Bonifica da amianto - Seconda parte - ASL Varese
Bonifica da amianto - Seconda parte - ASL Varese
Bonifica da amianto - Seconda parte - ASL Varese
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PREPARAZIONE DELL'AREA DI<br />
DECONTAMINAZIONE
dovrà dovr essere approntato un sistema di<br />
decontaminazione del personale,<br />
composto <strong>da</strong> 4 zone distinte.<br />
• Locale di svestizione (contaminato)<br />
• Locale doccia<br />
• Chiusa d'aria<br />
• Locale incontaminato (spogliatoio)
area di lavoro<br />
Locale di svestizione<br />
locale di svestizione<br />
locale doccia<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto
Questa zona avrà avr due accessi, uno adiacente<br />
all'area di lavoro e l'altro adiacente al locale<br />
doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno<br />
ricoperti con un foglio di plastica di spessore<br />
adeguato. Un apposito contenitore di plastica<br />
deve essere sistemato in questa zona per<br />
permettere agli operai di riporvi il proprio<br />
equipaggiamento prima di passare al locale<br />
doccia
Locale doccia<br />
locale di svestizione<br />
locale doccia<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto<br />
Chiusa d’aria d aria
Questo locale dovrà dovr contenere come minimo una<br />
doccia con acqua cal<strong>da</strong> e fred<strong>da</strong> e sarà sar dotato ove<br />
possibile di servizi igienici. Dovrà Dovr essere<br />
assicurata la disponibilità disponibilit continua di sapone.<br />
Le acque di scarico delle docce devono essere<br />
convenientemente filtrate prima di essere<br />
scaricate, ed i filtri vanno trattati come materiale<br />
contaminato <strong>da</strong> smaltire<br />
La doccia sarà sar accessibile <strong>da</strong>l locale<br />
equipaggiamento e <strong>da</strong>lla chiusa d'aria.
locale doccia<br />
Chiusa d'aria<br />
chiusa d’aria d aria<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto<br />
locale incontaminato
La chiusa d'aria dovrà dovr essere costruita tra<br />
il locale doccia ed il locale spogliatoio<br />
incontaminato. La chiusa d'aria consisterà consister<br />
in uno spazio largo circa 1.5 m con due<br />
accessi. Uno degli accessi dovrà dovr rimanere<br />
sempre chiuso: per ottenere ciò è<br />
opportuno che gli operai attraversino la<br />
chiusa d'aria uno alla volta
Locale incontaminato<br />
chiusa d’aria d aria<br />
(spogliatoio)<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto<br />
locale incontaminato
Questa zona avrà avr un accesso <strong>da</strong>ll'esterno<br />
(area incontaminata) ed un'uscita attraverso la<br />
chiusa d'aria. Il locale dovrà dovr essere munito di<br />
armadietti per consentire agli operai di riporre<br />
gli abiti <strong>da</strong>ll'esterno.<br />
<strong>da</strong>ll'esterno<br />
Quest'area servirà servir anche come magazzino<br />
per l'equipaggiamento pulito
PROCEDURE DI ACCESSO ED<br />
USCITA DALL'AREA DI LAVORO
Accesso alla zona: ciascun operaio dovrà dovr togliere gli<br />
indumenti puliti nel locale spogliatoio incontaminato<br />
ed indossare un respiratore dotato di filtri P3 efficienti<br />
ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di<br />
equipaggiamento per poi entrare nell'area di lavoro,<br />
contaminata <strong>da</strong> fibre di <strong>amianto</strong>
Uscita <strong>da</strong>lla zona di lavoro: ciascun operaio dovrà dovr togliere la<br />
contaminazione più pi evidente <strong>da</strong>gli indumenti prima di lasciare<br />
l'area di lavoro, mediante l'utilizzo di un aspiratore; proseguire proseguire<br />
verso la zona dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure<br />
seguenti:<br />
• togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore;<br />
• sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel<br />
locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e<br />
sapone;<br />
• togliere i filtri, sciacquarli e riporli nel contenitore<br />
predisposto per tale uso;<br />
• lavare ed asciugare l'interno del respiratore.
Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio<br />
proseguirà proseguir verso il locale spogliatoio dove indosserà indosser gli abiti<br />
per l'esterno alla fine della giornata di lavoro, oppure tute<br />
pulite prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona<br />
di lavoro.<br />
I copri-piedi copri piedi contaminati devono essere lasciati nel locale<br />
equipaggiamento quando non vengono usati nell'area di<br />
lavoro. Al termine del lavoro di rimozione, e comunque ad<br />
ogni pausa, vanno trattati come scarti contaminati oppure<br />
pulirli a fondo, sia all'interno che all'esterno usando acqua e<br />
sapone, prima di spostarli <strong>da</strong>lla zona di lavoro o <strong>da</strong>lla zona<br />
di equipaggiamento.
Immagazzinare gli abiti <strong>da</strong> lavoro nel locale<br />
equipaggiamento per il riutilizzo dopo averli decontaminati<br />
con un aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il<br />
deposito assieme agli altri materiali contaminati <strong>da</strong> <strong>amianto</strong>.<br />
Gli operai devono essere completamente protetti, con<br />
idoneo respiratore ed indumenti protettivi durante la<br />
preparazione dell'area di lavoro prima dell'inizio della<br />
rimozione dell'<strong>amianto</strong> e fino al termine delle operazioni<br />
conclusive di pulizia della zona interessata.
Gli operai non devono mangiare,<br />
bere, fumare sul luogo di lavoro,<br />
fatta eccezione per l'apposito<br />
locale incontaminato.
UNITA’ UNITA DI DECONTAMINAZIONE
UNITA’ UNITA DI DECONTAMINAZIONE
UNITA’ UNITA DI DECONTAMINAZIONE INTERNO
PROTEZIONE DEI LAVORATORI
Prima dell'inizio dei lavori che possono <strong>da</strong>r luogo<br />
a dispersione di fibre di <strong>amianto</strong>, i lavoratori<br />
devono essere istruiti ed informati (informazione e<br />
formazione: artt. 257 e 258 D.Lgs. 81/08), sulle<br />
tecniche di rimozione dell'<strong>amianto</strong>, dovranno<br />
includere un programma di addestramento all'uso<br />
dei dispositivi di protezione individuale (DPI) di 3^<br />
categoria (D.Lgs. 475/92), sulle procedure per la<br />
rimozione, la decontaminazione e la pulizia del<br />
luogo di lavoro.
I DPI dovranno essere scelti <strong>da</strong>l <strong>da</strong>tore<br />
di lavoro tramite in<strong>da</strong>gini di mercato,<br />
allo scopo di dotare i lavoratori delle<br />
protezioni più pi idonee;<br />
tale ricerca<br />
dovrà dovr tenere<br />
conto di:<br />
- a<strong>da</strong>tta tipologia;<br />
- adeguato grado di protezione;<br />
- adeguato confort.
Per i lavori di bonifica dell'<strong>amianto</strong> si<br />
indosseranno :<br />
- guanti<br />
- protettori delle vie respiratorie;<br />
- tuta e copricapo;<br />
- idonee calzature e copriscarpe;<br />
copriscarpe
PROTETTORI DELLE VIE<br />
RESPIRATORIE
Tutte le maschere destinate a proteggere le vie<br />
respiratorie di chi le indossa devono recare il<br />
marchio CE.
Questi respiratori contro il materiale articolato<br />
e fibroso si dividono in due categorie:<br />
isolanti e non isolanti
DPI isolanti: isolanti:<br />
sono indipendenti <strong>da</strong>ll'aria dell'ambiente.<br />
I respiratori isolanti sono usualmente suddivisi in altre due<br />
grandi classi: nella prima sono compresi i respiratori<br />
collegati, dotati cioè cio normalmente di un raccordo o tubo<br />
che li pone in comunicazione con una sorgente a distanza<br />
di aria non inquinata (esterna oppure aria compressa);<br />
nella secon<strong>da</strong> sono inseriti gli autorespiratori, apparecchi di<br />
protezione ove l'utilizzatore porta con sé s una bombola di<br />
aria compressa (definiti a circuito aperto) oppure di<br />
ossigeno (definiti a circuito chiuso).
I respiratori collegati ad aria esterna possono essere<br />
assistiti o non assistiti manualmente o con motore, mentre i<br />
respiratori collegati ad adduzione di aria compressa<br />
possono essere a flusso continuo oppure con flusso a<br />
doman<strong>da</strong>.
DPI ISOLANTI A CIRCUITO CHIUSO
Questi DPI devono essere usati quando<br />
sussistono particolari condizioni:<br />
- ambiente lavorativo particolarmente<br />
inquinato (limiti non garantiti <strong>da</strong>i<br />
protettori non isolati);<br />
- concentrazione di ossigeno inferiore al valore<br />
minimo del 19% (pericolo di asfissia);<br />
- presenza di gas o vapori in concentrazione superiore<br />
alle soglie di sicurezza.
DPI non isolanti: isolanti:<br />
sono dipendenti <strong>da</strong>ll'aria dell'ambiente.<br />
Gli apparecchi respiratori a filtro possono essere suddivisi<br />
in altre due grandi classi; con o senza ventilazione<br />
assistita, e sono dotati di filtri (P3 per l’<strong>amianto</strong>) l <strong>amianto</strong>)<br />
Normalmente, un respiratore a filtro è formato <strong>da</strong> un<br />
facciale (semimaschera, maschera intera, semimaschera<br />
filtrante) a cui viene applicato un sottofiltrante idoneo a<br />
bloccare gli aerosol solidi e/o liquidi (filtri antiparticelle).
ELETTRORESPIRATORE CON FILTRI ASSOLUTI P3
Caratteristiche e requisiti<br />
Le maschere devono rispondere a criteri di ergonomia,<br />
devono fornire per quanto possibile livelli elevati di<br />
protezione, essere innocue, leggere, solide e dotate di una<br />
nota informativa del fabbricante. Inoltre devono limitare il<br />
meno possibile il campo visivo e la vista dell'utilizzatore,<br />
essere compatibili con l'uso di occhiali; le parti o filtri<br />
devono essere facilmente montabili ed assicurare una<br />
adeguata protezione <strong>da</strong>gli agenti biologici se destinate a<br />
quest'uso specifico.
La maschera intera deve coprire tutto il<br />
viso ed essere usata con filtri che pesano<br />
non oltre 600 grammi ed inoltre la perdita<br />
di tenuta totale verso l'interno deve essere<br />
inferiore allo 0,2% (Leakage).
MASCHERA INTERA CON FILTRO ASSOLUTO P3
Le semimaschere a doppio filtro coprono<br />
naso e bocca, non devono essere usate<br />
con filtri che pesano oltre 300 grammi e la<br />
perdita totale verso l'interno deve essere<br />
inferiore al 2% (Leakage).
SEMIMASCHERA CON FILTRI ASSOLUTI P3
I facciali filtranti (FF) sono apparecchi in cui<br />
il filtro è tutt'uno con la semimaschera. La<br />
perdita totale secondo le tre classi di<br />
facciali deve essere inferiore al 25% per le<br />
FF1, al 10 % per le FF2, al 3% per le FF3.
