesi <strong>di</strong> governo, apparentemente<br />

contrastanti: tutelare il territorio e promuoverne lo<br />

sviluppo.<br />

Portare avanti questo connubio sembra quasi una sfida e<br />

forse lo è. Il <strong>Sinis</strong> per l'uomo, è sempre stato luogo <strong>di</strong> sfide e<br />

<strong>di</strong> storie per la sopravvivenza, ed oggi più che mai, si percepisce<br />

la sfida epocale tra lo sviluppo <strong>di</strong> quest'area e la trasformazione<br />

irreversibile del suo ambiente naturale.<br />

In quasi un ventennio, le Amministrazioni del Comune <strong>di</strong><br />

Cabras che si sono succedute, non senza umane contrad<strong>di</strong>zioni<br />

e conflitti, hanno sostenuto la sfida nel contrastare un<br />

pensiero dominante e contemporaneo che ancora vede<br />

nella trasformazione del territorio, l'unica possibilità <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Non sembri paradossale ma l'<strong>Area</strong> Marina Protetta ha<br />

cercato, cerca, e dovrà cercare nel futuro, <strong>di</strong> mantenere lo<br />

stato dei luoghi all'insegna della modernità e dell'innovazione,<br />

attraverso i provve<strong>di</strong>menti posti in essere anche grazie al<br />

prezioso contributo dell'Unione Europea, del Ministero<br />

dell'Ambiente e della Regione Sardegna. E' un percorso che,<br />

paragonato con i tempi della natura, è appena cominciato<br />

e che non potrà essere interrotto, pena la rinuncia e la per<strong>di</strong>ta<br />

delle “arie terse del cielo”, dei “paesaggi archeologici”,<br />

della “ricchezza del mare e degli stagni”, degli “orizzonti<br />

proiettati verso il Mar Me<strong>di</strong>terraneo”, della “ricchezza delle<br />

tra<strong>di</strong>zioni”, della “storia locale” e <strong>di</strong> tanto altro del <strong>Sinis</strong>.<br />

In attuazione dei Decreti del Ministro dell'Ambiente che l'ha<br />

istituita, l'azione dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta si è esplicata, si sta<br />

esplicando, e dovrà esplicarsi per:<br />

I - tutelare e recuperare l’area nel suo complesso e le sue<br />

componenti specifiche;<br />

II - stu<strong>di</strong>are, ricercare e monitorare sullo stato <strong>di</strong> habitat e<br />

specie;<br />

III - <strong>di</strong>ffondere e comunicare i temi della bio<strong>di</strong>versità del<br />

mare e delle coste;<br />

IV - supportare lo sviluppo economico (sostenibile) attraverso<br />

attività tra<strong>di</strong>zionali, nuovi mestieri e servizi per la fruizione del<br />

mare e del territorio prospiciente.<br />

Rispetto alla tutela (I) opera per delimitare, con appositi<br />

segnalamenti marittimi, i circa duecentocinquanta chilometri<br />

quadrati <strong>di</strong> mare entro i quali esistono tre <strong>di</strong>verse tipologie<br />

<strong>di</strong> zone; supportare nella sorveglianza del mare e della<br />

costa la Capitaneria <strong>di</strong> Porto ed il Corpo Forestale <strong>di</strong><br />

Vigilanza Ambientale; pre<strong>di</strong>sporre e gestire aree per l'ancoraggio<br />

e l’ormeggio delle imbarcazioni da <strong>di</strong>porto a Tharros,<br />

alla Caletta, a Seu, a <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> e a Mare Morto; installare<br />

passerelle e punti <strong>di</strong> accesso lungo i litorali per la protezione<br />

degli habitat costieri ed in particolar modo della<br />

vegetazione della duna, assicurando un'accessibilità <strong>di</strong>ffusa<br />

ed agevolata; partecipare attivamente alla Rete regionale<br />

per la Conservazione della Fauna Marina. Rispetto alla<br />

ricerca, allo stu<strong>di</strong>o ed il monitoraggio (II) opera per valutare<br />

qualitativamente la presenza degli stock ittici; valutare qualiquantitativamente<br />

la consistenza dei popolamenti del riccio<br />

<strong>di</strong> mare e <strong>di</strong> altre specie; osservare la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> organismi<br />

che in<strong>di</strong>cano lo stato <strong>di</strong> salute dell'ecosistema, come la<br />

Nacchera <strong>di</strong> Mare (Pinna nobilis), la Posidonia oceanica, il<br />

Corallo (Corallium rubrum), la Patella ferruginea, anche per<br />

<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> controllo rispetto ai potenziali danni<br />

da parte dei <strong>di</strong>ving e dell’attività <strong>di</strong> pesca; osservare e misurare<br />

fenomeni ed aspetti se<strong>di</strong>mentologici, geomorfologici,<br />

floristicovegetazionali e faunistici della fascia costiera con<br />

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18<br />

particolare riguardo alle sabbie <strong>di</strong> quarzo (monitoraggio e<br />

valutazione dei fenomeni erosivi e degli stock se<strong>di</strong>mentari);<br />

sviluppare strumenti tecnico-informatici per la gestione informatizzata<br />

degli ambiti interessati dalle azioni <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong><br />

monitoraggio. Rispetto alla comunicazione, alla <strong>di</strong>ffusione e<br />

all'educazione ambientale (III) opera per assicurare l'informazione<br />

presso le strutture de<strong>di</strong>cate; elaborare materiali<br />

informativi, <strong>di</strong> promozione del territorio e supporti alla comunicazione<br />

multime<strong>di</strong>ale; organizzare, gestire e partecipare a<br />

fiere, workshop e manifestazioni <strong>di</strong> interesse turistico a livello<br />

locale, regionale, nazionale ed internazionale; collaborare<br />

con pubblicazioni locali, regionali e nazionali; gestire il sito<br />

internet www.area<strong>marina</strong>sinis.it; realizzare e gestire strutture<br />

operative come il Centro Esperienze <strong>di</strong> Seu (specializzato in<br />

bio<strong>di</strong>versità), il Centro Visite (offre informazione panoramica<br />

dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta e del territorio), l'Osservatorio <strong>di</strong><br />

