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Comunicazione - La Voce del Popolo

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Non ha fatto nomi e neppure<br />

cognomi, ma il messaggio è arrivato,<br />

ancora una volta, netto e chiaro. Un<br />

“richiamo permanente” quello <strong>del</strong><br />

presidente <strong>del</strong>la Cei. L’ennesimo.<br />

Bagnasco ha interpretato quello<br />

che sentono gli italiani, un<br />

“attonito sbigottimento a livello<br />

culturale e morale”, un “senso<br />

d’insicurezza diffuso nel corpo<br />

sociale”, insomma un “oscuramento<br />

<strong>del</strong>la speranza collettiva”. Cosa<br />

serve allora per “risvegliare la<br />

speranza”? Basteranno la gioia<br />

e l’entusiasmo dei giovani <strong>del</strong>la<br />

Gmg, dei credenti al Congresso<br />

eucaristico, <strong>del</strong>l’impegno quotidiano<br />

nelle comunità cristiane? Qualcuno<br />

ci crede. Ci crede soprattutto<br />

chi non smette di pensare che<br />

il cristianesimo ha qualcosa da<br />

<br />

dire e dare a una politica “dalle<br />

passioni tristi”. <strong>La</strong> vita nella<br />

fede, “la conversione cristiana<br />

è anche e soprattutto fonte di<br />

gioia, di speranza e di amore”,<br />

ripete Bagnasco, con le parole di<br />

Benedetto XVI a Venezia. “L’Italia<br />

ha una missione da compiere, l’ha<br />

avuta nel passato e l’ha per il futuro.<br />

Non deve autodenigrarsi! Bisogna<br />

dunque reagire con freschezza<br />

di visione e nuovo entusiasmo,<br />

senza il quale è difficile rilanciare<br />

qualunque crescita, perseguire<br />

qualunque sviluppo”. Su Berlusconi<br />

e la “questione morale” il Presidente<br />

<strong>del</strong>la Cei ha parlato a lungo,<br />

con franchezza, ripetendo una<br />

posizione già molto ben definita a<br />

più riprese. Ma questo è comunque<br />

il passato. Quel che conta è l’invito<br />

a muoversi in prospettiva. Ma<br />

con quale proposta? Il senso di<br />

blocco che tutti percepiscono è<br />

dovuto al fatto che, dopo quasi 20<br />

anni di alternanze, puntualmente<br />

prodottesi tra il centro-destra e il<br />

centro-sinistra, l’alternativa non è<br />

l’alternanza, cioè la sostituzione<br />

<strong>del</strong>l’attuale maggioranza di governo<br />

con l’attuale opposizione, ma la<br />

ristrutturazione <strong>del</strong> sistema. In<br />

questo passaggio così <strong>del</strong>icato è<br />

ovvio l’interesse per le riflessioni, le<br />

posizioni, le iniziative dei cattolici.<br />

Qualcuno guarda a Brescia. Lo fa<br />

il “Corriere <strong>del</strong>la sera” che alcuni<br />

giorni fa ha promosso un dibattito<br />

sul ruolo dei cattolici liberali<br />

bresciani. Tra satelliti e correnti,<br />

spinte, banche e imprenditori,<br />

analisti, compagnie e osservatori<br />

non si saltano né i nomi, né i<br />

cognomi e s’invoca, ancora una<br />

volta, l’alto patronato <strong>del</strong>la Chiesa<br />

e magari direttamente <strong>del</strong> Vescovo.<br />

Certo quest’inizio d’autunno<br />

bresciano sembra carico d’intensi<br />

movimenti, per non dire di “accese<br />

riflessioni”. A Brescia il laicato<br />

cattolico ne sarà protagonista e<br />

qualcuno amerà solo leggervi trame,<br />

accordi e complotti. Cosa farà la<br />

Chiesa bresciana? Continuerà a<br />

<br />

<br />

<br />

ispirare, stimolare e testimoniare<br />

i valori di un Vangelo da incarnare<br />

nella vita quotidiana. Lo farà<br />

per tutti coloro che, in qualsiasi<br />

direzione, vorranno da cristiani<br />

impegnarsi per il bene comune. Lo<br />

farà senza privilegi e senza censure.<br />

Ciò che i cattolici hanno fatto per<br />

Brescia è grande ed è evidente.<br />

Spesso la loro opera ha segnato<br />

anche la vita <strong>del</strong>l’Italia. Verranno<br />

strade nuove? Forse sì a patto che<br />

non dominino nel laicato cattolico<br />

le logiche di parte, aldilà <strong>del</strong>le<br />

legittime differenze. Se da Brescia<br />

nascerà il nuovo, come qualcuno<br />

auspica, nascerà con umiltà con una<br />

proposta fondata su principi e valori<br />

di moralità e partecipazione magari<br />

esprimendo <strong>del</strong>le proposte di<br />

aggregazione e di leadership su cui<br />

sperimentare forme di libera, ampia<br />

e articolata convergenza “secondo<br />

– come dice Bagnasco – la linea<br />

culturale <strong>del</strong> realismo cristiano” . Il<br />

lavoro da fare è tanto, molte energie<br />

sono disponibili.<br />

<br />

<br />

Un U nuovo anno pastorale, scolastico, di attività è iniziato.<br />

Abbiamo ripreso il cammino, senza averlo mai interrotto<br />

completamente. Siamo infatti naturalmente “esseri in<br />

cammino”. Sì, ma verso dove? era una frase che girava<br />

anni fa. Mi pare ancora assai attuale. Camminare è necessario,<br />

ma occorre sapere dove andare – e magari come e<br />

con chi. Il cristiano conosce la strada (Cristo stesso), sa<br />

qual è la méta (saremo per sempre con il Signore), “sente”<br />

(o dovrebbe sentire) che non è solo, che molti, sulla terra e<br />

in cielo, condividono e sostengono il suo cammino. Ottobre è<br />

per eccellenza mese missionario e mese <strong>del</strong> Rosario. <strong>La</strong> Chie-<br />

sa esiste esi non per se stessa, ma per evangelizzare. I santi questo<br />

l’hanno ben compreso, dagli Apostoli a S. Francesco Saverio, a S.<br />

Teresina (Teresa di Gesù Bambino e <strong>del</strong> Volto Santo), al prossimo<br />

Santo Confo Conforti. Ma hanno anche capito che la prima missione, il pri-<br />

mo apostolato<br />

è quello <strong>del</strong>la preghiera. Beati noi se sappiamo – anche<br />

con l’aiuto <strong>del</strong>la <strong>del</strong> corona <strong>del</strong> Rosario – riscoprire il dono e l’impegno di<br />

accogliere e trasmettere tr il lieto annuncio di Gesù Salvatore.<br />

<br />

<br />

<br />

Brescia.<br />

Il pgt e il disegno<br />

<strong>del</strong>la città futura<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Rezzato. Tre comunità<br />

in cammino<br />

verso il Santuario<br />

Accademia cattolica.<br />

Senza i pregiudizi<br />

il dialogo è possibile<br />

<br />

Oec.<br />

L’arte per la vita<br />

buona <strong>del</strong> Vangelo<br />

<br />

Brescia.<br />

L’energia e le sfide<br />

(vinte) <strong>del</strong>l’Asm<br />

<br />

Brescia si fa in due<br />

per mantenere<br />

la vetta


È stata una legge regionale <strong>del</strong><br />

2005 a segnare formalmente il<br />

passaggio dal piano regolatore<br />

generale al piano di governo <strong>del</strong><br />

territorio. Contrariamente a quanto<br />

spesso avviene in politica non<br />

si è trattato di una rivoluzione<br />

“gattopardesca”. Il cambio<br />

di definizione ha comportato<br />

anche una radicale modifica<br />

dei criteri di programmazione<br />

territoriale. Se con i prg l’attività<br />

di programmazione territoriale<br />

era vincolata all’approvazione<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ta tenendo banco sui media<br />

locali il dibattito per l’adozione<br />

da parte <strong>del</strong> Comune<br />

di Brescia <strong>del</strong> piano di governo<br />

<strong>del</strong> territorio, il pgt.<br />

Per la città, come per gli altri comuni<br />

bresciani, si tratta di una “prima volta”;<br />

Brescia si appresta a adottare il<br />

nuovo strumento di programmazione<br />

urbanistica introdotto nel 2005<br />

con una legge regionale che ha mandato<br />

in pensione i piani regolatori<br />

generali. A Brescia la discussione ha<br />

assunto i toni <strong>del</strong>lo scontro politico,<br />

con buona pace <strong>del</strong>la necessità di un<br />

confronto sul merito <strong>del</strong>le scelte che<br />

hanno guidato l’azione programmatoria<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione comunale.<br />

<strong>La</strong> lente <strong>del</strong>la contrapposizione politica<br />

non rende giustizia ai criteri che<br />

hanno portato alla definizione <strong>del</strong> pgt a<br />

cui si affida la progettazione <strong>del</strong>la città<br />

di domani. Criteri che, al di là <strong>del</strong> caso<br />

Brescia, possono interessare tutti i<br />

comuni <strong>del</strong>la Provincia che entro il 31<br />

dicembre <strong>del</strong> prossimo anno dovranno<br />

approvare il pgt. Un aiuto, in questa<br />

direzione, arriva da Maurizio Tira<br />

(nell’immagine sopra la foto di centrio<br />

pagina), ordinario di di pianificazione<br />

urbanistica all’Università di Brescia e<br />

presidente <strong>del</strong> Centro provinciale studi<br />

urbanistici <strong>del</strong>l’Ordine degli ingegneri.<br />

“Il piano di governo <strong>del</strong> territorio<br />

– è la premessa di Tira – è diviso in<br />

tre parti. Se si vuole parlare di criteri<br />

bisogna concentrarsi sulla prima, denominata<br />

documento di piano”. È in<br />

questo documento che sono esplicitate<br />

le strategie definite dalla singola<br />

amministrazione rispetto al governo<br />

<strong>del</strong> suo territorio. “Brescia – afferma il<br />

docente di pianificazione urbanistica<br />

– da questo punto di vista pare avere<br />

puntato su una strategia che prevede<br />

la crescita <strong>del</strong>la città, invertendo<br />

di fatto una tendenza che prosegue<br />

ininterrotta già dal censimento <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

1971”. Un’idea di crescita, sottolinea<br />

ancora Maurizio Tira, che non si limita<br />

ai 220mila abitanti, ma che punta anche<br />

sull’offerta di servizi per acquisire<br />

un rango di città più importante di<br />

quanto Brescia non sia stata in questi<br />

anni. “Un ruolo di primo piano – osserva<br />

ancora – a cui Brescia ha dovuto<br />

rinunciare a causa <strong>del</strong> progressivo<br />

venir meno <strong>del</strong>la sua vocazione<br />

industriale”. Altro aspetto strategico<br />

<br />

<strong>del</strong>la Regione (necessaria perché<br />

ogni singolo Comune potesse poi<br />

approvare il proprio piano) con<br />

l’introduzione dei pgt la situazione<br />

si ribalta totalmente. È dei Comuni<br />

la compentenza esclusiva in tema<br />

di programmazione edificatoria<br />

e urbanistica. <strong>La</strong> Provincia è<br />

chiamata, alla luce di quelle che<br />

sono sue competenze specifiche in<br />

materia di infrastrutture di trasporto<br />

di livello sovraccomunale, di difesa<br />

<strong>del</strong> suolo, di paesaggio e di ambiti<br />

agricoli strategici, a verificare la<br />

compatibilità <strong>del</strong> documento di<br />

piano (la prima parte dei pgt) con<br />

lo specifico piano provinciale.<br />

Anche l’Asl e l’Arpa con i loro pareri<br />

contenuti nella Vas (la Valutazione<br />

ambientale strategica) possono<br />

in qualche modo condizionare<br />

l’autonomia programmatoria dei<br />

Comuni. Due i passaggi che il<br />

pgt deve compiere in consiglio<br />

comunale: il primo per l’adozione<br />

e il secondo, dopo un periodo di<br />

tempo congruo per le opportune<br />

osservazioni, per l’approvazione.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che, secondo Tira, caratterizza il pgt<br />

cittadino è quello legato al rapporto<br />

tra pubblico e privato in merito alla<br />

questione <strong>del</strong>le finanze e <strong>del</strong>le risorse<br />

con cui realizzare la trasformazione<br />

futura <strong>del</strong>la città. Per l’urbanista si<br />

tratta di una novità importante, forse<br />

il primo fra gli elementi strategici.<br />

“Questi aspetti – è un’altra puntualizzazione<br />

di Tira – si scontrano con<br />

l’urgenza ambientale perché usare il<br />

territorio per risolvere alcuni problemi<br />

economico-finanziari <strong>del</strong> pubblico<br />

e <strong>del</strong> privato comporta l’introduzione<br />

di impatti ambientali che hanno costi<br />

per il pubblico e per i privati”. L’equilibrio<br />

tra questi due aspetti evidentemente<br />

non è facile e anche nel dibattito<br />

consigliare il tema è tornato più<br />

volte, anche se piegato alle ragioni<br />

<strong>del</strong> dibattito politico. Quella che Brescia<br />

sta vivendo da tempo, però, è una<br />

stagione segnata da un costante processo<br />

di regressione demografica e da<br />

una crisi che ha minato la tradizionale<br />

solidità economica <strong>del</strong> pubblico e <strong>del</strong><br />

privato. Se questa è la realtà non è un<br />

azzardo legare la Brescia di domani a<br />

questi due ambiti strategici? “Non credo<br />

– è la risposta di Tira – che il Comune<br />

pensi al traguardo dei 220mila abitanti<br />

come semplice incremento <strong>del</strong>la<br />

popolazione, credo piuttosto si pensi<br />

a un cambio di passo <strong>del</strong>la città fortemente<br />

condizionata dalla fase postindustriale<br />

che sta vivendo”. Un cambio<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di passo per fare di Brescia una città<br />

attraente anche per quel che concerne<br />

l’occupazione. All’idea <strong>del</strong>la crescita<br />

demografica è legata anche quella <strong>del</strong><br />

rango direttamente proporzionale alla<br />

dimensione <strong>del</strong>la città. “In questa<br />

prospettiva – commenta ancora – è<br />

legittimo domandarsi se la crescita<br />

immaginata debba concretizzarsi<br />

esclusivamente all’interno dei confini<br />

cittadini o se, grazie al sistema di relazioni<br />

<strong>del</strong> territorio, possa interessare<br />

anche l’area metropolitana che già<br />

oggi può contare su una popolazione<br />

di più 500mila abitanti”. Dal punto di<br />

vista <strong>del</strong>le risorse per l’urbanista bisogna<br />

superare, come avviene in tante<br />

altre città europee, quei meccanismi<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che condizionano la costruzione <strong>del</strong>la<br />

città pubblica alle risorse in arrivo<br />

dalle trasformazioni operate da privati.<br />

“Si tratta di un tipo di approccio<br />

da rivedere – afferma Maurizio Tira –<br />

a vantaggio <strong>del</strong>la definizione <strong>del</strong>le risorse<br />

che i privati devono garantire al<br />

Comune non più sulla base dei volumi<br />

costruiti ma sui guadagni realizzati”.<br />

Questi meccanismi sono stati recepiti<br />

anche dal pgt di Brescia, “quello che<br />

ancora manca – sottolinea l’urbanista<br />

– è il conto economico che dal punto<br />

di vista ambientale la città immaginata<br />

dal pgt andrà a generare”. <strong>La</strong> produzione<br />

di rifiuti, il consumo di risorse<br />

idriche e altri aspetti ancora sono<br />

dei costi”.


Il piano di governo <strong>del</strong> territorio<br />

(abbreviato e oggi conosciuto<br />

come Pgt) è il nuovo strumento<br />

urbanistico introdotto in Lombardia<br />

dalla legge regionale lombarda n.12<br />

<strong>del</strong>l’11 marzo 2005. Il pgt, come si<br />

legge in queste pagine, ha sostituito<br />

il piano regolatore generale<br />

come strumento di pianificazione<br />

urbanistica a livello comunale e<br />

ha lo scopo di definire l’assetto<br />

<strong>del</strong>l’intero territorio comunale.<br />

Salvo deroghe, la legge prevedeva<br />

che tutti i Comuni lombardi si<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dotassero di un pgt entro marzo<br />

2009. Pochi, pochissimi i Comuni<br />

lombardi, bresciani compresi, che<br />

sono stati in grado di rispettare i<br />

tempi iniziali, tanto che il Consiglio<br />

regionale ha prorogato una prima<br />

volta al 31 marzo 2010, una seconda<br />

al 31 marzo scorso e, infine al 31<br />

dicembre 2012, la data entro cui<br />

i Comuni devono dotarsi in via<br />

definitiva <strong>del</strong> piano. Nel Bresciano,<br />

secondo gli ultimi dati diffusi dalla<br />

Regione, sono 91 i Comuni che<br />

hanno adottato il pgt.


l card. Angelo Bagnasco è stato<br />

chiaro. “Chiunque sceglie la militanza<br />

politica – ha affermato il<br />

presidente <strong>del</strong>la Cei nella sua<br />

proluzione all’assemblea generale<br />

dei Vescovi italiani – deve essere<br />

consapevole <strong>del</strong>la misura e <strong>del</strong>la<br />

sobrietà, <strong>del</strong>la disciplina e <strong>del</strong>l’onore<br />

che comporta”. Non poteva essere<br />

più esplicito di così nell’affrontare,<br />

come avviene ad ogni assemblea<br />

Cei, la situazione politica <strong>del</strong> Paese.<br />

Quella commentata dal presidente dei<br />

Vescovi italiani è una stagione di tale<br />

degrado da indurre il card. Bagnasco<br />

a parlare addirittura di questione<br />

morale. “<strong>La</strong> responsabilità morale<br />

– ha precisato al proposito – ha una<br />

gerarchia interna che si evidenzia da<br />

sé, a prescindere dalle strumentalizzazioni<br />

che pur non mancano”. Il Cardinale<br />

ha riconosciuto che “si rincorrono,<br />

con mesta sollecitudine, racconti<br />

che, se comprovati, a livelli diversi rilevano<br />

stili di vita difficilmente compatibili<br />

con la dignità <strong>del</strong>le persone e<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

il decoro <strong>del</strong>le istituzioni e <strong>del</strong>la vita<br />

pubblica”. E se “è l’esibizione talora<br />

a colpire” come pure “l’ingente mole<br />

di strumenti d’indagine messa in<br />

campo” e “la dovizia <strong>del</strong>le cronache<br />

a ciò dedicate”, “nessun equivoco tuttavia<br />

può qui annidarsi”, ha aggiunto<br />

richiamando come “i comportamenti<br />

licenziosi e le relazioni improprie”<br />

siano “in sé stessi negativi” e producano<br />

“un danno sociale a prescindere<br />

dalla loro notorietà”. Dal Presidente<br />

dei Vescovi è giunto l’invito a “purificare<br />

l’aria, perché le nuove generazioni<br />

– crescendo – non restino avvelenate”.<br />

Di qui l’appello ai cattolici in<br />

<br />

politica perché, “anche quando non<br />

risultano sugli spalti”, siano “dove<br />

vita e vocazione li portano”. Bagnasco<br />

ha fatto riferimento ai “percorsi<br />

diversi, a livelli molteplici, per quanti<br />

intendono concorrere alla vitalità e<br />

alla modernità <strong>del</strong>la polis”. Anche se<br />

“hanno dato talora un senso anche di<br />

dispersione”, tuttavia “si è trattato di<br />

una sorta d’incubazione” in vista di<br />

una crescita <strong>del</strong>la “partecipazione” e<br />

di “una nuova consapevolezza che la<br />

fede cristiana non danneggia in alcun<br />

modo la vita sociale”. A richiami e ammonimenti<br />

così forti, la politica però<br />

ha risposto dando ancora una volta<br />

prova di vivere in un “universo parallelo”.<br />

Piuttosto che scegliere la via di<br />

un decoroso silenzio, come quello che<br />

una volta tenevano i bambini sopresi<br />

dalla mamma con le mani nel barattolo<br />

<strong>del</strong>la marmellata, alcuni rappresentanti<br />

<strong>del</strong>la politica, esponenti di<br />

governo, hanno commentato le parole<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Cei, rinnovati anche<br />

nel corso di un incontro all’Am-<br />

<br />

basciata italiana presso la Santa sede,<br />

come se si trattasse di inviti generici,<br />

evidentemente destinati a qualcun altro.<br />

Nessuno si è sentito interpellato<br />

in prima persona; tutti hanno ritenuto<br />

che le parole <strong>del</strong> card. Bagnasco<br />

andassero a stigmatizzare i comportamenti<br />

di altri. In realtà anche se alcune<br />

degenerazioni sono più evidenti<br />

di altre (anche se come ha avvertito il<br />

presidente <strong>del</strong>la Cei molti racconti devono<br />

ancora essere comprovati) appare<br />

chiaro che l’intero sistema poli-<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> parte <strong>del</strong>la prolusione che il card.<br />

Bagnasco ha dedicato alla situazione<br />

politica <strong>del</strong> Paese ha fatto discutere,<br />

com’era logico attendersi. Il mondo<br />

<strong>del</strong>la politica ha piegato, come spesso<br />

accade le parole <strong>del</strong> Presidente<br />

dei Vescovi italiani, alla logica <strong>del</strong>la<br />

contrapposizione, dimenticando però<br />

che si tratta di osservazioni destinate<br />

a stigmatizzare ogni tipo di malcostume:<br />

da quelli più evidenti e oggetto anche<br />

di procedimenti giudiziari, a quelli<br />

mano sbandierati ma non per questo<br />

meno gravi. Sconcertanti sono state<br />

comunque alcune reazioni <strong>del</strong> mondo<br />

<strong>del</strong>la politica o di quella parte di<br />

stampa a supporto più o meno diretto<br />

di partiti e leader politici. In un comunicato<br />

stampa Sandro Bondi (nella<br />

foto) <strong>del</strong> Pdl ha dichiarato di aver<br />

letto la prolusione. “ Con la massima<br />

umiltà – ha affermato il parlamentare<br />

<strong>del</strong> Pdl –, mi permetto di affermare<br />

<br />

<br />

Dopo un fine settimana segnato<br />

dalla richiesta palestinese di<br />

riconoscimento di un Stato,<br />

attraverso le parole <strong>del</strong> presidente<br />

Mahmoud Abbas in uno storico<br />

discorso all’Assemblea plenaria<br />

<strong>del</strong>l’Onu, tocca al Consiglio di<br />

sicurezza pronunciarsi sulla<br />

questione. “Una decisione – ha<br />

detto il Presidente palestinese –<br />

attesa nell’ordine di settimane e<br />

non mesi. Due settimane, per la<br />

precisione, secondo il dirigente<br />

di al Fatah, Azzam al Ahmad. Al<br />

di non essere d’accordo, almeno nel<br />

metodo, con il presidente <strong>del</strong>la Cei’’.<br />

Per Sandro Bondi il card. Bagnasco<br />

si sarebbe pronunciato sulla <strong>del</strong>icata<br />

e difficile situazione in cui versa<br />

la società italiana e sulle qualità e le<br />

capacità <strong>del</strong>la classe politica, nel suo<br />

complesso, di farvi fronte in maniera<br />

adeguata “addivenendo a conclusioni<br />

che sono apparse unilaterali,<br />

prestando il fianco inevitabilmente<br />

a strumentalizzazioni di ogni sorta,<br />

prendendo evidentemente per buone<br />

<strong>del</strong>le premesse che sono invece<br />

a tutt’oggi <strong>del</strong>le semplici accuse non<br />

dimostrate”. Più o meno sulla stessa<br />

lunghezza d’onda anche i commenti<br />

di altri parlamentari di centro-destra<br />

e de “Il Giornale” che all’indomani<br />

<strong>del</strong>la prolusione <strong>del</strong> card. Bagnasco<br />

ha pubblicato un editoriale a firma di<br />

Vittorio Feltri dal titolo “Democrazia<br />

porporata. I vescovi si fanno partito”.<br />

Palazzo di Vetro, intanto, ci si<br />

interroga se i palestinesi otterranno<br />

i nove voti a favore su 15, che<br />

costringerebbero gli Stati Uniti<br />

a porre il veto annunciato da<br />

tempo, oppure se nel frattempo si<br />

riesca a raggiungere un accordo<br />

per la ripresa di negoziati diretti<br />

tra palestinesi e israeliani,<br />

sulla scia <strong>del</strong>la proposta <strong>del</strong><br />

cosiddetto ‘Quartetto’ (Stati Uniti,<br />

Russia, Nazioni Unite e Unione<br />

europea). Sono in molti, tuttavia,<br />

ad affermare che lo scenario<br />

“Non saremo noi ad accusare Bagnasco<br />

di interferire illegittimamente nella<br />

vita pubblica – ha scritto Feltri – ,<br />

poiché egli “ha il diritto, come qualunque<br />

cittadino, di esprimere il proprio<br />

pensiero”. Secondo “Il Giornale”,<br />

però, vi sarebbe piuttosto “il solito<br />

doppiopesismo <strong>del</strong>l’opposizione che<br />

“ogni qualvolta un alto prelato apre<br />

la bocca e sostiene una tesi ad essa<br />

non gradita, grida all’interferenza”.<br />

D’altronde la Cei, “molto prudente e<br />

cauta nel giudicare le trasgressioni<br />

di parecchi sacerdoti, mostra di essere<br />

rigorosa nel valutare quelle <strong>del</strong><br />

laico premier”. “Le parole <strong>del</strong> cardinale<br />

Bagnasco vanno accolte come<br />

un monito durissimo da parte di chi<br />

in questi anni ha governato il Paese<br />

lasciando che comportamenti privati<br />

palesemente immorali assurgessero a<br />

rilevanza pubblica”: è stato invece il<br />

commento <strong>del</strong> presidente nazionale<br />

che si profila è quello di un veto<br />

americano in Consiglio di sicurezza<br />

al pieno riconoscimento di un<br />

Stato palestinese. Al suo rientro<br />

a Ramallah, in Cisgiordania,<br />

il presidente Abu Mazen ha<br />

ufficializzato l’indisponibilità<br />

a intavolare trattative finché<br />

Israele non decreterà lo stop alla<br />

costruzione di nuove colonie,<br />

speranza vanificata dalla decisione<br />

israeliana di procedere alla<br />

costruzione di nuove abitazioni<br />

nella parte est di Gerusalemme.<br />

tico italiano è viziato da limiti che non<br />

gli consentono più di avere la giusta<br />

lucidità per affrontare i problemi di<br />

un Paese in profonda crisi. <strong>La</strong> Chiesa,<br />

spesso vittima di strumentalizzazione,<br />

ha parlato e tramite il Presidente dei<br />

suoi Vescovi ha stigmatizzzato comportamenti<br />

e azioni. Alla politica, a<br />

tutta la politica, tocca ora fare sintesi<br />

e tesoro di parole che, mai come in<br />

questa occasione, sono state chiare<br />

e ferme, anche se il card. Bagnasco<br />

non ha fatto nomi e cognomi.<br />

<strong>del</strong>le Acli, Andrea Olivero. “<strong>La</strong> Chiesa<br />

– ha aggiunto – richiama ciascuno ad<br />

un comportamento consono ai ruoli<br />

che ricopre, prescritto in modo inequivocabile<br />

dalla stessa Carta Costituzionale”.<br />

Il presidente <strong>del</strong>le Acli ha<br />

concluso il suo intervento invitando<br />

ciascuno a non chiamarsi fuori, perché<br />

“corruzione, evasione fiscale, criminalità<br />

organizzata, diffusa illegalità<br />

impongono cambiamenti di gruppi<br />

dirigenti ed insieme di costumi personali<br />

e politici diffusi. Per purificare<br />

l’aria <strong>del</strong> Paese ognuno deve fare la<br />

sua parte”. Condivisione per le parole<br />

<strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Cei è giunta da<br />

Carlo Costalli, presidente nazionale di<br />

Mcl. “Solo comportamenti congrui ed<br />

esemplari commisurati alla durezza<br />

<strong>del</strong>la situazione – sono le sue considerazioni<br />

– hanno titolo per convincere<br />

a desistere dal pericoloso gioco<br />

dei veti e degli egoismi incrociati”.


essantaquattro pagine per<br />

raccontare un anno di carità.<br />

A una dettagliata pubblicazione<br />

la Caritas diocesana<br />

ha, infatti, affidato il<br />

compito di “certificare” il tanto bene<br />

realizzato nel corso <strong>del</strong> 2010 all’interno<br />

di quattro ambiti d’azione: promozione<br />

pastorale <strong>del</strong>la carità; opere<br />

segno; promozione <strong>del</strong> volontariato<br />

giovanile; emergenze e mondialità.<br />

Ambiti che trovano il loro punto di<br />

raccordo nella “scelta pastorale <strong>del</strong>le<br />

relazioni”, il mandato che il vescovo<br />

Luciano Monari ha più volte dato alla<br />

Caritas per moltiplicare le relazioni<br />

tra le persone, tra le famiglie, tra<br />

gruppi sociali, tra parrocchie per far<br />

fronte al contesto di crescente vulnerabilità,<br />

segnato, oltre che dalla crisi<br />

economico-finanziaria, dalla solitudine<br />

relazionale. In questa prospettiva,<br />

come si legge nelle prime pagine <strong>del</strong>la<br />

pubblicazione, è andato assumendo<br />

un’importanza sempre maggiore<br />

il ruolo <strong>del</strong>le Caritas parrocchiali,<br />

come antenne capaci di intercettare,<br />

analizzare, rispondere ai bisogni <strong>del</strong>le<br />

comunità. Realtà, quelle parrocchiali,<br />

con cui la Caritas diocesana Brescia<br />

ha instaurato un rapporto di compartecipazione.<br />

Esemplificativi in tal senso<br />

i criteri gestionali che definiscono<br />

la partecipazione ai progetti “Ottavo<br />

giorno”, “Microcredito sociale”, “Fondo<br />

Briciole Lucenti” dettagliatamente<br />

descritti nella pubblicazione che “certifica”<br />

12 mesi di carità. Se importanti,<br />

nell’economia complessiva <strong>del</strong> 2010<br />

di Caritas, sono statequelle occasioni<br />

pensate per sensibilizzare le comunità<br />

bresciane alla pastorale <strong>del</strong>la carità,<br />

determinanti per conoscere il bisogno<br />

bresciano e le risposte che la rete Caritas<br />

è stata in grado di fornire diventa<br />

la rendicontazione relativa alle cinque<br />

opere segno <strong>del</strong>la mano fraterna. Si<br />

tratta di iniziative nate dal confron-<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> gestione <strong>del</strong>l’accoglienza degli<br />

immigrati dal Nord Africa nelle<br />

diocesi e su tutto il territorio<br />

italiano. Di questo si è discusso nel<br />

seminario di Caritas italiana-ufficio<br />

immigrazione sull’emergenza Nord<br />

Africa. All’incontro, aperto da<br />

mons. Vittorio Nozza (nella foto),<br />

direttore di Caritas italiana, hanno<br />

perso parte 120 rappresentanti<br />

di 62 diocesi e Caritas coinvolte<br />

nell’accoglienza. Nelle strutture<br />

diocesane sono ospitate 2.742<br />

persone (capofila sono Lombardia,<br />

Triveneto e Sicilia), il 12,2% dei<br />

22.264 profughi attualmente<br />

accolti sul territorio italiano, su<br />

55mila arrivi dall’inizio <strong>del</strong>l’anno.<br />

“C’è un potenziale di nuovi arrivi<br />

dal Nord Africa, soprattutto dalla<br />

Libia. <strong>La</strong> nostra richiesta è che<br />

non riprendano i respingimenti<br />

in mare come nel 2009, ma le<br />

premesse non sono incoraggianti”.<br />

È la preoccupazione espressa da<br />

Riccardo Clerici, <strong>del</strong>l’Unhcr (Alto<br />

Commissariato <strong>del</strong>le Nazioni Unite<br />

per i rifugiati) durante l’incontro.<br />

<br />

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<br />

to tra il vescovo Monari e la Caritas<br />

diocesana per dare risposte ad un bisogno<br />

andato sempre in crescendo in<br />

parallelo con una crisi economica che<br />

ha fatto sentire in modo sempre più<br />

evidente il suo peso anche su fasce<br />

<strong>del</strong>la popolazione sino a poco tempo<br />

fa estranee alla povertà. Microcredito<br />

sociale, Ottavo giorno, mensa “Madre<br />

Menni”, sostegno all’occupazione<br />

e fondo di assistenza sono le cinque<br />

dita <strong>del</strong>la mano che, insieme, nel<br />

2010 hanno consentito di alleviare<br />

tante sofferenze. Quasi 500mila sono<br />

gli euro di credito concessi con il mi-<br />

crocredito sociale che può contare su<br />

nove sportelli attivi in diocesi (91 le<br />

parrocchie che hanno aderito al progetto).<br />

Cifra analoga è quella <strong>del</strong> valore<br />

dei prodotti distribuiti dall’Ottavo<br />

giorno, la piattaforma logistica aperta<br />

presso l’Ortomercato grazie alla quale<br />

la rete Caritas ha potuto aiutare oltre<br />

5000 famiglie. Poco più di 30mila sono<br />

stati i pasti distribuiti dalla mensa<br />

“Madre Menni” ai 1222 ospiti seguiti lo<br />

scorso anno. A quasi 86mila euro ammontano<br />

invece gli aiuti <strong>del</strong> sostegno<br />

all’occupazione, mentre il quinto e ultimo<br />

dito dalla mano, quello <strong>del</strong> fondo<br />

assistenza, ha distributo, tra ticket<br />

e contanti, quasi 71mila euro. Con la<br />

giornata <strong>del</strong> pane 2010 la Caritas ha<br />

dato avvio anche il Fondo Briciole<br />

Lucenti, uno strumento pensato per<br />

rispondere ai bisogni <strong>del</strong>le famiglie in<br />

difficoltà a causa <strong>del</strong>le ripercussioni<br />

<strong>del</strong>la crisi finanziaria.<br />

Particolarmente significativi, nel bilancio<br />

Caritas 2010, i dati relativi alle<br />

emergenze umanitarie nazionali e<br />

internazionali. Non sono solo le voci<br />

relative a quanto trasmesso dalla Caritas<br />

diocesana alle strutture nazionali<br />

e internazionali per il terremoto in<br />

Abruzzo o per quello di Haiti, a certificare<br />

l’importanza di questa parte<br />

di bilancio. Ci sono anche mille altri<br />

rivoli, dai 20mila euro inviati in Cile<br />

per le popolazioni colpite dal sisma<br />

<strong>del</strong> febbraio 2010, ai 130mila con cui,<br />

nell’agosto e settembre <strong>del</strong>lo scorso<br />

anno Brescia si è mostrata solidale<br />

con il Pakistan colpito dalle alluvioni.<br />

“Piccole” gocce che assommate l’una<br />

alle altre portano alla cifra di oltre 1<br />

milione 600mila euro che la Caritas<br />

diocesana, grazie a una solidarietà diffusa,<br />

probabile frutto di quell’azione<br />

di sensibilizzazione alla carità avviata<br />

nel 2010, ha potuto inviare a Paesi in<br />

grande difficoltà. Piccoli aiuti che trovano<br />

spazio nel bilancio presentato.<br />

<strong>La</strong> possibilità di nuovi arrivi è<br />

data anche dai movimenti di<br />

persone tra i Paesi africani: tra il<br />

7 e il 13 settembre sono entrati in<br />

Tunisia ed Egitto dalla Libia 4.532<br />

migranti. Di questi, 1767 verso la<br />

Tunisia. Il problema più scottante,<br />

“che necessita una soluzione”,<br />

come ricordato da Oliviero<br />

Forti, responsabile <strong>del</strong>l’ufficio<br />

immigrazione di Caritas italiana,<br />

riguarda i migranti che lavoravano<br />

in Libia ma non provenienti da<br />

Paesi che possono ottenere il<br />

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riconoscimento di una qualche<br />

forma di protezione umanitaria: si<br />

tratta di “migranti economici forzati<br />

dal conflitto a venire in Italia”, a<br />

rischio diniego. “Molti preferiscono<br />

diventare irregolari piuttosto che<br />

tornare a casa – ha fatto notare<br />

Forti –. Dobbiamo rendere i rimpatri<br />

volontari assistiti una condizione<br />

appetibile”. Anche se, ha ricordato<br />

Giulia Falzoi, <strong>del</strong>l’Oim, “i posti<br />

a disposizione per i rimpatri assistiti<br />

sono pochissimi e i finanziamenti<br />

limitati”.


