IDéeSse InForma 27 - Centro Documentazione Storica Citroën

IDéeSse InForma 27

IDéeSse InForma 27
IDéeSse InForma 27Anno
XIV
Numero 27
3 Dicembre
2004
La rivista non
contiene informazionepubblicitaria.
Eventuali messaggi
presenti
sono stati scelti
dalla
Redazione perchérappresentativi
della
comunicazione
dell’epoca.
I numeri
arretrati sono
disponibili -
salvo esaurimento-
dietro
richiesta scritta
al costo di 3
euro a titolo di
rimborso spese.
Le richieste
devono essere
indirizzate al
Tesoriere
Camillo Cotti
Via Bastone, 20
43015 Noceto
Finito di stampare
nel mese di
Novembre 2004
ad Arezzo presso
la tipografia
“Graphicomp”
In copertina:
Ilaria fotografata
da Maurizio
Marini.
Editoriale 1 e 2
1) Buongiorno, R.I.A.S.C.
2) Siamo al Bivio
Sergio Cerreti, Presidente IDéeSse Club
Documenti
Tabella ingrassaggi ID e DS
Commissione Tecnica IDéeSse
“B” come Base
Il primo gradino nella gammaD
Maurizio Marini
Conoscere per
Riconoscere:
ID19B
a cura del Centro Documentazione IDéeSse
3
5
8
14
22
28
32
Cacciatori di Squali
racconto
di Raffaele de Carlo
P.F.M.
Musicisti in Citroën
Intervista a Franz di Cioccio
P.F.M.
Storia del gruppo
da www.pfmpfm.it
Model”D”isme
La DS21 Vitesse in 1:43
Renzo di Pietro
NUMERO DOPPIO!
DOPPIO
35
IDéeSse
InForma
Bollettino periodico
dell’IDéeSse Club
Comitato di Redazione:
Sergio Cerreti
Raffaele De Carlo
Renzo Di Pietro
Marco Marangoni
Maurizio Marini
Ilaria Paci
Caporeddatore:
Maurizio Marini
Ha collaborato:
Andrea Pianigiani
Redazione:
Loc. Gaville, 49
52040 Pieve Bagnoro (AR)
e-mail info@riasc.it
Club Aderente al

Buongiorno R.I.A.S.C.
Di Sergio Cerreti, Presidente dell’IDéeSse Club
BUONGIORNO R.I.A.S.C.!
di Sergio Cerreti, Presidente
dell'IDéeSse Club
Cari Soci dell'IDéeSse Club:
con l'ultimo "LE CITROËN"
(*)avete appreso le novità a
proposito del Registro Italiano
Auto Storiche Citroën, a
seguito dell'incontro dei
Presidenti tenutosi il 15
novembre scorso a Cadriano
(Bologna). Un'intensa giornata
di lavoro che ha consentito
di mettere a punto il testo
dello Statuto col quale verrà a
costituirsi ed operare il
R.I.A.S.C. quale Ente con
figura giuridica propria, scaturente
dalla volontà di partecipazione
dei Clubs storici
italiani del double-chevron (e
non più sezione speciale della
nostra associazione).
Plaudiamo a questo risultato:
- per il valore intrinseco del
nuovo Registro, destinato a
divenire, fra l'altro, il punto di
riferimento e coordinamento
dei club di marca Citroën e di
questi con la Casa madre e la
sua emanazione nel nostro
Paese;
- perché pone fine a
polemiche sterili, anche
malevoli (un conto è
esprimere la propria opinione,
altro è spandere veleni
nei confronti di chi nel
R.I.A.S.C. - dopo, averlo
fondato e gestito sinora - ha
creduto e ci crede);
- perché il Registro dovrà
essere il momento di unione
di tutti gli appassionati dei
veicoli storici della maison
francese: in questo senso ci
incoraggia la partecipazione
totalizzante alla riunione del
15 e l'adesione alla bozza di
Statuto sancita da tutti i Club
riconosciuti ed operanti in
Italia, "dall'Alpi alla Sicilia" si
può ben dire.
Il 27 successivo, su mandato
degli altri Presidenti, il sottoscritto,
Cotti e Marini si sono
incontrati a Milano con i rappresentanti
di Citroën Italia per
illustrare lo Statuto: il dottor
Brugnotti ha manifestato soddisfazione
e apprezzamento
per il risultato raggiunto, che
consente alla Casa di dialogare
e collaborare su future
iniziative con un unico centro
rappresentativo del citroënismo
storico italiano. In questa
fase di gestazione finale del
nuovo R.I.A.S.C., gli stessi
sono stati delegati a rappresentare
i Clubs italiani alla
riunione che si terrà il 6
prossimo dicembre a Aulnaysous-Bois
presso il "Conservatoire
Citroën" per la costituzione
de l'"Amicale Citroën
Internationale", organismo
promosso dalla Casa madre
al fine di riunire i sodalizi presenti
nel Mondo.
Dal canto nostro, il nuovo
Registro dovrà essere operativo
con l'inizio del prossimo
anno, una volta espletate le
formalità di adesione da parte
dei Club e nominati gli organi
direttivi e di gestione.
L'IDéeSse Club vi sarà attivamente
presente nel Comitato
dei Presidenti, organo di governo
e garanzia del Registro,
portando in esso l'esperienza
di un quindicennio di attività
ad alto livello; ed anche con
la Sezione concernente il censimento
e la formazione degli
Albi storici relativi alle vetture
"modèle D" (DS e derivate), di
fatto già attiva da anni con più
di quattrocento vetture registrate.
Una Sezione importante,
che dovrà essere gestita
in collaborazione con gli
altri club riferiti alla DS, prefigurando
un'intesa comune
per la nomina del responsabile
e dei referenti della stessa.
Cosa comporta questo
sull'IDéeSse Club e i suoi
iscritti?
A grandi linee: la chiusura
dell'attuale Sezione autonoma
denominata R.I.A.S.C.
che sarà trasformata, appunto,
nella Sezione di modello
anzi indicata; LE CITROËN
diverrà l'organo di informazione
proprio del Registro
(rimarranno al nostro Club
l'"DéeSse InForma" arricchito,
a partire da questo numero,
dell'inserto "Qui IDéeSse"
dedicato alla vita dell'associazione;
tornerà il "Foglio
Notizie" per le comunicazioni
che richiedono tempestività
di informazione, unitamente
al sito del Club e alla comunicazione
per via telematica); i
Soci che abbiano almeno una
vettura censita al Registro
saranno di fatto "associati" al
R.I.A.S.C. e potranno beneficiare
dei servizi che questo
verrà via via ad erogare, secondo
le finalità dello Statuto.
A conclusione, un ringraziamento
sentito vada a coloro
che hanno profuso impegno
per conseguire l'obiettivo
dello Statuto e del nuovo
Registro e a chi, dal 1996 ad
oggi, si è impegnato per
avviare e gestire i diversi censimenti
in atto; anche a chi ha
dato corpo e sostanza agli
incontri Citroën di Vairano e
ai patrocini R.I.A.S.C. verso
alcuni dei più importanti
raduni italiani e a chi ha curato
e sviluppato le intese con
Citroën Italia; in particolare,
al nostro Vice-presidente
Cotti, attuale coordinatore
responsabile del Registro per
conto dell'IDéeSse.
Infine, un grido ci prorompe
dal petto: dei "criticatori" che
si aggirano famelici attorno
all'IDéeSse Club e al
R.I.A.S.C. - alcuni a viso aperto,
altri celati sui canali
telematici sotto sigle degne
del controspionaggio -, di
certi giudici disinformati e
spesso cialtroni nei loro
giudizi ne abbiamo fin "sopra i
cabasisi", per dirla nel colorito
gergo del commissario
Montalbano ...
Sia inteso: accettiamo volentieri
rilievi e critiche che
abbiano contenuti propositivi,
tanto meglio se c'è disponibilità
a fare, a collaborare, a
sostenerci o sostituirci dove
siamo manchevoli; in sostanza
a rendere più efficiente il
nostro Club. Al contrario,
maldicenze gratuite e veleni
non li consideriamo neppure,
senza nemmeno rispondere!
IDéeSse InForma 27 - Editoriale 3

