L'ESECUTORE TESTAMENTARIO - CAT
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FOGLIO INFORMATIVO PROMOZIONALE<br />
L’EDITORIALE<br />
LA CITTA’ SPUGNA,<br />
ARTIFICIALE<br />
E PARASSITA<br />
Nella storia erano i re e gli imperatori<br />
a fondare nuove città. In Italia è stato<br />
Berlusconi a fondare Milano 2 e Milano<br />
3, e ancora lui, dopo il terremoto<br />
dell’Aquila, a promuovere la creazione<br />
di new town e a lasciare andare in rovina<br />
la città storica.<br />
Oggi, nel Veneto, in virtù di uno scellerato<br />
articolo della legge urbanistica<br />
regionale, a ergersi a cofondatori della<br />
nuova città, con l’ing. Endrizzi, sono il<br />
sindaco Calzavara PdL di Pianiga, comune<br />
con meno di 10.000 abitanti, e<br />
la sindaca Gottardo della Lega di Dolo,<br />
comune che ha appena superato i<br />
15.000.<br />
I due sindaci, con il voto delle rispettive<br />
maggioranze consiliari, malgrado la<br />
contrarietà delle opposizioni e malgrado<br />
la mobilitazione popolare che da anni<br />
cerca di contrastare questo progetto,<br />
hanno avuto la delega per firmare<br />
l’Accordo di Programma che apre la<br />
strada alla più grande speculazione di<br />
rendita fondiaria che si sia mai vista in<br />
Veneto. [...continua a pag. 5]<br />
<strong>CAT</strong><br />
L’ESECUTORE <strong>TESTAMENTARIO</strong><br />
Si dice, ma pare sia leggenda,<br />
che la mattina che avrebbe visto<br />
l’incoronazione del principe Luca<br />
a Governatore del Veneto, 4 poderosi<br />
sacramenti siano risuonati<br />
nella vallata del prosecco, rotolando<br />
giù dalla presidenziale collina a<br />
scompigliare i pampani delle prodigioso<br />
vitigno, sino a raggiungere<br />
le sparse ed annichilite borgate di<br />
Refrontolo.<br />
Si dice, e pare certo, che nella stessa<br />
mattina il neo Governatore della<br />
più leghista delle regioni italiane,<br />
sia stato improvvisamente sottratto<br />
dalle bollicine qua e là svolazzanti<br />
nel presidenziale dormiveglia,<br />
dall’insistente scampanellio che<br />
annunciava un inaspettato telegramma.<br />
“Telegramma” proferiva<br />
l’emozionato precario delle poste<br />
italiane.<br />
“Telegramma?” ripeteva fra se il<br />
giovane presidente, certo di aver<br />
lasciato come indirizzo utile quello<br />
dell’appartamentino di Codognè<br />
(buono per mostrare ai media lo<br />
stile frugale del nuovo Governatore<br />
a confronto di quello ostentato e<br />
sfarzoso del suo predecessore) e<br />
non già della presidenziale villa con<br />
vigna di Torre delle Fate, acquistata<br />
per due euro ad una asta immobiliare,<br />
restaurata e camuffata da<br />
bed and breakfast con piscina.<br />
“Col Berlusca me Pare ga dit de far<br />
no chel che te vò e de firmà tut<br />
che Galan el ga lassà da far e che<br />
te ricord el Chiso e la Sartori. Salut.<br />
Firmà: el Trota”<br />
Comprensibili, se veri, i quattro<br />
sacramenti.<br />
Trattato alla stregua di mero esecu-<br />
tore testamentario dell’era Galan!<br />
Lui, il maestro della comunicazione,<br />
così raffinato, così sobrio ed attento<br />
nei costumi e nelle passioni,<br />
così bravo a rimanere in equilibrio<br />
fra il dire e il fare, Lui costretto a<br />
interpretare la parte del semplice<br />
servo di scena di una commedia<br />
(tragedia per i veneti) interpretata<br />
dal trio Galan, Chisso, Sartori a<br />
vantaggio di un ristretto pubblico<br />
di fruitori: Mantovani, Benetton,<br />
Stefanel, Astaldi etc…<br />
Tutti noti benefattori della società,<br />
da tempo impegnati nel lucroso<br />
sfruttamento delle residue risorse<br />
ambientali della terra dei veneti<br />
e dei beni della collettività (Autostrade,<br />
Stazioni Ferroviarie, Aeroporti,<br />
etc…).<br />
Ma il buon Zaia è uomo navigato.<br />
Vuoi mettere chi si è occupato di<br />
discoteche con chi ha fatto il boy<br />
scout nell’Agesci..?<br />
Lui, l’esecutore testamentario delle<br />
vaccate come Veneto City ereditate<br />
da Galan, potendo sa farle fare, di<br />
volta in volta, a qualche scartina di<br />
turno.<br />
Scartine che nell’affamata Lega,<br />
memore che da un momento<br />
all’altro si può passare dal 30 al<br />
10% in Regione, se non addirittura<br />
sparire al di sotto della soglia<br />
del 4% a livello nazionale, come<br />
nel 2001 (3,94%), salvati solo<br />
dall’abbraccio con il padrone di Arcore,<br />
non mancano di certo.<br />
Spiace, nel caso di Veneto City, e<br />
nel mentre finalmente si parla di<br />
quote rosa, siano anche donne.
2 Il<br />
Punto<br />
<strong>CAT</strong> NON SI ARRENDE E RILANCIA:<br />
SUBITO LA CONSULTAZIONE POPOLARE<br />
on la firma della bozza di accordo di pro-<br />
Cgramma avvenuta il 30 giugno scorso,<br />
l’operazione Veneto City subisce una fortissima<br />
accelerazione. La fretta però non ha<br />
nulla a che vedere con la pubblica utilità, l’indifferibilità<br />
o l’urgenza tipica delle opere che<br />
seguono l’iter dell’accordo di programma; il<br />
giro di vite è stato imposto probabilmente<br />
per dimostrare alle banche creditrici<br />
che l’operazione sta andando in<br />
porto vista la precaria situazione economica<br />
di alcuni soci della Veneto City spa<br />
e del gruppo Basso, proprietario di una<br />
parte dei terreni interessati.<br />
L’aspetto più grave, dal punto di vista della<br />
democrazia, è proprio questo: il modo<br />
servile con il quale gli enti pubblici, in<br />
particolare i Comuni, si sono piegati alle<br />
esigenze dei poteri forti, invece di preoccuparsi<br />
di garantire gli interessi della<br />
collettività e la legalità.<br />
Questa compressione dei tempi sta di fatto<br />
portando all’approvazione di una variante<br />
urbanistica di proporzioni gigantesche<br />
[circa 1 milione di metri<br />
quadrati l’area complessivamente<br />
coinvolta nella prima fase] senza che ci<br />
sia stata la ben che minima possibilità per le<br />
comunità locali di essere adeguatamente informate,<br />
senza che cittadini e i portatori di<br />
Una decina d’anni dopo la costituzione<br />
della società Veneto City spa, il grande<br />
sogno di Luigi Endrizzi [ingegnere padovano<br />
già artefice dell’operazione IKEA- Padova<br />
Est], si sta concretizzando.<br />
La firma della bozza di accordo di programma<br />
tra Regione, Provincia, amministrazioni<br />
di Dolo e Pianiga e la società Veneto City spa<br />
[di cui Endrizzi è presidente, mentre Rinaldo<br />
Panzarini, già direttore della Cassa di<br />
Risparmio del Veneto, ne è l'amministratore<br />
delegato], chiude i tre giorni di fine giugno<br />
che hanno arroventato l’aria già afosa della<br />
Riviera. Lunedì 27 un’assemblea pubblica a<br />
Dolo in cui i <strong>CAT</strong>, di fronte a oltre 400 persone<br />
hanno smascherato la vera natura di Veneto<br />
City; martedì 28 i consigli comunali<br />
di Dolo e Pianiga, per dare il mandato<br />
ai Sindaci per sottoscrivere la bozza di<br />
accordo di programma; mercoledì 29<br />
per la sua firma presso la sede di Veneto<br />
Strade.<br />
Diviso in due fasi, la prima, che copre i<br />
prossimi dieci anni, prevede la realizzazione<br />
