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Motivazione - Psicologia-uniroma4.it

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Università degli Studi di Roma “Foro Italico”<br />

Laurea in “Management dello Sport<br />

e delle Attività Motorie”<br />

2° Semestre 2011-12<br />

“E’ una questione di <strong>Motivazione</strong> ….”<br />

Corso di <strong>Psicologia</strong> delle Organizzazioni<br />

Prof. Arnaldo Zelli<br />

Professore Ordinario di<br />

<strong>Psicologia</strong> Generale<br />

<strong>Motivazione</strong><br />

attiva, dirige, e sostiene il<br />

comportamento<br />

ha un effetto su:<br />

◦ La direzione del comportamento<br />

Le scelte che facciamo<br />

◦ L’intensità del comportamento<br />

Lo sforzo che mettiamo in quello che facciamo<br />

◦ La “persistenza” del comportamento<br />

Per quanto tempo (durata) manteniamo o<br />

adottiamo il comportamento<br />

Il Processo di Prestazione<br />

Abilità<br />

Vincoli<br />

Situazione<br />

<strong>Motivazione</strong><br />

Comportamento Prestazione<br />

12/04/2012<br />

1


Teoria dell’Equità<br />

Presupposto<br />

◦ Il comportamento di una persona è<br />

influenzato da confronti fatti tra il proprio<br />

“status” e quello di “altri” (rilevanti)<br />

Input<br />

◦ Quello che le persone credono riguardo al<br />

contributo che danno alla propria<br />

organizzazione<br />

Output<br />

◦ Quello che le persone credono riguardo al<br />

contributo che l’organizzazione fornisce loro<br />

Teoria dell’Equità (cont.)<br />

Il rapporto tra input/output viene “calcolato”<br />

mentalmente dal dipendente<br />

Il dipendente confronta il proprio “rapporto” con<br />

quello di altri dipendenti con cui ci si può<br />

ragionevolmente confrontare (similitudine)<br />

Se I rapporti sono simili, non c’è motivo<br />

(motivazione a) cambiare il proprio<br />

comportamento<br />

Se I rapporti non sono equivalenti, il dipendente<br />

è motivato a modulare il proprio comportamento<br />

per allineare I rapporti<br />

Esempi di possibili “rapporti”<br />

Dipen: 100 Altro: 100 Giusto/Equo<br />

100 100<br />

Dipen: 100 Altro: 100 Sottopagato<br />

75 100<br />

Dipen: 100 Altro: 100 Soprapagato<br />

125 100<br />

12/04/2012<br />

2


Inequità (esiti possibili)<br />

Sottopagato<br />

◦ Meno sforzo<br />

◦ Riduzione della qualità/quantità del prodotto<br />

◦ La ricerca conferma l’esistenza di questi esiti<br />

Soprapagato<br />

◦ Dipendenti dovrebbero mettere più impegno nel<br />

proprio lavoro (i.e., più input), oppure produrre<br />

maggiore qualità<br />

◦ Pochi dati a sostegno di questa tesi<br />

◦ Le persone non sono motivate a risolvere questa<br />

forma di inequità<br />

Applicabilità ed Estensioni<br />

Le persone si “confrontano” , ma ci<br />

sono altri modi di ridurre inequità in<br />

aggiunta al meccanismo di<br />

un’aumentata motivazione<br />

◦ Distorsione cognitiva degli input/output<br />

◦ Dimissioni/Licenziamenti<br />

◦ Tentativi di cambiare I “rapporti” degli altri<br />

◦ Sciegliere altre persone con cui<br />

confrontarsi<br />

Teoria del Rinforzo<br />