IDéeSse InForma 27 - Editoriale 4
Siamo al bivio!
Di Sergio Cerreti, Presidente dell’IDéeSse Club
Un anno fa, pressappoco di
questi tempi, scrissi un editoriale
indirizzato ai Soci
dell'IDéeSse Club intitolato
"Buongiorno RIASC!": avrebbe
dovuto aprire le pagine di
questo stesso numero 27, già
programmato per la fine del
2003 e rimasto invece in stallo.
Plaudevo alla decisione scaturita
dall'incontro dei
Presidenti dei Clubs storici
Citroën del 15 novembre a
Cadriano dove furono messi a
punto gli strumenti istitutivi
del nuovo RIASC, struttura
autonoma riconfigurata dall'adesione
di tutti i club di
marca e punto d'incontro unitario
degli appassionati del
Double-chevron.
Nel frattempo prendeva corpo
un'altra iniziativa - promossa
dalla stessa Casa madre -
tesa a rendere ufficiale
l'"Amicale Citroën
Internazionale" in veste di
strumento al quale associare i
clubs mondiali comunque
riferiti al marchio delle vetture
Citroën. A dicembre 2003, in
un'assise svoltasi nella sede
primaria di Aulnay-sous-bois,
presso Parigi, l'IdéeSse Club -
presente chi scrive con Cotti,
Marini e Paci - fu delegato da
Citroën Italia e dagli altri
clubs italiani a rappresentare
il citroënismo nazionale per
sostenere l'istituzione di quell'importante
organismo.
Nei primi mesi di quat'anno
sia il RIASC che l'Amicale
Citroën sono andati in porto:
motivo di grande soddisfazione
per noi che vi abbiamo
lavorato, per i
Citroëniani tutti.
Torniamo in casa nostra.
Oggi, con il RIASC che sta
superando la fase delicata dei
primi vagiti nonostante innumerevoli
difficoltà che
dovrebbero essere superate
entro l'anno venturo, noi
dell'IdéeSse Club siamo a
fare i conti con i tanti problemi
che da oltre un anno ci
assillano rendendo la vita dell'associazione
non all'altezza
di ciò che vorremmo fosse. In
estrema sintesi:
-l'anno passato gli organi
direttivi del Club furono fortemente
impegnati nella complessa
e tormentata stesura
dello Statuto del RIASC e
nella fase di decollo del
Registro stesso, oltre che nell'impegno
imprevisto che si è
dovuto riservare all'Amicale
Citroën;
-quest'anno il RIASC ha risucchiato
altre energie primarie
dal Club, dovendo ottemperare
agli impegni assunti in
Fonte: Archivio Citroën
sede di ratifica dello Statuto
(come avesse allattato il
neonato); un fatto che, in
pratica, ha "distratto" alcuni
personaggi chiave del
Consiglio sottraendoli in
buona parte all'attività associativa.
Ciò ha comportato la
soppressione di iniziative già
programmate in Agenda
(siamo riusciti a garantire in
extremis la Radicofanata -
con la gradita novità del galleggiamento
alle Terme di
Rapolano - e il ritorno al
Saltino, in versione 15.50);
non meno incidenti e negativi
i sensibili ritardi della comunicazione
ai Soci, fatta
eccezione per il canale
Internet e il Forum
(A questo proposito non possiamo
tacere a noi stessi che
l'ultimo "IDéeSse InForma", il
26, è apparso a fine marzo
2003 e che il nuovo parto
"Qui IdéeSse" - destinato a
sostituire "Le Citroën", passato
da quest'anno alla gestione
del RIASC - è rimasto al
numero "0" di presentazione,
febbraio 2004. In sostanza, la
comunicazione cartacea
IDéeSse langue da quasi un
anno; ne è testimonianza l'uscita
più che tardiva di questo
numero. Le ragioni sono
molteplici, ma non è questa
la sede per dilungarsi sul
fatto.)

Oltre a ciò abbiamo a che fare
con un Consiglio di
Amministrazione ormai asfittico,
questione anche di
vetustà e di mancato ricambio;
meno male l'ingresso
della "consigliessa" Ilaria
Paci, che ha portato una ventata
di gioventù assieme a
fantasia e nuovo spirito
d'iniziativa.
In sostanza, un lato della
moneta IDéeSse - il rovescio -
ha ben donde di lamentarsi
per questa situazione, mentre
il dritto avrebbe di che gioire,
e alla grande. Idee e voglia
non mancano, nonostante
tutto, e per il 2005 ci sarebbe
un programma con i fiocchi
imperniato sui quindici anni
del Club e, soprattutto, sui
Cinquant'anni DS!
La tradizionale Ouverture di
Primavera sarebbe occasione
ideale per alzare i calici e
brindare all'IdéeSse Club; a
giugno ci piacerebbe una
"Promenade degli Assassini"
per tornare sul luogo del delitto,
Marina di Pisa-Parco di
San Rossore a ricordare il 4
giugno 1989 quando si
accese la luce della comune
passione per la nostra Dea;
per festeggiare i
Cinquant'anni è da tempo
programmato ed impostato il
Raid Milano-Firenze-Matera,
ne abbiamo già fatto cenno
tempo addietro; si pensa
anche ad un galà al piazzale
Michelangelo, Firenze. Non
solo: stiamo aspettando seg-
nali dalla Francia,
dall'Amicale, per un eventuale
ritorno in grande stile
delle DS a Parigi … Basta?
Ah, dimenticavo: avremo da
contribuire - in idee, azioni e
olio di gomito - all'organizzazione
dell'ICCCR, assegnato
per il 2008 all'Italia grazie
all'impegno del RIASC; e - in
più - ci sarà da misurarsi con
lo spauracchio che sovrasta le
nostre divine, quel paventato,
progressivo blocco della circolazione
dei veicoli non
catalitici, che potrebbe non
risparmiare nemmeno le
storiche o menomare la loro
mobilità (alcune regioni sembrano
fare sul serio, Emilia-
Romagna, Toscana,
Lombardia, eccetera: che
Giove ce la mandi buona e
senza vento!).
Insomma, da Marina di Pisa a
Parigi in quindici anni di vita
associativa non è male: ma
ora siamo al bivio!
Nonostante l'apporto che
dovrà venire dal RIASC o dagli
altri club DS, nelle condizioni
attuali saremo in grado di
fronteggiare questi impegni,
soprattutto il Cinquantenario,
o rischiamo un flop? Quale
Consiglio di Amministrazione
si dovrà configurare alla
prossima Assemblea sociale,
marzo/aprile 2005, per
essere all'altezza della situazione?
Quali e quante forze
nuove si faranno avanti per
sostenere questo programma?
I nostri Soci, tutti: da quelli
tranquilli agli altri che criticano
- a volte giustamente - o
che chiedono innovazione o
che pur facendone parte considerano
il Club un po' snob
(sinceramente, a noi non
pare: forse non ci siamo fatti
capire), i nostri Soci vogliono
decidersi ad alzare i loro
onorevoli sederi dalle
poltrone confortevoli dell'indifferenza
o della navigazione
satellitare, vogliono scendere
a terra e rimboccarsi le
maniche, proporre, aiutare,
fare, partecipare alla conduzione
dell'associazione? E'
chiedere troppo?
Domanda: se ci saranno i
Cinquant'anni DS a Parigi,
andiamo col Club sotto la
torre Eiffel o si resta a casa
per essere entrati in letargo?
Una cosa deve essere chiara:
se vogliamo che l'IDéeSse
Club viva (e non vivacchi
soltanto), che resti una forza
trainante e di riferimento nel
mondo del citroënismo storico
è essenziale esprimere
nuove risorse, energie ed
innovazioni per non asfissiare,
non essere soffocati da
una crisi di … crescita troppo
impetuosa. Sarebbe un paradosso
ed un errore imperdonabile.
Rilancio perciò lo slogan di
alcuni anni fa: "en avant
IDéeSse!"
31.10.2004
Fonte: Archivio Citroën
IDéeSse InForma 27 - Editoriale 5

IDéeSse InForma 27 - Documenti 6

Ingrassaggio
Tabella di ingrassaggio e lubrificazione valida per tutti i modelli ID e DS dal 1966 a fine produzione
Tratta da ID19B Uso e Manutenzione, ed. italiana.
IDéeSse InForma 27 - Documenti 7

IDéeSse InForma 27 - Modello Base 8
“B” come “Base”
Il primo scalino nella gamma D: la ID19B
A cura della Redazione di IDéeSse InForma.
Foto e disegni: E.T.A.I., Citroën e Maurizio Marini
Il lancio della DS19 nel 1955
fu tutt'altro che indolore:
grossi problemi derivanti
dalla scarsa messa a punto
dei veicoli e dalla incapacità
da parte della rete di intervenire
su una vettura complessa
come la DS obbligarono
Citroën ad approntare in tutta
fretta una versione semplificata:
la ID19.
Abbiamo già trattato la ID19P
classe 1963 alcuni numeri fa.
Oggi vediamo un modello un
po' più particolare: la ID19B,
anello di giunzione nella linea
di evoluzione dei modelli D.
A metà degli anni '60 Citroën
decide di rinnovare la gamma
ID/DS, apportando importanti
miglioramenti ed innovazioni
a livello di idraulica e
di meccanica. Prima è la
volta del motore e del collegamento
al suolo: nel 1965
appaiono la DS21 ed il nuovo
motore (versione ridotta del
modello DS21) per la DS19.
Sono due propulsori
superquadri (dove cioè l'alesaggio
è maggiore della
corsa), con albero motore
montato su cinque supporti di
banco. Vanno a rimpiazzare il
vecchio "corsa lunga" su 3
supporti che equipaggiava
DS19 ed ID19, diretta
derivazione del motore
Traction, classe 1933.
I nuovi motori non apportano
granché quanto a silenziosità
di funzionamento o economia
nei consumi, in compenso ne
guadagna la coppia e l'incremento
di cilindrata (si passa
da 1911cc a 1985cc per la
DS19 e 2175cc per la DS21)
consente l'erogazione di
qualche cavallo in più.
Cambia anche il collegamento
al suolo: le ruote di tipo più
classico (cinque bulloni in
luogo del "dadone" centrale)
permettono di adottare i nuovi
pneumatici Michelin XAs con
disegno asimmetrico. Nuovi
giunti completamente omocinetici
accoppiati ad un nuovo
cambio di velocità con freni
maggiorati e di nuova concezione,
migliorano di molto
la stabilità ed il confort di
guida alle alte velocità ed in
manovra.
Mentre con l'anno modello
1966 (settembre 1965) la DS
adotta subito queste innovazioni
sui modelli 19 e 21,
per la ID sarà necessario
attendere ancora un anno: al
Salone di Parigi del 1965
viene infatti presentato un
modello di transizione: la
ID19A che riprende il gruppo
motore/cambio da 83cavalli
dell'ultima DS19 con cambio
meccanico (sigla tecnica
DW) con le nuove ruote a
cinque bulloni di fissaggio ed
un inedito cruscotto simile a
quello della "sorella maggiore"
DS.
Dovrà trascorrere un anno per
vedere al Salone di Parigi la
transizione completata.
Nel settembre 1966 un altro
grande aggiornamento: cambia
il fluido idraulico, il
"sangue" delle ID e DS. Si
passa da un fluido sintetico
(LHS2) ad uno di origine minerale
(LHM), simile per origine
e caratteristiche all'olio
motore. Il nuovo fluido non è
igroscopico, non veicola più
molecole d'ossigeno verso il
metallo dell'impianto (provocandone
la corrosione), anzi
protegge gli organi idraulici
allungando loro di molto la
vita.
La ID19B viene presentata al
Salone di Parigi del settembre
1966 (anno modello
1967) e presenta il maggior
numero di novità dal lancio
della ID: adotta il motore
della sorella DS19, un
1985cc in versione depotenziata
(84 cavalli contro 93),
equipaggiata di un carburatore
monocordo Solex e di un
collettore d'aspirazione specifico,
incorporato nella testata.
Questa riduzione di potenza,
unita ad una drastica
riduzione della compressione
(è previsto l'uso anche della

