Comunicazione - La Voce del Popolo
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Non ha fatto nomi e neppure<br />
cognomi, ma il messaggio è arrivato,<br />
ancora una volta, netto e chiaro. Un<br />
“richiamo permanente” quello <strong>del</strong><br />
presidente <strong>del</strong>la Cei. L’ennesimo.<br />
Bagnasco ha interpretato quello<br />
che sentono gli italiani, un<br />
“attonito sbigottimento a livello<br />
culturale e morale”, un “senso<br />
d’insicurezza diffuso nel corpo<br />
sociale”, insomma un “oscuramento<br />
<strong>del</strong>la speranza collettiva”. Cosa<br />
serve allora per “risvegliare la<br />
speranza”? Basteranno la gioia<br />
e l’entusiasmo dei giovani <strong>del</strong>la<br />
Gmg, dei credenti al Congresso<br />
eucaristico, <strong>del</strong>l’impegno quotidiano<br />
nelle comunità cristiane? Qualcuno<br />
ci crede. Ci crede soprattutto<br />
chi non smette di pensare che<br />
il cristianesimo ha qualcosa da<br />
<br />
dire e dare a una politica “dalle<br />
passioni tristi”. <strong>La</strong> vita nella<br />
fede, “la conversione cristiana<br />
è anche e soprattutto fonte di<br />
gioia, di speranza e di amore”,<br />
ripete Bagnasco, con le parole di<br />
Benedetto XVI a Venezia. “L’Italia<br />
ha una missione da compiere, l’ha<br />
avuta nel passato e l’ha per il futuro.<br />
Non deve autodenigrarsi! Bisogna<br />
dunque reagire con freschezza<br />
di visione e nuovo entusiasmo,<br />
senza il quale è difficile rilanciare<br />
qualunque crescita, perseguire<br />
qualunque sviluppo”. Su Berlusconi<br />
e la “questione morale” il Presidente<br />
<strong>del</strong>la Cei ha parlato a lungo,<br />
con franchezza, ripetendo una<br />
posizione già molto ben definita a<br />
più riprese. Ma questo è comunque<br />
il passato. Quel che conta è l’invito<br />
a muoversi in prospettiva. Ma<br />
con quale proposta? Il senso di<br />
blocco che tutti percepiscono è<br />
dovuto al fatto che, dopo quasi 20<br />
anni di alternanze, puntualmente<br />
prodottesi tra il centro-destra e il<br />
centro-sinistra, l’alternativa non è<br />
l’alternanza, cioè la sostituzione<br />
<strong>del</strong>l’attuale maggioranza di governo<br />
con l’attuale opposizione, ma la<br />
ristrutturazione <strong>del</strong> sistema. In<br />
questo passaggio così <strong>del</strong>icato è<br />
ovvio l’interesse per le riflessioni, le<br />
posizioni, le iniziative dei cattolici.<br />
Qualcuno guarda a Brescia. Lo fa<br />
il “Corriere <strong>del</strong>la sera” che alcuni<br />
giorni fa ha promosso un dibattito<br />
sul ruolo dei cattolici liberali<br />
bresciani. Tra satelliti e correnti,<br />
spinte, banche e imprenditori,<br />
analisti, compagnie e osservatori<br />
non si saltano né i nomi, né i<br />
cognomi e s’invoca, ancora una<br />
volta, l’alto patronato <strong>del</strong>la Chiesa<br />
e magari direttamente <strong>del</strong> Vescovo.<br />
Certo quest’inizio d’autunno<br />
bresciano sembra carico d’intensi<br />
movimenti, per non dire di “accese<br />
riflessioni”. A Brescia il laicato<br />
cattolico ne sarà protagonista e<br />
qualcuno amerà solo leggervi trame,<br />
accordi e complotti. Cosa farà la<br />
Chiesa bresciana? Continuerà a<br />
<br />
<br />
<br />
ispirare, stimolare e testimoniare<br />
i valori di un Vangelo da incarnare<br />
nella vita quotidiana. Lo farà<br />
per tutti coloro che, in qualsiasi<br />
direzione, vorranno da cristiani<br />
impegnarsi per il bene comune. Lo<br />
farà senza privilegi e senza censure.<br />
Ciò che i cattolici hanno fatto per<br />
Brescia è grande ed è evidente.<br />
Spesso la loro opera ha segnato<br />
anche la vita <strong>del</strong>l’Italia. Verranno<br />
strade nuove? Forse sì a patto che<br />
non dominino nel laicato cattolico<br />
le logiche di parte, aldilà <strong>del</strong>le<br />
legittime differenze. Se da Brescia<br />
nascerà il nuovo, come qualcuno<br />
auspica, nascerà con umiltà con una<br />
proposta fondata su principi e valori<br />
di moralità e partecipazione magari<br />
esprimendo <strong>del</strong>le proposte di<br />
aggregazione e di leadership su cui<br />
sperimentare forme di libera, ampia<br />
e articolata convergenza “secondo<br />
– come dice Bagnasco – la linea<br />
culturale <strong>del</strong> realismo cristiano” . Il<br />
lavoro da fare è tanto, molte energie<br />
sono disponibili.<br />
<br />
<br />
Un U nuovo anno pastorale, scolastico, di attività è iniziato.<br />
Abbiamo ripreso il cammino, senza averlo mai interrotto<br />
completamente. Siamo infatti naturalmente “esseri in<br />
cammino”. Sì, ma verso dove? era una frase che girava<br />
anni fa. Mi pare ancora assai attuale. Camminare è necessario,<br />
ma occorre sapere dove andare – e magari come e<br />
con chi. Il cristiano conosce la strada (Cristo stesso), sa<br />
qual è la méta (saremo per sempre con il Signore), “sente”<br />
(o dovrebbe sentire) che non è solo, che molti, sulla terra e<br />
in cielo, condividono e sostengono il suo cammino. Ottobre è<br />
per eccellenza mese missionario e mese <strong>del</strong> Rosario. <strong>La</strong> Chie-<br />
sa esiste esi non per se stessa, ma per evangelizzare. I santi questo<br />
l’hanno ben compreso, dagli Apostoli a S. Francesco Saverio, a S.<br />
Teresina (Teresa di Gesù Bambino e <strong>del</strong> Volto Santo), al prossimo<br />
Santo Confo Conforti. Ma hanno anche capito che la prima missione, il pri-<br />
mo apostolato<br />
è quello <strong>del</strong>la preghiera. Beati noi se sappiamo – anche<br />
con l’aiuto <strong>del</strong>la <strong>del</strong> corona <strong>del</strong> Rosario – riscoprire il dono e l’impegno di<br />
accogliere e trasmettere tr il lieto annuncio di Gesù Salvatore.<br />
<br />
<br />
<br />
Brescia.<br />
Il pgt e il disegno<br />
<strong>del</strong>la città futura<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Rezzato. Tre comunità<br />
in cammino<br />
verso il Santuario<br />
Accademia cattolica.<br />
Senza i pregiudizi<br />
il dialogo è possibile<br />
<br />
Oec.<br />
L’arte per la vita<br />
buona <strong>del</strong> Vangelo<br />
<br />
Brescia.<br />
L’energia e le sfide<br />
(vinte) <strong>del</strong>l’Asm<br />
<br />
Brescia si fa in due<br />
per mantenere<br />
la vetta
È stata una legge regionale <strong>del</strong><br />
2005 a segnare formalmente il<br />
passaggio dal piano regolatore<br />
generale al piano di governo <strong>del</strong><br />
territorio. Contrariamente a quanto<br />
spesso avviene in politica non<br />
si è trattato di una rivoluzione<br />
“gattopardesca”. Il cambio<br />
di definizione ha comportato<br />
anche una radicale modifica<br />
dei criteri di programmazione<br />
territoriale. Se con i prg l’attività<br />
di programmazione territoriale<br />
era vincolata all’approvazione<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ta tenendo banco sui media<br />
locali il dibattito per l’adozione<br />
da parte <strong>del</strong> Comune<br />
di Brescia <strong>del</strong> piano di governo<br />
<strong>del</strong> territorio, il pgt.<br />
Per la città, come per gli altri comuni<br />
bresciani, si tratta di una “prima volta”;<br />
Brescia si appresta a adottare il<br />
nuovo strumento di programmazione<br />
urbanistica introdotto nel 2005<br />
con una legge regionale che ha mandato<br />
in pensione i piani regolatori<br />
generali. A Brescia la discussione ha<br />
assunto i toni <strong>del</strong>lo scontro politico,<br />
con buona pace <strong>del</strong>la necessità di un<br />
confronto sul merito <strong>del</strong>le scelte che<br />
hanno guidato l’azione programmatoria<br />
<strong>del</strong>l’amministrazione comunale.<br />
<strong>La</strong> lente <strong>del</strong>la contrapposizione politica<br />
non rende giustizia ai criteri che<br />
hanno portato alla definizione <strong>del</strong> pgt a<br />
cui si affida la progettazione <strong>del</strong>la città<br />
di domani. Criteri che, al di là <strong>del</strong> caso<br />
Brescia, possono interessare tutti i<br />
comuni <strong>del</strong>la Provincia che entro il 31<br />
dicembre <strong>del</strong> prossimo anno dovranno<br />
approvare il pgt. Un aiuto, in questa<br />
direzione, arriva da Maurizio Tira<br />
(nell’immagine sopra la foto di centrio<br />
pagina), ordinario di di pianificazione<br />
urbanistica all’Università di Brescia e<br />
presidente <strong>del</strong> Centro provinciale studi<br />
urbanistici <strong>del</strong>l’Ordine degli ingegneri.<br />
“Il piano di governo <strong>del</strong> territorio<br />
– è la premessa di Tira – è diviso in<br />
tre parti. Se si vuole parlare di criteri<br />
bisogna concentrarsi sulla prima, denominata<br />
documento di piano”. È in<br />
questo documento che sono esplicitate<br />
le strategie definite dalla singola<br />
amministrazione rispetto al governo<br />
<strong>del</strong> suo territorio. “Brescia – afferma il<br />
docente di pianificazione urbanistica<br />
– da questo punto di vista pare avere<br />
puntato su una strategia che prevede<br />
la crescita <strong>del</strong>la città, invertendo<br />
di fatto una tendenza che prosegue<br />
ininterrotta già dal censimento <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
1971”. Un’idea di crescita, sottolinea<br />
ancora Maurizio Tira, che non si limita<br />
ai 220mila abitanti, ma che punta anche<br />
sull’offerta di servizi per acquisire<br />
un rango di città più importante di<br />
quanto Brescia non sia stata in questi<br />
anni. “Un ruolo di primo piano – osserva<br />
ancora – a cui Brescia ha dovuto<br />
rinunciare a causa <strong>del</strong> progressivo<br />
venir meno <strong>del</strong>la sua vocazione<br />
industriale”. Altro aspetto strategico<br />
<br />
<strong>del</strong>la Regione (necessaria perché<br />
ogni singolo Comune potesse poi<br />
approvare il proprio piano) con<br />
l’introduzione dei pgt la situazione<br />
si ribalta totalmente. È dei Comuni<br />
la compentenza esclusiva in tema<br />
di programmazione edificatoria<br />
e urbanistica. <strong>La</strong> Provincia è<br />
chiamata, alla luce di quelle che<br />
sono sue competenze specifiche in<br />
materia di infrastrutture di trasporto<br />
di livello sovraccomunale, di difesa<br />
<strong>del</strong> suolo, di paesaggio e di ambiti<br />
agricoli strategici, a verificare la<br />
compatibilità <strong>del</strong> documento di<br />
piano (la prima parte dei pgt) con<br />
lo specifico piano provinciale.<br />
Anche l’Asl e l’Arpa con i loro pareri<br />
contenuti nella Vas (la Valutazione<br />
ambientale strategica) possono<br />
in qualche modo condizionare<br />
l’autonomia programmatoria dei<br />
Comuni. Due i passaggi che il<br />
pgt deve compiere in consiglio<br />
comunale: il primo per l’adozione<br />
e il secondo, dopo un periodo di<br />
tempo congruo per le opportune<br />
osservazioni, per l’approvazione.<br />
<br />
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<br />
<br />
che, secondo Tira, caratterizza il pgt<br />
cittadino è quello legato al rapporto<br />
tra pubblico e privato in merito alla<br />
questione <strong>del</strong>le finanze e <strong>del</strong>le risorse<br />
con cui realizzare la trasformazione<br />
futura <strong>del</strong>la città. Per l’urbanista si<br />
tratta di una novità importante, forse<br />
il primo fra gli elementi strategici.<br />
“Questi aspetti – è un’altra puntualizzazione<br />
di Tira – si scontrano con<br />
l’urgenza ambientale perché usare il<br />
territorio per risolvere alcuni problemi<br />
economico-finanziari <strong>del</strong> pubblico<br />
e <strong>del</strong> privato comporta l’introduzione<br />
di impatti ambientali che hanno costi<br />
per il pubblico e per i privati”. L’equilibrio<br />
tra questi due aspetti evidentemente<br />
non è facile e anche nel dibattito<br />
consigliare il tema è tornato più<br />
volte, anche se piegato alle ragioni<br />
<strong>del</strong> dibattito politico. Quella che Brescia<br />
sta vivendo da tempo, però, è una<br />
stagione segnata da un costante processo<br />
di regressione demografica e da<br />
una crisi che ha minato la tradizionale<br />
solidità economica <strong>del</strong> pubblico e <strong>del</strong><br />
privato. Se questa è la realtà non è un<br />
azzardo legare la Brescia di domani a<br />
questi due ambiti strategici? “Non credo<br />
– è la risposta di Tira – che il Comune<br />
pensi al traguardo dei 220mila abitanti<br />
come semplice incremento <strong>del</strong>la<br />
popolazione, credo piuttosto si pensi<br />
a un cambio di passo <strong>del</strong>la città fortemente<br />
condizionata dalla fase postindustriale<br />
che sta vivendo”. Un cambio<br />
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<br />
di passo per fare di Brescia una città<br />
attraente anche per quel che concerne<br />
l’occupazione. All’idea <strong>del</strong>la crescita<br />
demografica è legata anche quella <strong>del</strong><br />
rango direttamente proporzionale alla<br />
dimensione <strong>del</strong>la città. “In questa<br />
prospettiva – commenta ancora – è<br />
legittimo domandarsi se la crescita<br />
immaginata debba concretizzarsi<br />
esclusivamente all’interno dei confini<br />
cittadini o se, grazie al sistema di relazioni<br />
<strong>del</strong> territorio, possa interessare<br />
anche l’area metropolitana che già<br />
oggi può contare su una popolazione<br />
di più 500mila abitanti”. Dal punto di<br />
vista <strong>del</strong>le risorse per l’urbanista bisogna<br />
superare, come avviene in tante<br />
altre città europee, quei meccanismi<br />
<br />
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che condizionano la costruzione <strong>del</strong>la<br />
città pubblica alle risorse in arrivo<br />
dalle trasformazioni operate da privati.<br />
“Si tratta di un tipo di approccio<br />
da rivedere – afferma Maurizio Tira –<br />
a vantaggio <strong>del</strong>la definizione <strong>del</strong>le risorse<br />
che i privati devono garantire al<br />
Comune non più sulla base dei volumi<br />
costruiti ma sui guadagni realizzati”.<br />
Questi meccanismi sono stati recepiti<br />
anche dal pgt di Brescia, “quello che<br />
ancora manca – sottolinea l’urbanista<br />
– è il conto economico che dal punto<br />
di vista ambientale la città immaginata<br />
dal pgt andrà a generare”. <strong>La</strong> produzione<br />
di rifiuti, il consumo di risorse<br />
idriche e altri aspetti ancora sono<br />
dei costi”.
Il piano di governo <strong>del</strong> territorio<br />
(abbreviato e oggi conosciuto<br />
come Pgt) è il nuovo strumento<br />
urbanistico introdotto in Lombardia<br />
dalla legge regionale lombarda n.12<br />
<strong>del</strong>l’11 marzo 2005. Il pgt, come si<br />
legge in queste pagine, ha sostituito<br />
il piano regolatore generale<br />
come strumento di pianificazione<br />
urbanistica a livello comunale e<br />
ha lo scopo di definire l’assetto<br />
<strong>del</strong>l’intero territorio comunale.<br />
Salvo deroghe, la legge prevedeva<br />
che tutti i Comuni lombardi si<br />
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<br />
dotassero di un pgt entro marzo<br />
2009. Pochi, pochissimi i Comuni<br />
lombardi, bresciani compresi, che<br />
sono stati in grado di rispettare i<br />
tempi iniziali, tanto che il Consiglio<br />
regionale ha prorogato una prima<br />
volta al 31 marzo 2010, una seconda<br />
al 31 marzo scorso e, infine al 31<br />
dicembre 2012, la data entro cui<br />
i Comuni devono dotarsi in via<br />
definitiva <strong>del</strong> piano. Nel Bresciano,<br />
secondo gli ultimi dati diffusi dalla<br />
Regione, sono 91 i Comuni che<br />
hanno adottato il pgt.
l card. Angelo Bagnasco è stato<br />
chiaro. “Chiunque sceglie la militanza<br />
politica – ha affermato il<br />
presidente <strong>del</strong>la Cei nella sua<br />
proluzione all’assemblea generale<br />
dei Vescovi italiani – deve essere<br />
consapevole <strong>del</strong>la misura e <strong>del</strong>la<br />
sobrietà, <strong>del</strong>la disciplina e <strong>del</strong>l’onore<br />
che comporta”. Non poteva essere<br />
più esplicito di così nell’affrontare,<br />
come avviene ad ogni assemblea<br />
Cei, la situazione politica <strong>del</strong> Paese.<br />
Quella commentata dal presidente dei<br />
Vescovi italiani è una stagione di tale<br />
degrado da indurre il card. Bagnasco<br />
a parlare addirittura di questione<br />
morale. “<strong>La</strong> responsabilità morale<br />
– ha precisato al proposito – ha una<br />
gerarchia interna che si evidenzia da<br />
sé, a prescindere dalle strumentalizzazioni<br />
che pur non mancano”. Il Cardinale<br />
ha riconosciuto che “si rincorrono,<br />
con mesta sollecitudine, racconti<br />
che, se comprovati, a livelli diversi rilevano<br />
stili di vita difficilmente compatibili<br />
con la dignità <strong>del</strong>le persone e<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
il decoro <strong>del</strong>le istituzioni e <strong>del</strong>la vita<br />
pubblica”. E se “è l’esibizione talora<br />
a colpire” come pure “l’ingente mole<br />
di strumenti d’indagine messa in<br />
campo” e “la dovizia <strong>del</strong>le cronache<br />
a ciò dedicate”, “nessun equivoco tuttavia<br />
può qui annidarsi”, ha aggiunto<br />
richiamando come “i comportamenti<br />
licenziosi e le relazioni improprie”<br />
siano “in sé stessi negativi” e producano<br />
“un danno sociale a prescindere<br />
dalla loro notorietà”. Dal Presidente<br />
dei Vescovi è giunto l’invito a “purificare<br />
l’aria, perché le nuove generazioni<br />
– crescendo – non restino avvelenate”.<br />
Di qui l’appello ai cattolici in<br />
<br />
politica perché, “anche quando non<br />
risultano sugli spalti”, siano “dove<br />
vita e vocazione li portano”. Bagnasco<br />
ha fatto riferimento ai “percorsi<br />
diversi, a livelli molteplici, per quanti<br />
intendono concorrere alla vitalità e<br />
alla modernità <strong>del</strong>la polis”. Anche se<br />
“hanno dato talora un senso anche di<br />
dispersione”, tuttavia “si è trattato di<br />
una sorta d’incubazione” in vista di<br />
una crescita <strong>del</strong>la “partecipazione” e<br />
di “una nuova consapevolezza che la<br />
fede cristiana non danneggia in alcun<br />
modo la vita sociale”. A richiami e ammonimenti<br />
così forti, la politica però<br />
ha risposto dando ancora una volta<br />
prova di vivere in un “universo parallelo”.<br />
Piuttosto che scegliere la via di<br />
un decoroso silenzio, come quello che<br />
una volta tenevano i bambini sopresi<br />
dalla mamma con le mani nel barattolo<br />
<strong>del</strong>la marmellata, alcuni rappresentanti<br />
<strong>del</strong>la politica, esponenti di<br />
governo, hanno commentato le parole<br />
<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Cei, rinnovati anche<br />
nel corso di un incontro all’Am-<br />
<br />
basciata italiana presso la Santa sede,<br />
come se si trattasse di inviti generici,<br />
evidentemente destinati a qualcun altro.<br />
Nessuno si è sentito interpellato<br />
in prima persona; tutti hanno ritenuto<br />
che le parole <strong>del</strong> card. Bagnasco<br />
andassero a stigmatizzare i comportamenti<br />
di altri. In realtà anche se alcune<br />
degenerazioni sono più evidenti<br />
di altre (anche se come ha avvertito il<br />
presidente <strong>del</strong>la Cei molti racconti devono<br />
ancora essere comprovati) appare<br />
chiaro che l’intero sistema poli-<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> parte <strong>del</strong>la prolusione che il card.<br />
Bagnasco ha dedicato alla situazione<br />
politica <strong>del</strong> Paese ha fatto discutere,<br />
com’era logico attendersi. Il mondo<br />
<strong>del</strong>la politica ha piegato, come spesso<br />
accade le parole <strong>del</strong> Presidente<br />
dei Vescovi italiani, alla logica <strong>del</strong>la<br />
contrapposizione, dimenticando però<br />
che si tratta di osservazioni destinate<br />
a stigmatizzare ogni tipo di malcostume:<br />
da quelli più evidenti e oggetto anche<br />
di procedimenti giudiziari, a quelli<br />
mano sbandierati ma non per questo<br />
meno gravi. Sconcertanti sono state<br />
comunque alcune reazioni <strong>del</strong> mondo<br />
<strong>del</strong>la politica o di quella parte di<br />
stampa a supporto più o meno diretto<br />
di partiti e leader politici. In un comunicato<br />
stampa Sandro Bondi (nella<br />
foto) <strong>del</strong> Pdl ha dichiarato di aver<br />
letto la prolusione. “ Con la massima<br />
umiltà – ha affermato il parlamentare<br />
<strong>del</strong> Pdl –, mi permetto di affermare<br />
<br />
<br />
Dopo un fine settimana segnato<br />
dalla richiesta palestinese di<br />
riconoscimento di un Stato,<br />
attraverso le parole <strong>del</strong> presidente<br />
Mahmoud Abbas in uno storico<br />
discorso all’Assemblea plenaria<br />
<strong>del</strong>l’Onu, tocca al Consiglio di<br />
sicurezza pronunciarsi sulla<br />
questione. “Una decisione – ha<br />
detto il Presidente palestinese –<br />
attesa nell’ordine di settimane e<br />
non mesi. Due settimane, per la<br />
precisione, secondo il dirigente<br />
di al Fatah, Azzam al Ahmad. Al<br />
di non essere d’accordo, almeno nel<br />
metodo, con il presidente <strong>del</strong>la Cei’’.<br />
Per Sandro Bondi il card. Bagnasco<br />
si sarebbe pronunciato sulla <strong>del</strong>icata<br />
e difficile situazione in cui versa<br />
la società italiana e sulle qualità e le<br />
capacità <strong>del</strong>la classe politica, nel suo<br />
complesso, di farvi fronte in maniera<br />
adeguata “addivenendo a conclusioni<br />
che sono apparse unilaterali,<br />
prestando il fianco inevitabilmente<br />
a strumentalizzazioni di ogni sorta,<br />
prendendo evidentemente per buone<br />
<strong>del</strong>le premesse che sono invece<br />
a tutt’oggi <strong>del</strong>le semplici accuse non<br />
dimostrate”. Più o meno sulla stessa<br />
lunghezza d’onda anche i commenti<br />
di altri parlamentari di centro-destra<br />
e de “Il Giornale” che all’indomani<br />
<strong>del</strong>la prolusione <strong>del</strong> card. Bagnasco<br />
ha pubblicato un editoriale a firma di<br />
Vittorio Feltri dal titolo “Democrazia<br />
porporata. I vescovi si fanno partito”.<br />
Palazzo di Vetro, intanto, ci si<br />
interroga se i palestinesi otterranno<br />
i nove voti a favore su 15, che<br />
costringerebbero gli Stati Uniti<br />
a porre il veto annunciato da<br />
tempo, oppure se nel frattempo si<br />
riesca a raggiungere un accordo<br />
per la ripresa di negoziati diretti<br />
tra palestinesi e israeliani,<br />
sulla scia <strong>del</strong>la proposta <strong>del</strong><br />
cosiddetto ‘Quartetto’ (Stati Uniti,<br />
Russia, Nazioni Unite e Unione<br />
europea). Sono in molti, tuttavia,<br />
ad affermare che lo scenario<br />
“Non saremo noi ad accusare Bagnasco<br />
di interferire illegittimamente nella<br />
vita pubblica – ha scritto Feltri – ,<br />
poiché egli “ha il diritto, come qualunque<br />
cittadino, di esprimere il proprio<br />
pensiero”. Secondo “Il Giornale”,<br />
però, vi sarebbe piuttosto “il solito<br />
doppiopesismo <strong>del</strong>l’opposizione che<br />
“ogni qualvolta un alto prelato apre<br />
la bocca e sostiene una tesi ad essa<br />
non gradita, grida all’interferenza”.<br />
D’altronde la Cei, “molto prudente e<br />
cauta nel giudicare le trasgressioni<br />
di parecchi sacerdoti, mostra di essere<br />
rigorosa nel valutare quelle <strong>del</strong><br />
laico premier”. “Le parole <strong>del</strong> cardinale<br />
Bagnasco vanno accolte come<br />
un monito durissimo da parte di chi<br />
in questi anni ha governato il Paese<br />
lasciando che comportamenti privati<br />
palesemente immorali assurgessero a<br />
rilevanza pubblica”: è stato invece il<br />
commento <strong>del</strong> presidente nazionale<br />
che si profila è quello di un veto<br />
americano in Consiglio di sicurezza<br />
al pieno riconoscimento di un<br />
Stato palestinese. Al suo rientro<br />
a Ramallah, in Cisgiordania,<br />
il presidente Abu Mazen ha<br />
ufficializzato l’indisponibilità<br />
a intavolare trattative finché<br />
Israele non decreterà lo stop alla<br />
costruzione di nuove colonie,<br />
speranza vanificata dalla decisione<br />
israeliana di procedere alla<br />
costruzione di nuove abitazioni<br />
nella parte est di Gerusalemme.<br />
tico italiano è viziato da limiti che non<br />
gli consentono più di avere la giusta<br />
lucidità per affrontare i problemi di<br />
un Paese in profonda crisi. <strong>La</strong> Chiesa,<br />
spesso vittima di strumentalizzazione,<br />
ha parlato e tramite il Presidente dei<br />
suoi Vescovi ha stigmatizzzato comportamenti<br />
e azioni. Alla politica, a<br />
tutta la politica, tocca ora fare sintesi<br />
e tesoro di parole che, mai come in<br />
questa occasione, sono state chiare<br />
e ferme, anche se il card. Bagnasco<br />
non ha fatto nomi e cognomi.<br />
<strong>del</strong>le Acli, Andrea Olivero. “<strong>La</strong> Chiesa<br />
– ha aggiunto – richiama ciascuno ad<br />
un comportamento consono ai ruoli<br />
che ricopre, prescritto in modo inequivocabile<br />
dalla stessa Carta Costituzionale”.<br />
Il presidente <strong>del</strong>le Acli ha<br />
concluso il suo intervento invitando<br />
ciascuno a non chiamarsi fuori, perché<br />
“corruzione, evasione fiscale, criminalità<br />
organizzata, diffusa illegalità<br />
impongono cambiamenti di gruppi<br />
dirigenti ed insieme di costumi personali<br />
e politici diffusi. Per purificare<br />
l’aria <strong>del</strong> Paese ognuno deve fare la<br />
sua parte”. Condivisione per le parole<br />
<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Cei è giunta da<br />
Carlo Costalli, presidente nazionale di<br />
Mcl. “Solo comportamenti congrui ed<br />
esemplari commisurati alla durezza<br />
<strong>del</strong>la situazione – sono le sue considerazioni<br />
– hanno titolo per convincere<br />
a desistere dal pericoloso gioco<br />
dei veti e degli egoismi incrociati”.
essantaquattro pagine per<br />
raccontare un anno di carità.<br />
A una dettagliata pubblicazione<br />
la Caritas diocesana<br />
ha, infatti, affidato il<br />
compito di “certificare” il tanto bene<br />
realizzato nel corso <strong>del</strong> 2010 all’interno<br />
di quattro ambiti d’azione: promozione<br />
pastorale <strong>del</strong>la carità; opere<br />
segno; promozione <strong>del</strong> volontariato<br />
giovanile; emergenze e mondialità.<br />
Ambiti che trovano il loro punto di<br />
raccordo nella “scelta pastorale <strong>del</strong>le<br />
relazioni”, il mandato che il vescovo<br />
Luciano Monari ha più volte dato alla<br />
Caritas per moltiplicare le relazioni<br />
tra le persone, tra le famiglie, tra<br />
gruppi sociali, tra parrocchie per far<br />
fronte al contesto di crescente vulnerabilità,<br />
segnato, oltre che dalla crisi<br />
economico-finanziaria, dalla solitudine<br />
relazionale. In questa prospettiva,<br />
come si legge nelle prime pagine <strong>del</strong>la<br />
pubblicazione, è andato assumendo<br />
un’importanza sempre maggiore<br />
il ruolo <strong>del</strong>le Caritas parrocchiali,<br />
come antenne capaci di intercettare,<br />
analizzare, rispondere ai bisogni <strong>del</strong>le<br />
comunità. Realtà, quelle parrocchiali,<br />
con cui la Caritas diocesana Brescia<br />
ha instaurato un rapporto di compartecipazione.<br />
Esemplificativi in tal senso<br />
i criteri gestionali che definiscono<br />
la partecipazione ai progetti “Ottavo<br />
giorno”, “Microcredito sociale”, “Fondo<br />
Briciole Lucenti” dettagliatamente<br />
descritti nella pubblicazione che “certifica”<br />
12 mesi di carità. Se importanti,<br />
nell’economia complessiva <strong>del</strong> 2010<br />
di Caritas, sono statequelle occasioni<br />
pensate per sensibilizzare le comunità<br />
bresciane alla pastorale <strong>del</strong>la carità,<br />
determinanti per conoscere il bisogno<br />
bresciano e le risposte che la rete Caritas<br />
è stata in grado di fornire diventa<br />
la rendicontazione relativa alle cinque<br />
opere segno <strong>del</strong>la mano fraterna. Si<br />
tratta di iniziative nate dal confron-<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> gestione <strong>del</strong>l’accoglienza degli<br />
immigrati dal Nord Africa nelle<br />
diocesi e su tutto il territorio<br />
italiano. Di questo si è discusso nel<br />
seminario di Caritas italiana-ufficio<br />
immigrazione sull’emergenza Nord<br />
Africa. All’incontro, aperto da<br />
mons. Vittorio Nozza (nella foto),<br />
direttore di Caritas italiana, hanno<br />
perso parte 120 rappresentanti<br />
di 62 diocesi e Caritas coinvolte<br />
nell’accoglienza. Nelle strutture<br />
diocesane sono ospitate 2.742<br />
persone (capofila sono Lombardia,<br />
Triveneto e Sicilia), il 12,2% dei<br />
22.264 profughi attualmente<br />
accolti sul territorio italiano, su<br />
55mila arrivi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno.<br />
“C’è un potenziale di nuovi arrivi<br />
dal Nord Africa, soprattutto dalla<br />
Libia. <strong>La</strong> nostra richiesta è che<br />
non riprendano i respingimenti<br />
in mare come nel 2009, ma le<br />
premesse non sono incoraggianti”.<br />
È la preoccupazione espressa da<br />
Riccardo Clerici, <strong>del</strong>l’Unhcr (Alto<br />
Commissariato <strong>del</strong>le Nazioni Unite<br />
per i rifugiati) durante l’incontro.<br />
<br />
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<br />
<br />
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<br />
to tra il vescovo Monari e la Caritas<br />
diocesana per dare risposte ad un bisogno<br />
andato sempre in crescendo in<br />
parallelo con una crisi economica che<br />
ha fatto sentire in modo sempre più<br />
evidente il suo peso anche su fasce<br />
<strong>del</strong>la popolazione sino a poco tempo<br />
fa estranee alla povertà. Microcredito<br />
sociale, Ottavo giorno, mensa “Madre<br />
Menni”, sostegno all’occupazione<br />
e fondo di assistenza sono le cinque<br />
dita <strong>del</strong>la mano che, insieme, nel<br />
2010 hanno consentito di alleviare<br />
tante sofferenze. Quasi 500mila sono<br />
gli euro di credito concessi con il mi-<br />
crocredito sociale che può contare su<br />
nove sportelli attivi in diocesi (91 le<br />
parrocchie che hanno aderito al progetto).<br />
Cifra analoga è quella <strong>del</strong> valore<br />
dei prodotti distribuiti dall’Ottavo<br />
giorno, la piattaforma logistica aperta<br />
presso l’Ortomercato grazie alla quale<br />
la rete Caritas ha potuto aiutare oltre<br />
5000 famiglie. Poco più di 30mila sono<br />
stati i pasti distribuiti dalla mensa<br />
“Madre Menni” ai 1222 ospiti seguiti lo<br />
scorso anno. A quasi 86mila euro ammontano<br />
invece gli aiuti <strong>del</strong> sostegno<br />
all’occupazione, mentre il quinto e ultimo<br />
dito dalla mano, quello <strong>del</strong> fondo<br />
assistenza, ha distributo, tra ticket<br />
e contanti, quasi 71mila euro. Con la<br />
giornata <strong>del</strong> pane 2010 la Caritas ha<br />
dato avvio anche il Fondo Briciole<br />
Lucenti, uno strumento pensato per<br />
rispondere ai bisogni <strong>del</strong>le famiglie in<br />
difficoltà a causa <strong>del</strong>le ripercussioni<br />
<strong>del</strong>la crisi finanziaria.<br />
Particolarmente significativi, nel bilancio<br />
Caritas 2010, i dati relativi alle<br />
emergenze umanitarie nazionali e<br />
internazionali. Non sono solo le voci<br />
relative a quanto trasmesso dalla Caritas<br />
diocesana alle strutture nazionali<br />
e internazionali per il terremoto in<br />
Abruzzo o per quello di Haiti, a certificare<br />
l’importanza di questa parte<br />
di bilancio. Ci sono anche mille altri<br />
rivoli, dai 20mila euro inviati in Cile<br />
per le popolazioni colpite dal sisma<br />
<strong>del</strong> febbraio 2010, ai 130mila con cui,<br />
nell’agosto e settembre <strong>del</strong>lo scorso<br />
anno Brescia si è mostrata solidale<br />
con il Pakistan colpito dalle alluvioni.<br />
“Piccole” gocce che assommate l’una<br />
alle altre portano alla cifra di oltre 1<br />
milione 600mila euro che la Caritas<br />
diocesana, grazie a una solidarietà diffusa,<br />
probabile frutto di quell’azione<br />
di sensibilizzazione alla carità avviata<br />
nel 2010, ha potuto inviare a Paesi in<br />
grande difficoltà. Piccoli aiuti che trovano<br />
spazio nel bilancio presentato.<br />
<strong>La</strong> possibilità di nuovi arrivi è<br />
data anche dai movimenti di<br />
persone tra i Paesi africani: tra il<br />
7 e il 13 settembre sono entrati in<br />
Tunisia ed Egitto dalla Libia 4.532<br />
migranti. Di questi, 1767 verso la<br />
Tunisia. Il problema più scottante,<br />
“che necessita una soluzione”,<br />
come ricordato da Oliviero<br />
Forti, responsabile <strong>del</strong>l’ufficio<br />
immigrazione di Caritas italiana,<br />
riguarda i migranti che lavoravano<br />
in Libia ma non provenienti da<br />
Paesi che possono ottenere il<br />
<br />
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riconoscimento di una qualche<br />
forma di protezione umanitaria: si<br />
tratta di “migranti economici forzati<br />
dal conflitto a venire in Italia”, a<br />
rischio diniego. “Molti preferiscono<br />
diventare irregolari piuttosto che<br />
tornare a casa – ha fatto notare<br />
Forti –. Dobbiamo rendere i rimpatri<br />
volontari assistiti una condizione<br />
appetibile”. Anche se, ha ricordato<br />
Giulia Falzoi, <strong>del</strong>l’Oim, “i posti<br />
a disposizione per i rimpatri assistiti<br />
sono pochissimi e i finanziamenti<br />
limitati”.
