trasporti, energia e ambiente

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LO/0267/2008 validità dal 18/02/2008 >> >> >> >> >> >> >> >> >> METANO &MOTORI ANNO 10 - N. 2 - NOvEMBRE 2009 TRASPORTI, ENERGIA E AMBIENTE >> >> >> >> >> >> >> >> >>

LO/0267/2008<br />

validità dal 18/02/2008<br />

>> >> >> >> >> >> >> >> >><br />

METANO<br />

&MOTORI<br />

ANNO 10 - N. 2 - NOvEMBRE 2009<br />

TRASPORTI, ENERGIA E AMBIENTE<br />

>> >> >> >> >> >> >> >> >>


M<br />

& M<br />

Metano & Motori<br />

Trasporti, <strong>energia</strong> e <strong>ambiente</strong><br />

Milano, novembre 2009<br />

Anno 10 - numero 2<br />

Periodico semestrale<br />

Reg. Tribunale Milano nº 416<br />

del 9 giugno 2000<br />

Registro operatori di<br />

comunicazione n° 8654<br />

Direttore responsabile:<br />

Alfredo Zaino<br />

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e redazione:<br />

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5.000 Copie<br />

Copyright © 2000 by<br />

Com-Media S.r.l., Milano<br />

È vietata la riproduzione, anche parziale<br />

e ad uso interno, con qualsiasi mezzo<br />

effettuata, non autorizzata.<br />

In copertina:<br />

Iveco Eco Daily<br />

SOMMARIO


I TREND DEL SETTORE<br />

2<br />

Strategie di Sviluppo<br />

del metano per auto -<br />

gli idrocarburi non metanici (nmHc)<br />

Il settore NGV è in notevole fermento da anni<br />

nel quadro internazionale. Nazioni in cui i NGV<br />

non esistevano fino a 10 o 15 anni fa, ora hanno<br />

un mercato fiorente, e senz’altro superiore a<br />

quello dell’Italia, che dalla posizione di leader è<br />

retrocessa al sesto posto, dopo Pakistan, Brasile,<br />

Argentina, India, Iran. Anche in Italia comunque<br />

ci sono segni di aumento delle attività in questo<br />

settore, ed il mercato mostra tutte le intenzioni<br />

di abbandonare finalmente le dimensioni di nicchia<br />

che l’hanno caratterizzato finora.<br />

Una grossa mano la stanno dando gli incentivi<br />

offerti dal governo per l’acquisto di auto ecologiche<br />

a CNG e GPL, che sommandosi a quelli<br />

per la rottamazione (offerti a tutte le auto che<br />

emettono meno di 140 g/km di CO 2 ) consentono<br />

di risparmiare fino a 5.000 € sull’acquisto<br />

di un’auto a CNG che emette meno di 120 g/<br />

km di CO 2 , e fino a 6.500 € per l’acquisto di un<br />

veicolo commerciale leggero.<br />

Alcune regioni inoltre offrono contributi a fondo<br />

perduto anche per la costruzione di nuovi distributori<br />

di CNG, ed è in aumento il numero delle<br />

regioni che emettono ordinanze in cui si annuncia<br />

la concessione per la realizzazione di nuovi<br />

distributori solo a condizione che essi includano<br />

anche erogatori di CNG o GPL.<br />

L’Italia sembra perciò aver imboccato la strada<br />

giusta. Il processo di sviluppo però non è scevro<br />

da incognite e problemi rimasti sul tappeto. La<br />

novità è che i problemi maggiori non sono più<br />

di carattere tecnico, ma sono di tipo squisitamente<br />

normativo.<br />

Sul piano delle norme e della legislazione internazionale<br />

o nazionale si combattono oggi<br />

le ultime battaglie. Qui vogliamo limitarci a un<br />

esempio, ma dopo averlo scelto tra i più significativi.<br />

E’ un caso in linea di principio positivo,<br />

ma che conserva al suo interno la “mela avvelenata”.<br />

Si tratta dei nuovi limiti alle emissioni<br />

di NMHC.<br />

Tra i nuovi limiti alle emissioni di idrocarburi<br />

incombusti imposti dal regolamento europeo<br />

R 715 (la rivista ha già illustrato questo regolamento,<br />

di per sé benvenuto, in un numero precedente),<br />

è stato introdotto un nuovo parametro,<br />

i NMHC, con un limite di 68 mg/km; questo<br />

fatto di per sé sarebbe positivo.<br />

Ma collateralmente si conserva pure il preesistente<br />

limite ai THC, di 100 mg/km; e questo, se<br />

è visto come un impiccio superabile dagli OEM,<br />

viceversa penalizza fortemente il settore delle<br />

trasformazioni. Gli OEM possono progettare e<br />

realizzare catalizzatori specifici per il metano, in<br />

grado cioè di abbattere le emissioni di questo<br />

componente degli idrocarburi incombusti. Si<br />

tratta di catalizzatori che hanno un tenore più<br />

che doppio o triplo di metalli nobili rispetto ad<br />

un catalizzatore ottimale per motori a benzina.<br />

È una spesa non indifferente, e inutile, dato<br />

che il metano non è velenoso né inquinante.<br />

I costruttori d’auto se lo possono comunque<br />

permettere.<br />

Ma non le officine di trasformazione. A questa<br />

stregua, trasformare un veicolo moderno in<br />

modo che possa rispettare le nuove norme, nei<br />

riguardi delle emissioni di THC, è già oggi estremamente<br />

difficoltoso con i limiti Euro 4; diverrà<br />

forse impossibile con i limiti Euro 5 ed Euro 6.<br />

Ma vediamo nel dettaglio perché è sbagliato<br />

voler limitare in maniera così severa le emissioni<br />

di metano incombusto allo scarico dei motori a<br />

CNG.<br />

Composizione dei THC ed effetti<br />

sulla salute<br />

I THC contenuti nelle emissioni dei motori a<br />

benzina sono composti in prevalenza dai NMHC<br />

(più del 90%), ed il resto è costituito da CH 4.<br />

All’opposto, i THC contenuti nei fumi dei motori<br />

a CNG sono composti in prevalenza da CH 4. (oltre<br />

il 90%), e solo meno del 10% è costituito in<br />

questo caso da NMHC.<br />

I NMHC sono inquinanti tossici. Alcuni di essi<br />

sono considerati o riconosciuti a tutti gli effetti<br />

come agenti mutageni (es. gli idrocarburi aromatici<br />

come benzene, toluene, xilene). Alcuni di<br />

essi sono precursori dell’ozono. I NMHC hanno<br />

tutti questi effetti negativi soprattutto a causa<br />

della loro elevata reattività.<br />

Ma proprio grazie a questa reattività, è relativamente<br />

semplice trattarli con successo con i<br />

normali catalizzatori, demolendone la molecola<br />

per formare composti innocui (CO 2 e H 2 O). Al<br />

contrario, il metano possiede un’elevata stabilità<br />

della molecola, il che si traduce in una bassa<br />

reattività.<br />

Perciò esso non è tossico, né mutageno. E non è<br />

considerato precursore di ozono.<br />

Le normative sulle emissioni inquinanti nordamericane<br />

hanno già da tempo riconosciuto<br />

questi fatti.<br />

E lo stesso vale per le norme europee sulle emissioni<br />

dei veicoli pesanti. Infatti in entrambe i casi<br />

sono applicati limiti soltanto alle emissioni di<br />

NMHC.


Reattività, ed esigenze tecnologiche<br />

Questa bassa reattività però ha un effetto collaterale:<br />

rende difficile per i normali catalizzatori<br />

convertire con un’efficienza accettabile il CH 4.<br />

in componenti normali dei fumi, cioè la CO 2 e<br />

l’acqua. Le auto a benzina rispettano il limite<br />

alle emissioni di THC di 0,1 g/km, imposto dapprima<br />

dalla norma EURO 4, (ECE ONU) ed ora<br />

confermato dalla normativa EURO 5 ed EURO 6<br />

(in questo caso si tratta di norme europee, che<br />

stanno però per diventare ECE ONU), adottando<br />

catalizzatori con un contenuto di metalli preziosi<br />

(platino, palladio, rodio), di circa 50 g/piede 3<br />

(normali), o 80 ÷ 120 g/piede 3 (alte prestazioni),<br />

che convertono abbastanza facilmente le<br />

emissioni di THC (in questo caso composti come<br />

abbiamo visto da oltre il 90% da NMHC) nei<br />

normali composti che si trovano nei fumi, CO 2<br />

ed H 2 O.<br />

Nel progettare motori a CNG dedicati, monovalenti<br />

o bi-fuel, gli OEM devono adottare alcuni<br />

catalizzatori speciali, con un contenuto molto<br />

più elevato di metalli preziosi, da 150÷200 g/<br />

piede 3 , fino a 300 g/piede 3 , perché essi siano<br />

in grado di limitare le emissioni di THC (che in<br />

questo caso sono costituite per oltre il 90% da<br />

metano), al livello di 0,1 g/km imposto dalle<br />

norme dalla EURO 4 alla EURO 6. Questo rende<br />

i nuovi modelli di NGV che soddisfano le norme<br />

EURO 4/5/6 più costosi di quanto fossero in<br />

passato. Non si tratta di una buona cosa per lo<br />

sviluppo di questo settore. L’incremento di costo<br />

dei veicoli non è giustificato da fondate ragioni<br />

ambientali. Ma in qualche modo, gli OEM se lo<br />

possono permettere, con i loro laboratori che<br />

sono in grado di escogitare le soluzioni adatte,<br />

e grossi stanziamenti disponibili per la ricerca e<br />

sviluppo.<br />

Perciò gli OEM possono rassegnarsi a sottostare<br />

a questo requisito, che sono in grado di soddisfare.<br />

Naturalmente, come logica conseguenza,<br />

i nuovi modelli di auto a CNG saranno più costosi<br />

di come potrebbero essere se non ci fosse<br />

un limite alle emissioni di THC da rispettare.<br />

La situazione è peggiore, molto peggiore, per<br />

il settore delle trasformazioni in officina, per il<br />

quale il limite di 0,1 g/km imposto alle emissioni<br />

di THC dalla norma EURO 4 era già un problema,<br />

e lo rimane anche con le norme EURO 5/6,<br />

aggravato dalla sempre maggiore sofisticatezza<br />

dei motori da trasformare.<br />

Gli operatori del settore retrofit (costruttori di<br />

componenti e officine di trasformazione) non si<br />

possono spingere fino a studiare ed installare alcun<br />

catalizzatore speciale sui motori da loro trasformati.<br />

Non se lo possono permettere né loro,<br />

né i loro clienti. Molto semplicemente, dover<br />

rispettare questo limite con un’auto trasformata<br />

può significare rendere impossibili le trasformazioni<br />

dal punto di vista dei regolamenti in<br />

applicazione. Il catalizzatore originale del veicolo<br />

che è sufficientemente efficiente con i fumi<br />

emessi allo scarico in marcia a benzina (NMHC),<br />

sarebbe meno efficiente nel trattamento delle<br />

emissioni in marcia a CNG (CH 4. ).<br />

Quota di mercato<br />

Il retrofit è ancora un importante sostegno per<br />

il settore NGV in tutto il mondo. Esso è ancora<br />

predominante in molti paesi. In Italia, ad<br />

esempio esso fornisce oggi circa 20.000 nuovi<br />

NGV ogni anno. In paesi come l’Argentina<br />

(1.800.000 NGV), il Pakistan (2.140.000 NGV),<br />

l’Iran (1.540.000 NGV), il Brasile (1.600.000<br />

NGV), l’India (700.000 NGV), una quota sostanziale,<br />

e in alcuni casi la totalità, dei nuovi<br />

NGV che si aggiungono al parco nazionale ogni<br />

anno, sono quelli trasformati dalle officine, e<br />

non prodotti di fabbrica a CNG. [fonte dei dati:<br />

NGVA Europe e The GVR]<br />

Volatilità<br />

Pretendere di imporre un limite alle emissioni di<br />

THC, e quindi di CH 4. delle auto a CNG suona<br />

un po’ come preoccuparsi del contenuto salino<br />

dell’acqua di un impianto antincendio. I benefici<br />

ambientali dei NGV sono talmente grandi, da<br />

minimizzare gli altri aspetti collaterali, come l’effetto<br />

serra, delle emissioni di CH 4. .<br />

Il metano emesso in atmosfera poi non può originare<br />

ozono a livello della troposfera (dove vive<br />

la gente). Prima di tutto, esso non è abbastanza<br />

reattivo per farlo.<br />

Ma anche se lo fosse, il metano è più leggero<br />

dell’aria (la sua densità media è 0,7 kg/metro<br />

cubo invece di circa 1,3 dell’aria); perciò la sua<br />

“spinta di galleggiamento” lo fa salire rapidamente<br />

fino alla stratosfera, dove, anche se si<br />

trasformasse in ozono (improbabile), svilupperebbe<br />

un ulteriore effetto benefico, visto che<br />

l’ozono della stratosfera contribuisce a proteggerci<br />

dalle dannose radiazioni ultraviolette del<br />

sole.<br />

Il CNG e il bio-metano in diverse applicazioni<br />

Quando si trattano i rifiuti organici per produrre<br />

bio-metano, che viene poi bruciato in un motore,<br />

che emette CO 2 , le emissioni globali di metano<br />

vengono ridotte.<br />

Quindi, imponendo un limite troppo severo alle<br />

emissioni di metano allo scarico di un motore<br />

endotermico, le autorità e i legislatori potrebbero<br />

vanificare gli sforzi per ridurre le emissioni di<br />

gas serra.<br />

In tal caso, infatti, i rifiuti organici non verrebbero<br />

sottoposti a nessun processo di trattamento,<br />

(dando luogo così ad emissioni molto più alte di<br />

metano in atmosfera), oppure sarebbero impiegati<br />

per la produzione di biogas, che sarebbe<br />

poi bruciato per produrre <strong>energia</strong> elettrica, ma<br />

senza le severe misure di controllo delle emis-<br />

I TREND DEL SETTORE<br />

3


I TREND DEL SETTORE<br />

4<br />

M<br />

&M STRaTEgIE DI SvILuppO DEL mETaNO pER auTO<br />

sioni che vengono adottate nel caso del metano<br />

impiegato come carburante in un veicolo.<br />

L’uso del CNG o del bio-metano per alimentare<br />

un moderno motore automobilistico dà comunque<br />

luogo ad emissioni molto più basse di CH 4.<br />

in confronto col suo impiego in tutte le altre applicazioni<br />

(forni, fornelli, bruciatori) ai quali non<br />

viene applicata nessuna regolamentazione che<br />

sia simile a quella applicata ai veicoli.<br />

Perciò, bruciare il carburante gassoso in un<br />

veicolo moderno che soddisfa severi limiti alle<br />

emissioni contribuirebbe in effetti a minimizzare<br />

le emissioni di metano.<br />

Emissioni di N 2 O<br />

In futuro il gasolio troverà ancora a lungo un<br />

impiego più vasto del gas naturale o del biometano<br />

in molti paesi. I risultati di alcune prove<br />

di laboratorio mostrano che l’effetto serra delle<br />

emissioni di N 2 O dei motori diesel dei veicoli è<br />

più alto dell’effetto serra del metano emesso da<br />

un veicolo operante ai massimi livelli di metano<br />

attualmente ammessi.<br />

Eppure le emissioni di N 2 O non vengono nemmeno<br />

distinte da quelle degli NO x in generale.<br />

I NGV offriranno significative riduzioni dei gas<br />

serra e generalmente un bassissimo livello di inquinanti.<br />

I vantaggi offerti dall’uso dei NGV non<br />

dovrebbero essere sacrificati come conseguenza<br />

dell’introduzione di livelli di emissione di metano<br />

troppo severi.<br />

concentrazioni medie globali di metano<br />

da misurazioni del noaa*<br />

Origine<br />

Massa Tg/anno<br />

(milioni di ton/anno)<br />

Emissioni naturali<br />

fonte: (Wikipedia) U.S. Environmental Protection Agency<br />

emissioni di CH4 % su emissioni<br />

naturali<br />

Paludi e risaie 225 83 37<br />

Termiti 20 7 3<br />

Oceani 15 6 3<br />

Idrati 10 4 2<br />

Totale emiss naturali 270 100 45<br />

Emissioni antropiche<br />

Energia 110 33 18<br />

Discariche 40 12 7<br />

Ruminanti 115 35 19<br />

Trattamento rifiuti 25 8 4<br />

Combustione biomasse 40 12 7<br />

Totale emiss antropiche 330 100 55<br />

Totale generale 600 100<br />

*NOAA = National Oceanic and Atmospheric Administration<br />

Fonti naturali ed antropiche di CH 4<br />

E’ stato calcolato che le emissioni globali mondiali<br />

di CH 4. da fonti naturali (paludi, risaie,<br />

termiti, oceani, idrati), e da fonti antropiche<br />

(<strong>energia</strong>, discariche, ruminanti, rifiuti, combustione<br />

di biomassa), siano di 600 milioni di ton/<br />

anno. A confronto con questo quantitativo di<br />

metano, le emissioni globali di metano che ci si<br />

può ragionevolmente aspettare dal settore NGV<br />

sono trascurabili. Infatti, il massimo quantitativo<br />

di CH 4. che verrebbe rilasciato dai NGV nel<br />

caso di una penetrazione ottimistica del 10%<br />

del mercato mondiale dei veicoli leggeri (il che<br />

significa grosso modo 60 milioni di veicoli LD a<br />

CNG), basato su un tasso di emissione di un singolo<br />

veicolo di 0,1 g/km (il limite attuale ai THC,<br />

che nel caso dei NGV sono composti per oltre il<br />

90% da metano), ed una percorrenza annuale<br />

di 20.000 km, sarebbe di 120.000 ton/anno.<br />

Questo corrisponderebbe allo 0,02% del totale<br />

delle emissioni di metano. Non sembrerebbe<br />

molto sensato correre il rischio di distruggere<br />

il mercato del retrofit del CNG solo per evitare<br />

di aggiungere un quantitativo massimo di CH 4.<br />

di 0,2 kg ad ogni tonnellata emessa dalle altre<br />

fonti.<br />

Emissioni di metano<br />

Houweling (1999) fornisce i dati seguenti per<br />

le emissioni di metano (Tg/a= teragrammi per<br />

anno):<br />

% su emissioni totali


GWI<br />

Quando un’officina trasforma un’auto a benzina<br />

che emette 160 g/km di CO 2 per funzionare a<br />

gas naturale, l’auto immediatamente risparmia<br />

40 g/km (cioè il 20% o più) di CO 2 . Perfino<br />

nel caso in cui l’auto in funzionamento a CNG<br />

emettesse 0,1 g/km di CH 4. , tenendo conto del<br />

potenziale GWI del metano all’orizzonte temporale<br />

di 100 anni (25 volte più alto di quello della<br />

CO 2 ), le emissioni equivalenti di CO 2 sarebbero:<br />

0,1 x 25 = 2,5 g/km; ci rimarrebbe ancora un<br />

vantaggio rispetto alla benzina di 37,5 g/km di<br />

CO 2 . Davvero vogliamo rinunciare a questo vantaggio?<br />

Molte persone non comprerebbero un<br />

NGV OEM, se avessero un’auto a benzina che è<br />

ancora in buone condizioni e che dovrebbe essere<br />

distrutta nel caso in cui non potesse essere<br />

trasformata a CNG.<br />

Note<br />

Valori del GWP e durata di alcune sostanze gassose,<br />

secondo l’IPCC AR4 del 2007 (in parentesi<br />

i valori secondo il IPCC TAR del 2001) con un<br />

orizzonte temporale di 20, 100 e 500 anni<br />

Sostanza<br />

Durata in<br />

atmosfera anni<br />

HFC-134a (idrofluorocarbonio) 14<br />

(13,8)<br />

SF esafluoruro di zolfo 3.200<br />

6<br />

(3.200)<br />

TAR = third assessment report<br />

AR 4 = fourth assessment report<br />

THC = total unburned hydrocarbons<br />

NMHC = non methane unburned hydrocarbons<br />

GWP ai diversi orizzonti temporali<br />

20 anni 100 anni 500 anni<br />

Anidride carbonica CO 2 50 - 200 1 1<br />

Metano CH 12<br />

4<br />

(12)<br />

Biossido d’azoto N O 114<br />

2<br />

(114)<br />

HFC-23 (idrofluorocarbonio) 270<br />

(260)<br />

72<br />

(62)<br />

310<br />

(275)<br />

12.000<br />

(9.400)<br />

25<br />

(23)<br />

298<br />

(296)<br />

14.800<br />

(12.000)<br />

HFC – 404A (idrofluorocarbonio) >48 3.260<br />

(IPCC 1996)<br />

3.830<br />

(3.300)<br />

16.300<br />

(15.100)<br />

1.430<br />

(1.300)<br />

22.800<br />

(22.200)<br />

7,6<br />

(7)<br />

153<br />

(156)<br />

12.200<br />

(10.000)<br />

435<br />

(400)<br />

32.600<br />

(32.400)<br />

I TREND DEL SETTORE<br />

5


I TREND DEL SETTORE<br />

6<br />

le biciStazioni,<br />

i grandi parcHeggi per biciclette<br />

Bicistazione<br />

San Donato Milanese<br />

Bicistazione Brescia<br />

La carenza degli spazi nelle aree urbane per fare<br />

fronte alla domanda di parcheggio delle automobili<br />

e al contempo la necessità di ridurre l’uso dei<br />

mezzi a motore per fronteggiare il cambiamento<br />

climatico costringe le pubbliche amministrazioni<br />

ad individuare nuove soluzioni modali che aiutino<br />

i cittadini ad orientarsi su altri mezzi di trasporto<br />

quotidiani.<br />

La bicicletta è certamente un mezzo che offre<br />

ampie potenzialità di crescita in area urbana ma<br />

occorre creare le condizioni favorevoli perché ciò<br />

avvenga. L’intermodalità fra il trasporto ferroviario<br />

e la bici è tra le migliori opportunità: intorno alle<br />

stazioni si può sviluppare un bacino d’utenza considerevole<br />

quando presso queste sono realizzate le<br />

bicistazioni, i grandi parcheggi per biciclette che<br />

garantiscono ai ciclisti un posto sicuro e custodito,<br />

funzionale e pratico. Nelle bicistazioni sono inclusi,<br />

in molti casi, servizi aggiuntivi quali la riparazione<br />

delle biciclette, il noleggio, le pompe pubbliche<br />

per gonfiare le gomme, punti d’informazione.<br />

In Europa e nel resto del mondo vi sono diversi<br />

esempi di bicistazioni, di dimensioni e servizi diversi<br />

tra loro.<br />

Tra le strutture più recenti si devono segnalare il<br />

parcheggio multipiano presso la stazione centrale<br />

di Amsterdam - che ospita 9.000 biciclette e dove<br />

i ciclisti possono pedalare lungo le rampe dell’edificio<br />

di 3 piani per raggiungere velocemente un<br />

posto libero - nonché i parcheggi sotterranei della<br />

Kasai Station di Edogawa a Tokyo - vale a dire 36<br />

torri cilindriche interrate di 7 metri di diametro<br />

che ospitano 9.000 biciclette e dove i ciclisti devono<br />

limitarsi a inserire la bicicletta nel sistema<br />

automatico di distribuzione e collocazione posto<br />

in superficie sopra ogni torre, sistema che recupera<br />

la bicicletta in circa 20 secondi dalla richiesta di<br />

ritiro.<br />

A questi due modelli eccezionali di funzionalità si<br />

aggiungono altri esempi considerevoli quali le città<br />

di Groningen (4.500 biciclette), sempre in Olanda;<br />

oppure Muenster, in Germania, dove i ciclisti<br />

possono avvalersi del servizio di lavaggio della bicicletta;<br />

Odense, in Danimarca; Berna, in Svizzera.<br />

I casi italiani: San Donato Milanese<br />

La prima bicistazione è stata realizzata a San Donato<br />

Milanese nel 2003, quando l’amministrazione<br />

comunale decise di riqualificare l’area di parcheggio<br />

per automobili posta in corrispondenza<br />

del capolinea della linea 3 della metropolitana.<br />

Si tratta di una struttura nella quale si effettuano<br />

riparazioni, vendita e noleggio delle biciclette:<br />

all’interno si trova uno spazio che è destinato al<br />

ricovero delle biciclette a pagamento; al di fuori,<br />

sul nuovo piazzale, un grande parcheggio coperto<br />

ma non custodito ospita più di 300 biciclette.<br />

La stazione di San Donato si è caratterizzata negli<br />

anni anche per la valorizzazione di un luogo che<br />

era considerato poco sicuro e inospitale: oggi i<br />

gestori della stazione organizzano anche eventi<br />

pubblici che vitalizzano la piazza richiamando gli<br />

appassionati delle due ruote a gare di riparazione<br />

delle biciclette abbandonate.<br />

I casi di Brescia e Sesto San Giovanni<br />

Dopo San Donato altre città italiane si sono mosse<br />

nella stessa direzione riuscendo a realizzare opere


più impegnative dal punto di vista strutturale e<br />

dimensionale nonché rispetto all’offerta di servizi<br />

e di gestione.<br />

A Brescia, per esempio, un edificio a due piani costruito<br />

in prossimità della stazione ferroviaria può<br />

ospitare fino a 400 biciclette: qui sono disponibili<br />

il servizio di riparazione e la pompa per le gomme.<br />

Dal punto di vista funzionale, la stazione prevede<br />

un utilizzo similare a quello delle strutture per<br />

auto: gli utenti devono pagare un biglietto per un<br />

parcheggio di breve, media o lunga durata, variando<br />

dall’uso quotidiano all’abbonamento. La nuova<br />

bicistazione ha certamente contribuito a riportare<br />

ordine sul piazzale antistante la stazione ferroviaria,<br />

ma molti utenti non si sono ancora convinti<br />

a pagare per parcheggiare la propria bicicletta: si<br />

trovano infatti ancora diverse bici legate ai parcheggi<br />

gratuiti, alle balaustre, ai pali e il primo piano<br />

della bicistazione risulta ancora sottoutilizzato.<br />

La stazione è accessibile 24 h su 24 h e un sistema<br />

di video controllo garantisce migliore sicurezza agli<br />

utenti. Gli abbonati delle ferrovie possono godere<br />

di sconti sostanziali per l’abbonamento mensile al<br />

parcheggio (Euro 5 al mese invece di Euro 10).<br />

A Sesto San Giovanni, sempre alle porte di Milano<br />

come nel caso di San Donato, è stata inaugurata<br />

nella primavera del 2009 la nuova stazione delle<br />

biciclette presso la stazione ferroviaria. L’opera è<br />

stata finanziata in parte dalla Provincia di Milano<br />

ed oggi funziona a pieno regime con tariffe di<br />

deposito orarie, giornaliere, settimanali, mensili o<br />

annuali se si intende parcheggiare al chiuso e con<br />

custodia, altrimenti gli spazi esterni sono all’aperto<br />

e gratuiti. La stazione di Sesto effettua servizio<br />

di noleggio e dispone di un piccolo punto di vendita<br />

e assistenza al cliente.<br />

Le nuove stazioni per biciclette hanno offerto<br />

concrete alternative all’utenza sia rispetto al mezzo<br />

privato a motore che al mezzo pubblico, non<br />

sempre sufficientemente competitivo. Su questa<br />

strada dello sviluppo sostenibile hanno deciso di<br />

muoversi altre città italiane, tra cui Milano, Mestre,<br />

ecc, avviando valutazioni di fattibilità: è una<br />

delle conferme del cambiamento in corso degli<br />

orientamenti generali rispetto al ruolo della bicicletta<br />

nella mobilità urbana.<br />

Lorenzo Giorgio<br />

Bicistazione Amsterdam<br />

7


IL mONDO Ngv<br />

8<br />

il traguardo<br />

dei 50 cHilometri con un cHilo di metano<br />

È a un SoFFio… di aria pulita<br />

L’atelier motoristico 4GAS di Pistoia ha sempre affiancato<br />

l’attività di preparazione di veicoli per l’alimentazione<br />

a gas con la sperimentazione di nuovi<br />

sistemi per l’ottimizzazione di motori, carburanti e<br />

sistemi di alimentazione.<br />

Gli obiettivi da raggiungere sono l’efficienza energetica,<br />

le prestazioni e l’affidabilità.<br />

Dalla miscela di passione, competenza e esperienza<br />

di Massimiliano Sorghi, patron di 4GAS, e<br />

di Alfredo Biagiotti, animatore di BIGAS, è nata<br />

una serie di realizzazioni che hanno già superato<br />

il traguardo dei 100 chilometri con due euro di<br />

carburante.<br />

Ma partiamo dall’inizio. Nel 2006 nacque la<br />

“Metanomobile”.<br />

Per installare l’impianto metano fu scelta una<br />

Daihatsu Sirion 1000, le cui caratteristiche ne facevano<br />

l’auto ideale per questo tipo di intervento.<br />

La trasformazione a Metano della vettura con due<br />

bombole da 22 litri montate sotto la scocca, garantiva<br />

un’autonomia di circa 200 km con notevole<br />

apprezzamento da parte dei clienti che la utilizzavano<br />

come vettura sostitutiva.<br />

Mentre la Metanomobile svolgeva il suo lavoro di<br />

auto di cortesia, Alfredo Biagiotti, Presidente di<br />

Bigas International Autogas Systems e fornitore<br />

dell’impianto montato sulla vettura, proponeva la<br />

partecipazione a “Ecorally”, gara per vetture ecologiche,<br />

nella quale era possibile testare l'utilizzo<br />

delle energie alternative nelle severe sollecitazioni<br />

delle competizioni sportive.<br />

Iscritta al 2° Ecorally Città del Vaticano - San Marino<br />

del 2007, la vettura ha ottenuto, pur con equipaggio<br />

inesperto, un’incredibile 6° posto assoluto.<br />

Nel 2008, partendo con il n° 1, ha aperto la prima<br />

edizione di ARIA NUOVA, gara organizzata dall’au-<br />

todromo di Monza. Successivamente ha partecipato<br />

all’ecorally dei Laghi VCO e alla 3° edizione dell’<br />

Ecorally Città del Vaticano - San Marino.<br />

Anche nel 2009 la Metanomobile si è distinta nel<br />

campionato FIA ENERGIE ALTERNATIVE CUP con<br />

ottimi risultati.<br />

Quando la vettura partecipò alla prima gara nel<br />

2007, percorse 30 km con un chilogrammo di<br />

metano. L’impianto era un riduttore di pressione<br />

Bigas RI 23.<br />

Gara dopo gara, l’impianto fu continuamente<br />

migliorato fino a quando Bigas tirò fuori dal<br />

“Cilindro” la sua ultima creazione: il Riduttore di<br />

Pressione RI 27.<br />

L’RI 27 è uno speciale riduttore di Pressione per<br />

idrometano abbinato ad un nuovo gruppo iniettori<br />

espressamente realizzati per la Metanomobile.<br />

I risultati sono stati subito sorprendenti con un consumo<br />

di 33 km per chilogrammo di metano e con<br />

un miglioramento dell’erogazione ai bassi regimi.<br />

Successivamente si è provveduto ad una nuova<br />

registrazione delle valvole, all’installazione di un<br />

variatore di fase e all’aumento di autonomia mediante<br />

una terza bombola sempre rigorosamente<br />

sotto la scocca. L’olio motore sintetico è stato sostituito<br />

con un olio a base ceramica ed estere, lo<br />

XENUM con una riduzione del 46% degli attriti<br />

interni del motore.<br />

Nel corso del 4° Ecorally San Marino - Città del<br />

Vaticano, la Metanomobile ha percorso 40,5 chilometri<br />

con un chilo di metano raggiungendo, con<br />

circa 10 kg di metano, un’autonomia di oltre 400<br />

Km.<br />

Ma non basta. 4GAS e BIGAS credono che ci siano<br />

ancora ulteriori spazi di miglioramento delle prestazioni<br />

della vettura grazie all’abbinamento del nuovo<br />

impianto Bigas RI 27 ad una miscela di metano/<br />

idrogeno (rispettivamente 80/20 %).<br />

L’appuntamento è per il 2010 quando la<br />

Metanomobile raccoglierà l’invito dell’Automobile<br />

Club di Monaco a partecipare al 4° Ecorally di<br />

Monte Carlo.