A chi ha un computer e un<br />

collegamento internet consiglio,<br />

se non l’ha già fatto, di cercare<br />

l’intervista a Terry De Nicolò<br />

e di ascoltarla attentamente<br />

perché dura pochi minuti, ma è<br />

un’enciclopedia <strong>del</strong>la filosofia di<br />

vita che circola in certi ambienti.<br />

Per quelli che non hanno il pc<br />

posso fornire qualche pillola <strong>del</strong><br />

magistero <strong>del</strong>la signora. Terry De<br />

Nicolò sostiene che “Tarantini è un<br />

imprenditore di grande successo,<br />

un mito”. L’uomo che ha messo a<br />

verbale che “le donne e la cocaina<br />

favoriscono gli affari”, che ha<br />

barattato prostitute in cambio<br />

di appalti, che con la moglie ha<br />

messo in piedi una ragnatela di<br />

ricatti per i quali entrambi sono<br />

stati arrestati è “uno che è riuscito<br />

ad arrivare all’apice, e non è da<br />

tutti”. È stato bravissimo e lo è,<br />

perché lui “ha vissuto giorni da<br />

leone mentre gli altri vivono 100<br />

anni da pecora”. Ha dei pasticci<br />

per via <strong>del</strong>l’invidia. L’importante<br />

è arrivare in alto, non importa<br />

con quali mezzi. L’unica legge che<br />

conta è questa: “Quando sei onesto<br />

non fai grande business, rimani<br />

nel piccolo. Se vuoi arrivare in<br />

alto devi rischiare in proprio,<br />

devi rischiare il … . Per avere<br />

<br />

<br />

Come da tradizione con la fine di<br />

settembre si realizza sulla prima<br />

pagina di “<strong>Voce</strong>” l’avvicendamento<br />

tra gli autori <strong>del</strong>le 1100 battute <strong>del</strong><br />

pezzo accanto alla testata. Si tratta<br />

di brevi interventi, quasi un saluto<br />

<strong>del</strong> settimanale ai suoi lettori. A<br />

suor Francesca Bernacchia, <strong>del</strong>le<br />

Dorotee da Cemmo, direttrice <strong>del</strong><br />

Mater divinae gratiae e insegnante<br />

di religione all’istituto Veronica<br />

Gambara, succede da questo<br />

numero don Diego Facchetti,<br />

insegnante in Seminario e dal 2005<br />

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<br />

direttore diocesano <strong>del</strong>l’Apostolato<br />

<strong>del</strong>la preghiera. Anche don<br />

Facchetti, come chi l’ha preceduto<br />

nella rubrica (mons. Mauro Orsatti,<br />

mons. Alfredo Scaratti, p. Giancarlo<br />

Paris e, appunto, suor Francesca<br />

Bernacchia), trarrà i contenuti <strong>del</strong>le<br />

1100 battute dalla sua esperienza e<br />

dalla sua formazione. Rinnovando il<br />

grazie a suor Francesca Bernacchia<br />

per la preziosa collaborazione,<br />

“<strong>Voce</strong>” augura a don Diego<br />

Facchetti un buon lavoro e una<br />

sintonia con i lettori <strong>del</strong> settimanale.<br />

<br />

<br />

<br />

Il fine settimana alle porte<br />

propone numerosi appuntamenti<br />

musicali lungo tutto il territorio<br />

provinciale. Tra le tante<br />

iniziative vengono segnalate<br />

in questo spazio la proposta<br />

“A te, o Maria, la musica e la<br />

lode”, un concerto in onore<br />

<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> rosario,<br />

in programma per sabato 1<br />

ottobre nella parrocchiale di San<br />

Gervasio Bresciano. Il concerto,<br />

che prende il via alle 20.45, è<br />

organizzato dalla parrocchia, dal<br />

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successo devi passare sui cadaveri<br />

degli altri ed è giusto che sia<br />

così”. Chi è di diverso parere non<br />

è mosso da una diversa visione<br />

<strong>del</strong>le relazioni fra gli uomini ma<br />

da un risentimento personale: è<br />

invidioso, perché “tutti potendo<br />

farebbero come Berlusconi, se non<br />

lo fanno è perché non possono”.<br />

<strong>La</strong> sinistra “ha rotto le palle” con<br />

questa “idea moralista che tutti<br />

devono guadagnare 2000 euro,<br />

tutti devono avere i diritti. (…) Se<br />

vuoi guadagnare 20mila euro al<br />

mese ti devi mettere sul campo. Ti<br />

<br />

<br />

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<br />

devi vendere tua madre. È così”. Lo<br />

fanno anche a sinistra, ma “solo<br />

che sono più loffi e non pagano”.<br />

“Davanti all’Imperatore non ti puoi<br />

presentare con una pezza da 100<br />

euro, devi avere minimo un abito<br />

di Prada. Perché lui è un esteta,<br />

apprezza la bellezza”. A proposito<br />

<strong>del</strong>la bellezza la De Nicolò afferma:<br />

“<strong>La</strong> bellezza, come dice Sgarbi, è<br />

un valore. È come la bravura di<br />

un medico. Se sei bella e ti vuoi<br />

vendere devi poterlo fare. Se sei<br />

racchia e fai schifo devi stare a<br />

casa”. <strong>La</strong> bellezza come merce<br />

di scambio. Secondo le regole <strong>del</strong><br />

mercato, naturalmente.<br />

Non ha alcuna importanza chi sia<br />

questa signora e che cosa faccia<br />

nella vita, così come non importa<br />

quante siano le persone che la<br />

pensano come lei. È comunque<br />

devastante il fatto che non abbia<br />

alcuna remora a gridare ai quattro<br />

venti il proprio cinico approccio<br />

alla vita. Convinta anche lei di non<br />

fare nulla di cui possa vergognarsi.<br />

Sicuramente la maggioranza<br />

<strong>del</strong> Paese vive una vita diversa<br />

eppure la signora è efficace nel<br />

Comune e dalla biblioteca <strong>del</strong><br />

centro <strong>del</strong>la Bassa.<br />

Per le 20.45 di domenica 2<br />

ottobre è, invece, in programma<br />

nella chiesa di San Michele di<br />

Gianico un concerto organizzato<br />

dal coro “Voci <strong>del</strong> lago”. Con<br />

il gruppo bresciano, diretto da<br />

Enrico Ruffini, si esibirà anche<br />

il coro “Kodály” di Budapest,<br />

una <strong>del</strong>le più importanti corali<br />

magiare che si è esibito più volte<br />

in Italia, diretto da Anna<br />

B. Hováth.<br />

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<br />

farci percepire l’aria che tira. Molti<br />

adulti sono vaccinati. Il peggio<br />

tocca ai bambini e ai ragazzi che<br />

crescono respirando quest’aria.<br />

E noi cristiani? Ho letto un<br />

articolo di Barbara Spinelli sullo<br />

“strano silenzio <strong>del</strong>la Chiesa”<br />

(oggi non più tale dopo le parole<br />

<strong>del</strong> card. Bagnasco) che mi è<br />

sembrato confuso e contradditorio.<br />

A mo’ di conclusione proponeva<br />

un’ammonizione che, nel IV<br />

secolo, il santo dottore <strong>del</strong>la Chiesa<br />

Ilario di Poitiers indirizzò sì<br />

all’imperatore Costanzo, ma che<br />

chiamava in causa i cristiani:<br />

“Noi non abbiamo più un<br />

imperatore anticristiano che ci<br />

perseguita, ma dobbiamo lottare<br />

contro un persecutore ancora più<br />

insidioso, un nemico che lusinga;<br />

non ci flagella la schiena, ma ci<br />

accarezza il ventre; non ci confisca<br />

i beni (dandoci così la vita), ma<br />

ci arricchisce per darci la morte;<br />

non ci spinge verso la libertà<br />

mettendoci in carcere, ma verso la<br />

schiavitù invitandoci e onorandoci<br />

nel palazzo; non ci colpisce il corpo,<br />

ma prende possesso <strong>del</strong> cuore; non<br />

ci taglia la testa con la spada, ma<br />

ci uccide l’anima con il denaro”.<br />

L’imperatore ce l’abbiamo. Ci serve<br />

un Sant’Ilario.


ono trascorsi 300 anni da<br />

quando la Madonna apparve<br />

per la seconda volta,<br />

proprio in Valverde,<br />

nel luogo dove apparve<br />

nell’anno 1399 a un contadino che<br />

stava lavorando la terra.<br />

Non capita di frequente una duplice<br />

visita <strong>del</strong>la Vergine Santissima. Ecco<br />

perché le tre comunità rezzatesi<br />

di S. Giovanni, S. Carlo e dei Santi<br />

Pietro e Paolo si muoveranno insieme<br />

per una Peregrinatio Mariae da<br />

sabato 1 a domenica 9 ottobre.<br />

“Durante quella settimana – dice<br />

don Lino Gatti, parroco di S. Giovanni<br />

Battista – vogliamo ricordare<br />

tutti insieme lo straordinario evento<br />

che nell’anno 1711 vide protagonisti<br />

due fanciulli. Durante l’estate di<br />

quell’anno il territorio bresciano era<br />

stato colpito da una mortale epidemia,<br />

forse di carbonchio, diffusasi<br />

fra i bovini; infuriando il morbo, i<br />

contadini di Rezzato decisero di ricorrere<br />

alla protezione <strong>del</strong>la Madonna<br />

di Valverde e stabilirono di celebrare<br />

una Messa solenne il venerdi 2<br />

ottobre al santuario. Il giorno prima,<br />

due bambini, Paolo Ogna di 8 anni e<br />

Francesco Pelizzari di 11 anni si erano<br />

recati sulla collina per raccogliere<br />

le castagne. Mentre verso le ore<br />

16 si accingevano a tornare a casa,<br />

guardando verso la cappella <strong>del</strong> <strong>La</strong>ghetto<br />

i loro occhi furono abbagliati<br />

da un’accecante luce più intensa <strong>del</strong><br />

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<br />

sole. Fermatisi a rimirare lo straordinario<br />

spettacolo, ben presto scorsero<br />

in tanto splendore una dama di<br />

celestiale bellezza e maestà, vestita<br />

di bianche vesti e circonfusa di luce.<br />

Avvicinatisi sempre di più – raccon-<br />

<br />

ta don Lino –, s’accorsero che la bella<br />

Signora era inginocchiata, rivolta<br />

verso oriente e che la veste candida<br />

era ricoperta di un manto azzurro<br />

sollevato quasi da una misteriosa<br />

brezza. Fu cosa naturalissima che i<br />

due ragazzi esclamassero: ‘Questa è<br />

la Madonna!’. S’inginocchiarono piamente<br />

e presi da emozione pregarono<br />

la ‘Salve Regina’, finita la quale,<br />

mentre i loro sguardi continuavano<br />

a fissare rapiti, l’apparizione terminò.<br />

Il racconto <strong>del</strong>la nuova apparizione<br />

fatto dai ragazzi, suscitò viva<br />

impressione in Rezzato, tanto più<br />

che era subito cessata quasi d’in-<br />

<br />

<br />

Ultimi appuntamenti per il progetto<br />

“Luoghi di cultura, luoghi di incontro”<br />

promosso dal Sistema museale<br />

di Valle Sabbia e dal Sistema bibliotecario<br />

Nord-Est bresciano e finanziato<br />

dai Comuni di Gavardo, Pertica<br />

Alta, Pertica Bassa, Casto, Vestone,<br />

Sabbio Chiese, Odolo, Bione, Fondazione<br />

Cariplo e Comunità montana.<br />

Tre i weekend a Vestone: il 9 ottobre<br />

(caccia al tesoro per ragazzi e cortometraggi<br />

sul lavoro), il 22 ottobre e il<br />

<br />

<br />

Sono attesi migliaia di<br />

immigrati cattolici da tutta la<br />

Lombardia. Domenica 2 ottobre<br />

si tiene presso il Santuario<br />

<strong>del</strong>la Madonna di Caravaggio<br />

il Pellegrinaggio dei migranti<br />

cattolici <strong>del</strong>la Lombardia. Il<br />

tema di quest’anno è “Una<br />

sola famiglia… in pace”. Il<br />

pellegrinaggio è organizzato dagli<br />

uffici Migrantes <strong>del</strong>le diocesi di<br />

Bergamo, Brescia, Como, Crema,<br />

Cremona, Lodi, Mantova, Milano,<br />

Pavia e Vigevano. <strong>La</strong> giornata<br />

13 novembre (apertura straordinaria<br />

<strong>del</strong>la biblioteca). A Gavardo il 19/20<br />

novembre laboratori sulla scrittura e<br />

il 17/18 dicembre letture animate sui<br />

miti. A Bione il 6 novembre (laboratorio<br />

di geologia e abbigliamento preistorico)<br />

e il 4 dicembre (Inventafavole<br />

e laboratorio di ceramica preistorica).<br />

A Pertica Alta e Pertica Bassa<br />

due giornate il 30 ottobre (laboratorio<br />

didattico sul ritratto e castagnata) e<br />

il 27 novembre (conferenza sulla Re-<br />

avrà il seguente programma:<br />

alle ore 12 ritrovo dei pellegrini<br />

al Santuario, pranzo; alle 13<br />

l’ingresso a gruppi per la visita<br />

al Sacro speco <strong>del</strong>la Madonna;<br />

dalle 13 alle 15 il momento di<br />

preghiera con la recita <strong>del</strong> Santo<br />

Rosario, la celebrazione <strong>del</strong><br />

sacramento <strong>del</strong>la riconciliazione<br />

e l’eucaristia celebrata da<br />

mons. Lino Belotti. Con la<br />

loro presenza gli immigrati<br />

testimonieranno una volta di<br />

più l’universalità <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

canto l’epidemia bovina che faceva<br />

strage fra il bestiame <strong>del</strong> territorio<br />

bresciano. Mentre la buona nuova<br />

si spargeva rapidamente nei paesi<br />

circostanti, il giorno successivo, il<br />

2 ottobre, si organizzò una solenne<br />

processione”.<br />

Al santuario di Valverde fu celebrata<br />

una Messa e ora, 300 anni dopo, le<br />

tre comunità di Rezzato S. Giovanni,<br />

Rezzato S. Carlo e Virle si uniranno<br />

in un percorso di fede e preghiera,<br />

ma anche di festa, capace di coinvolgere<br />

anche i paesi limitrofi e i tanti<br />

devoti che a questo luogo sono legati<br />

da affetto per Maria.<br />

sistenza in Valle e concerto <strong>del</strong> coro<br />

<strong>La</strong> Faita di Gavardo). A Sabbio Chiese<br />

(1 e 2 ottobre, laboratorio sulla creazione<br />

di bambole con materiali di recupero<br />

e visite guidate alla Rocca),<br />

Odolo (22 ottobre, presentazione <strong>del</strong><br />

libro “Alessio Pasini: dal maglio alla<br />

moderna siderurgia” e animazione<br />

teatrale al museo) e Casto (16 ottobre,<br />

conferenza sui luoghi <strong>del</strong> lavoro<br />

dall’economia alla musealizzazione e<br />

letture animate).<br />

<br />

<br />

Oltre ad essere un momento<br />

importante di preghiera, è anche<br />

l’occasione per un incontro tra<br />

culture. Un modo anche per<br />

incontrarsi a partire da un punto<br />

comune: la stessa fede in quel<br />

Gesù Cristo che ha donato la sua<br />

vita per amore, la stessa fede<br />

nell’unico Padre.<br />

Per informazioni: si può<br />

contattare l’associazione<br />

Centro migranti di via <strong>del</strong>le<br />

Antiche Mura 3 a Brescia (tel.<br />

03041356/03042467).


l fenomeno <strong>del</strong>l’immigrazione e<br />

le tematiche ad esso collegate<br />

sono questioni molto sentite anche<br />

nella nostra città. Un’occasione<br />

positiva per occuparsi di<br />

questo fenomeno e cercare di capire<br />

le ragioni dei migranti potrebbe essere<br />

offerta dalla visita alla mostra “Corpi<br />

migranti” realizzata dalla Fondazione<br />

Nigrizia nell’ambito <strong>del</strong> progetto<br />

“Le sfide <strong>del</strong>l’immigrazione: media,<br />

eventi culturali per educare alla multiculturalità”<br />

ha promosso la mostra<br />

fotografica “Corpi migranti”. <strong>La</strong> mostra,<br />

dopo aver fatto tappa in diverse<br />

città, sarà ospitata a Brescia dall’1 al<br />

20 ottobre presso la Casa Comboni in<br />

Viale Venezia 116. Si tratta di immagini<br />

di fotografi e registi che hanno fissato<br />

situazioni, volti di uomini, donne<br />

e bambini che cercano un futuro lontano<br />

da guerre, persecuzioni e povertà.<br />

<strong>La</strong> rassegna non è solo questo: ci<br />

racconta anche <strong>del</strong>le opportunità che<br />

nascono per chi accoglie e per chi viene<br />

accolto, offrendo una nuova visione<br />

di società multietnica dove la condivisione<br />

e la conoscenza reciproca<br />

rappresentano la vera risorsa su cui<br />

tutti possono contare. Estremamente<br />

significativo a questo proposito il<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sottotitolo “Corpi migranti – bisogni<br />

– respinti – integrati – italiani”. Gli<br />

immigrati perdono l’identità di esseri<br />

umani e diventano appunto “corpi”.<br />

Corpi che vengono imbarcati, corpi<br />

che si perdono in mare, corpi che<br />

vengono respinti, corpi che vogliono<br />

tornare ad essere persone e lottano<br />

per l’integrazione. L’esposizione è articolata<br />

in quattro sezioni: “bisogni”<br />

ovvero le cause che inducono a lasciare<br />

la propria terra e ricominciare<br />

a vivere in un altro Paese; “respinti”: il<br />

rischio di essere respinti e di diventare<br />

clandestini; “integrati”: il successo<br />

di molti immigrati e “italiani”, assimilazione<br />

o integrazione, le seconde generazioni.<br />

L’inaugurazione si terrà sabato<br />

1 ottobre alle 16.30 alla presenza<br />

di padre Giuseppe Cavallini, direttore<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Nigrizia. In occasione<br />

<strong>del</strong>la mostra sono previsti alcuni<br />

appuntamenti collaterali: giovedì 6<br />

<br />

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<br />

Il Comitato Liberi nella verità,<br />

FreeDon, ex alunni, parenti e amici<br />

organizzano, martedì 4 ottobre alle<br />

20, una fiaccolata di solidarietà per<br />

le vie <strong>del</strong>la città di Brescia: si parte<br />

dalla stazione e si arriva in Piazza<br />

Loggia dove ci sarà una raccolta<br />

firme per chiedere la revisione <strong>del</strong><br />

processo. “Il tribunale, fino al terzo<br />

grado di giudizio, ha considerato<br />

colpevole di un crimine ignobile,<br />

sebbene il processo conosca –<br />

spiega don Mario Neva, portavoce<br />

degli organizzatori <strong>del</strong>la fiaccolata<br />

– una curiosa ed emblematica<br />

appendice, e la vicenda non<br />

debba considerarsi totalmente<br />

conclusa”. Don Mario Neva, voce<br />

<strong>del</strong> comitato organizzatore <strong>del</strong>la<br />

fiaccolata, si aspetta una grande<br />

partecipazione: “Abbiamo scelto<br />

la stazione di Brescia come punto<br />

di partenza, attendiamo infatti<br />

comitive e pullman da tutta la<br />

Diocesi, nel ‘segno’ di Francesco<br />

che faceva ogni cosa in Cristo,<br />

solo per amore. Nessuno spirito<br />

di vendetta, nessuna denigrazione<br />

ottobre alle 10.30 è prevista la visita<br />

<strong>del</strong>la mostra nell’ambito <strong>del</strong>la Giornata<br />

d’incontro dei sacerdoti diocesani.<br />

Tema: “<strong>La</strong> sfida <strong>del</strong>l’integrazione”. Lunedì<br />

10 ottobre per la festa liturgica<br />

di San Daniele Comboni, alle 19.30 è<br />

prevista la celebrazione <strong>del</strong>la Messa<br />

presieduta da mons. Antonio Menegazzo,<br />

vescovo di El Obeid in Sudan.<br />

Giovedì 13 ottobre alle 20.30 la conferenza<br />

dal titolo “Scontrandoci con le<br />

emarginazioni” relatore padre Kizito<br />

missionario comboniano fondatore<br />

di Koinonia. <strong>La</strong> mostra fotografica si<br />

chiude giovedì 20 ottobre alle 20.30<br />

con la proiezione <strong>del</strong> film documentario<br />

“Loked in Limbo - Un viaggio ai<br />

confini <strong>del</strong>la fortezza d’Europa”; sarà<br />

presente il produttore padre Fabrizio<br />

Colombo, direttore di Nigrizia Multimediale.<br />

<strong>La</strong> mostra può essere visitata<br />

anche dalle scuole. Per informazioni,<br />

tel. 0303760245.<br />

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<br />

e protesta, ma l’affermazione<br />

perentoria, di cui siamo in grado<br />

di dare ragione, che don Marco<br />

Baresi è innocente”. In merito<br />

alla vicenda, il vescovo Luciano<br />

Monari ha rilasciato le seguenti<br />

dichiarazioni: “Per il 4 di ottobre<br />

gli amici di Don Marco Baresi<br />

hanno organizzato una fiaccolata<br />

che vuole esprimere vicinanza<br />

e fiducia in lui. Può essere<br />

naturale domandarsi quale sia<br />

la posizione <strong>del</strong> Vescovo. Sono<br />

molto contento che gli amici di<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“<strong>La</strong> ricchezza <strong>del</strong>la città sono le persone<br />

e le organizzazioni che incarnano<br />

le risposte che ognuno di noi vorrebbe<br />

dare alla sofferenza”. Con queste<br />

parole il sindaco Adriano Paroli ha<br />

introdotto la cerimonia di consegna<br />

(nella foto alcuni dei premiati) <strong>del</strong><br />

“Premio Città di Brescia - Albino de<br />

Tavonatti”, giunto alla 7ª edizione. Ad<br />

essere insigniti <strong>del</strong>la “Vittoria alata”<br />

sono stati Renato Carboni, presidente<br />

<strong>del</strong>l’associazione Azione Parkinson di<br />

Brescia, e il Gruppo di progettazione,<br />

innovazione e tecnologie <strong>del</strong>la facoltà<br />

di Ingegneria <strong>del</strong>l’Università degli Studi<br />

di Brescia. Ex aequo per il premio<br />

in denaro di 4000 euro, suddiviso tra<br />

la Polisportiva Bresciana No Frontiere<br />

Onlus e Carlo Fiori. Una selezione<br />

che rispecchia l’intento <strong>del</strong> riconoscimento,<br />

assegnato a soggetti singoli o<br />

collettivi che si siano distinti in opere<br />

volte alla cura, all’assistenza e all’integrazione<br />

sociale di persone disabili.<br />

Renato Carboni ha garantito “lodevole<br />

impegno nell’assistenza dei malati<br />

con disabilità e alle loro famiglie”, come<br />

ha ricordato l’assessore Maione,<br />

favorendo cure fisioterapiche e riabilitative,<br />

impegnandosi per il rispetto<br />

dei diritti dei pazienti e divulgando<br />

informazioni circa il morbo di Parkinson.<br />

<strong>La</strong> lotta alla distrofia muscolare<br />

ha visto protagonista Carlo Fiori che,<br />

oltre ad assistere il figlio, svolge volontariato<br />

da 11 anni; il suo impegno<br />

ha portato alla creazione <strong>del</strong> numero<br />

verde stella, rivolto all’assistenza di<br />

persone con malattie neuromuscolari,<br />

e a una raccolta fondi per l’acquisto<br />

di un macchinario salvavita per<br />

Marco gli manifestino una stima<br />

intatta. Sono, infatti, convinto - e<br />

l’ho anche scritto - che Marco<br />

sia innocente. Forte di questa<br />

certezza morale considero mio<br />

dovere astenermi da qualsiasi<br />

comportamento che sia o possa<br />

sembrare un’indebita pressione<br />

sulla magistratura. Ritengo,<br />

pertanto, sia bene che io eviti<br />

ogni forma di presenza che possa<br />

essere interpretata in modo<br />

scorretto e, quindi, anche solo in<br />

ipotesi, nuocergli”.<br />

la respirazione dei bambini affetti da<br />

distrofia. Due riconoscimenti collettivi<br />

sono andati al Gruppo di progettazione,<br />

innovazione e tecnologie <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di ingegneria <strong>del</strong>l’Università<br />

degli Studi di Brescia, che si occupa<br />

<strong>del</strong>lo studio e realizzazione di condizioni<br />

abitative idonee e protesi per<br />

disabili, e alla Polisportiva Bresciana<br />

No Frontiere onlus, promotrice <strong>del</strong><br />

progetto “Distrabilia”. (a.g.)


l “Rapporto sanità 2011” si occupa<br />

<strong>del</strong> “Rapporto dinamico tra<br />

ospedale e territorio”. Il volume<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Smith Kline,<br />

edizioni Mulino, è stato curato<br />

da Gian Franco Gensini, Anna Lisa<br />

Nicelli, Marco Trabucchi e Francesca<br />

Vanara e riporta le opinioni di chi vi<br />

ha contribuito, decine di professionisti,<br />

tra il luogo dove i malati acuti<br />

vengono curati e quello <strong>del</strong>le cronicità.<br />

“Sebbene la tematica <strong>del</strong> rapporto<br />

tra ospedale e territorio non sia nuova<br />

– ha detto Gian Franco Sensini, preside<br />

<strong>del</strong>la facoltà di Medicina e chirurgia<br />

<strong>del</strong>l’Università degli studi di<br />

Firenze e presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Smith Kline – rimane uno dei nodi<br />

più importanti e irrisolti per una serie<br />

di molteplici motivi, che troveranno<br />

soluzione solo se vi sarà condivisione<br />

ed armonia tra la politica e la tecnica”.<br />

In questo scenario si osserva come il<br />

cambiamento <strong>del</strong> rapporto fino ad ora<br />

esistente, che ha sempre privilegiato<br />

l’aspetto ospedalo-centrico, debba ne-<br />

<br />

<br />

<br />

Dal 15 settembre 2011 è entrato<br />

in vigore il nuovo sistema per<br />

la codifica <strong>del</strong>le esenzioni dal<br />

pagamento <strong>del</strong> ticket per età e<br />

reddito: gli assistiti non devono<br />

più autocertificare il diritto<br />

a tale esenzione al momento<br />

<strong>del</strong>la fruizione <strong>del</strong>la prestazione<br />

specialistica e/o farmaceutica.<br />

Queste nuove modalità hanno<br />

portato parecchi cittadini a<br />

presentarsi presso gli sportelli<br />

Asl per chiedere chiarimenti su<br />

tali esenzioni, provocando lunghe<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

cessariamente cambiare, sia per la diminuzione<br />

dei ricoveri e dei posti letto,<br />

sia per l’incremento di una serie di<br />

prestazioni ospedaliere che sono passate<br />

al regime di day-surgery, quando<br />

non ambulatoriale, il tutto in un<br />

quadro di implementazione <strong>del</strong>la riduzione<br />

<strong>del</strong>le risorse economiche. In<br />

quest’ambito non va trascurata la presenza,<br />

solo nel Bresciano, di 300mila<br />

soggetti con patologie croniche. “Per<br />

fronteggiare adeguatamente questa<br />

situazione è necessario che l’Asl assuma<br />

il ruolo di ‘cabina di regia’ <strong>del</strong><br />

sistema – ha detto il direttore generale<br />

<strong>del</strong>l’Asl Brescia Carmelo Scarcella<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

code con un aumento dei tempi<br />

di attesa. L’Asl precisa che se non<br />

c’è necessità di una visita a breve,<br />

l’attestato di esenzione può essere<br />

richiesto e rilasciato senza alcuna<br />

fretta. Si chiede di rivolgersi agli<br />

sportelli solo in caso ci sia l’urgenza<br />

di ricevere una prestazione o di<br />

autocertificare l’eventuale nuova<br />

situazione reddittuale. <strong>La</strong> Regione<br />

ha comunicato che la spedizione<br />

<strong>del</strong>le lettere ai cittadini che<br />

secondo i dati <strong>del</strong> Mef hanno diritto<br />

all’esenzione E01 è conclusa; oltre<br />

– creando mo<strong>del</strong>li erogativi nel territorio<br />

improntati alla sua specificità,<br />

attraverso un colloquio continuo e in<br />

sintonia fra le strutture ospedaliere<br />

e i medici che operano sul territorio.<br />

L’investimento su questo fronte e la<br />

prevenzione – ha proseguito Scarcella<br />

– non potrà che rivelarsi la via da<br />

percorrere per il conseguimento <strong>del</strong><br />

maggior benessere <strong>del</strong>l’assistito”. “Il<br />

tema di questo rapporto è un segnale<br />

positivo – ha osservato Marco Trabucchi,<br />

responsabile <strong>del</strong>la Sezione politiche<br />

sociali e sanitarie <strong>del</strong>la Fondazione<br />

Smith Kline e <strong>del</strong> Gruppo ricerca<br />

geriatrica di Brescia – perché è un salto<br />

nel buio, inteso come momento di<br />

grandi difficoltà economiche”. Nella<br />

sua “ricetta” spiccano “la formazione,<br />

dove in università il termine cronicità<br />

è quasi sfiorato, a totale vantaggio<br />

<strong>del</strong>la tecnologia, così come la condivisione<br />

dei protocolli, ovvero l’adozione<br />

<strong>del</strong>le medesime logiche di approccio<br />

alle diverse patologie e luoghi di trattamento.<br />

È indispensabile definire<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a chi ha già compiuto i 65 anni,<br />

la lettera è stata inviata anche<br />

a tutti coloro che acquisiranno<br />

il diritto entro il 31 marzo 2012,<br />

ovvero compiranno i 65 anni<br />

entro quella data. <strong>La</strong> Regione<br />

ha precisato che i cittadini che<br />

ricevono la lettera senza ancora<br />

aver compiuto i 65 anni, potranno<br />

beneficiare <strong>del</strong>l’esenzione solo a<br />

partire dal giorno <strong>del</strong> compimento<br />

<strong>del</strong> 65° anno di età. È importante<br />

ricordare che i cittadini in possesso<br />

<strong>del</strong>l’esenzione secondo i codici<br />

<br />

il ruolo <strong>del</strong> medico di famiglia – ha<br />

sottolineato Trabucchi – perché se<br />

da un lato si auspica che all’interno<br />

degli ospedali venga creata, nell’ambito<br />

<strong>del</strong> team di specialisti, la figura<br />

<strong>del</strong> medico ‘tutor’, che possa seguire<br />

il paziente anche dopo la sua dimissione<br />

dalla struttura tramite il dialogo<br />

con il medico di famiglia, dall’altro bisogna<br />

prestare attenzione a che non<br />

ne occupi spazi e competenze, al fine<br />

di meglio proteggere il paziente, il<br />

cui ruolo deve a sua volta cambiare”.<br />

<br />

Ronca<strong>del</strong>le ha dedicato numerose iniziative<br />

al 150° anniversario <strong>del</strong>l’Unità<br />

d’Italia: l’inaugurazione dei pennoni e<br />

l’alzabandiera presso il cortile <strong>del</strong>le<br />

scuole, la Notte Tricolore che ha ripercorso<br />

le tappe principali <strong>del</strong>la nostra<br />

storia e il concorso fotografico “Italia:<br />

storia, persone e territorio”. “Le celebrazioni<br />

– spiega Stefania <strong>La</strong>mberti,<br />

assessore alla Cultura – ci hanno<br />

permesso di riflettere sull’importanza<br />

<strong>del</strong>l’Unità d’Italia e sull’impegno di<br />

quanti hanno dedicato la propria vita<br />

per raggiungere questo traguardo. In<br />

questo momento difficile <strong>del</strong> nostro<br />

Paese, noi tutti siamo chiamati a raccoglierne<br />

il testimone e fare nostri i<br />

valori che sono alla base <strong>del</strong>la nostra<br />

Repubblica”. Dopo la pausa estiva, gli<br />

appuntamenti riprendono con nuove<br />

e interessanti iniziative. Si comincia<br />

<br />

<br />

<br />

Ic13 e Ic14 (tessera di esenzione di<br />

colore verde), ovvero l’esenzione<br />

per invalidità, non si devono<br />

presentare agli sportelli in quanto il<br />

diritto all’esenzione è già garantito<br />

da tale attestazione (anche se per<br />

motivo diverso dal reddito). Inoltre<br />

i lavoratori in mobilità e quelli in<br />

cassa integrazione e i disoccupati,<br />

in possesso <strong>del</strong>la precedente<br />

attestazione con il codice a sei cifre,<br />

possono continuare ad utilizzarla<br />

sino al 31 dicembre 2011 (o fino alla<br />

scadenza <strong>del</strong> diritto).<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

con una serie di incontri di approfondimento<br />

che si tengono il venerdì<br />

nella Sala consiliare di via Roma 50<br />

a partire dalle 20.30. Primo appuntamento<br />

il 30 settembre con “Le donne<br />

nel Risorgimento”, relatore Luciano<br />

Faverzani, presidente <strong>del</strong>l’Istituto <strong>del</strong><br />

Risorgimento Italiano di Brescia. In<br />

ottobre “Italia 1861 - 2011: una difficile<br />

unità”, relatore Rolando Anni; “<strong>La</strong><br />

Costituzione italiana: dall’assemblea<br />

costituente ai giorni nostri”, relatore<br />

Antonio D’Andrea; “Viva Verdi – musiche<br />

e canzoni <strong>del</strong>l’Unita d’Italia”, relatore<br />

Italo Froldi e “Storia parlante <strong>del</strong>la<br />

grandezza nostra: il Risorgimento<br />

nelle arti”, relatrice Paola Bonfadini.<br />

Gli incontri si chiudono il 4 novembre<br />

con “Nascita <strong>del</strong>la Dichiarazione universale<br />

dei diritti <strong>del</strong>l’uomo”, relatore<br />

Marco Fenaroli. (v.b.)


acconti, favole e disegni<br />

per descrivere il Brasile<br />

agli amici italiani. “Ti racconto<br />

la mia storia” è un<br />

libro nato da un’idea di<br />

Cinzia Grasso, psicologa e psicoterapeuta,<br />

consigliera <strong>del</strong>la Fondazione<br />

provinciale bresciana per l’assistenza<br />

minorile onlus. “Il volume è nato dalla<br />

necessità di creare un ponte ideale tra<br />

bambini brasiliani e italiani – spiega<br />

la dott.ssa Grasso – e utilizza la tecnica<br />

<strong>del</strong>l’autonarrazione per mostrare<br />

una realtà diversa dalla nostra”. Protagonisti<br />

<strong>del</strong>la cinquantina di pagine<br />

che compongono il libro sono bam-<br />

bini brasiliani trasferitisi in Italia ed<br />

gli alunni <strong>del</strong>la Casa Arte da Criança,<br />

una Ong inaugurata nel 2007 da un<br />

gruppo di imprenditori italiani, situata<br />

a Vila Juerana, villaggio di circa 600<br />

abitanti nello stato di Bahia. Qui gli 80<br />

iscritti impegnano il loro tempo libero<br />

in attività educative e improntate<br />

sull’idea <strong>del</strong> riciclo e rispetto <strong>del</strong>la<br />

natura. Alcuni di loro si raccontano<br />

ai coetanei italiani attraverso la narrazione<br />

autobiografica, inventando una<br />

favola e disegnando. Forme di comunicazione<br />

complementari, che spesso<br />

svelano situazioni di disagio passato<br />

o presente, ma che rivelano al tempo<br />

<br />

<br />

Un gesto nel segno <strong>del</strong>la<br />

tradizione in un contesto nuovo<br />

e autorevole. L’auditorium San<br />

Barnaba in città ha ospitato<br />

la consegna dei diplomi a 71<br />

ormai ex studenti davanti alle<br />

matricole.<br />

Gli applausi di genitori,<br />

compagni e insegnanti hanno<br />

accompagnato la premiazione<br />

dei ragazzi <strong>del</strong>le due classi<br />

quinte <strong>del</strong>l’indirizzo tecnico<br />

di costruzioni, ambiente e<br />

territorio (ex geometri) e di<br />

stesso sogni e desideri ed educano<br />

al rispetto <strong>del</strong>l’altro. L’ultima pagina<br />

<strong>del</strong> libro invita alla reciprocità, incitando<br />

i bambini italiani a raccontarsi<br />

agli amici brasiliani, inviando le storie<br />

alla Fondazione. “L’intento è quello di<br />

creare una cultura <strong>del</strong>l’attenzione –<br />

spiega il presidente <strong>del</strong>la Fondazione,<br />

Aristide Peli – e si lega a quella che era<br />

la volontà <strong>del</strong> nostro fondatore, don<br />

Apollonio”. <strong>La</strong> Fondazione provinciale<br />

bresciana per l’assistenza minorile<br />

nasce dalle idee di don Luigi Apollonio,<br />

che nel 1856 attraverso il Pio<br />

Istituto Derelitti accoglieva giovani<br />

in età preadolescenziale abbandonati<br />

una <strong>del</strong>l’indirizzo turistico<br />

che hanno fatto la maturità lo<br />

scorso anno scolastico. <strong>La</strong> scelta<br />

vincente <strong>del</strong> dirigente scolastico<br />

Roberto Viani è quella di dare<br />

vita a un incontro tra i vecchi<br />

e i nuovi studenti. Quest’anno,<br />

come si diceva in precedenza, è<br />

stata scelta la sede prestigiosa<br />

<strong>del</strong>l’auditorium San Barnaba<br />

in piazzetta Arturo Benedetti<br />

Michelangeli. Fra i diplomati<br />

<strong>del</strong> 2011, c’è anche chi come<br />

Matteo Ronchi ha scelto di<br />

o trascurati dai genitori, che ricorrevano<br />

a piccoli furti o all’accattonaggio,<br />

ma non rientravano nei requisiti<br />

per l’accesso agli orfanotrofi. Nel suo<br />

oratorio, situato dove oggi risiede il<br />

liceo Calini, don Apollonio si occupava<br />

di rieducare i giovani e inserirli<br />

nel mondo <strong>del</strong> lavoro. Nel 1940 l’Istituto<br />

fu riconosciuto come istituzione<br />

pubblica di assistenza e beneficenza;<br />

ciò gli permise di ampliare le proprie<br />

competenze anche ai portatori di handicap<br />

e di malattie psicofisiche. Oggi<br />

la Fondazione mantiene vivi i valori<br />

solidali impressi da don Apollonio,<br />

sostenendo i minori, i disabili e le loro<br />

famiglie, che vivono situazioni di<br />

disagio; tra le opere realizzate vi è la<br />

<br />

optare per la strada universitaria,<br />

precisamente alla facoltà di<br />

architettura di Milano. Molti,<br />

invece, hanno già incominciato<br />

a lavorare. Lo scopo primario<br />

<strong>del</strong>la scuola è proprio quello di<br />

far maturare negli studenti le<br />

capacità di operare autonome<br />

e responsabili scelte di vita, in<br />

vista <strong>del</strong> proprio orientamento<br />

professionale.<br />

Per informazioni, Istituto<br />

Euroscuola di via Bronzetti, 9;<br />

telefono 030 3774081.<br />

costruzione <strong>del</strong>l’edificio in cui risiede<br />

il Centro bresciano down. <strong>La</strong> Fondazione<br />

promuove incontri, convegni e<br />

corsi di formazione. Il libro, stampato<br />

in circa mille esemplari, sarà distribuito<br />

gratuitamente con la collaborazione<br />

<strong>del</strong> Moica e presso la sede<br />

<strong>del</strong>la Fondazione (piazza <strong>del</strong> Foro,7).