San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong> (specializzato nell'osservazione dei<br />

fenomeni meteo marini), il Centro Servizi <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong><br />

<strong>Sinis</strong> (propone servizi qualificati per la fruizione del mare);<br />

aderire al sistema nazionale per l'Educazione e<br />

l'Informazione Ambientale (INFEA) in stretta collaborazione<br />

con la Regione Sardegna e con la Provincia <strong>di</strong> Oristano; elaborare,<br />

offrire ed incentivare la partecipazione a programmi<br />

ed attività <strong>di</strong>dattico - educative rivolte alla scuola <strong>di</strong> ogni<br />

or<strong>di</strong>ne e grado; sottoscrivere convenzioni con Università,<br />

Istituti ed Enti <strong>di</strong> alta formazione per l'attuazione presso<br />

l'<strong>Area</strong> Marina Protetta <strong>di</strong> stage, tirocini, tesi <strong>di</strong> laurea, <strong>di</strong><br />

master e dottorati. Rispetto allo sviluppo economico (IV)<br />

opera per incentivare l'adeguamento <strong>di</strong> barche da pesca<br />

professionali all'esercizio del pescaturismo; per incentivare<br />

presso i <strong>di</strong>portisti la rottamazione <strong>di</strong> motori fuori bordo <strong>di</strong><br />

vecchia concezione con propulsori dalle migliori prestazioni<br />

ambientali; per potenziare un progetto proposto dal<br />

Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Politiche dal<br />

Lavoro attraverso il quale è stata costituita una cooperativa<br />

locale <strong>di</strong> giovani quale “braccio operativo” per attività e servizi,<br />

anche a rientro tariffario, per la fruizione dell’<strong>Area</strong><br />

Marina Protetta; attivare un sistema <strong>di</strong> servizi turistici orientato<br />

a supportare azioni promozionali e commerciali del territorio<br />

attraverso il Centro Servizi <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong>.<br />

Quanto descritto sinteticamente è lo scenario definito e sviluppato<br />

fino ad oggi. L’intensa attività sviluppata ha consentito<br />

all'<strong>Area</strong> Marina Protetta <strong>di</strong> posizionarsi ai vertici nazionali<br />

degli organismi <strong>di</strong> gestione delle Aree Protette per l'efficacia<br />

<strong>di</strong>mostrata nella tutela del patrimonio naturale e nella<br />

valorizzazione delle risorse turistiche del territorio. Siamo<br />

orgogliosi <strong>di</strong> aver lavorato affinché l'<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

“Penisola del <strong>Sinis</strong> - Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>” sia riconosciuto<br />

come un valore aggiunto del territorio regionale e ci piace<br />

pensare che nel prossimo futuro, possa rimanere il segno <strong>di</strong><br />

quanto fatto fino ad ora, della de<strong>di</strong>zione profusa nel realizzare<br />

una vera e propria attività pionieristica nella gestione<br />

sostenibile del territorio. Lavorare per garantire la rinnovabilità<br />

delle risorse è sinonimo <strong>di</strong> democrazia, intesa come<br />

accessibilità (<strong>di</strong>ffusa alle conoscenze), partecipazione e con<strong>di</strong>visione<br />

(nelle scelte strategiche) e regolamentazione (delle<br />

attività consentite) per la tutela e la valorizzazione delle risorse<br />

degli ambienti marini e costieri. Democrazia intesa inoltre<br />

come rispetto dei <strong>di</strong>ritti e delle altrui opinioni, ma non<strong>di</strong>meno,<br />

come rispetto della grande e generosa madre natura,<br />

nell’auspicio che sia così anche nel prossimo futuro.


area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong> > STORIA E CULTURA


1 - Nel vasto spazio antistante le rive dello stagno detto su spattadroxiu, a<br />

poca <strong>di</strong>stanza dalla Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria e dai ruderi del Castello giu<strong>di</strong>cale,<br />

i pescatori, concluse le fasi <strong>di</strong> pesca, stendono le reti ad asciugare.


22<br />

2 - Uno sguardo dal campanile della Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria sullo stagno e<br />

la piazza antistante, colta in un momento <strong>di</strong> festa: le giostre e is stazzus, sorta<br />

<strong>di</strong> riven<strong>di</strong>te temporanee <strong>di</strong> vini e bibite, assicuravano <strong>di</strong>vertimento a gran<strong>di</strong> e<br />

piccini.


3 - Uno scorcio sui canali che alimentano la Peschiera Pontis con la minuscola<br />

barracchedda 'e castiu, piccolo riparo ad uso dei pescatori per il controllo<br />

dei lavorieri.<br />

23


24<br />

4 - Fieno palustre, fenu, il materiale per la più umile, ma la più affascinante<br />

imbarcazione <strong>di</strong> stagno, su fassoni, issato ad asciugare a poche centinaia <strong>di</strong><br />

metri dal paese <strong>di</strong> Cabras lungo le rive del Mar'e Pontis dopo la sessione<br />

giornaliera <strong>di</strong> pesca.