la parola a: Federmetano<br />

Federazione nazionale diStributori e traSportatori<br />

di metano<br />

Da un anno a questa parte Federmetano ha intrapreso<br />

un percorso innovativo partendo dalle solide<br />

basi che l’hanno da sempre contraddistinta.<br />

Si è deciso di coinvolgere l’associazione nel processo<br />

di cambiamento che tutti gli operatori del nostro<br />

settore percepiscono chiaramente.<br />

Le iniziative intraprese sono diverse, e voglio ricordarne<br />

gli elementi salienti.<br />

Consulenza contrattuale<br />

Acquistare gas sul mercato libero non è semplice.<br />

Comprendere al meglio le diverse tipologie contrattuali<br />

oggi proposte dai fornitori di gas è per molti<br />

operatori un serio problema.<br />

Federmetano si è posta da subito come obiettivo<br />

quello di rendere disponibile gratuitamente (per gli<br />

associati) un supporto grazie alla professionalità<br />

offerta dal Dott. Andrea Serena (componente del<br />

Consiglio Direttivo). Per l’associato è poi disponibile<br />

mensilmente attraverso le circolari anche l’andamento<br />

del prezzo della materia prima. Ricordo<br />

infatti che Federmetano non dà e non vuole dare<br />

indicazioni sul prezzo al pubblico, la cui definizione<br />

è compito esclusivo dell’imprenditore, ma desidera<br />

supportarlo nelle scelte attraverso l’esatta previsione<br />

dell’andamento del prezzo della materia prima a<br />

seconda della diversa tipologia contrattuale.<br />

Gruppo lavoro officine<br />

Costituito da alcuni mesi, raggruppa associati che<br />

operano direttamente nel settore trasformazione.<br />

Federmetano riconosce l’importanza ed il valore<br />

insito nella professionalità espressa da tante piccole<br />

e medie officine, che con il loro lavoro contribuiscono<br />

al buon funzionamento del nostro settore.<br />

Proprio nel settore metano per auto il connubio<br />

distributore - officina è stato per tanti anni - e continua<br />

ad esserlo - un punto di forza che consente<br />

sinergie importanti.<br />

Da qui la decisione di dare più spazio e più attenzione<br />

a questo settore, consapevoli del delicato<br />

momento che esso oggi attraversa.<br />

Federmetano si offre, attraverso l’opera di questo<br />

gruppo, come fonte informativa e supporto per<br />

affrontare i diversi problemi che periodicamente<br />

sorgono.<br />

Il referente è Enrico Franciosi, e già diverse officine<br />

hanno aderito alla proposta di Federmetano.<br />

Promozione e sviluppo del settore<br />

Consapevoli del fatto che la tutela degli interessi<br />

degli associati passa anche attraverso la promozione<br />

e lo sviluppo del metano per auto, abbiamo<br />

intrapreso e stiamo intraprendendo numerose iniziative<br />

in questo senso.<br />

Ad esempio, lo scorso giugno in collaborazione<br />

con Mercedes e Michelin abbiamo partecipato al<br />

lancio dello Sprinter Mercedes, con tre giornate<br />

ricche di iniziative dedicate alla stampa a Milano,<br />

Mantova, e Roma. A ottobre 2009 abbiamo avuto<br />

quattro giornate (a Cuneo, Torino ed Alessandria)<br />

in collaborazione con Regione Piemonte e Fiat per<br />

la promozione dei veicoli a metano.<br />

Sempre ad ottobre, al fine di rimarcare l’importanza<br />

dello sviluppo della rete distributiva nel sud<br />

Italia, siamo stati a Napoli per la manifestazione<br />

Oil&NonOil.<br />

Tutto questo non esclude il naturale ruolo politico di<br />

Federmetano, che resta fortemente impegnata sui<br />

vari temi “caldi” che ci stanno a cuore. Tra questi<br />

ricordo solo i più rilevanti:<br />

- la modifica dei Codici di Rete;<br />

- dare una organica certezza alle condizioni fondamentali<br />

per lo sviluppo del metano per auto<br />

- le politiche regionali<br />

Tutto questo richiede molto impegno e per questo<br />

ci rivolgiamo ai nuovi operatori del settore distributivo<br />

con l’obiettivo di creare un rapporto di collaborazione<br />

reciproca.<br />

A cura di Federmetano<br />

IL mONDO Ngv<br />

9


IL mONDO Ngv<br />

10<br />

iveco ed eni inSieme per lo Sviluppo<br />

del traSporto induStriale SoStenibile<br />

Lo scorso ottobre negli ambienti ipermoderni della<br />

storica fabbrica del Lingotto di Torino, IVECO ed ENI<br />

hanno presentato alla stampa i contenuti di un programma<br />

comune di sviluppo del trasporto industriale<br />

più efficiente, economico ed ecologico.<br />

In particolare l’iniziativa si collega al lancio dell’ECO<br />

DAILY, versione ultraecologica dell’affermato veicolo<br />

industriale leggero. Da sempre il modello Daily è<br />

considerato un “campione di motricità”. Merito della<br />

trazione posteriore e dei propulsori ad alte prestazioni:<br />

infatti la prima garantisce il massimo di spinta in<br />

corrispondenza del punto di massimo carico mentre<br />

i secondi assicurano coppia e potenza da sempre ai<br />

vertici della categoria. ECODAILY mantiene queste caratteristiche<br />

vincenti alle quali aggiunge più ecologia.<br />

La ricca gamma di motori di Fiat Powertrain<br />

Technologies infatti assicura eccellenti prestazioni e un<br />

pieno rispetto dell’<strong>ambiente</strong> ai vertici dell’offerta nel<br />

segmento. ECODAILY è offerto in versione light duty<br />

con motori 2.3 e 3.0 Diesel Common Rail di ultima<br />

generazione e, nelle motorizzazioni più potenti, anche<br />

con VGT (Variable Geometry Turbine). Tutti i suddetti<br />

propulsori sono omologati “light duty” e sono a<br />

norma Euro 4, grazie all’affermata tecnologia EGR<br />

(Exhaust Gas Recirculation: ricircolo gas di scarico).<br />

Sono invece omologate “heavy duty” le due nuovis-<br />

sime versioni del motore 3,0 litri che erogano rispettivamente<br />

170 CV, disponibile da subito, e 140 CV,<br />

offerta invece a partire dalla primavera prossima. Si<br />

tratta di propulsori diesel commerciali con le più basse<br />

emissioni oggi sul mercato e grazie ai quali ECODAILY,<br />

pioniere nel suo settore, sarà in possesso, fin dal lancio<br />

dell’omologazione EEV (Enhanced Environmentallyfriendly<br />

vehicle), lo standard più severo previsto dalle<br />

normative europee in tema di emissioni, a testimonianza<br />

dell'impegno di Iveco nei confronti del rispetto<br />

per l’<strong>ambiente</strong>, offrendo agli operatori professionali<br />

la possibilità di lavorare in una logica di trasporto sostenibile.<br />

La gamma presenta anche la versione Natural Power<br />

bifuel, dotata di motore superecologico EEV e ottimizzata<br />

per il funzionamento a metano, con un piccolo<br />

serbatoio di benzina da utilizzare in caso di emergenza.<br />

Questo veicolo, infatti, è progettato per soddisfare<br />

fin da oggi i futuri valori Euro VI, che prevedono un<br />

livello di emissioni con limiti ancora più severi di quelli<br />

imposti dall’attuale normativa EEV.<br />

ECODAILY rappresenta oggi la punta più avanzata di<br />

una strategia commerciale che ha fatto della riduzione<br />

delle emissioni nocive insieme alle proverbiali economicità<br />

e affidabilità di esercizio la carta vincente per<br />

l’affermazione commerciale dell’azienda.


Oggi tutta la gamma IVECO è disponibile con motorizzazioni<br />

EEV sia diesel che metano: la più ampia e<br />

completa gamma ecologica a livello mondiale.<br />

Nel corso della conferenza, Marco Monticelli di IVECO<br />

External Relations & Communications (1) ha presentato<br />

una serie di iniziative sviluppate in partnership da<br />

Iveco ed ENI, legate dal filo conduttore della mobilità<br />

sostenibile.<br />

Secondo Monticelli, Iveco ed ENI hanno, infatti, molte<br />

cose in comune: sono due grandi aziende italiane,<br />

operano nel campo del trasporto, sono all’avanguardia<br />

della tecnologia nei rispettivi settori e credono nell’<strong>ambiente</strong><br />

come risorsa per lo sviluppo.<br />

L’impegno ecologico di Iveco ed ENI è a largo raggio,<br />

e va dalla ricerca di base su tecnologie e combustibili<br />

allo sviluppo, alla distribuzione e alla promozione di<br />

prodotti a basso impatto ambientale.<br />

Iveco sviluppa le sue politiche ambientali nell’ambito<br />

delle strategie del Gruppo Fiat - che ha fatto della<br />

“crescita sostenibile” uno dei pilastri del suo approccio<br />

al mercato.<br />

Nello scorso mese di Settembre questo impegno ha<br />

portato a un importante riconoscimento: il Gruppo<br />

Fiat è entrato negli indici Dow Jones Sustainability<br />

World e Dow Jones Sustainability STOXX - i due prestigiosi<br />

indici borsistici riservati alle aziende sostenibili.<br />

A questi indici sono ammesse solo le società giudicate<br />

migliori per la gestione del business secondo criteri di<br />

eco-compatibilità.<br />

E nell’assessment il Gruppo Fiat ha ottenuto 90 punti<br />

su 100 contro una media del settore automotive di 72.<br />

Iveco ha dato un contributo decisivo a questo successo,<br />

con la sua gamma altamente ecologica e i suoi<br />

progetti per il miglioramento dell’efficienza e della<br />

produttività del trasporto.<br />

Iveco dispone oggi di una gamma di prodotti ecologici<br />

completa, senza equivalenti in Europa, con uno spettro<br />

amplissimo di soluzioni tecnologiche - dall’ecodiesel al<br />

metano, dall’elettrico all’ibrido fino all’uso di combustibili<br />

rinnovabili di seconda generazione.<br />

Molti di questi contenuti sono stati integrati in concept<br />

vehicles come Stralis Engage e il bus innovativo<br />

Hynovis, e alcuni fanno già parte della offerta commerciale<br />

IVECO.<br />

Un importante programma di sperimentazione che si<br />

svilupperà nei prossimi mesi riguarda nuovi autoarticolati<br />

con lunghezza fino a 18m, rispetto ai 16 e mezzo<br />

consentiti dalla normativa attuale.<br />

Promosso dall’ANFIA con l’autorizzazione del<br />

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Diciotto<br />

è un progetto per la mobilità sostenibile, che consente<br />

di sperimentare una soluzione con maggiori volumi<br />

di carico (e quindi con minori consumi per tonnellata<br />

trasportata) utilizzando gli stessi trattori stradali e garantendo<br />

gli stessi standard di sicurezza delle soluzioni<br />

oggi in uso. Anche in questo momento di oggettiva<br />

difficoltà dell’economia e del nostro settore, soprattutto<br />

in questo momento, investire sull’<strong>ambiente</strong> significa<br />

investire sul futuro.<br />

In questa logica, Iveco ed ENI sono coinvolte nel programma<br />

“Industria 2015” - un’iniziativa del Ministero<br />

dello Sviluppo Economico che finanzia lo sviluppo di<br />

prodotti e servizi con elevato contenuto di innovazione<br />

tecnologica e perciò in grado di creare vantaggi competitivi<br />

per il sistema produttivo italiano.<br />

Nell’ambito di Industria 2015 Iveco ha presentato tre<br />

progetti - ed ENI è partner in tutti e tre:<br />

• "Live - Veicoli leggeri eco-compatibili ottimizzati”<br />

ha come oggetto lo studio di mezzi per il trasporto<br />

di persone on-demand.<br />

• “Vector 2015: veicolo eco-compatibile per il trasporto<br />

urbano ottimizzato e multi-ruolo” riguarda lo sviluppo<br />

di mezzi per funzioni tipicamente metropolitane<br />

come il trasporto refrigerato e la raccolta rifiuti.<br />

• “Autobus eco-compatibile ottimizzato per la mobilità<br />

urbana sostenibile" prevede un mezzo a basso<br />

impatto ambientale da utilizzare per il trasporto<br />

persone.<br />

Il metano per autotrazione è uno dei territori dove la<br />

collaborazione con ENI è più forte.<br />

Iveco crede che il metano sia, se non “il” carburante<br />

del futuro, certamente “uno dei più importanti” carburanti<br />

del futuro.<br />

Per questo devono essere create le condizioni per la<br />

diffusione della “cultura del metano” a partire dal<br />

miglioramento della distribuzione fino ad arrivare alla<br />

promozione dei veicoli a metano, che richiede da un<br />

lato una politica di incentivi che duri nel tempo, dall’altro<br />

interventi sulla normativa del trasporto (come ad<br />

esempio quelli adottati in Francia e oggi in discussione<br />

al Senato della Repubblica in Italia, per cui il peso delle<br />

bombole del metano non è conteggiato ai fini della<br />

massa totale a terra - e quindi non penalizza la portata<br />

utile del veicolo).<br />

Francesco Caria di ENI Gas & Power (2) ha posto l’accento<br />

sull’impegno ecologico di ENI Gas & Power - un<br />

impegno che si articola in due filoni:<br />

• la diffusione metano nel mondo automotive,<br />

• la promozione di un utilizzo razionale dell’<strong>energia</strong> -<br />

con un occhio attento alle nuove tecnologie per la<br />

sostenibilità ambientale.<br />

Da oltre 40 anni ENI opera nel settore del metano per<br />

IL mONDO Ngv<br />

11


IL mONDO Ngv<br />

12<br />

M<br />

&M<br />

IvECO ED ENI INSIEmE pER LO SvILuppO DEL TRaSpORTO INDuSTRIaLE<br />

autotrazione con personale dedicato.<br />

Una parte importante di questa attività si concretizza<br />

nel supporto tecnico per la realizzazione di impianti<br />

sia di aziende pubbliche che di privati.<br />

In questo momento in Europa circolano quasi<br />

1.300.000 veicoli alimentati a gas naturale, di cui oltre<br />

un milione sono automobili - un valore che dal 2003<br />

è raddoppiato.<br />

Importante, e in crescita, anche la presenza di veicoli<br />

commerciali, di mezzi per il trasporto persone e di<br />

veicoli speciali.<br />

L’Italia, con 523.100 unità, è prima in Europa e sesta<br />

nel mondo per numero di veicoli a metano.<br />

Per quanto riguarda la distribuzione stradale di metano,<br />

le 340 stazioni di rifornimento del 2000 sono<br />

raddoppiate e in questo momento sono 735, di cui<br />

oltre 20 collocate su autostrade e tangenziali ed entro<br />

la fine dell’anno è prevista l’apertura di altri 15 punti<br />

di distribuzione. Nei prossimi anni il numero degli<br />

impianti, in base al trend attuale di crescita, dovrebbe<br />

arrivare a circa 1.000 entro il 2013.<br />

Negli ultimi anni il mercato dei veicoli a metano ha<br />

vissuto un vero e proprio “boom”, determinato dalla<br />

crescente consapevolezza ecologica, ma anche e<br />

soprattutto dalla possibilità di consistenti risparmi nel<br />

costo annuo del carburante. Da 6.000 auto e veicoli<br />

commerciali CNG di prima installazione siamo passati<br />

in soli 6 anni a circa 130.000 unità immatricolate (stima<br />

a fine 2009). Oggi il metano rappresenta il 5,6%<br />

delle immatricolazioni complessive.<br />

L’ampliamento dell’offerta di veicoli a metano “di fabbrica”<br />

(più affidabili grazie alla progettazione mirata<br />

dei componenti) sta naturalmente ridimensionando<br />

il mercato della trasformazione, sceso a circa 20.000<br />

unità/anno. La crescita del circolante ha fatto crescere<br />

in parallelo i consumi, che dal 2004 sono aumentati a<br />

un ritmo costante del 10% annuo.<br />

Il successo del metano per i <strong>trasporti</strong> ha diverse motivazioni:<br />

innanzitutto ha giocato un ruolo importante<br />

la gamma di veicoli CNG, sempre più ricca e variegata<br />

con prestazioni analoghe ai corrispondenti motori<br />

benzina e diesel. La seconda motivazione è economica<br />

perché, comprando un veicolo a metano, il cliente ha<br />

diritto a incentivi che possono andare da 5.000 euro<br />

(per i veicoli leggeri privati) fino a 6.500 euro (per i<br />

veicoli commerciali) e il costo del carburante in base<br />

alla percorrenza consente risparmi sino al 50% rispetto<br />

alla benzina e al 20% rispetto al diesel.<br />

Sempre più importante anche il fattore ecologico, perché<br />

il metano presenta il minore impatto ambientale<br />

tra i motori a combustione interna, basse emissioni di<br />

CO e totale assenza di zolfo, idrocarburi e particolato<br />

allo scarico.<br />

Il metano inoltre è sicuro perché le bombole sono<br />

collaudate per sostenere una pressione doppia di<br />

quella di esercizio, la temperatura di autoaccensione<br />

è doppia rispetto a quella di diesel e benzina ed è più<br />

leggero dell’aria e quindi in caso di perdite si disperde<br />

rapidamente.<br />

I veicoli a metano possono scendere nei parcheggi<br />

sotterranei, salire sui traghetti e soprattutto (grazie<br />

alle ridottissime emissioni) circolare nelle zone a traffico<br />

limitato.<br />

Per quanto riguarda l’ampliamento del mercato del<br />

CNG, Caria sottolinea come Iveco e il Gruppo Fiat<br />

hanno giocato un ruolo da leader, aprendo la strada<br />

allo sviluppo di tutto il settore.<br />

Per stabilizzare il trend positivo del metano serve inoltre<br />

un quadro normativo che ne riconosca formalmente<br />

lo status di carburante - e soprattutto che garantisca<br />

stabilità e continuità nel tempo agli incentivi.<br />

Un altro fattore di successo del metano in Italia, che<br />

crediamo vada salvaguardato, è il presidio della sicurezza<br />

da parte della Gestione Fondo Bombole Metano.<br />

La Gestione Fondo Bombole Metano si occupa della<br />

sicurezza e della revisione obbligatoria delle bombole<br />

per i veicoli immatricolati in Italia, verifica le condizioni<br />

strutturali delle bombole per accertare la loro rispondenza<br />

alle norme di sicurezza ed elimina e sostituisce<br />

le bombole non più idonee.<br />

Tutto questo senza oneri diretti per il proprietario del<br />

veicolo, che paga soltanto lo smontaggio e il rimontaggio<br />

delle bombole presso il suo meccanico di fiducia.<br />

Angelo Fanelli di ENI Refining & Marketing (3) ha illustrato<br />

il ruolo della Divisione Refining&Marketing di<br />

ENI in tema di sostenibilità energetica.<br />

Presso le stazioni di servizio Agip i clienti possono<br />

trovare prodotti di altissima qualità come il gasolio<br />

speciale BludieselTech che ha anticipato di ben sette<br />

anni la normativa europea lanciando già nel 2002 un<br />

gasolio senza zolfo.<br />

In questo quadro sono nate negli ultimi anni sulla rete<br />

Agip, sia in Italia che all’estero, diverse stazioni di servizio<br />

Multienergy, che utilizzano in maniera innovativa<br />

la combinazione di diverse forme d’<strong>energia</strong>.<br />

Su questi punti vendita, tutti dotati di pannelli solari<br />

per fornire alla stazione gran parte dell’<strong>energia</strong> necessaria<br />

al suo funzionamento, si vendono, oltre ai<br />

tradizionali carburanti, anche i cosiddetti “carburanti<br />

alternativi”, come la benzina e gasolio speciali della linea<br />

Blu, il GPL, il metano e in alcuni (come Francoforte,<br />

Mantova, Collesalvetti) anche l’idrogeno per autotrazione.<br />

Con il progetto Multienergy, ENI vuole dimostrare<br />

la fattibilità e la sostenibilità della realizzazione<br />

di una stazione complessa, integrata, orientata verso<br />

una mobilità a basso impatto ambientale.<br />

Per quanto concerne in particolare il GPL e il metano,


prodotti a cui gli automobilisti italiani guardano con<br />

sempre maggiore interesse Eni è impegnata in un programma<br />

di espansione della rete distributiva.<br />

Sulla Rete Italia ENI prevede una sostanziale stabilità<br />

del numero dei Punti Vendita già molto capillare.<br />

All’estero siamo presenti in 9 Paesi europei con un totale<br />

di 1.500 punti vendita e puntiamo ad aumentare<br />

la nostra presenza, in funzione delle opportunità che<br />

si andranno a creare sui vari mercati.<br />

Le due leve principali su cui ENI ha agito per ottenere<br />

questi risultati sono state Iperself e il Programma<br />

Fedeltà You&Agip. Iperself, la nuova metodologia di<br />

rifornimento in self-service a prezzi scontati (praticata<br />

quando il punto vendita è chiuso) ha incontrato uno<br />

straordinario interesse da parte dei clienti più attenti<br />

al prezzo. Iperself ha confermato che per poter offrire<br />

ai consumatori sconti importanti sul prezzo dei<br />

carburanti non è necessario aprire distributori presso<br />

la Grande Distribuzione Organizzata.<br />

Iperself infatti garantisce capillarmente agli automobilisti<br />

italiani la possibilità di beneficiare di uno sconto di<br />

6 centesimi al litro (e in alcuni momenti dell’anno anche<br />

10 centesimi). Per quanto riguarda il Programma<br />

Fedeltà You&Agip si può parlare di una svolta epocale<br />

nella strategia promozionale di ENI, in quanto ha introdotto<br />

la nominatività della relazione con il cliente e<br />

una durata pluriennale (per facilitare la fidelizzazione).<br />

Oggi You&Agip è riconosciuto dalla stampa specialistica<br />

di settore come il programma leader nel panorama<br />

loyalty italiano sia per numero di soci, sia per qualità,<br />

varietà e dinamismo dell’offerta - che annovera in<br />

esclusiva Partner leader in ogni settore.<br />

BludieselTech è il gasolio “premium” di ENI, e test di<br />

lunga percorrenza su strada su flotte di vetture, per<br />

un totale di oltre 500.000 kilometri percorsi, hanno<br />

evidenziato un risparmio di carburante fino al 2,5%,<br />

BludieselTech è il prodotto scelto e raccomandato<br />

da Iveco per i propri mezzi a gasolio, sia nelle future<br />

campagne di comunicazione, sia sui libretti di uso e<br />

manutenzione.<br />

Multicard, altro ambito di attività dell’accordo ENI-<br />

Iveco, è la Fuel Card europea ENI dedicata agli autotrasportatori<br />

e alle flotte aziendali.<br />

In Italia è leader di mercato ed è utilizzabile su tutta la<br />

rete dei 4.400 punti vendita Agip.<br />

Dall’ottobre 2007 le Multicard italiane sono Carte<br />

Finanziarie, emesse e gestite da SOFID (società finanziaria<br />

del Gruppo ENI) e sottoposte al controllo<br />

di Banca d’Italia. In Europa Multicard è emessa dalle<br />

Consociate europee ENI e fa parte del Consorzio<br />

ROUTEX, un accordo tra ENI, BP, OMV e Statoil che<br />

offre accesso a 18.000 impianti diffusi in 36 Paesi<br />

Europei. Multicard consente di facilitare gli acquisti di<br />

carburanti, lubrificanti e servizi di piazzale e semplifica<br />

la gestione amministrativa dei costi attraverso fatture<br />

dettagliate, fiscalmente valide per il recupero dell’Iva.<br />

Partendo dalla sostenibilità, che si traduce in attenzione<br />

crescente ai carburanti più efficienti e a basso<br />

impatto ambientale, ENI e Iveco iniziano una partnership<br />

strategica che fa leva sulla complementarietà dei<br />

rispettivi business e sulla leadership nei rispettivi ambiti<br />

di attività per “dare <strong>energia</strong> alle imprese italiane” e, più<br />

in generale, al mondo del trasporto, con una offerta<br />

vantaggiosa di prodotti e servizi innovativi.<br />

La collaborazione riguarderà quattro aree:<br />

• la fidelizzazione dei clienti;<br />

• l’offerta di “Suite Servizi ENI” studiate per la clientela<br />

Iveco (attuale e prospect) con un’offerta distintiva e<br />

vantaggiosa di prodotti e servizi;<br />

• la sperimentazione su motori e carburanti da sviluppare<br />

con i rispettivi enti tecnici di competenza;<br />

• la presenza congiunta sui media, sui punti vendita<br />

e in occasione di fiere ed eventi.<br />

In particolare, in occasione del lancio ECODAILY, le due<br />

Aziende hanno definito una promozione di un’offerta<br />

distintiva di carte carburante e carte di fidelizzazione<br />

You&Agip in base alla quale verranno riconosciuti ai<br />

clienti ECODAILY tre vantaggi:<br />

• un importante bonus punti You&Agip convertibili sia<br />

IL mONDO Ngv<br />

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IL mONDO Ngv<br />

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M<br />

&M<br />

IvECO ED ENI INSIEmE pER LO SvILuppO DEL TRaSpORTO INDuSTRIaLE<br />

in carburante omaggio, sia nei premi del catalogo;<br />

• lo status di cliente “Gold”, che consente di beneficiare<br />

di una serie di vantaggi esclusivi (bonus punti extra<br />

ad ogni rifornimento, servizio soccorso stradale, accesso<br />

privilegiato al Call Center, sconti e convenzioni<br />

esclusive presso gli oltre 20 partner commerciali del<br />

programma, etc);<br />

• la possibilità di ottenere una Carta Multicard a condizioni<br />

di favore.<br />

A supporto della partnership e della presentazione di<br />

ECODAILY verrà lanciato un piano di comunicazione<br />

comune.<br />

Franco Miniero di IVECO Sales & Marketing (4) ha<br />

presentato il lancio di ECODAILY sul piano della comunicazione.<br />

Il logo della campagna è caratterizzato da un cuore<br />

verde, simbolo del legame tra la nuova versione del<br />

mezzo e l’<strong>ambiente</strong>.<br />

La strategia Iveco ha due punti di riferimento forti -<br />

l’ecologia e l’economia.<br />

Iveco agisce sul versante dell’offerta sviluppando veicoli<br />

e tecnologie a basse emissioni che offrono al cliente<br />

anche vantaggi concreti in termini di minori costi di gestione<br />

e miglioramento delle prestazioni di trasporto.<br />

IVECO oggi è l’unico costruttore di mezzi di trasporto<br />

professionali a offrire tutte le opzioni della tecnologia<br />

auto motive:<br />

• alimentazioni tradizionali ad alta efficienza;<br />

• alimentazioni alternative;<br />

• trazioni alternative.<br />

IVECO, infatti, è l’unico costruttore mondiale a offrire<br />

motorizzazioni ecologiche diesel e metano per tutte le<br />

missioni (commerciale, industriale e trasporto persone)<br />

e in tutte le gamme (leggera, media e pesante).<br />

Sta infatti per essere commercializzato il nuovo<br />

Eurocargo Natural Power - presentato in anteprima<br />

al Salone di Hannover, e che ha già ottenuto un importante<br />

successo, aggiudicandosi la gara per la raccolta<br />

rifiuti della municipalità di Barcellona (82 veicoli).<br />

È equipaggiato con un motore FPT Tector da 200 cavalli<br />

espressamente ottimizzato per il metano.<br />

Tornando all’ECODAILY, il nuovo veicolo leggero offre<br />

un propulsore Natural Power a metano da 136 cavalli<br />

e due diesel ecologici da 140 e 170 cavalli per un<br />

totale di tre motorizzazioni EEV (uno standard ancora<br />

migliore rispetto all’Euro5). Prima ancora di arrivare in<br />

concessionaria, ECODAILY è già un successo: ha infatti<br />

raccolto a oggi 12.000 ordini in Europa Occidentale.<br />

Iveco è stato il primo full-liner di veicoli commerciali a<br />

investire in modo importante sul metano, sviluppando<br />

motori con componenti specifici e una messa a punto<br />

ottimizzata per il CNG. Un primato che garantisce al<br />

cliente prestazioni, affidabilità e durata - e fa di Iveco<br />

il numero 1 per questo tipo di alimentazione.<br />

Ma perché IVECO ha scelto di investire proprio sul<br />

metano?<br />

• perché i veicoli CNG hanno libero accesso a tutte le<br />

zone a traffico limitato, e danno assolute garanzie<br />

di sicurezza;<br />

• grazie al loro bassissimo livello di emissioni, fruiscono<br />

di incentivi fino a 6.500 euro grazie alla campagna<br />

rottamazione in atto;<br />

• il volume di carico è immutato, grazie alla tecnologia<br />

Iveco che prevede la collocazione delle bombole<br />

sono sotto il pianale, tra i longheroni;<br />

• il costo di esercizio del veicolo è di almeno il 20%<br />

inferiore rispetto a un veicolo diesel, con un livello<br />

di prestazioni equivalente sia in termini di potenza,<br />

sia di coppia.<br />

L’ottimismo delle prospettive aperte dall’affermazione<br />

internazionale dei veicoli professionali ecologici non<br />

può però nascondere le difficoltà della attuale situazione<br />

di mercato. In Europa, nei primi due quadrimestri<br />

2009, il totale immatricolazioni di veicoli commerciali<br />

è sceso di un impressionante 38% rispetto allo stesso<br />

periodo dell’anno precedente.<br />

In questo contesto difficile, la quota IVECO in Europa<br />

si è mantenuta intorno al 14% - e il dato dell’ultimo<br />

trimestre ci mostra come da Giugno questa quota<br />

cresca ancora di più. In Italia il calo del mercato è stato<br />

in media con il resto d’Europa: -38%. I veicoli sopra<br />

3.5 tonnellate immatricolati fino a fine Agosto sono<br />

stati circa 44.000 - contro 71.000 dell’anno scorso.<br />

Per contro, la quota complessiva di IVECO sul mercato<br />

Italia è cresciuta di 1.8 punti.<br />

Iveco ha scelto di affrontare da leader questa situazione<br />

difficile a livello europeo e mondiale.<br />

E qui in Italia si è rivolta a un altro leader, ENI - con<br />

l’obiettivo di unire le forze e offrire di più ai rispettivi<br />

clienti. La partnership si basa sul primato tecnologico<br />

che Iveco ed ENI esprimono in business fra loro<br />

complementari e sulla capillarità delle rispettive reti<br />

distributive (sommando Iveco ed ENI, più di 5.000<br />

punti di vendita e assistenza in Italia). La prima occasione<br />

per mettere a frutto la nostra partnership è il<br />

lancio del nuovo ECODAILY. Ai clienti che sceglieranno<br />

ECODAILY entro fine anno Iveco ed ENI offrono un<br />

bonus fino a 1000 euro di carburante e altri vantaggi<br />

in esclusiva quali il passaggio automatico allo status<br />

“Gold” che consente un accumulo di punti e sconti<br />

più rapido e il diritto alla “MultiCard”, normalmente<br />

riservata alle grandi flotte, che offre uno sconto sul<br />

carburante, oltre che il pagamento dilazionato tipico<br />

di una carta di credito. Da questi vantaggi deriva un<br />

ulteriore risparmio per il cliente ECODAILY fino a 300<br />

euro/anno per un chilometraggio commerciale medio.<br />

(1) Marco Monticelli, IVECO Senior Vice President<br />

External Relations & Communications<br />

(2) Francesco Caria, ENI Direttore Commerciale<br />

Business Gas & Power<br />

(3) Angelo Fanelli, ENI Executive Vice President Refining<br />

& Marketing<br />

(4) Franco Miniero, IVECO Vice President Sales &<br />

Marketing<br />

Alfredo Zaino


metano autotrazione: la tradizione italiana<br />

Fornovo Gas nasce nel 1969 quale:<br />

• Distributore di metano per autotrazione nel Nord Italia<br />

• Manutentore di stazioni di servizio di metano autotrazione<br />

• Trasportatore di gas metano compresso su gomma.<br />

Forte dell’esperienza maturata, Fornovo Gas si è impegnata più recentemente<br />

nella progettazione, produzione e vendita di una nuova<br />

linea di compressori ed erogatori per CNG, che è divenuto ora il<br />

core business della Società. E’ Azienda certificata ISO 9001:2000<br />

per l’intera attività.<br />

I compressori Fornovo Gas si caratterizzano, oltre che per l’efficienza<br />

e l’affidabilità, anche per l’elevatissima flessibilità in relazione alle<br />

condizioni di funzionamento. I compressori Fornovo Gas possono<br />

funzionare con pressione di aspirazione variabile tra 0 e 220 bar,<br />

sfruttando potenze tra 22 e 400 kW.<br />

Fornovo Gas è il mix perfetto tra personale esperto operante in un<br />

<strong>ambiente</strong> giovane e motivato, con una lunga storia ma con un patrimonio<br />

giovane e dinamico pronto ad accettare e vincere le sfide<br />

di mercato.<br />

Principali Prodotti commercializzati nel Mondo:<br />

“GASVECTOR” - modulo di compressione certificato CE - è una<br />

unità modulare prefabbricata, ottimizzata per la compressione e<br />

distribuzione di gas naturale per autotrazione, adattabile a qualsiasi<br />

pressione di aspirazione del gasdotto e a qualsiasi esigenza di portata.<br />

Il modulo si presta inoltre alla compressione di gas tecnici in processi<br />

industriali di vario tipo.<br />

Si diFFonde nel mondo<br />

Si presenta come unità cabinata facilmente trasportabile, realizzata<br />

in cemento armato e in acciaio.<br />

“DISTRIBUTORE ELETTRONICO DI GAS COMPRESSO” (DISPENSER):<br />

l’apparecchiatura misura l’effettiva massa di gas (Kg) erogata nel<br />

veicolo indipendentemente dai valori di pressione, temperatura e<br />

densità. Il distributore e’ progettato per il funzionamento automatico,<br />

a più livelli di pressione. Dotato di testata elettronica e programma di<br />

autodiagnosi, con altissimo grado di affidabilità e grande facilità di<br />

manutenzione, è in grado di colloquiare con la consolle di gestione<br />

dei dati di rifornimento e /o unità centrale dati di stabilimento.<br />

“STAZIONE DI METANO CHIAVI IN MANO”: fornitura e posa in opera<br />

- in Italia e in tutti i Paesi del mondo - del sistema di compressione<br />

e distribuzione del gas metano, servizi accessori e condotte di<br />

collegamento inclusi, compreso commissioning, start up e training.<br />

L’impianto può essere mirato alla stazione di rifornimento al pubblico,<br />

alle flotte interne dei veicoli pubblici e/o privati. La scrivente è in<br />

grado di svolgere l’intero processo di realizzazione, dall’ingegneria<br />

di stazione, compreso l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni<br />

