02.06.2013 Views

Voria neve.indd - Capracotta.com

Voria neve.indd - Capracotta.com

Voria neve.indd - Capracotta.com

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

m a r z o 2 0 0 8<br />

Taccuino<br />

capracottese<br />

da “Momento Sera” del 9 gennaio 1954<br />

Quando quassù cade la <strong>neve</strong>, è un’altra<br />

cosa. Bisogna starci, bisogna vedere.<br />

È uno spettacolo interessante, è bello.<br />

Anche perché la <strong>neve</strong> di quassù è diversa …..È<br />

<strong>neve</strong> (con la N maiuscola).<br />

È una <strong>neve</strong> superiore, una <strong>neve</strong> aristocratica :<br />

è la <strong>neve</strong>. Giù il cappello amici lettori alla <strong>neve</strong><br />

di <strong>Capracotta</strong>. Se poi, quando quassù cade la<br />

<strong>neve</strong>, si sente un pizzico di bufera, allora, <strong>com</strong>piaciuto,<br />

Dante si muove col più bello del suo<br />

Inferno, col più bello del suo Purgatorio, col<br />

più bello del suo Paradiso, messi insieme. E<br />

tutto trascende. È fisico è metafisico in ordinato<br />

disordine. In queste condizioni, in questo<br />

ambiente, a questo spettacolo se aggiungete<br />

un pizzico di sole (forse bastano dieci raggi)<br />

contemplate Iddio. Anche lo spirito volgare si<br />

avvicina a Dio e Lo contempla lassù quando<br />

cade la <strong>neve</strong> con un pizzico di bufera e dieci<br />

raggi di sole.<br />

Usciamo di casa. Non è facile. Ma non è impossibile.<br />

Basta la buona volontà. La <strong>neve</strong><br />

tutt’intorno è vergine: non una impronta. Né<br />

un’anima viva. Procediamo. Saranno tre, quattro<br />

metri. Comunque, le parti del corso, sono<br />

quasi ricoperte. È nostra intenzione arrivare<br />

al telefono, da Donato per le ultime notizie. A<br />

metà strada un uomo ricurvo con la pala che<br />

lavora. Ci salutiamo. È Vincenzo, il buon Vincenzo,<br />

la cui vita si svolge tutta nel Circolo, per<br />

il Circolo. Vincenzo è un uomo onesto e capace.<br />

Grave colpa sarebbe per lui trascurare il<br />

Circolo. E Vincenzo non lo trascura. Il Circolo,<br />

nonostante la <strong>neve</strong> e la bufera, è pronto. Mi<br />

rac<strong>com</strong>ando per le sigarette, però.<br />

Andiamo avanti. Il telefono è inaccessibile per<br />

l’ingresso principale. Tutto è chiuso. Tutto è<br />

<strong>neve</strong>.<br />

Che fare? Eccolo, con gli sci, che avanza un<br />

uomo imbottito. Ci fa: “Dottore… vi ac<strong>com</strong>pagno<br />

a casa?” Rispondo: “No vado a <strong>com</strong>prare<br />

le sigarette”. Ed egli: “Ma è tutto chiuso…”.<br />

Di rimando: “Ed allora entro qui, da Romeo”.<br />

“Arrivederci, Dottore”. “Ciao – faccio io – e<br />

grazie”.<br />

Se ne va. Solo, solo. Quale è la porta di Romeo?<br />

Certamente quella. A due metri forse<br />

meno. Mani e piedi, piedi e mani in meno che<br />

dieci minuti raggiungo quella porta. Apro e<br />

faccio: “Ueeè…”. Sono invitato ad entrare: Saraff,<br />

la bella Saraff, fa colazione. Rommel, vale<br />

a dire Romeo, fa il classico stravacco attorno<br />

al focolare. Mi faccio bello e dico: “L’amico fa<br />

grossi sacrifici per andare a trovare l’amico in<br />

certe circostanze. Vi serve qualcosa?”. Romeo<br />

(Forkettin, direbbe il <strong>com</strong>andante Nafra) fa il<br />

furbo e risponde: “Stavo per venire io da te”.<br />

Usciamo tutti e due per andare a <strong>com</strong>perare le<br />

sigarette. E che vediamo? Un uomo che azzarda<br />

a uscire di casa. Lo guardiamo. Chi sarà? La<br />

montagna di <strong>neve</strong> è pericolosa, quell’uomo è<br />

temerario.<br />

Sembra strano. Io ho pensato all’uomo delle<br />

nevi dell’Himalaja, al tibetano Metoh-Kangmi.<br />

Quell’uomo fa di tutto per vincere. Anch’egli<br />

con le mani e con i piedi. Ad un certo momento<br />

si ferma, si arresta, ci guarda. Quindi ci fissa.<br />

Poi evidentemente ci ha riconosciuti, grida:<br />

“Uè.. Campiò… “È lui: “Enzo. Enzo De Mauro”<br />

– gli risponde Romeo: “Ci vediamo allo Sci<br />

Club”.<br />

Procediamo per le sigarette.<br />

Allo Sci Club troviamo il quarta serie Renato<br />

Mosca (irriconoscibile con quella coppola) e il<br />

fuori serie Antonio Policella. La <strong>com</strong>petizione<br />

è di prammatica. Romeo e Renato, Francesco<br />

e il sottoscritto. Perdiamo. Sarà un’altra cosa<br />

quando a sostegno del sottoscritto verrà Natalino.<br />

Anche Enzo De Mauro abbozza qualche<br />

parata. Macchè… niente da fare è negato<br />

Facciamo la via del ritorno. Non c’è più un pizzico<br />

di bufera, non ci sono più i dieci raggi di<br />

sole.<br />

C’è solo la <strong>neve</strong>. Completiamo questo “servizietto”<br />

fra le braccia di Enzo e di Michele, confortato<br />

dal sorriso del dolce massimo.<br />

Intanto il 1953 è finito <strong>com</strong>e Dio ha voluto.<br />

Ha avuto inizio il1954.<br />

speciale <strong>neve</strong><br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!