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Guida all’ascolto<br />
Edizione<br />
discografica<br />
russa del<br />
Concerto n. 3<br />
di Paganini,<br />
violino Alerei<br />
Gorokhov<br />
Ritratto con<br />
dedica a<br />
Respighi di<br />
Olga Eismont.<br />
San Pietroburgo,<br />
1904.<br />
“Quanto a<br />
me io ancora<br />
non l’ho<br />
dimenticata,<br />
ricordo tutto.<br />
Al contrario di<br />
lei... Quand’è<br />
che riceverò<br />
una lettera...?”<br />
34<br />
Paganini, Respighi, Rossini, Verdi in Russia<br />
Tutti i quattro compositori eseguiti nel concerto, hanno conosciuto nel loro tempo<br />
una grande quanto varia “fortuna” in Russia, rimasta poi ininterrotta. Di seguito<br />
se ne riassumono le vicende essenziali.<br />
Nicolò Paganini<br />
Ben presto diffusosi in tutta Europa, il mito<br />
di Paganini raggiunse anche la Russia. Venne<br />
così invitato a San Pietroburgo, per un concerto<br />
nell’allora Palazzo d’Inverno, in occasione della<br />
lunga tournée che fra il 1828 e il ‘34 lo portò a<br />
Vienna, Praga, nelle principali città della Germania<br />
e della Polonia, in Francia, in tutto il Regno Unito,<br />
in Irlanda e Belgio. A San Pietroburgo era atteso<br />
nel settembre ‘33, ma una difficoltà improvvisa (e<br />
rimasta sconosciuta) glielo impedì.<br />
Nella città giungerà infine, dopo oltre centosessanta<br />
anni (nel 1995), il violino con il quale avrebbe dovuto esibirsi, il suo celeberrimo<br />
Guarneri del Gesù che lasciò in eredità alla propria città natale, Genova. A suonarlo<br />
fu il giovane e già famoso violinista russo Sergej Stadler, nel “Festival Paganini”<br />
che si tenne proprio all’Ermitage, l’ex Corte imperiale, organizzato in collaborazione<br />
dalle municipalità di Leningrado e Genova. “So che era considerato un prodotto<br />
dell’anima di Paganini - dichiarò Stadler - e per me è il simbolo di un’arte inaccessibile,<br />
mistica e leggendaria”.<br />
In Russia Paganini ha trovato alcuni fra gli interpreti più straordinari dei suoi<br />
“Capricci”, in particolare nel Novecento. Da Jascha Heifetz a David Oistrakh, quindi<br />
Schlomo Mintz, Nathan Milstein (autore inoltre, nel 1944, di una Paganiniana per<br />
violino solo) e Itzakh Perlman.<br />
Ottorino Respighi<br />
Dal dicembre del 1900, per alcuni mesi, Respighi fu<br />
scritturato per suonare viola e violino nell’orchestra<br />
del Teatro dell’Opera di Pietroburgo, essendovi poi<br />
nel 1902 - 1903 prima viola, come anche al Teatro<br />
di Mosca Durante quel soggiorno, l’avvenimento per<br />
lui più importante fu l’incontro con Nikolai Rimski-<br />
Korsakov, dalle cui lezioni scaturì la composizione<br />
con cui si diplomò al Conservatorio di Bologna,<br />
rivelandosi una delle maggiori promesse del tempo.<br />
Completamente padrone della lingua russa, diede<br />
lezioni di armonia e composizione, prendendo viva<br />
parte alla vita musicale delle due città russe.<br />
Risalgono a questo periodo la sua amicizia con il tenore<br />
Leonid Sobinov e forse anche qualche avventura galante,<br />
come quella discretamente allusa da Olga Eismont in una<br />
cartolina inviatagli dopo il ritorno in Italia e ora conservata all’Archivio di Stato di Milano.