I Malavoglia - Letteratura Italiana
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Giovanni Verga - I <strong>Malavoglia</strong><br />
e nessuno andava a vedere se erano morti o vivi. Poi, a<br />
poco a poco, cominciarono a mettersi il fazzoletto nero<br />
al collo, e ad uscire nella strada, come le lumache dopo<br />
il temporale, colla faccia pallida e ancora sbalorditi. Le<br />
comari da lontano domandavano come fosse accaduta la<br />
disgrazia; ché comare Maruzza c’era capitata una delle<br />
prime. E quando passava don Michele o qualcun altro<br />
di quelli che mangiavano il pane del re, e portavano il<br />
berretto col gallone, li guardavano cogli occhi lustri, e<br />
correvano a chiudersi in casa. Nel paese era un gran<br />
squallore, e per le strade non si vedevano nemmeno le<br />
galline; persino mastro Cirino non si faceva più vivo, e<br />
lasciava stare di suonare mezzogiorno e l’avemaria, ché<br />
mangiava il pane del comune anche lui, per quei dodici<br />
tarì al mese che gli davano di bidello comunale, e temeva<br />
che gli facessero la festa come tirapiedi del governo.<br />
Adesso don Michele era padrone della strada, dacché<br />
Pizzuto, don Silvestro, e tutti gli altri erano andati a rintanarsi<br />
come conigli, e non c’era che lui a passeggiare<br />
davanti all’uscio chiuso della Zuppidda. Peccato che lo<br />
vedessero soltanto i <strong>Malavoglia</strong>, i quali adesso non avevano<br />
più nulla da perdere, e perciò se ne stavano a vedere<br />
chi passava, seduti sulla soglia, immobili, e col mento<br />
in mano. Don Michele per non perdere la sua gita, guardava<br />
la Sant’Agata, ora che tutti gli altri usci erano chiusi;<br />
e lo faceva anche per far vedere a quel ragazzaccio di<br />
‘Ntoni che lui non aveva paura di nessuno al mondo. E<br />
poi la Mena, così pallida, pareva tutta Sant’Agata davvero;<br />
e la sorellina, con quel fazzoletto nero, cominciava a<br />
farsi una bella ragazzina anche lei.<br />
Alla povera Mena pareva che tutt’a un tratto le fossero<br />
caduti venti anni sulla schiena. Adesso faceva colla<br />
Lia come la Longa aveva fatto con lei; le pareva di doversela<br />
tenere sotto le ali come una chioccia, e di averci<br />
tutta la casa sulle spalle. S’era abituata a rimaner sola<br />
colla sorellina, quando gli uomini andavano in mare, e a<br />
<strong>Letteratura</strong> italiana Einaudi<br />
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