5 - La piccola spiaggia <strong>di</strong> Su Siccu costituiva un riferimento per la pesca nel<br />

golfo. Ecco allora la schiera <strong>di</strong> capanne, is barraccas, rifugio dei pescatori<br />

una volta tirate in secca le barche a remi al rientro dalla pesca.<br />

25


26<br />

6 - Carichi <strong>di</strong> pesanti reti ancora inzuppate d'acqua, remi e cesti vuoti si conclude<br />

una giornata <strong>di</strong> pesca a Mar'e Pontis. Sullo sfondo la Chiesa <strong>di</strong> Santa<br />

Maria


7 - Raggiunta la riva c'è un gran da fare per liberare i pesci impigliati nelle<br />

maglie delle reti, ritirare attrezzi, remi, reti, cannicciati, bisacce e strumenti vari<br />

per poi godersi il meritato riposo.<br />

27


28<br />

8 - Faticoso rientro dalla pesca: la voga è facilitata dai classici ombrelloni da<br />

pastore, su paracullu bir<strong>di</strong>.


9 a, b, c, d, - Momenti <strong>di</strong> pesca nel Mar'e Pontis: bogheris e poiggeris, calate<br />

e recuperate le reti sistemano il pescato nelle braccas in legno.<br />

29


30<br />

10 - Cesti colmi <strong>di</strong> mugil sapiens (bi<strong>di</strong>mbula - muggine saltatore) attendono i<br />

commercianti all'ingrosso per lo smercio nei mercati isolani.


11 - Sistemati i pesci nei cesti <strong>di</strong> canne e olivastro intrecciati, i pescatori vagativi<br />

stanchi attendono il pesargiu, il pesatore <strong>di</strong> fiducia dei baroni, per la pesatura.<br />

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32<br />

12 - È lunga ma sempre ricompensata l'attesa dei poveri del paese, donne,<br />

uomini, bambini che all'ombra attendono una volta concluse le operazioni <strong>di</strong><br />

pesatura, l'elemosina <strong>di</strong> un piatto <strong>di</strong> pesce da cucinare a casa.


13 - Tra i compiti dei pescatori <strong>di</strong> peschiera, vi era anche quello <strong>di</strong> provvedere<br />

alla manutenzione <strong>di</strong> attrezzature, strutture, imbarcazioni: era giornaliero il<br />

controllo dell'integrità dei lavorieri per evitare la fuoriuscita dei pesci e quando<br />

questo si verificava, prontamente si interveniva posizionando su pezzu, una<br />

rete, nella parte danneggiata, in attesa <strong>di</strong> sostituzione dell'incannuciato.<br />

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34<br />

14 - Cattura dei muggini nei lavorieri della Peschiera Pontis circondati dalla<br />

preziosa rete su pezzu mannu con risultati sempre eccezionali, spesso sotto<br />

l'attento occhio vigile del padrone o dei suoi uomini <strong>di</strong> fiducia.


15 - Su pezzu mannu, preziosa rete per la cattura dei pesci nelle camere<br />

della morte in peschiera, è trasportata a spalle come una reliquia da una<br />

squadra <strong>di</strong> pescatori.<br />

35


36<br />

16 - All'interno <strong>di</strong> sa domu 'e pesai la mattina fervono le attività: i tzaraccus<br />

avvicinano s'obiga manna colma <strong>di</strong> pescato alla bilancia e sotto la vigilanza<br />

del pesargiu, il pesce viene pesato e trasferito nelle casse <strong>di</strong> legno, mentre<br />

in fila i pescivendoli osservano e aspettano la consegna della merce.


17 - I pescivendoli provvedono a caricare il pesce appena pesato nei veicoli.<br />

Alcuni tra loro si spingeranno fino alle provincie <strong>di</strong> Cagliari, Nuoro e Sassari<br />

per <strong>di</strong>stribuirlo nei mercati locali.<br />

37


38<br />

18 - Attrezzi più moderni, is crogollus, i mattavelli, autocostruiti dai pescatori<br />

con reti e rami flessibili stanno per essere calati fra mare e stagni.


19 - Giunchi e rami flessibili <strong>di</strong> olivastro o <strong>di</strong> salice per le nasse, trappole per<br />

la cattura <strong>di</strong> pesci in mare o in taluni punti dei canali degli stagni.<br />

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40<br />

20 - Con lo sviluppo della pesca in mare e il potenziamento della flotta<br />

peschereccia, in località Baracche due cantieri navali costruiscono le prime<br />

braccas a motori e paporinus.


21- Sotto la guida <strong>di</strong> su maist'e bracca, che valuta la qualità del legno, le<br />

sagome e gli accorgimenti tecnici da utilizzare, prendono forma le imbarcazioni<br />

che solcheranno le acque circostanti.<br />

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42<br />

22 - Un gruppo <strong>di</strong> pescatori tira a riva, in località Baracche, una bracca a<br />

motori per le operazioni perio<strong>di</strong>che <strong>di</strong> manutenzione.


23 - Su Siccu: le prime immagini a colori ci mostrano le tonalità sgargianti<br />

delle imbarcazioni che perio<strong>di</strong>camente gli stessi pescatori, nei momenti <strong>di</strong><br />

riposo, sottoponevano a manutenzione.<br />

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44<br />

24 - Fra le palu<strong>di</strong> meno salmastre <strong>di</strong>screte estensioni <strong>di</strong> erbe palustri, materiale<br />

per la creazione <strong>di</strong> capanne, imbarcazioni, strumenti vari per la pesca negli<br />

stagni, nella foce del Tirso o in mare.