Il Circolo Acli di Manerbio in 65<br />

anni di presenza nella comunità ha<br />

sempre avuto attenzione ai problemi<br />

dei lavoratori promuovendo<br />

iniziative di carattere sociale e<br />

formative e attività di patronato in<br />

sintonia con le esigenze emergenti.<br />

Attualmente presso la sede di via<br />

San Martino, costruita negli anni<br />

Cinquanta, sono aperti gli uffici<br />

di Patronato per servizi svolti per<br />

gli associati e utenti proveniente<br />

da diversi Paesi stranieri. Oltre ai<br />

servizi tradizionali presso il Circolo<br />

<br />

<br />

di Manerbio nel 2010 si è costituito<br />

un Gruppo di acquisto solidale.<br />

Anche la Lega Consumatori da<br />

un anno è a disposizione, presso<br />

la sede di via San Martino, ogni<br />

martedì dalle 15 alle 17. In questa<br />

ricorrenza il Consiglio <strong>del</strong>le Acli<br />

con il presidente Angelo Bertelli ha<br />

pubblicato una raccolta di articoli<br />

presi da “Il Ponte” a partire dal 1956.<br />

<strong>La</strong> pubblicazione verrà presentata<br />

presso il Circolo Acli di via San<br />

Martino il pomeriggio di domenica<br />

2 ottobre.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ono già trascorsi una trentina<br />

di anni da quando Don<br />

Galli, incominciò ad offrire<br />

assistenza ad ex carcerati<br />

in cerca di un appoggio<br />

una volta saldato il debito con la giustizia.<br />

Accanto a loro, a quei tempi, a<br />

chiedere un aiuto, c’erano anche bisognosi<br />

locali, o emarginati “nostrani”,<br />

come qualcuno li ha definiti: il vicino<br />

di casa con la famiglia numerosa che<br />

aveva perso il lavoro, la vedova con<br />

figli, non uno o due come oggi (i figli<br />

costano si sente ripetere) e il tasso<br />

di natalità in Italia è tra i più bassi al<br />

mondo (dati Istat). L’aiuto, allora, era<br />

soprattutto economico. Poi, poco alla<br />

volta, sono arrivati i pasti, i vestiti. E<br />

la voce <strong>del</strong> benefattore di Chiari si diffondeva.<br />

All’inizio degli anni 90, con le<br />

prime grandi ondate di immigrati, la<br />

porta di via Palazzolo, 1 si apre sempre<br />

più spesso. Sono soprattutto albanesi<br />

a bussare. E i numeri si fanno<br />

più importanti. Arrivano anche i primi<br />

volontari a prestare soccorso. Nel<br />

1995, la crescente domanda di aiuto<br />

porta don Galli a fondare l’associazione<br />

Auxilium, “voluta da cooperatori<br />

salesiani che già operano a favore degli<br />

emarginati…”, così cita l’articolo 2<br />

<strong>del</strong>lo statuto. Oggi, al centro di prima<br />

accoglienza, che si ispira ai valori e al<br />

messaggio <strong>del</strong>la Chiesa e allo spirito<br />

di Don Bosco in particolare, sono soprattutto<br />

nord africani, pakistani e<br />

indiani, a cercare sostegno. Bussano<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

sapendo che qui nessuno li rispedirà<br />

al mittente. Arrivano con il treno la<br />

mattina presto da Milano – si è trattati<br />

meglio –- dicono alcuni di loro, da<br />

Brescia, ma anche dai paesi limitrofi.<br />

“Quello che facciamo è talmente poco<br />

rispetto a quello che dovremmo – dice<br />

don Galli con un filo di voce – non<br />

<br />

<br />

“Autunno a Ghedi” all’insegna dei<br />

colori e dei sapori <strong>del</strong>la stagione<br />

che anticipa il freddo inverno.<br />

A Ghedi hanno pensato a un<br />

appuntamento per domenica<br />

9 ottobre nelle piazze Roma e<br />

Trento e nelle strade adiacenti.<br />

Per l’occasione sono stati<br />

organizzati: un’esposizione<br />

enogastronomica, negozi aperti,<br />

bancarelle ambulanti, mostra <strong>del</strong><br />

volontariato e hobbisti, giochi<br />

e intrattenimenti per tutti i<br />

bambini.<br />

siamo benefattori, siamo dei fratelli<br />

che aiutano altri fratelli”. Ci tiene a<br />

mantenere un profilo basso, non cerca<br />

consensi. “Alle sette <strong>del</strong> mattino<br />

– spiega Giuliano Urgnani, responsabile<br />

<strong>del</strong> centro – apriamo la porta<br />

e incominciano ad arrivare i più<br />

sfortunati, quelli che non hanno un<br />

tetto e dormono in strada. Si mettono<br />

sulle panche con una coperta, in<br />

attesa di poter mangiare qualcosa.<br />

Serviamo circa 15-20 colazioni, dal<br />

lunedì al sabato, mentre per i pasti,<br />

la media è di un centinaio al giorno,<br />

sei giorni la settimana, per tutto<br />

l’anno. <strong>La</strong> domenica invece diamo<br />

un cesto”. Al centro il mercoledì e<br />

il sabato vengono distribuiti vestiti,<br />

principalmente a donne e bambini, il<br />

giovedì tocca agli uomini. Tutto arriva<br />

da benefattori, tengono a precisare.<br />

Da oltre 20 anni inoltre, tre<br />

volte la settimana, è attivo il sevizio<br />

di “distribuzione pacchi famiglia”.<br />

Si tratta di beni alimentari di prima<br />

necessità: pane, pasta, pomodoro,<br />

riso. Per farne richiesta, oggi, è necessario<br />

rivolgersi ai servizi sociali.<br />

Il dato allarmante è l’aumento <strong>del</strong>la<br />

domanda di questi pacchi da parte<br />

di nuclei italiani, soprattutto con<br />

l’acutizzarsi <strong>del</strong>la crisi. All’interno<br />

<strong>del</strong> Centro esiste un’infermeria con<br />

personale medico volontario, come<br />

volontari sono tutti coloro che, a rotazione,<br />

lavorano all’Auxilium, una<br />

quarantina circa.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Fino al 2 ottobre è allestita la<br />

mostra <strong>del</strong>le sculture di Mario<br />

Gatti nella galleria di palazzo<br />

Gambara, sede <strong>del</strong> municipio, nel<br />

programma <strong>del</strong> Festival di idee<br />

creative <strong>del</strong>la Bassa bresciana<br />

“Occhio di bue” che da metà<br />

settembre ha rappresentato un<br />

riferimento culturale per la Bassa.<br />

Il Festival è stato ideato nell’ambito<br />

<strong>del</strong>l’assessorato alla Cultura. Il<br />

Festival è coordinato dal dott.<br />

Paolo Colosini, il direttore artistico<br />

è il regista Pietro Arrigoni. (pio)


a Madonna <strong>del</strong> Rosario,<br />

celebrata e invocata<br />

nelle feste quinquennali,<br />

possa arricchire con la<br />

sua benedizione tutte le<br />

famiglie <strong>del</strong>la parrocchia, sostenga<br />

nelle prove, conforti nel dolore, difenda<br />

nei pericoli, rafforzi i legami<br />

di amore, protegga la vita nascente,<br />

porti doni di pace, di gioia e di speranza”.<br />

Con queste parole il nunzio<br />

apostolico mons. Luigi Ventura saluta<br />

il programma <strong>del</strong>la settimana<br />

mariana “Nel cenacolo con Maria”<br />

in programma nella “sua” parrocchia<br />

(l’ambasciatore <strong>del</strong> Papa a Parigi<br />

è originario di Montirone) dal 2<br />

al 9 ottobre. Di fatto sotto la protezione<br />

<strong>del</strong>la Madonna il parroco don<br />

Franco Bettinsoli dà inizio all’anno<br />

pastorale con anche la consegna<br />

<strong>del</strong> mandato ai catechisti. Le case<br />

di Montirone sono già addobbate di<br />

bianco e di azzurro per accogliere il<br />

passaggio <strong>del</strong>la statua <strong>del</strong>la Madonna<br />

e per testimoniare visivamente<br />

anche ai lontani la fede in Maria.<br />

Domenica 2 ottobre alle 18.30 padre<br />

Fe<strong>del</strong>e dei Carmelitani in Castello<br />

celebra la Santa Messa al termine<br />

<strong>del</strong>la quale viene distribuita l’immagine<br />

<strong>del</strong>la Madonna. Durante la<br />

settimana alla sera (lunedì, martedì,<br />

giovedì e venerdì alle 20) nella parrocchiale<br />

c’è la Messa con le meditazioni<br />

di padre Fe<strong>del</strong>e (mercoledì<br />

e venerdì) e di don Ivan Marcolini<br />

<br />

<br />

Le cinque campane revisionate <strong>del</strong>la<br />

chiesa di Sant’Andrea Apostolo di<br />

Pralboino tornano al loro posto<br />

nella cella <strong>del</strong> campanile dopo la<br />

cerimonia <strong>del</strong>la benedizione <strong>del</strong><br />

vicario generale <strong>del</strong>la diocesi, mons.<br />

Gianfranco Mascher, intervenuto<br />

a celebrare la Messa domenica<br />

mattina con il parroco, don Carlo<br />

Consolati. Il concerto ad opera<br />

<strong>del</strong>la compagnia dei campanari di<br />

Pompiano ha diffuso il suono dei<br />

bronzi nella piazza dove la gente ha<br />

sostato in ascolto prima di rientrare<br />

ognuno alle proprie case per il<br />

desco quotidiano. Piero Filippini,<br />

volontario che s’è fatto carico<br />

di provvedere al tempio, ricorda<br />

come le campane di Pralboino<br />

furono fuse nel 1804 e collocate<br />

al loro posto terminata la nuova<br />

costruzione sorta sul progetto<br />

in un primo tempo attribuito ad<br />

Antonio Marchetti che a quanto<br />

pare revisionò solo il progetto <strong>del</strong><br />

milanese Carlo Groppi. Nel 1782<br />

fu avviata la demolizione di quella<br />

vecchia sulle cui rovine sorse la<br />

<br />

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<br />

(lunedì, martedì e giovedì). Dopo la<br />

celebrazione eucaristica <strong>del</strong> mattina<br />

(8.30) viene esposto il Santissimo<br />

con l’adorazione eucaristica fino alle<br />

10. Tutti i pomeriggi, dalle 16.15, si<br />

tiene una processione con la statua<br />

<strong>del</strong>la Madonna e la recita <strong>del</strong> rosario.<br />

Mercoledì la giornata è dedicata<br />

alla liturgia penitenziale con la possibilità<br />

<strong>del</strong>le confessioni dalle 9 alle<br />

11 e dalle 15 alle 18. <strong>La</strong> settimana<br />

si conclude domenica 9 ottobre, festa<br />

<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Rosario con la<br />

concelebrazione alle 10 e la processione,<br />

accompagnata dalla banda di<br />

Gavardo, per le vie <strong>del</strong> paese. Alle 16<br />

la recita <strong>del</strong> rosario dalle suore presso<br />

la grotta <strong>del</strong>la Madonna. “Viviamo<br />

con gioia questa settimana nel cenacolo<br />

con Maria. Mettiamoci pure in<br />

comunione – spiega don Franco ai<br />

suoi fe<strong>del</strong>i – con la Chiesa diocesana,<br />

che dovendo prendere <strong>del</strong>le decisioni<br />

importanti per la sua identità<br />

e la sua missione, si riunirà in Sinodo,<br />

cioè in un convegno particolare<br />

per riflettere sulle unità pastorali. Lo<br />

spirito di Cristo accompagni con la<br />

sua luce e la sua grazia quest’anno<br />

sinodale, perché la nostra Chiesa, in<br />

ascolto <strong>del</strong> suo Signore, diventi sempre<br />

di più la comunità dei discepoli<br />

che, nella fede e nella comunione,<br />

danno ragione <strong>del</strong>la speranza che è<br />

in loro”. <strong>La</strong> statua <strong>del</strong>la Madonna rimane<br />

esposta presso le varie tappe<br />

dalle 17 alle 20 e il giorno successivo<br />

dalle 9 alle 16.30. <strong>La</strong> comunità, inoltre,<br />

festeggia domenica 23 ottobre<br />

nella messa <strong>del</strong>le 11 gli anniversari<br />

di matrimonio.<br />

nuova. È la seconda volta che<br />

sono riportate a terra. <strong>La</strong> prima è<br />

stato negli anni Quaranta, quelli<br />

<strong>del</strong> secondo conflitto mondiale,<br />

per disposizione <strong>del</strong> regime che<br />

sequestrò i bronzi per farne bocche<br />

di cannone. In quegli anni il parroco<br />

<strong>del</strong> tempo, Pietro Salvadori, riuscì a<br />

recuperarle e riportarle in paese. <strong>La</strong><br />

maggiore però subì qualche danno,<br />

emerso anni dopo, tanto che nel<br />

1956 il prevosto Michele Verzeletti<br />

(come annota mons. Fappani nella<br />

sua Enciclopedia Bresciana) prese<br />

<br />

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<br />

la decisione di rifonderla. Il nuovo<br />

intervento s’è reso indispensabile<br />

per le pessime condizioni <strong>del</strong><br />

castello, ora rifatto, sistemato<br />

provvisoriamente sul sagrato<br />

dov’è avvenuta la benedizione<br />

cui seguirà la ricollocazione nella<br />

cella campanaria mentre prosegue<br />

l’intervento sul tetto <strong>del</strong>l’edifico<br />

affidato alle mani esperte <strong>del</strong><br />

personale <strong>del</strong>l’impresa edile locale<br />

Angelo Guindani, progettista l’ing.<br />

Francesco Bertoni e il geom. Angelo<br />

Guindani è <strong>del</strong>egato alla sicurezza.


Perseguire il miglioramento <strong>del</strong>le<br />

condizioni culturali e l’orientamento<br />

al sociale sono due dei principi<br />

ispiratori <strong>del</strong>lo statuto sociale<br />

<strong>del</strong>le Banca di credito cooperativo<br />

agrobresciano dai quali traggono<br />

origine le iniziative rivolte ai giovani<br />

soci e figli di soci <strong>del</strong>la Banca.<br />

Questo lo spirito con cui la Bcc<br />

ripropone per il 9° anno consecutivo<br />

il “Premio allo studio”. “Negli anni<br />

precedenti – sostiene il presidente<br />

<strong>del</strong>la banca Carlo Ruggeri – sono<br />

stati premiati complessivamente 363<br />

<br />

giovani mediante il riconoscimento<br />

di somme di denaro commisurate<br />

al livello di istruzione raggiunto.<br />

L’istruzione è uno dei diritti<br />

fondamentali che deve essere<br />

garantito a tutti i giovani. Il<br />

sistema meritocratico dovrebbe<br />

costituire la base per l’affermazione<br />

personale di ciascun cittadino, in<br />

ogni ambito, a partire da quello<br />

scolastico per giungere poi a quello<br />

lavorativo. È importante che il<br />

merito sia riconosciuto, apprezzato<br />

e concretamente sostenuto”.<br />

<br />

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<br />

Gli studenti soci e figli dei soci<br />

che hanno riportato le votazioni<br />

previste dal bando disponibile sul<br />

sito www.agrobresciano.bcc.it o<br />

presso le filiali <strong>del</strong>la Banca possono<br />

presentare la domanda entro il<br />

30 settembre. Le premiazioni si<br />

terranno il 23 ottobre nel corso<br />

<strong>del</strong>la manifestazione che avrà luogo<br />

nell’auditorium di Ghedi, alla quale<br />

parteciperà anche Silver, giovane<br />

cantante che aveva preso parte con<br />

successo alla trasmissione X Factor.<br />

(mtm)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

menti messa in campo<br />

Calvisano ruota intorno<br />

al 29 settembre, giorno<br />

<strong>del</strong> “pane di San Michele”,<br />

la serie di appunta-<br />

dalla Pro loco, di concerto con il<br />

Comune e la Provincia di Brescia.<br />

Nel presentare le iniziative di<br />

“Aspettando San Michele”, Silvia<br />

Razzi assessore provinciale al Turismo<br />

e Cultura ha ricordato il ruolo<br />

fondamentale <strong>del</strong>le Pro loco. “Costituiscono<br />

un importante momento di<br />

aggregazione territoriale e svolgono<br />

un decisivo ruolo sociale facendo da<br />

cerniera tra globalizzazione e salvaguardia<br />

<strong>del</strong>le tradizioni, necessaria<br />

per tramandare usi, costumi, lingua,<br />

tradizioni e insegnamenti di quanti<br />

ci hanno preceduto”. Punto focale,<br />

l’enogastronomia. “In una recente<br />

indagine ‘Il Sole 24 ore’ ha posto la<br />

nostra provincia al vertice nazionale<br />

per quanto riguarda il turismo enogastronomico.<br />

Per mantenere questi<br />

primati occorre fare squadra. Per<br />

questo l’assessorato al turismo sta<br />

ridando slancio all’Accademia bresciana<br />

– arti e mestieri <strong>del</strong>la buona<br />

tavola, che riunisce alcune <strong>del</strong>le “voci”<br />

più significative <strong>del</strong> nostro panorama<br />

enogastronomico, con l’obiettivo<br />

di fare emergere le peculiarità e<br />

le eccellenze <strong>del</strong> territorio, facendo<br />

rivivere la brescianità”. L’ouverture<br />

di domenica 25 si è svolta all’insegna<br />

<strong>del</strong> classico “tuffo nel passato”<br />

<br />

<br />

con stand gastronomici, madonnari,<br />

bancarelle <strong>del</strong>l’hobbistica, giochi<br />

di una volta, palio <strong>del</strong>l’oca e sbandieratori.<br />

A Calvisano pane e oca si ritrovano,<br />

il 29 settembre giorno di San Michele,<br />

in tradizioni e leggende. Il santo,<br />

nel 1109, avrebbe soccorso il popo-<br />

lo affamato dopo un lungo assedio,<br />

portando appunto un carico di pane.<br />

Europea l’usanza di mangiare l’oca<br />

arrosto, animale che preavvertiva gli<br />

incendi, starnazzava contro ladri e<br />

faine, trovava tesori nascosti ed accompagnava<br />

i trapassati nell’aldilà.<br />

Il clou di “Aspettando San Michele”<br />

prevede giovedì 29 alle 8 la celebrazione<br />

<strong>del</strong>la Messa per l’apertura <strong>del</strong><br />

nuovo anno scolastico, mentre figuranti<br />

in costume d’epoca trasporteranno<br />

un carro carico di pane, da<br />

benedire e distribuire ai bambini.<br />

Dopo la Messa <strong>del</strong>le 20 viene ripetuta<br />

la rievocazione in costume, con<br />

l’arrivo <strong>del</strong> carro e la distribuzione<br />

<strong>del</strong> pane benedetto alla popolazione,<br />

segue rinfresco in piazza XX<br />

Settembre. <strong>La</strong> settimana si conclude<br />

domenica 2 ottobre: alle 18.30<br />

celebrazione <strong>del</strong>la Messa, a seguire<br />

processione per le vie <strong>del</strong> paese e<br />

presentazione <strong>del</strong> libro “Amici dei<br />

Capitèi” curato da don Emilio Reghenzi<br />

nella chiesa <strong>del</strong>la Disciplina.<br />

Contemporaneamente ha preso avvio<br />

l’iniziativa “Tradizione gastronomica<br />

a Calvisano, bontà e qualità<br />

dall’oca longobarda ai giorni nostri”.<br />

Fino al 6 novembre otto ristoranti<br />

– Al Capriccio, <strong>La</strong> Banca, Davo’s,<br />

Fiamma Cremisi, Gambero, <strong>La</strong>go<br />

Solitudo, Parco <strong>del</strong>l’Imperadora e<br />

Zanella –propongono, a prezzo fisso,<br />

piatti <strong>del</strong>la tradizione storicoculinaria.<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

Fino a mercoledì 5 ottobre<br />

sono aperte le iscrizioni alla<br />

Lum, la Libera università di<br />

Manerbio. Giovedì 6 ottobre<br />

inizia il programma <strong>del</strong>la stagione<br />

fissato come sempre ogni giovedì<br />

pomeriggio. Per la raccolta <strong>del</strong>le<br />

adesioni – informa la presidente<br />

Elena Ungari, nominata al posto<br />

di Rita Fogazzi – sono disponibili<br />

i volontari presenti ogni mattina<br />

dalle ore 10 alle 11.30 nella saletta<br />

<strong>del</strong> Piccolo Teatro comunale di<br />

piazza Cesare Battisti.


Tutta l’estate è stata caratterizzata<br />

dall’accoglienza dei profughi<br />

provenienti dalla Libia, anche per<br />

questo motivo il Centro Caritas<br />

e la Comunità Anch’io di Darfo<br />

organizzano, venerdì 30 settembre<br />

alle 20.30 presso il salone <strong>del</strong>la<br />

Caritas, un’assemblea-dibattito<br />

per coinvolgere l’opinione<br />

pubblica e i soci/simpatizzanti<br />

che collaborano con le due<br />

realtà camune. Partecipano: il<br />

sovrintendente Pavoni (Ufficio<br />

richiedenti asilo <strong>del</strong>la questura)<br />

<br />

che tratterà l’aspetto giuridico e<br />

l’iter burocratico <strong>del</strong> problema;<br />

la dott.ssa <strong>La</strong>scioli (direttore <strong>del</strong><br />

Dipartimento cure primarie <strong>del</strong><br />

Distretto socio-sanitario <strong>del</strong>l’Asl<br />

Valle Camonica-Sebino) illustrerà<br />

l’aspetto sanitario; la dott.ssa<br />

Haxhi (psicologa) informerà,<br />

invece, <strong>del</strong>l’aspetto psicologico dei<br />

profughi alla luce <strong>del</strong>l’esperienza<br />

vissuta in Caritas; il dott. Zanini<br />

(Caritas diocesana di Brescia),<br />

infine, si soffermerà sull’approccio<br />

<strong>del</strong>la Caritas verso i profughi.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

l Museo <strong>del</strong>l’energia idroelettrica<br />

di Cedegolo presenta i laboratori<br />

didattici che consentiranno<br />

ai ragazzi di affrontare<br />

alcuni dei principi che permettono<br />

di capire la natura <strong>del</strong>l’energia e<br />

<strong>del</strong>l’elettricità, dei fenomeni elettromagnetici<br />

e le applicazioni tecniche<br />

<strong>del</strong>le scoperte scientifiche. Nel corso<br />

dei laboratori saranno utilizzati materiali<br />

molto semplici e altri più complessi:<br />

dalle “biciclette” su postazioni<br />

fisse che spiegano il funzionamento<br />

<strong>del</strong>la dinamo, sino alla macchina<br />

idraulica che simula il funzionamento<br />

di una vera centrale idroelettrica. Il<br />

percorso dei laboratori didattici si inserisce<br />

nella filosofia <strong>del</strong> Museo che<br />

ha sempre avuto un tema conduttore<br />

preciso: l’acqua, che fin dall’ingresso<br />

scorre in due fontane che <strong>del</strong>imitano<br />

la piazzetta, increspandosi su di<br />

un piano inclinato, scendendo come<br />

un velo su un muro di ferro, per raccogliersi<br />

poi in una cavità a terra. Le<br />

allusioni riguardano i versanti alpini,<br />

la regimazione e le opere idrauliche<br />

presenti sul territorio <strong>del</strong> bacino<br />

imbrifero <strong>del</strong>l’Adamello. All’interno<br />

tutto è stato studiato per spiegare la<br />

trasformazione di una goccia d’acqua<br />

in energia elettrica. Si può seguire il<br />

“percorso <strong>del</strong>l’acqua”, dal suo formarsi<br />

nell’atmosfera al suo precipitare<br />

sulla terra, dal suo condensarsi in<br />

ghiaccio per raccogliersi nei laghi alpini,<br />

dal suo imbrigliamento in dighe<br />

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<br />

artificiali sino all’arrivo nella Centrale<br />

Idroelettrica dove si trasforma in elettricità.<br />

Già dai primi passi il Museo<br />

offre la sensazione di trovarsi dentro<br />

la vecchia Centrale idroelettrica<br />

di Cedegolo. I luoghi più affascinanti<br />

<strong>del</strong>l’esposizione, che saranno anche<br />

gli stessi luoghi deputati ai laboratori<br />

<br />

<br />

Venerdì 7 ottobre, presso<br />

l’Eremo di Bienno, tra le 14.30<br />

e le 18, si svolge il convegno<br />

“L’originalità <strong>del</strong> comportamento<br />

e <strong>del</strong>l’apprendimento di maschi<br />

e femmine a scuola”, organizzato<br />

dalla Cattedra di Pedagogia<br />

generale <strong>del</strong>l’Università cattolica di<br />

Milano. Si tratta <strong>del</strong>la conclusione<br />

di un percorso biennale di<br />

sperimentazione, svolto in<br />

quattro poli educativi <strong>del</strong>la Valle:<br />

Istituto “Golgi” di Breno; Istituto<br />

“Tassara” di Breno; Istituto<br />

ed alle attività didattiche sperimentali,<br />

sono la “sala <strong>del</strong>le sfere” che aiuta<br />

a scoprire le nubi, la pioggia, il vento,<br />

i temporali, le nevicate; tutti quei fenomeni<br />

meteorologici, cioè, dove la<br />

goccia d’acqua si forma e cade sulla<br />

terra. Quindi la “stanza <strong>del</strong>le dighe”,<br />

con i bacini d’alta montagna, la cui<br />

storia è raccontata partendo dalla costruzione<br />

fino al funzionamento <strong>del</strong>le<br />

dighe che hanno attivato i grandi<br />

lavori idroelettrici. Ma è nell’ex “sala<br />

macchine” <strong>del</strong>la centrale, dove è<br />

stato ricollocato un gruppo turbinaalternatore<br />

<strong>del</strong> 1903, dove si svela la<br />

struttura interna ed il funzionamento<br />

<strong>del</strong>la centrale. C’è poi l’affascinante<br />

“sala <strong>del</strong>la turbina”, luogo <strong>del</strong>la scoperta<br />

di questo sistema complesso<br />

che, attraverso l’albero che unisce<br />

turbina e alternatore, trasforma il<br />

movimento prodotto dall’acqua in<br />

elettricità, compiendo la trasformazione<br />

di energia, il funzionamento<br />

<strong>del</strong>le macchine, i campi elettrici ed<br />

elettromagnetici. Per l’attività didattica<br />

c’è anche un sistema in rete di<br />

videogiochi che consentono di produrre<br />

e regolare l’energia elettrica,<br />

di gestirla e distribuirla sul territorio.<br />

Chiude il percorso “l’albero <strong>del</strong>l’elettricità”,<br />

formato da un gruppo di tralicci<br />

storici e da una grande scintilla<br />

di aste luminose. Infine, il “teatrino<br />

<strong>del</strong>l’elettrostatica” consente esperimenti<br />

e dimostrazioni sull’elettricità<br />

e i suoi fenomeni.<br />

“Santa Dorotea” di Cemmo di<br />

Capodiponte; Istituto “Maria<br />

Ausiliatrice” di Cogno. Nel biennio<br />

i docenti sono stati introdotti in un<br />

percorso d’aggiornamento psicopedagogico<br />

circa i profili maschile<br />

e femminile, hanno quindi praticato<br />

un’osservazione sul campo, infine<br />

svolto la sperimentazione di<br />

modalità didattiche finalizzate a<br />

recepire i tratti originali di ragazze<br />

e ragazzi. <strong>La</strong> sperimentazione è<br />

stata resa possibile da un contributo<br />

<strong>del</strong>la Banca di Valle Camonica.<br />

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Il convegno è aperto a tutti, oltre<br />

che ai docenti e alle classi che<br />

hanno svolto la sperimentazione.<br />

<strong>La</strong> partecipazione dà crediti ai<br />

docenti per l’aggiornamento in<br />

servizio e agli studenti <strong>del</strong> triennio<br />

per la Maturità. Tre le relazioni<br />

<strong>del</strong>la giornata: “<strong>La</strong> sfida <strong>del</strong> Gender<br />

all’educazione” (Giuseppe Mari);<br />

“Coeducazione e personalizzazione<br />

oltre il condizionamento ideologico”<br />

(Giuseppe Zanniello); “Didattica<br />

e originalità dei profili maschile e<br />

femminile” (Alessandra <strong>La</strong> Marca).