IDéeSse InForma 27 - Modello Base 9

IDéeSse InForma 27 - Modello Base 10
benzina normale) rende il
propulsore decisamente più
silenzioso di quello DS, anche
l'usura si riduce notevolmente
tanto da far rapidamente
guadagnare alle ID19B la
fama delle D più longeve.
Su strada però la riduzione di
potenza si sente. Una
riduzione dei primi tre rapporti
permette un uso più ridotto
del cambio, tuttavia la quarta
è riservata alle autostrade o
alle grandi nazionali francesi.
Nonostante l'elasticità del
propulsore, l'uso della quarta
marcia su strade miste o con
traffico intenso è impens-
abile. Il motore gira poco: il
minimo è tra i 550 ed i 600
giri, il regime di coppia massima
(14,7 kgm) è di 3000
giri.
Esternamente la ID19B si differenzia
dal resto della
gamma per alcuni particolari:
coppe ruota di dimensioni
ridotte, cornice tetto in alluminio,
coni delle frecce in
plastica rossa, assenza della
finitura in alluminio della
scocca, maniglie interne in
plastica grigia, una plancia
specifica.
Gli allestimenti disponibili si
riducono a "Tourisme" e
"Comfort". Il primo prevede
una finitura ancor più spartana,
il secondo comporta
l'adozione dei sedili e dei pannelli
porta della DS oltre che i
tappetini col celebre strato in
"Dunlopillo".
Per le vetture "anno modello"
1967 la ricca lista degli
accessori comprende: servosterzo,
riscaldamento -5 o -
20 (con scambiatore di calore
e bruciatore!), ventilatore lato
destro abitacolo, antifurto
(con bloccaggio sterzo e
accensione), poggiatesta
amovibile (solo per il lato
passeggero), bracciolo sulla
portiera del lato guida (normalmente
liscia, senza
appoggiagomito), sedili anteriori
regolabili in altezza, fari
addizionali allo jodio a lunga
portata, autoradio AM o
"Radioën HI-FI" FM, parabrezza
stratificato ed avvertitore
acustico pneumatico
(trombe).
La vettura della nostra prova
monta d'origine l'idroguida,
l'allestimento Comfort, l'autoradio
AM ed il riscaldamento
potenziato -5.
Successivamente sono stati
montati in conformità all'origine
i fanali allo Jodio ed il
parabrezza stratificato.
L'ID in questa forma non è
mai arrivata in Italia. Nel nostro
paese le frecce in plastica,
le maniglie grigie e le cornici
d'alluminio non piacevano
proprio. A parte pochi modelli
arrivati per vie traverse o nei
primi anni di importazione,
l'ID italiana è molto diversa
da quella della nostra prova.
Le finiture del tetto -per cominciare-
sono del tutto simili a
quelle della DS, come le
maniglie interne e le coppe
ruota. Una versione potenziata
arriva in Italia quasi subito:
è la ID Super, monta il motore
della DS19 con 93 cavalli, il
carburatore doppio corpo e
collettori di aspirazione e
scarico diversi. Piero Taruffi la
prova per primo per "l'Auto
Italiana" e ne è entusiasta: la
trova veloce, divertente da
guidare, adatta a grandi percorrenze
senza dolori alla
schiena. Ovviamente si perde
un po' in silenziosità di marcia
ed i consumi sono significativamente
maggiori, ma
quei nove cavalli su strada
fanno la differenza.
L'anno successivo è quello
del grande cambiamento
estetico: le ID e le DS
ricevono un nuovo frontale.
Cambiano parafanghi, paraurti,
cofano e sottopancia.
Nuovi proiettori a comando
direzionale vengono montati
in Francia come opzione, in
Italia la legge non lo consentirà
sino al 1969. Per il resto
c'è solo l'adozione dell'alternatore
in luogo della dinamo
e l'introduzione (finalmente)
della spia della pressione dell'olio
sulla plancia, accoppiata
a quella della carica batteria.
Con l'anno modello 1969
(settembre 1968) arriva la
plancia di colore nero con
nuovi pulsanti e con i comandi
intorno al volante rivisti.
Resterà così solo per un anno,
l'ultimo per la ID: dal settembre
1969 (con l'anno modello
1970) arriva la nuova plancia
unificata con gli strumenti circolari
e la definizione commerciale
ID19 (e quella ID20
per l'IDSuper) scompare.
In Francia le nuove vetture si
chiameranno DSpécial per la
ID19B e DSuper per la ID20,
ma di questo abbiamo già
parlato sul numero 25 al
quale vi rimandiamo.
Su strada.
L'avvio del motore è molto
facile: si tira a fondo lo starter
(motore freddo), di gira la chiave
in posizione "contatto" e si
preme il pulsantino nero
accanto al blocchetto.
Uno o due giri di motorino ed
il motore s'avvia salendo
subito di giri.
Si spinge giù lo starter sino a
metà, il motore scende un po'
di giri rimanendo accelerato.
La vettura si alza abbastanza
rapidamente e si pone in
assetto di marcia mentre stiamo
spingendo ancora giù lo
starter, lasciandone fuori non
più del 25%.
Siamo pronti a partire. La
prima cosa che colpisce è la
silenziosità: chi è abituato a
viaggiare in DS rimane spesso
stupito di quanto il rumore
del motore sia ovattato.

IDéeSse InForma 27 - Modello Base 11

IDéeSse InForma 27 - Modello Base 12
Eppure la schermatura è
ridotta rispetto alle DS. In
effetti il merito va al collettore
di scarico "quattro in uno"
voltato in avanti ed al basso
tasso di compressione del
motore: le detonazioni già
minori rispetto alla DS, vengono
ben attutite dal largo
collettore di scarico.
Dopo i primi metri ci si
accorge di un altro fenomeno:
è morbidissima. La velocità
ridotta permette infatti di
adottare cilindri di sospensione
di vecchio modello e
barre antirollio di minor
diametro a tutto vantaggio del
confort. Certo che ci vuole
attenzione nella guida, altrimenti
il mal di mare è assicurato!
I sedili sono diversi da quelli
delle D e DS: ci sono molle al
posto della gomma piuma!
L'effetto combinato dei sedili
a molle e delle sospensioni
morbide è davvero curioso
sulle sconnessioni del manto
stradale: si rimbalza per
diversi secondi sui cuscini
dopo ogni asperità mentre
nelle oscillazioni a bassa frequenza
il moto è lineare al
punto di dare l'impressione
del volo.
In autostrada la velocità di
crociera è di 110-120 orari.
Quella di punta dichiarata
(160 circa) si raggiunge solo
dopo una lunghissima corsa,
a non più di 5000 giri/minuto
(quarta lunga).
Come dicevamo, l'elasticità
del motore ed un sapiente uso
del cambio permettono
medie decenti sia come
velocità che come consumo: i
12 km con un litro sono un
risultato tranquillamente raggiungibile
sul misto mentre a
velocità autostradali si
scende intorno ai 10.
La vettura della nostra prova
monta pneumatici conformi
all'origine: 180x380hr XAs
davanti e 155x380hs XAs
dietro. La differenza nella
misura delle gomme è dovuta
all'idea di Lefebvre di mantenere
una medesima pressione
per centimetro quadrato
al suolo. L'ID è molto più
pesante davanti che dietro,
ecco la necessità d'allargare
l'impronta al suolo dei pneumatici
anteriori rispetto ai
posteriori.
Su strada bagnata, frenando o
in caso di manovre
improvvise capita spesso di
ringraziare Lefebvre, in parti-
colar modo dopo aver notato
che le gomme posteriori non
si sono bloccate in frenata!
In Italia purtroppo anche
questa soluzione non fu
omologata: tutte le ID e DS
italiane devono montare
pneumatici di identica misura
sui due assali.
La strumentazione è ridotta
all'essenziale: davanti al
pilota c'è il tachimetro sotto
al quale altre due lancette
indicano il livello del carburante
(sinistra) e la temperatura
dell'acqua (destra).
Subito sotto il tachimetro ci
sono le spie dei fari
abbaglianti e degli indicatori
di direzione. Centrale rispetto
a queste ultime due, c'è la
spia della pressione idraulica.
Due contachilometri (uno
parziale azzerabile ed uno
totale) sono alloggiati tra le
lancette inferiori.
L'ultima spia di controllo è il
cono di plastica rossa piazzato
accanto all'orologio. Se si
accende, vuol dire che la
dinamo ci ha abbandonati e
che forse al prossimo avviamento
dovremo spingere.
Sotto l'orologio ci cono tre
interruttori: quello più a sinistra
accende la plafoniera
(unica, piazzata sul montante
centrale dal lato guida), quello
centrale aziona (spingendo,
è manuale) la polpetta del
lavavetri e quello più a destra
aziona il tergicristallo a due
velocità.
I tre pulsanti sottostanti (zona
grigia della plancia) azionano
i fari di stazionamento (quello
più a sinistra), la ventola di
riscaldamento abitacolo. Il
terzo comanda l'accensione
dei fari di profondità (fari
abbaglianti accesi).
La manutenzione è davvero
ridotta, differisce di poco da
quella della DS19 del medesimo
periodo o quella di una
DSpécial, l'unica cosa
davvero scomoda è l'accesso
allo spinterogeno, piazzato
tra motore e paratia abitacolo!
Tutto sommato un buon compromesso:
non è veloce come
una DS23ie ma in compenso
è economica da mantenere,
forse più elegante (quanto a
sobrietà). L'ID19B vi porta
dappertutto intaccando poco
il vostro portafogli.