A chi ha un computer e un<br />
collegamento internet consiglio,<br />
se non l’ha già fatto, di cercare<br />
l’intervista a Terry De Nicolò<br />
e di ascoltarla attentamente<br />
perché dura pochi minuti, ma è<br />
un’enciclopedia <strong>del</strong>la filosofia di<br />
vita che circola in certi ambienti.<br />
Per quelli che non hanno il pc<br />
posso fornire qualche pillola <strong>del</strong><br />
magistero <strong>del</strong>la signora. Terry De<br />
Nicolò sostiene che “Tarantini è un<br />
imprenditore di grande successo,<br />
un mito”. L’uomo che ha messo a<br />
verbale che “le donne e la cocaina<br />
favoriscono gli affari”, che ha<br />
barattato prostitute in cambio<br />
di appalti, che con la moglie ha<br />
messo in piedi una ragnatela di<br />
ricatti per i quali entrambi sono<br />
stati arrestati è “uno che è riuscito<br />
ad arrivare all’apice, e non è da<br />
tutti”. È stato bravissimo e lo è,<br />
perché lui “ha vissuto giorni da<br />
leone mentre gli altri vivono 100<br />
anni da pecora”. Ha dei pasticci<br />
per via <strong>del</strong>l’invidia. L’importante<br />
è arrivare in alto, non importa<br />
con quali mezzi. L’unica legge che<br />
conta è questa: “Quando sei onesto<br />
non fai grande business, rimani<br />
nel piccolo. Se vuoi arrivare in<br />
alto devi rischiare in proprio,<br />
devi rischiare il … . Per avere<br />
<br />
<br />
Come da tradizione con la fine di<br />
settembre si realizza sulla prima<br />
pagina di “<strong>Voce</strong>” l’avvicendamento<br />
tra gli autori <strong>del</strong>le 1100 battute <strong>del</strong><br />
pezzo accanto alla testata. Si tratta<br />
di brevi interventi, quasi un saluto<br />
<strong>del</strong> settimanale ai suoi lettori. A<br />
suor Francesca Bernacchia, <strong>del</strong>le<br />
Dorotee da Cemmo, direttrice <strong>del</strong><br />
Mater divinae gratiae e insegnante<br />
di religione all’istituto Veronica<br />
Gambara, succede da questo<br />
numero don Diego Facchetti,<br />
insegnante in Seminario e dal 2005<br />
<br />
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<br />
direttore diocesano <strong>del</strong>l’Apostolato<br />
<strong>del</strong>la preghiera. Anche don<br />
Facchetti, come chi l’ha preceduto<br />
nella rubrica (mons. Mauro Orsatti,<br />
mons. Alfredo Scaratti, p. Giancarlo<br />
Paris e, appunto, suor Francesca<br />
Bernacchia), trarrà i contenuti <strong>del</strong>le<br />
1100 battute dalla sua esperienza e<br />
dalla sua formazione. Rinnovando il<br />
grazie a suor Francesca Bernacchia<br />
per la preziosa collaborazione,<br />
“<strong>Voce</strong>” augura a don Diego<br />
Facchetti un buon lavoro e una<br />
sintonia con i lettori <strong>del</strong> settimanale.<br />
<br />
<br />
<br />
Il fine settimana alle porte<br />
propone numerosi appuntamenti<br />
musicali lungo tutto il territorio<br />
provinciale. Tra le tante<br />
iniziative vengono segnalate<br />
in questo spazio la proposta<br />
“A te, o Maria, la musica e la<br />
lode”, un concerto in onore<br />
<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> rosario,<br />
in programma per sabato 1<br />
ottobre nella parrocchiale di San<br />
Gervasio Bresciano. Il concerto,<br />
che prende il via alle 20.45, è<br />
organizzato dalla parrocchia, dal<br />
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successo devi passare sui cadaveri<br />
degli altri ed è giusto che sia<br />
così”. Chi è di diverso parere non<br />
è mosso da una diversa visione<br />
<strong>del</strong>le relazioni fra gli uomini ma<br />
da un risentimento personale: è<br />
invidioso, perché “tutti potendo<br />
farebbero come Berlusconi, se non<br />
lo fanno è perché non possono”.<br />
<strong>La</strong> sinistra “ha rotto le palle” con<br />
questa “idea moralista che tutti<br />
devono guadagnare 2000 euro,<br />
tutti devono avere i diritti. (…) Se<br />
vuoi guadagnare 20mila euro al<br />
mese ti devi mettere sul campo. Ti<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
devi vendere tua madre. È così”. Lo<br />
fanno anche a sinistra, ma “solo<br />
che sono più loffi e non pagano”.<br />
“Davanti all’Imperatore non ti puoi<br />
presentare con una pezza da 100<br />
euro, devi avere minimo un abito<br />
di Prada. Perché lui è un esteta,<br />
apprezza la bellezza”. A proposito<br />
<strong>del</strong>la bellezza la De Nicolò afferma:<br />
“<strong>La</strong> bellezza, come dice Sgarbi, è<br />
un valore. È come la bravura di<br />
un medico. Se sei bella e ti vuoi<br />
vendere devi poterlo fare. Se sei<br />
racchia e fai schifo devi stare a<br />
casa”. <strong>La</strong> bellezza come merce<br />
di scambio. Secondo le regole <strong>del</strong><br />
mercato, naturalmente.<br />
Non ha alcuna importanza chi sia<br />
questa signora e che cosa faccia<br />
nella vita, così come non importa<br />
quante siano le persone che la<br />
pensano come lei. È comunque<br />
devastante il fatto che non abbia<br />
alcuna remora a gridare ai quattro<br />
venti il proprio cinico approccio<br />
alla vita. Convinta anche lei di non<br />
fare nulla di cui possa vergognarsi.<br />
Sicuramente la maggioranza<br />
<strong>del</strong> Paese vive una vita diversa<br />
eppure la signora è efficace nel<br />
Comune e dalla biblioteca <strong>del</strong><br />
centro <strong>del</strong>la Bassa.<br />
Per le 20.45 di domenica 2<br />
ottobre è, invece, in programma<br />
nella chiesa di San Michele di<br />
Gianico un concerto organizzato<br />
dal coro “Voci <strong>del</strong> lago”. Con<br />
il gruppo bresciano, diretto da<br />
Enrico Ruffini, si esibirà anche<br />
il coro “Kodály” di Budapest,<br />
una <strong>del</strong>le più importanti corali<br />
magiare che si è esibito più volte<br />
in Italia, diretto da Anna<br />
B. Hováth.<br />
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<br />
farci percepire l’aria che tira. Molti<br />
adulti sono vaccinati. Il peggio<br />
tocca ai bambini e ai ragazzi che<br />
crescono respirando quest’aria.<br />
E noi cristiani? Ho letto un<br />
articolo di Barbara Spinelli sullo<br />
“strano silenzio <strong>del</strong>la Chiesa”<br />
(oggi non più tale dopo le parole<br />
<strong>del</strong> card. Bagnasco) che mi è<br />
sembrato confuso e contradditorio.<br />
A mo’ di conclusione proponeva<br />
un’ammonizione che, nel IV<br />
secolo, il santo dottore <strong>del</strong>la Chiesa<br />
Ilario di Poitiers indirizzò sì<br />
all’imperatore Costanzo, ma che<br />
chiamava in causa i cristiani:<br />
“Noi non abbiamo più un<br />
imperatore anticristiano che ci<br />
perseguita, ma dobbiamo lottare<br />
contro un persecutore ancora più<br />
insidioso, un nemico che lusinga;<br />
non ci flagella la schiena, ma ci<br />
accarezza il ventre; non ci confisca<br />
i beni (dandoci così la vita), ma<br />
ci arricchisce per darci la morte;<br />
non ci spinge verso la libertà<br />
mettendoci in carcere, ma verso la<br />
schiavitù invitandoci e onorandoci<br />
nel palazzo; non ci colpisce il corpo,<br />
ma prende possesso <strong>del</strong> cuore; non<br />
ci taglia la testa con la spada, ma<br />
ci uccide l’anima con il denaro”.<br />
L’imperatore ce l’abbiamo. Ci serve<br />
un Sant’Ilario.
ono trascorsi 300 anni da<br />
quando la Madonna apparve<br />
per la seconda volta,<br />
proprio in Valverde,<br />
nel luogo dove apparve<br />
nell’anno 1399 a un contadino che<br />
stava lavorando la terra.<br />
Non capita di frequente una duplice<br />
visita <strong>del</strong>la Vergine Santissima. Ecco<br />
perché le tre comunità rezzatesi<br />
di S. Giovanni, S. Carlo e dei Santi<br />
Pietro e Paolo si muoveranno insieme<br />
per una Peregrinatio Mariae da<br />
sabato 1 a domenica 9 ottobre.<br />
“Durante quella settimana – dice<br />
don Lino Gatti, parroco di S. Giovanni<br />
Battista – vogliamo ricordare<br />
tutti insieme lo straordinario evento<br />
che nell’anno 1711 vide protagonisti<br />
due fanciulli. Durante l’estate di<br />
quell’anno il territorio bresciano era<br />
stato colpito da una mortale epidemia,<br />
forse di carbonchio, diffusasi<br />
fra i bovini; infuriando il morbo, i<br />
contadini di Rezzato decisero di ricorrere<br />
alla protezione <strong>del</strong>la Madonna<br />
di Valverde e stabilirono di celebrare<br />
una Messa solenne il venerdi 2<br />
ottobre al santuario. Il giorno prima,<br />
due bambini, Paolo Ogna di 8 anni e<br />
Francesco Pelizzari di 11 anni si erano<br />
recati sulla collina per raccogliere<br />
le castagne. Mentre verso le ore<br />
16 si accingevano a tornare a casa,<br />
guardando verso la cappella <strong>del</strong> <strong>La</strong>ghetto<br />
i loro occhi furono abbagliati<br />
da un’accecante luce più intensa <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sole. Fermatisi a rimirare lo straordinario<br />
spettacolo, ben presto scorsero<br />
in tanto splendore una dama di<br />
celestiale bellezza e maestà, vestita<br />
di bianche vesti e circonfusa di luce.<br />
Avvicinatisi sempre di più – raccon-<br />
<br />
ta don Lino –, s’accorsero che la bella<br />
Signora era inginocchiata, rivolta<br />
verso oriente e che la veste candida<br />
era ricoperta di un manto azzurro<br />
sollevato quasi da una misteriosa<br />
brezza. Fu cosa naturalissima che i<br />
due ragazzi esclamassero: ‘Questa è<br />
la Madonna!’. S’inginocchiarono piamente<br />
e presi da emozione pregarono<br />
la ‘Salve Regina’, finita la quale,<br />
mentre i loro sguardi continuavano<br />
a fissare rapiti, l’apparizione terminò.<br />
Il racconto <strong>del</strong>la nuova apparizione<br />
fatto dai ragazzi, suscitò viva<br />
impressione in Rezzato, tanto più<br />
che era subito cessata quasi d’in-<br />
<br />
<br />
Ultimi appuntamenti per il progetto<br />
“Luoghi di cultura, luoghi di incontro”<br />
promosso dal Sistema museale<br />
di Valle Sabbia e dal Sistema bibliotecario<br />
Nord-Est bresciano e finanziato<br />
dai Comuni di Gavardo, Pertica<br />
Alta, Pertica Bassa, Casto, Vestone,<br />
Sabbio Chiese, Odolo, Bione, Fondazione<br />
Cariplo e Comunità montana.<br />
Tre i weekend a Vestone: il 9 ottobre<br />
(caccia al tesoro per ragazzi e cortometraggi<br />
sul lavoro), il 22 ottobre e il<br />
<br />
<br />
Sono attesi migliaia di<br />
immigrati cattolici da tutta la<br />
Lombardia. Domenica 2 ottobre<br />
si tiene presso il Santuario<br />
<strong>del</strong>la Madonna di Caravaggio<br />
il Pellegrinaggio dei migranti<br />
cattolici <strong>del</strong>la Lombardia. Il<br />
tema di quest’anno è “Una<br />
sola famiglia… in pace”. Il<br />
pellegrinaggio è organizzato dagli<br />
uffici Migrantes <strong>del</strong>le diocesi di<br />
Bergamo, Brescia, Como, Crema,<br />
Cremona, Lodi, Mantova, Milano,<br />
Pavia e Vigevano. <strong>La</strong> giornata<br />
13 novembre (apertura straordinaria<br />
<strong>del</strong>la biblioteca). A Gavardo il 19/20<br />
novembre laboratori sulla scrittura e<br />
il 17/18 dicembre letture animate sui<br />
miti. A Bione il 6 novembre (laboratorio<br />
di geologia e abbigliamento preistorico)<br />
e il 4 dicembre (Inventafavole<br />
e laboratorio di ceramica preistorica).<br />
A Pertica Alta e Pertica Bassa<br />
due giornate il 30 ottobre (laboratorio<br />
didattico sul ritratto e castagnata) e<br />
il 27 novembre (conferenza sulla Re-<br />
avrà il seguente programma:<br />
alle ore 12 ritrovo dei pellegrini<br />
al Santuario, pranzo; alle 13<br />
l’ingresso a gruppi per la visita<br />
al Sacro speco <strong>del</strong>la Madonna;<br />
dalle 13 alle 15 il momento di<br />
preghiera con la recita <strong>del</strong> Santo<br />
Rosario, la celebrazione <strong>del</strong><br />
sacramento <strong>del</strong>la riconciliazione<br />
e l’eucaristia celebrata da<br />
mons. Lino Belotti. Con la<br />
loro presenza gli immigrati<br />
testimonieranno una volta di<br />
più l’universalità <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
canto l’epidemia bovina che faceva<br />
strage fra il bestiame <strong>del</strong> territorio<br />
bresciano. Mentre la buona nuova<br />
si spargeva rapidamente nei paesi<br />
circostanti, il giorno successivo, il<br />
2 ottobre, si organizzò una solenne<br />
processione”.<br />
Al santuario di Valverde fu celebrata<br />
una Messa e ora, 300 anni dopo, le<br />
tre comunità di Rezzato S. Giovanni,<br />
Rezzato S. Carlo e Virle si uniranno<br />
in un percorso di fede e preghiera,<br />
ma anche di festa, capace di coinvolgere<br />
anche i paesi limitrofi e i tanti<br />
devoti che a questo luogo sono legati<br />
da affetto per Maria.<br />
sistenza in Valle e concerto <strong>del</strong> coro<br />
<strong>La</strong> Faita di Gavardo). A Sabbio Chiese<br />
(1 e 2 ottobre, laboratorio sulla creazione<br />
di bambole con materiali di recupero<br />
e visite guidate alla Rocca),<br />
Odolo (22 ottobre, presentazione <strong>del</strong><br />
libro “Alessio Pasini: dal maglio alla<br />
moderna siderurgia” e animazione<br />
teatrale al museo) e Casto (16 ottobre,<br />
conferenza sui luoghi <strong>del</strong> lavoro<br />
dall’economia alla musealizzazione e<br />
letture animate).<br />
<br />
<br />
Oltre ad essere un momento<br />
importante di preghiera, è anche<br />
l’occasione per un incontro tra<br />
culture. Un modo anche per<br />
incontrarsi a partire da un punto<br />
comune: la stessa fede in quel<br />
Gesù Cristo che ha donato la sua<br />
vita per amore, la stessa fede<br />
nell’unico Padre.<br />
Per informazioni: si può<br />
contattare l’associazione<br />
Centro migranti di via <strong>del</strong>le<br />
Antiche Mura 3 a Brescia (tel.<br />
03041356/03042467).
l fenomeno <strong>del</strong>l’immigrazione e<br />
le tematiche ad esso collegate<br />
sono questioni molto sentite anche<br />
nella nostra città. Un’occasione<br />
positiva per occuparsi di<br />
questo fenomeno e cercare di capire<br />
le ragioni dei migranti potrebbe essere<br />
offerta dalla visita alla mostra “Corpi<br />
migranti” realizzata dalla Fondazione<br />
Nigrizia nell’ambito <strong>del</strong> progetto<br />
“Le sfide <strong>del</strong>l’immigrazione: media,<br />
eventi culturali per educare alla multiculturalità”<br />
ha promosso la mostra<br />
fotografica “Corpi migranti”. <strong>La</strong> mostra,<br />
dopo aver fatto tappa in diverse<br />
città, sarà ospitata a Brescia dall’1 al<br />
20 ottobre presso la Casa Comboni in<br />
Viale Venezia 116. Si tratta di immagini<br />
di fotografi e registi che hanno fissato<br />
situazioni, volti di uomini, donne<br />
e bambini che cercano un futuro lontano<br />
da guerre, persecuzioni e povertà.<br />
<strong>La</strong> rassegna non è solo questo: ci<br />
racconta anche <strong>del</strong>le opportunità che<br />
nascono per chi accoglie e per chi viene<br />
accolto, offrendo una nuova visione<br />
di società multietnica dove la condivisione<br />
e la conoscenza reciproca<br />
rappresentano la vera risorsa su cui<br />
tutti possono contare. Estremamente<br />
significativo a questo proposito il<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sottotitolo “Corpi migranti – bisogni<br />
– respinti – integrati – italiani”. Gli<br />
immigrati perdono l’identità di esseri<br />
umani e diventano appunto “corpi”.<br />
Corpi che vengono imbarcati, corpi<br />
che si perdono in mare, corpi che<br />
vengono respinti, corpi che vogliono<br />
tornare ad essere persone e lottano<br />
per l’integrazione. L’esposizione è articolata<br />
in quattro sezioni: “bisogni”<br />
ovvero le cause che inducono a lasciare<br />
la propria terra e ricominciare<br />
a vivere in un altro Paese; “respinti”: il<br />
rischio di essere respinti e di diventare<br />
clandestini; “integrati”: il successo<br />
di molti immigrati e “italiani”, assimilazione<br />
o integrazione, le seconde generazioni.<br />
L’inaugurazione si terrà sabato<br />
1 ottobre alle 16.30 alla presenza<br />
di padre Giuseppe Cavallini, direttore<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Nigrizia. In occasione<br />
<strong>del</strong>la mostra sono previsti alcuni<br />
appuntamenti collaterali: giovedì 6<br />
<br />
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<br />
Il Comitato Liberi nella verità,<br />
FreeDon, ex alunni, parenti e amici<br />
organizzano, martedì 4 ottobre alle<br />
20, una fiaccolata di solidarietà per<br />
le vie <strong>del</strong>la città di Brescia: si parte<br />
dalla stazione e si arriva in Piazza<br />
Loggia dove ci sarà una raccolta<br />
firme per chiedere la revisione <strong>del</strong><br />
processo. “Il tribunale, fino al terzo<br />
grado di giudizio, ha considerato<br />
colpevole di un crimine ignobile,<br />
sebbene il processo conosca –<br />
spiega don Mario Neva, portavoce<br />
degli organizzatori <strong>del</strong>la fiaccolata<br />
– una curiosa ed emblematica<br />
appendice, e la vicenda non<br />
debba considerarsi totalmente<br />
conclusa”. Don Mario Neva, voce<br />
<strong>del</strong> comitato organizzatore <strong>del</strong>la<br />
fiaccolata, si aspetta una grande<br />
partecipazione: “Abbiamo scelto<br />
la stazione di Brescia come punto<br />
di partenza, attendiamo infatti<br />
comitive e pullman da tutta la<br />
Diocesi, nel ‘segno’ di Francesco<br />
che faceva ogni cosa in Cristo,<br />
solo per amore. Nessuno spirito<br />
di vendetta, nessuna denigrazione<br />
ottobre alle 10.30 è prevista la visita<br />
<strong>del</strong>la mostra nell’ambito <strong>del</strong>la Giornata<br />
d’incontro dei sacerdoti diocesani.<br />
Tema: “<strong>La</strong> sfida <strong>del</strong>l’integrazione”. Lunedì<br />
10 ottobre per la festa liturgica<br />
di San Daniele Comboni, alle 19.30 è<br />
prevista la celebrazione <strong>del</strong>la Messa<br />
presieduta da mons. Antonio Menegazzo,<br />
vescovo di El Obeid in Sudan.<br />
Giovedì 13 ottobre alle 20.30 la conferenza<br />
dal titolo “Scontrandoci con le<br />
emarginazioni” relatore padre Kizito<br />
missionario comboniano fondatore<br />
di Koinonia. <strong>La</strong> mostra fotografica si<br />
chiude giovedì 20 ottobre alle 20.30<br />
con la proiezione <strong>del</strong> film documentario<br />
“Loked in Limbo - Un viaggio ai<br />
confini <strong>del</strong>la fortezza d’Europa”; sarà<br />
presente il produttore padre Fabrizio<br />
Colombo, direttore di Nigrizia Multimediale.<br />
<strong>La</strong> mostra può essere visitata<br />
anche dalle scuole. Per informazioni,<br />
tel. 0303760245.<br />
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<br />
e protesta, ma l’affermazione<br />
perentoria, di cui siamo in grado<br />
di dare ragione, che don Marco<br />
Baresi è innocente”. In merito<br />
alla vicenda, il vescovo Luciano<br />
Monari ha rilasciato le seguenti<br />
dichiarazioni: “Per il 4 di ottobre<br />
gli amici di Don Marco Baresi<br />
hanno organizzato una fiaccolata<br />
che vuole esprimere vicinanza<br />
e fiducia in lui. Può essere<br />
naturale domandarsi quale sia<br />
la posizione <strong>del</strong> Vescovo. Sono<br />
molto contento che gli amici di<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“<strong>La</strong> ricchezza <strong>del</strong>la città sono le persone<br />
e le organizzazioni che incarnano<br />
le risposte che ognuno di noi vorrebbe<br />
dare alla sofferenza”. Con queste<br />
parole il sindaco Adriano Paroli ha<br />
introdotto la cerimonia di consegna<br />
(nella foto alcuni dei premiati) <strong>del</strong><br />
“Premio Città di Brescia - Albino de<br />
Tavonatti”, giunto alla 7ª edizione. Ad<br />
essere insigniti <strong>del</strong>la “Vittoria alata”<br />
sono stati Renato Carboni, presidente<br />
<strong>del</strong>l’associazione Azione Parkinson di<br />
Brescia, e il Gruppo di progettazione,<br />
innovazione e tecnologie <strong>del</strong>la facoltà<br />
di Ingegneria <strong>del</strong>l’Università degli Studi<br />
di Brescia. Ex aequo per il premio<br />
in denaro di 4000 euro, suddiviso tra<br />
la Polisportiva Bresciana No Frontiere<br />
Onlus e Carlo Fiori. Una selezione<br />
che rispecchia l’intento <strong>del</strong> riconoscimento,<br />
assegnato a soggetti singoli o<br />
collettivi che si siano distinti in opere<br />
volte alla cura, all’assistenza e all’integrazione<br />
sociale di persone disabili.<br />
Renato Carboni ha garantito “lodevole<br />
impegno nell’assistenza dei malati<br />
con disabilità e alle loro famiglie”, come<br />
ha ricordato l’assessore Maione,<br />
favorendo cure fisioterapiche e riabilitative,<br />
impegnandosi per il rispetto<br />
dei diritti dei pazienti e divulgando<br />
informazioni circa il morbo di Parkinson.<br />
<strong>La</strong> lotta alla distrofia muscolare<br />
ha visto protagonista Carlo Fiori che,<br />
oltre ad assistere il figlio, svolge volontariato<br />
da 11 anni; il suo impegno<br />
ha portato alla creazione <strong>del</strong> numero<br />
verde stella, rivolto all’assistenza di<br />
persone con malattie neuromuscolari,<br />
e a una raccolta fondi per l’acquisto<br />
di un macchinario salvavita per<br />
Marco gli manifestino una stima<br />
intatta. Sono, infatti, convinto - e<br />
l’ho anche scritto - che Marco<br />
sia innocente. Forte di questa<br />
certezza morale considero mio<br />
dovere astenermi da qualsiasi<br />
comportamento che sia o possa<br />
sembrare un’indebita pressione<br />
sulla magistratura. Ritengo,<br />
pertanto, sia bene che io eviti<br />
ogni forma di presenza che possa<br />
essere interpretata in modo<br />
scorretto e, quindi, anche solo in<br />
ipotesi, nuocergli”.<br />
la respirazione dei bambini affetti da<br />
distrofia. Due riconoscimenti collettivi<br />
sono andati al Gruppo di progettazione,<br />
innovazione e tecnologie <strong>del</strong>la<br />
Facoltà di ingegneria <strong>del</strong>l’Università<br />
degli Studi di Brescia, che si occupa<br />
<strong>del</strong>lo studio e realizzazione di condizioni<br />
abitative idonee e protesi per<br />
disabili, e alla Polisportiva Bresciana<br />
No Frontiere onlus, promotrice <strong>del</strong><br />
progetto “Distrabilia”. (a.g.)
l “Rapporto sanità 2011” si occupa<br />
<strong>del</strong> “Rapporto dinamico tra<br />
ospedale e territorio”. Il volume<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Smith Kline,<br />
edizioni Mulino, è stato curato<br />
da Gian Franco Gensini, Anna Lisa<br />
Nicelli, Marco Trabucchi e Francesca<br />
Vanara e riporta le opinioni di chi vi<br />
ha contribuito, decine di professionisti,<br />
tra il luogo dove i malati acuti<br />
vengono curati e quello <strong>del</strong>le cronicità.<br />
“Sebbene la tematica <strong>del</strong> rapporto<br />
tra ospedale e territorio non sia nuova<br />
– ha detto Gian Franco Sensini, preside<br />
<strong>del</strong>la facoltà di Medicina e chirurgia<br />
<strong>del</strong>l’Università degli studi di<br />
Firenze e presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Smith Kline – rimane uno dei nodi<br />
più importanti e irrisolti per una serie<br />
di molteplici motivi, che troveranno<br />
soluzione solo se vi sarà condivisione<br />
ed armonia tra la politica e la tecnica”.<br />
In questo scenario si osserva come il<br />
cambiamento <strong>del</strong> rapporto fino ad ora<br />
esistente, che ha sempre privilegiato<br />
l’aspetto ospedalo-centrico, debba ne-<br />
<br />
<br />
<br />
Dal 15 settembre 2011 è entrato<br />
in vigore il nuovo sistema per<br />
la codifica <strong>del</strong>le esenzioni dal<br />
pagamento <strong>del</strong> ticket per età e<br />
reddito: gli assistiti non devono<br />
più autocertificare il diritto<br />
a tale esenzione al momento<br />
<strong>del</strong>la fruizione <strong>del</strong>la prestazione<br />
specialistica e/o farmaceutica.<br />
Queste nuove modalità hanno<br />
portato parecchi cittadini a<br />
presentarsi presso gli sportelli<br />
Asl per chiedere chiarimenti su<br />
tali esenzioni, provocando lunghe<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
cessariamente cambiare, sia per la diminuzione<br />
dei ricoveri e dei posti letto,<br />
sia per l’incremento di una serie di<br />
prestazioni ospedaliere che sono passate<br />
al regime di day-surgery, quando<br />
non ambulatoriale, il tutto in un<br />
quadro di implementazione <strong>del</strong>la riduzione<br />
<strong>del</strong>le risorse economiche. In<br />
quest’ambito non va trascurata la presenza,<br />
solo nel Bresciano, di 300mila<br />
soggetti con patologie croniche. “Per<br />
fronteggiare adeguatamente questa<br />
situazione è necessario che l’Asl assuma<br />
il ruolo di ‘cabina di regia’ <strong>del</strong><br />
sistema – ha detto il direttore generale<br />
<strong>del</strong>l’Asl Brescia Carmelo Scarcella<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
code con un aumento dei tempi<br />
di attesa. L’Asl precisa che se non<br />
c’è necessità di una visita a breve,<br />
l’attestato di esenzione può essere<br />
richiesto e rilasciato senza alcuna<br />
fretta. Si chiede di rivolgersi agli<br />
sportelli solo in caso ci sia l’urgenza<br />
di ricevere una prestazione o di<br />
autocertificare l’eventuale nuova<br />
situazione reddittuale. <strong>La</strong> Regione<br />
ha comunicato che la spedizione<br />
<strong>del</strong>le lettere ai cittadini che<br />
secondo i dati <strong>del</strong> Mef hanno diritto<br />
all’esenzione E01 è conclusa; oltre<br />
– creando mo<strong>del</strong>li erogativi nel territorio<br />
improntati alla sua specificità,<br />
attraverso un colloquio continuo e in<br />
sintonia fra le strutture ospedaliere<br />
e i medici che operano sul territorio.<br />
L’investimento su questo fronte e la<br />
prevenzione – ha proseguito Scarcella<br />
– non potrà che rivelarsi la via da<br />
percorrere per il conseguimento <strong>del</strong><br />
maggior benessere <strong>del</strong>l’assistito”. “Il<br />
tema di questo rapporto è un segnale<br />
positivo – ha osservato Marco Trabucchi,<br />
responsabile <strong>del</strong>la Sezione politiche<br />
sociali e sanitarie <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Smith Kline e <strong>del</strong> Gruppo ricerca<br />
geriatrica di Brescia – perché è un salto<br />
nel buio, inteso come momento di<br />
grandi difficoltà economiche”. Nella<br />
sua “ricetta” spiccano “la formazione,<br />
dove in università il termine cronicità<br />
è quasi sfiorato, a totale vantaggio<br />
<strong>del</strong>la tecnologia, così come la condivisione<br />
dei protocolli, ovvero l’adozione<br />
<strong>del</strong>le medesime logiche di approccio<br />
alle diverse patologie e luoghi di trattamento.<br />
È indispensabile definire<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a chi ha già compiuto i 65 anni,<br />
la lettera è stata inviata anche<br />
a tutti coloro che acquisiranno<br />
il diritto entro il 31 marzo 2012,<br />
ovvero compiranno i 65 anni<br />
entro quella data. <strong>La</strong> Regione<br />
ha precisato che i cittadini che<br />
ricevono la lettera senza ancora<br />
aver compiuto i 65 anni, potranno<br />
beneficiare <strong>del</strong>l’esenzione solo a<br />
partire dal giorno <strong>del</strong> compimento<br />
<strong>del</strong> 65° anno di età. È importante<br />
ricordare che i cittadini in possesso<br />
<strong>del</strong>l’esenzione secondo i codici<br />
<br />
il ruolo <strong>del</strong> medico di famiglia – ha<br />
sottolineato Trabucchi – perché se<br />
da un lato si auspica che all’interno<br />
degli ospedali venga creata, nell’ambito<br />
<strong>del</strong> team di specialisti, la figura<br />
<strong>del</strong> medico ‘tutor’, che possa seguire<br />
il paziente anche dopo la sua dimissione<br />
dalla struttura tramite il dialogo<br />
con il medico di famiglia, dall’altro bisogna<br />
prestare attenzione a che non<br />
ne occupi spazi e competenze, al fine<br />
di meglio proteggere il paziente, il<br />
cui ruolo deve a sua volta cambiare”.<br />
<br />
Ronca<strong>del</strong>le ha dedicato numerose iniziative<br />
al 150° anniversario <strong>del</strong>l’Unità<br />
d’Italia: l’inaugurazione dei pennoni e<br />
l’alzabandiera presso il cortile <strong>del</strong>le<br />
scuole, la Notte Tricolore che ha ripercorso<br />
le tappe principali <strong>del</strong>la nostra<br />
storia e il concorso fotografico “Italia:<br />
storia, persone e territorio”. “Le celebrazioni<br />
– spiega Stefania <strong>La</strong>mberti,<br />
assessore alla Cultura – ci hanno<br />
permesso di riflettere sull’importanza<br />
<strong>del</strong>l’Unità d’Italia e sull’impegno di<br />
quanti hanno dedicato la propria vita<br />
per raggiungere questo traguardo. In<br />
questo momento difficile <strong>del</strong> nostro<br />
Paese, noi tutti siamo chiamati a raccoglierne<br />
il testimone e fare nostri i<br />
valori che sono alla base <strong>del</strong>la nostra<br />
Repubblica”. Dopo la pausa estiva, gli<br />
appuntamenti riprendono con nuove<br />
e interessanti iniziative. Si comincia<br />
<br />
<br />
<br />
Ic13 e Ic14 (tessera di esenzione di<br />
colore verde), ovvero l’esenzione<br />
per invalidità, non si devono<br />
presentare agli sportelli in quanto il<br />
diritto all’esenzione è già garantito<br />
da tale attestazione (anche se per<br />
motivo diverso dal reddito). Inoltre<br />
i lavoratori in mobilità e quelli in<br />
cassa integrazione e i disoccupati,<br />
in possesso <strong>del</strong>la precedente<br />
attestazione con il codice a sei cifre,<br />
possono continuare ad utilizzarla<br />
sino al 31 dicembre 2011 (o fino alla<br />
scadenza <strong>del</strong> diritto).<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
con una serie di incontri di approfondimento<br />
che si tengono il venerdì<br />
nella Sala consiliare di via Roma 50<br />
a partire dalle 20.30. Primo appuntamento<br />
il 30 settembre con “Le donne<br />
nel Risorgimento”, relatore Luciano<br />
Faverzani, presidente <strong>del</strong>l’Istituto <strong>del</strong><br />
Risorgimento Italiano di Brescia. In<br />
ottobre “Italia 1861 - 2011: una difficile<br />
unità”, relatore Rolando Anni; “<strong>La</strong><br />
Costituzione italiana: dall’assemblea<br />
costituente ai giorni nostri”, relatore<br />
Antonio D’Andrea; “Viva Verdi – musiche<br />
e canzoni <strong>del</strong>l’Unita d’Italia”, relatore<br />
Italo Froldi e “Storia parlante <strong>del</strong>la<br />
grandezza nostra: il Risorgimento<br />
nelle arti”, relatrice Paola Bonfadini.<br />
Gli incontri si chiudono il 4 novembre<br />
con “Nascita <strong>del</strong>la Dichiarazione universale<br />
dei diritti <strong>del</strong>l’uomo”, relatore<br />
Marco Fenaroli. (v.b.)
acconti, favole e disegni<br />
per descrivere il Brasile<br />
agli amici italiani. “Ti racconto<br />
la mia storia” è un<br />
libro nato da un’idea di<br />
Cinzia Grasso, psicologa e psicoterapeuta,<br />
consigliera <strong>del</strong>la Fondazione<br />
provinciale bresciana per l’assistenza<br />
minorile onlus. “Il volume è nato dalla<br />
necessità di creare un ponte ideale tra<br />
bambini brasiliani e italiani – spiega<br />
la dott.ssa Grasso – e utilizza la tecnica<br />
<strong>del</strong>l’autonarrazione per mostrare<br />
una realtà diversa dalla nostra”. Protagonisti<br />
<strong>del</strong>la cinquantina di pagine<br />
che compongono il libro sono bam-<br />
bini brasiliani trasferitisi in Italia ed<br />
gli alunni <strong>del</strong>la Casa Arte da Criança,<br />
una Ong inaugurata nel 2007 da un<br />
gruppo di imprenditori italiani, situata<br />
a Vila Juerana, villaggio di circa 600<br />
abitanti nello stato di Bahia. Qui gli 80<br />
iscritti impegnano il loro tempo libero<br />
in attività educative e improntate<br />
sull’idea <strong>del</strong> riciclo e rispetto <strong>del</strong>la<br />
natura. Alcuni di loro si raccontano<br />
ai coetanei italiani attraverso la narrazione<br />
autobiografica, inventando una<br />
favola e disegnando. Forme di comunicazione<br />
complementari, che spesso<br />
svelano situazioni di disagio passato<br />
o presente, ma che rivelano al tempo<br />
<br />
<br />
Un gesto nel segno <strong>del</strong>la<br />
tradizione in un contesto nuovo<br />
e autorevole. L’auditorium San<br />
Barnaba in città ha ospitato<br />
la consegna dei diplomi a 71<br />
ormai ex studenti davanti alle<br />
matricole.<br />
Gli applausi di genitori,<br />
compagni e insegnanti hanno<br />
accompagnato la premiazione<br />
dei ragazzi <strong>del</strong>le due classi<br />
quinte <strong>del</strong>l’indirizzo tecnico<br />
di costruzioni, ambiente e<br />
territorio (ex geometri) e di<br />
stesso sogni e desideri ed educano<br />
al rispetto <strong>del</strong>l’altro. L’ultima pagina<br />
<strong>del</strong> libro invita alla reciprocità, incitando<br />
i bambini italiani a raccontarsi<br />
agli amici brasiliani, inviando le storie<br />
alla Fondazione. “L’intento è quello di<br />
creare una cultura <strong>del</strong>l’attenzione –<br />
spiega il presidente <strong>del</strong>la Fondazione,<br />
Aristide Peli – e si lega a quella che era<br />
la volontà <strong>del</strong> nostro fondatore, don<br />
Apollonio”. <strong>La</strong> Fondazione provinciale<br />
bresciana per l’assistenza minorile<br />
nasce dalle idee di don Luigi Apollonio,<br />
che nel 1856 attraverso il Pio<br />
Istituto Derelitti accoglieva giovani<br />
in età preadolescenziale abbandonati<br />
una <strong>del</strong>l’indirizzo turistico<br />
che hanno fatto la maturità lo<br />
scorso anno scolastico. <strong>La</strong> scelta<br />
vincente <strong>del</strong> dirigente scolastico<br />
Roberto Viani è quella di dare<br />
vita a un incontro tra i vecchi<br />
e i nuovi studenti. Quest’anno,<br />
come si diceva in precedenza, è<br />
stata scelta la sede prestigiosa<br />
<strong>del</strong>l’auditorium San Barnaba<br />
in piazzetta Arturo Benedetti<br />
Michelangeli. Fra i diplomati<br />
<strong>del</strong> 2011, c’è anche chi come<br />
Matteo Ronchi ha scelto di<br />
o trascurati dai genitori, che ricorrevano<br />
a piccoli furti o all’accattonaggio,<br />
ma non rientravano nei requisiti<br />
per l’accesso agli orfanotrofi. Nel suo<br />
oratorio, situato dove oggi risiede il<br />
liceo Calini, don Apollonio si occupava<br />
di rieducare i giovani e inserirli<br />
nel mondo <strong>del</strong> lavoro. Nel 1940 l’Istituto<br />
fu riconosciuto come istituzione<br />
pubblica di assistenza e beneficenza;<br />
ciò gli permise di ampliare le proprie<br />
competenze anche ai portatori di handicap<br />
e di malattie psicofisiche. Oggi<br />
la Fondazione mantiene vivi i valori<br />
solidali impressi da don Apollonio,<br />
sostenendo i minori, i disabili e le loro<br />
famiglie, che vivono situazioni di<br />
disagio; tra le opere realizzate vi è la<br />
<br />
optare per la strada universitaria,<br />
precisamente alla facoltà di<br />
architettura di Milano. Molti,<br />
invece, hanno già incominciato<br />
a lavorare. Lo scopo primario<br />
<strong>del</strong>la scuola è proprio quello di<br />
far maturare negli studenti le<br />
capacità di operare autonome<br />
e responsabili scelte di vita, in<br />
vista <strong>del</strong> proprio orientamento<br />
professionale.<br />
Per informazioni, Istituto<br />
Euroscuola di via Bronzetti, 9;<br />
telefono 030 3774081.<br />
costruzione <strong>del</strong>l’edificio in cui risiede<br />
il Centro bresciano down. <strong>La</strong> Fondazione<br />
promuove incontri, convegni e<br />
corsi di formazione. Il libro, stampato<br />
in circa mille esemplari, sarà distribuito<br />
gratuitamente con la collaborazione<br />
<strong>del</strong> Moica e presso la sede<br />
<strong>del</strong>la Fondazione (piazza <strong>del</strong> Foro,7).