25 a, b, c, d, - Momento corale <strong>di</strong> lavoro comune a cottimo, sa scarada, nelle<br />

peschiere per il rifacimento del sistema delle camere della morte con l'utilizzo<br />

<strong>di</strong> soli materiali vegetali.<br />

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46<br />

26 - Il duro lavoro dei campi, i faticosi spostamenti erano ancora affidati perlopiù<br />

alle sole forze dell'uomo e degli animali impiegati.


27- Le fatiche quoti<strong>di</strong>ane nei campi sono alleviate, a partire dagli anni '50<br />

del Novecento, dall'uso del trattore, determinando l'utilizzo dei mezzi meccanici<br />

a fini agricoli nel <strong>Sinis</strong>.<br />

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48<br />

28 - Verso la funzione religiosa. Le donne in costume tra<strong>di</strong>zionale accompagnano<br />

la Via Crucis lungo i vicoli del villaggio <strong>di</strong> San Salvatore con antiche<br />

preghiere, riti e canti.


29 - Al termine della Via Crucis per le strade del villaggio, saluti, incontri,<br />

chiacchiere, aspettando la sera.<br />

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50<br />

30 - Cabras: <strong>di</strong> casa in casa, passa sa cricca per la raccolta fon<strong>di</strong> in vista<br />

della festa, preceduta da voci, spari e suoni <strong>di</strong> launeddas e fisarmonica.


31 - Eleganza d'altri tempi nel muncadori impreziosito da <strong>di</strong>segni stampati o<br />

da pittura su tela eseguita dalle abili mani delle donne <strong>di</strong> Cabras.<br />

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52<br />

32 - L'arrivo della processione è annunciato dal profumo <strong>di</strong> menta e <strong>di</strong> rose,<br />

gettate a piene mani dalle donne lungo il cammino.


33 - Segnali <strong>di</strong> mutamento nella comunità al passare della processione: la<br />

devozione delle anziane donne, la compostezza delle signore, la spensieratezza<br />

delle generazioni più giovani.<br />

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54<br />

34 - Sfila la processione con la banda paesana e i fra<strong>di</strong>s de cappella,<br />

i confratelli, mentre gli ambulanti attendono pazienti la conclusione<br />

della funzione religiosa per dare inizio agli affari.


35 - S'Ammagini, il simulacro dell'Assunta, portata in spalla dai confratelli e<br />

accompagnata in processione con preghiere, musica e canti.<br />

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56<br />

36 - Cabras: nove giorni <strong>di</strong> preghiera e attesa e al grido <strong>di</strong> In nomini 'e Deus,<br />

tra le ali della folla, is curridoris accompagnano su Santu al villaggio e la festa<br />

arriva al suo culmine.


37 a, b, c, d, - Cabras: <strong>di</strong> corsa verso Cabras con su Santu e l'allegria prima,<br />

poi la fatica, le promesse, lo scioglimento <strong>di</strong> voti, concludono l'ultimo giorno <strong>di</strong><br />

festa. Il simulacro è stato riaccompagnato a Cabras, non resta che scambiarsi<br />

l'augurio <strong>di</strong> attrus annus mellus.<br />

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area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong> > IL TERRITORIO


60<br />

38 - Veduta sul grande <strong>Sinis</strong>. Una regione storico - geografica estesa per circa<br />

200 kmq, dei quali 100 appartengono al territorio <strong>di</strong> Cabras. Sullo sfondo la<br />

più grande palude salata d'Europa: Sal 'e Porcus in territorio <strong>di</strong> San Vero Milis.


62<br />

39 - L'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>, S'isula, l'antichissimo, unico e piccolo, circa 90<br />

ettari, affioramento granitico del litorale compreso tra Bosa ed Arbus. Quasi<br />

una leggenda e non solo per la popolazione locale, meta per eccellenza <strong>di</strong><br />

chi va in mare nel <strong>Sinis</strong>.


40 - La varietà dei colori della vegetazione modellata dai venti, <strong>di</strong>gradante<br />

dal bruno al verde, e il cangiante dei fondali marini, suggeriscono la ricchezza<br />

dell'ecosistema dell'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>.<br />

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64<br />

41 - Il groviglio intricato <strong>di</strong> vicoli e strade che poi si <strong>di</strong>pana seguendo un rigore<br />

geometrico, segna e in<strong>di</strong>vidua il nucleo storico e le recenti espansioni <strong>di</strong><br />

Cabras. Determinante nei secoli è stato per la comunità, il rapporto simbiotico<br />

acqua/centro urbano e risorse/governo del suo territorio.


42 - I bassi fondali dello Stagno <strong>di</strong> Mistras in primo piano, una sottile lingua<br />

<strong>di</strong> terra e ancora specchi d'acqua in lontananza, tra cui lo Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

in secondo piano.<br />

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43 - In primo piano, il porto turistico <strong>di</strong> Torregrande ed il canale scolmatore<br />

(Stagno <strong>di</strong> Cabras) a ridosso dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta. Sono episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasformazione<br />

al confine con spazi naturali nei quali la naturalità è ancora<br />

molto elevata.


44 - Stagni permanenti e temporanei a Mistras separati tra loro da cordoni<br />

<strong>di</strong> sabbia solcati da sentieri. In lontananza solo un'esile lingua <strong>di</strong> terra <strong>di</strong>vide<br />

Mari Mottu, il Golfo <strong>di</strong> Oristano da Mari Biu, il Canale <strong>di</strong> Sardegna.<br />

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68<br />

45 - Da Capo San Marco verso l'entroterra. Nonostante le modeste altimetrie,<br />

si comprende la geografia del <strong>Sinis</strong>, dalle falde del massiccio vulcanico del<br />

Montiferru che domina sullo sfondo.


