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Il Riposo del Guerriero Il Riposo del Guerriero - All Ferraris

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Maserati. Ad infiammare la<br />

competizione, provvede però la<br />

monoposto <strong>del</strong> Tridente pilotata<br />

da Stirling Moss, idolo locale,<br />

prima di essere costretta a<br />

numerose soste al box per<br />

problemi tecnici, lasciando<br />

quindi la vittoria a Fangio che<br />

agguanta così al 2° posto nel<br />

Mondiale Conduttori ad un<br />

punto dal leader Collins. La<br />

caccia al titolo continua nel<br />

successivo appuntamento in<br />

calendario, il GP di Germania<br />

sul tracciato <strong>del</strong> Nürburgring,<br />

competizione dominata da<br />

Fangio, con il compagno di<br />

squadra Collins vittima prima di<br />

una intossicazione, provocata<br />

dai vapori di benzina fuoriusciti<br />

dal serbatoio, e<br />

successivamente, ripartito sulla<br />

monoposto di De Portago,<br />

protagonista di uno spettacolare<br />

incidente, fortunatamente senza<br />

conseguenze.<br />

Si giunge così all'appuntamento<br />

finale <strong>del</strong> Mondiale, il GP d'Italia<br />

a Monza, corsa decisiva per<br />

l'assegnazione <strong>del</strong> titolo essendo<br />

Fangio in testa con 30 punti ma<br />

con Collins e Behra a quota 22,<br />

quindi ancora potenzialmente in<br />

grado di conquistare il<br />

mondiale. Al via <strong>del</strong>la gara,<br />

Castellotti e Musso si rendono<br />

protagonisti di prestazioni<br />

velocistiche assolute ma sono<br />

costretti al rientro al box già nel<br />

quarto passaggio, per la<br />

sostituzione dei pneumatici<br />

46 Formula 1<br />

posteriori sinistri sollecitati<br />

oltre misura dalla curva<br />

sopraelevata. Moss prende<br />

quindi la testa con Fangio che lo<br />

segue da vicino. La pressione è<br />

tale che, nel corso <strong>del</strong>la 10ª<br />

tornata, l’argentino prende il<br />

comando seguito da Moss, Schell<br />

e Collins, con l'inglese <strong>del</strong>la<br />

Ferrari costretto ad una sosta il<br />

giro successivo per la<br />

sostituzione <strong>del</strong> pneumatico<br />

posteriore sinistro.<br />

<strong>Il</strong> rientro al box di Fangio otto<br />

giri dopo gela gli uomini <strong>del</strong><br />

Cavallino. Viene riscontrata la<br />

rottura <strong>del</strong> braccio <strong>del</strong>lo sterzo,<br />

operazione riparabile ma con la<br />

perdita di ben 4 giri, che<br />

portano il pilota argentino a<br />

lasciare la sua monoposto nelle<br />

mani di Castellotti. La classifica<br />

a metà gara vede così Moss al<br />

comando, seguito da Schell,<br />

Musso e Collins.<br />

Dopo il ritiro di Schell, dal box<br />

<strong>del</strong> Cavallino si tenta di<br />

richiamare Musso per fornire la<br />

monoposto a Fangio, ma il<br />

pilota italiano sostituisce solo i<br />

pneumatici, mantenendo la 2ª<br />

posizione al rientro in pista. Si<br />

arriva così al 34° giro <strong>del</strong> Gran<br />

Premio d'Italia, momento chiave<br />

<strong>del</strong> campionato '56: Collins<br />

rientra per sostituire i<br />

Stagione 1956.<br />

Da sotto, in senso orario: Alfonso<br />

de Portago sistema il casco di<br />

fianco alla sua monoposto nel<br />

paddock <strong>del</strong> GP di Germania; Luigi<br />

Musso, a destra, verifica i tempi<br />

<strong>del</strong>le prove <strong>del</strong> GP d’Italia con il<br />

direttore sportivo Ferrari Nello<br />

Ugolini, al centro; una suggestiva<br />

immagine di un passaggio di<br />

Castellotti al gp di Monaco.<br />

pneumatici e, vedendo Fangio al<br />

box, gli offre di sua spontanea<br />

volontà la monoposto,<br />

consentendo all'argentino di<br />

terminare la corsa in 2ª<br />

posizione, dietro il vincitore<br />

Moss, e di cogliere così il 4°<br />

titolo iridato personale, il terzo<br />

per la scuderia di Maranello.<br />

Dopo la gara, il pilota inglese<br />

dice ad Enzo Ferrari: "Non ho<br />

mai pensato che un giovane di<br />

venticinque anni, come me,<br />

potesse assumersi una<br />

responsabilità tanto grande. Io<br />

ho molto tempo davanti a me:<br />

Fangio deve restare ancora<br />

quest'anno campione <strong>del</strong><br />

mondo...". Purtroppo il tempo<br />

davanti a Collins non sarà<br />

abbastanza. Morirà al GP di<br />

Germania due anni dopo, il 3<br />

agosto 1958.

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