Il Circolo Acli di Manerbio in 65<br />
anni di presenza nella comunità ha<br />
sempre avuto attenzione ai problemi<br />
dei lavoratori promuovendo<br />
iniziative di carattere sociale e<br />
formative e attività di patronato in<br />
sintonia con le esigenze emergenti.<br />
Attualmente presso la sede di via<br />
San Martino, costruita negli anni<br />
Cinquanta, sono aperti gli uffici<br />
di Patronato per servizi svolti per<br />
gli associati e utenti proveniente<br />
da diversi Paesi stranieri. Oltre ai<br />
servizi tradizionali presso il Circolo<br />
<br />
<br />
di Manerbio nel 2010 si è costituito<br />
un Gruppo di acquisto solidale.<br />
Anche la Lega Consumatori da<br />
un anno è a disposizione, presso<br />
la sede di via San Martino, ogni<br />
martedì dalle 15 alle 17. In questa<br />
ricorrenza il Consiglio <strong>del</strong>le Acli<br />
con il presidente Angelo Bertelli ha<br />
pubblicato una raccolta di articoli<br />
presi da “Il Ponte” a partire dal 1956.<br />
<strong>La</strong> pubblicazione verrà presentata<br />
presso il Circolo Acli di via San<br />
Martino il pomeriggio di domenica<br />
2 ottobre.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ono già trascorsi una trentina<br />
di anni da quando Don<br />
Galli, incominciò ad offrire<br />
assistenza ad ex carcerati<br />
in cerca di un appoggio<br />
una volta saldato il debito con la giustizia.<br />
Accanto a loro, a quei tempi, a<br />
chiedere un aiuto, c’erano anche bisognosi<br />
locali, o emarginati “nostrani”,<br />
come qualcuno li ha definiti: il vicino<br />
di casa con la famiglia numerosa che<br />
aveva perso il lavoro, la vedova con<br />
figli, non uno o due come oggi (i figli<br />
costano si sente ripetere) e il tasso<br />
di natalità in Italia è tra i più bassi al<br />
mondo (dati Istat). L’aiuto, allora, era<br />
soprattutto economico. Poi, poco alla<br />
volta, sono arrivati i pasti, i vestiti. E<br />
la voce <strong>del</strong> benefattore di Chiari si diffondeva.<br />
All’inizio degli anni 90, con le<br />
prime grandi ondate di immigrati, la<br />
porta di via Palazzolo, 1 si apre sempre<br />
più spesso. Sono soprattutto albanesi<br />
a bussare. E i numeri si fanno<br />
più importanti. Arrivano anche i primi<br />
volontari a prestare soccorso. Nel<br />
1995, la crescente domanda di aiuto<br />
porta don Galli a fondare l’associazione<br />
Auxilium, “voluta da cooperatori<br />
salesiani che già operano a favore degli<br />
emarginati…”, così cita l’articolo 2<br />
<strong>del</strong>lo statuto. Oggi, al centro di prima<br />
accoglienza, che si ispira ai valori e al<br />
messaggio <strong>del</strong>la Chiesa e allo spirito<br />
di Don Bosco in particolare, sono soprattutto<br />
nord africani, pakistani e<br />
indiani, a cercare sostegno. Bussano<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sapendo che qui nessuno li rispedirà<br />
al mittente. Arrivano con il treno la<br />
mattina presto da Milano – si è trattati<br />
meglio –- dicono alcuni di loro, da<br />
Brescia, ma anche dai paesi limitrofi.<br />
“Quello che facciamo è talmente poco<br />
rispetto a quello che dovremmo – dice<br />
don Galli con un filo di voce – non<br />
<br />
<br />
“Autunno a Ghedi” all’insegna dei<br />
colori e dei sapori <strong>del</strong>la stagione<br />
che anticipa il freddo inverno.<br />
A Ghedi hanno pensato a un<br />
appuntamento per domenica<br />
9 ottobre nelle piazze Roma e<br />
Trento e nelle strade adiacenti.<br />
Per l’occasione sono stati<br />
organizzati: un’esposizione<br />
enogastronomica, negozi aperti,<br />
bancarelle ambulanti, mostra <strong>del</strong><br />
volontariato e hobbisti, giochi<br />
e intrattenimenti per tutti i<br />
bambini.<br />
siamo benefattori, siamo dei fratelli<br />
che aiutano altri fratelli”. Ci tiene a<br />
mantenere un profilo basso, non cerca<br />
consensi. “Alle sette <strong>del</strong> mattino<br />
– spiega Giuliano Urgnani, responsabile<br />
<strong>del</strong> centro – apriamo la porta<br />
e incominciano ad arrivare i più<br />
sfortunati, quelli che non hanno un<br />
tetto e dormono in strada. Si mettono<br />
sulle panche con una coperta, in<br />
attesa di poter mangiare qualcosa.<br />
Serviamo circa 15-20 colazioni, dal<br />
lunedì al sabato, mentre per i pasti,<br />
la media è di un centinaio al giorno,<br />
sei giorni la settimana, per tutto<br />
l’anno. <strong>La</strong> domenica invece diamo<br />
un cesto”. Al centro il mercoledì e<br />
il sabato vengono distribuiti vestiti,<br />
principalmente a donne e bambini, il<br />
giovedì tocca agli uomini. Tutto arriva<br />
da benefattori, tengono a precisare.<br />
Da oltre 20 anni inoltre, tre<br />
volte la settimana, è attivo il sevizio<br />
di “distribuzione pacchi famiglia”.<br />
Si tratta di beni alimentari di prima<br />
necessità: pane, pasta, pomodoro,<br />
riso. Per farne richiesta, oggi, è necessario<br />
rivolgersi ai servizi sociali.<br />
Il dato allarmante è l’aumento <strong>del</strong>la<br />
domanda di questi pacchi da parte<br />
di nuclei italiani, soprattutto con<br />
l’acutizzarsi <strong>del</strong>la crisi. All’interno<br />
<strong>del</strong> Centro esiste un’infermeria con<br />
personale medico volontario, come<br />
volontari sono tutti coloro che, a rotazione,<br />
lavorano all’Auxilium, una<br />
quarantina circa.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fino al 2 ottobre è allestita la<br />
mostra <strong>del</strong>le sculture di Mario<br />
Gatti nella galleria di palazzo<br />
Gambara, sede <strong>del</strong> municipio, nel<br />
programma <strong>del</strong> Festival di idee<br />
creative <strong>del</strong>la Bassa bresciana<br />
“Occhio di bue” che da metà<br />
settembre ha rappresentato un<br />
riferimento culturale per la Bassa.<br />
Il Festival è stato ideato nell’ambito<br />
<strong>del</strong>l’assessorato alla Cultura. Il<br />
Festival è coordinato dal dott.<br />
Paolo Colosini, il direttore artistico<br />
è il regista Pietro Arrigoni. (pio)
a Madonna <strong>del</strong> Rosario,<br />
celebrata e invocata<br />
nelle feste quinquennali,<br />
possa arricchire con la<br />
sua benedizione tutte le<br />
famiglie <strong>del</strong>la parrocchia, sostenga<br />
nelle prove, conforti nel dolore, difenda<br />
nei pericoli, rafforzi i legami<br />
di amore, protegga la vita nascente,<br />
porti doni di pace, di gioia e di speranza”.<br />
Con queste parole il nunzio<br />
apostolico mons. Luigi Ventura saluta<br />
il programma <strong>del</strong>la settimana<br />
mariana “Nel cenacolo con Maria”<br />
in programma nella “sua” parrocchia<br />
(l’ambasciatore <strong>del</strong> Papa a Parigi<br />
è originario di Montirone) dal 2<br />
al 9 ottobre. Di fatto sotto la protezione<br />
<strong>del</strong>la Madonna il parroco don<br />
Franco Bettinsoli dà inizio all’anno<br />
pastorale con anche la consegna<br />
<strong>del</strong> mandato ai catechisti. Le case<br />
di Montirone sono già addobbate di<br />
bianco e di azzurro per accogliere il<br />
passaggio <strong>del</strong>la statua <strong>del</strong>la Madonna<br />
e per testimoniare visivamente<br />
anche ai lontani la fede in Maria.<br />
Domenica 2 ottobre alle 18.30 padre<br />
Fe<strong>del</strong>e dei Carmelitani in Castello<br />
celebra la Santa Messa al termine<br />
<strong>del</strong>la quale viene distribuita l’immagine<br />
<strong>del</strong>la Madonna. Durante la<br />
settimana alla sera (lunedì, martedì,<br />
giovedì e venerdì alle 20) nella parrocchiale<br />
c’è la Messa con le meditazioni<br />
di padre Fe<strong>del</strong>e (mercoledì<br />
e venerdì) e di don Ivan Marcolini<br />
<br />
<br />
Le cinque campane revisionate <strong>del</strong>la<br />
chiesa di Sant’Andrea Apostolo di<br />
Pralboino tornano al loro posto<br />
nella cella <strong>del</strong> campanile dopo la<br />
cerimonia <strong>del</strong>la benedizione <strong>del</strong><br />
vicario generale <strong>del</strong>la diocesi, mons.<br />
Gianfranco Mascher, intervenuto<br />
a celebrare la Messa domenica<br />
mattina con il parroco, don Carlo<br />
Consolati. Il concerto ad opera<br />
<strong>del</strong>la compagnia dei campanari di<br />
Pompiano ha diffuso il suono dei<br />
bronzi nella piazza dove la gente ha<br />
sostato in ascolto prima di rientrare<br />
ognuno alle proprie case per il<br />
desco quotidiano. Piero Filippini,<br />
volontario che s’è fatto carico<br />
di provvedere al tempio, ricorda<br />
come le campane di Pralboino<br />
furono fuse nel 1804 e collocate<br />
al loro posto terminata la nuova<br />
costruzione sorta sul progetto<br />
in un primo tempo attribuito ad<br />
Antonio Marchetti che a quanto<br />
pare revisionò solo il progetto <strong>del</strong><br />
milanese Carlo Groppi. Nel 1782<br />
fu avviata la demolizione di quella<br />
vecchia sulle cui rovine sorse la<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
(lunedì, martedì e giovedì). Dopo la<br />
celebrazione eucaristica <strong>del</strong> mattina<br />
(8.30) viene esposto il Santissimo<br />
con l’adorazione eucaristica fino alle<br />
10. Tutti i pomeriggi, dalle 16.15, si<br />
tiene una processione con la statua<br />
<strong>del</strong>la Madonna e la recita <strong>del</strong> rosario.<br />
Mercoledì la giornata è dedicata<br />
alla liturgia penitenziale con la possibilità<br />
<strong>del</strong>le confessioni dalle 9 alle<br />
11 e dalle 15 alle 18. <strong>La</strong> settimana<br />
si conclude domenica 9 ottobre, festa<br />
<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Rosario con la<br />
concelebrazione alle 10 e la processione,<br />
accompagnata dalla banda di<br />
Gavardo, per le vie <strong>del</strong> paese. Alle 16<br />
la recita <strong>del</strong> rosario dalle suore presso<br />
la grotta <strong>del</strong>la Madonna. “Viviamo<br />
con gioia questa settimana nel cenacolo<br />
con Maria. Mettiamoci pure in<br />
comunione – spiega don Franco ai<br />
suoi fe<strong>del</strong>i – con la Chiesa diocesana,<br />
che dovendo prendere <strong>del</strong>le decisioni<br />
importanti per la sua identità<br />
e la sua missione, si riunirà in Sinodo,<br />
cioè in un convegno particolare<br />
per riflettere sulle unità pastorali. Lo<br />
spirito di Cristo accompagni con la<br />
sua luce e la sua grazia quest’anno<br />
sinodale, perché la nostra Chiesa, in<br />
ascolto <strong>del</strong> suo Signore, diventi sempre<br />
di più la comunità dei discepoli<br />
che, nella fede e nella comunione,<br />
danno ragione <strong>del</strong>la speranza che è<br />
in loro”. <strong>La</strong> statua <strong>del</strong>la Madonna rimane<br />
esposta presso le varie tappe<br />
dalle 17 alle 20 e il giorno successivo<br />
dalle 9 alle 16.30. <strong>La</strong> comunità, inoltre,<br />
festeggia domenica 23 ottobre<br />
nella messa <strong>del</strong>le 11 gli anniversari<br />
di matrimonio.<br />
nuova. È la seconda volta che<br />
sono riportate a terra. <strong>La</strong> prima è<br />
stato negli anni Quaranta, quelli<br />
<strong>del</strong> secondo conflitto mondiale,<br />
per disposizione <strong>del</strong> regime che<br />
sequestrò i bronzi per farne bocche<br />
di cannone. In quegli anni il parroco<br />
<strong>del</strong> tempo, Pietro Salvadori, riuscì a<br />
recuperarle e riportarle in paese. <strong>La</strong><br />
maggiore però subì qualche danno,<br />
emerso anni dopo, tanto che nel<br />
1956 il prevosto Michele Verzeletti<br />
(come annota mons. Fappani nella<br />
sua Enciclopedia Bresciana) prese<br />
<br />
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<br />
la decisione di rifonderla. Il nuovo<br />
intervento s’è reso indispensabile<br />
per le pessime condizioni <strong>del</strong><br />
castello, ora rifatto, sistemato<br />
provvisoriamente sul sagrato<br />
dov’è avvenuta la benedizione<br />
cui seguirà la ricollocazione nella<br />
cella campanaria mentre prosegue<br />
l’intervento sul tetto <strong>del</strong>l’edifico<br />
affidato alle mani esperte <strong>del</strong><br />
personale <strong>del</strong>l’impresa edile locale<br />
Angelo Guindani, progettista l’ing.<br />
Francesco Bertoni e il geom. Angelo<br />
Guindani è <strong>del</strong>egato alla sicurezza.
Perseguire il miglioramento <strong>del</strong>le<br />
condizioni culturali e l’orientamento<br />
al sociale sono due dei principi<br />
ispiratori <strong>del</strong>lo statuto sociale<br />
<strong>del</strong>le Banca di credito cooperativo<br />
agrobresciano dai quali traggono<br />
origine le iniziative rivolte ai giovani<br />
soci e figli di soci <strong>del</strong>la Banca.<br />
Questo lo spirito con cui la Bcc<br />
ripropone per il 9° anno consecutivo<br />
il “Premio allo studio”. “Negli anni<br />
precedenti – sostiene il presidente<br />
<strong>del</strong>la banca Carlo Ruggeri – sono<br />
stati premiati complessivamente 363<br />
<br />
giovani mediante il riconoscimento<br />
di somme di denaro commisurate<br />
al livello di istruzione raggiunto.<br />
L’istruzione è uno dei diritti<br />
fondamentali che deve essere<br />
garantito a tutti i giovani. Il<br />
sistema meritocratico dovrebbe<br />
costituire la base per l’affermazione<br />
personale di ciascun cittadino, in<br />
ogni ambito, a partire da quello<br />
scolastico per giungere poi a quello<br />
lavorativo. È importante che il<br />
merito sia riconosciuto, apprezzato<br />
e concretamente sostenuto”.<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
Gli studenti soci e figli dei soci<br />
che hanno riportato le votazioni<br />
previste dal bando disponibile sul<br />
sito www.agrobresciano.bcc.it o<br />
presso le filiali <strong>del</strong>la Banca possono<br />
presentare la domanda entro il<br />
30 settembre. Le premiazioni si<br />
terranno il 23 ottobre nel corso<br />
<strong>del</strong>la manifestazione che avrà luogo<br />
nell’auditorium di Ghedi, alla quale<br />
parteciperà anche Silver, giovane<br />
cantante che aveva preso parte con<br />
successo alla trasmissione X Factor.<br />
(mtm)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
menti messa in campo<br />
Calvisano ruota intorno<br />
al 29 settembre, giorno<br />
<strong>del</strong> “pane di San Michele”,<br />
la serie di appunta-<br />
dalla Pro loco, di concerto con il<br />
Comune e la Provincia di Brescia.<br />
Nel presentare le iniziative di<br />
“Aspettando San Michele”, Silvia<br />
Razzi assessore provinciale al Turismo<br />
e Cultura ha ricordato il ruolo<br />
fondamentale <strong>del</strong>le Pro loco. “Costituiscono<br />
un importante momento di<br />
aggregazione territoriale e svolgono<br />
un decisivo ruolo sociale facendo da<br />
cerniera tra globalizzazione e salvaguardia<br />
<strong>del</strong>le tradizioni, necessaria<br />
per tramandare usi, costumi, lingua,<br />
tradizioni e insegnamenti di quanti<br />
ci hanno preceduto”. Punto focale,<br />
l’enogastronomia. “In una recente<br />
indagine ‘Il Sole 24 ore’ ha posto la<br />
nostra provincia al vertice nazionale<br />
per quanto riguarda il turismo enogastronomico.<br />
Per mantenere questi<br />
primati occorre fare squadra. Per<br />
questo l’assessorato al turismo sta<br />
ridando slancio all’Accademia bresciana<br />
– arti e mestieri <strong>del</strong>la buona<br />
tavola, che riunisce alcune <strong>del</strong>le “voci”<br />
più significative <strong>del</strong> nostro panorama<br />
enogastronomico, con l’obiettivo<br />
di fare emergere le peculiarità e<br />
le eccellenze <strong>del</strong> territorio, facendo<br />
rivivere la brescianità”. L’ouverture<br />
di domenica 25 si è svolta all’insegna<br />
<strong>del</strong> classico “tuffo nel passato”<br />
<br />
<br />
con stand gastronomici, madonnari,<br />
bancarelle <strong>del</strong>l’hobbistica, giochi<br />
di una volta, palio <strong>del</strong>l’oca e sbandieratori.<br />
A Calvisano pane e oca si ritrovano,<br />
il 29 settembre giorno di San Michele,<br />
in tradizioni e leggende. Il santo,<br />
nel 1109, avrebbe soccorso il popo-<br />
lo affamato dopo un lungo assedio,<br />
portando appunto un carico di pane.<br />
Europea l’usanza di mangiare l’oca<br />
arrosto, animale che preavvertiva gli<br />
incendi, starnazzava contro ladri e<br />
faine, trovava tesori nascosti ed accompagnava<br />
i trapassati nell’aldilà.<br />
Il clou di “Aspettando San Michele”<br />
prevede giovedì 29 alle 8 la celebrazione<br />
<strong>del</strong>la Messa per l’apertura <strong>del</strong><br />
nuovo anno scolastico, mentre figuranti<br />
in costume d’epoca trasporteranno<br />
un carro carico di pane, da<br />
benedire e distribuire ai bambini.<br />
Dopo la Messa <strong>del</strong>le 20 viene ripetuta<br />
la rievocazione in costume, con<br />
l’arrivo <strong>del</strong> carro e la distribuzione<br />
<strong>del</strong> pane benedetto alla popolazione,<br />
segue rinfresco in piazza XX<br />
Settembre. <strong>La</strong> settimana si conclude<br />
domenica 2 ottobre: alle 18.30<br />
celebrazione <strong>del</strong>la Messa, a seguire<br />
processione per le vie <strong>del</strong> paese e<br />
presentazione <strong>del</strong> libro “Amici dei<br />
Capitèi” curato da don Emilio Reghenzi<br />
nella chiesa <strong>del</strong>la Disciplina.<br />
Contemporaneamente ha preso avvio<br />
l’iniziativa “Tradizione gastronomica<br />
a Calvisano, bontà e qualità<br />
dall’oca longobarda ai giorni nostri”.<br />
Fino al 6 novembre otto ristoranti<br />
– Al Capriccio, <strong>La</strong> Banca, Davo’s,<br />
Fiamma Cremisi, Gambero, <strong>La</strong>go<br />
Solitudo, Parco <strong>del</strong>l’Imperadora e<br />
Zanella –propongono, a prezzo fisso,<br />
piatti <strong>del</strong>la tradizione storicoculinaria.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fino a mercoledì 5 ottobre<br />
sono aperte le iscrizioni alla<br />
Lum, la Libera università di<br />
Manerbio. Giovedì 6 ottobre<br />
inizia il programma <strong>del</strong>la stagione<br />
fissato come sempre ogni giovedì<br />
pomeriggio. Per la raccolta <strong>del</strong>le<br />
adesioni – informa la presidente<br />
Elena Ungari, nominata al posto<br />
di Rita Fogazzi – sono disponibili<br />
i volontari presenti ogni mattina<br />
dalle ore 10 alle 11.30 nella saletta<br />
<strong>del</strong> Piccolo Teatro comunale di<br />
piazza Cesare Battisti.
Tutta l’estate è stata caratterizzata<br />
dall’accoglienza dei profughi<br />
provenienti dalla Libia, anche per<br />
questo motivo il Centro Caritas<br />
e la Comunità Anch’io di Darfo<br />
organizzano, venerdì 30 settembre<br />
alle 20.30 presso il salone <strong>del</strong>la<br />
Caritas, un’assemblea-dibattito<br />
per coinvolgere l’opinione<br />
pubblica e i soci/simpatizzanti<br />
che collaborano con le due<br />
realtà camune. Partecipano: il<br />
sovrintendente Pavoni (Ufficio<br />
richiedenti asilo <strong>del</strong>la questura)<br />
<br />
che tratterà l’aspetto giuridico e<br />
l’iter burocratico <strong>del</strong> problema;<br />
la dott.ssa <strong>La</strong>scioli (direttore <strong>del</strong><br />
Dipartimento cure primarie <strong>del</strong><br />
Distretto socio-sanitario <strong>del</strong>l’Asl<br />
Valle Camonica-Sebino) illustrerà<br />
l’aspetto sanitario; la dott.ssa<br />
Haxhi (psicologa) informerà,<br />
invece, <strong>del</strong>l’aspetto psicologico dei<br />
profughi alla luce <strong>del</strong>l’esperienza<br />
vissuta in Caritas; il dott. Zanini<br />
(Caritas diocesana di Brescia),<br />
infine, si soffermerà sull’approccio<br />
<strong>del</strong>la Caritas verso i profughi.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
l Museo <strong>del</strong>l’energia idroelettrica<br />
di Cedegolo presenta i laboratori<br />
didattici che consentiranno<br />
ai ragazzi di affrontare<br />
alcuni dei principi che permettono<br />
di capire la natura <strong>del</strong>l’energia e<br />
<strong>del</strong>l’elettricità, dei fenomeni elettromagnetici<br />
e le applicazioni tecniche<br />
<strong>del</strong>le scoperte scientifiche. Nel corso<br />
dei laboratori saranno utilizzati materiali<br />
molto semplici e altri più complessi:<br />
dalle “biciclette” su postazioni<br />
fisse che spiegano il funzionamento<br />
<strong>del</strong>la dinamo, sino alla macchina<br />
idraulica che simula il funzionamento<br />
di una vera centrale idroelettrica. Il<br />
percorso dei laboratori didattici si inserisce<br />
nella filosofia <strong>del</strong> Museo che<br />
ha sempre avuto un tema conduttore<br />
preciso: l’acqua, che fin dall’ingresso<br />
scorre in due fontane che <strong>del</strong>imitano<br />
la piazzetta, increspandosi su di<br />
un piano inclinato, scendendo come<br />
un velo su un muro di ferro, per raccogliersi<br />
poi in una cavità a terra. Le<br />
allusioni riguardano i versanti alpini,<br />
la regimazione e le opere idrauliche<br />
presenti sul territorio <strong>del</strong> bacino<br />
imbrifero <strong>del</strong>l’Adamello. All’interno<br />
tutto è stato studiato per spiegare la<br />
trasformazione di una goccia d’acqua<br />
in energia elettrica. Si può seguire il<br />
“percorso <strong>del</strong>l’acqua”, dal suo formarsi<br />
nell’atmosfera al suo precipitare<br />
sulla terra, dal suo condensarsi in<br />
ghiaccio per raccogliersi nei laghi alpini,<br />
dal suo imbrigliamento in dighe<br />
<br />
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<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
artificiali sino all’arrivo nella Centrale<br />
Idroelettrica dove si trasforma in elettricità.<br />
Già dai primi passi il Museo<br />
offre la sensazione di trovarsi dentro<br />
la vecchia Centrale idroelettrica<br />
di Cedegolo. I luoghi più affascinanti<br />
<strong>del</strong>l’esposizione, che saranno anche<br />
gli stessi luoghi deputati ai laboratori<br />
<br />
<br />
Venerdì 7 ottobre, presso<br />
l’Eremo di Bienno, tra le 14.30<br />
e le 18, si svolge il convegno<br />
“L’originalità <strong>del</strong> comportamento<br />
e <strong>del</strong>l’apprendimento di maschi<br />
e femmine a scuola”, organizzato<br />
dalla Cattedra di Pedagogia<br />
generale <strong>del</strong>l’Università cattolica di<br />
Milano. Si tratta <strong>del</strong>la conclusione<br />
di un percorso biennale di<br />
sperimentazione, svolto in<br />
quattro poli educativi <strong>del</strong>la Valle:<br />
Istituto “Golgi” di Breno; Istituto<br />
“Tassara” di Breno; Istituto<br />
ed alle attività didattiche sperimentali,<br />
sono la “sala <strong>del</strong>le sfere” che aiuta<br />
a scoprire le nubi, la pioggia, il vento,<br />
i temporali, le nevicate; tutti quei fenomeni<br />
meteorologici, cioè, dove la<br />
goccia d’acqua si forma e cade sulla<br />
terra. Quindi la “stanza <strong>del</strong>le dighe”,<br />
con i bacini d’alta montagna, la cui<br />
storia è raccontata partendo dalla costruzione<br />
fino al funzionamento <strong>del</strong>le<br />
dighe che hanno attivato i grandi<br />
lavori idroelettrici. Ma è nell’ex “sala<br />
macchine” <strong>del</strong>la centrale, dove è<br />
stato ricollocato un gruppo turbinaalternatore<br />
<strong>del</strong> 1903, dove si svela la<br />
struttura interna ed il funzionamento<br />
<strong>del</strong>la centrale. C’è poi l’affascinante<br />
“sala <strong>del</strong>la turbina”, luogo <strong>del</strong>la scoperta<br />
di questo sistema complesso<br />
che, attraverso l’albero che unisce<br />
turbina e alternatore, trasforma il<br />
movimento prodotto dall’acqua in<br />
elettricità, compiendo la trasformazione<br />
di energia, il funzionamento<br />
<strong>del</strong>le macchine, i campi elettrici ed<br />
elettromagnetici. Per l’attività didattica<br />
c’è anche un sistema in rete di<br />
videogiochi che consentono di produrre<br />
e regolare l’energia elettrica,<br />
di gestirla e distribuirla sul territorio.<br />
Chiude il percorso “l’albero <strong>del</strong>l’elettricità”,<br />
formato da un gruppo di tralicci<br />
storici e da una grande scintilla<br />
di aste luminose. Infine, il “teatrino<br />
<strong>del</strong>l’elettrostatica” consente esperimenti<br />
e dimostrazioni sull’elettricità<br />
e i suoi fenomeni.<br />
“Santa Dorotea” di Cemmo di<br />
Capodiponte; Istituto “Maria<br />
Ausiliatrice” di Cogno. Nel biennio<br />
i docenti sono stati introdotti in un<br />
percorso d’aggiornamento psicopedagogico<br />
circa i profili maschile<br />
e femminile, hanno quindi praticato<br />
un’osservazione sul campo, infine<br />
svolto la sperimentazione di<br />
modalità didattiche finalizzate a<br />
recepire i tratti originali di ragazze<br />
e ragazzi. <strong>La</strong> sperimentazione è<br />
stata resa possibile da un contributo<br />
<strong>del</strong>la Banca di Valle Camonica.<br />
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<br />
Il convegno è aperto a tutti, oltre<br />
che ai docenti e alle classi che<br />
hanno svolto la sperimentazione.<br />
<strong>La</strong> partecipazione dà crediti ai<br />
docenti per l’aggiornamento in<br />
servizio e agli studenti <strong>del</strong> triennio<br />
per la Maturità. Tre le relazioni<br />
<strong>del</strong>la giornata: “<strong>La</strong> sfida <strong>del</strong> Gender<br />
all’educazione” (Giuseppe Mari);<br />
“Coeducazione e personalizzazione<br />
oltre il condizionamento ideologico”<br />
(Giuseppe Zanniello); “Didattica<br />
e originalità dei profili maschile e<br />
femminile” (Alessandra <strong>La</strong> Marca).