Si basa sui principi del<br />

comportamentismo<br />

◦ Condizionamento “operante”<br />

Il comportamento è controllato dalle sue<br />

conseguenze<br />

Rinforzo<br />

◦ Quelle conseguenze che aumentano la<br />

probabilità di un comportamento<br />

Punizione<br />

◦ Quelle conseguenze che riducono la<br />

probabilità di un comportamento<br />

12/04/2012<br />

3


Strategie di Rinforzo<br />

Rinforzo continuato<br />

Il comportamento è “premiato” ogni volta che viene<br />

messo in atto<br />

Rapporto “fisso”<br />

€100 per ogni dieci “prodotti”<br />

Rapporto “variabile”<br />

€100 per ogni dieci “prodotti”, mediamente (8, 12, 2,<br />

18)<br />

Intervallo “fisso”<br />

€100 a settimana<br />

Intervallo “variabile”<br />

€100 ogni 7 giorni, mediamente (3, 9, 12, 4)<br />

I dati della Ricerca<br />

Sostegno parziale a queste modalità<br />

Modalità di rinforzo contingente<br />

preferibili<br />

Strategie di “rapporto” generano<br />

prestazioni sul lavoro migliori rispetto<br />

alle strategie di “intervallo”<br />

Poca differenza tra rapporto “fisso” e<br />

“variabile”<br />

VSA Teoria dell’Aspettativa<br />

M = (V*S)*A<br />

La motivazione risulta dal rapporto tra:<br />

◦ Valenza<br />

Valore degli esiti<br />

◦ Strumentalità<br />

Contingenza tra prestazione e rinforzo<br />

◦ Aspettativa<br />

Contingenza tra prestazione e impegno<br />

personale<br />

12/04/2012<br />

4


Valenza<br />

La soddisfazione attesa da un<br />

determinato esito<br />

Gli esiti riguardano qualsiasi evento che<br />

possa seguire il comportamento del<br />

dipendente<br />

◦ Promozione, complimenti, aumento<br />

Strumentalità<br />

◦ L’aspettativa che il proprio comportamento<br />

verrà seguito da un rinforzo (-1 a +1)<br />

Aspettativa<br />

◦ La probabilità percepita che il proprio<br />

impegno porterà ad una certa prestazione<br />

(0 a 1)<br />

Applicabilità<br />

Fornisce una base razionale per capire<br />

il modo in cui I dipendenti si impegnano<br />

E’ preferibile:<br />

• Aumentare il legame tra:<br />

Sforzo e prestazione (autoefficacia, abilità,<br />

ridurre I vincoli situazionali) e<br />

Prestazione ed esiti<br />

• Fornire esiti che hanno “valore”<br />

12/04/2012<br />

5


Secondo la teoria dell’auto determinazione (Deci<br />

e Ryan, 1985, 2001)<br />

….. le conseguenze che derivano ad una persona<br />

dalla messa in atto di un comportamento dipendono<br />

(almeno in parte) dal tipo di motivazioni che hanno<br />

portato quella persona ad adottare quel<br />

comportamento<br />

<strong>Motivazione</strong> intrinseca<br />

quando la motivazione di un individuo a mettere in<br />

atto un determinato comportamento consegue a<br />

bisogni autonomi (auto-determinati).<br />

<strong>Motivazione</strong> estrinseca<br />

Quando essa consegue al bisogno di raggiungere<br />

una approvazione esterna<br />

12/04/2012<br />

6


E’ verosimile che gli individui siano guidati da queste<br />

motivazioni quando cercano di soddisfare desideri e bisogni<br />

interni legati al sentirsi capaci e competenti, di percepire il<br />

proprio comportamento come autonomo e non vincolato dalle<br />

