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I Malavoglia - Letteratura Italiana

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Giovanni Verga - I <strong>Malavoglia</strong><br />

– Che ve ne andate alla Bicocca al primo del mese? gli<br />

disse finalmente.<br />

– Ancora no; ci ho più di cento carichi di vino per la<br />

Santuzza. Dopo ci penserà Dio. – Ella non sapeva più<br />

che dire, intanto che compar Alfio si affaccendava nel<br />

cortile a staccare l’asino, e ad appendere gli arnesi al<br />

piuolo, e portava la lanterna di qua e di là. – Se ve ne andate<br />

alla Bicocca chi sa quando ci vedremo più! disse infine<br />

Mena che le mancava la voce.<br />

– O perché? Ve ne andate anche voi?<br />

La poveretta stette un pezzetto senza rispondere, sebbene<br />

fosse buio e nessuno potesse vederla in viso. Di<br />

tanto in tanto si udivano i vicini parlar dietro gli usci<br />

chiusi, e piangere i bambini, e il rumore delle scodelle,<br />

dove stavano cenando, sicché nessuno poteva udire. –<br />

Ora dei denari che ci vogliono per Piedipapera ne abbiamo<br />

la metà, e alla salatura delle acciughe pagheremo<br />

anche il resto.<br />

Alfio a quel discorso lasciò l’asino in mezzo al cortile,<br />

e venne sulla strada. – Allora vi maritano dopo Pasqua?<br />

Mena non rispose. – Ve l’avevo detto io! aggiunse<br />

compare Alfio. – Li ho visti parlare io padron ‘Ntoni<br />

con padron Cipolla.<br />

– Sarà come vuole Dio! disse poi Mena. A me non importava<br />

di maritarmi, purché mi avessero lasciata stare<br />

qui.<br />

– Che bella cosa, aggiunse Mosca, quando uno è ricco<br />

come il figlio di padron Cipolla, che può prendersi la<br />

moglie che vuole, e può stare dove gli piace!<br />

– Buona notte, compare Alfio; disse poi Mena, dopo<br />

essere stata un altro pezzetto a guardare la lanterna appesa<br />

al rastrello, e l’asino che andava abboccando le ortiche<br />

pel muricciolo. Compare Alfio diede la buona notte<br />

anche lui, e se ne tornò a mettere l’asino nella stalla.<br />

– Quella sfacciata di Sant’Agata, brontolava la Vespa,<br />

la quale era a tutte l’ore dai Piedipapera, col pretesto di<br />

<strong>Letteratura</strong> italiana Einaudi<br />

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