Una mostra fotografica a 360 gradi.<br />
È quanto propone con “Paesaggi,<br />
fotografie <strong>del</strong> <strong>La</strong>go di Garda”<br />
Maurizio Rovati a Muscoline nella<br />
Sala Don Milani dall’1 al 30 ottobre.<br />
<strong>La</strong> mostra propone in grandi<br />
pannelli una originale visione a 360<br />
gradi di scorci lacustri, rendendoli<br />
ancora più affascinanti. <strong>La</strong> tecnica<br />
usata riesce a svolgere davanti<br />
allo spettatore una visione che ad<br />
occhio nudo non si può cogliere,<br />
mostrando tutto il visibile in un<br />
unico colpo d’occhio e allargando il<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
omenica 25 settembre<br />
don Duilio <strong>La</strong>zzari ha salutato<br />
la comunità di Odolo<br />
dopo 11 anni durante<br />
una celebrazione che ha<br />
visto la chiesa gremita. È previsto per<br />
sabato 1 ottobre il suo ingresso nella<br />
parrocchia di Padergnone: alle 16.30<br />
l’accoglienza presso l’oratorio e a seguire<br />
la celebrazione alle 17. Ciò che<br />
accomuna tutte le persone che abbiamo<br />
ascoltato, dai giovani agli adolescenti<br />
fino agli adulti, è la grande stima<br />
nei suoi confronti, la sensibilità<br />
verso gli ammalati e gli anziani, la capacità<br />
di mettersi in gioco riuscendo<br />
a calare il Vangelo nella vita di tutti<br />
i giorni e creando ponti sia con altri<br />
Paesi (Mali e Bielorussia) che con gli<br />
immigrati che vivono a Odolo. Sono<br />
state tante le iniziative a cui ha dato<br />
vita: basti pensare alla nascita <strong>del</strong><br />
Gruppo Africa, che ogni anno in agosto<br />
vede partire da Odolo un gruppo<br />
di giovani per il Mali e ha portato alla<br />
realizzazione di diversi progetti quali<br />
adozioni a distanza, la produzione di<br />
un calendario al fine di raccogliere<br />
fondi per progetti come l’acquisto di<br />
macchine per cucire per una scuola<br />
e l’incisione di un cd di un gruppo locale<br />
di giovani musicisti, dando così<br />
voce alle loro tracce su tematiche<br />
sociali importanti, nonché l’apertura<br />
<strong>del</strong> Centro giovanile inaugurato nel<br />
2010. Per i più piccoli è stato attivo<br />
paesaggio a dimensioni inconsuete.<br />
All’artificio tecnico, spettacolare<br />
ma ripetitivo, un classico effetto<br />
speciale, si aggiunge una raffinata<br />
tecnica di ripresa e di lavorazione<br />
e lo completa la sensibilità nel<br />
cogliere le inquadrature e le luci più<br />
suggestive, data dall’amore e dalla<br />
conoscenza profonda <strong>del</strong> soggetto,<br />
il magnifico territorio <strong>del</strong> Benaco.<br />
“Paesaggi, fotografie <strong>del</strong> <strong>La</strong>go di<br />
Garda” è visitabile il sabato e i<br />
festivi dalle 10 alle 22, nei giorni<br />
feriali dalle 16 alle 22.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
per diversi anni il progetto Semaforo<br />
Blu, una sorta di speciale doposcuola.<br />
Recentemente anche l’area esterna<br />
<strong>del</strong>l’oratorio è stata rinnovata con<br />
la sistemazione <strong>del</strong> campo da calcio e<br />
dei giochi per i bambini. <strong>La</strong> preghiera<br />
che i giovani gli hanno dedicato durante<br />
la funzione di domenica può in<br />
parte riassumere quanto è stata significativa<br />
la sua presenza: “Per i giovani,<br />
sui quali tu hai sempre puntato, con le<br />
idee e le attività proposte con metodo<br />
e obiettivi precisi, ci hai stimolato, ci<br />
hai provocato, ci hai fatto domande,<br />
ma sei sempre riuscito a darci risposte,<br />
a darci con l’esempio che lo stile<br />
cristiano è una scelta intelligente.<br />
Hai saputo forgiare una generazione<br />
di giovani preparati per essere protagonisti<br />
<strong>del</strong>la nostra comunità. Noi oggi<br />
vogliamo pregare affinché adulti e<br />
giovani continuando a seguire l’esempio<br />
di chi con te ha saputo mettersi<br />
in gioco per noi, riescano a prendersi<br />
cura <strong>del</strong>la nostra società e insieme<br />
farla crescere”.<br />
<br />
<br />
Migliaia di rose di carta cerata abbelliscono<br />
il paese di Prevalle per il 175°<br />
anniversario <strong>del</strong> Voto alla Madonna<br />
<strong>del</strong> Carrozzone a Prevalle. Il piccolo<br />
Santuario dedicato alla Madonna <strong>del</strong><br />
Carozzone – da quest’anno, l’utilizzo<br />
<strong>del</strong>la forma originale di Carozzone anzichè<br />
Carrozzone, ha voluto marcare<br />
il ritorno al nome originario desunto<br />
dal toponimo che indica la località in<br />
cui sorge – sorge qualche metro oltre<br />
il confine territoriale di Prevalle<br />
in territorio di Gavardo ma è da sempre<br />
stato oggetto di devozione e sotto<br />
la giurisdizione <strong>del</strong>la parrocchia prevallese<br />
di San Michele. Il calendario<br />
<strong>del</strong>le celebrazioni è molto intenso, in<br />
particolare si segnala la settimana di<br />
annuncio e celebrazione dal 3 ottobre<br />
con le giornate degli ammalati, <strong>del</strong>la<br />
carità, <strong>del</strong>la famiglia, dei ragazzi e dei<br />
giovani e <strong>del</strong> perdono con la possibilità<br />
(il 7 ottobre) <strong>del</strong>le confessioni (alle<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> notizia era nell’aria. Dopo<br />
le province di Verona e Trento<br />
ecco l’ordinanza anche per il<br />
Bresciano: divieto di pesca,<br />
professionale e sportivodilettantistica,<br />
<strong>del</strong>le anguille nel<br />
Garda.<br />
Il divieto è stato adottato a<br />
titolo precauzionale a seguito<br />
<strong>del</strong>l’ordinanza ministeriale<br />
di divieto di immissione sul<br />
mercato e commercializzazione<br />
<strong>del</strong>la specie ed in conformità<br />
agli analoghi atti di interdizione<br />
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20 la liturgia penitenziale). Sabato 8<br />
ottobre alle 18.30 la Santa Messa con<br />
il canto <strong>del</strong>l’inno Akatistos. Domenica<br />
9 ottobre, infine, giornata <strong>del</strong> Ringraziamento,<br />
alle 18 c’è la Santa Messa<br />
con la processione e la consacrazione<br />
alla Madonna <strong>del</strong>la comunità di Prevalle.<br />
Ricco di storia e di curiosità, il<br />
piccolo santuario si erge con il suo<br />
campanile in un’area di aperta campagna<br />
lontano dal centro <strong>del</strong> paese in un<br />
luogo dove presumibilmente furono<br />
sepolti in fosse i soldati caduti durante<br />
la cruenta battaglia <strong>del</strong>la Bolina nel<br />
1705. Sin dai primi anni <strong>del</strong>l’Ottocento<br />
divenne luogo di devozione e di processione<br />
collettiva per le occasioni<br />
di pericolo che investivano la comunità<br />
di Goglione Sopra fino all’episodio<br />
<strong>del</strong> 1836 che sancì l’origine <strong>del</strong><br />
singolare voto. Durante l’epidemia<br />
di colera che devastava il paese, dalla<br />
comunità <strong>del</strong>la piccola contrada di<br />
<br />
alla pesca già adottati, per il<br />
lago di Garda, dalle Province<br />
di Trento e Verona. Con lo<br />
stesso provvedimento è stato<br />
disposto inoltre il divieto di<br />
trattenimento e detenzione<br />
sul luogo di pesca, inclusa<br />
l’imbarcazione e il relativo sito di<br />
approdo, di esemplari di anguilla,<br />
mentre i capi eventualmente<br />
catturati dovranno essere<br />
immediatamente liberati. Il<br />
divieto rimarrà in vigore sino al<br />
prossimo 21 giugno.<br />
Baderniga, vi fu un moto spontaneo<br />
che spinse gli abitanti, con le donne in<br />
testa, ad organizzare una processione<br />
in orario antelucano fino al Santuario.<br />
Era la seconda domenica di luglio <strong>del</strong><br />
1836 e da allora, nello stesso giorno, a<br />
Prevalle le donne di Baderniga, dalle<br />
3 <strong>del</strong> mattino svegliano gli abitanti al<br />
suono di pentole e campanacci fino<br />
alla partenza <strong>del</strong> corteo che onora<br />
l’antico patto di fede. Un altro episodio<br />
ancora ricordato in una lapide nel<br />
Santuario riporta al 1923 allorquando<br />
il carro che portava alla chiesa parrocchiale<br />
di San Michele i bambini<br />
<strong>del</strong>la prima Comunione si ribaltò in<br />
un campo dopo che il cavallo si era<br />
improvvisamente imbizzarrito. Tutti<br />
i bimbi uscirono incolumi e il parroco<br />
di allora, don Giovanni Bonsignori,<br />
persuaso <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong>la Madonna<br />
invocata al Carozzone, volle ricordare<br />
l’episodio solennemente.
iunire senza confondere,<br />
distinguere senza separare”<br />
così ha concluso<br />
il suo stimolante intervento<br />
Bruno Ducoli,<br />
presidente <strong>del</strong> Centro interculturale<br />
europeo di Gargnano partecipando<br />
ad un appassionato dibattito tra lui,<br />
Giommaria Monti, giornalista televisivo<br />
autore con Marco Ventura <strong>del</strong> libro<br />
“Hina , questa è la mia vita “ e Najad<br />
Bessali, vicepresidente <strong>del</strong>la Acmid-<br />
Lombardia (Associazione comunità<br />
marocchina “Donne in Italia”). Il tema<br />
era “Donne straniere in Italia, quali<br />
percorsi per una buona integrazione”.<br />
Organizzava in collaborazione con la<br />
Comunità montana, la Commissione<br />
pari opportunità <strong>del</strong>la Provincia,<br />
presente con la presidente Anna Rosa<br />
Rocca e le colleghe di commissione<br />
Antonella Montini e Monica Poli,<br />
saretina che ha vissuto il dramma di<br />
Hina e ha moderato il dibattito. Tra<br />
il pubblico c’era anche Monica Ghisla<br />
la vicina di casa di Hina, la prima<br />
ad intuirne il dramma avendo notato<br />
la terra smossa nel giardino. Dopo il<br />
saluto istituzionale di Aristide Peli<br />
(vicepresidente <strong>del</strong>la Provincia) e di<br />
Elisa Fontana (Comunità montana),<br />
la Montini ha dato un quadro <strong>del</strong>la situazione.<br />
Ricordato che il 70 % <strong>del</strong>le<br />
donne straniere ha figli a carico (nelle<br />
scuole bresciane <strong>del</strong>l’infanzia la presenza<br />
straniera è al 29%) ha fornito un<br />
dato (fonte Caritas) allarmante: il 60%<br />
<br />
<br />
Sabato 1 ottobre la palestra di<br />
Marmentino si trasforma in una<br />
sala espositiva per la presentazione<br />
<strong>del</strong> romanzo a fumetti “Stria” di<br />
Gigi Simeoni. Alle 20.30 ci sarà<br />
l’inaugurazione <strong>del</strong>la mostra con<br />
le tavole originali <strong>del</strong> fumetto e a<br />
seguire un incontro con l’autore.<br />
Nato a Brescia nel 1967, Simeoni<br />
ha frequentato il liceo artistico<br />
al Calini e si è poi specializzato<br />
in illustrazione, fumetto e<br />
sceneggiatura presso lo Studio di<br />
arti visive <strong>del</strong> fumettista argentino<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Rubèn Sosa. Ha lavorato con<br />
diverse agenzie pubblicitarie e<br />
coi maggiori editori italiani come<br />
fumettista professionista (Acme/<br />
Macchia nera, Star Comics,<br />
Editrice Universo, Gene Vincent<br />
Editrice, Sergio Bonelli). Da una<br />
decina d’anni coltiva vari progetti<br />
artistici, fra cui A.s.s.e è ora in fase<br />
di realizzazione. “Si tratta – spiega<br />
lo stesso Gigi Simeoni – di un<br />
progetto che attinge dal mio lavoro<br />
di autore di fumetto seriale per<br />
sfociare nella produzione di oggetti<br />
<br />
<br />
<br />
è disoccupato, 1/3 sono domestiche in<br />
case private dove stanno 24 ore su 24,<br />
tante irregolari, in pratica segregate<br />
senza contratto, separate dalle fami-<br />
DA<br />
SETTEMBRE<br />
A<br />
DICEMBRE<br />
“la soddisfazione degli ospiti<br />
trova una risposta nella<br />
cucina di qualità”<br />
glie originarie, con la paura di aver<br />
bisogno di assistenza medica mentre<br />
la salute è una tappa fondamentale<br />
per una possibile integrazione. Monti<br />
parlando <strong>del</strong> suo libro, ha affermato<br />
di aver maturato la convinzione che<br />
la reazione <strong>del</strong> padre-padrone offeso<br />
nell’onore matura il suo acme non per<br />
educazione religiosa ma nel chiuso<br />
<strong>del</strong>la famiglia per totale incomunicabilità<br />
padri-figli. “Io sono italiana,<br />
non pakistana (diceva Hina) e sono<br />
felice così”. Suo padre era proprietario<br />
di casa: non basta l’integrazione<br />
economica ci vuole quella culturale e<br />
sociale. Conveniva Najad ricordando<br />
che la Costituzione marocchina prevede<br />
la parità uomo-donna (presente<br />
col 30% in parlamento): la donna<br />
madre emigrata è centrale e decisiva<br />
per l’integrazione a patto che possa<br />
esprimere tutte le sue potenzialità<br />
perché ha voglia di riscattarsi. Ducoli<br />
ha iniziato ricordando che il <strong>del</strong>itto<br />
d’onore in Italia è stato abolito<br />
nel 1981: “Quante Hina italiane per<br />
l’onore <strong>del</strong>la famiglia”. Tre concetti<br />
ha ribadito: recupero <strong>del</strong>la centralità<br />
<strong>del</strong>la donna; equilibrio di armonizzazione<br />
evitando l’errore olandese sbilanciato<br />
verso l’immigrato rispetto al<br />
proprio popolo, causa ora <strong>del</strong> riflusso<br />
xenofobo; interculturalità e non<br />
multiculturalità che ha fatto fallire il<br />
mo<strong>del</strong>lo inglese; in sintesi relativizzare<br />
(sentirsi parenti <strong>del</strong> mondo) senza<br />
relativismo (tutto si equivale).<br />
<br />
<br />
<br />
d’arte con lo scopo di ricombinare<br />
in nuovi concetti strutturali il<br />
trinomio fumetto-serialità-arte.<br />
Inoltre, ho avviato la produzione<br />
di Vettorart, pannelli laminati<br />
decorati con pvc adesivo derivanti<br />
da disegni vettoriali estemporanei”.<br />
Ora, dopo il precedente volume<br />
“Gli occhi e il buio” e vincitore nel<br />
2008 di premi prestigiosi come<br />
Comicus (miglior graphic novel)<br />
e Ayaaak (miglior sceneggiatore),<br />
Gigi Simeoni presenta il nuovo<br />
lavoro “Stria”, storia di una strega<br />
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<strong>La</strong> Rocca di Rodengo<br />
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<br />
<strong>del</strong>la Valtrompia, di cui ha sentito<br />
parlare a Marmentino (nella foto,<br />
Ciorna <strong>del</strong>la Stria) e nelle sue<br />
frazioni, cercandola nei boschi,<br />
nelle spaccature <strong>del</strong>le rocce e<br />
nelle tenebre <strong>del</strong>la mente umana.<br />
Alla serata di sabato 1 ottobre<br />
partecipano i cantastorie di Magno.<br />
<strong>La</strong> mostra è visitabile domenica 2<br />
(ore 15/18 e 20/22), martedì 4 (ore<br />
20/22), giovedì 6 (ore 15/19), sabato<br />
8 (ore 10/12 e 20/22) e domenica 9<br />
ottobre (ore 15/18) sempre presso la<br />
palestra di Marmentino. (a.a.)
Sono 29 le edizioni <strong>del</strong>l’Autunno<br />
musicale, organizzato<br />
dall’assessorato al Comune<br />
di Gardone Val Trompia. Una<br />
manifestazione che si è aperta con<br />
due concerti inseriti all’interno <strong>del</strong>la<br />
Settimana montiniana. “Un grazie –<br />
dice l’assessore alla Cultura, William<br />
Fantini – va agli amministratori di<br />
Concesio, che si sono confermati<br />
nostri ‘compagni di viaggio’ e già da<br />
alcuni anni ci consentono di inserire<br />
alcuni appuntamenti nel cartellone<br />
<strong>del</strong>la rassegna dedicata a Paolo<br />
<br />
<br />
<br />
VI, con l’ultimo evento concesiano<br />
in programma proprio domenica<br />
2 ottobre alla chiesa di S. Andrea,<br />
dove il coro “Reale corte armonica”<br />
di Asolo e l’orchestra “Lorenzo Da<br />
Ponte” di Treviso sotto la direzione<br />
<strong>del</strong> maestro Roberto Zarpellon<br />
si esibiranno ne “Il Messia “ di<br />
Haen<strong>del</strong>. Un “Autunno musicale”<br />
che proseguirà poi con tre date<br />
gardonesi, a partire da domenica<br />
6 novembre presso l’auditorium<br />
S. Filippo con “Giovani talenti<br />
russi”, esibizione di due pianisti, un<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
i avvia verso la sua conclusione<br />
la 12 Settimana<br />
montiniana, che nelle parole<br />
<strong>del</strong> sindaco Stefano<br />
Retali “continua a essere<br />
la manifestazione più importante<br />
nel panorama culturale di Concesio”.<br />
Un ventaglio di proposte religiose,<br />
culturali e artistiche, con<br />
queste ultime riassunte nella mostra<br />
“Sulla tua parola”, tuttora in<br />
corso nella vecchia chiesetta di S.<br />
Andrea e negli spazi di S. Zenone<br />
in Brescia: una serie di sculture<br />
in terracotta per il 70% appositamente<br />
realizzate dall’artista Bruno<br />
Lucchi in sintonia con i curatori<br />
Carmela Peruchetti e Fausto<br />
Moreschi e visitabili fino al 9 ottobre.<br />
“Sicuramente – dice Claudio<br />
Fiorini, presidente <strong>del</strong>la Settimana<br />
montiniana – l’arte occupa una<br />
parte preponderante <strong>del</strong>la rassegna<br />
e diventa corollario per tutte le iniziative<br />
che abbiamo fin qui proposto,<br />
dalle tavole rotonde <strong>del</strong>le Acli,<br />
agli incontri di approfondimento<br />
sul 150° <strong>del</strong>l’Unità d’Italia, ai concerti,<br />
all’assegnazione <strong>del</strong> tradizionale<br />
‘Premio <strong>del</strong>la bontà Paolo VI’,<br />
quest’anno andato al patriarca caldeo<br />
di Bagdad, il cardinale Delly<br />
Emmanuel III. Una serie di appuntamenti<br />
che va ad aggiungersi alla<br />
celebrazione religiosa di venerdì 30<br />
settembre, dedicata al ‘nostro’ Pontefice:<br />
infatti, alle ore 20 alla Pieve<br />
di S. Antonino si terrà una veglia di<br />
preghiera nel giorno <strong>del</strong> 114° anniversario<br />
<strong>del</strong> battesimo <strong>del</strong> Servo di<br />
Dio Paolo VI, dedicata ai giovani e<br />
presieduta da mons. Cesare Polva-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ra, pro-vicario generale <strong>del</strong>la diocesi<br />
di Brescia”. Celebrazioni che<br />
avranno un seguito anche domenica<br />
2 ottobre, sempre alla Pieve di<br />
S. Antonino, con la celebrazione di<br />
una S. Messa (ore 10.30) da parte di<br />
padre Diego Gualtiero Rosa, abate<br />
generale dei benedettini olivetani;<br />
quindi, alle 15.30 cominceranno le<br />
visite alla casa natale di Paolo VI e<br />
in serata (ore 20.45 alla chiesa di<br />
S. Andrea) si terrà il concerto “Il<br />
Messia” di Haen<strong>del</strong> a cura di coro<br />
“Reale corte armonica” di Asolo e<br />
orchestra “Lorenzo Da Ponte” di<br />
Treviso. Martedì 4 ottobre presentazione<br />
<strong>del</strong> libro “Il vescovo Menna<br />
e papa Paolo VI – Amici in Cristo”<br />
al teatro parrocchiale di S. Vigilio,<br />
mentre il 6 ottobre presso il chiostro<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di S. Giovanni<br />
in Brescia sarà presente il professor<br />
Anselmo Palini per l’incontro<br />
“Il sostegno di Paolo VI all’opera<br />
di mons. Oscar Romero, vescovo<br />
martire”.<br />
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violoncellista e un violinista russi<br />
su brani di Stravinsky, Mussorgsky,<br />
Liszt e Rachmaninov, realizzato<br />
grazie alla collaborazione <strong>del</strong> Rotary<br />
Club Valtrompia. Venerdì 11, invece,<br />
nella chiesa di S. Martino a Magno<br />
andrà in scena “Passio Mariae<br />
- Storia di un popolo e <strong>del</strong>la sua<br />
lingua” con Claudia Franceschini<br />
(organo), Vittoria Vitali (soprano),<br />
Alessandra Perbellini (contralto) e<br />
Michele Marinini (voce recitante)<br />
a intessere in musica e parole un<br />
omaggio ai 150 anni <strong>del</strong>l’Unità<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Quando la scuola diventa un vero e<br />
proprio laboratorio, allora assolve<br />
al compito decisivo di mettere le conoscenze<br />
al servizio <strong>del</strong>le competenze<br />
per creare cittadini consapevoli.<br />
Questo il senso <strong>del</strong> progetto “Scuola<br />
21”, che l’istituto saretino Primo Levi<br />
sta per mettere in campo. “Le direttive<br />
<strong>del</strong> Ministero sono di lavorare in<br />
cooperazione – dicono le professoresse<br />
Lucia Rossi e Maria Puglia, coordinatrici<br />
<strong>del</strong> progetto –, fornendo<br />
strumenti agli studenti per conoscere<br />
il tessuto territoriale e risolvere i problemi<br />
che si presentano. Abbiamo già<br />
stipulato accordi con Comunità montana,<br />
Asvt, Provincia e Regione, oltre<br />
a una già sperimentata collaborazione<br />
con la cooperativa Cauto, con la quale<br />
abbiamo portato avanti già dall’anno<br />
scorso un progetto sulla raccolta differenziata<br />
(‘Si può fare’). <strong>La</strong> Fondazione<br />
Cariplo ha emesso un bando con<br />
varie tematiche – continuano le due<br />
insegnanti – e noi siamo stati scelti<br />
per il progetto ambientale. Oggetto<br />
<strong>del</strong>la ricerca sarà il fiume Mella, bene<br />
prezioso e troppo spesso dimenticato,<br />
tanto da essere diventato negli<br />
anni uno dei corsi d’acqua più inqui-<br />
<br />
d’Italia. “Si tratta di appuntamenti –<br />
ribadisce l’assessore Fantini – che<br />
coinvolgono interpreti eccellenti,<br />
assemblati grazie alla direzione<br />
artistica <strong>del</strong> maestro Enrico<br />
Sandrini, col quale in conclusione di<br />
rassegna abbiamo voluto ricordare,<br />
nel 100° anno dalla sua nascita,<br />
mons. Giuseppe Borra, prevosto<br />
di Gardone dal 1949 al 1987 e<br />
fondatore <strong>del</strong>la manifestazione. A<br />
lui è dedicato il concerto finale <strong>del</strong><br />
19 novembre alla chiesa di S. Marco.<br />
(a.a.)<br />
nati d’Europa”. Un progetto con cui<br />
la scuola esce dalla scuola per instaurare<br />
legami e gettare sguardi sul futuro,<br />
lavorando in équipe e mettendo in<br />
atto la valenza etica <strong>del</strong>l’insegnante.<br />
“Scuola 21 – ricordano Rossi e Puglia<br />
– richiama il XXI secolo nel quale siamo<br />
da poco entrati e nel nostro caso<br />
ha per titolo ‘Le acque <strong>del</strong>la Bassa Valtrompia.<br />
Una realtà migliorabile’. Vogliamo<br />
valorizzare la qualità ambientale<br />
dei territori, così abbiamo scelto<br />
una realtà vicina e monitorabile per<br />
analizzare gli usi <strong>del</strong>le acque a livello<br />
industriale, le spese legate al suo<br />
utilizzo, gli adeguamenti normativi,<br />
il grado di sensibilizzazione <strong>del</strong>le industrie<br />
e la loro virtuosità. Non mancheranno<br />
occasioni per conoscere la<br />
storia <strong>del</strong>la Valtrompia”.
arà un’anticipazione in forma<br />
di pellicola a dare il la<br />
venerdì 30 settembre alla<br />
16ª edizione di “Franciacorta<br />
in bianco”, rassegna<br />
nazionale dei prodotti lattiero-caseari<br />
che andrà in scena il 7, 8 e 9 ottobre<br />
a Castegnato. Nella cornice di S.<br />
Giulia scorreranno per istituzioni e<br />
operatori <strong>del</strong> settore le immagini <strong>del</strong><br />
documentario “Rupi <strong>del</strong> vino” girato<br />
da Ermanno Olmi: 50 minuti inediti<br />
che raccontano la storia dei terrazzamenti<br />
valtellinesi patrimonio<br />
mondiale <strong>del</strong>l’umanità. Non poteva<br />
che essere un maestro come Olmi,<br />
da sempre legato affettivamente a<br />
chi ogni giorno lavora con la nuda<br />
terra, a inaugurare la manifestazione<br />
promossa dal Comune di Castegnato.<br />
A fare da anello di congiunzione<br />
la Valtellina, che quest’anno sarà<br />
presente come ospite speciale con<br />
uno spazio dedicato a formaggi re di<br />
quella terra come il ‘bitto’ e prodotti<br />
ormai caratteristici come i pizzoc-<br />
<br />
<br />
A Coccaglio il tempo di sconti e<br />
d’affari non sarà legato allo scorrere<br />
<strong>del</strong>le stagioni, ma all’aver in tasca<br />
pronta da esibire una speciale<br />
tessera formato famiglia, distribuita<br />
dall’Area servizi alla persona<br />
<strong>del</strong> Comune. <strong>La</strong> curiosa carta<br />
vantaggi denominata “Coccaglio<br />
con te”, già ideata lo scorso anno<br />
dall’assessore ai Servizi sociali<br />
Agostino Pedrali (nella foto), si<br />
rivolge ai nuclei famigliari con<br />
almeno due figli minori e a tutti gli<br />
ultra-sessantacinquenni residenti<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
cheri. “Nell’edizione 2011 – dicono<br />
Giuseppe Orizio e Patrizia Turelli,<br />
sindaco e vicesindaco <strong>del</strong> Comune<br />
franciacortino – abbiamo voluto assegnare<br />
uno spazio personale alla<br />
Valtellina, così come faremo negli<br />
anni a venire per altre zone o regioni<br />
d’Italia. Quest’anno avremmo potuto<br />
fare un anno di pausa e dare respiro<br />
alle esigue risorse di cui disponiamo,<br />
ma alla fine, pur con grande sforzo,<br />
non abbiamo voluto togliere al territorio<br />
la prestigiosa opportunità di<br />
mettersi in mostra a livello nazionale.<br />
Siamo soddisfatti, perché già<br />
tutti gli stand (più di 100) sono stati<br />
nel Comune franciacortino,<br />
consentendo loro di ottenere<br />
un’ampia gamma di sconti presso<br />
oltre una ventina di attività<br />
commerciali aderenti al progetto e<br />
in tutti i periodi <strong>del</strong>l’anno.<br />
Dopo una prima e positiva fase<br />
sperimentale, la validità <strong>del</strong>la<br />
tessera acquisti, è stata infatti<br />
recentemente rinnovata fino al 30<br />
giugno 2012. Per avere diritto alla<br />
propria personale “shopping card”,<br />
è sufficiente compilare l’apposito<br />
modulo di richiesta tessera<br />
prenotati, perché gli espositori provengono<br />
da tutta Italia con un’incursione<br />
svizzera, perché possiamo offrire<br />
al pubblico una cinquantina di<br />
formaggi e degustazioni con mostarde<br />
e vini”. Una rassegna che si aprirà<br />
venerdì 7 ottobre alle ore 19 e proseguirà<br />
fino a domenica 9 anche con<br />
brevi convegni (sul formaggio ‘casatta’<br />
di Corteno Golgi, sulla sicurezza<br />
alimentare nel settore caseario),<br />
momenti di divertimento (la serata<br />
di sabato 8 con Omar Pedrini), dimostrazioni<br />
pratiche nei vari espositori<br />
presenti e incontri con i rappresentanti<br />
<strong>del</strong>la grande distribuzione. “<strong>La</strong><br />
nostra – aggiungono Orizio e Turelli<br />
– è una fiera realizzata con serietà<br />
ma allo stesso tempo con i toni <strong>del</strong>la<br />
festa. Più di tutto, vogliamo che sia<br />
un volano di attività economiche da<br />
accentuare sempre più per far circolare<br />
e conoscere i nostri formaggi;<br />
quel che conta è che ci sia grande<br />
qualità, che si tratti di prodotti di nicchia<br />
o di grande distribuzione, come<br />
“Coccaglio con te”, allegarlo alla<br />
fotocopia di un proprio documento<br />
d’identità e consegnare il tutto<br />
all’Ufficio Segretariato sociale <strong>del</strong><br />
Comune. Per maggiori dettagli<br />
sull’iniziativa è possibile inoltre<br />
collegarsi al portale <strong>del</strong> comune<br />
www.comune.coccaglio.bs.it, da<br />
dove è possibile scaricare la lista<br />
completa degli svariati operatori<br />
commerciali aderenti al progetto,<br />
oltre che stampare il modulo di<br />
richiesta e leggere l’informativa<br />
relativa all’iniziativa. Le percentuali<br />
<br />
avviene per il sodalizio che continua<br />
con il centro commerciale ‘Le Rondinelle’,<br />
dove già sabato 1 e domenica<br />
2 si potranno gustare specialità casearie<br />
bresciane”. Una rassegna che<br />
nel medesimo weekend avrà un’altra<br />
anteprima con un programma<br />
di degustazioni gratuite di formaggi<br />
italiani anche all’interno <strong>del</strong>lo store<br />
“Buonissimo” di corso Mameli in<br />
città. Per informazioni dettagliate<br />
sul programma visitare il sito web<br />
www.franciacortainbianco.it.<br />
di sconto oscilleranno da un<br />
minimo <strong>del</strong> 5% fino a toccare anche<br />
punte <strong>del</strong> 30%, interessando varie<br />
tipologie di prodotti: abbigliamento,<br />
calzature, pelletterie, farmaci,<br />
profumeria, cosmetici, articoli<br />
regalo, foto, giochi, alimentari,<br />
piante, fiori, elettrodomestici e<br />
commercio al dettaglio, ma anche<br />
pranzi, cene, pizze e banchetti. Per<br />
informazioni è possibile rivolgersi<br />
direttamente all’Ufficio Servizi<br />
sociali <strong>del</strong> Comune di Coccaglio o<br />
telefonare allo 030/7725714. (a.s.)
Franciacorta in Bianco<br />
punta tutto sulla qualità<br />
dei prodotti lattiero-caseari,<br />
a questo appuntamen- e<br />
to diventato ormai tradizione<br />
non poteva mancare il “Mercato<br />
contadino terre bresciane”.<br />
Sempre più aziende propongono<br />
presso i loro spacci o nei distributori<br />
automatici di latte crudo, anche lo<br />
yogurt di fattoria, vaccino o caprino,<br />
al gusto naturale o ad esempio<br />
alla frutta, prodotto rigorosamente<br />
da aziende agricole locali. Bevilatte,<br />
agenzia di servizi per l’agricoltura,<br />
ha organizzato per il secondo anno<br />
consecutivo uno specifico concorso<br />
dedicato proprio allo yogurt di fattoria.<br />
“Questa iniziativa – dice Fausto<br />
Cavalli, amministratore di Bevilatte<br />
– così come l’idea di vendere latte<br />
crudo con distributori automatici in<br />
piazza, è da noi proposta con sempre<br />
maggior successo agli allevatori<br />
locali. Il nostro obiettivo è però più<br />
ampio, intendendo promuovere tutti<br />
prodotti degli agricoltori e favorendo<br />
l’incontro con i consumatori; ed<br />
ecco che, oltre al latte ed allo yogurt<br />
commercializzati direttamente dagli<br />
stessi produttori, abbiamo realizzato<br />
negli ultimi anni anche alcuni<br />
Mercati contadini, denominati Terre<br />
bresciane e posizionati a Ghedi,<br />
Iseo, Montichiari e Corte Franca. In<br />
questi mercati è possibile acquistare<br />
vere squisitezze locali, direttamente<br />
dagli stessi produttori e il tutto con<br />
un occhio al risparmio (un dato da<br />
non sottovalutare in questo periodo<br />
di crisi, ndr). Nasce con questi presupposti<br />
– prosegue Cavalli – l’idea<br />
di valorizzare tramite uno specifico<br />
concorso lo yogurt prodotto dagli<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
agricoltori”. Pertanto, in occasione<br />
<strong>del</strong>la 16ª edizione di Franciacorta<br />
In Bianco (7–8 e 9 ottobre 2011)<br />
e in collaborazione con Castegnato<br />
Servizi srl, si è indetto la seconda<br />
edizione <strong>del</strong> concorso “Miglior yogurt<br />
di fattoria”, riservato alle sole<br />
aziende agricole con propria produzione<br />
e trasformazione. Il concorso<br />
avrà luogo nella sede <strong>del</strong>la rassegna<br />
con una selezione dei prodotti provenienti<br />
dai diversi ambiti <strong>del</strong> territorio<br />
italiano. Durante la rassegna,<br />
in particolare nel pomeriggio di sabato,<br />
sarà possibile degustare gli yogurt<br />
che hanno partecipato al concorso<br />
ed alcuni particolari prodotti<br />
<br />
<br />
L’immagine di settembre si affaccia<br />
alla mente di ognuno ornata di<br />
grappoli d’uva, indissolubilmente<br />
legata al momento festoso <strong>del</strong>la<br />
vendemmia. Non mancano<br />
perciò in questo periodo varie<br />
manifestazioni di carattere<br />
enologico, tra le quali un posto<br />
d’onore merita certamente la<br />
“Festa <strong>del</strong>l’uva” di Gussago.<br />
Conclusasi il 25 settembre, la<br />
festa ha raggiunto quest’anno<br />
il traguardo <strong>del</strong>le 44 can<strong>del</strong>ine:<br />
per quattro giorni, da giovedì a<br />
presenti presso i mercati.<br />
Giusto ricordare che il Mercato<br />
contadino terre bresciane il primo<br />
lunedì <strong>del</strong> mese dalle ore 8 alle ore<br />
12.30 arriva in piazza Franciacorta a<br />
Corte Franca, il martedì dalle ore 8<br />
alle ore 12.30 a Montichiari in piazza<br />
Santa Maria, il sabato dalle ore 8<br />
alle ore 12.30 a Ghedi in piazza Roma,<br />
la seconda domenica <strong>del</strong> mese<br />
a Iseo dalle ore 9 alle ore 18 in viale<br />
Repubblica. Il “Mercato contadino<br />
terre bresciane” dove il risparmio<br />
e la genuinità sono di casa dopo<br />
Ghedi, Montichiari, Iseo, da lunedì<br />
3 ottobre sarà quindi anche a Corte<br />
Franca. Oltre alla presenza dei gazebo<br />
arancioni c’è la garanzia <strong>del</strong>la<br />
qualità: in piazza si potranno trovare<br />
solo agricoltori con i loro prodotti,<br />
freschi e appena raccolti. Per i consumatori<br />
c’è la comodità di trovare<br />
prodotti freschi, locali, buoni e tanti<br />
prodotti dalla verdura ai formaggi<br />
alla carne al miele, alla frutta, ai<br />
salumi direttamente dal produttore.<br />
domenica, il centro franciacortino<br />
è stato teatro di una serie di<br />
iniziative che hanno spaziato<br />
dall’ambito più precisamente<br />
enogastronomico a momenti<br />
di rievocazione storica, senza<br />
dimenticare l’aspetto culturale<br />
ed educativo assicurato da<br />
mostre, presentazioni di volumi e<br />
performance musicali e danzanti.<br />
Il tutto, ovviamente, corredato<br />
dal tradizionale appuntamento<br />
con la sfilata dei carri allegorici:<br />
dopo il sorteggio <strong>del</strong>l’ordine <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
corteo, tenutosi giovedì sera<br />
dopo l’esibizione <strong>del</strong> coro alpino<br />
“<strong>La</strong> zerla”, i carri hanno sfilato in<br />
piazza Vittorio Veneto dalle 14 di<br />
domenica accompagnati<br />
dalla banda musicale<br />
“S. Maria Assunta”. Il senso <strong>del</strong>la<br />
manifestazione si può rintracciare<br />
nel saluto <strong>del</strong> sindaco Lucia<br />
<strong>La</strong>zzari che ha idealmente gettato<br />
un ponte tra la cultura contadina<br />
<strong>del</strong> passato e le nuove mete verso<br />
i suoi odierni eredi sono protesi.<br />
(f.u.)
