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di Letizia Chilelli - Campo de'fiori

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Centro <strong>di</strong> Diagnosi e Terapia Neuropsichiatrica,<br />

Psicologica, Logope<strong>di</strong>ca, Psicopedagogica<br />

Via T.Tasso 6/a - Civita Castellana (VT)<br />

Tel. 0761.517522<br />

Dott.ssa Eleonora Tabarrini<br />

Psicologa,<br />

Psicofisiologa Clinica<br />

“In casa devo<br />

sempre fare tutto<br />

io, lui non prende<br />

mai un’iniziativa,<br />

non mi dà mai<br />

una mano; anche<br />

nell’educazione<br />

dei figli, nelle<br />

scelte quoti<strong>di</strong>ane,<br />

lui non c’è<br />

mai «Fai tu», mi<br />

<strong>di</strong>ce. Io sono<br />

stanca, ho mille<br />

cose da fare, uno<br />

stress altissimo,<br />

non ho mai tempo per me…” La donna seduta<br />

davanti a me ha circa trent’anni, forse qualcuno<br />

in più, ha un aspetto molto curato e, con<br />

uno sguardo carico <strong>di</strong> ansia mi chiede un aiuto<br />

per il marito: “ Lei deve darmi una mano, perché<br />

secondo me ha qualche problema; ha<br />

sempre bisogno che ci sia io a fargli le cose,<br />

anche le più stupide… se non ci fossi io non so<br />

cosa farebbe. Gli deve far capire che così le<br />

cose non possono andare, ad esempio…” e<br />

segue una lista abbastanza lunga <strong>di</strong> cose da<br />

“aggiustare”.<br />

La soluzione sembrerebbe facile: aiutare questa<br />

persona immatura ed irresponsabile a crescere,<br />

a <strong>di</strong>ventare più autonoma, a giocare un<br />

ruolo attivo nella vita <strong>di</strong> coppia e nel menage<br />

familiare. Stiamo ovviamente parlando del lui<br />

in questione. Bene, ammesso che fosse giusto<br />

e che si riuscisse ad operare questa metamorfosi,<br />

forse ci si troverebbe <strong>di</strong> fronte a qualcosa<br />

che ci spiazzerebbe. La signora, probabilmente,<br />

<strong>di</strong>rebbe qualcosa del genere: “Sì,<br />

certo, ora le cose sono molto cambiate, lui è<br />

molto <strong>di</strong>verso, apprezzo tutto quello che cerca<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

La sicurezza <strong>di</strong> sentirsi in<strong>di</strong>spensabili<br />

<strong>di</strong> fare per me, ma… non lo so… mi manca<br />

qualcosa. È strano, è come se avessi perso<br />

l’entusiasmo, il trasporto <strong>di</strong> un tempo, lo vedo<br />

con altri occhi”, oppure: “ a volte penso che io<br />

non sia più così importante per lui, è cambiato<br />

troppo, sembra non aver più bisogno <strong>di</strong> me.<br />

Forse non mi ama più come prima”.<br />

Questa donna, come tante, passa la vita ad<br />

anticipare i bisogni delle persone che le stanno<br />

intorno: marito, figli, genitori, fratelli,<br />

amici. Le viene naturale, a volte le è necessario<br />

riuscire a sod<strong>di</strong>sfare i desideri e le aspettative<br />

degli altri, spesso ancora prima che gli<br />

altri possano fare delle richieste. Ad esempio,<br />

è lei che fa notare al marito quando è giunto<br />

il momento <strong>di</strong> cambiarsi la camicia, oppure, il<br />

figlio non fa in tempo a lasciare un oggetto<br />

fuori posto, che lei prontamente lo recupera e<br />

lo mette in or<strong>di</strong>ne, o ancora porta la colazione<br />

a letto al figlio anche se è arrabbiata con lui<br />

perché è rientrato troppo tar<strong>di</strong> e si giustifica<br />

con il marito <strong>di</strong>cendo che, se non facesse così,<br />

il figlio non mangerebbe.<br />

La signora non riesce a <strong>di</strong>re “no”, fino al punto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>venire in<strong>di</strong>spensabile per molta gente. Il<br />