pressioni esterne.<br />

Al contrario i motivi per adottare un certo comportamento<br />

potrebbero invece essere legati alla necessità di aderire o<br />

soddisfare pressioni esterne (dei genitori, degli amici, dei<br />

colleghi).<br />

In questo caso il comportamento sembrerebbe maggiormente<br />

mosso dal bisogno di raggiungere una approvazione esterna<br />

piuttosto che verso la soddisfazione di un bisogno individuale.<br />

Se la motivazione è<br />

intrinseca…<br />

Le conseguenze positive del comportamento (p.e.,<br />

piacere nello svolgere l’attività, valore percepito in<br />

quello che si fa, esperienza di flusso) dovrebbero<br />

essere più probabili.<br />

Se la motivazione è<br />

estrinseca…<br />

Le conseguenze di quello che facciamo non<br />

dipendono o non sono valutate necessariamente<br />

solo con riferimento ad un sistema personale di<br />

valori, standard e esperienze<br />

Al contrario, parte delle conseguenze è legato al<br />

mondo esterno (es: colleghi, responsabile,<br />

genitori)<br />

Potrebbero / dovrebbero aumentare i<br />

comportamenti e le emozioni negative associate<br />

alle esperienze che facciamo<br />

12/04/2012<br />

7


Fino ad ora abbiamo parlato di<br />

motivazioni come se esse fossero<br />

dicotomizzabili in due: quelle<br />

intrinseche e quelle estrinseche.<br />

Più recentemente però i ricercatori<br />

hanno cercato di sviluppare<br />

maggiormente questo tema,<br />

inquadrandolo maggiormente<br />

all’interno degli studi sul problema<br />

dell’auto-determinazione e delineando<br />

un continuum motivazionale che può<br />

essere descritto come segue:<br />

Amotivazione Estrinseca Intrinseca<br />

Amotivazione<br />

Esterna<br />

Introiettata<br />

Identificata<br />

Conoscenza<br />

Affermazione<br />

Ricerca di<br />

stimoli<br />

Minimo livello di autodeterminazione Massimo<br />

12/04/2012<br />

8


<strong>Motivazione</strong> alla conoscenza<br />

Fa riferimento al fatto di praticare uno<br />

sport per il piacere di imparare<br />

qualcosa di nuovo o di saperne di<br />

più rispetto a una data attività<br />

per es. perché mi piace imparare<br />

nuovi gesti tecnici<br />

<strong>Motivazione</strong> all’auto-affermazione<br />

Fa riferimento al fatto di praticare<br />

sport per cercare di raggiungere<br />

determinate mete o obiettivi personali<br />

p. es. perché mi piace riuscire a<br />

svolgere compiti che richiedono abilità<br />

complesse<br />

<strong>Motivazione</strong> alla ricerca di nuovi<br />

stimoli e sensazioni<br />

Fa riferimento al piacere di<br />

sperimentare sensazioni legate<br />

all’attività di per se stessa, per<br />

esempio alle sensazioni di velocità<br />

connesse con moltissime discipline<br />

sportive.<br />

12/04/2012<br />

9


La teoria dell’autodeterminazione può essere così schematizzata<br />

(Deci e Ryan, 2000)<br />

<strong>Motivazione</strong><br />

Amotivazione M.Estrinseca M.Intrinseca<br />

Assenti Esterno Introiettato Identificato Interno<br />

Impersonale Esterna<br />

Processi di regolazione<br />

Attibuzione di causalità<br />