JAGUAR BRESCIA<br />
VIA PADANA SUPERIORE, 34 - CASTEGNATO - BRESCIA<br />
TEL. 030 3229881
Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani <strong>del</strong><br />
popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che<br />
possedeva un terreno e vi piantò una vigna. <strong>La</strong> circondò<br />
con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì<br />
una torre. <strong>La</strong> diede in affitto a dei contadini e se ne andò<br />
lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti,<br />
mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma<br />
i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro<br />
lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri<br />
servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso<br />
modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo:<br />
“Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il<br />
figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo<br />
e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono<br />
fuori dalla vigna e lo uccisero. (...)<br />
<br />
<br />
<br />
Ci sono dei fatti di gioia e di speranza,<br />
dalla Gmg al Congresso eucaristico,<br />
all’azione quotidiana nella<br />
comunità cristiana. Gli eventi ecclesiali<br />
vissuti di recente e il protagonismo<br />
dei giovani nelle manifestazioni<br />
scoppiate sullo “scacchiere<br />
internazionale”, attraverso le quali<br />
essi “manifestano la loro incomprimibile<br />
esistenza”. Una globalizzazione<br />
che “sempre più tende ad agire<br />
dispoticamente prescindendo dalla<br />
politica” e la necessità di “correggere<br />
abitudini e stili di vita”. <strong>La</strong><br />
“questione morale” nella politica<br />
italiana, l’attenzione <strong>del</strong>la Chiesa ai<br />
poveri e a quanti sono colpiti dalla<br />
crisi, la “presenza dei cattolici nella<br />
società civile e nella politica”. Altre<br />
questioni italiane e un’attenzione<br />
internazionale (dal Corno d’Africa<br />
al Sud Sudan, dalle primavere <strong>del</strong><br />
Nord Africa al raduno interreligioso<br />
di Assisi). Molteplici gli argomenti<br />
che il presidente <strong>del</strong>la Cei,<br />
card. Angelo Bagnasco, ha affrontato<br />
nella prolusione al Consiglio<br />
episcopale permanente (Roma, 26-<br />
29 settembre). <strong>La</strong> vita nella fede “la<br />
conversione cristiana è anche e soprattutto<br />
fonte di gioia, di speranza<br />
e di amore”, ripete, con le parole di<br />
Benedetto XVI a Venezia.<br />
<strong>La</strong> “rigenerazione” dei cristiani.<br />
Riferendosi al 25° Congresso eucaristico<br />
nazionale, il cardinale<br />
ha ricordato che i “cinque ambiti<br />
esistenziali” trattati nelle giornate<br />
“hanno messo in risalto l’‘osmosi’<br />
possibile, ma anche esaltante, tra il<br />
<br />
<br />
l verdetto. <strong>La</strong> domanda di Gesù<br />
alla fine <strong>del</strong>la storia che ha<br />
raccontato sembra innocua:<br />
chi potrebbe dire il contrario?<br />
È palese l’abuso e la violenza.<br />
Tanto palese che il verdetto e la<br />
condanna sono scontati. Ma chi li<br />
pronuncia non coglie il paradosso di<br />
questa condanna. Perché non capisce<br />
che quella non è una storia, una metafora,<br />
ma la Storia di un rapporto tra<br />
Dio e un popolo che, in quel momento,<br />
Gesù accusa di essersi sostituito a<br />
Dio. Non capiscono perché credono<br />
di agire bene, di essere custodi <strong>del</strong>la<br />
vigna, di lavorarla bene. Ma non vogliono<br />
capire che quelli mandati dal<br />
padrone non erano incursori e nemici,<br />
ma coloro che dovevano raccogliere<br />
i frutti. Ecco cosa non capiscono:<br />
che la vigna e i frutti non sono roba<br />
loro ma <strong>del</strong> padrone. Sono diventati<br />
loro i padroni. Cosa non difficile<br />
quando si pensa di fare così bene da<br />
fare meglio <strong>del</strong> padrone. Cosa dappertutto<br />
non difficile quando viene<br />
a mancare l’autocritica e l’equilibrio<br />
tra il fare e il ricordare da dove si<br />
mistero che celebriamo e le dimensioni<br />
<strong>del</strong>l’esistenza quotidiana”. Per<br />
la Gmg, invece, il presule si è soffermato<br />
sulla “massiccia affluenza”, come<br />
pure sulla “qualità <strong>del</strong>la partecipazione”.<br />
In Spagna si è registrata<br />
“un’ondata giovanile per gran parte<br />
nuova, ma non ripetitiva <strong>del</strong>le precedenti”.<br />
È “la generazione giovanile<br />
scaturita dalle Gmg di Benedetto<br />
XVI”, il quale ha “impresso” alle<br />
Giornate una “particolare cura nella<br />
preparazione personale e nell’esperienza<br />
sacramentale, comprensiva<br />
<strong>del</strong>l’adorazione eucaristica a scena<br />
aperta”. Ma come s’inseriscono questi<br />
eventi “eccezionali” nella “vita<br />
quotidiana”? Essi, ha evidenziato,<br />
“devono concorrere alla rigenerazione<br />
<strong>del</strong> soggetto cristiano”.<br />
viene. Diventare padroni di Dio. Diventare<br />
padroni <strong>del</strong> suo agire. Convincersi<br />
che il nostro fare coincida<br />
con la volontà di Dio. Si svuotano le<br />
parole quando si arriva a fare di Dio<br />
un pretesto per il proprio agire. Ed è<br />
un virus strano e incontrollabile: sostituirsi<br />
a Dio per farlo agire, parlare,<br />
comandare. Ed è il virus più terribile<br />
perché produce la vera distruzione<br />
<strong>del</strong>l’uomo mettendo l’uomo sull’uomo<br />
e sostituendo il dialogo tra Dio e<br />
l’uomo con l’imperativo di Dio. Gesù<br />
incalza e chiede perché sa che risponderanno<br />
bene, che condanneranno,<br />
che si condanneranno. Perché non<br />
capiscono più, perché non riescono<br />
a immedesimarsi in quei contadini<br />
ladri e assassini. Così è per il virus<br />
<strong>del</strong> farsi Dio: rende incomprensibile<br />
il dialogo e la volontà di condivisione.<br />
Farsi Dio è mettersi dalla parte<br />
<strong>del</strong>la sola ragione. È creare la barriera<br />
attorno alla vigna per gestirla da<br />
dei. Il resto non entra ma è giudicato<br />
come errore e non esiste padrone o<br />
Dio che possa vantare il diritto anche<br />
solo di dire. Allora lo scandalo <strong>del</strong>la<br />
pietra scartata è scandalo enorme e<br />
incomprensibile perché sembra che<br />
Dio vada dall’altra parte <strong>del</strong>la barricata,<br />
che costruisca un’altra cosa,<br />
che parli un’altra Parola. Ma è il tormento<br />
<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> rapporto con<br />
Dio questo; è il richiamo all’umiltà<br />
di ascoltarlo e di fidarsi <strong>del</strong>la pietra<br />
scartata più che <strong>del</strong> nostro personale<br />
modo di agire bene. È verifica di un<br />
dialogo che non dovrebbe mai spegnersi<br />
e che dovrebbe sempre confrontarsi<br />
con la vera Parola. E convertirsi.<br />
Perché la certezza di essere<br />
nel giusto e di fare per Dio è il primo<br />
stadio <strong>del</strong>l’attacco <strong>del</strong> virus mortale<br />
<strong>del</strong> diventare Dio. Difficile ammettere<br />
di fare per noi stessi quello che diciamo<br />
di dare per Dio. Ma la verifica<br />
è lì, nell’ultima riga <strong>del</strong> brano di questa<br />
domenica: i frutti. Sono questi che<br />
permettono di scoprire (e di svelare)<br />
per chi stiamo lavorando. Se i frutti<br />
sono per Dio o per noi non è difficile<br />
capirlo alla prova dei fatti. Ed è più facile<br />
da vedere di quanto non possano<br />
mistificare le parole. Il verdetto sarà<br />
sui frutti portati. Per Dio.
a vera questione <strong>del</strong> nostro<br />
tempo è la questione<br />
di Dio. Lo si è compreso<br />
ancora una volta<br />
seguendo il magistero di<br />
Benedetto XVI. <strong>La</strong> centralità <strong>del</strong>la<br />
questione è data dalla marginalizzazione<br />
di Dio, che caratterizza il<br />
contesto in cui viviamo: Egli è messo<br />
fuori dalle scienze, dalla ragione<br />
positivista e la fede in lui è ridotta a<br />
mero fatto individuale ed ininfluente.<br />
Per questo il Pontefice si è interrogato:<br />
“L’uomo ha bisogno di Dio,<br />
oppure le cose vanno abbastanza<br />
bene anche senza di Lui?” (Erfurt,<br />
omelia <strong>del</strong> 23 settembre 2011). E,<br />
durante l’incontro con il Consiglio<br />
<strong>del</strong>la Chiesa evangelica, ha detto:<br />
“Che cosa significa la questione su<br />
Dio nella nostra vita? Nel nostro<br />
annuncio?” (Erfurt, discorso <strong>del</strong> 23<br />
settembre 2011). L’esperienza dice<br />
che quanto più il mondo si allontana<br />
da Dio, tanto più diventa chiaro<br />
che l’uomo, nell’eccesso <strong>del</strong> potere,<br />
nel vuoto <strong>del</strong> cuore e nella brama<br />
di soddisfazione e di felicità, perde<br />
sempre di più la vita. Sì, la sete<br />
di infinito è presente nell’uomo in<br />
modo inestirpabile. L’uomo è stato<br />
creato per la relazione con Dio e ha<br />
bisogno di Lui. Per questo il primo<br />
servizio ecumenico in questo tempo<br />
deve essere di testimoniare insieme<br />
la presenza <strong>del</strong> Dio vivente e<br />
con ciò dare al mondo la risposta di<br />
cui ha bisogno. Dio è l’Onnipotente<br />
anche se “Egli esercita il suo potere<br />
in maniera diversa da come noi<br />
uomini siamo soliti fare” (Freiburg,<br />
omelia <strong>del</strong> 25 settembre 2011). Egli<br />
<br />
<br />
Dai bambini ai “giovani <strong>del</strong><br />
1961”, un lungo corteo si è<br />
snodato domenica da Perugia<br />
ad Assisi per la 19ª edizione<br />
<strong>del</strong>la Marcia <strong>del</strong>la pace. Classi<br />
scolastiche dal Nord al Sud con<br />
i rispettivi insegnanti, gruppi<br />
<strong>del</strong>l’associazionismo laico e<br />
cattolico, rappresentanti degli<br />
enti locali hanno camminato<br />
verso la città di San Francesco<br />
“per la pace e la fratellanza dei<br />
popoli”. Una data significativa<br />
perché cade a 50 anni dalla prima<br />
<br />
stesso ha posto un limite al suo potere,<br />
riconoscendo la libertà <strong>del</strong>le<br />
sue creature. Il suo potere si manifesta<br />
soprattutto nella misericordia<br />
e nel perdono, perché desidera<br />
la salvezza <strong>del</strong> suo popolo: “desidera<br />
la nostra salvezza, la mia salvezza,<br />
la salvezza di ciascuno”. Ridare<br />
a Dio il posto che gli spetta, come<br />
testimonia l’esempio dei Santi. Essi<br />
“ci mostrano anzitutto che è possibile<br />
e che è bene vivere in rapporto<br />
con Dio e vivere questo rapporto in<br />
modo radicale, metterlo al primo<br />
posto e non riservare ad esso soltanto<br />
qualche angolo” (Domplatz<br />
di Erfurt, omelia <strong>del</strong> 24 settembre<br />
2011). <strong>La</strong> relazione con Dio richiede<br />
questa radicalità, altrimenti non<br />
marcia, voluta da Aldo Capitini<br />
nel 1961 proprio con il medesimo<br />
slogan. Un “significativo<br />
traguardo”, ha scritto in<br />
un telegramma alla Tavola<br />
<strong>del</strong>la pace il presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica, Giorgio Napolitano.<br />
“I tanti ragazzi – appartenenti<br />
a diverse nazionalità, culture<br />
e religioni – che hanno aderito<br />
alla marcia e agli appuntamenti<br />
a essa correlati – ha aggiunto il<br />
Capo <strong>del</strong>lo Stato – confermano<br />
la profonda aspirazione <strong>del</strong>le<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
dice nulla all’uomo. Il sì a Dio passa<br />
inevitabilmente attraverso il no al<br />
peccato. Purtroppo, la maggior parte<br />
<strong>del</strong>la gente, anche dei cristiani,<br />
oggi dà per scontato che Dio, in ultima<br />
analisi, non si interessa dei pec-<br />
giovani generazioni a costruire<br />
un futuro fondato su principi<br />
di libertà, tolleranza e giustizia<br />
sociale in grado di garantire la<br />
pacifica coesistenza tra i popoli”.<br />
Sono migliaia i bresciani che<br />
hanno preso parte (a piedi, in bici<br />
o in pullman) alla marcia Perugia-<br />
Assisi. Giunta alla Rocca di Assisi<br />
la marcia si è conclusa con una<br />
“mozione finale”, come fece Aldo<br />
Capitini nel 1961, contenente<br />
“impegni concreti – ha spiegato<br />
Lotti – che vogliamo proporre<br />
<br />
<br />
<br />
Libertà e umiltà. Due parole che in<br />
questa ultima domenica di settembre<br />
accompagnano la riflessione <strong>del</strong> Papa<br />
a conclusione <strong>del</strong>la visita in Germania.<br />
<strong>La</strong> nostra libertà è limite che<br />
il Signore mette al suo potere, perché<br />
lo esercita in modo diverso dagli uomini.<br />
È dono la libertà, che non può<br />
essere disgiunta dall’umiltà, ricorda<br />
il Papa nell’omelia pronunciata alla<br />
Messa a Friburgo, davanti ad una<br />
folla che è stata calcolata in 100mila<br />
cati e <strong>del</strong>le virtù degli uomini. Egli<br />
sa, appunto, che tutti sono soltanto<br />
carne. Se si crede ancora in un al di<br />
là e in un giudizio di Dio, allora quasi<br />
tutti presuppongono che Dio debba<br />
essere generoso e, alla fine, nella<br />
sua misericordia, ignorerà le piccole<br />
mancanze. “Ma sono veramente così<br />
piccole le nostre mancanze? Non<br />
viene forse devastato il mondo a<br />
causa <strong>del</strong>la corruzione dei grandi,<br />
ma anche dei piccoli, che pensano<br />
soltanto al proprio tornaconto?” No,<br />
il male non è un’inezia. Esso non potrebbe<br />
essere così potente se l’uomo<br />
mettesse Dio veramente al centro<br />
<strong>del</strong>la propria vita. Credere significa<br />
camminare con “il Dio concreto”,<br />
farsi contagiare da lui, lasciare che<br />
la frequentazione con Lui “accenda<br />
la mia fede”. “Alcuni – ha precisato<br />
il Papa – guardano la Chiesa fermandosi<br />
al suo aspetto esteriore” (Berlino,<br />
omelia <strong>del</strong> 22 settembre). Allora<br />
la Chiesa appare come una <strong>del</strong>le<br />
tante organizzazioni in una società<br />
democratica, secondo le cui norme<br />
e leggi, poi, deve essere giudicata<br />
e trattata. Occorre aggiungere che,<br />
purtroppo, nella Chiesa ci sono pesci<br />
buoni e cattivi, grano e zizzania.<br />
“Esistono forme di male piuttosto<br />
nascosto, che possono avvolgerci<br />
come una nebbia indistinta, e sono<br />
la pigrizia, la lentezza nel volere e<br />
nel fare il bene” (Freiburg, discorso<br />
<strong>del</strong> 24 settembre 2011). Il danno<br />
per la Chiesa non viene dai suoi avversari,<br />
ma dai cristiani. Tutto questo<br />
oscura il mistero grande e bello<br />
<strong>del</strong>la Chiesa, voluta da Cristo come<br />
sacramento universale di salvezza.<br />
persone; l’esistenza cristiana è “un<br />
esserci per l’altro, un impegno umile<br />
per il prossimo e per il bene comune”.<br />
Soprattutto è un abbandonarsi<br />
nelle sue mani in tempi di pericolo e<br />
di cambiamento radicale, quando vediamo<br />
“le cose tremende” che a causa<br />
<strong>del</strong>la libertà avvengono. Da parte<br />
nostra quel chinarsi <strong>del</strong> Signore verso<br />
di noi, e donarci la sua misericordia,<br />
chiede “la disponibilità di abbandonare<br />
il male, di alzarsi dall’indifferenza<br />
a tutti di assumere e portare<br />
avanti”. Dal diritto a cibo e acqua<br />
al lavoro dignitoso, dall’ambiente<br />
all’informazione “libera e<br />
pluralista”, dalla promozione<br />
<strong>del</strong>la società civile al “costruire<br />
società aperte e inclusive”, dieci<br />
sono le priorità per “ogni persona,<br />
a livello locale, nazionale e<br />
globale, in Europa come nel<br />
Mediterraneo”, a cui si chiede di<br />
“agire insieme con una strategia<br />
comune e la consapevolezza di<br />
avere un obiettivo comune”.<br />
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<br />
e di dare spazio alla sua parola. Dio<br />
rispetta la nostra libertà. Egli non ci<br />
costringe”. In definitiva si tratta di<br />
“fidarsi di Dio, il cui potere si manifesta<br />
soprattutto nella misericordia e<br />
nel perdono”. Ecco dunque l’umiltà,<br />
la disponibilità ad aprire i nostri cuori,<br />
perché nel nostro rapporto con il<br />
Signore “non contano le parole, ma<br />
l’agire, le azioni di conversione e di<br />
fede”. No, dunque, a una fede tiepida,<br />
a una religiosità di routine.
er leggere la realtà <strong>del</strong>la<br />
nostra città ma più in generale<br />
<strong>del</strong>la società moderna,<br />
liberandosi magari di quei<br />
pregiudizi che offuscano<br />
la verità e possono rendere difficile<br />
la convivenza. Anche fra i cristiani<br />
il seme <strong>del</strong>l’intolleranza religiosa attecchisce<br />
spesso e volentieri. Non<br />
possono certo essere le religioni fonti<br />
di conflitti, ma piuttosto le cause<br />
dei problemi vanno individuate nelle<br />
ragioni storico-culturali. Partendo da<br />
queste premesse l’Accademia cattolica<br />
di Brescia inizia il secondo anno<br />
di attività con due convegni su “Cristiani<br />
e mussulmani in Medio Oriente,<br />
tra presente e futuro”: il primo, in<br />
programma sabato 1 ottobre, analizza<br />
la situazione e le sue cause; il secondo<br />
(il 15 ottobre) si concentra sul dialogo<br />
possibile. <strong>La</strong> preparazione <strong>del</strong>le due<br />
giornate ha visto la partecipazione<br />
fattiva di realtà, associazioni e movimenti<br />
ecclesiali bresciani, segno che<br />
l’Accademia ha saputo mettere attorno<br />
allo stesso tavolo organizzativo<br />
le Acli, l’Azione cattolica, la Ccdc, la<br />
Fondazione San Benedetto, i Missionari<br />
saveriani e il Movimento dei focolari.<br />
L’1 ottobre si osserva la realtà<br />
per comprendere come si è <strong>del</strong>ineata,<br />
cercando le ragioni <strong>del</strong>la difficoltà<br />
<strong>del</strong>la presenza cristiana in Medio<br />
Oriente. Le riflessioni scaturiscono da<br />
esperienze dirette: mons. Louis Sako,<br />
vescovo di Kirkuk, affronta il tema<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“Essere cristiani in Iraq”; Peter Madros,<br />
<strong>del</strong>egato <strong>del</strong> patriarca latino di<br />
Gerusalemme, si sofferma su “Essere<br />
cristiani in Palestina, Israele, Giordania<br />
e Siria”; a Samir Samor-Khalil SJ<br />
(professore presso l’università Saint<br />
Joseph di Beirut) e ad Adnane Mokrani<br />
(professore presso la Pontificia<br />
università Gregoriana) il compito di<br />
presentare “Le ragioni storico-culturali<br />
<strong>del</strong>le difficoltà”. L’iniziativa si inserisce<br />
nel percorso triennale <strong>del</strong>l’Accademia<br />
dedicato a “Religioni e convivenze<br />
civili”. <strong>La</strong> seconda giornata<br />
guarda verso il futuro e, soprattutto,<br />
ai segnali di speranza: Cristiana Capitani<br />
racconta l’impegno <strong>del</strong> Sermig in<br />
Giordania dove musulmani e cristiani,<br />
insieme, si prendono cura dei bambini<br />
down, perché “in nome di una carità<br />
alta – spiega mons. Giacomo Canobbio<br />
– è possibile lavorare congiunta-<br />
<br />
<br />
“Perché dovremmo realizzare le unità<br />
pastorali? Perché l’uomo d’oggi ha<br />
in sé una domanda di appartenenza,<br />
di relazione e di comunità. Perché il<br />
nostro obiettivo è la generazione <strong>del</strong>la<br />
fede attraverso comunità fraterne.<br />
Se non c’è fraternità non avremo generazione<br />
<strong>del</strong>la fede. Una fraternità<br />
da accogliere dalle mani di Dio e le<br />
unità pastorali ne possono essere il<br />
volto”. Si esprime così mons. <strong>La</strong>uro<br />
Tisi, vicario generale <strong>del</strong>la diocesi di<br />
<br />
Trento, all’assemblea dei vicari zonali<br />
<strong>del</strong>la diocesi bresciana tenutasi, nei<br />
giorni scorsi all’Eremo di Bienno. Una<br />
testimonianza, la sua, di una Chiesa,<br />
quella di Trento, che ha preso sul serio<br />
il tema <strong>del</strong>le unità pastorali e la sta<br />
realizzando con calma e determinazione.<br />
“In questo cammino – ha continuato<br />
Tisi – dobbiamo affrontare alcuni<br />
nodi strutturali come il rapporto<br />
preti-laici, il tema <strong>del</strong>la destinazione e<br />
gestione <strong>del</strong>le strutture e quello <strong>del</strong>la<br />
<br />
<br />
“Credo che la stampa cattolica<br />
possa formare la mentalità<br />
<strong>del</strong>le persone. In un mondo che<br />
sembra cancellare i valori di<br />
riferimento, la stampa cattolica<br />
può influire sulle scelte di vita e<br />
può anche aiutare a conoscere<br />
i documenti <strong>del</strong>la Chiesa”.<br />
Queste parole sono di Maria,<br />
una <strong>del</strong>le <strong>del</strong>egate “storiche”<br />
di <strong>Voce</strong>. Da circa 20 anni Maria<br />
si prodiga nella diffusione e<br />
nella distribuzione <strong>del</strong>la buona<br />
stampa: il settimanale “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />
gestione partecipata <strong>del</strong>la comunità.<br />
I laici hanno in questo passaggio un<br />
ruolo fondamentale e i preti da coloro<br />
che presidiano il territorio devono<br />
diventare sempre più segno e testimoni<br />
<strong>del</strong> Risorto nelle comunità”. Dalle<br />
parore dal vicario generale di Trento<br />
si capisce che la diocesi sta procendendo<br />
con metodo. Le fasi, i ruoli e i<br />
tempi sono chiari. Uno sguardo sereno<br />
e aperto alla speranza accompagna<br />
i frutti e le fatiche di un cammino<br />
<strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”, il mensile “Madre”<br />
e il quotidiano “Avvenire”.<br />
Come lei sono un centinaio i<br />
<strong>del</strong>egati (sono sempre graditi<br />
anche altri nuovi volontari) che<br />
si impegnano sul territorio con<br />
passione per la promozione<br />
<strong>del</strong> nostro settimanale. Ogni<br />
anno sono invitati al convegno<br />
annuale, l’appuntamento <strong>del</strong><br />
2011 è fissato per sabato 15<br />
ottobre presso “Casa Rocca -<br />
Palazzo Gambara” di via San Vito<br />
31 a Bedizzole. Il programma<br />
mente”. <strong>La</strong> chiusura <strong>del</strong> convegno è<br />
affidata alla teologia musulmana (con<br />
Shahrzad Houshmand Zadeh, docente<br />
di teologia islamica presso la Gregoriana,<br />
che parla de “Il Corano e la<br />
tolleranza religiosa”) e alla teologia<br />
cattolica (con Francesco Zannini, professore<br />
presso il Pontificio istituto di<br />
studi arabi e islamistica, che descrive<br />
“L’utopia <strong>del</strong> Vangelo: dialogo al di là<br />
dei confini”). L’appuntamento è per<br />
le 9 (fino alle 13) di sabato 1 ottobre<br />
presso l’aula polifunzionale <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica in via Trieste 17 a<br />
Brescia. L’ingresso è libero. Per info,<br />
www.accademiacattolicadibrescia.it.<br />
che avrà comunque bisogno di tempo.<br />
Dalla testimonianza alle indicazioni<br />
per il nostro cammino diocesano<br />
il passo è breve. Il vescovo Monari<br />
ha infatti annunciato a breve la nomina<br />
<strong>del</strong>la segreteria <strong>del</strong> Sinodo diocesano.<br />
È l’organismo che condurrà<br />
l’ampia consultazione diocesana, redigerà<br />
il regolamento <strong>del</strong>l’assemblea<br />
sinodale, predisporrà i documenti in<br />
discussione nell’appuntamento sinodale,<br />
tra questi le ipotesi di articola-<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>del</strong>la giornata prevede alle 9.30<br />
l’accoglienza, alle 10 la Santa<br />
Messa presieduta dal vicario<br />
generale, mons. Gianfranco<br />
Mascher; alle 11 l’incontro (per<br />
le consuete comunicazioni<br />
di servizio) con don Adriano<br />
Bianchi, direttore de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”, e Annachiara Valle,<br />
direttrice di “Madre”. Alle 12.30<br />
il pranzo in loco (è gradito un<br />
cenno di conferma entro giovedì<br />
6 ottobre, telefonando a Paola:<br />
03044250).<br />
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zione già consegnate ai vicari zonali e<br />
in particolare un direttorio per quelle<br />
attività pastorali che saranno gestite<br />
dall’unità pastorale. Le comunicazioni<br />
offerte ai vicari nelle restanti giornate<br />
d’incontro hanno riguardato la visita<br />
vicariale che prenderà il via nel mese<br />
di ottobre, l’uso <strong>del</strong>la posta elettronica<br />
e <strong>del</strong>le nuove tecnologie per le comunicazioni<br />
tra il centro e le parrocchie<br />
e il documento che intende normare<br />
le feste in parrocchia.
ome da tradizione, sabato<br />
24 settembre, a Casa<br />
Foresti, si è tenuta la<br />
presentazione <strong>del</strong>l’itinerario<br />
oratoriano 2011/12,<br />
insieme con l’Assemblea degli oratori<br />
soci <strong>del</strong> Cob.<br />
<strong>La</strong> mattinata di lavoro è stata condotta<br />
da don Marco Mori, direttore<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio Oratori e presidente<br />
<strong>del</strong>l’Associazione, con una relazione<br />
iniziale che ha toccato tutti<br />
i punti oggetto di discussione<br />
<strong>del</strong>l’Assemblea.<br />
Innanzitutto è stato presentato l’iti-<br />
<br />
<br />
Giovedì 29 settembre<br />
Ore 10.30 - Brescia -<br />
S. Messa nella festa patronale<br />
<strong>del</strong>la Polizia<br />
presso la parrocchia<br />
<strong>del</strong>le Sante<br />
Capitanio e Gerosa.<br />
Ore 20.30 - Muratello di Nave -<br />
incontro con i catechisti<br />
dei genitori <strong>del</strong>l’Icfr<br />
<strong>del</strong>la zona XXIII presso l’oratorio.<br />
Venerdì 30 settembre<br />
Ore 20.30 - Inzino - Visita alla<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nerario <strong>del</strong>l’anno “Per un’altra strada”,<br />
che accompagnerà gli oratori<br />
nel percorso verso il Sinodo diocesano:<br />
non solo le tradizionali proposte<br />
educative per le comunità e<br />
macrozona presso la Sala<br />
<strong>del</strong>la comunità.<br />
Domenica 2 ottobre<br />
Ore 11.15 - Idro - Santa Messa<br />
in occasione <strong>del</strong>la festa patronale.<br />
Ore 16.30 - Lumezzane -<br />
Santa Messa e inaugurazione<br />
<strong>del</strong>l’oratorio<br />
presso la parrocchia di San<br />
Sebastiano.<br />
Martedì 4 ottobre<br />
Ore 20.30 - Boario Terme -<br />
Visita alla macrozona<br />
presso il Centro congressi.<br />
Mercoledì 5 ottobre<br />
Ore 20.30 - Sabbio Chiese - Visita<br />
alla macrozona presso la Sala<br />
<strong>del</strong>la comunità.<br />
gli animatori ma anche una serie di<br />
proposte, calibrate in modo diverso<br />
sulle varie fasce d’età, per coinvolgere<br />
tutti nella formulazione di<br />
idee e nella riflessione in vista <strong>del</strong><br />
nuovo ruolo degli oratori nelle unità<br />
pastorali.<br />
È stato poi illustrato il calendario<br />
formativo di Casa Foresti che, accanto<br />
ai corsi consolidati di animatore<br />
teatrale e audiovisivo, “Sai<br />
fischiare?” per animatori di oratorio”,<br />
al corso per allenatori e dirigenti<br />
sportivi ed ai corsi legati<br />
all’attività estiva prevede due importanti<br />
novità: i “Giovedì <strong>del</strong>la<br />
formazione” saranno aperti da un<br />
incontro “revival” <strong>del</strong> vescovo Luciano<br />
con i giovani che hanno partecipato<br />
alla Giornata mondiale<br />
<strong>del</strong>la gioventù di Madrid e si terrà<br />
giovedì 3 novembre al Palabrescia.<br />
Gli incontri successivi manterranno<br />
la serata <strong>del</strong> giovedì e diventeranno<br />
un’offerta formativa articolata,<br />
aperta a tutti. L’altra novità è<br />
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<strong>La</strong> Cancelleria <strong>del</strong>la Curia<br />
diocesana, a seguito<br />
<strong>del</strong>l’ordinanza <strong>del</strong>l’ordinario<br />
diocesano, comunica<br />
i provvedimenti <strong>del</strong>la settimana:<br />
Il sac. don Lorenzo Pini,<br />
già vicario parrocchiale<br />
di Ome e cappellano <strong>del</strong>la<br />
Clinica S. Rocco di Ome,<br />
è stato nominato presbitero<br />
collaboratore <strong>del</strong>la parrocchia<br />
di Gottolengo.<br />
<br />
la presentazione di un percorso di<br />
aggiornamento per i coordinatori<br />
di oratorio, un percorso che nasce<br />
su una precisa richiesta <strong>del</strong>l’assemblea<br />
per dare formazione ed attenzione<br />
regolare a quei laici che già<br />
operano negli oratori con funzioni<br />
di coordinamento.<br />
Il dibattito è proseguito con una<br />
breve verifica <strong>del</strong>la Gmg di Madrid:<br />
sono stati presentati gli aspetti positivi<br />
e raccolte le criticità, dovute<br />
soprattutto ai vari livelli <strong>del</strong>la complessa<br />
macchina organizzativa.<br />
L’appuntamento è stato inoltre<br />
l’occasione per aprire un canale<br />
interessante <strong>del</strong>l’attività associativa<br />
<strong>del</strong> Cob, quello <strong>del</strong>la ricerca e<br />
<strong>del</strong>l’offerta agli oratori di convenzioni<br />
vantaggiose su aspetti tipici<br />
<strong>del</strong>l’attività oratoriana: in questo<br />
contesto è stata presentata una<br />
convenzione con Coni Servizi per<br />
offrire un certificato di qualità relativo<br />
all’impiantistica e alla strutturazione<br />
<strong>del</strong>le società sportive degli<br />
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Il diacono Giuseppe Colosini,<br />
già in servizio presso<br />
l’Ufficio diocesano per la<br />
pastorale <strong>del</strong>la Salute,<br />
è stato nominato per il servizio<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Gottolengo.<br />
Il diacono Massimo Sala,<br />
già in servizio presso<br />
la parrocchia di Trenzano,<br />
è stato nominato<br />
per il servizio <strong>del</strong>la parrocchia<br />
di Travagliato.<br />
oratori. Infine è stato annunciato<br />
un appuntamento importante ospitato<br />
dalla nostra diocesi e da quella<br />
di Bergamo: il primo Convegno<br />
nazionale degli oratori, organizzato<br />
dal Forum degli oratori italiani, si<br />
terrà tra il 6 e il 9 settembre 2012<br />
a Brescia, come riconoscimento<br />
<strong>del</strong>la preziosa tradizione lombarda<br />
rispetto a questa forma di pastorale<br />
giovanile. Gli oratori e i giovani<br />
bresciani saranno chiaramente<br />
coinvolti per nell’accoglienza,<br />
nell’ospitalità e nella realizzazione<br />
di questo momento.