46 - Territorio inciso dalla storia e ambito fin dall'antichità, la Penisola del <strong>Sinis</strong><br />

oggi riserva testimonianze importanti del suo passato, leggibili attraverso il sito<br />

archeologico <strong>di</strong> Tharros, le necropoli, la torre spagnola.<br />

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70<br />

47 - Le pareti orlate, la macchia me<strong>di</strong>terranea radente, la bianca costruzione<br />

del faro, fanno intuire la particolare posizione <strong>di</strong> Capo San Marco, estremo<br />

lembo della Penisola del <strong>Sinis</strong>, dove le acque del Canale <strong>di</strong> Sardegna incontrano<br />

quelle del Golfo.


48 - Seu: la torre spagnola a ridosso della scogliera, domina la terra e il mare.<br />

Le pareti <strong>di</strong> rocce se<strong>di</strong>mentarie modellate dalla forza erosiva del mare, riservano<br />

anfratti e grotte.<br />

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72<br />

49 - Banchi <strong>di</strong> Posidonia oceanica nei ver<strong>di</strong> e bassi fondali <strong>di</strong> S'Archeddu 'e<br />

sa Canna e risalendo la sottile bianca striscia <strong>di</strong> sabbia, il tratto <strong>di</strong> costa denominato<br />

Su Zinnibiri e Punta Maimoni. Solo i solchi dei sentieri tracciati nelle<br />

dune <strong>di</strong> sabbia denunciano la presenza dell'uomo.


50 - Lo sguardo da Capo San Marco verso l'entroterra rivela il fragile equilibrio<br />

<strong>di</strong> quest'area dominata quasi dal gioco dei contrasti: l'istmo che unisce<br />

due promontori e separa due mari, i mari agitati da venti opposti, la roccia,<br />

nera e dura quella basaltica, bianca e friabile quella calcarea.<br />

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51 - Nel tratto <strong>di</strong> costa tra San Giovanni e Seu, si trova un'antica cava d'arenaria<br />

<strong>di</strong>smessa <strong>di</strong> epoca fenicio-punica: l'estrazione del materiale ha determinato<br />

un ampio spazio dalla pavimentazione piana, denominato in epoca<br />

recente La Sala da Ballo.


52 - La Sala da Ballo: oggi apprezzata meta <strong>di</strong> bagnanti, era una delle cave<br />

d'arenaria dell'antichità presenti nel territorio che ha fornito materiale da<br />

costruzione in epoche <strong>di</strong>verse.<br />

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76<br />

53 - Il litorale <strong>di</strong> Mari Ermi costituito da sabbia <strong>di</strong> quarzo, frammista a sabbia<br />

biogenica, e il sistema <strong>di</strong> dune e stagni temporanei retrodunali. Le dune, formate<br />

da antichi accumuli vegetali <strong>di</strong> Posidonia e sabbia, frenano il fenomeno<br />

erosivo cui è sottoposta l'area.


54 - La luce intensa riflessa dalla bianchissima sabbia <strong>di</strong> granuli <strong>di</strong> quarzo e<br />

gli affioramenti d'aspetto spugnoso <strong>di</strong> arenaria, rendono unico questo tratto <strong>di</strong><br />

costa cabrarese denominato Is Aruttas. É degli ultimi decenni il preoccupante<br />

fenomeno erosivo con conseguente arretramento della linea <strong>di</strong> battigia.<br />

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78<br />

55 - Penisola <strong>di</strong> Capo San Marco: le formazioni geologicamente più recenti<br />

<strong>di</strong> basalto, sono franate in seguito all'azione erosiva del mare nei confronti del<br />

basamento <strong>di</strong> roccia vulcanica su cui poggiano rocce se<strong>di</strong>mentarie, determinando<br />

uno scudo all'ulteriore azione erosiva.


56 - Il promontorio <strong>di</strong> San Giovanni, dominato dalla torre d'avvistamento spagnola<br />

cinquecentesca. La copertura vegetale è rigogliosa e ricca <strong>di</strong> colori nei<br />

mesi primaverili: in primo piano il giallo della ferula e il rosa del convolvolo.<br />

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80<br />

57 - Le falesie rocciose dall’eloquente nome <strong>di</strong> Su Tingiosu, il tignoso. I calcari<br />

lamellari conferiscono una particolare conformazione a questo tratto <strong>di</strong><br />

costa che interrompe il lungo cordone <strong>di</strong> sabbia tra Capo Seu e Capo<br />

Mannu.


82<br />

58 - Le falesie <strong>di</strong> Su Tingiosu: Questo tratto <strong>di</strong> costa riserva delle viste mozzafiato<br />

su piccole insenature e spiagge raggiungibili solo dal mare.


59 - Il profilo sinuoso della costa <strong>di</strong> Su Tingiosu: il mare cristallino lascia indovinare<br />

le praterie <strong>di</strong> Posidonia oceanica nel substrato roccioso. Nella terraferma,<br />

gli appezzamenti coltivati si spingono fino al limitare della scogliera.<br />

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84<br />

60 - La bassa e generosa fioritura primaverile a S'Isula, l'isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>,<br />

dominata dai venti, si spinge fin quasi al mare, alternandosi al grigio-rosa dei<br />

graniti.


