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a passeggio per la citta'... alla ricerca delle nostre radici...

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Territorio d i Trieste<br />

Mappa austriaca di Trieste (1888)<br />

Oggi, Trieste (Tergeste in <strong>la</strong>tino, Trieste in dialetto triestino, Trst in sloveno,<br />

Triest in tedesco, Trieszt in ungherese) è un comune italiano di 205.655<br />

abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e del<strong>la</strong> regione Friuli Venezia<br />

Giulia.<br />

È il comune più abitato del<strong>la</strong> regione e il più densamente popo<strong>la</strong>to. Il<br />

suo porto, posto nel cuore del continente europeo, è stato il principale sbocco<br />

marittimo dell'Im<strong>per</strong>o Asburgico. Oggi è uno snodo internazionale tra i<br />

mercati dell'Europa centro-orientale e l'Asia.<br />

La sua storia è stata molto tormentata e Trieste fu, con Trento, centro di<br />

irredentismo; negli ultimi decenni del XIX secolo e gli inizi del XX, fu<br />

simbolo del movimento <strong>per</strong> l'Unità d'Italia con Guglielmo Oberdan nel<strong>la</strong><br />

lotta contro l’Im<strong>per</strong>o Austro-Ungarico.<br />

Sin dal II millennio a.C. il territorio del<strong>la</strong> provincia di Trieste era abitato da popo<strong>la</strong>zioni di probabile origine<br />

illirica e di stirpe indoeuropea,<br />

che fra il X e il IX secolo a.C. entrarono in contatto con un'altra etnia<br />

indoeuropea, i (Venetici, Heneti o Eneti), da cui venne notevolmente influenzata sotto il profilo culturale.<br />

I Romani conquistarono il territorio del<strong>la</strong> provincia di Trieste fondando Aquileia nel 181 a.C. e così ebbe<br />

inizio un processo di romanizzazione. Tergeste, il nome <strong>la</strong>tino di Trieste, si sviluppò e pros<strong>per</strong>ò in epoca<br />

im<strong>per</strong>iale, imponendosi come uno dei porti più importanti dell'alto Adriatico sul<strong>la</strong> via Popilia-Annia<br />

Dopo <strong>la</strong> caduta dell'Im<strong>per</strong>o Romano d'Occidente (476), <strong>la</strong> città passò sotto il controllo dell'im<strong>per</strong>o<br />

bizantino fino al 788, quando venne occupata dai Franchi.<br />

Nel 1098 risultava già diocesi vescovile con il<br />

nome <strong>la</strong>tino di Tergestum. Nel XII secolo divenne un Libero Comune e dopo secoli di battaglie contro <strong>la</strong><br />

rivale Venezia, Trieste si pose sotto <strong>la</strong> protezione del duca d'Austria<br />

(1382) conservando <strong>per</strong>ò una notevole<br />

autonomia fino al XVII secolo.<br />

Trieste mantenne sempre i legami culturali con l'Italia; infatti, anche se <strong>la</strong> lingua ufficiale del<strong>la</strong> burocrazia era<br />

il tedesco, l'italiano era <strong>la</strong> lingua del commercio e del<strong>la</strong> cultura.<br />

Negli ultimi decenni del XIX secolo e gli inizi del XX, a Trieste le c<strong>la</strong>ssi borghesi in ascesa sognavano di<br />

staccarsi dall’Im<strong>per</strong>o austro-ungarico che veniva visto da molti come protettore del gruppo etnico s<strong>la</strong>vo<br />

presente sia in città che nell’entroterra (definito in quegli anni “Venezia Giulia”). Ciò spiega come<br />

l'irredentismo assunse spesso dei caratteri marcatamente anti-s<strong>la</strong>vi. La convivenza fra i vari gruppi etnici subì<br />

un generale deterioramento fino al<strong>la</strong> prima guerra mondiale, nel 1915, quando dopo 9 mesi di acceso dibattito<br />

tra neutralisti e interventisti, l’Italia entrò in guerra a fianco del<strong>la</strong> Intesa ( con Inghilterra, Francia e Russia)<br />

proprio con l’obiettivo di ottenere l’annessione dei territori di Trento e di Trieste..<br />

Nel 1918 l’esercito italiano entrò a Trieste acc<strong>la</strong>mato dal<strong>la</strong> maggioranza del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, che era di<br />

sentimenti italiani. Ma ci furono scontri armati tra il gruppo etnico italiano e quello sloveno.<br />

Nel 1920 con <strong>la</strong> firma del Trattato di Rapallo, Trieste passò definitivamente all'Italia, inglobando, nel<br />

proprio territorio provinciale, zone dell'ex Principesca Contea di Gorizia e Gradisca, dell'Istria e del<strong>la</strong><br />

Carnio<strong>la</strong>.<br />

Con l'avvento del fascismo l'uso pubblico <strong>delle</strong> lingue slovena e tedesca fu proibito e vennero chiuse le scuole,<br />

i circoli culturali e <strong>la</strong> stampa del<strong>la</strong> comunità slovena. Moltissimi sloveni così emigrarono nel vicino Regno di<br />

Jugos<strong>la</strong>via<br />

Nel 1943 <strong>la</strong> Germania nazista occupò senza alcuna resistenza <strong>la</strong> città che venne a costituire, insieme a tutta<br />

<strong>la</strong> Venezia Giulia una zona di o<strong>per</strong>azioni di guerra<br />

Durante l'occupazione nazista <strong>la</strong> Risiera di San Sabba - oggi Monumento Nazionale e museo - venne<br />

destinata a campo di prigionia e di smistamento <strong>per</strong> i deportati in Germania e Polonia e <strong>per</strong> detenuti<br />

politici, partigiani italiani e s<strong>la</strong>vi, unico campo di concentramento nazista presente in territorio italiano.<br />

Dopo l’ insurrezione dei partigiani italiani e jugos<strong>la</strong>vi a Trieste, nel 1947, sotto l'egida dell'ONU, fu istituito il<br />

"Territorio libero di Trieste" al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> seconda guerra mondiale, diviso in due zone: A, prima<br />

angloamericana, poi, italiana e B jugos<strong>la</strong>va.<br />

Giorgia Esposti 3^ C

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