I Malavoglia - Letteratura Italiana
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Giovanni Verga - I <strong>Malavoglia</strong><br />
allo zio Crocifisso: – Per un pezzo di pane! – così combinò<br />
anche la vendita di tutti gli attrezzi, ché i <strong>Malavoglia</strong><br />
non sapevano che farsene, ora che non possedevano<br />
più una tavola sull’acqua; ma a padron ‘Ntoni gli parve<br />
che gli strappassero le budella dallo stomaco, come si<br />
portavano via le nasse, le reti, le fiocine, le canne, e ogni<br />
cosa.<br />
– Ci penserò io a trovarvi d’andare a giornata, voi e<br />
vostro nipote Alessi, non dubitate; – gli diceva Piedipapera.<br />
– Bisogna che vi contentiate di poco, sapete! «Forza<br />
di giovane e consiglio di vecchio». Per la mia senseria<br />
poi mi rimetto al vostro buon cuore.<br />
«In tempo di carestia pane d’orzo». Rispondeva padron<br />
‘Ntoni. «Necessità abbassa nobiltà».<br />
– Va bene, va bene, siamo intesi! conchiuse Piedipapera,<br />
e andò davvero a parlarne con padron Cipolla,<br />
nella spezieria, dove don Silvestro era riuscito a tirarli<br />
un’altra volta, lui, massaro Filippo e qualche altro pesce<br />
grosso, per discorrere degli affari del comune, che infine<br />
erano denari loro, ed è una minchioneria non contare<br />
per nulla nel paese quando si è ricchi, e le tasse si pagano<br />
peggio degli altri. – Voi che siete tanto ricco, potreste<br />
dargli del pane a quel poveraccio di padron ‘Ntoni, –<br />
soggiungeva Piedipapera. – A voi non vi farebbe nulla<br />
di prenderlo a giornata, con suo nipote Alessi; sapete<br />
che ne sa più di ogni altro del mestiere, e si contenterebbe<br />
di poco, ché son proprio senza pane. Fareste un affar<br />
d’oro, sentite a me, padron Fortunato.<br />
Padron Fortunato, preso così in quel momento, non<br />
seppe dir di no; ma dopo che ebbero tirato e stiracchiato<br />
un po’ sul prezzo; giacché i tempi erano magri, gli uomini<br />
non avevano da lavorare, padron Cipolla faceva<br />
proprio un atto di carità a prendersi padron ‘Ntoni.<br />
– Sì, lo prendo se viene a dirmelo lui! Lo credereste<br />
che mi porta il broncio dacché mandai in aria quel matrimonio<br />
di mio figlio colla Mena. Eh! bell’affare che ci<br />
<strong>Letteratura</strong> italiana Einaudi<br />
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