Una mostra fotografica a 360 gradi.<br />

È quanto propone con “Paesaggi,<br />

fotografie <strong>del</strong> <strong>La</strong>go di Garda”<br />

Maurizio Rovati a Muscoline nella<br />

Sala Don Milani dall’1 al 30 ottobre.<br />

<strong>La</strong> mostra propone in grandi<br />

pannelli una originale visione a 360<br />

gradi di scorci lacustri, rendendoli<br />

ancora più affascinanti. <strong>La</strong> tecnica<br />

usata riesce a svolgere davanti<br />

allo spettatore una visione che ad<br />

occhio nudo non si può cogliere,<br />

mostrando tutto il visibile in un<br />

unico colpo d’occhio e allargando il<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

omenica 25 settembre<br />

don Duilio <strong>La</strong>zzari ha salutato<br />

la comunità di Odolo<br />

dopo 11 anni durante<br />

una celebrazione che ha<br />

visto la chiesa gremita. È previsto per<br />

sabato 1 ottobre il suo ingresso nella<br />

parrocchia di Padergnone: alle 16.30<br />

l’accoglienza presso l’oratorio e a seguire<br />

la celebrazione alle 17. Ciò che<br />

accomuna tutte le persone che abbiamo<br />

ascoltato, dai giovani agli adolescenti<br />

fino agli adulti, è la grande stima<br />

nei suoi confronti, la sensibilità<br />

verso gli ammalati e gli anziani, la capacità<br />

di mettersi in gioco riuscendo<br />

a calare il Vangelo nella vita di tutti<br />

i giorni e creando ponti sia con altri<br />

Paesi (Mali e Bielorussia) che con gli<br />

immigrati che vivono a Odolo. Sono<br />

state tante le iniziative a cui ha dato<br />

vita: basti pensare alla nascita <strong>del</strong><br />

Gruppo Africa, che ogni anno in agosto<br />

vede partire da Odolo un gruppo<br />

di giovani per il Mali e ha portato alla<br />

realizzazione di diversi progetti quali<br />

adozioni a distanza, la produzione di<br />

un calendario al fine di raccogliere<br />

fondi per progetti come l’acquisto di<br />

macchine per cucire per una scuola<br />

e l’incisione di un cd di un gruppo locale<br />

di giovani musicisti, dando così<br />

voce alle loro tracce su tematiche<br />

sociali importanti, nonché l’apertura<br />

<strong>del</strong> Centro giovanile inaugurato nel<br />

2010. Per i più piccoli è stato attivo<br />

paesaggio a dimensioni inconsuete.<br />

All’artificio tecnico, spettacolare<br />

ma ripetitivo, un classico effetto<br />

speciale, si aggiunge una raffinata<br />

tecnica di ripresa e di lavorazione<br />

e lo completa la sensibilità nel<br />

cogliere le inquadrature e le luci più<br />

suggestive, data dall’amore e dalla<br />

conoscenza profonda <strong>del</strong> soggetto,<br />

il magnifico territorio <strong>del</strong> Benaco.<br />

“Paesaggi, fotografie <strong>del</strong> <strong>La</strong>go di<br />

Garda” è visitabile il sabato e i<br />

festivi dalle 10 alle 22, nei giorni<br />

feriali dalle 16 alle 22.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

per diversi anni il progetto Semaforo<br />

Blu, una sorta di speciale doposcuola.<br />

Recentemente anche l’area esterna<br />

<strong>del</strong>l’oratorio è stata rinnovata con<br />

la sistemazione <strong>del</strong> campo da calcio e<br />

dei giochi per i bambini. <strong>La</strong> preghiera<br />

che i giovani gli hanno dedicato durante<br />

la funzione di domenica può in<br />

parte riassumere quanto è stata significativa<br />

la sua presenza: “Per i giovani,<br />

sui quali tu hai sempre puntato, con le<br />

idee e le attività proposte con metodo<br />

e obiettivi precisi, ci hai stimolato, ci<br />

hai provocato, ci hai fatto domande,<br />

ma sei sempre riuscito a darci risposte,<br />

a darci con l’esempio che lo stile<br />

cristiano è una scelta intelligente.<br />

Hai saputo forgiare una generazione<br />

di giovani preparati per essere protagonisti<br />

<strong>del</strong>la nostra comunità. Noi oggi<br />

vogliamo pregare affinché adulti e<br />

giovani continuando a seguire l’esempio<br />

di chi con te ha saputo mettersi<br />

in gioco per noi, riescano a prendersi<br />

cura <strong>del</strong>la nostra società e insieme<br />

farla crescere”.<br />

<br />

<br />

Migliaia di rose di carta cerata abbelliscono<br />

il paese di Prevalle per il 175°<br />

anniversario <strong>del</strong> Voto alla Madonna<br />

<strong>del</strong> Carrozzone a Prevalle. Il piccolo<br />

Santuario dedicato alla Madonna <strong>del</strong><br />

Carozzone – da quest’anno, l’utilizzo<br />

<strong>del</strong>la forma originale di Carozzone anzichè<br />

Carrozzone, ha voluto marcare<br />

il ritorno al nome originario desunto<br />

dal toponimo che indica la località in<br />

cui sorge – sorge qualche metro oltre<br />

il confine territoriale di Prevalle<br />

in territorio di Gavardo ma è da sempre<br />

stato oggetto di devozione e sotto<br />

la giurisdizione <strong>del</strong>la parrocchia prevallese<br />

di San Michele. Il calendario<br />

<strong>del</strong>le celebrazioni è molto intenso, in<br />

particolare si segnala la settimana di<br />

annuncio e celebrazione dal 3 ottobre<br />

con le giornate degli ammalati, <strong>del</strong>la<br />

carità, <strong>del</strong>la famiglia, dei ragazzi e dei<br />

giovani e <strong>del</strong> perdono con la possibilità<br />

(il 7 ottobre) <strong>del</strong>le confessioni (alle<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> notizia era nell’aria. Dopo<br />

le province di Verona e Trento<br />

ecco l’ordinanza anche per il<br />

Bresciano: divieto di pesca,<br />

professionale e sportivodilettantistica,<br />

<strong>del</strong>le anguille nel<br />

Garda.<br />

Il divieto è stato adottato a<br />

titolo precauzionale a seguito<br />

<strong>del</strong>l’ordinanza ministeriale<br />

di divieto di immissione sul<br />

mercato e commercializzazione<br />

<strong>del</strong>la specie ed in conformità<br />

agli analoghi atti di interdizione<br />

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20 la liturgia penitenziale). Sabato 8<br />

ottobre alle 18.30 la Santa Messa con<br />

il canto <strong>del</strong>l’inno Akatistos. Domenica<br />

9 ottobre, infine, giornata <strong>del</strong> Ringraziamento,<br />

alle 18 c’è la Santa Messa<br />

con la processione e la consacrazione<br />

alla Madonna <strong>del</strong>la comunità di Prevalle.<br />

Ricco di storia e di curiosità, il<br />

piccolo santuario si erge con il suo<br />

campanile in un’area di aperta campagna<br />

lontano dal centro <strong>del</strong> paese in un<br />

luogo dove presumibilmente furono<br />

sepolti in fosse i soldati caduti durante<br />

la cruenta battaglia <strong>del</strong>la Bolina nel<br />

1705. Sin dai primi anni <strong>del</strong>l’Ottocento<br />

divenne luogo di devozione e di processione<br />

collettiva per le occasioni<br />

di pericolo che investivano la comunità<br />

di Goglione Sopra fino all’episodio<br />

<strong>del</strong> 1836 che sancì l’origine <strong>del</strong><br />

singolare voto. Durante l’epidemia<br />

di colera che devastava il paese, dalla<br />

comunità <strong>del</strong>la piccola contrada di<br />

<br />

alla pesca già adottati, per il<br />

lago di Garda, dalle Province<br />

di Trento e Verona. Con lo<br />

stesso provvedimento è stato<br />

disposto inoltre il divieto di<br />

trattenimento e detenzione<br />

sul luogo di pesca, inclusa<br />

l’imbarcazione e il relativo sito di<br />

approdo, di esemplari di anguilla,<br />

mentre i capi eventualmente<br />

catturati dovranno essere<br />

immediatamente liberati. Il<br />

divieto rimarrà in vigore sino al<br />

prossimo 21 giugno.<br />

Baderniga, vi fu un moto spontaneo<br />

che spinse gli abitanti, con le donne in<br />

testa, ad organizzare una processione<br />

in orario antelucano fino al Santuario.<br />

Era la seconda domenica di luglio <strong>del</strong><br />

1836 e da allora, nello stesso giorno, a<br />

Prevalle le donne di Baderniga, dalle<br />

3 <strong>del</strong> mattino svegliano gli abitanti al<br />

suono di pentole e campanacci fino<br />

alla partenza <strong>del</strong> corteo che onora<br />

l’antico patto di fede. Un altro episodio<br />

ancora ricordato in una lapide nel<br />

Santuario riporta al 1923 allorquando<br />

il carro che portava alla chiesa parrocchiale<br />

di San Michele i bambini<br />

<strong>del</strong>la prima Comunione si ribaltò in<br />

un campo dopo che il cavallo si era<br />

improvvisamente imbizzarrito. Tutti<br />

i bimbi uscirono incolumi e il parroco<br />

di allora, don Giovanni Bonsignori,<br />

persuaso <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong>la Madonna<br />

invocata al Carozzone, volle ricordare<br />

l’episodio solennemente.


iunire senza confondere,<br />

distinguere senza separare”<br />

così ha concluso<br />

il suo stimolante intervento<br />

Bruno Ducoli,<br />

presidente <strong>del</strong> Centro interculturale<br />

europeo di Gargnano partecipando<br />

ad un appassionato dibattito tra lui,<br />

Giommaria Monti, giornalista televisivo<br />

autore con Marco Ventura <strong>del</strong> libro<br />

“Hina , questa è la mia vita “ e Najad<br />

Bessali, vicepresidente <strong>del</strong>la Acmid-<br />

Lombardia (Associazione comunità<br />

marocchina “Donne in Italia”). Il tema<br />

era “Donne straniere in Italia, quali<br />

percorsi per una buona integrazione”.<br />

Organizzava in collaborazione con la<br />

Comunità montana, la Commissione<br />

pari opportunità <strong>del</strong>la Provincia,<br />

presente con la presidente Anna Rosa<br />

Rocca e le colleghe di commissione<br />

Antonella Montini e Monica Poli,<br />

saretina che ha vissuto il dramma di<br />

Hina e ha moderato il dibattito. Tra<br />

il pubblico c’era anche Monica Ghisla<br />

la vicina di casa di Hina, la prima<br />

ad intuirne il dramma avendo notato<br />

la terra smossa nel giardino. Dopo il<br />

saluto istituzionale di Aristide Peli<br />

(vicepresidente <strong>del</strong>la Provincia) e di<br />

Elisa Fontana (Comunità montana),<br />

la Montini ha dato un quadro <strong>del</strong>la situazione.<br />

Ricordato che il 70 % <strong>del</strong>le<br />

donne straniere ha figli a carico (nelle<br />

scuole bresciane <strong>del</strong>l’infanzia la presenza<br />

straniera è al 29%) ha fornito un<br />

dato (fonte Caritas) allarmante: il 60%<br />

<br />

<br />

Sabato 1 ottobre la palestra di<br />

Marmentino si trasforma in una<br />

sala espositiva per la presentazione<br />

<strong>del</strong> romanzo a fumetti “Stria” di<br />

Gigi Simeoni. Alle 20.30 ci sarà<br />

l’inaugurazione <strong>del</strong>la mostra con<br />

le tavole originali <strong>del</strong> fumetto e a<br />

seguire un incontro con l’autore.<br />

Nato a Brescia nel 1967, Simeoni<br />

ha frequentato il liceo artistico<br />

al Calini e si è poi specializzato<br />

in illustrazione, fumetto e<br />

sceneggiatura presso lo Studio di<br />

arti visive <strong>del</strong> fumettista argentino<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Rubèn Sosa. Ha lavorato con<br />

diverse agenzie pubblicitarie e<br />

coi maggiori editori italiani come<br />

fumettista professionista (Acme/<br />

Macchia nera, Star Comics,<br />

Editrice Universo, Gene Vincent<br />

Editrice, Sergio Bonelli). Da una<br />

decina d’anni coltiva vari progetti<br />

artistici, fra cui A.s.s.e è ora in fase<br />

di realizzazione. “Si tratta – spiega<br />

lo stesso Gigi Simeoni – di un<br />

progetto che attinge dal mio lavoro<br />

di autore di fumetto seriale per<br />

sfociare nella produzione di oggetti<br />

<br />

<br />

<br />

è disoccupato, 1/3 sono domestiche in<br />

case private dove stanno 24 ore su 24,<br />

tante irregolari, in pratica segregate<br />

senza contratto, separate dalle fami-<br />

DA<br />

SETTEMBRE<br />

A<br />

DICEMBRE<br />

“la soddisfazione degli ospiti<br />

trova una risposta nella<br />

cucina di qualità”<br />

glie originarie, con la paura di aver<br />

bisogno di assistenza medica mentre<br />

la salute è una tappa fondamentale<br />

per una possibile integrazione. Monti<br />

parlando <strong>del</strong> suo libro, ha affermato<br />

di aver maturato la convinzione che<br />

la reazione <strong>del</strong> padre-padrone offeso<br />

nell’onore matura il suo acme non per<br />

educazione religiosa ma nel chiuso<br />

<strong>del</strong>la famiglia per totale incomunicabilità<br />

padri-figli. “Io sono italiana,<br />

non pakistana (diceva Hina) e sono<br />

felice così”. Suo padre era proprietario<br />

di casa: non basta l’integrazione<br />

economica ci vuole quella culturale e<br />

sociale. Conveniva Najad ricordando<br />

che la Costituzione marocchina prevede<br />

la parità uomo-donna (presente<br />

col 30% in parlamento): la donna<br />

madre emigrata è centrale e decisiva<br />

per l’integrazione a patto che possa<br />

esprimere tutte le sue potenzialità<br />

perché ha voglia di riscattarsi. Ducoli<br />

ha iniziato ricordando che il <strong>del</strong>itto<br />

d’onore in Italia è stato abolito<br />

nel 1981: “Quante Hina italiane per<br />

l’onore <strong>del</strong>la famiglia”. Tre concetti<br />

ha ribadito: recupero <strong>del</strong>la centralità<br />

<strong>del</strong>la donna; equilibrio di armonizzazione<br />

evitando l’errore olandese sbilanciato<br />

verso l’immigrato rispetto al<br />

proprio popolo, causa ora <strong>del</strong> riflusso<br />

xenofobo; interculturalità e non<br />

multiculturalità che ha fatto fallire il<br />

mo<strong>del</strong>lo inglese; in sintesi relativizzare<br />

(sentirsi parenti <strong>del</strong> mondo) senza<br />

relativismo (tutto si equivale).<br />

<br />

<br />

<br />

d’arte con lo scopo di ricombinare<br />

in nuovi concetti strutturali il<br />

trinomio fumetto-serialità-arte.<br />

Inoltre, ho avviato la produzione<br />

di Vettorart, pannelli laminati<br />

decorati con pvc adesivo derivanti<br />

da disegni vettoriali estemporanei”.<br />

Ora, dopo il precedente volume<br />

“Gli occhi e il buio” e vincitore nel<br />

2008 di premi prestigiosi come<br />

Comicus (miglior graphic novel)<br />

e Ayaaak (miglior sceneggiatore),<br />

Gigi Simeoni presenta il nuovo<br />

lavoro “Stria”, storia di una strega<br />

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<strong>La</strong> Rocca di Rodengo<br />

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<strong>del</strong>la Valtrompia, di cui ha sentito<br />

parlare a Marmentino (nella foto,<br />

Ciorna <strong>del</strong>la Stria) e nelle sue<br />

frazioni, cercandola nei boschi,<br />

nelle spaccature <strong>del</strong>le rocce e<br />

nelle tenebre <strong>del</strong>la mente umana.<br />

Alla serata di sabato 1 ottobre<br />

partecipano i cantastorie di Magno.<br />

<strong>La</strong> mostra è visitabile domenica 2<br />

(ore 15/18 e 20/22), martedì 4 (ore<br />

20/22), giovedì 6 (ore 15/19), sabato<br />

8 (ore 10/12 e 20/22) e domenica 9<br />

ottobre (ore 15/18) sempre presso la<br />

palestra di Marmentino. (a.a.)


Sono 29 le edizioni <strong>del</strong>l’Autunno<br />

musicale, organizzato<br />

dall’assessorato al Comune<br />

di Gardone Val Trompia. Una<br />

manifestazione che si è aperta con<br />

due concerti inseriti all’interno <strong>del</strong>la<br />

Settimana montiniana. “Un grazie –<br />

dice l’assessore alla Cultura, William<br />

Fantini – va agli amministratori di<br />

Concesio, che si sono confermati<br />

nostri ‘compagni di viaggio’ e già da<br />

alcuni anni ci consentono di inserire<br />

alcuni appuntamenti nel cartellone<br />

<strong>del</strong>la rassegna dedicata a Paolo<br />

<br />

<br />

<br />

VI, con l’ultimo evento concesiano<br />

in programma proprio domenica<br />

2 ottobre alla chiesa di S. Andrea,<br />

dove il coro “Reale corte armonica”<br />

di Asolo e l’orchestra “Lorenzo Da<br />

Ponte” di Treviso sotto la direzione<br />

<strong>del</strong> maestro Roberto Zarpellon<br />

si esibiranno ne “Il Messia “ di<br />

Haen<strong>del</strong>. Un “Autunno musicale”<br />

che proseguirà poi con tre date<br />

gardonesi, a partire da domenica<br />

6 novembre presso l’auditorium<br />

S. Filippo con “Giovani talenti<br />

russi”, esibizione di due pianisti, un<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

i avvia verso la sua conclusione<br />

la 12 Settimana<br />

montiniana, che nelle parole<br />

<strong>del</strong> sindaco Stefano<br />

Retali “continua a essere<br />

la manifestazione più importante<br />

nel panorama culturale di Concesio”.<br />

Un ventaglio di proposte religiose,<br />

culturali e artistiche, con<br />

queste ultime riassunte nella mostra<br />

“Sulla tua parola”, tuttora in<br />

corso nella vecchia chiesetta di S.<br />

Andrea e negli spazi di S. Zenone<br />

in Brescia: una serie di sculture<br />

in terracotta per il 70% appositamente<br />

realizzate dall’artista Bruno<br />

Lucchi in sintonia con i curatori<br />

Carmela Peruchetti e Fausto<br />

Moreschi e visitabili fino al 9 ottobre.<br />

“Sicuramente – dice Claudio<br />

Fiorini, presidente <strong>del</strong>la Settimana<br />

montiniana – l’arte occupa una<br />

parte preponderante <strong>del</strong>la rassegna<br />

e diventa corollario per tutte le iniziative<br />

che abbiamo fin qui proposto,<br />

dalle tavole rotonde <strong>del</strong>le Acli,<br />

agli incontri di approfondimento<br />

sul 150° <strong>del</strong>l’Unità d’Italia, ai concerti,<br />

all’assegnazione <strong>del</strong> tradizionale<br />

‘Premio <strong>del</strong>la bontà Paolo VI’,<br />

quest’anno andato al patriarca caldeo<br />

di Bagdad, il cardinale Delly<br />

Emmanuel III. Una serie di appuntamenti<br />

che va ad aggiungersi alla<br />

celebrazione religiosa di venerdì 30<br />

settembre, dedicata al ‘nostro’ Pontefice:<br />

infatti, alle ore 20 alla Pieve<br />

di S. Antonino si terrà una veglia di<br />

preghiera nel giorno <strong>del</strong> 114° anniversario<br />

<strong>del</strong> battesimo <strong>del</strong> Servo di<br />

Dio Paolo VI, dedicata ai giovani e<br />

presieduta da mons. Cesare Polva-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ra, pro-vicario generale <strong>del</strong>la diocesi<br />

di Brescia”. Celebrazioni che<br />

avranno un seguito anche domenica<br />

2 ottobre, sempre alla Pieve di<br />

S. Antonino, con la celebrazione di<br />

una S. Messa (ore 10.30) da parte di<br />

padre Diego Gualtiero Rosa, abate<br />

generale dei benedettini olivetani;<br />

quindi, alle 15.30 cominceranno le<br />

visite alla casa natale di Paolo VI e<br />

in serata (ore 20.45 alla chiesa di<br />

S. Andrea) si terrà il concerto “Il<br />

Messia” di Haen<strong>del</strong> a cura di coro<br />

“Reale corte armonica” di Asolo e<br />

orchestra “Lorenzo Da Ponte” di<br />

Treviso. Martedì 4 ottobre presentazione<br />

<strong>del</strong> libro “Il vescovo Menna<br />

e papa Paolo VI – Amici in Cristo”<br />

al teatro parrocchiale di S. Vigilio,<br />

mentre il 6 ottobre presso il chiostro<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di S. Giovanni<br />

in Brescia sarà presente il professor<br />

Anselmo Palini per l’incontro<br />

“Il sostegno di Paolo VI all’opera<br />

di mons. Oscar Romero, vescovo<br />

martire”.<br />

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violoncellista e un violinista russi<br />

su brani di Stravinsky, Mussorgsky,<br />

Liszt e Rachmaninov, realizzato<br />

grazie alla collaborazione <strong>del</strong> Rotary<br />

Club Valtrompia. Venerdì 11, invece,<br />

nella chiesa di S. Martino a Magno<br />

andrà in scena “Passio Mariae<br />

- Storia di un popolo e <strong>del</strong>la sua<br />

lingua” con Claudia Franceschini<br />

(organo), Vittoria Vitali (soprano),<br />

Alessandra Perbellini (contralto) e<br />

Michele Marinini (voce recitante)<br />

a intessere in musica e parole un<br />

omaggio ai 150 anni <strong>del</strong>l’Unità<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Quando la scuola diventa un vero e<br />

proprio laboratorio, allora assolve<br />

al compito decisivo di mettere le conoscenze<br />

al servizio <strong>del</strong>le competenze<br />

per creare cittadini consapevoli.<br />

Questo il senso <strong>del</strong> progetto “Scuola<br />

21”, che l’istituto saretino Primo Levi<br />

sta per mettere in campo. “Le direttive<br />

<strong>del</strong> Ministero sono di lavorare in<br />

cooperazione – dicono le professoresse<br />

Lucia Rossi e Maria Puglia, coordinatrici<br />

<strong>del</strong> progetto –, fornendo<br />

strumenti agli studenti per conoscere<br />

il tessuto territoriale e risolvere i problemi<br />

che si presentano. Abbiamo già<br />

stipulato accordi con Comunità montana,<br />

Asvt, Provincia e Regione, oltre<br />

a una già sperimentata collaborazione<br />

con la cooperativa Cauto, con la quale<br />

abbiamo portato avanti già dall’anno<br />

scorso un progetto sulla raccolta differenziata<br />

(‘Si può fare’). <strong>La</strong> Fondazione<br />

Cariplo ha emesso un bando con<br />

varie tematiche – continuano le due<br />

insegnanti – e noi siamo stati scelti<br />

per il progetto ambientale. Oggetto<br />

<strong>del</strong>la ricerca sarà il fiume Mella, bene<br />

prezioso e troppo spesso dimenticato,<br />

tanto da essere diventato negli<br />

anni uno dei corsi d’acqua più inqui-<br />

<br />

d’Italia. “Si tratta di appuntamenti –<br />

ribadisce l’assessore Fantini – che<br />

coinvolgono interpreti eccellenti,<br />

assemblati grazie alla direzione<br />

artistica <strong>del</strong> maestro Enrico<br />

Sandrini, col quale in conclusione di<br />

rassegna abbiamo voluto ricordare,<br />

nel 100° anno dalla sua nascita,<br />

mons. Giuseppe Borra, prevosto<br />

di Gardone dal 1949 al 1987 e<br />

fondatore <strong>del</strong>la manifestazione. A<br />

lui è dedicato il concerto finale <strong>del</strong><br />

19 novembre alla chiesa di S. Marco.<br />

(a.a.)<br />

nati d’Europa”. Un progetto con cui<br />

la scuola esce dalla scuola per instaurare<br />

legami e gettare sguardi sul futuro,<br />

lavorando in équipe e mettendo in<br />

atto la valenza etica <strong>del</strong>l’insegnante.<br />

“Scuola 21 – ricordano Rossi e Puglia<br />

– richiama il XXI secolo nel quale siamo<br />

da poco entrati e nel nostro caso<br />

ha per titolo ‘Le acque <strong>del</strong>la Bassa Valtrompia.<br />

Una realtà migliorabile’. Vogliamo<br />

valorizzare la qualità ambientale<br />

dei territori, così abbiamo scelto<br />

una realtà vicina e monitorabile per<br />

analizzare gli usi <strong>del</strong>le acque a livello<br />

industriale, le spese legate al suo<br />

utilizzo, gli adeguamenti normativi,<br />

il grado di sensibilizzazione <strong>del</strong>le industrie<br />

e la loro virtuosità. Non mancheranno<br />

occasioni per conoscere la<br />

storia <strong>del</strong>la Valtrompia”.


arà un’anticipazione in forma<br />

di pellicola a dare il la<br />

venerdì 30 settembre alla<br />

16ª edizione di “Franciacorta<br />

in bianco”, rassegna<br />

nazionale dei prodotti lattiero-caseari<br />

che andrà in scena il 7, 8 e 9 ottobre<br />

a Castegnato. Nella cornice di S.<br />

Giulia scorreranno per istituzioni e<br />

operatori <strong>del</strong> settore le immagini <strong>del</strong><br />

documentario “Rupi <strong>del</strong> vino” girato<br />

da Ermanno Olmi: 50 minuti inediti<br />

che raccontano la storia dei terrazzamenti<br />

valtellinesi patrimonio<br />

mondiale <strong>del</strong>l’umanità. Non poteva<br />

che essere un maestro come Olmi,<br />

da sempre legato affettivamente a<br />

chi ogni giorno lavora con la nuda<br />

terra, a inaugurare la manifestazione<br />

promossa dal Comune di Castegnato.<br />

A fare da anello di congiunzione<br />

la Valtellina, che quest’anno sarà<br />

presente come ospite speciale con<br />

uno spazio dedicato a formaggi re di<br />

quella terra come il ‘bitto’ e prodotti<br />

ormai caratteristici come i pizzoc-<br />

<br />

<br />

A Coccaglio il tempo di sconti e<br />

d’affari non sarà legato allo scorrere<br />

<strong>del</strong>le stagioni, ma all’aver in tasca<br />

pronta da esibire una speciale<br />

tessera formato famiglia, distribuita<br />

dall’Area servizi alla persona<br />

<strong>del</strong> Comune. <strong>La</strong> curiosa carta<br />

vantaggi denominata “Coccaglio<br />

con te”, già ideata lo scorso anno<br />

dall’assessore ai Servizi sociali<br />

Agostino Pedrali (nella foto), si<br />

rivolge ai nuclei famigliari con<br />

almeno due figli minori e a tutti gli<br />

ultra-sessantacinquenni residenti<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

cheri. “Nell’edizione 2011 – dicono<br />

Giuseppe Orizio e Patrizia Turelli,<br />

sindaco e vicesindaco <strong>del</strong> Comune<br />

franciacortino – abbiamo voluto assegnare<br />

uno spazio personale alla<br />

Valtellina, così come faremo negli<br />

anni a venire per altre zone o regioni<br />

d’Italia. Quest’anno avremmo potuto<br />

fare un anno di pausa e dare respiro<br />

alle esigue risorse di cui disponiamo,<br />

ma alla fine, pur con grande sforzo,<br />

non abbiamo voluto togliere al territorio<br />

la prestigiosa opportunità di<br />

mettersi in mostra a livello nazionale.<br />

Siamo soddisfatti, perché già<br />

tutti gli stand (più di 100) sono stati<br />

nel Comune franciacortino,<br />

consentendo loro di ottenere<br />

un’ampia gamma di sconti presso<br />

oltre una ventina di attività<br />

commerciali aderenti al progetto e<br />

in tutti i periodi <strong>del</strong>l’anno.<br />

Dopo una prima e positiva fase<br />

sperimentale, la validità <strong>del</strong>la<br />

tessera acquisti, è stata infatti<br />

recentemente rinnovata fino al 30<br />

giugno 2012. Per avere diritto alla<br />

propria personale “shopping card”,<br />

è sufficiente compilare l’apposito<br />

modulo di richiesta tessera<br />

prenotati, perché gli espositori provengono<br />

da tutta Italia con un’incursione<br />

svizzera, perché possiamo offrire<br />

al pubblico una cinquantina di<br />

formaggi e degustazioni con mostarde<br />

e vini”. Una rassegna che si aprirà<br />

venerdì 7 ottobre alle ore 19 e proseguirà<br />

fino a domenica 9 anche con<br />

brevi convegni (sul formaggio ‘casatta’<br />

di Corteno Golgi, sulla sicurezza<br />

alimentare nel settore caseario),<br />

momenti di divertimento (la serata<br />

di sabato 8 con Omar Pedrini), dimostrazioni<br />

pratiche nei vari espositori<br />

presenti e incontri con i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>la grande distribuzione. “<strong>La</strong><br />

nostra – aggiungono Orizio e Turelli<br />

– è una fiera realizzata con serietà<br />

ma allo stesso tempo con i toni <strong>del</strong>la<br />

festa. Più di tutto, vogliamo che sia<br />

un volano di attività economiche da<br />

accentuare sempre più per far circolare<br />

e conoscere i nostri formaggi;<br />

quel che conta è che ci sia grande<br />

qualità, che si tratti di prodotti di nicchia<br />

o di grande distribuzione, come<br />

“Coccaglio con te”, allegarlo alla<br />

fotocopia di un proprio documento<br />

d’identità e consegnare il tutto<br />

all’Ufficio Segretariato sociale <strong>del</strong><br />

Comune. Per maggiori dettagli<br />

sull’iniziativa è possibile inoltre<br />

collegarsi al portale <strong>del</strong> comune<br />

www.comune.coccaglio.bs.it, da<br />

dove è possibile scaricare la lista<br />

completa degli svariati operatori<br />

commerciali aderenti al progetto,<br />

oltre che stampare il modulo di<br />

richiesta e leggere l’informativa<br />

relativa all’iniziativa. Le percentuali<br />

<br />

avviene per il sodalizio che continua<br />

con il centro commerciale ‘Le Rondinelle’,<br />

dove già sabato 1 e domenica<br />

2 si potranno gustare specialità casearie<br />

bresciane”. Una rassegna che<br />

nel medesimo weekend avrà un’altra<br />

anteprima con un programma<br />

di degustazioni gratuite di formaggi<br />

italiani anche all’interno <strong>del</strong>lo store<br />

“Buonissimo” di corso Mameli in<br />

città. Per informazioni dettagliate<br />

sul programma visitare il sito web<br />

www.franciacortainbianco.it.<br />

di sconto oscilleranno da un<br />

minimo <strong>del</strong> 5% fino a toccare anche<br />

punte <strong>del</strong> 30%, interessando varie<br />

tipologie di prodotti: abbigliamento,<br />

calzature, pelletterie, farmaci,<br />

profumeria, cosmetici, articoli<br />

regalo, foto, giochi, alimentari,<br />

piante, fiori, elettrodomestici e<br />

commercio al dettaglio, ma anche<br />

pranzi, cene, pizze e banchetti. Per<br />

informazioni è possibile rivolgersi<br />

direttamente all’Ufficio Servizi<br />

sociali <strong>del</strong> Comune di Coccaglio o<br />

telefonare allo 030/7725714. (a.s.)


Franciacorta in Bianco<br />

punta tutto sulla qualità<br />

dei prodotti lattiero-caseari,<br />

a questo appuntamen- e<br />

to diventato ormai tradizione<br />

non poteva mancare il “Mercato<br />

contadino terre bresciane”.<br />

Sempre più aziende propongono<br />

presso i loro spacci o nei distributori<br />

automatici di latte crudo, anche lo<br />

yogurt di fattoria, vaccino o caprino,<br />

al gusto naturale o ad esempio<br />

alla frutta, prodotto rigorosamente<br />

da aziende agricole locali. Bevilatte,<br />

agenzia di servizi per l’agricoltura,<br />

ha organizzato per il secondo anno<br />

consecutivo uno specifico concorso<br />

dedicato proprio allo yogurt di fattoria.<br />

“Questa iniziativa – dice Fausto<br />

Cavalli, amministratore di Bevilatte<br />

– così come l’idea di vendere latte<br />

crudo con distributori automatici in<br />

piazza, è da noi proposta con sempre<br />

maggior successo agli allevatori<br />

locali. Il nostro obiettivo è però più<br />

ampio, intendendo promuovere tutti<br />

prodotti degli agricoltori e favorendo<br />

l’incontro con i consumatori; ed<br />

ecco che, oltre al latte ed allo yogurt<br />

commercializzati direttamente dagli<br />

stessi produttori, abbiamo realizzato<br />

negli ultimi anni anche alcuni<br />

Mercati contadini, denominati Terre<br />

bresciane e posizionati a Ghedi,<br />

Iseo, Montichiari e Corte Franca. In<br />

questi mercati è possibile acquistare<br />

vere squisitezze locali, direttamente<br />

dagli stessi produttori e il tutto con<br />

un occhio al risparmio (un dato da<br />

non sottovalutare in questo periodo<br />

di crisi, ndr). Nasce con questi presupposti<br />

– prosegue Cavalli – l’idea<br />

di valorizzare tramite uno specifico<br />

concorso lo yogurt prodotto dagli<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

agricoltori”. Pertanto, in occasione<br />

<strong>del</strong>la 16ª edizione di Franciacorta<br />

In Bianco (7–8 e 9 ottobre 2011)<br />

e in collaborazione con Castegnato<br />

Servizi srl, si è indetto la seconda<br />

edizione <strong>del</strong> concorso “Miglior yogurt<br />

di fattoria”, riservato alle sole<br />

aziende agricole con propria produzione<br />

e trasformazione. Il concorso<br />

avrà luogo nella sede <strong>del</strong>la rassegna<br />

con una selezione dei prodotti provenienti<br />

dai diversi ambiti <strong>del</strong> territorio<br />

italiano. Durante la rassegna,<br />

in particolare nel pomeriggio di sabato,<br />

sarà possibile degustare gli yogurt<br />

che hanno partecipato al concorso<br />

ed alcuni particolari prodotti<br />

<br />

<br />

L’immagine di settembre si affaccia<br />

alla mente di ognuno ornata di<br />

grappoli d’uva, indissolubilmente<br />

legata al momento festoso <strong>del</strong>la<br />

vendemmia. Non mancano<br />

perciò in questo periodo varie<br />

manifestazioni di carattere<br />

enologico, tra le quali un posto<br />

d’onore merita certamente la<br />

“Festa <strong>del</strong>l’uva” di Gussago.<br />

Conclusasi il 25 settembre, la<br />

festa ha raggiunto quest’anno<br />

il traguardo <strong>del</strong>le 44 can<strong>del</strong>ine:<br />

per quattro giorni, da giovedì a<br />

presenti presso i mercati.<br />

Giusto ricordare che il Mercato<br />

contadino terre bresciane il primo<br />

lunedì <strong>del</strong> mese dalle ore 8 alle ore<br />

12.30 arriva in piazza Franciacorta a<br />

Corte Franca, il martedì dalle ore 8<br />

alle ore 12.30 a Montichiari in piazza<br />

Santa Maria, il sabato dalle ore 8<br />

alle ore 12.30 a Ghedi in piazza Roma,<br />

la seconda domenica <strong>del</strong> mese<br />

a Iseo dalle ore 9 alle ore 18 in viale<br />

Repubblica. Il “Mercato contadino<br />

terre bresciane” dove il risparmio<br />

e la genuinità sono di casa dopo<br />

Ghedi, Montichiari, Iseo, da lunedì<br />

3 ottobre sarà quindi anche a Corte<br />

Franca. Oltre alla presenza dei gazebo<br />

arancioni c’è la garanzia <strong>del</strong>la<br />

qualità: in piazza si potranno trovare<br />

solo agricoltori con i loro prodotti,<br />

freschi e appena raccolti. Per i consumatori<br />

c’è la comodità di trovare<br />

prodotti freschi, locali, buoni e tanti<br />

prodotti dalla verdura ai formaggi<br />

alla carne al miele, alla frutta, ai<br />

salumi direttamente dal produttore.<br />

domenica, il centro franciacortino<br />

è stato teatro di una serie di<br />

iniziative che hanno spaziato<br />

dall’ambito più precisamente<br />

enogastronomico a momenti<br />

di rievocazione storica, senza<br />

dimenticare l’aspetto culturale<br />

ed educativo assicurato da<br />

mostre, presentazioni di volumi e<br />

performance musicali e danzanti.<br />

Il tutto, ovviamente, corredato<br />

dal tradizionale appuntamento<br />

con la sfilata dei carri allegorici:<br />

dopo il sorteggio <strong>del</strong>l’ordine <strong>del</strong><br />

<br />

<br />

<br />

<br />

corteo, tenutosi giovedì sera<br />

dopo l’esibizione <strong>del</strong> coro alpino<br />

“<strong>La</strong> zerla”, i carri hanno sfilato in<br />

piazza Vittorio Veneto dalle 14 di<br />

domenica accompagnati<br />

dalla banda musicale<br />

“S. Maria Assunta”. Il senso <strong>del</strong>la<br />

manifestazione si può rintracciare<br />

nel saluto <strong>del</strong> sindaco Lucia<br />

<strong>La</strong>zzari che ha idealmente gettato<br />

un ponte tra la cultura contadina<br />

<strong>del</strong> passato e le nuove mete verso<br />

i suoi odierni eredi sono protesi.<br />

(f.u.)