di500mila mq di superficie suddivisi secondo<br />
varie funzioni (vedi box) su di un’area<br />
territoriale di 715.000 metri quadri. Valore<br />
stimato dell’operazione, circa 2 miliardi<br />
di euro; alle amministrazioni interessate<br />
andranno i contributi di costruzione -<br />
stima sui 50 milioni - e i futuri proventi<br />
dell’ICI, ripartiti all’80 per cento per il comune<br />
di Dolo e il 20 per cento per quello<br />
di Pianiga. L'area in questione è agricola<br />
ma comunque destinata, come ricorda Endrizzi,<br />
dalla pianificazione esistente a divenire<br />
industriale, e per questo la proposta di<br />
Veneto City viene motivata come una valida<br />
alternativa ai capannoni.<br />
Dopo le osservazioni e le controdeduzioni,<br />
l’iter prosegue con la ratifica da parte degli<br />
enti sottoscrittori, e si conclude con un<br />
decreto del Presidente della Regione; da<br />
questo momento l’accordo diventa variante<br />
interesse abbiano mai avuto la possibilità di<br />
dire la loro in consessi pubblici.<br />
Di più, l’accordo di programma viene sottoscritto<br />
senza che sia stata effettuata la<br />
valutazione Ambientale Strategica, una<br />
procedura obbligatoria in questi casi, ma non<br />
per la commissione regionale Vas, presieduta<br />
12 Marzo: un fiume di gente contro il cemento<br />
dal solito supercommissario Silvano Vernizzi.<br />
Il tutto sulla base di un rapporto ambientale<br />
presentato dai proponenti che non<br />
Veneto City:<br />
che cosa sta accadendo<br />
di Julian Adda<br />
urbanistica a tutti gli effetti e scatta la fase<br />
attuativa con la redazione dei PUA [Piani Urbanistici<br />
Attuativi]. Se questa prima fase riguarda<br />
un’area agricola, la seconda fase concerne<br />
l’attuale area industriale del comune<br />
di Pianiga, che secondo il progetto dovrebbe<br />
trasformarsi in 400mila mq ad uso terziario.<br />
Sottolineato che la Regione, pur connotando<br />
Veneto City di rilevanza strategica nello sviluppo<br />
regionale, ha bocciato l’idea del polo<br />
fieristico nell’area, contenuto nella proposta<br />
iniziale, la versione verde di Mario Cucinella<br />
e Andreas Kipar, presentata lo scorso<br />
inverno, non cambia poi molto la sostanza<br />
delle cose. Si prosegue nella logica del consumo<br />
del territorio; e la cornice nella quale<br />
viene presentata la Veneto Green City [un<br />
vero e proprio modello attraverso il quale si<br />
vorrebbe cementificare l’intera striscia che si<br />
estende da Padova a Venezia compresa tra<br />
l’autostrada A4 e la ferrovia per una lunghezza<br />
di 28,5 km e 800 m di larghezza] non contribuisce<br />
a rasserenare gli animi.<br />
Perché nonostante le parole, nessuno si fida<br />
più: il parere negativo della Commissione<br />
di Salvaguardia a Veneto City è stato<br />
cancellato dal presidente della Regione, e la<br />
commissione regionale VAS ha escluso che il<br />
progetto di Veneto City debba essere sottoposto<br />
alla valutazione. E già ci si chiede se<br />
arriverà prima il groviglio stradale della connessione<br />
con la nuova Romea commerciale,<br />
proprio in corrispondenza dello snodo tra<br />
A4 e Passante di Mestre, sulla punta orientale<br />
di Veneto City, o gli alberi previsti da<br />
Cucinella e Kipar che dovrebbero occupare<br />
gli spazi di campagna, in attesa dele colate<br />
di cemento; peraltro con un paradossale<br />
effetto di museificazione del paesaggio,<br />
ridisegnando e sovrapponendo campagna<br />
a campagna (filari di alberi, corsi d’acqua)<br />
all’interno di una città finta.<br />
tiene minimamente in considerazione o sottovaluta<br />
aspetti come l’inquinamento atmosferico<br />
e elettromagnetico, gli impatti dovuti alla<br />
gestione dei rifiuti, il rischio idraulico…<br />
Ed è proprio per questo motivo che i Comitati<br />
di <strong>CAT</strong> parlano di questa firma come<br />
di un atto irresponsabile perché si tratta<br />
di un vero e proprio attentato<br />
alla salute e alla sicurezza di<br />
migliaia di cittadini che abitano<br />
nei paesi della Riviera del<br />
Brenta e del Graticolato.<br />
Per <strong>CAT</strong>, comunque, la partita<br />
è ancora tutta aperta: dopo<br />
la firma della bozza di accordo<br />
di programma, i comitati si<br />
sono immediatamente attivati<br />
per presentare centinaia di<br />
osservazioni, sensibilizzare<br />
in modo capillare le popolazioni;<br />
i comitati hanno<br />
inoltre già dato mandato<br />
ai propri legali di preparare<br />
fin da subito i ricorsi<br />
al TAR, alla Corte di Giustizia<br />
Europea, e qualora<br />
Diamo i numeri<br />
Superficie totale interessata 1.600.000mq<br />
ci fosser o gli estremi, anche in sede<br />
penale.<br />
Ma l’iniziativa più importante che vede impegnati<br />
sia <strong>CAT</strong>, sia le associazioni di categoria,<br />
le associazioni ambientaliste e la<br />
lista Il Ponte, è la massiccia campagna di<br />
raccolta firme per chiedere ai due comuni<br />
di non ratificare l’accordo, per chiedere che<br />
venga effettuata la VAS, e soprattutto per<br />
ottenere una consultazione popolare<br />
che restituisca la parola ai cittadini, visto<br />
che il territorio è un bene comune a tutti<br />
gli effetti.<br />
Superficie area di intervento 1.290.000mq ( prima fase 718.000mq)<br />
Infrastrutture complementari<br />
Infrastrutture correlate<br />
Nuovo casello A4 di Albarea, nuova stazione FS, viabilità<br />
di accesso<br />
Romea Commerciale, Camionabile, Tangenziali BS-PD,<br />
bretella TAV per Vigonza<br />
Traffico giornaliero attratto Almeno 70.000 veicoli/giorno in più<br />
Valore dell’operazione Circa 2 miliardi di euro<br />
Destinazioni d'uso<br />
(* dati masterplan VC)<br />
COMMERCIALE<br />
(negozi, centri commerciali)<br />
TEMPO LIBERO<br />
(palestre, cinema, teatro,<br />
musei…)<br />
RICETTIVO<br />
(hotel, residence)<br />
DIREZIONALE<br />
(istituzioni finanziarie e<br />
pubbliche)<br />
FASE 1<br />
AL 2020<br />
Firma la petizione su www.<br />
infocat.it, oppure sottoscrivi<br />
direttamente l’appello<br />
presso i gazebo di <strong>CAT</strong> e<br />
presso i numerosi negozi<br />
di Dolo e Pianiga che aderiscono<br />
alla campagna.<br />
FASE 2 AL<br />
2030<br />
TOTALE SUPER-<br />
FICIE (mq)<br />
56.000 44.000 100.000<br />
56.000 44.000 100.000<br />
41.000 31.500 72.500<br />
126.000 99.000 225.000 -<br />
POLO FIERISTICO - 120.000 120.000<br />
SERVIZI ALLE IMPRESE<br />
(showrooms, centro congressi,<br />
museo industriale, aree<br />
eventi)<br />
POLO SCIENTIFICO<br />
(Università degli studi di<br />
scienze gastronomiche,<br />
università in hospitability<br />
management, università del<br />
restauro, università odontoiatria<br />
e chirurgia estetica,<br />
università della moda e del<br />
design, Campus universitario,<br />
Scuola per amministratori<br />
pubblici, Incubatore di talenti,<br />
Sanità Pubblica e Privata)<br />
TOTALE SUPERFICIE NETTA<br />
DI PAVIMENTO<br />
155.000 133.000 225.000 -<br />
66.000 51500 117.500<br />
505.000 403.000 1.023.000<br />
AREE (PSEUDO)VERDI 225.000 - 225.000<br />
PARCHEGGI INTERRATI 600.000 - 600.000<br />
PARCHEGGIO NUOVA STA-<br />