amministrative, fino alla messa in esercizio dell’impianto.<br />

“ASSISTENZA POST VENDITA”: contratti di assistenza con svariate<br />

formule, dalla manutenzione programmata al “full service”, frutto e<br />

sintesi di un esperienza quarantennale a servizio della Clientela, con<br />

servizio di reperibilità 24 ore per tutti i giorni dell’anno.<br />

Fornovo Gas S.r.l. - Via P.M. Curie, 14 - 42100 Reggio Emilia. Tel. +39<br />

0522-557675; Fax +39 0522 550112; E-mail: info@fornovogas.it<br />

IL mONDO Ngv<br />

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IL mONDO Ngv<br />

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M<br />

&M QuaDRO NORmaTIvO Ngv


IL mONDO Ngv<br />

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IL mONDO Ngv<br />

18<br />

legge 23 luglio 2009, n. 99: SoppreSSione<br />

del Fondo bombole metano<br />

Nel settembre del 2008, in piena crisi economica,<br />

in un impeto di razionalizzazione burocratica,<br />

alcuni esponenti del governo decisero di prospettare<br />

l’inclusione del Fondo Bombole Metano tra<br />

gli enti “inutili” da sopprimere e, mossa ancora<br />

più ”razionale”, suggerirono il suo accorpamento<br />

nella Cassa Conguaglio GPL. Quando la notizia<br />

cominciò a circolare, sulle prime si pensò ad uno<br />

scherzo; di cattivo gusto. Poi ci si convinse che di<br />

scherzo non si trattava affatto. La soppressione del<br />

comitato del Fondo Bombole Metano fu proposta<br />

con un emendamento (emendamento all’art. 16bis<br />

“misure per la sicurezza e il potenziamento del<br />

settore energetico”) al collegato al DDL Sviluppo<br />

(Atto Camera 1441-ter).<br />

Con questa proposta di soppressione, il Fondo<br />

Bombole Metano veniva in effetti annoverato fra<br />

“gli enti inutili”, allo stesso modo di altre organizzazioni<br />

come per esempio l'ente Italiano della<br />

Montagna, l'Istituto per l'Africa e l'Oriente, l'Istituto<br />

Beata Lucia di Narni e l'Istituto Agronomico per<br />

l'Oltremare.<br />

L’emendamento prevedeva:<br />

• al punto 2, la soppressione del FONDO BOMBO-<br />

LE METANO, organismo preposto al controllo ed<br />

alla direzione tecnico/economica del servizio di<br />

ricollaudo delle bombole di metano per auto;<br />

• al punto 3, il passaggio delle sue competenze<br />

alla CASSA CONGUAGLIO GPL (gas di petrolio<br />

liquefatto);<br />

• al punto 5, l’acquisizione da parte della Cassa<br />

Conguaglio Gpl delle risorse finanziarie,<br />

strumentali e di persone del Fondo Bombole<br />

Metano.<br />

Allora, preso atto che era una cosa seria, la mossa<br />

fu attribuita ad un grossolano equivoco, frutto<br />

di insufficiente informazione da parte dei proponenti.<br />

L'attribuzione delle funzioni del FBM alla Cassa<br />

Conguaglio Gpl (al fine di consentire la razionalizzazione<br />

e l'efficienza delle strutture di natura pubblicistica<br />

operanti nel settore dell'<strong>energia</strong> elettrica<br />

e del gas) appariva per lo meno strana, per non<br />

dire di peggio, visto che il FBM non tratta questioni<br />

energetiche, ma tecniche legate all'esercizio del<br />

parco bombole metano, mentre la Cassa Conguaglio<br />

Gpl tratta temi commerciali.<br />

Quindi le associazioni di categoria, confidando in<br />

un pronto ripensamento, si affannarono a fornire<br />

ai nostri politici autori della campata d’ingegno,<br />

spiegazioni e chiarimenti sul ruolo chiave ed inso-<br />

stituibile del FBM nella protezione della sicurezza<br />

del settore NGV italiano. Chiarirono bene che il<br />

FBM è tutto tranne che un ente inutile. Chiarirono<br />

che il CNG non c’entra assolutamente nulla<br />

col GPL. Precisarono con dovizia di particolari che<br />

sono due prodotti chimicamente e fisicamente<br />

diversi, come lo sono il cielo e il mare. Sono diversi<br />

sul piano normativo; sono diversi i loro mercati ed<br />

i relativi operatori e clienti. Sono estremamente<br />

diverse le condizioni operative. I serbatoi del CNG<br />

devono essere sottoposti a collaudo periodico<br />

ogni 4 o 5 anni, secondo il tipo di omologazione. I<br />

serbatoi del GPL durano dieci anni, durante i quali<br />

non vengono mai ricollaudati, ed alla scadenza<br />

dei quali sono inesorabilmente distrutti e sostituiti<br />

con serbatoi nuovi. Le attività curate dal Fondo<br />

Bombole Metano, non solo non gravano in alcun<br />

modo sulle casse dello stato, ma anzi producono<br />

introiti per esse. Tutte le operazioni del collaudo<br />

periodico dei serbatoi di CNG vengono pagate<br />

con un piccolo contributo che grava sul prezzo<br />

alla pompa del CNG (e non del GPL). Attualmente<br />

il corrispettivo è di 1 Eurocent per ogni metro<br />

cubo di CNG erogato alla pompa. Spiegarono che<br />

questo fondo così costituito, serve a coprire tutte<br />

le spese di gestione dei due grandi laboratori di<br />

San Lazzaro di Savena (Bologna) e di Jesi dove<br />

vengono eseguite le prove di collaudo. Serve a<br />

coprire i costi vivi, quelli delle maestranze, i costi<br />

per l’acquisto delle nuove bombole che sostituiscono<br />

quelle distrutte a fine vita (40 anni per<br />

quelle classiche, 20 anni per quelle di tipo innovativo,<br />

omologate secondo il regolamento ECE<br />

ONU R110). Aggiunsero che il fondo serve anche<br />

a garantire una copertura assicurativa a beneficio<br />

dell’impiego di queste bombole sui veicoli in circolazione.<br />

Commentarono il fatto che la proposta<br />

di legge avrebbe fatto confluire tutti questi soldi in<br />

un ente che si occupa di distributori di GPL: una<br />

cosa semplicemente assurda, all’occhio di chi, a<br />

differenza dei politici che hanno avanzato questa<br />

proposta, conosce bene il settore del metano e<br />

quello del GPL. Questi ed altri concetti sono stati<br />

strombazzati tramite lettere al ministero, o comunicati<br />

emessi da organi di stampa come la Staffetta<br />

Petrolifera, nel tentativo di scongiurare quella<br />

che aveva tutta l’aria di una iattura incombente.<br />

Molte sono state le iniziative in atto per “tentare”<br />

di far cancellare l’emendamento, da parte del<br />

Comitato stesso, dell’ENI, Fiat Auto, Leg<strong>ambiente</strong>,<br />

di Assogasmetano, di Federmetano. Una nota in<br />

merito è stata fatta circolare e inviata anche a tutti<br />

i parlamentari della Commissione Attività Produtti-


ve della Camera. Ma tutto questo non è servito a<br />

molto. Evidentemente non si trattava di equivoco,<br />

ma di una intenzione ben ponderata. Con stolida<br />

determinazione, l’emendamento, così com’era,<br />

è stato approvato prima dal senato, e poi anche<br />

dalla camera. È andato in porto, dritto come un<br />

siluro. Così in luglio 2009 è stata approvata in via<br />

definitiva la legge 23 luglio 2009, n. 99, che è poi<br />

entrata in vigore il 15 agosto 2009 “Disposizioni<br />

per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle<br />

imprese, nonché in materia di <strong>energia</strong>”, Il provvedimento,<br />

collegato alla manovra finanziaria, e<br />

nato come stralcio dell'ultima legge finanziaria,<br />

con i punti 3, e 6 dell'articolo 27 (Misure per la sicurezza<br />

e il potenziamento del settore energetico),<br />

decreta definitivamente la soppressione del FBM.<br />

Ed ora assisteremo alla situazione kafkiana in cui<br />

un carburante gassoso, il CNG, verserà fondi nelle<br />

casse del proprio più diretto concorrente, il GPL,<br />

che ha un mercato che è cinque volte più grande,<br />

senza che ciò sia giustificato dalla benché minima<br />

ragione pratica, tecnica e logica. È fuor di dubbio<br />

che i due prodotti sono concorrenti sul mercato. Si<br />

rivolgono alla stessa fascia di clientela; entrambe<br />

trovano il proprio alveo ideale nell’ambito delle<br />

strategie di mobilità sostenibile, ma sono commercializzati<br />

generalmente da operatori diversi.<br />

Ed è lecito nutrire qualche perplessità in merito<br />

alla totale “indifferenza” di un organismo (la cassa<br />

conguaglio Gpl) nei confronti del metano, e sulla<br />

prospettiva concreta che in seguito ad un provvedimento<br />

del genere siano create e salvaguardate<br />

le migliori condizioni per la tutela e lo sviluppo<br />

sul mercato del metano autotrazione. Cosa che<br />

invece dal 1950 ad oggi ha fatto con competenza<br />

il Fondo Bombole Metano. Questa trovata innovativa,<br />

suona un po’ come se la gestione strategica,<br />

tecnica ed economica di Fiat-Chrysler, nel momento<br />

di maggiori vendite dei propri veicoli, venisse<br />

affidata al gruppo Renault-Nissan, o alla Ford.<br />

Ma ci sono anche altri aspetti importanti che mettono<br />

in rilevo l’incongruenza normativa del provvedimento.<br />

Il Comitato FBM non ha personalità<br />

giuridica, ma gode di autonomia amministrativa<br />

per la sola gestione dei corrispettivi versati dagli<br />

utenti del metano per autotrazione al Fondo. Non<br />

possiede né un patrimonio nè le strutture, ed ha<br />

come braccio operativo la società Servizi FBM Spa,<br />

di proprietà dell’Eni. Inoltre esso è del tutto autonomo<br />

economicamente, e quindi non grava sul bilancio<br />

dello Stato, ma anzi produce un gettito per<br />

l’erario con IVA e tasse. Non è in altre parole, un<br />

“ente inutile” come forse è invece la Cassa Conguaglio<br />

GPL, che questo provvedimento a quanto<br />

è dato arguire, ha nonostante tutto voluto trarre<br />

in salvo. Il Comitato FBM inoltre vigila con provata<br />

competenza specifica affinché i servizi tecnici di<br />

gestione del parco bombole (collaudo e ricollaudo)<br />

siano svolti con professionalità, a garanzia della<br />

sicurezza per gli utenti e nello stesso tempo con<br />

diligenza affinché le economie di gestione portino<br />

a non gravare ma anzi a ridurre l’onere a carico<br />

degli utenti, sul prezzo del metano autotrazione.<br />

Ad esempio negli ultimi tre anni, grazie a tale<br />

gestione il corrispettivo versato dagli automobilisti<br />

sul metro cubo di gas acquistato presso i distributori<br />

stradali, è stato ridotto due volte. Cosa succederà<br />

invece d’ora in poi, non è dato prevedere<br />

facilmente. Il settore si augura vivamente che il<br />

risultato non sia una improvvisa paralisi operativa<br />

del FBM (e non l'efficienza che si vorrebbe perseguire),<br />

con tutte le gravi conseguenze che questo<br />

avrebbe sul piano della sicurezza, per gli oltre<br />

500.000 veicoli a CNG in circolazione, cioè oltre<br />

un milione di bombole. Non è neppure troppo<br />

remota l’ipotesi di un appesantimento dei costi di<br />

gestione delle funzioni svolte fin qui dal Fondo,<br />

con riflessi per gli utenti che dovrebbero poi pagarne<br />

le conseguenze sul prezzo al pubblico del<br />

metano per auto.<br />

Conclusioni<br />

Sono stati inutili tutti i tentativi fatti dal settore<br />

NGV italiano per bloccare l’emendamento. Però<br />

il settore è riuscito a far introdurre un criterio di<br />

una grande importanza: la gestione in regime di<br />

contabilità separata rispetto alle altre attività svolte<br />

dalla Cassa. Con questo si spera che il fondo costituito<br />

grazie al prelievo come contributo sul CNG<br />

erogato alla pompa (1 €cent/m 3 ) sia destinato<br />

esclusivamente allo svolgimento dei fondamentali<br />

servizi di collaudo delle bombole di CNG (come<br />

abbiamo già visto, le bombole di GPL non subiscono<br />

ricollaudo; dopo 10 anni di esercizio sono<br />

distrutte), a garanzia della sicurezza del settore.<br />

Ora l’obiettivo che il settore si pone è instaurare<br />

un dialogo con il nuovo interlocutore per garantire<br />

al settore le migliori condizioni operative possibili.<br />

Nessuno ha finora saputo spiegare in maniera<br />

convincente le ragioni di una simile decisione.<br />

Quando l’emendamento non era ancora divenuto<br />

legge ratificata da senato e camera, qualcuno ha<br />

manifestato la tentazione di fare ricorso al TAR del<br />

Lazio, avverso al provvedimento del Governo. Poi<br />

non se n’è fatto niente. Al riguardo, è emersa una<br />

coincidenza: Il presidente del TAR del Lazio Dott.<br />

Pasquale De Lise, è anche il presidente della Cassa<br />

Conguaglio Gpl. Vi era poi inizialmente anche<br />

un’altra preoccupazione creata da questo decreto.<br />

Esso non diceva alcunché in merito a come sarebbe<br />

stata assicurata la continuità delle funzioni<br />

operative del Fondo Bombole Metano sul piano<br />

tecnico ed economico. In merito a questo aspetto<br />

le autorità competenti sono state interpellate dagli<br />

operatori del settore, perché non era possibile<br />

rimanere troppo a lungo nelle more di modalità<br />

operative e disposizioni funzionali e amministrative<br />

precise. Il settore NGV è una nave il cui timone va<br />

governato con continuità. E con saggezza. Ma<br />

bisogna dare atto che a questo è stato posto ri-<br />

IL mONDO Ngv<br />

19


IL mONDO Ngv<br />

20<br />

M &M<br />

SOppRESSIONE DEL FONDO BOmBOLE mETaNO<br />

medio in maniera tempestiva. Il Ministero Sviluppo<br />

Economico, Direzione Generale Energia e Risorse<br />

Minerarie, nella persona del suo direttore generale<br />

Gilberto Dialuce, ha risposto alla nota n 220/2009<br />

del 14 luglio 2009 della Gestione Fondo Bombole<br />

Metano, con la nota n° 94041 del 12/8/2009 per<br />

fornire i chiarimenti richiesti in modo da assicurare<br />

l’ordinata attuazione dell’articolo 27, commi 3<br />

e 6. La nota chiarisce che la finalità della nuova<br />

norma non è di abolire il sistema operativo posto<br />

in attuazione dalla legge 640/50, che è ancora in<br />

vigore, ma di semplificare ed unificare la gestione<br />

di tale sistema, accorpandola con quella della<br />

Cassa Conguaglio GPL, che assorbirà anche le<br />

funzioni amministrative e contabili attualmente<br />

svolte dall’Agenzia nazionale delle scorte petrolifere.<br />

La Cassa Conguaglio istituirà un conto corrente<br />

specifico sul quale, previa comunicazione<br />

agli operatori interessati, confluiranno le entrate<br />

del contributo che viene applicato sul prezzo alla<br />

pompa del CNG.<br />

La nota del ministero chiarisce inoltre altri punti,<br />

tra cui i seguenti, in sintesi:<br />

Il Comitato Fondo Bombole Metano, che non è<br />

stato soppresso dalla norma, può continuare le<br />

sue funzioni, anche per quanto riguarda la fissazione<br />

del contributo.<br />

La gestione di tutti i servizi di ricollaudo delle<br />

bombole CNG svolti dalla Società Servizi Fondo<br />

Bombole Metano e le ulteriori attività autorizzate<br />

dal Comitato Fondo Bombole Metano possono<br />

proseguire, utilizzando fino alla messa a regime<br />

del versamento sul nuovo conto corrente della<br />

Cassa Conguaglio GPL, l’attuale conto corrente<br />

della società di proprietà dell’Eni.<br />

La Cassa Conguaglio GPL e la Gestione Fondo<br />

Bombole Metano prenderanno contatti, per defi-<br />

nire le modalità operative e contabili per trasferire,<br />

entro la fine del 2009, la gestione contabile e<br />

amministrativa alla Cassa Conguaglio GPL, che<br />

potrà avvalersi, se lo riterrà opportuno, del personale<br />

della società Servizi Fondo Bombole Metano.<br />

Speriamo bene.<br />

Molti degli operatori del settore NGV ritengono<br />

che tutto sommato, questa operazione di soppressione<br />

ed accorpamento non era necessaria. La nota<br />

di chiarimento del Ministero, permette però di<br />

contare sul fatto che non sia nemmeno dannosa.<br />

Note<br />

Testo dei punti 3 e 6 dell’art. 27 della legge 23<br />

luglio 2009, n. 99 “Disposizioni per lo sviluppo e<br />

l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in<br />

materia di <strong>energia</strong>”:<br />

3. Al fine di consentire la razionalizzazione e l’efficienza<br />

delle strutture di natura pubblicistica operanti<br />

nei settori dell’<strong>energia</strong> elettrica e del gas naturale<br />

e la loro semplificazione gestionale mediante<br />

l’accorpamento funzionale con altre strutture a<br />

totale partecipazione pubblica esistenti, il fondo<br />

bombole per metano, di cui alla legge 8 luglio<br />

1950, n. 640, e l’Agenzia nazionale delle scorte di<br />

riserva, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo<br />

11 febbraio 1998, n. 32, sono soppressi dalla data<br />

di entrata in vigore della presente legge.<br />

6. La gestione in regime di separazione contabile<br />

ed amministrativa del fondo bombole per metano,<br />

di cui alla legge 8 luglio 1950, n. 640, e le funzioni<br />

dell’Agenzia nazionale delle scorte di riserva, di<br />

cui all’articolo 8 del decreto legislativo 11 febbraio<br />

1998, n. 32, sono attribuite alla cassa conguaglio<br />

GPL (gas di petrolio liquefatto), di cui al provvedimento<br />

del Comitato interministeriale dei prezzi n.<br />

44/1977 del 28 ottobre 1977.


IL mONDO Ngv<br />

21


IL mONDO Ngv<br />

22<br />

a bolzano la piÙ avanzata Stazione<br />

di riFornimento energetico<br />

per i traSporti<br />

La diversificazione dell’offerta energetica per i <strong>trasporti</strong><br />

si incontra con la capacità progettuale costruttiva<br />

di Dresser Wayne per realizzare la nuova<br />

isola del rifornimento multi energetico di Bolzano<br />

L’Italia è il paese che ha fatto la storia del metano<br />

per auto. Un grande passato quindi, ma per il futuro<br />

bisogna andare a nord.<br />

Un’auto a metano oggi può partire dall’Italia e arrivare<br />

al Mare del Nord senza consumare una sola<br />

goccia di benzina.<br />

In Svizzera, Austria e Germania a qualsiasi ora del<br />

giorno o della notte, quando serve, ci si ferma alla<br />

più vicina stazione di rifornimento con la colonnina<br />

del metano, si fa il pieno da soli, si paga alla<br />

cassa o con le tesserine prepagate e via.<br />

Semplice, pulito, sicuro.<br />

In Italia, dove neppure decenni di esercizio in tutta<br />

Europa senza problemi hanno fugato i dubbi<br />

sulla sicurezza degli impianti self service per il<br />

rifornimento di metano, si sta provvedendo con<br />

una normativa surreale che prevede il self service<br />

assistito!<br />

Il cliente può fare rifornimento autonomamente<br />

ma solo se nei pressi c’è una persona dello staff<br />

del distributore. Se fosse solo un onere inutile ci<br />

sarebbe da sorridere. Il problema è che il distributore<br />

di metano può funzionare solo durante i turni<br />

di presenza del personale addetto e quindi con<br />

forti limitazioni di orario serale, notturno e festivo.<br />

È auspicabile e prevedibile che questa bizzarria<br />

unitamente a quella del pulsante che con agghiacciante<br />

involontaria ironia viene chiamato “dell’uomo<br />

morto” perché deve essere premuto per tutto<br />

il tempo del rifornimento, venga presto abrogata<br />

per consentire un servizio ormai normale per tutti<br />

gli automobilisti come quello ben più pericoloso<br />

del gasolio e della benzina.<br />

Sarà per l’influenza della Germania e dell’Austria<br />

che a Bolzano sta per essere inaugurato un distributore<br />

dalle caratteristiche estremamente avanzate<br />

tanto da porlo ai vertici europei del settore.<br />

Le caratteristiche principali della stazione di servizio<br />

di Bolzano sono:<br />

• gamma completa di carburanti disponibili<br />

• servizio self service per benzine, gasoli e metano<br />

• integrazione con i servizi di assistenza e di accoglienza<br />

per l’automobilista<br />

• alta efficienza energetica dell’impianto e massimo<br />

impiego delle fonti rinnovabili<br />

L’INTEGRAZIONE ENERGETICA VERSO<br />

IL FUTURO<br />

Gli erogatori di Bolzano offriranno agli automobilisti<br />

carburanti che altrove è impossibile trovare.<br />

Oltre ai tradizionali gasolio, benzina, metano e<br />

GPL, si potrà fare rifornimento di idrogeno, idrometano,<br />

biometano ed <strong>energia</strong> elettrica.<br />

In particolare il biometano sarà quello prodotto<br />

dalle aziende agricole della valle mediante lo sfruttamento<br />

delle biomasse di risulta (liquami e scarti)<br />

mentre l’<strong>energia</strong> elettrica sarà quella prodotta dai<br />

pannelli fotovoltaici della stazione stessa.<br />

La disponibilità di idrogeno e idrometano rappresenta<br />

per il momento una potenzialità in quanto<br />

sono ancora pochi e sperimentali i veicoli che<br />

possono utilizzarli. Questa disponibilità però consentirà<br />

di svolgere agevolmente la fase di sviluppo<br />

di questi autoveicoli in una prospettiva di ampliamento<br />

della loro diffusione.<br />

L’AUTOMOBILISTA GESTORE DI SE STESSO<br />

La disponibilità del rifornimento in modalità self<br />

service è destinata a conseguire due vantaggi:<br />

• ampliamento dell’orario di disponibilità del servizio<br />

• riduzione dei costi di esercizio dell’impianto<br />

In realtà non si tratta di una novità almeno per<br />

quanto riguarda benzina e gasolio. Gli automobilisti<br />

italiani come quelli europei sono già abituati<br />

e pronti a gestire direttamente il rifornimento dei<br />

loro veicoli. Tranne come si è detto per il metano.<br />

Chi ha viaggiato in altri paesi difficilmente può<br />

capire perché si debbano obbligare dei dipendenti<br />

ad effettuare operazioni banali e ripetitive come<br />

quelle del rifornimento di metano quando potrebbero<br />

essere impiegate più utilmente e dignitosamente<br />

per migliorare la gamma e la qualità dei<br />

servizi offerti agli automobilisti.


LE NUOVE COLONNINE MULTIDISPENSER<br />

DI BOLZANO: L’UNIONE FA L’ENERGIA<br />

Stazione nuova, impianti nuovi.<br />

La sezione dedicata al metano è stata realizzata da<br />

Dresser Wayne Italia con alcune caratteristiche di<br />

assoluta novità.<br />

La fase di compressione è assicurata da due stazioni<br />

da 2 compressori da 90 KW di potenza che<br />

possono comprimere 1500 mc/h di metano con<br />

due stoccaggi da 300 mc ciascuno.<br />

Per quanto riguarda l’idrogeno, l’impianto è alimentato<br />

da uno stoccaggio da 300 mc in attesa di<br />

un allacciamento con l’impianto A22-IIT mentre il<br />

biogas è attualmente stoccato in un serbatoio da<br />

300 mc con la prospettiva di un allacciamento con<br />

una rete di raccolta appositamente realizzata.<br />

Le postazioni di rifornimento prevedono:<br />

Piazzale mezzi pesanti (made in Italy)<br />

• 2 erogatori con 2 pistole ciascuno per il rifornimento<br />

ad alta portata di 130lt/min di gasolio<br />

• 1 erogatore con 2 pistole per il rifornimento di<br />

Urea AdBlue<br />

Piazzale veicoli leggeri (made in Italy)<br />

• 2 erogatori self service ciascuno con 2 pistole<br />

benzina 95 oct; 2 pistole benzina 98 oct; 2 pistole<br />

diesel; 2 pistole dieseltec; 2 pistole metano<br />

• 2 erogatori serviti ciascuno con 2 pistole benzina<br />

95 oct; 2 pistole benzina 98 oct; 2 pistole diesel;<br />

2 pistole dieseltec; 2 pistole metano<br />

• 1 erogatore servito con 2 pistole benzina 95 oct;<br />

2 pistole E85; 2 pistole diesel; 2 pistole Biodiesel;<br />

2 pistole Biometano<br />

• 1 erogatore servito<br />

con 2 pistole benzina<br />

95 oct; 2 pistole<br />

E85; 2 pistole diesel;<br />

2 pistole Biodiesel; 2<br />

pistole Idrometano<br />

Le colonnine di rifornimento<br />

sono la parte<br />

più innovativa del sistema<br />

perché la sezione<br />

metano è integrata<br />

in un unico dispenser<br />

che può erogare anche<br />

benzina e gasolio.<br />

Si tratta di una realizzazione originale che semplifica<br />

e rende più agevole il rifornimento. La realizzazione<br />

dell’impianto è nata dalla collaborazione del<br />

committente, Haimo Staffler (Gas und Wasser Anlagenbau)<br />

con i tecnici di Dresser Wayne coordinati<br />

da Vittorio Piemonti (EMEA Dispenser Marketing<br />

Support) sulla base di un’idea originale: ottimizzare<br />

l’impianto destinato al rifornimento dei gas e ridurre<br />

l’ingombro della sezione dedicata al metano<br />

del dispenser multienergy per ottenere un impatto<br />

estetico coerente e armonico con le altre sezioni.<br />

LA SPECIALIZZAZIONE COME CHIAVE<br />

PER COSTRUIRE IL FUTURO<br />

La moltiplicazione delle alternative<br />

di trasporto e delle<br />

tecnologie ad esse applicate<br />

fa si che non si possa più<br />

pensare ad una sola fonte<br />

di <strong>energia</strong> per tutti gli impieghi.<br />

Da tempo si fa strada una<br />

nuova concezione dei<br />

<strong>trasporti</strong> di persone e<br />

merci come di un sistema<br />

complesso dove<br />

ogni esigenza trova<br />

una risposta specifica<br />

ed efficiente in<br />

termini di mezzi e di<br />

<strong>energia</strong>.<br />

La realizzazione di<br />

stazioni di rifornimento come quella di Bolzano ci<br />

porta direttamente in questo futuro.<br />

IL mONDO Ngv<br />

23


IL mONDO Ngv<br />

IntervIsta a Paolo PetracchI,<br />

vIce PresIdent comPressed natural Gas equIPment -<br />

dresser Wayne<br />

Paolo Petracchi<br />

Metano & Motori<br />

Dresser Wayne svolge un ruolo importante<br />

nel sistema della mobilità assicurando il rifornimento<br />

energetico degli autoveicoli. Quale<br />

evoluzione ha registrato questo ruolo secondo<br />

la visione di Dresser Wayne e quale si prevede<br />

in futuro?<br />

Paolo Petracchi<br />

Dresser Wayne é attualmente il leader mondiale per<br />

fatturato, gamma prodotti e servizi e copertura globale<br />

nel settore degli equipaggiamenti per rifornimento<br />

carburanti sia liquidi che gassosi ed in futuro<br />

anche elettrici. Se ci voltiamo e guardiamo indietro<br />

lungo la storia della nostra azienda ci accorgiamo<br />

che i distributori di carburante e la loro manutenzione,<br />

hanno rappresentato l’unico business per<br />

quasi 60 anni. Dopo di che l’azienda ha cominciato<br />

a differenziarsi ed ad intraprendere una campagna<br />

di acquisizioni in Europa, impegnandosi successivamente<br />

nello sviluppo di sistemi cassa che si sono<br />

enormemente evoluti fino ad arrivare agli odierni<br />

Eurosinp e Nucleus; questi ultimi saranno gradualmente<br />

messi fuori produzione, rimpiazzati dal più<br />

performante “Fusion” che incorpora tutte le funzioni<br />

di forecourt server, POS, gestione periferiche,<br />

sonde, Card Reader, diagnostica remota, magazzino<br />

e che rappresenta quanto di meglio si possa pretendere<br />

da un sistema di gestione per stazioni di servizio<br />

e rifornimento carburante vista la sua flessibilità.<br />

Dopo l’acquisizione della divisione “Distribution” da<br />

General Electric nel giugno 2004, Dresser Wayne ha<br />

consolidato la sua posizione di leadership ampliando<br />

il portafoglio prodotti con il GPL e soprattutto col<br />

CNG. I prodotti CNG in particolare hanno subito<br />

un’evoluzione sostanziale. Abbiamo convertito in<br />

produzione industriale quella che una volta era una<br />

produzione “artigianale” che, seppur utilizzando<br />

packaggizzatori qualificati, non permetteva tuttavia<br />

di ottenere un’adeguato livello di qualità, ripetibilità<br />

ed affidabilità.Questo obiettivo è stato raggiunto<br />

digitalizzando tutti i componenti, standardizando le<br />

forniture, modularizzando coolers e compressori per<br />

garantire il più elevato grado di qualità, affidabilità<br />

e disponibilità dei nostri prodotti. Oggi gli impianti<br />

Dresser Wayne svolgono in condizioni di eccellenza<br />

il servizio per cui sono stati prima progettati e poi<br />

comprati ed eserciti dai nostri clienti. Negli ultimi<br />

3 anni abbiamo prodotto ed installato più di 400<br />

stazioni in tutto il mondo. In tutta la storia di Nuovo<br />

Pignone prima e di General Electric poi, questo prodotto<br />

era stato realizzato in 1200 unità circa.<br />

Gradualmente, la percentuale delle macchine desti-<br />

nate all’export è cresciuta con conseguenti esigenze<br />

di garanzia di assistenza a distanza. Per dare soddisfazione<br />

a queste esigenze, abbiamo dotato i nostri<br />

sistemi di compressione e i dispensers di un sistema<br />

di diagnostica remota che consente interventi rapidi<br />

e mirati 24H/giorno 265 giorni l’anno ma soprattutto<br />

la prevenzione delle anomalie di funzionamento<br />

e la programmazione degli interventi.<br />

Il mercato europeo ci accusa di mantenere prezzi<br />

troppo elevati che difficilmente reggono il confronto<br />

con la concorrenza. Noi pensiamo che la qualità<br />

abbia un costo e troppo spesso i nostri clienti si<br />

dimenticano che il down time dei prodotti come<br />

dispensers, POS, Card Reader, impianti distribuzione<br />

metano, cioè l’incapacità di svolgere il servizio per<br />

cui sono stati comprati alla fine costa molto di più<br />

di quello che potrebbero pretendere come sconto in<br />

una trattativa commerciale.<br />

Non possiamo essere uguali agli altri perché siamo<br />

migliori. Come tutti stiamo sperimentando gli<br />

effetti della crisi globale che ha portato ad una<br />

sostanziale rivalutazione dell’euro in confronto ad<br />

altre valute collegate con il dollaro e questo sta fortemente<br />

penalizzando le nostre vendite in Asia ed<br />

in Middle East. Stiamo razionalizzando al massimo<br />

il nostro apparato produttivo per poter mantenere<br />

una struttura più snella e veloce e quindi adeguata<br />

alle aspettative dei nostri clienti. Stiamo localizzando<br />

nuovi impianti produttivi in India per realizzare la<br />

porzione in valuta debole delle nostre forniture e<br />

beneficiare della competitività delle industrie locali.<br />

Confidiamo che con questa mossa si possa recuperare<br />

competitività sia sul mercato locale, che su<br />

quello asiatico e del middle east.<br />

Ora stiamo nuovamente impostando la reingegnerizzazione<br />

e il miglioramento del prodotto per<br />

renderlo ancora più competitivo. Il “Cost Blitz" é<br />

partito a marzo con una serie di meeting con i nostri<br />

fornitori durante i quali abbiamo unito le nostre<br />

risorse ingegneristiche con la loro esperienza ed abbiamo<br />

lavorato tutti insieme su come “farlo meglio,


prima, e più efficientemente”. É un processo che si<br />

autofertilizza e lavora in continuo e continuamente<br />

porta miglioramenti e benefici.<br />

Sempre parlando di metano, onde scoraggiare il<br />

reverse engineering o lo smercio di parti di ricambio<br />

non originali da parte di qualche fornitore che ha<br />

lavorato per noi in passato ed assicurare la sempre<br />

maggiore affidabilità e durata dei nostri equipaggiamenti,<br />

abbiamo lanciato il programma “Genuine”<br />

con il quale a seconda dell’anno di produzione e del<br />

modello di macchina, abbiamo variato le dimensioni<br />

delle parti di usura in modo da rendere la vita di<br />

questi “gypsies” sempre più duratura.<br />

Occorre diffidare di chi propone ricambi<br />

non originali perché il nostro rapporto<br />

qualità+affidabilità+durata/prezzo è imbattibile<br />

Tornando ai prodotti Fuel Retail, l’azienda ha puntato<br />

forte sul service sia diretto che di facility management.<br />

È in corso l’acquisizione di una società di<br />

service per la copertura est europea.<br />

C’è sempre qualcosa di nuovo in Dresser.<br />

Metano & Motori<br />

Il panorama energetico che alimenta il sistema<br />

dei <strong>trasporti</strong> su strada è oggi più ampio<br />

con l’affermazione di carburanti alternativi rispetto<br />

alla tradizione (metano, GPL, idrogeno,<br />

idrometano, <strong>energia</strong> elettrica). Quali problemi<br />

pone questa evoluzione al settore dell’impiantistica<br />

delle stazioni di servizio?<br />

Paolo Petracchi<br />

Quando si parla di “affermazione” credo lei si riferisca<br />

al GPL e al Metano in quanto l’elettrico che io<br />

ritengo il più promettente di tutti é ancora 5 anni<br />

lontano da una reale competitività sia dal punto<br />

di vista infrastrutturale sia dal punto di vista delle<br />

tempistiche di rifornimento. Facciamo un po’ di<br />

ordine per capire come si gestisce l’<strong>energia</strong> contenuta<br />

all’interno di questi carburanti alternativi per<br />

convertirla in lavoro (nel nostro caso, trazione). Gli<br />

autoveicoli equipaggiati con motore elettrico convertono<br />

l’<strong>energia</strong> in moto ed il moto in <strong>energia</strong> di<br />

