a passeggio per la citta'... alla ricerca delle nostre radici...

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02.06.2013 Views

Camillo Benso conte di Cavour Cavour, con la sua azione diplomatica, è stata la personalità preminente del periodo del Risorgimento italiano. Nasce il 10 agosto 1810 a Torino da una antica famiglia nobile. Nel 1820 entrò in un’accademia militare e vi rimase sei anni, studiando scienze e matematica. Il 15 dicembre 1847 fondò il giornale Risorgimento. Nel marzo del 1850 diventò il capogruppo del centro-destra e l’11 ottobre dello stesso anno divenne il ministro dell’agricoltura e del commercio. Il 4 novembre 1852 assunse la presidenza del Consiglio dei ministri. Riformò l’esercito, promosse l’istruzione e l’educazione popolare, diede impulso ai lavori pubblici, in particolare alle ferrovie (costruzione linea Torino - Genova e costruzione del traforo del Frejus). Per poter realizzare l’unità, l’indipendenza d’Italia sotto la monarchia dei Savoia, in un decennio, iniziò i preparativi per la liberazione del nord Italia e l'inevitabile guerra all'Austria: 1- nel 1855 fece aderire il Piemonte all’alleanza franco-inglese, e inviò truppe alla guerra di Crimea; 2- poi, sottoscrisse gli accordi di Plombiers con la Francia il 21 e 22 luglio 1858, per essere aiutato in caso di attacco da parte degli austriaci. 3- Volle la 2°guerra d’indipendenza del 1857, che riconosceva al Regno di Sardegna la Lombardia (con l'esclusione di Mantova), ma non il Veneto, ceduto soltanto con la Terza Guerra d'Indipendenza; 4- dopo che dal maggio 1859 le popolazioni del Granducato di Toscana, della Legazione delle Romagne (Bologna e la Romagna), del Ducato di Modena e del Ducato di Parma scacciavano i propri sovrani e reclamavano l'annessione al Regno di Sardegna con dei referendum, Cavour sottoscrisse la cessione di Nizza e Savoia alla Francia ed ottenne in cambio il consenso dell'Imperatore all'annessione di Toscana ed Emilia-Romagna al Regno di Sardegna. Il 2 aprile fu inaugurato a Torino il Parlamento dell’Italia settentrionale e centrale. 5- Nel 1860, per quanto non del tutto convinto, sostenne l’impresa di Garibaldi e dei Mille. Inviò poi le truppe piemontesi nell’Italia Centrale e finalmente il 4 marzo fu proclamato il regno d’Italia, da lui fortemente voluto. 6- Il 27 gennaio 1861 fece proclamare Roma capitale d’Italia. Il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II di Savoia viene proclamato a Torino re d'Italia e viene istituito il Regno d'Italia. Infine, il 6 giugno dello stesso anno morì nella sua città di nascita (Torino). Massimo Zani 3°C

Via Vittorio Emanuele Casalpusterlengo (LO) La via è ampia, importante, è una parte della via Emilia che arriva a Milano. Fiancheggiata da ampi marciapiedi è piena di vento a causa del passaggio continuo e veloce di automobili ed automezzi pesanti. Qualche cespuglio qua e là, una scuola privata, case a schiera: non c’è passeggio. Se c’è qualcuno è perchè ha un impegno, corre veloce, con lo sguardo a terra perchè la strada è piena di rumori e polvere. Poi, su un lato, domina la vecchia fabbrica della Peveralli, ormai in disuso, al centro della quale svetta il camino dei fumi di scarico, ora spento. Le pareti sono tutte rovinate, al posto delle finestre solo buchi. Un progetto per riqualificarlo non è stato realizzato. Ora rimane solo l'eco dell'abbandono e il trambusto dei veicoli. La stesura delle descrizioni è stata realizzata dagli alunni V. Campagnoli- M. Danelli- A. Grossi- - M. Leo -S. Maestroni- A. Novati- E. Tronconi- I. Pisati della classe 3^ C

Via Vittorio Emanuele<br />

Casalpusterlengo (LO)<br />

La via è ampia, importante, è una parte del<strong>la</strong> via Emilia che arriva a Mi<strong>la</strong>no. Fiancheggiata da ampi marciapiedi è<br />

piena di vento a causa del passaggio continuo e veloce di automobili ed automezzi pesanti. Qualche cespuglio qua<br />

e là, una scuo<strong>la</strong> privata, case a schiera: non c’è <strong>passeggio</strong>. Se c’è qualcuno è <strong>per</strong>chè ha un impegno, corre veloce,<br />

con lo sguardo a terra <strong>per</strong>chè <strong>la</strong> strada è piena di rumori e polvere. Poi, su un <strong>la</strong>to, domina <strong>la</strong> vecchia fabbrica<br />

del<strong>la</strong> Peveralli, ormai in disuso, al centro del<strong>la</strong> quale svetta il camino dei fumi di scarico, ora spento. Le pareti<br />

sono tutte rovinate, al posto <strong>delle</strong> finestre solo buchi. Un progetto <strong>per</strong> riqualificarlo non è stato realizzato.<br />

Ora rimane solo l'eco dell'abbandono e il trambusto dei veicoli.<br />

La stesura <strong>delle</strong> descrizioni è stata realizzata dagli alunni V. Campagnoli- M. Danelli- A. Grossi- - M. Leo -S.<br />

Maestroni- A. Novati- E. Tronconi- I. Pisati del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse 3^ C

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