ZIONE FS<br />
20.000 - 20.000<br />
TERMINI DI<br />
PARAGONE<br />
10 volte Auchan<br />
Mestre<br />
come 15 UCI<br />
Cinema Marghera<br />
70 alberghi tipo<br />
della Riviera<br />
6 volte lo spazio<br />
espositivo della<br />
fiera di Padova<br />
3 volte la superficie<br />
occupata dal<br />
parco scientifico<br />
tecnologico VEGA<br />
(Mestre)<br />
come 140 campi<br />
da calcio di<br />
serie A<br />
20 volte più<br />
piccola del terreno<br />
occupato dal Parco<br />
San Giuliano<br />
(Mestre)<br />
circa 30.000 posti<br />
auto<br />
Un po’ più grande<br />
del parcheggio del<br />
Panorama
Confcommercio:<br />
Veneto City?<br />
Un imbroglio<br />
«Un grande imbroglio». Fernando Zilio,<br />
presidente dell’Ascom Confcommercio di<br />
Padova, è drastico. «Veneto City è un grande<br />
imbroglio soprattutto nei confronti della<br />
cittadinanza e per più di un motivo. Non c’è<br />
solo il rischio allagamento messo nero su<br />
bianco dalla Salvaguardia e assolutamente<br />
disatteso, ma c’è, soprattutto, la mistificazione<br />
dei 7 mila posti di lavoro». «Io non<br />
so come abbiano fatti a calcolarli – continua<br />
Zilio – ma so per certo che un studio di<br />
Confcommercio relativo ad un’area del Nord<br />
Ovest ha evidenziato come, per il comparto<br />
del commercio, un posto di lavoro nuovo<br />
creato nelle maga cittadelle dello shopping<br />
(outlet, grandi strutture di vendita, ecc.) ne<br />
distrugge quattro nel commercio tradizionale.<br />
Veneto City non sarà tutto commercio<br />
(come dicono i suoi promotori), perché se<br />
così fosse significherebbe che tra Padova e<br />
Venezia per 7 mila posti creati se ne perderebbero<br />
28 mila: niente male per essere<br />
un progetto spacciato per fattore di sviluppo!»<br />
«Il preannunciato avvio di Veneto City<br />
– continua Zilio – è la certificazione che i politici<br />
dimostrano un’insensibilità totale verso<br />
i piccoli imprenditori. E nel Veneto questo<br />
mi sembra ancora più grave visto che il nostro<br />
sviluppo, negli ultimi 40 anni, ha avuto<br />
i “piccoli” quali protagonisti indiscussi, quasi<br />
unici».<br />
Veneto City:<br />
la fine dei centri urbani<br />
di Maurizio Francesi(*)<br />
Il trionfo delle città artificiali che ridisegnano<br />
a loro misura il territorio e le<br />
relazioni sociali. “Iperluoghi” dello shopping,<br />
dell’intrattenimento e del terziario<br />
che invadono la campagna. Città “artificiali”<br />
che relegano le città “vere” al ruolo di<br />
periferie. Questo significherebbe, in sintesi,<br />
realizzare ”Veneto City”, la cui trasformazione<br />
- solo a parole - in “Green City”<br />
non deve trarre in inganno.<br />
Stiamo sempre parlando di un area di oltre<br />
1,6 milioni di metri quadrati, con zone<br />
parcheggio per 30.000 posti auto e spazi<br />
commerciali pari a 10 volte l’Auchan di<br />
Mestre.<br />
Figlia della logica che spinge a sfruttare le<br />
infrastrutture stradali realizzate e finanziate<br />
(a fatica) proprio per mitigare gli effetti<br />
generati dall’attuale “blob” indistinto di<br />
poli di attrazione commerciale dispersi sul<br />
territorio, “Veneto City” è un affare privato<br />
che genera insostenibili costi per tutti.<br />
L’impermeabilizzazione di chilometri quadrati<br />
di superficie, l’incremento vertiginoso<br />
degli spostamenti e dell’inquinamento<br />
sono infatti solo una parte, la più visibile,<br />
delle esternalità negative che graverebbe-<br />
Anche la CIA si schiera<br />
contro Veneto City<br />
Di Luca Lazzaro (*)<br />
Alla fine l’accordo di programma è stato<br />
firmato: VC (Veneto City) si deve fare a<br />
tutti i costi.<br />
Tanta protervia e tanta fretta da parte della<br />
cordata promotrice del progetto fanno sorgere<br />
più di un interrogativo: numeri non ce<br />
ne sono e, se ci sono, sono confutabili o del<br />
tutto inadeguati a dare risposte<br />
realistiche in materia di benefici<br />
economici, tutela della salute,<br />
salvaguardia del territorio e della<br />
sicurezza idraulica.<br />
Il suolo è una risorsa finita e non<br />
rinnovabile, per questo un progetto<br />
di tali dimensioni appare<br />
sproporzionato nel già congestionato<br />
territorio Veneto del 2011: il<br />
consumo di suolo (che fa lievitare<br />
i prezzi dei terreni e marginalizza<br />
le aziende agricole perché non<br />
possono espandersi) va fermato<br />
al più presto.<br />
Prima di calare dall’alto un progetto<br />
occorre considerare che il<br />
territorio è il prodotto di natura e cultura:<br />
colonizzare un territorio ignorando questo<br />
principio significa comprometterne la tenuta<br />
(sicurezza idraulica in primis) ed ignorare la<br />
centralità della componente agricola come<br />
Altro che verde, Veneto City cementifica il territorio... e si vede.<br />
apportatrice di benefici in termini produttivi,<br />
paesaggistici, ambientali, sociali. Per il<br />
modello VC l’agricoltura è un vuoto da<br />
riempire. I promotori del progetto parlano<br />
di territorio compromesso, ma in realtà il<br />
vero territorio compromesso è ad appena 15<br />
Km in direzione est, e sono le aree dismesse<br />
della zona Industriale di Marghera: quelle sì<br />
davvero irrecuperabili ad uso agricolo, e più<br />
che mai bisognose di bonifica e riqualificazione.<br />
I criteri che devono guidare i decisori in materia<br />
di trasformazione urbanistica devono<br />
ro sull’intera collettività. Basterebbe solo<br />
questo per considerare un’operazione di<br />
tale portata un atto di irresponsabilità politica<br />
di dimensioni gigantesche.<br />
Ma non basta, perché a queste si aggiunge<br />
l’effetto non secondario della totale scomparsa<br />
dai nostri centri del commercio di<br />
vicinato.<br />
La rete dei piccoli negozi già in grave difficoltà<br />
non potrebbe resistere all’impatto di<br />
un altro colosso commerciale di 100.000<br />
mq (cui si aggiungono 400.000mq di alberghi,<br />
centri fieristici, showroom ecc..).<br />
Sarebbe la fine di un vero e proprio patrimonio<br />
la cui conservazione non va considerata<br />
come un atto nostalgico o di rifiuto<br />
delle logiche della modernità e del mercato.<br />
Il commercio urbano di piccolo taglio<br />
garantisce, infatti, diversità, imprenditorialità,<br />
socialità e sicurezza.<br />
Garantisce la sopravvivenza di quello spazio<br />
essenziale che Roy Oldenburg ha definito<br />
“il terzo luogo”: lo spazio della urbanità,<br />
l’area neutra in cui le persone si<br />
possono incontrare, riunire e interagire.<br />
Lo spazio della città denso di funzioni e<br />
relazioni coese.<br />
essere:<br />
1.il risparmio di suolo, meglio ancora il riutilizzo<br />
di aree dismesse;<br />
2.la progettazione partecipata del territorio:<br />
la pianificazione deve tenere conto delle esigenze<br />
di chi sul territorio ci vive;<br />
3.la contrarietà alla proliferazione di infrastrutture<br />
“parallele”: se le aree industriali<br />
o commerciali sono già sovrabbondanti, è<br />
inutile prevederne altre;<br />
4.la piena sostenibilità economico-ambientale<br />
delle scelte urbanistiche: non<br />
si possono creare problemi più grandi di<br />