JAGUAR BRESCIA<br />

VIA PADANA SUPERIORE, 34 - CASTEGNATO - BRESCIA<br />

TEL. 030 3229881


Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani <strong>del</strong><br />

popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che<br />

possedeva un terreno e vi piantò una vigna. <strong>La</strong> circondò<br />

con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì<br />

una torre. <strong>La</strong> diede in affitto a dei contadini e se ne andò<br />

lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti,<br />

mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma<br />

i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro<br />

lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri<br />

servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso<br />

modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo:<br />

“Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il<br />

figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo<br />

e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono<br />

fuori dalla vigna e lo uccisero. (...)<br />

<br />

<br />

<br />

Ci sono dei fatti di gioia e di speranza,<br />

dalla Gmg al Congresso eucaristico,<br />

all’azione quotidiana nella<br />

comunità cristiana. Gli eventi ecclesiali<br />

vissuti di recente e il protagonismo<br />

dei giovani nelle manifestazioni<br />

scoppiate sullo “scacchiere<br />

internazionale”, attraverso le quali<br />

essi “manifestano la loro incomprimibile<br />

esistenza”. Una globalizzazione<br />

che “sempre più tende ad agire<br />

dispoticamente prescindendo dalla<br />

politica” e la necessità di “correggere<br />

abitudini e stili di vita”. <strong>La</strong><br />

“questione morale” nella politica<br />

italiana, l’attenzione <strong>del</strong>la Chiesa ai<br />

poveri e a quanti sono colpiti dalla<br />

crisi, la “presenza dei cattolici nella<br />

società civile e nella politica”. Altre<br />

questioni italiane e un’attenzione<br />

internazionale (dal Corno d’Africa<br />

al Sud Sudan, dalle primavere <strong>del</strong><br />

Nord Africa al raduno interreligioso<br />

di Assisi). Molteplici gli argomenti<br />

che il presidente <strong>del</strong>la Cei,<br />

card. Angelo Bagnasco, ha affrontato<br />

nella prolusione al Consiglio<br />

episcopale permanente (Roma, 26-<br />

29 settembre). <strong>La</strong> vita nella fede “la<br />

conversione cristiana è anche e soprattutto<br />

fonte di gioia, di speranza<br />

e di amore”, ripete, con le parole di<br />

Benedetto XVI a Venezia.<br />

<strong>La</strong> “rigenerazione” dei cristiani.<br />

Riferendosi al 25° Congresso eucaristico<br />

nazionale, il cardinale<br />

ha ricordato che i “cinque ambiti<br />

esistenziali” trattati nelle giornate<br />

“hanno messo in risalto l’‘osmosi’<br />

possibile, ma anche esaltante, tra il<br />

<br />

<br />

l verdetto. <strong>La</strong> domanda di Gesù<br />

alla fine <strong>del</strong>la storia che ha<br />

raccontato sembra innocua:<br />

chi potrebbe dire il contrario?<br />

È palese l’abuso e la violenza.<br />

Tanto palese che il verdetto e la<br />

condanna sono scontati. Ma chi li<br />

pronuncia non coglie il paradosso di<br />

questa condanna. Perché non capisce<br />

che quella non è una storia, una metafora,<br />

ma la Storia di un rapporto tra<br />

Dio e un popolo che, in quel momento,<br />

Gesù accusa di essersi sostituito a<br />

Dio. Non capiscono perché credono<br />

di agire bene, di essere custodi <strong>del</strong>la<br />

vigna, di lavorarla bene. Ma non vogliono<br />

capire che quelli mandati dal<br />

padrone non erano incursori e nemici,<br />

ma coloro che dovevano raccogliere<br />

i frutti. Ecco cosa non capiscono:<br />

che la vigna e i frutti non sono roba<br />

loro ma <strong>del</strong> padrone. Sono diventati<br />

loro i padroni. Cosa non difficile<br />

quando si pensa di fare così bene da<br />

fare meglio <strong>del</strong> padrone. Cosa dappertutto<br />

non difficile quando viene<br />

a mancare l’autocritica e l’equilibrio<br />

tra il fare e il ricordare da dove si<br />

mistero che celebriamo e le dimensioni<br />

<strong>del</strong>l’esistenza quotidiana”. Per<br />

la Gmg, invece, il presule si è soffermato<br />

sulla “massiccia affluenza”, come<br />

pure sulla “qualità <strong>del</strong>la partecipazione”.<br />

In Spagna si è registrata<br />

“un’ondata giovanile per gran parte<br />

nuova, ma non ripetitiva <strong>del</strong>le precedenti”.<br />

È “la generazione giovanile<br />

scaturita dalle Gmg di Benedetto<br />

XVI”, il quale ha “impresso” alle<br />

Giornate una “particolare cura nella<br />

preparazione personale e nell’esperienza<br />

sacramentale, comprensiva<br />

<strong>del</strong>l’adorazione eucaristica a scena<br />

aperta”. Ma come s’inseriscono questi<br />

eventi “eccezionali” nella “vita<br />

quotidiana”? Essi, ha evidenziato,<br />

“devono concorrere alla rigenerazione<br />

<strong>del</strong> soggetto cristiano”.<br />

viene. Diventare padroni di Dio. Diventare<br />

padroni <strong>del</strong> suo agire. Convincersi<br />

che il nostro fare coincida<br />

con la volontà di Dio. Si svuotano le<br />

parole quando si arriva a fare di Dio<br />

un pretesto per il proprio agire. Ed è<br />

un virus strano e incontrollabile: sostituirsi<br />

a Dio per farlo agire, parlare,<br />

comandare. Ed è il virus più terribile<br />

perché produce la vera distruzione<br />

<strong>del</strong>l’uomo mettendo l’uomo sull’uomo<br />

e sostituendo il dialogo tra Dio e<br />

l’uomo con l’imperativo di Dio. Gesù<br />

incalza e chiede perché sa che risponderanno<br />

bene, che condanneranno,<br />

che si condanneranno. Perché non<br />

capiscono più, perché non riescono<br />

a immedesimarsi in quei contadini<br />

ladri e assassini. Così è per il virus<br />

<strong>del</strong> farsi Dio: rende incomprensibile<br />

il dialogo e la volontà di condivisione.<br />

Farsi Dio è mettersi dalla parte<br />

<strong>del</strong>la sola ragione. È creare la barriera<br />

attorno alla vigna per gestirla da<br />

dei. Il resto non entra ma è giudicato<br />

come errore e non esiste padrone o<br />

Dio che possa vantare il diritto anche<br />

solo di dire. Allora lo scandalo <strong>del</strong>la<br />

pietra scartata è scandalo enorme e<br />

incomprensibile perché sembra che<br />

Dio vada dall’altra parte <strong>del</strong>la barricata,<br />

che costruisca un’altra cosa,<br />

che parli un’altra Parola. Ma è il tormento<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> rapporto con<br />

Dio questo; è il richiamo all’umiltà<br />

di ascoltarlo e di fidarsi <strong>del</strong>la pietra<br />

scartata più che <strong>del</strong> nostro personale<br />

modo di agire bene. È verifica di un<br />

dialogo che non dovrebbe mai spegnersi<br />

e che dovrebbe sempre confrontarsi<br />

con la vera Parola. E convertirsi.<br />

Perché la certezza di essere<br />

nel giusto e di fare per Dio è il primo<br />

stadio <strong>del</strong>l’attacco <strong>del</strong> virus mortale<br />

<strong>del</strong> diventare Dio. Difficile ammettere<br />

di fare per noi stessi quello che diciamo<br />

di dare per Dio. Ma la verifica<br />

è lì, nell’ultima riga <strong>del</strong> brano di questa<br />

domenica: i frutti. Sono questi che<br />

permettono di scoprire (e di svelare)<br />

per chi stiamo lavorando. Se i frutti<br />

sono per Dio o per noi non è difficile<br />

capirlo alla prova dei fatti. Ed è più facile<br />

da vedere di quanto non possano<br />

mistificare le parole. Il verdetto sarà<br />

sui frutti portati. Per Dio.


a vera questione <strong>del</strong> nostro<br />

tempo è la questione<br />

di Dio. Lo si è compreso<br />

ancora una volta<br />

seguendo il magistero di<br />

Benedetto XVI. <strong>La</strong> centralità <strong>del</strong>la<br />

questione è data dalla marginalizzazione<br />

di Dio, che caratterizza il<br />

contesto in cui viviamo: Egli è messo<br />

fuori dalle scienze, dalla ragione<br />

positivista e la fede in lui è ridotta a<br />

mero fatto individuale ed ininfluente.<br />

Per questo il Pontefice si è interrogato:<br />

“L’uomo ha bisogno di Dio,<br />

oppure le cose vanno abbastanza<br />

bene anche senza di Lui?” (Erfurt,<br />

omelia <strong>del</strong> 23 settembre 2011). E,<br />

durante l’incontro con il Consiglio<br />

<strong>del</strong>la Chiesa evangelica, ha detto:<br />

“Che cosa significa la questione su<br />

Dio nella nostra vita? Nel nostro<br />

annuncio?” (Erfurt, discorso <strong>del</strong> 23<br />

settembre 2011). L’esperienza dice<br />

che quanto più il mondo si allontana<br />

da Dio, tanto più diventa chiaro<br />

che l’uomo, nell’eccesso <strong>del</strong> potere,<br />

nel vuoto <strong>del</strong> cuore e nella brama<br />

di soddisfazione e di felicità, perde<br />

sempre di più la vita. Sì, la sete<br />

di infinito è presente nell’uomo in<br />

modo inestirpabile. L’uomo è stato<br />

creato per la relazione con Dio e ha<br />

bisogno di Lui. Per questo il primo<br />

servizio ecumenico in questo tempo<br />

deve essere di testimoniare insieme<br />

la presenza <strong>del</strong> Dio vivente e<br />

con ciò dare al mondo la risposta di<br />

cui ha bisogno. Dio è l’Onnipotente<br />

anche se “Egli esercita il suo potere<br />

in maniera diversa da come noi<br />

uomini siamo soliti fare” (Freiburg,<br />

omelia <strong>del</strong> 25 settembre 2011). Egli<br />

<br />

<br />

Dai bambini ai “giovani <strong>del</strong><br />

1961”, un lungo corteo si è<br />

snodato domenica da Perugia<br />

ad Assisi per la 19ª edizione<br />

<strong>del</strong>la Marcia <strong>del</strong>la pace. Classi<br />

scolastiche dal Nord al Sud con<br />

i rispettivi insegnanti, gruppi<br />

<strong>del</strong>l’associazionismo laico e<br />

cattolico, rappresentanti degli<br />

enti locali hanno camminato<br />

verso la città di San Francesco<br />

“per la pace e la fratellanza dei<br />

popoli”. Una data significativa<br />

perché cade a 50 anni dalla prima<br />

<br />

stesso ha posto un limite al suo potere,<br />

riconoscendo la libertà <strong>del</strong>le<br />

sue creature. Il suo potere si manifesta<br />

soprattutto nella misericordia<br />

e nel perdono, perché desidera<br />

la salvezza <strong>del</strong> suo popolo: “desidera<br />

la nostra salvezza, la mia salvezza,<br />

la salvezza di ciascuno”. Ridare<br />

a Dio il posto che gli spetta, come<br />

testimonia l’esempio dei Santi. Essi<br />

“ci mostrano anzitutto che è possibile<br />

e che è bene vivere in rapporto<br />

con Dio e vivere questo rapporto in<br />

modo radicale, metterlo al primo<br />

posto e non riservare ad esso soltanto<br />

qualche angolo” (Domplatz<br />

di Erfurt, omelia <strong>del</strong> 24 settembre<br />

2011). <strong>La</strong> relazione con Dio richiede<br />

questa radicalità, altrimenti non<br />

marcia, voluta da Aldo Capitini<br />

nel 1961 proprio con il medesimo<br />

slogan. Un “significativo<br />

traguardo”, ha scritto in<br />

un telegramma alla Tavola<br />

<strong>del</strong>la pace il presidente <strong>del</strong>la<br />

Repubblica, Giorgio Napolitano.<br />

“I tanti ragazzi – appartenenti<br />

a diverse nazionalità, culture<br />

e religioni – che hanno aderito<br />

alla marcia e agli appuntamenti<br />

a essa correlati – ha aggiunto il<br />

Capo <strong>del</strong>lo Stato – confermano<br />

la profonda aspirazione <strong>del</strong>le<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dice nulla all’uomo. Il sì a Dio passa<br />

inevitabilmente attraverso il no al<br />

peccato. Purtroppo, la maggior parte<br />

<strong>del</strong>la gente, anche dei cristiani,<br />

oggi dà per scontato che Dio, in ultima<br />

analisi, non si interessa dei pec-<br />

giovani generazioni a costruire<br />

un futuro fondato su principi<br />

di libertà, tolleranza e giustizia<br />

sociale in grado di garantire la<br />

pacifica coesistenza tra i popoli”.<br />

Sono migliaia i bresciani che<br />

hanno preso parte (a piedi, in bici<br />

o in pullman) alla marcia Perugia-<br />

Assisi. Giunta alla Rocca di Assisi<br />

la marcia si è conclusa con una<br />

“mozione finale”, come fece Aldo<br />

Capitini nel 1961, contenente<br />

“impegni concreti – ha spiegato<br />

Lotti – che vogliamo proporre<br />

<br />

<br />

<br />

Libertà e umiltà. Due parole che in<br />

questa ultima domenica di settembre<br />

accompagnano la riflessione <strong>del</strong> Papa<br />

a conclusione <strong>del</strong>la visita in Germania.<br />

<strong>La</strong> nostra libertà è limite che<br />

il Signore mette al suo potere, perché<br />

lo esercita in modo diverso dagli uomini.<br />

È dono la libertà, che non può<br />

essere disgiunta dall’umiltà, ricorda<br />

il Papa nell’omelia pronunciata alla<br />

Messa a Friburgo, davanti ad una<br />

folla che è stata calcolata in 100mila<br />

cati e <strong>del</strong>le virtù degli uomini. Egli<br />

sa, appunto, che tutti sono soltanto<br />

carne. Se si crede ancora in un al di<br />

là e in un giudizio di Dio, allora quasi<br />

tutti presuppongono che Dio debba<br />

essere generoso e, alla fine, nella<br />

sua misericordia, ignorerà le piccole<br />

mancanze. “Ma sono veramente così<br />

piccole le nostre mancanze? Non<br />

viene forse devastato il mondo a<br />

causa <strong>del</strong>la corruzione dei grandi,<br />

ma anche dei piccoli, che pensano<br />

soltanto al proprio tornaconto?” No,<br />

il male non è un’inezia. Esso non potrebbe<br />

essere così potente se l’uomo<br />

mettesse Dio veramente al centro<br />

<strong>del</strong>la propria vita. Credere significa<br />

camminare con “il Dio concreto”,<br />

farsi contagiare da lui, lasciare che<br />

la frequentazione con Lui “accenda<br />

la mia fede”. “Alcuni – ha precisato<br />

il Papa – guardano la Chiesa fermandosi<br />

al suo aspetto esteriore” (Berlino,<br />

omelia <strong>del</strong> 22 settembre). Allora<br />

la Chiesa appare come una <strong>del</strong>le<br />

tante organizzazioni in una società<br />

democratica, secondo le cui norme<br />

e leggi, poi, deve essere giudicata<br />

e trattata. Occorre aggiungere che,<br />

purtroppo, nella Chiesa ci sono pesci<br />

buoni e cattivi, grano e zizzania.<br />

“Esistono forme di male piuttosto<br />

nascosto, che possono avvolgerci<br />

come una nebbia indistinta, e sono<br />

la pigrizia, la lentezza nel volere e<br />

nel fare il bene” (Freiburg, discorso<br />

<strong>del</strong> 24 settembre 2011). Il danno<br />

per la Chiesa non viene dai suoi avversari,<br />

ma dai cristiani. Tutto questo<br />

oscura il mistero grande e bello<br />

<strong>del</strong>la Chiesa, voluta da Cristo come<br />

sacramento universale di salvezza.<br />

persone; l’esistenza cristiana è “un<br />

esserci per l’altro, un impegno umile<br />

per il prossimo e per il bene comune”.<br />

Soprattutto è un abbandonarsi<br />

nelle sue mani in tempi di pericolo e<br />

di cambiamento radicale, quando vediamo<br />

“le cose tremende” che a causa<br />

<strong>del</strong>la libertà avvengono. Da parte<br />

nostra quel chinarsi <strong>del</strong> Signore verso<br />

di noi, e donarci la sua misericordia,<br />

chiede “la disponibilità di abbandonare<br />

il male, di alzarsi dall’indifferenza<br />

a tutti di assumere e portare<br />

avanti”. Dal diritto a cibo e acqua<br />

al lavoro dignitoso, dall’ambiente<br />

all’informazione “libera e<br />

pluralista”, dalla promozione<br />

<strong>del</strong>la società civile al “costruire<br />

società aperte e inclusive”, dieci<br />

sono le priorità per “ogni persona,<br />

a livello locale, nazionale e<br />

globale, in Europa come nel<br />

Mediterraneo”, a cui si chiede di<br />

“agire insieme con una strategia<br />

comune e la consapevolezza di<br />

avere un obiettivo comune”.<br />

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<br />

e di dare spazio alla sua parola. Dio<br />

rispetta la nostra libertà. Egli non ci<br />

costringe”. In definitiva si tratta di<br />

“fidarsi di Dio, il cui potere si manifesta<br />

soprattutto nella misericordia e<br />

nel perdono”. Ecco dunque l’umiltà,<br />

la disponibilità ad aprire i nostri cuori,<br />

perché nel nostro rapporto con il<br />

Signore “non contano le parole, ma<br />

l’agire, le azioni di conversione e di<br />

fede”. No, dunque, a una fede tiepida,<br />

a una religiosità di routine.


er leggere la realtà <strong>del</strong>la<br />

nostra città ma più in generale<br />

<strong>del</strong>la società moderna,<br />

liberandosi magari di quei<br />

pregiudizi che offuscano<br />

la verità e possono rendere difficile<br />

la convivenza. Anche fra i cristiani<br />

il seme <strong>del</strong>l’intolleranza religiosa attecchisce<br />

spesso e volentieri. Non<br />

possono certo essere le religioni fonti<br />

di conflitti, ma piuttosto le cause<br />

dei problemi vanno individuate nelle<br />

ragioni storico-culturali. Partendo da<br />

queste premesse l’Accademia cattolica<br />

di Brescia inizia il secondo anno<br />

di attività con due convegni su “Cristiani<br />

e mussulmani in Medio Oriente,<br />

tra presente e futuro”: il primo, in<br />

programma sabato 1 ottobre, analizza<br />

la situazione e le sue cause; il secondo<br />

(il 15 ottobre) si concentra sul dialogo<br />

possibile. <strong>La</strong> preparazione <strong>del</strong>le due<br />

giornate ha visto la partecipazione<br />

fattiva di realtà, associazioni e movimenti<br />

ecclesiali bresciani, segno che<br />

l’Accademia ha saputo mettere attorno<br />

allo stesso tavolo organizzativo<br />

le Acli, l’Azione cattolica, la Ccdc, la<br />

Fondazione San Benedetto, i Missionari<br />

saveriani e il Movimento dei focolari.<br />

L’1 ottobre si osserva la realtà<br />

per comprendere come si è <strong>del</strong>ineata,<br />

cercando le ragioni <strong>del</strong>la difficoltà<br />

<strong>del</strong>la presenza cristiana in Medio<br />

Oriente. Le riflessioni scaturiscono da<br />

esperienze dirette: mons. Louis Sako,<br />

vescovo di Kirkuk, affronta il tema<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“Essere cristiani in Iraq”; Peter Madros,<br />

<strong>del</strong>egato <strong>del</strong> patriarca latino di<br />

Gerusalemme, si sofferma su “Essere<br />

cristiani in Palestina, Israele, Giordania<br />

e Siria”; a Samir Samor-Khalil SJ<br />

(professore presso l’università Saint<br />

Joseph di Beirut) e ad Adnane Mokrani<br />

(professore presso la Pontificia<br />

università Gregoriana) il compito di<br />

presentare “Le ragioni storico-culturali<br />

<strong>del</strong>le difficoltà”. L’iniziativa si inserisce<br />

nel percorso triennale <strong>del</strong>l’Accademia<br />

dedicato a “Religioni e convivenze<br />

civili”. <strong>La</strong> seconda giornata<br />

guarda verso il futuro e, soprattutto,<br />

ai segnali di speranza: Cristiana Capitani<br />

racconta l’impegno <strong>del</strong> Sermig in<br />

Giordania dove musulmani e cristiani,<br />

insieme, si prendono cura dei bambini<br />

down, perché “in nome di una carità<br />

alta – spiega mons. Giacomo Canobbio<br />

– è possibile lavorare congiunta-<br />

<br />

<br />

“Perché dovremmo realizzare le unità<br />

pastorali? Perché l’uomo d’oggi ha<br />

in sé una domanda di appartenenza,<br />

di relazione e di comunità. Perché il<br />

nostro obiettivo è la generazione <strong>del</strong>la<br />

fede attraverso comunità fraterne.<br />

Se non c’è fraternità non avremo generazione<br />

<strong>del</strong>la fede. Una fraternità<br />

da accogliere dalle mani di Dio e le<br />

unità pastorali ne possono essere il<br />

volto”. Si esprime così mons. <strong>La</strong>uro<br />

Tisi, vicario generale <strong>del</strong>la diocesi di<br />

<br />

Trento, all’assemblea dei vicari zonali<br />

<strong>del</strong>la diocesi bresciana tenutasi, nei<br />

giorni scorsi all’Eremo di Bienno. Una<br />

testimonianza, la sua, di una Chiesa,<br />

quella di Trento, che ha preso sul serio<br />

il tema <strong>del</strong>le unità pastorali e la sta<br />

realizzando con calma e determinazione.<br />

“In questo cammino – ha continuato<br />

Tisi – dobbiamo affrontare alcuni<br />

nodi strutturali come il rapporto<br />

preti-laici, il tema <strong>del</strong>la destinazione e<br />

gestione <strong>del</strong>le strutture e quello <strong>del</strong>la<br />

<br />

<br />

“Credo che la stampa cattolica<br />

possa formare la mentalità<br />

<strong>del</strong>le persone. In un mondo che<br />

sembra cancellare i valori di<br />

riferimento, la stampa cattolica<br />

può influire sulle scelte di vita e<br />

può anche aiutare a conoscere<br />

i documenti <strong>del</strong>la Chiesa”.<br />

Queste parole sono di Maria,<br />

una <strong>del</strong>le <strong>del</strong>egate “storiche”<br />

di <strong>Voce</strong>. Da circa 20 anni Maria<br />

si prodiga nella diffusione e<br />

nella distribuzione <strong>del</strong>la buona<br />

stampa: il settimanale “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />

gestione partecipata <strong>del</strong>la comunità.<br />

I laici hanno in questo passaggio un<br />

ruolo fondamentale e i preti da coloro<br />

che presidiano il territorio devono<br />

diventare sempre più segno e testimoni<br />

<strong>del</strong> Risorto nelle comunità”. Dalle<br />

parore dal vicario generale di Trento<br />

si capisce che la diocesi sta procendendo<br />

con metodo. Le fasi, i ruoli e i<br />

tempi sono chiari. Uno sguardo sereno<br />

e aperto alla speranza accompagna<br />

i frutti e le fatiche di un cammino<br />

<strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”, il mensile “Madre”<br />

e il quotidiano “Avvenire”.<br />

Come lei sono un centinaio i<br />

<strong>del</strong>egati (sono sempre graditi<br />

anche altri nuovi volontari) che<br />

si impegnano sul territorio con<br />

passione per la promozione<br />

<strong>del</strong> nostro settimanale. Ogni<br />

anno sono invitati al convegno<br />

annuale, l’appuntamento <strong>del</strong><br />

2011 è fissato per sabato 15<br />

ottobre presso “Casa Rocca -<br />

Palazzo Gambara” di via San Vito<br />

31 a Bedizzole. Il programma<br />

mente”. <strong>La</strong> chiusura <strong>del</strong> convegno è<br />

affidata alla teologia musulmana (con<br />

Shahrzad Houshmand Zadeh, docente<br />

di teologia islamica presso la Gregoriana,<br />

che parla de “Il Corano e la<br />

tolleranza religiosa”) e alla teologia<br />

cattolica (con Francesco Zannini, professore<br />

presso il Pontificio istituto di<br />

studi arabi e islamistica, che descrive<br />

“L’utopia <strong>del</strong> Vangelo: dialogo al di là<br />

dei confini”). L’appuntamento è per<br />

le 9 (fino alle 13) di sabato 1 ottobre<br />

presso l’aula polifunzionale <strong>del</strong>l’Università<br />

cattolica in via Trieste 17 a<br />

Brescia. L’ingresso è libero. Per info,<br />

www.accademiacattolicadibrescia.it.<br />

che avrà comunque bisogno di tempo.<br />

Dalla testimonianza alle indicazioni<br />

per il nostro cammino diocesano<br />

il passo è breve. Il vescovo Monari<br />

ha infatti annunciato a breve la nomina<br />

<strong>del</strong>la segreteria <strong>del</strong> Sinodo diocesano.<br />

È l’organismo che condurrà<br />

l’ampia consultazione diocesana, redigerà<br />

il regolamento <strong>del</strong>l’assemblea<br />

sinodale, predisporrà i documenti in<br />

discussione nell’appuntamento sinodale,<br />

tra questi le ipotesi di articola-<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>del</strong>la giornata prevede alle 9.30<br />

l’accoglienza, alle 10 la Santa<br />

Messa presieduta dal vicario<br />

generale, mons. Gianfranco<br />

Mascher; alle 11 l’incontro (per<br />

le consuete comunicazioni<br />

di servizio) con don Adriano<br />

Bianchi, direttore de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”, e Annachiara Valle,<br />

direttrice di “Madre”. Alle 12.30<br />

il pranzo in loco (è gradito un<br />

cenno di conferma entro giovedì<br />

6 ottobre, telefonando a Paola:<br />

03044250).<br />

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zione già consegnate ai vicari zonali e<br />

in particolare un direttorio per quelle<br />

attività pastorali che saranno gestite<br />

dall’unità pastorale. Le comunicazioni<br />

offerte ai vicari nelle restanti giornate<br />

d’incontro hanno riguardato la visita<br />

vicariale che prenderà il via nel mese<br />

di ottobre, l’uso <strong>del</strong>la posta elettronica<br />

e <strong>del</strong>le nuove tecnologie per le comunicazioni<br />

tra il centro e le parrocchie<br />

e il documento che intende normare<br />

le feste in parrocchia.


ome da tradizione, sabato<br />

24 settembre, a Casa<br />

Foresti, si è tenuta la<br />

presentazione <strong>del</strong>l’itinerario<br />

oratoriano 2011/12,<br />

insieme con l’Assemblea degli oratori<br />

soci <strong>del</strong> Cob.<br />

<strong>La</strong> mattinata di lavoro è stata condotta<br />

da don Marco Mori, direttore<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio Oratori e presidente<br />

<strong>del</strong>l’Associazione, con una relazione<br />

iniziale che ha toccato tutti<br />

i punti oggetto di discussione<br />

<strong>del</strong>l’Assemblea.<br />

Innanzitutto è stato presentato l’iti-<br />

<br />

<br />

Giovedì 29 settembre<br />

Ore 10.30 - Brescia -<br />

S. Messa nella festa patronale<br />

<strong>del</strong>la Polizia<br />

presso la parrocchia<br />

<strong>del</strong>le Sante<br />

Capitanio e Gerosa.<br />

Ore 20.30 - Muratello di Nave -<br />

incontro con i catechisti<br />

dei genitori <strong>del</strong>l’Icfr<br />

<strong>del</strong>la zona XXIII presso l’oratorio.<br />

Venerdì 30 settembre<br />

Ore 20.30 - Inzino - Visita alla<br />

<br />

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<br />

<br />

nerario <strong>del</strong>l’anno “Per un’altra strada”,<br />

che accompagnerà gli oratori<br />

nel percorso verso il Sinodo diocesano:<br />

non solo le tradizionali proposte<br />

educative per le comunità e<br />

macrozona presso la Sala<br />

<strong>del</strong>la comunità.<br />

Domenica 2 ottobre<br />

Ore 11.15 - Idro - Santa Messa<br />

in occasione <strong>del</strong>la festa patronale.<br />

Ore 16.30 - Lumezzane -<br />

Santa Messa e inaugurazione<br />

<strong>del</strong>l’oratorio<br />

presso la parrocchia di San<br />

Sebastiano.<br />

Martedì 4 ottobre<br />

Ore 20.30 - Boario Terme -<br />

Visita alla macrozona<br />

presso il Centro congressi.<br />

Mercoledì 5 ottobre<br />

Ore 20.30 - Sabbio Chiese - Visita<br />

alla macrozona presso la Sala<br />

<strong>del</strong>la comunità.<br />

gli animatori ma anche una serie di<br />

proposte, calibrate in modo diverso<br />

sulle varie fasce d’età, per coinvolgere<br />

tutti nella formulazione di<br />

idee e nella riflessione in vista <strong>del</strong><br />

nuovo ruolo degli oratori nelle unità<br />

pastorali.<br />

È stato poi illustrato il calendario<br />

formativo di Casa Foresti che, accanto<br />

ai corsi consolidati di animatore<br />

teatrale e audiovisivo, “Sai<br />

fischiare?” per animatori di oratorio”,<br />

al corso per allenatori e dirigenti<br />

sportivi ed ai corsi legati<br />

all’attività estiva prevede due importanti<br />

novità: i “Giovedì <strong>del</strong>la<br />

formazione” saranno aperti da un<br />

incontro “revival” <strong>del</strong> vescovo Luciano<br />

con i giovani che hanno partecipato<br />

alla Giornata mondiale<br />

<strong>del</strong>la gioventù di Madrid e si terrà<br />

giovedì 3 novembre al Palabrescia.<br />

Gli incontri successivi manterranno<br />

la serata <strong>del</strong> giovedì e diventeranno<br />

un’offerta formativa articolata,<br />

aperta a tutti. L’altra novità è<br />

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<strong>La</strong> Cancelleria <strong>del</strong>la Curia<br />

diocesana, a seguito<br />

<strong>del</strong>l’ordinanza <strong>del</strong>l’ordinario<br />

diocesano, comunica<br />

i provvedimenti <strong>del</strong>la settimana:<br />

Il sac. don Lorenzo Pini,<br />

già vicario parrocchiale<br />

di Ome e cappellano <strong>del</strong>la<br />

Clinica S. Rocco di Ome,<br />

è stato nominato presbitero<br />

collaboratore <strong>del</strong>la parrocchia<br />

di Gottolengo.<br />

<br />

la presentazione di un percorso di<br />

aggiornamento per i coordinatori<br />

di oratorio, un percorso che nasce<br />

su una precisa richiesta <strong>del</strong>l’assemblea<br />

per dare formazione ed attenzione<br />

regolare a quei laici che già<br />

operano negli oratori con funzioni<br />

di coordinamento.<br />

Il dibattito è proseguito con una<br />

breve verifica <strong>del</strong>la Gmg di Madrid:<br />

sono stati presentati gli aspetti positivi<br />

e raccolte le criticità, dovute<br />

soprattutto ai vari livelli <strong>del</strong>la complessa<br />

macchina organizzativa.<br />

L’appuntamento è stato inoltre<br />

l’occasione per aprire un canale<br />

interessante <strong>del</strong>l’attività associativa<br />

<strong>del</strong> Cob, quello <strong>del</strong>la ricerca e<br />

<strong>del</strong>l’offerta agli oratori di convenzioni<br />

vantaggiose su aspetti tipici<br />

<strong>del</strong>l’attività oratoriana: in questo<br />

contesto è stata presentata una<br />

convenzione con Coni Servizi per<br />

offrire un certificato di qualità relativo<br />

all’impiantistica e alla strutturazione<br />

<strong>del</strong>le società sportive degli<br />

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Il diacono Giuseppe Colosini,<br />

già in servizio presso<br />

l’Ufficio diocesano per la<br />

pastorale <strong>del</strong>la Salute,<br />

è stato nominato per il servizio<br />

<strong>del</strong>la parrocchia di Gottolengo.<br />

Il diacono Massimo Sala,<br />

già in servizio presso<br />

la parrocchia di Trenzano,<br />

è stato nominato<br />

per il servizio <strong>del</strong>la parrocchia<br />

di Travagliato.<br />

oratori. Infine è stato annunciato<br />

un appuntamento importante ospitato<br />

dalla nostra diocesi e da quella<br />

di Bergamo: il primo Convegno<br />

nazionale degli oratori, organizzato<br />

dal Forum degli oratori italiani, si<br />

terrà tra il 6 e il 9 settembre 2012<br />

a Brescia, come riconoscimento<br />

<strong>del</strong>la preziosa tradizione lombarda<br />

rispetto a questa forma di pastorale<br />

giovanile. Gli oratori e i giovani<br />

bresciani saranno chiaramente<br />

coinvolti per nell’accoglienza,<br />

nell’ospitalità e nella realizzazione<br />

di questo momento.