86<br />

61 - I mesi primaverili regalano abbondanti fioriture e colori intensi alla<br />

Penisola del <strong>Sinis</strong>: appezzamenti coltivati si alternano a campi de<strong>di</strong>cati al<br />

pascolo ora colorati che già ai primi cal<strong>di</strong> sfumeranno nelle gradazioni del<br />

giallo e dell'ocra.


62 - Il frequente vento <strong>di</strong> maestrale agita le <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> cereali da sempre<br />

immancabili nelle colline del <strong>Sinis</strong>.<br />

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88<br />

63 - Le costruzioni temporanee realizzate in passato dai pescatori, Is barracas,<br />

sono qui riproposte e rivisitate a fini turistici, merito dell'originalità costruttiva<br />

e dei materiali naturali impiegati a basso impatto ambientale.


64 - Particolare del prototipo <strong>di</strong> barraca riproposto negli ultimi anni in alcuni<br />

esemplari lungo la costa del <strong>Sinis</strong>. La velocità <strong>di</strong> realizzazione e i materiali<br />

naturali impiegati (falasco e canne), costituiscono motivo <strong>di</strong> valorizzazione <strong>di</strong><br />

una tecnica costruttiva peculiare <strong>di</strong> questo territorio.<br />

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90<br />

65 - Mari Ermi: la passerella lignea consente <strong>di</strong> oltrepassare gli stagni retrodunali<br />

e le dune per arrivare al mare, convogliando il flusso <strong>di</strong> bagnanti lungo<br />

un percorso stabilito, a protezione del fragile ecosistema.


66 - Il verde delle coltivazioni cerealicole mosse dal vento vira all'ocra.<br />

Qualche settimana ancora e nel <strong>Sinis</strong> si procederà al taglio lasciando il posto<br />

a <strong>di</strong>stese secche e assolate.<br />

91


92<br />

67 - A <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> i cicli della natura si evidenziano anche nelle coperture<br />

vegetali manti esuberanti. Forti venti, escursioni termiche, aerosol marino, suoli<br />

poveri e scarsissime piogge selezionano solo poche specie vegetali.


68 - Maimoni: dopo un bagnasciuga la cui profon<strong>di</strong>tà stagionalmente <strong>di</strong>pende<br />

dall'intensità delle mareggiate, piante pioniere imbrigliano la sabbia per<br />

formare i complessi dunali.<br />

93


94<br />

69 - Uno sguardo attento può riservare incontri inattesi: il Barbagianni posato<br />

nei lastroni <strong>di</strong> arenaria tra la vegetazione dai toni bruciati, ben si mimetizza<br />

nell'ambiente.


70 a, b, c, d - Il territorio dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta ospita numerose specie animali:<br />

dall'alto in senso orario, esemplari <strong>di</strong> Gruccione, Cardellino, Gheppio e<br />

Tartaruga.<br />

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96<br />

71 - L'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong> costituisce l'habitat ideale per numerose specie<br />

<strong>di</strong> uccelli che qui trovano rifugio e con<strong>di</strong>zioni favorevoli per ni<strong>di</strong>ficare.


72 - Il Gabbiano corso, regolarmente presente nell'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>, riveste<br />

particolare importanza data la sua <strong>di</strong>pendenza da una <strong>di</strong>eta strettamente<br />

piscivora e dalla consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficare nelle piccole isole del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

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98<br />

73 - I fenicotteri rosa sono gli abituali frequentatori degli stagni <strong>di</strong> Cabras.<br />

L'alto numero <strong>di</strong> presenze soprattutto nei mesi invernali, fanno <strong>di</strong> questo territorio<br />

un'importante area per lo svernamento e una tappa privilegiata verso i<br />

siti <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione.


74 a, b, c, d - Gabbiani, Cormorani, Aironi e Polli sultani sono tutti uccelli acquatici<br />

legati agli stagni ad al mare del <strong>Sinis</strong>. La loro presenza è anche la prova <strong>di</strong><br />

complesse catene alimentari sostenute dai <strong>di</strong>screti livelli <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità.<br />

99


100<br />

75 - I fondali dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta sono i custo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vecchi relitti inabissati<br />

che il tempo ha trasformato in concrezioni marine d'aspetto fantastico. Il<br />

numero <strong>di</strong> imbarcazioni naufragate nel corso dei millenni, la <strong>di</strong>ce lunga sulla<br />

pericolosità <strong>di</strong> questi mari.


76 - Le profon<strong>di</strong>tà accessibili <strong>di</strong> questo territorio consentono immersioni alla<br />

scoperta <strong>di</strong> relitti, come quello d'epoca romana con il suo carico <strong>di</strong> lingotti <strong>di</strong><br />

piombo, adagiato nei fondali dell'Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>.<br />

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102<br />

77 - Gorgonie modellate dal moto ondoso, presenze costanti nei fondali <strong>di</strong><br />

questo tratto <strong>di</strong> mare.


78 - Il cono <strong>di</strong> luce artificiale sulla penombra dei fondali marini rivela colori e<br />

forme inimmaginabili, come quelli dello Spirografo.<br />

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104<br />

79 - Non è inusuale scorgere la Murena in questi mari, mimetizzata tra colorate<br />

concrezioni marine.


80 a, b, c, d - Stelle <strong>marina</strong>, Margherite <strong>di</strong> mare, Corvine e Scorpena sono tra<br />

i tanti abitanti del mare.<br />

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81 - Fondale blu notte tempestato dal rosso acceso <strong>di</strong> un branco <strong>di</strong> Re <strong>di</strong> triglie.