quelli che si dice di voler risolvere;<br />
5.la necessità di lasciare alle generazioni<br />
future un territorio in grado di sostenerne<br />
le legittime aspirazioni di vita.<br />
VC non è solo un tassello del soffocante<br />
mosaico del “Terzo Veneto”; VC è un<br />
metodo: quello del denaro prima di tutto,<br />
quello dell’interesse immediato di pochi<br />
davanti al benessere futuro di molti, quello<br />
che allarga le maglie della legge e, se<br />
necessario, la fa modificare.<br />
Per questo la vicenda di VC sarà cruciale per<br />
il futuro di tutto il Veneto.<br />
(Confederazione Italiana Agricoltori Venezia)<br />
Non solo i comitati<br />
Veneto City è un'altra cosa: un’isola priva<br />
di relazioni con il territorio, fatta di<br />
enormi fabbricati circondati da un mare di<br />
auto; un prodotto da vendere; una sciagura<br />
da evitare.<br />
Per questo spero che chi ha il dovere di<br />
governare il territorio, abbia ben chiaro<br />
che è necessario contrastare l’espansione<br />
di questa come di tutte le altre “city” , e<br />
difendere e e mantenere i caratteri della<br />
vita urbana e del suo commercio.<br />
(*) Presidente Confesercenti Venezia<br />
3<br />
Uno "Scudo" contro VC:<br />
il furgone farà il giro di piazze e mercati<br />
"Il Ponte" solo<br />
contro tutti<br />
In consiglio comunale a Dolo, dopo la<br />
decisione del Gruppo "Per Dolo Cuore<br />
della Riviera" di abbandonare l’aula, l’unico<br />
consigliere ad opporsi strenuamente<br />
all’approvazione dello schema di accordo<br />
di programma è stato Giorgio GEI della<br />
Lista il Ponte (sostenuta anche da <strong>CAT</strong>).<br />
Gei ha ribattuto punto su punto tutte le argomentazioni<br />
utilizzate dalla maggioranza,<br />
entrando così nel merito delle questioni da<br />
mettere in difficoltà più e più volte Sindaco<br />
e assessori. Al termine Gei ha dichiarato:<br />
“Una maggioranza blindata ha preso in<br />
meno di un mese una decisione epocale<br />
per Dolo e per la Riviera, senza aver risolto<br />
uno solo dei problemi provocati da Veneto<br />
City, e accontentandosi di una spruzzata<br />
di verde dell’architetto di grido. Ridotto al<br />
minimo il confronto istituzionale, soppresso<br />
del tutto quello con la cittadinanza, arrivando<br />
addirittura a definire una “piazzata”<br />
la serata con 400 persone allo Squero organizzata<br />
da <strong>CAT</strong> e associazioni di categoria.<br />
Come dice il Sindaco, governare vuol<br />
dire decidere, ma alle volte si può anche<br />
decidere di non chinare la testa di fronte<br />
ai poteri forti”.<br />
A Pianiga due soli voti contrari dai consiglieri<br />
del PD, che però dichiarano che il loro<br />
disaccordo è solo sul metodo e non sulla<br />
sostanza del progetto VC (sic). La Lega invece,<br />
seppure all’opposizione, vota a favore<br />
insieme alla maggioranza tutta PdL del<br />
Sindaco Massimo Calzavara.<br />
Intanto dure prese di posizione contro<br />
questa devastante operazione sono arrivate<br />
anche da parte di Pietrangelo Pettenò<br />
(Consigliere regionale Federazione della<br />
Sinistra), Elisabetta Zamparutti (Deputata<br />
Radicale), UDC Mirano, IDV Provincia di<br />
Venezia, Italia Nostra e Legambiente.<br />
Infine interviene in modo critico anche il<br />
Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni: “Non<br />
stiamo alla finestra su questo progetto, ma<br />
ogni decisione presa su questo va contro<br />
lo sviluppo e collide con i progetti legati a<br />
Porto Marghera e al quadrante Tessera. La<br />
preoccupazione reale è che si porti via terreno<br />
agricolo per costruire una cattedrale<br />
nel deserto”
4 Voi<br />
siete qui
Viabilità Esistente<br />
Autostrada/Romea<br />
Caselli autostradali<br />
Strade di recente realizzazione<br />
Viabilità ordinaria<br />
Viabilità di progetto<br />
Romea commerciale / camionabile /<br />
Tangenziali<br />
Nuovo casello di Albarea<br />
Nuovi raccordi o svincoli<br />
Insediamenti produttivi,<br />
commerciali, artigianali<br />
Insediamenti esistenti<br />
Insediamenti in progetto<br />
L’EDITORIALE<br />
Voi siete qui<br />
5<br />
[...continua da pag. 1]<br />
Ancorché non vi sia ancora un-imprenditoreuno<br />
intenzionato a investire nella costruzione<br />
di qualcosa, ma solo una cordata di società<br />
fra i proprietari dei terreni che insegue<br />
centinaia di milioni di euro di rendita fondiaria,<br />
il piano prefigura un intervento che<br />
avrà l’effetto di una spugna parassitaria che<br />
assorbirà, in questa niu siti di cui il Veneto<br />
delle cento città non sente proprio il bisogno,<br />
energie e risorse alle città di Padova, Venezia<br />
e Treviso che stentano ad affrontare i loro<br />
problemi di riconversione (Porto Marghera) o<br />
di rigenerazione urbana ( periferie di Padova,<br />
Mestre e Treviso). La speculazione parassitaria<br />
passa così dalla fase dei megacentri<br />
commerciali posti ai margini delle aree urbane,<br />
alla collocazione di cittadelle capaci di<br />
tutto nei nodi principali della rete infrastrutturale.<br />
Stupisce dunque il silenzio del sindaco di<br />
Mira che vedrà spegnersi nel suo territorio<br />
prossimo a quest’area le attività commerciali,<br />
di servizio e ricettive che tengono in vita<br />
le varie frazioni. Stupisce il pilatesco “essersi<br />
tirato fuori” del sindaco di Mirano - peraltro<br />
recentemente costretto alle dimissioni - nel<br />
cui territorio si avranno gli stessi danni al<br />
commercio locale oltre a pesanti ricadute sul<br />
traffico.<br />
Stupiscono ancor più i silenzi del Sindaco<br />
di Padova Zanonato e di quello di Treviso<br />
Gobbo.<br />
Questi sindaci tacciono perché non si sono<br />
accorti o perché non hanno nulla da eccepire<br />
su questa decisione ? Non hanno nulla da<br />
dire sulla grave responsabilità che si sono<br />
assunti i primi cittadini di Dolo e Pianiga con<br />
il beneplacito della Provincia di Venezia e sul<br />
fatto che il Presidente della Regione Zaia si<br />
appresta a firmare il decreto che sancirebbe<br />
la nascita di questa città artificiale senza abitanti<br />
ma colma di scatoloni luccicanti e imbellettati<br />
per attrarre e mungere 24 ore su<br />
24 consumatori da tutto il Veneto e oltre?<br />
IN TOTALE CONSUMATI<br />
9.OOO.OOOmq DI SUOLO<br />
AGRICOLO<br />
Romea Commerciale: nuova autostrada<br />
a 4 corsie da Orte a Dolo, 400km, costo 10<br />
Miliardi euro<br />
GRAP+Camionabile: nuovo raccordo anulare<br />
intorno a Padova + autostrada al posto<br />
dell’Idrovia, costo 730 milioni di euro<br />
Tangenziali Brescia-Padova: nuovo sistema<br />
di tangenziali a pedaggio parallelo alla A4,<br />
costo 2,5 miliardi di euro<br />
Casello di Albarea: nuovo accesso A4 a<br />
Pianiga, costo 32 milioni di euro<br />
Veneto City: polo del terziario sovra-regionale,<br />
superficie interessata 1.600.000mq, valore<br />
operazione circa 2 miliardi di euro<br />
Polo Logistico Dogaletto:<br />
4.600.000mq per logistica, container, commerciale<br />
e altro in faccia alla Laguna<br />
Città della Moda: 140.000mq per commerciale/ricettivo<br />
in riva al Naviglio Brenta<br />