<strong>La</strong>ici (giovani e adulti). Domenica<br />

9, dalle 9 alle 17, ritiro spirituale:<br />

‘lectio divina’ con la Parola di Dio<br />

<strong>del</strong>la liturgia eucaristica <strong>del</strong> giorno.<br />

Donne. Martedì 11, dalle 10 alle<br />

16.30, ritiro spirituale: “Lectio<br />

divina” con la Parola di Dio che<br />

verrà ascoltata nella liturgia<br />

eucaristica <strong>del</strong>la domenica<br />

successiva. Presbiteri e religiosi.<br />

Mercoledì 12, all’Eremo di<br />

Montecastello a Tignale, dalle<br />

9.30 alle 14, ritiro spirituale per il<br />

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n territorio grande e popolatissimo,<br />

una realtà<br />

scolastica e universitaria<br />

enorme, la sfida<br />

<strong>del</strong>l’incontro con la città,<br />

spesso anonima e fluttuante, senza<br />

appartenenze forti… <strong>La</strong> Missione<br />

giovanile nella zona nord di Brescia<br />

ha avuto ufficialmente inizio domenica<br />

18 settembre presso la parrocchia<br />

<strong>del</strong>la Pavoniana con il mandato<br />

<strong>del</strong> Vescovo e si è conclusa dopo una<br />

intensa settimana di iniziative. Le 14<br />

parrocchie <strong>del</strong>la zona sono state coinvolte<br />

nella preghiera e nell’ospitalità<br />

nelle famiglie degli oltre 50 missionari<br />

(seminaristi <strong>del</strong> Seminario diocesano,<br />

Ancelle <strong>del</strong>la carità, Suore Operaie,<br />

Comboniane, Francescane <strong>del</strong> Verbo<br />

Incarnato, consacrate <strong>del</strong>la Tenda di<br />

Dio, Pro Familia). Positivo il riscontro<br />

con gli adolescenti e i giovani <strong>del</strong>le<br />

parrocchie: lunedì 19 i missionari si<br />

sono divisi su sei oratori <strong>del</strong>la zona e<br />

hanno incontrato in tutto circa 200 tra<br />

adolescenti e giovani. Ogni sera inoltre<br />

era dedicata all’adorazione eucaristica<br />

e alla celebrazione <strong>del</strong>la Messa<br />

in una <strong>del</strong>le parrocchie. Due serate<br />

inoltre hanno coinvolto tutti i giovani<br />

<strong>del</strong>la zona presso il teatro S. Giulia<br />

<strong>del</strong> Prealpino: una con testimonianze<br />

presbiterio e i religiosi <strong>del</strong>le due<br />

Zone gardesane. Il servizio <strong>del</strong>la<br />

Parola nel ritiro di ottobre verrà<br />

offerto in tutte le Zone pastorali<br />

<strong>del</strong>la diocesi dai Padri Saveriani,<br />

in occasione <strong>del</strong>la canonizzazione<br />

<strong>del</strong> loro Fondatore, Guido Maria<br />

Conforti; negli altri ritiri offrirà il<br />

servizio <strong>del</strong>la Parola don Vittorio<br />

Bonetti, parroco di Prevalle San<br />

Zenone e San Michele; il ministero<br />

<strong>del</strong>la riconciliazione continuerà<br />

ad essere esercitato dai Padri<br />

sulla fede, una con una catechesi <strong>del</strong><br />

vescovo Luciano. Per due sabati si è<br />

proposta inoltre l’iniziativa di “Una<br />

luce nella notte” nel Parco Castelli.<br />

<strong>La</strong> zona è caratterizzata dalla forte<br />

presenza di strutture scolastiche e di<br />

istruzione e qui si è giocato un tratto<br />

qualificante di questa missione attraverso<br />

tre iniziative. <strong>La</strong> prima è stata la<br />

preghiera: ogni mattina alle 7.30 circa<br />

si è svolta la preghiera per gli studenti<br />

in tre punti: presso la chiesa di<br />

S. Maria Crocifissa, presso la chiesa<br />

di S. Barnaba e in un punto allestito<br />

nelle vicinanze <strong>del</strong>l’Istituto Lunardi.<br />

Ogni pomeriggio inoltre si è proposta<br />

l’iniziativa <strong>del</strong>l’adorazione nella<br />

cappella <strong>del</strong>l’università, invitando gli<br />

studenti a fermarsi a pregare. Qui si<br />

partiva da zero e i partecipanti non<br />

sono stati molti, tuttavia qualcuno<br />

ha accolto l’invito e, soprattutto per<br />

quanto concerne l’università, è stata<br />

un’iniziativa che attende una qualche<br />

continuità. <strong>La</strong> seconda è stata la presenza<br />

nelle ore di religione. I missionari<br />

hanno incontrato un centinaio<br />

di classi, in tutto quasi 2000 studenti.<br />

Hanno accolto l’invito il liceo Calini,<br />

il liceo Olivieri, l’istituto Castelli,<br />

l’istituto Lunardi, l’istituto Sraffa, il<br />

Cfp Lonati. <strong>La</strong> risposta è stata molto<br />

Cappuccini di Barbarano; Fidanzati<br />

<strong>del</strong>la zona XVI. Domenica 23<br />

- dalle 9.30 alle 17, primo ritiro<br />

spirituale per le coppie di fidanzati<br />

che si preparano alla celebrazione<br />

cristiana <strong>del</strong> matrimonio nella zona<br />

pastorale XVI di S. Ercolano.<br />

Educare: gioie e fatiche. Incontri<br />

di spiritualità e di riflessione per<br />

genitori alle prese con l’educazione<br />

dei figli. Domenica 2 ottobre 2011<br />

“Essere genitori capaci di generare<br />

in una società dove si fa fatica a<br />

positiva da parte dei docenti di religione<br />

e degli studenti che hanno accolto<br />

la proposta incentrata sul tema <strong>del</strong>la<br />

libertà religiosa e <strong>del</strong>la pace. <strong>La</strong> terza<br />

è stata la proposta di assemblee scolastiche<br />

aperte alle classi più avanzate<br />

con l’intervento di autorevoli relatori.<br />

Si è visto quanto la presenza <strong>del</strong>la<br />

Chiesa nella scuola pubblica sia fondamentale<br />

sebbene troppo spesso<br />

trascurata. Negli ultimi anni inoltre<br />

Brescia ha maturato una sempre più<br />

spiccata vocazione universitaria e la<br />

Chiesa bresciana è chiamata a rispondere<br />

a questa opportunità. Il “cortile<br />

dei gentili” di cui parla il Papa è appunto<br />

questo luogo in cui può avvenire<br />

l’incontro fecondo <strong>del</strong>la fede <strong>del</strong>la<br />

Chiesa con la cultura e il pensiero e la<br />

scuola pubblica e l’università giocano<br />

un ruolo imprescindibile in questo. I<br />

pomeriggi hanno visto la presenza dei<br />

missionari nei luoghi <strong>del</strong>la carità: Spedali<br />

Civili, Hospice <strong>del</strong>la Domus, la<br />

Cooperativa Nikolajewka. Gli incontri<br />

sono stati significativi e hanno portato<br />

anche in questi luoghi l’interrogativo<br />

di Gesù che chiama in ogni situazione<br />

<strong>del</strong>la vita a seguirlo. “I 72 tornarono<br />

pieni di gioia…”: così il Vangelo dice<br />

degli apostoli dopo l’opera missionaria<br />

svolta nelle città.<br />

seminare”. Domenica 15 gennaio<br />

2012 “<strong>La</strong> Famiglia di fronte a crisi e<br />

difficoltà”.<br />

Domenica 18 marzo 2012 “<strong>La</strong> gioia<br />

di crescere insieme in famiglia”.<br />

Dalle 9 alle 17, con iscrizione alla<br />

giornata necessaria telefonando<br />

all’Eremo (0365 760255). Animano<br />

le giornate la dott.ssa Mariella<br />

Bombardieri, psicopedagogista<br />

formatrice, don Dino Capra e le<br />

Suore Dorotee di Cemmo <strong>del</strong>la<br />

Comunità <strong>del</strong>l’Eremo.<br />

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<strong>La</strong> parrocchia di Cristo Re in via<br />

Fabio Filzi 5 a Brescia (Borgo<br />

Trento) organizza gli esercizi<br />

spirituali nella quotidianità di vita<br />

sul tema “Comunità in cammino”<br />

da lunedì 3 a venerdì 7 ottobre<br />

le sere alle 20.45 nella chiesa<br />

parrocchiale. Detta le meditazioni<br />

padre Gianni Colosio, sacerdote<br />

marista. Sono previsti anche<br />

momenti di preghiera, l’adorazione<br />

eucaristica e la possibilità di un<br />

colloquio spirituale con sacerdoti.


Brescia le suore Dorotee<br />

nel segno <strong>del</strong>l’amicizia<br />

che quest’anno presso<br />

il Centro di spiritualità<br />

Mater Divinae Gratiae di<br />

di Cemmo daranno il via alle attività<br />

formative <strong>del</strong> prossimo anno 2011-<br />

2012: il punto di convergenza tra le<br />

proposte in calendario e il carisma<br />

<strong>del</strong>l’Istituto sarà la storia <strong>del</strong> Piccolo<br />

Principe, un classico <strong>del</strong>la letteratura<br />

per ragazzi e adulti che aprirà la strada<br />

al tema <strong>del</strong>le relazioni. Il testo sarà<br />

presentato da un gruppo di giovani<br />

musicisti, diplomati al Conservatorio<br />

di Brescia e di Darfo, i quali hanno il<br />

merito di credere nella cultura e nella<br />

necessità di divulgarla, soprattutto<br />

nella forma <strong>del</strong>l’espressione musicale<br />

classica e moderna. Letture dal libro<br />

di Saint Exupèry si alterneranno<br />

all’esecuzione di brani musicali opportunamente<br />

scelti dal gruppo Fraumusica,<br />

associazione culturale nata in<br />

Valle Camonica, che da diversi anni si<br />

muove sul territorio bresciano e non,<br />

per portare le proprie creazioni a contatto<br />

con il pubblico <strong>del</strong>le scuole, dei<br />

<br />

<br />

In collaborazione con l’ufficio<br />

Turismo e Pellegrinaggi <strong>del</strong>la<br />

diocesi di Brescia, la Fondazione<br />

Cocchetti promuove il secondo<br />

corso di approfondimento Sulla<br />

via dei Santi in Valle Camonica.<br />

Gli incontri, che si terranno<br />

presso la sede <strong>del</strong>la Fondazione<br />

ad eccezione <strong>del</strong>le visite guidate,<br />

sono aperti anche a tutti coloro<br />

che, pur non intendendo<br />

svolgere l’attività di animatore<br />

di pellegrinaggi, sono interessati<br />

a conoscere i temi proposti. <strong>La</strong><br />

<br />

centri culturali, <strong>del</strong>le parrocchie, dei<br />

luoghi di intrattenimento. Il carisma<br />

educativo <strong>del</strong>le Dorotee le ha portate<br />

a guardare con curiosità e con<br />

ammirazione il gruppo Fraumusica,<br />

esempio di come i giovani sappiano<br />

organizzarsi anche da soli per mettere<br />

a frutto le loro risorse umane e in-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tellettuali: così nasce il connubio tra<br />

il Piccolo Principe e l’inaugurazione<br />

<strong>del</strong>le attività <strong>del</strong> centro; una storia di<br />

amicizia, di scoperta <strong>del</strong>l’altro, di cura<br />

per chi si ama, di fe<strong>del</strong>tà a chi è unico<br />

e prezioso proprio perché “amato”. Le<br />

proposte <strong>del</strong> Mater Divinae Gratiae<br />

sono volte ad approfondire alcune<br />

quota di partecipazione è di 50<br />

euro. Martedì 11 ottobre alle 20.30<br />

“I Santi per lo sviluppo spirituale,<br />

sociale ed economico <strong>del</strong>la Valle<br />

Camonica” (prima parte); sabato<br />

15 ottobre, alle 15, “I Santi per<br />

lo sviluppo spirituale, sociale ed<br />

economico <strong>del</strong>la Valle Camonica”<br />

(seconda parte) con il prof.<br />

Giovanni Gregorini.<br />

Martedì 18 ottobre 2011, ore 20.30<br />

Lessico <strong>del</strong>la vita interiore:<br />

peccato/perdono, vizi/virtù,<br />

conversione/ascesi; sabato 22<br />

dimensioni che hanno a che fare con<br />

la relazione con Dio, con sé, con gli<br />

altri; i risvolti problematici e le risorse<br />

impensabili che ogni rapporto ha in<br />

sé diventano tematiche caratterizzanti<br />

le diverse iniziative: dalle settimane<br />

di preghiera (gli esercizi spirituali seguiranno<br />

il filo rosso <strong>del</strong>la “gratuità”)<br />

ai weekend di meditazione cristiana;<br />

dalle serate per educatori, animatori<br />

e insegnanti di religione ai percorsi di<br />

elaborazione <strong>del</strong> lutto; dagli incontri<br />

per disabili alla presentazione di opere<br />

d’arte legate ai tempi significativi<br />

<strong>del</strong>l’anno liturgico… Amicizia evangelica<br />

è espressione cara alla spiritualità<br />

<strong>del</strong>le Dorotee, poiché fin dall’origine<br />

la modalità di diffusione <strong>del</strong> Vangelo<br />

doveva essere una sorta di “contagio”<br />

dato dall’entusiasmo, dall’autenticità<br />

<strong>del</strong> tratto, dal camminare insieme<br />

sulla strada: è un po’ quello che sarà<br />

raccontato dalla comunità <strong>del</strong> Mater<br />

nella sezione conclusiva <strong>del</strong> pomeriggio,<br />

quando anche gli amici <strong>del</strong> Centro<br />

testimonieranno le amicizie nate<br />

all’interno o attraverso le esperienze<br />

vissute presso la casa <strong>del</strong>le suore.<br />

ottobre 2011, ore 15; lessico <strong>del</strong>la<br />

vita interiore: lotta spirituale,<br />

preghiera (mistica, meditazione,<br />

orazione, contemplazione) con<br />

suor M. Cecilia Signorotto.<br />

Martedì 25 ottobre, ore 20.30,<br />

<strong>La</strong> spiritualità italiana<br />

nell’Ottocento: temi e figure<br />

(prima parte); giovedì 3 novembre,<br />

ore 20.30, <strong>La</strong> spiritualità italiana<br />

nell’Ottocento: temi e figure<br />

(seconda parte) con don Ezio Bolis.<br />

Martedì 8 novembre, ore 20.30,<br />

Fondamenti di comunicazione:<br />

In occasione <strong>del</strong>la solennità di San<br />

Francesco d’Assisi i Frati Minori Conventuali<br />

di Brescia hanno organizzato<br />

una serie di proposte. In particolare<br />

venerdì 30 settembre, alle 21, nella<br />

chiesa di S. Francesco è in programma<br />

il “Concerto di San Francesco”<br />

- Brahams Ein Deutsches Requiem,<br />

op.45 per soli cori e orchestra Coro<br />

polifonico Theophilus – Orchestra<br />

da Camera Arteviva in collaborazione<br />

con il Coro Antiche Armonie. Le<br />

iniziative proseguono lunedì 3 ottobre:<br />

in serata alle 21 la celebrazione<br />

<strong>del</strong> Transito di San Francesco nel<br />

Chiostro. “<strong>La</strong> solennità di S. Francesco<br />

d’Assisi uomo di pace ci porta<br />

a riflettere – spiega padre Leopoldo<br />

Fior superiore <strong>del</strong>la Comunità dei<br />

Frati Minori – sulle violenze presenti<br />

nella nostra società; si respira una<br />

violenza quotidiana: oggi a far paura<br />

è proprio l’uomo”. Per la solennità<br />

di San Francesco, martedì 4 ottobre,<br />

saranno celebrate le Messe con orario<br />

festivo (alle ore: 7; 8; 9.30, 10.30 e<br />

11.30). Nel pomeriggio alle 16 la preghiera<br />

per il creato e la benedizione<br />

degli animali tradizione che attinge<br />

all’invito di S. Francesco a lodare il<br />

Signore con tutto il Creato”. <strong>La</strong> Messa<br />

solenne si terrà alle 18.30. Quest’anno<br />

sarà la comunità di Carpenedolo a<br />

offrire l’olio per la lampada <strong>del</strong>la pace.<br />

<strong>La</strong> Messa sarà presieduta da don<br />

Franco Tortelli, anima la Corale di<br />

San Francesco. Dopo la celebrazione,<br />

nel piazzale <strong>del</strong>la chiesa ci sarà un<br />

momento folkloristico offerto dalla<br />

comunità di Carpenedolo. “France-<br />

parlare in pubblico; sabato 12<br />

novembre, ore 15, Fondamenti<br />

di comunicazione: gestione <strong>del</strong><br />

gruppo con Agostino Mantovani<br />

(nella foto).<br />

Sabato 19 novembre, ore 15,<br />

Simulazione di visita guidata;<br />

Sabato 26 novembre, ore 15,<br />

Simulazione di visita guidata<br />

con Fabio <strong>La</strong>rovere.<br />

Per informazioni,<br />

www.fondazionecocchetti.bs.it,<br />

info@fondazionecocchetti.bs.it,<br />

telefono 0364 331284<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Un itinerario di orientamento vocazionale<br />

per i ragazzi che amano<br />

stare insieme, che servono all’altare,<br />

che mostrano una certa vivacità<br />

spirituale dalla quinta elementare<br />

alla terza media. Si può sintetizzare<br />

così lo spirito <strong>del</strong> gruppo piccolo<br />

Samuele proposto dal Seminario<br />

diocesano di Brescia e organizzato<br />

di domenica.<br />

Molti chierichetti affiancano a uno<br />

spirito di servizio anche un cammino<br />

di ricerca spirituale. Ecco allora<br />

che il Seminario diocesano propone<br />

un percorso di orientamento<br />

e di crescita comunitaria. Può diventare<br />

anche un’ottima occasione<br />

per conoscere altre persone e per<br />

sco uomo di pace – prosegue Padre<br />

Leopoldo – è colui che ci insegna a<br />

tendere la mano. Il gesto che ripetiamo<br />

nella nostra chiesa in occasione<br />

<strong>del</strong>la solennità <strong>del</strong> 4 ottobre la lampada<br />

<strong>del</strong>la pace sempre accesa e l’olio<br />

che è offerto a turno da un Comune<br />

bresciano esprime il desiderio di un<br />

impegno comune perché rapporti di<br />

serenità autentica si instaurino nella<br />

nostra provincia”. (a.t.)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

avere uno scambio di conoscenze.<br />

Il primo appuntamento <strong>del</strong> Gruppo<br />

piccolo Samuele è fissato per domenica<br />

9 ottobre, il secondo per<br />

domenica 27 novembre, il 27-28<br />

dicembre, il 29 gennaio, il 26 febbraio,<br />

il 25 marzo e il 22 aprile. Il<br />

Gruppo piccolo Samuele termina<br />

le iniziative con un campo dal 25<br />

al 30 giugno.<br />

Gli incontri si tengono, dalle ore 9<br />

alle 16.30, presso il Seminario minore<br />

a Brescia di via Musei 58/a.<br />

Per informazioni, si può contattare<br />

don Giovanni Milesi (3474139309 o<br />

giovannimilesi@gmail.com) o don<br />

Giorgio Gitti (3384753474 o dongitti@libero.it).


L’arte per la vita<br />

buona <strong>del</strong> Vangelo<br />

<br />

<br />

<br />

uell’arte contemporanea<br />

che ha incontrato<br />

la Parola sulle pagine<br />

<strong>del</strong> nuovo “Lezionario<br />

<strong>del</strong>la Chiesa cattolica”<br />

è stata donata all’Opera per l’educazione<br />

cristiana di Brescia, trovando<br />

la sua collocazione nel Centro<br />

studi <strong>del</strong>l’Istituto Paolo VI di Concesio.<br />

<strong>La</strong> donazione, formalizzata<br />

ufficialmente nel corso di una cerimonia<br />

nel centro studi <strong>del</strong>l’Istituto<br />

alla presenza <strong>del</strong> vescovo di Brescia<br />

Luciano Monari, di Giuseppe Camadini,<br />

presidente <strong>del</strong>l’Oec, e di mons.<br />

Mariano Crociata, segretario generale<br />

<strong>del</strong>la Cei, la donazione è stata<br />

pensata per la piena valorizzazione<br />

di un immenso patrimonio artistico,<br />

per farne una collezione viva,<br />

dinamica, a servizio <strong>del</strong>la Parola e<br />

<strong>del</strong>la catechesi. Con l’atto <strong>del</strong>la Cei<br />

nei confronti <strong>del</strong>l’Opera per l’educazione<br />

cristiana si è rinnovato anche<br />

quell’intimo legame tra Chiesa e arte<br />

auspicato dal Papa bresciano. Con<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

l’arrivo al Centro studi <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Paolo VI <strong>del</strong>la collezione si conclude<br />

un percorso iniziato nel 2007, quando<br />

la Cei, nel pieno spirito <strong>del</strong>la riforma<br />

liturgica voluta dal Concilio<br />

Vaticano II, rinnovava con gli artisti,<br />

commissionando loro le tavole a<br />

commento di passi biblici contenuti<br />

nel Lezionario, quell’alleanza lanciata<br />

nel 1964 dal Papa bresciano perché<br />

con le loro straordinarie capacità<br />

rendessero accessibile attraverso<br />

forme e colori il mondo <strong>del</strong>lo spirito.<br />

Il trasferimento <strong>del</strong>l’intera collezione<br />

presso la sede <strong>del</strong>l’Opera per<br />

l’educazione cristiana permetterà di<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

studiare e far conoscere il disegno<br />

complessivo <strong>del</strong> progetto <strong>del</strong>la Cei<br />

e che ha prodotto un repertorio di<br />

iconografia biblica contemporanea<br />

certamente unico nel suo genere.<br />

Nel corso <strong>del</strong> suo intervento a Concesio<br />

mons. Crociata ha illustrato le<br />

ragioni che hanno portato prima alla<br />

realizzazione di un lezionario corredato<br />

da opere di artisti contemporanei<br />

e poi alla donazione <strong>del</strong>le stesse<br />

all’Oec. “Il nuovo lezionario è stata<br />

una sfida – ha affermato –. Per l’accompagnamento<br />

<strong>del</strong>l’immagine alla<br />

Parola è stato scelto il linguaggio <strong>del</strong><br />

nostro tempo che ha coinvolto i più<br />

significativi artisti italiani”. A loro è<br />

stato chiesto di rendere visibile, attraverso<br />

l’immagine, quanto espresso<br />

dai vari testi secondo i principi<br />

<strong>del</strong>l’iconologia ecclesiale definiti nel<br />

II Concilio di Nicea”. Chiudendo il<br />

suo intervento il Segretario generale<br />

<strong>del</strong>la Cei ha auspicato che con la<br />

donazione le immagini <strong>del</strong> Lezionario<br />

possano contribuire al più ampio<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

oltre il valore <strong>del</strong>le opere commissionate<br />

dalla Conferenza episcopale<br />

italiana per il Lezionario e che<br />

giunge in un tempo in cui l’Istituto<br />

Paolo VI sta indirizzando i propri<br />

sforzi sull’ormai vicino 50° anniversario<br />

di elezione <strong>del</strong> papa bresciano<br />

per dare un ulteriore contributo<br />

alla conoscenza <strong>del</strong>la verità storica<br />

su papa Montini. Le oltre 200 opere<br />

d’arte commissionate dalla Cei per<br />

illustrare i nove volumi <strong>del</strong> lezionario<br />

Cei vanno idealmente a completare<br />

le oltre 7000 opere d’arte <strong>del</strong>la<br />

Collezione Paolo VI.<br />

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<br />

<br />

e articolato progetto di educare le<br />

comunità cristiane alla vita “bella<br />

e buona” <strong>del</strong> Vangelo. Il vescovo di<br />

Brescia Luciano Monari, sottolineando<br />

come la donazione <strong>del</strong>le opere<br />

realizzate per il Lezionario riveli<br />

l’attenzione <strong>del</strong>la Cei per la Chiesa<br />

bresciana, ha speso intense parole<br />

per la ‘curiosità’ di Paolo VI a tutte le<br />

forme <strong>del</strong>l’esperienza umana come<br />

segni <strong>del</strong>l’amore di Dio. “Quella curiosità<br />

– ha affermato mons. Monari<br />

– che gli permise di elaborare un<br />

rapporto particolarmente intenso<br />

con uomini che attraverso l’arte rivelavano<br />

il desiderio di Dio”. Un atteggiamento,<br />

quello <strong>del</strong>la curiosità,<br />

che dovrebbe essere di una Chiesa<br />

che nel suo cammino di evangelizzazione<br />

deve amare l’uomo in tutte<br />

le sue espressioni, compresa quella<br />

<strong>del</strong>l’arte. Giuseppe Camadini, presidente<br />

<strong>del</strong>l’Opera per l’educazione<br />

cristiana, ha sottolineato la grande<br />

importanza <strong>del</strong>l’atto di donazione<br />

per Oec e Istituto Paolo VI che va


ntrare in un chiostro dal<br />

fascino rinascimentale e,<br />

all’ombra di un maestoso<br />

ciliegio, riscoprire l’arte<br />

<strong>del</strong>la miniatura amanuense.<br />

L’emozione di un tuffo nel passato<br />

ha visto protagonisti 51 bambini, appartenenti<br />

alle sezioni A e B di quinta<br />

elementare <strong>del</strong>la scuola Santa Dorotea,<br />

che hanno per primi sperimentato<br />

uno dei laboratori didattici proposti<br />

dal Museo diocesano. Dopo aver<br />

visitato la sezione <strong>del</strong> museo dedicata<br />

ai codici miniati si sono cimentati con<br />

la tecnica utilizzata dagli amanuensi,<br />

decorando con le matite colorate<br />

l’iniziale <strong>del</strong> proprio nome, prendendo<br />

come mo<strong>del</strong>lo la riproduzione di<br />

un codice. Come i monaci i bambini<br />

si sono confrontati con la difficoltà<br />

di non poter cancellare eventuali errori,<br />

trasformandoli in pregi artistici.<br />

“Abbiamo voluto inaugurare i laboratori<br />

proponendo quello dedicato<br />

alla vita da amanuense – ha spiegato<br />

la responsabile dei laboratori, Lia<br />

Consoli – perché i codici miniati sono<br />

una peculiarità <strong>del</strong> Museo diocesano,<br />

costantemente esposti”. Oltre a visite<br />

guidate tematiche al convento e al<br />

Museo, sono otto le attività didattiche<br />

<br />

<br />

Sabato 8 ottobre presso l’auditorium<br />

<strong>del</strong>la biblioteca di Edolo si tiene il<br />

convegno “Carlo Emilio Gadda, alpino<br />

e scrittore in Alta Valle Camonica”<br />

. Organizzato dai Comuni di Edolo,<br />

Corteno Golgi, Incudine, Monno,<br />

Ponte di Legno, Sonico, Temù, Vezza<br />

d’Oglio, Vione con la collaborazione<br />

di Regione Lombardia, Museo <strong>del</strong>la<br />

guerra bianca, Distretto culturale di<br />

Valle Camonica e Associazione nazionale<br />

alpini, il convegno intende<br />

celebrare la figura <strong>del</strong>lo scrittore milanese,<br />

che in terra camuna mosse i<br />

<br />

ideate per le scuole di ogni ordine e<br />

grado: spaziano attraverso diverse<br />

proposte, come la classica caccia al<br />

tesoro, per familiarizzare con l’ambiente<br />

<strong>del</strong> Museo e stimolare lo spirito<br />

di osservazione, la lettura di miti e<br />

leggende greco-romane (che si avvale<br />

dei reperti), fino all’analisi archeologica<br />

di vasi etruschi e greci. Molta<br />

attenzione anche per i tessuti preziosi:<br />

due laboratori sono dedicati alla<br />

spiegazione <strong>del</strong>le tecniche <strong>del</strong> ricamo,<br />

<strong>del</strong>la tessitura e <strong>del</strong>la simbologia <strong>del</strong>-<br />

suoi primi passi da scrittore trascorrendo<br />

alcuni mesi a Edolo e Ponte di<br />

Legno fino al febbraio 1916 quando<br />

fu inviato sul Carso; al contempo si<br />

vuole approfondire attraverso la sua<br />

letteratura il tema <strong>del</strong>la guerra e <strong>del</strong>la<br />

prigionia. Inoltre, è stato lanciato il<br />

1° concorso letterario “Carlo Emilio<br />

Gadda”, in scadenza il 31 dicembre<br />

2011. Per informazioni dettagliate sul<br />

programma <strong>del</strong> convegno e sulle modalità<br />

di partecipazione al concorso<br />

visitare la pagina web www.vallecamonicacultura.it/gadda.<br />

le trame decorative. Nella galleria <strong>del</strong><br />

Museo i ragazzi potranno osservare i<br />

dipinti e imitarli, realizzandone uno<br />

proprio; sarà possibile avvicinarsi<br />

all’iconografia dei santi e comporre<br />

una propria immagine. A ogni laboratorio<br />

è associata una visita in una sezione<br />

<strong>del</strong> Museo. Per tutto il mese di<br />

ottobre, la sessione didattica è offerta<br />

al costo simbolico di un euro a partecipante.<br />

Per informazioni chiamare il<br />

numero 03040233 (martedì - giovedì<br />

ore 10-12 e 15-18, mercoledì chiuso).<br />

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<br />

I numeri e i dati parlano di un successo<br />

sul territorio con un apprezzamento<br />

sempre crescente da parte<br />

<strong>del</strong> pubblico per “Città dolci - Circuitazione<br />

teatrale in terre d’acque dolci<br />

nella Provincia di Brescia”. I Comuni<br />

coinvolti sono Rodengo Saiano, Erbusco,<br />

Lonato, Castegnato e Provaglio<br />

d’Iseo. “L’idea nasce dalla Regione<br />

e ci siamo focalizzati – racconta il<br />

direttore artistico Davide D’Antonio<br />

– sui territori che stanno tra la città e<br />

il lago d’Iseo e tra Brescia e il lago di<br />

Garda. Abbiamo teatri piccoli, ma siamo<br />

contenti perché da 40 spettatori<br />

all’inizio, ora superiamo i 200 a spettacolo<br />

e siccome i luoghi sono piccoli<br />

rischiamo di dovere mandarli via”.<br />

L’edizione che parte l’1 ottobre dal<br />

centro civico di Castegnato, con lo<br />

spettacolo “Voci d’asfalto” alle 21 è<br />

la settima e si chiuderà il 4 dicembre<br />

a Lonato con “Biancaneve”, per poi<br />

lasciare spazio a “Dolce Natale” che<br />

andrà dal 20 al 31 dicembre.<br />

Per l’edizione 2011 “Città dolci” si<br />

sdoppia: la programmazione usuale<br />

è affiancata da un progetto dinamico<br />

che intende rivitalizzare luoghi e spazi<br />

<strong>del</strong>la Franciacorta.<br />

In cartellone una serie di proposte<br />

che, come abitudine, provocheranno<br />

gli spettatori e andranno a mettere il<br />

dito in tante piaghe <strong>del</strong>la società di<br />

oggi; si passa dalla prostituzione (“Voci<br />

d’asfalto” e “<strong>La</strong> vita non basta”) al<br />

ruolo <strong>del</strong>la donna (“Pillole” e “<strong>La</strong> giocatrice”),<br />

dalle condizioni di lavoro<br />

al futuro dei giovani (“Mi chiamo Roberta,<br />

ho 40 anni, guadagno 250 euro<br />

al mese”), dall’utilizzo <strong>del</strong>le risorse<br />

naturali (“Chernobyl tour” e “Joy”)<br />

all’esigenza di spiritualità (“A tua immagine”)<br />

senza dimenticare i più piccoli<br />

(“A nord <strong>del</strong>la primavera”, “Il cubo<br />

magico” e “Biancaneve”).<br />

<br />

<br />

Dall’idea di Ron Hornbaker e sua<br />

moglie Kaori <strong>del</strong> 2001 sino alla<br />

declinazione bresciana messa in<br />

pratica dalla circoscrizione Nord.<br />

Si tratta de “Il baratto. Scambia un<br />

libro la mattina al parco”. Luogo il<br />

parco Jan Palach di via Tommaseo.<br />

A maggio fu un successo, ora si<br />

replica. Unica regola: proibita<br />

qualsiasi trattativa commerciale.<br />

Chi ha tanti libri potrà prenotare un<br />

banchetto. <strong>La</strong> 2ª edizione andrà in<br />

scena domenica 2 ottobre dalle ore<br />

9 alle 13 al parco Jan Palach.<br />

Il primo spettacolo sabato 1 orttobre<br />

“Voci d’asfalto” è al centro civico di<br />

Castegnato: il palco si copre d’asfalto,<br />

i fari schizzano, la musica si allarga<br />

nella notte e il monologo <strong>del</strong>la prostituta,<br />

<strong>del</strong>la donna, <strong>del</strong>l’anima costretta<br />

in scarpe cru<strong>del</strong>i, inizia. Spettacolo<br />

povero, come povera è la strada,<br />

spettacolo ricco come ricco sa essere<br />

il cuore degli schiavi. <strong>La</strong> regia è di Lucia<br />

Falco con la stessa e con Marcello<br />

Spataro. Tutti gli spettacoli costano<br />

3 euro, escluse le tre proposte per i<br />

bambini il cui ingresso è gratuito. Esiste<br />

anche una forme di abbonamento<br />

a 10 spettacoli con 10 euro e riduzioni.<br />

Altre informazioni e prenotazioni allo<br />

0303701163 e 3392968449 o sul sito<br />

www.cittadolci.it. Sabato 8 ottobre<br />

“Joy” di Roberto Capaldo e Davide<br />

D’Antonio a Castegnato; sabato 15<br />

“<strong>La</strong> giocatrice” (nella foto una scena)<br />

a Rodengo Saiano.


al 24 settembre indossa<br />

un nuovo abito grafico<br />

il sito web <strong>del</strong> teatro<br />

Odeon di Lumezzane,<br />

che si prepara anche virtualmente<br />

per una stagione nuova di<br />

zecca. A inaugurarla saranno il 4 novembre<br />

le fantasmagorie degli Oblivion,<br />

pronti a stupire il pubblico, utilizzando<br />

almeno un secolo di materiale<br />

musicale, sempre in equilibrio<br />

tra citazione e creatività, tra umorismo<br />

e commozione per costruire<br />

un sorprendente palinsesto canoro<br />

punteggiato da personaggi grandi e<br />

meno grandi. <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la musica che<br />

affianca la stagione di prosa, aperta<br />

da Lella Costa con “Arie”, compasso<br />

di gesti e parole con cui l’attrice<br />

traccerà un’antologica carrellata<br />

<strong>del</strong>la sua storia artistica.<br />

Dedicata alla musica sarà la rassegna<br />

“Odeon Classic” a cura <strong>del</strong>l’associazione<br />

All’Unisono, mentre sul<br />

palco a recitare troveremo poi Monica<br />

Guerritore, in scena con le tinte<br />

forti <strong>del</strong>la sua “Oriana Fallaci”,<br />

spettacolo già proposto al festival<br />

di Spoleto; e dalla rassegna umbra<br />

arriva anche “Terra promessa!” di<br />

Marco Baliani, campione <strong>del</strong> teatro<br />

di narrazione, che sbarca a Lumezzane<br />

con un contributo inedito dedicato<br />

all’anniversario dei 150 anni<br />

<strong>del</strong>l’Unità d’Italia. Indaga invece la<br />

<br />

<br />

Il Museo di Santa Giulia a Brescia<br />

propone un viaggio fra le icone<br />

russe, alla scoperta <strong>del</strong> culto<br />

ortodosso e <strong>del</strong>la storia iconografica<br />

in Russia, con la mostra “Quando<br />

l’arte racconta la fede”, aperta fino<br />

al 30 ottobre con ingresso gratuito.<br />

Sono esposti più di 70 esemplari<br />

appartenenti alla collezione<br />

privata di Academia-Ikonrus di<br />

Montichiari. Un viaggio nella<br />

storia artistica <strong>del</strong>la Russia e <strong>del</strong>la<br />

religione ortodossa, dal XVI al XIX<br />

secolo, passando dal momento<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di massimo splendore artistico al<br />

periodo in cui le opere incontrano<br />

l’arte moderna. Kandinskij,<br />

Chagall, Petrov-Vodkin, <strong>La</strong>rionov,<br />

Goncharova, Malevic e altri pittori<br />

<strong>del</strong>le Avanguardie russe attinsero<br />

a diverse fonti, e l’icona era una di<br />

esse. <strong>La</strong> raccolta presente in Santa<br />

Giulia, esposta con un percorso<br />

temporale, sarà composta da<br />

icone dipinte nelle migliori scuole<br />

russe. Tra le opere in esposizione<br />

alcune sono rare, altre sono di alta<br />

epoca, altre ancora impreziosite<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

storica figura di Galileo Galilei Marco<br />

Paolini, che torna a Lumezzane<br />

con un lavoro di approfondimento<br />

dedicato al padre <strong>del</strong>la scienza<br />

moderna (titolo “Itis Galileo”), un<br />

omaggio a chi ha sempre avuto la<br />

mente aperta al dubbio e col quale<br />

l’attore bellunese cercherà di coinvolgere<br />

anche gli spettatori nel ragionamento.<br />

Non mancheranno i classici <strong>del</strong>la<br />

letteratura, con il milanese Teatro<br />

<strong>del</strong>l’Elfo che farà rivivere “Il<br />

racconto <strong>del</strong>l’inverno” di William<br />

Shakespeare, una sorta di Romeo e<br />

Giulietta a lieto fine messa in opera<br />

da Elio De Capitani e Ferdinando<br />

Bruni; lo Stabile <strong>del</strong> Veneto, invece,<br />

sarà impegnato nella commedia<br />

di Carlo Goldoni “Il ventaglio”. Ritorno<br />

in Valgobbia anche per Emma<br />

Dante, con due atti <strong>del</strong>la “Trilogia<br />

degli occhiali”, mentre Rosario<br />

Lisma arriverà con l’esilarante<br />

commedia “L’operazione”. E dopo<br />

i trionfi cinematografici calcherà le<br />

assi <strong>del</strong>l’Odeon pure Angela Finocchiaro,<br />

portando insieme a Michele<br />

Di Mauro “Open Day”, sui tormenti<br />

tragicomici di una famiglia e <strong>del</strong>la<br />

figlia adolescente. Infine, tris di donne<br />

bresciane, con Sara Poli a dirigere<br />

<strong>La</strong>ura Mantovi e Beatrice Faedi<br />

in “<strong>La</strong> chiave <strong>del</strong>l’ascensore”, tratto<br />

dall’omonimo libro di Agota Kristoff<br />

sulla violenza fatta alle donne.<br />

Per informazioni visitare il sito web<br />

www.teatro-odeon.it.<br />

con riza (copertura metallica)<br />

in argento e pietre preziose. <strong>La</strong><br />

tecnica è la stessa fin dalla nascita:<br />

l’immagine, realizzata sia con i<br />

colori, sia con le tessere di mosaico<br />

viene eseguita su legno, lino o<br />

pietra. L’icona è un simbolo sacro<br />

e come tale non imita il mondo<br />

visibile, materiale; essa esiste per<br />

rendere visibile il trascendente<br />

che altrimenti resterebbe senza<br />

espressione. Per questo l’icona ha<br />

la funzione di aiutare il credente<br />

a pregare, a credere, a ragionare<br />

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a piangere a gioire. L’icona non<br />

vuole mai rappresentare la natura<br />

e in questo si diversifica dal quadro<br />

religioso. Allo stesso tempo non può<br />

essere considerata solo per il suo<br />

valore sacro. Diceva Igor Grabar,<br />

accademico pittore <strong>del</strong>l’Urss e<br />

studioso di icone: “L’icona russa è<br />

una <strong>del</strong>le più grandi manifestazioni<br />

d’arte mondiale... l’interesse<br />

crescente per l’icona russa<br />

contribuirà alla consacrazione come<br />

parte integrante <strong>del</strong> tesoro culturale<br />

<strong>del</strong>l’umanità intera”.<br />

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le DROGHE di Giovanni<br />

<br />

in scena<br />

nella parte di se stesso Davide Bonera<br />

in tutte le altre Davide Spinello<br />

testi<br />

Giovanni l’Evangelista<br />

Roberta Falco<br />

Davide Spinello<br />

Davide Bonera<br />

alle luci e video<br />

Paolo Borella | Nicola Corini


Luciano Monari<br />

<strong>La</strong> via<br />

di Damasco<br />

Riflessioni dal pellegrinaggio in Siria<br />

<strong>del</strong>la diocesi di Brescia<br />

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales<br />

<br />

11 giugno 1981, poco dopo<br />

le 13, più di 28 milioni<br />

di italiani (un record mai<br />

più eguagliato!) si paralizzano<br />

davanti alla tv. Da un<br />

pozzo artesiano abusivo nella campagna<br />

di Vermicino, vicino a Frascati, si<br />

sente la voce di un bimbo di sei anni,<br />

Alfredino Rampi, caduto a 36 metri di<br />

profondità la sera precedente. Giornalisti<br />

e curiosi si precipitano sul posto.<br />

Arriva persino il presidente <strong>del</strong>la Repubblica,<br />

Sandro Pertini. Sembra che<br />

da un momento all’altro il bambino<br />

possa essere salvato. Si prova di tutto,<br />

fino alla trivellazione di un pozzo<br />

parallelo, ma il piccolo, proprio per<br />

effetto <strong>del</strong>lo scavo, precipita ancora<br />

più in basso; non c’è più nulla da fare.<br />

Il 10 giugno alle 19, a San Benedetto<br />

<strong>del</strong> Tronto un giovane elettrotecnico,<br />

Roberto Peci, cade in un agguato<br />

<strong>del</strong>le Brigate rosse, che l’avrebbero<br />

ucciso, dopo una lunga prigionia,<br />

per vendicarsi <strong>del</strong> fratello Patrizio, il<br />

primo pentito <strong>del</strong>le Br. L’evento non<br />

<br />

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<br />

<strong>La</strong> via di Damasco è simbolo<br />

<strong>del</strong>la via <strong>del</strong>la conversione, di<br />

un ritorno quotidiano a quel Dio<br />

che illumina. “<strong>La</strong> via di Damasco”<br />

è anche il titolo <strong>del</strong>la nuova<br />

pubblicazione <strong>del</strong>l’Opera Diocesana<br />

san Francesco di Sales che<br />

raccoglie le meditazioni, le omelie<br />

e le catechesi di mons. Luciano<br />

Monari nel corso <strong>del</strong> pellegrinaggio<br />

diocesano in Siria, svoltosi lo scorso<br />

anno, organizzato da Brevivet.<br />

Un itinerario di fascino scandito<br />

da tappe in località antiche ed<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