82 - L'arancio intenso <strong>di</strong> questa “fioritura” <strong>marina</strong> è una colonia <strong>di</strong> Anemoni<br />

<strong>di</strong> mare.<br />

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area <strong>marina</strong> <strong>protetta</strong> > TUTELA E SVILUPPO SOSTENIBILE


83 - Seu: l'insenatura offre riparo e approdo nei giorni <strong>di</strong> maestrale, a piccole<br />

imbarcazioni da <strong>di</strong>porto e la scogliera <strong>di</strong> rocce se<strong>di</strong>mentarie, rivela dal<br />

mare piccoli anfratti e grotte.


112<br />

84 - Barche da pesca e barche da <strong>di</strong>porto: per tutte il mare dell'<strong>Area</strong> Marina<br />

Protetta è la meta.


85 - Tra le tante attività cui è de<strong>di</strong>to il pescatore al suo rientro in porto, vi è<br />

quella <strong>di</strong> smagliare il pescato.<br />

113


114<br />

86 - Cabras: anche oggi alcune attività della pesca nello stagno si intrecciano<br />

con quelle del paese. In primo piano i lavorieri <strong>di</strong> Su Scaiu e in lontananza<br />

il mercato settimanale.


87 - La Peschiera Pontis operativa da <strong>di</strong>versi secoli, non ha subito mo<strong>di</strong>fiche<br />

rilevanti nel suo funzionamento se non a livello gestionale e a tutt'oggi, costituisce<br />

un punto nevralgico nel sistema gestione dello stagno <strong>di</strong> Cabras.<br />

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116<br />

88 - Peschiera Pontis: nelle passerelle tra gli specchi d'acqua si prepara la<br />

pesca con le reti e le attrezzature.


89 - Peschiera Pontis: i pescatori si apprestano alla pesca calando nella<br />

camera della morte su pezzu mannu, la grande rete.<br />

117


118<br />

90 - Peschiera Pontis: i pescatori immersi nell'acqua della camera della morte<br />

raccolgono la rete, su pezzu mannu, con il suo carico <strong>di</strong> pescato.


91 a, b, c, d - Peschiera Pontis: in senso orario, particolari delle fasi <strong>di</strong> pesca<br />

nella camera della morte e il tipico piatto a base <strong>di</strong> muggini lessati e avvolti<br />

in un erba particolare, Sa Tzibba, l'obione.<br />

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120<br />

92 - Il villaggio temporaneo <strong>di</strong> San Salvatore, animato dai novenanti sul finire<br />

dell'estate, è da millenni considerato un luogo <strong>di</strong> culto, come testimoniano<br />

la presenza dell'ipogeo e la sovrastante chiesa cristiana.


93 - Il novenario de<strong>di</strong>cato a San Salvatore raggiunge il suo culmine quando,<br />

il primo sabato <strong>di</strong> settembre, is curridoris accompagnano il simulacro del<br />

Santo, come vuole la tra<strong>di</strong>zione a pie<strong>di</strong> scalzi e <strong>di</strong> corsa, da Cabras al villaggio<br />

omonimo, dando inizio alla festa.<br />

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122<br />

94 - La peculiarità del sito, un approdo sicuro a prescindere dai venti, ha fatto<br />

della Penisola del <strong>Sinis</strong> un'area frequentata già in epoca preistorica. Il sito<br />

archeologico <strong>di</strong> Tharros svela le fasi storiche che nei secoli si sono succedute.


95 - Accanto a Tharros, città <strong>di</strong> fondazione fenicio-punica, sono visibili stratificazioni<br />

storiche che testimoniano l'intensa frequentazione <strong>di</strong> quest'area: <strong>di</strong>etro<br />

le due colonne posticce con capitello corinzio del 50 d.C., la torre d'età spagnola.<br />

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124<br />

96 - La chiesa <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong> è una delle prime chiese costruite in<br />

Sardegna in età cristiana. E<strong>di</strong>ficata con blocchi <strong>di</strong> arenaria recuperati nella<br />

vicina città <strong>di</strong> Tharros, la pianta originaria a croce greca del VI – VII sec. d.C.,<br />

è stata mo<strong>di</strong>ficata nel tempo secondo le forme attualmente visibili.


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126<br />

97 - La sobria facciata della chiesa <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong>, chiesa per secoli<br />

contesa dalla comunità <strong>di</strong> Cabras e da quella <strong>di</strong> Nurachi e oggi amministrata<br />

da entrambi i parroci.


98 - L'interno della chiesa <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> <strong>Sinis</strong> è estremamente semplice.<br />

Solo i profili nel punto d'inserimento delle volte a botte e le bifore <strong>di</strong> gusto protolombardo<br />

lasciano spazio al gusto decorativo.<br />

127


128<br />

99 - Seu: un caratteristico capanno del <strong>Sinis</strong> sembra aggiungersi ai valori presenti<br />

nell'area, quasi che il biotopo voglia essere un campionario <strong>di</strong> cose, <strong>di</strong><br />

fatti e manufatti ormai <strong>di</strong>ventati rari.


Seu è uno dei pochi tratti <strong>di</strong> costa in cui sopravvive la macchia me<strong>di</strong>terranea<br />

e trovano rifugio <strong>di</strong>verse specie animali. Negli anni passati oasi del WWF,<br />

oggi è uno dei luoghi in cui si svolgono le attività <strong>di</strong> educazione ambientale<br />

dell'<strong>Area</strong> Marina Protetta, grazie alla presenza del Centro <strong>di</strong> Esperienze <strong>di</strong><br />

Seu. Un buon punto d'inizio per visitare il territorio.<br />

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130<br />

100 - lsola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>: il tormento degli agenti atmosferici e del moto<br />

ondoso, nelle forme delle rocce granitiche fessurate, fratturate, arenizzate, lentamente<br />

continueranno a <strong>di</strong>ventare sabbia.