Parco Commerciale Calcroci:<br />
140.000mq di nuova area commerciale in Comune<br />
di Camponogara<br />
Elettrodotto Dolo-Camin: nuova linea<br />
elettrica area da 380.000volt
6 L'inchiesta<br />
IN CHE MANI SIAMO<br />
Veneti che distruggono il Veneto<br />
Tutti possono constatare il caos di traffico<br />
generato dall’IKEA a Padova Est. Luigi<br />
Endrizzi assieme a Marchi (patron di Save<br />
Aeroporti e grande amico di Galan) fu l'ideatore<br />
di quella operazione.<br />
Alla fine degli anni ‘90, quando non era<br />
ancora stata decisa la costruzione del Passante,<br />
Endrizzi costituisce la società Veneto<br />
City e, per una fortuita coincidenza, inizia ad<br />
acquistare terreni per circa 400.000 mq in<br />
comune di Dolo, proprio nei pressi del futuro<br />
del Passante. Veneto City ha un capitale<br />
sociale di oltre 9 milioni di euro; attualmente<br />
Endrizzi detiene il 26% delle azioni tramite<br />
due s.r.l. con capitale sociale di 10 mila<br />
euro ciascuna, Vecifin e Lefim Unipersonale.<br />
In buona sostanza a Endrizzi fanno capo<br />
2 milioni e 400 mila euro di azioni attraverso<br />
due società minuscole.<br />
Curioso che una parte di queste azioni siano<br />
state date in pegno il 27 maggio scorso<br />
a Giancarlo Selci, industriale di Pesaro<br />
attivo nel settore macchine per lavorazione<br />
del legno. Sempre a Selci sono state date in<br />
pegno parte delle azioni della s.r.l. Makore<br />
(10 mila euro di capitale) di Andrighetti<br />
(importatore di legnami di Piove di Sacco),<br />
che detiene il 10% di Veneto City.<br />
Altro socio di Endrizzi in questa impresa è<br />
Giuseppe Stefanel con il 26% delle azioni<br />
intestate a Finpiave (una parte sempre in<br />
pegno a Selci).<br />
Con il 6% recentemente è entrata in Veneto<br />
City anche la Pittarello Holding (quella delle<br />
scarpe), le cui quote di maggioranza sono<br />
Per il bene di tutti<br />
Della nuova città del consumo, Veneto City,<br />
concepita dal centrosinistra provinciale e<br />
partorita dal centrodestra marcato Lega, ciò<br />
che più lascia interdetti è la gelosa custodia<br />
del silenzio che ne ha caratterizzato l’approvazione,<br />
quasi fosse cosa estranea alla vita<br />
ed agli interessi della comunità. Paradossale<br />
il fatto che parte delle procedure utilizzate<br />
siano previste dalla Legge n. 241/90, che è<br />
la legge sulla trasparenza amministrativa.<br />
Non l’unico paradosso a dire il vero, visto<br />
che il Prg di Dolo con i piani norma 4 e 5 introduce<br />
la possibilità di costruire capannoni<br />
nell’area in questione nel 29.6.1999, mentre<br />
Veneto City Spa nasce già il 20.1.1998. Sarà<br />
forse per quello che solo a Dolo i Capannoni<br />
ad uso industriale possono essere suddivisi<br />
in 3 piani in 10 metri di altezza massima, di<br />
tre piani. Interessante domanda da rivolgere<br />
all’ex amministrazione dolese che alla fine<br />
del 2004, allo scadere del mandato, inoltrava<br />
alla Provincia la proposta di variante puntuale<br />
del PRG del Comune di Dolo per il settore<br />
produttivo in località “Arino”. Proposta subito<br />
accolta dall’allora presidente Davide Zoggia<br />
che nel febbraio 2005 siglava “l’Accordo per<br />
la pianificazione coordinata relativa alla proposta<br />
di variante puntuale del PRG del Comune<br />
di Dolo relativamente alla previsione<br />
di ampliamento di una area produttiva tra la<br />
Regione, la Provincia, il Comune di Dolo, il<br />
Comune di Mirano il Comune di Pianiga”.<br />
Visto che nel 2005, grazie l’ex Sindco Bertolin,<br />
il Consiglio Comunale di Dolo non ha poi<br />
state acquistate dal gruppo Benetton (Società<br />
Autostrade).<br />
Ma la novità più importante è che nel consiglio<br />
di amministrazione di Veneto City è<br />
entrato con il 22% anche “mister appalto”,<br />
alias Piergiorgio Baita della Ing. Mantovani<br />
S.p.A., il gruppo che ha il “monopolio”<br />
degli appalti in Veneto ed è di proprietà<br />
della famiglia Chiarotto a capo della quale<br />
c'è Romeo, un tempo molto vicino al potente<br />
ex presidente democristiano della Regione<br />
Franco Cremonese.<br />
adottato la variante al PRG relativa al progetto<br />
Veneto City nei tempi utili previsti dalla<br />
normativa, le parti in causa hanno considerato<br />
la possibilità di avvalersi dello strumento<br />
dell’”Accordo i Programma”, previsto dall’art.<br />
32 della L.R. 35/200. L’accordo di programma<br />
permette infatti di velocizzare i tempi di<br />
approvazione evitando il “passaggio” attraverso<br />
i nuovi strumenti della pianificazione<br />
territoriale (il PTCP per il livello provinciale il<br />
PAT per quello Comunale), che richiedono<br />
tempi più lunghi e procedure più complesse.<br />
Ed è a questo punto che entra in scena la<br />
Regione, perché l’art. 32 della L.R. 35/2001<br />
prevede che sia proprio il Presidente della<br />
Giunta regionale l’istituzione che può promuovere,<br />
ma soprattutto portare a conclusione<br />
l’iter amministrativo. Infatti come<br />
recita la norma, “L'accordo consiste nel<br />
consenso unanime dei soggetti interessati,<br />
autorizzati a norma dei rispettivi ordinamenti<br />
in ordine alla natura e ai contenuti dell'accordo<br />
stesso. Esso è reso esecutivo con decreto<br />
del Presidente della Giunta regionale<br />
ed è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della<br />
Regione del Veneto. L'accordo sostituisce ad<br />
ogni effetto le intese, i pareri, le autorizzazioni,<br />
le approvazioni, i nulla osta previsti da<br />
leggi regionali. Esso comporta, per quanto<br />
occorra, la dichiarazione di pubblica utilità<br />
dell'opera, nonché l'urgenza e l'indifferibilità<br />
dei relativi lavori, e la variazione integrativa<br />
agli strumenti urbanistici senza necessità di<br />
ulteriori adempimenti”.<br />
Con l’esplodere di Tangentopoli Chiarotto,<br />
allora molto amico di Cremonese, viene indagato<br />
e subisce l’onta di un arresto nell’ambito<br />
dell’indagine sugli appalti di Autovie<br />
Venete, poi conclusasi per lui con un patteggiamento.<br />
Anche Baita (braccio destro di Cremonese)<br />
e attuale amministratore del gruppo, finisce<br />
travolto dalla Tangentopoli veneta: Felice<br />
Casson e Ivano Nelson Salvarani lo fanno<br />
arrestare nell’ambito dell’inchiesta che svela<br />
la spartizione degli appalti tra i socialisti di<br />
Gianni De Michelis e i democristiani di Bernini<br />
e Cremonese. Parla con i giudici per ore<br />
svelando i meccanismi di distribuzione degli<br />
appalti. Ne esce con un’assoluzione.<br />
PROPRIETARI DEI TERRENI<br />
Ma Veneto City spa non è l’unica cordata in<br />
campo. Proprietario di un’altra parte di terreni<br />
è anche il Gruppo Basso/Lefim di Treviso,<br />
che negli ultimi due anni ha sfiorato il<br />
fallimento e ha rinegoziato il debito con le<br />
banche per due volte; a fine 2010 ha perso il<br />
ricorso al Consiglio di Stato per l'apertura del<br />
outlet di Roncade: circa 100 milioni di euro<br />
immobilizzati. Ad appesantire la situazione<br />
della società anche recenti investimenti in Libia.<br />