La parola al proprietario:
ID 19B, ottobre 1966
Onestamente qualche dubbio l’ho avuto: vendere la mia
lussuosissima DS21 Pallas semi del ‘67 col suo bellissimo
cruscotto e l’interno in pelle per una ID19 di un
anno più vecchia.
Credo che siano stati i pochissimi chilometri percorsi
dalla ID ed il fascino di quelle fiancate così sgombre da
modanature e fregi ad avermi convinto.
L’ho presa subito, nel giugno del 1996. A distanza di
otto anni i lavori effettuati son stati pochini: gomme,
freni e materiali di consumo. Null’altro.
Nel 2000 l’abbiamo utilizzata con gli amici di
Ruoteclassiche per un giro d’Italia impiegando benzina
verde, da allora non ha visto più una goccia di super.
Del resto era nata per impiegare anche la normale ed i
93 ottani della benzina verde sono un lusso per lei.
Come molte ID e DS più anziane, non conosce il fenomeno
della corrosione: l’unica parte attaccata son state
le guide alla base delle portiere, subito sostituite e la
base del portabatteria, ma qui la colpa è di chi vi ha lasciato
morire un accumulatore con conseguente fuoriuscita
d’acido.
L’impianto elettrico si è conservato perfettamente: il
poco calore prodotto dal motore non ha “cotto” i cavi e
le connessioni son state soltanto pulite.
Penso proprio che mi accompagnerà per molto tempo
ancora!
Maurizio Marini
Film d’essai
Le foto che illustrano il racconto di Raffaele de Carlo
sono state scattate nel settembre 2003 tra Asciano e
Rapolano Terme.
La ragazza ritratta nelle foto è Ilaria Paci.
IDéeSse InForma 27 - Modello Base 13

IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La DS21IE 14
Conoscere per Riconoscere: ID19B.
Guida pratica all’evoluzione della ID19B
A cura del centro di documentazione IDéeSse Club, disegni (C) E.T.A.I.
In questa edizione di
IDéeSse InForma ci occupiamo
della ID19B, seguendone
l’evoluzione dalla data
di presentazione al Salone
di Parigi del 1966 sino al
momento in cui viene sostituita
dalla DSpécial alla
base della gamma “D”.
Conoscere per Riconoscere
si divide in tre sezioni:
Identificare è la guida alla
lettura dei dati numerici rilevabili
dalla vettura o dai documenti
di circolazione:
numero di telaio, codice colore,
tipo di motore.
Verificare si occupa dell’evoluzione
del modello.
Riporta tutti i particolari
specifici che Citroën ha variato
durante l’evoluzione
della produzione. Fondamentale
per il riconoscimento
e l’eliminazione di
quelle modifiche occorse
alla vettura dopo la sua
messa in strada. Vero/Falso
è una piccola raccolta di
voci e rettifiche che più frequentemente
riguardano il
modello in oggetto.
Identificare la ID19B
I dati relativi al numero di telaio (1), al codice colore (2) al
numero di costruzione (3) ed al tipo e numero di motore (4)
sono rilevabili su alcune piastrine in alluminio (o carta adesiva
per la piastrina 3 sugli ultimi esemplari costruiti) presenti
all’interno del vano motore.
1) Telaio: vedi lo specchietto a lato per l’identificazione del
tipo e dell’anno-modello
2) Colore: vedi lo schema pubblicato su questo numero di
IDéeSse InForma, riferisciti sempre alla colonna ID: la serie
D è il proseguimento di produzione della gamma ID.
3) Costruttore: indica lo stabilimento di costruzione ed il
numero relativo sui registri di fabbrica.
4) Motore: indica il tipo motore ed il numero di serie.
2
1
3
4
Numerazione Telai DS21i.e. (tra parentesi le sigle Citroën)
Anno-modello 1967 (dal 1/9/1966 al 31/08/1967):
ID19B: (DV) da 3710001 a 3752472
Anno-modello 1968 (dal 1/9/1967 al 31/08/1968):
ID19B: (DV) da 3757001 a 3794454
ID19MA: (ID Super) da 3521200 a 3523522
Anno-modello 1969 (dal 1/9/1958 al 31/08/1969):
ID19B: (DV) da 3794600 a 3818896
ID20: (DT) da 3820001 a 3836155
.

Verificare l’anno-modello ‘67 e ‘68
Settembre 1966
Nasce la ID19B che va a sostituire la precedente ID19A.
La meccanica è derivata dal modello DS19. La sua presentazione
coincide con l’introduzione del liquido idraulico minerale LHM.
OPZIONI:
Servosterzo
Riscaldamento -5 o -20 (con scambiatore di calore e bruciatore!)
Ventilatore lato destro abitacolo
Antifurto (con bloccaggio sterzo e accensione)
Poggiatesta amovibile (solo per il lato passeggero)
Bracciolo sulla portiera del lato guida (normalmente liscia, senza
appoggiagomito)
Sedili anteriori regolabili in altezza
Fari addizionali allo jodio a lunga portata
Autoradio AM o "Radioën HI-FI" FM
Parabrezza stratificato
Avvertitore acustico pneumatico (trombe)
Settembre 1967
Nuovo frontale a quattro fari, alternatore in luogo della dinamo.
Aggiunta della spia pressione olio motore nello stesso spazio di quella
di carica batteria. (vedi figura sulla pagina successiva)
IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B 15

IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B 16
Verificare l’anno-modello ‘69.
Settembre 1968
Nuovi interni unificati ai modelli
DS Confort. Sedili anteriori
con schienali più alti, nuovo
meccanismo inclinazione
sedili anteriori, nuovi tappeti,
illuminazione interna a mezzo
di due plafoniere in luogo di
quella singola sul montante
centrale lato conducente.
Nuovo modello ID20 (DT),
precedentemente riservato al
mercato italiano con la sigla di
ID Super.
Nuova plancia strumenti di colore
nero con pulsanti a molla e
nuovi comandi per luci, tergi e
indicatori di direzione.
(vedi disegno a lato).

IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B 17

IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B 18
Verificare le caratteristiche motore della ID19B
Sulla targhetta motore (vedi rif.3, figura di pag.14) nella casella in alto a sinistra, si trova la sigla identificativa del tipo di motore installato nella vettura.
Questa sigla è composta da due lettere ed un numero, verificate che i dati tecnici siano i medesimi presenti sulla carta di circolazione.
Sigla Costruttore DV
Definizione commerciale ID19B
Anno-modello 1967
Tipo di motore DV
Alesaggio 86
Corsa 85.5
Cilindrata 1985
Rapporto volumetrico 8/1
Potenza fiscale (Francia) 11
Potenza massima cavalli (SAE) 84
a giri/minuto 5230
Coppia massima kg/m (SAE) 14,7
a giri/minuto 3000
Una rara sequenza relativa ad un crash test effettuato su una ID19B.
Notare la sagoma del manichino...

PLANCIA DI BORDO ANNO-MODELLO ‘67
1 Interruttore indicatori di direzione, 2 livello carburante, 3 spia luminosa indicatori di direzione, 4 azzeramento contachilometri parziale, 5 tachimetro, 6 contachilometri parziale, 7 spia di
controllo freno principale, 8 contachilometri, 9 spia luminosa fari abbaglianti, 10 termometro acqua, 11 orologio elettrico, 12 pompetta lavavetro, 13 spia luminosa carica batteria, 14
comando dei fari di stazionamento, 15 tergicristallo a due velocità, 16 leva del cambio, 17 comando ventilatore abitacolo, 18 posacenere, 19 casseto porta oggetti, 20 e 29 regolazione aria
parte inferiore abitacolo, 22 e 27 orientamento aria parte superiore abitacolo, 23 e 38 anelli di apertura cofano motore, 24 comando manuale per la regolazione altezza vettura, 25 freno a
mano, 26 nottolino di bloccaggio del freno a mano, 30 comando fari ed avvertitori acustici, 31 comando starter, 32 regolazione aria calda, 33 regolazione temperatura aria riscaldamento,
34 blocchetto accensione, 35 pulsante del motorino d'avviamento, 36 ripartitore aria abitacolo alto/basso, 37 tasca portaoggetti.
IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B 19

IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B
20
Schema impianto elettrico ID19B

1 indicatore direzione ant. destro
2 proiettore principale destro
3 proiettore ausiliario (jodio) destro
4 avvertitore acustico tono alto
5 avvertitore acustico tono basso
6 proiettore ausiliario (jodio) sinistro
7 proiettore principale sinistro
8 indicatore direzione ant. sinistro
9 regolatore di carica
10 relé avviamento
11 accumulatore
12 motorino avviamento
13 dinamo
14 ventilatore anteriore abitacolo
15 contatto sulla valvola di sicurezza
16 motorino tergi
17 presa accessori
18 scatola fusibili lato destro
19 relé
20 relé
21 sonda termometrica
22 interruttore stop
23 bobina accensione
24 scatola fusibili lato sinistro
25 contatto plafoniera lato sinistro
26 contatto plafoniera lato destro
27 interruttore ventilazione anteriore
28 contatto
29 pulsante avviamento
30 commutatore tergicristalli
31 spia carica dinamo
32 commutatore luci di stazionamento
legenda impianto elettrico ID19B
33 orologio elettrico
34 interruttore plafoniera
35 interruttore fari allo jodio
36 commutatore fari
37 termometro
38 spia fari abbaglianti
39 lampade illuminazione plancia
40 spia pressione idraulica
41 indicatore carburante
42 spia indicatori direzione
43 commutatore indicatori direzione
44 reostato illuminazione plancia
45 reostato livello carburante
46 plafoniera abitacolo
47 plafoniera portabagagli
48 interruttore plafoniera portabagagli
49 indicatore di direzione post. destro
50 indicatore di direzione post. sinistro
51 gruppo ottico posteriore sinistro
52 gruppo ottico posteriore destro
53 interruttore riscaldamento posteriore (opzione -15°)
54 ventilatore riscaldamento posteriore (opzione -15°)
55 relais trombe (opzione avvertitore pneumatico)
56 compressore trombe (opzione avvertitore pneumatico)
57 interruttore ventilatore (opzione ventilazione lato passeggero)
58 ventilatore (opzione ventilazione lato passeggero)
IDéeSse InForma 27 - Conoscere per Riconoscere: La ID19B 21

