I Malavoglia - Letteratura Italiana
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Giovanni Verga - I <strong>Malavoglia</strong><br />
colla pistola sulla pancia, e i calzoni infilati negli stivali.<br />
– Voi potreste fargli un gran servizio a don Michele, col<br />
levargli davanti ‘Ntoni <strong>Malavoglia</strong> – tornò a dire Pizzuto<br />
a compare Tino, mentre costui per comprare un sigaro<br />
andava a cacciarsi nell’angolo più oscuro della botteguccia.<br />
Gli rendereste un famoso servizio, e ve lo fareste<br />
amico per davvero!<br />
– Magari! sospirò Piedipapera, ché gli mancava il fiato<br />
quella sera, e non aggiunse altro.<br />
Nella notte si udirono delle fucilate verso il Rotolo, e<br />
lungo tutta la spiaggia, che pareva la caccia alle quaglie.<br />
– Altro che quaglie! mormoravano i pescatori rizzandosi<br />
sul letto ad ascoltare. E’ son quaglie a due piedi, di<br />
quelle che portano lo zucchero e il caffè, e i fazzoletti di<br />
seta di contrabbando. Don Michele ier sera andava per<br />
la strada coi calzoni dentro gli stivali e la pistola sulla<br />
pancia!<br />
Piedipapera stava nella bottega di Pizzuto a bere il<br />
bicchierino, prima dell’alba, che c’era ancora il lanternino<br />
davanti all’uscio; ma stavolta aveva la faccia di un cane<br />
che ha rotta la pentola; non diceva le solite barzellette,<br />
e domandava a questo e a quello cos’era stato quel<br />
diavolio, e se si erano visti Rocco Spatu e Cinghialenta, e<br />
si sberrettava con don Michele, il quale aveva gli occhi<br />
gonfii e gli stivali polverosi, e voleva pagargli per forza il<br />
bicchierino. Ma don Michele era già stato all’osteria, dove<br />
la Santuzza gli diceva, mescendogliene di quel buono:<br />
– Dove siete stato a rischiar la pelle, santo cristiano?<br />
Non lo sapete che se chiudete gli occhi voi, vi portate<br />
nella fossa anche degli altri?<br />
– E il mio dovere dove lo lasciate? Se li coglievo colla<br />
pasta in mano stanotte c’era un bel guadagno per noi,<br />
sangue di un cane!<br />
– Se vogliono farvi credere che egli era massaro Filippo,<br />
che tentava di far entrare il suo vino di contrabbando,<br />
non ci credete, per quest’abito benedetto di Maria<br />
<strong>Letteratura</strong> italiana Einaudi<br />
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