ricarica in frenata. In questa categoria rientrano sia<br />

le auto equipaggiate con celle a combustibile sia<br />

quelle equipaggiate con batterie (oggi le pile Litio-<br />

ion).Gli autoveicoli equipaggiati con motore a combustione<br />

interna bruciano GPL, Metano, Idrogeno o<br />

Idrometano. Sono gli autoveicoli con cui abbiamo a<br />

che fare più frequentemente.<br />

Poi ci sono gli autoveicoli ibridi che sommano le caratteristiche<br />

delle due precedenti categorie.<br />

Partiamo della prima categoria di veicoli.<br />

Qualora si comparino auto equipaggiate con celle<br />

a combustibile con auto elettriche a batteria, a<br />

parità di <strong>energia</strong> disponibile alla ruota, le auto con<br />

celle a combustibile risultano essere fino a 3 volte<br />

meno efficienti delle auto equipaggiate con batterie.<br />

Infatti, con le batterie non si deve convertire<br />

l’<strong>energia</strong> in idrogeno e successivamente convertire<br />

l’idrogeno in <strong>energia</strong> per potenziare un’auto. Qualora<br />

si riesca ad avere sufficienti fondi per costruire<br />

impianti (elettrolitici o di reforming) adeguati alla<br />

generazione e allo stoccaggio di idrogeno, le auto<br />

equipaggiate con celle a combustibile hanno una<br />

maggiore autonomia e un tempo di rifornimento<br />

più breve rispetto alle altre. In caso di batterie di<br />

nuova generazione e di alta qualità, l’autonomia<br />

delle auto a batteria cresce fino a 300-400 km (TE-<br />

SLA) e, qualora si esegua lo “swap” delle batterie,<br />

anche il tempo di “sostituzione” scende fino a 5-8<br />

min. La coppia disponibile é costante e almeno il<br />

doppio di un motore a combustione interna di pari<br />

potenza. La vita media di una batteria può arrivare<br />

a 160.000 Km o 5 anni con un decadimento lento<br />

e graduale delle performance di circa 30% entro i<br />

50.000 km rispetto alla capacità iniziale. Terminata<br />

la vita utile le batterie devono essere smaltite e<br />

questo può rappresentare un problema dal punto<br />

di vista ambientale. Le batterie che recentemente<br />

hanno dato i migliori risultati dal punto di vista della<br />

densità di carica, isteresi e manufacturing sono quelle<br />

Litio-ion. Cile, Australia, Cina e Argentina sono i 4<br />

paesi con le riserve minerarie di Litio più elevate ma,<br />

se controllate le proprietà delle miniere, vi accorgerete<br />

che qualcuno ci ha già messo le mani sopra.<br />

Il prezzo delle auto elettriche a batterie é ancora<br />

elevato ma si prevede scenderà a livelli comparabili<br />

per un modello berlina di pari potenza già intorno<br />

al 2011-2012. Sarebbe interessante poi sviluppare la<br />

discussione parlando dell’infrastruttura (Swapping,<br />

Battery sharing, Down time recharging, Standarda-<br />

IL mONDO Ngv<br />

25


IL mONDO Ngv<br />

26<br />

M M<br />

INTERvISTa a paOLO pETRaCChI<br />

dizzazione, ecc) necessaria alle auto a batteria e di<br />

come questa potrebbe essere implementata molto<br />

facilmente con le tecnologie a nostra disposizione e<br />

con spese assolutamente concorrenziali rispetto ad<br />

altri carburanti.<br />

Parliamo ora delle auto a combustione interna:<br />

Principalmente con motore alternativo o ibride con<br />

motore alternativo e motori/generatori elettrici e<br />

batterie.<br />

Sia il metano che il GPL offrono buone prestazioni<br />

dal punto di vista di potenza, coppia ed emissioni.<br />

I veicoli a metano sono penalizzati tuttavia dal<br />

peso dello stoccaggio gas. L’impiego di stoccaggi<br />

compositi sta comunque facedo recuperare questo<br />

svantaggio.<br />

Se si potesse convincere le case automobilistiche a<br />

dirottare fondi sufficienti a migliorare ulteriormente<br />

i loro motori dual fuel si arriverebbe a prestazioni<br />

del tutto analoghe all’equivalente veicolo alimentato<br />

a benzina o diesel se non migliori. Sembra che la<br />

soglia per cui si avrebbe tale superamento, per una<br />

casa automobilistica di 2-3 milioni di veicoli l’anno, si<br />

aggiri intorno al 7-8% della produzione annua. FIAT<br />

non é lontana da questa soglia con l’attuale 6,5%.<br />

Se pensiamo all’Italia, stiamo parlando di circa 1,8%<br />

del parco auto circolante rifornito a metano e di circa<br />

il 3,8% a GPL.<br />

Dal punto di vista costo chilometrico un veicolo<br />

a metano costa circa il 19-21% in meno rispetto<br />

all’equivalente alimentato a GPL.<br />

Se compro un veicolo nuovo a gas nel nostro paese<br />

posso beneficiare di incentivi.<br />

Se converto un veicolo devo tenere prendere in considerazione<br />

una spesa di 2500 € per un kit completo<br />

di conversione metano contro i 1500 € per un kit<br />

completo di conversione GPL.<br />

A parità di modello l’autonomia varia dai 500 km<br />

per un auto a GPL ai 300-350 Km per un auto a<br />

metano... qualcuno dirà che con la Multipla si arriva<br />

anche a 440 km... forse si, ma andando piano. Mia<br />

moglie assicura che è possibile.<br />

Dal punto di vista infrastrutturale, se si vuol comparare<br />

l’investimento necessario per realizzare un<br />

impianto di rifornimento con una colonnina doppia<br />

a rifornimento simultaneo<br />

senza considerare<br />

il costo dell’allacciamento<br />

(argomento che<br />

affronto più avanti), un<br />

impianto CNG (Cubogas<br />

400 m 3 /h, Dispenser<br />

doppio, Cabina di<br />

misura, installazione,<br />

piazzale) costa mediamente<br />

80-90 K euro di<br />

più dell’equivalente impianto<br />

per rifornimento<br />

GPL.<br />

Il metano segue linee di<br />

distribuzione e politiche di prezzo differenti rispetto<br />

al GPL che comunque rimane sempre vincolato ai<br />

carburanti tradizionali in quanto derivato dal frazionamento<br />

del petrolio.<br />

Una delle più grosse penalizzazioni, per gli impianti<br />

di rifornimento metano tradizionali (CNG), é rappresentata<br />

dal costo e dalle tempistiche di realizzazione<br />

dell’allacciamento al metanodotto nonché dalle<br />

garanzie (bancarie) richieste dall’ente erogatore per<br />

realizzare l’allacciamento.<br />

Sono comuni tempi di attesa di 18-24 mesi, e prezzi<br />

spesso dello stesso ordine di grandezza del costo<br />

degli equipaggiamenti... Una politica non certo incentivante.<br />

L’investimento per finanziare la costruzione di un<br />

impianto CNG é una finestra che spesso viene chiusa<br />

prima di aprirsi proprio a causa delle tempistiche<br />

e degli investimenti richiesti per realizzare l’allacciamento.<br />

Come si può sviluppare un project financing<br />

adeguato quando, dal momento del primo esborso<br />

per la richiesta di allacciamento a quando posso<br />

cominciare a erogare metano, passano dai 18 ai 24<br />

mesi???<br />

É una domanda che rivolgo a SNAM Rete Gas perché<br />

sembra essere uno dei fattori più limitanti per<br />

lo sviluppo del metano per autotrazione nel nostro<br />

paese.<br />

Questa difficoltà incide in modo drammatico sull’iniziativa<br />

di imprenditori privati medio-piccoli che vogliono<br />

costruire o potenziare una stazione multicarburante<br />

con il metano.<br />

LNG e LCNG rappresentano una valida alternativa<br />

alla dipendenza dalla rete di metanodotti ammesso<br />

che si riesca ad organizzare una rete di trasporto<br />

e distribuzione efficace ed affidabile. In un certo<br />

senso, da questo punto di vista, si potrebbe sensatamente<br />

allinearlo con il GPL. Anche il costo di un<br />

impianto di pari prestazioni é molto simile.<br />

Rispetto al CNG, é molto più lucrativo (circa il 30%<br />

in più del CNG) in quanto non si paga la ricompressione<br />

lungo il metanodotto e, se comparato con<br />

il sistema classico di stazioni madre-figlie satelliti, i<br />

costi di trasporto con carro bombolaio sono fino a 6<br />

volte inferiori.<br />

Questa forma di metano viene distribuito da consorzi<br />

spesso formati da operatori del settore che acquistano<br />

LNG a Tarragona, Anversa ed da altri terminal<br />

europei. Gli stessi lo trasportano con autocisterne<br />

criogeniche simili a quelle adatte a gas liquidi come<br />

ossigeno, azoto etc e lo distribuiscono alle stazioni<br />

del consorzio che in questo modo diventano assolutamente<br />

indipendenti da problemi di allacciamento.<br />

Questo sistema sta piano piano vincendo le resistenze<br />

della lobby delle compagnie di distribuzione gas<br />

e nell’arco di 3 anni, molto probabilmente, rappresenterà<br />

il modo più efficace di operare una stazione<br />

di metano.<br />

Chissà che qualcuno alla SNAM non si decida ad<br />

accelerare gli allacciamenti.<br />

Ritengo che l’idrogeno come alternativa energetica


nei <strong>trasporti</strong> sia una chimera. Rimane inoltre un<br />

mistero il reale vantaggio “ecologico” che si può<br />

avere se l’idrogeno non viene prodotto con fonti<br />

rinnovabili.<br />

L’idrogeno diventa poi una complicazione superflua<br />

e velleitaria se miscelato con metano. Si vuol portare<br />

l’attuale quota dell’8% fino al 30% con tutte le<br />

complicazioni relative a produzione, approvvigionamento<br />

e distribuzione dell’idrogeno nonché ai<br />

motori delle auto che dovranno comunque essere<br />

rivisti per poter operare al meglio con percentuali di<br />

idrogeno elevate.<br />

Se non siamo riusciti ad avere motori dual fuel ad<br />

alte prestazioni (o almeno adeguate e comparabili<br />

con benzina e diesel) per GPL e metano come si può<br />

pensare di arrivarci con l’idrogeno?<br />

Un’altra chimera??? Si, per un mondo perfetto.<br />

Alla fine il metano in forma di CNG o LCNG o LNG<br />

rappresenta e rappresenterà la forma più competitiva<br />

di carburante alternativo a limitato impatto<br />

ambientale... Almeno per i prossimi 10 anni.<br />

Il continuo progresso nella generazione di potenza<br />

ci porterà ad un sempre più elevato utilizzo dell’elettricità<br />

per viaggiare on the ground. Questo é una<br />

cosa molto positiva se pensiamo a quanti modi differenti<br />

abbiamo a disposizione per generare <strong>energia</strong><br />

elettrica senza il ricorso ai combustibili fossili. I continui<br />

progressi renderanno le fonti rinnovabili come la<br />

geotermica, il solare, l’eolico e l’idroelettrico sempre<br />

più competitive e sostenibili rispetto ai combustibili<br />

fossili, ma ci vorranno ancora almeno dai 5 ai 10<br />

anni.<br />

Nonostante la più elevata disponibilità, i costi di<br />

esercizio inferiori e la maggiore ecocompatibilità<br />

del metano e dell’elettricità, non credo che queste<br />

fonti potranno mai soppiantare i carburanti liquidi<br />

tradizionali anche se i veicoli elettrici rappresentano<br />

la risposta teoricamente più giusta tra le alternative<br />

oggi concretamente disponibili.<br />

Ci sarà una transizione graduale verso l’elettricità e i<br />

carburanti più ecocompatibili.<br />

Per evitare gli impatti sociali dovuti alla riconversione<br />

delle industrie automobilistiche, petrolifere e di<br />

raffinazione che gradualmente saranno obbligate<br />

a fare altro, occorre prevedere che tale transizione<br />

non durerà meno di 20-25 anni. Durante questa<br />

fase il metano rappresenterà comunque l’unica valida<br />

alternativa… anche in un mondo non perfetto<br />

come il nostro.<br />

Metano & Motori<br />

La disponibilità capillare di metano grazie alle<br />

reti di trasporto e distribuzione cittadina apre<br />

alternative di rifornimento privato rispetto alle<br />

tradizionali stazioni di rifornimento stradale?<br />

Paolo Petracchi<br />

Credo si riferisca ai domestic fuel maker. Bene, a<br />

me (ingegnere aeronautico laureato a Pisa) hanno<br />

insegnato che solitamente una macchina alternativa<br />

o di compressione più piccola che gira più forte si<br />

logora prima ed ha un’efficienza minore. Al momento<br />

non mi pare ci siano break-thru tecnologici<br />

e produttivi tali per cui gli home compressors, intesi<br />

come macchine capaci di rifornire al massimo 1<br />

o 2 veicoli simultaneamente spesso in slow filling<br />

(durante la notte), siano sufficientemente affidabili<br />

e competitivamente efficienti rispetto a stazioni di<br />

rifornimento comuni più grandi che sono monitorate<br />

meglio, hanno un grado di affidabilità, disponibilità<br />

ed economicità nettamente superiore. Fatevi<br />

i conti tenendo presente tutto (parti di ricambio,<br />

manutenzione, consumo elettrico, costo del metano<br />

casalingo, investimento e ammortamento) e ve ne<br />

accorgerete.<br />

Metano & Motori<br />

L’attuale normativa sul rifornimento self service<br />

di metano per auto è fortemente limitante<br />

per un suo efficace impiego su larga scala.<br />

Quale è la posizione di Dresser Wayne in merito?<br />

Paolo Petracchi<br />

Da fine 2004 al 2006 sono stato il General Manager<br />

di Dresser Wayne Deutschland e durante la mia permanenza<br />

in Germania abbiamo fornito dispensers<br />

CNG self service a Erdgas Mobile (poi E-on), a Linde-<br />

Flowserve ed ad altri clienti d’oltralpe. Da quelle<br />

parti, nonostante le rigide norme DVGW o OVGW e<br />

TÜV, non ci sono tutti i problemi che ci facciamo in<br />

Italia. É vero che i dispenser “teutonici” prevedono<br />

realizzazioni con sensoristica ridondata, valvole a<br />

solenoide e valvole di isolamento delle linee gas particolari<br />

nonché sensori di urto, ecc. e rappresentano<br />

quanto di più avanzato ci sia nel rifornimento metano,<br />

ma non mi pare proprio che qualora le specifiche<br />

e le normative di sicurezza siano rispettate il<br />

metano sia più pericoloso da questa parte delle alpi.<br />

In Italia, solo grazie allo statuto speciale della regione<br />

Trentino-Alto Adige, siamo riusciti ad installare<br />

6 dispensers multifuel CNG che possono operare<br />

anche in modalità self service.<br />

La normativa attuale che impone la presenza<br />

dell’operatore di stazione, non da certamente nessuna<br />

mano alla diffusione del metano in quanto<br />

comporta da uno a due stipendi in più che gravano<br />

sul bilancio di una stazione di servizio multifuel o<br />

distribuzione metano pura. Mi auguro che si possa<br />

sviluppare una normativa “pan-europea” alla<br />

quale attenersi quando si realizzano impianti di rifornimento<br />

metano. Faciliterebbe il lavoro a tutti gli<br />

operatori del settore ed eliminerebbe incongruenze<br />

e limitazioni inutili da tutte le parti. É singolare che<br />

l’Italia, paese con la più lunga tradizione di uso del<br />

carburante metano, non sia ancora in grado di svilupparne<br />

tutte le potenzialità e questo la dice lunga<br />

sulla maturità del prodotto e di chi lo produce...<br />

Alfredo Zaino<br />

IL mONDO Ngv<br />

27


LE pagINE DELL’Ngv SYSTEm ITaLIa<br />

28<br />

CONFERENZA NAZIONALE<br />

METANO & TRASPORTI<br />

(per il governo della mobilità)<br />

PARMA<br />

FaBER Centro INDuSTRIE<br />

Congressi Paganini<br />

16 - 17 marzo 2010<br />

PROgRAMMA dI MASSIMA<br />

16 marzo 2010<br />

1 a sessione ore 9,30 - 12,30<br />

• SALUTO DELLE AUTORITÀ E APERTURA LAVORI<br />

• METANO E TRASPORTI IN ITALIA<br />

• METANO E TRASPORTI IN EUROPA<br />

2 a sessione ore 15,00 - 17,00<br />

• IL METANO E OLTRE<br />

• METANO E TECNOLOGIA - LO STATO DELL’ARTE<br />

17 marzo 2010<br />

3 a sessione ore 9,30 - 11,30<br />

• IL GOVERNO DELLA MOBILITÀ<br />

• CHIUSURA LAVORI<br />

16 – 17 marzo<br />

spazio espositivo dell’industria italiana del settore<br />

metano per i <strong>trasporti</strong><br />

Promosso da In collaborazione con<br />

Segreteria organizzativa:<br />

Com-Media S.r.l.<br />

Via Serio, 16 - 20131 Milano<br />

Tel. +39/02/56810171 - Fax +39/02/56810131<br />

E-mail: info@watergas.it


venti grandi aziende impegnate nel Settore<br />

del gaS naturale per i traSporti<br />

Prosegue anche in questo numero la presentazione delle aziende<br />

che compongono Il Consorzio dell'industria italiana del gas<br />

naturale.<br />

gFBm<br />

raccolta bombole da<br />

revisionare<br />

pesatura ed ispezione<br />

visiva<br />

controllo con ultrasuoni<br />

collaudo a pressione<br />

revisione e collaudo non<br />

superati: rottamazione<br />

revisione e collaudo<br />

superati: nuovo ciclo di<br />

impiego<br />

GFBM BOMBOLE 200.000 VOLTE SICURE<br />

Ai lettori ricordiamo che NGV System Italia, nato nel 1996,<br />

raccoglie l'adesione dei più rappresentativi operatori italiani che<br />

rendono possibile l'impiego del gas naturale nei <strong>trasporti</strong>.<br />

GFBM è istituzionalmente preposto a garantire ottimali condizioni di sicurezza e di esercizio delle bombole per metano<br />

d’autotrazione. Le attività tecniche e amministrative per garantire questo servizio vengono svolte dalla S.F.B.M. S.p.A.<br />

(Società controllata da Eni Gas & Power); presso gli stabilimenti di Jesi e di San Lazzaro di Savena sono effettuate le<br />

attività di collaudo e revisione delle bombole verificandone le condizioni strutturali e accertandone quindi la rispondenza<br />

alle norme di sicurezza vigenti. Solo le bombole che superano tutte le prove e le ispezioni restano in circolazione; le altre<br />

vengono inflessibilmente avviate alla rottamazione anche se i difetti riscontrati sono minimi.<br />

Ogni anno S.F.B.M. può garantire la revisione e il collaudo di oltre 200.000 bombole installate sulle autovetture e sui mezzi<br />

pubblici circolanti in Italia, consentendo così agli utenti che hanno scelto il metano come carburante di viaggiare sicuri e<br />

sereni, godendosi senza problemi tutti i vantaggi di questa scelta.<br />

G.F.B.M c/o S.F.B.M. S.p.A<br />

Piazzale E. Mattei, 1 00144 Roma Italy - Tel. +39 06 59822700 - +39 0659825877 - Fax +39 06 59822801<br />

LE pagINE DELL’Ngv SYSTEm ITaLIa<br />

29


LE pagINE DELL’Ngv SYSTEm ITaLIa<br />

30<br />

M<br />

&M vENTI gRaNDI azIENDE ImpEgNaTE NEL SETTORE DEL gaS NaTuRaLE<br />

IDROmECCaNICa<br />

Self-contained refuelling station<br />

“PantoGas”<br />

“TotemGas” unit including gas<br />

compression and metering in a<br />

single conjunct<br />

“Single” type compressor designed<br />

for easy station expansion at a later<br />

stage<br />

“Twin” compression unit where<br />

two units are mounted on the same<br />

baseframe to save space”<br />

SOLUZIONI MODULARI PER UN ESERCIZIO FLESSIBILE DI IMPIANTI IN EVOLUZIONE<br />

La Idro Meccanica di Modena è guidata dai fratelli Gabriele e Giordano Gozzi e vanta una lunga tradizione di innovazione<br />

industriale nel campo della compressione del metano per il rifornimento degli autoveicoli. Circa 40 anni or sono, nasceva<br />

un innovativo sistema di compressione del metano che ha trovato sempre più applicazioni in Italia e nel mondo per le<br />

sue caratteristiche di semplicità, di efficienza e di affidabilità. Dal primo compressore Idrostatico brevettato del 1966,<br />

gli impianti di Idro Meccanica si sono diffusi in tutti i continenti determinando un crescente riconoscimento di eccellenza<br />

tecnica.<br />

Le idee e la realtà<br />

La modularità dei compressori di Idro Meccanica consente di accompagnare la crescita fisiologica dell’erogato di un nuovo<br />

impianto in rapporto alla crescita del parco veicoli a metano indotta dalla disponibilità del rifornimento. Gli investimenti e<br />

i costi di esercizio possono così essere rapportati all’effettiva domanda di rifornimento.<br />

Anche le modalità di rifornimento dei veicoli si avvantaggia della modularità dei compressori Idrostatici in quanto in ogni<br />

momento il carico di lavoro si adegua senza problemi di discontinuità alla variabilità della richiesta. I vantaggi tecnici<br />

della compressione idrostatica del gas sono sostanzialmente di quattro tipi:<br />

• La bassa velocità dei pistoni di compressione del gas, sino a 50 volte inferiore a quella dei pistoni dei compressori<br />

tradizionali, consente una minore usura delle guarnizioni, una maggiore durata delle apparecchiature e una minore<br />

necessità di manutenzione.<br />

• Nella camera di compressione il pistone opera sia in fase di andata che in fase di ritorno (doppio effetto). Le due camere<br />

del cilindro separate dal pistone sono quindi sempre piene di gas. Eventuali trafilamenti per usura delle guarnizioni non<br />

possono provocare quindi l’alterazione della composizione del gas compresso.<br />

• I compressori Idrostatici di Idro Meccanica non necessitano di lubrificazione e quindi è esclusa qualsiasi possibilità di<br />

inquinamento del gas compresso grazie a pistoni dedicati ed alla camera di separazione secondo normative API 618.<br />

IDRO MECCANICA s.r.l. - Ingegneria e componenti (compressori, erogatori, ecc.) per impianti di rifornimento<br />

Via S. Allende, 81 - 41100 Modena (MO) Italy - Tel. +39 059 251343 - Fax +39 059 253702<br />

info@idromeccanica.it - www.idromeccanica.it


IDROmECCaNICa<br />

Example of Idro Meccanica CNG filling<br />

station of the Italian standard type<br />

“EasyGas” package specifically<br />

designed for daughter stations<br />

Italian-standard package “Etabox”<br />

featuring separation between gas<br />

compression and transmission to<br />

guarantee maximum sound-proof<br />

isolation<br />

Flessibilità degli schemi di rifornimento<br />

La modularità già ricordata dei compressori Idrostatici di IdroMeccanica consente un estrema varietà di soluzioni<br />

impiantistiche in relazione alle necessità di erogazione e alle esigenze progettuali da soddisfare.<br />

• Oltre al tradizionale sistema di rifornimento con stoccaggio a due o più linee, Idro Meccanica può proporre infatti il<br />

rifornimento in carica diretta senza passaggio per il pacco bombole, il che garantisce ridotti consumi non rendendo<br />

necessaria la compressione a pressioni superiori alla pressione di carica dei veicoli.<br />

• In alternativa, Idro Meccanica propone la soluzione “booster” per l’efficiente utilizzo dell’eventuale stoccaggio (fino<br />

ad oltre un 90%)come concepito dal suo fondatore, p.i. Antonio Gozzi, tipicamente applicata nelle stazioni di travaso<br />

(stazioni figlie) ed oggi nelle più moderne stazioni di rifornimento ad alta portata per veicoli pubblici nel Nord Europa.<br />

I gruppi cabinati<br />

Seguendo l’evoluzione tecnica e normativa del stazione di rifornimento di metano, Idro Meccanica propone la sua<br />

soluzione originale (ETABOX), che sfrutta vantaggiosamente possibilità di separazione del gruppo motore dai cilindri<br />

di compressione. La struttura, in cemento armato viene fornita completa di tutte le apparecchiature di compressione,<br />

regolazione e misura del gas ed è composta di tre ambienti separati:<br />

• in testa ad ETABOX c’è il comparto destinato al ricevimento, alla misura ed alla filtrazione del gas<br />

• su uno dei due fianchi è ricavato un vano per il gruppo trasmissione di potenza destinato all’azionamento dei<br />

compressori: questa sezione può essere schermata con strutture di chiusura fonoassorbenti in grado di ridurre<br />

pressoché totalmente la rumorosità delle macchine<br />

• sul fianco opposto e ricavato un vano aperto come da normativa vigente, destinato a ospitare i compressori che, per la<br />

loro caratteristica costruttiva non originano rumori fastidiosi.<br />

La prefabbricazione di ETABOX consente tempi estremamente brevi di installazione e livelli estremamente elevati di<br />

qualità di esecuzione dell’impianto e quindi di sicurezza e di affidabilità di esercizio.<br />

IDRO MECCANICA s.r.l. -NG filling stations, compressors, dispensers, engineering<br />

Via S. Allende, 81 - 41100 Modena (MO) Italy - Tel. +39 059 251343 - Fax +39 059 253702<br />

info@idromeccanica.it - www.idromeccanica.it<br />

LE pagINE DELL’Ngv SYSTEm ITaLIa<br />

31


32<br />

M M vENTI gRaNDI azIENDE ImpEgNaTE NEL SETTORE DEL gaS NaTuRaLE<br />

L’Ambiente<br />

Fin dal 1995 Iveco rivolge attenzione alla propulsione a gas e oggi è leader europeo nella ricerca e produzione di veicoli e motori a gas<br />

naturale, con migliaia di unità nel parco circolante di privati e pubbliche amministrazioni.Tutti i veicoli della gamma CNG con motori<br />

a gas naturale dedicati che funzionano a combustione stechiometrica coniugano le esigenze di trasporto con il rispetto assoluto<br />

dell’<strong>ambiente</strong> circostante soprattutto in ambito urbano. Le emissioni gassose risultano così drasticamente ridotte, conformi ai limiti EEV<br />

(Environmental Enhanced Vehicle), anche durante le continue fasi di accelerazione e decelerazione. motori a gas naturale dedicati che<br />

funzionano a combustione stechiometrica. Tutti i veicoli della gamma CNG presentano inoltre un’importante caratteristica che concorre al<br />

miglioramento della qualità della vita: il drastico abbattimento della rumorosità esterna che già oggi è a livelli bassissimi (circa 75 dB).<br />

La Tecnologia<br />

Il Gruppo Iveco da tempo crede nella tecnologia del metano (CNG) e, oggi, in Italia, la circolazione di veicoli alimentati a gas naturale è una<br />

realtà consolidata. La tecnologia applicata a tali motori sfrutta l’esperienza maturata in anni di studio. Tutti i propulsori a metano sono<br />

caratterizzati da iniezione Multipoint con due iniettori per cilindro, combustione stechiometrica e catalizzatore a tre vie: tecnologicamente<br />

quanto di più avanzato è oggi a disposizione per l’alimentazione a gas naturale. Le potenze vanno dai 136 CV del Daily fino ai 330 CV del<br />

Citelis di Irisbus. I motori a gas naturale prodotti da FPT (Fiat Powertrain Technologies), sono omologati in conformità alla norma EEV<br />

(Environmentally Enhanced Vehicle – Veicolo Ecologico Migliorato) con una prova al banco molto rigorosa, detta ETC (Ciclo Transiente<br />

Europeo). Con lo stesso standard vengono omologati i motori con emissioni Euro IV e Euro V.<br />

Il Gruppo Iveco<br />

Con oltre 26.000 dipendenti, Iveco produce in 27 stabilimenti ubicati in 16 paesi del mondo, con tecnologie di eccellenza sviluppate in<br />

6 centri di ricerca. Oltre che in Europa l’azienda è presente in Cina, in Russia, in Australia e in Argentina, in Brasile e Sud Africa. Iveco è<br />

il leader europeo nel settore dei veicoli alimentati a gas naturale. La sua gamma comprende modelli destinati soprattutto agli impieghi<br />

urbani: Daily, Stralis, e, dal 2009, anche Eurocargo. In totale, oggi circolano sulle strade del mondo oltre 10.000 veicoli Iveco a gas<br />

naturale. Irisbus concentra l’insieme delle attività di sviluppo e di produzione di autobus nel Gruppo Iveco. E’ attiva principalmente nel<br />

settore dei <strong>trasporti</strong> pubblici, scolastici, di linea e da turismo. Irisbus, societa’ controllata interamente da IVECO, propone una gamma<br />

molto vasta di soluzioni rivolte all’<strong>ambiente</strong>, settore in cui occupa una posizione leader: diesel EEV, gas naturale, autobus elettrici e<br />

ibridi, filobus di nuova generazione e tram su gomma. Sul mercato italiano Irisbus propone, al servizio del Cliente, specializzazione,<br />

organizzazione e capillarità attraverso una rete dedicata di Concessionarie specializzate, un centinaio di Officine Autorizzate ed un team<br />

di 1.000 specialisti.<br />

IVECO S.p.A.<br />

Via Puglia, 35 - 10156 Torino - tel:+39 0110072122 - fax: +39 0110074411<br />

IRISBUS Italia S.p.A.<br />

Lungo Stura Lazio, 49 - 10156 Torino - tel + 39 0110072111 - fax: +39 0110072504


coStruttori italiani di componenti<br />

per veicoli a metano<br />

apparecchiature per il<br />

ricollaudo periodico delle<br />

bombole<br />

Eco soluzioni<br />

Via del Palagio 17/N<br />

52026 Pian di Sco’ AR<br />

Tel +39 055 960874<br />

Fax +39 055 9631563<br />

marco@progettoecosoluzioni.it;<br />

www.progettoecosoluzioni.it<br />

Interscambio<br />

Via U. Foscolo 18<br />

35131 Padova PD<br />

Tel. +39 049 8774173<br />

Fax +39 049 8787406<br />

vacuumgas@interscambio.com;<br />

www.interscambio.com<br />

Bombole<br />

Faber<br />

Via dell’Industria 23<br />

33043 Cividale del Friuli UD<br />

Tel. +39 0432 706711<br />

Fax +39 0432 700 332<br />

www.faber-italy.com<br />

Ofira Italiana<br />

Via N. Tartaglia 5/7<br />

25064 Gussago – BS<br />

Tel. +39 030 24194.1<br />

Fax +39 030 24194.201<br />

www.ofira.it<br />

TenarisDalmine<br />

Via Levate 2<br />

24044 Dalmine BG<br />

Tel. +39 035 5603021<br />

Fax +39 035 5601111<br />

gascylinders@dalmine.it;<br />

www.tenaris.com<br />

Sistemi e componenti<br />

per la trasformazione<br />

Prosegue anche in questo numero della rivista il ‘censimento’ del settore del metano per i <strong>trasporti</strong><br />

in Italia. Dopo la pubblicazione dell’elenco delle officine che hanno partecipato ai corsi patrocinati<br />

dal CUNA, riportato nel numero dello scorso aprile, presentiamo, aggiornato, l’elenco dei principali<br />

costruttori italiani di componenti per veicoli a metano. Naturalmente richiediamo a tutti, lettori, enti,<br />

industria di segnalare eventuali incompletezze o imprecisioni telefonando alla redazione<br />

