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di Letizia Chilelli - Campo de'fiori

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Poter intervistare la signora Ghione, non<br />

solo è stato, per me, un’ onore, ma un<br />

grande insegnamento <strong>di</strong> vita! Ho seguito il<br />

suo teatro impegnato fin da giovanissima<br />

e, quin<strong>di</strong>, conosco alla perfezione i suoi<br />

eccezionali livelli interpretativi. Ma ho<br />

anche “scoperto”, in questo incontro, una<br />

donna dolcissima, meravigliosa, saggia, <strong>di</strong><br />

grande volontà e tenacia, molto altruista.<br />

Il pomeriggio con lei, mi ha pre<strong>di</strong>sposta ad<br />

una grande serenità e positività! Sono<br />

stata accolta, letteralmente, a “braccia<br />

aperte” dalla signora Ghione e da suo<br />

marito nella loro splen<strong>di</strong>da <strong>di</strong>mora. La cosa<br />

che, inoltre, mi ha colpita è la gran quantità<br />

<strong>di</strong> animali che popolano la loro abitazione:<br />

6 gatti, 5 conigli e 2 cani! Oltre a<br />

recitare, Ileana Ghione è anche regista, ed<br />

il rinomato teatro romano, a due passi da<br />

San Pietro, che porta il suo nome, è egregiamente<br />

gestito con il marito Christopher<br />

Axworthy.<br />

Nel 2001 il Presidente Ciampi le ha consegnato<br />

la croce <strong>di</strong> Grande Ufficiale della<br />

Repubblica, per meriti artistici. Su uno<br />

splen<strong>di</strong>do terrazzo <strong>di</strong> Roma, la signora<br />

Ghione si è “raccontata”.<br />

Cosa l’ha spinta a prendere un teatro<br />

a Roma?<br />

La molla è scattata da una serie <strong>di</strong> occasioni<br />

e circostanze che mi hanno spinta ad<br />

entrare in una cerchia <strong>di</strong> persone che allestivano<br />

un teatro. Mi sono unita a loro per<br />

rinnovare il teatro “Colosseo”. La mia compagnia<br />

è nata quando sono stata scritturata<br />

per la prima volta. Il produttore non se<br />

la sentì <strong>di</strong> portarci avanti in una tournee<br />

molto lunga, e così mia madre, sapendo<br />

che mi trovavo in un momento della vita<br />

molto grave, mi convinse ad assumermi la<br />

responsabilità <strong>di</strong> formare una compagnia<br />

in cui potevo essere la capo-comica. Non<br />

trovando seguaci in questa impresa, da<br />

sola, soltanto con l’appoggio <strong>di</strong> mia<br />

madre, ho iniziato questo iter. Alla fine<br />

della tournee che, fra l’altro, fu trionfale,<br />

coloro che ci avevano affittato le luci (io<br />

non avevo alcun materiale, ho affittato<br />

tutto) mi <strong>di</strong>ssero se volevo prendere il<br />

50% del “Colosseo” per poter recitare<br />

quando volevo. Debuttai con “Casa <strong>di</strong><br />

Bambola”. Questa rappresentazione ebbe<br />

molta fortuna, perché era un pezzo <strong>di</strong> un<br />

certo impegno e con materiale fornitomi<br />

dall’ ambasciata Norvegese. Partecipò una<br />

tale marea <strong>di</strong> pubblico, che fummo<br />

costretti a sospendere gli sconti festivi.<br />

L’anno successivo avremmo dovuto proseguire<br />

nelle rappresentazioni, ma, per <strong>di</strong>rla<br />

con un eufemismo, non si andò d’accordo.<br />

La cassiera del teatro, allora, mi suggerì <strong>di</strong><br />

andare a vedere questo vecchio teatro,<br />

nato come teatro Rosa, trasformato in<br />

cinema e chiuso da anni. Era stato pensato<br />

come un sogno, mai realizzato, dall’ingegner<br />

Rosa. Suo è stato il progetto del<br />

quartiere Prati. Egli aveva lasciato alle 4<br />

figlie questo teatro, dove sognava <strong>di</strong> cantare,<br />

dato che aveva una bella voce.<br />

Purtroppo per lui, invece, <strong>di</strong>venne un cinema,<br />

in seguito un cine-varietà con la compagnia<br />

De Filippo e i fratelli Maggio:<br />

Pupella, Rosalia e Dante.<br />

Qualche tempo dopo fu preso in gestione<br />

da Amati, che aveva un circuito cinematografico<br />

importantissimo, fra cui anche i<br />

cinema “Adriano” e “Gregory”. Per non<br />

fare concorrenza a se stesso, lo ridusse a<br />

quello che in gergo si <strong>di</strong>ce “pidocchietto” ,<br />

e gli ere<strong>di</strong> lo hanno tenuto chiuso per 6<br />

anni, poi, messo in ven<strong>di</strong>ta. Tutto il teatro<br />

italiano si avvicendo a vederlo. Qualche<br />

giorno prima anche Gassman era andato a<br />

visionarlo.<br />

Io era andata con mia madre e mi era scoraggiata,<br />

in quanto Gassman non aveva<br />

voluto prenderlo, perché necessitava <strong>di</strong><br />

due anni <strong>di</strong> restauri! Figurarsi se lo potevo<br />

fare io! Però l’indomani ci siamo guardate<br />

e abbiamo detto: “E’ questo!”. Quando<br />

sono iniziati i lavori io mi sedevo su una<br />

se<strong>di</strong>a e pensavo: “Qui, vorrei sentire della<br />

musica!” E poi mi è tornato in mente che<br />

io, in quel teatro “pidocchietto” ero venuta,<br />

mentre frequentavo l’ Accademia, con i<br />

miei compagni, mangiando pane e porchetta,<br />

a vedere “La terra trema” <strong>di</strong><br />

Visconti, che era <strong>di</strong>ventato un film d’essai.<br />

Sicuramente era stata una sorta <strong>di</strong> “richiamo”.<br />

Insomma sono state le circostanze a<br />

Incontro<br />

con il teatro<br />

<strong>di</strong> alta<br />

classe<br />

Ileana Ghione<br />

portarmi in questo teatro.<br />

Come ha scelto lo staff che lavora<br />

intorno a lei?<br />

Man mano ho incontrato della gente e<br />

“vivendo” si sceglie. E’ come nella vita: ho<br />

incontrato questa persona, mio marito,<br />

non so neanche io come! E’ un artista e<br />

una persona rara! Alleggerisce la persona<br />

che ama da tanti pensieri. Io non sarò mai<br />

abbastanza grata a chi mi ha “mandato”<br />

quest’ uomo! Per tornare alla scelta dello<br />

staff,è “il fiume della vita” che mi ha portato<br />

ad incontrare delle persone ed a scartarne<br />

altre. C’è stato un periodo in cui persone,<br />

delle quali avevo fiducia, mi hanno<br />

delusa, e , contrariamente, persone che mi<br />

hanno sorpresa. L’insegnamento che ne<br />

ho tratto è che non bisogna mai chiudersi<br />

, malgrado le esperienze negative, perché<br />

dopo il “temporale” arriva sempre un “raggio<br />

<strong>di</strong> sole”.<br />

Quali emozioni ricerca nella scelta<br />

dei suoi testi?<br />

Delle cose che possano parlare del destino<br />

dell’uomo, del mistero della nostra vita. Io,<br />

in fondo, quando leggo qualche testo, mi<br />

arricchisco e li scelgo se mi “<strong>di</strong>cono” qualcosa<br />

altrimenti non li metto in scena.

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