IDéeSse InForma 27 - Cover Story 22
Cacciatori di squali
Agro romano: anno del Signore 1966.
Racconto di Raffaele De Carlo, foto di Maurizio Marini
(Per la traduzione in dialetto romanesco Renzo di Pietro)
N:"Ehi, Giovà... ma quello nun
è 'no Squalo? Ammazza quant'è
bello!
G:"Già, è proprio 'no squalo!!
Me piace pure 'er colore!
N:"Ma guarda 'sto burino! Che
te frega der colore?Tanto ce
la pagheno lo stesso!
G:"Questo è quello che te
credi tu!! 'Er Pincio paga pure
secondo er colore!
N:"Quanto s'è progredito!
G:"Vabbè... comunque... che
dici? Ce la "famo"?
N:"Più che la machina
preferirei "famme" quella ca
ce stà dentro! Ma l'hai vista?!
G:"L'ho vista, l'ho vista! me
sembra pure straniera! Ma
che ce starà a fa' in mezzo a
'sta campagna una così?? Se
viene alla borgata mia ce
corre dietro pure 'mi nonno,
che c'ha novant'anni!!! Me
pare n'attrice!
N:"Mmmh! Me sona strano! E
se fosse una de la "pula"? A
volte se divertono a facce 'sti
scherzi!
G:"Nicò... se quella è de la
"pula" io 'so Alberto Sordi!
N:"Mah! Comunque te l'avevo
detto che questo era un bon
posto pe' appostacce!
G:"Seee, e che tu lo sapevi?
Se non fosse perchè t'era
venuta voja de annà a... non
ce saremmo fermati manco
tra 'n secolo, qua!
N:"Ma che fa? Sta lì ferma da
'na vita, fotografa, guarda 'a
carta, ma nun se sarà persa?
G:"E chè.. la vuoi annà a
aiutà??? Ma te sei bevuto er
cervello? A caval donato...
N:"Me sembra così sperduta!!
G:"Ma dì.. te sei già
innamorato? Fino a mo' te la
volevi fà!!!
N:"Vabbè va... "fàmose" 'sto
squalo va! Così nun me vengono
pensieri...
G:"Allora: tu co' la vespa gli
vai de dietro, mentre io, co'
l'Appia la blocco davanti!
N:"E se attacca a frignare?
G:"Ce dài 'du sberle no? E che
t'o devo dì io? O c'hai paura?
N:"Paura? A me? Secondo te
quella me fa paura???
G:"Bah, nun so se è paura, ma
quarcosa sicuramente te sta a
fa!!
N:"Ma annamo va!
Ma che ci sarai venuta a fare
qua in campagna!! Non ti
basta tutto quello che ti è
capitato oggi, cara Cey? Non
ti basta aver litigato col tuo
ragazzo non appena arrivati a
Roma e noleggiato la macchina?
Non ti basta che lui ti ha
piantato in mezzo alla strada
e se ne è tornato in albergo in
taxi?
Accidenti a questo viaggio
del Touring club!!! "stupenda
opportunità di visitare
l'Europa in auto... si prenota
direttamente da Las Vegas
una splendida e comodissima
Citroen... A vostra disposizione
per tutto il tempo di
permanenza..."
Già... Probabilmente cara
Cey, il tuo idillio è già finito!

IDéeSse InForma 27 - CoverStory
23

IDéeSse InForma 27 - Cover Story
24
E tutto questo non ti bastava!
Dovevi per forza metterti a
guidare come una pazza per
Roma e dintorni finchè non ti
perdevi!! E in più a forza di
oscillare, questa macchina ti
ha fatto venire pure il mal di
mare! E sì che la mia
"Toronado" (modello della
Oldsmobile ndr), non è certo
rigida!
E adesso che faccio? Ho finito
pure il rullino fotografico!
E questo che vuole??
N:"Signorì!!!.... Ehi Signorì!!!
Oddio, che brutto ceffo!
N:"Signorì... Serve aiuto?
Io....io scappo! Vai Cey! Qua
finisce male! Coraggio, in
macchina, chiudi la porta,
metti in moto... vaaai......
Brummm..... Screeeeeek!
Noooooo! E quest'altro da
dove spunta???? Mi blocca la
strada.... io.... io....
"AIUTOOOOOOOOOOOOO!!!
O mamma mia, stanno
arrivando... e parlano pure tra
di loro... si conoscono! Cey,
sei messa proprio male!!
"Aiutoooooooooooooooooo!!!
G:"E su, signorì... esci "fora"!
Nun me và di rovinà lo
Squalo! Nicò! Vieni! Questa
s'è chiusa dentro!!
N:"Signorina... signorina?
Non abbia timore, il mio
amico è un po' rozzo ma...la
vogliamo soltanto aiutare!
"Ma ... ma... Chi siete? Cosa
volete?
N:"Ehm, sa, vi abbiamo vista
così, un po' sperduta e sola e
abbiamo pensato che forse le
serviva aiuto, Vero Giovà?
G:"Nicò!!!!!! Ma te sei
rincoglionito?????
N:"Ehhh, ve l'ho detto, signorì,
il mio amico è un po' selvatico,
ma è buono come il
pane, ve lo assicuro!
G:"Nicò... tra poco te sparo!
N:"Su, esca! si è perduta?
Come si chiama?
"C... Cey... p... pia..piacere...
N:"Io me chiamo Nicola, 'sto
burino Giovanni... Da n'do
viene?
"D..da La...Las Vegas...
sono... sono in vacanza!
N:"Aahh! Ma come parla bene
l'italiano!
"I miei... i miei ge... genitori
so... sono di O...Orte!
N:"De Orte!! Ma semo paesani!!!
G:"Nicò, mo te impicco a te e
a sta mign...
N:"E levete Giovà... Dunque,
... Cey, vero? Scenda, scenda
pure...
E io scendo... tanto ormai...
"Ecco, io dovrei ritornare a
Roma...
N:"Ma si, certo, non c'è problema...
dove alloggia?
"Al Grand Hotel.
N:"...aaal Grand Hotel??
beee... bene! Se... se vuole
l'accompagno...
G:"Ma che fai? Te metti pure a
balbettà?? Io te incenerisco!!!
N:"poi ne parlamo Giovà...
signorì, il Grand Hotel è lontano,
se vuole mi può seguire
con la sua auto, le faccio strada
con la mia vespa!
"E' molto gentile!

IDéeSse InForma 27 - CoverStory
25

IDéeSse InForma 27 - Cover Story
26
G:"Nicò... gentile 'sti c.... io
c'ho 'na rispettabilità da mantenè,
pezzo de....
N:"Si, si, vai pure Giovanni,
alla signorina penso io!
G:"Ma io te......!!!!!!!
"Allora, pronta?
"si, ma...
N:"Ma?
"Non parte! non mi parte la
macchina!
N:"Faccia vedere...
G:"Noooo! Il meccanico no,
Nicò! Io me suicido!!!
N:"Per forza non parte, signorina
Cey, è finita la benzina!
Da quanto tempo girava?
"Da un po', effettivamente!
N:"Va bene non si preoccupi,
Se si fida, la posso accompagnare
con la mia Vespa!
.... A questo punto...
"Si, grazie, ma... e la Citroen?
N:"Non c'è problema, signorina
Cey, Giovanni, con l'Appia,
andrà a prendere un po' di
benzina dal distributore e poi
ci penserà lui a riportare la
macchina al Grand Hotel! Ehi
Giovà.... al Grand Hotel eh!!
Mi raccomando!!!
"Scusa Giovà... ma nun ci ho
capito niente!! E tu, invece
che portare lo Squalo ar Grand
Hotel, nun lo potevi portare da
me???
"Si, er' Pincio, certo che te lo
potevo portare...ma... nun
so... alla fine quell'americana
de Orte m'aveva fatto rincojonì
pure a me!
"Te devo dì cosa sei?!?!
"No...no, me lo sò detto mille
vorte!
"E Nico poi, che fine ha fatto?
"Nun lo vedo da 'na settimana!
" 'na settimana!!
"Ehi, Nico! Nicooooo! Ma te
fermi o no?
" Ehi Giovà! Che piacere!
"Ma dove corri?
"A fà le valigie!
"Le valigie?
"Vado a Las Vegas! Cey mi ha
invitato!
"A Las Vegas? Cey? Ma che
stai a dì?
"Lo sai chi è Cey? La figlia der
proprietario del Golden
Nugget di Las Vegas! Me ha
proposto de fà il buttafuori der
suo locale!
"Locale? Ma 'Er Golden
Nugget è uno dei più grossi
casinò de Las Vegas! Me l'ha
detto 'er Pincio che c'è
stato!!!
"Lo so, lo so!
"Che fijo de 'na ..... Ma
dimme, ce vai solo per fa er
buttafuori oppure....
"Te lo dico quanno torno...
oppure te scrivo! Ah! La
macchina poi, prima de partì,
se l'è pure comprata e spedita
in America, dice che è troppo
comoda! Ciaooooo!
"Ma guarda un po' che fanno
'sti squali!!