(02 56810171) inviando un fax (02 56810131) o una mail (metanoemotori@watergas.it).<br />

Ringraziamo fin d’ora tutti quelli che vorranno collaborare con noi.<br />

dell’alimentazione a<br />

metano dei veicoli<br />

Autogas Italia<br />

Via Dalla Costa, 2<br />

41100 Modena MO<br />

Tel. +39 059 250174<br />

Fax +39 059 253571<br />

autogasitalia@autogasitalia.it;<br />

www.autogasitalia.it<br />

Autronic<br />

Via dei Barrocciai, 20/22 I<br />

41012 Carpi MO<br />

Tel. +39 059 645483<br />

Fax +39 059 6220231<br />

autronic@autronic.it;<br />

www.autronic.it<br />

Bedini<br />

Via Olanda 100<br />

41100 Modena MO<br />

Tel. +39.059.312.030<br />

Fax +39.059.311.437<br />

info@bedinigas.com;<br />

www.bedinigas.com<br />

Bigas<br />

Via A. De Gasperi, 31<br />

50019 Sesto Fiorentino FI<br />

Tel. +39 55 4211275<br />

Fax +39 55 4215977<br />

bigas@bigas.it; www.bigas.it<br />

Centauro<br />

Via Euclide<br />

20041 Agrate Brianza MI<br />

Tel. +39 039 6898062<br />

Fax +39 039 6058297<br />

direzione@centauro-srl.com;<br />

www.centauro-srl.com<br />

Dsf Tecnologia<br />

Via Ruffini 3<br />

20030 Paderno Dugnano MI<br />

Tel. +39 02 91080209<br />

Fax +39 02 91080397<br />

info@dsftecnologia.com;<br />

www.dsftecnologia.com<br />

E-Gas<br />

Via Del Lavoro 4<br />

45100 Rovigo RO<br />

Tel. +39 0425 475145 6<br />

Fax +39 0425 934476<br />

tecno@e-gasweb.com;<br />

www.e-gasweb.com<br />

Emer<br />

Via Bormioli 19<br />

25135 Brescia BS<br />

Tel. +39 030 2510391<br />

Fax +39 030 2510392<br />

commercial@emer.it;<br />

www.emer.it<br />

Emmegas<br />

Via Falcone 5<br />

42020 Barco RE<br />

Tel. +39 0522 246500<br />

Fax +39 0522 246502<br />

info@emmegas.net;<br />

www.emmegas.net<br />

Imega<br />

Via Senese Aretina 155<br />

52037 San Sepolcro AR<br />

Tel. +39 0575 720734<br />

Fax +39 0575 721894<br />

info@imega.it;<br />

www.imega.it<br />

Landi Renzo<br />

Via Nobel 2<br />

40025 Cavriago RE<br />

Tel. +39 0522 943311<br />

Fax +39 0522 943457<br />

info@landi.it;<br />

www.landi.it<br />

Lo.Gas<br />

Via dell’Edilizia, 70/b<br />

36100 Vicenza VI<br />

Tel. +39 0444 563901<br />

Fax +39 0444 564189<br />

pagINE uTILI<br />

33


pagINE uTILI<br />

34<br />

M M<br />

info@lo-gas.com;<br />

www.lo -gas.com<br />

Lovato<br />

Officina Lovato Strada Casale, 175<br />

36100 Vicenza VI<br />

Tel. +39 0444 218911<br />

Fax +39 0444 501540<br />

info@lovatogas.com;<br />

www.lovatogas.com<br />

M.G. Motor Gas<br />

Via Pietro Nenni, 7/C<br />

80030 Cimitile NA<br />

Tel. +39 081 512 91 04<br />

Fax +39 081 512 77 17<br />

www.mgmotorgas.it<br />

Matrix<br />

C.So Vercelli 330<br />

10015 Ivrea TO<br />

Tel. +39 0125 615442<br />

Fax +39 0125 615377<br />

info@matrix.to.it;<br />

www.matrix.to.it<br />

COSTRuTTORI ITaLIaNI DI COmpONENTI pER vEICOLI a mETaNO<br />

Meplas<br />

Via Bellingera 3<br />

21052 Busto Arsizio VA<br />

Tel. +39 0331 677037<br />

Fax +39 0331 620422<br />

info@meplas.com;<br />

www.meplas.com<br />

Metatron<br />

Via dei Lapidari 3<br />

40129 Bologna BO<br />

Tel. +39 0514171911<br />

Fax +39 0514171990<br />

metatron@metatron.it;<br />

www.metatron.it<br />

MTM BRC<br />

Regione Oltre Tanaro, 6/B<br />

12062 Cherasco CN<br />

Tel +39 0172 48681<br />

Fax +39 0172 488237<br />

info.brc.it;<br />

www.brc.it<br />

Omb Saleri<br />

Via Rose Di Sotto 38/C<br />

25126 Brescia BS<br />

Tel. +39 030 3195801<br />

Fax +39 030 3732872<br />

info@omb-saleri.it;<br />

www.omb-saleri.it<br />

Omvl<br />

Via Rivelta 20<br />

35020 Pernumia PD<br />

Tel. +39 0429 764111 F<br />

ax +39 0429 779068<br />

omvlgas@omvlgas.it;<br />

www.omvlgas.it<br />

PHT Power Hi Tec<br />

Via Tiberina 175<br />

06125 Pantalla di Todi PG<br />

Tel +39 075 5003911<br />

Fax +39 075 5004530<br />

info@baccarelli.it;<br />

www.baccarelli.it<br />

Precision Fluid Controls<br />

Via S. Rita Da Cascia 33<br />

20143 Milano MI<br />

Tel. +39 02 89159270<br />

Fax +39 02 89159271<br />

precision@precisionfluid.it;<br />

www.precisionfluid.it<br />

R.T.I.<br />

Via Ambrosoli 2/A<br />

20090 Rodano Millepini MI<br />

Tel. +39 02 95328610<br />

Fax +39 02 95328611<br />

info@rti-tec.it; www.rti-tec.it<br />

Romano<br />

Via Passariello, 195<br />

80038 Pomigliano d’Arco NA<br />

Tel. +39 081 8847218<br />

Fax +39 081 8038360<br />

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40013 Castelmaggiore BO<br />

Tel. +39 051 6322411<br />

Fax +39 051 6322401<br />

info@tartariniauto.it;<br />

www.tartariniauto.it<br />

Tumedei<br />

Via del Perugino 3<br />

40139 Bologna BO<br />

Tel +39 051 492406<br />

Fax +39 051 493306<br />

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47023 Cesena FC<br />

Tel +39 0547 646409<br />

Fax +39 0547 646411<br />

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Via Platone 2<br />

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Tel. +39 059 645483<br />

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24040 Calvenzano BG<br />

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Via Giovanni Piantanida 12<br />

50127 Firenze FI<br />

Tel. +39 055 3039200<br />

Fax +39 055 3906444<br />

info.distribution@dresser.com;<br />

www.wayne.com<br />

Ferrari Giuseppe<br />

Via Industriale 27<br />

36043 Camisano Vicentino VI<br />

Tel. +39 0444 410325<br />

Fax +39 0444 410326<br />

amministrativo@ferraricabine.it;<br />

www.ferraricabine.it<br />

Fornovo Gas<br />

Via P.M. Curie, 14<br />

42100 Reggio Emilia RE<br />

Tel. +39 0522 557675<br />

Fax +39 0522 550112<br />

assistenza@fornovogas.it;<br />

www.fornovogas.it<br />

G.I.&E<br />

Via Scossicci 51<br />

62017 Porto Recanati MC<br />

Tel. +39 071 9749336<br />

Fax +39 071 9749205<br />

gascompressor@gie.it;<br />

www.gie.it<br />

Idro meccanica<br />

Via S. Allende, 81 (Villaggio Torazzi)<br />

41100 Modena MO<br />

Tel. +39 059 251 343<br />

Fax +39 059 253702<br />

info@idromeccanica.it;<br />

www.idromeccanica.it


Mtm<br />

Via La Morra 1<br />

12062 Cherasco CN<br />

Tel. +39 0172 48681<br />

Fax +39 0172 488237<br />

info@brc.it; www.brc.it<br />

Maser Automation<br />

Via Degli Artigiani 20/E<br />

40024 Castel San Pietro Terme BO<br />

Tel. +39 051 6946711<br />

Fax +39 051 793718<br />

info@maserautomation.it;<br />

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OMAL<br />

Via Ponte Nuovo 11<br />

25050 Rodengo Saiano BS<br />

Tel. +39 030 8900145<br />

Fax +39 030-8900423<br />

omal@omal.it; www. omal.it<br />

Safe<br />

Via Biancolina 4<br />

40017 San Giovanni in Persiceto BO<br />

Tel. +39 051 6878211<br />

Fax +39 051 822 521<br />

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www.safe-ita.com<br />

Samtech<br />

Via Mameli 54<br />

35020 Albignasego PD<br />

Tel. +39 049 8629044<br />

Fax +39 049 8629038<br />

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Sicom<br />

Via Roma 104/A<br />

25060 Collebeato BS<br />

Tel. +39 030 2510391<br />

Fax +39 030 2510392<br />

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pagINE uTILI<br />

35


pagINE uTILI<br />

36<br />

M<br />

&M<br />

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Tel. +39 030 7722055<br />

Fax +39 030 7722024<br />

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Valtek<br />

via Salvo d’Acquisto 4/b<br />

42020 Albinea RE<br />

Tel. +39 0522 599763; 348515<br />

Fax +39 0522 599036<br />

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WEH Italia<br />

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20096 Pioltello MI<br />

Tel +39 02 92104933<br />

Fax +39 02 92105131<br />

sales@wehitalia.it;<br />

www.wehitalia.it


Oggi i veicoli a idrogeno che marciano sulle strade<br />

italiane sono ancora pochi, e tali resteranno forse<br />

per un pezzo. Qualcuno, spiritoso, ha detto che<br />

l’idrogeno è il carburante perfetto del futuro; e<br />

forse lo sarà per sempre.<br />

Probabilmente non è così, e prima o poi l’idrogeno<br />

diventerà davvero il vettore energetico d’elezione.<br />

Quando scoveremo il modo di produrre<br />

molta <strong>energia</strong> a prezzi ragionevoli, e inquinando il<br />

meno possibile. Per esempio con la fusione, sulla<br />

quale gli scienziati puntano i loro sforzi da anni.<br />

Oltretutto, molto probabilmente anche la fusione<br />

stessa impiegherebbe l’idrogeno tra gli elementi<br />

di reazione.<br />

Da un grammo d’idrogeno ricaverebbe milioni<br />

di volte più <strong>energia</strong> di quanta se ne ricavi oggi<br />

bruciandolo. In attesa di quel tempo, è comunque<br />

il caso di non abbassare la guardia, e predisporre<br />

per tempo tutto il necessario per un’economia<br />

futura dell’idrogeno. A partire dalle norme.<br />

È forse con questo spirito che il Ministero dell’Interno<br />

ha predisposto e promulgato, già tre anni<br />

fa la norma italiana sui distributori stradali di<br />

idrogeno. Si tratta del Decreto 31 agosto 2006,<br />

“Approvazione della regola tecnica di prevenzione<br />

incendi per la progettazione, costruzione ed<br />

esercizio degli impianti di distribuzione di idrogeno<br />

per autotrazione”, pubblicato sulla Gazzetta<br />

Ufficiale del 13 settembre 2006. La nostra rivista<br />

vi ha già fatto cenno nel numero precedente.<br />

Il decreto, com’è logico, prende le mosse dall’analogo<br />

decreto 24 maggio 2002 riguardante i distributori<br />

di metano compresso per autotrazione, di<br />

cui ricalca la struttura generale.<br />

Anche in questo caso pertanto lo scopo è di<br />

emanare disposizioni di prevenzione incendi per<br />

la progettazione, costruzione ed esercizio degli<br />

impianti di distribuzione, questa volta di idrogeno<br />

per autotrazione.<br />

I distributori d’idrogeno per autotrazione devono<br />

essere realizzati e gestiti in modo da rendere minime<br />

le cause di rilascio accidentale di idrogeno,<br />

di incendio e di esplosione.<br />

Devono limitare, in caso di evento incidentale,<br />

danni alle persone, e danni ad edifici e/o locali<br />

contigui all'impianto. E devono permettere ai<br />

soccorritori di operare in condizioni di sicurezza.<br />

I distributori di questo gas non possono essere<br />

realizzati nelle aree urbane in cui la densità me-<br />

la norma italiana<br />

per il diStributore di idrogeno<br />

dia dell'edificazione esistente nel raggio di 200<br />

m dal perimetro dei vari componenti pericolosi<br />

dell'impianto sia superiore a 3 metri cubi per<br />

metro quadro, e nelle zone in cui sia previsto dai<br />

piani urbanistici il raggiungimento di tale indice<br />

di edificabilità media.<br />

Non possono essere realizzati nemmeno nelle<br />

aree, ovunque ubicate, destinate a verde pubblico.<br />

Questo divieto però non si applica se l’impianto è<br />

dotato di una capacità di smorzamento e accumulo<br />

non superiore a 500 Nm 3 di gas; ma in questo<br />

caso non è consentita la produzione d’idrogeno in<br />

sito superiore alla capacità di 50 Nm 3 /h, nè l'uso<br />

dei carri bombolai, neanche per l'alimentazione<br />

di emergenza.<br />

Il divieto alla realizzazione nelle aree destinate<br />

a verde pubblico non si applica neppure a distributori,<br />

con questi stessi limiti, nel caso in cui<br />

gli strumenti urbanistici comunali ammettano la<br />

presenza di distributori di carburanti nelle aree<br />

destinate a verde pubblico.<br />

Si tratta in pratica degli stessi requisiti che si applicano<br />

al distributore di metano per auto.<br />

Per quanto riguarda la commercializzazione, possono<br />

essere impiegati per la realizzazione del distributore<br />

i prodotti provenienti da uno degli stati<br />

membri dell'Unione Europea o dalla Turchia, o da<br />

uno degli Stati aderenti all'Associazione europea<br />

di libero scambio (EFTA), firmatari dell'accordo<br />

SEE, legalmente riconosciuti sulla base di norme o<br />

regole tecniche applicate in tali Stati che permettono<br />

di garantire un livello di protezione, ai fini<br />

della sicurezza antincendio, equivalente a quello<br />

perseguito dal decreto 13 settembre 2006. Il tipo<br />

di carburante previsto dal decreto è idrogeno che<br />

è stato prodotto in forma gassosa con purezza<br />

minima del 98%. La produzione può avvenire con<br />

processi petrolchimici, termochimici, elettrolitici,<br />

biologici, o altro.<br />

Componenti<br />

I componenti principali dell’impianto sono:<br />

• l’impianto per la produzione in sito dell’idrogeno,<br />

se questo è il caso;<br />

• la cabina di riduzione della pressione e di misura<br />

del gas naturale da impiegare per la successiva<br />

produzione di idrogeno, se questo è invece il<br />

caso;<br />

• il dispositivo di misurazione dell’idrogeno, nel<br />

LE SChEDE TECNIChE DI mETaNO&mOTORI<br />

37


LE SChEDE TECNIChE DI mETaNO&mOTORI<br />

38<br />

M<br />

&M<br />

La NORma ITaLIaNa pER IL DISTRIBuTORE DI IDROgENO<br />

caso di alimentazione d’idrogeno da condotta<br />

esterna (idrogenodotto);<br />

• il locale dei compressori dell’idrogeno;<br />

• il locale contenente i recipienti di accumulo;<br />

• gli apparecchi di distribuzione automatici per il<br />

rifornimento degli autoveicoli;<br />

• gli eventuali box per carri bombolai;<br />

• la cabina per la trasformazione dell'<strong>energia</strong><br />

elettrica;<br />

• i locali destinati a servizi accessori (ufficio del<br />

gestore, locale vendita, magazzino, servizi igienici,<br />

impianto di lavaggio, officina senza utilizzo<br />

di fiamme libere, posto di ristoro, abitazione del<br />

gestore, ecc.).<br />

Ai vari elementi costituenti l'impianto, possono<br />

essere conferite caratteristiche di sicurezza di due<br />

diversi gradi:<br />

• sicurezza di 1° grado, quando le caratteristiche<br />

costruttive garantiscono, in caso di scoppio, il<br />

contenimento dei materiali sia lateralmente che<br />

verso l'alto;<br />

• sicurezza di 2° grado, quando le caratteristiche<br />

costruttive garantiscono solo lateralmente<br />

il contenimento di materiali che venissero proiettati<br />

a seguito di un eventuale scoppio.<br />

E’ consentito l'impiego di elementi prefabbricati,<br />

purché le fondazioni siano realizzate con getti<br />

eseguiti in loco, e i pannelli impiegati per il tamponamento<br />

delle pareti siano connessi fra loro e<br />

nei pilastri o nelle travi di fondazione. Se sono<br />

realizzati in calcestruzzo, l'armatura metallica<br />

deve essere doppia.<br />

Le travi di sostegno delle coperture devono essere<br />

vincolate ai pilastri portanti e non semplicemente<br />

appoggiate. Gli elementi costituenti la copertura<br />

devono essere vincolati fra loro.<br />

Se sono realizzati in calcestruzzo, devono essere<br />

previste apposite armature di collegamento e<br />

getti integrativi. E' inoltre possibile impiegare manufatti<br />

prefabbricati monoblocco, a condizione<br />

che siano resi solidali alla platea di fondazione<br />

eseguita in loco.<br />

L’area che ospita i componenti dell’impianto, a<br />

esclusione degli erogatori, deve essere recintata.<br />

La recinzione deve essere realizzata alla distanza<br />

di protezione prevista dal decreto, e deve avere<br />

un’altezza di almeno 1,8 metri. Può essere in<br />

muratura o pannelli prefabbricati di calcestruzzo<br />

o con rete metallica sostenuta da pali su cordolo<br />

di calcestruzzo.<br />

L'impianto per la produzione in sito dell'idrogeno,<br />

dove questa è la soluzione prescelta, deve essere<br />

sottoposto ad una specifica valutazione di rischio,<br />

condotta secondo le modalità previste all'allegato<br />

I del decreto ministeriale 4 maggio 1998, dato<br />

che per la sua realizzazione si possono seguire<br />

varie modalità e tecniche diverse. L’impianto di<br />

produzione è parte integrante dell'impianto di<br />

distribuzione dell'idrogeno, nel caso in cui venga<br />

realizzato all'interno dell'area di pertinenza del<br />

distributore.<br />

Nel caso invece in cui l'impianto di produzione<br />

sia de-localizzato rispetto all'area del distributore,<br />

esso va considerato come un’attività isolata. E il<br />

distributore si deve considerare come alimentato<br />

da condotta.<br />

La Cabina di riduzione e di misura, può avere<br />

uno o due dei quattro lati completamente aperti<br />

a condizione che tali aperture non siano rivolte<br />

verso zone ove e' prevista o consentita la presenza<br />

di persone estranee all'impianto e/o di parti<br />

vulnerabili dell'impianto.<br />

Gli eventuali apparecchi scaldanti a fiamma libera<br />

degli impianti di riduzione della pressione devono<br />

essere separati dal locale degli apparecchi di riduzione<br />

e misura del gas, con strutture di resistenza<br />

minima al fuoco REI 120.<br />

Nell'impianto con sicurezza di 1° grado, la cabina<br />

di riduzione e misura del gas naturale va costruita<br />

con muri in calcestruzzo armato dello spessore<br />

minimo di 15 cm, o altro materiale incombustibile<br />

di resistenza meccanica equivalente. Per i<br />

lati adiacenti ad altre parti dell'impianto, i muri<br />

divisori devono avere uno spessore di almeno 20<br />

cm e devono essere privi di aperture.<br />

La copertura deve essere costituita da elementi<br />

di travi o da soletta continua, in calcestruzzo<br />

armato o in acciaio, tali da assicurare il contenimento<br />

di eventuali schegge proiettate verso l'alto.<br />

Nell'impianto con sicurezza di 2° grado, i muri<br />

perimetrali della cabina di riduzione e misura devono<br />

essere in calcestruzzo armato di almeno 15<br />

cm, o altro materiale incombustibile di resistenza<br />

meccanica equivalente.<br />

La cabina deve avere la copertura di tipo leggero<br />

in materiali incombustibili. In entrambe i<br />

casi vanno realizzate aperture tali da consentire<br />

la naturale ventilazione del locale. In corrispondenza<br />

di tali aperture va realizzata una protezione<br />

anti-intrusione. La somma delle superfici aperte,<br />

deve essere pari ad almeno 1/10 della superficie<br />

in pianta del locale.<br />

Il locale dei compressori può avere uno o due<br />

dei quattro lati completamente aperti a condizione<br />

che tali aperture non siano rivolte verso<br />

zone ove è prevista o consentita la presenza di<br />

persone estranee all'impianto e/o di parti vulnerabili<br />

dell'impianto. Nel locale dei compressori i<br />

recipienti adibiti a smorzare le pulsazioni di pressione<br />

devono avere una capacità non superiore<br />

a 300 Nm 3 di gas.<br />

Anche il locale dei recipienti di accumulo può<br />

avere uno o due dei quattro lati completamen-


te aperti, purché tali aperture non siano rivolte<br />

verso zone ove è prevista la presenza di persone<br />

estranee all'impianto e/o di parti vulnerabili<br />

dell'impianto. Va sempre realizzato con sicurezza<br />

di 1° grado, con muri in calcestruzzo armato su<br />

ambo le facce dello spessore minimo di 15 cm e<br />

copertura con elementi di travi o soletta continua<br />

in calcestruzzo armato o in acciaio, che assicuri<br />

il contenimento di eventuali schegge proiettate<br />

verso l'alto.<br />

L'altezza dei muri lungo i lati del locale deve essere<br />

maggiore di almeno 1 m rispetto al punto più<br />

alto dei recipienti, a meno che le aperture siano<br />

schermate da strutture in calcestruzzo armato di<br />

15 cm o in acciaio, e posizionate in modo da<br />

impedire la proiezione di eventuali schegge verso<br />

l'esterno.<br />

Per i lati adiacenti ad altre parti dell'impianto,<br />

i muri divisori devono avere uno spessore di almeno<br />

20 cm e devono essere privi di aperture,<br />

tranne quelle di passaggio per le condotte di<br />

collegamento delle componenti dell'impianto.<br />

Se il locale contiene recipienti con capacità di<br />

accumulo complessiva superiore a 2.000 Nm 3 di<br />

gas, deve essere suddiviso in box e, all'interno<br />

di ciascun box, non deve essere accumulata una<br />

quantità di gas superiore a 2.000 Nm 3 .<br />

Il distributore può essere dotato di box impiegati<br />

per alloggiare i carri bombolai, impiegati per<br />

l’alimentazione del distributore stesso, o per l'alimentazione<br />

di emergenza di impianti alimentati<br />

da condotta, nel caso di temporanee interruzioni<br />

del flusso di idrogeno. Le aperture dei box non<br />

devono essere rivolte verso zone ove è prevista<br />

la presenza di persone estranee all'impianto e/o<br />

di parti vulnerabili dell'impianto.<br />

I box con sicurezza di 1° grado devono essere delimitati<br />

da due muri paraschegge in calcestruzzo<br />

armato su ambo le facce, dello spessore minimo<br />

di 15 cm. L'altezza dei muri deve superare almeno<br />

di 1 m la massima altezza alla quale si trovano i<br />

recipienti del carro bombolaio.<br />

La lunghezza dei muri dei box deve essere, alle<br />

due estremità, eccedente di almeno 1 m l'ingombro<br />

dei recipienti.<br />

I muri paraschegge devono essere orientati in<br />

modo da far risultare gli erogatori completamente<br />

defilati dai carri bombolai. Per i lati adiacenti<br />

ad altre parti dell'impianto, i muri devono avere<br />

uno spessore di almeno 20 cm ed essere privi di<br />

aperture. Il box con sicurezza di 2° grado può essere<br />

scoperto, oppure dotato di copertura di tipo<br />

leggero realizzata con materiale incombustibile.<br />

L’impianto gas è costituito da tubazioni, valvole<br />

di intercettazione, di scarico e di sicurezza, apparecchiature<br />

che compongono la rete di alimentazione,<br />

compressione, smorzamento, accumulo,<br />

distribuzione del gas e sistema di emergenza. I<br />

materiali impiegati devono rispondere ai requisiti<br />

del punto 4 dell'allegato I al decreto legislativo 25<br />

febbraio 2000, n. 93 «Attuazione della direttiva<br />

97/23/CE in materia di attrezzature a pressione»<br />

(la PED).<br />

Le pressioni di progetto dell'impianto devono<br />

essere almeno del 10% superiori alle massime<br />

pressioni nominali di esercizio e, in ogni caso, non<br />

inferiori alle pressioni di intervento delle valvole<br />

di sicurezza.<br />

La sovrappressione nella linea di alimentazione<br />

della pistola di erogazione gas non deve essere<br />

superiore all'1% della pressione di erogazione,<br />

con pulsazioni della pressione non superiori al<br />

4%. Quando non c’è riduzione di pressione, il dispositivo<br />

di misura può essere installato all'aperto,<br />

con adeguata protezione dagli agenti atmosferici.<br />

La distanza di protezione tra il dispositivo di misura<br />

e la recinzione deve essere non inferiore a<br />

3 metri.<br />

Le installazioni dal punto di consegna del gas<br />

fino alla rete di adduzione ai compressori devono<br />

essere progettate, costruite e collaudate secondo<br />

le disposizioni del D.L. 25 febbraio 2000, n. 93<br />

«Attuazione della direttiva 97/23/CE».<br />

Le tubazioni rigide della linea di alta pressione<br />

devono essere sistemate in cunicoli carrabili dotati<br />

alle estremità di griglie di aerazione con superficie<br />

almeno pari alla sezione del cunicolo; oppure nel<br />

sottosuolo, a profondità di almeno 0,50 m e protette<br />

secondo il D.M. 24 novembre 1984, parte<br />

prima, sezione 2a, punto 2.6.1. Le giunzioni non<br />

saldate devono essere ispezionabili.<br />

Le tubazioni rigide devono essere sottoposte a<br />

pressione di prova idrostatica secondo il punto 7.4<br />

dell'allegato I al D.M. 25 febbraio 2000, n. 93.<br />

Le tubazioni che alimentano gli erogatori vanno<br />

ancorate alla base degli erogatori, ciascuna con<br />

una valvola di eccesso di flusso, che impedisca la<br />

fuoriuscita di gas anche in caso di asportazione<br />

accidentale dell'erogatore.<br />

Le tubazioni flessibili, utilizzabili unicamente<br />

per i collegamenti dei compressori e dei carri<br />

bombolai, devono essere resistenti internamente<br />

all'idrogeno ed esternamente alle abrasioni e<br />

all'invecchiamento.<br />

I limitatori di pressione e gli accessori di sicurezza<br />

devono essere progettati secondo le disposizioni<br />

di cui al punto 2 dell'allegato I al D.L. 25 febbraio<br />

2000, n. 93. I limitatori di pressione devono intervenire<br />

prima che la pressione superi la pressione<br />

massima di esercizio stabilita per non più dell'1%.<br />

Gli accessori di sicurezza (valvole di sicurezza) con<br />

scarico in atmosfera devono essere tarati a non<br />

più del 110% della pressione massima di esercizio<br />

stabilita.<br />

Ogni compressore deve avere un dispositivo di ar-<br />

LE SChEDE TECNIChE DI mETaNO&mOTORI<br />

39


LE SChEDE TECNIChE DI mETaNO&mOTORI<br />

40<br />

M<br />

&M<br />

La NORma ITaLIaNa pER IL DISTRIBuTORE DI IDROgENO<br />

resto automatico tarato per le massime pressioni<br />

di esercizio. La massima pressione di erogazione<br />

è di 350 bar.<br />

Se la compressione è al di sopra di 350 bar, la linea<br />

del gas agli erogatori deve avere un limitatore<br />

di pressione, tarato a 350 bar.<br />

A valle dei compressori va installato, oltre al riduttore<br />

di pressione principale, un dispositivo di<br />

sicurezza (es. secondo riduttore in serie, dispositivo<br />

di blocco, valvola di sicurezza, ecc.), che<br />

intervenga prima che sia superata la pressione<br />

massima di esercizio stabilita.<br />

Negli impianti in cui la compressione avviene a<br />

pressione inferiore a 350 bar, la linea del gas agli<br />

erogatori deve avere un dispositivo per l'arresto<br />

automatico dei compressori alla pressione di 350<br />

bar, oltre a quello proprio del compressore.<br />

Va installato un dispositivo di scarico in atmosfera<br />

tarato a non più del 110% della pressione massima<br />

di esercizio stabilita, e con condotta di valle<br />

di sezione non inferiore a 20 volte la sezione di<br />

calcolo del dispositivo di sicurezza.<br />

Gli erogatori devono essere provvisti della marcatura<br />

CE e devono soddisfare i requisiti essenziali<br />

di sicurezza della direttiva 94/9/CE.<br />

Il collegamento dell'erogatore alla linea del gas<br />

deve essere effettuato tramite una valvola di eccesso<br />

di flusso. Prima della pistola di erogazione<br />

gas al veicolo deve essere inserita una valvola di<br />

non ritorno. L'impianto di scarico in atmosfera<br />

deve essere in grado di resistere alle sollecitazioni<br />

meccaniche prodotte dal gas effluente alla pressione<br />

di esercizio. L'estremità superiore del condotto<br />

di scarico in atmosfera deve essere a una<br />

distanza minima dal piano di calpestio di 2,50 m e<br />

protetta da dispositivo taglia fiamma inossidabile.<br />

Gli erogatori devono essere collegati alla terra.<br />

Ogni erogatore deve avere una valvola d’intercettazione<br />

alla radice dell'apparecchio. Per impedire<br />

l'erogazione a pressione superiore a 220<br />

bar, o a 350 bar per gli impianti che erogano a<br />

tale pressione, ciascun erogatore deve avere un<br />

sistema di controllo automatico della pressione<br />

che interagisca con la testata contometrica (cioè<br />

la parte superiore dell’erogatore, dove compaiono<br />

l’erogato e l’importo da pagare), o un sistema di<br />

equivalente efficacia e che non sia manomissibile<br />

come non lo è l’erogatore.<br />

Gli organi di intercettazione e scarico delle linee<br />

di alimentazione dei compressori e gli organi<br />

di intercettazione delle linee di collegamento<br />

tra i compressori e gli erogatori, devono essere<br />

all'esterno del locale dei compressori, in posizione<br />

protetta rispetto allo stesso, ed in punti facilmente<br />

accessibili all'operatore.<br />

I pulsanti di emergenza devono:<br />

• isolare le tubazioni di mandata agli erogatori,<br />

con valvole d’intercettazione comandate a distanza,<br />

poste a valle di qualsiasi serbatoio di<br />

accumulo o smorzamento con capacità supe-<br />

riore a 50 Nm 3 ;<br />

• isolare la linea di bassa pressione dall'aspirazione<br />

dei compressori;<br />

• interrompere il circuito elettrico dell'impianto e<br />

degli accessori, tranne le linee preferenziali che<br />

alimentano impianti di sicurezza.<br />

Il distributore di idrogeno deve essere dotato di<br />

impianti elettrici, di terra e di protezione dalle scariche<br />

elettriche atmosferiche realizzati secondo la<br />

legge n. 186 del 1° marzo 1968. L'alimentazione<br />

delle varie utenze, a eccezione degli impianti idrici<br />

antincendio, deve essere intercettabile, oltre che<br />

dalla cabina elettrica, anche da un altro comando<br />

posto in posizione protetta. Le tubazioni e le<br />

strutture metalliche devono essere connesse con<br />

l'impianto di messa a terra. Se necessario, deve<br />

essere realizzato un impianto parafulmini, preferibilmente<br />

del tipo a gabbia. Presso ogni componente<br />

pericoloso dell'impianto deve essere posizionato<br />

almeno un estintore portatile di adeguata<br />

capacità estinguente, e carica nominale minima di<br />

6 kg. Deve essere realizzata una rete naspi/idranti,<br />

secondo la norma UNI 10779 (livello di rischio 2).<br />

Nei locali contenenti recipienti di accumulo con<br />

capacità superiore a 2.000 Nm 3 di gas va installato<br />

un impianto di estinzione automatico a pioggia,<br />

con portata non inferiore a 5 l/minuto per m 2 di<br />

superficie da proteggere, e autonomia di almeno<br />

30 minuti. Gli elementi dell'impianto devono<br />

essere sorvegliati da un impianto di rilevazione<br />

d’idrogeno e un impianto di rilevazione di fumo,<br />

di fiamma e di scintilla. Gli impianti devono essere<br />

collegati al sistema di emergenza.<br />

DISTANZE DI SICUREZZA<br />

Le tabelle seguenti si applicano a impianti con<br />

pressione massima di erogazione fino a 220 bar.<br />

Per gli impianti nei quali si adotta una pressione<br />

di erogazione superiore a 220 bar, ma inferiore a<br />

350 bar, le distanze di sicurezza vanno aumentate<br />

del 50%.<br />

Le aperture dei locali contenenti gli elementi pe-<br />

elementi con sicurezza di 1° grado<br />

elemento<br />

dist. di<br />

protezione (m)<br />

dist. di sic.<br />

interna (m)<br />

dist. di sic.<br />

esterna (m)<br />

Cab. rid e misura<br />

del gas naturale<br />

2 - 10<br />

Locale compressori 5 - 20(*)<br />

Locale recipienti<br />

di accumulo<br />

5 - 20<br />

Box carro bombolaio 5 - 20<br />

Per il locale compressori la distanza di sicurezza esterna, a eccezione<br />

di quella rispetto a edifici destinati alla collettività, può<br />

essere ridotta del 50% se le aperture dei locali non sono rivolte<br />

verso edifici esterni all'impianto; oppure, se tra le aperture del<br />

locale compressori e le costruzioni esterne all'impianto sono realizzate<br />

schermature continue con muri in calcestruzzo armato<br />

su ambo le facce, con spessore minimo di 15 cm e altezza non<br />

inferiore a 2,5 m, che assicurino il contenimento di eventuali<br />

schegge proiettate verso le costruzioni esterne.


