I Malavoglia - Letteratura Italiana
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Giovanni Verga - I <strong>Malavoglia</strong><br />
può dire la stessa cosa! Quando non vi servono più, poi,<br />
datemele quelle venticinque onze che vi ho prestate. Io<br />
non li rubo i denari, come certa gente.<br />
– Non dubitate, donna Rosolina, io non l’ho detto<br />
che le avete rubate le vostre venticinque onze, e non andrò<br />
a dirglielo a vostro fratello don Giammaria. A me<br />
non me ne importa di sapere se gliele avete rubate sulla<br />
spesa o no; so che non ve le devo io. Mi avevate detto di<br />
metterle a frutto, per farvi la dote, se qualcuno vi avesse<br />
voluta, ed io li avevo messi in una banca per conto vostro,<br />
sotto il mio nome, per non far scoprire la cosa a vostro<br />
fratello il quale vi avrebbe domandato di dove vi<br />
erano venuti quei denari. Ora la banca è fallita. Che colpa<br />
ce ne ho io?<br />
– Imbroglione! gli sputava in faccia donna Rosolina<br />
colla schiuma alla bocca. Truffatore! Io non vi avevo dato<br />
quei denari per andare a metterli in una banca che<br />
falliva. Io ve li avevo dati per tenerci gli occhi addosso<br />
come se fosse stata roba vostra!…<br />
– Sì! ho fatto come se fosse stata roba mia! – rispondeva<br />
il segretario con la faccia tosta, tanto che donna<br />
Rosolina gli voltò le spalle per non crepare dalla rabbia,<br />
e se ne tornò a Trezza sudata come una spugna, nell’ora<br />
calda, collo scialle sulla schiena. Don Silvestro rimase lì<br />
fermo a sogghignare, davanti al muro dell’orto di massaro<br />
Filippo, finché ella non ebbe scantonato, e si strinse<br />
nelle spalle, borbottando fra di sé: – A me non me ne<br />
importa nulla di quel che dicono.<br />
Ed aveva ragione di non curarsi di quel che dicevano.<br />
Dicevano che se don Silvestro si era messo in testa di far<br />
cascare la Barbara coi suoi piedi, ci sarebbe caduta, tal<br />
briccone matricolato egli era! Però gli facevano di berretto,<br />
e gli amici gli accennavano col capo, sogghignando,<br />
quando andava a chiacchierare nella spezieria. – Siete<br />
un bel prepotente! gli diceva don Franco<br />
accarezzandolo sulle spalle. – Un vero feudatario! Siete<br />
<strong>Letteratura</strong> italiana Einaudi<br />
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