risultato è che si troverà sempre circondata <strong>di</strong><br />

persone che “prendono, prendono e non<br />

danno mai”, o che danno tutto per scontato,<br />

non apprezzano nulla e, a volte, le mancano<br />

<strong>di</strong> rispetto (spesso infatti, le persone da aggiustare<br />

sono i figli).<br />

Invece <strong>di</strong> prendere in consegna figli o mariti,<br />

inviterei questa donna a riflettere un po’ su <strong>di</strong><br />

sé e su alcune considerazioni.<br />

Punto primo. Spesso concentrarsi sui problemi<br />

altrui e vivere in funzione del cambiamento<br />

salvifico che grazie a noi potrà compiersi,<br />

aiuta a non guardare dentro <strong>di</strong> sé, ad evitare<br />

<strong>di</strong> mettersi in <strong>di</strong>scussione, a non pensare ad<br />

aspetti <strong>di</strong> noi stessi che non accettiamo, che ci<br />

fanno star male perché non sono in sintonia<br />

con l’immagine che abbiamo <strong>di</strong> noi. Cosa succederebbe<br />

a questa signora che “non ha mai<br />

tempo per sé” se si fermasse un attimo e si<br />

guardasse allo specchio, invece <strong>di</strong> concentrar-<br />

si su chi le sta intorno? Forse non si piacerebbe<br />

poi così tanto, forse si scoprirebbe tutt’altro<br />

che perfetta e, <strong>di</strong>etro la maschera dell’ineccepibilità,<br />

vedrebbe parti <strong>di</strong> sé da tempo<br />

rimosse. Allora meglio non guardare; il meccanismo<br />

che scatta è quello della proiezione:<br />

le nostre parti negative e rimosse ten<strong>di</strong>amo ad<br />

attribuirle all’esterno - non sono io, è lui-, e ci<br />

sentiamo meglio cercando <strong>di</strong> migliorare gli<br />

altri.<br />

Punto secondo. Fino a quando vivrò in funzione<br />

della persona che amo, anticiperò i suoi<br />

bisogni, mi sostituirò a lui nelle scelte e nelle<br />

azioni, non <strong>di</strong>rò mai <strong>di</strong> no, la renderò assolutamente<br />

<strong>di</strong>pendente da me. Tutto ciò potrebbe<br />

essere molto faticoso, certo, ma mi permetterebbe<br />

<strong>di</strong> avere un controllo molto forte<br />

su <strong>di</strong> lei: <strong>di</strong>venendole in<strong>di</strong>spensabile, infatti,<br />

non correrei nessun rischio <strong>di</strong> essere lasciata,<br />

abbandonata.<br />

Un forte timore abbandonico, infatti, è spesso<br />

la molla che fa scattare la ben nota “sindrome<br />

della crocerossina” o la parallela “sindrome <strong>di</strong><br />

Onde Woman”; ho bisogno che gli altri abbiano<br />

bisogno <strong>di</strong> me, essendo sempre <strong>di</strong>sponibile,<br />

efficace, perfetta in tutto ciò che faccio,<br />

così nessuno potrà mai fare a meno <strong>di</strong> me,<br />

nessuno potrà rifiutarmi. Questo atteggiamento<br />

nasconde una scarsa autostima, la<br />

convinzione, spesso inconscia, <strong>di</strong> non valere<br />

molto. Se sono io la prima a non rispettarmi,<br />

a non concedermi uno spazio personale prioritario<br />

a tutto il resto, il messaggio che arriva<br />

a chi mi sta intorno, figli compresi, è che io<br />

vengo dopo <strong>di</strong> tutti, che non merito rispetto,<br />

che le cose che faccio, quin<strong>di</strong>, hanno poco<br />

valore.<br />

La mancanza <strong>di</strong> stima personale è spesso<br />

accompagnata dall’intima convinzione <strong>di</strong> non<br />

essere degni dell’amore dell’altro; “visto che<br />

non valgo molto e che in fondo non mi ritengo<br />

degna <strong>di</strong> amore, l’unico amore che potrò<br />

ottenere (e che merito) sarà quello legato al<br />

bisogno: sarò molto brava, sarò come tu mi<br />

vuoi, siccome non potresti mai amarmi per<br />

quella che sono, mi amerai per quello che faccio<br />

per te; mi renderò in<strong>di</strong>spensabile, tu avrai<br />

bisogno <strong>di</strong> me e non potrai mai lasciarmi, solo<br />

così sarò al sicuro. Parafrasando una famosa<br />

espressione della Norwood, “amare troppo”<br />

qualcuno significa non amare affatto sé stessi<br />

e, forse non poter amare nessuno, davvero.<br />

E’ possibile porre quesiti relativi agli interventi<br />

terapeutici e <strong>di</strong>agnostici e ricevere chiarimenti<br />

in proposito, visitando il sito<br />

www.centroceral.com , inviando una e-mail a<br />

info@centroceral.com , o chiamando al num.<br />

0761 517522

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