elementi con sicurezza di 2° grado<br />

elemento<br />

dist. di<br />

protezione (m)<br />

dist. di sic.<br />

interna (m)<br />

dist. di sic.<br />

esterna (m)<br />

Cab. rid e misura del<br />

gas naturale<br />

2 10 10<br />

Locale compressori 10 10 20<br />

Box carro bombolaio 10 10 20<br />

erogatori<br />

elemento<br />

dist. di<br />

protezione (m)<br />

dist. di sic.<br />

interna (m)<br />

dist. di sic.<br />

esterna (m)<br />

erogatore 10(*) 8 20(*)<br />

(*) Le distanze di sicurezza esterna e di protezione degli erogatori<br />

possono essere ridotte del 50% se tra gli stessi e le costruzioni<br />

esterne all'impianto, tranne quelle adibite alla collettività,<br />

sono realizzate schermature continue con muri in calcestruzzo<br />

armato su ambo le facce, con spessore minimo di 15 cm e<br />

altezza non inferiore a 2,5 m, che assicurino il contenimento<br />

di eventuali schegge proiettate verso le costruzioni esterne.<br />

altre distanze di sicurezza<br />

elemento distanza<br />

ufficio del gestore, magazzino, servizi<br />

igienici, officina senza utilizzo di fiamme<br />

libere e impianto lavaggio<br />

distanze di sicurezza<br />

precedenti<br />

cabina <strong>energia</strong> elettrica 15 m<br />

abitazione gestore distanza di sicurezza esterna<br />

posti di ristoro e/o vendita:<br />

fino a 50 m 2 di superficie coperta<br />

fino a 200 m 2 di superficie lorda<br />

accessibile al pubblico (è consentita<br />

una superficie aggiuntiva per servizi e<br />

deposito non eccedente 50 m 2 )<br />

nel caso di superfici superiori a quelle<br />

sopra indicate<br />

distanze di sicurezza interna<br />

precedenti<br />

10 m rispetto alla cabina di<br />

riduzione e misura del gas<br />

naturale e 15 m rispetto<br />

agli altri elementi pericolosi<br />

dell'impianto<br />

20 m<br />

ricolosi dell'impianto, con esclusione degli erogatori,<br />

devono essere schermate con muri paraschegge<br />

qualora siano rivolte verso locali destinati<br />

a servizi accessori.<br />

Rispetto ad edifici destinati alla collettività come<br />

scuole, ospedali, uffici, edifici per il culto, locali di<br />

pubblico spettacolo, impianti sportivi, complessi<br />

ricettivi turistico-alberghieri, supermercati e centri<br />

commerciali, caserme e rispetto a luoghi in cui<br />

suole verificarsi affluenza di persone quali stazioni<br />

di linee di trasporto pubblico, aree per fiere,<br />

mercati e simili, la distanza di sicurezza esterna<br />

deve essere raddoppiata.<br />

Nel calcolo delle distanze di sicurezza esterna possono<br />

comprendersi anche le larghezze di strade,<br />

fiumi, torrenti e canali.<br />

Tra gli elementi pericolosi dell'impianto e le linee<br />

elettriche aeree, con valori di tensione maggiori<br />

di 400 V efficaci per corrente alternata e di 600<br />

V per corrente continua, deve essere osservata,<br />

rispetto alla proiezione in pianta, una distanza di<br />

30 m. I piazzali dell'impianto non devono comunque<br />

essere attraversati da linee elettriche aeree<br />

con valori di tensione superiori a questi.<br />

Esercizio<br />

Nell'esercizio dei distributori stradali di idrogeno<br />

per autotrazione devono essere osservati gli obblighi<br />

di cui all'art. 5, commi 1 e 2, del decreto<br />

del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998,<br />

n. 37, e le disposizioni riportate nel decreto ministeriale<br />

10 marzo 1998.<br />

L'azione di sorveglianza (definita all'allegato VI<br />

del decreto ministeriale 10 marzo 1998) sugli impianti<br />

di rilevazione deve essere effettuata tutti i<br />

giorni. Il responsabile dell'attività è normalmente<br />

il titolare dell'autorizzazione amministrativa prevista<br />

per l'esercizio dell'impianto.<br />

Alcuni obblighi gestionali possono essere affidati,<br />

sulla base di specifici accordi contrattuali,<br />

al gestore. L'esercizio è ammesso solo sotto<br />

sorveglianza di persone con la conoscenza della<br />

conduzione dell'impianto, dei pericoli e degli<br />

inconvenienti che possono derivare dai prodotti<br />

presenti nell’impianto.<br />

I veicoli devono essere riforniti dal personale<br />

dell'impianto. Per il rifornimento, a parte la possibilità<br />

del self-service, che per l’idrogeno non<br />

è ammesso, per il resto valgono esattamente le<br />

stesse regole in applicazione per il CNG. Lo stesso<br />

si può dire per le prescrizioni generali di emergenza,<br />

i documenti tecnici, la segnaletica di sicurezza,<br />

la chiamata di soccorso.<br />

Impianti di rifornimento d’idrogeno per le<br />

flotte aziendali<br />

Nel caso di impianti di rifornimento per flotte<br />

aziendali, con produzione di idrogeno inferiore a<br />

50 Nm 3 /h, gli elementi costituenti devono essere<br />

realizzati esclusivamente con caratteristiche di sicurezza<br />

di 1° grado, con aperture completamente<br />

schermate.<br />

Se l'impianto è all'interno di una struttura aziendale<br />

la cui recinzione è realizzata con le caratteristiche<br />

indicate più indietro, non è necessaria una<br />

recinzione specifica dei locali che contengono i<br />

componenti pericolosi dell’impianto, ma l'area<br />

deve essere accessibile unicamente al personale<br />

incaricato del rifornimento, e le aperture di questi<br />

locali devono essere protette da infissi metallici<br />

anti-intrusione.<br />

Le distanze di protezione sono le stesse viste in<br />

41


LE SChEDE TECNIChE DI mETaNO&mOTORI<br />

42<br />

M<br />

&M<br />

La NORma ITaLIaNa pER IL DISTRIBuTORE DI IDROgENO<br />

precedenza. Tra gli elementi costituenti l'impianto<br />

di distribuzione e tra questi e gli altri elementi<br />

costituenti la struttura dell'azienda entro la quale<br />

esso è ubicato, devono essere rispettate le distanze<br />

di sicurezza interne già viste in precedenza,<br />

ad eccezione della distanza tra gli apparecchi di<br />

distribuzione che può essere ridotta fino a 4 m,<br />

come nel caso del CNG. Le distanze di sicurezza<br />

esterne sono pure le stesse già viste prima. Esse<br />

devono essere rispettate anche nei confronti di<br />

elementi che costituiscono la struttura aziendale<br />

ove si svolgono attività comprese nell'elenco allegato<br />

al decreto ministeriale 16 febbraio 1982<br />

(attività pericolose). Gli erogatori devono avere<br />

un giunto antistrappo sulla manichetta di carico.<br />

Le linee di carico ad alta pressione devono essere<br />

frazionate in tronchi che alimentino non più di<br />

20 veicoli contemporaneamente.<br />

Impianti misti (multi-carburante)<br />

I distributori d’idrogeno per autotrazione installati<br />

nell'ambito di stazioni di distribuzione stradale di<br />

altri carburanti, devono rispettate determinate<br />

distanze di sicurezza:<br />

• tra gli elementi pericolosi dell'impianto di distribuzione<br />

d’idrogeno e i serbatoi di benzina<br />

e gasolio: 10 metri;<br />

• tra gli elementi pericolosi dell'impianto di di-<br />

stribuzione d’idrogeno e i serbatoi di GPL: 20<br />

metri; per gli erogatori d’idrogeno questa distanza<br />

è ridotta a 10 metri;<br />

• tra gli elementi pericolosi dell'impianto di distribuzione<br />

d’idrogeno e gli elementi pericolosi<br />

dell'impianto di distribuzione di gas naturale:<br />

15 metri; per gli erogatori d’idrogeno questa<br />

distanza è ridotta a 8 metri;<br />

• tra gli erogatori deve essere rispettata la distanza<br />

di sicurezza interna di 8 m.<br />

Tra gli elementi pericolosi, a eccezione degli erogatori,<br />

e gli altri elementi pericolosi dei diversi<br />

impianti che costituiscono il complesso, vanno<br />

realizzate schermature di tipo continuo in muratura<br />

o con elementi prefabbricati in calcestruzzo<br />

o in altro materiale incombustibile di equivalente<br />

resistenza meccanica.<br />

Si possono considerare come schermatura le<br />

strutture perimetrali degli elementi pericolosi che<br />

hanno caratteristiche costruttive di 1° grado. Ma<br />

non devono avere aperture il cui limite inferiore<br />

sia a meno di 2,5 m dal piano di campagna. Per<br />

gli impianti in cui è adottata una pressione di<br />

erogazione superiore a 220 bar e comunque non<br />

superiore a 350 bar, queste distanze di sicurezza<br />

devono essere aumentate del 50%.


EvENTI<br />

44<br />

la Filiera induStriale<br />

del traSporto a metano oltre la criSi<br />

A Roma, Martedì 9 giugno, presso la Sala Conferenze<br />

di Palazzo Marini di Montecitorio si è svolto l’incontro<br />

"La filiera industriale del trasporto a metano<br />

oltre la crisi" organizzato dal consorzio NGV System<br />

Italia, l'associazione che rappresenta 20 grandi aziende<br />

della distribuzione, della componentistica e della<br />

produzione e trasformazione di veicoli a metano. Si<br />

è discusso il ruolo economico e sociale della filiera<br />

industriale del trasporto a metano. Una filiera che<br />

impiega oltre 8 mila addetti, con un fatturato oltre i<br />

1,4 miliardi di Euro, che rappresenta una risorsa per<br />

il paese, soprattutto in un momento di crisi acuta<br />

come quella attraverso la quale siamo appena passati.<br />

Sono intervenute le principali aziende del settore<br />

con attività produttive e commerciali in Italia e leader<br />

nel mondo quali Fiat Group Automobiles, ENI, Fiat<br />

Powertrain Technologies, IVECO, Landi Renzo, Gas<br />

Natural Vendita Italia SpA. Durante l’incontro è stato<br />

espresso il riconoscimento delle politiche del governo<br />

per incentivare il rinnovo del parco circolante con<br />

auto a metano. All’unisono è stata però sottolineata<br />

l'esigenza di rendere più agevole l'iter amministrativo<br />

oggi necessario per l'apertura di un distributore stradale,<br />

di favorire la diffusione di veicoli a metano nelle<br />

flotte della Pubblica amministrazione e delle aziende<br />

di trasporto pubblico, di incentivare un programma<br />

di più ampio respiro per la diffusione della rete dove<br />

oggi questa è assente o carente, in particolar modo<br />

sulle autostrade.<br />

Il metano ha di fronte a sé nuovi e concreti orizzonti<br />

di sviluppo. In giugno il governo ha costituito un<br />

tavolo ad hoc con le Regioni, le aziende e tutti i<br />

soggetti coinvolti per promuoverne l'utilizzo in autotrazione.<br />

A prometterlo e poi realizzarlo è stato<br />

il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano<br />

Saglia, intervenuto al workshop. Lo sviluppo del settore,<br />

ha sottolineato Saglia, "è da perseguire perché<br />

vantaggioso per i consumatori, per l'<strong>ambiente</strong> e per<br />

la filiera industriale, e passa attraverso lo snellimento<br />

dell'iter autorizzativo per l'apertura di nuovi impianti<br />

di distribuzione e per la definizione di incentivi<br />

stabili nel tempo". Il settore, infatti, ha un enorme<br />

potenziale sia in termini ambientali che di sviluppo<br />

economico.<br />

In occasione dell’incontro, Nomisma Energia ha presentato<br />

una ricerca effettuata sulla distribuzione del<br />

metano e sulla necessità di sostenerne lo sviluppo nel<br />

breve-medio e lungo termine. Si tratta di un'analisi<br />

di scenario predisposta con l'intento di valutare l'impatto<br />

economico ed ambientale che deriverebbe dal<br />

raddoppio delle stazioni di distribuzione di gas na-<br />

turale per i <strong>trasporti</strong>. Il titolo è: “Impatto economico<br />

ed ambientale del raddoppio dei distributori di gas<br />

naturale per i <strong>trasporti</strong>”; ovvero i benefici ambientali,<br />

con effetti derivanti dall’incremento del parco a<br />

metano, ed economici per la filiera metano nonchè<br />

per l’utilizzatore finale. In base a questo studio, nei<br />

prossimi cinque anni il mercato del metano potrebbe<br />

svilupparsi notevolmente. Dandogli il giusto impulso<br />

attraverso adeguate politiche di sostegno, il suo<br />

valore aggiunto può crescere al 2015 fino a 4.000<br />

milioni di euro, contro gli attuali 1.500 milioni. E<br />

l'occupazione potrà aumentare fino a circa 25.000<br />

addetti, cioè quasi il triplo rispetto agli 8.000 addetti<br />

di oggi. E’ necessario ottimizzare il sostegno da parte<br />

delle istituzioni a un settore che è in forte aumento.<br />

La quota NGV sul totale del mercato italiano è passata<br />

dallo 0,96% del 2005 al 3,66% del 2008. E sta<br />

crescendo tuttora.<br />

Nomisma Energia ha sottolineato l'eccellente "grado<br />

di esperienza e di capacità tecnologica dell'industria<br />

italiana" che pone "le premesse per un'elevata e<br />

remunerativa conquista dei mercati esteri".<br />

Già si sta verificando una relativa diffusione di auto<br />

a metano. Se saranno garantite le migliori politiche<br />

di sostegno da parte delle istituzioni a un settore<br />

che è in forte aumento, si potrà inoltre arrivare ad<br />

un incremento del gettito fiscale da 400 milioni a<br />

1,2 miliardi di euro.<br />

Le prospettive sono dunque molto buone, ma, tenendo<br />

conto delle dinamiche del mercato internazionale,<br />

per riuscire nel massimo profitto "l'industria italiana<br />

deve poter contare su un mercato interno che, al<br />

2020, almeno triplichi la sua dimensione", come è<br />

emerso dal workshop.<br />

A confermare tutto l’impegno di Fiat nel settore è intervenuto<br />

anche il responsabile prodotto del Gruppo<br />

Fiat, Daniele Chiari. "Il metano è un'alternativa reale<br />

e concreta al petrolio", ha detto, sottolineando come<br />

il gruppo italiano, principale attore del settore nel<br />

mercato nazionale, creda in questo tipo di alimentazione.<br />

"Il metano - ha proseguito Chiari - risponde<br />

a un'esigenza crescente del mercato. Si diffonde<br />

sempre di più una cultura ecologica, anche tra i giovani".<br />

Infatti, tra il 2009 e il 2012 la Fiat prevede di<br />

ampliare la gamma di modelli a metano in listino. E<br />

non è da escludere la realizzazione della Fiat 500 a<br />

metano. Secondo le previsioni di Chiari, nel 2009 le<br />

immatricolazioni di veicoli a metano in Italia saliranno<br />

a 120-140 mila unità, cioè il 20% in più rispetto al<br />

2008, e la quota del gruppo Fiat sarà del 90%. Ma<br />

è necessaria una rete distributiva più articolata. "Ora<br />

come ora - ha concluso Chiari - abbiamo in media


nel nostro Paese una stazione di rifornimento per<br />

700 vetture. Sarebbe buono arrivare ad un rapporto<br />

di 1 a 300".<br />

A detta dell’Ing. Michele Ziosi, direttore di NGV<br />

System Italia, l’incontro è stato organizzato per<br />

creare un confronto diretto tra il Consorzio NGV<br />

System Italia e gli associati con i decisori pubblici.<br />

Un confronto diretto e trasparente, al quale tutti<br />

hanno potuto assistere. Si è cercata la concretezza,<br />

incentrando il dibattito sullo studio di un istituto di<br />

ricerca indipendente. Con la stessa formula, il consorzio<br />

è pronto ad organizzare altri eventi assieme<br />

alle associazioni nei prossimi mesi. Il settore necessita<br />

di un giusto impulso. Cioè politiche di incentivazione<br />

per il rinnovo del parco circolante con auto a metano<br />

sono ancora indispensabili per lo sviluppo del<br />

mercato, anche se va riconosciuto quanto è già stato<br />

fatto negli scorsi mesi. Sono intervenuti i ministeri<br />

dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, e dell’Interno.<br />

Tutti hanno evidenziato grande conoscenza<br />

dei vincoli allo sviluppo ma anche una chiarezza di<br />

visione sulle azioni da intraprendere.<br />

Servono maggiore continuità degli incentivi all’acquisto<br />

e alla trasformazione, la semplificazione per<br />

il complesso sistema di autorizzazione all’allacciamento<br />

degli impianti di distribuzione, e interventi<br />

mirati per la rete autostradale. Nel suo intervento<br />

il direttore generale del MSE Gilberto Dialuce ha<br />

annunciato che il ministero “sta predisponendo il<br />

decreto applicativo della legge 133/2008, che dovrà<br />

regolare la questione delle penali per il supero e anche<br />

determinare una semplificazione per l’allaccio dei<br />

distributori alla rete. Dialuce ha aggiunto che a breve<br />

sarebbe partita una convocazione a tutti i soggetti<br />

interessati per un incontro che definisca il provvedimento.<br />

Dialuce ha anche sottolineato il fatto che<br />

il sistema presenta diversi aspetti di complicazione<br />

tra cui il fatto che “c’è una differenza strutturale tra<br />

impianti connessi alla rete di trasporto e altri collegati<br />

alla rete di distribuzione, in quanto questi ultimi<br />

hanno una pressione più bassa e devono sostenere<br />

maggiori oneri di distribuzione.<br />

Agenda<br />

• Impatto economico ed ambientale del raddoppio<br />

dei distributori di gas naturale per i <strong>trasporti</strong>.<br />

Relazione introduttiva a cura di Nomisma Energia.<br />

• La filiera industriale italiana. Michele Ziosi -<br />

Direttore NGV System Italia<br />

• Tavola rotonda - Il motore, i veicoli e la distribuzione:<br />

stato dell’ arte, piani di sviluppo e vincoli alla<br />

crescita del parco circolante e della rete distributiva.<br />

Partecipanti:<br />

• Daniele Chiari - Senior VP Product Portfolio Planning<br />

& Institutional Relations Fiat Group Automobiles<br />

• Franco Miniero - Senior VP Sales & Marketing<br />

IVECO<br />

• Rinaldo Rinolfi - Senior VP Powertrain Research &<br />

Technology Fiat Powertrain Technologies<br />

• Claudio Carnevale - Amministratore Delegato Landi<br />

Renzo Spa<br />

• Francesco Caria - Senior VP Mercato Italia, Dir.<br />

Commerciale Business ENI Divisione Gas & Power<br />

• Carlos Escolies Miro - Amministratore Delegato Gas<br />

Natural Vendita Italia S.p.A.<br />

• Tavola rotonda - Il metano per i <strong>trasporti</strong> nelle politiche<br />

energetiche nazionali.<br />

Coordinata da Diego Gavagnin - Direttore Editoriale<br />

Quotidiano Energia.<br />

partecipanti:<br />

• Paolo Mora - Regione Lombardia<br />

• Gilberto Dialuce - Direttore Generale - Ministero<br />

Sviluppo Economico<br />

• Corrado Clini - Direttore Generale - Ministero<br />

Ambiente e Territorio<br />

• Massimo Ricci - Direttore Mercati - Autorità per<br />

l’<strong>energia</strong> elettrica e il gas<br />

• Maurizio Stocchi - Direttore Centrale Prevenzione<br />

- Vigili del Fuoco<br />

• Andrea Lulli - Commissione Attività produttive<br />

Camera dei Deputati<br />

• Francesco Casoli - Commissione Industria Senato<br />

della Repubblica<br />

Conclusioni Stefano Saglia - Sottosegretario<br />

Ministero Sviluppo Economico<br />

Chiusura del workshop Michele Ziosi - Direttore NGV<br />

System Italia<br />

Alcune memorie<br />

Il metano: una scelta strategica per Fiat - Daniele<br />

Chiari senior vice president Product Portfolio Planning<br />

and Institutional Relations - Fiat Group Automobiles<br />

Fiat crede nel metano. Si tratta di una scelta strategica<br />

per la mobilità sostenibile da più di 10 anni. È<br />

l’unica alternativa reale al petrolio oggi disponibile;<br />

ed è una risposta alle esigenze del mercato. Può contare<br />

su una filiera industriale eccellente e fortemente<br />

radicata in Italia. Si diffonde sempre più una cultura<br />

eco, anche tra i giovani. In centri urbani sempre più<br />

“chiusi”, aumenta il bisogno di una mobilità libera e<br />

sostenibile. Oggi più che mai, il mercato chiede auto<br />

piccole, ecologiche ed economiche.<br />

L’offerta Fiat a metano risponde alle esigenze del<br />

mercato di oggi.<br />

• Ecologia: il CNG è il combustibile alternativo al<br />

petrolio più ecologico oggi disponibile<br />

• Economia: i costi del combustibile sono inferiori di<br />

circa 30% rispetto al diesel e del 50% rispetto alla<br />

benzina (rif. Grande Punto, fonte Federmetano e<br />

Ministero Attività Produttive)<br />

• Praticità: libero accesso alle ZTL ambientali, a parcheggi<br />

sotterranei e traghetti; spazi interni pressoché<br />

invariati<br />

• Sicurezza: secondo solo al diesel per sicurezza<br />

(standard EPA)<br />

(Vedi fig. 1)<br />

EvENTI<br />

45


EvENTI<br />

46<br />

M<br />

&M<br />

Fig 1 mercato italiano<br />

di modelli Fiat a CNG<br />

Fig 2 l’offerta di modelli Fiat<br />

a CNG<br />

La FILIERa INDuSTRIaLE DEL TRaSpORTO a mETaNO OLTRE La CRISI<br />

Fig 3 la gamma di veicoli Iveco<br />

a CNG<br />

Fattori che frenano lo sviluppo del mercato del metano:<br />

• Disponibilità gamma veicoli ancora limitata a segmenti<br />

medio bassi<br />

• Percezione di prestazioni veicolo limitate<br />

• Rete distributiva non sufficientemente diffusa e<br />

scarsa presenza di punti di rifornimento sulle autostrade<br />

• Mancanza di un quadro normativo e fiscale stabile<br />

e duraturo<br />

• Carenza di informazione sul potenziale e i vantaggi<br />

del metano<br />

(Vedi fig. 2)<br />

E’ importante poter contare su un quadro normativo<br />

stabile. La definizione di un quadro fiscale e<br />

normativo stabile per un periodo adeguato è fondamentale<br />

per incoraggiare investimenti nel settore e<br />

non disilludere un mercato attualmente in crescita.<br />

Serve la stabilità delle accise per mantenere una convenienza<br />

sul prezzo alla pompa. E serve la conferma<br />

degli incentivi all’acquisto per garantire competitività<br />

rispetto alle alimentazioni tradizionali.<br />

Gli incentivi Governativi hanno avuto un effetto immediato.<br />

A Marzo 2009 si è avuto un incremento del<br />

+300% degli ordini di modelli a metano rispetto al<br />

2008. In media si è avuta una riduzione delle emissioni<br />

CO 2 di -7g/km sulle nuove immatricolazioni. E’<br />

infine importante che l’industria e le istituzioni continuino<br />

a promuovere l’immagine del metano come<br />

carburante ecologico, sicuro e giovane.<br />

Iveco e il metano per un trasporto più pulito - Franco<br />

Miniero senior vice president Iveco Sales & Marketing<br />

I veicoli commerciali a CNG in Europa sono un primato<br />

Iveco: 9.000 veicoli tra leggeri, medi, pesanti<br />

e bus. Il chilometraggio totale della flotta Iveco<br />

CNG è di 600.000.000 di chilometri. Un esempio, è<br />

Mosca: forniture alla Municipalità di 80 veicoli CNG<br />

a Dicembre e altri ordini di 250 unità nel 2009.<br />

(Vedi fig. 2)<br />

I veicoli a CNG danno vantaggi anche in termini di<br />

rumorosità. Si passa da 100 - 95 dB a 100 - 10.000<br />

Hz per il Diesel a 90 dB a 100 - 10.000 Hz per il<br />

corrispondente mezzo a CNG. (Vedi fig. 4, fig. 5)<br />

E’ necessario un quadro fiscale e normativo che garantisca:<br />

• L’eliminazione del peso aggiuntivo delle bombole<br />

del metano per i veicoli commerciali leggeri di 3,5<br />

t. (come in Francia).<br />

• L’armonizzazione, in ambito urbano, dei provvedimenti<br />

di limitazione del traffico a favore dei veicoli<br />

a metano.<br />

• Un piano di incentivi duraturo, per un periodo di<br />

almeno 10 anni.<br />

• Proporzionalità dell’incentivo al valore del veicolo.<br />

• Mantenimento delle attuali agevolazioni sulle accise.<br />

• Patente B fino ai 6 t. per i veicoli a metano.<br />

• Incentivi per il rinnovo delle flotte pubbliche con<br />

l’acquisto di mezzi a metano (per la Pubbliche<br />

Amministrazioni, Autobus e Raccolta Rifiuti).


Il futuro della propulsione a gas naturale - Rinaldo<br />

Rinolfi Senior VP - FPT Research & Technologies<br />

La propulsione a gas naturale oggi in Italia è frutto<br />

di una lunga evoluzione. Nel corso di quest’ultimo<br />

decennio la propulsione a gas naturale si è progressivamente<br />

sviluppata, grazie al decisivo impulso del<br />

primo Piano Nazionale Metano, fino a divenire una<br />

tecnologia non solo ecologica e sostenibile, ma anche<br />

industrialmente matura. Nel settore delle vetture<br />

e dei veicoli commerciali leggeri la propulsione a<br />

doppia alimentazione metano-benzina ha raggiunto<br />

una penetrazione paragonabile a quella dei propulsori<br />

convenzionali. Nel settore dei veicoli pesanti a<br />

prevalente uso urbano (autobus, carri raccolta rifiuti)<br />

è disponibile un’intera gamma di propulsori solo a<br />

metano derivati dagli omologhi propulsori Diesel.<br />

Partendo da questa solida base possiamo pianificare<br />

un ulteriore salto in avanti, facendo leva sul parallelo<br />

sviluppo delle nuove tecnologie motoristiche<br />

(Multiair, turbo + downsizing) e sulla loro intrinseca<br />

sinergia con le caratteristiche del metano.<br />

(Vedi fig. 6, fig. 7)<br />

Le prime applicazioni della tecnologia multiair sono<br />

attualmente su due motori a benzina:<br />

• FIRE 1,4 Turbo Multiair (obiettivo: riduzione dei<br />

consumi ed incremento del “fun to drive”)<br />

• 0,9 litri bicilindrico Turbo Multiair (obiettivo: estremizzazione<br />

del concetto di downsizing, nell’ottica<br />

della riduzione delle emissioni di CO 2 )<br />

L’ulteriore evoluzione della propulsione a gas naturale<br />

nel prossimo decennio.<br />

I propulsori Multiair+turbo a gas naturale offrono<br />

un potenziale di riduzione delle emissioni di CO 2<br />

fino al 50% rispetto ad una motorizzazione benzina<br />

convenzionale, con prestazioni uguali o addirittura<br />

migliori. L’incremento di autonomia dei veicoli e<br />

l’auspicata rapida crescita della rete di rifornimento<br />

renderà possibile l’introduzione di vetture da città a<br />

bassissime emissioni con propulsione solo a metano.<br />

Le vetture da città solo a metano, grazie alla riduzione<br />

dei costi e dei pesi connessi alla funzionalità<br />

benzina, risulteranno estremamente competitive rispetto<br />

ad altre tecnologie per la propulsione urbana<br />

a bassissime emissioni (veicoli elettrici ed ibridi). Tra<br />

le diverse filiere dei bio-combustibili, il biometano<br />

prodotto da biogas offre elevati rendimenti di produzione<br />

ed il vantaggio di una filiera completamente<br />

svincolata dal settore alimentare. Il progressivo<br />

utilizzo del biometano favorisce la riduzione delle<br />

emissioni di CO 2 grazie al ciclo parzialmente chiuso<br />

della CO 2 e alla conversione di biomasse che altrimenti<br />

emetterebbero gas metano direttamente in<br />

atmosfera. L’aggiunta del 30% in volume di idrogeno<br />

assicura una riduzione aggiuntiva della CO 2 rispetto<br />

al metano pari all’11% a pari prestazioni motore e<br />

senza sostanziali riduzioni di autonomia. Il processo<br />

di combustione risulta più completo ed efficiente<br />

con un ulteriore abbattimento degli inquinanti (THC,<br />

CO, NO x ). Tale approccio può essere impiegato sulle<br />

attuali piattaforme metano con interventi di adeguamento<br />

dei materiali del sistema di alimentazione<br />

e stoccaggio e, in tal senso, si pone come ponte<br />

tecnologico per una più ampia diffusione del vettore<br />

idrogeno nel settore dell’autotrazione.<br />

Fig 4 il motore Cursor CNG<br />

Fig 5 il mercato CNG di Iveco<br />

in Italia<br />

Fig 6 la gamma di motori Fiat<br />

a CNG<br />

47


EvENTI<br />

48<br />

M<br />

&M<br />

Fig 7 la tecnologia multiair<br />

La FILIERa INDuSTRIaLE DEL TRaSpORTO a mETaNO OLTRE La CRISI<br />

Fig 8 i vantaggi del biometano<br />

Fig 9 le miscele metano idrogeno<br />

Fig 10 il parco auto a CNG in Italia<br />

Il “sistema metano per auto” in Italia: una realtà<br />

industriale in sviluppo - Francesco Caria Eni<br />

Divisione Gas & Power<br />

Il parco di autoveicoli leggeri e pesanti a metano<br />

in Italia è attualmente in rapida crescita.<br />

(Vedi fig. 10)<br />

Anche la rete dei punti vendita è in costante espansione.<br />

Le valutazioni degli esperti portano a prevedere<br />

entro pochi anni una struttura di distribuzione<br />

in crescita, che dagli attuali circa 700 impianti aumenterà<br />

fino a circa 1.000 impianti. (Vedi fig. 11)<br />

Tutte le principali società petrolifere hanno fatto ormai<br />

il loro ingresso nel mercato NGV. Aumentano<br />

in maniera continua gli impianti multi-carburante<br />

di tutte le bandiere, che si pongono a fianco dei<br />

tradizionali distributori di solo metano, pionieri da<br />

decenni del settore. (Vedi fig. 12)<br />

Le ragioni di un crescente successo:<br />

Le auto - ampia gamma di modelli tra cui scegliere;<br />

nuove motorizzazioni ad alte prestazioni.<br />

L’economicità di acquisto e di utilizzo - acquisto:<br />

incentivi 2.000 Euro + 1.500 Euro (CO 2


Fig 11 previsione della rete distributori al 2013 Fig 12 i distributori di CNG, suddivisi per bandiera, a dicembre 2008<br />