IDéeSse InForma 27 - CoverStory
27

IDéeSse InForma 27 - PFM
28
Premiata Forneria Marconi
Quando la musica viaggia in Citroën.
Un intervista a Franz di Cioccio di Maurizio Marini.
Nei mitici anni '70 c'erano i
Beatles che giravano con una
Rolls e gli Hippy che amavano
l'intramontabile 2Cv ma
la band italiana che ha avuto
(ed ha) più successo al
mondo, quale mezzo di
trasporto poteva scegliere se
non una Dea per percorrere
comodamente la tortuosa e
sconnessa strada che porta al
successo?
Si, passato il periodo dei
"Quelli" e del 238 Fiat "dove
oltre che i musicisti dovevamo
fare anche gli attrezzisti",
quando la fortuna ha iniziato a
girare, le date dei concerti si
sono fatte più fitte e i
chilometri da percorrere sono
aumentati considerevolmente
"abbiamo percorso almeno
una decina di volte la distanza
tra la Terra e la Luna". La
Premiata Forneria Marconi,
già "covo" di citroenisti,
decise perciò di acquistare
come auto ufficiale della band
una DS19, battezzandola
immediatamente "La Citrona"
e -in seguito a vari lifting- "La
Citrona Arlecchino".
Ciò detto non potevamo che
chiedere alla PFM se
avessero voglia di raccontare
la storia della loro DS.
L'incontro è con Iaia de
Capitani, manager del gruppo
e Franz Di Cioccio, poliedrico
batterista e voce del gruppo
nonchè (scopriamo con
piacere) memoria storica
della Band che, dopo poche
battute, parte a ruota libera.
"Nei primi anni '70 tra noi
c'era già la passione per la
Marca: Franco, il chitarrista,
aveva una GS ed io avevo
quella con il tetto al contrario...
l'AMI6, sebbene la
mia prima macchina è stata
una 500, seguita da una
Giulia Alfa Romeo. L'Alfa è
bella perchè fa rumore ma in
realtà ogni tombino è un
colpo alle vertebre e si sa che
la macchina di chi viaggia
molto e fa lunghe tournee
deve essere comoda: quelli
"arrivati" avevano che so, una
Mercedes. Ma Mercedes per

noi significava Mal dei
Primitives...
Era importante che il rapporto
tra durata del viaggio e confort
dell'auto fosse buono, volevamo
le sospensioni
idrauliche (che ci intrigavano)
pertanto la DS era la scelta
ideale: sicura, comoda,
spaziosa, praticamente perfetta
per i viaggi del gruppo.
Andammo quindi dal concessionario
che aveva fornito la
GS a Franco e la mia AMI6 per
acquistare "l'auto della band".
La pagammo quasi interamente
con le "multe ai ritardatari"!
Sì, noi avevamo una regola:
quando facevamo le prove,
per essere sicuri d'essere tutti
e non perdere tempo, chi
arrivava in ritardo doveva
pagare un'ammenda. Tale
"multa" finiva nella cassa
comune, c'è stato chi -ritardatario
cronico- ha finanziato
quasi interamente l'acquisto
dell'auto.
La prima è stata una DS19,
subito "personalizzata": ovviamente
si girava molto, le
tappe erano un po' ovunque e
l'attenzione nella guida può
facilmente venire meno; per
farla breve siamo sempre
andati avanti sfruttando la
facilità con cui si sostituiscono
le parti di carrozzeria
della DS: quando succedeva
qualcosa si prendeva il pezzo
e lo si cambiava. Abbiamo
cominciato con l'auto tutta
blu poi in un parcheggio si è
rovinato un parafango ed il
nostro carrozziere ci ha detto
che facevamo prima a passare
da un suo amico sfasciacarrozze
e prendere il pezzo
da sostituire, il colore non era
uguale "ma che importa
prima o poi lo riverniciamo".
Non subito però: in una band i
compensi vanno divisi tra tutti
i componenti e quindi i
guadagni erano comunque
più bassi rispetto ai solisti.
Ecco allora un pezzettino
celeste, uno giallo…
Poi c'era un'altra bella cosa:
l'ordine dei turni alla guida
basato sulle diottrie: la prima
guida era Franco, la seconda
era Patrik, la terza Flavio, io la
quarta e proprio in casi estremi
perchè dicevano -come
guidi tu qualcuno sta male!-,
non ero adatto alle strade con
molte curve perchè le prendevo
strette e con una Dea si
dondola quindi ero sempre
scartato. L'ultima guida era
Mauro Pagani. In confidenza
ognuno di noi aveva dei
nomignoli, il suo era "Orbo",
anche con gli occhiali non ci
vedeva niente. Insomma, la
macchina in mano a lui non
voleva certo dire un incidente
grave ma nei parcheggi...
Così anche una fiancata ci
abbandonò e -caspita- con
quella portiera non si poteva
mica andare! Per fortuna stavano
demolendo un'altra DS.
Prendiamo quello che ci
manca, è arancione ma che
importa! Fatto sta che è com-
inciato per praticità ed è
diventato un segno di
riconoscimento; quasi ogni
pezzo era di un colore diverso:
i parafanghi posteriori blu,
bagagliaio carta zucchero,
tetto argento, cofano anteriore
verde pisello, parafanghi
anteriori azzurrini, portiere
tagliate in due da una striscia
obliqua metà verdina e metà
arancio vivo.
In principio fu "la Citrona", la
chiamavamo perchè era
grande, spaziosa, dava il
senso non di chioccia... ma di
salotto, di un grande salotto
mobile. Successivamente,
con tutti quei colori, non poteva
che essere battezzata
definitivamente "Citrona
Arlecchino"! Se c'era Lei
parcheggiata vicino ad un
locale, voleva dire che c'era la
PFM a suonare: ci identificavano
con la DS tutta colorata!
C'è una foto della Citrona
anche sul nostro sito ma lì è
quasi tutta arancione: ha
cambiato varie "livree" e non
le abbiamo fotografate tutte
comunque qualcosa sulla
nostra DS è anche sul libro
che ho scritto.
La DS19 non è stata l'unica,
abbiamo poi preso un modello
successivo, mi pare una
DS21, azzurra, bellissima. Mi
è dispiaciuto molto quando
l'abbiamo sostituita: era una
giardinetta con nel portabagagli
due sedili ribaltabili che
guardavano uno in faccia
all'altro, in Italia non ce n'era-
no molte perciò anche Lei
faceva scalpore.
La verità (e lo dico da sempre),
è che la DS è la migliore
auto per affrontare viaggi e
dalla vettura della band in poi
sono rimasto sempre fedele
alla marca anche a livello personale.
L'unica che mi è mancata
è stata l'SM mentre l'XM
aveva un qualcosa nella linea
che non mi convinceva. Poi
ho avuto una Xantia a benzina
che ho sostituito con un modello
stationwagon HDi ed un
Berlingo Combi: ho un cane,
così c'è spazio per me e per
lui. Comunque quello che mi
ha sempre portato a scegliere
Citroen dagli anni '70 fino ad
adesso, è lo stile innovativo
dei modelli e -a parte alcune
vetture più classiche-, quel
produrre linee ardite. Anche
la C3 è bellissima e poi C6
che si dice richiamerà il
design della CX...
Ricordo che all'epoca era bellissimo
avere la DS, lo squalo,
con questo "muso" così unico.
IDéeSse InForma 27 - PFM
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IDéeSse InForma 27 - PFM
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Abbiamo avuto anche una
"doppio faro": quella con i
proiettori che giravano e che
per noi erano un'ancora di
salvezza. Quando facevamo
le serate eravamo spesso in
Veneto o in Emilia, in quel
periodo i concerti avevano
luogo soprattutto nelle zone
dove vi erano molte sale da
ballo: in Emilia si viaggiava
abbastanza bene, l'unico tratto
critico era la Milano-
Piacenza fino a Fiorenzuola
poi la nebbia si diradava ed
era possibile viaggiare più
tranquillamente. In Veneto
invece la nebbia è di casa.
Spesso la tentazione era quella
di accamparsi lungo la strada
e aspettare primavera o
domandarsi in quale canale
saremmo finiti poiché il
Polesine n'è pieno. Una vettura
con i fari sterzanti ci
garantiva -se non altro- la
certezza di dove saremmo
andati a finire!
La DS e i suoi fari girevoli l'abbiamo
sperimentata in questi
luoghi e non ci ha mai tradito.
Solo due incidenti con le
Citroën; il primo con la DS,
una gomma esplosa a 160
all'ora in autostrada: riesco a
tenere la macchina in strada
poi accosto e scendo con le
gambe tremanti mentre gli
altri si rifugiano nel prato in
preda ad una crisi di riso
isterico. Il secondo incidente
con la GS personale di
Franco: sull'autostrada
Varese-Milano, quando un
pazzo prende la corsia contromano,
si accorge dell'errore e
si mette di traverso per fare
manovra. Franco si butta contro
il guard rail urtando solo la
parte anteriore dell'auto di
questo sprovveduto.
Ce la caviamo tutti senza un
graffio ma la GS é distrutta.
Abbiamo viaggiato in DS fino
alla fine degli anni '70: il periodo
delle grandi tournee.
A rivederla con gli occhi di
oggi posso dire che la vita del
gruppo si è rispecchiata
anche sulle vetture che abbiamo
usato: all'inizio la band
andava in giro con il pulmino
dividendo lo spazio con quei
pochi strumenti che c'erano,
poi il camion ha cominciato a
viaggiare a parte con tutti gli
strumenti e le attrezzature per
i concerti e la macchina è
diventata il nostro punto di
riferimento. Cinque posti
comodi e noi eravamo in
cinque, non dico che abbiamo
fatto calcoli particolari,
ma riuscivamo sempre a caricare
tutti i bagagli e quello
che ci occorreva perchè,
nonostante il bagagliaio sembrasse
piccolo, era molto profondo
e ben concepito. Così
come per la guida, c'era una
graduatoria anche per chi caricava
i bagagli ed io ero il
primo stivatore: quarta guida
Di Cioccio, primo stivatore Di
Cioccio.
Non mi viene in mente nessuna
nostra canzone ispirata
alla DS anche se forse