Particolare curioso: advisor di una delle<br />
operazioni di rinegoziazione del debito è stata<br />
Finint, finanziaria di proprietà di Marchi,<br />
amico di Endrizzi e Galan.<br />
E’ chiaro il senso? Grazie ad alchimie amministrative,<br />
il puro interesse di privati è divenuto<br />
interesse pubblico. E’ questo ciò che i<br />
Sindaci di Dolo e Pianiga hanno firmato dopo<br />
aver convocato d’urgenza i Consigli Comunali<br />
ed aver avuto lo scontato voto favorevole<br />
di maggioranze bulgare che non rappresentano<br />
la maggioranza dei cittadini.<br />
Hanno trasformato la causa di Endrizzi, di<br />
Stefanel, di Benetton, nella causa di tutti. Insomma,<br />
ringraziando PdL, PD e, da ultimo,<br />
la Lega, Veneto City la fanno per noi, per il<br />
bene di tutti.<br />
IL GRUPPO DEI<br />
“RESPONSABILI”<br />
Il 28 giugno 2011 i Consigli Comunali<br />
di Dolo e Pianiga si sono<br />
riuniti in tutta fretta per dare il mandato<br />
ai Sindaci per la sottoscrizione<br />
dell’accordo di programma insieme<br />
alla Provincia di Venezia e alla Regione<br />
Veneto.<br />
Di seguito i nomi di chi ha votato<br />
per Veneto City:<br />
Comune di Dolo (Lega+PdL)<br />
Favorevoli:<br />
Sindaco: Mariamaddalena Gottardo<br />
(Lega Nord)<br />
Assessori: Giuliano Zilio, Cecilia<br />
Canova , Mario Vescovi, Alessandro<br />
Ovizach, Giuseppe Pasqualetto<br />
Consiglieri: Silvia Carraio, Roberto<br />
Stradiotto, Alice Doni, Silvano<br />
Boato, Giovanni Fattoretto, Cristian<br />
Mischio, Paolo Menegazzo, Sabrina<br />
Bachet<br />
Contrari: Giorgio Gei (Lista Il Ponte<br />
del Dolo)<br />
Assenti: Gianluigi Naletto, Alberto<br />
Polo, Adriano Spolaore, Gianni<br />
Lazzari, Vincenzo Crisafi, Andrea<br />
Zingano (Lista Per Dolo Cuore della<br />
Riviera)<br />
Comune di Pianiga (PdL)<br />
Favorevoli<br />
Sindaco: Massimo Calzavara (PdL)<br />
Assessori: Gian Luca Volpe, Federico<br />
Calzavara, Simone Guerra, Guido<br />
Pavia, Alessandro Petrin<br />
Consiglieri: Marco Artusi, Gianni<br />
Calzavara Pinton, Diego Facchin, Fabio<br />
Giacomello, Piergiorgio Ometto,<br />
Marco Pietra (PdL);<br />
Riato Filippo, Roberto Bettin, Antonio<br />
Di Luzio (Lega Nord)<br />
Contrari:<br />
Riccardo Naletto, Nello Gottardo<br />
(PD)<br />
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E<br />
’ il 2007 quando Endrizzi presenta la prima<br />
versione di Veneto City ai comuni di Dolo<br />
e Pianiga e alla provincia di Venezia. Dopo<br />
aver raccontato che da 'assatanato' cacciatore<br />
da 30 anni uccide ogni anno 100/120<br />
beccacce, alla ristretta cerchia di consiglieri<br />
snocciola la sua filosofia: l’area di progetto<br />
è per Endrizzi nientemeno che “l’ombellico<br />
d’europa” e vi si realizzerà “una capitale del<br />
terziario del Veneto”, “una City di dimensioni<br />
internazionali”, “il bilanciamento a nord est<br />
di quello che è Milano a Nord Ovest”.<br />
Ma cosa ci sarà dentro tutti questi metri<br />
cubi.<br />
Beh, c’e un po’ di tutto: Fiere, musei, outlet,<br />
negozi, alberghi, ospedali, uffici, università….<br />
Tutto fa brodo per chi è proprietario del 20%<br />
dell’intera area e, casualmente di quella parte<br />
che sarà immediatamente impegnata dalle<br />
costruzioni.<br />
Già, ma chi dovrebbe costruire tutto ciò, chi<br />
La storia di Veneto Sity in cinque scene<br />
scritta da Canevo Brentan<br />
alla maniera di Gaetano Zompini e di Pietro Longhi<br />
Endrizzi Dixit<br />
1. Ala bela Madalena<br />
una strolega a Venessia<br />
ghe rivela la so sorte:<br />
“Fonderai la nuova sity!<br />
del leon andrai alla corte.! ”<br />
No ‘a se acorze , povareta,<br />
che la strolega ze Endrizi.<br />
Ze presenti do rufiani<br />
che i me par Chisso e Vernizi.<br />
4. Sotoscrito ze l ’acordo<br />
Sior Endrizi torna in scena.<br />
“ Eco qua, queste ze ‘e ciave.<br />
De la sity si paroni.<br />
Ve dò anca quatro bezzi<br />
da spartir fra i dò comuni.<br />
Desso ‘ndè verso la gloria,<br />
a si ormai passà ala storia ! ”<br />
dovrebbe investire i 4-500 milioni di euro<br />
all’anno per 20 anni?<br />
Semplice, nel Consorzio che dovrà essere<br />
costituito, come dice Endrizzi, ci entreranno<br />
“le banche, le autostrade ( i gestori), veneto<br />
sviluppo, e soprattutto enti pubblici.<br />
Insomma, Veneto City, se sarà, la pagheranno<br />
alla fine i cittadini con le loro tasse, i<br />
loro risparmi, i pedaggi delle autostrade che<br />
finiscono nelle casse di noti benefattori come<br />
Benetton o Mantovani, non a caso recentemente<br />
entrati nella società Veneto City spa.<br />
Soldi che potrebbero essere utilizzati per i<br />
servizi pubblici, per investimenti occupazionali,<br />
per la ricerca invece che premiare la<br />
mera rendita fondiaria.<br />
Ma chi e quanto ci guadagna da Veneto City?<br />
Lo sappiamo dallo stesso Endrizzi che nella<br />
stessa presentazione afferma: ”anche le<br />
parti (già) edificate con il tempo dovranno<br />
2. Culcinela l ’architeto<br />
ga portà la so’ cassela<br />
par mostrar la cità niova<br />
tuta speci, tuta bela.<br />
E la siora Madalena<br />
ghe fa vedare el modelo<br />
al putelo de Pianiga<br />
e la ‘o monta sul scagnelo.<br />
essere riqualificate e quindi chi avrà le aree<br />
lì prenderà soldi a sufficienza per andarsi a<br />
realizzare la sua azienda da un’altra parte e<br />
mettersi anche dei soldi in tasca. Quando il<br />
valore degli immobili esistenti per effetto di<br />
Veneto City che nasce sarà tale da consigliare<br />
ai proprietari di vendere quello che hanno,<br />
perché con i soldi che prendono possono farsi<br />
un’altra azienda nuova e anche avanzarsi<br />
qualche cosa che io valuto attorno ai 1000<br />
euro al metro quadrato…per fare un esempio<br />
pratico: se uno ha un lotto di 10.000 metri<br />
normalmente ci costruisce 5000 no? E quindi<br />
se tu gli dai 10 milioni di euro questo qua<br />
ne spende 5 per farsi una fabbrica nuova e<br />
5 se li mette in tasca. Adesso così facendo il<br />
conto della serva”<br />
E con il conto della serva si capisce che ciò<br />
che la società Veneto City Spa guadagna<br />
con la pura e semplice approvazione della<br />
variante urbanistica sono almeno 500 milioni<br />
L'inchiesta<br />
7<br />
3. Riva tuti i consilieri<br />
par sentire l ’architeto<br />
el ghe mostra i so’ diplomi<br />
montà sora su un palcheto.<br />
Par che i scolta, tuti tase.<br />
Lori varda i buratini<br />
e po’ i dise che ghe piase.<br />
5. “Qua vedemo el Sior Endrizi<br />
che riunisse la congrega.<br />
I fa i conti de l ’afare<br />
e i spartisse fra de lori<br />
propio come che ghe pare.<br />
E i se dise con solievo:<br />
“Profitemo del presente !<br />
Basta rogne, basta intopi,<br />
sortegemo el presidente.”<br />
(tuti tien de ocio i sciopi)…<br />
“ Par trovare quei che compra<br />
zercaremo da par tuto.<br />
Ne va ben russi e cinesi,<br />
calabresi o siciliani:<br />
i deventarà dolesi,<br />
e i sarà tuti padani.”<br />
tondi, come risulta dalla moltiplicazione dei<br />
500.000 mq in suo possesso per 1000 euro.<br />
Un capitale fondiario sufficiente a salvare<br />
qualsiasi azienda in crisi.<br />
Per quanto riguarda la viabilità, Endrizzi afferma<br />