49


EvENTI<br />

50<br />

convegno annuale<br />

ngva europa - madrid 2009<br />

Nelle giornate da mercoledì 17 a venerdì 19 giugno<br />

2009 si è svolta la GNV Madrid 2009, la conferenza<br />

ed esposizione internazionale, col tema “Verso una<br />

mobilità pulita e sostenibile”. L’evento si è svolto nel<br />

padiglione 1 della Fiera di Madrid; esso ha raccolto le<br />

attività della NGVA Europe e la terza edizione della<br />

Fiera Mondiale dei veicoli a CNG, Biogas e idrogeno.<br />

L’evento è stato promosso dalla NGVA Europe,<br />

l’associazione che riunisce compagnie ed organismi<br />

che si occupano delle applicazioni del gas naturale<br />

per il settore dei <strong>trasporti</strong> in Europa. La NGV Europe<br />

è il più importante forum del vecchio continente, per<br />

la qualità e la profondità dei temi trattati. E per il<br />

livello raggiunto di rappresentatività ed esperienza.<br />

È stata create di recente, in sostituzione della precedente<br />

European Natural Gas Vehicles Association<br />

(ENGVA). L’esposizione concomitante assicura la<br />

continuità ad eventi come le fiere di Bolzano (2005)<br />

e Torino (2008), mettendo in mostra le più recenti<br />

tecnologie e servizi per una mobilità pulita, collaudata<br />

ed economicamente proponibile. Le prime sessioni<br />

del seminario e le tavole rotonde della Natural Gas<br />

Vehicles Association Europe (NGVA Europe) si sono<br />

svolti mercoledì 17 giugno. Antonio de Guindos<br />

Jurado, Coordinatore Generale della Environment<br />

Area, del Madrid City Council ha curato la cerimonia<br />

di inaugurazione col taglio del nastro simbolico. Egli<br />

ha sottolineato l’interesse per l’evento, e I successi<br />

in campo ecologico ottenuti dalla capitale spagnola:<br />

“Siamo stati in grado di ridurre l’inquinamento e portare<br />

le emissioni di CO 2 , dai veicoli al 50% rispetto<br />

alla media spagnola. Egli ha aggiunto che ci sono già<br />

oltre 1.900 veicoli alimentati da energie alternative,<br />

come la propulsione elettrica, gli ibridi, il bioetanolo<br />

ed il gas naturale, operando sulle flotte municipali.<br />

Egli ha inoltre enfatizzato che il CNG è uno dei carburanti<br />

con il maggior sviluppo a Madrid, in questo<br />

contesto: “Per via delle esigenze municipali, l’intera<br />

flotta di mezzi per la raccolta dei rifiuti della città<br />

- costituita da oltre 400 carri - è alimentata a gas<br />

naturale. Questa linea d’intervento ha condotto il<br />

sindaco di Madrid a stabilire di avere l’intera flotta<br />

municipale e le flotte delle compagnie che forniscono<br />

servizi alimentate a carburanti alternativi entro<br />

il 2011”, ha concluso Antonio de Guindos Jurado.<br />

A sua volta, Richard Kolodziej, presidente della<br />

IANGV, ha affermato del suo discorso di benvenuto:<br />

“Nel 2003 nel mondo esistevano 2,8 milioni di veicoli<br />

funzionanti a CNG; nel 2007 ve n’erano 7 milioni,<br />

e oggi ce ne sono 10 milioni”. Per questa crescita,<br />

egli considera fondamentale il contributo dei paesi<br />

asiatici negli ultimi anni.<br />

Nel suo discorso, Richard Kolodziej ha citato Quattro<br />

fattori chiave per lo sviluppo dell’industria: le preoccupazioni<br />

dei governi e degli utilizzatori per l’inquinamento<br />

atmosferico, l’impatto dei cambiamenti<br />

climatici, la sostituzione del petrolio con altre fonti<br />

energetiche disponibili e la necessità di tagliare i<br />

prezzi. Infine egli ha enfatizzato l’importanza di indirizzare<br />

le azioni di comunicazione e marketing degli<br />

operatori verso i vari governi e gli organismi come<br />

le Nazioni Unite. In rappresentanza degli sponsor<br />

principali dell’esposizione, Joseph Moragas Freixas,<br />

Direttore generale del Retail Business del Gruppo<br />

Gas Natural, ha commentato che la sua compagnia<br />

ha promosso e sostenuto lo sviluppo degli NGV non<br />

solo in Spagna, ma anche in Argentina, Colombia,<br />

Brasile e Italia. Infatti, questi paesi hanno il 45% del<br />

mercato globale del metano per autotrazione.<br />

Moragas Freixas ha anche sottolineato il fatto che<br />

questo carburante fa parte del programma nazionale<br />

Madrid Clean Air, che promuove la città come<br />

candidata per la sede dei giochi olimpici del 2016. A<br />

questo riguardo egli ha commentato che “In Spagna<br />

ci sono già 2.000 veicoli e 42 distributori che riforniscono<br />

le flotte pubbliche di mezzi pesanti, bus e<br />

carri”. Allo stesso modo egli ha sottolineato che “A<br />

Madrid, Barcellona e Valencia ci sono taxi funzionanti<br />

a CNG, e presto oltre dieci città avranno distributori<br />

per taxi, veicoli commerciali ed auto”. Peter Boisen<br />

(il presidente uscente di NGVA Europe) ha enfatizzato<br />

l’offerta crescente di NGV OEM. “quasi tutti<br />

gli OEM in Europa offrono questi veicoli. Inoltre, lo<br />

sviluppo di questo segmento è tuttora in atto”, ha<br />

commentato Boisen. Martedì 16 giugno si è tenuto<br />

l’incontro generale della NGVA Europe, nel quale<br />

i membri dell’associazione hanno discusso il programma<br />

operativo, e modificate le cariche direttive.<br />

Trevor Fletcher, capo della compagnia inglese The<br />

Hardstaff Group, è stato eletto come nuovo presidente<br />

e Gerhard Holfmeier, del Erdgas Mobil Gmbh,<br />

è divenuto il nuovo vice presidente.<br />

Agenda<br />

Cerimonia di apertura<br />

Discorso di benvenuto: Peter Boisen presidente<br />

della NGVA Europe - Richard Kolodziej Presidente<br />

della IANGV<br />

Josep Moragas Freixa Direttore Generale del Retail<br />

Business - Gruppo Gas Natural<br />

La politica della giunta di Madrid per l’<strong>ambiente</strong> ed<br />

I <strong>trasporti</strong> - Ana Botella Serrano, Capo area <strong>ambiente</strong><br />

- Giunta di Madrid<br />

Il più grande impianto di purificazione di biogas del<br />

mondo: Valdemingómez, Madrid - Johann Hudde<br />

Agente Regionale Iberia - Flotech


mercati NGV europei in azione<br />

Moderatore: Hans Wach Direttore Generale<br />

GasMobil AG - segretario della NGVA Europe<br />

La Germania ed i suoi insegnamenti: stazioni di servizio<br />

e sviluppo del marketing - Berhnard Jeken<br />

Direttore generale - E. ON Gas Mobil GmbH<br />

L’Italia, il mercato principale del continente - Michele<br />

Ziosi Direttore del Consorzio NGV System Italia<br />

Svezia, il paese del biogas - Bernt Svensén Project<br />

Manager - Biogas Väst<br />

Rapporti nazionali/regionali<br />

Moderatore: Manuel Lage Direttore Relazioni<br />

Istituzionali Iveco - Direttore della NGVA Europe<br />

Asia Pacific, la forza trainante della domanda -<br />

Chitrapongse Kwanggsukstith Presidente della<br />

Asia Pacific Natural Gas Vehicles Association<br />

NGV Peru, la rivelazione dell’Ameris Latina - Heiko<br />

Schmidt Peruvian Chamber for CNG President<br />

24th World Gas Conference IGU 2009 Preview<br />

- IGU Study Group 5.3 - Natural Gas for Vehicles<br />

- Opportunità globali per il gas naturale come carburante<br />

per <strong>trasporti</strong>di oggi e di domani - Davor<br />

Matic Coordinatore IGU SG 5.3<br />

Il Supercomputer - Veicoli a gas naturale per migliorare<br />

la qualità dell’aria. Il suo impiego a<br />

Madrid e Barcellona - José Baldasano Barcelona<br />

Supercomputing Centre (BSC-CNS)<br />

Le compagnie del gas naturale e gli NGV<br />

Sviluppo e potenziale del mercato iberico - Enrique<br />

García Poggio Direttore NGV - Gruppo Gas Natural<br />

Italia: crescere di fronte alla crisi - Flavio Mariani ENI<br />

Gas & Power - coordinatore tecnico NGVA Europe<br />

Veicoli leggeri: gli NGV ed I loro vantaggi nell’attuale<br />

mercato dell’auto<br />

Moderatore: Michele Ziosi Fiat Delegation For<br />

Europe - Direttore del Consorzio NGV System Italia<br />

Oratori da Opel, Mercedes Benz, Volkswagen,<br />

Renault, Fiat.<br />

L’esperienza degli utilizzatori<br />

Bus: la Municipal Transport Company di Madrid, la<br />

più grande flotta di bus a CNG del continente - Juan<br />

Ángel Terrón Alonso Direttore EMT Engineering<br />

Veicoli urbani a gas naturale. Esperienze nell’<strong>ambiente</strong><br />

urbano - D. Alfonso García - Direttore<br />

Environmental Technical Services, Fomento de<br />

Construcciones y Contratas<br />

Impiego del GNL nei mezzi pesanti e nei <strong>trasporti</strong><br />

interurbani<br />

Moderatore: Martin Seifert IANGV Government<br />

and International Relations - Secretariat Swiss Gas<br />

and Water Industry Association SGWA<br />

Ismael Callejón direttore tecnico - Ros Roca Indox<br />

Cryoenergy<br />

Trevor Fletcher direttore generale del Hardstaff<br />

Group - vice presidente della NGVA Europe<br />

Philippe Heisch Sales Engineer Filling/Refuelling<br />

Stations- Cryostar<br />

Vittorio Zurletti Products & Markets Strategy<br />

Manager - Vanzetti Engineering<br />

Bus e carri: vedute tecniche e commerciali<br />

Moderatore: Claudio Kohan Direttore NGV<br />

Communications Group<br />

Oratori di Irisbus-Iveco, Man, Volvo, Mercedes Benz<br />

Alcune memorie<br />

Michele Ziosi<br />

In Italia l’infrastruttura dei distributori di CNG è ancora<br />

inadeguata, specialmente in determinate aree,<br />

come quelle del Sud. (Vedi fig. 1)<br />

Tuttavia, il mercato NGV sta crescendo in maniera<br />

promettente. La Panda Panda è stata un vero punto<br />

di forza del mercato NGV. (Vedi fig. 2, fig. 3, fig. 4)<br />

Si richiedono alcuni cambiamenti al livello normativo<br />

e legislativo per consentire un ulteriore sviluppo<br />

efficace di questo settore, in modo da assicurare<br />

un’ampia diffusione della mobilità sostenibile. Ad<br />

esempio, abbiamo bisogno di una buona regolamen-<br />

Fig 1 l’infrastruttura italiana di<br />

distribuzione del CNG<br />

Fig 2 le vendite NGV di Fiat<br />

in Italia<br />

51


EvENTI<br />

52<br />

M<br />

&M<br />

Fig 3 I clienti del CNG<br />

CONvEgNO aNNuaLE Ngva EuROpE maDRID<br />

Fig 4 influenza dei fattori esterni sul mercato NGV<br />

Fig 5 stazione multienergy di Bolzano di recente apertura<br />

tazione di aspetti come il self-service, l’erogatore<br />

multi-carburante con CNG, ed il minicompressore<br />

per rifornimento autonomo (il VRA, vehicle refuelling<br />

appliance). Oggi la normativa per il self-service<br />

e l’erogatore multi-carburante è disponibile, dopo<br />

sei anni di intensa attività di lobby. Stiamo ancora<br />

lavorando sulla regolamentazione per il VRA, che<br />

attualmente è consentito soltanto in alcune regioni<br />

particolari dell’Italia. (Vedi fig. 5)<br />

La società Italiana Nomisma Energia ha presentato di<br />

recente una ricerca effettuata sulla distribuzione del<br />

metano e sulla necessità di sostenerne lo sviluppo<br />

nel breve-medio e lungo termine. L’analisi di scenario<br />

predisposta ha l'intento di analizzare l'impatto<br />

economico ed ambientale che deriverebbe dal raddoppio<br />

delle stazioni di distribuzione di gas naturale<br />

per i <strong>trasporti</strong>. In base a questo studio, nei prossimi<br />

cinque anni il mercato del metano potrebbe svilupparsi<br />

notevolmente. Le figure che seguono illustrano<br />

i risultati principali dello studio.<br />

(Vedi fig. 6, fig. 7, fig. 8, fig. 9, fig. 10)<br />

L’industria italiana NGV è ben sviluppata e consolidate<br />

e deve essere assistita da un quadro normativo<br />

aggiornato. La condizione essenziale perché essa<br />

divenga un’entità economica significativa, con indubbi<br />

vantaggi ambientali e per il bilancio energetico<br />

nazionale, è che possa sgusciare dalla sua attuale<br />

condizione di nicchia, per divenire un fenomeno “a<br />

due cifre”. Tutto questo richiede un nuovo e stabile<br />

quadro fiscale e normativo, ed è l’obiettivo sul quale<br />

attualmente è impegnata l’industria italiana.<br />

Peter Seidinger<br />

I membri dell’IGU sono le associazioni e organismi<br />

dell’industria del gas presenti in 71 paesi. IGU collabora<br />

con molte organizzazioni che si occupano di<br />

temi globali dell’<strong>energia</strong>.<br />

(Vedi fig. 11)<br />

Obiettivi raggiunti - il CNG come carburante per i<br />

<strong>trasporti</strong><br />

Studio di dettaglio sui carburanti e le tecnologie<br />

(passatooggifuturo)<br />

Rapporti nazionali (23 questionari - In totale 48 paesi<br />

coperti)<br />

- panoramica delle tecnologie in applicazione<br />

- analisi delle tendenze in atto<br />

- analisi SWOC<br />

Ricerche bibliografiche dettagliate (25 paesi)<br />

Scenari descrittivi del futuro impiego a livello mondiale<br />

del metano nei <strong>trasporti</strong><br />

- CNG, GNL, bio-metano, idrogeno prodotti dal gas<br />

naturale<br />

- applicazioni stradali e non<br />

- Sviluppo del mercato, delle tecnologie e delle infrastrutture<br />

di rifornimento, legislazione/regolamenti,<br />

raccomandazioni<br />

- Lungo termine - breve termine


(Vedi fig. 12, fig. 12, fig. 13, fig. 14)<br />

É stata effettuata l’analisi dell’andamento in epoche<br />

precedenti dello sviluppo del mercato NGV e di<br />

fattori che hanno influenzato le dinamiche di tale<br />

mercato. I dati analizzati nel periodo dello scorso<br />

decennio sono: numero di veicoli a gas naturale,<br />

numero di distributori, volume di gas venduto, fattori<br />

di influenza dell’andamento dei mercati.<br />

Il piano di lavoro del SG 5.3 (2006 - 2009) include il<br />

sostegno alle attività che mirano ad avere 50 milioni<br />

di NGV in circolazione al 2020. Altre linee di azione:<br />

• Scenari dello sviluppo regionale del mercato NGV<br />

• Banca dati tecnica e commerciale<br />

• Esperienze sul campo<br />

• Tecnologie innovative di successo<br />

• Conclusioni e raccomandazioni<br />

É disponibile una banca dati tecnica e commerciale<br />

dell’IGU sugli NGV sviluppata grazie alla circolazione<br />

di un questionario. Essa può costituire la base per<br />

studi di fattibilità (periodo di ritorno del capitale investito,<br />

tasso interno di redditività, risparmi economici<br />

ecc.) per progetti riguardanti veicoli leggeri e pesanti<br />

e flotte (OEM o trasformati; 100% gas naturale o<br />

dual-fuel) e per i progetti riguardanti i distributori.<br />

Il gruppo di lavoro raccoglie esperienze in campo di<br />

data base igu<br />

Veicoli LD e HD Distributori di CNG<br />

• Modelli di NGV OEM disponibili<br />

e prezzi<br />

• Prezzi dei modelli equivalenti a<br />

benzina e gasolio<br />

• Costi di trasformazione<br />

(suddivisi tra: impianto, bombola<br />

e manodopera) – 100% gas<br />

naturale, dual fuel …<br />

• Sovracosti annuali correlati<br />

agli NGV (ricollaudo bombola,<br />

revisione impianto, tassazione<br />

ecc.)<br />

• Standard e norme (veicolo<br />

compresa revisione,<br />

trasformazione/manutenzione<br />

negozi, officine/parcheggi)<br />

• Incentivi economici e/o esenzioni<br />

fiscali (veicoli, carburante)<br />

• Standard e norme (regolamenti<br />

sui distributori, ispezioni)<br />

• Sovvenzioni e/o esenzioni fiscali<br />

• Struttura media di prezzo del<br />

CNG (costo di: gas, manodopera,<br />

<strong>energia</strong>/compressione,<br />

deprezzamento, tasse + margine<br />

economico)<br />

grandi operatori di flotte che adottavo i NGV. I campi<br />

d’interesse comprendono: manutenzione e costi<br />

sull’intero ciclo di vita, intervalli di riparazione, tempi<br />

di rifornimento e flessibilità, sicurezza, requisiti aggiuntivi<br />

tecnici e di infrastruttura, impressioni operative<br />

di guidatori, utilizzatori, meccanici ed efficienza<br />

globale d’esercizio in confronto coi carburanti liquidi.<br />

Questo può essere un supporto ai nostri membri<br />

nelle negoziazioni con i gestori di flotte di veicoli a<br />

carburante tradizionale (esperienza quotidiana degli<br />

operatori di flotte similari che sono già passati al gas<br />

Fig 6 scenario ipotetico del raddoppio dei distributori di CNG<br />

Fig 7 impatto sul parco circolante di NGV – auto e autobus<br />

Fig 8 impatto sul parco circolante di NGV – trasporto merci<br />

53


EvENTI<br />

54<br />

M<br />

&M<br />

CONvEgNO aNNuaLE Ngva EuROpE maDRID<br />

Fig 9 impatto sui posti di lavoro<br />

Fig 10 impatto sull'<strong>ambiente</strong><br />

Fig 11 struttura dell’IGU<br />

Fig 12 organizzazione mondiale del gruppo di studio<br />

Fig 13 esempio dei risultati ottenuti – caratteristiche del gas<br />

Fig 14 esempio dei risultati ottenuti – connettori di rifornimento<br />

naturale, non “storie edulcorate” raccontate dai costruttori<br />

o dai venditori di gas; possibilità di contatti<br />

diretti, visite tecniche “per vedere e toccare”).<br />

Juan Angel Terron<br />

La EMT di Madrid ha accumulato 15 anni di esperienza<br />

nell’impiego del CNG.<br />

Qualche dato sulla EMT:<br />

• personale: 7.749 (5.711 conduttori dei mezzi)<br />

• bus: 2.060 (381 a CNG)<br />

• età media dei veicoli: 5,6 anni<br />

• passeggeri trasportati: 426 milioni<br />

• chilometri percorsi: 103 milioni<br />

• nº di linee: 224 (186 diurne + 38 notturne)<br />

• consumo annuale di gasolio: 55 milioni di litri


• velocità media commerciale: 13,7 km/h<br />

L’esperienza con la flotta di bus a CNG cominciò<br />

con un bus nel 1994, per giungere a un totale di<br />

381 CNG bus. Questo ci ha consentito di evitare<br />

l’emissione di oltre 3.800 tonnellate di inquinanti<br />

durante più di quindici anni di esercizio della flotta, il<br />

che significa una riduzione di oltre l’83% di emissioni<br />

in confronto con il caso di una flotta equivalente di<br />

bus a gasolio. Il progresso della tecnologia diesel<br />

ha permesso negli ultimi 15 anni una riduzione di<br />

emissioni inquinanti di oltre il 40% in confronto col<br />

caso dell’impiego delle tecnologie diesel del 1994.<br />

La competitività dell’impiego del CNG nel settore<br />

dei <strong>trasporti</strong> urbani deve essere sostenuta da una<br />

significativa riduzione del prezzo del carburante, che<br />

permetta di ammortizzare i maggiori costi d’impiego.<br />

Il CNG è, per lo meno del breve termine, l’alternativa<br />

più competitiva al diesel in termini di costi e difesa<br />

dell’<strong>ambiente</strong>. (Vedi fig. 15, fig. 16, fig. 17)<br />

La soluzione prescelta inizialmente per l’operazione<br />

di rifornimento di CNG era basata su 4 compressori<br />

di media taglia (800 - 1.000 m 3 /h), con uno stoccaggio<br />

di 3.000 litri di capacità geometrica, a 220 bar,<br />

ed un erogatore con misura di massa. Duplicazione<br />

di un modulo di rifornimento, settore per settore<br />

nell’area di parcheggio dei mezzi.<br />

La struttura attuale dell’impianto di rifornimento<br />

CNG si compone di 6 linee, ciascuna capace di una<br />

portata di gas fino a 3.000 Nm 3 /h; ciascun autobus<br />

è rifornito in meno di 3 minuti. La portata media<br />

del compressore è di 2.500 Nm 3 /h, il che permette<br />

di ristabilire il livello di pressione corretto nel serbatoio<br />

in 3,5 minuti. Ci sono due livelli di pressione.<br />

Compressori installati attualmente: 4 x 800 = 3.200<br />

Nm 3 /h, pressione massima di erogazione = 220 bar.<br />

Nuovi compressori: 5 x 2.500 = 12.500 Nm 3 /h, pressione<br />

massima di erogazione = 260 bar. Stoccaggio:<br />

12.000 litri a 220 bar (pressione media); 8.000 litri<br />

a 260 bar (alta pressione).<br />

dati oPeratiVi della Flotta cng<br />

1994 - 2002 2003-2007 2008<br />

chilometri totali percorsi<br />

dalla flotta 15.875.000 37.198.000 17.785.000<br />

passeggeri totali trasportati<br />

dalla flotta 79.375.000 171.110.000 75.586.000<br />

consumo specifico<br />

Nm3 /km 0,83 0,77 0,76<br />

chilometraggio annuale<br />

per ogni bus (km/anno)<br />

chilometraggio specifico<br />

40.000 44.000 50.670<br />

rispetto alla versione diesel<br />

(km/m 3 rispetto a km/litro)<br />

77% 85% 95%<br />

Costi<br />

• Costo d’acquisto del bus: +20/30% rispetto a quello<br />

del bus diesel equivalente<br />

• Compressione ed erogazione gas: +5% del prezzo<br />

Fig 15 evoluzione delle fonti energetiche per i <strong>trasporti</strong><br />

Fig 16 composizione della flotta di NGV<br />

Fig 17 evoluzione della struttura di rifornimento del CNG<br />

55


EvENTI<br />

56<br />

M<br />

&M<br />

CONvEgNO aNNuaLE Ngva EuROpE maDRID<br />

del carburante<br />

• Costi di immobilizzo: 15-5% di incremento di bus<br />

di scorta<br />

• Costi di manutenzione: +15-20% rispetto al bus<br />

diesel equivalente.<br />

bilancio economico<br />

€/100 km CNG Gasolio %<br />

Costo carburante<br />

+compressione<br />

27 39 -30,8%<br />

Costo manutenzione 39 34 14,7%<br />

Ispezione periodica<br />

bombole<br />

1 17,6%<br />

Costo d’acquisto 52 41 26,8 %<br />

Totale 119 114 4,4 %<br />

Enrique Garcia Poggio<br />

I giornali dicono che nelle 50 maggiori città spagnole<br />

(cioè l’89% delle città con oltre 100.000 abitanti) spesso<br />

si superano i limiti di soglia fissati dalle norme sulle<br />

emissioni inquinanti; una situazione drammatica per<br />

l’<strong>ambiente</strong>. Il traffico è il maggior colpevole. Dobbiamo<br />

ricercare i veicoli migliori per le aree urbane. Un recente<br />

studio effettuato ha rivelato che in Spagna almeno 31<br />

milioni di persone respirano oggi un’aria che è pericolosa<br />

per la loro salute. Il contributo maggiore a queste<br />

emissioni proviene dal sistema dei <strong>trasporti</strong> stradali.<br />

Nonostante la diminuzione in atto delle emissioni specifiche<br />

del singolo veicolo, le colpe dei <strong>trasporti</strong> stradali<br />

permangono gravi per via dell’incremento costante del<br />

parco circolante nazionale. Per questa ragione, vi è oggi<br />

uno speciale interesse per lo studio di modi possibili<br />

per migliorare la qualità dell’aria. Esistono soluzioni non<br />

tecnologiche come la riduzione delle velocità medie, l’incremento<br />

della quota dei <strong>trasporti</strong> pubblici nel bilancio<br />

globale, l’incremento delle aree pedonali ecc. e ci sono<br />

soluzioni tecnologiche come lo sviluppo dei processi di<br />

combustione dei motori, l’evoluzione dei carburanti ecc.<br />

La principale proposta di Gas Natural per il miglioramento<br />

della qualità dell’aria nei centri urbani è basata sulla<br />

progressiva sostituzione dei veicoli più inquinanti con<br />

veicoli più puliti, attraverso incentivi economici.<br />

Sicurezza degli approvvigionamenti<br />

I principali produttori di gas come la Russia, il Medio<br />

Oriente e Trinidad e Tobago, hanno cominciato a sviluppare<br />

intensamente le forniture di GNL. Le fonti di<br />

approvvigionamento principali della Spagna sono le<br />

tubazioni dei metanodotti ed i terminali di rigassificazione<br />

del GNL. Dal 1967, quando iniziò la distribuzione<br />

di gas naturale in Spagna, il paese non ha mai avuto<br />

alcun problema di approvvigionamento. Il mix attuale<br />

è: 65% GNL - 35% gas naturale.<br />

Sicurezza<br />

Secondo le valutazioni fatte dal TÜV in Germania,<br />

“L’impiego del CNG sui veicoli è altrettanto sicuro<br />

dell’impiego di benzina o gasolio. Il pericolo d’incendio<br />

esiste, ma è ridotto.”<br />

Economia<br />

La Legge 11/02/05, che adotta in Spagna le direttive<br />

comunitarie riguardanti la tassazione dei prodotti energetici,<br />

impone una tassa sul gas naturale utilizzato come<br />

carburante di 0,414 €cent/kWh (1,15 €/GJ). Lo scenario<br />

fiscale è molto favorevole allo sviluppo del CNG: la<br />

tassazione sul CNG è 6 volte inferiore di quanto sia sui<br />

carburanti tradizionali. Questo si traduce in un prezzo<br />

finale per il cliente che è più basso del 28% rispetto al<br />

prezzo del gasolio, e del 50% rispetto a quello della<br />

benzina.<br />

Amministrazione<br />

Il governo spagnolo ha incluso il CNG tra i migliori e più<br />

efficienti carburanti per i <strong>trasporti</strong>, e le amministrazioni<br />

locali hanno bisogno di soluzioni per il miglioramento<br />

della qualità dell’aria delle grandi aree urbane (ad esempio<br />

il piano per il miglioramento della qualità dell’aria in<br />

Catalogna). Nella strategia E4 (risparmio economico ed<br />

efficienza), presentata il 28/2/06 al MITYC, sono state incluse<br />

alcune misure per il settore dei <strong>trasporti</strong>, indirizzate<br />

al rinnovamento delle flotte e alle stazioni di servizio:<br />

incentivi per nuove auto a CNG, fino a 2.000€; incentivi<br />

per nuovi veicoli HD a CNG, fino a 12.000€; incentivi<br />

per stazioni di servizio per flotte, fino a 30.000€; incentivi<br />

per stazioni di servizio pubbliche, fino a 60.000€.<br />

Bernt Svensen<br />

La BRG, Business Region Goteborg ha ispirato i molti<br />

visitatori stranieri in Svezia a trarre vantaggio dall’esperienza<br />

svedese per lo sviluppo del biogas per l’alimentazione<br />

dei veicoli nei loro paesi, ha detto John Boesel, AD<br />

di Calstart. Il progetto di cooperazione Biogas Väst nella<br />

Svezia occidentale ha l’obiettivo di sviluppare una nuova<br />

industria. Esso comprende lo sviluppo del mercato, cioè<br />

la produzione e distribuzione del biometano, i veicoli<br />

a CNG. Il biogas ha a disposizione una vasta gamma<br />

di biomasse come materiali di partenza. Esso ha il più<br />

elevato potenziale di tutti i biocarburanti.<br />

materie Prime di biomassa<br />

Per la Produzione del biogas<br />

città agricoltura foresta<br />

Liquami fognari<br />

Rifiuti domestici<br />

Rifiuti industriali organici<br />

discariche<br />

Deiezioni animali<br />

Stallatico<br />

vegetali<br />

Residui dall’industria<br />

del legno e dalle foreste<br />

Il biogas per veicoli offre interessanti sinergie con l’industria<br />

del gas naturale. È possibile produrre localmente<br />

biogas dai rifiuti, poi trattarlo per elevarne la qualità al<br />

livello di quella del gas naturale per i veicoli, e infine<br />

iniettarlo nella rete dei metanodotti. Questo sarebbe<br />

un sistema economico per la distribuzione del biogas.<br />

Sarebbe possibile vendere “gas verde” così come si


vende “elettricità verde” in Svezia ed altri paesi. Ed il<br />

metano - gas naturale o biogas - può essere usato per<br />

tutte le applicazioni: carburante per veicoli, produzione<br />

di <strong>energia</strong> elettrica, di calore, di freddo, material prima<br />

per l’industria petrolchimica e petrolifera e come fonte<br />

energetica per diverse industrie di processo.<br />

(Vedi fig. 18)<br />

I principali benefici che il biometano offre alla società<br />

sono: ridotte emissioni di gas serra; migliore qualità<br />

dell’aria nelle città; un sistema sostenibile di trattamento<br />

dei rifiuti; un’agricoltura più sostenibile; minore dipendenza<br />

dal petrolio; una nuova industria che crea nuovi<br />

posti di lavoro.<br />

Il sostegno governativo per la produzione del biogas<br />

include l’assenza di tasse sul biogas, e una tassazione<br />

ridotta sul CNG; parcheggio stradale gratuito in molte<br />

città; sussidi governativi per gli impianti di produzione,<br />

cioè:<br />

• Sussidi statali per distributori (prima del 2007)<br />

• Il Climate Investment Program della EPA svedese<br />

• Fondi statali per stazioni di bio carburanti (2008 -2009)<br />

• Riduzione della tassa del 40% per auto aziendali (CNG<br />

e ibridi)<br />

• Programma locale di investimento (EPA svedese 1999-<br />

2008)<br />

• Climate Investment Program (EPA svedese 2003-2012)<br />

E sussidi statali per la produzione del biogas in agricoltura.<br />

Inizierà nel 2010 con un fondo di 20 milioni di €<br />

per cinque anni.<br />

I sistemi di produzione del biogas hanno un’efficienza<br />

più elevata in confronto con gli altri biocarburanti. Dal<br />

punto di vista delle emissioni di gas serra è il carburante<br />

migliore. È uno dei carburanti più efficienti sull’intero<br />

ciclo “well to wheel”. Esiste un grande potenziale di<br />

biomassa disponibile. Il biometano potrebbe entro il<br />

2030 rimpiazzare il 25-35% dei carburanti fossili usati<br />

dai <strong>trasporti</strong> in Europa. (Vedi fig. 19)<br />

Carlos De Luis Diaz<br />

Nel 2009 la VW Passat ha compiuto 36 anni dalla prima<br />

comparsa sul mercato. In questo periodo ne sono stati<br />

prodotti 15 milioni di esemplari, con sei generazioni di<br />

modelli. Lo slogan della VW per l’<strong>ambiente</strong> è: “Riduci<br />

quello che puoi, compensa quello che non puoi ridurre”.<br />

Riduci quello che puoi<br />

• Breve termine (ora): TDI CR di ultima generazione, TSI<br />

e DSG 7 velocità. BlueMotion, Passat BlueTDI. Passat<br />

Ecofuel<br />

• Medio termine (entro tre anni): sistema start-stop,<br />

ibridi, Synfuel VW (biocombustibile)<br />

• Lungo termine (2015-20): celle a combustibile<br />

(Vedi fig. 20)<br />

Fig 18 schema per la produzione del biogas<br />

Fig 19 confronto efficienza tra produzione di biogas ed etanolo<br />

Fig 20 VW PASSAT 1.4 TSI EcoFuel<br />

57


EvENTI<br />

58<br />

M<br />

&M<br />

CONvEgNO aNNuaLE Ngva EuROpE maDRID<br />

Fig 21 gamma di veicoli a CNG di Mercedes-Benz<br />

Fig 22 andamento del mercato NGV nella regione Asia Pacifico<br />

Fig 23 la più grande stazione di servizio di CNG del mondo<br />

VW PASSAT 1.4 TSI EcoFuel, alcuni dati<br />

• Motore: 1.4 TSI 150 cv Ecofuel Twincharger Bifuel<br />

• Cambio: DSG 7 velocità.<br />

• Potenza: 150 HP<br />

• Serbatoi: 31 l benzina, 21 kg gas naturale<br />

• Consumo: 4,4 kg/100 km gas naturale - 6,8 l/100<br />

benzina<br />

• Autonomia: ~470 km a CNG - ~450 km a benzina<br />

• Emissioni CO 2 : 119 g/km a CNG - 157 g/km a benzina<br />

• Velocità massima: 210 km/h<br />

• Accelerazione 0-100: 9,8s<br />

Finora, i veicoli ecologici a basso consumo funzionanti<br />

a CNG hanno offerto prestazioni limitate. Ora la VW<br />

Passat sta cambiando il concetto di NGV, grazie al motore<br />

TSI, che eroga 150 HP. È un motore sovralimentato<br />

ad iniezione diretta, specificamente progettato per<br />

funzionare a gas naturale, e grazie a questo, consuma<br />

solo 4,4 chili di gas per 100 chilometri.<br />

Vantaggi: basse emissioni e consumi; minori costi e tasse;<br />

OEM specificamente costruito per il funzionamento<br />

a gas naturale; esattamente la stessa garanzia OEM di<br />

tutti gli altri modelli VW.<br />

Sicurezza: è conforme a tutti I requisiti delle norme di<br />

sicurezza di VW; esattamente le stesse funzionalità di<br />

tutte le altre versioni della Passat.<br />

tassazione ridotta: nuoVa tassa<br />

di immatricolazione in Vigore dal<br />

2008 in sPagna in Funzione delle<br />

emissioni di co 2<br />

14.75% per veicoli con emissioni superiori a 200<br />

g/km<br />

9.75% per veicoli con emissioni tra 160 e 199<br />

g/km<br />

4.75% per veicoli con emissioni tra 121 e 159<br />

g/km<br />

0% per veicoli con emissioni inferiori o uguali<br />

a 120 g/km<br />

comPensa quello<br />

che non Puoi ridurre<br />

Iniziativa azione<br />

BOSCO BLUEMOTION<br />

PROGRAMMA CO 2 NEUTRO<br />

SOSTEGO ISTITUZIONALE<br />

1.8 TSI<br />

2.0 TDI<br />

1.4<br />

Ecofuel<br />

VW pianifica la piantumazione di<br />

boschi per compensare le emissioni<br />

di CO2 VW offre ai suoi clienti la possibilità<br />

di acquistare alberi per compensare<br />

le emissioni dei loro veicoli<br />

VW è associata ad importanti<br />

istituzioni ufficiali<br />

Un esempio di queste iniziative è il bosco sulla sierra di<br />

Alcaraz, Albacete:<br />

• 1 albero, durante 40 anni di vita, compensa 300 kg<br />

di CO 2<br />

• VW ha piantato più di 70.000 alberi dal 2007<br />

• Essi compensano più di 21.000 tonnellate di CO 2<br />

• Quindi tutta la nostra flotta è “carbonio neutra” per<br />

20.000 km<br />

• Partendo da giugno 2009, ogni auto VW venduta in<br />

Spagna include un albero “prodotto in serie”