Preval.<br />

Esterna<br />

Preval.<br />

Interna<br />

Interna<br />

- Livelli di autodeterminazione del comportamento +<br />

Misurare la motivazione<br />

Una scala molto usata per l’autovalutazione della motivazione<br />

in ambito sportivo è la SMS di cui riportiamo alcuni esempi<br />

di domande. La scala permette di fornire diversi punteggi<br />

relativi alla amotivazione, alla m.estrinseca e a quella intrinseca.<br />

(1) Non<br />

corrisponde<br />

Per Niente<br />

(1) Non<br />

corrisponde<br />

Per Niente<br />

(1) Non<br />

corrisponde<br />

Per Niente<br />

19- Non mi è chiaro, non credo che il mio posto sia nello sport<br />

(2)<br />

Corrisponde<br />

Pochissimo<br />

(2)<br />

Corrisponde<br />

Pochissimo<br />

(3)<br />

Corrisponde<br />

Poco<br />

(4)<br />

Corrisponde<br />

Moderatamente<br />

(5)<br />

Corrisponde<br />

Abbastanza<br />

22- Per mostrare agli altri quanto sono bravo nello sport<br />

(3)<br />

Corrisponde<br />

Poco<br />

(4)<br />

Corrisponde<br />

Moderatamente<br />

(5)<br />

Corrisponde<br />

Abbastanza<br />

(6)<br />

Corrisponde<br />

Molto<br />

(6)<br />

Corrisponde<br />

Molto<br />

1- Per il piacere che mi da il conoscere meglio lo sport che pratico<br />

(2)<br />

Corrisponde<br />

Pochissimo<br />

(3)<br />

Corrisponde<br />

Poco<br />

(4)<br />

Corrisponde<br />

Moderatamente<br />

(5)<br />

Corrisponde<br />

Abbastanza<br />

(6)<br />

Corrisponde<br />

Molto<br />

(7)<br />

Corrisponde<br />

Del Tutto<br />

(7)<br />

Corrisponde<br />

Del Tutto<br />

(7)<br />

Corrisponde<br />

Del Tutto<br />

Come si sviluppa la motivazione<br />

intrinseca?<br />

l’ambiente esterno (fisico e sociale) esercita una<br />

influenza sulla motivazione<br />

12/04/2012<br />

10


Successo-fallimento<br />

Abbiamo visto che uno dei bisogni<br />

fondamentali, da cui derivano motivazioni<br />

intrinseche, è quello di sentirsi capaci e<br />

competenti. Generalmente, una attività<br />

caratterizzata da prevalenti fallimenti genera<br />

nelle persone percezioni di incompetenza,<br />

capace di influenzare negativamente il livello<br />

della motivazione intrinseca.<br />

Competitività<br />

La competizione è parte integrante dello sport.<br />

Essa permette ad uno sportivo di valutare il proprio livello di<br />

competenza mettendolo in relazione a quello di un'altra<br />

persona. Non è però infrequente il fatto che la vittoria non<br />

appaia come un mezzo per testimoniare il raggiungimento di<br />

un adeguato livello di competenza, ma il fine unico ed ultimo<br />

della prestazione.<br />

Molti esperimenti indicano chiaramente che nello sport un<br />

orientamento verso la vittoria diminuisce la motivazione<br />

intrinseca, mentre quello verso la migliore prestazione<br />

possibile la aumenta.<br />

A due gruppi di bambini tra i 10 e i 12 anni veniva richiesto di compiere<br />

una prova di equilibrio (misurata attraverso uno stabilometro).<br />

Ai bambini del primo gruppo veniva però richiesto di provare a battere<br />

un altro concorrente; a quelli del secondo di cercare di fornire la propria<br />

