I Malavoglia - Letteratura Italiana
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Giovanni Verga - I <strong>Malavoglia</strong><br />
c’è tasse che bastano, e un giorno o l’altro bisognerà finirla<br />
davvero. S’ha a mutar registro con Baco da seta che<br />
si lascia metter la gonnella dalla figlia, e il sindaco lo fa<br />
lei; – a massaro Filippo poi non gliene importava un cavolo,<br />
e padron Cipolla, aveva la superbia di non voler fare<br />
il sindaco neanche se l’accoppavano. – Tutti una manica<br />
di borbonici della consorteria; dei minchioni che<br />
oggi dicono bianco e domani nero, e l’ultimo che parla<br />
ha ragione lui. La gente fa bene a strillare con questo governo<br />
che ci succhia il sangue peggio di una mignatta;<br />
ma i denari devono venir fuori per amore o per forza.<br />
Qui ci vorrebbe un sindaco di testa e liberale come voi.<br />
Lo speziale allora cominciava a dire quel che avrebbe<br />
fatto lui, e come aggiustava ogni cosa; e don Silvestro<br />
stava ad ascoltarlo zitto ed intento che pareva fosse alla<br />
predica. Bisognava pensare anche a rinnovare il consiglio;<br />
padron ‘Ntoni non ce lo volevano, perché egli aveva<br />
la testa stramba, ed era stato causa della morte di suo<br />
figlio Bastianazzo, – un uomo di giudizio colui, se fosse<br />
stato vivo! – poi in quell’affare dei lupini aveva fatto<br />
mettere la mano nel debito a sua nuora, e l’aveva lasciata<br />
in camicia. Se gli interessi del comune li faceva a quel<br />
modo!…<br />
Ma intanto se la Signora si affacciava alla finestra, don<br />
Franco cambiava discorso, e gridava: – Bel tempo, eh? –<br />
ammiccando di nascosto a don Silvestro, per fargli capire<br />
quel che ci aveva nello stomaco da dire. – Andate a fidarvi<br />
di quel che vuol fare uno che ha paura della moglie!<br />
pensava fra di sé don Silvestro. – Padron ‘Ntoni era<br />
di quelli che si stringevano nelle spalle e se ne andavano<br />
coi remi in collo; e al nipote, il quale avrebbe voluto correre<br />
in piazza anche lui, a vedere quel che si faceva, gli<br />
andava ripetendo:<br />
– Tu bada ai fatti tuoi, ché tutti costoro gridano<br />
ognuno pel suo interesse, e l’affare più grosso per noi è<br />
quello del debito.<br />
<strong>Letteratura</strong> italiana Einaudi<br />
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