Scarica il documento - Dipartimento per la Giustizia Minorile
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es<strong>per</strong>ienze<br />
alcun modo, <strong>per</strong> caratteristiche e modalità di azione, alle pand<strong>il</strong><strong>la</strong>s dell’america <strong>la</strong>tina. <strong>per</strong><br />
poter evitare, <strong>per</strong>ò, che questi gruppi assumano le caratteristiche che hanno nei paesi di<br />
origine di questi giovani, occorre puntare molto sul<strong>la</strong> prevenzione di comportamenti violenti<br />
e sul recu<strong>per</strong>o di coloro che, trovandosi in situazioni di rischio, hanno già commesso dei<br />
reati. e <strong>per</strong> prevenire comportamenti violenti occorre prima di tutto analizzare <strong>il</strong> processo<br />
migratorio di questi giovani, l’accoglienza nel paese che li ospita, l’adattamento al<strong>la</strong> loro<br />
nuova vita in un contesto completamente diverso da quello da cui sono partiti e lo shock<br />
culturale che <strong>la</strong> maggior parte di loro vive una volta giunto in europa.<br />
l’analisi e <strong>la</strong> comprensione delle condizioni di vita dei giovani immigrati o dei giovani<br />
di seconda generazione è un elemento fondamentale <strong>per</strong> poter inquadrare e capire <strong>la</strong> diffic<strong>il</strong>e<br />
situazione che spesso questi giovani si trovano a dover affrontare e che può condurre<br />
a comportamenti violenti, ma può anche aiutare i giovani stessi a riflettere sul<strong>la</strong> loro condizione<br />
e a far emergere un’immagine positiva di sè, in grado di farli conoscere al mondo<br />
esterno, che spesso li vive solo come una minaccia, <strong>per</strong> quello che realmente sono, ovvero<br />
una risorsa. <strong>per</strong> questo motivo, in italia, soleterre e <strong>il</strong> Grupo Juven<strong>il</strong> Monsignor romero<br />
hanno condotto uno studio all’interno del<strong>la</strong> comunità salvadoregna di M<strong>il</strong>ano, ut<strong>il</strong>izzando<br />
anche in questo caso <strong>il</strong> metodo del<strong>la</strong> ricerca-azione. Ne è emerso un quadro al<strong>la</strong>rmante e<br />
incoraggiante al tempo stesso. al<strong>la</strong>rmante <strong>per</strong>chè mette in luce, in tutta <strong>la</strong> sua durezza,<br />
<strong>la</strong> diffic<strong>il</strong>e condizione che questi giovani vivono nel loro paese e una volta arrivati in italia,<br />
soprattutto qualora si tratti di minori ricongiunti; ma anche <strong>la</strong> scarsità di opportunità e <strong>la</strong><br />
forte discriminazione a cui continuano a essere soggetti anche coloro che sono nati qui e<br />
sono cittadini italiani a tutti gli effetti.<br />
le storie raccolte dai giovani par<strong>la</strong>no soprattutto di donne, che hanno trovato <strong>la</strong>voro<br />
come badanti o baby sitter, e gran parte dei giovani intervistati sono arrivati qui raggiungendo<br />
un parente che era già emigrato in italia e, soprattutto nel caso dei più giovani, si<br />
trattava del<strong>la</strong> madre. Ciò ha comportato subito un trauma: <strong>la</strong> partenza del genitore <strong>per</strong> un<br />
paese straniero viene vissuta in molti casi come un vero e proprio abbandono e, se è vero<br />
che, specie <strong>per</strong> i più piccoli, poterlo riabbracciare comporta una’es<strong>per</strong>ienza diffic<strong>il</strong>e ma felice,<br />
<strong>per</strong> i più grandi, soprattutto <strong>per</strong> quelli in fase adolescenziale, rappresenta un ulteriore<br />
trauma. <strong>la</strong>sciare el salvador, infatti, significa abbandonare gli amici e soprattutto i nonni,<br />
che hanno sostituito i genitori nel processo educativo. Molti ragazzi e ragazze, una volta<br />
arrivati in italia, accusano <strong>la</strong> madre di averli strappati dal loro mondo a forza, <strong>per</strong> portarli<br />
in un posto che non amano e da cui si sentono spesso esclusi. Questo, soprattutto durante<br />
l’età dell’adolescenza, in cui i conflitti con i genitori sono normalmente evidenti, non fa che<br />
accentuare <strong>il</strong> senso di lontananza dal genitore che li ha fatti venire in italia e rende ancor<br />
più problematico <strong>il</strong> processo di adattamento al nuovo contesto, reso ancora più diffic<strong>il</strong>e<br />
dal<strong>la</strong> differenza culturale e di re<strong>la</strong>zione tra le <strong>per</strong>sone e dal fatto che spesso si ritrovano con<br />
parenti che non riconoscono più o con famiglie completamente nuove, <strong>per</strong>chè <strong>per</strong> esempio<br />
<strong>la</strong> madre si è risposata e ha avuto altri figli.<br />
<strong>per</strong> chi <strong>la</strong>vora, <strong>il</strong> poco tempo libero a disposizione, a causa delle diffic<strong>il</strong>i condizioni<br />
<strong>la</strong>vorative e del<strong>la</strong> necessità di <strong>la</strong>vorare molto <strong>per</strong> poter guadagnare abbastanza <strong>per</strong> potersi<br />
mantenere qui e mandare contemporaneamente soldi a casa, fa sì che ci si chiuda spesso<br />
in se stessi e all’interno del<strong>la</strong> propria comunità: i rapporti con gli italiani e gli altri stranieri<br />
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