migliore prestazione. Al termine della prova i bambini venivano lasciati<br />

liberi di continuare a giocare con lo stabilometro o meno per un periodo<br />

di 5 minuti.<br />

Ci si attendeva che il tempo libero impiegato a giocare con lo<br />

stabilometro fosse una misura della motivazione intrinseca. I risultati<br />

indicano che i bambini del secondo gruppo persistevano nel gioco<br />

significativamente più a lungo di quelli del primo gruppo.<br />

12/04/2012<br />

11


Comportamento dell’allenatoreistruttore<br />

Comportamento dell’allenatore-istruttore.<br />

La relazione con l’istruttore è una delle<br />

più rilevanti all’interno della pratica<br />

sportiva di un giovane. Essa può avere<br />

un impatto determinante sulle<br />

motivazioni dello sportivo.<br />

In generale il comportamento di un<br />

istruttore può essere riferito a due stili<br />

di relazione: uno di tipo “direttivo”,<br />

l’altro “supportivo dell’autonomia”.<br />

Esistono dati che indicano che lo stile<br />

di relazione “supportivo<br />

dell’autonomia”.<br />

aumenti le percezioni di competenza,<br />

autonomia e soddisfazione nelle<br />

relazioni.<br />

Esse a loro volta aumentano il livello<br />

di motivazione intrinseca verso lo<br />

sport.<br />

12/04/2012<br />

12


<strong>Motivazione</strong> estrinseca<br />

Anche le motivazioni estrinseche non<br />

possono essere ridotte ad una unica<br />

dimensione. Secondo Deci e Ryan<br />

esse debbono essere articolate in<br />

differenti tipi:<br />

motivazione regolata esternamente,<br />

introiettata<br />

identificata<br />

La regolazione esterna<br />

Si verifica nel caso in cui si mette in<br />

atto una attività con l’obiettivo di<br />

ricevere da altri un premio o di evitare<br />

una punizione<br />

Per es per dimostrare agli altri quanto<br />

sono bravo, per ottenere un trofeo.<br />

Estrinseca introiettata<br />

Pressioni interne che gli individui<br />

applicano a loro stessi per svolgere<br />

l’attività. Gli individui cominciano a<br />

interiorizzare le contingenze esterne.<br />

12/04/2012<br />

13


Estrinseca Identificata<br />

Gli individui mettono in atto senza<br />

aver scelta, un comportamento che<br />

ritengono importante per loro. È<br />

considerata autodeterminata.<br />

Lo sport e i suoi effetti: una relazione<br />

mediata dai processi motivazionali?<br />

L’ipotesi che il tipo di motivazione si associ con le<br />

conseguenze della pratica sportiva, in particolare<br />

che le conseguenze positive siano più probabili in<br />

caso di motivazioni Intrinseche e che quelle negative<br />

siano più probabili in caso di motivazioni Estrinseche<br />

o casi di Amotivazione è stata valutata da studi che<br />

si sono concentrati su tre aree di ricerca principali:<br />

◦ La valutazione delle conseguenze dello sport sul tono<br />

affettivo e dell’umore<br />

◦ l’orientamento verso l’etica sportiva<br />

◦ la perseveranza nella pratica sportiva<br />

1. Sport, motivazioni e tono affettivo<br />

Esistono alcuni studi correlazionali in<br />

ambito sportivo (Briere et al. 1995) che<br />

dimostrano come i miglioramenti nell’umore<br />

degli atleti successivi alla pratica sportiva<br />

siano tanto maggiori quanto più la<br />

motivazione alla pratica sportiva è di tipo<br />

intrinseco.<br />

Al contrario l’ansia associata alla<br />

prestazione sportiva risulta correlata<br />

postivamente con punteggi alti di<br />

motivazione estrinseca, in particolare<br />

esterna (Pelletier et al, 1995)<br />

12/04/2012<br />

14


2. Motivazioni e orientamento verso etica<br />

sportiva<br />

L’orientamento verso l’etica sportiva fa riferimento a una generale<br />

tendenza verso il rispetto dell’ambiente in cui si pratica lo sport, le<br />

sue regole, gli altri partecipanti ed una concomitante tendenza ad<br />

evitare un approccio legato alla vittoria ad ogni costo.<br />

La relazione tra la tendenza all’auto-determinazione (motivazione<br />

Intrinseca) e l’orientamento verso l’etica sportiva è stato analizzato<br />

in uno studio longitudinale da Vallerand e altri (1994) che hanno<br />

valutato il livello motivazionale e l’orientamento verso l’etica<br />

sportiva, in giocatori di Hockey, in due momenti differenti: dopo<br />

due settimane dall’inizio della stagione e al termine del<br />

campionato. I risultati indicano che nella prima rilevazione la<br />

motivazione intrinseca influenzava positivamente l’orientamento<br />

verso l’etica, a sua volta capace di aumentare la motivazione<br />

intrinseca nella seconda rilevazione.<br />

3. Motivazioni e perseveranza nello sport<br />

L’interruzione (drop out) della pratica sportiva è molto<br />

elevata anche nei casi di giovani che praticano a livello<br />

agonistico. Pellettier e altri (1989) hanno condotto uno<br />

studio longitudinale cercando di valutare le relazione<br />

tra lo stile di conduzione dell’allenatore (direttivo o<br />

supportivo) la motivazione di un gruppo di nuotatori e<br />

la loro persistenza nello sport per un periodo di due<br />

anni.<br />

◦ I risultati indicano che lo stile dell’allenatore influenza la motivazione<br />