è seguito in diretta, ma anche Peci si<br />

trova davanti all’occhio <strong>del</strong>la telecamera<br />

quando legge la sua condanna<br />

a morte con l’illusione che “recitando<br />

bene la sua parte” sarebbe stato liberato.<br />

In “L’inizio <strong>del</strong> buio” (Milano, Rizzoli,<br />

2011), Walter Veltroni racconta,<br />

con particolari inediti, quelle due tragedie<br />

parallele, che hanno in comune<br />

di essersi svolte lo stesso giorno,<br />

alla stessa ora, a poco più di 200 km<br />

di distanza l’una dall’altra. Lì si verifica<br />

una frattura decisiva nel modo di<br />

fare informazione. Il volume è stato<br />

presentato a Castenedolo lunedì 26<br />

settembre scorso, presso la Sala dei<br />

<br />

Un progetto innovativo che unisce<br />

letteratura, arte, storia, musica. Dopo<br />

il successo <strong>del</strong>la prima edizione,<br />

tornano le “Passeggiate letterarie”,<br />

promosse dall’Associazione Cieli<br />

Vibranti di Brescia con il patrocinio<br />

di Comune, Provincia e il sostegno<br />

<strong>del</strong>la Fondazione Asm. L’iniziativa<br />

si tiene in sinergia con la Fiera <strong>del</strong><br />

libro, nei primi due fine settimana<br />

di ottobre, e in collaborazione con<br />

il Cut <strong>del</strong>l’Università Cattolica, diretto<br />

da Candida Toaldo. Due gli<br />

itinerari previsti. Il primo, intitolato<br />

“Brescia, la città” si svolge i giorni<br />

1 e 2 ottobre (partenza ore 14.30<br />

e 16). In Santa Giulia c’è la lettura<br />

di Paolo Diacono e <strong>del</strong> celebre coro<br />

“Sparsa le trecce morbide” da<br />

“A<strong>del</strong>chi” di Alessandro Manzoni.<br />

In piazza <strong>del</strong> Foro si leggeranno al-<br />

evocative, da Ugarit ad Aleppo,<br />

sino a Palmira, luoghi ove la storia<br />

è passata lasciando importanti<br />

testimonianze. Soprattutto, un<br />

itinerario di fede nel quale risalta<br />

la figura <strong>del</strong>l’apostolo Paolo, che<br />

proprio a Damasco visse l’incontro<br />

con Cristo che gli cambiò la vita.<br />

Dunque i temi <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong><br />

confronto con culture diverse e con<br />

l’Islam in particolare, il tema <strong>del</strong>la<br />

conversione sono al centro <strong>del</strong>le<br />

meditazioni <strong>del</strong> Vescovo, efficace<br />

e profondo nel suo scandagliare la<br />

Disciplini. L’evento era organizzato<br />

dal Circolo Culturale Aldo Moro, nella<br />

serie di appuntamenti “Castenedolo…<br />

incontra”. <strong>La</strong> serata, condotta da<br />

Bianca Berlinguer, direttore <strong>del</strong> Tg3,<br />

si è aperta nel ricordo di Mino Martinazzoli,<br />

protagonista <strong>del</strong>le passate<br />

edizioni. Maurizio Belpietro, direttore<br />

di “Libero”, ha ricordato gli eccessi<br />

<strong>del</strong>l’informazione, specie quella televisiva,<br />

che inseguendo l’obiettivo<br />

degli ascolti supera anche i limiti <strong>del</strong><br />

pudore. Demetrio Volcic, giornalista<br />

e scrittore, ha portato la sua testimonianza<br />

frutto di anni di esperienza in<br />

televisione. “Era più facile sottrarsi a<br />

questo circo mediatico – spiega Volcic<br />

– bastava aprire il tg con le notizie<br />

di politica estera e relegare la cronaca<br />

in posizione secondaria”. Il sen. Gaetano<br />

Quagliariello, capogruppo dei<br />

Senatori <strong>del</strong> Pdl, ha identificato nella<br />

vicenda di Alfredino Rampi l’inizio <strong>del</strong><br />

reality. <strong>La</strong> cosa è sorprendente visto<br />

che ancora non esisteva la tv commerciale<br />

e nessuna “guerra dei palin-<br />

<br />

<br />

cuni versi dal carme “Dei sepolcri”<br />

di Ugo Foscolo, pubblicato per la<br />

prima volta a Brescia nel 1807. Si<br />

chiuderà nei saloni <strong>del</strong>la biblioteca<br />

Queriniana, con Giosué Carducci e<br />

Angelo Canossi sulle Dieci Giornate.<br />

Il secondo Itinerario, dedicato alla<br />

provincia (8 e 9 ottobre) comincia al<br />

Museo diocesano, con Franz Kafka,<br />

a Montichiari nel 1909 per assistere<br />

al Gran premio aviatorio di Brescia.<br />

Tappa nella tensostruttura di piazza<br />

Paolo VI, sede <strong>del</strong>la Fiera <strong>del</strong> libro,<br />

dedicata al lago di Garda; l’arrivo è<br />

in Conservatorio con omaggio al lago<br />

d’Iseo, con George Sand. In ogni<br />

tappa ci saranno guida e attori <strong>del</strong><br />

Cut. <strong>La</strong> partecipazione a ciascuna<br />

tappa è libera. Info: www.cielivibranti.it;www.passeggiateletterarie.it;<br />

3477138502 (ore pomeridiane)<br />

ricchezza <strong>del</strong>la Parola, ma anche<br />

attento e chiaro nel ricostruire<br />

le vicende storico politiche che<br />

hanno caratterizzato la Siria. Un<br />

territorio anche oggi al centro <strong>del</strong>le<br />

cronache, interessato da quella che<br />

i mass media hanno ribattezzato<br />

“primavera araba”. “Il senso <strong>del</strong><br />

nostro cammino lo dobbiamo e lo<br />

possiamo recuperare se lo mettiamo<br />

in rapporto con il senso stesso <strong>del</strong>la<br />

vita – spiega mons. Monari all’inizio<br />

–. È quello che dice la Lettera agli<br />

Ebrei: la fede è fondamentalmente<br />

sesti”. ” Da D ultimo l l’autore l’ ha h proposto<br />

alcuni particolari <strong>del</strong>le vicende. Sono<br />

eventi di rottura, che hanno posto un<br />

limite alla fiducia nel progresso tecnologico.<br />

“L’uomo arrivato sulla Luna<br />

solo pochi anni prima – dice Veltroni<br />

– non è stato capace di salvare un<br />

bambino caduto in un pozzo”. L’ex<br />

segretario <strong>del</strong> Pd ha concluso auspicando<br />

una stagione in cui non esista il<br />

nemico da eliminare, ma un avversario<br />

con opinioni diverse da ascoltare<br />

con curiosità.<br />

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espressione di una speranza e la<br />

speranza nasce dalla promessa di<br />

Dio. Dio ha promesso una città dalle<br />

salde fondamenta, una patria nella<br />

quale Abramo, i patriarchi, Israele<br />

possano trovarsi a loro agio e il<br />

cammino <strong>del</strong>la vita è un itinerario<br />

alla ricerca di questa città dalle<br />

salde fondamenta”. Il volume, con<br />

un’introduzione di mons. Claudio<br />

Del Pero, è disponibile nelle librerie<br />

cattoliche <strong>del</strong>la città e presso la<br />

sede di <strong>Voce</strong> Media (via Callegari, 6<br />

Brescia). Info: www.vocemedia.it.


Da sabato 24 settembre è<br />

aperta presso la sede <strong>del</strong>l’Aab<br />

(Associazione artisti bresciani)<br />

in vicolo <strong>del</strong>le Stelle 4 la mostra<br />

“Anni ‘60 e ‘70: via dalla pittura.<br />

Arte cinetica e poesia visiva”.<br />

<strong>La</strong> rassegna, che apre la nuova<br />

stagione, prosegue la fortunata<br />

serie dedicata al collezionismo<br />

di arte contemporanea <strong>del</strong>la<br />

provincia di Brescia e rimarrà<br />

aperta sino al 19 ottobre. Curata<br />

dalla professoressa Pia Ferrari,<br />

l’esposizione annovera lavori di<br />

<br />

alcuni fra i più noti esponenti <strong>del</strong>la<br />

corrente come Isgrò, Sarenco,<br />

Carrega, Beuys e Bory, provenienti<br />

dalla collezione bresciana di Anna<br />

Denza, figlia di Tullia, appassionata<br />

d’arte e intellettuale che ha raccolto<br />

a partire dagli anni Settanta un<br />

importante nucleo di oggetti, testi,<br />

carte, registrazioni e libri ampliatosi<br />

con gli anni fino a diventare, con<br />

il nome di Archivio Tullia Denza,<br />

imprescindibile riferimento per le<br />

ricerche relative a questa corrente.<br />

Info sul sito web www.aab.bs.it.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

a Fiera <strong>del</strong> Libro di Brescia<br />

torna in piazza Paolo<br />

VI dal 30 settembre, giorno<br />

<strong>del</strong>l’inaugurazione, al<br />

9 ottobre.<br />

L’associazione culturale “Il Leggio”,<br />

di cui alcuni promotori <strong>del</strong>la fiera da<br />

una decina d’anni si sono riuniti, si<br />

impegna a mantenere viva una manifestazione<br />

che vede le sue origini<br />

oltre 50 anni fa e divenuta uno degli<br />

appuntamenti più attesi e importanti<br />

per gli amanti dei libri e di cultura in<br />

territorio bresciano.<br />

In 10 giorni si seguiranno presentazioni<br />

di libri, incontri con gli autori, dibattiti,<br />

spettacoli teatrali, laboratori e<br />

iniziative parallele. <strong>La</strong> Fiera <strong>del</strong> libro,<br />

promossa in collaborazione con il Comune<br />

di Brescia, è l’appuntamento<br />

ideale per chi ama passare il tempo<br />

libero respirando un’aria ricca di cultura.<br />

Le caratteristiche bancarelle che<br />

ogni anno vengono affollate da una<br />

pacifica invasione degli appassionati<br />

<strong>del</strong> libro diventano spettacolo nella<br />

cornice <strong>del</strong>la piazza, cuore <strong>del</strong> centro<br />

storico di Brescia.<br />

Un’occasione importante che offre<br />

risalto e accende i riflettori su autori<br />

e libri targati “Brescia” o negli autori,<br />

o negli editori o nei temi.<br />

Venerdì 30 settembre l’apertura è al-<br />

le 18, con il saluto <strong>del</strong>le autorità a cui<br />

seguirà la presentazione <strong>del</strong> libro “Gli<br />

antichi ronchi di Brescia” di Giovanni<br />

Carini (Fondazione Negri editore),<br />

un testo che approfondisce la storia<br />

<strong>del</strong>le colline che circondano la città.<br />

Sabato 1 ottobre alle 17.30, programma<br />

invertito rispetto alla brochure,<br />

Egidio Bonomi presenterà “Il liutaio<br />

di Salò” (Albatros editore), libro in cui<br />

si racconta, in forma romanzata, la vita<br />

di Gasparo da Salò, inventore <strong>del</strong><br />

violino. Alle 18.30 Mario <strong>La</strong>bolani presenta<br />

“Il labodiario”, con l’intervento<br />

di Giorgio Zanetti. “Il labodiario” è un<br />

agenda che diviene testimone <strong>del</strong>l’importante<br />

anno di memoria per i 150<br />

anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />

Sempre legata all’Unità d’Italia la presentazione<br />

<strong>del</strong> “Progetto Canossi”,<br />

domenica 2 ottobre alle 11 con Carla<br />

Boroni e Costanzo Gatta: eventi, iniziative<br />

e testi in cantiere per ricordare<br />

il cantore bresciano che visse 40 anni<br />

nell’Ottocento e 40 nel Novecento.<br />

Alle 16 “Coccolite giramondo e il mago<br />

Rufus” (Quiedit edizioni), libro di<br />

Marcella Bernardinelli: un libro che<br />

nasce in un progetto di avvicinamento<br />

alla lettura verso i bambini, Il libro<br />

sostiene il progetto “Siberia”, associazione<br />

che si impegna a sostegno<br />

di progetti di solidarietà nel mondo.<br />

Alle 17 il libro “Ti racconto un’emozione”<br />

(Zephyro edizioni) di Mario Biazzi<br />

e Rosangela Pezzetta è al centro <strong>del</strong><br />

racconto di un percorso di rielaborazione<br />

dei vissuti emotivi. Al centro le<br />

relazioni emotive e la comunicazione<br />

anche nel testo “Perché non mi capisci”<br />

(Unibook) di Alessandro Zucchelli.<br />

Molte liti nascono dalla difficoltà di<br />

farsi capire in coppia, tra genitori e<br />

figli e sul lavoro. Ogni giorno è ricco<br />

di presentazioni e libri. Informazioni<br />

presso la sede <strong>del</strong>la fiera, sul sito <strong>del</strong><br />

Comune di Brescia o all’associazione<br />

“Il leggio” al 3290974320 o 03041564.<br />

Tra le altre presentazioni da segnalare<br />

“Animali fantastici” di Paolo Linetti<br />

(Silvana editore), mercoledì 5 ottobre<br />

alle 17.30 e “All’indietro su tacchi alti”<br />

(Meccanica <strong>del</strong>le idee editore) di<br />

Enza Corrente Sutera, venerdì 7 ottobre<br />

alle17.30.


Da sabato 24 settembre è<br />

aperta presso la sede <strong>del</strong>l’Aab<br />

(Associazione artisti bresciani)<br />

in vicolo <strong>del</strong>le Stelle 4 la mostra<br />

“Anni ‘60 e ‘70: via dalla pittura.<br />

Arte cinetica e poesia visiva”.<br />

<strong>La</strong> rassegna, che apre la nuova<br />

stagione, prosegue la fortunata<br />

serie dedicata al collezionismo<br />

di arte contemporanea <strong>del</strong>la<br />

provincia di Brescia e rimarrà<br />

aperta sino al 19 ottobre. Curata<br />

dalla professoressa Pia Ferrari,<br />

l’esposizione annovera lavori di<br />

<br />

alcuni fra i più noti esponenti <strong>del</strong>la<br />

corrente come Isgrò, Sarenco,<br />

Carrega, Beuys e Bory, provenienti<br />

dalla collezione bresciana di Anna<br />

Denza, figlia di Tullia, appassionata<br />

d’arte e intellettuale che ha raccolto<br />

a partire dagli anni Settanta un<br />

importante nucleo di oggetti, testi,<br />

carte, registrazioni e libri ampliatosi<br />

con gli anni fino a diventare, con<br />

il nome di Archivio Tullia Denza,<br />

imprescindibile riferimento per le<br />

ricerche relative a questa corrente.<br />

Info sul sito web www.aab.bs.it.<br />

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a Fiera <strong>del</strong> Libro di Brescia<br />

torna in piazza Paolo<br />

VI dal 30 settembre, giorno<br />

<strong>del</strong>l’inaugurazione, al<br />

9 ottobre.<br />

L’associazione culturale “Il Leggio”,<br />

di cui alcuni promotori <strong>del</strong>la fiera da<br />

una decina d’anni si sono riuniti, si<br />

impegna a mantenere viva una manifestazione<br />

che vede le sue origini<br />

oltre 50 anni fa e divenuta uno degli<br />

appuntamenti più attesi e importanti<br />

per gli amanti dei libri e di cultura in<br />

territorio bresciano.<br />

In 10 giorni si seguiranno presentazioni<br />

di libri, incontri con gli autori, dibattiti,<br />

spettacoli teatrali, laboratori e<br />

iniziative parallele. <strong>La</strong> Fiera <strong>del</strong> libro,<br />

promossa in collaborazione con il Comune<br />

di Brescia, è l’appuntamento<br />

ideale per chi ama passare il tempo<br />

libero respirando un’aria ricca di cultura.<br />

Le caratteristiche bancarelle che<br />

ogni anno vengono affollate da una<br />

pacifica invasione degli appassionati<br />

<strong>del</strong> libro diventano spettacolo nella<br />

cornice <strong>del</strong>la piazza, cuore <strong>del</strong> centro<br />

storico di Brescia.<br />

Un’occasione importante che offre<br />

risalto e accende i riflettori su autori<br />

e libri targati “Brescia” o negli autori,<br />

o negli editori o nei temi.<br />

Venerdì 30 settembre l’apertura è al-<br />

le 18, con il saluto <strong>del</strong>le autorità a cui<br />

seguirà la presentazione <strong>del</strong> libro “Gli<br />

antichi ronchi di Brescia” di Giovanni<br />

Carini (Fondazione Negri editore),<br />

un testo che approfondisce la storia<br />

<strong>del</strong>le colline che circondano la città.<br />

Sabato 1 ottobre alle 17.30, programma<br />

invertito rispetto alla brochure,<br />

Egidio Bonomi presenterà “Il liutaio<br />

di Salò” (Albatros editore), libro in cui<br />

si racconta, in forma romanzata, la vita<br />

di Gasparo da Salò, inventore <strong>del</strong><br />

violino. Alle 18.30 Mario <strong>La</strong>bolani presenta<br />

“Il labodiario”, con l’intervento<br />

di Giorgio Zanetti. “Il labodiario” è un<br />

agenda che diviene testimone <strong>del</strong>l’importante<br />

anno di memoria per i 150<br />

anni <strong>del</strong>l’Unità d’Italia.<br />

Sempre legata all’Unità d’Italia la presentazione<br />

<strong>del</strong> “Progetto Canossi”,<br />

domenica 2 ottobre alle 11 con Carla<br />

Boroni e Costanzo Gatta: eventi, iniziative<br />

e testi in cantiere per ricordare<br />

il cantore bresciano che visse 40 anni<br />

nell’Ottocento e 40 nel Novecento.<br />

Alle 16 “Coccolite giramondo e il mago<br />

Rufus” (Quiedit edizioni), libro di<br />

Marcella Bernardinelli: un libro che<br />

nasce in un progetto di avvicinamento<br />

alla lettura verso i bambini, Il libro<br />

sostiene il progetto “Siberia”, associazione<br />

che si impegna a sostegno<br />

di progetti di solidarietà nel mondo.<br />

Alle 17 il libro “Ti racconto un’emozione”<br />

(Zephyro edizioni) di Mario Biazzi<br />

e Rosangela Pezzetta è al centro <strong>del</strong><br />

racconto di un percorso di rielaborazione<br />

dei vissuti emotivi. Al centro le<br />

relazioni emotive e la comunicazione<br />

anche nel testo “Perché non mi capisci”<br />

(Unibook) di Alessandro Zucchelli.<br />

Molte liti nascono dalla difficoltà di<br />

farsi capire in coppia, tra genitori e<br />

figli e sul lavoro. Ogni giorno è ricco<br />

di presentazioni e libri. Informazioni<br />

presso la sede <strong>del</strong>la fiera, sul sito <strong>del</strong><br />

Comune di Brescia o all’associazione<br />

“Il leggio” al 3290974320 o 03041564.<br />

Tra le altre presentazioni da segnalare<br />

“Animali fantastici” di Paolo Linetti<br />

(Silvana editore), mercoledì 5 ottobre<br />

alle 17.30 e “All’indietro su tacchi alti”<br />

(Meccanica <strong>del</strong>le idee editore) di<br />

Enza Corrente Sutera, venerdì 7 ottobre<br />

alle17.30.


<strong>La</strong> televisione, prima di essere intrattenimento,<br />

informazione, svago<br />

o approfondimento, è principalmente<br />

un’impresa economica. <strong>La</strong> vendita<br />

degli spazi pubblicitari è la maggiore<br />

preoccupazione dei produttori e dirigenti<br />

televisivi. Non stupisce infatti<br />

che nell’arco di un anno ci siano mesi<br />

predefiniti in cui si assicura agli<br />

inserzionisti di produrre spettacoli<br />

di sicuro successo: periodi in cui si<br />

garantisce, in sostanza, di attirare il<br />

maggior numero di spettatori davanti<br />

alla pubblicità. Sono per l’appunto i<br />

cosiddetti “periodi di garanzia”, uno<br />

autunnale (da metà settembre a novembre)<br />

e uno primaverile (da metà<br />

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febbraio a maggio). È in questi mesi<br />

che la tv cerca di sperimentare novità<br />

appetitose per il grande pubblico,<br />

per esempio proponendo format già<br />

celebri e collaudati fuori dall’Italia.<br />

Si comprano idea, scenografia, coreografia,<br />

testi, si importa in blocco uno<br />

spettacolo tv che ha già dimostrato di<br />

avere successo: un investimento sicuro.<br />

È questo il caso di due game-show<br />

che sono arrivati in Italia in questo<br />

mese: “The Cube”, condotto da Teo<br />

Mammucari su Italia 1, e “Un minuto<br />

per vincere”, condotto da Max Giusti<br />

su Rai Uno.<br />

<strong>La</strong> caratteristica più evidente di<br />

questi programmi è la sconcertante<br />

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semplicità <strong>del</strong>le prove da superare:<br />

costruire una torre di prismi di plexiglas,<br />

fare rotolare un disco spesso<br />

due centimetri in una fessura larga<br />

una spanna, girare su se stessi arrotolandosi<br />

intorno un rotolo di carta<br />

igienica senza strapparlo, lanciare<br />

una pallina in un buco. Un gioco da<br />

bambini, roba da palio <strong>del</strong>le contrade,<br />

che però viene raccontato dalla tv –<br />

attraverso luci, colori, suoni, musiche<br />

e addirittura immagini in slow-motion<br />

nei momenti più concitati – come<br />

un’insormontabile prova di tecnica<br />

e coraggio, un’occasione per dimostrare<br />

ai propri familiari, ovviamente<br />

presenti nel pubblico, di essere veri<br />

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uomini e vere donne. E come se non<br />

bastasse, per ogni banalità superata<br />

ci sono migliaia di euro in regalo. Un<br />

beffardo schiaffo in faccia ai telespettatori<br />

che fanno fatica ad arrivare alla<br />

fine <strong>del</strong> mese ma che nonostante tutto<br />

applaudono entusiasti e invidiosi.<br />

Siamo ormai lontani anni luce da<br />

quella televisione che per intrattenere<br />

il suo pubblico dava spazio a persone<br />

realmente in grado di fare qualcosa<br />

fuori dalla norma (gli esperti di<br />

“Rischiatutto” o quelli di “Scommettiamo<br />

che”), che avevano abilità o conoscenze<br />

che potessero giustificare<br />

una ragionevole attenzione da parte<br />

<strong>del</strong> pubblico. Tanto fumo e niente ar-<br />

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rosto invece per i game show di nuova<br />

generazione: ciò che conta è l’atmosfera<br />

drammatica e concitata che<br />

gli astuti professionisti <strong>del</strong>lo spettacolo<br />

riescono a creare. Ma il contenuto<br />

è assente, e oltretutto non serve<br />

più: il pubblico di massa ora ha solo<br />

bisogno di immedesimarsi nel fortunato<br />

eroe partecipante, non può farlo<br />

se questi è fuori dalla norma. Chi<br />

gareggia in tv deve essere un sempliciotto,<br />

baciato dalla dea tv e coperto<br />

d’oro nel tempio <strong>del</strong>lo spettacolo. Essere<br />

esperti in qualcosa? Roba da fessi.<br />

Questa ormai è la tv dei “furbetti”,<br />

che se la cavano con poco e portano<br />

a casa la pagnotta.


ontinua, sabato 1 ottobre<br />

alle ore 21 (25 euro<br />

posto unico) al Palaeib<br />

la grande stagione musicale<br />

bresciana, con uno<br />

dei concerti più attesi dal pubblico<br />

giovanile, inteso in un’estensione<br />

che va dai 10 ai 40 anni.<br />

Ospite J Ax, alias Alessandro Aleotti,<br />

protagonista negli anni Novanta<br />

con gli Articolo 31 (insieme a Dj<br />

Jad, nome d’arte di Luca Ferrini) e<br />

artefice negli ultimi tempi di una vicenda<br />

solistica di successo. Figlio<br />

naturale <strong>del</strong>l’hip hop italiano, J Ax<br />

può essere considerato in questo<br />

momento, insieme a Fabri Fibra,<br />

la punta di diamante di questo genere<br />

che pare essersi consolidato<br />

dopo l’esplosione degli anni ‘90 e<br />

il riflusso nella prima decade <strong>del</strong><br />

2000, fino a diventare oggi come<br />

uno dei più amati dal pubblico. In<br />

realtà parlare di J Ax solo come di<br />

un rapper è riduttivo, avendo il cantante<br />

e autore milanese dimostrato<br />

di saper attraversare diversi generi<br />

musicali, non escluso il rock, il<br />

punk e il crossover in stile Red Hot<br />

Chili Peppers.<br />

<strong>La</strong> matrice però rimane quella,<br />

“culturalmente” parlando, <strong>del</strong>l’hip<br />

hop made in Italy. Parole potenti<br />

e immediate, che lasciano subito<br />

<br />

il segno e per questo riescono ad<br />

attirare attorno a sé schiere di fan<br />

trasversali, ma generalmente lontani<br />

dall’integralismo e talvolta<br />

dall’estremismo dei centri sociali.<br />

J Ax non le manda di certo a dire,<br />

anzi, per lui come per tutti i rapper<br />

metropolitani le parole sono armi<br />

e per questo devono colpire. Testi<br />

che vengono incastonati in musiche<br />

d’impatto, che generano canzoni<br />

dal sicuro appeal. Basta ricordare<br />

i brani più noti, da “Decadance” a<br />

“Vecchia scuola”(con Jova), passando<br />

per “Buonanotte Italia” e<br />

“Anni amari”, altro duetto stavolta<br />

con Pino Daniele.<br />

Canzoni a volte sopra le righe, nelle<br />

quali la provocazione un po’ è<br />

cercata e un po’ esce naturale, che<br />

hanno tributato a J Ax un grande<br />

successo. Le storie che J Ax canta<br />

sono storie che potremmo racchiu-<br />

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dere nel grande tema <strong>del</strong> disagio<br />

giovanile, quel malessere nel quale<br />

molti di noi, giovani e non, si ritrovano,<br />

soprattutto in certe stagioni<br />

<strong>del</strong>la vita.<br />

Canzoni per le quali potremmo<br />

scomodare parole impegnative come<br />

la perdita degli ideali, la rabbia<br />

verso le ingiustizie e la mancanza<br />

di prospettive, e che costituiscono<br />

una sorta di presa di coscienza e<br />

di ribellione attraverso le canzoni.<br />

Inquietudini che trovano sbocco<br />

in canzoni come queste, che potremmo,<br />

almeno in alcuni casi, definire<br />

poesie metropolitane. J Ax<br />

riesce, da rapper consumato qual<br />

è, ad adeguare rapidamente il pensiero<br />

alla parola attraverso immagini<br />

potenti, così da farsi capire e<br />

amare dai suo fans. Quei fans che,<br />

prevedibilmente, affolleranno il Palaeib,<br />

nel quale J-Ax si esibirà accompagnato<br />

dall’Accademia <strong>del</strong>le<br />

teste dure, presentando le canzoni<br />

<strong>del</strong>l’ultimo cd “Meglio prima (?)”,<br />

senza tralasciare naturalmente i<br />

brani più noti degli Articolo 31.<br />

<strong>La</strong> stagione concertistica promossa<br />

da Cipiesse bresciana continua alla<br />

Fiera di Brescia giovedì 6 ottobre<br />

alle 21 con il concerto dei “Modà”.<br />

Prezzi <strong>del</strong> biglietto, posto unico,<br />

34,50 euro.<br />

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Ci sono barzellette universali, da applicarsi<br />

secondo necessità alla categoria<br />

di malcapitati che, di volta in<br />

volta, si vuol mettere alla berlina.<br />

Una di queste è raccontata in “Niente<br />

da dichiarare?”. Il protagonista<br />

non è un carabiniere – come accade<br />

in genere nella versione nostrana –<br />

ma un belga che, dovendo controllare<br />

se la freccia di un’auto funziona,<br />

osserva: “Ora sì, ora no, ora sì,<br />

ora no”. Un “classico” piuttosto noto,<br />

che contribuisce a spalmare sul


film di Dany Boon quella patina di<br />

già visto destinata purtroppo a rendere<br />

la sua nuova commedia meno<br />

divertente e fresca <strong>del</strong> precedente<br />

“Giù al nord”.<br />

Di quel film, che ha retto con simpatia<br />

anche al remake italiano con<br />

Claudio Bisio, viene qui ripresa<br />

l’idea di fondo: la presenza di una<br />

frontiera – in questo caso non solo<br />

culturale ma anche concreta – che le<br />

teste degli uomini fanno grottescamente<br />

fatica a superare. Siamo in<br />

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un momento di passaggio, intorno al<br />

Capodanno <strong>del</strong> 1992. Il nuovo anno<br />

porterà la definitiva abolizione <strong>del</strong>le<br />

dogane e, in un posto di confine tra<br />

Francia e Belgio, il doganiere belga<br />

Ruben Vandevoorde (Dany Boon)<br />

vive gli ultimi momenti di gloria vessando<br />

oltre il lecito gli automobilisti<br />

francesi. Ruben infatti odia i “mangialumache”<br />

e di notte, accompagnato<br />

dal figlio, sposta il paletto di confine<br />

rubando segretamente centimetri<br />

di terreno alla Francia. A due passi<br />

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da lui, però, il collega francese Mathias<br />

Ducatel (Benoit Poelvoorde)<br />

ha già abbattuto da tempo le frontiere,<br />

fidanzandosi in segreto con la<br />

sorella di Ruben. Timido e gentile,<br />

Mathias non sa come rivelarsi senza<br />

scatenare l’inferno. Finché non<br />

gli capita l’occasione di conquistarsi<br />

l’amicizia di Ruben, facendo coppia<br />

con lui in un’operazione di pattugliamento<br />

franco-belga per intercettare<br />

i trafficanti di droga.<br />

Ingolfati nella campagna su una buf-<br />

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fa automobile dalle prestazioni inverosimili,<br />

i protagonisti danno vita a<br />

un duetto che oscilla fra il cartone<br />

animato e, appunto, la più immaginabile<br />

<strong>del</strong>le barzellette. Con esiti a<br />

tratti divertenti, grazie anche alla<br />

squadra scelta di caratteristi che li<br />

accompagna. Ma dando l’impressione<br />

di tirare troppo in lungo un gioco<br />

che non ha gran fiato: tra litigi, cattiverie,<br />

equivoci e qualche situazione<br />

da avanspettacolo, alla fine non<br />

resta molto da ricordare.