che lui ci metterà 100/150 milioni di<br />
euro.Ma dal quadro economico allegato al<br />
recente accordo di programma si scopre che<br />
per la prima fase sono previsti solo 65 milioni<br />
di euro, di cui 24 per la stazione SFMR<br />
(a servizio di VC) e il rimanente è relativo ad<br />
opere viarie interne o adiacenti a VC. Intanto<br />
i 30 milioni di euro per il casello autostradale<br />
di Albarea funzionale a VC sono tutti a carico<br />
del pubblico, cioè dei contribuenti.<br />
(informazioni tratte dalla registrazione integrale<br />
della presentazione di Veneto city alla<br />
Giunta di Pianiga nel novembre 2007)
8 Non<br />
luoghi comuni<br />
Ma e’ vero che Veneto City….<br />
sostenitori e i proponenti di Veneto City utilizza-<br />
I no in modo artificioso alcune argomentazioni per<br />
giustificare la bontà dell’operazione. Ma vediamo<br />
in 10 punti se è proprio vero che Veneto City…<br />
1. Porta lavoro<br />
Endrizzi e soci promettono 7000 nuovi posti nel<br />
2020 e altri 6000 nel 2030. Peccato che le persone<br />
hanno il brutto vizio di mangiare tutti<br />
i giorni e che la disoccupazione è un problema<br />
che richiede risposte oggi. In ogni caso,<br />
anche ammettendo che queste stime siano attendibili<br />
( e non lo sono), uno studio commissionato<br />
dalla Confesercenti dimostra come per 1 posto di<br />
lavoro nella grande distribuzione se ne perdono 3<br />
nel commercio al dettaglio. Di fatto un Polo delle<br />
dimensioni e delle caratteristiche di VC prosciugherebbe<br />
i centri storici dei paesi rivieraschi (e oltre)<br />
facendo chiudere tutti o quasi i piccoli - medi esercenti,<br />
e riducendo sul lastrico centinaia di famiglie.<br />
Inoltre la previsione di 70.000mq di superficie<br />
ricettiva e i gravi danni all’ambiente e al paesaggio<br />
arrecati da Veneto City e da tutte le strade e<br />
autostrade connesse, mineranno la vera vocazione<br />
di questo territorio: quella turistica e culturale. Il<br />
settore turistico locale salterebbe letteralmente<br />
per aria. Insomma, a conti fatti, il saldo dei posti<br />
di lavoro sarebbe sicuramente negativo.<br />
Nemmeno l’indotto temporaneamente generato<br />
in fase costruttiva è argomento che regge: si sa<br />
che proprio in queste situazioni, il settore edile è<br />
uno di quelli con il più alto tasso di manodopera<br />
dequalificata, sottopagata (e in nero), e con bassissimi<br />
livelli di diritti e di sicurezza.<br />
2. Fa bene all’ambiente<br />
Le conclusione del Rapporto Ambientale dei proponenti<br />
e della Commissione Regionale Valutazione<br />
Ambientale Strategica (VAS) è che: “Veneto<br />
City non ha ricadute negative sull’ambiente”, ma<br />
anzi solo effetti positivi. Per questo motivo l’analisi<br />
VAS è stata ritenuta non necessaria.<br />
Ma nel rapporto ambientale sono assenti o estremamente<br />
carenti studi e analisi riguardanti impatti<br />
non proprio secondari provocati da VC, come ad<br />
esempio: inquinamento atmosferico e elettromagnetico,<br />
qualità delle acque e sicurezza idraulica,<br />
cantierizzazione, valutazione di incidenza ambientale,<br />
gestione dei rifiuti, discariche di rifiuti tossici<br />
presenti nell’area, cumulo degli impatti con altre<br />
opere … il tutto inserito in una situazione ambientale<br />
già ora estremamente critica.<br />
Ad avvisare la Regione di questi “buchi” e a chiedere<br />
almeno degli approfondimenti se non la VAS<br />
stessa, sono stati enti come ARPAV, USSL 13, Provincia<br />
di Venezia, Consorzio di Bonifica, Direzione<br />
Regionale Ambiente…<br />
Come mai la Commissione VAS ha ritenuto<br />
superfluo fare delle verifiche più accurate<br />
e ha dato semaforo verde all’operazione?<br />
Forse perché una valutazione più dettagliata<br />
avrebbe portato ad una conclusione<br />
diversa, cioè che gli impatti causati da VC<br />
sarebbero talmente gravi da non consentirne<br />
la realizzazione?<br />
3. Riqualifica il Paesaggio<br />
Sarà anche tutto relativo, ma sostenere che aggiungendo<br />
cemento al cemento si migliora il Paesaggio<br />
ha tutta l’aria di essere una barzelletta.<br />
Secondo i progettisti, il nuovo Polo del Terziario<br />
Avanzato metterebbe ordine al caos urbanistico<br />
accentrando funzioni che ora sono sparse in tutto<br />
il territorio; ma in realtà i centri commerciali,<br />
gli hotel, i centri direzionali e tutto quello che è<br />
previsto in VC andrebbe ad aggiungersi e non a<br />
sostituire la miriade di zone artigianali/commerciali<br />
che assediano la campagna veneta. Inoltre se<br />
è vero che i capannoni attualmente previsti sono<br />
brutti e inutili, altrettanto fuori luogo sono palazzi<br />
e torri alte fino a 90m a due passi dal Graticolato<br />
Romano, zona archeologica di interesse nazionale,<br />
e dalle Ville Venete della Riviera.<br />
Quanto alle promesse dell’architetto Mario Cucinella<br />
di privilegiare il “verde”, si tratta anche in<br />
questo caso di un’operazione di puro “maquillage”,<br />
visto che la maggior parte delle piantumazioni di<br />
alberi previste inizialmente saranno sostituite dal<br />
cemento, e molte delle “aiuole” sono in realtà tetti<br />
verdi o riporti di terra per nascondere i 600.000mq<br />
di parcheggi sotterranei.<br />
4. Diminuisce il consumo di suolo<br />
Si dice che rispetto a quanto previsto dalla pianificazione<br />
vigente (capannoni industriali) il progetto<br />
VC diminuisce il consumo di suolo perché si sviluppa<br />
di più in altezza. In realtà la superficie cementificata<br />
per costruire i soli edifici è praticamente<br />
la stessa; con la differenza che VC ha bisogno di<br />
molte più strade, parcheggi e altre infrastrutture<br />
di servizio (es. nuova stazione, casello di Albarea).<br />
Quindi a conti fatti la superficie impermeabilizzata<br />
(oggi quasi totalmente agricola)<br />
sarà di almeno il doppio rispetto a quella<br />
che sarebbe consumata se si realizzassero<br />
i capannoni (almeno 700.000mq contro<br />
367000mq). Si tenga poi conto che comunque<br />
l’area complessivamente interessata dall’intervento<br />
(prima fase) è di almeno 1.000.000 di mq.<br />
E se invece di capannoni, “scatoloni”, o grattacieli<br />
si facesse un confronto con un intervento di compensazione<br />
ambientale (es. un bosco di pianura),<br />
quanto sarebbe il territorio risparmiato?!<br />
5. E’ la migliore operazione possibile<br />
La Sindaca di Dolo si ostina ripetere che se non si<br />
fa Veneto City, allora si dovranno fare i capannoni<br />
già previsti dal PRG.<br />
A parte il fatto che sarebbe proprio da vedere chi<br />
ha ancora il coraggio di investire in capannoni, in<br />
una situazione in cui ce ne sono tantissimi di dismessi<br />
e in piena crisi economica. Ma in ogni caso,<br />
quello che la Sindaca colpevolmente non dice (o<br />
non sa?), è che, a 13 anni dall’approvazione del<br />
PRG, tenuto conto che nel frattempo è cambiato<br />
il mondo, e che non sono mai stati presentati dei<br />
veri e propri progetti edilizi da parte dei proprietari<br />
dei terreni, i Comuni possono cambiare come vogliono<br />
la destinazione d’uso di quelle aree senza<br />