che, a sua volta, predice la persistenza nello sport. Allenatori direttivi si<br />

associano con atleti estrinsecamente motivati che abbandonano più<br />

frequentemente lo sport. Inoltre è stato dimostrato che programmi tesi<br />

alla modificazione dello stile dell’allenatore verso la supportività riescono<br />

a indurre cambiamenti motivazionali negli atleti aumentando la<br />

perseveranza nello sport.<br />

La sequenza motivazionale<br />

In sintesi abbiamo tracciato una “sequenza<br />

motivazionale” che in ambito sportivo può<br />

essere sintetizzata come segue:<br />

Alcune pressioni di tipo sociale (i.e., i<br />

successi, il comportamento dell’allenatore; il livello<br />

di competizione interno) influenzano la<br />

percezione di competenza, autonomia e<br />

soddisfazione nelle relazioni. Questa agisce<br />

sul livello della motivazione (Intrinseca o<br />

Estrinseca) capace a sua volta di<br />

influenzare la probabilità che allo sport si<br />

associno conseguenze positive o negative.<br />

12/04/2012<br />

15


Questa sequenza è stata formalizzata<br />

da Vallerand e altri (1999)<br />

Fattori sociali<br />

Mediazione dei “bisogni” Psicologici<br />

<strong>Motivazione</strong><br />

Conseguenze<br />

Successo-fallimento<br />

Livello competitivo<br />

Stile dell’allenatore<br />

Sentirsi capaci e competenti,<br />

percepire il proprio comportamento come autonomo,<br />

Intraprendere relazioni soddisfacenti con altre persone<br />

Amotivazione Estrinseca Intrinseca<br />

Stati affettivi, etica sportiva, persistenza nello sport<br />

Achievement Goal Theory (1)<br />

L’achievement goal theory è stata<br />

sviluppata per studiare la motivazione nel<br />

contesto scolastico da Nicholls<br />

(1984;1989; Nicholls et al.,1990), Dweck<br />

(1986), Ames (1984; 1992) e Mahr<br />

(1984;1991; 1993). Successivamente è<br />

stata ampiamente utilizzata per analizzare<br />

la motivazione in ambito sportivo (p.e.<br />

Duda, 199; 1999) e in contesti di<br />

educazione fisica (Treasure e Roberts,<br />

1994; Walling e Duda, 1995, Standage e<br />

Treasure, 2002).<br />

Achievement Goal Theory (2)<br />

Secondo l’achievement Goal Theory le<br />

prospettive che le persone adottano nei<br />

confronti di uno scopo in un dato momento<br />

sono influenzate da tre fattori:<br />

◦ Le tendenze disposizionali verso il<br />

compito o verso L’Io<br />

◦ Le percezioni degli obiettivi salienti nella<br />

situazione (I.e. Motivational climate)<br />

◦ Il livello di sviluppo cognitivo<br />

12/04/2012<br />

16


In situazioni caratterizzate da uno<br />

scopo, gli individui utilizzerebbero<br />

due macro prospettive in<br />

relazione ad un obiettivo.<br />

Le due prospettive sarebbero<br />

associate con giudizi diversi circa<br />

le proprie abilità e circa la<br />

definizione di successo.<br />

Il tipo di scopo che la persona si<br />

prefigge e il pattern di<br />

comportamento che probabilmente la<br />

persona metterà in atto in una<br />

determinata situazione sono<br />

determinati dal tipo di prospettiva che<br />

la persona generalmente adotta<br />

I fattori situazionali, però, sono visti<br />

come potenzialmente in grado di<br />

alterare queste probabilità (Dwek e<br />

Legrett, 1988).<br />

Task Orientation<br />

Percezioni di<br />