Carlos Nieto<br />

Il furgone Mercedes-Benz NGT - Natural Gas Technology<br />

è un’alternativa ecologica ed economica. La tecnologia<br />

energetica alternativa è applicabile a tutta la gamma<br />

di furgoni monovolume Mercedes-Benz. È disponibile<br />

presso tutta la rete dei concessionari. Riduce le emissioni<br />

inquinanti. È conforme alle norme EEV. È economico<br />

in confronto ai carburanti tradizionali. Può contare sul<br />

sostegno delle amministrazioni pubbliche attraverso<br />

incentivi finanziari. (Vedi fig. 21)<br />

Caratteristiche tecniche dello Sprinter<br />

• bifuel (benzina - GNC)<br />

• stesse prestazioni con entrambe i carburanti benzina<br />

- gas naturale<br />

• consumi (benzina/CNG): 11,7 l / 8,7 kg/100 km<br />

• volume e peso serbatoi (gas naturale)<br />

di serie: 124 l (33 kg a 200 bar) - 185 kg<br />

opzionale: 3 bombole x 28 l (24 kg) - 125 kg<br />

• autonomia - gas naturale: 330-470 km - totale: 1.150<br />

km<br />

• Emissioni inquinanti rispetto al diesel: CO 2 = -13%;<br />

NO x = -95%; PM= -99%; rumore= -50%<br />

Vantaggi economici<br />

• Prezzo del veicolo simile a quello della versione diesel<br />

equivalente<br />

Sprinter Van Medium 315 CDI 150 CV: 27.430 €<br />

Sprinter Van Medium 316 NGT 156 CV: 29.270 €<br />

• Significativo risparmio di carburante:<br />

• Prezzo alla pompa del CNG = 0,73 € /kg<br />

• Costo chilometrico inferiore del 20-25% rispetto alla<br />

versione diesel equivalente<br />

• Incentivi statali per l’acquisto del veicolo:<br />

2.000 € per veicoli LD<br />

fino a 12.000 € per veicoli HD (peso ≥3.500 kg)<br />

Chitrapongse Kwanggsukstith<br />

La regione Asia Pacifico comprende paesi del Gruppo<br />

Regionale Asiatico delle Nazioni Unite e dell’Australasia.<br />

La sua visione è di fare del gas naturale il carburante<br />

d’elezione per il sistema dei <strong>trasporti</strong>. La missione è:<br />

• Assistere i membri nelle loro attività commerciali relative<br />

ai NGV.<br />

• Ridurre le emissioni inquinanti ed i gas serra.<br />

• Ottimizzare l’uso di carburanti di origine locale.<br />

• Stabilire una piattaforma per l’armonizzazione degli<br />

standard.<br />

• Incoraggiare lo sviluppo della tecnologia NGV e della<br />

relativa infrastruttura di rifornimento.<br />

Nell’associazione Asia Pacifico ci sono attualmente 21<br />

paesi con programmi per NGV. Il mercato NGV nella regione<br />

Asia Pacifico è cresciuto rapidamente negli ultimi<br />

5 anni, ad un tasso medio del 40% all’anno.<br />

(Vedi fig. 22, fig. 23)<br />

Note<br />

Per consultare il programma completo del convegno, e<br />

tutte le memorie, visitare il sito:<br />

www.gnv2009madrid.com<br />

59


LE azIENDE INFORmaNO<br />

60<br />

gHergo induStry & engineering<br />

Si preSenta<br />

La G.I. & E. S.p.A., Ghergo Industry &<br />

Engineering, si compone di divisioni<br />

specializzate, complementari e sinergiche<br />

che condividono la stessa vision aziendale.<br />

Dinamismo, <strong>energia</strong>, velocità e innovazione<br />

rappresentano l’anima dell’azienda dove le<br />

forti radici famigliari sono state un patrimonio<br />

di conoscenza e forza per disegnare i futuri<br />

scenari di crescita.<br />

Nata nel 1974 come piccola azienda di impianti<br />

elettrici, la G.I.&E. ha acquisito nel 2002 lo<br />

stabilimento del Nuovo Pignone di Porto<br />

Recanati ed oggi l’azienda impiega circa 350<br />

dipendenti ed ha 2 sedi operative in Italia e un<br />

laboratorio di ricerca in Svezia. Lo stabilimento<br />

principale si sviluppa su un’area di 400.000 mq<br />

di cui circa 40.000 di officine e 4.000 di uffici;<br />

la struttura è stata concepita per garantire la<br />

massima funzionalità dei processi produttivi e<br />

gestionali, anche in funzione di futuri sviluppi<br />

e gli standard qualitativi eccedono le attuali<br />

norme certificative.<br />

Lo sviluppo dell’azienda nel settore Oil & Gas<br />

ha portato la G.I.& E. S.p.A. a diventare uno<br />

dei leader internazionali nella produzione di<br />

parti calde per turbine a gas, compressori<br />

alternativi CNG per trasmissione gas nelle<br />

pipelines e per autotrazione, garantendo servizi<br />

di manutenzione ed assistenza. La G.I.&E. è<br />

presente nel campo dei Compressori Gas<br />

Metano per l’autotrazione con l’offerta che<br />

spazia dalla semplice fornitura di moduli di<br />

compressione fino all’istallazione “chiavi in<br />

mano” di stazioni di servizio complete, con<br />

portate erogate comprese tra 120 e 1800sm 3 /h.<br />

La G.I.&E. ha recentemente sviluppato il modulo<br />

“GREENGAS”, costituito da un compressore<br />

verticale, alternativo e bicilindrico a doppio<br />

effetto, progettato per la compressione del<br />

metano per autotrazione. A seconda delle<br />

configurazioni, il compressore “GREENGAS”<br />

può eseguire da 1 fino a 4 stadi.<br />

La sua struttura permette una drastica riduzione<br />

delle vibrazioni rispetto ai prodotti tradizionali,<br />

a vantaggio dell’affidabilità e delle emissioni<br />

acustiche anche in condizioni gravose (>1000<br />

rpm). Questo modulo è stato concepito con<br />

lo scopo di affiancare l’efficienza energetica<br />

e la semplicità di realizzazione con bassi costi<br />

di esercizio e manutenzione. Il “GREENGAS”<br />

può essere personalizzato per quanto riguarda<br />

il motore e relativa trasmissione. Può essere<br />

inoltre azionato da motore a gas attraverso<br />

l’utilizzo di trasmissione idraulica, con la<br />

possibilità di localizzare il motore in zona sicura.<br />

Questa soluzione permette al GREENGAS di<br />

lavorare nella configurazione “stand alone”,<br />

utile in zone dove la presenza di <strong>energia</strong><br />

elettrica è scarsa o non è assicurata.<br />

Gli elevati standard qualitativi delle realizzazioni<br />

impiantistiche e la forte carica innovativa del<br />

compressore “GREENGAS” pongono la G.I.&E.<br />

ai massimi vertici nel mercato in quanto è<br />

possibile avere:<br />

• lubrificazione separata con funzione di<br />

preriscaldo e prelubrificazione per una<br />

maggiore efficienza ed affidabilità della<br />

macchina;<br />

• cilindri incamiciati per una facile ed economica<br />

manutenzione;<br />

• raffreddamento cilindri e gas a liquido per una<br />

maggiore affidabilità e flessibilità impiantistica;<br />

• trasmissione diretta con giunto elastico per<br />

una maggiore efficienza e minori consumi di<br />

<strong>energia</strong>;<br />

• cilindri a doppio effetto per grandi portate<br />

abbinate a minimi ingombri.<br />

G.I.&E. è inoltre presente sul mercato<br />

internazionale con installazioni a New Delhi in<br />

India.


L’avventura di Lovato Gas inizia nel 1958 quando<br />

Ottorino Lovato diede il via ad un progetto<br />

imprenditoriale che ha portato l’azienda vicentina<br />

a conquistare importanti traguardi diventando<br />

leader nel campo dei sistemi di conversione a gas,<br />

metano e GPL per autoveicoli.<br />

L’incessante dinamismo, che da sempre<br />

contraddistingue l’azienda, le ha permesso di<br />

vincere le numerose e sempre nuove sfide in<br />

termini di esigenze ambientali e di evoluzione<br />

dei motori. In oltre mezzo secolo di attività,<br />

Lovato Gas ha infatti confermato la qualità,<br />

l’avanguardia e l’eccellenza della sua gamma di<br />

sistemi e componenti, costruiti sempre nel pieno<br />

rispetto delle più attuali normative sulle emissioni<br />

inquinanti.<br />

Tanto affidabili per il consumatore finale quanto<br />

semplici nell’installazione per i professionisti<br />

del settore, questi prodotti hanno ottenuto e<br />

continuano ad ottenere un successo mondiale. Il<br />

reparto Ricerca e Sviluppo interno a Lovato Gas<br />

è certamente uno dei motivi di questo successo:<br />

esso vanta infatti un laboratorio certificato Dekra<br />

in grado di testare e calibrare gli impianti di<br />

trasformazione su tutti gli autoveicoli presenti nel<br />

mercato. Oggi, gli oltre 5 milioni di autovetture<br />

al mondo equipaggiate Lovato Gas sono prova<br />

concreta e certa del valore dei suoi sistemi,<br />

risultato delle elevate competenze tecnologiche<br />

e della profonda sensibilità ambientale che<br />

contraddistinguono da sempre Lovato Gas e il suo<br />

personale.<br />

Ma non sono solo i numeri a dimostrare il valore<br />

della storia e dei prodotti di questa azienda:<br />

certificata ISO 9001 dal 1999, oggi Lovato Gas<br />

fornisce anche sistemi direttamente ai produttori<br />

dal 1958, l’innovazione<br />

viaggia con lovato gaS<br />

( O E M ) ; i n o l t re è<br />

c e r t i f i c a t a I S O / T S<br />

1 6 9 4 9 : 2 0 0 2 p e r<br />

soddisfare le attuali<br />

esigenze delle case<br />

automobilistiche. E’ una qualità che non si<br />

accontenta di esprimersi nel prodotto: è nella<br />

formazione del personale, sia interno all’azienda<br />

che presso i clienti; è nell’assistenza post-vendita;<br />

è in ogni risposta tecnica e commerciale che<br />

Lovato Gas fornisce a chi ha scelto di viaggiare<br />

con i suoi sistemi. Nel 2008 la storia di questa<br />

azienda vicentina si incontra con la storia di<br />

un’altra grande realtà: Lovato Gas entra a far<br />

parte del gruppo Landirenzo, ridisegnando così<br />

i confini di un gruppo leader di riferimento per<br />

il settore. È la sinergia di due grandi nomi, uniti<br />

da precisi valori: gli standard elevati di servizio<br />

al cliente, l'attenzione costante per la ricerca<br />

e sviluppo, le strutture, i processi industriali, i<br />

prodotti tecnologici innovativi. Due grandi nomi<br />

con una missione comune: fare di ogni viaggio, un<br />

viaggio di vera innovazione, assoluta affidabilità e<br />

dimostrata qualità.<br />

Sistema Easy Fast metano ad iniezione<br />

sequenziale: l’avanguardia Lovato per<br />

viaggiare verde.<br />

Il LOVATO EASY FAST METANO rappresenta la<br />

più recente evoluzione tecnologica dei sistemi<br />

di conversione per CNG (Compressed Natural<br />

Gas). In questo sistema ad iniezione sequenziale<br />

multipoint “fasata”, il gas viene iniettato nel<br />

singolo cilindro da un iniettore sincronizzato<br />

con la fase del cilindro stesso in modo del tutto<br />

analogo a quanto avviene nel funzionamento a<br />

LE azIENDE INFORmaNO<br />

61


LE azIENDE INFORmaNO<br />

62<br />

M<br />

&M<br />

LE azIENDE INFORmaNO<br />

Schema di<br />

installazione<br />

1 Valvola di carica<br />

2 Riduttore con<br />

elettrovalvola CUT-<br />

OFF<br />

3 Manometro con<br />

sensore di livello<br />

4 Filtro con sensoristica<br />

5 Gruppo<br />

elettroiniettori<br />

6 Ugelli<br />

Schema elettrico<br />

2 Riduttore con<br />

elettrovalvola CUT-<br />

OFF<br />

3 Manometro con<br />

sensore di livello<br />

4 Filtro con sensoristica<br />

5 Gruppo<br />

elettroiniettori<br />

6 Centralina EASY<br />

FAST<br />

7 Cablaggio NERO<br />

8 Cablaggio GRIGIO<br />

9 Commutatore<br />

10 Cablaggio<br />

staccainiettori<br />

11 Connettore<br />

autodiagnosi<br />

12 Fusibile 15 A<br />

benzina. Concepito per motori da 3 a 8 cilindri,<br />

inclusi turbo e Valvetronic, il sistema EASY FAST<br />

è omologato secondo le più recenti norme EURO<br />

Nuovo riduttore RMJ3<br />

4. Tutti i componenti del sistema sono stati studiati<br />

e testati dal centro Ricerca e Sviluppo Lovato per<br />

garantire prestazioni ed affidabilità ai massimi livelli.<br />

Filtro brevettato FSU con sensori integrati


LE azIENDE INFORmaNO<br />

63


LE azIENDE INFORmaNO<br />

64<br />

M<br />

&M<br />

La comitiva all’Hard Rock<br />

Cafè di Goteborg (da sinistra<br />

ing. Roberto Rossi, Felini<br />

Giammarco, Virgilio Denni,<br />

Celli Davide, Capo Officina<br />

Sandro Possenti)<br />

LE azIENDE INFORmaNO<br />

Museo Volvo di Goteborg:<br />

motore e telaio in legno di una<br />

dei primi veicoli costruiti da<br />

Volvo alla fine degli anni ‘20<br />

n aNTEpRIma mONDIaLE DEL CITaRO<br />

FuELCELL- hYBRID DI mERCEDES-BENz<br />

• Silenzioso, sostenibile e ad emissioni zero<br />

• Progettato in modo innovativo con elementi<br />

collaudati<br />

• Minori consumi, maggiore durata<br />

• Combinazione innovativa tra gli elementi degli<br />

autobus ibridi e le celle a combustibile<br />

• Batterie agli ioni di litio che fungono da accumulatori<br />

di corrente<br />

• Due stack di celle a combustibile ad elevato<br />

rendimento<br />

• Massa ridotta di una tonnellata<br />

Emissioni zero, massima silenziosità di funzionamento<br />

e rispetto per le risorse: con il nuovo<br />

Citaro FuelCELL-Hybrid, Mercedez-Benz spalanca<br />

le porte al futuro dei sistemi di propulsione degli<br />

autobus urbani.<br />

È stato presentato in anteprima mondiale a Vienna<br />

nell’estate scorsa in occasione del congresso mondiale<br />

dell’UITP, l’Associazione Internazionale del<br />

Trasporto Pubblico. Con Citaro FuelCELL-Hybrid il<br />

futuro è già qui: in breve tempo il prototipo lascerà<br />

spazio ad una serie limitata. L’anno prossimo<br />

ad Amburgo avrà inizio una maxi sperimentazione<br />

con dieci Citaro FuelCELLHybrid realizzati appositamente<br />

per la clientela. L’obiettivo è quello di<br />

avviare altre sperimentazioni con i clienti a livello<br />

europeo.<br />

n Cav 2009: COmpETIzIONE aLBERTI E avI -<br />

vOLvO TRuCKS<br />

Un viaggio a Goteborg (Svezia) è stato il premio<br />

messo in palio dalla Volvo Trucks per i 3 allievi<br />

dell’Istituto professionale Leon Battista Alberti di<br />

Rimini vincitori del concorso CAV 2009: competizione<br />

Alberti e Avi - Volvo Trucks.<br />

Volvo Trucks, grazie al concessionario di zona<br />

AVI, collabora già da circa 10 anni con l’Istituto<br />

riminese, dove è allestito, caso unico in Italia,<br />

nell’ambito della scuola pubblica, una zona attrezzata<br />

per l’ingresso, lo studio, il montaggio<br />

e lo smontaggio dei veicoli industriali, allestita<br />

gratuitamente da Volvo per la scuola.<br />

La finalità di tale collaborazione, mira a formare<br />

giovani meccanici<br />

preparati per il super<br />

tecnologico mondo<br />

dell’assistenza post<br />

vendita dei bisonti della<br />

strada.<br />

La gara, voluta dal<br />

Direttore Sviluppo<br />

Rete Volvo Trucks Dott.<br />

Giampaolo Dal Lago<br />

oltre a Vasco Moretti responsabile post vendita<br />

dell’AVI si è svolta al termine di un corso monografico<br />

di 60 ore sul veicolo industriale svolto<br />

in collaborazione tra l’Alberti e l’AVI, Adriatica<br />

Veicoli Industriali, concessionaria Volvo Trucks per<br />

Romagna e Marche.<br />

Ad accompagnare i vincitori, risultati nell’ordine,<br />

Felini Giammarco classe IV, Celli Davide classe V<br />

C, Virgilio Denni classe V C, il Professor Roberto<br />

Rossi, il Capo Officina dell’AVI Alessandro Possenti<br />

e la dottoressa Laura Pagani della sede Centrale<br />

della Volvo Italia di Zingonia, che si è gentilmente<br />

prestata come guida turistica ed interprete.<br />

Estasiati dalle caratteristiche e dai contenuti del<br />

“premio” gli allievi dell’Alberti hanno usufruito<br />

di un’occasione unica, che dovrebbe essere<br />

d’esempio, specialmente in questo periodo di<br />

crisi economica, per tutte le aziende virtuose che<br />

attingono i giovani formati nel sistema scolastico<br />

pubblico italiano.<br />

n IRISBuS IvECO aLLa SETTImaNa EuROpEa<br />

DELLa mOBILITà DI paRma<br />

Nello scorso settembre, durante la conferenza<br />

stampa che ha aperto l’ultima giornata della<br />

“European Mobility Week “, sono stati presentati<br />

alla cittadinanza di Parma alcuni Citelis CNG 12<br />

metri, veicoli della gamma urbana Irisbus Iveco.<br />

La “Settimana Europea della Mobilità” che si è<br />

svolta in oltre 2000 città europee è uno tra gli<br />

eventi più importanti dedicati alla mobilità sostenibile.<br />

I sei nuovi Citelis presentati da Tiziano Mauro,<br />

presidente TEP, l’azienda che gestisce il trasporto<br />

pubblico della città e della provincia emiliana,<br />

sono stati consegnati da Irisbus Iveco all’azienda<br />

parmense aggiungendosi così alla consistente<br />

flotta di veicoli ecologici a metano della TEP: 91<br />

mezzi di cui 71 Irisbus Iveco.<br />

I Citelis 12 m CNG, alimentati a metano, hanno<br />

3 porte, impianto ad aria climatizzata per passeggeri<br />

e autista, pavimento totalmente ribassato<br />

per facilitare l’accesso a bordo, pedana disabile e<br />

postazione disabile ed una capacità massima di<br />

trasporto di 87 passeggeri con 24 posti a sedere.<br />

Sono equipaggiati con cambio automatico VOITH<br />

e motore Iveco Cursor 8 CNG, 220 KW (270 CV),<br />

con emissioni inquinanti inferiori ai valori EEV.<br />

Questi propulsori non solo riducono drasticamente<br />

le emissioni, ma rendono i veicoli altamente<br />

produttivi, consentendo anche un risparmio sui<br />

consumi.<br />

n LOvaTO gaS E FaC: L'ECCELLENza è uNa<br />

gaRaNzIa<br />

Lovato Gas dedica da sempre grande attenzione


alla qualità del servizio offerto al cliente, servizio<br />

che da oggi si avvale di una nuova carta vincente:<br />

la Garanzia Convenzionale. Lovato Gas ha infatti<br />

sottoscritto un accordo con la ditta FAC Italia<br />

Group per la fornitura di un innovativo concetto<br />

di assistenza post-vendita per gli impianti a Gas.<br />

Grazie a questo nuovo tipo di garanzia l'azienda<br />

assicura ai propri clienti la riparazione dell'auto<br />

in caso di guasti di parti meccaniche, elettriche<br />

ed elettroniche relazionabili all'impianto a gas e<br />

un tempestivo soccorso stradale. In particolare,<br />

i componenti coperti dall'assicurazione sono: la<br />

testata e relative guarnizioni, sedi valvole, valvole,<br />

aste, punterie idrauliche, guidavalvole, collettore<br />

di aspirazione, sistema a farfalla di arresto motore;<br />

il misuratore del volume dell'aria o debimetro,<br />

gli iniettori, la valvola EGR pneumatica e relativa<br />

elettrovalvola di gestione, la valvola EGR elettrica,<br />

lo scambiatore di calore raffreddamento EGR, la<br />

sonda lambda e il catalizzatore; le centraline di<br />

accensione e alimentazione.<br />

Come si può notare quelle elencate sono tutte<br />

parti del motore sensibili al gas: parti che,<br />

proprio per questo motivo, non possono essere<br />

considerate "in garanzia" dalla casa costruttrice<br />

dell'autoveicolo.<br />

Lovato Gas pone rimedio a questa carenza, proponendo<br />

un servizio molto conveniente soprattutto<br />

per le concessionarie che installano l'impianto<br />

a gas in nuovi veicoli poiché offre garanzie anche<br />

per i componenti non coperti dalle case costruttrici.<br />

A rendere ancora più vantaggiosi gli impianti<br />

Lovato Gas è la facilità della procedura di attivazione<br />

della garanzia: è sufficiente compilare<br />

il modulo apposito e inviarlo via fax al numero<br />

indicato.<br />

Ancora una volta la qualità di Lovato Gas non si<br />

accontenta di esprimersi nel prodotto: è anche<br />

nell'assistenza post-vendita offerta a chi ha scelto<br />

di viaggiare con i suoi sistemi.<br />

n NuOvI auTOBuS a mETaNO pER L’amTaB<br />

DI BaRI<br />

Presentati quest’estate due nuovi autobus Irisbus<br />

Iveco per le linee urbane dell'AMTAB, l'azienda<br />

che gestisce il servizio di trasporto pubblico della<br />

città di Bari.<br />

Ad illustrare le caratteristiche dei nuovi mezzi al<br />

sindaco di Bari, all’assessore regionale ai <strong>trasporti</strong>,<br />

ed ai vertici dell’AMTAB, è stato il direttore generale<br />

di Irisbus Italia, durante il giro inaugurale<br />

sui veicoli.<br />

I veicoli, due minibus “Urby” personalizzati con<br />

i colori aziendali AMTAB, bianco e rosso, sono<br />

realizzati su telaio Iveco 65 CNG con pianale ribassato<br />

nella parte posteriore e carrozzati Cacciamali;<br />

lunghi 6,8 metri, alimentati a metano con motore<br />

Iveco F1C CNG EEV, sono dotati di una macchina<br />

obliteratrice-emettitrice e dei più innovativi sistemi<br />

multimediali di videosorveglianza e telecontrollo,<br />

con collegamento diretto alla centrale operativa<br />

per la ricezione e diffusione di informazioni<br />

in tempo reale.<br />

Hanno 9 posti a sedere e 24 in piedi, oltre a 2<br />

strapuntini ed una postazione disabile su sedia a<br />

rotelle, con accesso da pedana elettrica.<br />

Entro l’autunno al parco mezzi dell’Amtab si aggiungono<br />

ulteriori nove Europolis CNG da 9,4<br />

m, completando il sostanziale rinnovo del parco<br />

veicoli la cui anzianità media, ora di 7 anni, si è<br />

allineata alle medie europee.<br />

n NOvITà IN CaSa BRC<br />

BRC Gas Equipment, società italiana leader nella<br />

produzione e commercializzazione di componenti<br />

e impianti a gas metano e GPL per autotrazione,<br />

ha recentemente consolidato la propria presenza<br />

nel campo dei compressori metano acquisendo lo<br />

scorso maggio la società canadese Fuel Maker,<br />

produttrice di una gamma completa di compressori<br />

domestici di metano di varie dimensioni e<br />

portate, che permettono il rifornimento delle au-<br />

LE azIENDE INFORmaNO<br />

65


LE azIENDE INFORmaNO<br />

66<br />

M<br />

&M<br />

LE azIENDE INFORmaNO<br />

tovetture direttamente presso le abitazioni private.<br />

Gli asset e la tecnologia dell'azienda Canadese<br />

sono stati trasferiti presso la sede italiana BRC in<br />

uno stabilimento dedicato costruito appositamente<br />

per questa attività.<br />

Sotto il nuovo marchio BRC FuelMaker, la linea di<br />

prodotti continua ad essere rappresentata da Phill<br />

e FMQ 2.5. Phill è il primo apparecchio progettato<br />

e prodotto in serie per rifornire direttamente dalla<br />

rete cittadina tutte le automobili alimentate a<br />

metano. Phill porta il marchio CE ed e certificato<br />

IMQ secondo la direttiva Macchine 98/37/CE.<br />

FMQ 2.5, commercializzato ormai da più di 15 anni<br />

in tutto il mondo, risponde invece soprattutto<br />

all'esigenza di rifornire più mezzi contemporaneamente,<br />

come nel caso di piccole e medie flotte<br />

di automezzi privati e pubblici.<br />

n hONDa INSIghT CONSEgNaTa a COmuNE<br />

E pROvINCIa DI pERugIa<br />

Continua a riscuotere successo in Italia la prima<br />

ibrida per tutti, Honda Insight.<br />

Lo scorso settembre a Perugia, Honda Automobili<br />

Italia ha consegnato in comodato d’uso gratuito<br />

due vetture Insight a Comune e Provincia.<br />

Insight è equipaggiata con il sistema ibrido IMA di<br />

Honda, acronimo di Integrated Motor Assist (assistenza<br />

al motore integrata), che abbina al motore<br />

a benzina un motore elettrico in grado di migliorarne<br />

le prestazioni. Il motore elettrico fornisce<br />

l'alimentazione necessaria quando sono richieste<br />

prestazioni maggiori e funge da generatore durante<br />

la decelerazione e la frenata, consentendo<br />

inoltre il funzionamento esclusivamente elettrico<br />

ai bassi e medi regimi. Infatti la tecnologia VCM<br />

(Variable Cylinder Management) viene impiegata<br />

anche per bloccare il cinematismo delle valvole<br />

in tutti e quattro i cilindri ad esempio quando si<br />

procede a una bassa velocità costante.<br />

In questa modalità Insight passa automaticamente<br />

alla modalità “solo elettrico” riducendo<br />

le perdite di pompaggio di tutti i cilindri, fino ad<br />

un’autonomia di quasi 2 km.<br />

Il sistema ibrido parallelo come l’IMA ha il grande<br />

vantaggio di essere più piccolo e più leggero degli<br />

altri sistemi sviluppati nel settore automobilistico,<br />

risulta meno costoso nel processo produttivo, il<br />

che si traduce in un enorme vantaggio per gli<br />

utenti. Non solo per il prezzo di acquisto ma anche<br />

nell’economia di esercizio quotidiana.<br />

n L’auTO Da CORSa aD ENERgIa SOLaRE<br />

LaNCIa La SFIDa ED aTTRavERSa L’auSTRaLIa<br />

In ottobre SolarWorld No.1 ha percorso tremila<br />

chilometri alla velocità di 120km/h spinta unicamente<br />

dall’<strong>energia</strong> del Sole per attraversare da<br />

parte a parte il continente australiano.<br />

Nessun consumo di carburante fossile, nessun<br />

rumore, soltanto velocità pura e l’<strong>energia</strong> del<br />

sole hanno spinto SolarWorld No.1 nell’attraversamento<br />

del Continente Australiano da Darwin<br />

ad Adelaide: tremila chilometri in sette giorni.<br />

Nell’affrontare questa entusiasmante impresa<br />

SolarWorld No.1 si è trovata a competere con gli<br />

altri veicoli presenti alla Global Green Challenge,<br />

un vero e proprio campionato del mondo non<br />

ufficiale dell’automobilismo ad <strong>energia</strong> solare che<br />

raggiunge quest’anno il traguardo della decima<br />

edizione.<br />

SolarWorld No.1 è un prototipo di automobile<br />

lungo cinque metri. La sua superficie è ricoperta<br />

per sei metri quadrati da celle solari capaci di generare<br />

<strong>energia</strong> sufficiente a spingere la macchina<br />

alla velocità massima di 120km/h e a un’andatura<br />

di crociera di 85km/h per tutto il giorno.<br />

Ricevendo rifornimento diretto dal Sole senza<br />

ricorrere ad alcuna <strong>energia</strong> fossile, SolarWorld<br />

No.1 apre la strada ad un futuro in cui la mobilità<br />

sia davvero amica dell’<strong>ambiente</strong>: “Il nostro<br />

Solar Racer è il simbolo delle diverse possibilità di<br />

utilizzo dell’<strong>energia</strong> solare” - ha spiegato Frank H.<br />

Asbeck, Presidente di SolarWorld AG, l’Azienda<br />

che ha supportato l’Università di Bochum nella<br />

realizzazione del progetto - “Sono convinto che<br />

il futuro della mobilità sia rappresentato da veicoli<br />

elettrici che possano essere ricaricati a casa<br />

propria senza emissione di anidride carbonica<br />

attraverso l’<strong>energia</strong> del sole”.<br />

n SChmaCK BIOgaS INSIgNITa DELL’EuBIa<br />

INDuSTRY awaRD 2009<br />

Schmack Biogas è stata insignita del prestigioso<br />

premio internazionale EUBIA Industry Award 2009<br />

in occasione della 17° edizione dell’European<br />

Biomass Conference & Exhibition. La motivazione:<br />

“per il suo straordinario contributo allo sviluppo<br />

del settore dell’<strong>energia</strong> da biomasse”.<br />

“Quest’anno”, spiega una nota dell’EUBIA, “è<br />

stata scelta Schmack Biogas per la sua attività di<br />

pioniere nello sviluppo del biogas in Germania e


LE azIENDE INFORmaNO<br />

68<br />

M<br />

&M<br />

LE azIENDE INFORmaNO<br />

in Europa ed ancor più per il suo impegno per la<br />

produzione di biogas moderna e su scala industriale”.<br />

Particolare rilievo infatti è stato dato agli<br />

impianti di biometano, tre in funzione e quattro<br />

in costruzione, il primo dei quali, realizzato<br />

a Pliening, Baviera, è stato il primo in assoluto<br />

in Germania.<br />

Anche in Italia Schmack Biogas si sta dimostrando<br />

molto attiva: ai due impianti già in funzione, si<br />

sono aggiunti negli ultimi mesi altri sette impianti<br />

che hanno visto terminare i cantieri e sono ora<br />

in fase di avviamento, ed ulteriori tre sono ora<br />

in costruzione. Dodici impianti, dunque, per una<br />

potenza installata prossima agli 11,7 MW di potenza.<br />

Nel mese di luglio sono cominciati in Gran<br />

Bretagna i lavori per la realizzazione di un impianto<br />

biogas, dalla potenza di 2 MW. L’impianto sarà<br />

alimentato con insilato di mais e insilato di piante<br />

intere, ed è stato commissionato dalla Severn<br />

Trent Water, azienda di pubblica utilità, ed una<br />

delle dieci società fornitrici di acqua privatizzate<br />

in Inghilterra.<br />

Alla fine di settembre sono invece iniziati i lavori<br />

in Francia. Qui Schmack sta costruendo, per conto<br />

di Géotexia Mené S.A., un impianto da 1,6 MW<br />

elettrici, alimentato perlopiù con scarti di provenienza<br />

agricola.<br />

Francia e Gran Bretagna, dunque, si aggiungono<br />

a Germania, Italia, Austria, Paesi Bassi,<br />

Lussemburgo, Polonia, Giappone e Stati Uniti,<br />

portando a dieci i paesi dove sono attivi impianti<br />

Schmack.<br />

Per informazioni:<br />

Schmack Biogas Srl<br />

Via Galilei 2/E - 39100 Bolzano<br />

Tel: 0471/1955000<br />

e-mail: marketing@schmack-biogas.it

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