SEMIMASCHERA FACCIALE FILTRANTE<br />
CON FILTRO P3 (FFP3)
Le valvole aspiranti ed espiranti sono infine la <strong>parte</strong> più pi<br />
delicata delle maschere: devono assicurare una buona<br />
tenuta e con l'invecchiamento possono fare perdere al<br />
dispositivo le iniziali caratteristiche di protezione.<br />
Normalmente vi è una penetrazione dell'inquinante<br />
attraverso la valvola, anche se in minima misura, per la<br />
sfasatura esistente tra l'istante della chiusura e l'inizio<br />
dell'inspirazione.
Le norme CEN prevedono che i filtri vengano inseriti in<br />
classe P1, P2 o P3 a secon<strong>da</strong> della capacità capacit di<br />
penetrazione di un aerosol di prova di NaCl. NaCl.<br />
Non è<br />
ammessa la penetrazione oltre il 20% per filtri di classe 1,<br />
non oltre il 6% per filtri di classe 2 e non oltre lo 0,05% per<br />
filtri di classe 3; nei facciali filtranti di classe 3 la<br />
penetrazione massima consentita è del 2%.
I filtri<br />
I filtri antiparticelle o antipolvere devono trattenere il<br />
materiale particellare in sospensione nell'ambiente,<br />
sono costituiti <strong>da</strong> materiale filtrante di varia natura<br />
dotato di porosità porosit variabile in rapporto alle esigenze<br />
richieste ed alle caratteristiche del materiale<br />
filtrante stesso.
Tra i vari tipi di filtro<br />
vi indichiamo i più pi<br />
importanti
A; fascia marrone contro determinati gas e vapori<br />
organici specificati <strong>da</strong>l produttore;<br />
B; fascia grigia contro determinati gas e vapori<br />
inorganici specificati <strong>da</strong>l produttore, con<br />
l'esclusione dell'ossido di carbonio;<br />
E; fascia gialla contro anidride solforosa ed eventuali<br />
altri gas e vapori acidi specificati;<br />
K; fascia verde contro ammoniaca ed eventuali<br />
specificati composti organici ammoniacali;<br />
P; fascia bianca contro le polveri
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto<br />
SCHEMA DI ALCUNI TIPI DI FILTRI
Per le lavorazioni/bonifiche <strong>da</strong><br />
<strong>amianto</strong> verranno presi in<br />
considerazione solo i protettori<br />
(filtri) specifici per polveri e fibre<br />
tipo P3
Riepilogando:<br />
i filtri sono suddivisi in tre classi con grado di<br />
Classe<br />
1<br />
2<br />
3<br />
protezione crescente:<br />
Filtri<br />
P1<br />
P2<br />
P3<br />
Facciali filtranti<br />
FFP1<br />
FFP2<br />
FFP3
EFFICIENZA DELLE MASCHERE<br />
Uno dei più pi importanti requisiti <strong>da</strong> tenere presente nella<br />
scelta delle maschere è, , oltre alla perdita di tenuta<br />
verso l'esterno (Leakage), il fattore di protezione (FP)<br />
espresso <strong>da</strong>l rapporto tra la concentrazione di un<br />
inquinante nell'aria dell'ambiente (A) e la<br />
concentrazione di un inquinante nell'aria inspirata (P).
Il fattore di protezione indica quante volte<br />
viene abbattuta la concentrazione di<br />
inquinante una volta attivato il<br />
dispositivo di protezione individuale
Ovviamente, le maschere intere avranno i FP più pi elevati<br />
(gli autorespiratori possono arrivare a FP di 2000) e<br />
dovranno essere preferibilmente utilizzate<br />
per la difesa degli inquinanti più pi nocivi e <strong>da</strong>i cancerogeni<br />
(es. <strong>amianto</strong>).
Il fattore di protezione nominale (FPN) è il rapporto<br />
precedente indicato nel caso limite in cui si considerino<br />
i massimi valori ammessi <strong>da</strong>lle norme sia per la perdita<br />
di tenuta <strong>da</strong>l bordo del facciale e delle valvole<br />
respiratorie (Lmax) sia per la penetrazione attraverso il<br />
FPN = filtro (Pmax):<br />
conc. esterna<br />
conc. interna
Il FPN, quindi, consente di valutare l'efficienza di<br />
protezione offerta in condizioni ideali.<br />
In via cautelativa, tenendo conto delle reali condizioni<br />
di lavoro (in relazione all'imprecisione nel modo in cui<br />
viene indossato il mezzo di protezione, ad una<br />
eventuale carenza di manutenzione dello stesso, ecc.),<br />
in genere si usa un fattore di protezione operativo<br />
(FPO), pari a circa la metà met del FPN.
Dispositivo di Protezione Individuale FPN FPO<br />
Individuale<br />
Semimaschera + filtro P1 / Facciale Filtrante FFP1 4 4<br />
Semimaschera + filtro P2 / Facciale Filtrante FFP2 12 10<br />
Semimaschera + filtro P3 / Facciale Filtrante FFP3 50 30<br />
Maschera intera + filtro P1 4 4<br />
Maschera intera + filtro P2 20 15<br />
Maschera intera + filtro P3 1000 400<br />
Elettrorespiratore con cappuccio o casco + filtro P1 (TH1P) 10 5<br />
Elettrorespiratore con cappuccio o casco + filtro P2 (TH2P) 20 20<br />
Elettrorespiratore con cappuccio o casco + filtro P3 (TH3P) 500 100<br />
Elettrorespiratore con maschera + filtro P1 (TM1P) 20 10<br />
Elettrorespiratore con maschera + filtro P2 (TM2P) 100 100<br />
Elettrorespiratore con maschera + filtro P3 (TM3P) 2000 400<br />
Tabella dei FPN e FPO relativi ai più pi usuali DPI delle<br />
vie respiratorie contro le polveri
RIASSUMENDO<br />
con degli esempi applicativi
un FFP3 garantisce in condizioni operative un FPO<br />
pari a 30, quindi se la concentrazione limite di<br />
esposizione (interna alla maschera) è pari a 2 ff/l, può<br />
essere utilizzato in ambienti che abbiano al massimo<br />
una concentrazione ambiente pari a due volte il limite<br />
cioè cio 60 ff/l.<br />
60 ff/l (conc. esterna) =<br />
2 ff/l (conc. limite interna) x 30 (FPO)
in un ambiente in cui ho una concentrazione di 800 ff/l<br />
di Crocidolite, sapendo che la concentrazione limite di<br />
esposizione (interna alla maschera) è pari a 2 ff/l,<br />
devo utilizzare un protettore che abbia un FPO pari<br />
almeno a 400.<br />
nei casi in cui la protezione offerta <strong>da</strong>i respiratori a<br />
filtro non risultasse sufficiente, il ricorso a respiratori<br />
isolanti consente di raggiungere valori del fattore di<br />
protezione nominale sino a 10000.
COME INDOSSARE LE PROTEZIONI<br />
DELLE VIE RESPIRATORIE
I protettori delle vie respiratorie anzitutto<br />
vanno indossati prima di entrare nella zona<br />
contaminata, tenuti per tutto il tempo di<br />
esposizione ed infine tolti in area non<br />
contaminata.
Il miglior metodo per indossare un<br />
facciale filtrante è:<br />
Porre Porre il facciale nel cavo della mano<br />
con gli elastici verso il basso ed<br />
appoggiarlo sotto il mento<br />
Portare Portare l'elastico inferiore dietro la<br />
nuca sotto le orecchie e<br />
l'elastico superiore dietro la<br />
testa sopra le orecchie
Regolare Regolare gli elastici<br />
Modellare Modellare lo stringi-naso<br />
stringi naso<br />
(ferretto) sul viso
UNA VOLTA INDOSSATO IL<br />
FACCIALE, VA ESEGUITA LA<br />
PROVA DI TENUTA
appoggiare le mani sul facciale<br />
aspirare bruscamente all'interno<br />
se l'aria entra <strong>da</strong>i bordi, riposizionare il facciale
Il miglior metodo per indossare una<br />
semimaschera è<br />
montare i filtri sul respiratore<br />
allentare le cinghiette e prenderle con entrambi le mani
appoggiare il mento sulla <strong>parte</strong> bassa del<br />
facciale e far passare le cinghiette sopra la testa<br />
tirare le cinghiette: prima quelle basse, poi le<br />
altre ed infine quella frontale
La prova di tenuta va così cos eseguita:<br />
tappare con il palmo delle mani l'ingresso dell'aria<br />
inspirare profon<strong>da</strong>mente (non si deve avvertire alcun<br />
passaggio d'aria <strong>da</strong>i bordi)<br />
Nel caso in cui entrerà entrer dell’aria, dell aria, la maschera<br />
dovrà dovr essere riposizionata ed aderire al viso con<br />
maggior forza
Per gli altri tipi di maschera si seguiranno<br />
le indicazioni dei facciali con filtro
LA MANUTENZIONE DEI<br />
DPI<br />
DELLE VIE RESPIRATORIE
Facciale filtrante<br />
Non necessita di nessuna manutenzione, va<br />
sostituito quando: è <strong>da</strong>nneggiato, non garantisce la<br />
tenuta <strong>da</strong>i bordi, l'intasamento provoca una<br />
eccessiva fatica a respirare e comunque sempre ad<br />
ogni turno di lavoro.<br />
Il facciale filtrante è strettamente personale
Semimaschera e facciale intero<br />
La manutenzione riguar<strong>da</strong> soprattutto: le membrane<br />
delle valvole di espirazione ed inspirazione, le parti<br />
in gomma ed i filtri. Queste parti vanno sostituite<br />
quando non garantiscono la tenuta, quando sono<br />
<strong>da</strong>nneggiate o quando (per i filtri) provocano una<br />
eccessiva fatica a respirare.<br />
Questi DPI vanno lavati accuratamente con acqua e<br />
detergente ogni volta che si finisce il turno di lavoro.<br />
Il loro uso è preferibilmente personale e<br />
non cedibile
Facciale intero a ventilazione assistita<br />
La loro manutenzione riguar<strong>da</strong> soprattutto: le membrane<br />
delle valvole di respirazione, il protettore, i filtri. Queste<br />
parti vanno sostituite quando non garantiscono la tenuta,<br />
quando sono <strong>da</strong>nneggiate e quando (per i filtri) si riscontra<br />
una eccessiva diminuzione della pressione positiva<br />
all'interno del facciale, il che comporta fatica per respirare.<br />
Questi apparecchi hanno bisogno di essere usati<br />
correttamente quindi vanno seguite attentamente le<br />
prescrizioni del libretto di manutenzione fornito <strong>da</strong>lle case<br />
costruttrici
All'inizio o fine di ogni turno di lavoro si devono<br />
fare le prove di funzionamento; è opportuno<br />
annotare sul registro di manutenzione alcuni <strong>da</strong>ti:<br />
prova di portata con flussometro;<br />
prova dello stato di efficienza della batteria che deve<br />
garantire almeno 4 ore di funzionamento al flusso di<br />
120 l/min;<br />
prova di tenuta, <strong>da</strong> eseguirsi generalmente ogni volta<br />
che viene sostituito il filtro;
verifica delle condizioni generali della maschera o<br />
cappuccio, del filtro, della pompa e del tubo corrugato<br />
che deve risultare integro. Per facilitare la pulizia del<br />
tubo corrugato è consigliabile l'uso di appositi<br />
involucri in polietilene usa e getta;<br />
verifica delle valvole di tenuta e delle cinghie;<br />
numero delle ore di utilizzo del protettore, il valore<br />
della portata e l'esito complessivo del controllo
Le maschere, specialmente per<br />
l’<strong>amianto</strong> <strong>amianto</strong> friabile, non possono<br />
essere adoperate <strong>da</strong> personale<br />
con la barba lunga, perché perch la<br />
barba non permetterebbe una<br />
buona tenuta e le fibre sarebbero<br />
tranquillamente respirate senza<br />
nessun filtro
TUTA E COPRICAPO
Esistono diversi tipi di tute <strong>da</strong> lavoro per l'<strong>amianto</strong>, queste<br />
si dividono in:<br />
tute monouso<br />
tute in tessuto lavabile<br />
Entrambe le tipologie sono normate e devono essere:<br />
intere con cappuccio incorporato, prive di tasche, chiuse<br />
ai polsi ed alle caviglie con degli elastici e soprattutto di<br />
tessuto idoneo a non trattenere le fibre.