<strong>La</strong>ici (giovani e adulti). Domenica<br />
9, dalle 9 alle 17, ritiro spirituale:<br />
‘lectio divina’ con la Parola di Dio<br />
<strong>del</strong>la liturgia eucaristica <strong>del</strong> giorno.<br />
Donne. Martedì 11, dalle 10 alle<br />
16.30, ritiro spirituale: “Lectio<br />
divina” con la Parola di Dio che<br />
verrà ascoltata nella liturgia<br />
eucaristica <strong>del</strong>la domenica<br />
successiva. Presbiteri e religiosi.<br />
Mercoledì 12, all’Eremo di<br />
Montecastello a Tignale, dalle<br />
9.30 alle 14, ritiro spirituale per il<br />
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n territorio grande e popolatissimo,<br />
una realtà<br />
scolastica e universitaria<br />
enorme, la sfida<br />
<strong>del</strong>l’incontro con la città,<br />
spesso anonima e fluttuante, senza<br />
appartenenze forti… <strong>La</strong> Missione<br />
giovanile nella zona nord di Brescia<br />
ha avuto ufficialmente inizio domenica<br />
18 settembre presso la parrocchia<br />
<strong>del</strong>la Pavoniana con il mandato<br />
<strong>del</strong> Vescovo e si è conclusa dopo una<br />
intensa settimana di iniziative. Le 14<br />
parrocchie <strong>del</strong>la zona sono state coinvolte<br />
nella preghiera e nell’ospitalità<br />
nelle famiglie degli oltre 50 missionari<br />
(seminaristi <strong>del</strong> Seminario diocesano,<br />
Ancelle <strong>del</strong>la carità, Suore Operaie,<br />
Comboniane, Francescane <strong>del</strong> Verbo<br />
Incarnato, consacrate <strong>del</strong>la Tenda di<br />
Dio, Pro Familia). Positivo il riscontro<br />
con gli adolescenti e i giovani <strong>del</strong>le<br />
parrocchie: lunedì 19 i missionari si<br />
sono divisi su sei oratori <strong>del</strong>la zona e<br />
hanno incontrato in tutto circa 200 tra<br />
adolescenti e giovani. Ogni sera inoltre<br />
era dedicata all’adorazione eucaristica<br />
e alla celebrazione <strong>del</strong>la Messa<br />
in una <strong>del</strong>le parrocchie. Due serate<br />
inoltre hanno coinvolto tutti i giovani<br />
<strong>del</strong>la zona presso il teatro S. Giulia<br />
<strong>del</strong> Prealpino: una con testimonianze<br />
presbiterio e i religiosi <strong>del</strong>le due<br />
Zone gardesane. Il servizio <strong>del</strong>la<br />
Parola nel ritiro di ottobre verrà<br />
offerto in tutte le Zone pastorali<br />
<strong>del</strong>la diocesi dai Padri Saveriani,<br />
in occasione <strong>del</strong>la canonizzazione<br />
<strong>del</strong> loro Fondatore, Guido Maria<br />
Conforti; negli altri ritiri offrirà il<br />
servizio <strong>del</strong>la Parola don Vittorio<br />
Bonetti, parroco di Prevalle San<br />
Zenone e San Michele; il ministero<br />
<strong>del</strong>la riconciliazione continuerà<br />
ad essere esercitato dai Padri<br />
sulla fede, una con una catechesi <strong>del</strong><br />
vescovo Luciano. Per due sabati si è<br />
proposta inoltre l’iniziativa di “Una<br />
luce nella notte” nel Parco Castelli.<br />
<strong>La</strong> zona è caratterizzata dalla forte<br />
presenza di strutture scolastiche e di<br />
istruzione e qui si è giocato un tratto<br />
qualificante di questa missione attraverso<br />
tre iniziative. <strong>La</strong> prima è stata la<br />
preghiera: ogni mattina alle 7.30 circa<br />
si è svolta la preghiera per gli studenti<br />
in tre punti: presso la chiesa di<br />
S. Maria Crocifissa, presso la chiesa<br />
di S. Barnaba e in un punto allestito<br />
nelle vicinanze <strong>del</strong>l’Istituto Lunardi.<br />
Ogni pomeriggio inoltre si è proposta<br />
l’iniziativa <strong>del</strong>l’adorazione nella<br />
cappella <strong>del</strong>l’università, invitando gli<br />
studenti a fermarsi a pregare. Qui si<br />
partiva da zero e i partecipanti non<br />
sono stati molti, tuttavia qualcuno<br />
ha accolto l’invito e, soprattutto per<br />
quanto concerne l’università, è stata<br />
un’iniziativa che attende una qualche<br />
continuità. <strong>La</strong> seconda è stata la presenza<br />
nelle ore di religione. I missionari<br />
hanno incontrato un centinaio<br />
di classi, in tutto quasi 2000 studenti.<br />
Hanno accolto l’invito il liceo Calini,<br />
il liceo Olivieri, l’istituto Castelli,<br />
l’istituto Lunardi, l’istituto Sraffa, il<br />
Cfp Lonati. <strong>La</strong> risposta è stata molto<br />
Cappuccini di Barbarano; Fidanzati<br />
<strong>del</strong>la zona XVI. Domenica 23<br />
- dalle 9.30 alle 17, primo ritiro<br />
spirituale per le coppie di fidanzati<br />
che si preparano alla celebrazione<br />
cristiana <strong>del</strong> matrimonio nella zona<br />
pastorale XVI di S. Ercolano.<br />
Educare: gioie e fatiche. Incontri<br />
di spiritualità e di riflessione per<br />
genitori alle prese con l’educazione<br />
dei figli. Domenica 2 ottobre 2011<br />
“Essere genitori capaci di generare<br />
in una società dove si fa fatica a<br />
positiva da parte dei docenti di religione<br />
e degli studenti che hanno accolto<br />
la proposta incentrata sul tema <strong>del</strong>la<br />
libertà religiosa e <strong>del</strong>la pace. <strong>La</strong> terza<br />
è stata la proposta di assemblee scolastiche<br />
aperte alle classi più avanzate<br />
con l’intervento di autorevoli relatori.<br />
Si è visto quanto la presenza <strong>del</strong>la<br />
Chiesa nella scuola pubblica sia fondamentale<br />
sebbene troppo spesso<br />
trascurata. Negli ultimi anni inoltre<br />
Brescia ha maturato una sempre più<br />
spiccata vocazione universitaria e la<br />
Chiesa bresciana è chiamata a rispondere<br />
a questa opportunità. Il “cortile<br />
dei gentili” di cui parla il Papa è appunto<br />
questo luogo in cui può avvenire<br />
l’incontro fecondo <strong>del</strong>la fede <strong>del</strong>la<br />
Chiesa con la cultura e il pensiero e la<br />
scuola pubblica e l’università giocano<br />
un ruolo imprescindibile in questo. I<br />
pomeriggi hanno visto la presenza dei<br />
missionari nei luoghi <strong>del</strong>la carità: Spedali<br />
Civili, Hospice <strong>del</strong>la Domus, la<br />
Cooperativa Nikolajewka. Gli incontri<br />
sono stati significativi e hanno portato<br />
anche in questi luoghi l’interrogativo<br />
di Gesù che chiama in ogni situazione<br />
<strong>del</strong>la vita a seguirlo. “I 72 tornarono<br />
pieni di gioia…”: così il Vangelo dice<br />
degli apostoli dopo l’opera missionaria<br />
svolta nelle città.<br />
seminare”. Domenica 15 gennaio<br />
2012 “<strong>La</strong> Famiglia di fronte a crisi e<br />
difficoltà”.<br />
Domenica 18 marzo 2012 “<strong>La</strong> gioia<br />
di crescere insieme in famiglia”.<br />
Dalle 9 alle 17, con iscrizione alla<br />
giornata necessaria telefonando<br />
all’Eremo (0365 760255). Animano<br />
le giornate la dott.ssa Mariella<br />
Bombardieri, psicopedagogista<br />
formatrice, don Dino Capra e le<br />
Suore Dorotee di Cemmo <strong>del</strong>la<br />
Comunità <strong>del</strong>l’Eremo.<br />
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<strong>La</strong> parrocchia di Cristo Re in via<br />
Fabio Filzi 5 a Brescia (Borgo<br />
Trento) organizza gli esercizi<br />
spirituali nella quotidianità di vita<br />
sul tema “Comunità in cammino”<br />
da lunedì 3 a venerdì 7 ottobre<br />
le sere alle 20.45 nella chiesa<br />
parrocchiale. Detta le meditazioni<br />
padre Gianni Colosio, sacerdote<br />
marista. Sono previsti anche<br />
momenti di preghiera, l’adorazione<br />
eucaristica e la possibilità di un<br />
colloquio spirituale con sacerdoti.
Brescia le suore Dorotee<br />
nel segno <strong>del</strong>l’amicizia<br />
che quest’anno presso<br />
il Centro di spiritualità<br />
Mater Divinae Gratiae di<br />
di Cemmo daranno il via alle attività<br />
formative <strong>del</strong> prossimo anno 2011-<br />
2012: il punto di convergenza tra le<br />
proposte in calendario e il carisma<br />
<strong>del</strong>l’Istituto sarà la storia <strong>del</strong> Piccolo<br />
Principe, un classico <strong>del</strong>la letteratura<br />
per ragazzi e adulti che aprirà la strada<br />
al tema <strong>del</strong>le relazioni. Il testo sarà<br />
presentato da un gruppo di giovani<br />
musicisti, diplomati al Conservatorio<br />
di Brescia e di Darfo, i quali hanno il<br />
merito di credere nella cultura e nella<br />
necessità di divulgarla, soprattutto<br />
nella forma <strong>del</strong>l’espressione musicale<br />
classica e moderna. Letture dal libro<br />
di Saint Exupèry si alterneranno<br />
all’esecuzione di brani musicali opportunamente<br />
scelti dal gruppo Fraumusica,<br />
associazione culturale nata in<br />
Valle Camonica, che da diversi anni si<br />
muove sul territorio bresciano e non,<br />
per portare le proprie creazioni a contatto<br />
con il pubblico <strong>del</strong>le scuole, dei<br />
<br />
<br />
In collaborazione con l’ufficio<br />
Turismo e Pellegrinaggi <strong>del</strong>la<br />
diocesi di Brescia, la Fondazione<br />
Cocchetti promuove il secondo<br />
corso di approfondimento Sulla<br />
via dei Santi in Valle Camonica.<br />
Gli incontri, che si terranno<br />
presso la sede <strong>del</strong>la Fondazione<br />
ad eccezione <strong>del</strong>le visite guidate,<br />
sono aperti anche a tutti coloro<br />
che, pur non intendendo<br />
svolgere l’attività di animatore<br />
di pellegrinaggi, sono interessati<br />
a conoscere i temi proposti. <strong>La</strong><br />
<br />
centri culturali, <strong>del</strong>le parrocchie, dei<br />
luoghi di intrattenimento. Il carisma<br />
educativo <strong>del</strong>le Dorotee le ha portate<br />
a guardare con curiosità e con<br />
ammirazione il gruppo Fraumusica,<br />
esempio di come i giovani sappiano<br />
organizzarsi anche da soli per mettere<br />
a frutto le loro risorse umane e in-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tellettuali: così nasce il connubio tra<br />
il Piccolo Principe e l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>le attività <strong>del</strong> centro; una storia di<br />
amicizia, di scoperta <strong>del</strong>l’altro, di cura<br />
per chi si ama, di fe<strong>del</strong>tà a chi è unico<br />
e prezioso proprio perché “amato”. Le<br />
proposte <strong>del</strong> Mater Divinae Gratiae<br />
sono volte ad approfondire alcune<br />
quota di partecipazione è di 50<br />
euro. Martedì 11 ottobre alle 20.30<br />
“I Santi per lo sviluppo spirituale,<br />
sociale ed economico <strong>del</strong>la Valle<br />
Camonica” (prima parte); sabato<br />
15 ottobre, alle 15, “I Santi per<br />
lo sviluppo spirituale, sociale ed<br />
economico <strong>del</strong>la Valle Camonica”<br />
(seconda parte) con il prof.<br />
Giovanni Gregorini.<br />
Martedì 18 ottobre 2011, ore 20.30<br />
Lessico <strong>del</strong>la vita interiore:<br />
peccato/perdono, vizi/virtù,<br />
conversione/ascesi; sabato 22<br />
dimensioni che hanno a che fare con<br />
la relazione con Dio, con sé, con gli<br />
altri; i risvolti problematici e le risorse<br />
impensabili che ogni rapporto ha in<br />
sé diventano tematiche caratterizzanti<br />
le diverse iniziative: dalle settimane<br />
di preghiera (gli esercizi spirituali seguiranno<br />
il filo rosso <strong>del</strong>la “gratuità”)<br />
ai weekend di meditazione cristiana;<br />
dalle serate per educatori, animatori<br />
e insegnanti di religione ai percorsi di<br />
elaborazione <strong>del</strong> lutto; dagli incontri<br />
per disabili alla presentazione di opere<br />
d’arte legate ai tempi significativi<br />
<strong>del</strong>l’anno liturgico… Amicizia evangelica<br />
è espressione cara alla spiritualità<br />
<strong>del</strong>le Dorotee, poiché fin dall’origine<br />
la modalità di diffusione <strong>del</strong> Vangelo<br />
doveva essere una sorta di “contagio”<br />
dato dall’entusiasmo, dall’autenticità<br />
<strong>del</strong> tratto, dal camminare insieme<br />
sulla strada: è un po’ quello che sarà<br />
raccontato dalla comunità <strong>del</strong> Mater<br />
nella sezione conclusiva <strong>del</strong> pomeriggio,<br />
quando anche gli amici <strong>del</strong> Centro<br />
testimonieranno le amicizie nate<br />
all’interno o attraverso le esperienze<br />
vissute presso la casa <strong>del</strong>le suore.<br />
ottobre 2011, ore 15; lessico <strong>del</strong>la<br />
vita interiore: lotta spirituale,<br />
preghiera (mistica, meditazione,<br />
orazione, contemplazione) con<br />
suor M. Cecilia Signorotto.<br />
Martedì 25 ottobre, ore 20.30,<br />
<strong>La</strong> spiritualità italiana<br />
nell’Ottocento: temi e figure<br />
(prima parte); giovedì 3 novembre,<br />
ore 20.30, <strong>La</strong> spiritualità italiana<br />
nell’Ottocento: temi e figure<br />
(seconda parte) con don Ezio Bolis.<br />
Martedì 8 novembre, ore 20.30,<br />
Fondamenti di comunicazione:<br />
In occasione <strong>del</strong>la solennità di San<br />
Francesco d’Assisi i Frati Minori Conventuali<br />
di Brescia hanno organizzato<br />
una serie di proposte. In particolare<br />
venerdì 30 settembre, alle 21, nella<br />
chiesa di S. Francesco è in programma<br />
il “Concerto di San Francesco”<br />
- Brahams Ein Deutsches Requiem,<br />
op.45 per soli cori e orchestra Coro<br />
polifonico Theophilus – Orchestra<br />
da Camera Arteviva in collaborazione<br />
con il Coro Antiche Armonie. Le<br />
iniziative proseguono lunedì 3 ottobre:<br />
in serata alle 21 la celebrazione<br />
<strong>del</strong> Transito di San Francesco nel<br />
Chiostro. “<strong>La</strong> solennità di S. Francesco<br />
d’Assisi uomo di pace ci porta<br />
a riflettere – spiega padre Leopoldo<br />
Fior superiore <strong>del</strong>la Comunità dei<br />
Frati Minori – sulle violenze presenti<br />
nella nostra società; si respira una<br />
violenza quotidiana: oggi a far paura<br />
è proprio l’uomo”. Per la solennità<br />
di San Francesco, martedì 4 ottobre,<br />
saranno celebrate le Messe con orario<br />
festivo (alle ore: 7; 8; 9.30, 10.30 e<br />
11.30). Nel pomeriggio alle 16 la preghiera<br />
per il creato e la benedizione<br />
degli animali tradizione che attinge<br />
all’invito di S. Francesco a lodare il<br />
Signore con tutto il Creato”. <strong>La</strong> Messa<br />
solenne si terrà alle 18.30. Quest’anno<br />
sarà la comunità di Carpenedolo a<br />
offrire l’olio per la lampada <strong>del</strong>la pace.<br />
<strong>La</strong> Messa sarà presieduta da don<br />
Franco Tortelli, anima la Corale di<br />
San Francesco. Dopo la celebrazione,<br />
nel piazzale <strong>del</strong>la chiesa ci sarà un<br />
momento folkloristico offerto dalla<br />
comunità di Carpenedolo. “France-<br />
parlare in pubblico; sabato 12<br />
novembre, ore 15, Fondamenti<br />
di comunicazione: gestione <strong>del</strong><br />
gruppo con Agostino Mantovani<br />
(nella foto).<br />
Sabato 19 novembre, ore 15,<br />
Simulazione di visita guidata;<br />
Sabato 26 novembre, ore 15,<br />
Simulazione di visita guidata<br />
con Fabio <strong>La</strong>rovere.<br />
Per informazioni,<br />
www.fondazionecocchetti.bs.it,<br />
info@fondazionecocchetti.bs.it,<br />
telefono 0364 331284<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Un itinerario di orientamento vocazionale<br />
per i ragazzi che amano<br />
stare insieme, che servono all’altare,<br />
che mostrano una certa vivacità<br />
spirituale dalla quinta elementare<br />
alla terza media. Si può sintetizzare<br />
così lo spirito <strong>del</strong> gruppo piccolo<br />
Samuele proposto dal Seminario<br />
diocesano di Brescia e organizzato<br />
di domenica.<br />
Molti chierichetti affiancano a uno<br />
spirito di servizio anche un cammino<br />
di ricerca spirituale. Ecco allora<br />
che il Seminario diocesano propone<br />
un percorso di orientamento<br />
e di crescita comunitaria. Può diventare<br />
anche un’ottima occasione<br />
per conoscere altre persone e per<br />
sco uomo di pace – prosegue Padre<br />
Leopoldo – è colui che ci insegna a<br />
tendere la mano. Il gesto che ripetiamo<br />
nella nostra chiesa in occasione<br />
<strong>del</strong>la solennità <strong>del</strong> 4 ottobre la lampada<br />
<strong>del</strong>la pace sempre accesa e l’olio<br />
che è offerto a turno da un Comune<br />
bresciano esprime il desiderio di un<br />
impegno comune perché rapporti di<br />
serenità autentica si instaurino nella<br />
nostra provincia”. (a.t.)<br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
avere uno scambio di conoscenze.<br />
Il primo appuntamento <strong>del</strong> Gruppo<br />
piccolo Samuele è fissato per domenica<br />
9 ottobre, il secondo per<br />
domenica 27 novembre, il 27-28<br />
dicembre, il 29 gennaio, il 26 febbraio,<br />
il 25 marzo e il 22 aprile. Il<br />
Gruppo piccolo Samuele termina<br />
le iniziative con un campo dal 25<br />
al 30 giugno.<br />
Gli incontri si tengono, dalle ore 9<br />
alle 16.30, presso il Seminario minore<br />
a Brescia di via Musei 58/a.<br />
Per informazioni, si può contattare<br />
don Giovanni Milesi (3474139309 o<br />
giovannimilesi@gmail.com) o don<br />
Giorgio Gitti (3384753474 o dongitti@libero.it).
L’arte per la vita<br />
buona <strong>del</strong> Vangelo<br />
<br />
<br />
<br />
uell’arte contemporanea<br />
che ha incontrato<br />
la Parola sulle pagine<br />
<strong>del</strong> nuovo “Lezionario<br />
<strong>del</strong>la Chiesa cattolica”<br />
è stata donata all’Opera per l’educazione<br />
cristiana di Brescia, trovando<br />
la sua collocazione nel Centro<br />
studi <strong>del</strong>l’Istituto Paolo VI di Concesio.<br />
<strong>La</strong> donazione, formalizzata<br />
ufficialmente nel corso di una cerimonia<br />
nel centro studi <strong>del</strong>l’Istituto<br />
alla presenza <strong>del</strong> vescovo di Brescia<br />
Luciano Monari, di Giuseppe Camadini,<br />
presidente <strong>del</strong>l’Oec, e di mons.<br />
Mariano Crociata, segretario generale<br />
<strong>del</strong>la Cei, la donazione è stata<br />
pensata per la piena valorizzazione<br />
di un immenso patrimonio artistico,<br />
per farne una collezione viva,<br />
dinamica, a servizio <strong>del</strong>la Parola e<br />
<strong>del</strong>la catechesi. Con l’atto <strong>del</strong>la Cei<br />
nei confronti <strong>del</strong>l’Opera per l’educazione<br />
cristiana si è rinnovato anche<br />
quell’intimo legame tra Chiesa e arte<br />
auspicato dal Papa bresciano. Con<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
l’arrivo al Centro studi <strong>del</strong>l’Istituto<br />
Paolo VI <strong>del</strong>la collezione si conclude<br />
un percorso iniziato nel 2007, quando<br />
la Cei, nel pieno spirito <strong>del</strong>la riforma<br />
liturgica voluta dal Concilio<br />
Vaticano II, rinnovava con gli artisti,<br />
commissionando loro le tavole a<br />
commento di passi biblici contenuti<br />
nel Lezionario, quell’alleanza lanciata<br />
nel 1964 dal Papa bresciano perché<br />
con le loro straordinarie capacità<br />
rendessero accessibile attraverso<br />
forme e colori il mondo <strong>del</strong>lo spirito.<br />
Il trasferimento <strong>del</strong>l’intera collezione<br />
presso la sede <strong>del</strong>l’Opera per<br />
l’educazione cristiana permetterà di<br />
<br />
<br />
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<br />
studiare e far conoscere il disegno<br />
complessivo <strong>del</strong> progetto <strong>del</strong>la Cei<br />
e che ha prodotto un repertorio di<br />
iconografia biblica contemporanea<br />
certamente unico nel suo genere.<br />
Nel corso <strong>del</strong> suo intervento a Concesio<br />
mons. Crociata ha illustrato le<br />
ragioni che hanno portato prima alla<br />
realizzazione di un lezionario corredato<br />
da opere di artisti contemporanei<br />
e poi alla donazione <strong>del</strong>le stesse<br />
all’Oec. “Il nuovo lezionario è stata<br />
una sfida – ha affermato –. Per l’accompagnamento<br />
<strong>del</strong>l’immagine alla<br />
Parola è stato scelto il linguaggio <strong>del</strong><br />
nostro tempo che ha coinvolto i più<br />
significativi artisti italiani”. A loro è<br />
stato chiesto di rendere visibile, attraverso<br />
l’immagine, quanto espresso<br />
dai vari testi secondo i principi<br />
<strong>del</strong>l’iconologia ecclesiale definiti nel<br />
II Concilio di Nicea”. Chiudendo il<br />
suo intervento il Segretario generale<br />
<strong>del</strong>la Cei ha auspicato che con la<br />
donazione le immagini <strong>del</strong> Lezionario<br />
possano contribuire al più ampio<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
oltre il valore <strong>del</strong>le opere commissionate<br />
dalla Conferenza episcopale<br />
italiana per il Lezionario e che<br />
giunge in un tempo in cui l’Istituto<br />
Paolo VI sta indirizzando i propri<br />
sforzi sull’ormai vicino 50° anniversario<br />
di elezione <strong>del</strong> papa bresciano<br />
per dare un ulteriore contributo<br />
alla conoscenza <strong>del</strong>la verità storica<br />
su papa Montini. Le oltre 200 opere<br />
d’arte commissionate dalla Cei per<br />
illustrare i nove volumi <strong>del</strong> lezionario<br />
Cei vanno idealmente a completare<br />
le oltre 7000 opere d’arte <strong>del</strong>la<br />
Collezione Paolo VI.<br />
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e articolato progetto di educare le<br />
comunità cristiane alla vita “bella<br />
e buona” <strong>del</strong> Vangelo. Il vescovo di<br />
Brescia Luciano Monari, sottolineando<br />
come la donazione <strong>del</strong>le opere<br />
realizzate per il Lezionario riveli<br />
l’attenzione <strong>del</strong>la Cei per la Chiesa<br />
bresciana, ha speso intense parole<br />
per la ‘curiosità’ di Paolo VI a tutte le<br />
forme <strong>del</strong>l’esperienza umana come<br />
segni <strong>del</strong>l’amore di Dio. “Quella curiosità<br />
– ha affermato mons. Monari<br />
– che gli permise di elaborare un<br />
rapporto particolarmente intenso<br />
con uomini che attraverso l’arte rivelavano<br />
il desiderio di Dio”. Un atteggiamento,<br />
quello <strong>del</strong>la curiosità,<br />
che dovrebbe essere di una Chiesa<br />
che nel suo cammino di evangelizzazione<br />
deve amare l’uomo in tutte<br />
le sue espressioni, compresa quella<br />
<strong>del</strong>l’arte. Giuseppe Camadini, presidente<br />
<strong>del</strong>l’Opera per l’educazione<br />
cristiana, ha sottolineato la grande<br />
importanza <strong>del</strong>l’atto di donazione<br />
per Oec e Istituto Paolo VI che va
ntrare in un chiostro dal<br />
fascino rinascimentale e,<br />
all’ombra di un maestoso<br />
ciliegio, riscoprire l’arte<br />
<strong>del</strong>la miniatura amanuense.<br />
L’emozione di un tuffo nel passato<br />
ha visto protagonisti 51 bambini, appartenenti<br />
alle sezioni A e B di quinta<br />
elementare <strong>del</strong>la scuola Santa Dorotea,<br />
che hanno per primi sperimentato<br />
uno dei laboratori didattici proposti<br />
dal Museo diocesano. Dopo aver<br />
visitato la sezione <strong>del</strong> museo dedicata<br />
ai codici miniati si sono cimentati con<br />
la tecnica utilizzata dagli amanuensi,<br />
decorando con le matite colorate<br />
l’iniziale <strong>del</strong> proprio nome, prendendo<br />
come mo<strong>del</strong>lo la riproduzione di<br />
un codice. Come i monaci i bambini<br />
si sono confrontati con la difficoltà<br />
di non poter cancellare eventuali errori,<br />
trasformandoli in pregi artistici.<br />
“Abbiamo voluto inaugurare i laboratori<br />
proponendo quello dedicato<br />
alla vita da amanuense – ha spiegato<br />
la responsabile dei laboratori, Lia<br />
Consoli – perché i codici miniati sono<br />
una peculiarità <strong>del</strong> Museo diocesano,<br />
costantemente esposti”. Oltre a visite<br />
guidate tematiche al convento e al<br />
Museo, sono otto le attività didattiche<br />
<br />
<br />
Sabato 8 ottobre presso l’auditorium<br />
<strong>del</strong>la biblioteca di Edolo si tiene il<br />
convegno “Carlo Emilio Gadda, alpino<br />
e scrittore in Alta Valle Camonica”<br />
. Organizzato dai Comuni di Edolo,<br />
Corteno Golgi, Incudine, Monno,<br />
Ponte di Legno, Sonico, Temù, Vezza<br />
d’Oglio, Vione con la collaborazione<br />
di Regione Lombardia, Museo <strong>del</strong>la<br />
guerra bianca, Distretto culturale di<br />
Valle Camonica e Associazione nazionale<br />
alpini, il convegno intende<br />
celebrare la figura <strong>del</strong>lo scrittore milanese,<br />
che in terra camuna mosse i<br />
<br />
ideate per le scuole di ogni ordine e<br />
grado: spaziano attraverso diverse<br />
proposte, come la classica caccia al<br />
tesoro, per familiarizzare con l’ambiente<br />
<strong>del</strong> Museo e stimolare lo spirito<br />
di osservazione, la lettura di miti e<br />
leggende greco-romane (che si avvale<br />
dei reperti), fino all’analisi archeologica<br />
di vasi etruschi e greci. Molta<br />
attenzione anche per i tessuti preziosi:<br />
due laboratori sono dedicati alla<br />
spiegazione <strong>del</strong>le tecniche <strong>del</strong> ricamo,<br />
<strong>del</strong>la tessitura e <strong>del</strong>la simbologia <strong>del</strong>-<br />
suoi primi passi da scrittore trascorrendo<br />
alcuni mesi a Edolo e Ponte di<br />
Legno fino al febbraio 1916 quando<br />
fu inviato sul Carso; al contempo si<br />
vuole approfondire attraverso la sua<br />
letteratura il tema <strong>del</strong>la guerra e <strong>del</strong>la<br />
prigionia. Inoltre, è stato lanciato il<br />
1° concorso letterario “Carlo Emilio<br />
Gadda”, in scadenza il 31 dicembre<br />
2011. Per informazioni dettagliate sul<br />
programma <strong>del</strong> convegno e sulle modalità<br />
di partecipazione al concorso<br />
visitare la pagina web www.vallecamonicacultura.it/gadda.<br />
le trame decorative. Nella galleria <strong>del</strong><br />
Museo i ragazzi potranno osservare i<br />
dipinti e imitarli, realizzandone uno<br />
proprio; sarà possibile avvicinarsi<br />
all’iconografia dei santi e comporre<br />
una propria immagine. A ogni laboratorio<br />
è associata una visita in una sezione<br />
<strong>del</strong> Museo. Per tutto il mese di<br />
ottobre, la sessione didattica è offerta<br />
al costo simbolico di un euro a partecipante.<br />
Per informazioni chiamare il<br />
numero 03040233 (martedì - giovedì<br />
ore 10-12 e 15-18, mercoledì chiuso).<br />
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<br />
I numeri e i dati parlano di un successo<br />
sul territorio con un apprezzamento<br />
sempre crescente da parte<br />
<strong>del</strong> pubblico per “Città dolci - Circuitazione<br />
teatrale in terre d’acque dolci<br />
nella Provincia di Brescia”. I Comuni<br />
coinvolti sono Rodengo Saiano, Erbusco,<br />
Lonato, Castegnato e Provaglio<br />
d’Iseo. “L’idea nasce dalla Regione<br />
e ci siamo focalizzati – racconta il<br />
direttore artistico Davide D’Antonio<br />
– sui territori che stanno tra la città e<br />
il lago d’Iseo e tra Brescia e il lago di<br />
Garda. Abbiamo teatri piccoli, ma siamo<br />
contenti perché da 40 spettatori<br />
all’inizio, ora superiamo i 200 a spettacolo<br />
e siccome i luoghi sono piccoli<br />
rischiamo di dovere mandarli via”.<br />
L’edizione che parte l’1 ottobre dal<br />
centro civico di Castegnato, con lo<br />
spettacolo “Voci d’asfalto” alle 21 è<br />
la settima e si chiuderà il 4 dicembre<br />
a Lonato con “Biancaneve”, per poi<br />
lasciare spazio a “Dolce Natale” che<br />
andrà dal 20 al 31 dicembre.<br />
Per l’edizione 2011 “Città dolci” si<br />
sdoppia: la programmazione usuale<br />
è affiancata da un progetto dinamico<br />
che intende rivitalizzare luoghi e spazi<br />
<strong>del</strong>la Franciacorta.<br />
In cartellone una serie di proposte<br />
che, come abitudine, provocheranno<br />
gli spettatori e andranno a mettere il<br />
dito in tante piaghe <strong>del</strong>la società di<br />
oggi; si passa dalla prostituzione (“Voci<br />
d’asfalto” e “<strong>La</strong> vita non basta”) al<br />
ruolo <strong>del</strong>la donna (“Pillole” e “<strong>La</strong> giocatrice”),<br />
dalle condizioni di lavoro<br />
al futuro dei giovani (“Mi chiamo Roberta,<br />
ho 40 anni, guadagno 250 euro<br />
al mese”), dall’utilizzo <strong>del</strong>le risorse<br />
naturali (“Chernobyl tour” e “Joy”)<br />
all’esigenza di spiritualità (“A tua immagine”)<br />
senza dimenticare i più piccoli<br />
(“A nord <strong>del</strong>la primavera”, “Il cubo<br />
magico” e “Biancaneve”).<br />
<br />
<br />
Dall’idea di Ron Hornbaker e sua<br />
moglie Kaori <strong>del</strong> 2001 sino alla<br />
declinazione bresciana messa in<br />
pratica dalla circoscrizione Nord.<br />
Si tratta de “Il baratto. Scambia un<br />
libro la mattina al parco”. Luogo il<br />
parco Jan Palach di via Tommaseo.<br />
A maggio fu un successo, ora si<br />
replica. Unica regola: proibita<br />
qualsiasi trattativa commerciale.<br />
Chi ha tanti libri potrà prenotare un<br />
banchetto. <strong>La</strong> 2ª edizione andrà in<br />
scena domenica 2 ottobre dalle ore<br />
9 alle 13 al parco Jan Palach.<br />
Il primo spettacolo sabato 1 orttobre<br />
“Voci d’asfalto” è al centro civico di<br />
Castegnato: il palco si copre d’asfalto,<br />
i fari schizzano, la musica si allarga<br />
nella notte e il monologo <strong>del</strong>la prostituta,<br />
<strong>del</strong>la donna, <strong>del</strong>l’anima costretta<br />
in scarpe cru<strong>del</strong>i, inizia. Spettacolo<br />
povero, come povera è la strada,<br />
spettacolo ricco come ricco sa essere<br />
il cuore degli schiavi. <strong>La</strong> regia è di Lucia<br />
Falco con la stessa e con Marcello<br />
Spataro. Tutti gli spettacoli costano<br />
3 euro, escluse le tre proposte per i<br />
bambini il cui ingresso è gratuito. Esiste<br />
anche una forme di abbonamento<br />
a 10 spettacoli con 10 euro e riduzioni.<br />
Altre informazioni e prenotazioni allo<br />
0303701163 e 3392968449 o sul sito<br />
www.cittadolci.it. Sabato 8 ottobre<br />
“Joy” di Roberto Capaldo e Davide<br />
D’Antonio a Castegnato; sabato 15<br />
“<strong>La</strong> giocatrice” (nella foto una scena)<br />
a Rodengo Saiano.
