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IDéeSse InForma 27 - Centro Documentazione Storica Citroën

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"Altaloma" può ricordare lo<br />

stile e l'andatura <strong>Citroën</strong>; a<br />

proposito, una delle cose<br />

sane della band e che adesso<br />

è difficile riscontrare in un<br />

gruppo, era il fatto che viaggiando<br />

insieme, coccolati<br />

dalle sospensioni della<br />

Citrona, potevamo analizzare<br />

i nostri concerti: erano articolati<br />

così: c'erano spazi con i<br />

classici del nostro repertorio e<br />

momenti di improvvisazione<br />

ai quali tenevamo molto,<br />

soprattutto per evitare di<br />

annoiarci. Quando fai molti<br />

concerti alla fine ti stanchi di<br />

proporre sempre lo stesso<br />

repertorio, poi è anche una<br />

forma di rispetto per il pubblico:<br />

se tu compri un disco, te<br />

lo ascolti a casa e poi vai a<br />

sentire quel gruppo che ti propone<br />

le stesse canzoni? Tanto<br />

vale stare a casa e ascoltare il<br />

disco. Noi cercavamo di<br />

suonare per metà musica che<br />

il pubblico conosceva bene e<br />

poi improvvisavamo.<br />

Avevamo deciso di non fare<br />

mai un concerto uguale all'altro:<br />

gli ascoltatori cambiano<br />

influenzando anche il tuo<br />

umore e la musica fatta lì al<br />

momento era la più bella.<br />

Durante gli spostamenti con<br />

la Citrona, che come ho detto<br />

era il salotto di casa, mettevamo<br />

la cassetta del concerto<br />

della sera prima e discutevamo<br />

i pezzi che avevamo<br />

suonato: "questa è bella teniamola<br />

anche per questa sera"<br />

oppure "no, qui non va, vedi-<br />

amo di migliorare". Era una<br />

forma di contraddittorio tra<br />

noi e la nostra musica visto<br />

che non potevamo essere<br />

spettatori di noi stessi, il<br />

giorno dopo, durante gli<br />

spostamenti, diventavamo<br />

ascoltatori e risalendo risalivamo<br />

sul palco i brani erano<br />

ancora freschi nella nostra<br />

testa. La DS era il luogo dove<br />

ascoltare la nostra musica,<br />

devo dire che ha funzionato<br />

molto bene.<br />

Unica seccatura tra le tante<br />

gioie che ci dava la Citrona<br />

era che ogni pattuglia che ci<br />

vedeva con quel mezzo così<br />

strano ci fermava, era<br />

inevitabile: più tu sei bizzarro<br />

e più loro si insospettiscono;<br />

anche se, secondo me, se hai<br />

qualcosa da nascondere, cerchi<br />

di essere più anonimo<br />

possibile. Invece come vedevano<br />

la macchina colorata,<br />

subito giù la paletta! Poi capivano<br />

che dentro c'erano persone<br />

tranquille e ci lasciavano<br />

andare. Una noia era<br />

costituita anche dai tergicristalli:<br />

piccolini-piccolini da<br />

non riuscire mai a pulire il<br />

vetro! Altro grattacapo le<br />

"palle", no, le "sfere": tutte le<br />

volte che ci accorgevamo che<br />

c'era qualcosa che non andava,<br />

uno di noi scendeva, molleggiava<br />

la Citrona e la diagnosi<br />

era sempre la stessa -s'è<br />

bloccata la palla- e la battuta<br />

in risposta era "che palle 'sta<br />

palla!".<br />

Due diessisti sul medesimo palco: Piero Pelù con Franz Di Cioccio a Siena in occasione<br />

del grandioso concerto di Piazza del Campo nell’agosto 2003. Un evento indimenticabile.<br />

<strong>IDéeSse</strong> <strong>InForma</strong> <strong>27</strong> - PFM<br />

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