Tute monouso<br />
Sono indumenti usa e getta, solitamente fatti con materiale<br />
denominato Tyvek, e non devono assolutamente essere<br />
ne lavate ne tanto meno riutilizzate.<br />
Questi DPI presentano degli svantaggi: sono poco<br />
traspiranti e presentano scarsa resistenza allo strappo<br />
(bisogna fare attenzione al contatto con materiali taglienti).<br />
Sono <strong>da</strong> preferire i modelli con le giunzioni termosal<strong>da</strong>te a<br />
quelli con semplice cucitura.
Gli indumenti a perdere e le coperture<br />
per i piedi devono essere lasciati nella<br />
stanza dell'equipaggiamento<br />
contaminato sino al termine dei lavori<br />
di bonifica dell'<strong>amianto</strong>, ed a quel<br />
punto dovranno essere immagazzinati<br />
come gli scarti dell'<strong>amianto</strong>
Tutte le volte che si lascia la<br />
zona di lavoro è necessario<br />
sostituire gli indumenti protettivi<br />
con altri incontaminati
Tute in tessuto lavabile<br />
Questi indumenti anche se più pi confortevoli e<br />
riutilizzabili, sono poco utilizzati. Alcuni dei motivi sono<br />
riconducibili agli elevati costi di acquisto, ed al fatto che<br />
ogni volta finito il turno di lavoro i capi vanno aspirati e<br />
posti in contenitori chiusi per essere lavati in lavanderie<br />
apposite; questo comporta che nel piano di lavoro ci sia<br />
anche il certificato della lavanderia autorizzata ad<br />
accettare questi DPI. Inoltre in pochi lavaggi si<br />
determina la perdita delle prestazioni di tenuta.
In entrambi i casi; sia che si usino tute usa e getta<br />
oppure tute lavabili, al di sotto l'abbigliamento deve<br />
essere ridotto al minimo (un costume <strong>da</strong> bagno o<br />
della biancheria a perdere).<br />
Importante è elencare ed affiggere nel locale<br />
dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le<br />
procedure di lavoro e di decontaminazione che<br />
dovranno essere seguite <strong>da</strong>gli operai.
ALTRI DPI A DISPOSIZIONE<br />
DEI LAVORATORI
Per la protezione dei lavoratori devono essere messi a<br />
disposizione, <strong>da</strong>l titolare dell’impresa, dell impresa, anche altri dispositivi<br />
di sicurezza oltre a quelli specifici per le fibre di <strong>amianto</strong>:<br />
- caschetto;<br />
- imbracature e ancoraggi contro le cadute <strong>da</strong>ll'alto;<br />
- scarpe antinfortunistiche;<br />
- guanti, etc.<br />
questo argomento sarà sar trattato nell’ottavo nell ottavo modulo
Tutti questi DPI devono<br />
essere conformi alle<br />
normative ed essere<br />
marcati CE.<br />
Il loro uso deve<br />
avvenire secondo le<br />
mo<strong>da</strong>lità mo<strong>da</strong>lit specificate nei<br />
libretti d'uso e<br />
manutenzione.
RIMOZIONE<br />
DELL’AMIANTO<br />
DELL AMIANTO
AMIANTO FRIABILE<br />
I lavori di bonifica di materiali friabili contenenti <strong>amianto</strong><br />
dovranno essere eseguiti attenendosi alle raccoman<strong>da</strong>zioni<br />
contenute nei punti seguenti:<br />
1. Allestimento del cantiere<br />
2. Collaudo del cantiere<br />
3. Area di decontaminazione<br />
4. Tecniche di rimozione<br />
5. Imballaggio dei rifiuti contenenti <strong>amianto</strong><br />
6. Mo<strong>da</strong>lità Mo<strong>da</strong>lit di allontanamento dei rifiuti <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di lavoro<br />
7. Tecniche di incapsulamento<br />
8. Decontaminazione cantiere<br />
9. Protezione delle zone esterne all’area all area di lavoro<br />
10. Monitoraggio ambientale<br />
11. Tubazioni e tecniche di Glove Bag<br />
12. Criteri per la certificazione della restituibilità restituibilit di ambienti bonificati
ALLESTIMENTO DEL CANTIERE<br />
Se l’ambiente l ambiente in cui avviene la rimozione non è<br />
naturalmente confinato, occorre provvedere alla<br />
realizzazione di un confinamento artificiale con idonei<br />
divisori.
Prima dell’inizio dell inizio del lavoro, la zona dovrà dovr essere<br />
sgombrata <strong>da</strong> tutti i mobili e le attrezzature che possono<br />
essere spostati.<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto
Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte <strong>da</strong> detriti o<br />
polvere, devono essere puliti ad umido prima dello<br />
spostamento <strong>da</strong>lla zona di lavoro.<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del<br />
rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta<br />
Padovana – Regione Veneto
Tutti i mobili e le attrezzature che non possono<br />
essere spostati devono essere completamente<br />
ricoperti con fogli di plastica di spessore adeguato<br />
ed accuratamente sigillati sul posto.<br />
Tutte le armature per l’illuminazione l illuminazione presente<br />
devono essere tolte, pulite e sigillate in fogli di<br />
plastica e depositate in zona di sicurezza<br />
incontaminata.
Devono essere asportati tutti gli equipaggiamenti<br />
di ventilazione e riscal<strong>da</strong>mento e altri elementi<br />
smontabili, puliti e tolti <strong>da</strong>lla zona di lavoro.<br />
Tutti gli oggetti inamovibili devono essere<br />
sigillati, in modo tale che non vengano<br />
<strong>da</strong>nneggiati e/o contaminati durante il lavoro.
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto
Devono essere rimossi tutti i filtri dei sistemi di<br />
riscal<strong>da</strong>mento, ventilazione e condizionamento.<br />
I filtri sostituiti vanno posti in sacchi sigillati di<br />
plastica per essere smaltiti come rifiuti<br />
contenenti <strong>amianto</strong>. I filtri permanenti vanno<br />
puliti ad umido e reinstallati.<br />
Tutte le aperture di ventilazione, le attrezzature<br />
fisse, gli infissi ed i radiatori, devono essere<br />
sigillati sul posto, uno per uno, con fogli di<br />
plastica sigillati <strong>da</strong> nastro adesivo fino a che il<br />
lavoro, pulizia compresa, non sarà sar completato.
Il pavimento dell’area dell area di lavoro dovrà dovr essere ricoperto con uno<br />
o più pi fogli di polietilene di spessore adeguato. Le giunzioni<br />
saranno unite con nastro impermeabile; la copertura del<br />
pavimento dovrà dovr estendersi alla parete per almeno 500 mm.
Tutte le pareti della<br />
zona di lavoro saranno<br />
ricoperte con fogli di<br />
polietilene di spessore<br />
adeguato e sigillate<br />
sul posto con nastro a<br />
prova di umidità. umidit<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio<br />
<strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta<br />
Padovana – Regione Veneto
Tutte le barriere di fogli di plastica e<br />
l’isolamento isolamento della zona vanno mantenuti<br />
durante tutta la preparazione del lavoro.<br />
Bisognerà Bisogner effettuare ispezioni periodiche per<br />
assicurare che le barriere siano funzionanti.<br />
Tutti i cavedii e le altre possibili comunicazioni<br />
per il passaggio di: cavi, tubazioni, ecc. devono<br />
essere individuati e sigillati. I bordi delle<br />
barriere temporanee, i fori e le fessure vanno<br />
tamponati con silicone o schiume espanse.
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto<br />
Porte e finestre<br />
vanno sigillate<br />
applicando prima<br />
nastro adesivo sui<br />
bordi e coprendole<br />
successivamente con<br />
un telo di polietilene<br />
di superficie più pi<br />
estesa delle aperture.
Deve essere predisposta un’uscita un uscita di sicurezza,ben<br />
segnalata, per consentire una rapi<strong>da</strong> via di fuga, realizzata<br />
con accorgimenti tali <strong>da</strong> non compromettere l’isolamento<br />
l isolamento<br />
dell’area dell area di lavoro (ad es. telo di polietilene <strong>da</strong> tagliare in<br />
caso di emergenza).
Deve essere installato un<br />
impianto temporaneo di<br />
alimentazione elettrica, di<br />
tipo stagno e collegato alla<br />
messa a terra.<br />
I cavi devono essere<br />
disposti in modo <strong>da</strong> non<br />
creare intralcio al lavoro e<br />
non essere <strong>da</strong>nneggiati<br />
accidentalmente.
Se si prevede di lasciare in<br />
depressione i locali dell’area dell area di<br />
lavoro confinata, si consiglia di<br />
collegare gli impianti anche a<br />
gruppi elettrogeni d’emergenza,<br />
d emergenza,<br />
per ovviare ai casi di caduta<br />
della tensione elettrica.
Per realizzare un efficace isolamento dell’area dell area di lavoro è<br />
necessario, oltre all’installazione all installazione delle barriere<br />
(confinamento statico), l’impiego l impiego di un sistema di<br />
estrazione dell’aria dell aria che metta in depressione il cantiere di<br />
bonifica rispetto all’esterno all esterno (confinamento dinamico).
Il sistema di estrazione deve<br />
garantire un gradiente di<br />
pressione tale che, attraverso i<br />
percorsi di accesso al cantiere e le<br />
inevitabili imperfezioni delle<br />
barriere di confinamento, si<br />
verifichi un flusso d’aria d aria<br />
<strong>da</strong>ll’esterno <strong>da</strong>ll esterno verso l’interno l interno del<br />
cantiere in modo <strong>da</strong> evitare<br />
qualsiasi fuoriuscita di fibre.<br />
Nello stesso tempo questo<br />
sistema garantisce il<br />
rinnovamento dell’aria dell aria e riduce la<br />
concentrazione delle fibre di<br />
<strong>amianto</strong> aereodisperse all’interno all interno<br />
dell’area dell area di lavoro.
L’aria aria aspirata deve essere espulsa all’esterno all esterno dell’area dell area di<br />
lavoro, quando possibile fuori <strong>da</strong>ll’edificio.<br />
<strong>da</strong>ll edificio.