"Altaloma" può ricordare lo
stile e l'andatura Citroën; a
proposito, una delle cose
sane della band e che adesso
è difficile riscontrare in un
gruppo, era il fatto che viaggiando
insieme, coccolati
dalle sospensioni della
Citrona, potevamo analizzare
i nostri concerti: erano articolati
così: c'erano spazi con i
classici del nostro repertorio e
momenti di improvvisazione
ai quali tenevamo molto,
soprattutto per evitare di
annoiarci. Quando fai molti
concerti alla fine ti stanchi di
proporre sempre lo stesso
repertorio, poi è anche una
forma di rispetto per il pubblico:
se tu compri un disco, te
lo ascolti a casa e poi vai a
sentire quel gruppo che ti propone
le stesse canzoni? Tanto
vale stare a casa e ascoltare il
disco. Noi cercavamo di
suonare per metà musica che
il pubblico conosceva bene e
poi improvvisavamo.
Avevamo deciso di non fare
mai un concerto uguale all'altro:
gli ascoltatori cambiano
influenzando anche il tuo
umore e la musica fatta lì al
momento era la più bella.
Durante gli spostamenti con
la Citrona, che come ho detto
era il salotto di casa, mettevamo
la cassetta del concerto
della sera prima e discutevamo
i pezzi che avevamo
suonato: "questa è bella teniamola
anche per questa sera"
oppure "no, qui non va, vedi-
amo di migliorare". Era una
forma di contraddittorio tra
noi e la nostra musica visto
che non potevamo essere
spettatori di noi stessi, il
giorno dopo, durante gli
spostamenti, diventavamo
ascoltatori e risalendo risalivamo
sul palco i brani erano
ancora freschi nella nostra
testa. La DS era il luogo dove
ascoltare la nostra musica,
devo dire che ha funzionato
molto bene.
Unica seccatura tra le tante
gioie che ci dava la Citrona
era che ogni pattuglia che ci
vedeva con quel mezzo così
strano ci fermava, era
inevitabile: più tu sei bizzarro
e più loro si insospettiscono;
anche se, secondo me, se hai
qualcosa da nascondere, cerchi
di essere più anonimo
possibile. Invece come vedevano
la macchina colorata,
subito giù la paletta! Poi capivano
che dentro c'erano persone
tranquille e ci lasciavano
andare. Una noia era
costituita anche dai tergicristalli:
piccolini-piccolini da
non riuscire mai a pulire il
vetro! Altro grattacapo le
"palle", no, le "sfere": tutte le
volte che ci accorgevamo che
c'era qualcosa che non andava,
uno di noi scendeva, molleggiava
la Citrona e la diagnosi
era sempre la stessa -s'è
bloccata la palla- e la battuta
in risposta era "che palle 'sta
palla!".
Due diessisti sul medesimo palco: Piero Pelù con Franz Di Cioccio a Siena in occasione
del grandioso concerto di Piazza del Campo nell’agosto 2003. Un evento indimenticabile.
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IDéeSse InForma 27 - PFM
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PFM
La storia del gruppo.
Dal sito www.pfmpfm.it
PFM, Premiata Forneria
Marconi, è il gruppo rock italiano
piu' famoso al mondo,
l'unica band nazionale ad
avere scalato la classifica
Billboard negli Stati Uniti. La
P.F.M. nasce dai Quelli, un
gruppo beat degli anni
Sessanta la cui formazione
vedeva Franz Di Cioccio alla
batteria, Giorgio Piazza al
basso e Franco Mussida alle
chitarre Flavio Premoli alle
tastiere e, agli albori, perfino
Teo Teocoli alla voce. Alla
fine del 1970, Di Cioccio,
Mussida, Premoli e Piazza, ai
quali si aggiunse il polistrumentista
Mauro Pagani,
diedero vita alla Premiata
Forneria Marconi in seguito
abbreviato in PFM. Il debutto
avvenne nel 1971 al Teatro
Lirico di Milano come supporto
alla prima tourneé italiana
degli Yes, (gruppo che proprio
quest’anno, il 2 luglio,
PFM ha ritrovato in un concerto
all’insegna del grande
prog). Allora PFM propose, in
maniera eccellente, cover di
gruppi più all’avanguardia
dell’epoca come i King
Crimson. Jethro Tull e altri.
Questa opportunità mise in
luce la notevole capacità
della band e già alla loro seconda
apparizione a Bologna,
come supporto ai Deep
Purple, ottennero grandi
apprezzamenti di critica e di
pubblico. La Numero Uno,
etichetta guidata da Lucio
Battisti, Sandro Colombini e
Mogol, decise di scritturare la
band e produrre il primo il singolo
“Impressioni di
Settembre” lato A e “La
Carrozza di Hans” lato B ,
dopo l’affermazione al primo
festival di Avanguardia e
nuove tendenze di Viareggio.
Dal 12 al 24 luglio PFM sarà
in Centro America con concerti
in Venezuela, Panama e
Messico.
Ecco la cronologia dei trent’anni
discografici di PFM
1972
Esce "Storia di un minuto": Per
prima volta in Italia, l'album
di un gruppo arriva in testa
alla classifica degli LP.
Sempre nello stesso anno
esce il secondo disco "Per un
amico" piu' maturo e ricco di
sorprendenti qualità arrangiative.
1973
Esce "Photos of Ghosts" primo
album per il mercato internazionale
comprendente
meglio dei due album precedenti.
PFM è scritturala dalla
Manticore, etichetta inglese
fondata da Emerson Lake &
Palmer. I testi e la produzione
del disco sono di Pete
Sinfield, paroliere-poeta dei
King Crimson.
Per tutto il 1973 fino all'inizio
del '74 si susseguirono una
serie di tournée in Italia e in
Gran Bretagna mentre in
Europa suonano con Ten
Years After di Alvin Lee.
Photos of Ghosts" entra nelle
classifiche americane di
Billboard e ottiene il premio
della critica giapponese
quale miglior album dell'anno.
PFM raggiunge grandi
risultati nel pop poll di Melody
Maker, conquistando il secondo
posto nelle Brightest
hopes, davanti a gruppi come
i Supertramps e gli Eagles.
1974
Esce "L'isola di niente", nella
versione inglese "The world
became the world". Primo
disco con il nuovo bassista:
Jean Patrick Djivas (ex Area),
che sostituisce Giorgio
Piazza. Dopo il successo di
"Photos of ghost", la
Manticore si convince al
grande passo internazionale
ed organizza il primo tour promozionale
negli Stati Uniti
per il lancio del secondo
album.
"The world became the
world", è sicuramente più
sofisticato dei precedenti ma
ricco di musica suggestiva
che permetterà alla P.F.M. di
ottenere un grande successo
anche durante il tour negli
Stati Uniti a supporto di Poco,
Santana, Beach Boys, Allman
Bros, ZZ Top ed altri.
Fu proprio durante questo
tour che Mario Medius, direttore
artistico della Manticore
a New York, ebbe l'idea di
registrare i concerti della
band . In questo modo,
davvero casuale, nacque il
primo live ufficiale di PFM.
Esce “Cook”, edito in Italia
con il titolo “Live in Usa”.
1975
Esce "Chocolate Kings" in formazione
entra Bernardo
Lanzetti come voce solista e
seconda chitarra. PFM parte
per un tour in Giappone. I
concerti di Tokyo, Osaka e
Nagoya, festeggiati con la
consegna del disco d'oro,
furono un trionfo. Il calore e la
partecipazione del pubblico
giapponese rimane a tutt'oggi
uno dei momenti più intensi
della loro attività musicale.
Subito dopo quella tourneé
volarono in USA per la quarta
tournée americana. Anche
negli States la nuova formazione
riscosse grandi consensi
da parte del pubblico,
mentre la stampa accolse l'ul-
timo LP con diverse critiche
per via dei testi non proprio
filo americani. Nel frattempo,
"Chocolate Kings" era entrato
tra i Top Twenty degli album
più venduti in Gran Bretagna,
quasi a compensare la tiepida
accoglienza del mercato
americano.
Nel 1976 tornarono in Europa
per la quarta tournée inglese.
Memorabile la visita della
Regina Madre durante le
prove del concerto alla Royal
Albert Hall. Al rientro in Italia
Mauro Pagani lascia il gruppo.
Con l'uscita di Mauro si
chiudeva un ciclo, per certi
versi pionieristico che li aveva
portati a raggiungere traguardi
insperati. Era tempo di cercare
nuovi stimoli e spunti
creativi.
1977
Esce, "Jet Lag" album più orientato
al jazz-rock rispetto ai
precedenti, grazie anche
all'apporto del nuovo violinista
Gregory Bloch, musicista
di altissimo livello. "Jet Lag",
titolo emblematico, ha una
doppia lettura : lo sbalzo di
fuso orario e lo sbalzo culturale
che la band affrontava
ogni volta che, lasciato il proprio
paese, entrava a contatto
con la cultura americana.
PFM si guadagna un posto
ufficiale nell'Illustrated New
Musical Express Enciclopedia
of Rock , la copertina di "Jet
Lag" (nata da un'idea di Di