al 24 settembre indossa<br />
un nuovo abito grafico<br />
il sito web <strong>del</strong> teatro<br />
Odeon di Lumezzane,<br />
che si prepara anche virtualmente<br />
per una stagione nuova di<br />
zecca. A inaugurarla saranno il 4 novembre<br />
le fantasmagorie degli Oblivion,<br />
pronti a stupire il pubblico, utilizzando<br />
almeno un secolo di materiale<br />
musicale, sempre in equilibrio<br />
tra citazione e creatività, tra umorismo<br />
e commozione per costruire<br />
un sorprendente palinsesto canoro<br />
punteggiato da personaggi grandi e<br />
meno grandi. <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la musica che<br />
affianca la stagione di prosa, aperta<br />
da Lella Costa con “Arie”, compasso<br />
di gesti e parole con cui l’attrice<br />
traccerà un’antologica carrellata<br />
<strong>del</strong>la sua storia artistica.<br />
Dedicata alla musica sarà la rassegna<br />
“Odeon Classic” a cura <strong>del</strong>l’associazione<br />
All’Unisono, mentre sul<br />
palco a recitare troveremo poi Monica<br />
Guerritore, in scena con le tinte<br />
forti <strong>del</strong>la sua “Oriana Fallaci”,<br />
spettacolo già proposto al festival<br />
di Spoleto; e dalla rassegna umbra<br />
arriva anche “Terra promessa!” di<br />
Marco Baliani, campione <strong>del</strong> teatro<br />
di narrazione, che sbarca a Lumezzane<br />
con un contributo inedito dedicato<br />
all’anniversario dei 150 anni<br />
<strong>del</strong>l’Unità d’Italia. Indaga invece la<br />
<br />
<br />
Il Museo di Santa Giulia a Brescia<br />
propone un viaggio fra le icone<br />
russe, alla scoperta <strong>del</strong> culto<br />
ortodosso e <strong>del</strong>la storia iconografica<br />
in Russia, con la mostra “Quando<br />
l’arte racconta la fede”, aperta fino<br />
al 30 ottobre con ingresso gratuito.<br />
Sono esposti più di 70 esemplari<br />
appartenenti alla collezione<br />
privata di Academia-Ikonrus di<br />
Montichiari. Un viaggio nella<br />
storia artistica <strong>del</strong>la Russia e <strong>del</strong>la<br />
religione ortodossa, dal XVI al XIX<br />
secolo, passando dal momento<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di massimo splendore artistico al<br />
periodo in cui le opere incontrano<br />
l’arte moderna. Kandinskij,<br />
Chagall, Petrov-Vodkin, <strong>La</strong>rionov,<br />
Goncharova, Malevic e altri pittori<br />
<strong>del</strong>le Avanguardie russe attinsero<br />
a diverse fonti, e l’icona era una di<br />
esse. <strong>La</strong> raccolta presente in Santa<br />
Giulia, esposta con un percorso<br />
temporale, sarà composta da<br />
icone dipinte nelle migliori scuole<br />
russe. Tra le opere in esposizione<br />
alcune sono rare, altre sono di alta<br />
epoca, altre ancora impreziosite<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
storica figura di Galileo Galilei Marco<br />
Paolini, che torna a Lumezzane<br />
con un lavoro di approfondimento<br />
dedicato al padre <strong>del</strong>la scienza<br />
moderna (titolo “Itis Galileo”), un<br />
omaggio a chi ha sempre avuto la<br />
mente aperta al dubbio e col quale<br />
l’attore bellunese cercherà di coinvolgere<br />
anche gli spettatori nel ragionamento.<br />
Non mancheranno i classici <strong>del</strong>la<br />
letteratura, con il milanese Teatro<br />
<strong>del</strong>l’Elfo che farà rivivere “Il<br />
racconto <strong>del</strong>l’inverno” di William<br />
Shakespeare, una sorta di Romeo e<br />
Giulietta a lieto fine messa in opera<br />
da Elio De Capitani e Ferdinando<br />
Bruni; lo Stabile <strong>del</strong> Veneto, invece,<br />
sarà impegnato nella commedia<br />
di Carlo Goldoni “Il ventaglio”. Ritorno<br />
in Valgobbia anche per Emma<br />
Dante, con due atti <strong>del</strong>la “Trilogia<br />
degli occhiali”, mentre Rosario<br />
Lisma arriverà con l’esilarante<br />
commedia “L’operazione”. E dopo<br />
i trionfi cinematografici calcherà le<br />
assi <strong>del</strong>l’Odeon pure Angela Finocchiaro,<br />
portando insieme a Michele<br />
Di Mauro “Open Day”, sui tormenti<br />
tragicomici di una famiglia e <strong>del</strong>la<br />
figlia adolescente. Infine, tris di donne<br />
bresciane, con Sara Poli a dirigere<br />
<strong>La</strong>ura Mantovi e Beatrice Faedi<br />
in “<strong>La</strong> chiave <strong>del</strong>l’ascensore”, tratto<br />
dall’omonimo libro di Agota Kristoff<br />
sulla violenza fatta alle donne.<br />
Per informazioni visitare il sito web<br />
www.teatro-odeon.it.<br />
con riza (copertura metallica)<br />
in argento e pietre preziose. <strong>La</strong><br />
tecnica è la stessa fin dalla nascita:<br />
l’immagine, realizzata sia con i<br />
colori, sia con le tessere di mosaico<br />
viene eseguita su legno, lino o<br />
pietra. L’icona è un simbolo sacro<br />
e come tale non imita il mondo<br />
visibile, materiale; essa esiste per<br />
rendere visibile il trascendente<br />
che altrimenti resterebbe senza<br />
espressione. Per questo l’icona ha<br />
la funzione di aiutare il credente<br />
a pregare, a credere, a ragionare<br />
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a piangere a gioire. L’icona non<br />
vuole mai rappresentare la natura<br />
e in questo si diversifica dal quadro<br />
religioso. Allo stesso tempo non può<br />
essere considerata solo per il suo<br />
valore sacro. Diceva Igor Grabar,<br />
accademico pittore <strong>del</strong>l’Urss e<br />
studioso di icone: “L’icona russa è<br />
una <strong>del</strong>le più grandi manifestazioni<br />
d’arte mondiale... l’interesse<br />
crescente per l’icona russa<br />
contribuirà alla consacrazione come<br />
parte integrante <strong>del</strong> tesoro culturale<br />
<strong>del</strong>l’umanità intera”.<br />
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le DROGHE di Giovanni<br />
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in scena<br />
nella parte di se stesso Davide Bonera<br />
in tutte le altre Davide Spinello<br />
testi<br />
Giovanni l’Evangelista<br />
Roberta Falco<br />
Davide Spinello<br />
Davide Bonera<br />
alle luci e video<br />
Paolo Borella | Nicola Corini
Luciano Monari<br />
<strong>La</strong> via<br />
di Damasco<br />
Riflessioni dal pellegrinaggio in Siria<br />
<strong>del</strong>la diocesi di Brescia<br />
Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales<br />
<br />
11 giugno 1981, poco dopo<br />
le 13, più di 28 milioni<br />
di italiani (un record mai<br />
più eguagliato!) si paralizzano<br />
davanti alla tv. Da un<br />
pozzo artesiano abusivo nella campagna<br />
di Vermicino, vicino a Frascati, si<br />
sente la voce di un bimbo di sei anni,<br />
Alfredino Rampi, caduto a 36 metri di<br />
profondità la sera precedente. Giornalisti<br />
e curiosi si precipitano sul posto.<br />
Arriva persino il presidente <strong>del</strong>la Repubblica,<br />
Sandro Pertini. Sembra che<br />
da un momento all’altro il bambino<br />
possa essere salvato. Si prova di tutto,<br />
fino alla trivellazione di un pozzo<br />
parallelo, ma il piccolo, proprio per<br />
effetto <strong>del</strong>lo scavo, precipita ancora<br />
più in basso; non c’è più nulla da fare.<br />
Il 10 giugno alle 19, a San Benedetto<br />
<strong>del</strong> Tronto un giovane elettrotecnico,<br />
Roberto Peci, cade in un agguato<br />
<strong>del</strong>le Brigate rosse, che l’avrebbero<br />
ucciso, dopo una lunga prigionia,<br />
per vendicarsi <strong>del</strong> fratello Patrizio, il<br />
primo pentito <strong>del</strong>le Br. L’evento non<br />
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<br />
<strong>La</strong> via di Damasco è simbolo<br />
<strong>del</strong>la via <strong>del</strong>la conversione, di<br />
un ritorno quotidiano a quel Dio<br />
che illumina. “<strong>La</strong> via di Damasco”<br />
è anche il titolo <strong>del</strong>la nuova<br />
pubblicazione <strong>del</strong>l’Opera Diocesana<br />
san Francesco di Sales che<br />
raccoglie le meditazioni, le omelie<br />
e le catechesi di mons. Luciano<br />
Monari nel corso <strong>del</strong> pellegrinaggio<br />
diocesano in Siria, svoltosi lo scorso<br />
anno, organizzato da Brevivet.<br />
Un itinerario di fascino scandito<br />
da tappe in località antiche ed<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
è seguito in diretta, ma anche Peci si<br />
trova davanti all’occhio <strong>del</strong>la telecamera<br />
quando legge la sua condanna<br />
a morte con l’illusione che “recitando<br />
bene la sua parte” sarebbe stato liberato.<br />
In “L’inizio <strong>del</strong> buio” (Milano, Rizzoli,<br />
2011), Walter Veltroni racconta,<br />
con particolari inediti, quelle due tragedie<br />
parallele, che hanno in comune<br />
di essersi svolte lo stesso giorno,<br />
alla stessa ora, a poco più di 200 km<br />
di distanza l’una dall’altra. Lì si verifica<br />
una frattura decisiva nel modo di<br />
fare informazione. Il volume è stato<br />
presentato a Castenedolo lunedì 26<br />
settembre scorso, presso la Sala dei<br />
<br />
Un progetto innovativo che unisce<br />
letteratura, arte, storia, musica. Dopo<br />
il successo <strong>del</strong>la prima edizione,<br />
tornano le “Passeggiate letterarie”,<br />
promosse dall’Associazione Cieli<br />
Vibranti di Brescia con il patrocinio<br />
di Comune, Provincia e il sostegno<br />
<strong>del</strong>la Fondazione Asm. L’iniziativa<br />
si tiene in sinergia con la Fiera <strong>del</strong><br />
libro, nei primi due fine settimana<br />
di ottobre, e in collaborazione con<br />
il Cut <strong>del</strong>l’Università Cattolica, diretto<br />
da Candida Toaldo. Due gli<br />
itinerari previsti. Il primo, intitolato<br />
“Brescia, la città” si svolge i giorni<br />
1 e 2 ottobre (partenza ore 14.30<br />
e 16). In Santa Giulia c’è la lettura<br />
di Paolo Diacono e <strong>del</strong> celebre coro<br />
“Sparsa le trecce morbide” da<br />
“A<strong>del</strong>chi” di Alessandro Manzoni.<br />
In piazza <strong>del</strong> Foro si leggeranno al-<br />
evocative, da Ugarit ad Aleppo,<br />
sino a Palmira, luoghi ove la storia<br />
è passata lasciando importanti<br />
testimonianze. Soprattutto, un<br />
itinerario di fede nel quale risalta<br />
la figura <strong>del</strong>l’apostolo Paolo, che<br />
proprio a Damasco visse l’incontro<br />
con Cristo che gli cambiò la vita.<br />
Dunque i temi <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong><br />
confronto con culture diverse e con<br />
l’Islam in particolare, il tema <strong>del</strong>la<br />
conversione sono al centro <strong>del</strong>le<br />
meditazioni <strong>del</strong> Vescovo, efficace<br />
e profondo nel suo scandagliare la<br />
Disciplini. L’evento era organizzato<br />
dal Circolo Culturale Aldo Moro, nella<br />
serie di appuntamenti “Castenedolo…<br />
incontra”. <strong>La</strong> serata, condotta da<br />
Bianca Berlinguer, direttore <strong>del</strong> Tg3,<br />
si è aperta nel ricordo di Mino Martinazzoli,<br />
protagonista <strong>del</strong>le passate<br />
edizioni. Maurizio Belpietro, direttore<br />
di “Libero”, ha ricordato gli eccessi<br />
<strong>del</strong>l’informazione, specie quella televisiva,<br />
che inseguendo l’obiettivo<br />
degli ascolti supera anche i limiti <strong>del</strong><br />
pudore. Demetrio Volcic, giornalista<br />
e scrittore, ha portato la sua testimonianza<br />
frutto di anni di esperienza in<br />
televisione. “Era più facile sottrarsi a<br />
questo circo mediatico – spiega Volcic<br />
– bastava aprire il tg con le notizie<br />
di politica estera e relegare la cronaca<br />
in posizione secondaria”. Il sen. Gaetano<br />
Quagliariello, capogruppo dei<br />
Senatori <strong>del</strong> Pdl, ha identificato nella<br />
vicenda di Alfredino Rampi l’inizio <strong>del</strong><br />
reality. <strong>La</strong> cosa è sorprendente visto<br />
che ancora non esisteva la tv commerciale<br />
e nessuna “guerra dei palin-<br />
<br />
<br />
cuni versi dal carme “Dei sepolcri”<br />
di Ugo Foscolo, pubblicato per la<br />
prima volta a Brescia nel 1807. Si<br />
chiuderà nei saloni <strong>del</strong>la biblioteca<br />
Queriniana, con Giosué Carducci e<br />
Angelo Canossi sulle Dieci Giornate.<br />
Il secondo Itinerario, dedicato alla<br />
provincia (8 e 9 ottobre) comincia al<br />
Museo diocesano, con Franz Kafka,<br />
a Montichiari nel 1909 per assistere<br />
al Gran premio aviatorio di Brescia.<br />
Tappa nella tensostruttura di piazza<br />
Paolo VI, sede <strong>del</strong>la Fiera <strong>del</strong> libro,<br />
dedicata al lago di Garda; l’arrivo è<br />
in Conservatorio con omaggio al lago<br />
d’Iseo, con George Sand. In ogni<br />
tappa ci saranno guida e attori <strong>del</strong><br />
Cut. <strong>La</strong> partecipazione a ciascuna<br />
tappa è libera. Info: www.cielivibranti.it;www.passeggiateletterarie.it;<br />
3477138502 (ore pomeridiane)<br />
ricchezza <strong>del</strong>la Parola, ma anche<br />
attento e chiaro nel ricostruire<br />
le vicende storico politiche che<br />
hanno caratterizzato la Siria. Un<br />
territorio anche oggi al centro <strong>del</strong>le<br />
cronache, interessato da quella che<br />
i mass media hanno ribattezzato<br />
“primavera araba”. “Il senso <strong>del</strong><br />
nostro cammino lo dobbiamo e lo<br />
possiamo recuperare se lo mettiamo<br />
in rapporto con il senso stesso <strong>del</strong>la<br />
vita – spiega mons. Monari all’inizio<br />
–. È quello che dice la Lettera agli<br />
Ebrei: la fede è fondamentalmente<br />
sesti”. ” Da D ultimo l l’autore l’ ha h proposto<br />
alcuni particolari <strong>del</strong>le vicende. Sono<br />
eventi di rottura, che hanno posto un<br />
limite alla fiducia nel progresso tecnologico.<br />
“L’uomo arrivato sulla Luna<br />
solo pochi anni prima – dice Veltroni<br />
– non è stato capace di salvare un<br />
bambino caduto in un pozzo”. L’ex<br />
segretario <strong>del</strong> Pd ha concluso auspicando<br />
una stagione in cui non esista il<br />
nemico da eliminare, ma un avversario<br />
con opinioni diverse da ascoltare<br />
con curiosità.<br />
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espressione di una speranza e la<br />
speranza nasce dalla promessa di<br />
Dio. Dio ha promesso una città dalle<br />
salde fondamenta, una patria nella<br />
quale Abramo, i patriarchi, Israele<br />
possano trovarsi a loro agio e il<br />
cammino <strong>del</strong>la vita è un itinerario<br />
alla ricerca di questa città dalle<br />
salde fondamenta”. Il volume, con<br />
un’introduzione di mons. Claudio<br />
Del Pero, è disponibile nelle librerie<br />
cattoliche <strong>del</strong>la città e presso la<br />
sede di <strong>Voce</strong> Media (via Callegari, 6<br />
Brescia). Info: www.vocemedia.it.
Da sabato 24 settembre è<br />
aperta presso la sede <strong>del</strong>l’Aab<br />
(Associazione artisti bresciani)<br />
in vicolo <strong>del</strong>le Stelle 4 la mostra<br />
“Anni ‘60 e ‘70: via dalla pittura.<br />
Arte cinetica e poesia visiva”.<br />
<strong>La</strong> rassegna, che apre la nuova<br />
stagione, prosegue la fortunata<br />
serie dedicata al collezionismo<br />
di arte contemporanea <strong>del</strong>la<br />
provincia di Brescia e rimarrà<br />
aperta sino al 19 ottobre. Curata<br />
dalla professoressa Pia Ferrari,<br />
l’esposizione annovera lavori di<br />
<br />
alcuni fra i più noti esponenti <strong>del</strong>la<br />
corrente come Isgrò, Sarenco,<br />
Carrega, Beuys e Bory, provenienti<br />
dalla collezione bresciana di Anna<br />
Denza, figlia di Tullia, appassionata<br />
d’arte e intellettuale che ha raccolto<br />
a partire dagli anni Settanta un<br />
importante nucleo di oggetti, testi,<br />
carte, registrazioni e libri ampliatosi<br />
con gli anni fino a diventare, con<br />
il nome di Archivio Tullia Denza,<br />
imprescindibile riferimento per le<br />
ricerche relative a questa corrente.<br />
Info sul sito web www.aab.bs.it.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a Fiera <strong>del</strong> Libro di Brescia<br />
torna in piazza Paolo<br />
VI dal 30 settembre, giorno<br />
<strong>del</strong>l’inaugurazione, al<br />
9 ottobre.<br />
L’associazione culturale “Il Leggio”,<br />
di cui alcuni promotori <strong>del</strong>la fiera da<br />
una decina d’anni si sono riuniti, si<br />
impegna a mantenere viva una manifestazione<br />
che vede le sue origini<br />
oltre 50 anni fa e divenuta uno degli<br />
appuntamenti più attesi e importanti<br />
per gli amanti dei libri e di cultura in<br />
territorio bresciano.<br />
In 10 giorni si seguiranno presentazioni<br />
di libri, incontri con gli autori, dibattiti,<br />
spettacoli teatrali, laboratori e<br />
iniziative parallele. <strong>La</strong> Fiera <strong>del</strong> libro,<br />
promossa in collaborazione con il Comune<br />
di Brescia, è l’appuntamento<br />
ideale per chi ama passare il tempo<br />
libero respirando un’aria ricca di cultura.<br />
Le caratteristiche bancarelle che<br />
ogni anno vengono affollate da una<br />
pacifica invasione degli appassionati<br />
<strong>del</strong> libro diventano spettacolo nella<br />
cornice <strong>del</strong>la piazza, cuore <strong>del</strong> centro<br />
storico di Brescia.<br />
Un’occasione importante che offre<br />
risalto e accende i riflettori su autori<br />
e libri targati “Brescia” o negli autori,<br />
o negli editori o nei temi.<br />
Venerdì 30 settembre l’apertura è al-<br />
le 18, con il saluto <strong>del</strong>le autorità a cui<br />
seguirà la presentazione <strong>del</strong> libro “Gli<br />
antichi ronchi di Brescia” di Giovanni<br />
Carini (Fondazione Negri editore),<br />
un testo che approfondisce la storia<br />
<strong>del</strong>le colline che circondano la città.<br />
Sabato 1 ottobre alle 17.30, programma<br />
invertito rispetto alla brochure,<br />
Egidio Bonomi presenterà “Il liutaio<br />
di Salò” (Albatros editore), libro in cui<br />
si racconta, in forma romanzata, la vita<br />
di Gasparo da Salò, inventore <strong>del</strong><br />
violino. Alle 18.30 Mario <strong>La</strong>bolani presenta<br />
“Il labodiario”, con l’intervento<br />
di Giorgio Zanetti. “Il labodiario” è un<br />
agenda che diviene testimone <strong>del</strong>l’importante<br />
anno di memoria per i 150<br />
anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />
Sempre legata all’Unità d’Italia la presentazione<br />
<strong>del</strong> “Progetto Canossi”,<br />
domenica 2 ottobre alle 11 con Carla<br />
Boroni e Costanzo Gatta: eventi, iniziative<br />
e testi in cantiere per ricordare<br />
il cantore bresciano che visse 40 anni<br />
nell’Ottocento e 40 nel Novecento.<br />
Alle 16 “Coccolite giramondo e il mago<br />
Rufus” (Quiedit edizioni), libro di<br />
Marcella Bernardinelli: un libro che<br />
nasce in un progetto di avvicinamento<br />
alla lettura verso i bambini, Il libro<br />
sostiene il progetto “Siberia”, associazione<br />
che si impegna a sostegno<br />
di progetti di solidarietà nel mondo.<br />
Alle 17 il libro “Ti racconto un’emozione”<br />
(Zephyro edizioni) di Mario Biazzi<br />
e Rosangela Pezzetta è al centro <strong>del</strong><br />
racconto di un percorso di rielaborazione<br />
dei vissuti emotivi. Al centro le<br />
relazioni emotive e la comunicazione<br />
anche nel testo “Perché non mi capisci”<br />
(Unibook) di Alessandro Zucchelli.<br />
Molte liti nascono dalla difficoltà di<br />
farsi capire in coppia, tra genitori e<br />
figli e sul lavoro. Ogni giorno è ricco<br />
di presentazioni e libri. Informazioni<br />
presso la sede <strong>del</strong>la fiera, sul sito <strong>del</strong><br />
Comune di Brescia o all’associazione<br />
“Il leggio” al 3290974320 o 03041564.<br />
Tra le altre presentazioni da segnalare<br />
“Animali fantastici” di Paolo Linetti<br />
(Silvana editore), mercoledì 5 ottobre<br />
alle 17.30 e “All’indietro su tacchi alti”<br />
(Meccanica <strong>del</strong>le idee editore) di<br />
Enza Corrente Sutera, venerdì 7 ottobre<br />
alle17.30.
Da sabato 24 settembre è<br />
aperta presso la sede <strong>del</strong>l’Aab<br />
(Associazione artisti bresciani)<br />
in vicolo <strong>del</strong>le Stelle 4 la mostra<br />
“Anni ‘60 e ‘70: via dalla pittura.<br />
Arte cinetica e poesia visiva”.<br />
<strong>La</strong> rassegna, che apre la nuova<br />
stagione, prosegue la fortunata<br />
serie dedicata al collezionismo<br />
di arte contemporanea <strong>del</strong>la<br />
provincia di Brescia e rimarrà<br />
aperta sino al 19 ottobre. Curata<br />
dalla professoressa Pia Ferrari,<br />
l’esposizione annovera lavori di<br />
<br />
alcuni fra i più noti esponenti <strong>del</strong>la<br />
corrente come Isgrò, Sarenco,<br />
Carrega, Beuys e Bory, provenienti<br />
dalla collezione bresciana di Anna<br />
Denza, figlia di Tullia, appassionata<br />
d’arte e intellettuale che ha raccolto<br />
a partire dagli anni Settanta un<br />
importante nucleo di oggetti, testi,<br />
carte, registrazioni e libri ampliatosi<br />
con gli anni fino a diventare, con<br />
il nome di Archivio Tullia Denza,<br />
imprescindibile riferimento per le<br />
ricerche relative a questa corrente.<br />
Info sul sito web www.aab.bs.it.<br />
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a Fiera <strong>del</strong> Libro di Brescia<br />
torna in piazza Paolo<br />
VI dal 30 settembre, giorno<br />
<strong>del</strong>l’inaugurazione, al<br />
9 ottobre.<br />
L’associazione culturale “Il Leggio”,<br />
di cui alcuni promotori <strong>del</strong>la fiera da<br />
una decina d’anni si sono riuniti, si<br />
impegna a mantenere viva una manifestazione<br />
che vede le sue origini<br />
oltre 50 anni fa e divenuta uno degli<br />
appuntamenti più attesi e importanti<br />
per gli amanti dei libri e di cultura in<br />
territorio bresciano.<br />
In 10 giorni si seguiranno presentazioni<br />
di libri, incontri con gli autori, dibattiti,<br />
spettacoli teatrali, laboratori e<br />
iniziative parallele. <strong>La</strong> Fiera <strong>del</strong> libro,<br />
promossa in collaborazione con il Comune<br />
di Brescia, è l’appuntamento<br />
ideale per chi ama passare il tempo<br />
libero respirando un’aria ricca di cultura.<br />
Le caratteristiche bancarelle che<br />
ogni anno vengono affollate da una<br />
pacifica invasione degli appassionati<br />
<strong>del</strong> libro diventano spettacolo nella<br />
cornice <strong>del</strong>la piazza, cuore <strong>del</strong> centro<br />
storico di Brescia.<br />
Un’occasione importante che offre<br />
risalto e accende i riflettori su autori<br />
e libri targati “Brescia” o negli autori,<br />
o negli editori o nei temi.<br />
Venerdì 30 settembre l’apertura è al-<br />
le 18, con il saluto <strong>del</strong>le autorità a cui<br />
seguirà la presentazione <strong>del</strong> libro “Gli<br />
antichi ronchi di Brescia” di Giovanni<br />
Carini (Fondazione Negri editore),<br />
un testo che approfondisce la storia<br />
<strong>del</strong>le colline che circondano la città.<br />
Sabato 1 ottobre alle 17.30, programma<br />
invertito rispetto alla brochure,<br />
Egidio Bonomi presenterà “Il liutaio<br />
di Salò” (Albatros editore), libro in cui<br />
si racconta, in forma romanzata, la vita<br />
di Gasparo da Salò, inventore <strong>del</strong><br />
violino. Alle 18.30 Mario <strong>La</strong>bolani presenta<br />
“Il labodiario”, con l’intervento<br />
di Giorgio Zanetti. “Il labodiario” è un<br />
agenda che diviene testimone <strong>del</strong>l’importante<br />
anno di memoria per i 150<br />
anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />
Sempre legata all’Unità d’Italia la presentazione<br />
<strong>del</strong> “Progetto Canossi”,<br />
domenica 2 ottobre alle 11 con Carla<br />
Boroni e Costanzo Gatta: eventi, iniziative<br />
e testi in cantiere per ricordare<br />
il cantore bresciano che visse 40 anni<br />
nell’Ottocento e 40 nel Novecento.<br />
Alle 16 “Coccolite giramondo e il mago<br />
Rufus” (Quiedit edizioni), libro di<br />
Marcella Bernardinelli: un libro che<br />
nasce in un progetto di avvicinamento<br />
alla lettura verso i bambini, Il libro<br />
sostiene il progetto “Siberia”, associazione<br />
che si impegna a sostegno<br />
di progetti di solidarietà nel mondo.<br />
Alle 17 il libro “Ti racconto un’emozione”<br />
(Zephyro edizioni) di Mario Biazzi<br />
e Rosangela Pezzetta è al centro <strong>del</strong><br />
racconto di un percorso di rielaborazione<br />
dei vissuti emotivi. Al centro le<br />
relazioni emotive e la comunicazione<br />
anche nel testo “Perché non mi capisci”<br />
(Unibook) di Alessandro Zucchelli.<br />
Molte liti nascono dalla difficoltà di<br />
farsi capire in coppia, tra genitori e<br />
figli e sul lavoro. Ogni giorno è ricco<br />
di presentazioni e libri. Informazioni<br />
presso la sede <strong>del</strong>la fiera, sul sito <strong>del</strong><br />
Comune di Brescia o all’associazione<br />
“Il leggio” al 3290974320 o 03041564.<br />
Tra le altre presentazioni da segnalare<br />
“Animali fantastici” di Paolo Linetti<br />
(Silvana editore), mercoledì 5 ottobre<br />
alle 17.30 e “All’indietro su tacchi alti”<br />
(Meccanica <strong>del</strong>le idee editore) di<br />
Enza Corrente Sutera, venerdì 7 ottobre<br />
alle17.30.
<strong>La</strong> televisione, prima di essere intrattenimento,<br />
informazione, svago<br />
o approfondimento, è principalmente<br />
un’impresa economica. <strong>La</strong> vendita<br />
degli spazi pubblicitari è la maggiore<br />
preoccupazione dei produttori e dirigenti<br />
televisivi. Non stupisce infatti<br />
che nell’arco di un anno ci siano mesi<br />
predefiniti in cui si assicura agli<br />
inserzionisti di produrre spettacoli<br />
di sicuro successo: periodi in cui si<br />
garantisce, in sostanza, di attirare il<br />
maggior numero di spettatori davanti<br />
alla pubblicità. Sono per l’appunto i<br />
cosiddetti “periodi di garanzia”, uno<br />
autunnale (da metà settembre a novembre)<br />
e uno primaverile (da metà<br />
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febbraio a maggio). È in questi mesi<br />
che la tv cerca di sperimentare novità<br />
appetitose per il grande pubblico,<br />
per esempio proponendo format già<br />
celebri e collaudati fuori dall’Italia.<br />
Si comprano idea, scenografia, coreografia,<br />
testi, si importa in blocco uno<br />
spettacolo tv che ha già dimostrato di<br />
avere successo: un investimento sicuro.<br />
È questo il caso di due game-show<br />
che sono arrivati in Italia in questo<br />
mese: “The Cube”, condotto da Teo<br />
Mammucari su Italia 1, e “Un minuto<br />
per vincere”, condotto da Max Giusti<br />
su Rai Uno.<br />
<strong>La</strong> caratteristica più evidente di<br />
questi programmi è la sconcertante<br />
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semplicità <strong>del</strong>le prove da superare:<br />
costruire una torre di prismi di plexiglas,<br />
fare rotolare un disco spesso<br />
due centimetri in una fessura larga<br />
una spanna, girare su se stessi arrotolandosi<br />
intorno un rotolo di carta<br />
igienica senza strapparlo, lanciare<br />
una pallina in un buco. Un gioco da<br />
bambini, roba da palio <strong>del</strong>le contrade,<br />
che però viene raccontato dalla tv –<br />
attraverso luci, colori, suoni, musiche<br />
e addirittura immagini in slow-motion<br />
nei momenti più concitati – come<br />
un’insormontabile prova di tecnica<br />
e coraggio, un’occasione per dimostrare<br />
ai propri familiari, ovviamente<br />
presenti nel pubblico, di essere veri<br />
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uomini e vere donne. E come se non<br />
bastasse, per ogni banalità superata<br />
ci sono migliaia di euro in regalo. Un<br />
beffardo schiaffo in faccia ai telespettatori<br />
che fanno fatica ad arrivare alla<br />
fine <strong>del</strong> mese ma che nonostante tutto<br />
applaudono entusiasti e invidiosi.<br />
Siamo ormai lontani anni luce da<br />
quella televisione che per intrattenere<br />
il suo pubblico dava spazio a persone<br />
realmente in grado di fare qualcosa<br />
fuori dalla norma (gli esperti di<br />
“Rischiatutto” o quelli di “Scommettiamo<br />
che”), che avevano abilità o conoscenze<br />
che potessero giustificare<br />
una ragionevole attenzione da parte<br />
<strong>del</strong> pubblico. Tanto fumo e niente ar-<br />
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rosto invece per i game show di nuova<br />
generazione: ciò che conta è l’atmosfera<br />
drammatica e concitata che<br />
gli astuti professionisti <strong>del</strong>lo spettacolo<br />
riescono a creare. Ma il contenuto<br />
è assente, e oltretutto non serve<br />
più: il pubblico di massa ora ha solo<br />
bisogno di immedesimarsi nel fortunato<br />
eroe partecipante, non può farlo<br />
se questi è fuori dalla norma. Chi<br />
gareggia in tv deve essere un sempliciotto,<br />
baciato dalla dea tv e coperto<br />
d’oro nel tempio <strong>del</strong>lo spettacolo. Essere<br />
esperti in qualcosa? Roba da fessi.<br />
Questa ormai è la tv dei “furbetti”,<br />
che se la cavano con poco e portano<br />
a casa la pagnotta.
ontinua, sabato 1 ottobre<br />
alle ore 21 (25 euro<br />
posto unico) al Palaeib<br />
la grande stagione musicale<br />
bresciana, con uno<br />
dei concerti più attesi dal pubblico<br />
giovanile, inteso in un’estensione<br />
che va dai 10 ai 40 anni.<br />
Ospite J Ax, alias Alessandro Aleotti,<br />
protagonista negli anni Novanta<br />
con gli Articolo 31 (insieme a Dj<br />
Jad, nome d’arte di Luca Ferrini) e<br />
artefice negli ultimi tempi di una vicenda<br />
solistica di successo. Figlio<br />
naturale <strong>del</strong>l’hip hop italiano, J Ax<br />
può essere considerato in questo<br />
momento, insieme a Fabri Fibra,<br />
la punta di diamante di questo genere<br />
che pare essersi consolidato<br />
dopo l’esplosione degli anni ‘90 e<br />
il riflusso nella prima decade <strong>del</strong><br />
2000, fino a diventare oggi come<br />
uno dei più amati dal pubblico. In<br />
realtà parlare di J Ax solo come di<br />
un rapper è riduttivo, avendo il cantante<br />
e autore milanese dimostrato<br />
di saper attraversare diversi generi<br />
musicali, non escluso il rock, il<br />
punk e il crossover in stile Red Hot<br />
Chili Peppers.<br />
<strong>La</strong> matrice però rimane quella,<br />
“culturalmente” parlando, <strong>del</strong>l’hip<br />
hop made in Italy. Parole potenti<br />
e immediate, che lasciano subito<br />
<br />
il segno e per questo riescono ad<br />
attirare attorno a sé schiere di fan<br />
trasversali, ma generalmente lontani<br />
dall’integralismo e talvolta<br />
dall’estremismo dei centri sociali.<br />
J Ax non le manda di certo a dire,<br />
anzi, per lui come per tutti i rapper<br />
metropolitani le parole sono armi<br />
e per questo devono colpire. Testi<br />
che vengono incastonati in musiche<br />
d’impatto, che generano canzoni<br />
dal sicuro appeal. Basta ricordare<br />
i brani più noti, da “Decadance” a<br />
“Vecchia scuola”(con Jova), passando<br />
per “Buonanotte Italia” e<br />
“Anni amari”, altro duetto stavolta<br />
con Pino Daniele.<br />
Canzoni a volte sopra le righe, nelle<br />
quali la provocazione un po’ è<br />
cercata e un po’ esce naturale, che<br />
hanno tributato a J Ax un grande<br />
successo. Le storie che J Ax canta<br />
sono storie che potremmo racchiu-<br />
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dere nel grande tema <strong>del</strong> disagio<br />
giovanile, quel malessere nel quale<br />
molti di noi, giovani e non, si ritrovano,<br />
soprattutto in certe stagioni<br />
<strong>del</strong>la vita.<br />
Canzoni per le quali potremmo<br />
scomodare parole impegnative come<br />
la perdita degli ideali, la rabbia<br />
verso le ingiustizie e la mancanza<br />
di prospettive, e che costituiscono<br />
una sorta di presa di coscienza e<br />
di ribellione attraverso le canzoni.<br />
Inquietudini che trovano sbocco<br />
in canzoni come queste, che potremmo,<br />
almeno in alcuni casi, definire<br />
poesie metropolitane. J Ax<br />
riesce, da rapper consumato qual<br />
è, ad adeguare rapidamente il pensiero<br />
alla parola attraverso immagini<br />
potenti, così da farsi capire e<br />
amare dai suo fans. Quei fans che,<br />
prevedibilmente, affolleranno il Palaeib,<br />
nel quale J-Ax si esibirà accompagnato<br />
dall’Accademia <strong>del</strong>le<br />
teste dure, presentando le canzoni<br />
<strong>del</strong>l’ultimo cd “Meglio prima (?)”,<br />
senza tralasciare naturalmente i<br />
brani più noti degli Articolo 31.<br />
<strong>La</strong> stagione concertistica promossa<br />
da Cipiesse bresciana continua alla<br />
Fiera di Brescia giovedì 6 ottobre<br />
alle 21 con il concerto dei “Modà”.<br />
Prezzi <strong>del</strong> biglietto, posto unico,<br />
34,50 euro.<br />
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Ci sono barzellette universali, da applicarsi<br />
secondo necessità alla categoria<br />
di malcapitati che, di volta in<br />
volta, si vuol mettere alla berlina.<br />
Una di queste è raccontata in “Niente<br />
da dichiarare?”. Il protagonista<br />
non è un carabiniere – come accade<br />
in genere nella versione nostrana –<br />
ma un belga che, dovendo controllare<br />
se la freccia di un’auto funziona,<br />
osserva: “Ora sì, ora no, ora sì,<br />
ora no”. Un “classico” piuttosto noto,<br />
che contribuisce a spalmare sul
film di Dany Boon quella patina di<br />
già visto destinata purtroppo a rendere<br />
la sua nuova commedia meno<br />
divertente e fresca <strong>del</strong> precedente<br />
“Giù al nord”.<br />
Di quel film, che ha retto con simpatia<br />
anche al remake italiano con<br />
Claudio Bisio, viene qui ripresa<br />
l’idea di fondo: la presenza di una<br />
frontiera – in questo caso non solo<br />
culturale ma anche concreta – che le<br />
teste degli uomini fanno grottescamente<br />
fatica a superare. Siamo in<br />
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un momento di passaggio, intorno al<br />
Capodanno <strong>del</strong> 1992. Il nuovo anno<br />
porterà la definitiva abolizione <strong>del</strong>le<br />
dogane e, in un posto di confine tra<br />
Francia e Belgio, il doganiere belga<br />
Ruben Vandevoorde (Dany Boon)<br />
vive gli ultimi momenti di gloria vessando<br />
oltre il lecito gli automobilisti<br />
francesi. Ruben infatti odia i “mangialumache”<br />
e di notte, accompagnato<br />
dal figlio, sposta il paletto di confine<br />
rubando segretamente centimetri<br />
di terreno alla Francia. A due passi<br />
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da lui, però, il collega francese Mathias<br />
Ducatel (Benoit Poelvoorde)<br />
ha già abbattuto da tempo le frontiere,<br />
fidanzandosi in segreto con la<br />
sorella di Ruben. Timido e gentile,<br />
Mathias non sa come rivelarsi senza<br />
scatenare l’inferno. Finché non<br />
gli capita l’occasione di conquistarsi<br />
l’amicizia di Ruben, facendo coppia<br />
con lui in un’operazione di pattugliamento<br />
franco-belga per intercettare<br />
i trafficanti di droga.<br />
Ingolfati nella campagna su una buf-<br />
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fa automobile dalle prestazioni inverosimili,<br />
i protagonisti danno vita a<br />
un duetto che oscilla fra il cartone<br />
animato e, appunto, la più immaginabile<br />
<strong>del</strong>le barzellette. Con esiti a<br />
tratti divertenti, grazie anche alla<br />
squadra scelta di caratteristi che li<br />
accompagna. Ma dando l’impressione<br />
di tirare troppo in lungo un gioco<br />
che non ha gran fiato: tra litigi, cattiverie,<br />
equivoci e qualche situazione<br />
da avanspettacolo, alla fine non<br />
resta molto da ricordare.