L’uscita uscita del sistema di<br />
aspirazione deve<br />
attraversare le barriere<br />
di confinamento;<br />
l’integrit integrità delle barriere<br />
deve essere mantenuta<br />
sigillando i teli di<br />
polietilene con nastro<br />
adesivo intorno<br />
all’estrattore all estrattore od al tubo<br />
di uscita.
L’aria aria inquinata aspirata <strong>da</strong>gli estrattori deve essere<br />
efficacemente filtrata prima di essere emessa all’esterno all esterno<br />
del cantiere.<br />
Gli estrattori devono essere muniti di un filtro HEPA (alta<br />
efficienza: 99.97 DOP).
Gli estrattori devono essere messi in funzione<br />
prima che qualsiasi materiale contenente<br />
<strong>amianto</strong> venga manomesso e devono<br />
funzionare ininterrottamente (24 ore su 24)<br />
per mantenere il confinamento dinamico fino a<br />
che la decontaminazione dell’area dell area di lavoro<br />
non sia completa.<br />
Non devono essere spenti alla fine<br />
del turno di lavoro né n durante le<br />
eventuali pause.
In caso di interruzione di<br />
corrente o di qualsiasi altra<br />
causa accidentale che provochi<br />
l’arresto arresto degli estrattori,<br />
l’attivit attività di rimozione deve<br />
essere interrotta; tutti i materiali<br />
di <strong>amianto</strong> già gi rimossi e caduti<br />
devono essere insaccati finché finch<br />
sono umidi.
L’estrattore estrattore deve essere provvisto di un manometro che<br />
consenta di determinare quando i filtri devono essere<br />
sostituiti.<br />
Il cambio dei filtri deve avvenire all’interno all interno dell’area dell area di lavoro,<br />
ad opera di personale munito di mezzi di protezione<br />
individuale specifici per l’<strong>amianto</strong>. l <strong>amianto</strong>.<br />
Tutti i filtri devono essere insaccati e trattati come rifiuti<br />
contaminati <strong>da</strong> <strong>amianto</strong>.
COLLAUDO DEL CANTIERE<br />
Dopo che è stato completato l’allestimento l allestimento del cantiere,<br />
compresa l’installazione l installazione dell’unit dell unità di decontaminazione e<br />
prima dell’inizio dell inizio di qualsiasi operazione che comporti la<br />
manomissione dell’<strong>amianto</strong>, dell <strong>amianto</strong>, i sistemi di confinamento<br />
devono essere collau<strong>da</strong>ti mediante prove di tenuta:<br />
prova di tenuta con fumogeni<br />
collaudo della depressione
prova di tenuta con fumogeni:<br />
Ad estrattori spenti l’area l area di lavoro viene saturata con un<br />
fumogeno e si osservano, <strong>da</strong>ll’esterno <strong>da</strong>ll esterno del cantiere, le<br />
eventuali fuoriuscite di fumo.<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo<br />
del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di<br />
bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n.<br />
15 Alta Padovana – Regione Veneto
Occorre ispezionare, a secon<strong>da</strong> delle situazioni le barriere<br />
di confinamento, il perimetro esterno dell’edificio, dell edificio, il piano<br />
sovrastante.<br />
Tutte le falle individuate vanno sigillate <strong>da</strong>ll’interno<br />
<strong>da</strong>ll interno
collaudo della depressione:<br />
Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i<br />
teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono<br />
rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso<br />
l’interno interno dell’area dell area di lavoro.<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del<br />
rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di<br />
bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15<br />
Alta Padovana – Regione Veneto
La direzione del flusso dell’aria dell aria viene verificata<br />
utilizzando fialette fumogene. Il test deve essere<br />
effettuato, in particolare, all’esterno all esterno del cantiere, in<br />
prossimità prossimit delle eventuali aperture per l’immissione<br />
l immissione<br />
passiva di aria e nei locali dell’unit dell unità di<br />
decontaminazione, in condizioni di quiete e durante<br />
l’apertura apertura delle porte.<br />
Si deve osservare che il fumo venga sempre richiamato<br />
verso l’interno l interno dell’area dell area di lavoro.
La misura della depressione può essere<br />
effettuata con un manometro differenziale,<br />
munito di due sonde che vengono collocate<br />
una all’interno all interno e l’altra l altra all’esterno all esterno dell’area dell area<br />
di lavoro
TECNICHE DI RIMOZIONE<br />
A meno di specifiche controindicazioni tecniche, di<br />
norma la rimozione dell’<strong>amianto</strong> dell <strong>amianto</strong> deve avvenire ad<br />
umido.<br />
Per l’imbibizione l imbibizione del materiale possono essere usati<br />
agenti surfattanti (soluzioni acquose di etere ed<br />
estere di poliossietilene) poliossietilene)<br />
o impregnanti (prodotti vinil-<br />
acrilici comunemente usati per l’incapsulamento).<br />
l incapsulamento).
Generalmente è sufficiente bagnare l’<strong>amianto</strong> l <strong>amianto</strong> con un getto<br />
diffuso a bassa pressione, spruzzando il materiale una<br />
prima volta per bagnare la superficie e poi una secon<strong>da</strong><br />
volta per ottenere la saturazione.
Quando, per lo spessore del rivestimento o per la presenza<br />
di trattamenti di superficie, non è possibile ottenere<br />
un’impregnazione un impregnazione totale con questa tecnica, si praticano dei<br />
fori nel materiale attraverso i quali la soluzione imbibente<br />
viene iniettata in<br />
profondità. profondit<br />
Si deve comunque<br />
evitare il<br />
ruscellamento<br />
dell’acqua. dell acqua.<br />
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del<br />
rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta<br />
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La rimozione dell’<strong>amianto</strong> dell <strong>amianto</strong> deve<br />
iniziare nel punto più pi lontano <strong>da</strong>gli<br />
estrattori e procedere verso di essi,<br />
secondo la direzione del flusso<br />
d’aria, aria, in modo che, man mano che<br />
procede il lavoro, le fibre che si<br />
liberano per l’intervento l intervento siano<br />
allontanate <strong>da</strong>lle aree già gi<br />
decoibentate.
L’<strong>amianto</strong> <strong>amianto</strong> rimosso deve<br />
essere insaccato<br />
immediatamente e<br />
comunque prima che abbia<br />
il tempo di essiccare.
A tal fine dovranno<br />
lavorare<br />
contemporaneamente<br />
almeno due operai: uno<br />
addetto alla rimozione<br />
dell’<strong>amianto</strong> dell <strong>amianto</strong> e l’altro l altro<br />
addetto a raccogliere<br />
l’<strong>amianto</strong> <strong>amianto</strong> caduto e ad<br />
insaccarlo<br />
I sacchi pieni saranno<br />
sigillati immediatamente.
Dopo una prima rimozione grossolana, effettuata<br />
generalmente con raschietti a mano, le superfici rivestite<br />
vengono spazzolate ad umido in modo <strong>da</strong> asportare tutti i<br />
residui visibili di <strong>amianto</strong>.
Al termine delle<br />
operazioni di rimozione<br />
le superfici scoibentate<br />
devono essere trattate<br />
con un prodotto<br />
sigillante per fissare<br />
tutte le fibre che<br />
possono non essere<br />
state asportate.
L’imballaggio imballaggio e l’allontanamento l allontanamento dei rifiuti dovrà dovr essere<br />
effettuato adottando idonee cautele per evitare una<br />
contaminazione di <strong>amianto</strong> all’esterno all esterno dell’area dell area di lavoro.<br />
Unità Unit di allontanamento<br />
sacchi in fase di<br />
allestimento
L’imballaggio imballaggio deve<br />
essere effettuato<br />
con tutti gli<br />
accorgimenti atti a<br />
ridurre il pericolo di<br />
rotture accidentali.<br />
IMBALLAGGIO DEI RIFIUTI<br />
CONTENENTI AMIANTO
Tutti i materiali devono essere avviati al trasporto in doppio<br />
contenitore, imballando separatamente i materiali taglienti.<br />
Il primo contenitore deve essere un sacco di materiale<br />
impermeabile (polietilene), di spessore adeguato (almeno<br />
0,15 mm); come secondo contenitore possono essere<br />
utilizzati sacchi o fusti rigidi.
I SACCHI VANNO RIEMPITI<br />
PER NON PIÙ PI DI DUE TERZI,<br />
IN MODO CHE IL PESO DEL<br />
SACCO PIENO NON ECCEDA<br />
I 30 KG
L’aria aria in eccesso dovrebbe essere aspirata con un<br />
aspiratore a filtri assoluti; la chiusura andrebbe effettuata<br />
con una termosal<strong>da</strong>tura oppure con un doppio legaccio.<br />
Tutti i contenitori devono essere etichettati.<br />
L’uso uso del doppio contenitore è fon<strong>da</strong>mentale, in quanto il<br />
primo sacco, nel quale l’<strong>amianto</strong> l <strong>amianto</strong> viene introdotto appena<br />
rimosso all’interno all interno dell’area dell area di lavoro, è inevitabilmente<br />
contaminato
Il secondo contenitore non<br />
deve mai essere portato<br />
dentro l’area l area di lavoro, ma<br />
solo nei locali puliti<br />
dell’unit dell unità di<br />
decontaminazione.
L’allontanamento allontanamento dei rifiuti <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di lavoro deve essere<br />
effettuato in modo <strong>da</strong> ridurre il più pi possibile il pericolo di<br />
dispersione delle fibre.<br />
A tal fine il materiale viene insaccato nell’area nell area di lavoro ed i<br />
sacchi, dopo la chiusura ed una prima pulizia della<br />
superficie, vanno portati nell’unit nell unità di decontaminazione.<br />
Quando ciò sia possibile è preferibile che venga installata<br />
una distinta U.D. destinata esclusivamente al passaggio<br />
dei materiali.<br />
MODALITÀ MODALIT DI ALLONTANAMENTO<br />
DEI RIFIUTI DALL’AREA DALL AREA DI LAVORO
Questa deve essere costituita <strong>da</strong> almeno tre locali: il primo è<br />
un’area un area di lavaggio dei sacchi; il successivo è destinato al<br />
secondo insaccamento; nell’ultimo nell ultimo locale i sacchi vengono<br />
depositati per essere successivamente allontanati <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di<br />
lavoro.
All’interno All interno dell’unit dell unità operano due distinte squadre di<br />
lavoratori:<br />
• la prima provvede al lavaggio, al secondo<br />
insaccamento ed al deposito dei sacchi;<br />
• la secon<strong>da</strong> entra <strong>da</strong>ll’esterno <strong>da</strong>ll esterno nell’area nell area di<br />
deposito e porta fuori i rifiuti.
La presenza di due squadre è necessaria per<br />
impedire che i lavoratori provenienti <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di<br />
lavoro escano all’esterno all esterno indossando indumenti<br />
contaminati, provocando così cos un’inevitabile<br />
un inevitabile<br />
dispersione di fibre.<br />
Nessun operatore deve mai utilizzare<br />
questo percorso per entrare od<br />
uscire <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di lavoro
A tal fine è opportuno che l’uscita l uscita dei sacchi avvenga in<br />
un’unica un unica fase, al termine delle operazioni di rimozione e<br />
che, fino a quel momento, il percorso rimanga sigillato.<br />
Quando venga utilizzato per l’evacuazione l evacuazione dei materiali<br />
l’U.D. U.D. destinata agli operatori, il lavaggio dei sacchi deve<br />
avvenire nel locale doccia, il secondo insaccamento nella<br />
chiusa d’aria, d aria, mentre il locale incontaminato sarà sar<br />
destinato al deposito.