che i privati possano ribattere nulla e senza conseguenze<br />
sul piano legale. A riprova che è possibile<br />
fermare sia Veneto City sia i capannoni ci sono sia<br />
esperienze dirette di altri Comuni (es. Grottamare),<br />
sia sentenze del Consiglio di Stato e del TAR.<br />
In altre parole, se il Comune di Dolo lo vuole, si<br />
può fermare il cemento e decidere di destinare<br />
quelle aree a opere di compensazione ambientale<br />
6. Migliora la mobilità<br />
Nuova stazione, piste ciclabili, mobilità sostenibile…<br />
queste le promesse dei proponenti. In realtà il<br />
traffico generato da VC, per loro stessa ammissione,<br />
sarà di almeno 70.000 veicoli in più al giorno<br />
(attualmente in Riviera presso Casello 9 ne transitano<br />
circa 24.000/giorno). E infatti l’area prevista<br />
a parcheggio è dimensionata per 30.000 nuovi<br />
posti auto!!!<br />
Inoltre, Veneto City, come un tumore ha bisogno<br />
di arterie per alimentarsi e attirerà su<br />
di sé la Romea Commerciale, la Camionabile,<br />
le Tangenziali BS-PD, il tutto corredato da<br />
una miriade di opere “minori” - innesti, svincoli,,<br />
nuovi caselli, ecc… . Di questo ovviamente non si<br />
è tenuto conto nelle relazioni tecniche.<br />
Infine i progettisti hanno curato molto bene la<br />
viabilità interna e di accesso a VC, ma hanno tralasciato<br />
di occuparsi dei problemi e delle soluzioni<br />
per tutta la viabilità circostante, già oggi in grave<br />
sofferenza.<br />
Conclusione: con VC sono assicurati più<br />
traffico, più smog e più tumori.<br />
7. Migliora la sicurezza idraulica<br />
Secondo Comuni e proponenti, nonostante la pesante<br />
cementificazione, i bacini di laminazione e<br />
le opere di mitigazione consentirebbero di mettere<br />
in sicurezza un’area classificata ad alto rischio<br />
idraulico.<br />
Il Consorzio di Bonifica, ente competente in materia,<br />
non è però così sicuro; e infatti in una nota inviata<br />
alla Commissione Regionale VAS, il Consorzio<br />
si astiene dall’esprimere un parere fino a quando<br />
non saranno forniti dati e informazioni più dettagliati<br />
in particolare per quanto riguarda: “l’analisi<br />
di dettaglio dello stato attuale del sito, la verifica<br />
della disponibilità e della effettiva trasformabilità<br />
delle aree utilizzabili per le opere di mitigazione,<br />
l’individuazione e il dimensionamento degli interventi<br />
ottimali per raggiungere l’obiettivo della<br />
riqualificazione idraulica, le garanzie (anche in termini<br />
finanziari) per una loro effettiva esecuzione”.<br />
Visto con chi abbiamo a che fare, che sia da<br />
fidarsi?!<br />
8. Rende ricchi i Comuni<br />
In una operazione da almeno 2 miliardi di euro, i<br />
contributi extra concordati per gli enti pubblici si<br />
aggirano intono allo 0,09%, precisamente: per<br />
il Comune di Dolo 1.800.000 euro, per Pianiga<br />
1.200.000 euro, per la Regione 1.500.000 di euro.<br />
PARTECIPANDO ALLE INIZIATIVE<br />
Insomma poco più che elemosine quelle elargite<br />
da Endrizzi e soci.<br />
Ma i Comuni dicono di fare affidamento soprattutto<br />
sugli introiti derivati dall’ICI (permanenti) e<br />
dagli oneri di urbanizzazione (una tantum). Effettivamente,<br />
almeno inizialmente, la svendita del<br />
territorio permetterà agli enti locali di “fare cassa”,<br />
ma ben presto la “pacchia” sarà destinata a trasformarsi<br />
in un vero e proprio cappio per i bilanci<br />
comunali. Infatti la manutenzione delle opere cedute<br />
ai Comuni a scomputo degli oneri di urbanizzazione<br />
(esterne al perimetro di intervento), avrà<br />
costi ingentissimi e graverà vita natural durante<br />
sulle voci di spesa dell’ente.<br />
Se a questo aggiungiamo poi i costi mai conteggiati<br />
da nessuno delle esternalità negative causate<br />
da VC, come ad esempio gli effetti sulla salute provocati<br />
dall’inquinamento, l’intasamento da traffico,<br />
gli allagamenti, ecc… , allora si fa presto a capire<br />
che nel giro di qualche anno il “buco” di bilancio<br />
causato da VC potrebbe essere talmente grande<br />
da indurre i Comuni a manovre pesantissime o<br />
all’indebitamento. E alla fine a pagare saranno<br />
sempre e solo i cittadini, mentre i proponenti<br />
si saranno assicurati profitti milionari<br />
portando a termine un affare immobiliare<br />
senza precedenti.<br />
9. Porta nuove opere pubbliche<br />
Le principali nuove opere pubbliche di cui si parla<br />
sono: un’altra stazione SFMR, il casello di Albarea,<br />
la viabilità di collegamento verso Vigonza (viabilità<br />
TAV), alcune bretelle e interventi di adeguamento<br />
per facilitare l’accesso a Veneto City.<br />
La prima domanda è: ma senza Veneto City<br />
ci sarebbe bisogno di queste infrastrutture?<br />
La risposta è no, perchè ad esempio il nuovo casello<br />
autostradale è funzionale solo a VC, mentre<br />
basterebbe riaprire quello di Roncoduro per alleggerire<br />
immediatamente il traffico della Riviera; di<br />
stazioni SFMR ce ne sono già abbastanza, mancano<br />
però un numero sufficiente di treni.<br />
La seconda domanda è: chi paga?<br />
Stando a quanto scritto nell’accordo di programma<br />
a carico dei proponenti c’è la nuova stazione (circa<br />
23.000.000 di euro), mentre la viabilità complementare<br />
è a carico di chi (?) realizzerà gli edifici<br />
di VC.<br />
Il casello di Albarea non compare invece<br />
nell’accordo, e quindi i 30.000.000 di euro<br />
stimati sono da considerarsi a carico dei<br />
contribuenti, così come i soldi già spesi per la<br />
stazione di Vigonza (appena costruita) che verrà<br />
inevitabilmente chiusa e sostituita da quella nuova.<br />
In conclusione anche per quanto riguarda le nuove<br />
infrastrutture la “bilancia” finisce per gravare<br />
sulla collettività a vantaggio dei privati sia in termini<br />
economici, sia in termini di maggiori impatti su<br />
ambiente e salute.<br />
10 E’ di Pubblica utilità<br />
Secondo quanto si legge nell’accordo firmato, la<br />
pubblica utilità consisterebbe soprattutto nella<br />
“possibilità di creare un luogo particolarmente idoneo,<br />
delle strutture e delle opere in cui le aziende<br />
venete possono rappresentarsi nel panorama internazionale”.<br />
Ammesso e non concesso che questa<br />
si possa definire “pubblica utilità”, la maggior<br />
parte delle superfici previste in VC sono dedicate<br />
a funzioni tipo commerciale, tempo libero, ricettivo<br />
e altre analoghe che nulla hanno a che vedere<br />
con la rappresentazione delle aziende venete nel<br />
panorama internazionale.<br />
La realtà è che VC è un progetto che non ha nessuno<br />
dei requisisti fondamentali per essere approvato<br />
con accordo di programma, vale a dire:<br />
pubblica utilità, indifferibilità e urgenza.<br />
Veneto City è un ammasso di scatoloni vuoti, una<br />
grande operazione di rendita immobiliare spacciata<br />
come “benefica”.<br />
VERSANDO UN CONTRIBUTO SUL C/C INTESTATO A<br />
<strong>CAT</strong>: IBAN IT 18K 08407 3618 0 0440 000 889 60<br />
FACENDO UN’INSERZIONE PUBBLICITARIA SUI<br />
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