competenza sono autodeterminate<br />

e<br />

dipendenti dallo sforzo.<br />

Il successo viene<br />

definito come<br />

dipendente dallo sforzo<br />

quando i soggetti<br />

sperimentano un<br />

miglioramento<br />

personale o imparano<br />

un compito.<br />

L’obiettivo è riuscire ad<br />

eseguire il compito<br />

L’attività viene svolta<br />

per piacere personale.<br />

Ego Orientation<br />

Le percezioni di<br />

competenza sono eterodeterminate<br />

e dipendenti<br />

dal risultato.<br />

Il successo viene definito<br />

come la capacità di<br />

superare gli altri (meglio<br />

se con minore sforzo di<br />

quanto ne fanno gli altri!).<br />

L’obiettivo è ottenere il<br />

risultato<br />

L’attività viene svolta per<br />

raggiungere un fine<br />

12/04/2012<br />

17


Misure del Task and Ego<br />

Le due principali misure<br />

dell’orientamento verso il Task e<br />

verso L’Ego sono:<br />

◦ Task and Ego Orientation in Sport<br />

Questionnaire (TEOSQ, Duda, 1989)<br />

◦ Perceptions of Success<br />

Questionnaire (POSQ, Roberts e<br />

Balague, 1989; Roberts et al., 1998).<br />

E l’allenatore?<br />

Secondo l’achievement goal theory<br />

non sono solo le disposizioni<br />

individuali, a determinare il tipo di<br />

obiettivo adottato in una determinata<br />

situazione, ma queste interagiscono<br />

con i fattori situazionali.<br />

Quando gli individui si trovano<br />

coinvolti in una determinata situazione<br />

, le disposizioni individuali verso il<br />

Task e verso l’Ego influenzano gli<br />

obiettivi dell’azione a seconda della<br />

struttura ambientale nelle quali<br />

l’azione si svolge.<br />

12/04/2012<br />

18


Le disposizioni sono viste come<br />

variabili di differenza individuale che<br />

determinano la probabilità a priori di<br />

adottare un particolare<br />

comportamento e i fattori situazionali<br />

sono visti come potenzialmente capaci<br />

di alterare queste probabilità<br />

Teoria dell’autodeterminazione<br />

e achievement theory<br />

Secondo Nicholls (1989) e Dweck (1985)<br />

l’achievement goal theory può contribuire<br />

a far luce sulle variazioni della<br />

motivazione intrinseca.<br />

La motivazione intrinseca è tale quando gli<br />

individui si impegnano in un’attività per<br />

proprio conto senza bisogno di avere un<br />

premio o una punizione.<br />

Si presume quindi che il<br />

coinvolgimento verso il compito (task)<br />

sia positivamente associato con la<br />

motivazione intrinseca<br />

Il coinvolgimento verso il Sé (Ego)<br />

corrisponda con più probabilità a una<br />

motivazione intrinseca minore.<br />

12/04/2012<br />

19


I fattori che facilitano o intaccano la<br />

motivazione intrinseca<br />

In accordo con quanto affermano Deci e Ryan<br />

(1985, 1987), il fattore principale che media gli<br />

effetti di eventi esterni sulla motivazione<br />

intrinseca è se un individuo percepisce il<br />

contesto come supportante la sua autonomia (<br />

p. es. incoraggiare un individuo a prendere delle<br />

decisioni), o come prevalentemente controllante<br />

(p. es. quando un individuo viene pressato a<br />

compiere una data attività o verso particolari<br />

risultati, come la vittoria).<br />

12/04/2012<br />

20

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