In tali casi dovranno essere previste tre squadre di<br />
operatori:<br />
• la prima introduce i sacchi <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di lavoro nell’U.D.; nell U.D.;<br />
• la secon<strong>da</strong> esegue le operazioni di lavaggio ed<br />
insaccamento all’interno all interno dell’unit dell unità;<br />
• la terza provvede all’allontanamento all allontanamento dei<br />
sacchi verso l’esterno. l esterno.
In entrambi i casi tutti gli operatori, tranne<br />
quelli addetti all’ultima all ultima fase di allontanamento,<br />
devono essere muniti di mezzi di protezione e<br />
seguire le procedure di decontaminazione per<br />
uscire <strong>da</strong>ll’area <strong>da</strong>ll area di lavoro.<br />
I sacchi vanno movimentati evitando il<br />
trascinamento; è raccoman<strong>da</strong>to l’uso l uso di un<br />
carrello chiuso.
Ascensori e montacarichi, eventualmente<br />
utilizzati, vanno rivestiti con teli di polietilene,<br />
in modo che possano essere facilmente<br />
decontaminanti nell’eventualit<br />
nell eventualità della rottura<br />
di un sacco.<br />
Il percorso <strong>da</strong>l cantiere all’area all area di stoccaggio<br />
in attesa del trasporto in discarica deve<br />
essere preventivamente studiato, cercando<br />
di evitare, per quanto possibile, di<br />
attraversare aree occupate dell’edificio.<br />
dell edificio.
Fino al prelevamento <strong>da</strong> <strong>parte</strong> della ditta autorizzata al<br />
trasporto, i rifiuti devono essere depositati in un’area un area<br />
all’interno all interno dell’edificio, dell edificio, chiusa ed inaccessibile agli estranei.<br />
Possono essere<br />
utilizzati in<br />
alternativa anche<br />
container carrabili,<br />
purché purch chiusi<br />
anche nella <strong>parte</strong><br />
superiore e posti<br />
in un’area un area<br />
controllata.
La scelta del tipo di incapsulante dipende <strong>da</strong>lle<br />
caratteristiche del rivestimento in <strong>amianto</strong> e <strong>da</strong>gli scopi<br />
dell’intervento.<br />
dell intervento.<br />
TECNICHE DI INCAPSULAMENTO<br />
A causa della variabilità variabilit delle situazioni che si possono<br />
presentare, prima di essere impiegato, il prodotto deve<br />
essere testato direttamente sul materiale <strong>da</strong> trattare.<br />
Se si usano incapsulanti ricoprenti bisogna verificarne<br />
l’aderenza aderenza al rivestimento; se si usano incapsulanti<br />
penetranti bisogna controllarne la capacità capacit di penetrazione<br />
e di garantirne l’aderenza l aderenza al supporto del rivestimento.
In tutti i casi, bisogna sempre verificare preventivamente la<br />
capacità capacit del rivestimento di sopportare il peso<br />
dell’incapsulante.<br />
dell incapsulante.<br />
Preliminarmente la superficie del rivestimento di <strong>amianto</strong><br />
deve essere aspirata; devono essere rimossi tutti i<br />
frammenti pendenti del rivestimento di <strong>amianto</strong> e le parti<br />
distaccate del substrato.<br />
L’integrit integrità del rivestimento deve essere ristabilita<br />
utilizzando materiali senza <strong>amianto</strong> che presentino una<br />
sufficiente affinità affinit con il rivestimento esistente e con il<br />
prodotto incapsulante impiegato.
L’incapsulante incapsulante deve essere applicato con un’apparecchiatura<br />
un apparecchiatura<br />
a spruzzo “airless airless”, , al fine di ridurre la liberazione di fibre per<br />
l’impatto impatto del prodotto. Il trattamento completo può richiedere<br />
l’applicazione applicazione di 2 o 3 strati successivi.
Durante i lavori di rimozione è necessario provvedere a<br />
periodiche pulizie della zona di lavoro del materiale di<br />
<strong>amianto</strong>.<br />
DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE<br />
Questa pulizia periodica e l’insaccamento l insaccamento del materiale<br />
impedirà impedir una concentrazione pericolosa di fibre disperse.<br />
Tutti i fogli di plastica, facendo particolare attenzione ai teli teli<br />
a contatto col pavimento, i nastri, il materiale di pulizia, gli<br />
indumenti ed altro materiale a perdere utilizzato nella zona<br />
di lavoro, dovranno essere imballati in sacchi di plastica<br />
sigillabili e destinati alla discarica.
I sacchi saranno identificati con etichette di segnalazione<br />
pericolo a norma di legge.
I fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere<br />
trattati con prodotti fissanti e successivamente rimossi per<br />
essere insaccati come i rifiuti di <strong>amianto</strong>.
Inoltre bisogna fare attenzione nel ripiegare i fogli per<br />
ridurre il più pi possibile la dispersione di eventuali residui<br />
contenenti <strong>amianto</strong>.<br />
I singoli fogli di plastica messi su tutte le aperture, i<br />
condotti di ventilazione, gli stipiti, i radiatori, devono<br />
rimanere al loro posto.<br />
I fogli verticali, a copertura delle pareti devono essere<br />
mantenuti fino a che non sia stata effettuata una prima<br />
pulizia.
Tutte le superfici<br />
nell’area nell area di lavoro,<br />
compresi i mobili, gli<br />
attrezzi ed i fogli di<br />
plastica rimasti,<br />
dovranno essere puliti<br />
usando della segatura<br />
bagnata ed un<br />
aspiratore con filtri tipo<br />
Vacuum Cleaner.<br />
Cleaner
L’acqua, acqua, gli stracci e le ramazze utilizzati per la pulizia<br />
devono essere sostituiti periodicamente per evitare il<br />
propagarsi delle fibre.<br />
Dopo la prima pulizia, (comunque mai prima del<br />
sopralluogo di restituibilità), restituibilit ), i fogli verticali rimasti devono<br />
essere tolti con attenzione ed insaccati, come pure i fogli<br />
che coprono le attrezzature per l’illuminazione, l illuminazione, gli stipiti,<br />
ecc.<br />
L’area area di lavoro deve essere nebulizzata con acqua o con<br />
una soluzione diluita di incapsulante in modo <strong>da</strong> abbattere<br />
le fibre aereodisperse.
Conclusa la secon<strong>da</strong> operazione di pulizia, dovrà dovr essere<br />
effettuata un’ispezione un ispezione visiva di tutta la zona di lavoro (su<br />
tutte le superfici, incluse le travi e le impalcature) per<br />
assicurarsi che l’area l area sia sgombra <strong>da</strong> polvere.<br />
Se, dopo la secon<strong>da</strong> pulizia ad umido, sono visibili<br />
ancora residui, le superfici interessate devono<br />
essere nuovamente pulite ad umido.<br />
Le zone devono essere lasciate pulite a vista
Ispezionare tutti i condotti, specialmente le sezioni<br />
orizzontali per cercare eventuali residui contenenti <strong>amianto</strong>,<br />
e aspirarli usando un aspiratore a vuoto.<br />
È consigliabile accertare l’agibilit l agibilità della zona entro 48 ore<br />
successive al termine del lavoro mediante campionamenti<br />
dell’aria. dell aria.<br />
Una volta accertata la rispondenza della zona di lavoro a<br />
quanto richiesto, si potranno togliere i sigilli a ventilatori e<br />
radiatori e rendere di novo accessibile la zona.
PROTEZIONE DELLE ZONE<br />
ESTERNE ALL’AREA ALL AREA DI LAVORO<br />
Nello svolgimento del lavoro dovranno essere prese tutte le<br />
precauzioni per proteggere le zone adiacenti non interessate<br />
<strong>da</strong>lla contaminazione <strong>da</strong> polvere o detriti contenenti <strong>amianto</strong>.<br />
Giornalmente dovrà dovr essere fatta la pulizia, con aspirazione a<br />
secco o con metodo ad umido, di qualsiasi zona al di fuori<br />
dell’area dell area di lavoro o di passaggio che sia stata contaminata<br />
<strong>da</strong> polvere o <strong>da</strong> altri residui conseguenti al lavoro fatto.
MONITORAGGIO AMBIENTALE<br />
Durante l’intervento l intervento di bonifica dovrà dovr essere garantito,<br />
a carico del committente dei lavori, un monitoraggio<br />
ambientale delle fibre aereodisperse nelle aree<br />
circostanti il cantiere di bonifica al fine di individuare<br />
tempestivamente un’eventuale un eventuale diffusione di fibre di<br />
<strong>amianto</strong> nelle aree incontaminate.<br />
Il monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente<br />
<strong>da</strong>ll’inizio <strong>da</strong>ll inizio delle operazioni di disturbo dell’<strong>amianto</strong> dell <strong>amianto</strong> fino<br />
alle pulizie finali.
Devono essere controllate in particolare:<br />
• le zone incontaminate in prossimità<br />
prossimit<br />
delle barriere di confinamento;<br />
• l’uscita uscita del tunnel di<br />
decontaminazione o il locale<br />
incontaminato dello spogliatoio.
Campionamenti sporadici vanno effettuati all’uscita all uscita degli<br />
estrattori, all’interno all interno dell’area dell area di lavoro e durante la<br />
movimentazione dei rifiuti.<br />
I risultati devono essere noti in tempo reale o, al massimo,<br />
entro le 24 ore successive.
Per questo tipo di monitoraggio si adotteranno tecniche<br />
analitiche di MOCF. Sono previste due soglie di allarme:<br />
1. Preallarme: si verifica ogni qualvolta i risultati dei<br />
monitoraggi effettuati all’esterno all esterno dell’area dell area di lavoro<br />
mostrano una netta tendenza verso un aumento della<br />
concentrazione di fibre aereodisperse;<br />
2. Allarme: si verifica quando la concentrazione di fibre<br />
aereodisperse supera il valore di 50 ff/l. ff/l.
Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure:<br />
• sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di entrata e<br />
di uscita);<br />
• sospensione delle attività attivit in cantiere e raccolta di tutto il<br />
materiale rimosso;<br />
• ispezione delle barriere di confinamento;<br />
• nebulizzazione con incapsulante all’interno all interno del cantiere<br />
ed all’esterno all esterno nella zona dove si è rilevato<br />
l’innalzamento innalzamento della concentrazione di fibre;<br />
• pulizia dell’impianto dell impianto di decontaminazione;<br />
• monitoraggio (verifica).
Lo stato di allarme prevede le stesse procedure di<br />
preallarme più:<br />
pi<br />
• comunicazione immediata all’autorit all autorità competente<br />
(<strong>ASL</strong>);<br />
• sigillatura ingresso impianto di decontaminazione;<br />
• accensione estrattore zona esterna;<br />
• nebulizzazione zona esterna con soluzione incollante;<br />
• pulizia pareti e pavimento zona esterna ad umido con<br />
idonei materiali;<br />
• monitoraggio.