101 - La vegetazione delle sabbie sono un esempio <strong>di</strong> strategie per l'adattamento<br />

a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong>fficili e mutevoli. Percorrendo le spiagge del <strong>Sinis</strong> è<br />

possibile vedere un campionario <strong>di</strong> vegetazione vario per colori e morfologia.<br />

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132<br />

102 - Seu: un rimorchiatore naufragato negli anni ottanta ricorda che il mare<br />

non perdona gli errori dell'uomo.


103 - La lunga sequenza <strong>di</strong> relitti adagiati sui fondali pertinenti all'<strong>Area</strong><br />

Marina Protetta, testimonia la drammatica lotta dell'uomo contro la furia delle<br />

onde e da questi perduta. Oggi è possibile con attività <strong>di</strong> immersione, visitare<br />

questi monumenti inabissati.<br />

133


134<br />

104 - Seu: l'esposizione delle coste al forte vento <strong>di</strong> maestrale si è rivelata<br />

negli ultimi decenni una caratteristica favorevole allo sviluppo <strong>di</strong> varie attività<br />

sportive.


135


136<br />

105 - Le coste del <strong>Sinis</strong> sono frequentate sempre più spesso da sportivi che<br />

accorrono non solo dalla Penisola italiana per praticare il windsurf, confermando<br />

quest'area come meta privilegiata.


106 a, b, c, d- In conseguenza dei forti venti <strong>di</strong> maestrale che dal Golfo del<br />

Leone raggiungono la Sardegna, nel <strong>Sinis</strong> si forma il moto ondoso più elevato<br />

del Me<strong>di</strong>terraneo occidentale, peculiarità sfruttata per la pratica <strong>di</strong> vari sport.<br />

137


138<br />

107 - I sali scen<strong>di</strong> della Penisola del <strong>Sinis</strong> con i suoi sentieri sterrati, ben si prestano<br />

a essere scenario <strong>di</strong> gare sportive.


108 a, b, c, d - Da Capo San Marco a Funtana Meiga fino a Seu, i sentieri da<br />

sempre de<strong>di</strong>cati al lavoro, possono assumere oggi una valenza turistico-sportiva<br />

139


140<br />

109 - La Peschiera Pontis, fino a pochi decenni fa governata secondo un sistema<br />

feudale, presta oggi le sue semplici architetture a teatro <strong>di</strong> attività turistiche<br />

e culturali.


110 a, b, c, d - Diversi eventi culturali organizzati dall'<strong>Area</strong> Marina Protetta<br />

sono stati occasione d'incontro tra i luoghi, l'arte e la gente. La manifestazione<br />

“Musiche nel <strong>Sinis</strong>” in Peschiera Pontis e nel villaggio <strong>di</strong> San Salvatore.<br />

141


BIBLIOGRAFIA<br />

AA.VV., Guida Blu Le 300 spiagge più belle d’Italia,<br />

Touring E<strong>di</strong>tore, Milano, 2003<br />

B. PALIAGA (a cura <strong>di</strong>) Il Tirso,<br />

E<strong>di</strong>sar srl, Cagliari, 1995<br />

FADDA A.F., MURRU R., SATTA M.G., DETTORI C. , <strong>Sinis</strong> La Penisola del Silenzio,<br />

Coe<strong>di</strong>sar, 1993<br />

FADDA A.F., PALA A., Le acque della Sardegna,<br />

Coe<strong>di</strong>sar, 1992<br />

FOLCO Q., TAMAGNINI L., <strong>Area</strong> Marina Protetta Penisola del <strong>Sinis</strong> Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>, PhotoAtlante s.r.l, 2005<br />

G.FALCO, G. PIERGALLINI (a cura <strong>di</strong>) Mare, golfo, lagune Stu<strong>di</strong> e Ricerche,<br />

E<strong>di</strong>trice S’Alvure Oristano, 2003<br />

ITALIA NOSTRA ONLUS SEZ. PROV.LE SINIS ORISTANO, Fassonis nelle lagune <strong>di</strong> Cabras,<br />

Grafiche E<strong>di</strong>toriali Solinas, Nuoro, 2008<br />

MANCA COSSU F., I pescatori <strong>di</strong> Cabras,<br />

E<strong>di</strong>trice S’Alvure, Oristano, 1990<br />

TRAINITO E., Su mar’e <strong>Sinis</strong> mare dell’<strong>Area</strong> Marina Protetta Penisola del <strong>Sinis</strong> Isola <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>,<br />

Grafiche E<strong>di</strong>toriali Solinas, Nuoro 2008


Per la capacità <strong>di</strong> coniugare la tutela del patrimonio naturale con la valorizzazione<br />

delle risorse turistiche del territorio, l’<strong>Area</strong> Marina Protetta “Penisola del <strong>Sinis</strong><br />

Isola <strong>di</strong> <strong>Mal</strong> <strong>di</strong> <strong>Ventre</strong>” è stata designata dal Dipartimento per lo Sviluppo e la<br />

Competitività del Turismo Presidenza del Consiglio dei Ministri destinazione europea<br />

<strong>di</strong> eccellenza tra le aree protette, ufficialmente riconosciuta e premiata dalla<br />

Commissione Europea in occasione della Forum Europeo del Turismo 2009.

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