02.06.2013 Views

Copia di De Pirro.vp - Conservatorio di Musica “Francesco Venezze”

Copia di De Pirro.vp - Conservatorio di Musica “Francesco Venezze”

Copia di De Pirro.vp - Conservatorio di Musica “Francesco Venezze”

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

za, reattività e prosecuzione se si trova in fase affermativa o <strong>di</strong> sviluppo. Presupponendo<br />

quin<strong>di</strong> un relativismo legato alla posizione temporale in cui un tema compare<br />

o viene riproposto.<br />

Si arriva così ad organizzare un sistema <strong>di</strong> gerarchie per cui le sezioni, <strong>di</strong>stinte<br />

per configurazione armonica, melo<strong>di</strong>ca, ritmica e timbrica, hanno peso ed importanza<br />

variabile.<br />

Questo implica un ambiente <strong>di</strong> reazione <strong>di</strong>fferente, esattamente come accade<br />

per una narrazione che sposta il personaggio principale da un ambiente in cui opera<br />

con reazioni preve<strong>di</strong>bili ad un ambiente “<strong>di</strong>namico” per ostilità o <strong>di</strong>fferente “sfondo”<br />

sociale.<br />

L’integrazione fra sezioni <strong>di</strong> varia natura avviene per la teoria del contrasto. È<br />

il contrasto che valorizza l’opposto. L’inserimento <strong>di</strong> sezioni contrastanti ha la funzione<br />

<strong>di</strong> meglio definire il carattere principale. Come verificheremo nell’analisi che<br />

segue, questa non si basa necessariamente su caratteri opposti. Spesso per porre in rilievo<br />

una sezione questa può essere preceduta da brevi tratti a bassa tensione emotiva,<br />

con profili melo<strong>di</strong>ci o ritmici insignificanti.<br />

L’Adagietto della Quinta Sinfonia <strong>di</strong> Mahler è un complesso meta-sistema<br />

pronto a mo<strong>di</strong>ficarsi in relazione a quanto lo precede o a quanto avverrà, siano essi<br />

gesti sonori, movimenti che lo incorniciano o figure retoriche. Scopriremo quin<strong>di</strong><br />

come il madrigalismo sintattico con cui viene costruito il primo periodo si basi proprio<br />

sull’alternanza <strong>di</strong> tre sezioni a basso <strong>di</strong>agramma sensibile e tre sezioni in progressiva<br />

trasfigurazione. Nel corso dell’analisi si sottolineerà inoltre l’uso <strong>di</strong> singole<br />

figure retoriche, raccordandole ad altre opere in cui svolgono analoga funzione.<br />

Molte le convenzioni presenti in questo movimento: la sud<strong>di</strong>visione ternaria<br />

(bb. 1-38; bb. 39-71; bb.72-103), la regolarità <strong>di</strong> molte sezioni (basate sui multipli <strong>di</strong><br />

2), l’uso <strong>di</strong> progressioni, aumentazioni, pedali e in genere <strong>di</strong> figure retoriche- il tutto<br />

all’interno della funzione connettiva <strong>di</strong> un metro generatore (peone quarto) - la funzione<br />

<strong>di</strong>latante <strong>di</strong> appoggiatura, quella propulsiva delle acciaccature, quella “virale”<br />

del cromatismo e la solitu<strong>di</strong>ne timbrico-ritmica dell’arpa.<br />

Convenzioni piegate ad una precisa costruzione <strong>di</strong> arcate emotive, poggiate<br />

sul progressivo condensarsi <strong>di</strong> punti focali alternati a respiri <strong>di</strong> attesa. Partiamo quin<strong>di</strong><br />

dalla costruzione del periodo A per intersecare progressivamente tutti i tasselli sulla<br />

cui architettura variata si forma il movimento.<br />

L’inziale semplicità gestuale (una piramide <strong>di</strong> suoni rivolta al grave) somma<br />

l’ambiguità armonica alla figura retorica dell’attesa (non è presente alcun elemento<br />

melo<strong>di</strong>co in grado <strong>di</strong> catalizzare l’identità). Il Do delle viole lascia presumere il tono<br />

<strong>di</strong> Do maggiore. La comparsa ancora alle viole del La, seguito da arpeggi sulle medesime<br />

note dell’arpa, sembra rafforzare il tono del relativo minore. Neanche l’ingresso<br />

delle melo<strong>di</strong>a ai I violini mo<strong>di</strong>fica l’impressione <strong>di</strong> centro tonale (Do, Re, Mi ap-<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!