TUBAZIONI E TECNICHE DI GLOVE-BAG<br />
GLOVE BAG<br />
Nel caso di limitati interventi su tubazioni rivestite in<br />
<strong>amianto</strong>, per la rimozione di piccole superfici di<br />
coibentazione (ad es. su tubazioni o valvole o giunzioni o<br />
su ridotte superfici od oggetti <strong>da</strong> liberare per altri<br />
interventi), è utilizzabile la tecnica del glove-bag glove bag (celle di<br />
polietilene, dotate di guanti interni per l’effettuazione l effettuazione del<br />
lavoro), con l’adozione l adozione delle seguenti procedure:
• nel glove-bag glove bag vanno introdotti, prima della sigillatura a<br />
tenuta stagna attorno al tubo o intorno alla zona<br />
interessata, tutti gli attrezzi necessari; ci deve essere<br />
un sistema di spruzzatura degli agenti bagnanti (per<br />
imbibizione del materiale <strong>da</strong> rimuovere) o sigillanti (per<br />
l’incapsulamento incapsulamento della coibentazione che rimane in<br />
opera) ed un ugello per l’aspirazione l aspirazione (vicino alla zona<br />
<strong>da</strong> bonificare) <strong>da</strong> collegare ad aspiratore dotato di<br />
efficienza HEPA per la messa in depressione della<br />
cella ove possibile in continuo, comunque sempre a<br />
fine lavoro;
• Verificare la tenuta del glove bag inserendo la<br />
manichetta dell’aspiratore, dell aspiratore, la manichetta della pompa<br />
dell’incapsulante dell incapsulante ed il tubicino della pompetta per i<br />
fumogeni negli appositi fori o ricavandoli in punti<br />
rinforzati;<br />
• Saturare con fumogeno il glove bag, togliere il tubicino<br />
e sigillare il foro con nastro. Comprimendo leggermente<br />
la sacca non si dovranno notare fuoriuscite di fumo,<br />
eventualmente sigillare i punti di fuga;
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto
• gli addetti alla scoibentazione con glove-bag glove bag devono<br />
indossare indumenti protettivi a perdere e mezzi di<br />
protezione delle vie respiratorie (vedi allegato 4 del<br />
D.M. 06/09/94);
• precauzionalmente e preliminarmente alla installazione<br />
del glove-bag glove bag la zona deve essere ove possibile<br />
circoscritta e confinata (con teli di polietilene, sigillando<br />
le aperture di comunicazione con l’esterno l esterno e ricoprendo<br />
pavimento ed eventuali arredi sottostanti il punto di<br />
lavoro);
• durante l’uso l uso del glove-bag glove bag deve essere vietato<br />
l’accesso accesso al personale non direttamente addetto nel<br />
locale o nell’area nell area di lavoro dove ha luogo l’intervento;<br />
l intervento;<br />
• deve essere tenuto a disposizione un aspiratore a filtri<br />
assoluti per intervenire in caso di eventuali perdite di<br />
materiale <strong>da</strong>lla cella;<br />
• il glove-bag glove bag deve essere installato in modo <strong>da</strong> ricoprire<br />
integralmente il tubo o la zona dove si deve operare:<br />
tutte le aperture devono essere ermeticamente<br />
sigillate;
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto
• la procedura di rimozione dell’<strong>amianto</strong><br />
dell <strong>amianto</strong> è quella usuale:<br />
imbibizione del materiale, pulizia delle superfici <strong>da</strong> cui è<br />
stato rimosso con spazzole, lavaggi e spruzzatura di<br />
incapsulanti, in maniera adeguata evitando di<br />
sovraccaricare e <strong>da</strong>nneggiare il glove bag ;<br />
• a fine lavoro la cella è messa in depressione<br />
collegando l’apposito l apposito ugello all’aspirazione all aspirazione con filtro<br />
assoluto: quindi viene pressata, “strozzata strozzata” con nastro<br />
adesivo, tenendo all’interno all interno il materiale rimosso,<br />
svincolata ed avviata a smaltimento secondo le usuali<br />
procedure per i rifiuti contenti <strong>amianto</strong>;
Figura tratta <strong>da</strong>l manuale “Il Il controllo del rischio <strong>amianto</strong> negli interventi di bonifica” bonifica<br />
Dipartimento Prevenzione AULSS n. 15 Alta Padovana – Regione Veneto
• la tecnica glove-bag glove bag non è utilizzabile per tubazioni di<br />
grosso diametro e/o temperatura superiore a 60°C. 60 C.<br />
Nel caso di interventi di bonifica di intere strutture<br />
coibentate (es. grosse tubazioni o cal<strong>da</strong>ie o elementi<br />
coibentati di macchina) sono <strong>da</strong> preferirsi, se<br />
tecnicamente possibili, idonee procedure di rimozione<br />
dell’intera dell intera struttura, o di parti consistenti di essa, con la<br />
coibentazione ancora in opera e la successiva<br />
scoibentazione in apposita zona confinata, allestita<br />
secondo le procedure già gi descritte.
In questo caso o nel caso in cui direttamente strutture<br />
coibentate in <strong>amianto</strong> (es. tubazioni, cal<strong>da</strong>ie, ecc.)<br />
debbano essere smontate o smantellate (ad es. per<br />
essere sostituite) si deve procedere come segue:<br />
• se esistono soluzioni di continuità continuit nella coibentazione<br />
le smontaggio o l’eventuale l eventuale taglio deve avvenire in<br />
corrispondenza di questi punti esenti <strong>da</strong> <strong>amianto</strong>, dopo<br />
aver provveduto a fasciare e sigillare accuratamente<br />
tutta la superficie coibentata (per impedire che<br />
sollecitazioni alla struttura mettano in circolo fibre<br />
nell’aria); nell aria);
• se la coibentazione non ha punti di interruzione utili, si<br />
rimuove, con le procedure della zona confinata o dei<br />
glove-bag, glove bag, la superficie più pi ridotta possibile di<br />
coibentazione; si può quindi procedere al taglio o allo<br />
smontaggio nella zona liberata <strong>da</strong>ll’<strong>amianto</strong>, <strong>da</strong>ll <strong>amianto</strong>, dopo<br />
sfasciatura e sigillatura della coibentazione rimasta in<br />
opera;<br />
• la movimentazione dei pezzi così cos ottenuti va condotta<br />
con la massima attenzione per non <strong>da</strong>nneggiare la<br />
protezione della coibentazione;
• devono essere sempre a disposizione le attrezzature<br />
per interventi che si rendessero necessari in caso di<br />
liberazione di fibre nell’aria nell aria (aspiratori con filtri ad<br />
efficienza HEPA, incapsulanti, ecc.).
CRITERI PER LA CERTIFICAZIONE DELLA<br />
RESTITUIBILITÀ RESTITUIBILIT DI AMBIENTI BONIFICATI<br />
CRITERI GUIDA GENERALI<br />
Le operazioni per la certificazione della restituibilità restituibilit di<br />
ambienti bonificati <strong>da</strong>ll’<strong>amianto</strong>, <strong>da</strong>ll <strong>amianto</strong>, effettuate per assicurare<br />
che le aree interessate possano essere rioccupate con<br />
sicurezza, dovranno essere eseguite <strong>da</strong> funzionari<br />
dell’ARPA dell ARPA competente per territorio (all’<strong>ASL</strong> (all <strong>ASL</strong> spetta<br />
l’ispezione ispezione visiva).
Le spese relative al sopralluogo<br />
ispettivo ed alla determinazione<br />
della concentrazione di fibre<br />
aereodisperse sono a carico del<br />
committente dei lavori di bonifica.
I principali criteri <strong>da</strong> eseguire durante la certificazione<br />
sono:<br />
• assenza di residui di materiali contenenti <strong>amianto</strong><br />
entro l’area l area bonificata;<br />
• assenza effettiva di fibre di <strong>amianto</strong><br />
nell’atmosfera nell atmosfera compresa nell’area nell area bonificata.
Per la verifica di questi criteri occorre seguire una<br />
procedura che comporta l’ispezione l ispezione visuale preventiva e<br />
quindi il campionamento dell’aria dell aria che deve avvenire<br />
operando in modo <strong>da</strong> disturbare le superfici nell’area nell area<br />
interessata (campionamento aggressivo). Il<br />
campionamento dell’aria dell aria può avvenire solo se l’area l area è<br />
priva di residui visibili di <strong>amianto</strong>.<br />
L’esperienza esperienza ha mostrato che durante le operazioni di<br />
certificazione i livelli di concentrazione di <strong>amianto</strong> molto<br />
raramente superano i valori limite indicati nelle varie<br />
normative vigenti nazionali ed internazionali.
Di conseguenza il livello di protezione richiesto per il<br />
personale addetto alle operazioni di certificazione può<br />
essere notevolmente ridotto, in modo ragionevolmente<br />
praticabile, al fine di consentire la mobilità, mobilit , l’accesso l accesso e la<br />
visitabilità. visitabilit<br />
Prima di procedere all’ispezione all ispezione visuale tutte le<br />
superfici all’interno all interno dell’area dell area operativa bonificata<br />
devono essere adeguatamente asciutte.
Poiché Poich spesso l’ispezione l ispezione richiede l’accesso l accesso visuale in<br />
luoghi non sufficientemente illuminati, è necessario<br />
disporre di torce elettriche portatili.<br />
L’ispezione ispezione visuale deve essere quanto più pi accurata<br />
possibile e deve comprendere non solo i luoghi e le<br />
superfici a vista, ma anche ogni altro luogo parzialmente o<br />
completamente nascosto, anche se di piccole dimensioni<br />
(quali angoli, rientranze, sporgenze sulle pareti, sul soffitto<br />
e sul pavimento).
L’ispezione ispezione deve essere<br />
condotta dopo la rimozione<br />
dei teli in polietilene<br />
utilizzati durante la bonifica<br />
ma mentre l’area l area è ancora<br />
confinata (prima della<br />
rimozione delle barriere,<br />
dell’unit dell unità di<br />
decontaminazione e della<br />
sigillatura di porte, finestre<br />
e impianto di ventilazione)
I sigillanti devono essere utilizzati, ma solo dopo<br />
l’ispezione ispezione e prima del campionamento aggressivo finale,<br />
per incapsulare residui di <strong>amianto</strong> presenti in luoghi<br />
difficilmente accessibili o difficilmente praticabili.<br />
Il campionamento aggressivo comporta il disturbo con<br />
mezzi meccanici di tutte le superfici accessibili, di regola<br />
iniziando <strong>da</strong> quelle verticali e quindi operando su quelle<br />
orizzontali.<br />
Queste operazioni di disturbo debbono iniziare<br />
contemporaneamente alla <strong>parte</strong>nza degli apparecchi di<br />
campionamento.
Può essere utile mantenere negli ambienti interessati l’aria l aria<br />
in movimento, creando anche una omogeneizzazione della<br />
concentrazione, mediante ventilatori di potenza ridotta.<br />
Poiché Poich tali operazioni provocano la diffusione di fibre<br />
nell’atmosfera,<br />
nell atmosfera, è importante che siano predisposte tutte le<br />
misure necessarie per la protezione degli operatori e per il<br />
controllo della eventuale fuoriuscita di polvere.