Dalla legna all’acqua o al<br />

vento, dalle fonti fossili<br />

al nucleare fino alle<br />

rinnovabili. E poi il<br />

teleriscaldamento e il<br />

termovalorizzatore. Nell’agile volumetto<br />

“150 anni di energia - Le sfide<br />

e i primati <strong>del</strong>la Asm di Brescia” (edito<br />

dalla Quadra) Renzo Capra ripercorre<br />

la storia <strong>del</strong>le fonti energetiche<br />

e affronta le grandi sfide vinte dalla<br />

“sua” Asm nell’ultimo mezzo secolo.<br />

Sì, perché l’ingegnere piacentino a<br />

Brescia è giunto nel 1964. Da allora<br />

ha vissuto 45 anni nella società municipalizzata<br />

di via <strong>La</strong>marmora, prima<br />

da direttore tecnico, poi da dg,<br />

infine da presidente. Il libro di Renzo<br />

Capra è stato presentato nella sede<br />

<strong>del</strong>l’Associazione artisti bresciani.<br />

Oltre all’autore erano presenti Massimo<br />

Mucchetti, inviato <strong>del</strong> Corriere<br />

<strong>del</strong>la Sera, Carlo Scarpa, docente di<br />

Economia politica all’Università Statale<br />

di Brescia, e Tino Bino, che ha<br />

moderato l’incontro. “Capra è stato<br />

<br />

<br />

Si rinnova anche quest’anno<br />

l’appuntamento con la<br />

“Biodomenica”: un’iniziativa<br />

lanciata ormai 12 anni fa da un<br />

pool di associazioni composto da<br />

Aiab, Coldiretti e Legambiente,<br />

in programma quest’anno per la<br />

giornata <strong>del</strong> 9 ottobre in oltre 100<br />

piazze d’Italia. Faranno eccezione<br />

varie città di Lombardia, ed<br />

in particolare Brescia, dove la<br />

manifestazione nazionale si terrà<br />

in anteprima il 2 ottobre. In città<br />

è in programma una giornata<br />

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testimone e protagonista di una parte<br />

consistente <strong>del</strong>la storia di Brescia.<br />

Una storia che oggi non ci chiede un<br />

tributo di nostalgia, ma il dovere <strong>del</strong>la<br />

memoria, cercando anche se possibile<br />

un nuovo slancio per future ambizioni”,<br />

ha esordito Tino Bino, prima<br />

di passare la palla all’ingegner Capra<br />

che, proiettando una serie di slide, ha<br />

ripercorso le varie tappe <strong>del</strong>la storia<br />

<strong>del</strong>l’energia. Alcuni flash. Sulle fonti<br />

energetiche: “Dal secondo dopoguerra<br />

con la diffusione massiccia <strong>del</strong>le<br />

automobili ci si è spinti troppo sulle<br />

fonti fossili. Ora è il momento di ridurre<br />

questo peso, anche per abbas-<br />

<br />

Cambio <strong>del</strong>la guardia ai vertici <strong>del</strong>la<br />

Compagnia <strong>del</strong>le opere di Brescia.<br />

Camillo Zola nei giorni scorsi<br />

ha lasciato la presidenza <strong>del</strong>l’associazione<br />

all’imprenditore manerbiese<br />

Giuseppe Battagliola, da due<br />

anni vice presidente vicario bresciano<br />

e recentemente eletto anche<br />

nel consiglio direttivo nazionale<br />

<strong>del</strong>la Cdo fra i quattro rappresentanti<br />

bresciani, insieme allo stesso<br />

Zola, a Paolo Paoletti e a Marco<br />

Marchetti.<br />

Il nuovo presidente ha confermato,<br />

fino alla scadenza naturale <strong>del</strong> mandato<br />

previsto per l’ottobre 2012, il<br />

direttore generale Roberto Zanolini<br />

e il direttore operativo Fabio Mussoni.<br />

Giuseppe Battagliola, 54 anni,<br />

di Manerbio, sposato con un figlio,<br />

è proprietario, insieme al fratello<br />

sare le emissioni di anidride carbonica”.<br />

Su Asm: “<strong>La</strong> scelta <strong>del</strong> teleriscaldamento<br />

e <strong>del</strong> termovalorizzatore è<br />

stata vincente per la città. Devo dire<br />

che i politici <strong>del</strong>l’epoca sono stati<br />

coraggiosi e lungimiranti”. E ancora:<br />

“<strong>La</strong> diversificazione ci ha consentito<br />

di estendere il nostro raggio d’azione,<br />

puntando prima sulla periferia<br />

cittadina e poi muovendo in altre<br />

province”. Mucchetti si è soffermato<br />

sul rapporto tra mano pubblica e<br />

intervento privato, chiarendo che “se<br />

il privato deve operare dove è possibile,<br />

il pubblico interviene dove è necessario”.<br />

L’editorialista <strong>del</strong> Corriere<br />

ha poi evidenziato come a Brescia<br />

“solitamente un centro di individualismi<br />

spesso rissosi” sulla questione<br />

teleriscaldamento “si trovò subito un<br />

accordo comune tramite la mediazione”.<br />

Sulla odierna situazione cittadina<br />

Mucchetti ha chiosato: “Brescia<br />

fatica a ritrovare il senso di sé.<br />

Manca una leadership”. Scarpa ha<br />

sottolineato come attualmente tre<br />

<br />

<br />

Domenico, <strong>del</strong> gruppo “<strong>La</strong> Linea<br />

Verde” di cui è presidente. Battagliola<br />

è inoltre anche coordinatore<br />

<strong>del</strong>la sezione IV gamma <strong>del</strong>l’Aiipa<br />

(Associazione italiana industrie<br />

prodotti alimentari). Queste le prime<br />

dichiarazioni <strong>del</strong> nuovo presidente<br />

<strong>del</strong>la Cdo di Brescia: “Nelle<br />

prossime settimane, nel pieno dei<br />

preparativi <strong>del</strong>la nostra tradizionale<br />

assemblea annuale, mi riunirò<br />

con i consiglieri per discutere<br />

e definire l’assegnazione di alcune<br />

<strong>del</strong>eghe e le eventuali nomine,<br />

da parte <strong>del</strong> consiglio direttivo, di<br />

uno o più vice presidenti oltre a valutare<br />

l’eventuale istituzione di un<br />

comitato esecutivo che possa con<br />

maggiore frequenza riunirsi per meglio<br />

supportare l’operatività <strong>del</strong>l’associazione”.<br />

organizzata dall’associazione<br />

lombarda degli agricoltori<br />

biologici <strong>La</strong> Buona Terra,<br />

organismo che associa oltre 150<br />

produttori con sede a Sedena di<br />

Lonato, in provincia di Brescia.<br />

L’appuntamento è fissato a Cascina<br />

Maggia, in via <strong>del</strong>la Maggia 3: dalle<br />

8.30 alle 18 sarà aperto al pubblico<br />

un grande mercato dei produttori<br />

bio, nell’ambito <strong>del</strong> quale saranno<br />

proposte degustazioni ed attività<br />

informative. Sarà l’occasione per<br />

approfondire la conoscenza di un<br />

<br />

siano le possibili strade da percorrere<br />

sul piano energetico: il nucleare<br />

(“la cui stagione in Italia sembra però<br />

tramontata”), le fonti rinnovabili<br />

(“i cui principi sono molto belli, ma<br />

l’efficacia appare ridotta”), le fonti<br />

fossili, “che sono destinate ad esaurirsi<br />

e producono anidride carbonica”.<br />

Infine, un riferimento curioso:<br />

“Ho letto il volume con attenzione<br />

ma <strong>del</strong> termine A2A non ho trovato<br />

traccia”.<br />

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settore sempre più consolidato e<br />

strutturato nel panorama agricolo<br />

lombardo e bresciano, nonché per<br />

acquistare direttamente alla fonte<br />

le migliori produzioni bio garantite<br />

dai produttori. Nel pomeriggio sono<br />

inoltre previsti due laboratori: alle<br />

15 è in programma “Facciamo il<br />

pane” nel corso <strong>del</strong> quale verranno<br />

insegnati i rudimenti <strong>del</strong>l’arte<br />

<strong>del</strong>la panificazione, mentre alle<br />

16.30 “Facciamo il formaggio”,,<br />

illustrerà il procedimento base <strong>del</strong>le<br />

produzioni casearie.


ene, anzi benissimo, fin<br />

troppo. A passo di samba,<br />

perché i gol che trascinano<br />

il Brescia in vetta<br />

alla serie B sono quelli<br />

<strong>del</strong> brasiliano Jonathas. Arrivato a<br />

tre reti nelle prime sei giornate di<br />

campionato che diventano cinque<br />

se si considera la Coppa Italia. Non<br />

male per chi l’anno scorso era l’ombra<br />

di se stesso. Arrivato a gennaio<br />

con il mercato di riparazione, era<br />

stato una meteora. Preso e (diciamolo)<br />

parcheggiato per la prima parte<br />

<strong>del</strong> 2011, adesso è diventato un punto<br />

fisso <strong>del</strong>le Rondinelle là davanti.<br />

Anche perché gli uomini in attacco<br />

sono davvero contati e Jonathas –<br />

che continua a festeggiare con passi<br />

di samba ogni sua rete – deve fare<br />

attenzione perché ha già collezionato<br />

tre cartellini gialli. Ne basta uno<br />

per incorrere nella prima squalifica.<br />

Ma, ovviamente, il Brescia di questo<br />

inatteso inizio stagione non è solo<br />

lui. Abbiamo già rimarcato l’exploit<br />

<strong>del</strong>l’altra meteora (lo scorso anno,<br />

s’intende) Juan Antonio Ignacio al<br />

quale si vanno ad aggiungere le sorprese<br />

Leali fra i pali ed El Kaddouri<br />

a centrocampo. Anche se quest’ultimo<br />

ha dimostrato di essere una valida<br />

alternativa anche in avanti nel<br />

caso in cui bisognerà fare di necessità<br />

virtù. In leggero calo Feczesin,<br />

ma l’ungherese ha pagato un inizio di<br />

stagione ad alti livelli e adesso sta la-<br />

<br />

sciando la scena agli altri compagni.<br />

E che dire di un altro giovane: il bresciano,<br />

di Orzinuovi, Antonio Magli?<br />

Chiamato a sostituire l’infortunato<br />

e ben più esperto Zoboli, si sta ben<br />

comportando al centro <strong>del</strong>la difesa<br />

assieme a quel De Maio che due anni<br />

fa nella stessa posizione di campo<br />

ci faceva tremare ogni volta che<br />

toccava palla. Tanto da essere spedito<br />

in fretta e furia a farsi le ossa<br />

<br />

<br />

a Frosinone. A proposito di difesa,<br />

questo sì che è un bel vedere. Solo<br />

due reti incassate in sei giornate e la<br />

consapevolezza che, nonostante gli<br />

infortuni, questa squadra va avanti<br />

come una catena di montaggio rodata<br />

e ben oliata. Ed ora sotto con<br />

il tour de force: sabato la trasferta in<br />

casa di un Modena con l’acqua alla<br />

gola e poi il turno infrasettimanale<br />

di mercoledì al Rigamonti contro il<br />

<br />

<br />

Dopo quasi 20 anni di assenza,<br />

la Centrale <strong>del</strong> <strong>La</strong>tte Brescia<br />

si appresta a tornare tra i<br />

professionisti.<br />

Domenica 2 ottobre l’atteso<br />

esordio in Lega 2 con una<br />

trasferta subito impegnativa in<br />

casa <strong>del</strong>la favorita Barcellona<br />

Pozzo di Gotto.<br />

Stagione che è cominciata<br />

ufficialmente la settimana<br />

scorsa con la doppia gara di<br />

Coppa Italia che ha visto i<br />

biancoazzurri uscire subito di<br />

<br />

Presentati nei giorni scorsi in sala<br />

consiliare i Campionati italiani assoluti<br />

di ciclismo su pista che si stanno<br />

tenendo da martedì 28 e sino al 2 ottobre<br />

al velodromo di Montichiari.<br />

Oltre alle autorità civili hanno presenziato<br />

all’evento alcune glorie <strong>del</strong><br />

ciclismo bresciano: Michele Dancelli,<br />

Guido Bontempi, Roberto Visentini,<br />

Giacomino Denti e Pierino Gavazzi.<br />

Diego Bragato, docente <strong>del</strong> Centro<br />

Studi <strong>del</strong>la Federazione, ha ricorda-<br />

to come “il velodromo costituisca per<br />

noi un luogo fondamentale perché ci<br />

permette di avere una scuola d’inverno<br />

potendo organizzare corsi, master<br />

e incontri formativi per far crescere<br />

nel miglior modo possibile i nostri<br />

tecnici”. A portare i saluti <strong>del</strong>la Federazione<br />

ciclistica italiana è stato il vicepresidente<br />

Gianni Sommariva che<br />

ha lodato il Comune di Montichiari e<br />

la Monteclarense dei fratelli Bregoli<br />

“per l’impegno che quotidianamen-<br />

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neo promosso Gubbio. A tal proposito,<br />

per quest’ultima partita la società<br />

ha deciso di invogliare ancora di più<br />

i propri tifosi abbassando i prezzi di<br />

Curva Nord e Gradinata Bassa. Tagliandi<br />

che costeranno 10 euro più<br />

diritti di prevendita se acquistati al<br />

botteghino entro martedì 4 altrimenti<br />

15 euro (più diritti di prevendita)<br />

il giorno <strong>del</strong>la partita. Da valutare<br />

per Modena le condizioni di Zoboli<br />

e Zambelli che non ce la faranno a<br />

scendere in campo mentre è praticamente<br />

certo il recupero di Vass. Il<br />

tutto in attesa di conoscere il destino<br />

<strong>del</strong> desaparecidos Cristiano Zanetti.<br />

Infortunato di lungo corso, <strong>del</strong>l’ex<br />

centrocampista <strong>del</strong>la Fiorentina si<br />

sono perse le tracce. Del suo ritorno<br />

non v’è certezza. Per fortuna che lì,<br />

in mezzo al campo, il “nonnetto” Bu<strong>del</strong><br />

e il promettente Salamon non lo<br />

stanno facendo rimpiangere. Stesso<br />

discorso per Cordova che potrebbe<br />

presto accettare la stessa strada intrapresa<br />

da Martinez: la rescissione<br />

<strong>del</strong> contratto.<br />

te mettono nella crescita di questa<br />

importante struttura”. Pietro Bregoli,<br />

presidente provinciale di Brescia<br />

<strong>del</strong>la Fci ha voluto porre il suo accento<br />

su chi ogni giorno si impegna<br />

per la struttura affermando che “se il<br />

Velodromo va avanti è grazie a tutti i<br />

volontari e al ciclismo bresciano che<br />

sono accanto a noi e ci sostengono<br />

continuamente”. Quanto ai “numeri”<br />

dei campionati 39 sono i titoli da assegnare,<br />

18 per le donne e 21 per gli<br />

scena contro Reggio Emilia<br />

negli ottavi di finale. Qualche<br />

problema di formazione per<br />

coach Dell’Agnello che dovrà<br />

valutare le condizioni di<br />

Rombaldoni, Ghersetti e capitan<br />

Rezzano. Per il secondo anno<br />

consecutivo, Radio <strong>Voce</strong> si<br />

conferma l’emittente <strong>del</strong> basket<br />

bresciano seguendo tutte le gare<br />

di campionato in casa e trasferta<br />

sulle frequente terrestri Fm<br />

88.3-88.5 e in streaming su www.<br />

radiovoce.it. (ma.ric.)<br />

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uomini, 19 per gli juniores e 20 per gli<br />

élite/open. Da mercoledì 28 settembre<br />

a domenica 2 ottobre sono attesi<br />

numerosi atleti come Giorgia Bronzini,<br />

recente campionessa <strong>del</strong> mondo<br />

su strada, Maria Giulia Confalonieri<br />

campionessa <strong>del</strong> mondo ed europea<br />

<strong>del</strong>la corsa a punti, i campioni europei<br />

Elia Viviani, Davide Cimolai, Valentina<br />

Scandolara, Chiara Vannucci<br />

e Beatrice Bartelloni. Radio <strong>Voce</strong> (Fm<br />

88.3 - 88.5) è la radio ufficiale.


uto Marchina, Amici di<br />

Ale, Furious pub, Caffè<br />

<strong>del</strong>la Loggia, Ospitaletto,<br />

Brandico, Lonato 2,<br />

San Francesco: le regine<br />

zonali <strong>del</strong>la stagione 2010/2011 sono<br />

scese dall’ottovolante e hanno lasciato<br />

il posto libero per i campioni <strong>del</strong><br />

futuro. Dopo l’avvio <strong>del</strong>l’Elite – massima<br />

serie <strong>del</strong> calcio a 7 provinciale<br />

– sono scese in campo per l’esordio<br />

stagionale le 242 pretendenti al grande<br />

salto <strong>del</strong>la categoria open. Tra loro<br />

c’è chi vuole togliersi qualche soddisfazione,<br />

chi punta ai playoff e chi<br />

sogna il titolo zonale. <strong>La</strong> nostra panoramica<br />

inizia da città e hinterland,<br />

dove 44 compagini sono suddivise in<br />

quattro gironi. Nel gruppo A partenze<br />

a razzo per Badia e Casazza, che<br />

schiaffeggiano Atletico Bailado e S.<br />

Angela Merici in goleanda: 9-3 e 7-1<br />

(gli altri risultati: Real Merendero - 04<br />

Ronca<strong>del</strong>le 3-6; Pol. Gso S.Giacinto -<br />

Castelnuovo Calcio 2005 4-3; Or. S. F.<br />

Neri V.Sereno - Red Bull 3-3). Valanga<br />

di gol ma nessun vincitore a San Benedetto,<br />

dove i locali bloccano sul 7-7<br />

un’altra compagine made in Casazza<br />

(gli altri incontri: Borgosatollo - A&F<br />

Villa Carcina 2-1; Recintecnica X - Nave<br />

3-7; Gli Anta - 04 Ronca<strong>del</strong>le n.p.;<br />

Autoriparazioni Ungaro - Xadet 3-2).<br />

Buona la prima per la Recintecnica<br />

nel girone C, con il 7-3 sul Brixia 2010<br />

(le altre partite: Bbm – S. Benedetto<br />

rinv.; Orologio Cafè Gussago - Serafica<br />

S. Carlo n.p.; S. Zeno - Ulveflok 4-<br />

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1; Torricella - Smv Sovema 4-2), ma la<br />

vittoria più eclatante è quella per 11-<br />

2 di Due Effe Liquori e Bevande sul<br />

malcapitato Blp (il tabellino <strong>del</strong> girone<br />

D: S .Giorgio Cellatica - Off.Mecc.<br />

Casari Elisa 6-4; Bovezzo - S. Zenone<br />

Ronco 2-1; S.Faustino - Leonessa 97<br />

4-2; Nave - A&F Hospital Team 5-1).<br />

Sul Garda scattano immediatamente<br />

Castello 2 (6-0 al S. Martino) e Colom-<br />

bare (10-2 al Centenaro). Più popolosa<br />

la schiera di compagini sebine (4<br />

gironi), ma nessuno è protagonista di<br />

un esordio roboante come quello <strong>del</strong><br />

Pregasso Insieme, che disintegra 12-<br />

3 Nautica Pezzotti. Nelle valli le tre<br />

squadre <strong>del</strong> momento sono Sabbio<br />

Chiese (Valsabbia), E2m (Valtrompia)<br />

e Tecnocontrol (Valverde): un terzetto<br />

da 29 gol fatti e due subiti. Nella Bassa<br />

orientale Calcinato si presenta con<br />

un 9-1, mentre a Montirone si esulta<br />

per un 7-2 sul Mairano. Ovviamente è<br />

troppo presto per parlare di favorite,<br />

ma c’è già qualcuno che ha sfoderato<br />

un interessante e credibile biglietto da<br />

visita. Il resto arriverà col tempo e con<br />

le inappellabili sentenze dei campi.<br />

<br />

<br />

<strong>La</strong> spedizione nazionale <strong>del</strong><br />

Castegnato – presente a Riccione<br />

con 34 atleti – ha fruttato<br />

importanti successi. Tripletta<br />

per Tiziana Bregoli, capace di<br />

mettere al collo due argenti e<br />

un bronzo nel salto in alto, nel<br />

salto in lungo e nel lancio <strong>del</strong><br />

peso. Due allori per Anna Silvia<br />

Toselli, seconda nel lancio <strong>del</strong><br />

giavellotto e terza nel lancio <strong>del</strong><br />

peso. Marcia d’argento per Simona<br />

Schioppetti, che ha completato<br />

i 2 km <strong>del</strong> percorso in 15’05’’29.<br />

<br />

<br />

Nel maschile bronzo nel lancio<br />

<strong>del</strong> vortex per Alberto Valenti e<br />

argento nel lancio <strong>del</strong> disco per<br />

Alessandro Valenti. L’atletica<br />

sarà il tema centrale anche<br />

domenica, in occasione <strong>del</strong>la<br />

prima festa polisportiva riservata<br />

agli under 8, 10, 11 e 12 <strong>del</strong> calcio.<br />

Appuntamento al campo Calvesi di<br />

via Morosini alle 14.30 per le gare<br />

di lancio <strong>del</strong> vortex, salto in lungo<br />

e velocità. Le iscrizioni all’evento<br />

vanno sottoscritte entro venerdì<br />

30 settembre.<br />

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<strong>La</strong> radio <strong>del</strong>lo sport bresciano<br />

sms: 3383636104 - redazione@radiovoce.it<br />

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SEGUI CON NOI TUTTO IL CAMPIONATO DI LEGA 2<br />

1° ANDATA<br />

Barcellona P.d.G. VS Basket Brescia<br />

Domenica 02 Ottobre obre h 18.10<br />

IN DIRETTA TTA<br />

LEONESSA


<strong>La</strong> comunità Shalom<br />

precisa...<br />

Egr. direttore,<br />

leggo sul numero 36 di “<strong>Voce</strong>” una lettera<br />

che chiama in causa la comunità<br />

Shalom. Mi permetto di scriverle per<br />

puntualizzare e chiarire alcuni passaggi<br />

contenuti nella stessa. Per prima<br />

cosa vorrei specificare che molti<br />

dei dati contenuti nella brochure cui<br />

la lettrice fa riferimento sono inesatti.<br />

Non abbiamo ritenuto importante<br />

ristamparla, visto che la stessa non è<br />

il Vangelo, per porre rimedio alle inesattezze<br />

in essa contenute.<br />

Grazie al cielo abbiamo molti più<br />

operatori e anche un pool di una decina<br />

di esperti in campo psichiatrico<br />

e psicologico di altissimo livello.<br />

Detto questo, il linguaggio colorito<br />

ricordato nella lettera <strong>del</strong>la scorsa<br />

settimana non è ritenuto dalla sottoscritta<br />

una modalità di pappagallismo<br />

moderno, perché nel Siracide<br />

sta scritto: “che lo stolto e l’iniquo<br />

sono una palla di sterco nelle mani<br />

<strong>del</strong> saggio”.<br />

Forse anche ai tempi potevano essere<br />

accusati di imitare un linguaggio<br />

moderno? Comunque in una società<br />

abituata a curare l’estetica e non il<br />

cuore, concordo che forse può infastidire<br />

il chiamare il male con il nome<br />

che si merita. Solo un piccolo inciso:<br />

con quale nome possiamo sostituire<br />

oggi la parola sterco usata nella Bibbia<br />

per definire il male?<br />

Nessuno dei nostri ragazzi esce senza<br />

lavoro e quasi tutti in comunità,<br />

adulti compresi, prendono la maturità.<br />

Molti di questi iniziano l’università<br />

dentro la comunità. Mi sembrano<br />

ottimi traguardi, vero?!<br />

suor Rosalina Ravasio<br />

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Il Governo e la crisi<br />

Egr. direttore,<br />

il Governo Berlusconi, Tremonti,<br />

Brunetta in questi anni con interventi<br />

legislativi e con le ultime<br />

manovre finanziarie hanno colpito<br />

al cuore i due sistemi interdipendenti<br />

su cui storicamente si è costruita<br />

la ricchezza <strong>del</strong> nostro Paese:<br />

i Comuni e le piccole e medie<br />

imprese. Questi due ambiti sono<br />

attori di sviluppo perché reggono<br />

l’economia locale e quindi il tessuto<br />

sociale <strong>del</strong> Paese: dal lato dei<br />

Comuni con esempi di buon governo,<br />

che non si riscontrano nel<br />

resto <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica,<br />

e dal lato <strong>del</strong>le imprese con<br />

una flessibilità che è stata tradizionalmente<br />

un antidoto contro<br />

le crisi cicliche, che non risparmiano<br />

invece la grande industria.<br />

Tutto questo ora grazie al trio di cui<br />

sopra rischia irrimediabilmente di<br />

scomparire. I Comuni hanno visto<br />

la propria organizzazione mortificata<br />

e dequalificata: gli slogan generici<br />

di Brunetta contro i dipendenti<br />

pubblici hanno permesso<br />

di costruire un fertile terreno per<br />

interventi tesi prima a bloccare le<br />

assunzioni di personale generico e<br />

qualificato, poi le capacità di spesa<br />

degli enti, togliendo con Berlusconi<br />

risorse finanziarie preziose (l’Ici) e<br />

con Tremonti non autorizzando a<br />

spendere i Comuni, pur in presenza<br />

di soldi nelle casse e di impegni coi<br />

privati già presi e solo da onorare.<br />

Situazione grottesca e ingiusta dal<br />

punto di vista razionale ed etico.<br />

Il sistema <strong>del</strong>le imprese è stato poi<br />

colpito in particolare con le ultime<br />

manovre finanziarie, quando una<br />

<br />

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<br />

crisi che era stata prima negata da<br />

Berlusconi, poi sottovalutata colpevolmente,<br />

ha costretto Tremonti a<br />

inventarsi una manovra, destinata a<br />

deprimere ulteriormente i consumi<br />

perché toglie risorse da spendere ai<br />

cittadini con l’aumento <strong>del</strong>la pressione<br />

fiscale ed accresce i costi dei<br />

prodotti <strong>del</strong>le imprese, che rischiano<br />

così di produrre per nessuno.<br />

Dinanzi a a questo scenario ogni<br />

manovra di contenimento <strong>del</strong> debito<br />

pubblico (che è per oltre l’80%<br />

un problema <strong>del</strong>lo Stato e quindi<br />

di diretta responsabilità <strong>del</strong> Governo)<br />

è inutile: infatti, il debito<br />

è destinato ad aumentare anche<br />

in presenza di tagli, perché Comuni<br />

e impresa non sono messi<br />

in grado di essere più attori di<br />

sviluppo e di produrre ricchezza.<br />

Fa sorridere che ora si parli di misure<br />

per la crescita, dopo tre anni<br />

passati a distruggere sistematicamente<br />

il sistema enti locali e<br />

poi quello <strong>del</strong>l’impresa, per motivi<br />

ideologici nel primo caso e di<br />

insipienza ed incompetenza nel<br />

secondo. Il tutto mentre si predicava<br />

a parole un liberalismo da<br />

bar, fatto ad uso e consumo degli<br />

ingenui, dove la riduzione <strong>del</strong>le<br />

tasse la faceva da padrone.<br />

Ora sono possibili ulteriori danni:<br />

poiché è entrato anche nella testa<br />

<strong>del</strong> Governo che dovranno prima<br />

o poi emanare provvedimenti di<br />

stimolo all’economia, è facile immaginare<br />

che daranno un impulso<br />

con nuove ed inutili quanto costose<br />

opere pubbliche statali, con<br />

buona pace <strong>del</strong> Paese che vive e<br />

lavora e sta progressivamente perdendo<br />

i suoi livelli di benessere.<br />

Purtroppo questo scenario non tur-<br />

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ba il Parlamento: la maggioranza<br />

resta solida e forte di un consenso<br />

avuto tre anni fa in una situazione<br />

socio-economica ben diversa,<br />

si ritiene non solo legittimata a<br />

stare dov’è, ma pure a proseguire<br />

un’esperienza fallimentare. A nulla<br />

possono gli scandali sessuali e<br />

giudiziari <strong>del</strong> premier Berlusconi<br />

e dei suoi sodali, derubricati a<br />

fatti privati. <strong>La</strong>ddove invece mostrano<br />

uno spaccato indegno di<br />

un Paese civile e mortificante rispetto<br />

alla tradizione politica che<br />

abbiamo conosciuto, e penso alle<br />

recente scomparsa di una figura<br />

come Martinazzoli. Ma anche nei<br />

momenti più bui <strong>del</strong>la storia repubblicana,<br />

mai si è toccato un tale<br />

fondo (lo stesso Craxi, emblema<br />

di tangentopoli, è di una grandezza<br />

smisurata per dignità personale).<br />

Di questa situazione ne hanno in<br />

prima battuta responsabilità diretta<br />

gli attori citati (Berlusconi, Tremonti,<br />

Brunetta ed il Parlamento);<br />

in seconda battuta, tutti coloro che<br />

guardano questo film grottesco come<br />

se fossero spettatori <strong>del</strong>la tv,<br />

lasciando che l’epilogo si scriva da<br />

sé, forse per cercare di lucrare ancora<br />

qualche favore.<br />

Tra questi spettatori, vista ormai<br />

anche la defezione di Confindustria,<br />

mi spiacerebbe ci fosse ancora<br />

per molto la Chiesa, che pure<br />

in altre situazioni invece ha dimostrato<br />

d’essere capace di discernere<br />

e d’esser pronta quando serve<br />

ad alzare la voce, ammonire, suggerire,<br />

intervenire. Un vuoto che al<br />

più presto dev’essere colmato per<br />

rispetto dei cattolici e per amore<br />

<strong>del</strong> nostro Paese.<br />

Lettera firmata<br />

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Associato Associato<br />

UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA<br />

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FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI


<strong>La</strong> comunità Shalom<br />

precisa...<br />

Egr. direttore,<br />

leggo sul numero 36 di “<strong>Voce</strong>” una lettera<br />

che chiama in causa la comunità<br />

Shalom. Mi permetto di scriverle per<br />

puntualizzare e chiarire alcuni passaggi<br />

contenuti nella stessa. Per prima<br />

cosa vorrei specificare che molti<br />

dei dati contenuti nella brochure cui<br />

la lettrice fa riferimento sono inesatti.<br />

Non abbiamo ritenuto importante<br />

ristamparla, visto che la stessa non è<br />

il Vangelo, per porre rimedio alle inesattezze<br />

in essa contenute.<br />

Grazie al cielo abbiamo molti più<br />

operatori e anche un pool di una decina<br />

di esperti in campo psichiatrico<br />

e psicologico di altissimo livello.<br />

Detto questo, il linguaggio colorito<br />

ricordato nella lettera <strong>del</strong>la scorsa<br />

settimana non è ritenuto dalla sottoscritta<br />

una modalità di pappagallismo<br />

moderno, perché nel Siracide<br />

sta scritto: “che lo stolto e l’iniquo<br />

sono una palla di sterco nelle mani<br />

<strong>del</strong> saggio”.<br />

Forse anche ai tempi potevano essere<br />

accusati di imitare un linguaggio<br />

moderno? Comunque in una società<br />

abituata a curare l’estetica e non il<br />

cuore, concordo che forse può infastidire<br />

il chiamare il male con il nome<br />

che si merita. Solo un piccolo inciso:<br />

con quale nome possiamo sostituire<br />

oggi la parola sterco usata nella Bibbia<br />

per definire il male?<br />

Nessuno dei nostri ragazzi esce senza<br />

lavoro e quasi tutti in comunità,<br />

adulti compresi, prendono la maturità.<br />

Molti di questi iniziano l’università<br />

dentro la comunità. Mi sembrano<br />

ottimi traguardi, vero?!<br />

suor Rosalina Ravasio<br />

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Il Governo e la crisi<br />

Egr. direttore,<br />

il Governo Berlusconi, Tremonti,<br />

Brunetta in questi anni con interventi<br />

legislativi e con le ultime<br />

manovre finanziarie hanno colpito<br />

al cuore i due sistemi interdipendenti<br />

su cui storicamente si è costruita<br />

la ricchezza <strong>del</strong> nostro Paese:<br />

i Comuni e le piccole e medie<br />

imprese. Questi due ambiti sono<br />

attori di sviluppo perché reggono<br />

l’economia locale e quindi il tessuto<br />

sociale <strong>del</strong> Paese: dal lato dei<br />

Comuni con esempi di buon governo,<br />

che non si riscontrano nel<br />

resto <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica,<br />

e dal lato <strong>del</strong>le imprese con<br />

una flessibilità che è stata tradizionalmente<br />

un antidoto contro<br />

le crisi cicliche, che non risparmiano<br />

invece la grande industria.<br />

Tutto questo ora grazie al trio di cui<br />

sopra rischia irrimediabilmente di<br />

scomparire. I Comuni hanno visto<br />

la propria organizzazione mortificata<br />

e dequalificata: gli slogan generici<br />

di Brunetta contro i dipendenti<br />

pubblici hanno permesso<br />

di costruire un fertile terreno per<br />

interventi tesi prima a bloccare le<br />

assunzioni di personale generico e<br />

qualificato, poi le capacità di spesa<br />

degli enti, togliendo con Berlusconi<br />

risorse finanziarie preziose (l’Ici) e<br />

con Tremonti non autorizzando a<br />

spendere i Comuni, pur in presenza<br />

di soldi nelle casse e di impegni coi<br />

privati già presi e solo da onorare.<br />

Situazione grottesca e ingiusta dal<br />

punto di vista razionale ed etico.<br />

Il sistema <strong>del</strong>le imprese è stato poi<br />

colpito in particolare con le ultime<br />

manovre finanziarie, quando una<br />

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crisi che era stata prima negata da<br />

Berlusconi, poi sottovalutata colpevolmente,<br />

ha costretto Tremonti a<br />

inventarsi una manovra, destinata a<br />

deprimere ulteriormente i consumi<br />

perché toglie risorse da spendere ai<br />

cittadini con l’aumento <strong>del</strong>la pressione<br />

fiscale ed accresce i costi dei<br />

prodotti <strong>del</strong>le imprese, che rischiano<br />

così di produrre per nessuno.<br />

Dinanzi a a questo scenario ogni<br />

manovra di contenimento <strong>del</strong> debito<br />

pubblico (che è per oltre l’80%<br />

un problema <strong>del</strong>lo Stato e quindi<br />

di diretta responsabilità <strong>del</strong> Governo)<br />

è inutile: infatti, il debito<br />

è destinato ad aumentare anche<br />

in presenza di tagli, perché Comuni<br />

e impresa non sono messi<br />

in grado di essere più attori di<br />

sviluppo e di produrre ricchezza.<br />

Fa sorridere che ora si parli di misure<br />

per la crescita, dopo tre anni<br />

passati a distruggere sistematicamente<br />

il sistema enti locali e<br />

poi quello <strong>del</strong>l’impresa, per motivi<br />

ideologici nel primo caso e di<br />

insipienza ed incompetenza nel<br />

secondo. Il tutto mentre si predicava<br />

a parole un liberalismo da<br />

bar, fatto ad uso e consumo degli<br />

ingenui, dove la riduzione <strong>del</strong>le<br />

tasse la faceva da padrone.<br />

Ora sono possibili ulteriori danni:<br />

poiché è entrato anche nella testa<br />

<strong>del</strong> Governo che dovranno prima<br />

o poi emanare provvedimenti di<br />

stimolo all’economia, è facile immaginare<br />

che daranno un impulso<br />

con nuove ed inutili quanto costose<br />

opere pubbliche statali, con<br />

buona pace <strong>del</strong> Paese che vive e<br />

lavora e sta progressivamente perdendo<br />

i suoi livelli di benessere.<br />

Purtroppo questo scenario non tur-<br />

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ba il Parlamento: la maggioranza<br />

resta solida e forte di un consenso<br />

avuto tre anni fa in una situazione<br />

socio-economica ben diversa,<br />

si ritiene non solo legittimata a<br />

stare dov’è, ma pure a proseguire<br />

un’esperienza fallimentare. A nulla<br />

possono gli scandali sessuali e<br />

giudiziari <strong>del</strong> premier Berlusconi<br />

e dei suoi sodali, derubricati a<br />

fatti privati. <strong>La</strong>ddove invece mostrano<br />

uno spaccato indegno di<br />

un Paese civile e mortificante rispetto<br />

alla tradizione politica che<br />

abbiamo conosciuto, e penso alle<br />

recente scomparsa di una figura<br />

come Martinazzoli. Ma anche nei<br />

momenti più bui <strong>del</strong>la storia repubblicana,<br />

mai si è toccato un tale<br />

fondo (lo stesso Craxi, emblema<br />

di tangentopoli, è di una grandezza<br />

smisurata per dignità personale).<br />

Di questa situazione ne hanno in<br />

prima battuta responsabilità diretta<br />

gli attori citati (Berlusconi, Tremonti,<br />

Brunetta ed il Parlamento);<br />

in seconda battuta, tutti coloro che<br />

guardano questo film grottesco come<br />

se fossero spettatori <strong>del</strong>la tv,<br />

lasciando che l’epilogo si scriva da<br />

sé, forse per cercare di lucrare ancora<br />

qualche favore.<br />

Tra questi spettatori, vista ormai<br />

anche la defezione di Confindustria,<br />

mi spiacerebbe ci fosse ancora<br />

per molto la Chiesa, che pure<br />

in altre situazioni invece ha dimostrato<br />

d’essere capace di discernere<br />

e d’esser pronta quando serve<br />

ad alzare la voce, ammonire, suggerire,<br />

intervenire. Un vuoto che al<br />

più presto dev’essere colmato per<br />

rispetto dei cattolici e per amore<br />

<strong>del</strong> nostro Paese.<br />

Lettera firmata<br />

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