Cioccio) viene inserita nel
libro "The illustrate history of
the Rock Album Cover", che
raccoglie le più belle copertine
del mondo. Con "Jet Lag"
nasce anche l'etichetta della
PFM, la ZOO record, punto di
riferimento per lo sviluppo
delle nuove realtà musicali
italiane.
1978
esce "Passpartù". Il gruppo si
avvicina ad una dimensione
più acustica e torna a cantare
in italiano Per i testi si c’è la
penna di Gianfranco Manfredi
mentre la copertina dell'album
segna il debutto nella
discografia di Andrea
Pazienza, un astro nascente
del fumetto. Dopo questo
disco, Lanzetti lascia il gruppo
per intraprendere la carriera
solista.
1979
Esce "De André e P.F.M. in
concerto". Da un’idea di Franz
Di Cioccio nasce il progetto di
una inedita collaborazione
artistica tra le due realtà
musicali , un gruppo e un cantautore.
PFM accompagna
Fabrizio De André in un memorabile
tour (con la collaborazione
del tastierista Roberto
Colombo e del violinista Lucio
Fabbri). La musica del gruppo
darà luce nuova alle più
famose canzoni del cantautore,
creando suggestive
atmosfere in perfetta sintonia
con i testi. Il grande evento
viene documentato con un
live contenente una decina di
brani, a cui, visto l'ottimo successo,
seguirà poco dopo "De
André e P.F.M. in concerto -
Vol. 2". Con questa esperienza
la PFM comprende la
grande importanza dei testi.
1980
Esce "Suonare suonare",
album dove il rock "sinfonico"
lascia il posto a più ruvide
atmosfere metropolitane.
"Suonare suonare", ovvero
"otto racconti di musica e
parole per esprimersi, comunicare,
soffrire, godere e
suonare", (come recita il retro
di copertina) è un album fresco
e pieno di vitalità, che si
sviluppa attraverso i poetici
racconti autobiografici di tutti
i componenti della band.
Lucio Fabbri entra ufficialmente
nel gruppo. Dopo la
registrazione del disco, Flavio
Premoli lascia il gruppo.
Nelle esibizioni live cambia il
ruolo di Di Cioccio che diventa
a tutti gli effetti il front man
della band lasciando per i
concerti il ruolo di batterista a
Walter Calloni.
1981
Esce "Come ti va in riva alla
città". Questa volta le storie
sono di periferia: ragazzi che
faticano ad adattarsi ad una
società che vuole omologare
tutto, ragazzi che vogliono
essere protagonisti a tutti i
costi, nel bene e nel male.
1982
Esce "Performance", terzo live
che sintetizza la grande vitalità
del gruppo nelle sue esibizioni
dal vivo registrato ,
come i precedenti in una sola
data.
1984
Esce "Pfm? Pfm!" un disco di
riflessione che contiene
"Capitani coraggiosi" un
pezzo che avrà un buon successo
in Italia e all’estero
anche al di fuori della cerchia
dei conoscitori della PFM.
1987
Esce "Miss Baker", album in
cui per la prima volta vengono
introdotti i fiati. Dopo questa
esperienza il gruppo decide di
non dare più concerti; ciascun
elemento intraprende
progetti artistici e professionali
individuali, anche se ufficialmente
la Premiata
Forneria Marconi non si
scioglie.
Negli anni successivi si
susseguono sul mercato italiano
le uscite di due antologie
del gruppo ("L'album di...
PFM" nel 1988 e "PFM - i
grandi del rock" nel 1993) e
della registrazione di uno
show eseguito alla TV negli
anni '70 ("Impressioni vent'anni
dopo").
1996
Esce "PFM - 10 anni live
1971-81" uno stupendo
cofanetto composto da quattro
CD di rarità che documentano
l'attività dal vivo nell’arco
di dieci anni in giro per il
mondo . Questo lavoro in contemporanea
con la pubblicazione
di un insolito libro
che racconta la storia della
band ("PFM - Due volte nella
vita", Franz Di Cioccio Ed.
Mondadori), preannuncia
l’imminente ritorno sulle
scene della PFM.
1997
PFM si riunisce di nuovo in
sala di registrazione per dare
alla luce il 24 Aprile il nuovo
concept album "Ulisse": dieci
anni di avventure ed esperienze
individuali riconsegnate al
DNA del gruppo, lo stesso
DNA di sempre. "Ulisse" viene
premiato con la consegna del
Disco d'oro, avvenuta a Roma
in occasione del concerto di
PFM nella capitale. PFM
ormai è ritornata a suonare
dal vivo e non ha più intenzione
di smettere tanto che,
1998
dopo lo straordinario successo
del tour, la band si
ripresenta con un doppio
album live "www.pfmpfm.it (il
Best)", un concentrato di
energia e di grande vitalità
musicale, che segnava il
debutto della band nel mondo
di internet.
2000:
La PFM entra ufficialmente
nel nuovo millennio con l'album
":serendipity" ricco di
sorprese, di ospiti e di canzoni.
La produzione viene affidata
a Corrado Rustici mentre
ai testi PFM viene affiancata
da nomi eccellenti: Fernanda
Pivano, Franco Battiato e Yuri
Camisasca, Daniele Silvestri
e Pasquale Panella.
Perché il titolo? Serendipity è
la capacità di ottenere risultati
apparentemente inaspettati,
è la filosofia di scoprire
qualcosa cercando qualcosa
d'altro. «In pratica è da sempre
il nostro modo di lavorare.
E' quello stato di ricerca continua
che ci permette di
cogliere un nuovo risultato
creativo partendo da un qualsiasi
punto della nostra esperienza»
spiegano Franz Di
Cioccio, Patrick Djivas,
Franco Mussida e Flavio
Premoli. ":serendipity" celebrerà
questo stato di continua
creatività fin dal primo singolo,
il brano "K.N.A".
(Kaleidoscope Neutronik
Accelerator), concentrato di
dinamismo innovativo e di
esperienza rielaborata. Suoni
modernissimi proiettano la
band nel suono contemporaneo
ed in una musicalità al di
sopra di ogni moda.
Gennaio 2001 la Premiata
riparte in tour per ribadire che
sono quattro musicisti che
hanno vent'anni da trent'anni.
2002
IDéeSse InForma 27 - PFM
33

IDéeSse InForma 27 - PFM
34
L’anno del trentennale
discografico di PFM comincia
da Maggio, in Giappone, con
sette concerti sold out e la
registrazione audio e video
dell’ultima data a Tokyo. Il
materiale di quella performance
è diventato un DVD ed
un doppio CD live dal titolo
“PFM Live i Japan 2002”.
In occasione dell’uscita del
nuovo disco, PFM ha deciso
di festeggiare a Milano il suo
anniversario discografico con
un evento che farà felici tutti
gli amanti della musica progressive
e non solo. Lunedì
11 Novembre alle ore 21
all’Alcatraz ci sarà il “CELE-
BRATION DAY” la Festa del
compleanno di PFM, con una
serie di ospiti legati alla storia
della band. Tra questi è
annunciato Peter Hammill
che ha collaborato con PFM
nel nuovo disco scrivendo le
liriche e cantando uno dei due
brani inediti.
2003
Prosegue il tour mondiale in
Messico, Panama,
Venezuela, Londra e poi di
nuovo in Messico, come
artista head line al famoso
festival “Baja prog” di
Mexicali. Tutte le date sono
SOLD OUT.
In primavera la band riprende
il tour in Italia. Per la grande
richiesta di pubblico, il calendario
rimane aperto. Il 29
agosto un altro evento: "Live
In Siena", la reunion per un
giorno con l’amico MAURO
PAGANI. Il successo è trionfale:
35.000 presenze nella
splendida Piazza del Campo.
Si realizza un CD Live e un
DVD in uscita per Sony Music
in tutto il mondo.
2004
Il tour è sempre un fiume in
piena. Ovunque PFM riscuote
il successo che merita. Il pubblico
si riempie di giovani.
Nasce il progetto “PFM canta
DE ANDRE’”. Per il 25ennale
dallo storico tour del 1979,
PFM omaggia il grande
Faber.
Per l’estate è prevista l’uscita
di "Live In Siena" (proprio per
questo concerto, PFM viene
premiata come miglior show
nel 2003) mentre in autunno
uscirà il nuovo album di studio.
E sarà ancora una volta
CELEBRATION.

DS21 Vitesse 1:43
Scheda del modello
di Renzo di Pietro, collezionista Citroën
Tra gli appassionati di modellismo
sicuramente la Vitesse
è una marca piuttosto
conosciuta, anche per l'ottima
qualità delle sue riproduzioni.
Per noi appassionati di
Citroen, la sua comparsa
all'inizio degli anni 90 fu
accolta come una manna dal
cielo, deliziandoci con delle
riproduzioni assolutamente
fedeli della nostra amata DS.
Si,la casa portoghese ebbe,
per il lancio della DS un'idea
fantastica: presentare il modello
in un espositore di cartone
raffigurante la prima presentazione
della vettura in
questione al salone di Parigi
del 55!
Colori e modelli e particolari
erano veramente di ottima
qualità, e nel pieno rispetto
dell'originalità della vettura
vera. Tra la produzione dell'epoca
annoveriamo anche il
modello "Gina Lollobrigida",
(qualcuno ricorderà la famosa
copertina del "Paris Match")
con tanto di riproduzione dell'attrice
alla guida. DS 19, DS
21 Pallas con faretti aggiuntivi,
DS 19 nera con tettino
apribile, con tanto di autista e
De Gaulle a bordo, la DS pubblicitaria
che galleggia sull'acqua
grazie alle suo enormi
sfere rosse...
E' notizia dell'estate scorsa
che la Vitesse purtroppo
abbia chiuso i suoi battenti,
facendo diventare rari tutti
questi pezzi, ma per fortuna
ecco arrivare in "nostro" soccorso
il distributore francese
dell'ormai ex gruppo Vitesse
con un asso nella manica:
una serie speciale, assemblata
in Cina, chiamata
"Nostalgie".
L'ultima novità di questa serie
speciale è proprio una DS, ma
non una delle prime serie, ma
una "4 fari" una 21 per la precisione.
Sappiamo benissimo
che le 4 fari sono state di gran
lunga meno riprodotte delle
"monofaro", quindi questa
primizia non può che farci
piacere ed apprezzare gli
sforzi di chi si è preso la bega
di riprodurla!
All'analisi abbiamo un model-
lo ben fatto, ma con qualche
incongruenza che un occhio
appassionato vede subito. Il
modello si presenta di un grigio
chiaro monocolore, con i
due specchi esterni, con il
cruscotto modello 1968, la
scritta realistica posteriore
"DS 21", maniglie a pulsante
e modanature.
Fin qui tutto a posto, però
viene da chiedersi: "nonostante
la scritta sulla scatola,
avranno voluto veramente
riprodurre un modello Pallas o
no?" La genesi di questo perchè
nasce dal fatto che il
modellino presenta le borchie
(peraltro stupendamente
riprodotte) di grande
diametro si, ma proprie dei
modelli D Super, quando
invece sulla Vitesse 21 Pallas
monofaro le borchie erano
esatte. Altra incongruenza, i
fanalini posteriori con cromature
Pallas e propri dei modelli
post 71. Quando tutto
questo può magari passare
inosservato, c'è in agguato
l'errore grossolano: i tergicristalli!
Si, quelli a spazzola
"frontale" propri dei modelli
fino all'agosto 63...
Ok, ma non per questo dobbiamo
disprezzare questo modello
di Dea 4 fari, comunque
ben realizzato e dal costo
medio, circa 25 euro. Magari
non è (come al solito) reperibile
con la massima facilità,
ma nonostante tutto, in una
bella collezione non sfigurerà
di certo.
IDéeSse InForma 27 - Model”D”isme 35