Bisogna effettuare, indicativamente, due campionamenti<br />
per superfici fino a 50 mq, almeno tre campionamenti per<br />
superfici fino a 200 mq, un ulteriore campionamento ogni<br />
200 mq di superficie in più. pi<br />
Per aree bonificate maggiori di 600 mq si può usare un<br />
numero di campioni minore.
Nel caso di ambienti con molte stanze<br />
separate può essere necessario<br />
effettuare misure in ogni stanza.<br />
Questi criteri hanno valore generale e<br />
possono essere a<strong>da</strong>ttati ad esigenze<br />
particolari relative a casi specifici.
CRITERI PER LA CERTIFICAZIONE DELLA<br />
RESTITUIBILITÀ<br />
RESTITUIBILIT<br />
I locali dovranno essere riconsegnati a conclusione dei<br />
lavori di bonifica con certificazioni finali attestanti che:<br />
• siano state eseguite, nei locali bonificati, valutazioni<br />
della concentrazione di fibre di <strong>amianto</strong> aereodisperse<br />
mediante l’uso l uso della microscopia elettronica in<br />
scansione;
• sia presente, nei locali stessi, una concentrazione<br />
media di fibre aereodisperse non superiore alle 2 ff/l. ff/l.<br />
I metodi analitici <strong>da</strong> impiegare vengono riportati<br />
nell’allegato nell allegato 2 del Decreto Ministeriale del 6 Settembre<br />
1994.
AMIANTO COMPATTO
COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO<br />
CEMENTO AMIANTO<br />
BONIFICA DELLE COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO<br />
CEMENTO AMIANTO<br />
Le lastre piane o ondulate di cemento-<strong>amianto</strong>, cemento <strong>amianto</strong>, impiegate<br />
per copertura in edilizia, sono costituite <strong>da</strong> materiale non<br />
friabile che, quando nuovo e/o in buono stato di<br />
conservazione, non tende a liberare fibre spontaneamente.<br />
Il cemento-<strong>amianto</strong>, cemento <strong>amianto</strong>, quando si trova all’interno all interno degli edifici,<br />
anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni<br />
significative tali <strong>da</strong> determinare un rilascio di fibre, se non<br />
viene manomesso e se non vi sono cause tali <strong>da</strong><br />
provocarne il precoce disfacimento.
Invece, lo stesso<br />
materiale esposto ad<br />
agenti atmosferici<br />
subisce un<br />
progressivo degrado<br />
per azione delle<br />
piogge acide, degli<br />
sbalzi termici,<br />
dell’erosione dell erosione eolica e<br />
di microrganismi<br />
vegetali.
Di conseguenza, dopo anni <strong>da</strong>ll’installazione <strong>da</strong>ll installazione si possono<br />
determinare alterazioni corrosive superficiali con<br />
affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione.<br />
I principali indicatori utili per valutare lo stato di degrado<br />
delle coperture in cemento-<strong>amianto</strong>, cemento <strong>amianto</strong>, in relazione al<br />
potenziale rilascio di fibre, sono:<br />
• la friabilità friabilit del materiale;<br />
• lo stato della superficie ed in particolare l’evidenza l evidenza di<br />
affioramenti di fibre;<br />
• la presenza di sfal<strong>da</strong>menti, crepe o rotture;
• la presenza di materiale friabile o polverulento in<br />
corrispondenza di scoli d’acqua, d acqua, gron<strong>da</strong>ie, ecc.;<br />
• la presenza di materiale polverulento conglobato in<br />
piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di<br />
gocciolamento.<br />
La bonifica delle coperture in cemento-<strong>amianto</strong> cemento <strong>amianto</strong> viene<br />
necessariamente effettuata in ambiente aperto, non<br />
confinabile, pertanto, deve essere condotta limitando il più pi<br />
possibile la dispersione di fibre.
I metodi di bonifica applicabili sono tre:<br />
1. Rimozione<br />
2. Incapsulamento<br />
3. Sovracopertura
1.Rimozione<br />
1. Rimozione<br />
Le operazioni devono essere condotte salvaguar<strong>da</strong>ndo<br />
l’integrit integrità del materiale in tutte le fasi dell’intervento;<br />
dell intervento;<br />
comporta la produzione di notevoli quantità quantit di rifiuti<br />
contenenti <strong>amianto</strong> che devono essere correttamente<br />
smaltiti.<br />
Comporta la necessità necessit di installare una nuova copertura in<br />
sostituzione del materiale rimosso, se non c’è c’è<br />
la<br />
demolizione della struttura intera.
2. Incapsulamento<br />
Possono essere impiegati prodotti impregnanti, che<br />
penetrano nel materiale legando le fibre di <strong>amianto</strong> tra loro<br />
e con la matrice cementizia, e prodotti ricoprenti, che<br />
formano una spessa membrana sulla superficie del<br />
manufatto.
I ricoprenti possono essere convenientemente additivati<br />
con sostanze che ne accrescano la resistenza agli agenti<br />
atmosferici ed ai raggi U.V. e con pigmenti.<br />
Generalmente, i risultati più pi efficaci e duraturi si ottengono<br />
con l’impiego l impiego di entrambi questi prodotti.<br />
Può essere conveniente applicare anche sostanze ad<br />
azione bioci<strong>da</strong>.<br />
L’incapsulamento incapsulamento richiede necessariamente un trattamento<br />
preliminare della superficie del manufatto, al fine di pulirla e<br />
di garantire l’adesione l adesione del prodotto incapsulante.
Il trattamento deve essere effettuato con attrezzature<br />
idonee che evitino la liberazione di fibre di <strong>amianto</strong><br />
nell’ambiente nell ambiente e consentano il recupero ed il trattamento<br />
delle acque di lavaggio.
3. Sovracopertura<br />
Il sistema della sovracopertura consiste in un intervento di<br />
confinamento realizzato installando una nuova copertura al<br />
di sopra di quella in cemento-<strong>amianto</strong>, cemento <strong>amianto</strong>, che viene lasciata in<br />
sede quando la struttura portante sia idonea a sopportare<br />
un carico permanente aggiuntivo.<br />
Per tale scelta il costruttore od il committente devono<br />
fornire il calcolo delle portate dei sovraccarichi accidentali<br />
previsti per la relativa struttura.
L’installazione installazione comporta generalmente operazioni di<br />
foratura dei materiali di cemento-<strong>amianto</strong>, cemento <strong>amianto</strong>, per consentire il<br />
fissaggio della nuova copertura e delle infrastrutture di<br />
sostegno, che determinano liberazione di fibre di <strong>amianto</strong>.
Le operazioni di cui sopra andranno effettuate con utensili<br />
provvisti di sistemi di aspirazione idonei per la lavorazione<br />
del cemento-<strong>amianto</strong>.<br />
cemento <strong>amianto</strong>.<br />
La superficie inferiore della copertura in cemento-<strong>amianto</strong><br />
cemento <strong>amianto</strong><br />
non viene confinata e rimane, quindi, eventualmente<br />
accessibile <strong>da</strong>ll’interno <strong>da</strong>ll interno dell’edificio, dell edificio, in relazione alle<br />
caratteristiche costruttive del tetto.
Nel caso dell’incapsulamento dell incapsulamento e della<br />
sovracopertura si rendono necessari<br />
controlli ambientali periodici ed interventi<br />
di normale manutenzione per conservare<br />
l’efficacia efficacia e l’integrit l integrità dei trattamenti<br />
stessi
CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI DEI<br />
RIVESTIMENTI INCAPSULANTI<br />
L’incapsulamento incapsulamento delle lastre di cemento <strong>amianto</strong> ha lo<br />
scopo di bloccare le fibre di <strong>amianto</strong> ed evitarne la<br />
dispersione nell’ambiente.<br />
nell ambiente.<br />
Il D.M. 6 Settembre 1994 prevede che deve essere<br />
verificata periodicamente l’efficacia l efficacia dell’incapsulamento,<br />
dell incapsulamento,<br />
che col tempo può alterarsi o essere <strong>da</strong>nneggiato, ed<br />
eventualmente ripetere il trattamento.
D.M. 20/08/99<br />
ALLEGATO 2:<br />
tipologie dei rivestimenti incapsulanti<br />
A secon<strong>da</strong> dell’applicazione dell applicazione il rivestimento incapsulante<br />
può essere:<br />
A. a vista all’esterno: all esterno: se applicato per l’incapsulamento<br />
l incapsulamento<br />
di manufatti in cemento <strong>amianto</strong> esposti agli agenti<br />
atmosferici e quindi soggetti a degrado progressivo,<br />
con affioramento e rilascio di fibre; rientra in questa<br />
definizione anche il rivestimento <strong>da</strong> applicare<br />
sull’intradosso sull intradosso di lastre il cui estradosso è<br />
direttamente a contatto con l’ambiente l ambiente esterno;
B. a vista all’interno: all interno: se applicato per l’incapsulamento<br />
l incapsulamento<br />
di manufatti in cemento <strong>amianto</strong> situati all’interno all interno<br />
“integri integri ma suscettibili di <strong>da</strong>nneggiamento” <strong>da</strong>nneggiamento o<br />
“<strong>da</strong>nneggiati<br />
<strong>da</strong>nneggiati” (D.M. 06/09/94);<br />
C. non a vista se applicato per l’incapsulamento l incapsulamento di<br />
manufatti in cemento <strong>amianto</strong>, a supporto degli<br />
interventi di confinamento, che, se non associati ad<br />
un trattamento incapsulante, non impediscono il<br />
rilascio di fibre al suo interno (D.M. 06/09/94);
D. ausiliario; se applicato per evitare la dispersione di<br />
fibre nell’ambiente nell ambiente a supporto degli interventi di<br />
rimozione (D.M. 06/09/94) o durante le operazioni di<br />
smaltimento di materiali contenenti <strong>amianto</strong>.<br />
Un ciclo incapsulante può prevedere<br />
l’applicazione applicazione di un numero qualsiasi di prodotti.<br />
Uno stesso ciclo può impiegare prodotti sia<br />
penetranti che ricoprenti.<br />
Generalmente i risultati più pi efficaci e duraturi si<br />
ottengono con l’impiego l impiego di entrambi i prodotti.
Appendice 1: caratteristiche prestazionali dei<br />
rivestimenti incapsulanti<br />
1. Rivestimenti incapsulanti di tipo A<br />
Lo spessore medio del rivestimento incapsulante a secco<br />
non dovrà dovr essere inferiore a 300 m, m, ed in nessun punto<br />
dovrà dovr essere inferiore a 250 m. m.<br />
Gli ultimi due prodotti del ciclo incapsulante dovranno<br />
essere due prodotti ricoprenti e di colore diverso e<br />
contrastante.