Dalla legna all’acqua o al<br />
vento, dalle fonti fossili<br />
al nucleare fino alle<br />
rinnovabili. E poi il<br />
teleriscaldamento e il<br />
termovalorizzatore. Nell’agile volumetto<br />
“150 anni di energia - Le sfide<br />
e i primati <strong>del</strong>la Asm di Brescia” (edito<br />
dalla Quadra) Renzo Capra ripercorre<br />
la storia <strong>del</strong>le fonti energetiche<br />
e affronta le grandi sfide vinte dalla<br />
“sua” Asm nell’ultimo mezzo secolo.<br />
Sì, perché l’ingegnere piacentino a<br />
Brescia è giunto nel 1964. Da allora<br />
ha vissuto 45 anni nella società municipalizzata<br />
di via <strong>La</strong>marmora, prima<br />
da direttore tecnico, poi da dg,<br />
infine da presidente. Il libro di Renzo<br />
Capra è stato presentato nella sede<br />
<strong>del</strong>l’Associazione artisti bresciani.<br />
Oltre all’autore erano presenti Massimo<br />
Mucchetti, inviato <strong>del</strong> Corriere<br />
<strong>del</strong>la Sera, Carlo Scarpa, docente di<br />
Economia politica all’Università Statale<br />
di Brescia, e Tino Bino, che ha<br />
moderato l’incontro. “Capra è stato<br />
<br />
<br />
Si rinnova anche quest’anno<br />
l’appuntamento con la<br />
“Biodomenica”: un’iniziativa<br />
lanciata ormai 12 anni fa da un<br />
pool di associazioni composto da<br />
Aiab, Coldiretti e Legambiente,<br />
in programma quest’anno per la<br />
giornata <strong>del</strong> 9 ottobre in oltre 100<br />
piazze d’Italia. Faranno eccezione<br />
varie città di Lombardia, ed<br />
in particolare Brescia, dove la<br />
manifestazione nazionale si terrà<br />
in anteprima il 2 ottobre. In città<br />
è in programma una giornata<br />
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testimone e protagonista di una parte<br />
consistente <strong>del</strong>la storia di Brescia.<br />
Una storia che oggi non ci chiede un<br />
tributo di nostalgia, ma il dovere <strong>del</strong>la<br />
memoria, cercando anche se possibile<br />
un nuovo slancio per future ambizioni”,<br />
ha esordito Tino Bino, prima<br />
di passare la palla all’ingegner Capra<br />
che, proiettando una serie di slide, ha<br />
ripercorso le varie tappe <strong>del</strong>la storia<br />
<strong>del</strong>l’energia. Alcuni flash. Sulle fonti<br />
energetiche: “Dal secondo dopoguerra<br />
con la diffusione massiccia <strong>del</strong>le<br />
automobili ci si è spinti troppo sulle<br />
fonti fossili. Ora è il momento di ridurre<br />
questo peso, anche per abbas-<br />
<br />
Cambio <strong>del</strong>la guardia ai vertici <strong>del</strong>la<br />
Compagnia <strong>del</strong>le opere di Brescia.<br />
Camillo Zola nei giorni scorsi<br />
ha lasciato la presidenza <strong>del</strong>l’associazione<br />
all’imprenditore manerbiese<br />
Giuseppe Battagliola, da due<br />
anni vice presidente vicario bresciano<br />
e recentemente eletto anche<br />
nel consiglio direttivo nazionale<br />
<strong>del</strong>la Cdo fra i quattro rappresentanti<br />
bresciani, insieme allo stesso<br />
Zola, a Paolo Paoletti e a Marco<br />
Marchetti.<br />
Il nuovo presidente ha confermato,<br />
fino alla scadenza naturale <strong>del</strong> mandato<br />
previsto per l’ottobre 2012, il<br />
direttore generale Roberto Zanolini<br />
e il direttore operativo Fabio Mussoni.<br />
Giuseppe Battagliola, 54 anni,<br />
di Manerbio, sposato con un figlio,<br />
è proprietario, insieme al fratello<br />
sare le emissioni di anidride carbonica”.<br />
Su Asm: “<strong>La</strong> scelta <strong>del</strong> teleriscaldamento<br />
e <strong>del</strong> termovalorizzatore è<br />
stata vincente per la città. Devo dire<br />
che i politici <strong>del</strong>l’epoca sono stati<br />
coraggiosi e lungimiranti”. E ancora:<br />
“<strong>La</strong> diversificazione ci ha consentito<br />
di estendere il nostro raggio d’azione,<br />
puntando prima sulla periferia<br />
cittadina e poi muovendo in altre<br />
province”. Mucchetti si è soffermato<br />
sul rapporto tra mano pubblica e<br />
intervento privato, chiarendo che “se<br />
il privato deve operare dove è possibile,<br />
il pubblico interviene dove è necessario”.<br />
L’editorialista <strong>del</strong> Corriere<br />
ha poi evidenziato come a Brescia<br />
“solitamente un centro di individualismi<br />
spesso rissosi” sulla questione<br />
teleriscaldamento “si trovò subito un<br />
accordo comune tramite la mediazione”.<br />
Sulla odierna situazione cittadina<br />
Mucchetti ha chiosato: “Brescia<br />
fatica a ritrovare il senso di sé.<br />
Manca una leadership”. Scarpa ha<br />
sottolineato come attualmente tre<br />
<br />
<br />
Domenico, <strong>del</strong> gruppo “<strong>La</strong> Linea<br />
Verde” di cui è presidente. Battagliola<br />
è inoltre anche coordinatore<br />
<strong>del</strong>la sezione IV gamma <strong>del</strong>l’Aiipa<br />
(Associazione italiana industrie<br />
prodotti alimentari). Queste le prime<br />
dichiarazioni <strong>del</strong> nuovo presidente<br />
<strong>del</strong>la Cdo di Brescia: “Nelle<br />
prossime settimane, nel pieno dei<br />
preparativi <strong>del</strong>la nostra tradizionale<br />
assemblea annuale, mi riunirò<br />
con i consiglieri per discutere<br />
e definire l’assegnazione di alcune<br />
<strong>del</strong>eghe e le eventuali nomine,<br />
da parte <strong>del</strong> consiglio direttivo, di<br />
uno o più vice presidenti oltre a valutare<br />
l’eventuale istituzione di un<br />
comitato esecutivo che possa con<br />
maggiore frequenza riunirsi per meglio<br />
supportare l’operatività <strong>del</strong>l’associazione”.<br />
organizzata dall’associazione<br />
lombarda degli agricoltori<br />
biologici <strong>La</strong> Buona Terra,<br />
organismo che associa oltre 150<br />
produttori con sede a Sedena di<br />
Lonato, in provincia di Brescia.<br />
L’appuntamento è fissato a Cascina<br />
Maggia, in via <strong>del</strong>la Maggia 3: dalle<br />
8.30 alle 18 sarà aperto al pubblico<br />
un grande mercato dei produttori<br />
bio, nell’ambito <strong>del</strong> quale saranno<br />
proposte degustazioni ed attività<br />
informative. Sarà l’occasione per<br />
approfondire la conoscenza di un<br />
<br />
siano le possibili strade da percorrere<br />
sul piano energetico: il nucleare<br />
(“la cui stagione in Italia sembra però<br />
tramontata”), le fonti rinnovabili<br />
(“i cui principi sono molto belli, ma<br />
l’efficacia appare ridotta”), le fonti<br />
fossili, “che sono destinate ad esaurirsi<br />
e producono anidride carbonica”.<br />
Infine, un riferimento curioso:<br />
“Ho letto il volume con attenzione<br />
ma <strong>del</strong> termine A2A non ho trovato<br />
traccia”.<br />
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settore sempre più consolidato e<br />
strutturato nel panorama agricolo<br />
lombardo e bresciano, nonché per<br />
acquistare direttamente alla fonte<br />
le migliori produzioni bio garantite<br />
dai produttori. Nel pomeriggio sono<br />
inoltre previsti due laboratori: alle<br />
15 è in programma “Facciamo il<br />
pane” nel corso <strong>del</strong> quale verranno<br />
insegnati i rudimenti <strong>del</strong>l’arte<br />
<strong>del</strong>la panificazione, mentre alle<br />
16.30 “Facciamo il formaggio”,,<br />
illustrerà il procedimento base <strong>del</strong>le<br />
produzioni casearie.
ene, anzi benissimo, fin<br />
troppo. A passo di samba,<br />
perché i gol che trascinano<br />
il Brescia in vetta<br />
alla serie B sono quelli<br />
<strong>del</strong> brasiliano Jonathas. Arrivato a<br />
tre reti nelle prime sei giornate di<br />
campionato che diventano cinque<br />
se si considera la Coppa Italia. Non<br />
male per chi l’anno scorso era l’ombra<br />
di se stesso. Arrivato a gennaio<br />
con il mercato di riparazione, era<br />
stato una meteora. Preso e (diciamolo)<br />
parcheggiato per la prima parte<br />
<strong>del</strong> 2011, adesso è diventato un punto<br />
fisso <strong>del</strong>le Rondinelle là davanti.<br />
Anche perché gli uomini in attacco<br />
sono davvero contati e Jonathas –<br />
che continua a festeggiare con passi<br />
di samba ogni sua rete – deve fare<br />
attenzione perché ha già collezionato<br />
tre cartellini gialli. Ne basta uno<br />
per incorrere nella prima squalifica.<br />
Ma, ovviamente, il Brescia di questo<br />
inatteso inizio stagione non è solo<br />
lui. Abbiamo già rimarcato l’exploit<br />
<strong>del</strong>l’altra meteora (lo scorso anno,<br />
s’intende) Juan Antonio Ignacio al<br />
quale si vanno ad aggiungere le sorprese<br />
Leali fra i pali ed El Kaddouri<br />
a centrocampo. Anche se quest’ultimo<br />
ha dimostrato di essere una valida<br />
alternativa anche in avanti nel<br />
caso in cui bisognerà fare di necessità<br />
virtù. In leggero calo Feczesin,<br />
ma l’ungherese ha pagato un inizio di<br />
stagione ad alti livelli e adesso sta la-<br />
<br />
sciando la scena agli altri compagni.<br />
E che dire di un altro giovane: il bresciano,<br />
di Orzinuovi, Antonio Magli?<br />
Chiamato a sostituire l’infortunato<br />
e ben più esperto Zoboli, si sta ben<br />
comportando al centro <strong>del</strong>la difesa<br />
assieme a quel De Maio che due anni<br />
fa nella stessa posizione di campo<br />
ci faceva tremare ogni volta che<br />
toccava palla. Tanto da essere spedito<br />
in fretta e furia a farsi le ossa<br />
<br />
<br />
a Frosinone. A proposito di difesa,<br />
questo sì che è un bel vedere. Solo<br />
due reti incassate in sei giornate e la<br />
consapevolezza che, nonostante gli<br />
infortuni, questa squadra va avanti<br />
come una catena di montaggio rodata<br />
e ben oliata. Ed ora sotto con<br />
il tour de force: sabato la trasferta in<br />
casa di un Modena con l’acqua alla<br />
gola e poi il turno infrasettimanale<br />
di mercoledì al Rigamonti contro il<br />
<br />
<br />
Dopo quasi 20 anni di assenza,<br />
la Centrale <strong>del</strong> <strong>La</strong>tte Brescia<br />
si appresta a tornare tra i<br />
professionisti.<br />
Domenica 2 ottobre l’atteso<br />
esordio in Lega 2 con una<br />
trasferta subito impegnativa in<br />
casa <strong>del</strong>la favorita Barcellona<br />
Pozzo di Gotto.<br />
Stagione che è cominciata<br />
ufficialmente la settimana<br />
scorsa con la doppia gara di<br />
Coppa Italia che ha visto i<br />
biancoazzurri uscire subito di<br />
<br />
Presentati nei giorni scorsi in sala<br />
consiliare i Campionati italiani assoluti<br />
di ciclismo su pista che si stanno<br />
tenendo da martedì 28 e sino al 2 ottobre<br />
al velodromo di Montichiari.<br />
Oltre alle autorità civili hanno presenziato<br />
all’evento alcune glorie <strong>del</strong><br />
ciclismo bresciano: Michele Dancelli,<br />
Guido Bontempi, Roberto Visentini,<br />
Giacomino Denti e Pierino Gavazzi.<br />
Diego Bragato, docente <strong>del</strong> Centro<br />
Studi <strong>del</strong>la Federazione, ha ricorda-<br />
to come “il velodromo costituisca per<br />
noi un luogo fondamentale perché ci<br />
permette di avere una scuola d’inverno<br />
potendo organizzare corsi, master<br />
e incontri formativi per far crescere<br />
nel miglior modo possibile i nostri<br />
tecnici”. A portare i saluti <strong>del</strong>la Federazione<br />
ciclistica italiana è stato il vicepresidente<br />
Gianni Sommariva che<br />
ha lodato il Comune di Montichiari e<br />
la Monteclarense dei fratelli Bregoli<br />
“per l’impegno che quotidianamen-<br />
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neo promosso Gubbio. A tal proposito,<br />
per quest’ultima partita la società<br />
ha deciso di invogliare ancora di più<br />
i propri tifosi abbassando i prezzi di<br />
Curva Nord e Gradinata Bassa. Tagliandi<br />
che costeranno 10 euro più<br />
diritti di prevendita se acquistati al<br />
botteghino entro martedì 4 altrimenti<br />
15 euro (più diritti di prevendita)<br />
il giorno <strong>del</strong>la partita. Da valutare<br />
per Modena le condizioni di Zoboli<br />
e Zambelli che non ce la faranno a<br />
scendere in campo mentre è praticamente<br />
certo il recupero di Vass. Il<br />
tutto in attesa di conoscere il destino<br />
<strong>del</strong> desaparecidos Cristiano Zanetti.<br />
Infortunato di lungo corso, <strong>del</strong>l’ex<br />
centrocampista <strong>del</strong>la Fiorentina si<br />
sono perse le tracce. Del suo ritorno<br />
non v’è certezza. Per fortuna che lì,<br />
in mezzo al campo, il “nonnetto” Bu<strong>del</strong><br />
e il promettente Salamon non lo<br />
stanno facendo rimpiangere. Stesso<br />
discorso per Cordova che potrebbe<br />
presto accettare la stessa strada intrapresa<br />
da Martinez: la rescissione<br />
<strong>del</strong> contratto.<br />
te mettono nella crescita di questa<br />
importante struttura”. Pietro Bregoli,<br />
presidente provinciale di Brescia<br />
<strong>del</strong>la Fci ha voluto porre il suo accento<br />
su chi ogni giorno si impegna<br />
per la struttura affermando che “se il<br />
Velodromo va avanti è grazie a tutti i<br />
volontari e al ciclismo bresciano che<br />
sono accanto a noi e ci sostengono<br />
continuamente”. Quanto ai “numeri”<br />
dei campionati 39 sono i titoli da assegnare,<br />
18 per le donne e 21 per gli<br />
scena contro Reggio Emilia<br />
negli ottavi di finale. Qualche<br />
problema di formazione per<br />
coach Dell’Agnello che dovrà<br />
valutare le condizioni di<br />
Rombaldoni, Ghersetti e capitan<br />
Rezzano. Per il secondo anno<br />
consecutivo, Radio <strong>Voce</strong> si<br />
conferma l’emittente <strong>del</strong> basket<br />
bresciano seguendo tutte le gare<br />
di campionato in casa e trasferta<br />
sulle frequente terrestri Fm<br />
88.3-88.5 e in streaming su www.<br />
radiovoce.it. (ma.ric.)<br />
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uomini, 19 per gli juniores e 20 per gli<br />
élite/open. Da mercoledì 28 settembre<br />
a domenica 2 ottobre sono attesi<br />
numerosi atleti come Giorgia Bronzini,<br />
recente campionessa <strong>del</strong> mondo<br />
su strada, Maria Giulia Confalonieri<br />
campionessa <strong>del</strong> mondo ed europea<br />
<strong>del</strong>la corsa a punti, i campioni europei<br />
Elia Viviani, Davide Cimolai, Valentina<br />
Scandolara, Chiara Vannucci<br />
e Beatrice Bartelloni. Radio <strong>Voce</strong> (Fm<br />
88.3 - 88.5) è la radio ufficiale.
uto Marchina, Amici di<br />
Ale, Furious pub, Caffè<br />
<strong>del</strong>la Loggia, Ospitaletto,<br />
Brandico, Lonato 2,<br />
San Francesco: le regine<br />
zonali <strong>del</strong>la stagione 2010/2011 sono<br />
scese dall’ottovolante e hanno lasciato<br />
il posto libero per i campioni <strong>del</strong><br />
futuro. Dopo l’avvio <strong>del</strong>l’Elite – massima<br />
serie <strong>del</strong> calcio a 7 provinciale<br />
– sono scese in campo per l’esordio<br />
stagionale le 242 pretendenti al grande<br />
salto <strong>del</strong>la categoria open. Tra loro<br />
c’è chi vuole togliersi qualche soddisfazione,<br />
chi punta ai playoff e chi<br />
sogna il titolo zonale. <strong>La</strong> nostra panoramica<br />
inizia da città e hinterland,<br />
dove 44 compagini sono suddivise in<br />
quattro gironi. Nel gruppo A partenze<br />
a razzo per Badia e Casazza, che<br />
schiaffeggiano Atletico Bailado e S.<br />
Angela Merici in goleanda: 9-3 e 7-1<br />
(gli altri risultati: Real Merendero - 04<br />
Ronca<strong>del</strong>le 3-6; Pol. Gso S.Giacinto -<br />
Castelnuovo Calcio 2005 4-3; Or. S. F.<br />
Neri V.Sereno - Red Bull 3-3). Valanga<br />
di gol ma nessun vincitore a San Benedetto,<br />
dove i locali bloccano sul 7-7<br />
un’altra compagine made in Casazza<br />
(gli altri incontri: Borgosatollo - A&F<br />
Villa Carcina 2-1; Recintecnica X - Nave<br />
3-7; Gli Anta - 04 Ronca<strong>del</strong>le n.p.;<br />
Autoriparazioni Ungaro - Xadet 3-2).<br />
Buona la prima per la Recintecnica<br />
nel girone C, con il 7-3 sul Brixia 2010<br />
(le altre partite: Bbm – S. Benedetto<br />
rinv.; Orologio Cafè Gussago - Serafica<br />
S. Carlo n.p.; S. Zeno - Ulveflok 4-<br />
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1; Torricella - Smv Sovema 4-2), ma la<br />
vittoria più eclatante è quella per 11-<br />
2 di Due Effe Liquori e Bevande sul<br />
malcapitato Blp (il tabellino <strong>del</strong> girone<br />
D: S .Giorgio Cellatica - Off.Mecc.<br />
Casari Elisa 6-4; Bovezzo - S. Zenone<br />
Ronco 2-1; S.Faustino - Leonessa 97<br />
4-2; Nave - A&F Hospital Team 5-1).<br />
Sul Garda scattano immediatamente<br />
Castello 2 (6-0 al S. Martino) e Colom-<br />
bare (10-2 al Centenaro). Più popolosa<br />
la schiera di compagini sebine (4<br />
gironi), ma nessuno è protagonista di<br />
un esordio roboante come quello <strong>del</strong><br />
Pregasso Insieme, che disintegra 12-<br />
3 Nautica Pezzotti. Nelle valli le tre<br />
squadre <strong>del</strong> momento sono Sabbio<br />
Chiese (Valsabbia), E2m (Valtrompia)<br />
e Tecnocontrol (Valverde): un terzetto<br />
da 29 gol fatti e due subiti. Nella Bassa<br />
orientale Calcinato si presenta con<br />
un 9-1, mentre a Montirone si esulta<br />
per un 7-2 sul Mairano. Ovviamente è<br />
troppo presto per parlare di favorite,<br />
ma c’è già qualcuno che ha sfoderato<br />
un interessante e credibile biglietto da<br />
visita. Il resto arriverà col tempo e con<br />
le inappellabili sentenze dei campi.<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> spedizione nazionale <strong>del</strong><br />
Castegnato – presente a Riccione<br />
con 34 atleti – ha fruttato<br />
importanti successi. Tripletta<br />
per Tiziana Bregoli, capace di<br />
mettere al collo due argenti e<br />
un bronzo nel salto in alto, nel<br />
salto in lungo e nel lancio <strong>del</strong><br />
peso. Due allori per Anna Silvia<br />
Toselli, seconda nel lancio <strong>del</strong><br />
giavellotto e terza nel lancio <strong>del</strong><br />
peso. Marcia d’argento per Simona<br />
Schioppetti, che ha completato<br />
i 2 km <strong>del</strong> percorso in 15’05’’29.<br />
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Nel maschile bronzo nel lancio<br />
<strong>del</strong> vortex per Alberto Valenti e<br />
argento nel lancio <strong>del</strong> disco per<br />
Alessandro Valenti. L’atletica<br />
sarà il tema centrale anche<br />
domenica, in occasione <strong>del</strong>la<br />
prima festa polisportiva riservata<br />
agli under 8, 10, 11 e 12 <strong>del</strong> calcio.<br />
Appuntamento al campo Calvesi di<br />
via Morosini alle 14.30 per le gare<br />
di lancio <strong>del</strong> vortex, salto in lungo<br />
e velocità. Le iscrizioni all’evento<br />
vanno sottoscritte entro venerdì<br />
30 settembre.<br />
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<strong>La</strong> radio <strong>del</strong>lo sport bresciano<br />
sms: 3383636104 - redazione@radiovoce.it<br />
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SEGUI CON NOI TUTTO IL CAMPIONATO DI LEGA 2<br />
1° ANDATA<br />
Barcellona P.d.G. VS Basket Brescia<br />
Domenica 02 Ottobre obre h 18.10<br />
IN DIRETTA TTA<br />
LEONESSA
<strong>La</strong> comunità Shalom<br />
precisa...<br />
Egr. direttore,<br />
leggo sul numero 36 di “<strong>Voce</strong>” una lettera<br />
che chiama in causa la comunità<br />
Shalom. Mi permetto di scriverle per<br />
puntualizzare e chiarire alcuni passaggi<br />
contenuti nella stessa. Per prima<br />
cosa vorrei specificare che molti<br />
dei dati contenuti nella brochure cui<br />
la lettrice fa riferimento sono inesatti.<br />
Non abbiamo ritenuto importante<br />
ristamparla, visto che la stessa non è<br />
il Vangelo, per porre rimedio alle inesattezze<br />
in essa contenute.<br />
Grazie al cielo abbiamo molti più<br />
operatori e anche un pool di una decina<br />
di esperti in campo psichiatrico<br />
e psicologico di altissimo livello.<br />
Detto questo, il linguaggio colorito<br />
ricordato nella lettera <strong>del</strong>la scorsa<br />
settimana non è ritenuto dalla sottoscritta<br />
una modalità di pappagallismo<br />
moderno, perché nel Siracide<br />
sta scritto: “che lo stolto e l’iniquo<br />
sono una palla di sterco nelle mani<br />
<strong>del</strong> saggio”.<br />
Forse anche ai tempi potevano essere<br />
accusati di imitare un linguaggio<br />
moderno? Comunque in una società<br />
abituata a curare l’estetica e non il<br />
cuore, concordo che forse può infastidire<br />
il chiamare il male con il nome<br />
che si merita. Solo un piccolo inciso:<br />
con quale nome possiamo sostituire<br />
oggi la parola sterco usata nella Bibbia<br />
per definire il male?<br />
Nessuno dei nostri ragazzi esce senza<br />
lavoro e quasi tutti in comunità,<br />
adulti compresi, prendono la maturità.<br />
Molti di questi iniziano l’università<br />
dentro la comunità. Mi sembrano<br />
ottimi traguardi, vero?!<br />
suor Rosalina Ravasio<br />
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Il Governo e la crisi<br />
Egr. direttore,<br />
il Governo Berlusconi, Tremonti,<br />
Brunetta in questi anni con interventi<br />
legislativi e con le ultime<br />
manovre finanziarie hanno colpito<br />
al cuore i due sistemi interdipendenti<br />
su cui storicamente si è costruita<br />
la ricchezza <strong>del</strong> nostro Paese:<br />
i Comuni e le piccole e medie<br />
imprese. Questi due ambiti sono<br />
attori di sviluppo perché reggono<br />
l’economia locale e quindi il tessuto<br />
sociale <strong>del</strong> Paese: dal lato dei<br />
Comuni con esempi di buon governo,<br />
che non si riscontrano nel<br />
resto <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica,<br />
e dal lato <strong>del</strong>le imprese con<br />
una flessibilità che è stata tradizionalmente<br />
un antidoto contro<br />
le crisi cicliche, che non risparmiano<br />
invece la grande industria.<br />
Tutto questo ora grazie al trio di cui<br />
sopra rischia irrimediabilmente di<br />
scomparire. I Comuni hanno visto<br />
la propria organizzazione mortificata<br />
e dequalificata: gli slogan generici<br />
di Brunetta contro i dipendenti<br />
pubblici hanno permesso<br />
di costruire un fertile terreno per<br />
interventi tesi prima a bloccare le<br />
assunzioni di personale generico e<br />
qualificato, poi le capacità di spesa<br />
degli enti, togliendo con Berlusconi<br />
risorse finanziarie preziose (l’Ici) e<br />
con Tremonti non autorizzando a<br />
spendere i Comuni, pur in presenza<br />
di soldi nelle casse e di impegni coi<br />
privati già presi e solo da onorare.<br />
Situazione grottesca e ingiusta dal<br />
punto di vista razionale ed etico.<br />
Il sistema <strong>del</strong>le imprese è stato poi<br />
colpito in particolare con le ultime<br />
manovre finanziarie, quando una<br />
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crisi che era stata prima negata da<br />
Berlusconi, poi sottovalutata colpevolmente,<br />
ha costretto Tremonti a<br />
inventarsi una manovra, destinata a<br />
deprimere ulteriormente i consumi<br />
perché toglie risorse da spendere ai<br />
cittadini con l’aumento <strong>del</strong>la pressione<br />
fiscale ed accresce i costi dei<br />
prodotti <strong>del</strong>le imprese, che rischiano<br />
così di produrre per nessuno.<br />
Dinanzi a a questo scenario ogni<br />
manovra di contenimento <strong>del</strong> debito<br />
pubblico (che è per oltre l’80%<br />
un problema <strong>del</strong>lo Stato e quindi<br />
di diretta responsabilità <strong>del</strong> Governo)<br />
è inutile: infatti, il debito<br />
è destinato ad aumentare anche<br />
in presenza di tagli, perché Comuni<br />
e impresa non sono messi<br />
in grado di essere più attori di<br />
sviluppo e di produrre ricchezza.<br />
Fa sorridere che ora si parli di misure<br />
per la crescita, dopo tre anni<br />
passati a distruggere sistematicamente<br />
il sistema enti locali e<br />
poi quello <strong>del</strong>l’impresa, per motivi<br />
ideologici nel primo caso e di<br />
insipienza ed incompetenza nel<br />
secondo. Il tutto mentre si predicava<br />
a parole un liberalismo da<br />
bar, fatto ad uso e consumo degli<br />
ingenui, dove la riduzione <strong>del</strong>le<br />
tasse la faceva da padrone.<br />
Ora sono possibili ulteriori danni:<br />
poiché è entrato anche nella testa<br />
<strong>del</strong> Governo che dovranno prima<br />
o poi emanare provvedimenti di<br />
stimolo all’economia, è facile immaginare<br />
che daranno un impulso<br />
con nuove ed inutili quanto costose<br />
opere pubbliche statali, con<br />
buona pace <strong>del</strong> Paese che vive e<br />
lavora e sta progressivamente perdendo<br />
i suoi livelli di benessere.<br />
Purtroppo questo scenario non tur-<br />
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ba il Parlamento: la maggioranza<br />
resta solida e forte di un consenso<br />
avuto tre anni fa in una situazione<br />
socio-economica ben diversa,<br />
si ritiene non solo legittimata a<br />
stare dov’è, ma pure a proseguire<br />
un’esperienza fallimentare. A nulla<br />
possono gli scandali sessuali e<br />
giudiziari <strong>del</strong> premier Berlusconi<br />
e dei suoi sodali, derubricati a<br />
fatti privati. <strong>La</strong>ddove invece mostrano<br />
uno spaccato indegno di<br />
un Paese civile e mortificante rispetto<br />
alla tradizione politica che<br />
abbiamo conosciuto, e penso alle<br />
recente scomparsa di una figura<br />
come Martinazzoli. Ma anche nei<br />
momenti più bui <strong>del</strong>la storia repubblicana,<br />
mai si è toccato un tale<br />
fondo (lo stesso Craxi, emblema<br />
di tangentopoli, è di una grandezza<br />
smisurata per dignità personale).<br />
Di questa situazione ne hanno in<br />
prima battuta responsabilità diretta<br />
gli attori citati (Berlusconi, Tremonti,<br />
Brunetta ed il Parlamento);<br />
in seconda battuta, tutti coloro che<br />
guardano questo film grottesco come<br />
se fossero spettatori <strong>del</strong>la tv,<br />
lasciando che l’epilogo si scriva da<br />
sé, forse per cercare di lucrare ancora<br />
qualche favore.<br />
Tra questi spettatori, vista ormai<br />
anche la defezione di Confindustria,<br />
mi spiacerebbe ci fosse ancora<br />
per molto la Chiesa, che pure<br />
in altre situazioni invece ha dimostrato<br />
d’essere capace di discernere<br />
e d’esser pronta quando serve<br />
ad alzare la voce, ammonire, suggerire,<br />
intervenire. Un vuoto che al<br />
più presto dev’essere colmato per<br />
rispetto dei cattolici e per amore<br />
<strong>del</strong> nostro Paese.<br />
Lettera firmata<br />
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Associato Associato<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA<br />
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FEDERAZIONE ITALIANA<br />
SETTIMANALI CATTOLICI
<strong>La</strong> comunità Shalom<br />
precisa...<br />
Egr. direttore,<br />
leggo sul numero 36 di “<strong>Voce</strong>” una lettera<br />
che chiama in causa la comunità<br />
Shalom. Mi permetto di scriverle per<br />
puntualizzare e chiarire alcuni passaggi<br />
contenuti nella stessa. Per prima<br />
cosa vorrei specificare che molti<br />
dei dati contenuti nella brochure cui<br />
la lettrice fa riferimento sono inesatti.<br />
Non abbiamo ritenuto importante<br />
ristamparla, visto che la stessa non è<br />
il Vangelo, per porre rimedio alle inesattezze<br />
in essa contenute.<br />
Grazie al cielo abbiamo molti più<br />
operatori e anche un pool di una decina<br />
di esperti in campo psichiatrico<br />
e psicologico di altissimo livello.<br />
Detto questo, il linguaggio colorito<br />
ricordato nella lettera <strong>del</strong>la scorsa<br />
settimana non è ritenuto dalla sottoscritta<br />
una modalità di pappagallismo<br />
moderno, perché nel Siracide<br />
sta scritto: “che lo stolto e l’iniquo<br />
sono una palla di sterco nelle mani<br />
<strong>del</strong> saggio”.<br />
Forse anche ai tempi potevano essere<br />
accusati di imitare un linguaggio<br />
moderno? Comunque in una società<br />
abituata a curare l’estetica e non il<br />
cuore, concordo che forse può infastidire<br />
il chiamare il male con il nome<br />
che si merita. Solo un piccolo inciso:<br />
con quale nome possiamo sostituire<br />
oggi la parola sterco usata nella Bibbia<br />
per definire il male?<br />
Nessuno dei nostri ragazzi esce senza<br />
lavoro e quasi tutti in comunità,<br />
adulti compresi, prendono la maturità.<br />
Molti di questi iniziano l’università<br />
dentro la comunità. Mi sembrano<br />
ottimi traguardi, vero?!<br />
suor Rosalina Ravasio<br />
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Il Governo e la crisi<br />
Egr. direttore,<br />
il Governo Berlusconi, Tremonti,<br />
Brunetta in questi anni con interventi<br />
legislativi e con le ultime<br />
manovre finanziarie hanno colpito<br />
al cuore i due sistemi interdipendenti<br />
su cui storicamente si è costruita<br />
la ricchezza <strong>del</strong> nostro Paese:<br />
i Comuni e le piccole e medie<br />
imprese. Questi due ambiti sono<br />
attori di sviluppo perché reggono<br />
l’economia locale e quindi il tessuto<br />
sociale <strong>del</strong> Paese: dal lato dei<br />
Comuni con esempi di buon governo,<br />
che non si riscontrano nel<br />
resto <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica,<br />
e dal lato <strong>del</strong>le imprese con<br />
una flessibilità che è stata tradizionalmente<br />
un antidoto contro<br />
le crisi cicliche, che non risparmiano<br />
invece la grande industria.<br />
Tutto questo ora grazie al trio di cui<br />
sopra rischia irrimediabilmente di<br />
scomparire. I Comuni hanno visto<br />
la propria organizzazione mortificata<br />
e dequalificata: gli slogan generici<br />
di Brunetta contro i dipendenti<br />
pubblici hanno permesso<br />
di costruire un fertile terreno per<br />
interventi tesi prima a bloccare le<br />
assunzioni di personale generico e<br />
qualificato, poi le capacità di spesa<br />
degli enti, togliendo con Berlusconi<br />
risorse finanziarie preziose (l’Ici) e<br />
con Tremonti non autorizzando a<br />
spendere i Comuni, pur in presenza<br />
di soldi nelle casse e di impegni coi<br />
privati già presi e solo da onorare.<br />
Situazione grottesca e ingiusta dal<br />
punto di vista razionale ed etico.<br />
Il sistema <strong>del</strong>le imprese è stato poi<br />
colpito in particolare con le ultime<br />
manovre finanziarie, quando una<br />
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Berlusconi, poi sottovalutata colpevolmente,<br />
ha costretto Tremonti a<br />
inventarsi una manovra, destinata a<br />
deprimere ulteriormente i consumi<br />
perché toglie risorse da spendere ai<br />
cittadini con l’aumento <strong>del</strong>la pressione<br />
fiscale ed accresce i costi dei<br />
prodotti <strong>del</strong>le imprese, che rischiano<br />
così di produrre per nessuno.<br />
Dinanzi a a questo scenario ogni<br />
manovra di contenimento <strong>del</strong> debito<br />
pubblico (che è per oltre l’80%<br />
un problema <strong>del</strong>lo Stato e quindi<br />
di diretta responsabilità <strong>del</strong> Governo)<br />
è inutile: infatti, il debito<br />
è destinato ad aumentare anche<br />
in presenza di tagli, perché Comuni<br />
e impresa non sono messi<br />
in grado di essere più attori di<br />
sviluppo e di produrre ricchezza.<br />
Fa sorridere che ora si parli di misure<br />
per la crescita, dopo tre anni<br />
passati a distruggere sistematicamente<br />
il sistema enti locali e<br />
poi quello <strong>del</strong>l’impresa, per motivi<br />
ideologici nel primo caso e di<br />
insipienza ed incompetenza nel<br />
secondo. Il tutto mentre si predicava<br />
a parole un liberalismo da<br />
bar, fatto ad uso e consumo degli<br />
ingenui, dove la riduzione <strong>del</strong>le<br />
tasse la faceva da padrone.<br />
Ora sono possibili ulteriori danni:<br />
poiché è entrato anche nella testa<br />
<strong>del</strong> Governo che dovranno prima<br />
o poi emanare provvedimenti di<br />
stimolo all’economia, è facile immaginare<br />
che daranno un impulso<br />
con nuove ed inutili quanto costose<br />
opere pubbliche statali, con<br />
buona pace <strong>del</strong> Paese che vive e<br />
lavora e sta progressivamente perdendo<br />
i suoi livelli di benessere.<br />
Purtroppo questo scenario non tur-<br />
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ba il Parlamento: la maggioranza<br />
resta solida e forte di un consenso<br />
avuto tre anni fa in una situazione<br />
socio-economica ben diversa,<br />
si ritiene non solo legittimata a<br />
stare dov’è, ma pure a proseguire<br />
un’esperienza fallimentare. A nulla<br />
possono gli scandali sessuali e<br />
giudiziari <strong>del</strong> premier Berlusconi<br />
e dei suoi sodali, derubricati a<br />
fatti privati. <strong>La</strong>ddove invece mostrano<br />
uno spaccato indegno di<br />
un Paese civile e mortificante rispetto<br />
alla tradizione politica che<br />
abbiamo conosciuto, e penso alle<br />
recente scomparsa di una figura<br />
come Martinazzoli. Ma anche nei<br />
momenti più bui <strong>del</strong>la storia repubblicana,<br />
mai si è toccato un tale<br />
fondo (lo stesso Craxi, emblema<br />
di tangentopoli, è di una grandezza<br />
smisurata per dignità personale).<br />
Di questa situazione ne hanno in<br />
prima battuta responsabilità diretta<br />
gli attori citati (Berlusconi, Tremonti,<br />
Brunetta ed il Parlamento);<br />
in seconda battuta, tutti coloro che<br />
guardano questo film grottesco come<br />
se fossero spettatori <strong>del</strong>la tv,<br />
lasciando che l’epilogo si scriva da<br />
sé, forse per cercare di lucrare ancora<br />
qualche favore.<br />
Tra questi spettatori, vista ormai<br />
anche la defezione di Confindustria,<br />
mi spiacerebbe ci fosse ancora<br />
per molto la Chiesa, che pure<br />
in altre situazioni invece ha dimostrato<br />
d’essere capace di discernere<br />
e d’esser pronta quando serve<br />
ad alzare la voce, ammonire, suggerire,<br />
intervenire. Un vuoto che al<br />
più presto dev’essere colmato per<br />
rispetto dei cattolici e per amore<br />
<strong>del</strong> nostro Paese.<br />
Lettera firmata<br />
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