Lo spessore medio totale dell’ultimo dell ultimo prodotto non dovrà dovr<br />
essere maggiore di quello medio totale del penultimo: in<br />
nessun punto lo spessore totale dell’ultimo dell ultimo prodotto dovrà dovr<br />
superare del 20 % lo spessore del penultimo.<br />
Per le prove di laboratorio di seguito prescritte lo spessore<br />
del rivestimento non dovrà dovr essere inferiore a 250 m, m,<br />
come indicato <strong>da</strong>lla norma UNI 10686.<br />
Sui rivestimenti incapsulanti di tipo A devono essere<br />
eseguite le seguenti prove di laboratorio, secondo le<br />
mo<strong>da</strong>lità mo<strong>da</strong>lit indicate <strong>da</strong>i paragrafi citati <strong>da</strong>lla norma UNI<br />
10686
1. Aderenza;<br />
2. Impermeabilità Impermeabilit dell’acqua; dell acqua;<br />
3. Resistenza al gelo e disgelo;<br />
4. Prova di sole e pioggia;<br />
5. Resistenza all’invecchiamento all invecchiamento accelerato;<br />
6. Reazione al fuoco.
2. Rivestimenti incapsulanti di tipo B<br />
Lo spessore medio del rivestimento incapsulante a secco<br />
non dovrà dovr essere inferiore a 250 m, m, ed in nessun punto<br />
dovrà dovr essere inferiore a 200 m. m.<br />
Gli ultimi due prodotti del ciclo incapsulante dovranno<br />
essere due prodotti ricoprenti e di colore diverso e<br />
contrastante.<br />
Lo spessore medio totale dell’ultimo dell ultimo prodotto non dovrà dovr<br />
essere maggiore di quello medio totale del penultimo; in<br />
nessun punto lo spessore totale dell’ultimo dell ultimo prodotto dovrà dovr<br />
superare del 20 % lo spessore del penultimo.
Per le prove di laboratorio n° n 1 e 2, di seguito descritte, lo<br />
spessore del rivestimento non dovrà dovr essere inferiore a 200<br />
m, m, in deroga a quanto indicato <strong>da</strong>lla norma UNI 10686.<br />
La prova di laboratorio 3 potrà potr essere eseguita solo<br />
sull’ultimo sull ultimo prodotto del ciclo incapsulante anziché anzich<br />
sull’intero sull intero ciclo: lo spessore del film secco non dovrà dovr<br />
essere inferiore a 100 m. m.<br />
Sul ciclo incapsulante di tipo B devono essere eseguite le<br />
seguenti prove di laboratorio:
1. Aderenza;<br />
2. Reazione al fuoco;<br />
3. Resistenza al lavaggio.
3. Rivestimenti incapsulanti di tipo C<br />
Lo spessore medio del rivestimento incapsulante a secco<br />
non dovrà dovr essere inferiore a 200 m, m, e nessuna<br />
misurazione dovrà dovr essere inferiore a tale valore.<br />
Per le prove di laboratorio di seguito descritte, lo spessore<br />
del rivestimento non dovrà dovr essere inferiore a 100 m, m, in<br />
deroga a quanto indicato <strong>da</strong>lla norma UNI 10686.<br />
Sul ciclo incapsulante di tipo C devono essere eseguite le<br />
seguenti prove di laboratorio, secondo le mo<strong>da</strong>lità mo<strong>da</strong>lit indicate<br />
<strong>da</strong>lla UNI 10686
1. Aderenza;<br />
2. Impermeabilità Impermeabilit all’acqua; all acqua;<br />
3. Resistenza al gelo e disgelo;<br />
4. Reazione al fuoco.
4. Rivestimenti incapsulanti di tipo D<br />
Il rivestimento incapsulante dovrà dovr essere di colore<br />
contrastante con quello del supporto. Il fornitore dovrà dovr<br />
indicare lo spessore del film secco, la quantità quantit <strong>da</strong><br />
applicare per metro quadrato ed il tempo di essiccazione.
MISURE DI SICUREZZA DURANTE GLI INTERVENTI<br />
SULLE COPERTURE IN CEMENTO - AMIANTO<br />
1. Caratteristiche del cantiere<br />
Le aree in cui avvengono operazioni di rimozione di<br />
prodotti in cemento-<strong>amianto</strong> cemento <strong>amianto</strong> che possono <strong>da</strong>r luogo a<br />
dispersione di fibre devono essere temporaneamente<br />
delimitate e segnalate.
2. Misure di sicurezza antinfortunistiche<br />
La bonifica delle coperture in cemento-<strong>amianto</strong> cemento <strong>amianto</strong> comporta<br />
un rischio specifico di caduta per sfon<strong>da</strong>mento delle lastre.<br />
A tal fine, fermo restando quanto previsto <strong>da</strong>lle norme<br />
antinfortunistiche per i cantieri edili, dovranno in particolare<br />
essere realizzate idonee opere provvisionali per la<br />
protezione <strong>da</strong>l rischio di caduta, ovvero adottati opportuni<br />
accorgimenti atti a rendere calpestabili le coperture<br />
(realizzazione di camminamenti in tavole <strong>da</strong> ponte; posa di<br />
rete metallica antistrappo sulla superficie del tetto, ecc.).
ATTENZIONE !!!<br />
Lucernari in onduline,<br />
non resistenti ai carichi,<br />
dopo pochi anni<br />
<strong>da</strong>ll’installazione<br />
<strong>da</strong>ll installazione<br />
diventano poco visibili<br />
(come nella foto), quindi<br />
sono molto pericolosi per<br />
le cadute <strong>da</strong>ll’alto. <strong>da</strong>ll alto.<br />
Per questo motivo vanno<br />
sempre protetti con<br />
dispositivi anticaduta
3. Procedure operative<br />
• Rimozione delle coperture<br />
Lastre ed altri manufatti di copertura in cemento-<strong>amianto</strong><br />
cemento <strong>amianto</strong><br />
devono essere adeguatamente bagnati prima di qualsiasi<br />
manipolazione o movimentazione.<br />
Nel caso di pedonamento della copertura, devono essere<br />
usati prodotti collanti, vernicianti o incapsulanti specifici che che<br />
non comportino pericolo di scivolamento.
La bagnatura dovrà dovr essere effettuata mediante<br />
nebulizzazione o a pioggia, con pompe a bassa pressione.<br />
In nessun caso si dovrà dovr fare uso di getti d’acqua d acqua ad alta<br />
pressione.<br />
Qualora si riscontri un accumulo di fibre di <strong>amianto</strong> nei<br />
canali di gron<strong>da</strong>, questi devono essere bonificati<br />
inumidendo con acqua la crosta presente sino ad ottenere<br />
una fanghiglia densa che, mediante palette e contenitori a<br />
perdere, viene posta all’interno all interno di sacchi di plastica.<br />
Questi sacchi, sigillati con nastro adesivo, vanno smaltiti<br />
come rifiuti di <strong>amianto</strong>.
Le lastre devono essere rimosse senza romperle evitando<br />
l’uso uso di strumenti demolitori.<br />
Devono essere smontate rimovendo ganci, viti o chiodi di<br />
fissaggio, avendo cura di non <strong>da</strong>nneggiare le lastre stesse.<br />
Non devono essere utilizzati trapani, seghetti, flessibili o<br />
mole abrasive ad alta velocità. velocit<br />
In caso di necessità, necessit , si dovrà dovr far ricorso esclusivamente ad<br />
utensili manuali o ad attrezzi meccanici provvisti di sistemi<br />
di aspirazione idonei per la lavorazione del cemento-<br />
<strong>amianto</strong>, dotati di filtrazione assoluta in uscita.
I materiali asportati non devono in nessun caso essere<br />
frantumati dopo la rimozione ne devono essere lasciati<br />
cadere a terra.<br />
Un idoneo mezzo di sollevamento deve essere previsto per<br />
il calo a terra delle lastre per altezze superiori a 2 m.<br />
Le lastre smontate, bagnate su entrambe le superfici,<br />
devono essere accatastate e pallettizzate in modo <strong>da</strong><br />
consentire un’agevole un agevole movimentazione con i mezzi di<br />
sollevamento disponibili in cantiere.
I materiali in cemento-<strong>amianto</strong> cemento <strong>amianto</strong> rimossi devono essere<br />
chiusi in imballaggi non deteriorabili o rivestiti con teli di<br />
plastica sigillati.<br />
Eventuali pezzi acuminati o taglienti devono essere<br />
sistemati in modo <strong>da</strong> evitare lo sfon<strong>da</strong>mento degli<br />
imballaggi. I rifiuti in frammenti minuti devono essere<br />
raccolti al momento della loro formazione e racchiusi in<br />
sacchi di materiale impermeabile non deteriorabile ed<br />
inoltre dovranno essere immediatamente sigillati.
Tutti i materiali di risulta devono essere etichettati<br />
a norma di legge<br />
I materiali rimossi devono essere allontanati <strong>da</strong>l<br />
cantiere il prima possibile
L’accatastamento accatastamento temporaneo deve avvenire<br />
separatamente <strong>da</strong>gli altri detriti, preferibilmente nel<br />
container destinato al trasporto, oppure in una zona<br />
appositamente destinata, in luogo non interessato <strong>da</strong>l<br />
traffico di mezzi che possano provocarne la frantumazione.
Giornalmente deve essere effettuata<br />
una pulizia ad umido e/o con<br />
aspiratori a filtri assoluti della zona di<br />
lavoro e delle aree del cantiere che<br />
possano essere state contaminate <strong>da</strong><br />
fibre di <strong>amianto</strong>
• Installazione della sovracopertura<br />
Utilizzando il sistema della sovracopertura è consigliabile<br />
l’impiego impiego di materiali che presentino idonee caratteristiche<br />
di leggerezza, infrangibilità, infrangibilit , insonorizzazione, elevata<br />
durata nel tempo e dilatazione termica compatibile con il<br />
supporto in cemento-<strong>amianto</strong>.<br />
cemento <strong>amianto</strong>.<br />
Operatori muniti di indumenti protettivi a perdere e mezzi di<br />
protezione individuali delle vie respiratorie (all. 4 D.M.<br />
06/09/94, all. 3 D.M. 20/08/99, titolo IV D.Lgs. 626/94,<br />
D.P.R. 475/92), mediante pompe a bassa pressione<br />
spruzzano sulla superficie della lastra un prodotto<br />
incapsulante.
Vengono quindi bonificati i canali di gron<strong>da</strong> con le mo<strong>da</strong>lità mo<strong>da</strong>lit<br />
già gi descritte. In alternativa, il canale di gron<strong>da</strong> può essere<br />
trattato con un prodotto incapsulante e successivamente<br />
confinato mediante idonea sovracopertura.<br />
Qualora risulti necessario movimentare le lastre di gron<strong>da</strong>,<br />
gli addetti eseguiranno tale operazione svitando i vecchi<br />
gruppi di fissaggio senza creare fratture sulle lastre.<br />
Eseguito il lavoro di bonifica e di eventuale sostituzione del<br />
canale di gron<strong>da</strong>, le lastre movimentate vanno rimontate<br />
utilizzando gli stessi fori per i nuovi gruppi di fissaggio.
Terminate tali operazioni preliminari si passa al montaggio<br />
della nuova copertura.<br />
Questa deve essere posata su una nuova orditura<br />
secon<strong>da</strong>ria, generalmente in listelli di legno, fissata<br />
direttamente all’arcarecciatura all arcarecciatura sottostante in modo che i<br />
carichi previsti insistano esclusivamente sulla struttura<br />
portante.<br />
Montata l’orditura l orditura secon<strong>da</strong>ria può essere steso un<br />
eventuale materassino isolante e quindi le nuove lastre di<br />
copertura.
Le operazioni di cui sopra<br />
andranno effettuate con utensili<br />
provvisti di sistemi di aspirazione<br />
idonei per la lavorazione del<br />
cemento-<strong>amianto</strong><br />
cemento <strong>amianto</strong>